Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
POPOLAMENTO
Età storica: la popolazione occupa quasi l'intero territorio della Grecia moderna
VIII secolo: i moti di colonizzazione portano alla fondazione di insediamenti
(occidente, Mar della Marma, coste Mar Nero, Africa settentrionale).
IV secolo: stima popolazione comeprese le colonie=8/10 milioni.
innalzamento aspettativa di vita, diversificazione produzione agricola, sviluppo
attività minerarie e artigianali, crescita commercio.
Fine VI secolo: incremento demografico dovuto all'espansione di Atene.
Età classica e proto-ellenistica: incremento insediamenti (fattorie e nuclei rurali).
Età ellenistica: forme urbane più complesse.
CAPITOLO 2
FORMAZIONE (protogeometrico/geometrico)
POPOLAMENTO
1200-1050: calo insediamenti, produzionene artigianale, resti archeologici.
Forme ceramiche prodotte solo per occasioni particolari mentre peril quotidiano si usavano materiali
deperibili.
La mancanza di un amministratore porta all'introduzione del BASILEUS, che è visto come artigiano
specializzato (nei testi in lineare B) ma anche come capo/re (nei poemi omerici).
Mancanza di reperti e calo insediamenti sono giustificati secondo due visioni:
calo demografico, crisi produttiva, migrazioni;
sostituzione agricoltura con economia basata su allevamento, transumanza e seminomadismo (attività che
lasciano poche tracce).
Le due visioni possono essere anche unite: instabilità politica e crisi sistema miceneo portano a nuove
forme di produzione e insediamento come i siti-rifugio (KARPHI a Creta).
MOSAICO INSEDIATIVO
Dark age: calo demografico, produttivo e commerciale; alcune regioni però continuano ad avere contatti
col mondo esterno (soprattutto orientale). Sviluppo metallurgia del ferro e cremazione dei defunti.
IX: aumento scambi.
VIII-VII: scambi più rilevanti.
Mentre nella fase micenea prevale un'omogeneità culturale, nella fase successiva c'è una frammentazione
della popolazione in comunita con individualità politica, espressiva e linguistica; al loro interno
convivono individui con lingua e etnia diversa.
Vi sono i PERIECI, gruppi sociali con maggiori diritti.
FORMAZIONE DELLE POLEIS
VIII: rivoluzione insediativa e culturale del mondo greco; tratto fondamentale emergenza della POLIS,
città-stato.
Polis=insieme della struttura sociale, unsice il significato di: comunità\abitato\territorio.
Età classica: polis=abitato principale.
VII: polis=sistema politico affermato
aggregazione sociale con legame di partecipazione tra i membri di un gruppo dominante;
corpo civico diviso in classi dotate di ruolo politico e capacità economica e culturale elevata.
Classi dominanti si occupano della gestione del sacro; ogni abitato ha uno o due culti principali che
garantiscono la protezione da parte della divinità, sul territorio a cui è stata assegnata; si parla perciò di
DIVINITÀ POLIADI, alle quali viene assegnato uno spazio specifico all'interno della polis.
Età storica-->territorio frequentato per villaggi o nuclei rurali;
2 problemi: - definire potere esercitatonsu queste società da gruppi familiari e gentilizi;
- modo in cui sono state introdotte nel sisitema della polis (ANNESIONE MILITARE/
SINECISMO, aggregazione di comunità gravitanti su stesso territorio/
ATTRAZIONE TRA SISTEMI DIVERSI, polis=sistema ariticolato e sistema minore).
Abitati tendono a scomparire a favore di un sistema insediativo centralizzato (Osborn).
Aree con polis principali: 1 continuità insediativa.
2 concentrazione di diversi nuclei abitativi-->villaggi autonomi che
condividono stesso territorio.
Età geometrica: sviluppo abitati di piccole dimensioni che si esaurisce con la fase orientalizzante;
Alcuni proseguono nel tempo, diventando: -centri minori del territorio di una polis.
-centri con autonomia e sussistenza senza sviluppo concreto,
resa possibile da forme di solidarietà federali.
Fasi antiche-->termine polis usato per tutte le comunità nindipendenti.
Dopo-->termine polis definisce solo comunità con organizzazione complessa.
Inizialmente non esiste un modello urbano; solo l'esperienza di alcuni centri (Atene, Corinto) produrrà
modelli di urbanizzazione con sviluppo nel IV secolo a.C.
Sintomi nascita polis: emergenza architettura dello spazio sacro e di santuari urbani.
La gestino del sacro avveniva inizialmente nelle dimore dei basileis ma nel secondo quarto del VIII
secolo, in seguito allo sviluppo dei culti poliadici che allargano la partecipazione, vengono introdotte
trasformazioni architettoniche.
PRATICHE RITUALI
Permettono: -trasmissione della conoscenza collettiva
-socializzazione
-integrazione individui nella comunità
Nella pratica sacra si ripetono in sequenza una serie di atti formali ma è possibile studiare solo quelli che
lasciano tracce materiali; per gli altri ci si basa su testimonianze scritte.
Fondamentali sono i RITI DI PASSAGGIO (gestiscono i cambiamenti di stato dei singoli o del gruppo):
Nascita, Pubertà, Adolescenza, Matrimonio, Morte.
Con questi l'individuo cambia condizione ed è inserito in un nuovo gruppo socuale con diversi diritti e
funzioni.
La cerimonie per il raggiungimento della maturità sessuale sono diverse per maschi e femmine e
prevedono: allontanamento o segregazione.
superamento di prove, simboliche o esemplificate nella competizione agonistica.
I rituali collettivi sono svolti nel SANTUARIO, nel quale si concentrano gli elementi fondamentali:
altare o elementi naturali (grotte, sorgenti...).
Per accedere a questo spazio bisogna seguire regole che riguardano STATO FISICO o GIURIDICO della
persona, il suo ABBIGLIAMENTO e la sua DIETA.
TEMENOS=spazio destinato al culto, separato da quello circostante; è definito all'esterno da:
Alberi, fosse, arbusti, emergenze naturali, poi sostituiti da: cippi con o senza iscrizione, muri, edifici.
Il santuario non è l'unico luogo in cui si svolge l'attività sacra, semplicemente qui la formalizzazione è più
accentuata e gli obiettivi e le forme di partecipazione sono diversi; però l'elemento fondante è in ogni
caso il SACRIFICIO, cruento=uccisione vittime animali.
incruento=offerta beni, in genere alimentari.
Vittima animale suddivisa in porzioni uguali dopo aver levato pelle eun pezzo pregiato per il sacerdote;
ossa lunghe, grasso, piccoli pezzi delle varie parti del corpo-->bruciate sull'altare per il dio.
Il resto è destinato alla commensalità della comunità, dando loro il ruolo di cittadini di pieni diritti.
Il pasto può essere consumato sul posto o portato a casa; a volte per giorni si risiede nel luogo del
sacrificio. La cucina del sacrificio sancisce il rapporto con la divinità.
La comunità partecipa alle attività sacre suddividendosi per ruoli:
uomini-->uccisione vittima.
donne-->funzioni sacerdotali, trasporto oggetti per la cerimonia, preparazione alimenti e offerte per la
divinità. In alcuni stadi di età, prima del matrimonio, sono recluse nel santuario per svolgere attività di
servizio sacro.
il rito diviene un linguaggio con cui la comunità si esprime; le azioni svolte sono simili ma disposte in
ordine diverso, si operano aggiunte o esclusioni oppure si usano forme diverse di una stessa azione.
