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Il Mistero delle Cattedrali

Sintesi a cura dell'Associazione Ouroboros

Questo è il titolo di un volume apparso in Francia negli anni Venti del secolo XX, scritto da
un uomo dall’identità rimasta misteriosa: Fulcanelli. Chi fosse in realtà, nessuno lo ha mai
saputo veramente. Sono state fatte, e si continuano a fare, le congetture più stravaganti,
perdendo tempo a discutere su “chi ha detto” invece che interessarsi a “ciò che è scritto”.
Certamente il testo di cui parliamo non è di facile comprensione perché parte dalla
constatazione che nella costruzione delle cattedrali gotiche arte e architettura parlino dei
simboli e della geometria sacra nel linguaggio alchemico. L’autore ci dice che avvicinandosi
alle grandi cattedrali con occhio attento, si potranno leggere i messaggi ancora attuali di
culture passate. Fulcanelli dice del suo libro che “La Natura non apre a tutti indistintamente la
porta del santuario. In queste pagine il profano forse scoprirà qualche prova di una scienza
vera e positiva.”. Allora cerchiamo di vedere che cosa siano e che cosa vogliano
rappresentare le cattedrali gotiche.

LE CATTEDRALI GOTICHE.

Per la stragrande maggioranza degli storici dell'arte, il termine gotico deriva dal nome del
popolo dei Goti, che veniva additato dalla cultura classica romana come un popolo dalla
civiltà assolutamente barbara e rozza. Il termine “arte gotica” starebbe quindi ad indicare per
estensione un’arte per l'appunto barbara, selvaggia distruttrice della tradizione classica, una
parola spregiativa (come potremmo oggi dire "vandalo" o "unno") con il quale il
Rinascimento intendeva contrapporre il Medioevo a se stesso, presunto restauratore della
grandezza antica. Se solo qualcuno ha osservato attentamente una cattedrale gotica non potrà
ravvisarvi nulla di barbaro ma, al contrario, essa rappresenta la più alta espressione artistica
che l’Europa abbia mai conosciuto.

Una spiegazione molto diversa, non accettata da nessuno storico e che non ritroverete in
molti libri di storia dell'arte, ma altrettanto valida, ci è offerta da Fulcanelli, uno sconosciuto
scrittore degli inizi del nostro secolo, nel suo volume “Il mistero delle cattedrali”. In esso
Fulcanelli stabilisce un parallelo, una connessione molto forte tra gotico e goetico (ovvero
magico). "L'art gotique", egli dice, "altro non è che una deformazione ortografica della parola
argotique, la cui omofonia è perfetta. La cattedrale è dunque un capolavoro d'art goth o
d'argot. I dizionari definiscono la parola argot come "il linguaggio particolare di tutti quegli
individui che sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri
che stanno intorno".

Fulcanelli ritiene che le cattedrali gotiche siano, così come aveva sostenuto anche Victor
Hugo nel suo libro “Notre-Dame de Paris”, dei veri e propri libri di pietra, attraverso i quali
potessero essere tramandate conoscenze ritenute talmente straordinarie che solo poche
persone iniziate a simboli e a codici particolari avrebbero potuto apprendere. In effetti la
magnificenza, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti legati alla loro nascita,
hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerosissime leggende in cui si
fondono figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Templari al Santo
Graal.

Innanzitutto il mistero riguarda la loro nascita del tutto improvvisa in Europa, intorno al 1128
(cattedrale di Sens), proprio nel periodo in cui i Templari erano ritornati in Francia dalla
Terrasanta, dove avevano stabilito il loro quartier generale nel luogo in cui un tempo sorgeva
il Tempio di Salomone, l'edificio più esoterico del mondo. Altro mistero è legato alla
sorprendente maestria e tecnica architettonica dimostrata dai costruttori delle cattedrali che,
da questo punto di vista, nulla hanno a che vedere con le precedenti chiese romaniche, di cui
evidentemente non possono essere considerate come una logica evoluzione. Riguardo a
questo una leggenda dice che l'architettura delle cattedrali si poggia su regole armoniche e
statiche talmente complesse e sofisticate che basterebbe togliere una sola pietra da esse, la
famosa pietra angolare di cui si parla anche nella Bibbia, perché l'intera costruzione crolli su
se stessa.

Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi, certamente un po’ azzardata e non dimostrata, che
furono i Templari a far costruire le cattedrali, dopo aver ritrovato nei sotterranei del loro
quartier generale, delle carte che contenevano i progetti e i principi armonici che sottostavano
alla costruzione del Tempio di Salomone, opera costruita dal leggendario architetto Hiram, di
cui si dice che i costruttori delle cattedrali gotiche (i Compagnons e i Maçons) fossero gli
eredi spirituali.

Tutto sembra essere stato calcolato nel progetto della costruzione di una cattedrale: in quella
di Chartres, nella navata laterale ovest del transetto sud, c’è una pietra rettangolare incastrata
di sbieco rispetto al pavimento e risalta perché ha un colore e una fattezza diversi rispetto al
lastricato grigio. Ebbene, ogni anno questa pietra al solstizio d’estate, cioè il 21 giugno, se il
sole splende, a mezzogiorno (oggi il fenomeno è spostato verso le 14), un raggio filtra da un
foro della vetrata detta di Sant’Apollinare e va a colpire questa pietra. Una pura coincidenza?
Questo dovrebbe ulteriormente far cadere lo scetticismo di coloro che ritengono che le
cattedrali gotiche siano delle semplici chiese.

CARATTERISTICHE COMUNI DELLE CATTEDRALI.

La maggior parte delle cattedrali venne costruita su luoghi che in epoche passate erano
considerati sacri ed erano legati in particolare al culto della Grande Madre, ritenuto il culto
unitario più vasto e diffuso prima del Cristianesimo. Molti di questi luoghi inoltre sono dei
veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero quei punti in cui l'energia terrestre è molto forte
e che secondo alcuni studiosi sarebbero anche alla base dei grandi allineamenti di megaliti
come Carnac o i cosiddetti Leys.

