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Diritto canonico

Il decreto di Graziano è del XII secolo si diffonde in Europa, viene aggiornato, non ordinano le fonti
in ordine cronologico, abbiamo il liber extra, liber sexstus , abbiamo poi ulteriori collezioni le
extravagantes comunes che sono collezioni che vengono composte nei secoli successivi per ordine
del pontefice, non nascono come collezioni private, ma vengono elaborate da alcuni importanti
giuristi (S.Raimondo), vengono costituire il corpus iuris canonici che insieme al corpus iursi civilis,
entra a costituire il secondo grande pilastro dello ius comune. Si affermano sulla scia di graziano, la
scienza canonistica, gli importanti canonisti si dividono i decretisti e i decretalisti(commentatori
delle successive collezioni di Graziano), il corpus iuris canonici , il fondamento dell’ordinamento
canonico, fino alla codificazione , i decreti del concilio di Trento(metà XVI), integrato poi nel corso da
successive decretali pontificie che si fanno più rare raccolte delle bolle pontificie dei documenti
provenienti dalla curia romana che hanno il comito di aggiornare il contenuto delle fonti già raccolte
nello ius canonico. Al termine di questo periodo classico, il diritto canonico si presenta come un
ordinamento molto sviluppato raccolto nel corpus iuris canonici. L'epoca classica del diritto canonico
si conclude con la celebrazione del concilio di Trento, che vi si arriva per effetto della riforma
protestante che ha la sua data di avvio nel 1517 con l’affissione delle tesi di Lutero , fortemente
contestatrici delle forma della dottrina di indulgenza. La riforma luterana è il frutto di un percorso
che inizia a fine tra-inzio quattrocento quando la chiesa entra in crisi, riemerge il fenomeno della
simonia(compravendita delle cariche ecclesiastiche), emerge il pluralismo degli incarichi ecclesiastici,
un solo prelato può essere titolare di numerosi benefici ecclesiastici. Per ragioni di carattere
economico. La curia romana assume sempre più i caratteri di una corte romana, la santa sede
diventa il principae mecenate, questa svolta di mecenatismo è determinata da prestigio politico. Si
rafforza il ruolo del pontefice come monarco dello stato pontificio. Questo insieme di circostanze
all’inizio del 500 la chiesa romana si è allontana dall’originaria ispirazione evangelica, in Germania
viene indetta una campagna di raccolta fondi per la costruzione della basilica di S.Pietro eretta
mediante la concessione di indulgenze rilasciate a fronte, nei confronti di questa prassi ritenuta che
si scaglia questo monaco Martin Lutero, affligge queste tesi, con una prassi , questa contestazione,
mediante 95 tesi che riguardano non solo la dottrina delle indulgenze ma anche la visione
sacramentale della chiesa(espressione di un potere abnorme acquisito dalla santa sede), questo
dibattito che sorge in ambito accademico assume rapidamente in area tedesca un contenuto di
carattere politico, molti principi tedeschi assistono a questo movimento di contestazione, Carlo V
sperava di poter ricomporre questo conflitto con questo contrasto venutosi a creare per il timore di
perdere il controllo e il dominio di una parte delle regioni tedesche, per sottrarsi al dominio
dell’imperatore(imperatore del sacro romano impero). L'adesione alle tesi di Lutero ne attenuavano
il potere dell’imperatore. Gradualmente aderirono a questo movimento di protesta il principe
elettore, parte della Sassonia. La riforma protestante conobbe momenti di grande drammaticità,
anche i contadini cominciarono a ritenersi liberi, ci fu una ribellione dei contadini ai principi tedeschi
repressa nel sangue, luterò temeva che questa ribellione dei contadini un evento contrario ai suoi
propositi, fu lui stesso ad invitare i principi a reprimere. Alla base della diffusione della riforma
protestante vi furono ragioni di natura ecclesiale ma poi soprattutto ragioni di natura politica. Di
fatto la riforma protestante fu alla base della ascesa degli stati nazionali, monarchie nazionali, stati
che reclamavano un’emancipazione dal potere universale dall’imperatore e dal Papa. La riforma
protestante fece emergere questo processo di graduale frammentazione assecondato da questo
evento che avviò ad una frammentazione religiosa dell’Europa, frammentazione anche sul piano
politico il sacro romano impero restò formalmente in piedi fino al 900 in area tedesca ma andrò in
contro ad un processo di graduale frammentazione. La parte settentrionale delle Germania si avviò
ad un ulteriore emancipazione del potere imperiale. L'imperatore del sacro romano impero , perse
gradualmente la sua centralità e ascesa delle monarchie nazionali, principati, ascesa delle città stato.
Laddove si diffuse la riforma protestante il diritto canonico non ebbe più vigore, Lutero quando
ricevette la bolla di scomunica, emblematicamente bruciò il corpus iuris canonici volendo contestare
la stessa dimensione giuridica della chiesa vista da lui come perversione, frutto di un abbandono
della chiesa dell’origine, ritenendo che la chiesa con la sua organizzazione giuridica non
corrispondesse allo spirito evangelico, vi fosse una contraddizione , una comunità retta dal vangelo,
perché per Lutero il diritto era un bene per la comunità civile, ma per la vita del cristiano , il fedele
deve non prendere parte alla vita politica o se ritiene di farlo, di fare con estrema prudenza. La
salvezza è un dono gratuito incommensurabile della grazia di Dio, tratta caratterizzante è la dottrina
della predestinazione(l’uomo è predestinato alla salvezza o alla perdizione), dio con la sua
insindacabile potestà concede o meno la grazia, la chiesa non può essere intesa come un sacramento
di salvezza . Nella dottrina luterana i sacramenti vengono abbandonati ad eccezione del battesimo
ed eucarestia, visti più come simboli che come effettivi strumenti, della dottrina luterana e calvinista
ci sono i pastori e pertanto nei paesi che aderiscono alla riforma protestante il diritto canonico viene
abbandonato e le comunità cristiane disciplinate dallo stesso principe, in forza di questo
presupposto, lo stesso diritto viene condannato nella dottrina protestante, ciò non avviene nella
chiesa anglicana, nasce su presupposti politici, la chiesa anglicana continua a reggersi
sull’elebarazioni successiva ma delle originarie fonti canonistiche. La riforma protestante come
primo effetto importante ha come effetto quello di circoscrivere l’area tedesca, ma anche i paesi
scandinavi. Nell'area cattolica la riforma protestante determina il concilio di Trento, si svolge dopo
inutili tentativi dell’imperatore di trovare una riappacificazione all’interno dell’area tedesca, questo
no avviene, nella prima metà del 500 si verificano guerre di religione tra cattolici e protestanti , tra
imperatori e principi tedeschi che avevano aderito, le guerre religione si concludono cpon un
trattato di pace che apre le porte ad un concilio di Trento, prendendo atto della divisione dell’impero
tra principi che avevano aderito alla riforma, il concilio d Trento prende atto di questa situazione,
mira da un lato a rafforza l’unità della chiesa cattolica, precisando il fondamento dottrinale della
chiesa cattolica insistendo e ribadendo i principio del diritto canonico , dall’altro il concilio di Trento
è quello che fissa in modo definitivo la dottrina dei sacramenti nella chiesa cattolica, così come la
conosciamo oggi. All'epoca la dottrina non era stata oggetto, la riforma protestante induce ad una
forte riflessione della dottrina sacramentale, fissa al canone dei testi sacri. Fissa i criteri
interpretativi, la riforma protestante aveva anche affermato che in forza del battesimo ciascun
criariano è ibero di approcciare, interpretare i testi savri, unica fonte del diritto divino è la bibbia che
deve diventare patrimonio comune di tutti i fedeli. Accanto ai testi sacri la Tradizione è stata
ondividuata come fonte , non è tato un testo ma la comunità cristiana ad essere interprete della
parola di dio. Gli stessi testi sacri sono parola di dio mediata da comunità. Gli apostoli che vivono
all’interno di una comunità non vengono iscritti all’epoca di gesu, ma più tardi. La dottrina
protestante ritiene che l’unica fonte sia il texo, approccio diverso, eliminare ogni forma di
mediazione, ciascun fedele è libero di interpretare il testo sacro, libertà che fu alla base della
progressiva frammentazione della comunità protestante, dopo Lutero fu quello calvinista, sorsero in
Inghilterra e negli USA, si distaccarono dal ceto originario, la chiesa anglicana del regno unito su
questo problema è più aperta, non c’è un unit nell’interpretazione dei testi sacri, anche la chiesa si è
sostanzialmente allineata. Contestualmente a questo rafforxamwnto il concilio di trento emanò
importanti decreti di carattere giuridico per rafforzare l’apparato giuridico della chiesa,introdusse il
principio della residenzialità dei vescovi per porre fine al fenomeno della pluralità degli uffici
scolastici, ognit tiolare dell’ufficio ecclesiastico debba essere legato al territorio, avere natura
resideziale, non può essere titolre di più incarichi ecclesiastici. Con Il concilio di Trento fu il decreto
introdotta la forma canonica di celebrazione del matrimonio, prima non c’era e si era posto il
problema dei matrimoni clandestini. Il decreto tamezi del concilio di trento si fini della validità del
sacramento la forma canoncia della celebrazione(scambio del consenso davanti ad un ministro del
culto, che ha il compito di registreare nei registri della parrocchia, l’avvenuta celebrazione della
parrocchia). Il concilio di Trento all’istituxione in tutte le parrocchie dei registr. Il concilio dittento
ebbe la funzione da un lato verso l’esterno riaffarmando la dottrina della chiesa, il principi odi unità
della cheisa viene fatto all’iuyerno della chiesa medesima procedendo ad una riorganizzazione
dell’apparato ecclesiastico; il concilio di trento con norme di carattere morale irano ad un frecueoro
del carattere spirituale della chiesa, ad una disciplina più rigorosa. Fu alla base del sorgere di un
nuovo orrdine sociale, i teatini, sorgono i primi ordini dedicati all’assistenza degli infrmi.

