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Capitolo 1

CULTURA PROTOSTORICA MICENEA, fioritura 1400-1100, centro è l'Argolide con insediamento


principale Micene.
Società con struttura piramidale con dinasta al vertice per gestire il territorio; il suo palazzo (in rocca
fortificata) è il centro della produzione e distribuzione dei beni.
Modello organizzativo orientale.
Lingua greco arcaico
Crisi cultura protostorica micenea, dovuta alla vulnerabilità del sistema economico quando i diversi centri
di potere cercavano di espandersi a livello mediterraneo (XIII-XII)-->crollo sistema palaziale.
1250-1200: riorganizzazione difese di Micene e Tirinto
prime fortificazioni Atene
eventi distrutivi fine periodo
1200-1050: presenti ancora forme di continuità culturale
Micene e Tirinto sono ancora centri di potere (XII)
1125-1100: crollo definitivo sistema palazziale con la distruzione di Micene e Tirinto
conseguente inizio dei "secoli bui"
Attica tra età micenea e protogeometrica mantiene continuità del popolamento, infatti assume importanza
nella costruzione della cultura greca di età storica.

MIGRAZIONI= una delle cause del crollo del sistema miceneo.


I Greci ricostruivano la loro storia suddividendola in fasi corispondenti a generazioni o popolazioni
diverse; in alcuni casi si optava per un'origine autocnona degli abitanti.
I dialetti ionici, dorici ed eolici erano associati a tradizioni comuni e distinguevano gruppi con stessa
origine mitica.
IONI: presenza antica in area molto ampia che comprende anche il Peloponneso
cacciati dal Peloponneso dai Dori
spostati a ovest verso Attica e Eubea, le isole dell'Egeo e la costa Anatolica (Mileto, Efeso)
DORI: provenendo dalla Grecia settentrionale cacciano gli Ioni dal Peloponneso
riconquista grazie alla dinastia degli Eraclidi che volevano ripendersi le terre da cui erano stati
cacciati
il loro arrivo segna la fine del sistema di potere miceneo
EOLI: sotto la pressione dei Tessali si spingono verso la costa Anatolica settentrionale

POPOLAMENTO
Età storica: la popolazione occupa quasi l'intero territorio della Grecia moderna
VIII secolo: i moti di colonizzazione portano alla fondazione di insediamenti
(occidente, Mar della Marma, coste Mar Nero, Africa settentrionale).
IV secolo: stima popolazione comeprese le colonie=8/10 milioni.
innalzamento aspettativa di vita, diversificazione produzione agricola, sviluppo
attività minerarie e artigianali, crescita commercio.
Fine VI secolo: incremento demografico dovuto all'espansione di Atene.
Età classica e proto-ellenistica: incremento insediamenti (fattorie e nuclei rurali).
Età ellenistica: forme urbane più complesse.
CAPITOLO 2
FORMAZIONE (protogeometrico/geometrico)

RAPPORTO COL PASSATO


Tra fase micenea e secoli bui si interrompe sistema palaziale;
presentano abbandoni: produzione e consumo a esso collegati\ registrazione scritta\ insediamenti.
Vengono mamtenuti: lingua
pantheon religioso miceneo
alcune forme rituali
Il passato resta visibile nei resti dei tumuli e delle strutture degli insediamenti micenei e protostorici; i
MONUMENTI sono testimonianza materiale del mondo degli eroi e delle punizioni divine che regolano
il giusto comportamento.
Strutture e oggetti del mondo miceneo riscoperti divengono vere e proprie reliquie dell'età del mito, legate
perciò a eroi e diventano centri intorno ai quali si sviluppano manifestazioni religiose.
Es: TUMULO FUNERARIO A OLIMPIA attribuito a Pelope, diviene luogo di incontro periodico di
popolazioni vicine per celebrare riti o svolgere scambi.
Importate è la venerazione delle tombe degli eroi (soprattutto eroi fondatori della città o con ruolo
importante nella sua storia) perché il loro possesso garantisce sicurezza e difesa dai pericoli esterni.
Oltre ai tumuli ci sono altre strutture per la venerazione degli eroi: case, altari, fenditure nella roccia, resti
sacrificali interrati, sorgenti.
A volte il culto è legato alla consapevolezza della mancanza della tomba, come per Teseo ad Atene o
Pelope ad Olimpia (i cui resti non erano nel Pelopion ma in una cassa nel tempio di Artemide).

POPOLAMENTO
1200-1050: calo insediamenti, produzionene artigianale, resti archeologici.
Forme ceramiche prodotte solo per occasioni particolari mentre peril quotidiano si usavano materiali
deperibili.
La mancanza di un amministratore porta all'introduzione del BASILEUS, che è visto come artigiano
specializzato (nei testi in lineare B) ma anche come capo/re (nei poemi omerici).
Mancanza di reperti e calo insediamenti sono giustificati secondo due visioni:
calo demografico, crisi produttiva, migrazioni;
sostituzione agricoltura con economia basata su allevamento, transumanza e seminomadismo (attività che
lasciano poche tracce).
Le due visioni possono essere anche unite: instabilità politica e crisi sistema miceneo portano a nuove
forme di produzione e insediamento come i siti-rifugio (KARPHI a Creta).

MOSAICO INSEDIATIVO
Dark age: calo demografico, produttivo e commerciale; alcune regioni però continuano ad avere contatti
col mondo esterno (soprattutto orientale). Sviluppo metallurgia del ferro e cremazione dei defunti.
IX: aumento scambi.
VIII-VII: scambi più rilevanti.
Mentre nella fase micenea prevale un'omogeneità culturale, nella fase successiva c'è una frammentazione
della popolazione in comunita con individualità politica, espressiva e linguistica; al loro interno
convivono individui con lingua e etnia diversa.
Vi sono i PERIECI, gruppi sociali con maggiori diritti.
FORMAZIONE DELLE POLEIS
VIII: rivoluzione insediativa e culturale del mondo greco; tratto fondamentale emergenza della POLIS,
città-stato.
Polis=insieme della struttura sociale, unsice il significato di: comunità\abitato\territorio.
Età classica: polis=abitato principale.
VII: polis=sistema politico affermato
aggregazione sociale con legame di partecipazione tra i membri di un gruppo dominante;
corpo civico diviso in classi dotate di ruolo politico e capacità economica e culturale elevata.
Classi dominanti si occupano della gestione del sacro; ogni abitato ha uno o due culti principali che
garantiscono la protezione da parte della divinità, sul territorio a cui è stata assegnata; si parla perciò di
DIVINITÀ POLIADI, alle quali viene assegnato uno spazio specifico all'interno della polis.
Età storica-->territorio frequentato per villaggi o nuclei rurali;
2 problemi: - definire potere esercitatonsu queste società da gruppi familiari e gentilizi;
- modo in cui sono state introdotte nel sisitema della polis (ANNESIONE MILITARE/
SINECISMO, aggregazione di comunità gravitanti su stesso territorio/
ATTRAZIONE TRA SISTEMI DIVERSI, polis=sistema ariticolato e sistema minore).
Abitati tendono a scomparire a favore di un sistema insediativo centralizzato (Osborn).
Aree con polis principali: 1 continuità insediativa.
2 concentrazione di diversi nuclei abitativi-->villaggi autonomi che
condividono stesso territorio.
Età geometrica: sviluppo abitati di piccole dimensioni che si esaurisce con la fase orientalizzante;
Alcuni proseguono nel tempo, diventando: -centri minori del territorio di una polis.
-centri con autonomia e sussistenza senza sviluppo concreto,
resa possibile da forme di solidarietà federali.
Fasi antiche-->termine polis usato per tutte le comunità nindipendenti.
Dopo-->termine polis definisce solo comunità con organizzazione complessa.
Inizialmente non esiste un modello urbano; solo l'esperienza di alcuni centri (Atene, Corinto) produrrà
modelli di urbanizzazione con sviluppo nel IV secolo a.C.
Sintomi nascita polis: emergenza architettura dello spazio sacro e di santuari urbani.
La gestino del sacro avveniva inizialmente nelle dimore dei basileis ma nel secondo quarto del VIII
secolo, in seguito allo sviluppo dei culti poliadici che allargano la partecipazione, vengono introdotte
trasformazioni architettoniche.

PRATICHE RITUALI
Permettono: -trasmissione della conoscenza collettiva
-socializzazione
-integrazione individui nella comunità
Nella pratica sacra si ripetono in sequenza una serie di atti formali ma è possibile studiare solo quelli che
lasciano tracce materiali; per gli altri ci si basa su testimonianze scritte.
Fondamentali sono i RITI DI PASSAGGIO (gestiscono i cambiamenti di stato dei singoli o del gruppo):
Nascita, Pubertà, Adolescenza, Matrimonio, Morte.
Con questi l'individuo cambia condizione ed è inserito in un nuovo gruppo socuale con diversi diritti e
funzioni.
La cerimonie per il raggiungimento della maturità sessuale sono diverse per maschi e femmine e
prevedono: allontanamento o segregazione.
superamento di prove, simboliche o esemplificate nella competizione agonistica.
I rituali collettivi sono svolti nel SANTUARIO, nel quale si concentrano gli elementi fondamentali:
altare o elementi naturali (grotte, sorgenti...).
Per accedere a questo spazio bisogna seguire regole che riguardano STATO FISICO o GIURIDICO della
persona, il suo ABBIGLIAMENTO e la sua DIETA.
TEMENOS=spazio destinato al culto, separato da quello circostante; è definito all'esterno da:
Alberi, fosse, arbusti, emergenze naturali, poi sostituiti da: cippi con o senza iscrizione, muri, edifici.
Il santuario non è l'unico luogo in cui si svolge l'attività sacra, semplicemente qui la formalizzazione è più
accentuata e gli obiettivi e le forme di partecipazione sono diversi; però l'elemento fondante è in ogni
caso il SACRIFICIO, cruento=uccisione vittime animali.
incruento=offerta beni, in genere alimentari.
Vittima animale suddivisa in porzioni uguali dopo aver levato pelle eun pezzo pregiato per il sacerdote;
ossa lunghe, grasso, piccoli pezzi delle varie parti del corpo-->bruciate sull'altare per il dio.
Il resto è destinato alla commensalità della comunità, dando loro il ruolo di cittadini di pieni diritti.
Il pasto può essere consumato sul posto o portato a casa; a volte per giorni si risiede nel luogo del
sacrificio. La cucina del sacrificio sancisce il rapporto con la divinità.
La comunità partecipa alle attività sacre suddividendosi per ruoli:
uomini-->uccisione vittima.
donne-->funzioni sacerdotali, trasporto oggetti per la cerimonia, preparazione alimenti e offerte per la
divinità. In alcuni stadi di età, prima del matrimonio, sono recluse nel santuario per svolgere attività di
servizio sacro.
il rito diviene un linguaggio con cui la comunità si esprime; le azioni svolte sono simili ma disposte in
ordine diverso, si operano aggiunte o esclusioni oppure si usano forme diverse di una stessa azione.
ALTARE: struttura sulla quale vengono bruciate le offerte per la divinità; è di vari tipi:
- BÒTHROS-->pozzetto nel terreno contenente le offerte; usato per culti della terra, dei morti e delle
divinità infere.
-ESCHÀRA-->fossa meno profonda o circolo di pietre coperte da griglia su cui praticare offerte cruenti;
usata per culti di divinità o venerazione di eroi.
-BOMÒS-->elemento sopra la terra; ha forme diverse:
-ampia piattaforma soprelevata.
-base su terreno su cui si forma alto cumulo di resti sacrificali.
-elemento parallelepipedo/cilindrico in pietra su base o gradini.
-costruzione monumentale rettangolare su cui si sale e si pratica il rito, usando le 3 tipologie
dette prima.
Accanto all'altare ci sono: bacini di purificazione rituale (PERIRRHANTÈRION), tavole di offerta ( per
preparare vittime o per deprre offerte alimentari), oggetti di tipo simbolico.
Dalle cerimonie erano esclusi i cittadini stranieri; donne e bambini partecipavano in forme diverse:
bambini a seconda di sesso e età;
donne non partecipano al banchetto comune maschile ma possono gestire culti specifici (es: Demetra)
sempre però aiutate dall'esterno per alcuni compiti come l'uccisione della vittima.