La pianta di quasi tutte le cattedrali gotiche ha la forma di una croce latina. Questo è, secondo
Fulcanelli, un ulteriore motivo per considerare le cattedrali come edifici esoterici. La croce
infatti "é il geroglifico alchemico del crogiuolo". Ed è nel crogiuolo che la materia prima
necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa
di più elevato (è quel processo di morte e rinascita iniziatiche che stanno alla base dei riti di
molte delle associazioni massoniche tra le più famose).

Nella loro architettura, tutte le cattedrali sono piene zeppe di statue o bassorilievi raffiguranti
figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la
loro funzione di chiese cristiane.

Inoltre tutte le cattedrali hanno l'abside rivolta verso sud-est e la facciata rivolta a nord-ovest,
mentre i transetti del braccio trasversale sono orientati lungo l'asse nord-est sud-ovest. Questa
particolare orientazione della chiesa non era casuale, così come ogni altro particolare delle
cattedrali, ma deliberatamente voluta, poiché in questo modo il fedele, entrando nell'edificio
sacro, avrebbe camminato avanzando verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di
nascita di Cristo. A causa di questa particolare disposizione si verifica ogni giorno una
curiosa successione di luci ed ombre sui tre rosoni del transetto. Infatti, il rosone
settentrionale, quello cioè che si trova sul transetto sinistro, non è mai illuminato dalla luce
del sole. Il rosone meridionale, sul transetto destro, è illuminato a mezzogiorno. E il rosone
principale, quello che si trova sul portale principale della cattedrale è riscaldato dai raggi del
sole che tramonta. Ancora secondo Fulcanelli: "...In questo modo, sul frontone delle cattedrali
gotiche, si succedono i colori dell'Opera, secondo un processo circolare che va dalle tenebre,
rappresentate dall'assenza e dal colore nero, alla perfezione del colore rosso, passando per il
colore bianco, considerato come una media tra il nero ed il rosso....Nel Medioevo, il rosone
centrale dei portici si chiamava Rota, la ruota. La ruota è il geroglifico alchemico del tempo
necessario alla cottura della materia filosofale... "

LA SACRALITA’ DELLE COSTRUZIONI.

Fin dall’antichità costruire era considerato un rito sacro. E’infatti frequente la definizione di
dio come Architetto dell’universo. Per gli Ebrei fu lo stesso Dio a dare le istruzioni per la
costruzione del tempio di Salomone. Anche la cattedrale, nel suo insieme, può essere
interpretata simbolicamente. Essa può rappresentare l’uomo che si affida a Dio. Infatti
l’abside rappresenta il capo, la croce formata dal transetto rappresenta le braccia e le gambe,
le navate sono il corpo e l’altare il cuore. La cattedrale è il corpo eterno di Nostra Signora,
dove il tempo non scorre e dove avviene un fenomeno prodigioso, quello delle mutazioni.
L’universo è infatti in continua evoluzione così come l’uomo. Come nel centro della ruota si
trova il mozzo, immobile, ma comunque causa del moto, così la cattedrale è il movimento di
pietra che si trova al centro delle mutazioni.

DIMENSIONE VERTICALE.

Parliamo della dimensione verticale, già utilizzata nelle costruzioni del passato come i menhir
neolitici, le piramidi, gli zigurrat, i teocalli e nelle simbologie orientali legate alla montagna.
Secondo alcuni studiosi, la Terra sarebbe attraversata da correnti secondo particolari linee
chiamate leys. Tali linee erano già note nel passato, basti pensare al Feng shui giapponese o
alle costruzioni druidiche ed era noto che tale energia si sprigionasse in particolari punti detti
nodi. Era proprio su tali nodi che venivano edificati i templi pagani e posteriormente le stesse
basiliche cristiane. Bene, secondo questa affascinante teoria che condivido pienamente , le
cattedrali fungerebbero da antenne, grandi amplificatori di tale energia che formano un
elemento di unione tra il cielo (divinità) e la terra (uomo).

SIMBOLOGIA DI PIETRA.

La cattedrale contiene nelle sue sculture e nella sua geometria l'alfabeto necessario per
decifrare il Libro di cui è l'incarnazione. E’ un libro aperto perché offerto agli occhi di tutti.
E’ un libro chiuso perché il nostro pensiero e la nostra vita devono essere in armonia con il
messaggio della cattedrale, se vogliamo riuscire a percepirlo. La simbologia dell’arte sacra ha
notevoli fonti iconografiche:

% innanzitutto la Bibbia (in particolare i Salmi, la Genesi, Ezechiele, i Vangeli, l'Apocalisse),


ma anche in alcuni casi i Vangeli Apocrifi.
% i testi patristici (Padri e Dottori della Chiesa come sant'Agostino, sant'Ambrogio, san
Giovanni Crisostomo, san Girolamo).
% i Bestiari protocristiani, come il Physiologus, che fu commentato anche da sant'Isidoro
vescovo di Siviglia ed altri Bestiari molto in voga nel Medioevo, alcuni dei quali
illustrati.
% antiche leggende e credenze reinterpretate in senso cristiano, come nel caso dell'acanto
utilizzato nei capitelli corinzi.
Per quanto riguarda l'interpretazione, bisogna tenere presente che una stessa figura può
assumere significati molto diversi. Per esempio l’aquila ha diversi significati: la saggezza, la
luce, il bene, lo spirito ...

IL DRAGO.

Spesso ritroviamo nelle rappresentazioni medievali l’immagine del drago, in particolare il


drago che viene ucciso da santi, come san Michele, san Giorgio, san Galgano, san Leucio. Ma
cosa rappresenta il drago ? In generale, per alcuni studiosi l’immagine del santo(equivalente a
Thot egizio) che sconfigge il drago è interpretabile come la vittoria del bene sul male. In
realtà il drago (come il serpente) rappresenta le correnti terrestri, l’energia tellurica che il
santo non sconfigge, bensì canalizza e doma a suo favore. Un altro motivo che spesso si trova
nelle cattedrali è "il sapiente che ascolta il drago", cioè appunto una immagine che sta ad
indicare come il sapiente debba saper ascoltare e imparare il linguaggio della natura.

