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MARCONI, L’AGORA E IL SANTUARIO

Base della poleis greca: frequentare l’agora e fare sacrifici agli dei.

• Agora: diretta partecipazione politica dei cittadini per mezzo dell’assemblea e del consiglio.
Coinvolgimento dipende da sistema politico. Continue mediazioni: rischio di guerra civile;
• Riti religiosi collettivi: sottolinea solidarietà del gruppo.

Fine VIII – inizio VI: nascita di poleis – stato. Prima distinzione tra spazio urbano e chora = spazio
agrario. Diversi tipi di città:

• Città di fondazione micenea: anche totale stravolgimento della distribuzione degli spazi
precedente;
• Aggregazione di diversi villaggi intorno a centro, composto da luogo dell’assemblea e area
sacra;
• Colonie spesso fondate in territori privi di preesistenze. Suddivisione della chora e dello spazio
cittadino in lotti. Indispensabile distinzione tra spazi pubblici e privati: a volte separati
nettamente altre volte rimescolati.

Definizione dello spazio pubblico aumenta coerenza con monumentalizzazione. nella mentalità greca
distinzione netta tra pubblico e privato, ma la maggior parte della popolazione resta esclusa dallo
spazio comune: società elitaria → solo classe dirigente può accedervi.

Profonda correlazione tra politica e religione, visibile nell’urbanistica: spesso continuità tra santuario
e agora, come presenza di un altare all’interno dell’agora.

Agora: deriva dal termine “raduno”, inteso come azione e come luogo dove la riunione di svolge.
Nell’età classica si predilige il secondo significato, ovvero il luogo che ospita attività politiche, religiose
e sociali. Esiodo fa particolare riferimento all’attività giudiziaria dei basileis e delle contese tra gli
uomini → uso della parola. V secolo: da spazio politico a luogo di mercato e transazioni commerciali.

Età arcaica: agora come luogo dove si risolvono tensioni interne → perlopiù attività giuridica.
Evoluzione: sede delle istituzioni pubbliche e luogo di raccolta dei cittadini. Luogo di culto di divinità
legate alla città, eroi e antenati, scrittori e benefattori. Culto intorno a tumulo (eludendo divieto di
sepoltura all’interno della città), un altare o una statua.

Agora sede di feste e agoni. Feste legate agli eroi fondatori della città oppure poetiche. Esempio:
Dionisie, ovvero messa in scena di rappresentazioni drammatiche in uno spazio designato, ovvero
l’orchestra (fino al VI secolo).

Età classica: maggiore legame tra agora e attività politica. Due tipi di governo: oligarchico o
democratico.

Atene: nel V secolo ekklesia (riunione dei cittadini) spostata dall’agora alla Pnice. Passaggio: da luogo
dove vengono prese le decisioni a luogo dove si suggerisce direzione politica per mezzo della parola.
Nel corso del V secolo nell’agora si svolgono attività commerciali, che prima si tenevano
nell’emporion, ai margini della città. IV secolo: fine della poleis, agora perde suo ruolo politico e
religioso.

Nella città ideale agora circolare centrale, da cui dipartono vie a raggera. In realtà due possibilità, che
variano a seconda della formazione della città e delle scelte progettuali, della politica e dell’economia:
• Agora al centro dell’impianto urbanistico: nelle città monarchiche agora vicino a abitazione
del basileus e all’Acropoli;
• Agora decentrata: nelle città democratiche o aristocratiche agora vicino a spazi residenziali o
ai luoghi di produzione economica, ad esempio vicino al porto.

Carattere comune: facilmente raggiungibile. Vicino ad arterie cittadine o addirittura costeggiata dalle
strade più importanti della città. Agora come piazza chiusa:

• Età arcaica: vuota. Luogo di riunione: spazio ampio occupato dai cittadini;
• VII secolo: prime strutture come portici per delimitare il perimetro della piazza, strutture a
gradini, edifici di culto;
• VI secolo: monumentalizzazione. costruzione di edifici funzionali: altari, piste per corse di
cavalli, costruzioni per spettacoli, fontane. Edifici per attività politica:
➢ Pritaneo: sede dei magistrati;
➢ Buleuterio: sede del consiglio;
➢ Ecclesiasterio: sede dell’Assemblea;
➢ Corti di giustizia.

Assenza di tipologie di edifici specifiche: edifici politici simili a abitazioni private. Buleuterio e
Ecclesiasterio facili da riconoscere perché hanno le gradinate, ma spesso non hanno un’unica
funzione: edifici polifunzionali.

Corrispondenza tra interventi edilizi e trasformazioni del regime di governo. Esempio: Argo nel V
secolo diventa città democratica: ampliamento dell’agora e monumentalizzazione con portici, edifici
pubblici.

Agora di Atene: meglio conosciuta grazie a fonti letterarie e scavi archeologici. Area in leggera
pendenza, delimitata da Acropoli a Nord – Ovest, fiume Eridano a Nord, Aeropago a Sud e collina
Kolonos Agoraios a Ovest. Zona attraversata da importanti strade: nel VI secolo trasferimento
dell’agora. Costruzione di due edifici rettangolari: funzione non molto chiara.

Sotto i Tiranni agora si estende: maggiore frequentazione → costruzione di fontane. Passaggio delle
Partenopee e svolgimento di spettacoli teatrali nell’orchestra e di agoni poetici, con costruzione di
strutture in legno temporanee. Nel 550 presunta costruzione della dimora dei Tiranni all’interno
dell’agora: edificio residenziale con dimensioni maggiori della norma.

Fine VI secolo: fine della Tirannide, riforme di Clistene. Ostracismo: esilio di coloro che hanno
aspirazioni politiche personali. Delimitazione dell’agora per mezzo di blocchi marmorei con iscrizione
parlante “io sono il confine dell’agora”. Costruzione del Buleuterio: pianta quadrata con pali a sorregge
il soffitto: luogo di riunione dei rappresentanti delle tribù. Stoa Basileios: aperta a est con colonne in
antis, ospita sede all’arconte ed è luogo di esposizione di leggi importanti.

480 a.C.: sacco persiano. Distruzione e danneggiamento di molti edifici. Sistemazione fino al 450 ma
contemporanea costruzione della Tholos: ambiente circolare che ospita membri del consiglio, anche
durante la notte. Stoa Poikile: edificio monumentale costruito con materiali pregiati, ospita pittura su
tavola. Portico con funzione sia pubblica che privata, come ad esempio le riunioni tra i filosofi → nel
300 Zenone, fondatore dello stoicismo.

Pericle: pochi interventi nell’agora. Promuove costruzione del tempio di Ermes sulla collina Kolonos
Agoraios: luogo degli artigiani, in particolare dei metallurgi. Lungo cantiere: dal 450 al 420 → edificio
impegnativo: uso del marmo, decorazione ricca.
420 – 404: fase costruttiva nell’agora.

