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Età’

Longobarda
La Storia E Le Idee
Un crogiolo per l’arte europea
L’impero romano d’occidente cade nel 476 e da quel momento il periodo medievale viene
suddiviso in due periodi: Alto Medioevo 476-1000 e Basso Medioevo 1000-1492. Furono
periodi di mutamenti importanti. In particolare l’Alto medioevo fu una fase turbolenta e
complessa che un pregiudizio storiografico ha definito come età di decadenza  fu una
sorta di crogiolo in cui prese forma la nuova geografia culturale e politica dell’ Europa.

Il Ruolo Sociale E Culturale Dei Monasteri


Una nuova importante struttura, nata nell’Alto Medioevo, fu il monastero. I monaci
rinunciavano alla vita mondana ed erano tenuti a seguire precise norme, raccolte nella
regola, che organizzavano la vita all’interno della comunità.
I primi monasteri sorsero in Oriente, all’inizio del IV secolo, a opera di Basilio di
Cappadocia e dell’egiziano Pacomio; in Occidente, attorno al 529, Benedetto da Norcia,
fondò il monastero di Montecassino  regola “ora et labora”
In tutta Europa i monasteri benedettini assunsero la forma di cittadelle autonome,
suddivise in aree dedicate a liturgia, lavoro, riposo. Venuto a meno il sistema educativo
romano sostenuto dallo stato, i monasteri erano in cui sopravvivevano attività di cultura e
insegnamento  scriptoria -> ambienti dedicati allo studio e alla copiatura dei manoscritti
Si conservò parte dell’immenso patrimonio classico, oltre alla Bibbia e ai testi sacri.

L’Italia, Tra Longobardi E Bizantini


Tra la seconda metà del IV e la metà dell’ VIII secolo, l’Italia fu divisa in due aree di
influenza: quella longobarda e quella sottoposta al protettorato dell’impero d’Oriente con
sede a Costantinopoli (esarcato).
568 – I Longobardi, guidati dal re Alboino, calano in Italia da Friuli, occupano buona parte
dell’Italia e formano il Regno longobardo, la capitale è Pavia.
Langobardia Maior  dalle Alpi alla Toscana
Langobardia Minor  area centro-meridionale
Il resto dell’Italia, Ducato di Roma compreso, rimane dominio dell’Impero Romano
d’Oriente; la capitale è Ravenna.
751 – Il re longobardo Liutprando conquista il territorio bizantino di Ravenna.
756 – Il primo re dei franchi, Pipino il Breve, strappa ad Astolfo i territori conquistati e li
dona al papa; si forma lo Stato Pontificio.
Per un certo tempo popolazione romana e I Longobardi seppellivano i morti in
Longobardi vissero l’una accanto all’altra, in una campo aperto. I corredi funerari
convivenza difficile e instabile. rispecchiano il genere dei defunti e il
loro rango sociale. La presenza delle
Sul piano religioso c’erano evidenti divergenze: i
armi dimostrano al posizione di
Longobardi si erano convertiti alla fede cristiana
guerriero e la sua rilevanza sociale.
aderendo però alla predicazione di Ario (che
credeva nella sola natura umana e non divina di
Gesù).
Almeno in un primo tempo i Longobardi mantennero la consuetudine del seminomadismo:
non si insediarono in modo stabile in un luogo e cambiarono periodicamente zona di
residenza. La struttura sociale era basata sulla predominanza dei guerrieri.
 Non c’era la necessità di costruire luoghi > l’arte quindi non può manifestarsi nei
beni immobili e nell’architettura >> i beni sono trasportabili
 tutto ciò
che è prezioso determina il rango sociale