LA CROCE.

Il simbolo della croce è in realtà molto più antico di ciò che si potrebbe pensare. Esso è
collegato all’albero e al culto celtico, ma anche alla famosa croce egizia AHNK. Non fu però
difficile per la Chiesa utilizzare tale simbolo per rappresentare la passione cristiana e lo stesso
martirio di Gesù. L’albero della vita, che include anche narrazioni delle vicende umane e
bibliche, è molto spesso rappresentato sul portale delle cattedrali. Ma la croce ha anche una
macrorappresentazione. Infatti le stesse cattedrali gotiche hanno quasi tutte pianta a croce,
simbolo alchemico del crogiuolo, detto croiset, da crux cioè coppa.

IL ROSONE.

Il rosone è un elemento fondamentale delle cattedrali. Esso è spesso associato alla ruota e al
disco solare. E’ una rappresentazione stilizzata della rosa, fiore sacro prima a Iside, poi a
Cibele e infine alla Madonna. Vi sono vari tipi di rosoni e ognuno ha un suo significato:

% a 6 petali è associato al sigillo di Salomone.


% a 7 petali indica l’ordine settenario del mondo.
% a 8 petali la rigenerazione.
% a 12 petali gli altrettanti apostoli.
SIMBOLOGIA ANIMALE.

Spesso gli animali sono classificati a seconda dei quattro elementi di provenienza. La
simbologia animale è di per sé molto vasta e da sola richiederebbe una trattazione più
dettagliata, anche perché quella precristiana, quella cristiana e quella alchemica si
intrecciano. Già a seconda della posizione che occupano possono avere un particolare
significato. Se, per esempio, si trovano sulla base di una colonna, essi rappresentano la
necessità dell’uomo di elevarsi dall’animalità verso il divino. Abbiamo così:

% il Pavone, simbolo di immortalità.


% l’Ariete, che indica l’ardore del creatore.
% la Lepre, che rappresenta la lussuria.
% il Maiale, è il simbolo dell’impurità.
% la Colomba è associata all’anima.
% l’Agnello rappresenta il Cristo.
% il Leone rappresenta in alchimia l’elemento fisso dello zolfo.
% il Corvo simboleggia lo stato iniziale dell’Opera alchemica.
Un significato particolare hanno il leone, l’aquila, il bue e l’uomo alato. Infatti essi
rappresentano anche i quattro evangelisti Marco, Giovanni, Luca e Matteo.Spesso troviamo i
leoni collocati davanti alla porta del tempio per scacciare gli impuri, come in Egitto
all’ingresso di numerose tombe.Citiamo inoltre figure del bestiario medievale come la sirena,
che a differenza di ciò che simboleggiava nella cristianità, e cioè le tentazioni a cui è soggetto
l’uomo, rappresenta la conoscenza nascosta, il soave canto della conoscenza che fa perire gli
uomini stolti. E l’uomo con le orecchie d’asino, re Mida, che sta a rappresentare una "verità"
che non può essere svelata.

IL CERVO.

La sacralità del cervo non nasce certamente nel Medioevo, ma rappresentazioni di questo
animale le troviamo già nei luoghi di culto neolitici. Infatti questo animale era legato sia al
culto solare che a quello terrestre , a confermare ancora la dualità-unicità che caratterizza tali
culti. Il cervo viene messo in relazione sia con il sole, le cui corna rappresentano i raggi
solari, ma è anche l’animale sacro ad Artemide, divinità arborea della caccia. Il cervo aveva
inoltre il potere della resurrezione. Infatti molto spesso nelle tombe venivano poste delle
corna di cervo appunto per questo scopo.

Ma il cervo rappresentava anche un dio dei boschi. L’esistenza di questa divinità , le cui
corna ramificavano sulla sua testa , derivava da un' antica credenza : se un guerriero trovava
la tomba di un cervo, questi lo avrebbe guidato per sempre nel suo cammino . Un mitico
cervo dalle corna d' oro era considerato il capostipite del clan. In Irlanda veniva invece
venerata un' alce dalla triplice ramificazione ( il terzo corno era segno di divinità ).

IL CIGNO.

Il cigno bianco rappresenta la luce. Nelle lingue indoeuropee la radice di "cigno", swen, è la
stessa di "canto" o "sonorità". Da essa discende il latino sonare e l’etimologia è anche molto
vicina alla parola solare.

Vi è una etimologia simile tra cigno e sole, canto e luce. Questo perché nelle antiche
tradizioni , fino ad arrivare all’"armonia delle sfere " di Pitagora, vi era la certezza che gli
astri, oltre che emettere luce, emettono anche un suono. Il suono può facilmente essere letto
come vibrazione e quindi il cigno sarebbe il simbolo delle vibrazioni celesti, in
contrapposizione o, se si vuole, in unione con le vibrazioni terresti o telluriche.

In Grecia il cigno è legato ad Apollo, e quindi continua anche in epoca classica il legame tra
l’animale e il culto solare, ma guarda caso, il cigno è anche legato al carro di Dioniso e
Afrodite, e quindi legato al culto tellurico rappresentato dal dio del vino e al culto lunare. E’
ancora una conferma della dualità del culto tellurico-celeste.

Il legame tra cielo e terra rappresentato dal cigno lo ritroviamo in una leggenda greca. Infatti
Zeus trasformatosi in un cigno amò Leda mentre si bagnava in una corrente. Da tale amore
nacquero Castore e Polluce , dei della salute e della prosperità.

IL CAVALLO.