• Buleuterio: edificio rettangolare;


• Metroon: luogo di culto e conservazione degli archivi cittadini;
• Monumento agli eroi eponimi: 10, ognuno appartenente a una tribù ateniese;
• Stoa di Zeus: non ha ruolo politico preciso. Ospita frequentatori informali, come filosofi. Vi
sono posti gli scudi dedicati ai morti in battaglia;
• Stoa con funzione commerciale. Doppia fila di colonne e serie di ambienti chiusi retrostanti.

Intorno ad agora ci sono quartieri di botteghe artigianali: ceramica, coroplastica, scultorea,


metallurgica, officine di fonditori e altri artigiani legati alla produzione di statue.

Santuario: temenos, spazio riservato agli dei all’interno della poleis, in cui bisogna rispettare regole di
comportamento e alcune limitazioni. Luogo dove avviene incontro tra divinità e fedele: continuità
dell’uso nel corso di generazioni, con rituali come sacrifici e offerte votive.

Sacrificio durante cerimonie comuni, in cui processione accompagna offerta fino all’altare dove viene
ucciso l’animale. Segue banchetto in cui vengono consumate carni arrostite del sacrificio. Durante
cerimonia spesso si svolge agone, artistico o sportivo.

Dono votivo: ringraziamento alla divinità da parte del singolo o dell’intera comunità. Anathemata:
sopraelevato rispetto al terreno, posto su un piedistallo o appeso a un albero. Scopo: fare piacere al
destinatario e ricordare il motivo dell’offerta. Diversi tipi: rappresentazione della divinità o
dell’animale sacrificato, strumento con cui è stato effettuato il sacrificio, oggetto che ricorda
occasione. Diversi materiali in base a stato sociale dell’offerente.

Struttura del santuario dipende dalla sua funzione. Base: temenos e altare, attorno a cui si radunano
i fedeli che assistono al sacrificio. VIII – VII secolo: contatto con Asia e Egitto, introduzione della statua
di culto, conservata all’interno del tempio, letteralmente “casa del dio”. Disposizione assiale,
direzionata verso Est, dove sorge il sole e dove si pensa compaia la divinità.

Funzione originale del tempio: conservare statua della divinità. col tempo altre funzioni: raccolta degli
strumenti del culto e degli oggetti votivi più preziosi, altri riti religiosi. Articolazione del tempio:
pronao, opistodomo e peristasi → monumentalità. Costruzione di altri edifici all’interno del temenos:
stoa polifunzionali, propilei (punto di arrivo delle processioni), thesauroi.

Luogo di riunione di un’intera comunità: crea coesione tra i cittadini. Monumentalizzazione richiede
sforzo economico da parte di tutti i cittadini per generazioni.

Politeismo: all’interno della stessa città templi dedicati a divinità diverse. Per gruppi sociali specifici o
per occasioni particolari, come le guerre o le epidemie. Magna Grecia, VI – V secolo: costruzione di più
poli monumentali all’interno della stessa colonia.

La posizione rispetto all’abitato determina la classificazione in urbano, sub urbano, extra urbano:

• Urbano: in alcuni casi presenza del santuario porta a formazione di un abitato circostante
(Corinto con santuario di Apollo). Nelle città santuari non hanno posizione privilegiata, ma
spesso sono gli unici edifici monumentali, che spiccano sull’abitato;
• Suburbani: ai limiti della città, spesso dedicati a culti misterici e di iniziazione;
• Extraurbani: ai limiti della chora, ovvero dei territori coltivati. Con processioni cittadini
affermano proprietà e controllo del territorio circostante.
Altre funzioni del santuario: economica = deposito, credito a interesse, cambio di valute. Archivio =
deposito di leggi, contratti pubblici e privati, trattati interstatali.

Acropoli di Atene: luogo di culto di Atena da età geometrica. VIII – VII secolo: informazioni scarse, si
conosce solo costruzione di un tempio di età tardo geometrica. Intervento di monumentalizzazione
tra 600 e 560: periodo di fioritura economica. Riorganizzazione delle feste Panatenee.

Costruzione di un tempio monumentale: Hekatompedon con frontoni decorati. Altri edifici di piccole
dimensioni: thesauroi o tempietti dedicati ad altre divinità → ubicazione sconosciuta.
Regolarizzazione dell’accesso e costruzione di un altare ad Atena Nike, vicino all’ingresso all’acropoli.

Offerte votive: kore. Statue di fanciulle che offrono un dono alla dea. Status sociale mostrato da abito
policromo e da gioielli: poste su piedistalli → competizione tra famiglie aristocratiche.

Tempio di Atena Polias, 520: voluto dai Pisistratidi. Collocato tra Partenone ed Eretteo. Nel VI secolo
costruzione di propilei e tempio in poros di Atena Nike. 480 a.C.: sacco persiano → santuario
saccheggiato e incendiato. Rimozione delle macerie e livellamento del terreno, ma per qualche
decennio non viene costruito nulla.

Età di Pericle: costruzione del Partenone, con lo scopo di conservare la statua crisoelefantina di Atena
e il tesoro della città e della lega. Dimensioni monumentali e ricco apparato scultoreo. Non si sa se
svolgesse funzione di tempio, sacrifici fatti su antico altare di Atena Polias.

Propilei: ingresso monumentale al santuario, con due facciate esastile. Interno con corridoio
costeggiato da colonne ioniche, attraverso cui passa la processione delle Pantesilee. Ambiente nord:
pinacoteca. Ambiente sud: incompleto → presenza del tempio di Atena Nike: dorico tetrastilo
anfiprostilo. Eretteo: forma insolita, pluralità di ambienti dovuta alla compresenza di diversi culti.

Tempio: all’inizio non presente nel santuario, composto da temenos e altare. Dal VII secolo diffusione
del tempio per conservare la statua del dio, nel VI secolo monumentalizzazione.

Poleis: i cittadini non sfoggiano la loro ricchezza costruendo edifici sontuosi → ideale egualitario.
Singole abitazioni di uno o due piani, con una corte interna e ingresso affacciato sulla strada. Isolati:
delimitati da strade strette, spesso poco curate sul fondo. Autorappresentazione della società negli
spazi collettivi: monumentalizzazione dei santuari e dell’agora.

AMPOLO, AGORA GRECA E AGORA DI SICILIA


Agora: luogo dove i cittadini e l’assemblea si riunisce. Luogo di scambio, sia di idee che di merci: resta
il centro della polis fino al II secolo d.C. Aristotele sostiene l’esclusione delle attività commerciali
dall’agora.