DATE SIGNIFICATIVE L’età compresa tra VI e VII secolo fu certamente


segnata da ostilità e contrapposizioni nette con i
589 – Teodolinda Regina dei Romani, ma nei Longobardi sorse ben presto il
VVLongobardi desiderio di assorbire la cultura del popolo romano.
590 – San Gregorio Magno Papa Con la regina Teodolinda prese avvio un primo
591 – Agilulfo Re dei Longobardi processo di integrazione. Rimasta vedova di Autari
sposò Agilulfo e intraprese una politica
636 – Rotari Re dei Longobardi collaborativa con il papato.
712 – Liutprando Re dei L’apogeo della civiltà longobarda coincise con il
CCLongobardi Regno di Liutprando che diede grande impulso alla
756 – Desiderio re dei Longobardi cultura, favorendo l’integrazione tra la tradizione
germanica e latina: Rinascenza Liutprandea.
Le arti figurative offrono, preziose indicazioni sulla complessità delle relazioni intercorse
tra i due popoli e sulla progressiva integrazione culturale dei nuovi arrivati.
ASPETTI ARTE LONGOBARDA  tipica delle popolazioni germaniche
i Longobardi praticavano un’arte ornamentale astratta e un naturalismo schematico,
prediligevano i colori vivaci e ricorrevano a intarsi di metalli preziosi e gemme.
I longobardi eccellevano nella metallurgia, ovvero la produzione di oggetti in metallo, che
erano caratterizzati da motivi decorativi astratti – intrecci, nodi, piccole spirali – oppure a
forma di animali e vegetali stilizzati.
Presenza dell’oro -> OREFICERIA > tecnica orafa utilizzata per la produzione di opere
d’arte
Le opere sono preziose e di piccolo formato >> gemme, paste vitree, pietre dure, smalti
 Decorano e aumentano i valori luministici dell’opera
 Gli oggetti sono particolarmente decorati.
 Attenzione al particolare
 Horror vacui
1° FASE - Fino a tutto il VI secolo, la produzione artistica longobarda aderisce ai modi più
generali dell’artigianato barbarico.
2° FASE - Dal tempo di Agilulfo e Teodolinda viene definendosi un linguaggio autonomo:
raffinata sintesi di elementi della tradizione barbarica, latina, bizantina. La rinuncia
all’arienesimo dei regnanti longobardi favorì il diffondersi di un’iconografia di cultura latina,
oltre al rinsaldarsi del legame con la chiesa romana.
 Dall’arte germanica,
caratterizzata da una severa
decorazione, deriva il
repertorio di animali (leoni,
serpenti, draghi) e i tipici
ornamenti a intrecci lineari
e nodi.

 Dalla tradizione classica


deriva l’uso di raffigurare
l’uomo, sia pure posto in un
contesto ornamentale con
motivi geometrici e vegetali. I
Longobardi non
possedevano una tradizione
figurativa consolidata, tanto
che si servivano di artisti di
cultura greca e romana.

>> L’arte longobarda si innesta quindi


con la tradizione classica.
 Agli elementi presenti della cristianità non rinunciano alla devozione
HORROR VACUI >> Paura del vuoto -> idea di decorare fino all’estremo

>> Esempi di corredi funerari -> destinati a


consegnare la memoria
Croce >> integrazione lunga -> conversione al cristianesimo da parte degli Ostrogoti

Coperta dell’Evangeliario di Teodolinda


>> Sposato Agilulfo, Teodolinda fondò con lui la basilica di San Giovanni Battista a Monza
e la dotò di ricchi arredi liturgici, gli ornamenta ecclesiae. Il dono di oggetti preziosi di
carattere votivo aveva lo scopo di rendere manifesta la fede dei sovrani e di celebrare il
loro potere.
>> Di questo corredo faceva parte la splendida coperta di evangelario, importante
testimonianza materiale di acculturazione e cristianizzazione del popolo barbaro.
>> Risale alla fine VI-inizio del VII secolo, Monza, Tesoro del Duomo
>> è formata da due pannelli in oro zigrinato, decorati con cloisonnés di granati, gemme,
perle, vetro, e un filo perlinato
>> Le due facce di cui è composta, racchiuse entro una cornice continua a motivi
geometrici, sono ripartite in quattro campi da una croce gemmata; in ogni campo vi è un
elemento decorativo a forma di L al cui centro sono incastonati dei cammei romani di
reimpiego e pietre di diaspro verde con incise le figure di Cristo e della Vergine.
>> L’oro e le gemme incastonate nella copertura dell’Evangelario servono a esaltare il
tema della croce (lavorate con la tecnica del cabochon; la loro preziosità circonda di luce il
segno cristiano per eccellenza: lo splendore dei materiali diviene così uno splendore
simbolico. L’oreficeria longobarda ebbe particolare diffusione anche per il suo ruolo di
attestazione del rango sociale (ci sono anche maestranze romane). Nei monili, così come
nei pregiati oggetti liturgici, la lavorazione dell’oro e dell’argento era arricchita dal vivace
cromatismo delle pietre dure o in pasta vitrea.
Corona Ferrea
>> È’ un’antica corona
conservata presso il Duomo
di Monza; fu usata per secoli
per l’incoronazione dei Re
d’Italia. È anche considerata
una reliquia dalla Chiesa
cattolica per la tradizione che
la considera realizzata con
uno dei chiodi della
Crocifissione di Gesù.
Museo del Tesoro del
Duomo, Monza.
>> Unisce la tradizione
romana – incoronazione di un principe – longobarda – attenzione per la simmetria e
preziosità – e bizantina.