A Partire nuova branca del diritto canonico, denominato diritto emissionario, vengomo assoggettae
ad un diritto canonico differente da quello in vigore, sottopsoto ad un diritto canonico che risente di
queste terre e che introduce istituti nuovi, da parte del diritto canonico universale, si avvia lo ius
missionarum. Questa successiva fase di sviluppo fino all’epoca moderna fino al 1800. Fino alla
rivoluzione francese.

Questi swcoli che vanno dal XVII al XIX si verifica un processo di ulteriore processualizzaizone del
diritto romano, le condizioni sono mutate rispetto al concilio di trento, la chiesa cattolica è presente
di fatto solo in una parte dell’europa , il suo obiettivo è rafforzare l’unità della chiesa, importante
diventa il rapporto con le monarchie nazionali anche nell’area cattolica e si sviluppa, un'altra branca
diritto denomianto diritto pubblico ecclesiastico esterno che è quel dirittp che si sviluppa nei
concordati,m in quei ytrattati che vengono stipulati dalla santa sede per disciplinare. Dove vengon
oelavorati gli istituti particolari, dove viene disciplinata l’organizzazione ecclesiastica , fortemente
soggetta alle autorità civili. Al diritto canonico racchuso , rivolto alla vita intern della chiesa, si
aggiunge nei singoli territori il diritto destinato a disciplinare la vita della chiesa, frutto di un
compromesso con la vita civile, che tendono a far valere le proprie prerogative. Si sviluppa accanto al
diritto canonico tradizionale, questo diritto pubblico ecclasistivo esterno che s cocnretizza nei
conrdati che diventano uno strmento con cui la chiesa è costrwtta a cedere una serie di prerogative
a favore dellpo statp, a questo punto la preoccupaizone della chiesa è qeulla di non perdere
l’appoggio delle monarchie cattoliche rimasye fedeli, in grado di sottoporla, in ogni caso in questo
peiodo il diritto canonico continua ad essere riconosciuto come seppure perdendo di frotne al diritto
dello stato continua ad essere diritto vigentr dei singoli stati, il matrimonio viene celebrato.
L'organizzazione ecclesiastica mediato dalla disciplina concordataria è diritto vigente, nelle onarchie
vi è l’istutzione del foro ecclesiastico, salvo reati di lesa maestà.

Ulteriore svolta che avviene è introdotta dalla rivoluzione francese, dai principi che si diffondono in
tutta europa. La rivoluzione francese introduce, anticipata dal movimento illuminista una serie di
principi che tendono a scindere la dimensione religiosa rispetto alla dimensione civile, politica,
movimento illuminista, afferma il principio dell’uguaglianza del cittadino, per lo stato liberale ottoce
tesco l’appartenza religiosa del cittadino è un fatto irrilevante, la rivoluzione franxese introduce, il
cittadino in quanto membro, vive all’intenro di essa senza distinzione religiosa, le stesse comunità
religiose che perdono il rolo di fonte legittimante del potere politico.

Forma di stato: stato liberale , emanciparsi da ogni forma di autorità, anche religiosa. Alla base
abbiamo la codificazione: code napoleon alla base . La codificazione è l’anello di concgiunzione con
la nascita della classe borghese, mira a distaccars all’ancient reime che si era sviluppato nel corso dei
secoli.

Il modello della codificazione si distacca da questo modello giuridico , traduce l’obiettivo, creazione
di una società, di cui simbolo diviene la codificazione, legge organica che mira a disciplinare la vita
sociale. Con la codificazione. il diritto canonico non ha più spazio, quindi viene accantonato il
modello dello ius canonico, lo stesso istituto matrimoniale non viene più riconosicuto e viene
introdotto il prinipio del matrimonio civile. Tutt'ora in Francia il codice napoleonico è in vigore,
largamente modificato.

L'adozione dei codice in Italia:1865

Periodo di forte crisi, la chiesa si vede sempre più assediata, porta alla perdita del potere temporale
da parte del pontefice. Nel 1870 con l’occupazione della città di Roma il pontefice perde il potere
temporale, questo elemento che incde anche sul diritto canonico, perdita di ogni rilevanza del diritto
canonio che nello stato pontificio. Rimane come diritto spirituale, non più riconosciuto dall’autorità
civile, questa fase del diritto di evoluzione del dititto canonico che si traduce in un momento di
piegamento del diitto canonico su se stess, trova culminen nella codificazione del 1917, promulgato
il primo codice di dirittto csnonoico della chiesa da Benedetto XVI, questa linea evolutiva , la
prduzione l’evoluzione del dirtto csnonico sconqexo aveva determianto l’accumukazione di fonti
infinite per cui la stessa conoscenza.

Ci fu istanza di semplificazione, nel corso del concilio vaticano , necessità di rifondare la riforma
giuridica della chiesa in modo autonomo, non trovava più sostegno negli ordinamenti civili, si
trattava di rifondare in modo autonomo l’ordinamento canonico rispetto agli ordinamenti civii, la
forma del codice si prestava a questa funziome. Questa esigenza fu avvertits nel codicli odel vaticno
I, fu Pio X ad avviare queta riforma del diritto canonico adottare lo stumento della codificazione per
riformare il diritto canonico, i l suggeritore di qeusto nuovo fu in realtà Pietro Gasparri, cardinale in
seguito e inizialmente suo segretario. Dietro Gasparri aveva studiato in un’università con sede a
Parigi , principale sede di studi canonistici ancora oggi, lui aveva avuto modo di cogliere con mano gli
aspetti positivi della codificazione, fu lui a suggerire al pontefice l’idea di avviare una innovazione su
riforma del modello del codice. Le codificazioni avevano la pretesa di divenire l’unica ed esclusiva
forma di diritto in capo allo stato dove l’ancien regime. La codificazione assunta dslla chiesa come
strimento di semplificazione e come risposta al processo di gradiale esckusione del diritto canonico
negli ordinamenti civili, in forma autonoma, però il contenutp del codice del 1917 nei suoi principi e
nelle norme rifletteva il diritto canonico fu una grandissima novità nella storia del diritto canonico
perché introdusse uno strumento di semplificazione e determinò un certo distacco, ma il contenuto
di queste norme rifletteva(no innovativo)l’evoluzione che il diritto canonico aveva avuto nel corso
dei secoli. Il contenuto del codice del 1917c era il diriitto tridentino, ma nella forma di innovszione
del codice . Il alvoro di codificaizone di Pio X venne proceduta da uno statuto per sottolineare la
difficoltà di questa impresa

Questo codice ebbe grande importanza nella chiesa, divenne uno strumento di semplificazione che
consentì a tutti i membri della chiesa di poter conoscere le norme attraverso le quali la chesa vivva
giuridicamente, il diritto canonico era divenuto per la sua colessità estraneo , lontao difficolmente
comprensibile agi stessi membri del clero e il codice contribuì a rafforzare all’intrrno della chiesa
stessa. L'importanza del codice fu quella di uniformare , straordinario strumento di unità, codice che
per suo contenuto era destinato con l’evoluzione dei tempi a partire con il concilio vaticano II a non
essere più adeguato.

Lezione 18/10

Il codice del 17, fu una grande novità dal punto di vista formale, lo strumento giuridico utilizzato dal
pontefice per meglio organizzare le innumerevoli norme canoniche riprodotte nel corso dei vari
secoli. Dal punto di vista un diritto tridentino dal punto di vista dei contenuti
Codificazione : per sua natura mira a porre l’ordinamento giuridico su nuove basi, rappresentò una
novità.

Il diritto canonico recepì questo strumento come mezzo di semplificazione del diritto canonico senza
sposarne l’ideologia (racchiudere in un solo testo tutta l’esperienza giuridica di una società), questa
ispirazione ideologica non viene abbracciata dal codice del 17, le consuetudini continuano ad avere,
il diritto prodotto dai vescovi continuano ad avere legittimità. Tappa conclusiva di un processo di
centralizzazione, dal concilio di Trento fino al codice del 1917 , anche per le vicende storiche, congro
to con lo stato, il pontefice divenisse , prevalente autorità produttiva di norme giuridiche all’interno
della chiesa.

Il codice del 17 , la decisione di procedere ad una codificazione per riordinare tutte le molteplici
fonte accumulate negli ultimi secoli, il codice fu in concreto promulgato nel 17 a seguito di un
intenso lavoro, perseguito dal Cardinal castalli, promulgato da Benedetto XV nel 1917. Periodo
storico molto particolare. Il codice del 17 dal punto di vista dei contenuti rappresenta, chiude un
ciclo storico che è quello del ciclo tridentino. Da un punto di vista celle categorie giuridiche apre una
nuova fase, codificazione. Il diritto canonico prima si era sviluppato dalle collezioni canoniche. Da
Graziano partano queste collezioni, le collezioni erano una fonte normativa fortemente, in essa si
rifletteva la perenne. La codificazione mira ad una sistematizzazione dell’ordinamento.