ARCHITETTURA
Seconda metà VIII secolo: prime strutture sacre collettive; vi è discontinuità con i luoghi del culto di età
micenea, la frequentazione prosegue solo in alcuni casi.
Dark age: fase di ricostruzione e trasformazione della tradizione rituale e del suo valore sociale; si
definiscono le nuove regole della distribuzione dello spazio sacro.
Nelle fasi più antiche l'attività religiosa della famiglia si svolge nelle abitazioni, insieme alle riunioni
usate per affermare i legami sociali.
La casa aristocratica diviene il luogo di culto per eccellenza ma non si può escludere l'esisitenza di altre
attività di culto al di fuori della casa.
VIII secolo: luoghi di culto segnalati solo dalla disposizione di materiale votivo e si sviluppano
principalmente in aree prive di costruzioni; dal VII secolo qui si sviluppano i SANTUARI, interni o
esterni all'abitato; gli ultimi diventano luoghi di incontro periodico per villaggi di uno stesso territorio.
(Es: SANTUARIO DI KALAPODI, 1200-età classica, sede del culto di Apollo; traccia più antica
riguarda l'area per le attività sacrificali, identificata da residui di cenere e offerte).
Più recenti sono: SANTUARIO DI ZEUS a Olimpia
SANTUARIO DI ERA ad Argo e Samos
SANTUARIO DI POSEIDONE all'Istmo di Corinto
Una tradizione mitistorica attribuisce alle fasi più antiche la costruzione di strutture semplici, costituite da
ossatura in legno e rami intrecciati e rivestimento di argilla cruda. (Es: TEMPIO DI APOLLO a Eretria).
Durante la Dark age l'attività religosa valorizza soprattutto l'ambiente naturale riconoscendogli valore
sacro (alberi isolati, corsi d'acqua, boschi, caverne, paesaggi suggestivi).
Emergenza luoghi di culto-->sega fase di trasformazione insediativa coincidente con la nascita della polis;
i santuari definiscono questa nei suoi limiti e nelle sue relazioni con gli dei.
Il trasferimento del culto dalla casa aristicratica a strutture collettive esterne comporta un allargamento
della partecipazione e dei diritti.
La crescita urbana comporta: differenziazione delle attività
specializzazione degli edifici
Questo processo aumenta con la crescente complessità sociale.
Es: KALAPODI
Prima fase: altare
830-820: semplice struttura in pali di legno
Inizio VII: forme più canoniche
A Creta persistono la tradizioni precedenti: tavole di offerta, escharai interne ad ambienti a pianta
quadrangolare con coperture piane (TEMPIO DI APOLLO a Dreros), vani di culto specifici.
Dato architettonico significativo è la camparsa del NAÒS=TEMPIO, che ha queste funzioni:
-ospita l'immagine di culto e gli oggetti liturgici
-consente lo svolgimento delle rappresentazioni rituali
-accoglie le offerte più preziose
La presenza banchine=indica che il pasto cerimoniale poteva essere svolto all'interno della struttura
(TEMPIO DI APOLLO a Dreros, TEMPIO DI DIONISO a Yria, TEMPIO B DI KOMMOS a Creta).
In età storica però si elaborano strutture specializzate per le varie attività, come gli HESTIATORIA per il
banchetto rituale.
La casa del dio rispecchia il modello di residenza della classe dominante;
Es: TEMPIO DI ANO MAZARAKI riprende dal punto di vista organizzativo e strutturale il modello della
DIMORA DI LEFKANDI.

CAPITOLO 3
ESPANSIONE E SVILUPPO-->ORIENTALIZZANTE

AFFERMAZIONE DELLE POLEIS


VII secolo: momento di decisivo sviluppo degli insediamenti con sempre maggiore distinzione tra abitati
a seconda di: dimensione, potenziale demografico, capacità di attrazione politica e economica,
articolazione dell'organizzazione.
Con l'orientalizzante il problema della gestione dello spazio trova soluzioni.
Smirne-->tessuto viario regolare al quale si adeguano le unità abitative, racchiuse in perimetro difensivo.
Colonia di Megara Iblea-->organizzazione spazio per nuclei di strade con orientamenti omogenei, con la
tendenza a una suddivisione regolare.
La suddivisione regolare riguarda anche la madrepatria, almeno per alcuni quartieri o nuclei abitativi;
anche alcune città della Grecia presentano due o più nuclei regolari.
La prevalenza di aree libere è indice di una concezione dell'abitato ancora legato a modelli più antichi;
stessa cosa succede per le zone di attività pubbliche, vaste superfici divise e caratterizzate tramite
funzioni e arredi solo nel corso del tempo.
Negli insediamenti coloniali c'è un sistema di LOTTI OMOGENEI che usano il sistema regolare per
suddividere uniformemente la proprietà; il lotto comprende: CASA e SPAZIO LIBERO (per produzione).
Atene (fine età geometrica)-->distinzione più netta tra abitato e necropoli: zone usate come sepolcreti, ora
sviluppano funzioni insediative e produttive, accogliendole prime aree di culto.
Rinuncia all'uso dei sepolcreti per ospitare nuove funzioni abitative e produttive è un segno tipico delle
trasformazioni urbane del periodo.

ARCHITETTURA SACRA
VIII secolo: costruzione edifici templari non più in materiale deperibile ma in pietra (LITIZZAZIONE).
Prende il via una prima formalizzazione dell'apparato decoratuvo, con la definizione degli ordini
architettonici: DORICO, in madrepatria.
IONICO, nell'Egeo e nell'area microasiatica.
Al loro interno si diffondono varianti che differenziano la produzione delle varie polis in base a specificità
locali o contaminazioni dovutea contatti/scambi con altre culture.
In Grecia continentale le trasformazioni architettonico-strutturali si associano alla comparsa delle
COPERTURE FITTILI, favorendo l'emergenza di alcuni centri più avanzati gia dalla prima metà del VII;
tra questi ci sono Corinto e Argo.
In particolare CORINTO: guida il processo di litizzazione nella fase iniziale.
il suo primato nella produzione ceramica dell'orientalizzante lo porta ad essere
il maggior produttore di coperture.
Le coperture sono un'innovazione che aumenta il peso del tetto, facendo ridimensionare le strutture
portanti, favorendo la trasformazione in pietra.
Primi tetti in terracotta documentati sono di tipo protocorinzio, i cui esemplari più antichi del secondo
quarto del VII secolo, a 4 falde, sono il TEMPIO DI APOLLO a Corinto e il TEMPIO DI POSEIDONE a
Istma.
ARGO: centro propulsore di queste trasformazioni, perciò qui lo sviluppo di terracotte architettoniche è
precoce. Il sistema di copertura argivo si evolve direttamente da quello protocorinzio alla metà del VII;
esemplari più antichi trovati a Olimpia, sono riconducibili a un tempio e thesauros fatti da Fidone.
Edificio più importante ad Argo: TEMPIO REALIZZATO NELL'HERAION (santuario extraurbano)=
-periptero di 6×14 colonne in materiale deperibile
-pronao distilo in antis (2 colonne ante)
-cella divisa da colonnati e ADYTON (spazio riservato ai sacerdoti)
-opistodomo (opposto al pronao)
Importante anche il TEMPIO DI ATENA a Micene (625), per l'elevato grado di litizzazione e prima
definizione dell'ordine dorico; da questo deriva una METOPA frammentaria in calcare rappresentante una
figura femminile ammantata che riprende modelli cretesi, ma con maggiore vitalità dovuta alla mancanza
di simmetria perfetta.
La fabbricazione in serie di tegole e l'attività di cava per la loro produzione, creano ambiti di lavoro
specializzati e trasformano il cantiere in un'attività produttiva che favorisce la redistribuzione economica,
agevolando la crescita della polis. Inizialmente lo sviluppo interessa solo l'ambito sacro.
LACONIA: importante la sua produzione architettonica, il cui più importante SANTUARIO è
ARTEMIDE ORTHIA a Sparta:
Fine VII secolo, costruzione altare parallelepipedo e primo tempio con copertura a 2 falde in terracotta
(metà VII) sostituita a fine secolo.
NORD-OCCIDENTALE: seconda metà VII secolo, sviluppo terracotte architettoniche che influenzerà
Corfù e l'Occidente greco; significativo è il TEMPIO DI APOLLO nel santuario di Thermon:
-periptero 5×15 colonne.
-cella stretta e lunga, senza pronao ma con opistodomo, divisa assialmente da fila di colonne lignee
-elevato in mattoni crudi.
-lastre di rivestimento in terracotta dipinte con scene figurate e identificate come metope inserite in
trabeazione lignea.
-copertura fittile a 3 falde con forontone sul prospetto principale.
GRECIA INSULARE E ORIENTALE: VII secolo--> diffusione tipologia templare, rapido processo di
litizzazione, prima definizione delle forme ioniche.
Maggiore articolazione delle aree sacre, in cui appaiono nuove tipologie edilizie come STOÀI (portici
con colonne) e HESTIATÒRIA (edifici per pasti rituali).
EGEO CENTRALE: prevale la tipologia templare dell'OIKOS con prospetti prostili, vani interni ampi e
suddivisi da colonne, banchine lungo le pareti, altari per offerte, ESCHÀRAI (focolari) per consumo dei
resti sacrificali.
Es: SANTUARIO EXATRAURBANO DI DIONISIO A YRIA a Naxos, racchiuso da peribolo e
accessibile da un PRÒPYLON, ospitava 2 hestiatòria e un tempio in pietra di pianta quadrangolare con
fronte prostila tetrastila ionica; all'interno le colonne su basi di marmo dividevano la cella in 3 navate, di
cui quella centrale, più grande, ospitava l'eschàra, mentre una banchina era addossata ai muri interni.
AREA MICROASIATICA: le città costiere e insulari erano il tramite naturale tra mondo greco e civiltà
anatoliche e vicino orientali.
Importante è il SANTUARIO DI ERA a Samos, il cui themenos è ristrutturato in modo più monumentale
nella prima metà del VII secolo: rinnovo di tempio (HEKATÒMPEDON II) e altare.
realizzata stoà a 2 navate.
Hekatòmpedon II: ricostruito sui resti del precedente, con stesse dimensioni e proporzioni; muri
perimetrali in opera quadrata isodomica coronati da fregio figurato ionico e fronte prostila; altare con
recinto a P greco che racchiude la tavola dei sacrifici.
Importante anche l'ARTEMISION di Efeso, tempio ricostruito con stessa planimetriae dimensioni di
quello precedente; più antica attestazione della contemporaneità nell'adozione di coperture fittili in
madrepatria e nell'Oriente greco.
CRETA: posizione geografica vantaggiosa sul percorso del commercio fenicio verso occidente; svolge
ruolo chiave nella nascita e sviluppo della cultura orientalizzante.
Nell'architettura è sviluppata la tipologia a oikos con vestibolo chiuso, elevati in pietra, coperture piane,
decorazione scultorea.
Esempio è il TEMPIO A a Prinias (metà VII), con cella a pianta rettangolare preceduta da vestibolo,
eschàra centrale e banchina al lato sud;
ricca decorazione figurata (influenza nord-siriana): ARCHITRAVE SCOLPITO (PORTALE), sormontato
da apertura inquadrata tra 2 divinità sedute, più fregio figurato con teorie di cavalli.
MONDO OCCIDENTALE: 640-->periodo che segna la strutturazione delle aree di culto delle colonie
occidentali.
Per tutto il VII secolo gli edifici templari sono costituiti da òikoi di materiake deperibile, con proporzioni
allungate e con fila di colonne per dividere la cella in 2 navate, spesso con pronao.
Esempio è il TEMPIO A di Himera di fine VII secolo con:
-cella rettangolare e adyton.
-elevato in terra argillosa cruda su zoccolo in pietra rivestito di lastre fittili.
-copertura del tetto in terracotta a 2 falde.
CAPITOLO 4
L'IDENTITÀ RELIGIOSA

POLITEISMO
Accomunava le diverse comunità greche, segno di identità comune, ereditato dalla cultura micenea che
già presentava varie figure divine in età storica, con diffusione sovraregionale.
Più difficile stabilire quanto il rituale greco dipenda dalle tradizioni protostoriche, anche se in entrambi i
casi ci sono: -cerimonie di offerta e consumazione tramite il fuoco.
-culto di: alberi, grotte, sommità montane.
Interruzione quasi completa si registra per frequentazione e forma dei luoghi di culto, perché in pochi casi
si registra continuità.
In alcuni casi la documentazione risale solo fino al XII secolo a.C.
In genere c'è interruzione netta con riprese nel tempo.
Da VII a IV-V secolo a.C.-->Pantheon greco mantiene la stessa struttura formale.
Dalle tradizioni orientali proviene l'idea che bisogni identificare in 4 modi diversi la forza creatrice
dell'universo: nella TERRA, nell'ACQUA, nella TENEBRA e nel CIELO.
Entità prive di culto tranne Gaia, la terra madre.
Sono presenti 12 divinità olimpiche principali, sotto il comando di Zeus, al quale si affiancano figure
divine minori; ogni comunità ha storie sacre che la differenziano e divinità protettrici particolari, alle
quali è riconusciuta la proprietà della regione.
EROE: origini parzialmenti divine, vive in un mondo proiettato nel passato; spesso è l'antenato di un
gruppo sociale o comunità o famiglia importante ed è responsabile di un comportamento soecifico.
La funzione sociale degli eroi è fondamentale e la presenza di tombe, altari, ricordi, oggetti e
testimonianze di vario genere loro attribuiti, costella santuari e luoghi pubblici divenendo occasione di
solidarietà collettiva ed è presente durante le funzioni comunitarie.