Chioccia con sette pulcini


>> Fine del VI-inizio del VII secolo, Monza,
Tesoro del Duomo
>> Gli animali sono rappresentati nell’atto di
beccare semi, secondo un’iconografia che ha
riscontri in ambito paleocristiano e
altomedievale.
>> Varie interpretazioni:
o Chiesa che protegge i fedeli
o Auspicio di fecondità per la
regina
o Simbolo di continuità della vita
dopo la morte aka rinascenza
o Chiesa che distribuisce cibo ai
fedeli
>> Le figure sono lavorate a sbalzo, fusione, bulino e punzone; sono ottenute ciascuna da
un’unica lamina
>> Punto di vista tecnico e stilistico -> perfetta sintesi tra tradizione longobarda – sapiente
lavorazione dei metalli – e tradizione ellenistica – naturalistica rappresentazione della
natura.
>> La chioccia è di fattura classica, lavorata a sbalzo e punzone, a differenza dei pulcini
lavorati per fusione.
Croce di Agilulfo

>> Fine del VI-inizio del VII secolo 23x15 cm, Monza,
Tesoro del Duomo.
>> Il bagaglio decorativo longobardo raggiunge un
livello di raffinatezza molto alto.
>> Realizzata in oro, vetri, acquemarine, perle e
smeraldi, tagliati a cabochon.
>> Sei pendagli a goccia in oro sono congiunti da
catenelle ai due bracci minori e alla base della croce.

Croce di Desiderio
>> Risale al periodo finale del regno longobardo (VIII-IX
sec.) o forse alla prima fase carolingia.
>> Legno, oro, pietre dure, pasta di vetro e cammei
antichi
>> Brescia, Museo di Santa Giulia
>> Simmetria  i bracci hanno la stessa foggia e
distribuzione delle pietre
>> La croce contiene pietre preziose, cammei, piccole
sculture di epoche diverse fra loro: dall’antichità
romana, al periodo longobardo, a quello carolingio: in
tutto 212 piccoli e preziosi innesti sulla lamina metallica,
dei quali 50 sono di riuso.
>> La croce aveva funzioni devozionali e forse anche
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiprocessionali.
Lamina di Agilulfo
>> Costituisce uno dei primi tentativi dell’arte longobarda di rappresentare la figura umana
e scene storiche complesse, che erano state proprie dell’arte celebrativa romana.
>> Parte dell’ornamento di un elmo longobardo, probabilmente appartenente al re Agilulfo
>> Sviluppa le tecniche della metallurgia barbarica accogliendo iconografie di origine
imperiale, per rafforzare simbolicamente l’immagine politica del sovrano barbaro.
>> Lamina in bronzo dorato ed è lavorata a sbalzo sul retro, mentre nella parte anteriore è
rifinita a cesello.
>> Composizione della scena perfettamente simmetrica e iconografia delle due vittorie
alate si rifà ai modelli scultorei tardo-antichi e a iconografie imperiali presenti sulle monete
romane. Rimandano all’estetica barbarica l’impeto e l’irruenza delle figure degli astanti e la
loro collocazione non definita.
>> Agilulfo riesce ad unire i due sistemi  presenza di longobardi e cristianità.
Le tecniche dell’arte orafa:
Cloissoné’: applicazione di pietre e smalti entro spazi delimitati da contorni in
metallo

Granulazione: piccolissimi granuli d’oro vengono saldati tra loro su lamine


Laminatura: battitura e lavorazione del metallo in sottili lamine da rivestimento
Filigrana: curvatura o intreccio di sottili filamenti di metallo fissati nei punti di
contatto.

Sbalzo: risalto di figure a rilievo su una faccia della lamina. Realizzato con il bulino
Fusione: lavorazione a caldo, il metallo fuso viene colato all’interno di uno stampo

MANDO A MARY ALTRIMENTI SI SPARA. E’ PRONTA A FARLO. NON STO


SCHERZANDO.
Rinascenza
Carolingia
E Monachesimo
>> Segni di influenza e avvicinamento con la cultura islamica
 VENEZIA > caratteri arabeggianti
>> Val venosta  monastero 800 a.C. > Chiesa di Benedettino
 Diffusione capillare di chiesette e monasteri >> fenomeno del pellegrinaggio
-> dal nord si arriva a San Pietro e successivamente a Gerusalemme

Il senso della renovatio carolingia


Il regno franco fu il + potente e coeso tra quelli romano-barbarici. L’ambizioso programma
di Carlo Magno non era solo politico e militare, ma aveva come cardine un progetto
culturale “universale” fondato sulla rinascita (renovatio) dell’antica tradizione imperiale
romana e sulla fede cristiana.
L’opera di unificazione culturale promossa da Carlo Magno su tutti i territori sottoposti al
suo dominio stimolò anche una vivace attività artistica.
 La rappresentazione della figura umana assunse un valore centrale nella
produzione carolingia. I sovrani franchi vollero anche che la propria immagine
fosse modellata su quella degli imperatori romani
Cappella Palatina ad Aquisgrana
>> Carlo scelse come sede della propria corte diverse
città tedesche nelle quali fece costruire sfarzose
residenze, a cui spesso era annessa anche una
cappella palatina.
>> Il palatium di Carlo Magno che sorse ad Aquisgrana
(794)
>> Ricorda la Basilica di san Vitale
>> Ampio è l’uso di materiali di spoglio provenienti
dall’Urbe e da Ravenna.
>> La Cappella fu realizzata tra il 794 e l’805
dall’architetto Oddone di Metz.
>> Nel complesso, per ricordare il riprendere della cultura
romana fa edificare le TERME
>> Il complesso era ricco di sale di rappresentanza.
>> Dal punto di vista decorativo si riprendono i mosaici
Monumento Equestre a Carlo Magno
>> Laboratorio della società palatina, IX secolo
>> Bronzo con tracce di doratura
>> Parigi, Louvre
>> Riprende il modello di cavaliere a cavallo 
Viene ripresa la statua equestre di Marco Aurelio
>> Statua di dimensioni ridotte e basamento i
marmo 24x17,5 cm
Altare di Sant’Ambrogio
>> Attraverso l’uso di materiali preziosi, il recupero di elaborate iconografie e una tecnica
raffinata, l’altare intende rappresentare il patto politico e religioso tra la chiesa milanese e i
re franchi. Nella realizzazione si esprime inoltre l’ambizione del vescovo Angilberto a
rivestire un ruolo politico analogo a quello di Ambrogio.