Fino a XIX secolo gli studiosi non hanno interesse per l’agora. Prima si pensava avesse una mera
funzione commerciale, per poi arrivare a comprendere che il luogo è polifunzionale. Burkhardt: agora
come centro della polis = luogo di riunione. Vi si svolgono assemblee, giochi, riti sacri e anche mercati.
Martin, 1951: agora come specchio dell’evoluzione della polis. Importanti scavi in Magna Grecia, Asia
Minore e Atene degli ultimi decenni portano a rivalutazione delle idee precedenti.

Fonti antiche testimoniano presenza dell’agora, come un luogo politico e religioso. Omero la cita in
entrambe le sue opere:

• Assenza di agora presso i ciclopi, popolo incivile → agora presente nelle poleis greche;
• Durante assenza di Odisseo da Itaca assemblea (agora) non viene convocata → legame tra
basileus e assemblea;
• Agora dei Feaci vicino al porto e in parte all’interno del temenos del tempio di Poseidone →
ruolo anche economico e religioso.

Poleis arcaica: funzione politica e giudiziaria, solo dal V secolo citata anche mercato. Probabilmente
funzione commerciale è comparsa prima nella realtà che in letteratura.

Agora come spazio politico e di comunicazione

Simbolismo civico, politico e politico – religioso. Due edifici principali dell’agora:

- Pritaneo: focolare della città collegato a Estia. Pasti al Pritaneo: beneficio alimentare e pasto
“civile” → si è parte della città;
- Tomba del fondatore o dei fondatori: non si sa quanto fosse diffuso. Culto pubblico del
fondatore era comune.

Altri monumenti con valore civico. Ad esempio nell’agora di Atene statue dei tirannicidi e il
monumento degli Eroi Eponimi: danno onore a ciò che gli è collocato vicino, in questo caso al Metroon.
La collocazione di steli e documenti è importante come quella di statue e monumenti. Esempio: copie
del documento che vietano la tirannide sono collocate nell’Aereopago e nella Pnice, ovvero il luogo
dove si teneva l’assemblea. Documenti posti nell’Acropoli perché sotto la protezione di Atena Polias.

Ad Atene dal IV secolo a.C. i nomi degli efebi vengono incisi su una lastra di bronzo ed esposte presso
il Buleuterio, che si trovava vicino al monumento degli Eponimi. Nomi servivano per la mobilitazione
di campagne militari, gli uomini con più di 60 anni non erano arruolabili. Prima del bronzo si
utilizzavano tavolette bianche. Eponimi rappresentano tribù di Atene e quindi l’intera cittadinanza.

Affissione di tabelle bronzee a edifici pubblici avviene anche in Sicilia, testimonianze ad Argo e Assisi.
differenziamento tra documenti bronzei destinati all’esposizione e documenti con il solo scopo di
testimoniare la transazione. La tabella esposta è un motivo di vanto per il donatore, ma ha anche lo
scopo di ricordare alla città e al popolo i benefici ricevuti.

Santuari e agorai si riempiono di steli, monumenti e tavole. Nel caso di onori a pubblici e privati si crea
un’attestazione che perduri nel tempo → parte della memoria della città.

Agora in Aristotele

Aristotele vive nel IV secolo a.C. Nella Politica pochi riferimenti all’agora. Analisi nella Retorica e
Poetica: vi si fa riferimento soprattutto come mercato. La radice agora viene utilizzata come base per
lo sviluppo di termini legati al commercio, come mercanti, acquirente, atto dell’acquisto. Talvolta
termine agora usato col significato di luogo di memoria civica. Qualche riferimento all’uso dell’agora
come luogo pubblico: eccezioni.

V secolo a.C. a Tebe proprietari terrieri privilegiati rispetto a mercanti: possono accedere alla politica
solo coloro che non sono stati artigiani o mercanti negli ultimi dieci anni: governo oligarchico. In età
classica artigianato e commercio acquistano importanza: i più ricchi riescono a partecipare alla
politica.

Scarsa considerazione degli artigiani e dei mercanti da parte dei Greci e anche di Aristotele. Nel IV
secolo a.C. legge ateniese impedisce di deridere coloro che operano nell’agora (mercato): desiderio
dei governanti di cancellare pregiudizi.
Erodoto riporta che in altre città greche, in particolare a Sparta, si reputavano inferiori coloro che si
dedicavano al lavoro, mentre i guerrieri erano nobilitati.

A Tebe unico modo per entrare in politica è essere proprietari terrieri. Ricchi commercianti o artigiani
devono acquistare terreni: prova che la compravendita era un atto comune. Viene concesso
l’allargamento dell’assemblea, ma con membri uniformati → oligarchia omogenea.

Aristotele nella Politica descrive la città ideale. Secondo il filosofo devono esserci due agorai:

• Libera: destinata all’attività politica, nei pressi dell’Acropoli


• Dei commerci: lontana dall’agora libera, in posizione utile per accogliere prodotti provenienti
dal mare e dal territorio.

Aristotele sostiene che i cittadini giusti non debbano essere né mercanti né artigiani né contadini.
Divisione della popolazione della poleis:

• Politai = virtuosi e quindi felici. Proprietari terrieri, frequentano schole e godono dell’arte,
governano la città e si occupano della guerra;
• Esclusi dalla politica ma necessari per il funzionamento della polis.

A Sparta non viene creata una nuova agora “pura”, secondo il progetto aristotelico, ma viene vietato
l’ingresso ai cittadini nell’agora commerciale, in modo che non si mischino con i commercianti e gli
artigiani. I cittadini spartani si riuniscono nei ginnasi e nelle leschai, riservati agli aristocratici.

GROS, ARCHITETTURA ROMANA


I FORI
Foro: insieme si edifici riuniti. Spazio libero con dimensioni standard: rapporto 2 a 3. Secondo la regola
dev’essere posto all'incrocio del cardo e del decumano: numerose eccezioni. Luogo della memoria.

In Italia e nelle province occidentali: piazza rettangolare bordata da portici, tempio su uno dei lati corti
e basilica giudiziaria sul lato opposto. Altri edifici: biblioteche, carceri, archivi, curia, tribunale e tesoro
→ unione di tutti gli edifici della vita civica e religiosa.

Foro: templum augurale. Circondato da alberi e pali → in seguito colonnato. In origine spazi sacri
dedicati alle votazioni: a Roma ruolo presto ricoperto da Campo Marzio. Centro del Foro: comitium,
luogo dove si vota, e diribitorium, dove si effettua lo spoglio. A Roma prima rettangolare e poi
circolare, nel II secolo a.C. aggiunta di curia. Rostri: tribune da cui si pronunciano orazioni.

Nel II secolo a.C. costruzione di tribunali specializzati e spostamento dei comizi tributi vicino al tempio
dei Dioscuri. Foro da aristocratico a repubblicano: tribuno Caio Gracco dai rostri, invece di rivolgersi
verso la curia e il comitium, parla verso la piazza.