ALTARE: struttura sulla quale vengono bruciate le offerte per la divinità; è di vari tipi:
- BÒTHROS-->pozzetto nel terreno contenente le offerte; usato per culti della terra, dei morti e delle
divinità infere.
-ESCHÀRA-->fossa meno profonda o circolo di pietre coperte da griglia su cui praticare offerte cruenti;
usata per culti di divinità o venerazione di eroi.
-BOMÒS-->elemento sopra la terra; ha forme diverse:
-ampia piattaforma soprelevata.
-base su terreno su cui si forma alto cumulo di resti sacrificali.
-elemento parallelepipedo/cilindrico in pietra su base o gradini.
-costruzione monumentale rettangolare su cui si sale e si pratica il rito, usando le 3 tipologie
dette prima.
Accanto all'altare ci sono: bacini di purificazione rituale (PERIRRHANTÈRION), tavole di offerta ( per
preparare vittime o per deprre offerte alimentari), oggetti di tipo simbolico.
Dalle cerimonie erano esclusi i cittadini stranieri; donne e bambini partecipavano in forme diverse:
bambini a seconda di sesso e età;
donne non partecipano al banchetto comune maschile ma possono gestire culti specifici (es: Demetra)
sempre però aiutate dall'esterno per alcuni compiti come l'uccisione della vittima.
ARCHITETTURA
Seconda metà VIII secolo: prime strutture sacre collettive; vi è discontinuità con i luoghi del culto di età
micenea, la frequentazione prosegue solo in alcuni casi.
Dark age: fase di ricostruzione e trasformazione della tradizione rituale e del suo valore sociale; si
definiscono le nuove regole della distribuzione dello spazio sacro.
Nelle fasi più antiche l'attività religiosa della famiglia si svolge nelle abitazioni, insieme alle riunioni
usate per affermare i legami sociali.
La casa aristocratica diviene il luogo di culto per eccellenza ma non si può escludere l'esisitenza di altre
attività di culto al di fuori della casa.
VIII secolo: luoghi di culto segnalati solo dalla disposizione di materiale votivo e si sviluppano
principalmente in aree prive di costruzioni; dal VII secolo qui si sviluppano i SANTUARI, interni o
esterni all'abitato; gli ultimi diventano luoghi di incontro periodico per villaggi di uno stesso territorio.
(Es: SANTUARIO DI KALAPODI, 1200-età classica, sede del culto di Apollo; traccia più antica
riguarda l'area per le attività sacrificali, identificata da residui di cenere e offerte).
Più recenti sono: SANTUARIO DI ZEUS a Olimpia
SANTUARIO DI ERA ad Argo e Samos
SANTUARIO DI POSEIDONE all'Istmo di Corinto
Una tradizione mitistorica attribuisce alle fasi più antiche la costruzione di strutture semplici, costituite da
ossatura in legno e rami intrecciati e rivestimento di argilla cruda. (Es: TEMPIO DI APOLLO a Eretria).
Durante la Dark age l'attività religosa valorizza soprattutto l'ambiente naturale riconoscendogli valore
sacro (alberi isolati, corsi d'acqua, boschi, caverne, paesaggi suggestivi).
Emergenza luoghi di culto-->sega fase di trasformazione insediativa coincidente con la nascita della polis;
i santuari definiscono questa nei suoi limiti e nelle sue relazioni con gli dei.
Il trasferimento del culto dalla casa aristicratica a strutture collettive esterne comporta un allargamento
della partecipazione e dei diritti.
La crescita urbana comporta: differenziazione delle attività
specializzazione degli edifici
Questo processo aumenta con la crescente complessità sociale.
Es: KALAPODI
Prima fase: altare
830-820: semplice struttura in pali di legno
Inizio VII: forme più canoniche
A Creta persistono la tradizioni precedenti: tavole di offerta, escharai interne ad ambienti a pianta
quadrangolare con coperture piane (TEMPIO DI APOLLO a Dreros), vani di culto specifici.
Dato architettonico significativo è la camparsa del NAÒS=TEMPIO, che ha queste funzioni:
-ospita l'immagine di culto e gli oggetti liturgici
-consente lo svolgimento delle rappresentazioni rituali
-accoglie le offerte più preziose
La presenza banchine=indica che il pasto cerimoniale poteva essere svolto all'interno della struttura
(TEMPIO DI APOLLO a Dreros, TEMPIO DI DIONISO a Yria, TEMPIO B DI KOMMOS a Creta).
In età storica però si elaborano strutture specializzate per le varie attività, come gli HESTIATORIA per il
banchetto rituale.
La casa del dio rispecchia il modello di residenza della classe dominante;
Es: TEMPIO DI ANO MAZARAKI riprende dal punto di vista organizzativo e strutturale il modello della
DIMORA DI LEFKANDI.
CAPITOLO 3
ESPANSIONE E SVILUPPO-->ORIENTALIZZANTE
ARCHITETTURA SACRA
VIII secolo: costruzione edifici templari non più in materiale deperibile ma in pietra (LITIZZAZIONE).
Prende il via una prima formalizzazione dell'apparato decoratuvo, con la definizione degli ordini
architettonici: DORICO, in madrepatria.
IONICO, nell'Egeo e nell'area microasiatica.
Al loro interno si diffondono varianti che differenziano la produzione delle varie polis in base a specificità
locali o contaminazioni dovutea contatti/scambi con altre culture.
In Grecia continentale le trasformazioni architettonico-strutturali si associano alla comparsa delle
COPERTURE FITTILI, favorendo l'emergenza di alcuni centri più avanzati gia dalla prima metà del VII;
tra questi ci sono Corinto e Argo.
In particolare CORINTO: guida il processo di litizzazione nella fase iniziale.
il suo primato nella produzione ceramica dell'orientalizzante lo porta ad essere
il maggior produttore di coperture.
Le coperture sono un'innovazione che aumenta il peso del tetto, facendo ridimensionare le strutture
portanti, favorendo la trasformazione in pietra.
Primi tetti in terracotta documentati sono di tipo protocorinzio, i cui esemplari più antichi del secondo
quarto del VII secolo, a 4 falde, sono il TEMPIO DI APOLLO a Corinto e il TEMPIO DI POSEIDONE a
Istma.
ARGO: centro propulsore di queste trasformazioni, perciò qui lo sviluppo di terracotte architettoniche è
precoce. Il sistema di copertura argivo si evolve direttamente da quello protocorinzio alla metà del VII;
esemplari più antichi trovati a Olimpia, sono riconducibili a un tempio e thesauros fatti da Fidone.
Edificio più importante ad Argo: TEMPIO REALIZZATO NELL'HERAION (santuario extraurbano)=
-periptero di 6×14 colonne in materiale deperibile
-pronao distilo in antis (2 colonne ante)
-cella divisa da colonnati e ADYTON (spazio riservato ai sacerdoti)
-opistodomo (opposto al pronao)
Importante anche il TEMPIO DI ATENA a Micene (625), per l'elevato grado di litizzazione e prima
definizione dell'ordine dorico; da questo deriva una METOPA frammentaria in calcare rappresentante una
figura femminile ammantata che riprende modelli cretesi, ma con maggiore vitalità dovuta alla mancanza
di simmetria perfetta.