IL RITUALE
-manifestazione concreta dell'attività religiosa
-segna tutti i momenti espresivi della società
-offre un legame di identità
-permette la trasmissione della conoscenza
-consolida e regola l'unione sociale
-regola i rapporti tra: signori/ i loro raggruppamenti/ l'intera comunità
Spesso riti, strumenti, funzioni e patrimonio mitico-narrativo, dipendono da elaborazioni esterne;
il patrimonii mitico e rituale greco è ancora legato a esperienze protostoriche ma accoglie anche stimoli
esterni, rielaborandoli in modo originale.
Il rituale sacro si esprime attraverso FORME TEATRALI, CANTI e MOVIMENTI; le occasioni in cui si
usa sono: processioni, attività agonistica, sacrificio, banchetto, partenza per guerra, narrazione mitica,
preghiera, esaltazione divinità, festa.
Il centro dell'attività sacra è l'ALTARE PER IL SACRIFICIO o anche alcuni elementi naturali
(Es: PLUTONION del santuario di Demetra ad Elusi=grotta naturale); in questi casi le offerte possono
essere versate direttamente nelle emergenze naturali.
AREA SACRA=ÀLSOS (bosco); l'albero sacro riceve una venerazione specifica e segna il legame tra
divinità e sito/comunità.
Lo svolgimento del rito prevede TRAVESTIMENTI RITUALI semplici o con maschere di tipo umano,
orride (Es: quella del santuario di Artemide Orthìa) o di tipo animale.
Si da attenzione: all'ABIGLIAMENTO che connota sacerdote o fedele che svolge un rito;
all'ACCONCIATURA, il capo non velato ma si insossano corone, bende o
copricapi ritual.
Corone-->diverse e quasi sempre vegetali, contraddistinguono il culto a seconda dell'essenza:
alloro x Apollo, mirto x Demetra e Afrodite, edera x Dioniso.
Bende-->variamente acconciate, completate da corone o elementi vegetali.
Copricapi-->meno noti, usati per le donne, come il PÒLOS (cilindrico).
STRUMENTI RITUALI:
Canestri: dentro i quali si portavano offerte o il coltello per il sacrificio nascosto sotto cereali.
Coltelli e asce: per uccidere l'animale.
Vasi: per raccogliere il sangue o per libagioni (forma più diffusa=PHIÀLE, coppa apoda).
Spiedi: per arrostire il cibo per il banchetto.
Pissidi e incensieri: per bruciare sostanze odorose dell'Oriente.
Strumenti musicali: per scandire il tempo delle azioni rituali.
La ricerca archeologica permette di ricostruire i comportamenti attraverso una documentazione diretta,
cioè i resti di cerimonie, pasti, strutture, strumenti, offerte e la loro destinazione votiva.
Lo studio del deposito votivo è uno degli aspetti più significativi dell'archeologia del sacro.

DEPOSITO VOTIVO
È la traccia archeologica lasciata da: doni votivi, sacrifici animali, offerte alimentari, libagioni.
È un insieme di materiali diversi, accomunati dal fatto di essere stati usati nell'attività rituale, il cui
accumulo dentro o vicino a un'area sacra è una scelta intenzionale.
La dedica di un oggetto è il gesto più semplice che un fedele ha per stabilire un contatto con la divinità,
in segno di venerazione, rispetto, gratitudine, o per vincolare lo scioglimento di un voto.
I doni dedicati si trovano quasi sempre in giacitura secondaria, cioè in depositi realizzati in occasione
delle "pulizie'' periodiche o delle fasi di rinnovamento, ristrutturazione o abbandono della aree sacre.
A volte questi accumuli rappresentano l'unica testimonianza di inizio frequentazione sacra di un'area, in
cui le forme architettoniche sono ancora poco svilupoate o non conservate.
Oggetti presenti: ceramica, pinakes (quadri votivi), gioielli, armi, naturalia.
SANTUARIO DI OLIMPIA:
è presente lo "strato nero", deposito secondario dovuto non ad accumuli uccessivi ma ad un'unica
operazione di dismissione con cui nel VII secolo furono interrati dediche e resti sacrificali accumulatisi
dal X secolo. Contiene statuette in terracotta e bronzo, ceramica,moggetti in metallo, ceneri e ossa
animali.
Per capire la collocazione primaria degli oggetti bisogna aiutarsi con le fonti epigrafiche e letterarie.
Il fedele voleva collocare la sua offerta in un luogo visibile, nei pressi dell'altare o della statua di culto.
TEMPIO DI APOLLO a Dreros (Creta):
-basamento in pietre
-teca litica piena di ossa e corna di capra
-trapeza in pietra antistante
Uno dei pochi casi in cui sono conservati in situ: 3 sphyrèlata bronzei, testine fittili, ceramica e
GORGÒNEION di bronzo.
KALAPODI: altro esempio di deposizione in situ, che ha però un significato rituale più specifico; è stato
un rituale di obliterazione che ha preceduto il seppellimento dell'area cultuale sotto al tempio classico.Del
sacrificio animale che si conclude col banchetto, si conoscono fase iniziale e centrale; ma dovevano
esserci pratiche anche per la conclusione della celebrazione per "ripulire" lo spazio sacro.
Gli scarichi secondari contengono infatti ossa, ceneri e carboni rimasti dopo il sacrificio, ma è difficile
distinguerli da quelli dovuti a offerte bruciate agli dei o dagli scarti di macellazione; perciò la ricerca usa
esami di labotatorio per distinguerne trattamenti e cotture per ricostruirne l'origine.
GELA: raro caso in cui sono in giacitura primaria i resti di un banchetto sacrificale; presenti intorno
coppe acrome capovolte, al centro isolate una brocca e una coppa dritte e nell'angolo in basso a destra una
statuetta fittile femminile.
BÒTHROI-->fosse appositamente scavate e sigillate per depositare ceramiche, doni votivi e resti
organici.
Le modalità di abbandono degli oggetti possono indicare il loro uso originario; per esempio la
collocazione capovolta dei vasi, usati per libagione, si applica a forme per versare o bere, serve ad
indicare lo svuotamento permanente.

ANATHÈMATA-->ciò che viene innalzato, offerto in dono alla divinità.


Lo scambio di doni è il principio cbe regola le relazioni tra uomini e divinità nella maggior parte delle
espressioni religiose; chi dona crea in chi riceve un vincolo che lo spinge a sdebitarsi; il sistema si applica
anche al di fuori dell'ambito religioso.
Nella realtà storica di età geometrica lo scambio di doni passa dalla sfera laica a quella religiosa,
determinando l'accumulo di oggetti in metallo nei santuari che cominciano a sorgere in questo periodo.
Contemporaneamente c'è una diminuzione di oggetti preziosi nelle tombe.
Lo spazio sacro non è riservato solo ai doni dell'élite ma conserva anche le offerte del common man che
spera di ottenere grazia dagli dei, indipendentemente dal valore economico del dono.
L'ANATHEMATA innalcuni casi si poteva scegliere in base a preferenze personali o alla disponibilità
economica, in altri bisognava uniformarsi a uno standard imposto dall'evento cerimoniale e dalla prassi
rituale (si spiega così come in alcuni contesti sia attestata la presenza quasi esclusiva di specifiche
tipologie votive).
Es: SANTUARIO DELLA NINFA ad Atene, ha restituito un gran numero di LOUTOPHÒRI, vasi dal
collo allungato usati in ambito funerario o nuziale. Questo aveva contenuto l'acqua per il bagno lustrale
ed era stato dedicato dagli sposi nel santuarionai piedi del partenone (semplice recinto a cielo aperto con
continuità di frequentazione dal VII al III-II secolo).
Es: SANTUARIO DELLA MANELLA, ha restituito molti PINAKES FITTILI con iconografie legate al
matrimonio.
I riti di passaggio sono cambiamenti di status dell'individuo e della società, che vengono accompagnati da
offerte alla divinità che si occupa della gestione del cambiamento.
A Sparta l'iniziazione dei giovani maschi-->posta sotto la protezione di Artemide Orthìa, a questo si
dedicavano maschere fittili legate a pratiche di travestimento rituale usate durante danze o combattimenti
sacri.
L'abbandono dell'infanzia-->dedica di ciocche di capelli ad Artemide o Apollo.
La gratitudine della riuscita di un parto-->dono di sandali, nastri per capelli, vesti, cinture a Ilizia o
Artemide
È considerato ANÀTHEMA qualsiasi oggetto d'arte; infatti a partire dal tardo VII, ma soprattutto nel VI e
nel V, l'acropoli di Atene si riempie di statue in bronzo e marmo.
Ogni scultura è: ANÀTHEMA=dono, oggetto bello
ÀGALMA=che allieta la divinità
MNÈMA=conserva la memoria dell'offerente poiché sulla base c'è il suo nome.
Non è lo status sociale dell'offerente a generare la dedica, ma la volontà di ringraziare gli dei dopo un
evento specifico; scegliere un oggetto prezioso da dedicare deriva dalla consapevooezza che questo sarà
esposto in un luogo pubblico col nome dell'offerente, perciò rappresenta il desidero laico di comunicare
se stessi attraverso l'anàthemata.
RITUALE FUNERARIO
Spesso è un contesto che permette lo studio delle comunità antiche.
Procedimento: PRÒTHESIS=esposizione del defunto in casa
EKPHORÀ=trasporto del defunto di notte
ACCURATA PREPARAZIONE DEL CORPO
RITO e BANCHETTO che avviene spesso nel luogo di sepoltura
Il funerale è un occasione per fortificare la solidarietà familiare o del gruppo
AREA DEL CERAMICO DI ATENE: trovate fosse lunghe e strette in cui venivano messe le braci per
cuocere le carni, poi usate come luogo di conservazione dei resti del pasto e del vasellame rotto e
abbandonato in segno di offerta.
La sepoltura prevede 2 soluzioni:
INUMAZIONE: pratica di ascendenza preistorica, consiste nella semplice deposizione del defunto
(in Grecia supino con braccia e gambe stese) in=
-fosse terragne scavate in roccia o costruite con lastroni o tegole.
-sarcofagi fittili litici, di marmo o di legno.
È usato l'ENCHYTRISMOS per infanti e adolescenti, cioè una deposizione in giare/vasi di grandi
dimensioni.
CREMAZIONE rituale che si afferma gradualmente dalla fase submicenea e si diffonde per le
o : sepolture di adulto solo in età protogeometrica;
INCINERAZIONE non è usato per sepolture infantili e mostra una recessione in età geometrica che
vede un ritorno all'inumazione.
Fine VIII, in Attica si ritorna alla cremazione con tombe di grande prestigio ma
il fenomeno poi si riduce molto.
2 distinzioni della cremazione:
CREMAZIONE PRIMARIA (VIII secolo)-->incinerazione del defunto nella fossa della sepoltura.
CREMAZIONE SECONDARIA (tutti i periodi)-->sono divisi i luoghi dell'incinerazione e della
deposizione delle ceneri in un'urna.
LEFKANDI (Eubea)=SEPOLTURA DELLA COPPIA NOBILE (metà X):
-uso incinerazione per l'uomo con un rito di tipo eroico, che riprende quello di Patroclo nell'Iliade:
• pira monumentale, • sacrifici umani e offerte, • vasellame metallico pregiato,
• conservazione ceneri alla fine del rogo, disposte in vaso di bronzo e poi collocate nella tomba.
-uso inumazione per la donna; rinvenuto coltello sacrificale letto come ttaccia di un rito sacrificale da
parte della donna verso il compagno, durante il funerale in onore di lui.
All'interno della tomba possono essere deposti oggetti personali che esprimono prestigio, ruolo o
convinzioni ideologiche del defunto.
In alcune comunità e in alcuni periodi, l'uso di sepoltura formale è un diritto collegato allo status.
Le deposizioni si affiancano spesso a una tomba emergente (antenato/capo) a cui si da un valore
particolare.
Fase protogeometrica: primi segnali esterni che attestano la presenza della tomba, con tumuli di terra
e cippi in pietra.
Fase geometrica: aggiunta di grandi vasi rappresentativi.
Età orientalizzante: tumuli monumentali.
600: monumenti funerari.
Dall'età geometrica sono le tombe femminili a rappresentare la ricchezza familiare, con:
-rari monili d'oro.
-spilloni e fibule di bronzo e argento (rappresentano la parte visibile dell'abbigliamento della defunta);
PEPLO DORICO: prima appuntato con spilloni sulle spalle poi con 2 fibule forti da poter tenere la lana.
CHITONE: presenza di più fibule di dimensioni minori, 2 o 3 per ogni lato; maniche allacciate sulle
braccia.
GIOIELLI:
annelli e orecchini-->tutti i periodi / bracciali e collane-->più rari
Orecchini hanno funzione simbolica per la donna pronta al matrimonio o per lo stesso ruolo
matrimoniale.
Anelli hanno funzione sigillare, indicano la responsabilità dei beni della casa.
Il rituale adottato dipende da un codice preciso, che ha aspetti simili in tutte le comunità greche mentre
altri variabili. Tratto omogeneo: NO ATTRIBUTI MILITARI nella vestizione e nel corredo del defunto
Gli uomini sono presentati come cittadini e non militari.
VII secolo: banditi dalle sepolture greche elmi, corazze, schinieri, scudi, armi da offesa;
le cose cambiano con le tombe reali macedoni (seconda metà IV secolo).
Raramente nelle tombe maschili compaiono coltelli o pugnali, che indicano il defunto come sacrificatore
o ancora più raro è lo sperone, che segnala la funzione di cavaliere.
Nelle polis della madrepatria non c'è ricco corredo;
In quelle della Macedonia costiera e delle colonie occidentali c'è ricco corredo.
Nelle polis dell'Italia e della Sicilia nel VI secolo c'è accrescimento del corredo che segna:
-incremento economico.
-competizione sociale.
Esporre i beni durante il funerale diventa occasione per affermare il proprio ruolo sociale; quest'uso
portava a volte a eccessi e sprechi giudicati negativamente; la polis pone perciò limiti all'ostentazione del
lusso, per ridurre il contrasto sociale.
Nella gara all'eccesso le famiglie aristocratiche cercano sempre nuove forme distintive; un modo è quello
di rinunciare completamente al corredo (V secolo).
Non sempre la società dei vivi rispecchia precisamente quella dei morti; infatti spesso l'individuo e la sua
famiglia al momento della sepoltura non si rappresentano secondo la loro effettiva condizione sociale e
culturale, ma solo esprimendo e accentuando alcuni aspetti rispetto ad altri.

