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Per una storia della tutela del patrimonio culturale

Legislazione dei beni culturali (Sapienza - Università di Roma)

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Roma antica
Prima l’arte era considerata con disprezzo, poi con il contatto con nuove civiltà si comincia ad apprezzare la
cultura. Augusto comincia a costruire tutti palazzi in marmo.

Plinio ci dice che,Agrippa mise davanti alle sue terme una statua di Lisippo e con Tiberio che credeva fosse
di sua proprietà la portò nel suo palazzo, ma il popolo reclamò e fù costretto a rimetterla dov’era.

Nasce l’dea che l’opera d’arte deve essere di dominio pubblico , e tutti i cittadini devono goderne.

Nascono due istituti molto imp. :

Dedicatio ad patriam= proprietario pone volontariamente un prorpio bene e lo mette a disposizione del
pubblico,affinchè possano ammirarlo.

Deputatio ad cultum= proprietario di un bene immobbile pone il suo edificio a disposizione di un gruppo di
religiosi a scopo religioso con la conseguente cerimonia di consacrazione.

Altro ep import ce lo dice Plutarco che Lucullo aveva una vasta collezione di libri ben scritti e cosa molto
importante aveva aperto le porte della sua biblioteca a tutti. Lasciava entrare i greci e chiunque altro

Prime disposizioni del 400


1300 giubleo. i papi erano i primi a pensare alla conservazione dopo il ritorno del papa da Avignone(1378) e
cercarono di riportare roma agli antichi splendori

Per primo Niccolo V,cerca di riorganizzare la città, Giulio II con la “renovatio urbis”

Martino V COLONNA 1425 definisce sacrilegio danneggiare gli edifici, e nomina i MAGISTRIM VIARIUM che
si occupavano di manutenzione della città, e di demolire gli edifici addossati alle antiche fabricche.

Pio II 1462 vieta demolizioni e spoliazioni degli antichi edifici e ruderi e l'uso di pietre antiche ponendo la
scomunica e la confisca dei beni

Sisto IV 1474 bolla che proibisce la vendita/alienazione delle opere d'arte che erano nelle chiese infine
fonda l'accademia di San Luca cioè l'accademia degli artisti,per riunire quelli da lui scelti e protetti. dona nel
1471 un guppo di bronzi del Laterano al Campidoglio sede del comune,cioè li restituisce al popolo e nasce il
Museo Capitolino,tra i bronzi c'erano la laupa e la testa di costantino. Nomina ne 1477 Bartolomeo Sacchi
Prefetto della biblioteca vaticana,e da allora il prezioso contenuto viene valorizzato e protetto.

Gregorio XIII 1574 pone un vincolo sulle cose private limitandone la dispersione e dicendo che l'interesse
pubblico è più importante di quello privato.

Nel 1571 in Toscana è emanata una legge che proibisce di rimuovere iscrizioni memorie e armi preesistenti
degli antichi edifici pubblici e privati.

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RINASCIMENTO
1515 Raffaello è nominato Prefetto della fabbrica di San Pietro e quindi ispettore generale delle belle arti da
Leone X che riflettè sul vero ruolo dell'antico che era assolutamente neccessario proteggere e custodire e
ciò spetta al papa mettere fine aquesto e alla distruzione degli antichi edifici. cosi nasce il protezionismo
culturale cosi che lo stato può controllare e porre delle limitazioni ai proprietari di determinate cose per il
loro valore. Raffaello lamentò lo scempio compiuto ai danni dei marmi antichi per la costruzione di edifici
nuovi. 1534 Paolo III nomina Giovenale Manetti Commissario delle antichità per vigilare e conservare gli
edifici e impedire l’esportzione di oggetti fuori roma.

Con la controriforma e il concilio di Trento si ricerca la chiesa delle origini e nel 1578 cè la riscoperta delle
catacombe.