La fabbricazione in serie di tegole e l'attività di cava per la loro produzione, creano ambiti di lavoro
specializzati e trasformano il cantiere in un'attività produttiva che favorisce la redistribuzione economica,
agevolando la crescita della polis. Inizialmente lo sviluppo interessa solo l'ambito sacro.
LACONIA: importante la sua produzione architettonica, il cui più importante SANTUARIO è
ARTEMIDE ORTHIA a Sparta:
Fine VII secolo, costruzione altare parallelepipedo e primo tempio con copertura a 2 falde in terracotta
(metà VII) sostituita a fine secolo.
NORD-OCCIDENTALE: seconda metà VII secolo, sviluppo terracotte architettoniche che influenzerà
Corfù e l'Occidente greco; significativo è il TEMPIO DI APOLLO nel santuario di Thermon:
-periptero 5×15 colonne.
-cella stretta e lunga, senza pronao ma con opistodomo, divisa assialmente da fila di colonne lignee
-elevato in mattoni crudi.
-lastre di rivestimento in terracotta dipinte con scene figurate e identificate come metope inserite in
trabeazione lignea.
-copertura fittile a 3 falde con forontone sul prospetto principale.
GRECIA INSULARE E ORIENTALE: VII secolo--> diffusione tipologia templare, rapido processo di
litizzazione, prima definizione delle forme ioniche.
Maggiore articolazione delle aree sacre, in cui appaiono nuove tipologie edilizie come STOÀI (portici
con colonne) e HESTIATÒRIA (edifici per pasti rituali).
EGEO CENTRALE: prevale la tipologia templare dell'OIKOS con prospetti prostili, vani interni ampi e
suddivisi da colonne, banchine lungo le pareti, altari per offerte, ESCHÀRAI (focolari) per consumo dei
resti sacrificali.
Es: SANTUARIO EXATRAURBANO DI DIONISIO A YRIA a Naxos, racchiuso da peribolo e
accessibile da un PRÒPYLON, ospitava 2 hestiatòria e un tempio in pietra di pianta quadrangolare con
fronte prostila tetrastila ionica; all'interno le colonne su basi di marmo dividevano la cella in 3 navate, di
cui quella centrale, più grande, ospitava l'eschàra, mentre una banchina era addossata ai muri interni.
AREA MICROASIATICA: le città costiere e insulari erano il tramite naturale tra mondo greco e civiltà
anatoliche e vicino orientali.
Importante è il SANTUARIO DI ERA a Samos, il cui themenos è ristrutturato in modo più monumentale
nella prima metà del VII secolo: rinnovo di tempio (HEKATÒMPEDON II) e altare.
realizzata stoà a 2 navate.
Hekatòmpedon II: ricostruito sui resti del precedente, con stesse dimensioni e proporzioni; muri
perimetrali in opera quadrata isodomica coronati da fregio figurato ionico e fronte prostila; altare con
recinto a P greco che racchiude la tavola dei sacrifici.
Importante anche l'ARTEMISION di Efeso, tempio ricostruito con stessa planimetriae dimensioni di
quello precedente; più antica attestazione della contemporaneità nell'adozione di coperture fittili in
madrepatria e nell'Oriente greco.
CRETA: posizione geografica vantaggiosa sul percorso del commercio fenicio verso occidente; svolge
ruolo chiave nella nascita e sviluppo della cultura orientalizzante.
Nell'architettura è sviluppata la tipologia a oikos con vestibolo chiuso, elevati in pietra, coperture piane,
decorazione scultorea.
Esempio è il TEMPIO A a Prinias (metà VII), con cella a pianta rettangolare preceduta da vestibolo,
eschàra centrale e banchina al lato sud;
ricca decorazione figurata (influenza nord-siriana): ARCHITRAVE SCOLPITO (PORTALE), sormontato
da apertura inquadrata tra 2 divinità sedute, più fregio figurato con teorie di cavalli.
MONDO OCCIDENTALE: 640-->periodo che segna la strutturazione delle aree di culto delle colonie
occidentali.
Per tutto il VII secolo gli edifici templari sono costituiti da òikoi di materiake deperibile, con proporzioni
allungate e con fila di colonne per dividere la cella in 2 navate, spesso con pronao.
Esempio è il TEMPIO A di Himera di fine VII secolo con:
-cella rettangolare e adyton.
-elevato in terra argillosa cruda su zoccolo in pietra rivestito di lastre fittili.
-copertura del tetto in terracotta a 2 falde.
CAPITOLO 4
L'IDENTITÀ RELIGIOSA
POLITEISMO
Accomunava le diverse comunità greche, segno di identità comune, ereditato dalla cultura micenea che
già presentava varie figure divine in età storica, con diffusione sovraregionale.
Più difficile stabilire quanto il rituale greco dipenda dalle tradizioni protostoriche, anche se in entrambi i
casi ci sono: -cerimonie di offerta e consumazione tramite il fuoco.
-culto di: alberi, grotte, sommità montane.
Interruzione quasi completa si registra per frequentazione e forma dei luoghi di culto, perché in pochi casi
si registra continuità.
In alcuni casi la documentazione risale solo fino al XII secolo a.C.
In genere c'è interruzione netta con riprese nel tempo.
Da VII a IV-V secolo a.C.-->Pantheon greco mantiene la stessa struttura formale.
Dalle tradizioni orientali proviene l'idea che bisogni identificare in 4 modi diversi la forza creatrice
dell'universo: nella TERRA, nell'ACQUA, nella TENEBRA e nel CIELO.
Entità prive di culto tranne Gaia, la terra madre.
Sono presenti 12 divinità olimpiche principali, sotto il comando di Zeus, al quale si affiancano figure
divine minori; ogni comunità ha storie sacre che la differenziano e divinità protettrici particolari, alle
quali è riconusciuta la proprietà della regione.
EROE: origini parzialmenti divine, vive in un mondo proiettato nel passato; spesso è l'antenato di un
gruppo sociale o comunità o famiglia importante ed è responsabile di un comportamento soecifico.
La funzione sociale degli eroi è fondamentale e la presenza di tombe, altari, ricordi, oggetti e
testimonianze di vario genere loro attribuiti, costella santuari e luoghi pubblici divenendo occasione di
solidarietà collettiva ed è presente durante le funzioni comunitarie.
IL RITUALE
-manifestazione concreta dell'attività religiosa
-segna tutti i momenti espresivi della società
-offre un legame di identità
-permette la trasmissione della conoscenza
-consolida e regola l'unione sociale
-regola i rapporti tra: signori/ i loro raggruppamenti/ l'intera comunità
Spesso riti, strumenti, funzioni e patrimonio mitico-narrativo, dipendono da elaborazioni esterne;
il patrimonii mitico e rituale greco è ancora legato a esperienze protostoriche ma accoglie anche stimoli
esterni, rielaborandoli in modo originale.
Il rituale sacro si esprime attraverso FORME TEATRALI, CANTI e MOVIMENTI; le occasioni in cui si
usa sono: processioni, attività agonistica, sacrificio, banchetto, partenza per guerra, narrazione mitica,
preghiera, esaltazione divinità, festa.