CAPITOLO 5
IL MONDO DELLE PÒLEIS-->ARCAISMO

CULTURA ARISTOCRATICA
Aristocrazia=potere dei migliori, autorità gestita da un gruppo ristretto di persone all'interno della
comunità.
Oligarchia=emergenza di un ampio nucleo di famiglie che detengono posizione di privilegio.
Il termine GÈNOS in origine non indica una struttura gentilizia chiusa di tipo genealogico, ma un
organismo sociale più ampio; all'interno del gènos si può distinguere una linea genealogica principale
detta ÒIKOS, nucleo familiare.
Dopo il IV secolo: termine gènos include l'accezione gentilizi; perciò le grandi famigle tiranniche saranno
considerate òikoi e non gène e il capostipite apparterrà al gruppo più ampio di un gènos.
PHYLÀI=tribù che costituiscononla divisione principale della comunità, comprende le phratrìa.
PHRATRÌA=confraternita che include cittadini con culti comuni, comprende i gène.
GÈNE=elementi di un sistema più ampio.
All'interno della società emergono famiglie che partecioano in modo privilegiato alla gestione della cosa
pubblica; alcune vantano antenati mitici o sovrani; tutte prima si affermano con ruoli alle magistrature
pubbliche per poi confluire automaticamente in ruoli più importanti.
Difficile valutare la dimensione demografica del ceto dirigente, ma è possibile distinguere al suo interno
un gruppo di famiglie ristretto con grandi possibilità economiche e influenza politica.
Il comportamento funerario è uno deglo ambiti in cui si sottolinea la differenza sociale. In alcuni periodi
ampi settori della società erano esclusi dall'uso della tomba formale; il rituale funerario è un occasione in
cui la famiglia del defunto si esibisce; le differenze sono chiare nei corredi e nella tipologia della tomba;
quando la situazione tende ad omologarsi, le classi emergenti cercano elementi marcatori di status.
La cura del corpo è un impegno perseguito con attenzione e diventa elemento di distinzione.
Vasi fiugurati, oggetti importati, prodotti preziosi sono esibiti durante cerimonie pubbliche, matrimoni,
funerali.
Dentro la dimora aristocratica SIMPOSI e BANCHETTI sono occasioni semipubbliche per riunire
attorno al capofamiglia parenti e affiliati che contribuiscono a creare consenso; questo avviene
nell' ANDRÒN, stanza del convivio maschile, dove gli uomini mangiano su una klìne, importazione del
mondo orientale.
La produzione artigianale distingue le forme vascolari a seconda delle diverse operazioni e cerca di
organizzare attraverso un servizio da mensa che ruota intorno alla consumazione del vino.
Su questi oggetti, come su mobilio, stoffe e casse per custodire beni, vengono raffigurati:
- motivi di eroi e temi del mito (argomento privilegiato);
-soggetti della vita quotidiana degli aristocratici(banchetto/esercizio atletico/guerra/mondo della
cavlleria).

ABITARE NELLA GRECIA ARCAICA


Il passaggio da abitazioni mononucleari a strutture più complesse avviene gradualmente e a seconda dei
luoghi.
KASTANAS in Macedonia: prima del VIII, abitazioni con ambienti comunicanti.
COLONIE OCCIDENTALI: VII, case composte da un vano quadrangolare o rettangolare con banchina.
Età arcaica : si predilige uno SCHEMA RADIALE, in cui le diverse stanze non comunicano tra loro ma
si affacciano su stesso spazio comune; così i diversi ambienti sono autonomi e con diverse funzioni; di
solito è presente una sala di dimensioni maggiori.
Nuova tipologia abitativa: 2 o più ambienti su un corridoio chiuso (PASTÀS), che nei casi più antichi si
apre direttamente sulla strada. A volte la pastàs è preceduta da un cortile
interno (aulè), l'area di lavoro.
Fase tardoarcaica : divisione tra quartiere di rappresentaza (all'ingresso) e aree private (all'estremità
opposta); nel primo caso si tratta di un andron, usato per il convivio maschile, indicato ds vasellame da
mensa al suo esterno.
VI secolo : cortili chiusi e maggiore divisione delle unità abitative-->per accentuare carattere privato.
Tra tardoarcaismo e età classica : appaiono le prime testimonianze di ANDRÒNES;
Es: LA CASA DEI SECERDOTI ad Halai Axionides
Ingresso-->vestibolo protetto da torre che porta al cortile interno, circondato su 2 lati da un portico.
Corpo abitativo a nord del cortile ha 3 ambienti e una pastas anteriore.
Elemento centrale=ANDRON per il simposio, dove si possono riconoscere le klinai, riconoscibili per il
ricco decoro, le banchine sui lati e l'entrata non in asse.
Fine VI e V secolo : forte cambiamento nella cultura abitativa per via dello sviluppo della struttura urbana
e della necessità di attrezzare meglio i quartieri residenziali.
AULÈ-->elemento centrale sul quale si aprono le diverse stanze, raggiungibili solo dalla corte stessa.
Vi è maggiore separazione degli spazi, per sesso e per funzioni private e pubbliche.
L'andron è legato al ceto sociale dei proprietari (ancora nel V secolo, la sala di rappresentanza è un
elemento distintivo del ceto aristocratico.
SCULTURA ARCHITETTONICA
Corso del VI secolo: sviluppo scultura architettonica;
si esemplifica nelle diverse componenti e nei rispettivi ordini dell'edificio templare:
●METOPE (dorico) ●LASTRE CONTINUE (ionico)
●CAMPO FRONTONALE ●ACROTERI
METOPE FIGURATE SCOLPITE:
-attestate in ambiente peloponnesiaco nel tempio arcaico di Micene (630-620 a.C.).
-più consistente è la serie di metope attribuite al MONÒPTEROS dei Sicioni a Delfi (560 a.C.), che
presenta una varietà di soluzioni compositive nella disposizione delle figure nel campo metopale.
-le metope più antiche dell'Heraion del Sele (Posidonia) documentano diverse fasi di lavorazione e una
molteplicità di saghe mitiche.
FREGIO IONICO:
-esempi più antichi (prima metà VII secolo)-->TEMPIO DI ERA a Samos e TEMPIO DI YRIA a Naxos.
-ornavano anche TEMPIO DI APOLLO a Didime e TEMPIO DI ARTEMIDE a Efeso (figure a rilievo
attorno ai rocchi inferiori delle colonne).
-soggetti=teorie di guerrieri, scene di combatimento, carri, cavlieri (in uno spazio continuo senza
soluzione di continuità).
THESAUROS dedicato dai Sifni a Delfi (terzo venticinquennio del VI):
-korai in veste di cariatidi sulla fronte
-ricco decorativismo interessa tutte le componenti architettoniche
-frontone scolpito
-fregio che corre lungo tutto il perimetro, vivacemente dipinto con rafigrazione di diversi temi=
•giudizio di Paride (ovest); •rapimento mitico (sud); •Gigantonomachia (nord);
•assemblea di dei e combattimento tra Greci e Troiani (est).
Attività di due diversi maestri a nord ed est & ovest e sud.
CAMPO FRONTONALE:
-area triangolare determinae dal'uso di una copertura a doppia falda
-sede privilegiata per la dotazione di una scena figurata
-Es: HEKATÒMPEDON sull'Acropoli di Atene, edificio dotato di ricca decorazione che consiste di
metope figurate nel pronao, figure di uccelli sul soffitto e SCENA FRONTONALE con motivo
apotropaico con tori che divorano un vitello.
L'uso del marmo nella scultura architettonia risale al terzo quarto del VI secolo (contemporaneamente in
ambito cicladico e attico) tramite l'adozione di acroteri a volute di tradizione cicladica, diffusi dalle
officine itineranti insulari in concomitanza con la realizzazione delle coperture in marmo.
L'esecuzione di scukture frontonali in marmo pario appare conseguente.
FRONTONE ORIENTALE TEMPIO DI APOLLO a Delfi:
-ricostruito dopo l'incendio del 548
-dotato di ricco apparato in marmo pario, che consiste di:
•metope figurate nel pronao •Nikai e sfingi acroteriali
•sculture frontonali raffiguranti l'epifania di Apollo •gruppi laterali di leoninche abbattono tori
Le spese sono state sostenute dagli Alcmeonidi in esilio da Atene.
Scene narrative frontonali e uso del marmo pario divengono un elemento costante e vengono usati nelle
più importanti realizzazioni di età tardoarcaica.
Es: COMPLESSI FRONTONALI DEL TEMPIO DI ATENA APHÀIA a Egina:
-uno degli esiti più significativi per ricchezza dell'apparato scultoreo, caratterizzato da:
•maggiore articolazione delle figure •intensa policromia •complesso schema compositivo

I SÈMATA
Inizio VI secolo-->AFFERMAZIONE DEL SÈMA (segnacolo) IN AMBITO FUNERARIO, di pietra o
marmo, nella forma del tutto tondo (statua) e del rilievo (stele).
Fenomeno documentato ad Atene e in Attica, che vogliono elaborare tipologie specifiche per l'indicazione
esterna del sepolcro, allo scopo di prolungare nel tempo io ricordo del defunto e il rapporto di questo e
della sua famiglia con la comunità dei vivi.
Non abbiamo un quadro esauriente delle modalità di utilizzo dei sèmata e non sappiamo associarli connle
relative sepolture e corredi funerari per ricostruire il rapporto con il defunto e la valenza economica e
sociale del monumento funebre.
Problematico è individuare le cause della fine del fenomeno, fissata intorno al 500-480, attribuita a:
•guerre persiane •leggi antisuntuarie che limitavano le spese per funerali e sepolture
•abbandono conseguente all'affermazione di un'ideologia eugualitaria
Diverse tipologie del sèmata:
●KOÙROS ●KÒRE ●FIGURE SEDUTE ●CAVALIERI
Le statue avevano basi separate con decorazione figurata a rilievo e policroma;
le iscrizioni recano, oltre al nome del defunto, il nome dello scultore che le aveva realizzate.
ATTICA=
KOÙROS DEL DIPYLON (600 a.C.):
-proporzioni monumentali
-figura allungata
-volumi arrotondati
-grandi occhi
-capigliatura a ciocche perlinate
KROISOS da Anavisos (particolare pregio):
-figura possente
-forte tensione
-ricca resa anatomica
ARISTOKIDOS da Mesogaia (particolare pregio):
-maggiore articolazione nello spazio evidente dalle braccia leggermente piegate in avanti

Le officine di Atene elaborano anche la STELE FUNERARIA, composta da:


●BASE
●FUSTO (alto e stretto)-->offre il campo per la decorazione figurata che ripropone il defunto:
-isolato -di profilo -con attributi che lo hanno qualificato in vita
●CORONAMENTO
Le tipologie sono:
◆600-575: capitello a cavetto sormontato da sfinge
◆575-550: aggiunta di predella sul fusto e decorazione figurata o vegetalemsul capitello
◆550-525: produzione si accresce; esemplari di 4m decorati da capitelli con motivo a lira o doppia voluta
◆530: coronamento a palmetta (ionico) sostituisce capitello con sfinge e esemplari più piccoli
CAPITOLO 6
LA COMUNICAZIONE PER IMMAGINI