Saepta= area circoscritta in cui vota il popolo.

FASI PIÙ ANTICHE DEI FORI ITALICI

Cosa: all'inizio foro di dimensioni modeste, 90 x 30 metri. Lato nord con gradini circolari del comitium,
in asse con curia sopraelevata. Collegamento diretto con arx= cittadella religiosa. Asse non viene
spostato in interventi successivi: con colonnato asse passa attraverso intercolumnio. II secolo a.C.:
costruzione basilica giudiziaria.
Alba Fucens: colonia fondata nel 303 a.C., organizzazione simile a foro di Cosa. Prima del Foro
presenza due serie di pozzetti a lastre, usati per fissare picchetti per delimitare corridoi dove avveniva
il voto → in seguito circondato da portici. In epoca più tarda saepta costituiti dal foro stesso. Comitium:
cavea circolare di 17 metri di diametro. II secolo a.C.: monumentalizzazione: costruzione di una basilica
e di un macellum = mercato alimentare.

Paestum: evoluzione simile a Cosa. Fine II secolo a.C.: basilica sostituisce macellum.

Diffusione dei templi nelle colonie: città deve ricordare Roma. Nelle città prive di Foro il tempio si
trova al centro dell’abitato, affacciato su uno spiazzo anche molto piccolo, ma che col tempo si amplia
e si monumentalizza.

Pompei: piazza del Foro dominata da tempio costruito su un alto podio → definisce asse longitudinale
della piazza. Estremità opposta: tre ambienti rettangolari absidati: ospitano curia, archivio e sede degli
edili. Basilica in posizione marginale: perpendicolare al foro.

FORO ROMANO TRE REPUBBLICA E ETÀ IMPERIALE

Foro di Cesare: ampliamento del vecchio foro. Piazza bordata da portici su tre lati, su lato corto tempio
di Venere Genitrice. Piazza con al centro fontana monumentale e statua bronzea di Cesare. Curia
spostata vicino al foro di Cesare: significato politico → assi convergono verso tempio di Venere: potere
assoluto del dittatore.

Assolutismo si riflette nella struttura del Foro: chiusura. Piazza chiusa su quattro lati, unico ingresso.
Augusto modifica foro: basiliche non sono regolari come portici delle piazze ellenistiche, ma
conferiscono continuità monumentale. Botteghe ridotte e riservate all’attività dei cambiavalute.

Lato breve occidentale: tempio di Saturno, sede del Tesoro, rostri monumentali e nuova curia Iulia:
valori tradizionali dello stato. Lato breve orientale: tempio di Divo Cesare, archi per commemorare
vittoria di Azio e restituzione delle insegne partiche ai romani, portico dedicato ai figli adottivi di
Augusto → valori del nuovo regime.

Campo Marzio: Agrippa fa costruire basilica di Nettuno di fronte al Pantheon → schema riproposto.

PIAZZE FORENSI IN ITALIA ALL’INIZIO DELL’ETÀ IMPERIALE

Basilica chiude uno dei lati corti della piazza: ospita tutti gli organi dell’autonomia municipale. Lato
opposto occupato da santuario principale della città. A Trieste, Verona e Luni basilica occupa posizione
diversa ma resta legata al foro: vicino al tempio della Triade Capitolina.

Opposizione tra tempio e basilica mostra rapporti di gerarchia e dipendenza. Progressiva restrizione
dei poteri municipali e coloniali. La curia diventa parte integrante della basilica: posta sotto nuovo
potere imperiale.

FORI IMPERIALI DI ROMA

Foro di Augusto: chiusura e unificazione di uno spazio. Tempio di Marte: fulcro del foro. Portici
longitudinali e esedre laterali, ospitano statue dei summi viri: esempi di uomini valorosi. Retro del
tempio: muro, separa foro da Suburra = quartiere popolare. Piazza e tempio equivalente di una basilica
e una curia: in questi ambienti si svolgono riunioni del Senato e ricevimenti.

Foro di Vespasiano o templum pacis: esaltazione della pace e della vittoria sugli Ebrei. Costruito sopra
macellum = mercato. Schema tradizionale del quadriportico, ma quarto lato non occupato da tempio
ma da esedra. Spazi attigui ospitano biblioteche e archivi.
Foro di Nerva: iniziato da Domiziano, concluso da Nerva nel 97 a.C. Collega Foro di Augusto e Foro di
Vespasiano: Forum Transitorium. Spazio prima occupato da Argiletum: via che collega Campidoglio
con Quirinale. Piazza di forma rettangolare allungata con grande tempio dedicato a Minerva. Tempio
prostilo esastilo con un’esedra assiale. Assenza di portico sui lati lunghi: colonnato a breve distanza
dai muri perimetrali → dilatazione illusoria degli spazi.

Foro di Traiano, unisce Quirinale e Campidoglio. Grande piazza rettangolare circondata da


quadriportico con due esedre semicircolari alle estremità e la statua dell’imperatore al centro. In
fondo alla piazza basilica Ulpia: enormi dimensioni e cinque navate. dopo spazio quadrangolare
disposto su più livelli attorniato da biblioteche e archivi. Al centro colonna coclide. Complesso
concluso da tempio di Traiano: octastilo periptero sine postico e con abside, inserito in uno spazio a
ferro di cavallo.

Tema dell’apparato decorativo: trionfo. Statue dei prigionieri daci nell’attico dei colonnati →
esaltazione della potenza dell’impero. Foro con impianto militare: Traiano era un ottimo condottiero.
Funzione del foro: giudiziaria.

Schema del foro: tempio, piazza porticata, basilica.

FORO TRIPARTITO NELLE PROVINCE OCCIDENTALI

Foro tripartito nelle città di provincia fondate in età imperiale. posizione laterale della basilica dovuta
a preesistenze geografiche o storiche. Tra I e II secolo molti fori hanno organizzazione assiale, con
basilica di fronte a tempio più importante della città. Piccole varianti conferiscono aspetto diverso ma
schema è lo stesso.

Glanum: continuità tra zona sacra e laica. Contatto tra foro e temenos dei templi gemelli, disposto
perpendicolarmente alla piazza. Programma unitario di fronte a terreno difficile e già modificato con
terra di riporto.

Complessi polifunzionali, spesso uniscono spazi complementari e fortemente specializzati. Divisione


degli spazi per mezzo di muri o strade transitabili. Foro con funzione rappresentativa: mostra potenza
dell’impero e tenta di aumentare livello di romanizzazione delle province.

AMPLIAMENTI, RIDUZIONI E VARIANTI

Schemi semplificati o differenti si trovano soprattutto agli estremi dell’impero d’occidente, in


Britannia e in Nord Africa.

Complessi grandiosi in cui basilica funge da collegamento tra temenos e foro → separazione di due
aree specializzate. Modello: foro di Traiano a Roma.