Il centro dell'attività sacra è l'ALTARE PER IL SACRIFICIO o anche alcuni elementi naturali
(Es: PLUTONION del santuario di Demetra ad Elusi=grotta naturale); in questi casi le offerte possono
essere versate direttamente nelle emergenze naturali.
AREA SACRA=ÀLSOS (bosco); l'albero sacro riceve una venerazione specifica e segna il legame tra
divinità e sito/comunità.
Lo svolgimento del rito prevede TRAVESTIMENTI RITUALI semplici o con maschere di tipo umano,
orride (Es: quella del santuario di Artemide Orthìa) o di tipo animale.
Si da attenzione: all'ABIGLIAMENTO che connota sacerdote o fedele che svolge un rito;
all'ACCONCIATURA, il capo non velato ma si insossano corone, bende o
copricapi ritual.
Corone-->diverse e quasi sempre vegetali, contraddistinguono il culto a seconda dell'essenza:
alloro x Apollo, mirto x Demetra e Afrodite, edera x Dioniso.
Bende-->variamente acconciate, completate da corone o elementi vegetali.
Copricapi-->meno noti, usati per le donne, come il PÒLOS (cilindrico).
STRUMENTI RITUALI:
Canestri: dentro i quali si portavano offerte o il coltello per il sacrificio nascosto sotto cereali.
Coltelli e asce: per uccidere l'animale.
Vasi: per raccogliere il sangue o per libagioni (forma più diffusa=PHIÀLE, coppa apoda).
Spiedi: per arrostire il cibo per il banchetto.
Pissidi e incensieri: per bruciare sostanze odorose dell'Oriente.
Strumenti musicali: per scandire il tempo delle azioni rituali.
La ricerca archeologica permette di ricostruire i comportamenti attraverso una documentazione diretta,
cioè i resti di cerimonie, pasti, strutture, strumenti, offerte e la loro destinazione votiva.
Lo studio del deposito votivo è uno degli aspetti più significativi dell'archeologia del sacro.
DEPOSITO VOTIVO
È la traccia archeologica lasciata da: doni votivi, sacrifici animali, offerte alimentari, libagioni.
È un insieme di materiali diversi, accomunati dal fatto di essere stati usati nell'attività rituale, il cui
accumulo dentro o vicino a un'area sacra è una scelta intenzionale.
La dedica di un oggetto è il gesto più semplice che un fedele ha per stabilire un contatto con la divinità,
in segno di venerazione, rispetto, gratitudine, o per vincolare lo scioglimento di un voto.
I doni dedicati si trovano quasi sempre in giacitura secondaria, cioè in depositi realizzati in occasione
delle "pulizie'' periodiche o delle fasi di rinnovamento, ristrutturazione o abbandono della aree sacre.
A volte questi accumuli rappresentano l'unica testimonianza di inizio frequentazione sacra di un'area, in
cui le forme architettoniche sono ancora poco svilupoate o non conservate.
Oggetti presenti: ceramica, pinakes (quadri votivi), gioielli, armi, naturalia.
SANTUARIO DI OLIMPIA:
è presente lo "strato nero", deposito secondario dovuto non ad accumuli uccessivi ma ad un'unica
operazione di dismissione con cui nel VII secolo furono interrati dediche e resti sacrificali accumulatisi
dal X secolo. Contiene statuette in terracotta e bronzo, ceramica,moggetti in metallo, ceneri e ossa
animali.
Per capire la collocazione primaria degli oggetti bisogna aiutarsi con le fonti epigrafiche e letterarie.
Il fedele voleva collocare la sua offerta in un luogo visibile, nei pressi dell'altare o della statua di culto.
TEMPIO DI APOLLO a Dreros (Creta):
-basamento in pietre
-teca litica piena di ossa e corna di capra
-trapeza in pietra antistante
Uno dei pochi casi in cui sono conservati in situ: 3 sphyrèlata bronzei, testine fittili, ceramica e
GORGÒNEION di bronzo.
KALAPODI: altro esempio di deposizione in situ, che ha però un significato rituale più specifico; è stato
un rituale di obliterazione che ha preceduto il seppellimento dell'area cultuale sotto al tempio classico.Del
sacrificio animale che si conclude col banchetto, si conoscono fase iniziale e centrale; ma dovevano
esserci pratiche anche per la conclusione della celebrazione per "ripulire" lo spazio sacro.
Gli scarichi secondari contengono infatti ossa, ceneri e carboni rimasti dopo il sacrificio, ma è difficile
distinguerli da quelli dovuti a offerte bruciate agli dei o dagli scarti di macellazione; perciò la ricerca usa
esami di labotatorio per distinguerne trattamenti e cotture per ricostruirne l'origine.
GELA: raro caso in cui sono in giacitura primaria i resti di un banchetto sacrificale; presenti intorno
coppe acrome capovolte, al centro isolate una brocca e una coppa dritte e nell'angolo in basso a destra una
statuetta fittile femminile.
BÒTHROI-->fosse appositamente scavate e sigillate per depositare ceramiche, doni votivi e resti
organici.
Le modalità di abbandono degli oggetti possono indicare il loro uso originario; per esempio la
collocazione capovolta dei vasi, usati per libagione, si applica a forme per versare o bere, serve ad
indicare lo svuotamento permanente.
CAPITOLO 5
IL MONDO DELLE PÒLEIS-->ARCAISMO
CULTURA ARISTOCRATICA
Aristocrazia=potere dei migliori, autorità gestita da un gruppo ristretto di persone all'interno della
comunità.
Oligarchia=emergenza di un ampio nucleo di famiglie che detengono posizione di privilegio.
Il termine GÈNOS in origine non indica una struttura gentilizia chiusa di tipo genealogico, ma un
organismo sociale più ampio; all'interno del gènos si può distinguere una linea genealogica principale
detta ÒIKOS, nucleo familiare.
Dopo il IV secolo: termine gènos include l'accezione gentilizi; perciò le grandi famigle tiranniche saranno
considerate òikoi e non gène e il capostipite apparterrà al gruppo più ampio di un gènos.
PHYLÀI=tribù che costituiscononla divisione principale della comunità, comprende le phratrìa.
PHRATRÌA=confraternita che include cittadini con culti comuni, comprende i gène.
GÈNE=elementi di un sistema più ampio.
All'interno della società emergono famiglie che partecioano in modo privilegiato alla gestione della cosa
pubblica; alcune vantano antenati mitici o sovrani; tutte prima si affermano con ruoli alle magistrature
pubbliche per poi confluire automaticamente in ruoli più importanti.
Difficile valutare la dimensione demografica del ceto dirigente, ma è possibile distinguere al suo interno
un gruppo di famiglie ristretto con grandi possibilità economiche e influenza politica.
Il comportamento funerario è uno deglo ambiti in cui si sottolinea la differenza sociale. In alcuni periodi
ampi settori della società erano esclusi dall'uso della tomba formale; il rituale funerario è un occasione in
cui la famiglia del defunto si esibisce; le differenze sono chiare nei corredi e nella tipologia della tomba;
quando la situazione tende ad omologarsi, le classi emergenti cercano elementi marcatori di status.
La cura del corpo è un impegno perseguito con attenzione e diventa elemento di distinzione.
Vasi fiugurati, oggetti importati, prodotti preziosi sono esibiti durante cerimonie pubbliche, matrimoni,
funerali.