Il codice del 1917 ebbe grande successo all’interno della chiesa, strumento di facile accesso anche da
parte dei membri del clero, laddove prima il codice del diritto canonico era divenuto di tale
complessità da poter essere consultata solo da esperti, il codice del 1917 traducendo le molteplici
fonti del diritto canonico in 2900 canoni, sforzo di grande semplificazione. Il codice del diritto
canonico divenne uno strumento utile opera tutti i parroci: traduceva termini canonici, l’intera
struttura della chiesa riportando i principali, disciplina l’amministrazione di sacramenti. Divenne un
utilissimo strmento pastorale, accessibile anche ai laici. Vi è un'unica versione ufficiale, in lingua
latina. Vi furono tradizione anche in lingua italiana, ma non erano tradizioni uficiali per uso da parte
di quelli che non conoscevano molto il latino. Questa sua origine pontificia si rifletteva in un’uncia
verso.il codice del 17 mostrò la sua inadeguatezza perché i contenuti erano quelli che si erano
sviluppati nell’epoca tridentina(disciplina di sacramenti, l’organizzazione ecclesiastica), riflettevano
un modello di chiesa che da li a poco avrebbe presto manifestato i suoi limiti. Il codice del 17,
negativo dal punto di vista della scienza canonica questo codice rappresentò il momento di forte
allonamento del diritto canonico dalla teoilogia e attaccamento ai diritti secolari.tutto in piena
sintonia con l’evoluzione che la chiesa ebbe a partire dal concilio di trento(affemare l’unità della
chiesa, contro la frantumazione delle chiese protestanti, riaffermare il primato di Pietro(santa sede,
produzione di un iditto che uniformare la chiesa cattolica sparsa in tutto il mondo), dal concilio di
trento fu segnato da un rapporto conflittuale con le monarchie nazionali. Tutto ciò portò in questa
fase tridentina ad assomilare sempre più la chiesa ad uno stato e in questo senso consorse
l’esistenza dello stato pontificio(capo spirituale ma anche monarca), nello sviluppo dell’ordinamento
canonico: chiesa=societas, assimilabile nella sua dimensione assimilabile agli stati, ciò fu alla base dei
rapporti di natura concordataria(stato e chiesa soggetti che si ponevano su piano paritario, titolari di
un diritto ), dal concilio fino al codice del 17,b l’organizzazione della chiesa cattolica come uno stato
con dimensione temporale analoga allo stato, recependo sempre di più istituzioni e categorie
giuridiche(tenendo conto di alcune peculiarità irrinunciabili per la chiesa), la struttura del codice era
in parte tributaria delle istituzioni di Gaio(i sacramenti inclusi nell’ambito dei res), nelle istituzioni di
Gaio abbiamo la classica tripartizione(disciplina dei processi), recepita dal codice del 17,
aggiungendo altri due libri, forte assimilazione nell’approccio alla dimensione giuridica alle categorie,
il diritto canonico diventa sempre pi positivo(riconosciuto come tale dall’autorità ecclesiastica), non
sfugge ai canonisti, nel diritto canonico facesse parte il diritto divino, restava una categoria slegata
dal diritto positivo. Diritto solo quello risultante dal codice del 17. Vi era anche originariamente che il
codice divenisse la fonte precipua del diritto canonico, il codice del 17 riconosceva auna potestà
legislativa anche ai vescovi, la normazione dei ponteifci era prevalente e si rifletteva nel codice, ci fu
un allontamento dalla teologia, l’immagine della chiesa come corpo di cristo, i canonisti erano
chiamati ad applicare il diritto canonico come positivo. L'immagine della chiesa era quella
proveniente dal magistero del pontefice. A partire dagli anni 50 fu oggetto di critica:

- Da un lato accessibile
- Dall'altro però soprattutto nel dibattio, poco permeabile alla crescente comprensione della
chiesa che si andava affermando a partire dagli anni 50 a contatto cpn le nuove società che si
stavano affermando. L'esogenza ad una riforma del diritto canonico fu manifestata da
Giovani XXIII fu eletto nella seconda metà del 58, ma dopo alcuni mesi, giovsnni XXIII in un
discorso tenuto a Roma annunciò tre punti che egli avrebbe cercato di attuare nel suo
pontificatO:
- 1. la convocazione di un sindo oromano
- Indizione di un concilio ecumenico
- Revisione del condice del diritto canonico.

Giovanni eletto potenfice nella diffusa convizione che sarebbe stato un papato di transizione(era
anziano con problemi di salute), in effetti morì nel 1963, non vide la fine del concilio del vaticano II
concluso nel 65, in questo breve pontificato pose le basi per la riforma della chiesa soprattutto dopo
l’indizione di un concilio ecumenico, sorprese soprattutto la cura romana(il concilio vaticano I
nemmeno ad un secolo di distanza, concluso in breve tempo per via dell’inviasione a Roma), tenutta
conto della profonda evoluzione, forte evoluzione conosciuta dalla chiesa nel 900, Giovanni XXIII era
un ponteficie che prma di diventare arcivescovo, aveva percorso carriera diplomatica nella chiesa(a
contatto con il mondo islamico, post seconda guerra era stato a Parigi), esperienza di vita , gli
avevano consentito di toccare con mano l’evoluzione e le sfide che si trovava ad affrontare la cheisa,
come le confessioni diverse dal cristianesimo, le sfide del mndo contemporaneo. Lui percepì
l’esifenza convocando un concilio, Giovanni XXIII ritenne di dover apriore questa strada, questa
riforma frutto di un assise ecumenica di vescovi nel mondo. Contestualmente all’indizione del
concilio lui in questo discorso espresse la volontà di una revisione del codice del diritto canonico. Fu
un annuncio della curia romana sconvolgente, l’indizione di un concilio ecmenio sogniicava porre le
basi per una riforma profonda, il codice era stato appena promulgato nel 17, codice sembraa
all’epoca recente anche se il papa Giovanni XXIII lo riteneva già superato. Il processo di revisione
dovette attendere la chiusura del concilio, quando Giovanni XXIII annunciò questi propositi non
aveva precisato i tempi, il processo di revisione l’aveva annunciato come terza fase, il processo
impegnativo sarebbe sato quello del concilio, la sola preparazione richiesta alcuni anni(fu coinvolta
l’intera chiesa). Il concilio vaticano II fu aperto del dicembre nel 62, lavoro proseguito dal nuovo
pontefice paolo VI non di transizione perché paolo VI era stato per vari decenni in segreteria di
stato, conosceva bene i meccanismi interni alla curia romana e si pensò che più di qualsiasi altri
decidere l’andamento del concilio(il concilio viene convocato , presieduto e le sue deliberazioni
devono essere approvato dal pontefice), Paolo VI decise di proseguire il concilio che si chiuse nel
dicembre del 65 approvando una serie di documenti, nello spirito in cui era stato enunciato,
processo di rinnovo che portasse la hiesa a confrontarsi con il mondo moderno. Giovanni XXIII
ricorrendo , rimprovero ai c.d profeti di sventura che portano la chiesa a chiudere, indise il concilio
prpponendo un’apertura della chiesa al mondo contemporaneo, fiducia nei confronti dell’uomo e
della cultura contemporanea, ma che pongono l’uomo al centro del mondo contemporaneo. Il
concilio si concluse con una serie di documenti importanti sul processo di revisione del codice del
diritto canonico:

- La costituzione dogmatica sulla chiesa

Il concilio ecumenico è la fonte suprema del diritto canonico insieme al pontefice. Nella chiesa vi
sono due autorità supreme: il pontefice e il concilio ecumenico(insieme di tutti i vescovi), eredi del
convegno apostolico. Organo e governo della chiesa Pietro insieme agli altri apostoli(collegio
apostolico), Gesù conferì il mandato di predicare al collegio apostolico, con Pietro garante dell’unità
della chiesa.

Il concilio episcopale è un organismo che si riunisce solo epidiosicamente(solo 21 concilio in 2000


anni), chi governa la chiesa in concreto a livello universale è il pontefice, quando la chiesa si è trovata
ad affrontare sfide che ne mettevano in discussione le fondamenta, ecco che il pontefice hanno
ritenuto necessario convocare un concilio. Il pontefice convoca un concilio non solo per avere
consiglio ,vero depositario del mandato di cristo, ma il concilio nulla può fare sensa il consenso del
pontefice che è il capo. Sono due autorità supreme non distinte, il poitenfice ha i suo ruolo in quanto
capo del collegio episcopale(a cui spetta di convocarlo, presiederlo). I documenti del concilio sono in
qualche modo al vertice del diritto canonico, documenti che contengono riflessioni di natura
teologica, sacramentale e anche principi di natura teologica e di natura giuridica che attendevano di
essere tradotti in una nuova codificazione, questi documenti che sono 19: costituzioe dogmatica
numengensius sulla chiesa, costituzione pastoriale Gaudium espres sulla chiesa nel mondo
contemporaneo e la dichiarazione dignitatis umanae sulla libertà religiosa. Le due costituzioni sono
molto importanti, il decreto sulla libertà religiosa molto importnte per quanto riguarda i rapporti tra
la chiesa e il mondo politico.

Concilio vaticano II: più di 2000.

Nel corso del 900 con le attività missionarie la chiesa aveva toccato e interessato gran parte dei paesi
nel mondo, al concilio vaticano II, assemblea molto ampia, fu il più grande concilio in termini di
persone che ne parteciparono, furono molti osservatori.

Il concilio emanò tre tipi di documenti: le costituzioni furono cinque , documenti dottrinali più
importanti, i decreti furono documenti con finalità attuativa con principi già enunciati e poi ci furono
le dichiarazioni.

Dichiarazione: perché riguarda il rapporto tra la chiesa e la comunità politica.

Il ocncilio vaticano che si chouse nel 65, il nuovo codice del diritto csanonico nell’83, in questi
vent’anni era evidente che non era più in sintonia il codice del 17 quanto detto nel concilio vaticano
II.

L'esito di questo dibattito: importanza maggiore costituzioni e decreti(documenti attuativi di alcuni


principi enunciati nelle costituzioni), ci sono i decreti sui vescovi, un altro sulla valorizzazione del
laicato , necessitava di decreti attuativi. Le dichiarazioni erano documenti in cui si rifeltteva il nuovo
approccio della chiesa su tematiche: come la chiesa si rivolge agli stati per invitarli ad avere maggiore
consideraizone, altta dichiarazone sul dialogo interreligioso, c’è una dichiarazione sui mezzi di
comunciaizone sociale , le dichiarazioni hanno un minor impatto dal punto di vista canonistio, la
dignitatis umana è importante perché riflette il nuovo approccio in materia di diritti umani,
importante perché invita gli stati ad avere sul tema della libertà religios, ma anche sulla delicata
tematica dei diritti umani. Pio IX nel 1860 aveva eman ato il sillabo, condannva le libertà dello stato
moderno(condannava la libertà religiosa), la dichiaraizoe è importanta perché rilfetta il nuovo
approccio del magistero nei confronti dello stato democratico, intesa in una democrazia pluralista
dove le comunità religiose sono beneficiare di questo regime di tutela. Libertà come ostacolo alla
piena affermazione dello stato sovrano(questo con lo stato liberale). Il concilio terminò nel 65, la
pontificia commissione per la revisione istituita nel marzo del 63, ma la stessa commissione nella
prima sessione plenaria, attese la fine del concilio, non avrebbe avuto senso di avviare il codice
prima della conclusione del concilio. Di fatti , la pontificia commissione cominciò concrrtamente i
lavori di commissione alla chiusura del concilio e come primo passaggio di questo processo di
revisione del codice, fu l’elaborazione di una seriendi principi che avrebberp dovuto guirdare l’opera
di revisione, la potnificia commissione esgese questi principi che altro non erano che la sintesi di
alcuni principi già emergenti dai docmenti e Paolo VI disse che tali orinipi dovevano essere
sottoposto al sinodo dei vesvoci, organismo istituito da Paolo VI che traduceva di una serie di auspici.
Il sinodo dei vescovi non è un concilio ecumenico, è un’assemblea di una rappresentanza dei vescovi
del modno con una funzione consltiva quando il pontefice lo ritiene necessario per confrontarsi con i
vesciovi su cdrti temi , non ha potere legislativo(a differenza del concilio ecumenico. Nel 67 il sinodo
esaminò questi principi e approvò questo testo che poneva dieci principi a cui la commissione
avrebbe dovuto ispirarsi. In realtà la stessa commissione è nominata per la revisione del codice,
dopo il concilio si ci si rse conto si trattò di riscrivere un nuovo codice del dirito canonic, che si
allontana dal codice anche nella struttura ddel odice del 17. Tra questi principi:

- natura pastorale del codice: approccio pastorale del codice come del resto era stato l’approccio del
concilio ecumenico vaticano II

- Il codice conservare una sua indole giuridica: una volta concluso il concilio tenendo conto del
divario , aveva preso vigore tendenze anti-giuridicste(volte a porre in secondo piano , per
valorizzare quella teologica, spirituale, carismatica, tendenze che al tempo dellariforma
trovarono sbocco nella dottrina luteraba, il concilio aveva riacceso, volle riaffermare che
ilcoceice di dirttov canonic oavrebbe dpovuto conservare la sua indole goiuridica, perché per
quanto la chiesa sia un mistero nella sua essenza, ma la chiesa necessita per le sua missione
di essere organizzata al suo interno in modo adeguato.
- Principio di sussidiarietà nella chiesa giusta autonomia doi cui dvono godere le chiese
particolari(istituti di diritto divino nella chiesa, perché a capo di ciascuna di questa chiesa vi è
un vescovo componente del collegio episcopael), la chiesa non solo il ponteficie gode di un
fondamento divino ma anche le chiese particolari che sono epsressioni di pluralità della
chiesa cattolica, il concilio vaicano II sul valore del ruolo delle chiese particolari, tenendo
conto del loro fondamento divino. A seguoto del processo di centealizzazione, pur non
venedo mai smento, i vescovi sierano trasformati in una sorta di mandatari del pontefice, i
vescovi avevano perso gran parte del loro potere. Il convilio vaticano II volle recuoerare il
ruolo importante delle chiese particolari in sintonia con il mondo contemporaneo ,sopceità
pluralista.

Princioio di sussidiarietà: valorizzazione delle chiese particolari, ampoie facotlà di dispensa ai


vescovi. Oggi i bescovi gofno di dispensare singoli fedeli dall’osservanza di una legge universale(legge
pontificia), possa rappresentare un ostacolo al cammino di fede, valutaizone che spetta al vescovo
in quanto pastore e padre del singolo fedele.

- In materia penale, ridurre drasticamente le pene, nel diritto csanonic ole pene (es.
Scomunica), possono essere irrogate in due modi: nel momento della commissione di un
determianto comportsamento grave, alta sententia es.scomunica o l’aborto implica per colui
che il medico lo procura, la scomunica. Invece vi sono un numro maggiore di oene devono
essere irrogate a seguoto di un procrsso, tra questi priunicipi di revisione del codice, vi era
riduzione delle pena da irrogare alta sententia e un corrispondente aumento delle pene da
irrogare a seguito di un processo.

La più grave è la scomunica, e poi c’ è l’interdizione(celebrazione della messa, c.d. sospensione


divinis, il sacerdote non può celebrare l’eucarestia, il diritto canonico ancor pria di un’applicazione
della pena, il giudice è tenuto a procedere con un’ammonizione nei confronti del reo.

Un ulteriore principio enunciato, la commissione di revisione del codice avrebbe dovuto rafforzare
nel codice la tutela dei diritti dei fedeli, soprattutto sul piano processuale rafforzare le garanzie
processuale a tutela dei diritti dei fedeli. Il concilio vaticano II con la nuova attenzione alla persona
umana e alla posizione del fede nella chiesa, pone premesse affinché nel codice prerogative dei
fedeli a diventare una forma di tutela anche riguardo gli abusi. Non ci sono poi adeguati strumenti di
tutela di questi diritti. C'erano prima ma non erano stati formalizzati. Il termine diritto in termini
soggettivi è un’espressione un po' equivoca, la funzione dei diritti costituzionali, è di fornire ai singoli
strumenti di tutela nei confronti di abusi dell’autorità politica. Il concilio formalmente non parla di
diritti di fedeli anche se dice che i fedeli godono tutti della medesima dignità , anche se poi i fedeli
ricoprono differenti funzioni, vi è una dignità comune che deriva dal battesimo, importante principio
di uguaglianza ma non si parla di diritti. i diritti soggettivi sono stati elborati dalla cultura
costituzionalistica in termini individualistici, dopo il concilio si è aperto un dibattito sulla possibile
ricezione di categorie costituzionalistiche e alcuni di questi contenuti sono passati, tra questi questo
di rafforzare le garanzie.

Abusi di minori

Fu Benedetto XVI avoc òalla santa sede i processi per abusi del clero sui moniri, perché a livll odella
chiesa locale c’era anche una certa superficialità, la cosa grave di questo fenomen oda parte dei
sacerdoti ma che la gerarchia tentasse di nasconderli. Giovanni Paolo II proveniva da una chiesa
dove l’accusa a carico di sacerdoti per rapporti sessuali con donne era unostemento utilizzati dal
regime per screditare i sacerdoti, Giovanni Paolo II era diffidente, negli USA il problema comincio ad
emergere manifesto già negli anni 80, giovanni apolo secondo si affidò ai vescovi, il problema è che i
sacerdoti giuravan comemttendo in altri luoghi le stesse levandezze. Attualmente questi processi
una volta che emergono vengono defiriti da un’apposita congragazioni qui a Roma.

Lezione 19/10

Costituzione apostolica(documento non lungo ma significativo) www.vatican.va.documenti di tutti i


pontefici. Giovanni Paolo II promulgata. Vi è una breve sintesi dell’evoluzione storica del diritto
canonico per il pontefice motivo per spiegare le ragioni della nuova codificazione canonica,
codificazione che deve intendersi in un linguaggio canonistico della chiesa emergente. Pertanto nelle
parole del pontefice il codice dell’83. Chiesa che viene individuata con i ltermine di societas ma poi la
visione di comunion, che pone le differenze rispetto alla società civile e agli ordinamenti. Il codice
dell’83 se da un lato conferma l’adozioe di questo strumento, i contenuti del codice dell’83 quella
del concilio che ne sottolinea il carattere di mistero, centralità della parola di di dio, sacramenti,
tesoro della chiesa. Si tratta di un codice quello dell’83 più ridptt rispetto a uello del 17, serie di
materia non più contenuta nel codice, es. La disciplina della curia roman, presenta nel vecchio codice
del 17 o anche non rientra la discilina di santificaizone, tematica particolare nel dieitto canonico, non
vi rientrano perché sono oggetto di una disciplina di carattere pontificio e alcune discipine settoriali
che appartengono alla disciplina del pontefice.
Mentre il codice del 17 si pose al termine dell’epoca tridentina, il codice del 1983 si pone al nebbio di
una nuova fase dello sviluppo del diritto canonico inaugurato dal concilio, mira ad attualizzare.
Codice questo dell’83 che valorizza il ruolo delle chiese particolari, es. Prevede e disciplina l’istituto
delle conferenze episcopali(organismi di produzione del diritto episcopale, che non comparivano nel
codice del 17.

Questo codice intervenne sulla materia patrimoniale, la legge italiana sul divorzio non incise
direttamente sull’elaborazione del codice, incise anche in termini di tempo sull’accordo di revisione
del concordato o della disciplina del concordato. Il diritto quello canonico è universale fatto tutte per
la chiesa. L'Italia è un paese importante della cattolicità. Il diritto canonico è uno strumento di diritto
universale, risente poco di singole leggi universali, risente il processo di secolarizzazione, di cui certo
il divorzio è stato un simbolo.

Il diritto canonico appare meno esteso, però il diritto canonico ha una sua estrema complessità per i
legami che presenta con la teologia, con la storia. Il primo argomento è quello del rapporto tra
chiesa latina e chiesa orientali. Incidenza che ebbe nello sviluppo del diritto canonico della
colonizzazione

Nell'ambito della chiesa cattolica in rrealtà noi abbiamo due grandi tradizioni e qiindi due grandi
tradizioni giuridiche: chiesa latina e chiese orientali. Questa è una distinzione che si viene profilando
nei primi secoli al momento della divisione dell’impero romano. L'imero romano d’occidente cadde
verso la fine del V secolo, quello d’oriente proseguì per quasi un millennio. Queste due parti
d’Europa persero contatto e anche le chiese. La chiesa latina si è sviluppata facendo tesoro del
lascito del diritto romano, rispetto alla chiesa d’oriente.

Ruolo che sempre esercitò l’imperatore che mirò a sottrarre le chiese dalla giurisdizione del
pontefice, ci fu lo scisma tra chiesa roma a e le chiese oreintali che prendono il nome di chiese
ortodosse.

Nell’ambito della parte orientale dell’europa rimasero fedeli alla chiesa di Roma vent’uno chiese
orientali. Le chiese ortodosse si organizzarono nel quadro come chiese autocefale(autonome, dotate
di una propria tradizione), nella condivisione del medesimo patrimonio dottrinale. Ciò che determò
lo scisma fu infatti la questione della giurisdizione pontificia. Ciò che determinò lo scisma fu
l’allontanamento dal pontefice, ragioni di natura giurisdizionale. Ventuno chiese orientali rimasero
sempre in comunione con la chiesa di Roma e la chiesa di Roma ha sempre rispettato questa parziale
autonomia di queste chiese orientali(propria spiritualità, proprio patrimonio liturrgico=, sono chiese
antichissime che testimoniano l’evangelizzazione,che risale ai primi secoli. La chiesancattolica si
tratta di ventuno chiese che ganno riferimento a cinque grandi trdizione, tradizione a rito
allessandrino, antiocheno, rito costantino e poi c’è la tradizone della chiesa caldena e armena.
Questi termini risalgono ad antichiessime comunità cristiane, riassortite sotto l’impero bixantip, dal
punto di vigta religioso mantennero ls comunione con la choesa di roma,. Queste chiese denminate
chiese sui iurus, secondo il proprio diritto, chi3ese che hanno sempre conservato ls comunione
ecclesiale che si esplicita in tre modi:

- Condivisione di medesima fede, sacramenti e stessa discipkuna(primato del pontefice).