Estensione assiale può comprendere tre piazza consecutive: a Vienne grande piazza pubblica bordata
da portici, affiancata da due zone religiose. A ovest temenos di Augusto e Livia, a est temenos
circondato da portico a tre bracci dedicato al culto della famiglia imperiale. basilica perpendicolare al
lato lungo del foro.

Sud della Gran Bretagna: raramente è presente edificio templare. Piazza di forma quadrangolare, con
basilica allungata internamente divisa in tre navate da un doppio colonnato, talvolta con esedre
laterali. Piazza con portici, alle cui spalle si aprono botteghe. Curia si apre sul retro della basilica, a
forma di esedra rettangolare o circolare.

Province africane: pesanti rifacimenti nel II secolo falsano percezione dell’urbanistica originale →
periodo in cui valore politico perde importanza e prevale monumentalizzazione dei santuari. In età
Antonina culto della triade capitolina acquista importanza → rifacimento dei templi. Basilica perde
importanza: in alcune città non è nemmeno presente.

Nelle province africane il modello urbanistico occidentale fatica a imporsi, anche quando le città sono
di nuova fondazione. Spesso piazza molto piccola con presenza di edifici costruiti disordinatamente:
né coerenza assiale né equilibrio dei volumi.

Leptis Magna: Settimio Severo promuove costruzione di una nova urbs in una zona non urbanizzata.
Monumentalizzazione: quadriportico di 6000 metri quadrati. Ovest: tempio octastilo su podio
dedicato ai Severi, est: basilica civile con due absidi. Esedra collega basilica a portico: assialità.

FORO E CULTO IMPERIALE

Foro provinciale di enormi dimensioni perché le sue funzioni politiche e amministrative riguardano
l’intera provincia. Nicomedia, Nicea, Pergamo, Efeso, Lione, Ancyra, Merida, Turraco e Narbo Martius:
istituzione di un luogo per il culto del Princeps o della dea Roma → formalmente solo in età Flavia,
con costruzione di uno specifico complesso architettonico.

Tarragona, Spagna: Vespasiano promuove costruzione di due grandi piazze poste a livelli differenti
grazie a terrazzamenti artificiali. Piazza inferiore: piazza di rappresentanza bordata di portici. Piazza
superiore: santuario circondato da portici, con attico decorato con clipei con testa di Giove Ammone
o di Medusa. Tempio sul fondo con esadra rettangolare: ripresa del Foro di Vespasiano a Roma.
Presenza di un circo o di un ippodromo vicino al Foro: di solito relegato ai margini della città.

Diffusione del modello sia nella penisola italica che nella penisola iberica. Esedre nei portici laterali,
elogia dei summi viri, clipei con maschere di Giove Ammone. Difficoltà nel replicare la pianta del Foro:
ripresa di alcuni elementi.

BASILICA
Basilica: edificio a una sala, che sul lato lungo si affaccia sul Foro. Posta su una crepidine di un numero
variabile di gradini, ingresso anticipato da un portico. Diverse funzioni: struttura interna variabile.
Tribunal: podio su cui siedono giudici dei tribunali (a Roma) e rappresentanti del potere (nelle
province) → in posizioni diverse, non sempre presente.

Presenza di cambiavalute e talvolta di mercanti con speciali autorizzazioni. Basilica frequentata


prevalentemente da persone in cerca di testimoni per un processo, da interessati alla politica o per
trattare affari privati al coperto.

ORIGINI E PROTOTIPI

Prime basiliche: testimonianze scritte. Vitruvio definisce la basilica “uno spazio rettangolare allungato
circondato da un colonnato che definisce un deambulatorio con lucernari”.

Basilica: traslitterazione dal greco “regio”. Basilica Porcia: fatta costruire da Marco Porcio Catone dopo
incendio del 210 a.C. sopra due atrium e inglobando quattro botteghe → basilica con funzione
commerciale.

Prima del II secolo a.C. nel Foro atrium regium. Atrium publicum: serie di edifici intorno a cortile
centrale. A Cosa numerosi esempi: atrium con impluvium circondato da quattro botteghe\officine,
due delle quali si affacciano sul Foro, anticipato da colonnato. Sul retro botteghe complementari.

A Roma: botteghe dello Stato date in affitto dai privati. Atria usati per commerci o riunione delle
corporazioni artigianali. Atrium libertatis: affrancamento degli schiavi e archivi censori: funzione
amministrativa. Attività sviluppate maggiormente dell’architettura: alla fine del III secolo a.C. Edifici
pubblici ispirati a modelli di abitazione private.

PRIME BASILICHE A ROMA

179 a.C.: basilica Aemilia, prima basilica di Roma costruita nel Foro. Segno della ricchezza e del potere
della famiglia degli Aemilii. Forma rettangolare con peristilio interno con ampia navata centrale. In
facciata due file di colonne con trabeazione.

184 a.C. basilica Porcia costruita tra sede dei Senatori e la via delle Cave, all’estremità nord occidentale
del Foro. Distrutta nel 52 a.C. e mai ricostruita. Organizzazione interna: serie di colonne con un unico
tetto. Luogo in cui si riunivano i tribuni.

169 a.C.: basilica Sempronia costruita da Sempronio Gracco sul lato opposto del Foro con pianta simile
all’Aemilia → ampia navata centrale. Demolita da Giulio Cesare per costruire la sua basilica Iulia.

BASILICHE REPUBBLICANE IN ITALIA

Basiliche aperte connesse al Foro per mezzo di uno o più portici. Basilica di Cosa, 120 a.C.: forma
compatta. Rapporto uno a tre nella composizione delle navate. facciata: due colonnati sovrapposti,
soffitto alto 15 metri. Trabeazione intermedia tra primo e secondo ordine, balaustre nel secondo
ordine per proteggere deambulatori laterali.

Basiliche italiche si affacciano sul Foro sul lato lungo, fra II e I secolo a.C. All’interno, in asse con
l’intercolumnio centrale, è presente un’esedra talvolta sopraelevata. Esempi:

- Ardea: colonnato esterno non coincide con peristasi interna;


- Alba Fucens: tre larghe aperture sulla facciata;
- Aquileia: due absidi laterali.

Non ancora tipo canonico universale. In alcuni centri minori la basilica è ancora costituita da un
semplice portico a due navate → ampliamento della piazza. Scambi costanti tra interno e esterno.
Basilica con terrazze ai piani superiori per ospitare spettatori che assistono ai giochi gladiatori che in
età repubblicana si tenevano nel Foro.