CERAMICA FIGURATA
Inizio VI secolo: produzione ateniese conosce profondo rinnovamento della morfologia, decorazione e
soggetti dei vasi.
Aumentano numero di pittori e botteghe che concorrono sul mercato con quelle corinzie.
La svolta è di carattere corintizzante, stimolata dal trasferimento da Corinto di artigiani.
L'incontro tra: ●POTENZA NARRATIVA DELLE RAFFIGURAZIONI PROTOATTICHE
●SORVEGLIATO DECORATIVISMO CORINZIO
dà origine allo "stile attico a figure nere"(figure dipinte in nero sul fondo chiaro del vaso,
con uso di incisione per i particolari interni, ritocchi in bianco e paonazzo,
sovraddipintura dell'incarnato femminile).
Si rinuncia alle monumentali composizioni protoattiche a favore della scansione dello spazio in registri
orizzontali di soggetto animalistico.
PITTORE DELLA GORGONE (600-580 a.C.):
-canonizzatore del nuovo stile, influenzato dalle tendenze corinzie.
-DÈINOS SU SOSTEGNO dall'Etruria-->Perseo inseguito dalle Gorgoni; inaugura lo schema che ha:
fregio narrativo nel registro superiore principale e teorie zoomorfe in quelli inferiori.
SOPHILOS (580-570 a.C.):
-caratteristiche simili al Pittore della Gorgone.
-primo a firmare come pittore e ceramista le sue opere.
-interesse per scene mitologiche, es: •giochi funebri in onore di Patroclo;
•cortei nuziali di Peleo e Teti e di Elena e Menelao.
Nel Ceramico di Atene avviene la specializzazione di alcuni atelier in determinate forme vascolari:
◆PITTORE DEL POLOS: grandi vasi
◆GRUPPO DEI COMASTI: coppe e skiphoi, dcorati con danzatori corinzi

CRATERE FRANÇOIS da Chiusi:


-capolavoro della produzione attica (prima metà VI)
-eccezionale nella forma (primo esempio di cratere a volute fittile) e nella decorazione
-superficie organizzata in registri orizzontali
-un registro zoomorfo, tutti gli altri con scene mitologiche di grande vivacità narrativa
-collo=fregi sovrapposti;• da un lato caccia al cinghiale e giochi funebri per Patroclo.
• dall'altro danza di Teseo con giovani ateniesi scampati al Minotauro
e scontro tra Lapiti e Centauri.
-fregio maggiore tra le anse=corteo nuziale di Peleo e Teti
-fregio sottostante= •agguato ad Achille a Trolio; •ritorno di Efesto all'Olimpo
-piede=lotta tra Pigmei e Gru
-anse= •Gorgòneia; •Artemide Pòtnia Theròn; •Aiace con corpo di Achille
-270 raffigurazioni accompagnate da numerose iscrizioni, che mostrano personaggi e oggetti inanimati.

Dopo il 570 e per tutta la seconda metà del secolo il volume e l'organizzazione del sistema aumentano,
mentr diminisce in numero di forme prodotte dai diversi atelier.
GRUPPO TIRRENICO (570-550 a.C.):
-solo in Etruria sono stati ritrovati 250 vasi (anfore ovoidi a collo distinto)
-decorazione con successione di registri amimali e vegetali sormontati da scena figurata, mitologica o di
vita quotidiana, espressa con ampio uso di colore e didascalie (a volte sostituite da scritte senza senso)
-firma più nota: Nikosthenes
NIKOSTHENES (570-555 a.C.):
-firma più nota devi vasi attici come ceramista
-inaugura il fenomeno dei BESPOKEN VASES, vasi esemplati su forme etrusche esportati in Etruria
-KÀNTHAROS FRAMMENTARIO da Acropoli di Atene:
•consegna armi ad Achille durante la preparazione delmcavallo
•isolamento del protagonista comunica phatos evocativo della tragedia incombente
-la sua bottega viene poi gestita dai figli che firmano col nome delmpadre coppe definite dei
PICCOLI MAESTRI, per il carattere miniaturistico della decorazione;
si tratta di nuovo tipo di kýlix di imitazione greco-orientale con decorazione figurata nel tondo interno
e nella zona tra le anse oppure sul labbro;
tra le anse può comparire iscrizione con firma o invito a godere del vino e della vita, o priva di senso;
soggetti miniaturistici sono di genere o episodi mitici.
LYDOS (560-540/30 a.C.):
-predilige forme grandi (anfore, hydrìai, craterina colonnette), ma anche esempi di pinakes funerari
-la sua formazione è basata sull'esperienza ateniese più antica
-capolavoro=DÈINOS FRAMMENTARIO DALL'ACROPOLI con Gigantonomachia:
•figure parzialmente sovrapposte; •particolari curati nel dettaglio e sovraddipinti in rosso.
-CRATERE A COLONNETTE: ritorno di Efeso all'Olimpo, accompagnsto da corteo dionisiaco.
PITTORE DI AMASIS (560 a.C.):
-originale nella scelta di forme e tematiche
-grande vivacità formale data da: •padronanza nel tratta •ritocchi policromi,
•frequente uso della linea di contorno per le figure femminili
-poco interesse per soggetti eroici
-a suo agio nelle rappresentazioni di corteggio dionisiaco (es:ANFORA A COLLO DISTINTO da Vulci)
EXEKIAS (550-530 a.C.):
-vasaio e ceramografo più notevole del periodo
-anfore decorate da soggetti epico-mitologici incentrati sulla figura di Eracle
-poche forme grandi (anfore, crateri a calice) e molti pìnakes funerari
-predilige temi epici trattandoli in modo originale, sottolineando i passaggi drammatici
-ANFORA A PROFILI CONTINUO da Vulci:
◆Achille e Aiace che giocano ai dadi
◆armi=alludono alla guerra in corso e al destino di morte che li attende (destino sottolineato dalle ripetute
raffigurazioni di Aiace che trasporta il cadavere di Achille rivestito da armi)
◆sicurezza dell'incisione,◆cura dei dettagli,◆varietà,◆eleganza (dei fregi accessori)
-inventa la KÝLIX SENZA ORLO DISTINTO DI TIPO A detta "ad occhioni" per la decorazione esterna
-nell'ambito dei suoi allievi viene inventata la nuova TECNICA A FIGURE ROSSE (530/25 a.C.):
fondo verniciato di nero e figure risparmiate nel colore dell'argilla, con particolari interni non incisi, ma
dipinti con vernice scura più o meno diluita, conferendo morbidezza al tratto;
superamento bidimensionalità delle figure nere.
PITTORE DI ANDOKIDES:
-primo che sperimenta la tecnica a figure rosse, però ancora influenzato dalla vecchia tecnica:
•uso limitato di linea dipinta per i particolari; •fondo bianco riprende la sovaddipintura delle carni
femminili.
-alcuni vasi sono "bilingui", in cui metà è decorata con scene a figure nere;
es: ANFORA BILINGUE DI TIPO A da Vulci, Eracle banchettante al cospetto di Atena.
Ultimo ventennio del VI-->sperimentazione di diverse possibilità:
•vasi bilingui; •vasi tutti a figure nere o rosse; •vasi a figure rosse su bianco;
•vasi a pseudo-figure rosse (sovaddipinte su vernice nera).
PIONIERI:
-primi a padroneggiare la tecnica a figure rosse
-ceramografi con caratteri stilistici omogenei con canoni di livello perfetto difficile da raggiungere
◆EUPHRONIOS (520-500 a.C.):
-il più celebre tra loro
-predilige vasi grandi (crateri a calice, anfore, pelìkai) su cui usa temi mitici e scene di palestra e musica
-sfrutta al massimo le potenzialità della linea per rendere plasticamente la figura umana
-CRATERE A CALICE dall'Etruria, trasporto cadavere di Sarpedonte damparte di Hipnos e Thanatos.
-dipinge soprattutto anfore a profilo continuo e a collo distinto con anse tortili;
es: ANFORA A PROFILO CONTINUO da Vulci:
•3 personaggi maschili impegnati in un kòmos; •attenzione al rendimento dell'anatomia e
delle figure in movimento;
•sull'altra faccia=partenza di Ettore.

COPPA=forma principale della produzione ateniese; difficile organizzare raggruppamenti stilistici a causa
della grande mobilità tra le botteghe, della diffusa omogeneità dei soggetti (scene di simposio, palestra,
dionisiache) e dell'influenza generale dei Pionieri.
PITTORE DI KLEOPHRADES (505-475 a.C.):
-allievo di Euthymides (impronta dei Pionieri ancora visibile)
-decora vasi con scene mitologiche (legate a: sfera dionisiaca, soggetti troiani)
-HYDRÌA VIVENZIO da Nola, drammatica rappresentazione dell'ultima notte di Troia
PITTORE DI BERLINO (500-480 a.C.):
-esce dalla cerchia dei Pionieri
-ceramografo prolifico (300 vasi) e raffinato
-ANFORA A PROFILO CONTINUO da Vulci:
•gruppo con Hermes; •satiro ebbro e cerbiatto (sovrapposti in spazio fluttuante su fondo nero del vaso,
con breve esergo come unico sostegno).
CORINTO: merita di essere ricordata tra le esperienze regionali;
-continua la preferenza per stile animalistico organizzato in registri orizzontali
-attenzione all'aspetto morfologico
-PITTORE DI EURYTIOS (615-590 a.C.): prima personalità di spicco;
•CRATERE A COLONNETTE da Cerveteri, con banchetto di Eracle
-nel corso del corinzo medio (590-575) e tardo (575-550)=
aumentano rappresentazioni figurate di soggetto mitologico, provocando:
•crisi della sintassi corinzia; •realizzazione di opere di grande impegno.
-poco dopo la metà del secolo la produzione figurata corinzia, eclissata da quella ateniese, si esaurisce.
LACONIA:
-fine VII-->le fabbriche adottano la tecnica a figure nere, avviando produzione molto apprezzata e
esportata, ma eclissata da quelle attiche.
-classe curata tecnicamente, la superficie è ingubbiata di bianco e la vernice nera brillante di qualità.
-forme di importazione corinzia (kýlix, piatto, pisside) o autoctone (làkaina) o varianti locali (hydrìai,
cratere).
-decorazione figurata si applica solo a KÝLIKES e a poche HYDRÌAI; le prime, con motivi floreali o
zoomorfi schematizzati e fregio narrativo interno a tutto campo, permettono di isolare le mani di alcuni
ceramografi.
Es: PITTORE DI ARKESILAS (575-560 a.C.):
•KÝLIX da Vulci, con scena di pesatura della fibra tessile; vivacità e ricchezza degli elementi
naturalistici.

Es: PITTORE DELLA CACCIA:


•KÝLIX con scena di caccia al cinghialeda parte di due cacciatori, con effetto di vivace realismo.
•uso di tagliare le scene per adattarle all'interno della kýlix (metà cinghiale è fuori).
GRECIA ORIENTALE:
-ceramiche figurate minori rispetto a quelle con decorazione lineare, tecnicamente raffinate, esportate e
imitate nel Mediterraneo.
-rappresentazione della natura; es: KÝLIX dall'Etruria con figura maschile tra 2 alberi che riempiono
tutto il tondo con i loro rami.
CHIOS:
-produzione con fisionomia propria.
-vasi con pareti finissime ingobbiate di bianco e decorati nella tecnica a figure nere, con ritocchi
polocromi e linee di contorno.
-per lo più calici esportati nel Mediterraneo.
CALCIDE:
-a lungo discusso il centro di produzione della ceramica calcidese.
-tecnica a figure nere ravvivata da vistose sovraddipinture bianche e paonazze.
-decorazione (scene mitologiche, singoli guerrieri, cavalieri, galli araldici tra serpenti) eclettica, di
ispirazione attica, con spunti corinzi e ionici.
-fabbriche greche, coloniali ed etrusche.
-bottega principale=RHEGION (secondo quarto e fine del VI secolo).
CAPITOLO 7
IL SECOLO DI ATENE

LA CULTURA ARCHITETTONICA E ARTISTICA FRA TEMISTOCLE E PERICLE


Atene, 468: ASCESA CIMONE.
I programmi di risistemazione urbana, permessi dalla disponibilità economica, sono:
-lunghe mura che collegano Atene al Pireo.
-ricostruzione sull'Acropoli del santuario di Artemide Brauronia.
-interventi nell'agorà del ceramico:
•THÒLOS: luogo di riunione, ricevimento, banchetto per i magistrati.
•STOÀ POIKÌLE: a nord della via sacra con pitture per le vittorie ateniesi.
•THESÈION: nell'agorà antica; importante opera di propaganda, realizzata in seguito al recupero delle
spoglie dell'eroe.
TEMPIO DI ATENA ad Efesto:
periptero esastilo interamente in marmo, con fregi ionici nel pronao e nell'opistodomo; domina da ovest
l'intera area.
Nel DEMO DEL SOUNION, dopo l'invasione persiana, vengono ricostruiti i templi di:
POSEIDONE-->periptero dorico in marmo locale, con tetto in marmo e fregi ionici nel pronao;
domina il promontorio e costituisce un riferimento per i naviganti.
ATENA-->realizzato come un edificio ionico, con colonnato esterno disposto solo sulle fronti est e sud.