Struttura
Un Prezioso Oggetto Liturgico
>> Realizzato intorno all’840 l’altare è un arredo liturgico a forma di cassa.
>> Conserva le reliquie dei santi Ambrosio, Gervasio e Protasio, che i fedeli potevano
vedere e venerare attraverso la fenestella confessionis sul lato posteriore.
>> È realizzato in oro sul lato anteriore e argento dorato su quello posteriore. Le lamine
sono lavorate a sbalzo e a filigrana e montate su un’anima di legno. L’altare è
ulteriormente impreziosito da una ricca gemmatura e da smalti policromi cloisinnés.

Iconografia
Un Programma Unitario E Composito
 Fronte Anteriore
>> Diviso in tre scomparti, a loro volta suddivisi in formelle con cornici gemmate

Al centro vi è la croce di Cristo A destra e a sinistra dello scomparto


trionfante tra i simboli dei quattro centrale vi sono sei formelle con Scene
evangelisti, inseriti nei bracci della della vita e della Passione di Cristo.
croce, mentre i dodici apostoli sono
distribuiti nei restanti quattro riquadri
 Fronte posteriore >> Due ante che coprono la fenestella confessionis

 Su di esse vi sono quattro tondi: in quelli


Ai lati della parete centrale, in dodici superiori sono raffigurati angeli, nei due
riquadri sono raffigurate Scene di vita inferiori sono raffigurati, a sinistra, il
di Ambrogio. Nel racconto era ribadito committente Angilberto che offre l’altare
anche il legame con Martino di Tours e ad Ambrogio e, a destra, Ambrogio che
quindi con il mondo carolingio. incorona Vuolvino

Linguaggio

>> Compare il nome dell’autore dell’opera: VVOLVINUS MAGISTER PHABER (maestro Vuolvino artefice).

>> L’artista voleva sottolineare il valore della propria opera rappresentandosi inginocchiato di fronte ad
Ambrogio, che ne consacra il lavoro incoronandolo (simile iconograficamente a quella di un re o
imperatore)

 Rimanda all’immagine del Battesimo di Cristo

>> Si tratta del primo nome che ritorna dopo 300 anni di storia.

Due Stili Per Un Altare


>> Il lato anteriore è più sensibile alla vivacità espressiva della tradizione tardoantica
Le Scene della vita di Cristo presentano composizioni animate, all’interno di spazi
delimitati da architetture.
Il rilievo appare irregolare nella definizione dei personaggi, e i panneggi delle vesti
sono molto mossi -> produce sulla superficie dorata riflessi imprevisti e variabili che
aumentano l’impressione di movimento.

>> Il lato posteriore è più portato alla sintesi figurativa.


Le scene che narrano la vita di Sant’Ambrogio sono organizzate in modo +
essenziale. È persa l’ambientazione naturalistica notata nell’arte bizantina.
Presenza di un basamento per dare importanza ad Ambrogio
>> Viene data importanza alla scritta
> Tipico della fase carolingia  pochi elementi simbolici e un
bbbbbbbbpaesaggio poco definito  funzione didattica
Monachesimo e
influenza sul
Medioevo
>> Il monachesimo è un fenomeno tipico del Medioevo, che lo ha connotato in una
maniera caratteristica.
>> Ha un ruolo fondamentale nella conversione al cristianesimo di quelle popolazioni rurali
ancora pagane e dal IV al VI sec. L’Europa è percorsa da monaci che fondano in tutto il
continente comunità religiose a presidio del territorio, magari lontane tra loro ma in stretto
legame, una sorta di ossatura per la rinascita sociale, civile, politica e culturale.
>> Le forme più antiche di monachesimo hanno origine in Oriente, dapprima in Egitto e poi
nei territori della Palestina e delle Siria, terre inglobate nell’Impero romano d’Oriente dove
il Cristianesimo si sviluppò velocemente. I primi monaci sono eremiti (da eremos,
«solitario») che si ritirano a vita ascetica, fatta di preghiera e di contemplazione, lontano
dalla società. Per questo vengono definiti anche anacoreti.
>> Ha avuto le sue origini in Irlanda e in Britannia meridionale. Si sviluppa intorno ad un
luogo voluto dalla comunità e intorno al CENOBIO >> luogo fatto di studio e preghiera in
comunità.
>> Venivano apprese e studiate la lingua latina e le scritture antiche.
>> MISSIONE  Diffondere tramite i pellegrinaggi il credo religioso.
o Nasce il pellegrinaggio inteso come movimento per raggiungere mete
considerate sante (ex. Roma, Gerusalemme). Ciò avviene lungo le vie di
pellegrinaggio che raccordano tutta l’Europa.