Il cavallo rappresentava anch’esso il culto solare. Nel periodo gallico-romano occupò un


posto di grande rilievo. Il concetto che questo animale a volte fosse l’emblema del Dio Sole e
del Fuoco non è esclusivo dei Galli, ma anche degli altri popoli indoeuropei . Un
accostamento che si rende ambiguo, in quanto si pensa che il cavallo fosse dedicato al dio
Rudiobus , che veniva rappresentato sotto questa forma. In alcune tombe furono trovate
alcune statuette rappresentanti cavalli privi di cavaliere. Ciò fa pensare che non si trattasse
quindi di divinità, ma di animali dedicati a riti solari . Accostato anche al mondo dei morti
perde le sue caratteristiche solari . Inoltre era sacro anche a Freye , dio della fertilità.

IL TORO.

Un altro animale onorato per la sua forza eccezionale era il toro, con tre corna e tre occhi.
Tutto ciò rafforza la sua sacralità. Per la sua natura divina fu addirittura impresso sulle
monete galliche quale simbolo religioso. Il toro è uno degli animali di più antica divinazione.
Non dimentichiamoci delle tauromachie cretesi e soprattutto della tauroctonia del dio Mitra.

IL CINGHIALE.

Il cinghiale simboleggiava una divinità arborea, molto venerato dalle popolazioni celtiche. Lo
troviamo raffigurato nelle Ardenne in statuette che raffigurano la dea Arduina che cavalca
appunto l’animale.

IL CANE.

Anche il cane detiene un ruolo di animale sacro. La sua figura appare spesso al fianco di
molte divinità. Secondo alcuni riti antichissimi sembra che accompagnasse al maglio il dio
dei fabbri. Potrebbe corrispondere all’animale familiare , conduttore delle anime, molto
simile all'egizio Anubi , guardiano delle sepolture.

L’ORSO.

Il culto dell'orso scaturisce da una divinità femminile e anche etimologicamente dall’antico


celtico Arta ( orsa ) sono derivati nomi di numerosi dei, la dea Artio (dea Orsa ) e il dio
Artaios identificato con Mercurio.

IL SERPENTE.

La natura divina del serpente è ormai conosciuta anche come simbolo primario. La fecondità
e la fertilità erano suoi attributi, legati insieme a quello della salute . Considerato simbolo
della medicina da molte civiltà, il serpente si ritrova presso le divinità celtiche guaritrici
Sirona o Damona. Le leggende popolari designano il serpente come genio e signore dei
luoghi umidi, di acque sorgive e termali.

IL GALLO.
Il gallo è considerato un animale solare perché con il suo canto allontana gli spiriti malvagi
della notte. Quello nero era considerato un animale magico, sacrificale, richiesto dalle
potenze infernali.

GLI UCCELLI.

Anche gli uccelli ebbero la loro parte nel bestiario medievale. Erano graditi agli dei le anitre,
le oche, le colombe, sempre raffigurate sopra teste di varie divinità, soprattutto femminili e
benevole. Erano considerati beniamini dei geni degli alberi.

IL GATTO.

Anche il gatto era considerato un animale sacro. Gli iniziati egizi e poi i druidi pensavano che
percepissero l' energia delle cose. Le tribù celtiche impararono molto dai gatti selvatici, tanto
che costruirono templi e santuari in prossimità di luoghi dove si riunivano questi animali.

LA LEPRE CON L’UVA.

Di solito questo animale simboleggia il fedele che ha raggiunto il Paradiso e ne gode i frutti.
Spesso però, la lepre può sembrare "spaventata": ha lo sguardo fisso e sta quasi in movimento
come si può vedere dalla posizione delle zampe. In questo caso quindi la lepre fugge dalla
vigna. Il significato è: il timido ed il pauroso stiano attenti, perché come la lepre potrebbero
allontanarsi dai frutti della vite, che pure sono vicini e raggiungibili con la fede.

ALTRE SIMBOLOGIE.

LA STELLA.

La stella nelle cattedrali rappresenta la "conoscenza". Virgilio scrive nell’Eneide: "...dopo la


sua partenza da Troia Enea vide tutti i giorni e durante tutto il viaggio la stella di Venere".
La stella ha dunque anche il significato di guida e immagini dei magi che seguono la stella
non sono rare nelle cattedrali.
LA SCALA.

La scala unisce tra loro le civiltà del simbolo, collega il cielo alla terra, l’uomo al Creatore,
poiché la Sapienza reca in se stessa il mezzo che permette di conseguirla. E’ un oggetto
familiare come la falce, che ci invita a separare l’essenziale dal superficiale, o come l’aratro,
che lavora il terreno della nostra coscienza per farne germinare il chicco della Resurrezione.
IL MULINO.

Alcune volte si nota tra i fregi delle cattedrali il mulino e l’uomo che raccoglie la farina. A
prima vista sembra una scena banale, comune: un uomo versa grano in un mulino mentre un
altro raccoglie la farina. In realtà le Scritture ci insegnano che è Mosè a portare il grano al
mulino ed è san Paolo a raccogliere la farina. In senso simbolico, il mulino mistico è lo
strumento attraverso il quale una sapienza passata, rappresentata da Mosè, diventa sapienza
presente, indicata da san Paolo.
IL LABIRINTO.

Il labirinto è strettamente collegato al mito di Teseo. L’architetto Dedalo costruisce il labirinto


per imprigionarvi il minotauro (essere che potrebbe rappresentare le forze brute dell’uomo),
ed è proprio il figlio Teseo che deve trovare e sconfiggere il mostro. Ma per far ciò ha
bisogno dell’aiuto di una donna, Arianna (nome che deriva dal greco Ariadne, composto dal
prefisso rafforzativo ari e da haghne "sacra, casta": significa quindi "molto casta, purissima,
sacra"). Una volta ucciso il minotauro, Teseo e Dedalo possono finalmente uscire dal
labirinto, ma attraverso il volo, cioè il movimento verticale. Dedalo non è più l’uomo che si
perde nei riti iniziatici, ma colui che ha conseguito un allargamento della visuale terrena e
quindi una maggiore conoscenza. Il labirinto è quindi un simbolo che sta ad indicare la via
che l’uomo deve percorrere per conseguire l’iniziazione, per poter librarsi nell’aria e vedere
con nuovo occhio le vicende terrene. Il labirinto rappresenta dunque anche il cammino di
fede: dall'esterno, seguendo un tortuoso percorso, si arriva al centro. In moltissime cattedrali
del medioevo c'era sul pavimento del presbiterio un labirinto che portava al centro, all'
omphalos, e che i pellegrini percorrevano in ginocchio. Quello della cattedrale di Chartres ha
un diametro di dodici metri e il percorso si snoda per duecento metri. Altri importanti labirinti
si conservano ad Amiens, Poitiers, Cremona, Lucca, Pavia, Piacenza. Sul labirinto del Duomo
di Lucca è incisa la seguente iscrizione: "Ecco il labirinto di Creta costruito da Dedalo, da cui
nessuno può uscire una volta entratovi, al di fuori di Teseo, graziosamente aiutato dal filo di
Arianna". Il mito antico viene quindi reinterpretato in senso cristiano: nessun uomo, nel
combattimento col male può uscirne vivo, senza l'aiuto della grazia divina.
VERGINI NERE.