Dentro la dimora aristocratica SIMPOSI e BANCHETTI sono occasioni semipubbliche per riunire
attorno al capofamiglia parenti e affiliati che contribuiscono a creare consenso; questo avviene
nell' ANDRÒN, stanza del convivio maschile, dove gli uomini mangiano su una klìne, importazione del
mondo orientale.
La produzione artigianale distingue le forme vascolari a seconda delle diverse operazioni e cerca di
organizzare attraverso un servizio da mensa che ruota intorno alla consumazione del vino.
Su questi oggetti, come su mobilio, stoffe e casse per custodire beni, vengono raffigurati:
- motivi di eroi e temi del mito (argomento privilegiato);
-soggetti della vita quotidiana degli aristocratici(banchetto/esercizio atletico/guerra/mondo della
cavlleria).
I SÈMATA
Inizio VI secolo-->AFFERMAZIONE DEL SÈMA (segnacolo) IN AMBITO FUNERARIO, di pietra o
marmo, nella forma del tutto tondo (statua) e del rilievo (stele).
Fenomeno documentato ad Atene e in Attica, che vogliono elaborare tipologie specifiche per l'indicazione
esterna del sepolcro, allo scopo di prolungare nel tempo io ricordo del defunto e il rapporto di questo e
della sua famiglia con la comunità dei vivi.
Non abbiamo un quadro esauriente delle modalità di utilizzo dei sèmata e non sappiamo associarli connle
relative sepolture e corredi funerari per ricostruire il rapporto con il defunto e la valenza economica e
sociale del monumento funebre.
Problematico è individuare le cause della fine del fenomeno, fissata intorno al 500-480, attribuita a:
•guerre persiane •leggi antisuntuarie che limitavano le spese per funerali e sepolture
•abbandono conseguente all'affermazione di un'ideologia eugualitaria
Diverse tipologie del sèmata:
●KOÙROS ●KÒRE ●FIGURE SEDUTE ●CAVALIERI
Le statue avevano basi separate con decorazione figurata a rilievo e policroma;
le iscrizioni recano, oltre al nome del defunto, il nome dello scultore che le aveva realizzate.
ATTICA=
KOÙROS DEL DIPYLON (600 a.C.):
-proporzioni monumentali
-figura allungata
-volumi arrotondati
-grandi occhi
-capigliatura a ciocche perlinate
KROISOS da Anavisos (particolare pregio):
-figura possente
-forte tensione
-ricca resa anatomica
ARISTOKIDOS da Mesogaia (particolare pregio):
-maggiore articolazione nello spazio evidente dalle braccia leggermente piegate in avanti
CERAMICA FIGURATA
Inizio VI secolo: produzione ateniese conosce profondo rinnovamento della morfologia, decorazione e
soggetti dei vasi.
Aumentano numero di pittori e botteghe che concorrono sul mercato con quelle corinzie.
La svolta è di carattere corintizzante, stimolata dal trasferimento da Corinto di artigiani.
L'incontro tra: ●POTENZA NARRATIVA DELLE RAFFIGURAZIONI PROTOATTICHE
●SORVEGLIATO DECORATIVISMO CORINZIO
dà origine allo "stile attico a figure nere"(figure dipinte in nero sul fondo chiaro del vaso,
con uso di incisione per i particolari interni, ritocchi in bianco e paonazzo,
sovraddipintura dell'incarnato femminile).
Si rinuncia alle monumentali composizioni protoattiche a favore della scansione dello spazio in registri
orizzontali di soggetto animalistico.
PITTORE DELLA GORGONE (600-580 a.C.):
-canonizzatore del nuovo stile, influenzato dalle tendenze corinzie.
-DÈINOS SU SOSTEGNO dall'Etruria-->Perseo inseguito dalle Gorgoni; inaugura lo schema che ha:
fregio narrativo nel registro superiore principale e teorie zoomorfe in quelli inferiori.
SOPHILOS (580-570 a.C.):
-caratteristiche simili al Pittore della Gorgone.
-primo a firmare come pittore e ceramista le sue opere.
-interesse per scene mitologiche, es: •giochi funebri in onore di Patroclo;
•cortei nuziali di Peleo e Teti e di Elena e Menelao.
Nel Ceramico di Atene avviene la specializzazione di alcuni atelier in determinate forme vascolari:
◆PITTORE DEL POLOS: grandi vasi
◆GRUPPO DEI COMASTI: coppe e skiphoi, dcorati con danzatori corinzi
Dopo il 570 e per tutta la seconda metà del secolo il volume e l'organizzazione del sistema aumentano,
mentr diminisce in numero di forme prodotte dai diversi atelier.
GRUPPO TIRRENICO (570-550 a.C.):
-solo in Etruria sono stati ritrovati 250 vasi (anfore ovoidi a collo distinto)
-decorazione con successione di registri amimali e vegetali sormontati da scena figurata, mitologica o di
vita quotidiana, espressa con ampio uso di colore e didascalie (a volte sostituite da scritte senza senso)
-firma più nota: Nikosthenes
NIKOSTHENES (570-555 a.C.):
-firma più nota devi vasi attici come ceramista
-inaugura il fenomeno dei BESPOKEN VASES, vasi esemplati su forme etrusche esportati in Etruria
-KÀNTHAROS FRAMMENTARIO da Acropoli di Atene:
•consegna armi ad Achille durante la preparazione delmcavallo
•isolamento del protagonista comunica phatos evocativo della tragedia incombente
-la sua bottega viene poi gestita dai figli che firmano col nome delmpadre coppe definite dei
PICCOLI MAESTRI, per il carattere miniaturistico della decorazione;
si tratta di nuovo tipo di kýlix di imitazione greco-orientale con decorazione figurata nel tondo interno
e nella zona tra le anse oppure sul labbro;
tra le anse può comparire iscrizione con firma o invito a godere del vino e della vita, o priva di senso;
soggetti miniaturistici sono di genere o episodi mitici.
LYDOS (560-540/30 a.C.):
-predilige forme grandi (anfore, hydrìai, craterina colonnette), ma anche esempi di pinakes funerari
-la sua formazione è basata sull'esperienza ateniese più antica
-capolavoro=DÈINOS FRAMMENTARIO DALL'ACROPOLI con Gigantonomachia:
•figure parzialmente sovrapposte; •particolari curati nel dettaglio e sovraddipinti in rosso.
-CRATERE A COLONNETTE: ritorno di Efeso all'Olimpo, accompagnsto da corteo dionisiaco.
PITTORE DI AMASIS (560 a.C.):
-originale nella scelta di forme e tematiche
-grande vivacità formale data da: •padronanza nel tratta •ritocchi policromi,
•frequente uso della linea di contorno per le figure femminili
-poco interesse per soggetti eroici
-a suo agio nelle rappresentazioni di corteggio dionisiaco (es:ANFORA A COLLO DISTINTO da Vulci)
EXEKIAS (550-530 a.C.):
-vasaio e ceramografo più notevole del periodo
-anfore decorate da soggetti epico-mitologici incentrati sulla figura di Eracle
-poche forme grandi (anfore, crateri a calice) e molti pìnakes funerari
-predilige temi epici trattandoli in modo originale, sottolineando i passaggi drammatici
-ANFORA A PROFILI CONTINUO da Vulci:
◆Achille e Aiace che giocano ai dadi
◆armi=alludono alla guerra in corso e al destino di morte che li attende (destino sottolineato dalle ripetute
raffigurazioni di Aiace che trasporta il cadavere di Achille rivestito da armi)
◆sicurezza dell'incisione,◆cura dei dettagli,◆varietà,◆eleganza (dei fregi accessori)
-inventa la KÝLIX SENZA ORLO DISTINTO DI TIPO A detta "ad occhioni" per la decorazione esterna
-nell'ambito dei suoi allievi viene inventata la nuova TECNICA A FIGURE ROSSE (530/25 a.C.):
fondo verniciato di nero e figure risparmiate nel colore dell'argilla, con particolari interni non incisi, ma
dipinti con vernice scura più o meno diluita, conferendo morbidezza al tratto;
superamento bidimensionalità delle figure nere.