L'attività edilizia nel Peloponneso dopo le guerre persiane rivela una ripresa, attestata in Corinzia dalla
ricostruzione del TEMPIO DI POSEIDONE a Isthmia (periptero dorico con tetto in marmo) e ad Argo
dove nell'agorà vengono realizzati molti edifici a carattere politico.
Intervento più rilevante è il TEMPIO DI ZEUS nel santuario di Olimpia:
-edificio realizzato per ospitare la grande statua crisoelefantina del dio, opera di Fidia;
-in continuità con la tradizione costruttiva locale, di cui questo tempio costituisce la massima espressione;
-peristasi di 6x13 colonne sollevate su una crepedine di 3 gradini;
-tripartizione del nucleo interno in-->pronao, opistodomo, cella tripartita in navate da due file di colonne
su due ordini sovraposti.
Rapporto proporzionale tra colonna e trabeazione tale da suscitare impressione di equilibrio e solidità
tipici dell'ordine dorico nel V secolo.

Dopo la fine della seconda guerra persiana, la difficile situazione politica delle pòleis greche d'Asia,
liberate dai Persiani, non consente una reale ripresa dell'attività edilizia.
Dati più significativi arrivano da Mileto, dove vengono ricostruiti abitato e tempio di Atena.

Occidente, prima metà V secolo, sviluppo tirannidi di: Agrigento, Gela, Siracusa.
480-470-->svolta nel linguaggio architettonico, soprattutto a Siracusa, con la costruzione del
TEMPIO DI ATENA sull'acropoli di Ortigia:
periptero dorico che introduce in pianta e in elevato, caratteri dell'architettura della
madrepatria; impraziosito da tetto in marmo di Paros.
Viene replicato con poche varianti nel TEMPIO DELLA VITTORIA a Himera.
Con l'introduzione dell'opistodomo e della doppia contrazione angolare, la nuova tipologia si diffonde
nelle città greche d'Occidente, tramite le officine itineranti cicladiche, la cui attività nella prima metà del
secolo è molto intensa per via della crescente richiesta di coperture in marmo.
Eccezione-->TEMPIO DI ZEUS OLÝMPIOS di Agrigento:
il colossale edificio si configura come recinto chiuso, scandito da semicolonne doriche alternate a
giganteschi telamoni, posti a sostegno della trabeazione.
LO SVILUPPO ARTISTICO DELL'ETÀ SEVERA
Periodo delle guerre persiane: inizio di un processo di rinnovamento stilistico-formale del linguaggio
espressivo delle pòleis greche, il cui esito è:
AFFERMAZIONE STILE CLASSICO.
Battaglia di Himera, 480: fine conflitto tra Greci d'Occidente e Cartaginesi
successo conseguito dai Greci d'Occidente sui Persiani
La necessità di restituire i simulacri distrutti o rubati dai Persiani, favorisce lo sviluppo di tecniche
precise: ACROLITI CRISOELEFANTINI (statue con scheletro in legno, rivestimento in oro per le parti
vestire e in avorio per le parti nude); esaltano con materiali e dimensioni colossali le divinità sotto laa cui
protzione i greci avevano combattuto e vinto.
Statue di culto e edifici templari accrescono la notorietà degli artisti.
Diversificazione nell'uso dei materiali in funzione delle nuove esigenze rappresentative:
-statue a tutto tondo=bronzo per elasticità
-sculture prontonali, fregi, sculture acroteriali=marmo di Paros
-statue di culto=avorio e oro
480-450=Fase di sperimentazione-->STILE SEVERO, nuovo linguaggio per rappresentare la figura
umana:
•resa del corpo più articolata
•maggiore compattezza dei volumi delle teste, grazie ai capelli raccorti sulla nuca
•abbandono frontalità
•visone frontale e di profilo nei tratti del volto, non più rese per piani separati
La difficoltà di datare precisamente le sculture ritrovate nella Colmata Persiana sull'Acropoli, non
consente di definire con certezza l'inizio dei questo processo.
STATU DI EFEBO sull'Acropoli di Atene:
contrapposizionegamba portante e gamba libera con conseguente sollevamento del bacinonlateralmente,
in contrasto con la frontalità del torace.
Sono presenti artisti di ambito ateniese e peloponnesiaco, con specifici rapporti di discepolato, che
testimoniano una consuetudine produttica strutturata, che si articola per botteghe e ambiti di
spacializzazione all'interno di queste.
Oggetto dell'attività dei BRONZISTI sono le importanti committenze nei santuari o negli spazi pubblici
della pòleis; occasione sono spesso: vittorie per agoni atletici/ celebrazione vittorie belliche.
Esempi:
◆AURIGA BRONZEO dal santuario di Apollo a Delfi, in onore di vittoria in agone atletico.
◆STATUA BRONZEA DI ZEUS O POSEIDONE a Capo Artemisio, per ricordare vittoria di Salamina;
il dio è nell'atto di scagliare il fulmine/tridente.
◆GRUPPO DEI TIRANNICI UCCISORI DI IPPARCO a Tivoli:
-per sostituire ad Atene quello collocato nell'agorà e trafugato da Serse.
-i due eroi sono affiancati; Aristogitone (il più anziano) alza il braccio coperto da mantello per proteggere
il giovane; Armodio (il più givane) sferra il colpo con il braccio sollevato.

MIRONE DI ELEUTHERAI (500-440 a.C.):


-scultore e bronzista espertonnella raffigurazione di eroi, dei, atleti.
-DISCOBOLO sull'Acropolo di Atene:
•tipo iconografico innovativo;
•atleta fissato nel momento prima del lanci, esprime nell'elasticità della figura la forza dell'azione.
-ATENA E MARSIA:
•gruppo realizzato forse per Atene in un momento di scontroncon la Beozia;
•figure della dea e del satiro sono separate ma in stretta connessione grazie alla complementarietà di
gesti e sguardi, fissi sul flauto che, abbandonato dalla dea e raccolto da Marsia, sarà causa di condanna
del satiro.
KLAMIS (prima metà V secolo):
-bronzista beota ma attivo ad Atene;
-si dedica a figure di divinità, eroi, dediche di esponenti delle aristocrazie siceliote a Olimpia
-STATUA DI APOLLO nell'agorà del Ceramico:
•identificata in un tipo noto da repliche di età romana, caratterizzato dalncontrasto tra corpo teso e
vigoroso etesta piccola.

BRONZI DI RIACE:
•rinvenuti nel 1972 nel mare di Riace;
•frutto di una committenza pubblica;
•raffiguranti atleti vincitori o eroi simili nello schema figurativo, ma con differenze nelle parti anatomiche
che hanno portato a pensare a un'anteriorità del BRONZO A (460-450) di età severa, rispetto al
BRONZO B (430-420).

Nel settore dei grandi cantieri edilizi si registra un forte incremento della scultura architettonica il cui
sviluppo tende a una sempre maggiore omogeneità di contenuti
TEMPIO DI ZEUS nel santuario di Olimpia (Libro).

L'uso di estesi sistemi figurativi a complemento degli edifici templari è attestata nei cantieri degli anni
immediatamente precedenti la metà del secolo ad Atene e in Attica;
i temi esaltano la figura di Teseo, proposta in parallelo con quella di Eracle e di Atena.
Es: TEMPIO DI POSEIDONE a Sounion:
•frontone con sculture in marmo pario raffiguranti temi legati al mito di Atena;
•fregio ionico del pronao è opera di maestranze insulari.
Nel secondo venticinquennio del secolo in contesti, soprattutto in Sicilia, sono privilegiati metope e
acroteri come spazi per la comunicazione.
Continua l'uso di metope figurate a Selinunte (Sicilia); il TEMPIO E è decorato su fronti di pronao e
opistodomo da metope con miti legati alla tematica del matrimonio; particolare è la raffinata tecnica di
realizzazione, che assemblea parti nude in marmo insulare delle figure femminili al campo metopale in
calcare locale.

LA PITTURA
In mancanza di originali la ceramografia e le fonti permettono di ricostruire solo in parte gli schemi e le
iconografie; rari originali come le lastre della TOMBA DEL TUFFATORE a Posidonia, lasciano solo
intravedere il rapporto figurativo e cromatico tranpittura e ceramografia.
Caratteristiche del periodo sono le MEGALOGRAFIE, lunghe anche alcuni metri e articolate per settori e
singole scene all'interno di composizioni complesse, concepite come decorazioni di edifici pubblici che
diventano vere e proprie pinacoteche.
POLIGNOTO (480-450 a.C.):
-attivo ad Atene;
-ESERCITO GRECO SCHIERATO DAVANTI A TROIA nella Stoà Poikìle nell'agorà del ceramico;
-l'ILIOUPÈRSIS e la NEKÝA nella Lèsche degli Cnidi a Delfi, edificio chiuso preceduto da vestibolo.
Altor celebre monumento ateniese provvisto di pitture era il THESÈION, santuario dell'eroe venerato
come fondatore, dove MIKON ha collaborato con Polignoto con una Centauromachia e storie di Teseo.
Entrambi i pittori non dipingono direttamente sul muro, ma su supporti che venivano poi fissati alla parte.
Le loro opere influenzarono lo sviluppo dell'immaginario figurativo, incidendo anche sulla scultura.
Nello stesso tempo comincia a svilupparti il settore delle scenografie teatrali.

CERAMICA ATTICA (PRIMA METÀ V SECOLO)


Tra fine guerre persiane e inizio guerra del Peloponneso: crescita costante della potenza e prosperità di
Atene e estensione del mercato, si traduce in un incremento della produzione.
La pittura vascolare non è più una forma espressiva autonoma; i programmi decorativi sono dettati infatti
dall'arte ufficiale dei grandi cicli pittorici dell'età di Cimone e Pericle.
MANIERISTI:
-scelgono di proseguire una produzione tardoarcaica-->figure slanciate con teste piccole, gestualità
esagerata e decorativismo eccessivo nelle vesti.
-PITTORE DI PAN (480-460 a.C.):
Grande creatività nella scelta dei temi, ma ligio a formule manieristiche nei panneggi.
-a eccezione del Pittore di Pan, si tratti di ceramografi di medio valore che si dedicano a:
scene dionisiache/ di kòmos e simposio/ mitiche, con frequenti aperture all'attività teatrale.
-produziine molto apprezzata e esportata, specie nelle aree periferiche del mondo greco.
-CRETERE A COLONNETTE, forma prediletta.
HERMONAX (470-450 a.C.):
-stàmnoi, pelìkai, crateri a colonnette;
-temi: simposio, mito (soprattutto quelli in cui le divinità sono impegnate nella sfera erotica).
PITTORE DI NIOBIDI:
-CRATERE A CALICE da Orvieto:
•Argonauti da un lato, strage dei Niobidi dall'altro
•personaggi su linee di suolo a altezza diversa
•elementi paesistici
La definizione ETHNOGRÀPHOS attribuita al pittore dipende dallo spessore psicologico che il
ceramografo conferisce ai suoi personaggi, isolati sullomsfondo nero del vaso in posizioni volutamente
variate, con effetti di prospettiva.
PITTORE DI PISTOXENOS:
-kýlikes a fondo bianco
-scene ancora calibrate per il tondo interno dei vasi
PITTORE DI PENTESILEA
-kýlikes a figure rosse con sovraddipinture in blu, viola e giallo.
-scene con ricerca di monumentalità, spesso anche nelle dimensioni dei vasi.
-KÝLIX da Vulci, con Pentesilea morente trafitta da Achille:
•figure su più piani a malapena contenute nel tondo sono l'adattamento di una megalografia, da cui deriva
l'intenso pathos trasmesso dai protagonisti.
-maggior parte della sua produzione consiste in opere convenzionali decorate con scene di genere
(giovani con cavalli, corteggiamenti, fanciulle) di standard medio.
LA RIVOLUZIONE CLASSICA
Esperienze più significative della seconda metà del V secolo:
-teorizzazione di canone basato su precisi rapporti di misura per la resa della figura umana;
-programma di trasformazione dell'Acropoli, messo in atto da Pericle con l'aiuto di Fidia.
POLICLETO:
-bronzista originario di Argo, attivo nel Pelopponeso nel 464 e ad Atene tra 440-430.
-figura a ritmo incrociato:• è esasperata la contrapposizione tra arti portanti e arti liberi tramite l'appoggio
a terra della sola punta del piede della gamba libera;
• frutto di complessi rapporti matematici che regolano le proporzioni tra le parti
del corpo, con lo scopo di raggiungere una perfetta armonia tra le forze
contrapposte.
-specializzato nella rappresentazione di dei e eroi, elabora versioni diverse dello stesso schema, lavorando
sui bilanciamenti e su ritmi complessi; es: DIADOÙMENOS, atleta che si cinge il capo con la benda
della vittoria.
-sperimenta il suo metodo anche sulla figura femminile; es: STATUA DI AMAZZONE FERITA.
-realizza anche statue di culto.
-il suo canone sarà un modello per le elaborazioni successive e darà esito nel IV secolo a una scuola di
scultori specializzati nella rappresentazione della figura maschile in nudità eroica.
La salita al potere di Pericle e il suo programma di ricostruzione dell'Acropoli, monopolizzano la
produzione delle officine ateniesi della seconda metà del V secolo, conformandole a un linguaggio
formale omogeneo, che sarà il modello di riferimento della produzione locale anche in età ellenistica.
FIDIA:
-esperto nella pittura, lavorazione del marmo, fusione del bronzo
-per Atene realizza tra 460 e 450 dediche votive in bronzo:
•Acropoli--> APOLLO PARNÒPIOS, figura giovanile e maestosa con preziosa acconciatura;
ATENA PRÒMACHOS, che combatte in prima linea.
•Delfi--> GRUPPO DEGLI EROI VINCITORI DI MARATONA, composto da 13 figure e
collocato davanti al thesauros degli Ateniesi.
-il grande numero di sculture in bronzo realizzate in 10 anni, testimonia la possibilità di Fidia di avere
un'officina specializzata e organizzata, in grado di gestire grandi quantità di materiale.