Toscana
I vari provvedimenti degli stati italiani si susseguono ma nessuno ha un effettiva incidenza. uno dei principali
problemi degli stati riguarda l'estrazione:

cioè l'esportazione di opere d'arte fuori i confini degli stati, e nel 1597 ci fù un primo bando emanato dal
graduca di Toscana per vietare l'estrazione di pietre mischie e dure molto di moda per fare decorazioni e
visto che servivano al duca si limita l'esportazione all'estero. la pena era la requisizione degli animali e delle
pietre, e una pecuniaria di 25 scudi.

altra legge del 1602 divieto di estrazione per le opere di 18 artisti morti,ma non vale per i quadri
paesaggistici e ritenuti di minore importanza e per quelli di autori viventi

Stato Pontificio
nel 1624 con l'editto Aldobrandini che proibisce l'estrazioni di antichità e istituisce l'obbligo di denunciare i
resti trovati entro 24 ore,e serviva una licenza,pena 500 scudi e perdita delle opere oltre a varie torture.

1646 atto del cardinale Sforza dove si dice del divieto di esportare intagli medaglie iscrizioni,che serviva la
licenza e denunciati entro 24 ore contenendo un elenco dettagliato dei beni sottoposti a tutela, il più ora
agli estrattori o operai,anche i facchini che li trasportavano sono sottoposti a pene. Pena perdita degli
oggetti e 500 ducati d’oro e frustate.

Editto Altieri 1686 editto spinola del 1701 e 1717 riprendono ribadendo i precedenti sul divieto di
estrazione, mentre quello del 1704 estende il divieto anche ai libri e manoscritti iscrizioni antiche e
scritture . aggiunge una licenza obbligatoria per l’esercizio del commercio di antichità e opere d’arte. Altra
speciale tutela era prevista per le iscrizioni, divenne assolutamente vietato rimuoverle c'era un grande
interesse per la carta perche usata per incartarci i vari oggetti e trasportarli e quindi serviva un controllo
infatti venne ordinato a tutti i librari, pizzicaroli di notificare i loro libri

1726 editto del cardinale Albani proibisce anche di scavare in prossimità dei vecchi edifici,senza una
espressa licenza

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1750 editto cardinale Valenti proibisce la vendita ai forestieri di oggetti falsi. poi riunisce bene gli editti
precedenti e ribadendoli,inoltre organizza amministrativamente le competenze come quella esclusiva per i
beni culturali che spetta al Camerlengo e estende i divieti di scavo e manomissione anche alle antiche
strade.

Protezione in Toscana
Nel 1731 con la scoperta delle tombe etrusche cè un enorme interesse culturale che porta alla creazione di
numerosi falsi,e nel 1744 nasce una deputazione a Volterra per far si che in futuro non vengano alterati i
moumenti antichi e che nessuno crei più false copie. dove si dice che per poter fare scavi e ricerche serve un
autorizazzione dallo stato,e deve essere indicato il luogo e tutto cio che è stato trovato. il museo civico ha il
diritto di prelazione sugli ogg trovati e ha tempo 1 mese per esercitarlo. Se si viola le leggi il museo confisca
tutti i beni trovati nel 1780 però si liberalizza il commercio dell'antiquario con Pietro Leopoldo non più
sottoposta a una licenza ma occorre solo denunciare cio che è stato trovato alla reale galleria affinche scelga
cio che merita l'acquisto.

Tutela a Napoli
Carlo 3 borbone grazie alla madre Elisabetta Farnese diviene prima duca di Parma e Piacenza 1731 . Nel
1738 diviene re del regno di Napoli e promuove gli scavi di pompei ed ercolano e istituisce la reale
accademia ercolanese nel 1755 per condurre gli scavi in modo più organico e scientifico,ma molti scavi
vengono fatti da privati e molte cose sono vendute all'estero. e nel 1755 emana un dispaccio alla Reale
camera della sommaria due leggi(LVII e LVIII)(57 e 58) per la salvaguardia del patrimonio artistico dove la
salvaguardia dell'identità storica assume la dimensione di idea nazionale e quindi nessuna persona può
estrarre o fare estrarre e vendere qualsiasi cosa e venderle all'estero senza la licenza, pena:la perdita degli
oggetti le pene sono molto più severe che della chiesa es si punisce anche il tentativo di estrazione e
addirittura si proibisce di copiare gli elementi antichi. Nel 59 quando lascia Napoli non portandosi via nulla
perche riteneva tutto ciò proprietà dello stato.