Comunione ecclesiale basata su tre elementi: fede, stessi sacramenti e della disciplina ecclesiastica,
riconscuta nel ruolo del pontefice. Le chiese ortodosse presentano il patrimonio dottrinale. La cbiesa
cattolica ha quesye due grandi trsadizioni: chiesa latina e orientali. Il canone uno del codice canonico
vigente: si appkicano soltanto ai fedeli della chiesa latna, i fedeli delle chiese orientali non sono
soggette al codice del 83, ma sono soggette ad un secondo codice promulgato da Papa Giovanni II “il
codice dei canoni delle chiese orientali”, queste chiese erano disciplinate, ebbero una prima sorte di
codificazione con Pio XII. Giovanni Paolo II isniee ai patriarchi di queste 21 chiese patriarcali, elaborò
un codice che vale soltanto per queste 21 chiese , codce che mira a tutelare e uniformare le
tradizioni giuridiche di queste chiese(parchie), sono chiese presentano molte affinità con le chiese
ortodosse, hanno ciascuno proprie tradizioni culturali. Sul piano del diritto canonico unversale il
diritot della chiesa latina. Si è soggetti all’uno o allìaltro codice in base al battesimo(chi è battezza
alla chiesa latino codice di diritto canonico, chiè battezzato nelle chiese universali è soggetto aal
codice delle chiese orientali), al momento del battesimo , il codice del 1990 che raccoglie le
tradizioni giuridiche riflette un auspicio formulato dal concilio vaticano II. Il concilio approva ancheun
deceto orientali ecclesiarum, importante la ricchezza delle tradizioni di queste chiese cattoliche
orientali. I fedeli di queste 21 chiese 0ercentualmente sono poche, assoluta minoranza. Chiese esili
però di grande importanza dal punto di vista simbolico, pluralità della chiesa cattolica. Il codice dei
canonici del 90 mira a sottolineare e valorizzare unità nella pluralità della chiesa universale. 21
chiese:

Patriarcato di Mosca, dalle chiese patriarcali , queste chiese a partire dallo scisma del 1054 non
riconosco come titolre di un primato di giurisdizione, hanno un primato d’onore.

L'Ucraina da alcuni anni che era parte dell’unione sovietica, questa divisione ha in realtà una base
religiosa. Chiesa orientale cattolica che ha sempre riconosciuto

Le chiese orotdosse sono una realtà paradossalmente lecita, ma nella diaspora, il patriarcato di
mosca, ha milioni di fedeli non solo in russia , tutti gli immigrati russi si riconoscono in grande parte
nel patriarcato di mosca.

Comunità che non riconoscono la supremazia del papa, ma riconoscono l’eucarestia

La scoperta delle Americhe fu un evento importante, avviò questa fase di colonizzazione, lo fecero ,
nell’evangelizzazione ci questi nuovi popoli non si potevano utilizza.

Quindi si capì la necessità di elabroare un diritto differen rispetto a quello europeo, da quasi un
millennio,l’europa era divenuta un continente, qui si trattava di frotneggiare un nuovo slancio,
organizzare un’opera nuova di evangelizzazione, questa sfida che la chiesa si dovrò ad affrontare.

Spagna e Portogallo, Andalusia fino alla fine del XV secolo. La santa sede concesse a queste due
monarchie il privilegio di poter governare direttsmente la chiesa , direttament eera il monarcha che
nominava la gerarchia ecclesiastica in quanto si era dimostrato garante e difesione della fede e dei
suoi territori. Questi privilegi vennero ricondotti allo statuo del patrono regio, per patronato si
intende un insieme di diritto o meglio di privilegi , riconosciuti ad un soggetto, alla monarchia,
corporazioni, serie di privilegi, concessi dalla chiesa in riconoscimento. Il patrono titolare acquisiva il
potere di nominare una certa chiesa. chiese ove la nomina del parroco era riconosciuta ad un
feudatario, nobile(chiese pa), il patronato è un istituto che era ancora disciplianto nel codice del 17.
Questo istituto venne applicato anche ai governanti, re, e nella sua massima estensione, questo
istituto patronato regio cnferiva alo re di spagna di nominare i vescovi, organizzare la chiesa di
spagna secondo il diritto della monarchia. Questo patronato fu all’origine di moltissime controversie
di carattere giurisdizonale. È vero che il re di spafna era il re cattolicissimo. Questi conflitti di natura
giurisdizoale furono comuni ad altre monarchie in europa,(patronato regio du tipico della monarcha
soprsttuto quella di spagna ma anche ortoghese), dove questi conflitti furono evidenti soprsttutto
nelle nuove terre, sudamerica, la politica dlele monarchie di spagna e portogallo si scontrò
fortemente con la politica dlela santa sede.
Monarchia di spagna: vescovi e un clero fedele,tendevano a nomanre vescovi e clero
nazionale(spagnolo o portoghese, non indigeno=; la santa sede tendeva a reclutare la formazione di
un clero indigeno e possibilmente anche vescovi indigeni(questo più tardi), questo avrebbe
contribuito alla maggiore diffusione. Le monarchie spagnole perseguivano orientamenti opposti. Per
evitare che la chiesa sudamericana fosse soggetta al controllo della corona di spagna, la santa sede
elaborò una serie di istituti nuovi del dititto canonico, es.figura dei vicari apostolici. La sente sede pur
di non creare diocesi destinate ad essere presidute da un vescovo indicato dalla corona, prefeì la
sente sede governare direttamente, mediante la nomina di vicari apostolici(privi di consacrazine
episcopale , soggetti alla santa sede), fino a quel tempo. Tutto il territorio era suddiviso, la nomina
dei vescovi è sempre stato frutto.

Pur di non creare troppi vescovi soggetti, la santa sede comincò a sottoporre vaste aree di nuove
terre, ma di vicari apostolici. La cui nomina non era soggertta ll’isitituto. Oggi in sudamerica vi sono
poche dioecesi risoetto all’Europa(erto è più vasto , di recente cattolizzazione), le diocesi sono
norme, governo pastorale in certe aree, più che a vescovi soggetti sal governo della santa sede. Per
questa ragione, grande importanza ebbero ordini religiosi che non sono soggetti al vescovo
diocesanp. Sudamerica gli ordini religiosi hanno un peso molto superiore rispetto a quello che hanno
in europa, l’evangelizzaizone fu in parte compiuta,gli ordini religiosi godono di un diritto proprio.

Ulteriore canale innovstivo introdotta nelle terre nel nuovo mondo: accentuaizone della natura
personale della comunità ecclesiale. In europa la chiesa si era organizzata in senso territoriale
facendo proprie le ripartizioni, circoscrizoni proprie, in una chiesa territorale, legata ak territorio. In
sudanerica nel nuovo mondo, vuoi per queste peculiarità, le cominità ecclesiali più ad una presenza
personale del clero, tanto che si sviluppò un clero indigeno, le comunità cristiane, vive sulle perosne
che lo compongono, non sono tanto legate al territorio. Ordini religiosi ne derivsa che non sono
legate al terrutorio ma che seguono una missione che è la converisone delle persone. Comunità
cristiana com comunità fatta di fedeli, a consacrare lo sviluppo di questo diritto missionario fu
l’istituzione della congregazione di propaganda fine , nel 1622 fu creato pro, con il compito di
sostenere e rilanciare il missionario sia in Europa contro la riforma protestante ma poi soprattutto
fuori, fu una congregazione molto importante perché per le terre di missione assorbì a se tutte le
comeptenze delle altre congregazioni. Per le terre di misisone la congregazione assorbiva tutte le
altre proprgazioni ed era questa congregazione che indivìcava al pontefice, nominaca di fatto i vicari
apostolici, dipendevano gli ordini religiosi, questa congreagaione divenne l’interlocutore
problematico delle monarchie di spagna e di portogoallo e si crearono importanti controversie. La
chiesa sudamericana è una chiesa molto particolare rispetto alla chiesa europa, per questo passato
storico differente rispetto alla sotria europea nei rapporti dello stato e chiesa, fino a metà 800
questo patronato regio esercitò una grande influenza e formalmente restò in vigore in alcuni stati
fino al concilio vaticano II che diede una svolta il concilio

20/10

Diritto divino irriducibile a categorie.

La chiesa che il diritto canonico è desianata a regolare , comunità di persone nell qu, l’esistenza del
diritto divino della chiesa. Il diritto divino costituisce la prima fonte del diritto canonico, e nella
tradizione cristinana: diritto divino naturale o rivelato.

Diritto divino naturale: no fonti scritte, il diritto divino naturale corrisponde a quei principi insisti
nella natura dell’uomo e che secondo la fede cristiana dio stesso ha immesso nella coscena di
ciascun uomo, rappresenta un patrimonio comune a tutti gli uomini. I progressi che possono
intervenire sulla sua stessa conformazione biologica, pongono obiettivi sulla natura origianria
dell’uomo, se sono insiti alcuni caratteri che sono immodificabili che gli appartengono
geneticamente

Il diritto naturale della tradizione cristiana non è solo riflesso della vita biologica dell’uomo, in
relazioen al matrimonio, secondo la dottrina cristiana, l’indissolubilità appartiene allo stessp diritto
nsaturale prima che a quello positivo. Secondo la tradizione cristiana l’indissolubilità apaprtiene allo
stesso progetto in cui l’uomo e la donna e formeranno una sola carne. In cui si ritiene che viene
affermato un principio di diritto naturale.