>> CHIOSTRO  Luogo chiuso su


se stesso come una sorta di difesa.
Considerato come un luogo
sacro e inviolabile.
Riprende il temenos > dove i
romani svolgevano i sacrifici
Abbazia di San Salvatore a Settimo
Nascita dei primi monasteri
All’inizio del V sec. A.C. si avvia l’evangelizzazione cristiana nei territori irlandesi.
San Patrizio, nato in Britannia alla fine del IV sec. A.C. e rapito in giovane età dai pirati
irlandesi che lo portano sull’Isola, avvia la sua missione e si impegna nella diffusione del
messaggio cristiano e dell’organizzazione della Chiesa.
Favorisce la nascita di centri per lo studio della lingua latina e la formazione dei cristiani
intorno alla lettura dei testi sacri: LE STRUTTUTE MONASTICHE.
All’ interno delle quali c’erano testi scritti a mano
>> il + importante è il libro di Kells
 Lo stile dei vari codici cambierà a seconda dei luoghi.
o Irlanda > colori
o Tradizione barbarica
o Stile geometrico e fitoforme barbarico.

Tra il VII e il IX sec. l’Irlanda diventa meta di cristiani interessati alla conoscenza e allo
studio dei testi sacri antichi, tra queste figure, per esempio, si annovera il maestro di corte
di Carlo Magno.
Pellegrinaggio verso l’Irlanda per lo studio degli scritti
o I monasteri diventano luoghi di studio
o Le prime scuole sono di carattere religioso.

Nelle pagine dei codici miniati sono presenti scene di monaci


nel pieno del lavoro di amanuensi.
I libri erano fatti di pergamena  pelle di agnello o vitello
Le rappresentazioni vivaci
o Nel modo di rappresentare le figure
o Colori molto contrastanti, pieni, carichi e
brillanti. Non ci sono sfumature, ma bordi non
riempiti e colori stesi per campitura (simile alla
pittura egizia)
Le immagini rappresentate non sono realistiche e
proporzionali, ma simboliche e didatticamente immediate
>> LETTERE MINIATE >> Capolettera decorato
Servono a distrarre il lettore (pause che appagano la vista e l’occhio), in momento
di evasione durante la lettura.
Si chiamano miniati, nome che deriva da minio, il colore rosso usato per gli sfondi. Altri
colori utilizzati sono: giallo/oro, blu e verde.

Il pastorale è simbolo di sacralità


>> I volti non fanno
trasparire alcuna
emozione
>> Le espressioni tramite
Accenno di architettura
Ingresso della città
Monaci rappresentati
con le vesti marroni

>> Il monaco San Colombano sente


l’esigenza di partire dall’Irlanda per
diffondere la fede.
Scende in Francia (orientale) e fonda il monastero di Luxeuil, dove, ispirandosi al modello
irlandese, i monaci vivevano secondo una rigida morale ascetica e di penitenza e dove
era obbligatorio lo studio delle Scritture.
La sua esperienza arriva fino in Italia e, a contatto con i Longobardi, San Colombano
fondò nel 614 il celebre monastero di Bobbio, nei pressi di Piacenza.
San Gallo, seguace di San Colombano, fonda il cenobio di San Gallo, nell’odierna
Svizzera. L’edificio odierno risale ai rifacimenti settecenteschi.

Abbazia Di San Colombano A Bobbio


> Chiamata così perché il monaco che la aveva fondata era diventato abate.
> Nella cripta si trovano rappresentati i mesi dell’anno (Vengono rappresentate scene
di vita quotidiana nei campi per avvicinare le persone alla chiesa) e dei segni dello
zodiaco, che sembrano rappresentare qualcosa di profano.
o Si vuole saldare l’unione tra vita e fede

I monasteri diventano i luoghi di sapere


letterario, fede e sapere legato all’agricoltura.
Sono anche il luogo di passaggio per andare
verso sud. Ciò è testimoniato dai resti di un
ponte romano
Monasteri
>> monaco dal greco monakos, «solitario», «eremita»
>> Complesso architettonico costituito da numerosi edifici in cui si riunisce una comunità
di monaci o monache per vivere di preghiera e di lavoro, sia manuale che intellettuale.
Costruito in luoghi remoti o isolati.
 San Simeone il vecchio, è arrivato ad una colonna alta 14 m. con una piattaforma
di 4 m. dove accoglieva i fedeli. Attorno a questa colonna viene costruita una
chiesa (Siria, nei pressi di Aleppo).
>> La funzione dei monasteri nella società medievale fu di primaria importanza. Essi
erano un riferimento essenziale per la popolazione del territorio circostante.
>> Quando il monastero è sottoposto all’autorità di un abate o di una badessa è detto
abbazia.