Non è facile trovare raffigurata nelle cattedrali una vergine nera. Per spiegare la presenza di
tale vergine possiamo seguire due strade differenti : c’è chi collega tali vergini al culto di
Iside e quindi della dea madre (infatti non dobbiamo dimenticare che il culto di Iside era
molto forte in quasi tutta Europa dove fu importato dai legionari romani provenienti
dall’Egitto), oppure molti collegano tali figure alla tradizione celtica, che vede la vergine
come Vaso Generatore. Infatti in questi casi la Madonna non era vista come Madre, ma come
perenne Gestante e qui ci sono chiari riferimenti al calderone di Dagda oggetto molto sacro ai
Celti.
VESCICA PISCIS.

Questa figura rappresenta il punto di derivazione del triangolo equilatero e rappresenta


l’infinita fertilità della Dea Madre. Spesso tale figura è utilizzata per far da contorno a figure
sacre come il Cristo.
PENTAGRAMMA E STELLA A 6 PUNTE.

La stella a 5 punte è un simbolo di materialità: 5 sono i sensi umani,5 gli elementi terreni, 5 è
il simbolo del fuoco. Tale sigillo, per la verità piuttosto raro a trovarsi nelle cattedrali, è
spesso utilizzato in molte pratiche occulte.

E’ invece detta Stella di David la stella a 6 punte, formata da due triangoli contrapposti. Uno
rappresenta la materialità, la terra, e l’altro rappresenta la spiritualità, il cielo. La stella a 6
punte è detta stella ebraica o davidica, formata da due triangoli isosceli, rovesciati e
sovrapposti. Rappresenta i quattro elementi (Acqua e Terra + Fuoco e Aria). Questo simbolo
deriva dall'antico sigillo di Salomone.

LA DEVIAZIONE D’ASSE E ALTRE CURIOSITA’.

In molti edifici si può osservare un fenomeno curioso. L’asse della navata non si trova sul
prolungamento esatto di quello del coro. La deviazione d’asse è un simbolo già trovato
nell’antico Egitto e in particolare a Luxor. Essa è una sorta di rottura tra la navata (luogo delle
credenze) e il coro (luogo degli officianti ). Come affermava Pitagora, la “Asimmetria” è vita.
Come altri edifici antichi (il Tempio di Salomone, Stonehenge, ecc.), nelle cattedrali gotiche
ritroviamo misure che hanno una matrice geografica perché discendono dai meridiani e dai
paralleli terrestri. Infatti, le navate di molte chiese avevano una lunghezza pari alla millesima
parte della larghezza del grado del parallelo geografico su cui le cattedrali stesse sorgevano.
Per esempio:
% La cattedrale di Chartres sorge su un parallelo geografico (48°26'53" la cui lunghezza di
un grado è di 74 chilometri. La lunghezza della navata della chiesa è di 74 metri
(millesima parte) e quella del coro di 37 metri (duemillesima parte) e 37 metri è alta la
volta ed altrettanto profondo il pozzo celtico. Questa cattedrale sorge su un poggio
circondato da una galleria sotterranea che mantiene concentrate le vibrazioni
provenienti dal sottosuolo. La verticalità dell’edificio permette inoltre una esposizione
all’influenza particolarmente intensa delle radiazioni cosmiche in modo che entrando
in chiesa il fedele va a collocarsi proprio nel punto energetico ideale di congiunzione
tra la Terra e il Cielo.
% La cattedrale di Beauvais sorge su un parallelo geografico (49°26') la cui lunghezza di un
grado è di 72 chilometri. La lunghezza totale della cattedrale è di 72 metri (millesima
parte della lunghezza di un grado del parallelo) e 36 metri è lungo il coro
(duemillesima parte).
% La cattedrale di Amiens sorge su un parallelo geografico (49°53') la cui lunghezza di un
grado è di 70 chilometri e i transetti della cattedrale sono lunghi 70 metri.
% La cattedrale di Reims sorge su un parallelo geografico (49°,15') la cui lunghezza di
grado è di 71 chilometri. La cattedrale è lunga 142 metri, ossia due volte la millesima
parte del grado di quel parallelo.
%
L’UOMO CON LA SPADA CHE TRAFIGGE UN ANIMALE.

Tale motivo si presenta spesso in diverse cattedrali, con uomini e animali differenti, ma il
messaggio è di solito sempre lo stesso. Vi è sempre infatti il sapiente che immerge la sua
spada nel corpo dell’animale, non per ucciderlo, ma per trasformare in armonia la sua
mostruosità e trovare la verità oltre l’apparenza. E’ dunque l’uomo che inizia a conoscere il
reale significato della "natura". Spesso è associato (vedi San Marco a Venezia) all’uomo che
cavalca l’animale, simbolo dell’uomo ormai padrone dei segreti naturali e all’uomo che
suona il flauto, che mette cioè in atto l’armonia delle leggi naturali rappresentata dallo
strumento musicale più vicino alla natura: il flauto (vedi i satiri).

LA CRIPTA.