Settecento e Gran Tour

Col neoclassicismo e illuminsmo il clima cambia, cè il gran tour e tutti volgiono viaggiare in italia. Il
commercio clandestino della vendita di opere d’arte all’estero,crebbe in modo vertiginoso,oltre alla grave
crisi economica degli stati italici e la decadenza delle varie famiglie nobiliari e la crescita inarrestabile della
borghesia. le varie collezzioni divengono inalienabili per far si che non vengano vendute all'estero e i papi
cercano di coprare tutte le collezzioni delle famiglie nobili in rovina per difendere l’eredità del passato.

e vanno tutte nei musei(capitolino, vaticano e bibblioteca vaticana)poi si fa in modo che 1/3 delle cose
trovate vada allo stato e impedendo l'esportazione si limitano le perdite. clemente XII autorizza il lotto nel

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1727 e il compenso speso per il restauro, e alla creazione di altri,come fontana di Trevi e il palazzo della
Consulta. in toscana i medici si estinguono e Anna Maria Ludovica lascia allo stato tutte le collezzioni dei
medici, ma non vanno spostate da firenze e devono essere pubbliche.

Lombardia e Venezia
A milano nel 1745 Maria teresa d'austria vieta a tutti coloro che lavorano con l'arte di dipingere o ritoccare
opere prima che l'accademia le visiti. anche per fare il pittore serve una licenza e essere riconosciuto come
virtuoso. infine di tenere esposte per terra e nel fango opere immagini sacre dei principi e il divieto di
esporli nelle piazze pubbliche,come fosse cosa vile e meccanica. a Parma niente può essere esportato senza
il consenso dell'accademia di belle arti. Venezia era la fornitrice ufficale delle opere d'arte per i paesi
stranieri. e anton maria Zanetti per risolvere il problema fa un elenco di tutte le opere esistenti e degne di
tutela e nel 1773 è ispettore generale fa il catalogo e impedisce l'esportazione,inoltre deve dare lui una
licenza per approvare un restauro.

Napoleone e Pio VII e il pirografo


Pio VII nel 1802 emana il chirografo dove vengono riportata tutte le disposizioni dal 400 in poi per la
protezione del patrimonio ponendo le basi per l'editto Pacca del 1820,a cui si ispireranno tutti gli stati
preunitare, tranne il regno di sardegna perche di ideologia illuminista. 1796 inizio campagna napoleonica e
occupazione di roma nel 1798. con i trattati di pace di campoformio1797 napoleone esige da tutte le nazioni
occupate enormi quantita di opere come risarcimento d'anni e crea il Musèe Central des Arts perfezionando
l’dea che tutti debbano avere il diritto di visitare i musei. Nel Louvre mette tutte le opere rubate nel mondo
e dove mette tutto. il chirografo è fatto per reagire al sopruso fatto(primo strumento moderno contro
sfrenatezza di abusi e di vendite di bassa macelleria) con l'aiuto di Viconti e Canova ispettore generale delle
belle arti,la fondazione di una storia dell’arte che,per l’archeologia porta il nome di Winckelmann, e Carlo
Fea commissario delle antichita e agli scavi,ispiratore del documento insieme a Canova.Le ragioni del perché
Pio VII lo fa è che le opere antiche accrescono la celebrità di Roma distinguendola dalle altre,richiamando i
pellegrini, e contribuiscono alla formazione di nuovi artisti. Chiama Canova come LeoneX chiamò
Raffaello,Rinnova tutte le disposizioni precedenti,a tutto il patrimonio,mobile asportabile ed
esportabile,pubblico e privato. Niente può essere estratto dallo stato e a nessuno è permesso concedere
licenze per l’estrazione . Stessa cosa per gli stranieri,la vendita è permessa solo all’interno della città. solo le
opere di viventi possono circolare liberamente. Si instaura un criterio di protezione fondato sulla
compilazione di elenchi;si intima a tutti i privati possessori di gallerie pitture musei ecc di dare un esatta
assegna con un controllo annuale sulla conservazione. Le pene sono perdita di tutti i beni e pene corporali e
pecuniarie. Il chirografo ha allargato la nozione di patrimonio nelle cose da preservare,il controllo dei beni
dei privati,e una struttura amministrativa che garantiva una sorveglianza efficace. Nasce il museo
Chiaramonti

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