BASILICA VITRUVIANA DI FANO E BASILICA DI POMPEI

Basilica a Fanus Fortunae, sulla costa Adriatica, metà I secolo a.C.: progettata da Vitruvio. Chiusa →
dignitas. Spazio circondato da muri su quattro lati e all’interno ordine colossale: corrispondente a due
ordini di colonne sovrapposte, come nelle navate laterali. Differenze rispetto a basilica tradizionale:
navate laterali coperte, sia sul primo che sul secondo livello, e si affacciano sullo spazio centrale. Di
fronte a ingresso assenza di due colonne: sacello dedicato a Aedes Augusti, seguito da un’esedra
circolare = tribunal.

Basilica di Pompei, 130 – 120 a.C.: si affaccia con il lato corto sul Foro. Chiusura esterna e ordine
gigante all’interno: colonne ioniche con fusto costituito da tegole tagliate e stuccate. Muri esterni con
lesene disposte su due ordini: inferiore ionico superiore corinzio. A metà altezza del secondo ordine
muro si interrompe, permettendo illuminazione degli spazi interni.

Su lato corto podio privo di gradini: tribunal dove siedono i magistrati. Anticipato da sei colonne
corinzie libere: solennità. Tetto triangolare copre circa 1500 metri quadrati. Spazio coperto anticipato
da ingresso ipetro = privo di copertura.

PRIME BASILICHE DELL’ETÀ IMPERIALE FUORI ROMA


Varie basiliche del I secolo d.C.: su asse trasversale esedra rettangolare, fronteggiato da tribunal e
piccolo santuario domestico.

Corinto: ricostruzione dell’agorà nel 46 a.C. e nomina a capitale della provincia di Acaia. Eclettismo:
capitale ellenistica in seguito popolata dai Romani. Costruzione di tre basiliche nell’arco di mezzo
secolo.

- Fine I secolo a.C.: perpendicolare all’asse dell’agorà. Lato corto con ingresso anticipato da
vestibolo, di fronte tribunal con facciata tetrastila fiancheggiata da due esedre. In età augustea
costruzione della facciata sul Foro: monumentale;
- Basiliche “gemelle”, inizio I secolo d.C.: basiliche affacciate con il lato lungo sul Foro. Stesse
dimensioni: peristasi interna di 10 x 5 colonne, ingresso sul lato lungo in asse con esedra.

BASILICHE E PORTICI NEI PRIMI DUE SECOLI DELL’IMPERO D’ORIENTE

In Italia: porticus funge da facciata della basilica. Asia Minore: legame con ellenismo, in cui agorà è
circondata da portici su quattro lati. Agorà di Efeso: piazza allungata delimitata su due lati da portici,
a Ovest da muro e a Nord da basilica. Basilica, 2 – 14 d.C.: dedicata a Artemide, Tiberio e Augusto,
quando l’imperatore è ancora vivo. Suddivisione in tre navate da file di colonne, forma allungata e
assenza di deambulatorio: simile a portico tripartito. Ordine ionico: all’interno protomi taurine su
pulvini → arricchimento. A Ovest ambiente simile a bouleurion: cava semicircolare → è un vestibolo.
Est: sala ospita statue di Augusto e Livia. Iscrizioni in greco e in latino: lettere di dimensioni più grandi.

Regioni orientali: lunghezza considerevole, poca differenziazione tra le navate → difficile


riconoscimento dell’edificio basilicale, soprattutto se solo a due navate. talvolta basiliche in cui una
navata di dimensioni maggiori, ma concezione non assiale. Presenza di un’abside aperta in fondo
all’asse longitudinale: edifici legati al culto imperiale oppure realizzati con tecniche costruttive romane
→ uso del mattone.

Smirne: basilica con pianta allungata costruita sopra sostruzioni (fondamenta) voltate. Lato corto con
podio sormontato da baldacchino. Ascalona, fine II – inizio III d.C.: abside a ferro di cavallo sul lato
corto. Interno suddiviso in tre navate da due ordini di colonne corinzie sovrapposte e sormontati da
un attico.

Basilica di Hieralopolis, Frigia (Turchia), II secolo d.C.: forma allungata e facciata porticata. Stoà
maestosa accessibile mediante scalinata di 17 gradini (sopraelevazione di 5 metri). Facciata con due
ordini sovrapposti:

- ordine inferiore con lesene lisce quadrangolari con capitello ionico, sormontato da maschera
fronzuta. Colonna regge tratto di trabeazione, sopra la quale si imposta arco a tutto sesto;
- ordine superiore corinzio si imposta sopra attico.

Propilei con decorazione barocca: archi centrali poggiano su pilastri con capitelli corinzi, sul retro
figure di leoni che divorano tori. Sormontati da blocchi imponenti con volti di sfingi: pathos
pergameno.

BASILICHE NELLE PROVINCE OCCIDENTALI ALL’INIZIO DELL’ETÀ IMPERIALE

Assenza di basiliche prima dell’età augustea. Primi esempi: spazio rettangolare con colonnato interno
che circonda area rettangolare, attorno al quale corre un deambulatorio. Sul lato che si affaccia sul
Foro diventa portico aperto. Parte centrale con lucernaio, navate laterali con coperture a terrazze o
tetto sporgente. Colonnato della facciata con stesso ritmo dei portici che circondano la piazza.
Friuli Settentrionale: basiliche come portici a due navate che solitamente occupano lato corto del Foro.
Potevano anche avere facciata chiusa, però spesso hanno colonnato più fitto. Basilica concepita come
prolungamento coperto della piazza.

Glanum: primo foro costruito tra 30 e 20 a.C.: piazza di dimensioni modeste circondata da tre portici,
fra cui la “basilica” a due navate. secondo foro all’inizio dell’età Giulio – Claudia: foro di maggiori
dimensioni, ingloba edifici precedenti. Costruzione di una basilica con colonnato interno e
deambulatorio periferico.

Altri casi in cui modello definitivo viene adottato fin dalla prima costruzione, come nel foro di Feurs:
primo quarto I secolo d.C. Diversificazione mostra libertà degli edili nelle città delle province
occidentali. Dopo metà I secolo d.C. normalizzazione delle costruzioni: foro tripartito, con basilica
circondata da peristasi chiusa e esedra rettangolare.

SVILUPPO DEL TIPO MONUMENTALE A ROMA

Basilica Aemilia: lato lungo nord-occidentale del Foro. Basilica fondata nel 179 a.C., ricostruita a
partire dal 80 a.C., interventi fino al 22 d.C. Resti odierni sono posteriori al 14 a.C., anno in cui si verifica
grande incendio. Definitivamente distrutta nel V secolo d.C. da barbari.

Complesso costituito da basilica e da portico. Portico, 14 - 2 a.C. : si affaccia sul Foro, lungo 102 metri:
cela botteghe della basilica e dà aspetto uniforme alla piazza. Due ordini sovrapposti di semicolonne
doriche che inquadrano arcate. Doppio attico in aggetto: maestosità. Portico cela del tutto basilica:
più alto del tetto. Largo 7 metri e coperto da volte a crociera. Lati corti con portico: semicolonne
doriche reggono architrave orizzontale.