Nella tradizione cristiana il matrimonio e l’indissolubilità sono giò cse che appartengono ad istituto
come tale. Principio che dovrebbe valere per tutti gli uomini

Diritti umani in quanto riflesso umano, irrinunciabili. Oggi si parla molto di diritti umani, tutelarli, lo
fa partendo dalla visione dell’uomo, propria della tradizione cristiana, non riconsoce come fondati
usl diritto naturale.

Tip0ico diritto umano controverso è il c.d. diritto all’aborto, oggi a livello internazionale vi sono
importanti gruppi che rivendicano il riconsocimento dell’aborto, si parla a livello europeo di diritti
procreativi, pretese della persona a poter gestire il proprio processo produttivo avvalendosi di
tecnologie.

Questi non corrispondono a diritti umani nella tradizione cristiana , per la chiesa non c’è diritto
all’aborto, ma diritto alla vita. Diritti procreativi è un dititto nei confronti degli individui, ma non è un
diritto che l’individuo può gestirsi in completa autonomia.

Diritto divino naturale è proprio della tradizione cristiana , ma l’islam non consoce il diritto divino
naturale, tutto ciò che noi sappiamo dell’uomo e delle regole di comportamento lo consociamo solo
dallal iberazione del korano; nella tradizione ebraica c’è una qualche riflessione, percezione che
possono essere condivise da tutti gli uomini. La tradizione cristiana aha ritenuto che la di cui lo
strimento , non distrugge la natura ma interviene per perfezionarl.a l’uomo attraverso la prorpia
coscienza , accanto al diritto divino naturale ancora più importante vi sono le fonti del diritto divino
positivo(oggetto della rivelazione, la rivelazione è oggetto di continuo apprfondimento da parte del
magistero), primo strumwnro importante è la tradizione con la T all’interpetazione, approfindiemnto
dato dai padri della chiesa , e poi la tradizione con la T è quella che si è formata eni corsi dei secoli
atrraverso l’interpetszione fornita dal magistero della chiesa. La rivelazione non viene lette nella
teadizone cattolica come parola di dio ma come testi isirpati da dio ma scritti uomini, testi che
necessitano sempre di un’interpretazione. L'approfondimento della rivleaizone, si ha attraverso la
lettura dei testi da parte della comunità. Differentemente dalla tradizione protestante che tende a
leggere i testi direttamente come parola di dio. La tradizione cristiana l’idea della comprensione
deve essere mediata dalla comunità ecclesiale, nella quale vive e circola lo spirito santo, prgsnismo
vivo di comprensione e approfondimento di rivelazione.

Sensui fidae: la stessa comunità cristiana in quanto comunità di fedeli nei quali vive lo spirito santo è
un organismo vivo che consente una sempre. Quello che la comunità cristiana concordemente crede
e ritiene nella comprensione dei testi sacri della rivelazione è ciò che corrisponde ad un elemento
della tradizione, anche il sensus fidae dei credenti incide, fattore di approfondimento della tradizione
cristiana.

Il diritto divino positivio/rivelato è alla base di gran parte della struttura della chiesa, la chiesa
cattolica si struttura in modo gerarchico e alla base di wuesta struttura vi son odiversi passi: ruolo di
pietro, ruolo del collegio episcopale, da cui anche la figura del vescovo, pastore, con tutte le
prerogative che gli competono come derivanti da alcuni passaggi della liberazione. Il diritto divino
rivelato troviamo il fondamento come diritti e dovei dei cristiani in quanto basati sul
battesimo(sacrametno in abse al canone 96, incropora il fedele nel corpo di cristo, gli attribuisce una
peculiare dignità a cui derivano una serie di doveri ma anche di dirirti propri del fedeli, in quanto
memnto di una cominità ecclesiale di natura misterica. Es. Diritto dei fedeli quello di paertecipare a
pieno titolo all’emissione di evangelizzazione. Gran parte dell’orgnizzwione della struttura della
chiesa. Gli atti degli apostoli, diritto divino rilevato. La peculiarità del ditito divino si naturale vhe
poitibo è quello di essere di per se immodificabili ma oggetto di un continuio approfondiemtno da
parte della comunità ecclesiale, chiesa come mistero allude ad una realtà (chiesa) conoscibile la cii
profonda natura non cessa mai oggetto di un approfndimento. Il concilio vaticano II ha ribadito più
volte che la chiesa è un mistero, nel senso che la sua conoscenza supera sempre le capacità
dell’uomo.

Dopo il concilio vatocano II oggetto è stato il rapporto che si viene a creare nella cheisa tra il diitto
divino e umano. Il rischio a partire dal codice del 1917 era quello di tendere il diritto divino come una
realtè non incidente sil diritto caninco positivo, realtà separata, dop0o la promulgazine del codice del
17, si affermò una tesi , quella della c.d. canonizzazione(Vincenzio del Gudice elaborata), il diritto
dibino può avere vigore nella cheisa solo nella misura in cui venga concretamente recepito da norme
dell’autorità ecclesiastica. Tesi della canonizzazione, tesi che isolva ail dititto divino, consentonde
una vigenza formale della chiesa solo nella ksura in cui venisse rwcepio con norme poste dalle
autorità ecclesiastiche. Vista con la sensibilità attuale, alla luce è una tesi da abbondare , tesi che
sobordina il diritto divino a norme poste dall’autorità ecclesiastica(quali aseptti del dititto divino
potessero essere recepiti nella chiesa),rifletteva un approccio positivista al diritto csnico frutto della
codificsizone. Questa tesi all’indomanio del concilio vaticano II fu contestata fortemenre e su questa
base, su qeusto tema, vi son odue sostanziali teorie:

1. Teoria sostenuta dalla scuola di monaco, grande scuola canovista: sussiste sempre secodno
la scuola, vi è una separazione tra diritto divino(approfondimento della teologia) e umano, in
q1uesta prospettiva il diritto canonico umano diventa una sovrastruttura della chiesa,
limitato alla ricezione di principi che vengono elebaorati e individuati dalla teologia. Da un
lato valorizza il ruol odel dirtto divino, ma dall’altro tende a svalutarr la realtà del diritto
facendole un rivestimento formale di principi elaborati a livello teologico. Questa teoria è
analoga alla teoria marxista siul diritto, i rapporti umani sono determianti dall’ecojomia, solo
l’economia è il fatto he determina il progresso di una società civile. Il dirittoè ridotto a mera
sovrastruttura di una realtà economica. Il diritto diventa mero struento di formalizzazioen
dei rapporti di forza e non invece sostanza di giustizia. Nella chiesa ciò che conta è solo la
graffia e non invece anche la dimensione terrena umana che sono propri dei fedeli, anche
all’interno della chiesa tenendo conto di un criterio di giustizia che dovrebbe presiedere il
eiritto.
2. Scuola di Navarra: scuola spagnola descrive i raporti tra diritti divini e umani della chiesa
facendo riferimento a due fasi della ricezione del diritto : il diritto divino della chiesa
comincia ad ispirare la vita della chiesa prima di ancora , ma attraveso la presa di coscienza
dell’attività cristiana, si forma all’indomani questa tesi nel concilio vaticano secondo.
Secondo la tesi di questa scuola già all’indomani, pur in assenza di una formalizzazione i
prinicpi di filo riscoperti e valorizzati dai docimenti del concilio doveva ritenersi parte
vigente del dirtto della chiesa, nella misura in cui questi principi cominciavanp d esseee
oggetto di una presa coscienziale
1. positivizzazione: presa di conoscenza ecclesiale, di conteuto di diritto divino, fscendo leva sul ruolo
del senso fidae.

A questa prima fase, fa eguoto una seconda fase di formalizzazione: principi di diritto divino accolti
vengono recepiti formalmente attraverso norme canonuche di produzione , corrisponde alla
promulgszione del codice dell’83. Tesi della scuola di naavrra come il diritto divino è vigente ancor
prima della sua formalizzaizone da parte dell’autorità ecclesiastica , si pone al vertice
dell’ordinamento canonico, non può essere consderato parte del diritto canonico nel momento in
cui viene formalizzato, il diritto divino diviene un fattore di dinamismo, fortw aggiornamenro el ditto
canonico. Il codice del 17 fu sempre inteso come un testo che aveva cristallizzato il documento
canonico, il codce del 1983 una volta promulgato non si sottrasse ad un dibattito circa, alcuni limiti
che questo codice si ritenev presentasse, vi era la piena consapevolezza che il diritto csnonico
umano è un tentativo per rendere concreti principi di diritto divino che sempre lo precedono.
Sempre perfettibile perché il diritto divino non esaurisce mai, la scienza canonistica si dibatte, il
codice canonico è pggeto di dibattito, critiche, questa porjmavera l’attuale pontefice ha riformato il
titolo VI, papa francesco è intrvenuto più volte a modficare norme dell’83, si ha la piena
consapevolezza diversamernte dal passato, dove s credeva che le tesi del 17 godessero di
immutsbilità, il dititto cnonico èun prodotto storico si ci è resi conto ispirato ad uno sfrozo di
continuo al eirito divino, diritto pienamento storico è oggetto a cambiamenti.

In virtù la sua fonte suprema è il diritto divino oggetto di un continui approfondimento da parte della
comunità cristiana.

Ispirato al dittto divino vi è il dirtto canonico umano, questo è oggetto di uan serie di distinzioni simili
a quelli che troviamo nell’ordinamento. Distinzioni tra fonti di produzione e di cognizione(ricorrente
nella scienza giuridica)

Fonti di produzione che assumono una veste formale, la legge del parlamento, leggi regionali,
regolamenti come fonri di diritto secondario. Nell'ordinamento canonico abbiamo analoghe
distinzioni che si possono fare nell’ambito del dirtto.

Prima fonte è data dalla legge: la legge canonica si fa rifeirmento a molteplici forme di fonri
canonihe, le leggi possono distinguersi a seconda dell’autore e anche a seconda delle tipologie. Per
autore, nel diritto canonic pabbiamo leggi pontificie, leggi promulgate dal pontefice, ma abbiamo
anche leggi concciliare prodotte dal concilio(sia ecmenico=lwggi universali, ma anche i concili
particolari=leggi particolari, cioè circoscritte ad un determianto territorio) , leggi diocesano(vesocvo
legislatroe nella sua diocesi).