Ciascuna cattedrale poi è dotata di una cripta. La cripta (dal verbo greco cripto, che significa
nascondo) costituisce un ambiente sotterraneo in cui secondo alcune leggende e tradizioni
sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle
cripte di Chartres sia custodita nientedimeno che l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa
cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte delle cattedrali gotiche sono
legate ad un altro elemento molto misterioso, costituito dalle cosiddette Vergini Nere. Queste
sono delle statue, o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità
della carnagione scura. Da molte parti è stata sottolineata la stretta relazione tra le statue di
Iside, la divinità egizia corrispondente alla dea greca Gea (la Terra), che venivano custodite
nei sotterranei dei templi egizi, con le Vergini Nere. Anche queste ultime sarebbero collegate
al culto della Terra, ed in particolare a quello di cui già ho accennato della Grande Madre
diffuso in tutta l'Europa. La stessa Madonna sarebbe la cristianizzazione di questa figura che
nella Gallia dei primi secoli dopo Cristo era troppo radicata nella fede e nell'immaginario
popolare per riuscire ad estirparla del tutto. In questo senso i costruttori delle cattedrali
gotiche, che anche in altri particolari (ad esempio quello di erigere le cattedrali sui luoghi
sacri al culto della Grande Madre) si erano dimostrati legati al culto neolitico della Grande
Madre, avrebbero colorato in modo diverso il volto della Vergine cattolica, affinché coloro
che "sapessero" avrebbero facilmente compreso di chi si trattasse realmente.
L’UOMO CHA SUONA \ ANGELO CHE SUONA.

Il significato delle due immagini è profondamente diverso. Mentre infatti l’angelo suona lo
strumento simbolo dell’armonia del creato, oppure simbolo della distruzione (vedi trombe di
Gerico), l’uomo che suona è l’iniziato che ha compreso il linguaggio dell’armonia e ora lo
mette in atto.
IL POZZO.

La tradizione della fonte della giovinezza si ritrova nei pozzi sacri posseduti nel medioevo da
numerose cattedrali gotiche. L’acqua che si raccoglieva era considerata di grandi virtù
curative. Abbon, nel suo poema che tratta dell’assedio sostenuto da Parigi contro i Normanni
ci trasmette intere pagine che testimoniano le proprietà curative dell’acqua del pozzo di
Saint-Germain-des-Près. « Ominis qui bibit aquam , si fidem addit, salvus erit ».
LE PORTE.

La cattedrale è una costruzione fissa, statica, ma va letta dinamicamente, come processione di


clero e di fedeli che vi si recano. Possiamo distinguere tre processioni:
% D'ingresso.
% Di offertorio.
% Di comunione.
Di solito le chiese hanno tre porte o tutte e tre sulla facciata, oppure una sulla facciata e due
laterali. Le tre porte hanno funzioni distinte: dalla porta centrale si entra solennemente solo in
processione, mentre dalle porte laterali si entra normalmente così come dalle navate laterali
che servono per il passaggio. Durante le funzioni si sta solo nella navata centrale.
ORIENTAMENTO DELLE CATTEDRALI.

Nel Medioevo l’uomo aveva uno stretto rapporto con la luce, con il sole e con il luogo ove
esso sorge, l’Oriente. Già i primi cristiani usavano pregare rivolti a levante. Con il tempo la
pratica dell’orientazione venne introdotta nelle costruzioni, con il coro orientato ad oriente e
l’ingresso ad occidente. Così l’asse est-ovest era una variante dell’asse cielo-terra, luce-
tenebre. Ci si rivolgeva a Dio guardando verso Oriente mentre si usciva da Occidente, cioè
verso il buio. Non a caso la controfacciata delle chiesa riporta scene del giudizio universale,
estremo monito per gli uomini che uscivano. Il rapporto tra la luce del sole e la costruzione è
molto intimo. Abbiamo già visto chiese dove, in particolari giorni dell’anno, i raggi solari
colpiscono ben precisi punti, che sono chiamati "nodi geomantici".
Mentre allora la cupola e l’abside erano il luminoso regno dei cieli, il presbiterio era il luogo
di contatto con i fedeli, la terra.
LA FIGURAZIONE DELL’AUREOLA.

Nell’iconografia cristiana un chiaro riferimento al sole è l’aureola che cinge il capo dei santi.
L’aureola può essere a forma circolare con stretto richiamo al sole spesso rappresentata anche
con quattro raggi che indicano l’irraggiamento nelle quattro direzioni. Alcune volte troviamo
l’aureola quadrata. Essa era posta a santi, governatori, papi ancora in vita al momento
dell’opera e dunque il quadrato è un esplicito riferimento alla terra.
IL TERMINE CROCIATA.

Il termine crociata è un termine anacronistico, anche se ormai legittimato dalla consuetudine


storiografica. Infatti si iniziò a usarlo solo verso il 1200-1300. In verità le fonti della prima
crociata parlano già di "cruce signati", ma si preferivano termini più semplici come
"Peregrini". Al termine crociata venivano così preferiti termini quali iter, via
hierosolymitana, peregrinatio. Per indicare la spedizione militare si usavano i termini
auxilium e succursum per indicare il carattere urgente e difensivo. E infine il passagium
indicava proprio l’idea del viaggio. Il passagium può essere a sua volta particolare o generale
a seconda che sia organizzato da singoli o dall’autorità papale.
DOVE IL CIELO E LA TERRA SI INCONTRANO.