Basilica: accesso da tre porte sul muro di fondo, dietro alle botteghe. Suddivisione in quattro navate:
area centrale circondata da un deambulatorio, a Nord – Ovest stretto portico: largo appena due metri
→ in origine colonnato esterno, sostituito da muro nel I secolo d.C.

All’interno policromia: pavimentazione in marmi di diversa origine, colonne con venature rosse o in
marmo cipollino verde. Ampiezza dei volumi: deambulatori coperti da volte poggianti su colonne
corinzie della peristasi. Dalla parte dell’aula centrale colonne sormontate da ordine complesso: primo
piano con tribuna con lesene corinzie, superiore con colonne corinzie libere. Soffitto a cassettoni
profondi.

Decorazione figurata ricca: primo ordine con trabeazione con storie dell’origine di Roma. Quaranta
statue a tutto tondo in marmo orientale, collocate sopra trabeazione su plinti. Sontuosità ma ricerca
di armonia: colonne lisce con trabeazione decorata oppure lesene ornamentali con trabeazioni
semplici.

Evoluzione del tipo “normale”: permangono caratteristiche di base come pianta e illuminazione del
vano centrale per mezzo di lucernai. Secondo livello con balaustre che permettono ai visitatori di
affacciarsi sul vano centrale.

Basilica Iulia: costruita sul lato opposto del Foro, tra tempio dei Dioscuri e il tempio di Saturno.
Sostituisce basilica Sempronia e ingloba botteghe preesistenti, spostate a Sud. Basilica si affaccia
direttamente su Foro. Costruzione avviata da Cesare e completata da Augusto, ricostruzione dopo
incendio del 14 a.C. → completata nel 12 d.C.

Spazio centrale circondato da due navate laterali, costituente un deambulatorio periferico. Navata
Nord, affacciata sul foro, separata mediante una crepidine: spazio indipendente → porticus Iulia: due
ordini dorici sovrapposti inquadranti arcate. Interno della basilica: tre ordini sovrapposti.
Basilica Ulpia, completata nel 113 d.C.: enormi dimensioni e posizione scenografica: a conclusione del
foro di Traiano. Ipotesi di ricostruzione: pianta rettangolare, sui lati corti due absidi semicircolari.
Spazio rettangolare centrale circondato da un deambulatorio doppio. Esedre semicircolari hanno
funzione precisa: luogo di sosta e passaggio per i frequentatori della basilica. Absidi ospitano
tribunalia: podi sopraelevati → accentuano asse longitudinale.

Ipotesi di ricostruzione interna: due ordini sovrapposti, in basso corinzio e in alto ionico. Vano centrale
molto alto: trabeazione posta a 30 metri d’altezza → colonna Traiana alta 45 metri e pertanto visibile
dalla piazza del Foro di Traiano. Navate laterali con copertura a terrazza, secondo livello poggia su
volte a crociera → alta circa 15 metri, ottima visuale della colonna Traiana.

Interno stupefacente: uso di marmi policromi in armonia con l’architettura della struttura. Facciata:
tre avancorpi con colonne libere: nel vano centrale quattro, negli ingressi laterali due. Ordine corinzio
sormontato da un attico. Soldati daci prigionieri: telamoni in corrispondenza delle colonne, alternati
a fregi con armi.

Facciata della basilica: culmine dei portici del foro. Portici con attico sormontato da statue di Daci
sconfitti → creazione dell’arte romana, indipendente da quella greca. Ideologia della vittoria ripetuta
dagli imperatori.

EREDITÀ DELLA BASILICA ULPIA NELLE PROVINCE OCCIDENTALI

Basilica Ulpia con esedre laterali, in chiaro rimando alle esedre presenti nel Foro di Traiano.
Riproduzione del modello planimetrico in contesti diversi.

Basilica di Aquileia, fine II secolo d.C.: absidi semicircolari sui lati corti provocano dilatazione
longitudinale dello spazio. Età severiana: costruzione di molti edifici pubblici. Nord Africa:
monumentalizzazione dei Fori.

Basilica di Leptis Magna: navata centrale rettangolare, affiancata da navate laterali disposte su due
piani. Absidi con pareti scandite da due ordini sovrapposti di colonne libere e sorreggenti una
trabeazione aggettante. Novità: all’esterno mura ortogonali celano absidi semicircolari + spazio
curvilineo direttamente collegato a vano centrale. Due colonne giganti poste sul fondo delle absidi:
accentuano asse longitudinale.

Grande piazza sia a est che a ovest, di forma trapezoidale. Vestiboli particolari: a est corridoio
rettilineo ipetro, accessibile con due ingressi ad arco e fiancheggiato da colonne addossate al muro
della basilica, in cui si aprivano tre ingressi. A ovest della piazza: serie di ambienti rettangolari di
dimensione decrescente, alle spalle del colonnato. Esedra in linea con asse longitudinale del Foro:
continuità ottica.

Modello si diffonde ma rende difficile gerarchizzazione degli spazi. In alcuni edifici provinciali viene
aperto terzo spazio sul lato lungo, in asse con ingresso: curia. Monumento di Augst: evoluzione:

• regno di Adriano: edificio quadrangolare con deambulatorio interno e absidi laterali. Modello:
basilica Ulpia;
• metà II secolo d.C.: abbattimento delle absidi. Su asse longitudinale viene costruita torre
circolare di 16 metri di diametro, sulla cui sommità è presente la curia. Contrafforti: pilastri.

In molte province nel II secolo d.C. basiliche mantengono pianta quadrangolare con deambulatorio
interno coperto e tribunal su uno dei due assi dell’edificio: evoluzione non lineare.
Foro di Cartagine, metà II secolo d.C.: non segue modello della basilica Ulpia per motivi tecnici. Navata
laterale sorretta da volte, navata centrale in parte appoggiata su ambienti seminterrati voltati. Volontà
di collocare di fronte a uno degli ingressi il tribunal e l’aedes in cui era presente statua di uno dei
membri della famiglia imperiale.

CURIA
Curia – comitium presente a Roma fin dal IV secolo a.C.: piena età regia. Centro della vita politica, più
del Foro, al cui interno si svolgono molte attività commerciale. Curia corrisponde ad arcaica agorà
greca. Varrone analizza l’etimologia del termine comitium: vi si svolgevano i comizi curiati e per le
cause giudiziarie. Due tipi di curie:

- sacerdotali: per occuparsi delle questioni religiose;


- del Senato: in cui si trattano gli affari riguardanti gli uomini → politica, giustizia, guerra.