PITTORE DI ANDOKIDES:
-primo che sperimenta la tecnica a figure rosse, però ancora influenzato dalla vecchia tecnica:
•uso limitato di linea dipinta per i particolari; •fondo bianco riprende la sovaddipintura delle carni
femminili.
-alcuni vasi sono "bilingui", in cui metà è decorata con scene a figure nere;
es: ANFORA BILINGUE DI TIPO A da Vulci, Eracle banchettante al cospetto di Atena.
Ultimo ventennio del VI-->sperimentazione di diverse possibilità:
•vasi bilingui; •vasi tutti a figure nere o rosse; •vasi a figure rosse su bianco;
•vasi a pseudo-figure rosse (sovaddipinte su vernice nera).
PIONIERI:
-primi a padroneggiare la tecnica a figure rosse
-ceramografi con caratteri stilistici omogenei con canoni di livello perfetto difficile da raggiungere
◆EUPHRONIOS (520-500 a.C.):
-il più celebre tra loro
-predilige vasi grandi (crateri a calice, anfore, pelìkai) su cui usa temi mitici e scene di palestra e musica
-sfrutta al massimo le potenzialità della linea per rendere plasticamente la figura umana
-CRATERE A CALICE dall'Etruria, trasporto cadavere di Sarpedonte damparte di Hipnos e Thanatos.
-dipinge soprattutto anfore a profilo continuo e a collo distinto con anse tortili;
es: ANFORA A PROFILO CONTINUO da Vulci:
•3 personaggi maschili impegnati in un kòmos; •attenzione al rendimento dell'anatomia e
delle figure in movimento;
•sull'altra faccia=partenza di Ettore.
COPPA=forma principale della produzione ateniese; difficile organizzare raggruppamenti stilistici a causa
della grande mobilità tra le botteghe, della diffusa omogeneità dei soggetti (scene di simposio, palestra,
dionisiache) e dell'influenza generale dei Pionieri.
PITTORE DI KLEOPHRADES (505-475 a.C.):
-allievo di Euthymides (impronta dei Pionieri ancora visibile)
-decora vasi con scene mitologiche (legate a: sfera dionisiaca, soggetti troiani)
-HYDRÌA VIVENZIO da Nola, drammatica rappresentazione dell'ultima notte di Troia
PITTORE DI BERLINO (500-480 a.C.):
-esce dalla cerchia dei Pionieri
-ceramografo prolifico (300 vasi) e raffinato
-ANFORA A PROFILO CONTINUO da Vulci:
•gruppo con Hermes; •satiro ebbro e cerbiatto (sovrapposti in spazio fluttuante su fondo nero del vaso,
con breve esergo come unico sostegno).
CORINTO: merita di essere ricordata tra le esperienze regionali;
-continua la preferenza per stile animalistico organizzato in registri orizzontali
-attenzione all'aspetto morfologico
-PITTORE DI EURYTIOS (615-590 a.C.): prima personalità di spicco;
•CRATERE A COLONNETTE da Cerveteri, con banchetto di Eracle
-nel corso del corinzo medio (590-575) e tardo (575-550)=
aumentano rappresentazioni figurate di soggetto mitologico, provocando:
•crisi della sintassi corinzia; •realizzazione di opere di grande impegno.
-poco dopo la metà del secolo la produzione figurata corinzia, eclissata da quella ateniese, si esaurisce.
LACONIA:
-fine VII-->le fabbriche adottano la tecnica a figure nere, avviando produzione molto apprezzata e
esportata, ma eclissata da quelle attiche.
-classe curata tecnicamente, la superficie è ingubbiata di bianco e la vernice nera brillante di qualità.
-forme di importazione corinzia (kýlix, piatto, pisside) o autoctone (làkaina) o varianti locali (hydrìai,
cratere).
-decorazione figurata si applica solo a KÝLIKES e a poche HYDRÌAI; le prime, con motivi floreali o
zoomorfi schematizzati e fregio narrativo interno a tutto campo, permettono di isolare le mani di alcuni
ceramografi.
Es: PITTORE DI ARKESILAS (575-560 a.C.):
•KÝLIX da Vulci, con scena di pesatura della fibra tessile; vivacità e ricchezza degli elementi
naturalistici.
L'attività edilizia nel Peloponneso dopo le guerre persiane rivela una ripresa, attestata in Corinzia dalla
ricostruzione del TEMPIO DI POSEIDONE a Isthmia (periptero dorico con tetto in marmo) e ad Argo
dove nell'agorà vengono realizzati molti edifici a carattere politico.
Intervento più rilevante è il TEMPIO DI ZEUS nel santuario di Olimpia:
-edificio realizzato per ospitare la grande statua crisoelefantina del dio, opera di Fidia;
-in continuità con la tradizione costruttiva locale, di cui questo tempio costituisce la massima espressione;
-peristasi di 6x13 colonne sollevate su una crepedine di 3 gradini;
-tripartizione del nucleo interno in-->pronao, opistodomo, cella tripartita in navate da due file di colonne
su due ordini sovraposti.
Rapporto proporzionale tra colonna e trabeazione tale da suscitare impressione di equilibrio e solidità
tipici dell'ordine dorico nel V secolo.
Dopo la fine della seconda guerra persiana, la difficile situazione politica delle pòleis greche d'Asia,
liberate dai Persiani, non consente una reale ripresa dell'attività edilizia.
Dati più significativi arrivano da Mileto, dove vengono ricostruiti abitato e tempio di Atena.
Occidente, prima metà V secolo, sviluppo tirannidi di: Agrigento, Gela, Siracusa.
480-470-->svolta nel linguaggio architettonico, soprattutto a Siracusa, con la costruzione del
TEMPIO DI ATENA sull'acropoli di Ortigia:
periptero dorico che introduce in pianta e in elevato, caratteri dell'architettura della
madrepatria; impraziosito da tetto in marmo di Paros.
Viene replicato con poche varianti nel TEMPIO DELLA VITTORIA a Himera.
Con l'introduzione dell'opistodomo e della doppia contrazione angolare, la nuova tipologia si diffonde
nelle città greche d'Occidente, tramite le officine itineranti cicladiche, la cui attività nella prima metà del
secolo è molto intensa per via della crescente richiesta di coperture in marmo.
Eccezione-->TEMPIO DI ZEUS OLÝMPIOS di Agrigento:
il colossale edificio si configura come recinto chiuso, scandito da semicolonne doriche alternate a
giganteschi telamoni, posti a sostegno della trabeazione.
