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SANTUARI

La vita dei greci, etruschi e romani era strettamente legata alla religione, conseguenza di ciò: i
santuari non erano strettamente considerati luogo di culto, ma veri e propri centri culturali, qui si
svolgevano svariate attività di vita, interessi sociali, politici, ideali e economici. Per quanto riguarda
il culto, non era un’istituzione, insegnamento comune paragonabile al culto cristiano, ma si
manifestava in maniera molto varia, dipendentemente dal luogo, per questo i santuari erano legati
ad una realtà strettamente locale. (ubicazioni, forme, funzioni molto diverse tra loro).
I santuari sono interessanti dal punto di vista archeologico in quanto abbiamo spettacolari
architetture, capolavori di scultura, grandi quantità di artigianato, sottoforma di doni votivi.

 Luoghi e funzioni
Per quanto riguarda le sedi, le possibilità erano due: costruzioni in luoghi considerati sacri, dove
veniva sperimentata la presenza di forze divine, o in luoghi considerati idonei allo svolgimento
delle funzioni.
Per quanto riguarda la gestione, quelli centrali erano solitamente gestiti dallo Stato e dai soi
funzionari, che potevano anche essere sacerdoti o sacerdotesse, eletti per lo scopo.
-Spesso c’era un santuario principale, che teneva sotto proezione l’intera comunità, spesso da qui
erano pubblicati, sottoforma d iscrizioni monumentali, i testi legislativi, e a volte qui veniva
preservato il tesoro di stato. Questi santuari erano spesso posizionati in luoghi centrali, o comunque
facilmente raggiungibili.
- Diffusi erano anche santuari privati, posti all’interno o presso le abitazioni.
- Fuori dalla città: erano posizionati santuari dotati di ginnasi e palestre, anche nella chora erano
posizionati santuari spesso dedicati a divinità dell’agricoltura o del vino. Inoltre alcuni santuari
periferici erano destinati alla funzione al di la della polis, per tribù prive di organizzazione urbana.
- Quattro santuari dalla valenza panellenica, confluivano visitatori da tutto il mondo greco: Delfi,
Olimpia, Istmia, Nemea.
- Roma: era caratterizzata, invece, da una forte gerarchia nei culti religiosi. Sulla capitale il
santuario si trovava sulla sacra altura del Campidoglio, in città più recenti era invece collocato in
pianura e collegato all foro (nuovo centro politico religioso).
Nell’età imperiale, erano solitamente collocati al centro dela città, nelle vicinanze del foro.

 Elementi fondamentali
Gli antichi santuari erano tagliati fuori dal mondo profano, mediante muri o recinti.
L’accesso poteva essere una semplice porta, oppure un elaborato propileo, all’ingresso si trovava un
bacino lustrale destinato alla purificazione.
Il passaggio di un luogo comune a luogo di culto veniva fatto attraverso numerosi riti. Con la nuova
fondazione, i riti specifici del santuario erano fissati in una legge sacra e registrati da un’iscrizione.
Elemento più importante era la sede del sacrificio, dove gli uomini entravano in contatto con la
divinità. Oggetto di sacrificio: acqua, vino, alimenti, ma soprattutto animali sacrificali. Per le
divinità olimpiche, gli animali erano macellati e le ossa bruciate sul’altare per le divinità, mentre le
interiora cotte e distribuite ai partecipanti. Per le divinità sotterranee, invece, l’animale era ucciso in
modo tale che il sangue scorresse nel terreno e il corpo veniva poi bruciato.
L’altare poteva avere forme molto diverse. Potevano essere di cenere e avere grandezza
monumentale, formati dall’accumulo di ossa degli animali sacrificati.
Il tempio: nel corso del tempo molti santuari videro sorgere al loro interno un tempio, che non era
destinato all’attività religiosa che si svolgeva all’aperto sull’altare, ma fingeva da casa per la
divinità e custodia per i doni votivi marginali. L’architettura templare corrisponde ad un ambiente
principale di forma rettangolare (cella) e da un’anticamera (pronaos), arricchie da colonne
antistanti.
L’immagine di culto, in antichità era piccola e di legno per essere facilmente trasportata, più tardi
dal V secolo andranno dalla grandezza naturale fino a quella monumentale dalla funzione
rappresentative, in bronzo, marmo o materiali più nobili.
Spazio per le feste: spesso semplici aree all’aperto. Questo progressivamente diventò un tipo
architettonico definito: il teatro (poi l’elemento principale del santuario).
Epoca arcaica: furono eretti lunghi portici, per proteggere al sole o dalla pioggia.
Epoca ellenistica e romana: santuario altamente rappresentativo, dove il tempio inserito in un
grande cortile rettangolare, era circondato su tutti i lati da portici colonnati chiusi.
I doni votivi, dal momento che non potevano essere rimossi dal luogo di culto, quando il numero
diventava eccessivo venivano sepolti, ecco perché se ne sono conservati molti. Potevano essere
oggetti di valore, come materiali preziosi o semplici statuette in terracotta, di piccole o dimensioni,
come gioielli, colossali, come statue kuroi o korae o gruppi di più statue o tripodi sormontati da
calderoni in bronzo.
In età ellenistica e romana i santuari erano luoghi destinati alla collocazione delle statue di sovrani o
di cittadini onorevoli.

 Forme

Vedi santuario Delfi, Olimpia, Atene.

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