Curia più antica di Roma: 600 a.C.: riunione dei Senatori. In origine termine curia indica suddivisione
del popolo romano e il nome dell’assemblea e del luogo di riunione dei rappresentanti delle curiae.
Senato si può riunire solo all’interno di un templum, ovvero un luogo sacro e purificato: curia mantiene
connotazione religiosa. Forma quadrangolare e orientamento dipendo da motivi di culto.

PRIME CURIE A ROMA E IN ETÀ REPUBBLICANA IN ITALIA

III secolo a.C.:

• comitium: forma circolare, desunta da modelli della Magna Grecia → Ekklesiasteria: sala per
riunioni;
• curia: impostata su comitium, pianta rettangolare.

Colonie italiche fondate nel 273 a.C.: a Cosa curia con sala quadrangolare con gradini su tre lati.
Accessibile al comitium con crepidine di 7\8 gradini. Complesso importante: quasi in asse con strada
principale.

Paestum: curia - comitium al centro del lato lungo del Foro. Comitium circolare affiancato da cinque
ambienti rettangolari: quello centrale è la curia. Organizzazione simile ad Alba Fucens, colonia fondata
nel 303 a.C.

Legame stretto tra sala quadrangolare per riunione dei senatori e cavea: funzioni giudiziarie, elettorali
e legislative, che si svolgono nel comitium, sono sotto il controllo dell’oligarchia aristocratica. Forma
di governo arcaico: dal II secolo a.C. cambiamenti.

123 a.C. Gracco pronuncia la sua orazione non rivolto verso il comitium ma verso il Foro: testimonia
cambiamento politico di Roma. In seguito tribunali ospitati da basiliche e comitium perde la sua
funzione.

Curia mantiene importanza: centro del potere legislativo. Silla distrugge Curia Hostilia per creare una
più ampia, ma nel 52 a.C. incendio la danneggia. Cesare nel 44 a.C. avvia costruzione di una Curia
legata al suo Foro e al suo nome, che viene completata solamente da Ottaviano nel 29 a.C.

Curia Iulia: alle spalle del portico del foro di Cesare, collegata al Foro Romano forse per mezzo di un
portico ionico. Facciata: porta a doppio battente sormontata da tre finestre, all’apice frontone
triangolare decorato con acroteri. Colonnato di dimensioni modeste rispetto a edificio: assenza di
monumentalità.
Restauro di Diocleziano rispetta progetto originale: aula centrale di 25x17 metri, circondata tra tre file
di gradini → non si sa di preciso quanti seggi ci fossero. Su lato corto due porte ai lati della tribuna.
Completata in epoca tarda: non ci sono edifici prima dell’età augustea che la assumono come modello.

CURIA COME EDIFICIO AUTONOMO IN ITALIA E NELLE PROVINCE

Curia come edificio che simboleggia dignità municipale. I secolo a.C.: cittadinanza estesa a tutta la
penisola. Legge stabilisce che ogni ente locale deve avere un Senato municipale o coloniale che si
riunisca in una curia. Pochi resti archeologici.

Curia di Verona: imita modello di Roma. Aula centrale preceduta da portico con colonnato che
prosegue anche sui lati lunghi. Edificio sopraelevato di quattro metri rispetto alla piazza. Nelle
fondazioni tre sale rettangolari precedute da corridoio: prigione, sala degli schiavi e tesoro pubblico.

Curia di Luni: sala per le riunioni posta a sud nel Foro. Curia costruita sopra tabularium. Basilica vicino
al Capitolium: tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva = Triade Capitolina. Pompei: tre edifici
amministrativi sul lato corto del foro. Tabularium: luogo dove vengono deposte le leggi. Curia: mura
scandite da nicchie e abside assiale.

Nelle province è frequente trovare curie in posizione dominante rispetto al Foro. Nimes: pianta quasi
quadrata, anticipata da profondo portico che si affaccia sul Foro. Su asse longitudinale del Foro, di
fronte a tempio dei Caesares.

In Algeria: Timgad fondata da Traiano. Foro irregolare ma allo stesso tempo tradizionale: curia non
ortogonale all’asse della piazza, ma di fronte alla basilica. Occupa tutto lo spazio disponibile sul lato
breve: rettangolo allungato. Curia anticipata da vestibolo recinto da muri con due colonne in antis.
Gemila: età adrianea. Curia sconfina su podio di accesso al tempio della Triade Capitolina. Aula
sopraelevata e con due colonne composite in facciata. Decorazione lussuosa: onice e marmo rosso.

Corinto: difficile riconoscimento della Curia. Si ipotizza sala quadrangolare con vestibolo profondo con
ingresso con due colonne in antis. All’interno presenza di banchi di legno per i magistrati della colonia.
Legame con basilica: stretto corridoio tra i due edifici.

CURIE INTEGRATE ALLE BASILICHE

Evoluzione dei poteri tra la fine della Repubblica e l’inizio dell’età imperiale: subordinazione del
giuridico al sacro, legato al culto dell’imperatore. Fano: spazio centrale della basilica circondato da
peristasi di 8 x 4 colonne. Su lato lungo opposto a ingresso vengono eliminate due colonne per
migliorare visuale a pronaos aedis Augusti = portico del santuario di Augusto.

Basilica: sede del tribunal = tribuna curvilinea inferiore al semicerchio. Isolamento dei magistrati
rispetto ad area dedicata al commercio. Aedes svolge funzione di curia: spazio sacro e politico.
Autonomie locali hanno diritto di esistere solo sotto il controllo del potere centrale → in architettura
fenomeno si traduce nella chiusura degli spazi.

Forme variano a seconda dei condizionamenti imposti dal paesaggio urbano. Immobilizzazione
dell’eloquenza giudiziaria e controllo dell’attività politica: analisi del fenomeno esposta da Tacito. Tra
I secolo a.C. e I secolo d.C. diffusione del modello.

Rusellae: basilica con deambulatorio interno di 4 x 8 colonne. Al centro del lato lungo sala rettangolare
sporgente corrispondente al tribunal\aedes descritto da Vitruvio. Isolamento della curia rispetto a
basilica, mantenendo comunque un contatto → frequentatori per accedere alla curia, aedes e tribunal
devono attraversare una navata della basilica.
Ogni provincia ha la sua peculiarità. In Britannia curie, sia rettangolari che semicircolari, vengono
assorbite dal complesso monumentale: accanto a basilica serie di sale destinate a vario uso →
solitamente quella centrale è la curia.

Curia di Augst: pianta circolare di 16 metri di diametro. Sostenuta da un lato da otto contrafforti
distribuiti in modo regolare lungo la circonferenza. All’interno cinque gradini concentrici disposti
intorno a cerchio di 5 metri di diametro. Di fronte a emiciclo podio rettangolare sopraelevato rispetto
a pavimento. Architetti sfruttando dislivelli hanno conferito a edificio aspetto monumentale:
dall’esterno appare come una torre articolata.

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