Complesse furono anche l'organizzazione del cantiere del PARTENONE e la gestione delle diverse
officine specializzate nella lavorazione del marmo, delle squadre di carpentieri, pittori, decoratori,
necessarie per l'apparato decorativo e per la statuaria di culto.
L'insieme delle tematiche scelte, risponde a un preciso programma iconografico teso a esaltare il ruolo di
Atene in quanto simbolo della grecità vittoriosa contro i Persiani e la comunità cittadina nel suo rapporto
privilegiato con la divinità poliade.
Nelle metope gli schemi privilegiano gli schemi a due figure e si avvalgono di motivi peculiari;
es: CENTAUROMACHIA, mantelli per sottolineare l'azione di uno dei personaggi.
Nel fregio-->rappresentazione della processione:
-2 processioni diverse che partono entrambe dall'angolo sud-ovest del tempio;
-la prima si sviluppa sui lati ovest e nord;
-la seconda si sviluppa sul lato sud;
-si congiungono sulmlato est con la rappresentazione della società ateniese per ruoli e funzioni;
-i partecipanti hanno espressioni e pose sempre diverse e un ritmo incalzante che si conclude con la
solennità statica della divinità del lato orientale;
-parte superiore delle figure è più sporgente per migliorare la veduta dall'alto.

Nei frontoni le figure sono a tutto tondo e convergono verso il centro, dove si svolge il momento
culminante dell'azione narrata;
caratteristico è il trattamento del nudo maschile con varianti coloristice nella resa delle figure giovanili o
anatomie potenti in quelle più mature;
panneggi figure femminili segnati da pieghe di diverso spessore.
Nella cella orientale, l'acrolito crisoelefantino di ATENA PARTHÈNOS:
-raffigura la dea in epifania, con la destra tesa a sostenere Nìke e la sinistra posata sullo scudo;
-il mito di Pandora sulla base è rappresentato con figure di marmo bianco applicate su lastre di pietra nera
di Elusi.
STATUA DI AMAZZONE FERITA a Efeso (438-432):
-una delle opere più tarde di Fidia;
-proporzioni sottili e allungate;
-equilibrio precario esaltato dalle pieghe del chitone sollevato a mostrare la ferita.
KRESILAS:
-bronzista attivo ad Atene, Delfi e nell'Argolide
-RITRATTO DI PERICLE a Lesbo:
•ripropone il tipo iconografico dello statega, figura in nudità eroica con mantello, lancia e elmo;
•volto mostra un tentativo di caratterizzazione, percepibile nei tratti del volto e nel dettaglio del cranio
allungato.
DEMETRIOS (430-400 a.C.):
-interessato alla caratterizzazione fisionomica dell'individuo;
-ricordato come ritrattista;
-elabora una tipicità di categorie generali (vecchiaia, magrezza, obesità), poco accettata in una società
basata sull'egualitarismo tra i cittadini.

PRODUZIONE DEL CLASSICISMO


L linguaggio formale di questa fase rielabora i motivi dell'arte fidiaca.
Oggetto di studio sono le figure dai movimenti incisivi, esaltati da panneggi complessi, che si articolano
attorno al corpo con soluzioni elaborate, segnate dal contasto tra stoffe pesanti e veli impalpabili che
formano drappeggi caratteristici dello "stile ricco", con cui sono indicati i decenni finali del secolo e il
primo ventennio del successivo.
Esempio del nuovo stile sono gli apparati decorativi delle ultime grandi commesse pubbliche
sull'Acropoli.
Es: FREGIO DEL TEMPIO DI ATENA NÌKE:
-riprende lo schema del fregio partenonico con divinità sul lato orientale e scene narrative sugli altri lati;
-frontoni con temi mitici;
-BALAUSTRA-->•Nìkai impegnage in una serie di attività cerimoniali scandite da Atena seduta;
•figure in vivace movimento, accentuato dai panneggi mossi, sottili, aderenti.
Es: KÒRAI nell'Eretteo nella "loggia delle Cariatidi":
•ripropongono il tipo della pelophòros (che indossa il peplo);
•sono destinate a diventare il simbolo della classicità ateniese nelle rielaborazioni romane di età augustea.
Nella realizzazione a tutto tondo, significativa è la concentrazione di acroteri con figure femminili in
volo, i cui movimenti sono accompagnati dal dispiegarsi della stoffa in panneggi agitati dal vento che si
gonfiano o aderiscono al corpo.
PELOPONNESO:
-STATUA DI NÌKE ad Olimpia nel Santuario di Zeus, esempio di figura in volo conncontasto tra stoffa
aderente al corpo e sfondo scuro dell'himàtion dispiegato a vela.
-nuovi tipi iconografici della statuaria sono Atena e Afrodite; quest'ultima presenta schemi che
sviluppano il tema della figura poggiata a un sostegno, con spostamento laterale e trattazione del
panneggio che gioca sulla duplicità di chitone e himàtion, portando il corpo a scoparire sotto questi.
MAGNA GRECIA:
-statue in marmo pario dei Dioscuri del tempio ionico di Marasà a Locri richiamano i cavalieri del fregio
della processione del Partenone;
-Taranto-->DEA IN TRONO, presenza motivi iconografici della plastica in marmo ateniese.
TESTA DI ATENA di tipo Parthènos e TESTINE VOTIVE della dea con elmo, testimoniano
l'influenza dell'arte partenonica.
ACROLITO DI DIVINITÀ MATRONALE, affine per tipo iconografico alle kòrai dell'Eretteo.
Atene sarà occasione di confronto per la società tarantina anche nel campo della religiosità privata e nella
sfera funeraria.
-Sicilia greca-->ACROLITO DI DIVINITÀ FEMMINILE, interpretato come Afrodite o Demetra,
mostra diretta ispirazione alle creazioni dello "stile ricco" ateniese:
•ritmo ascendente della figura;
•esasperazione del panneggio che nasconde il corpo.

VIVERE NELLA CITTÀ DEMOCRATICA


Cambiamento cultura abitativa tra fine VI e V secolo-->ulteriore sviluppo struttura urbana.
V secolo, Areopago di Atene: abitazioni in mattoni crudi su zoccolo in petra, pavimenti in terra battuta e
copertura in tegole.
L'aulè è l'elemento centrale su cui si aprono diverse stanze raggiungibili
solo dalla corte; netta separazione degli spazi, per sesso e funzioni.
Persiste la polifunzionalità degli ambienti; in alcune abitazioni ateniesi vi è
separazione tra area privata e area di lavoro che mancava nelle case
antiche.
CASE A PERISTILIO-->più grandi e più ricche di quelle a pastàs o a prostàs.
CASE A PROSTÀS-->struttura allungata divisa in 2 settori=
NORD:
•corpo di fabbrica con ambienti principali, cui si accede da un portico (prostàs);
•il portico immette direttamente nell'andròn, affiancato da stanze più piccole su un lato e alcune volte il
ritrovamento di scale indica la presenza di un secodo piano.
SUD:
•la corte, occupata lungo uno o due lati da ambienti apreti sia verso la strada, sia all'interno.
CASE A PASTÀS-->classiche di Olinto
-grande ambiente di soggiorno (oìkos) al cui interno c'è a volte la cucina, separata da pilastri da un'altra
stanza più piccola adibita a bagno.
THASOS: variante di pastàs senza cortile; nello stesso abitato le case presso la Porta del Sileno hanno
piccola corte con andròn peresso la porta di ingresso e il quartiere privato a pastàs nella parte opposta.
HIMERA: unità abitative con corte allungata, su cui si aprono diversi ambienti senza apparente
gerarchizzazzione o soecializzazione, anche se gli ambienti di rappresentanza già in età arcaica sono
presso l'entrata.
KASSOPE: pianta particolare; l'entrata introduce direttamente in piccola corte che dà accesso a 3 aree
diverse: -andròn a destra; -òikos di fronte, con porta non adiacente a quella principale;
-terzo ambiente di incerta identificazione,
Dall'òikos centrale si poteva accedere agli ambienti secondari.
Vi è differenziazione tra ambienti privati e di rappresentanza, tratto accentuato nelle dimore ricche.
CASA DEI MOSAICI a Eretria:
-esempio di residenza ricca;
-numero di ambienti superiore alla norma e con una nuova organizzazione dello spazio;
-stanze disposte intorno a due corti: •occidentale, aperta su strada e dà accesso a ambienti di diversa
ampiezza;
•orientale, aveva funzioni di servizio.
-mggiore gerarchizzazzione e divisione tra aree di rappresentanza e private.
HALIES: importante per definire le diverse funzioni delel stanze sulla base della ceramica rinvenuta.
Tipiche di Halies sono le presse per olive e le installazioni per smaltire i rifiuti.

Durante questa fase le abitazioni si strutturano in modo complesso, con spazi diversificati per funzione,
distribuiti su 2 livelli; il secondo piano, spesso a nord della corte, accoglieva gli ambienti più privati.

CAPITOLO 9
REGNI E FEDERAZIONI

LO SVILUPPO URBANO NEL IV SECOLO


Dalle fondazioni tebane alla satrapia di Caria
IV secolo:
-grandi pòleis della Grecia centrale continuano la gestione della politica internazionale attraverso il
sistema delle LEGHE;
-Tra "battaglia di Leuttra" e 338 (sconfitta di Filipoo II di Macedonia):
TEBE è il centro politico più importante della grecia continentale.
-pòleis tendono a diversificarsi per strutture e funzioni;
-comunità urbane crescono dal punto di vista architettonico e sviluppano in maniera monumentale le aree
sacre e politiche;
-le MURA diventano la struttura più imponente del centro abitato.

Informazioni significative giungono dalle nuove fondazioni urbane della Lega tebana:
Messene e Megalopoli, con cinte imponenti.
MESSENE (369):
•centro costituitosi in un lungo arco di tempo;
•sequenza degli spazi pubblici: da teatro a agorà, prosegue verso sud con importante santuario dedicato a
Asclepio, infine ginnasio, palestra e stadio.
•maglia regolare degli isolati, delimitati da strade prive di particolare gerarchia.
MANTINEA:
•ricostruita dai Tebani dopo la distruzione spartana;
•mura di forma ellissoide con comppesso monumentale centrale.
HALIEIS (Argolide):
•porto fortificato;
•iportante cinta muraria a difesa dell'abitato;
•quartieri sotto l'acropoli, organizzati secondo impianto ortogonale, ma seguendo assi divergenti.
ALICARNASSO (Caria-->altra area di sviluppo importante):
•di origine greca, rifondata nel 377;
•disposta su pendici di una collina che degrada verso il mare e prospetta su un bacino portuale;
•dislivello tra acropoli e porto superato attraverso una serie di piani terrazzati con monumenti importanti;
•sistema viario ortogonale;
•zona bassa: strutture portuali persso le quali si apre l'agorà;
•promontorio di Zephiria: palazzo e santuario di Apollo;
•centro: Mausoleo, grande monumento funerario della famiglia dinastica/ giardini/ fontane;
•parte superiore: terrazza del santuario di Ares;
•Mausoleo e palazzo funzionali alla gestione del potere;
•a nord dell'agorà corre la principale arteria cittadina, che unisce le maggiori porte delle mura;
•circuito difensivo del tipo GELÄNDEMAUER.
PIRENE:
•organizzata su terrazze intorno a poli monumentali;
•strade larghe delimitano isolati;
•cinta muraria molto estesa ingloba anche la cima della Teloneia che sovrasta la città;
•fortificazione: poche porte poste in corrispondenza degli assi principali/ torri quadrangolari nella
parte alta/ verso valle assume andamento a cremagliera (con denti).
CNIDO:
•struttura a terrazze scenografica;
•impianto viario ortogonale.
RODI:
•metà IV-->prime tracce di mura;
•rete viaria ortogonale con strade di dimensioni diverse, di cui le maggiori larghe 10m;
•aree distinte dalle strade principali e suddivise in isolati;
•rete urbana organizzata intorno al porto e a edifici rappresentativi, in un crescendo di ampie e basse
terrazze, fino alle pendici dell'acropoli

La CARIA conosce forte urbanizzazione anche nelle zone interne, dove gli abitati si caratterizzano come
le pòleis costiere. La politica degli Ecatomnidi del IV secolo, ha creato uno stato complesso che organizza
le sue risorse in funzione del controllo marittimo dell'Egeo meridionale attraverso i porti;
nelle regioni interne c'è gerarchia di insediamenti che hanno cambiato il paesaggio;
le città, racchiuse da cinte imponenti, sono sede di residenze reali.