LO SVILUPPO ARTISTICO DELL'ETÀ SEVERA
Periodo delle guerre persiane: inizio di un processo di rinnovamento stilistico-formale del linguaggio
espressivo delle pòleis greche, il cui esito è:
AFFERMAZIONE STILE CLASSICO.
Battaglia di Himera, 480: fine conflitto tra Greci d'Occidente e Cartaginesi
successo conseguito dai Greci d'Occidente sui Persiani
La necessità di restituire i simulacri distrutti o rubati dai Persiani, favorisce lo sviluppo di tecniche
precise: ACROLITI CRISOELEFANTINI (statue con scheletro in legno, rivestimento in oro per le parti
vestire e in avorio per le parti nude); esaltano con materiali e dimensioni colossali le divinità sotto laa cui
protzione i greci avevano combattuto e vinto.
Statue di culto e edifici templari accrescono la notorietà degli artisti.
Diversificazione nell'uso dei materiali in funzione delle nuove esigenze rappresentative:
-statue a tutto tondo=bronzo per elasticità
-sculture prontonali, fregi, sculture acroteriali=marmo di Paros
-statue di culto=avorio e oro
480-450=Fase di sperimentazione-->STILE SEVERO, nuovo linguaggio per rappresentare la figura
umana:
•resa del corpo più articolata
•maggiore compattezza dei volumi delle teste, grazie ai capelli raccorti sulla nuca
•abbandono frontalità
•visone frontale e di profilo nei tratti del volto, non più rese per piani separati
La difficoltà di datare precisamente le sculture ritrovate nella Colmata Persiana sull'Acropoli, non
consente di definire con certezza l'inizio dei questo processo.
STATU DI EFEBO sull'Acropoli di Atene:
contrapposizionegamba portante e gamba libera con conseguente sollevamento del bacinonlateralmente,
in contrasto con la frontalità del torace.
Sono presenti artisti di ambito ateniese e peloponnesiaco, con specifici rapporti di discepolato, che
testimoniano una consuetudine produttica strutturata, che si articola per botteghe e ambiti di
spacializzazione all'interno di queste.
Oggetto dell'attività dei BRONZISTI sono le importanti committenze nei santuari o negli spazi pubblici
della pòleis; occasione sono spesso: vittorie per agoni atletici/ celebrazione vittorie belliche.
Esempi:
◆AURIGA BRONZEO dal santuario di Apollo a Delfi, in onore di vittoria in agone atletico.
◆STATUA BRONZEA DI ZEUS O POSEIDONE a Capo Artemisio, per ricordare vittoria di Salamina;
il dio è nell'atto di scagliare il fulmine/tridente.
◆GRUPPO DEI TIRANNICI UCCISORI DI IPPARCO a Tivoli:
-per sostituire ad Atene quello collocato nell'agorà e trafugato da Serse.
-i due eroi sono affiancati; Aristogitone (il più anziano) alza il braccio coperto da mantello per proteggere
il giovane; Armodio (il più givane) sferra il colpo con il braccio sollevato.
BRONZI DI RIACE:
•rinvenuti nel 1972 nel mare di Riace;
•frutto di una committenza pubblica;
•raffiguranti atleti vincitori o eroi simili nello schema figurativo, ma con differenze nelle parti anatomiche
che hanno portato a pensare a un'anteriorità del BRONZO A (460-450) di età severa, rispetto al
BRONZO B (430-420).
Nel settore dei grandi cantieri edilizi si registra un forte incremento della scultura architettonica il cui
sviluppo tende a una sempre maggiore omogeneità di contenuti
TEMPIO DI ZEUS nel santuario di Olimpia (Libro).
L'uso di estesi sistemi figurativi a complemento degli edifici templari è attestata nei cantieri degli anni
immediatamente precedenti la metà del secolo ad Atene e in Attica;
i temi esaltano la figura di Teseo, proposta in parallelo con quella di Eracle e di Atena.
Es: TEMPIO DI POSEIDONE a Sounion:
•frontone con sculture in marmo pario raffiguranti temi legati al mito di Atena;
•fregio ionico del pronao è opera di maestranze insulari.
Nel secondo venticinquennio del secolo in contesti, soprattutto in Sicilia, sono privilegiati metope e
acroteri come spazi per la comunicazione.
Continua l'uso di metope figurate a Selinunte (Sicilia); il TEMPIO E è decorato su fronti di pronao e
opistodomo da metope con miti legati alla tematica del matrimonio; particolare è la raffinata tecnica di
realizzazione, che assemblea parti nude in marmo insulare delle figure femminili al campo metopale in
calcare locale.
LA PITTURA
In mancanza di originali la ceramografia e le fonti permettono di ricostruire solo in parte gli schemi e le
iconografie; rari originali come le lastre della TOMBA DEL TUFFATORE a Posidonia, lasciano solo
intravedere il rapporto figurativo e cromatico tranpittura e ceramografia.
Caratteristiche del periodo sono le MEGALOGRAFIE, lunghe anche alcuni metri e articolate per settori e
singole scene all'interno di composizioni complesse, concepite come decorazioni di edifici pubblici che
diventano vere e proprie pinacoteche.
POLIGNOTO (480-450 a.C.):
-attivo ad Atene;
-ESERCITO GRECO SCHIERATO DAVANTI A TROIA nella Stoà Poikìle nell'agorà del ceramico;
-l'ILIOUPÈRSIS e la NEKÝA nella Lèsche degli Cnidi a Delfi, edificio chiuso preceduto da vestibolo.
Altor celebre monumento ateniese provvisto di pitture era il THESÈION, santuario dell'eroe venerato
come fondatore, dove MIKON ha collaborato con Polignoto con una Centauromachia e storie di Teseo.
Entrambi i pittori non dipingono direttamente sul muro, ma su supporti che venivano poi fissati alla parte.
Le loro opere influenzarono lo sviluppo dell'immaginario figurativo, incidendo anche sulla scultura.
Nello stesso tempo comincia a svilupparti il settore delle scenografie teatrali.
Complesse furono anche l'organizzazione del cantiere del PARTENONE e la gestione delle diverse
officine specializzate nella lavorazione del marmo, delle squadre di carpentieri, pittori, decoratori,
necessarie per l'apparato decorativo e per la statuaria di culto.
L'insieme delle tematiche scelte, risponde a un preciso programma iconografico teso a esaltare il ruolo di
Atene in quanto simbolo della grecità vittoriosa contro i Persiani e la comunità cittadina nel suo rapporto
privilegiato con la divinità poliade.
Nelle metope gli schemi privilegiano gli schemi a due figure e si avvalgono di motivi peculiari;
es: CENTAUROMACHIA, mantelli per sottolineare l'azione di uno dei personaggi.
Nel fregio-->rappresentazione della processione:
-2 processioni diverse che partono entrambe dall'angolo sud-ovest del tempio;
-la prima si sviluppa sui lati ovest e nord;
-la seconda si sviluppa sul lato sud;
-si congiungono sulmlato est con la rappresentazione della società ateniese per ruoli e funzioni;
-i partecipanti hanno espressioni e pose sempre diverse e un ritmo incalzante che si conclude con la
solennità statica della divinità del lato orientale;
-parte superiore delle figure è più sporgente per migliorare la veduta dall'alto.