Il Mistero delle meravigliose costruzioni sacre del Medio Evo è legato ad un serpente
sotterraneo, alla Wouivre degli antichi, all'energia guizzante della terra che segue il suo
percorso nei vasi sanguigni della creatura Gaia, viva come tutto ciò che pulsa. Forse per
Conoscenza appresa, forse per un sentire più raffinato del nostro, gli uomini di un passato
remoto riuscivano ad individuare i luoghi di potere dove il serpente raggiunge la superficie
per una faglia della crosta terrestre o per altri motivi che ancora non sappiamo spiegare. Nei
"luoghi alti" avvengono cose strane, apparizioni, miracoli consistenti essenzialmente in
guarigioni e già i templi megalitici dedicati al culto della Dea Madre erano templi in cui ci si
affidava all'utero della Dea, alla grotta dell’iniziazione per uscirne risanati, purificati. Un
popolo di navigatori individuato come la civiltà della pietra, ha suggerito la costruzione di
monumenti dove scorre l’energia. Pietre sovrapposte a tumulo, i dolmen, creano spazi neutri
in cui ricaricarsi di energia, mentre un monolite verticale puntato verso il cielo concentra e
canalizza in sé l’energia tellurica proiettandola verso l'alto. La scienza di frontiera che studia
questi fenomeni, la moderna Geobilogia, spiega che la terra è avvolta da una rete di energia
formando dei nodi agli incroci. Nei dolmen la rete si dilata lasciando i nodi all’esterno dello
spazio coperto, mentre al di sotto dei menhir si concentrano ben 9 nodi. Si è osservato che
dolmen e menhir sono normalmente compresenti, probabilmente funzionali l'uno all'altro.
L'affioramento di energia veniva spesso circoscritto da un cerchio sacro, come quelli di
Stonehenge ed Avebury, mentre lo scorrere dell’energia su grandi linee portanti veniva
individuato dagli allineamenti di pietre come a Carnac nel nord ovest della Francia o nelle ley
Lines inglesi. Enormi ley Lines attraversano l'Europa, come la linea dell’Arcangelo Michele
che da S. Michel Moint in Cornovaglia, tocca Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San
Michele nella valle di Susa, il santuario pugliese di Monte S. Angelo, quello dell'isola di Simi
per terminare nel Sinai. Un tratto o una deviazione di questa corrente europea è quello che
unisce Chartres, la regina delle cattedrali, a Castel del Monte di Puglia, il cui nome originario
è S. Maria di Balneolo. Lungo il suo tragitto sorge all'Aquila Santa Maria di Collemaggio, la
chiesa voluta e realizzata dall’eremita Pietro Angeleri salito sul soglio pontificio con il nome
di Celestino V.

Il luogo sacro è dunque un centro vibrante di energia potenziata dalla presenza di acqua che
vi scorre sotterranea. La conoscenza degli antichi è stata perpetuata pur cambiando nel tempo
le religioni e gli dei a cui si dedicavano i templi che vi si erigevano per permettere all’uomo
che vi entrava di subirne gli effetti, se c’era devozione, cuore aperto. In questo discorso in cui
la Madre Terra ha un ruolo così importante, anche il Cielo svolge la sua parte convogliando le
energie celesti sul sacro spazio in cui cielo e terra si incontrano. Proprio in queste aree in cui
la Wouivre si manifesta e guizza, i costruttori medievali hanno costruito i principali centri di
culto della cristianità. La maggior parte delle cattedrali gotiche è dedicata a Maria, l’ultimo
volto della Dea Madre. E non a caso, perché la Mater - Materia è la protagonista della
vicenda che da creatura terrestre la porta ad assurgere in cielo, ovvero a divenire Assunta. In
questo processo di trasformazione consiste il mistero delle cattedrali, crogioli alchemici in cui
la materia mortale si trasforma ed allo stesso messaggio induce la strana circostanza che le
più famose Notre Dame di Francia permettono di tracciare sul terreno, quasi con perfetta
corrispondenza, la costellazione della Vergine come la si vede nel cielo. La stella Spiga della
Vergine corrisponde a Reims, Gamma a Chartres, Zeta ad Amiens, Ipsilon a Bayeux, mentre
Evreux, Etampes, Laon corrispondono alle piccole stelle della costellazione, con una
approssimazione impressionante. Si tratta di una conoscenza antica, già suggerita
dall’architetto romano Vitruvio (del tempo di Augusto), che tra le qualità di un architetto
elencava la conoscenza dell'astronomia e delle leggi che regolano i fenomeni celesti.

Cosa volevano suggerire gli antichi reiterando il cielo in terra? Un segreto tornato in auge nel
XII-XIII secolo con l'architettura romanica e gotica ricca di simbolismo e di geometria sacri
che ancora adesso stupiscono e commuovono i visitatori. Quando nel XIII secolo sorsero
quasi contemporaneamente le cattedrali gotiche, qualcosa di veramente speciale si manifestò
sulla terra: la bellezza e l’armonia delle costruzioni che si andavano innalzando verso il cielo,
le sottilissime guglie che hanno poi resistito allo scorrere dei secoli, la ricchezza del
simbolismo racchiuso in esse come testi in pietra di antico sapere hanno fatto dell’espressione
del nuovo stile (succeduto al pur splendido e severo romanico) un mezzo per far emergere la
meraviglia, quell’emozione profonda e rara che è accompagnata dal profumo della sacralità. I
secoli sono passati, l’uomo è molto cambiato come le sue condizioni di vita, il suo approccio
all’esistenza ed il rapporto con il divino, ma le cattedrali, le varie Notre Dame poste quali
antenne in punti speciali del vecchio continente continuano a suscitare la stessa commossa
meraviglia accompagnata ad un senso di riconoscenza per gli antichi costruttori che tanto
genio hanno espresso affidando alla pietra qualcosa da tramandare.

Nelle scuole esoteriche d’Occidente che vedono nelle corporazioni dei maestri costruttori un
anello della catena che ha tramandato la Conoscenza iniziatica, si è messo in relazione
l’improvviso apparire del gotico ed il pressoché contemporaneo aprirsi dei cantieri per
l’edificazione dei grandiosi monumenti, veri inni all’Essere Supremo, al ritorno dalla Terra
Santa dei primi nove cavalieri Templari che, guidati da Ugo De Payns erano rimasti per nove
anni nell’area del tempio di Salomone tanto da prenderne il nome. Il motivo ufficiale della
loro permanenza oltremare era la custodia dei pellegrini, ma appare troppo significativa la
circostanza che allorché i custodi del Tempio tornano in Francia tanti templi vengono eretti in
uno stile che non è sviluppo del romanico ma espressione di una tecnica costruttiva che
presuppone un nuovo apporto di conoscenze, ovvero la riscoperta di un antico sapere forse
rinvenuto dai Cavalieri lì dove era stato riposto in attesa del momento giusto in cui dovesse di
nuovo manifestarsi. Il Medio Evo, al di là dell’etichetta ormai fortemente discussa di epoca
oscura, resta nella storia europea un’età ricchissima di spiritualità, arte, valori cavallereschi,
come avviene quando la Tradizione iniziatica trova il terreno per riemergere. Nelle cattedrali i
simboli della Tradizione Unica, universali ed eterni, restano testimoni per chi è in grado di
coglierne il messaggio e l’armonia della geometria sacra continua a riprodurre sulla terra una
condizione celeste.