Ancora possono emanre leggi le conferenze episcopali(assemblee di vescovi di uno stesso paese che
a differenza dei concili sono organismi stabili). L'assemblea si riusnice in sessione, ma vi è sempre
una segreteria permanente che prepara i documenti e mantiene i collegamenti per assicurare un
governo stabile, anche le conferenze episcopali sono dotati di potestà legislativa. Infien abbiamo
legis nodali= secndo un’amtoca tadizoone il codie prevede ‘istituto il sinedo diocesano, sssemblea
dell’intero popolo di dio convocato dal vescovo quando lo ritiene opportuno per assumere delle
decisioni che riguardano i governo pastorale della dioecie,nel snedo il sacerdoto è il vescovo, ma se
decidesse di approvare questo assumerebbe il noe di legge sinudale, frutto della consultazione
dell’intero popolo di Dio.

Concili: convocati per particolari necessità, valore legislativo che poi finiscono.
Lo stesso pontefice interviene con le leggi universali che assumono una veste formale differente
perché le elggi del potnefice: costituzone apostolica, motu proprio, qualsiasi docmento foemale
approvato formalmente dal pontefice in quanto autorità suprema, assume anura di legge
ecclesiastica, come tale in gradp di imporsi su qualsiasi altra legge particolare. L'attuale pontefice
ama intervenire di frequente con proprie leggi denomiante mout proprio: atti legislative promulgat
dal pintefice senza consultazione di altri soggetti, laddove la costituzione aposticola è solenne, per
introdurre norme di riforma(es. Libro VI del codice). Costituzione apostolica è la legge che disciplina
la cura romana, assiste il potenfice nella chiesa universale, legge approvaya in mdoo solenne.

Papa Francesco vuoe intervenire su aspetti settorialo, lo fa con motu proprio, hanno valre a tutti gli
effetti di legge unviersale, ciò che conta è l’autorità da cui proviene la legge e che ne determina la
maggiore o minore forza giuridca, lw leggi canoche si distinguono per tipologia:

- Universali o particolai: unviersali se fatti per l’intera chiesa(chiesa latina), il codice di diritto
canonico è considerata universale ma vale solo per la chiesa latina. Universali: quelle del
pontefice e del concilio ecumenico(espressione del collegio episcopale)
- Particolari: leggi che valgono solo per una parte della chiesa e in geenre prodotte da autorità
che esercitano una giurisdizione circoscritta (leggi dei vescovi, concili,)

Il diritto canonico ha anche il c.d. ius proprium (gli ordini religiosi pontifici sono soggetto solo
all’aitorità della santa sede e vivono secondo un diritto proprio basato , approvato dalla santa
sede)troppi statuti ciamati costituzini sono fonti del diritto a livello legislarivo, le loro costitutzioni
sono le leggio che ne disciolinano il fnzionamento, l’ordine, la struttura eimembri ell’ordine religioso
tra di loro.

Gli ordini religiosi operanti anche in Italia(domenicali, ), sono soggetti al potere della santa sede,
congregazione degli istituti religiosi. Dopo le leggi, la consuetudine che nel diritto canonico continua
a conservare un ruolo importante, nom quirabile a quell oche si ha negli ordinamenti ( vi sono le
consuetifini costitizionali), nell’ordinamenyo giruidico è rarissimo vhe un giudice , sono un’antica
fonte nel diritto canonico che conserva un riiolo importante, la consutudine corrisponde a
determanti compotamenti ripetuti nel tempo con costanza da parte di un’intera comunità di
ricevere una legge con la convinzioen che tali comportamrnti vincolino sul piano giuridico. Per
consuetudine si intende comportamente ripetuto con carattere continuato da parte di una comunità
in grado di ricevere una legge, comunità non minima con la vonxione che l’osservanza di tali
comporta enti rappresenta un vincolo giuridico, elelemtno materiale e soggettivo(conviznione da
parte della counità che tale compotamento corrisponda ad unvincolo), la consuetudoine nel vinolo
anonico può assumere tre vesti: 3

Cpnsuetudien secondum lege: importante strumento di interpretazione della legge del diritto
canonico, le norme devon oessere interpretate seocndo questa consuetudine. L'ottimo interprete
della legge perché ad essa corrispinde l’applicaiozone della norma positiva allo spiritot della
comunità. Nella comunità cristiana vive lo spirito santo, non è un mero destinatario dlela norma, ma
in qualche modo è fattore che concorre all’evoluzione dell’ordanmetno e questa è la ragione per cui
la consuetudine conserva una importanza nel diritto canonico,

Consuetudine preter legem: che si isnerisce in uno spaizon non disicpinato dal diritto, ha piena
vigenza nel diritto canpnico, se vi è una lacuna del dirtto(manca una norma positiva specifica), si
deve applicare la consuetidne se c’è e solo se manca si potrà ricorrere all’analogia. Infine il diirtto
canonicp prevede una alla consuetidine contra legem,, se vi è una consuetudine che ha un’antica
orgine jon espressamente ritrovata dal dittot, anche se in contrasto con la stessa, quella
consuetudine viene riconoscuta dal diritto.

Antiche e purchè non siano espressamente ritrovate dal dirtto(nel diritto canonico), la consuetudine
ha un fondamento religioso, la comunità contribuisce positivamente all’evoluzione del diritto
canonico e la comunità cristiana può essere fonta di diritto

Sono ancora fonti del diritto canonico, la giurisprudenza(subordinata alle leggi e alla consuetune),
assume un ruolo intermedi otra common lae e civil law perché dal punto di vista formale il giudice
non può creare la norma, però il giudice nel singolo caso concreto deve valutare con equità
canonicacioè dvee valutare se l’applicaizone di quella specifica norma corrisponde efftttivamente ad
esigenzs di giusizia e non sia di ostavolo per la salvezza, cammino di fede. Se l’applicaizone della può
determinare un’ingiustizia, la può disapplicare per il caso concreto

Cmmon law: le sentenza precdendre ha valore vincolante per i giudici di pare grado e inferioe, i
giudici creano la norma per il caso concreto

Civil law: no valore vincolante,

La giursiprudenza della rota romana può assumere un valore di fonte del diritto, il codice del dittto
canonico lo prevede(in assenza di leggi e consuetudini),

Nel diritto canonico ha un ruolo anche la dottrina, il canone 19, dedicato al tema dell’interperazome
delle norme canonihe prevede che in preenza di una lacuna del dirtto, una volta che si sia ricorsi
all’analogia e alla giurisprudenza senza che hann orisolto, il giudice può far r9feriento alla dottrina
concorde(parere unanime degli specialisti del diritto), anche la dottrina può rilevare quanto meno
come fonte di interpretazione del diritto.

Fonti di cognizione: documenti da cui si può tratrre consocenza, testi formelmente pubblciati, es:
codice di diritto canonico, come fonte dicoglinzione per le chiee orienrali: codice delle cheise
orientali

Anche le leggi ecclesiastiche sono soggette alla promulgazione e alla pubblicazioni per renderle note
alla comunitò di credenti, differente a seconda del tipo di leggi, le leggi pntificie vengono promulgate
dal pontefice e poi pubblicate negli acta apostolice, strumento di pubblicaizoei delke fotni delle leggi
pontificie, vacatio legis in genere di 60 gg.

Le leggi diocesane vengono pubblicate attraverso la pubblicazione sul bolelttino dioecano(strimento


di pubblciazione degi atti religiosi),i decreti henerali vengono emanati con decreto del presidente
della cei e pubblciati sul bollettino ufficiale. Nei rapporti tra queste varie fonti, vale il principio di
geerarchia: una legge emanata dalla utorità suprma prevale su qualsiasi legge emanate da autorità
inferiori.

Un decreto del vescovo avente valore legislativo non può prevalre su una legge unviersale del
pontefici, il vescovo diocesano dispone di grandi facoltà di dispensa, salvo per le leggi in materia
penale, quando parliamo di dispensa e principio di gerarchia noi facciamo riferimento a leggi di
produzione umana, non ovviamente da norme e principi di diritto divino. Il diritto divino vincola tutti
i fedeli, anche le autorità ecclesiastiche.

25/10(Fonti)

Terza settimana di novembre orale

Prova di esonero, facoltativa


Esonero in presenza

Fonti del diritto canonico umano: leggi, con una serie di distinzioni, consuetudine che si pone sullo
stsso piano della legge nella misura in cui , ruolo importante della giurisprudenza , ordinamento
canonico, trobiamoi struzioni: provvedimetni delle congregazioni della curia romana, possono essere
istruzioi che hanno lo scopo di formulare le noeme do dettaglio, provvvedimenti di carattere
legislativo.

Fonti secondarie: strumento principie dell’autorità di governo.

Tema della costituzione ecclesiale. La chiesa ha una costituzione? Interrogativo importante, nello
studio degli ordimanrti, la costituzione assume un ruolo primario, nel corso del 900 il diritto canonico
si è assimilato almeno dal punro di ivasta formale, ha recepito formew normative proprio del diritto
secolare, rima fra tutte la codificaizone, ha assunto il siritto canonic, proviene dagli ordinamenti
civili. Questa problematica, un ulteriore modello fortemente affermato, la costituzione è un tema
che si è paoto nel dibattito canoncistico all’indomani del concilio vaticano II.

La chiesa nella sua dimensione ha una costituzione, di quest’espressione si possono dare due
accezioni:

1. Per costituzione si intende nella giuspubblicistica secolare un documento politico ideologico


attraverso cui si espreime l’ideologia di stato, se pensiamo le costituzioni contemporanee
sono espressione di una serie di principi ideologici politici nelle quali si esprime la forma di
stato<; le costituzioni ottocentesche documenti pure di ispriazione politica ideologicam si
esprimeva la forma di stato borghese.