Testo fondamentale per >> NIMBO QUADRATO


fondare un’abbazia Utilizzato per rappresentare
>> rappresenta Gesù una persona santa che era
ancora in vita quando il
“Il verbo si è fatto carne” manoscritto è stato scritto.
o San Benedetto riceve
simbolicamente
l’abbazia di
Montecassino
dall’abate Desiderio.

>> Difficilmente si possono vedere le


abbazie nel loro stato originario. Esse
avevano spazi per ospitare i viandanti, la
foresteria. Si tratta quindi di luoghi di
passaggio.
>> Le abbazie si trovavano sempre nei pressi di un fiume  il mulino era fondamentale.
>> Parte importante della struttura era il chiostro, luogo chiuso di raccolta, simbolo di vita.
>> Non c’era una biblioteca  I libri venivano conservati nello SCRIPTORIUM, situato in
corrispondenza dell’alloggio dell’abate, sala apposita dedicata esclusivamente alle varie
fasi di lavorazione dei libri.
>> I libri venivano tenuti nelle arche e distribuiti a seconda del periodo liturgico.
>> I primi libri erano sotto forma di rotoli. Nel sud Italia, ad esempio, continuarono ad
essere prodotti (28 rotoli arrivati a noi).

I Codici Miniati
>> Manoscritti in cui i testi degli autori classici sono ricopiati dai monaci amanuensi.
>> Il volume viene progressivamente sostituito dai codici, i cui primi esempi risalgono al IV
secolo. Erano composti di carte di pergamena (dal regno di Pergamo, Grecia) sovrapposti
e rilegati e protetti da una copertina in legno o cuoio. Oltre ad essere molto più resistenti
(la pergamena si ricava dalla pelle animale lavata, rasata, essiccata e resa liscia dalla
pietra pomice. Successivamente viene forata per riuscire a trattenere la linea di scrittura) e
riciclabili (l’inchiostro si può grattare via) sono molto più comodi da leggere e pratici da
conservare: sul dorso della copertina, infatti, viene scritto il titolo e l’autore. Inizialmente i
libri vengono conservati in orizzontale, con la prima pagina rivolta verso il basso, mentre
successivamente – sempre per ragioni pratiche – verranno disposti in verticale.
>> I colori utilizzati sono di origine vegetale
Il colorante + prezioso utilizzato  foglia d’oro
o Nella realizzazione della miniatura era il primo passaggio, da eseguire prima
della campitura
o Il loro uso è chiamato anche lumeggiatura, dato che conferiva luce.

>> Per scrivere venivano utilizzate penne d’oca ripulite.

La Costruzione Del Libro


La produzione della copertina era una fase a parte che richiedeva l’intervento di più
persone. La pergamena veniva tesa sul un telaio di legno e raschiata con un coltello
curvo. Essiccata e pulita veniva tagliata della giusta misura. Insegnare con i manoscritti
era un aspetto chiave della vita monastica. Venivano fatti dei buchi nella pergamena,
come guida per le spaziature. I fori erano uniti da linee incise sulla carta tra le quali
l’amanuense avrebbe scritto il testo. I fogli manoscritti venivano ordinati e poi cuciti. Il libro
viene legato e l’amanuense si prepara ad eventuali annotazioni. Il manoscritto finito
conferiva più autorità alle prediche dei monaci. L’amanuense controlla che la punta della
penna d’oca sia ben appuntita.