SVILUPPO URBANO DI KOS


-modello urbanistico ricostruibile con maggiore completezza;
-età geometrica e arcaica=insediamento su bassa altura dell'acropoli a sud-ovest di un'insenatura naturale;
-IV secolo=abitato si estende a sud e sud-est;
-FORTIFICAZIONEformata da circuito principale, su cui si innestano due bracci separati che circondano
la baia del porto, creando un porto chiuso, protetto anche da fortezza su un isolotto che difende
l'imboccatura a est;
-netta distinzione tra quartieri residenziali (situati a sud e sud-est) e zona destinata a uso pubblico
(circonda la collina dell'acropoli);
-MURA includono a sud un grande teatro;
-QUARTIERI SUD E SUD-ORIENTALI hanno impianto a griglia con isolati rettangolari orientati in
senso nord-sud, di diversa lunghezza, separati da rete viaria in cui si possono distinguere strade
principali una maglia di vie secondarie più strette;
-SETTORE NORD-EST è irregolare a causa della maggiore larghezza della strada a est dell'agorà;
-SETTORE URBANO A SUD DELLA PLATÈIA ha isolati regolari;
-QUARTIERI OCCIDENTALI evidenziano uno scarto direzionale della griglia;
-QUARTIERE DEL PORTO, fuori dal circuito murario principale, ha edifici pubblici orientati in modo
radiale attorno all'insenatura;
-uso di terrazzamenti per sollevare edifici al di sopra del livello della banchina portuale;
-AGORÀ ha posto riservato in uno spazio pari a 16 isolati del settore orientale. Per costruirla è stato
realizzato un terrazzamento artificiale che solleva il piazzale interno rispetto alla quota del porto.

ARCHITETTURA DEL IV SECOLO


Fine guerra del Peloponneso (404)-->•stasi attività edilizia di Atene;
•ripresa attività edilizia nelle città di Peloponneso e Grecia centrale.
Fine V-->colonie occidentali e Magna Grecia entrano in una crisi che determina per tutto il secolo
successivo assenza di attività edilizia di rilievo.
Dopo la pace di Antalcida-->Asia Minore ha una ripresa economica che si riflette in ambito artistico.
ARCHITETTURA TARDO ARCAISMO: aree di maggiore sviluppo=
•Peloponneso (di cultura dorica);
•Grecia microasiatica (di cultura ionica).
TEMPIO DI APOLLO a Bassai:
anticipa l'architettura peloponnesiaca del periodo, la quale è attenta agli spazi interni in cui c'è l'ordine
ionico, spesso impreziosito da capitello corinzi.
THÒLOS nel SANTUARIO DI ATENA DELLA MARMARÌA a Delfi:
-luogo destinato ad accogliere la panoplia (collezione di armi) della dea;
-sobria peristasi di 20 colonne doriche circonda la cella;
-cella arricchita internamente da giro di snelle colonne, accostate alla parete e sollevate su podio, con
capitello corinzio dalle proporzioni allungate e dalla decorazione calligrafica.
TEMPIO DI APOLLO a Delfi:
-ricostruzione dopo distruzione del 373, affidata a architetto corinzio;
-mantenuta la planimetria dell'edificio precedente ma nell'elevato applica motivi di tradizione
peloponnesiaca.
TEMPLI DORICI PERIPTERI ESASTILI DI: -ATENA ALÈA a Tegea
-ZEUS a Nemea
•Tegea-->peristasi di 6x14 colonne, insolitamente allungate per il periodo.
•Nemea-->peristasi di 6x12 colonne e nucleo interno senza opistodomo, sostituito da àdyton distinto da
spazio anteriore della cella per una profinda depressione del livello pavimentale.
•L'ordine dorico evidenzia proporzioni tipiche di questo periodo, in cui il FREGIO, più basso
dell'architrave in età arcaica, durante il V assume la stessa altezza, mentre nel IV diventa più alto.
•I vani interni dei due templi sono imprezziositi da:
-ordini di semicolonne il primo;
-colonne molto vicine alle pareti il secondo (con disposizione a Pgreco che non include lo spazio
dell'àdyton).
•I capitelli corinzi hanno proporzioni pesanti e maggiore plasticità della decorazione vegetale, rispetto a
quelli di Delfi e Bassai.
Conferma della capacità innovativa della produzione architettonica del Peloponneso:
elaborazione ordine ionico peloponnesiaco-->capitello corinzio o ionico a 4 facce.
Architettura del IV secolo: tipiche le tipologie prostile, esempi sono:
-TEMPIO ESASTILO DORICO DI ATENA PRÒNAIA nel santuario della Marmarià a Delfi:
•calcare locale;
•all'ingresso della cella c'è un diaframma di 2 pilastri articolati con semicolonne ioniche.
-TEMPIO DI DIONISO ELEUTHERÈUS ad Atene:
•ricostruito in forma più monumentale.
-TEMPIO DI ATREMIDE nell'Asklepièion di Epidauro:
•fine IV secolo;
•prostilo esastilo dorico con cella ampia articolata da giro a Pgreco di colonne corinzie.

THÒLOS nell'Asklepièion di Epidauro:


-peristasi di 26 snelle colonne doriche intorno a una cella al cui interno vi è un giro di 14 colonne corinzie
su base attica, distaccate dalla parete tanto da creare un ampio ambulacro percorribile;
-decorazione ricca a cui contribuisce la bicromia di marmo bianco-pietra nera;
motivi decorativi floreali scolpiti (forse a valenza funeraria) nei cassettoni del soffitto degli ambulacri;
capitello corinzio delle colonne interne ha proporzioni allungate;
trabeazione ionica interna ha fregio sagomato con profilo a gola dritta.
Caratteri peloponnesiaci appaiono ancora a fine periodo tardoclassico nel PHILIPPÈION ad Olimpia:
-monumento che Filippo II di Macedonia dedica a Olimpia per celebrare la vittoria di Cheronea del 338;
-thòlos peripreta con 18 snelle colonne ioniche in pòros stuccato;
-pareti interne della cella articolate da semicolonne corinzie sollevate su alto podio, che creano la cornice
contro cui sis tagliano le statue crisoelefantine dei componenti della famiglia di Filippo;
-introduzione del culto del sovrano, carattere tipico dell'ellenismo.
L'ellenizzazione delle regioni costiere dell'Asia Minore si nota in questo periodo dalle architetture
funerarie dei dinasti della Caria e della Licia; abbandono della tomba a pilastro in favore della
TOMBA A TEMPIO.
Es: MONUMENTO DELLE NEREIDI a Xanthos (380-390):
-periprtero di 4x6 colonne ioniche.
Es: HERÒON DI LIMYRA a Licia (370-360):
-su alto basamento modanato;
-hantempio anfiprostilo con kòrai al posto di colonne.
•Attestano influenza dei modelli attici; schema anfiprostilo richiama la produzione attica di età classica.
Architettura microasiatica di età tardoclassica è rappresentata dal:
TEMPIO DI ATENA POLIÀS a Pirene (350):
-collocato su terrazza, in un tèmenos accessibile tramite propileo (colonnato su sommità di una gradinata)
distilo in antis;
-periptero di 6x11 colonne ioniche;
-nucleo tripartito in pronao, cella, opistodomo;
-uso ordine ionico arricchito da influenze peloponnesiache e attiche.

SCULTORI DEL IV SECOLO


IV secolo: contesto sociale e storico complesso e diversificato.
Entra in crisi la supremazia artistica di Atene; non è più polo esclusivo degli artisti greci.
Il novo contesto politico mette in crisi l'impronta egualitaria riflessa nell'arte delle grandi committenze
pubbliche e ripropone il SENSO INDIVIDUALE.
Testimonianza di ciò sono: RILIEVI FUNERARI e RILIEVI VOTIVI, concentrati sul singolo individuo e
sul rapporto con le divinità che meglio rispondono ai suoi bisogni.
MARMO-->torna ad essere il materiale preferito.
L'artista: si identifica come personalità individuale, con propri valori.
THRASYMEDES (Paros, primo trentennio del IV):
-si occupa del SIMULACRO DI ASCEPLO, nel tempio del dio, nel Santuario di Epidauro;
-simulacro realizzato con tecnica crisoelefantina;
-il dio è raffigurato in trono con scettro, serpente e cane.
TIMOTHEOS (420):
-uno dei 4 responsabili dell'esecuzione delle sculture frontonali e degli acroteri del tempio di Asceplo;
-autore dell'intero progetto dell'apparato decorativo, composto da:
•frontoni con Amazzonomachia (ovest)=scultura a tutto tondo con duello tra Pentesilea e guerriero greco;
•Ilioupersis (est); •acroteri con Nikai in volo e figure femminili che cavalcano verso il centro.
-tratti distintivi: •tensione delle figure; •equilibrio sottile, sia fisico che emotivo.
KEPHISODOTOS (Atene, 430-420):
-ad Atene la committenza pubblica si esprime con la collocazione nell'agorà dell'EIRENE e PLOUTOS:
•gruppo bronzeo raffigurante la pace che tiene in braccio la ricchezza, simboleggiata da un bimbo;
•abbandono "stile ricco" a favore del ritorno alla tradizione protoclassica della peplophòros maestosa
nello spazio; solennità stemperata dal colloquio tra dea e bambino.
PRASSITELE (400):
-scultore di bronzo e marmo;
-committenza identificabile con la CLASSE DIRIGENTE legata a valori di eleganza e sobrietà delle
forme a cui l'artista aggiunge intimismo concentrato;
-predilizione per divinità giovanili e figure minori del pantheon greco, es: Satiri (in figura umana con
orecchie appuntite e fascia di pelle animale trasversalmente al corpo);
-distintivo è l'AMPLIAMENTO LATERALE DELL'AZIONE compiuta dai protegonisti delle sue opere;
-torsione testa e sguardo concentrato, che non intercetta quello dello spettatore, contribuiscono a dare
carattere intimistico;
-APOLLO SAUROKTÒNOS (360), una delle prime opere, con Apollo adolescente che fissa una
lucertola su un tronco, pronto a trafiggerla con la freccia
-TESTA FEMMINILE interpretata come Artemide Brauronìa;
-nuovo tipo iconografico-->nudità integrale; sfrutta la grazia del corpo femminile, segnato da espressione
trasognata.
-soluzioni innovative nella disposizione delle acconciature e dei panneggi delle figure femminili
-STATUA DI AFRODITE, nel santuario della dea a Cnido;
-HERMES CON DIONISO BAMBINO, dal santuario di Olimpia.

Alcuni anni prima del 353 è stato costruita la TOMBA MONUMENTALE DI MAUSOLO:
-edificio dotato di ricco apparato scultoreo (es: STATUA DI ALICARNASSO) formato da circa 300
staute a tutto tondo, tripartite a seconda delle dimensioni in 3 gruppi collocati su piani diversi del podio;
-si configura come una delle più importanti esperienze artistiche del periodo, realizzato per celebrare
un singolo dinasta anziché una collettività.
-SKOPAS (Paros, 390):
•scultore e architetto;
•artista del Mausoleo;
•autore dell'apparato scultoreo e del progetto del Tempio di Atena Alea a Tegea (successivo al Mausoleo):
◆metope figurate su pronao e opistodomo;
◆fontoni scolpiti con: -caccia al cinghiale (est); -duello tra Achille e Telefo (ovest);
◆acroteri raffiguranti figure femminili in volo;
◆TESTA DI ERACLE e TESTA DI TELEFO, mostrano tratti dello stile dello scultore:
volti con accentuata espressività (angolo interno dell'occhio infossato, palpebra superiore gonfia
all'esterno) / direzione sguardo verso l'alto / bocca semiaperta.
-tipico dell'artista è la figura figura in forte movimento, secondo un moto elicoidale che parte dal basso e
culmina con lo spostamrnto indietro della testa; Es: MENADE DI DRESDA.
LEOCHARES (Atene, 390):
-scultore in marmo e bronzo;
-Mausoleo-->TESTA DI APOLLO dall'espressione patetica, simile all'Apollo del Belvedere;
-tratto distintivo è la costruzione scenografica delle figure che punta sull'enfasi dei gesti dei personaggi;
-lavora più volte per la casa regnate macedone;
Es: RITRATTO DI ALESSANDRO IL GRANDE dall'Acropoli.

EUPHRANOR (Atene):
-attivo tra 363/360 e 320;
-campi in cui lavora: statue maggiori del vero in bronzo e marmo, pittura, modelli di piccole dimensioni.--
APOLLO PATRÒOS dall'agorà del Ceramico:
•ricchezza del panneggio è un suo tratto aratteristico.
BRYAXIS:
-prima redazione del ritratto di socrate (decenni poco prima della metà del IV):
•calvizie; •naso camuso; •occi piccoli e vicini.
SILANION (Atene):
-bronzista attivo ad Atene e Olimpia;
-TESTA DEL PUGILE SATYROS:
•occhi piccoli sotto sopracciglia rettilinee; •capelli e barba folti e arricciati;
•modifiche del volto dovute allo sport praticato-->naso deforme e orecchie gonfie.

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