Il grande iniziato Rudolf Steiner, che si unisce alla schiera di coloro che vedono un nesso tra
il Templarismo con i suoi valori più profondi e lo sviluppo del gotico, ha affermato che i
Templari vollero trasportare i pensieri del Tempio in Occidente, perché il Tempio era il
simbolo visibile dell'uomo quale casa di Dio nascosto nel suo petto. Questa è una frase da
meditare e custodire nella mente e nel cuore per comprendere il meraviglioso messaggio
tramandatoci dagli antichi costruttori. Alcune cattedrali, come Chartres, sono orientate in
modo tale che l'asse delle navate apra con la linea est-ovest un angolo di 47° che rappresenta
il doppio dell'angolo di inclinazione dell'asse terrestre (23°27'), vale a dire l'angolo del cono
processionale. Il numero 47 è dunque il simbolo più significativo per indicare il pianeta terra,
con l'intento di legare la casa di Dio, un luogo celeste, al pianeta, come nel caso in cui nella
costruzione si ricorre al grado di parallelo, ossia la circonferenza terrestre di km. 40.000
divisa per 360° pari a 111.111. I costruttori delle cattedrali gotiche tenevano tuttavia conto del
variare del parallelo geografico secondo la latitudine per cui se all'equatore il grado ha valore
111, a Chartres con 48°26' di latitudine, si avrà circa 74 e la navata della chiesa è appunto
lunga m. 74, mentre ad Amiens, latitudine 49°53'e grado di 71, la costruzione ha i transetti di
m. 71. Si tratta di tutti metodi per legare la chiesa al luogo in cui sorge e quindi farne un
ponte tra terra e cielo. Il mistero delle cattedrali parla di Alchimia, per cui la costruzione è un
crogiuolo di trasformazione, ma perché questo avvenga deve necessariamente parlare anche
di creazione e con essa di Dio che Bernardo di Chiaravalle così definiva: Egli è lunghezza,
larghezza, altezza, profondità, reiterando Pitagora con il suo Tutto è numero. Nella cattedrale
vivono le leggi della creazione divina, espressione dell’archetipo, del pensiero di Dio, per cui
si rinviene nelle sue proporzioni il numero aureo, così a Chartres ed a Santa Maria di
Collemaggio in cui la spirale di Fibonacci è rinvenibile nelle piante. Armonia e bellezza è
effetto della geometria sacra, linguaggio silenzioso che parla in profondità. E’ un linguaggio
di Luce che penetra a livello subliminale ed in cui si esprimono le leggi matematiche
ordinatrici del cosmo risalenti ad una struttura morfogenetica che sta dietro la realtà. La
precisione del Grande Architetto dell’Universo si traduce in vibrazione, in suono, in luce,
quasi corde tese in soccorso della creatura umana impastoiata nella densità della materia. Con
l’utilizzo della geometria sacra gli antichi costruttori miravano a determinare un cosmo
armonioso, la cui influenza fosse istintivamente avvertita da tutti. Ma ciò che gli antichi
conoscevano meglio, per un sentire che forse lo sviluppo eccessivo della razionalità ha
atrofizzato nelle epoche successive, era l’aspetto energetico, la potenza del verbo divino che
risuona nella creazione.

Il principale obiettivo dei costruttori medievali era quello di realizzare un campo di forza
particolare di cui i simboli sono espressione dato che sono strettamente connessi a
determinate frequenze. Solo dagli anni sessanta del secolo scorso ha preso corpo una scienza
che studia le forme d’onda, cioè il nesso tra forma e frequenza. Si deve al fisico svizzero
Hans Jenny la nascita della Cimatica, dal greco kyma=onda, secondo cui ogni frequenza
produce una forma, ma per avere le forme della geometria sacra con le loro perfette
proporzioni, occorre una elevata vibrazione infrasonica. Gli studi compiuti sulla sottilissima
polvere di lycopodium o sull’acqua hanno verificato come sia la vibrazione ad informare, a
dare forma e perché questo avvenga sono necessari due poli alla base dell’energia vibrante.
Più cresce la frequenza più le molecole generano forme stupende: un campo morfogenetico
induce la materia ad informarsi, rispecchiando qualcosa che ricorda il principio ermetico di
Ermete Trismegisto: come in alto così in basso. Quel che vediamo, la creazione intera è la
materializzazione di un'altra realtà più sottile, più vicina alla Fonte, l’archetipo di Dio. Allora
la cattedrale diviene anche la Gerusalemme celeste, il nuovo cielo e la nuova terra ed entrarvi
equivale ad andarci in pellegrinaggio. Un simbolo antichissimo reitera il percorso del
pellegrino: è il labirinto presente in Chartres ed a Collemaggio, già presente a Reims e
Amiens, dove su un punto di grande energia il pellegrino percorreva a piedi scalzi le spire che
lo caratterizzano per procedere verso il centro che è il suo stesso Sé. Il Mistero delle
cattedrali è in tutti i suoi aspetti quello di essere Athanor di trasmutazione, luogo di
guarigione in cui gli squilibri umani causati dalla densità della materia, vengono risanati
preparando l’uomo al ritorno nella condizione paradisiaca. Servendosi del pellegrino, esso
stesso attivatore con la propria energia del luogo sacro, Maria - Mater- Materia diviene
Assunta.

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