Stili di calligrafia (Periodo


800-1000)
>> La scrittura insulare è una grafia
medievale usata in Irlanda e in Gran
Bretagna (Latino: insula, "isola"). Si
diffonde nell'Europa continentale dai centri sotto l'influenza del Cristianesimo Celtico. È
associata con l'arte insulare, di cui abbiamo molti esempi nei manoscritti miniati. Questo
stile si sviluppò in Irlanda nel VII secolo e fu usata fino al tardo XIX secolo, anche se il
periodo di maggior fioritura fu tra il 600 e l'850. È strettamente collegato con la onciale e
la semionciale, che sono le scritture che l'hanno influenzata. È caratterizzata da molti
intrecci e un testo molto rigido, ma molto colorato e decorato. La decorazione della pagina
scritta è affiancata da vere e proprie decorazioni in stile geometrico, con la presenza dei
colori dominanti dell’oro e del verde.
>> Un altro tipo di scrittura diffuso in Italia consiste nel partire con la miniatura e man
mano che si prosegue il font diventa sempre più piccolo.
>> La parola onciale descrive un tipo preciso di scrittura
libraria maiuscola usata dal sec. IV al sec. IX in codici
greci e latini, caratterizzata dalle forme rotonde delle
lettere, dalla fluidità del tratteggio e dalla compressione in
un modulo bilineare. L'onciale fu la scrittura per
eccellenza dei codici miniati perché indicata per la penna
e la pergamena. Tra l‘VIII e il XIII sec. fu soprattutto
impiegata per scrivere i titoli dei libri, dei capitoli o dei
paragrafi, come si fa attualmente con le lettere maiuscole;
con il passare del tempo, nei manoscritti tale scrittura
venne usata insieme alla minuscola carolina o alla
scrittura gotica. Questa scrittura ha un alfabeto soltanto
maiuscolo. La semionciale è la versione minuscola.
>> Carlo Magno fonda un’idea di scrittura condivisa, la
Minuscola carolina. Era caratterizzata da una forma regolare, chiara e lineare delle
singole lettere. Fu adottata dapprima nei grandi monasteri per la trascrizione delle sacre
scritture, poi fu insegnata nelle scuole vescovili e monastiche, quindi venne utilizzata dalle
pubbliche amministrazioni per la redazione degli atti ufficiali. Riscontrò un rapido successo
poiché facilitò la trascrizione di testi classici agli amanuensi, semplificò notevolmente la
comunicazione internazionale e diede una nuova spinta alla rinascita e alla diffusione della
cultura classica nei secoli altomedievali. Viene introdotto il punto di domanda: prima i
copisti segnavano la domanda con la sigla qo (da quaestio latino) ma spesso queste
lettere andavano a confondersi con altre sigle.

Arte Romanica
1000-1140
L’ Europa dopo l’anno 1000
>> E’ un periodo di intensa ripresa economica, si Romanico è un termine coniato
verifica un forte incremento demografico, aumenta nell’Ottocento, allude alle origini
la produzione agricola grazie a metodi e strumenti romane dell’arte, proprio come in
innovativi, si ripopolano le città. Si esaurisce la campo linguistico per le lingue
pressione delle popolazioni barbariche, l’avanzata romanze. Definisce la nuova civiltà
araba si arresta e si stabilizza la situazione figurativa distinguendola dalle
politica. All’inizio del nuovo millennio Papa precedenti rinascite carolingia e
ottoniana e dal successivo periodo
Silvestro II (999-1003) e l’imperatore Ottone III
gotico
(996-1002) sono fautori del ripristino del Sacro
Romano Impero (autorevolezza morale e
supremazia militare). Le città e l’architettura ricevono un impulso così vigoroso da
cambiare in pochi decenni l’aspetto di tutta l’Europa odierna. Con lo sviluppo dei commerci
e delle attività artigianali si afferma la borghesia. Vengono istituite prime Università
Europee.
>> Percorso che presta particolare attenzione a opere di carattere sacro. Le chiese
caratterizzano molte città in questo periodo. Con l’anno 1000 cominciano a svilupparsi,
oltre alle abbazie, anche chiese a carattere civile, che sono situate al centro della città,
lungo le vie di pellegrinaggio. Queste chiese diventano mete o tappe dei pellegrinaggi
poiché custodiscono le reliquie dei santi.
>> Un altro edificio fondamentale è il castello, che però non fa parte dell’arte sacra.
>> Si diffonde lo stile romanico. A seconda dei luoghi dove si diffonderà svilupperà delle
differenze. Anche nella stessa Italia le differenti influenze porteranno a differenze nell’arte.
Questi sono legati all’uso di materiali locali o al tipo di artigiani che operano nel luogo.
Parliamo quindi di Romanico Lombardo, Romanico toscano, Romanico pugliese.
>> Nonostante ciò si conservano alcuni caratteri principali che collegano arte romanica
con arte romana:
o Facciata a salienti o a capanna
o Arco a tutto sesto > dà carattere all’edificio > contribuisce allo sviluppo degli spazi.
Importante è il suo impiego nella funzione di arco diaframma, cioè nella forma degli
archi trasversali che vengono collocati a intervalli nelle navate per scandirne
ritmicamente lo spazio. La navata risulta essere suddivisa in moduli spaziali detti
campate. La campata è un modulo quadrangolare che si sviluppa lungo le navate
dall’entrata all’altare e che si ripete andando a svilupparsi nei suoi rapporti, questa
sta ad indicare il percorso.
o L’arco è anche alla base delle volte, coperture murarie impiegate al posto di
quelle lignee. Possono essere a botte oppure, ancora + diffuse, a crociera.
È originata dall’intersezione di due volte a botte tra loro ortogonali. La volta a
crociera scarica il suo peso sui pilastri, di conseguenza, cambia la forma del
pilastro, che diventa sempre + articolato. I pilastri sostengono le spinte verso
il basso delle volte, mentre a contenere le spinte laterali intervengono sia lo
spessore dei muri sia i contrafforti, blocchi murari posti all’esterno
dell’edificio.
o Rigore spaziale > basato su equilibrio e misura
o Muratura
o Viene recuperata la copertura a capriate del soffitto

>> Arco trionfale > Divide la zona del presbiterio da quella della navata.