Nei frontoni le figure sono a tutto tondo e convergono verso il centro, dove si svolge il momento
culminante dell'azione narrata;
caratteristico è il trattamento del nudo maschile con varianti coloristice nella resa delle figure giovanili o
anatomie potenti in quelle più mature;
panneggi figure femminili segnati da pieghe di diverso spessore.
Nella cella orientale, l'acrolito crisoelefantino di ATENA PARTHÈNOS:
-raffigura la dea in epifania, con la destra tesa a sostenere Nìke e la sinistra posata sullo scudo;
-il mito di Pandora sulla base è rappresentato con figure di marmo bianco applicate su lastre di pietra nera
di Elusi.
STATUA DI AMAZZONE FERITA a Efeso (438-432):
-una delle opere più tarde di Fidia;
-proporzioni sottili e allungate;
-equilibrio precario esaltato dalle pieghe del chitone sollevato a mostrare la ferita.
KRESILAS:
-bronzista attivo ad Atene, Delfi e nell'Argolide
-RITRATTO DI PERICLE a Lesbo:
•ripropone il tipo iconografico dello statega, figura in nudità eroica con mantello, lancia e elmo;
•volto mostra un tentativo di caratterizzazione, percepibile nei tratti del volto e nel dettaglio del cranio
allungato.
DEMETRIOS (430-400 a.C.):
-interessato alla caratterizzazione fisionomica dell'individuo;
-ricordato come ritrattista;
-elabora una tipicità di categorie generali (vecchiaia, magrezza, obesità), poco accettata in una società
basata sull'egualitarismo tra i cittadini.
Durante questa fase le abitazioni si strutturano in modo complesso, con spazi diversificati per funzione,
distribuiti su 2 livelli; il secondo piano, spesso a nord della corte, accoglieva gli ambienti più privati.
CAPITOLO 9
REGNI E FEDERAZIONI
Informazioni significative giungono dalle nuove fondazioni urbane della Lega tebana:
Messene e Megalopoli, con cinte imponenti.
MESSENE (369):
•centro costituitosi in un lungo arco di tempo;
•sequenza degli spazi pubblici: da teatro a agorà, prosegue verso sud con importante santuario dedicato a
Asclepio, infine ginnasio, palestra e stadio.
•maglia regolare degli isolati, delimitati da strade prive di particolare gerarchia.
MANTINEA:
•ricostruita dai Tebani dopo la distruzione spartana;
•mura di forma ellissoide con comppesso monumentale centrale.
HALIEIS (Argolide):
•porto fortificato;
•iportante cinta muraria a difesa dell'abitato;
•quartieri sotto l'acropoli, organizzati secondo impianto ortogonale, ma seguendo assi divergenti.
ALICARNASSO (Caria-->altra area di sviluppo importante):
•di origine greca, rifondata nel 377;
•disposta su pendici di una collina che degrada verso il mare e prospetta su un bacino portuale;
•dislivello tra acropoli e porto superato attraverso una serie di piani terrazzati con monumenti importanti;
•sistema viario ortogonale;
•zona bassa: strutture portuali persso le quali si apre l'agorà;
•promontorio di Zephiria: palazzo e santuario di Apollo;
•centro: Mausoleo, grande monumento funerario della famiglia dinastica/ giardini/ fontane;
•parte superiore: terrazza del santuario di Ares;
•Mausoleo e palazzo funzionali alla gestione del potere;
•a nord dell'agorà corre la principale arteria cittadina, che unisce le maggiori porte delle mura;
•circuito difensivo del tipo GELÄNDEMAUER.
PIRENE:
•organizzata su terrazze intorno a poli monumentali;
•strade larghe delimitano isolati;
•cinta muraria molto estesa ingloba anche la cima della Teloneia che sovrasta la città;
•fortificazione: poche porte poste in corrispondenza degli assi principali/ torri quadrangolari nella
parte alta/ verso valle assume andamento a cremagliera (con denti).
CNIDO:
•struttura a terrazze scenografica;
•impianto viario ortogonale.
RODI:
•metà IV-->prime tracce di mura;
•rete viaria ortogonale con strade di dimensioni diverse, di cui le maggiori larghe 10m;
•aree distinte dalle strade principali e suddivise in isolati;
•rete urbana organizzata intorno al porto e a edifici rappresentativi, in un crescendo di ampie e basse
terrazze, fino alle pendici dell'acropoli
La CARIA conosce forte urbanizzazione anche nelle zone interne, dove gli abitati si caratterizzano come
le pòleis costiere. La politica degli Ecatomnidi del IV secolo, ha creato uno stato complesso che organizza
le sue risorse in funzione del controllo marittimo dell'Egeo meridionale attraverso i porti;
nelle regioni interne c'è gerarchia di insediamenti che hanno cambiato il paesaggio;
le città, racchiuse da cinte imponenti, sono sede di residenze reali.
Alcuni anni prima del 353 è stato costruita la TOMBA MONUMENTALE DI MAUSOLO:
-edificio dotato di ricco apparato scultoreo (es: STATUA DI ALICARNASSO) formato da circa 300
staute a tutto tondo, tripartite a seconda delle dimensioni in 3 gruppi collocati su piani diversi del podio;
-si configura come una delle più importanti esperienze artistiche del periodo, realizzato per celebrare
un singolo dinasta anziché una collettività.
-SKOPAS (Paros, 390):
•scultore e architetto;
•artista del Mausoleo;
•autore dell'apparato scultoreo e del progetto del Tempio di Atena Alea a Tegea (successivo al Mausoleo):
◆metope figurate su pronao e opistodomo;
◆fontoni scolpiti con: -caccia al cinghiale (est); -duello tra Achille e Telefo (ovest);
◆acroteri raffiguranti figure femminili in volo;
◆TESTA DI ERACLE e TESTA DI TELEFO, mostrano tratti dello stile dello scultore:
volti con accentuata espressività (angolo interno dell'occhio infossato, palpebra superiore gonfia
all'esterno) / direzione sguardo verso l'alto / bocca semiaperta.
-tipico dell'artista è la figura figura in forte movimento, secondo un moto elicoidale che parte dal basso e
culmina con lo spostamrnto indietro della testa; Es: MENADE DI DRESDA.
LEOCHARES (Atene, 390):
-scultore in marmo e bronzo;
-Mausoleo-->TESTA DI APOLLO dall'espressione patetica, simile all'Apollo del Belvedere;
-tratto distintivo è la costruzione scenografica delle figure che punta sull'enfasi dei gesti dei personaggi;
-lavora più volte per la casa regnate macedone;
Es: RITRATTO DI ALESSANDRO IL GRANDE dall'Acropoli.
EUPHRANOR (Atene):
-attivo tra 363/360 e 320;
-campi in cui lavora: statue maggiori del vero in bronzo e marmo, pittura, modelli di piccole dimensioni.--
APOLLO PATRÒOS dall'agorà del Ceramico:
•ricchezza del panneggio è un suo tratto aratteristico.
BRYAXIS:
-prima redazione del ritratto di socrate (decenni poco prima della metà del IV):
•calvizie; •naso camuso; •occi piccoli e vicini.
SILANION (Atene):
-bronzista attivo ad Atene e Olimpia;
-TESTA DEL PUGILE SATYROS:
•occhi piccoli sotto sopracciglia rettilinee; •capelli e barba folti e arricciati;
•modifiche del volto dovute allo sport praticato-->naso deforme e orecchie gonfie.