Tipologie di piante
>> La pianta romanica è differente da quella paleocristiana
o L’abside diventa importante ed è percorribile
o Aumentano il numero di ingressi e le chiese diventano + grandi per accogliere e
contenere tanti fedeli. Spesso il percorso dei fedeli/pellegrini li conduceva alle
cappelle radicali dietro all’abside, dove pregavano.
o Cominciano ad essere presenti CRIPTE >> posizionate al di sotto dell’altare. Questi
ultimi erano sopraelevati rispetto alla navata centrale. Nelle cripte venivano
conservate le reliquie dei santi.
o Presenza di TORRI O TORRIONI > introdotte da Carlo Magno in edifici profani e
tipiche soprattutto nelle chiese d’oltralpe
o Le chiese possono essere considerate incastri di volumi semplici.
o Scompare il quadriportico
o Vengono aggiunte cappelle radiali e cominciano ad esserci più di tre navate, di
conseguenza edifici più complessi.
La necessità di scaricare il peso e le tensioni delle volte della navata centrale porta alla
creazione dei MATRONEI, corridoi al di sopra delle navate minori. In origine era destinato
a ospitare le donne, funzione che progressivamente perse. I matronei si affacciavano sulla
navata centrale, secondo una logica strutturale che richiama la progressione di arcate
degli acquedotti romani.
In alcuni casi viene realizzato un ulteriore livello di finestre, detto CLERISTORIO,
così che le pareti laterali delle campate risultano organizzate su tre livelli.
Consentono, insieme alle aperture delle navate laterali una maggiore illuminazione.

Pilastri addossati, servono a


contrastare la forza centrifuga degli
edifici

>> Bernardo di Chiaravalle  monaco cistercense


“L’Europa si rivestì di un manto bianco”
o Le chiese romaniche erano costruite con pietre di colorazione chiara.
Architettura Romanica in Italia
Basilica di Sant’Ambrogio
>> Impone uno stile architettonico rigoroso, in cui convivono geometria, equilibrio e uso
simbolico dello spazio e degli effetti di luce.
>> Tra l’XI e il XII secolo testimoniava la floridezza, la vivacità artistica e la centralità
religiosa di Milano.
>> Monumentale facciata a capanna. È articolata su due logge sovrapposte: quella
inferiore è la parte integrante del portico, mentre la superiore presenta 5 archi di
dimensioni progressivamente digradanti verso i lati.
>> Presenza di un quadriportico a tre navate.
>> Conserva la pianta paleocristiana a tre navate, con la navata ampia e alta il doppio
delle due laterali, è priva di transetto.
>> La navata centrale è suddivisa in quattro campate, separate da un arco ribassato: le
prime tre coperte da grandi volte a crociera e la quarta, in corrispondenza del presbiterio,
sormontata da una cupola ottagonale
>> Le navate laterali, più basse e ripartite in campatelle hanno la funzione di scaricare le
spinte orizzontali provenienti dalle volte della navate centrale.
>> Il matroneo si affaccia sulla campata centrale
>> A Milano si costruisce con cotto lombardo. Per rompere la monotonia presenza di
elementi bianchi, riprendono gli elementi architettonici.
>> Il gioco di luci e ombre è studiatissimo, interviene per alleggerire il senso di pesantezza
>> La luce penetra
dalle grandi aperture
della facciata e dalle
finestre del tiburio e si
diffonde gradualmente
nella navata centrale,
mettendo in rilievo la
solidità dei pilastri e la
scansione degli archi e
spegnendosi
nell’oscurità dei
matronei e delle
navatelle.
>> Sviluppo euritmico degli
spazi  proporzionalità e armonia delle parti.

Cattedrale di San Geminiano, Modena


>> Ha una pianta basilicale a tre navate, è privo del
transetto con tre absidi semicircolari
>> All’esterno presenta una facciata a salienti
>> All’interno presenta uno spazio ben ritmato - grazie
all’alternanza di colonne e massicci pilastri a fascio – e
contrassegnato da forti volumi.
>> Il presbiterio è rialzato al di sopra della grande cripta che conserva le reliquie di San
Geminiano; esso è delimitato da un pontile.
>> Il protiro inquadra l’ingresso
>> Gli elementi appoggiati che creano pieni e
vuoti creano dinamismo sulla superficie.

 Architetto Lanfranco > compare in


una miniatura.
Lanfranco dirige i lavori di fondazione
della cattedrale di Modena, seconda
metà del XII secolo.

L’atteggiamento
fa capire
l’inferiorità
Più grande rispetto agli
altri.

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