L'idea di costituzione risale alla rivoluzione francese, l’assemblea nazionale che per sottolineare la
distana, erottura dell’ancien regime e facendo proprio i principi, intese porre a base di un nuovo
ordinamento iguridico un testo unico, unitario in cui conmdensare i principi ispiratori(di nartura
politico ideologica), pongono le basi di una uova forma di stato. Le costituzuoni contemporanee
presentano un elenco di diritti e doveri. L costituzioni contemporanee e anche moderne sono
costituzioni nelle quali si epsrime il principio di rappresentanza politica, anche questo è un principip
di nmatura politico, ideologica, riflette il principio della soveanità popolare. Se per costituzione
intendiamo un documento, la chiesa non ha una costituzione, nella chiesa non vale il principio
rappresentativo come strumento di governo, nella forma di stato è frutto di un’assemblea che si
pone da se i principi fondamentali, le regole di funzionamento ma anche le finalità della comunità. La
chiesa è una corporazione istituzionale, insieme di persoine, fedeli ma le cui finalità e le regole di
funzionamento, non sono posti dai fedeli medesimi, ma pri cipi in quanto posti dal fondatore, la
chiesa per contro ha una costituzione nella secona accezione e cioè come tssto normativo che
riassume le egole fondamentali, principi di un certo ordinamento. La chiesa cattolica ha un suo
ordinamento giuridico, si è sviluppato nei ocrosi dei secoli, consoce una serie di principi e di norme
superiori che ne determinano i lfunzionamento e ne pongono le finalità, le finalità e le regole
surpeme di vita, le troiviamo in gran parte del diritto divino(nuovo testamento, atti apostolici), unite
a tante altre principi e norme che hanno carattere morale, etico, esortativo, per come la chiesa si è
sviluppta nel corso di wuesti due mille nni, l’ordinamernto giuridico posa su principi in gran parte del
diritto divino in norme storiche e sono questi principi e norme fondamentali ed eventualmente
anche al rapporto che intercorre tra gli organi e fedeli , posson oessere oggetti di una legge
costituzionale, laddove per costituzione si intende un documento normatio che individui i principi
ispriatori e le norme fondative, che sono alla base dell’ordinamento canonico. Questa problematica
psota all’inizio del processo di revisione del diritto xanonic odel 17 , fu psaolo VI nel corso del 1965,
poco prima della conclusione del vsticano secondo(concluso nel dicembre del 65), rivolgendosi ad
alcuni membti della pontificia commissione,pose il problrma se fosse opportuna in presenza di un
ordinamento canonico(chiesa latina e chiese orientali), il primo codice delle chiese orientali arriverà
negli anni 90. Paolo VI si chiedeva se anche tendendo conto di queste due grandi tradizioni, se fosse
opportuno formalizzare i principi fondamentali dell’oirdanmetno canonico atraverso un testo
ocmune a queste due grandi ytradizioni, al di sopra come atrimonio comune di entrambe le
tradiuzioni giuridiche della chiesam allora fu avviato all’interno della pontificia commissione un
dibattito su questo progetto che prese il nome di lex ecclesia fondamentalis. E non fu un dibattito
teorico, furono eleborate alcune versioni di questo progetto. I lsvori della pontificia commissione epr
al revisione del codice, andarono di pari passo con questo dibattito, la commissione cominciò a
lavorare , il coice fu definitivamente approvato nell’83, fino al 1980 di abbandonare il progetto di lex
ecclesia, fino asll’80 la pontifiia commissioen lavorò entrambi i progetti nell’ide. Solo nel 1980
giovanni apolo, di fornte a critiche, prese la decisione di abbandonare l’idea di approvazone separata
di questa legge e di trasferirile nel codice del diritto canonico. Le versioni che furono
principalmentetre che si susseguirono di questa lex, tenendo conto di alcune critiche, progetto che
fu fatto circolare in tutta la chiesa. Questa legge era una legge strutturata intre o quattro parti: prima
parte dedicata al principio dell’uguaglianza dei fedeli, prerogagti e che discendevono dal battesimo a
tutti i fedeli(diritti e doveri fondamentali del fedele), seconda part dedicata al governo della chiesa
universale(potere del papa, colelgio episcolapale, capitolo tra rapporto tra chuesa e chiese
particolari, intervenuto in modo importntr il ocncilio vaticano II) e poi isituti particolari, le cui
sentenze avrebbero dovuto avere efficacia definitiva.

Questo progetto per cui si discus, suscitò le varie osservazion ma anche critiche. Questo progetto di
legge fondamentale poneva una prima questioen: di questo progetto dovevano entrare principi di
diritto divino o norme di diritto umanO? Quando parliamo di costituzione della chiesa, non
possoamo far rfierimo a princpi di dirito divino, la stessa forma della chiesa è frutto in conreto di
dispiszoni e organismi che sono stati creati che oggi incdiono in concreto nel governo della chies.
Esempio: la curia romana è un organismo ipoortante di cui non c’è traccia del diritto divino, ma è un
fondamentale ausiio a servizop del ponteficie, è un organo costituzionale, guardando
ocncretsamente alla chiesa, le congregazioni assolvono un ruolo costituzionale. Contribuiscono al
ruolo del pontefice, se guardiamo concretamentr al modo di funzionamento della chiesa, oggi il
pontefice bon potrebbe avere questop ruolo ma ha bisogno di ausili(sinodo di vescovi, organismo
importante, il pontefice lo convoca ogni tre anni ingenere percheè l’assita nel governo della chiesa
universale, una rapprrsentanza dei vescovi), questo progetto non si limtiò a trasdurre formulare in
termini i soli principi di diritto divino(ruolo pontefice, ), cercò di desrivere anche in mdoo concreto
organismo che in cocnreto assumono un ruilo costituzionale all’interno della chiesa. Da tutti fu
riconosciuto il merito di questo testo di portare una semplificaizone, che raccgoliesse i prinicpi
ispriatori del governo della chiesa, un testo che avrebbe consentito una più larga diffusione dei
principi ocnciliari in tutta la cbiesa da partr dei fedeli, il codice del diritto canonico contiene più di
mille canoni, twsto non semplicisisismo. La costituzione molto più agevole, strumento di grande
semolificaszione però suscitò una serie di critiche dal puno di vista teoricio e fondativo: mettendo
eprincipi e norme di dititto divono e norem, si richischiava d conferire a quelle umane un valore che
esse non mderitvano perché di natura storica. Nella chiesa un conto sono le norme e i principi di
ditito divino, altre spno norme ,p irncipi, frutto dell’evoluzione storica non possono avere la stessa
valenza di norme e prinicpi di diritto divino.

Si può parlare di una costituzione della chiesa però vuol dire utilizza do categorie differenti rispetto a
werulle in cui si esaminiamo le costituzini contemporanee. Le costituzioni secolari si suddividano in
elastiche(modificabili leggi ordinarie) o costituzioni rigide(modifica a ricorso di procedure aggravate,
si afferma che il parlamento attraverso procedure aggravate). S può parlare di una costituzooen della
chiesa non scritta eprchè i principi di diritto divino non sono formulati in senso strettamente
giurdiico, nel nuovo testame to le nor e di carattere giuridico sono dormulatr attraverso norme di
carattere etico. Parlare della costituzoone della chiesa far rfierimento d un testo ibrido, contenute
norme di diritto divino e umane, lo stesso dovrebbe dirsi per il carattere di elasticità o rigidità di
queste norme. Le norme di diritto divino sono immodificabili, carattere di rigidità, costituzione
contemporane può essere modificata con procedura di revisione o tornsndo , i principi di diritto
divino che troviamo nel nuovo testamento sono immpodificbili, per contro nella costituzooen della
chiesa troviamo norme di diritto umano, frutto della evoluzioen storica e della continua maggior
comrpensione che la chiesa ha avuto nel uo stesso mistero, lo stsso principio petrino, ha consocito
un’evoluzione notevole, si è arrivati ad affermare il principi di giursidizoje suprema della chiesa,
formulazione giuridica di fatto con Bonifacio VIII, con il prinicpio dlela plenitudo penistatis,
l’affermaizone che nella chiesa vi osn odue soggetti dotati di potestà piena suprema. Con il concilio
vaticano ii si è avuta chiara cinsapebolezza nellac heisa vi sono due autorità, non che prima non vi
fosse la consapevolezza che il papa è capo supremo, però non vi era stata quesy’affermaizone che si
è avuta nel concilio, nel corso del 1400 vi fu un concilio, ocncilio di costanza, pose termine ad un
periodo di grave confusione della chiesa. Lo scisma della cheisa occidentale, in cui vi erano due o tre
pontefici che governavano, rivendicavano l’ufficio in quanto leetti da soggetti diversi(clero di Roma,
prjncipi, e queo grave periodo di crisi fu suoerati dal concilo di costanza affermò la suepriortà del
ocncilio sul pontefiice, a quelpunto nel corso el ocncilio i tre papi rimisero la decisione al concilio di
cotanza che investì il nuovo pontefice,in caso di ocnfitti, fosse il concilio a dover risolvere ua crisi di
crattre costituzionale dovute all’elezione di più pontefiici. Concilio di costanza è valdo nella chiesa
contenuto il principio conciliarista per cui il concilio è superiore al pontefice, poi questo principio
formalmente non è mai stato revocato. Si può parlare di una costituione della chiesa, si parò d
tradurre in un testo unitari, ma con la precisaione chenon si potrebbe utilizzare le teorie
costituzionali se non con una serie di precisaizoni,

Le principali critich che si diede alla lez, provennero dagli USA(American canon law Society) e
dall’istituto di scienze religiose di bologna(fondato da Giuseppe Bossetti, membro dell’assemblea
costituente italiana). Le critiche principlai che giunsero nei confronti di queto progetto, furono
critiche che avevano un sapore protestante, secondo la tradizione protestante, luterana tra legge e
vangelo c’è un salto incolmabile e pertanto secodn oqueste critiche proveniente dal mondo cattolico
da aree abbastanza sensibili tra questa dialettica, non sarebbe possibile tradurre in una legge
costituzionale i principi evangelici perché tracendono sempre qualsiasi norma umana e sarebbe
addirittura un tradimento dello spirito evangelico prentende di porre una elggw che si ponga al
vertice dell’ordinamento(nella chiesa solo il Vangelo, che peraltro non è una legge, non ha la pretesa
di imporsi coattivamente sugli stesi feeli; nel vangelo e in generale nel nuvo testamento accanto a
formulazioni prescrittive vi sono formulazioni esortative di carattere morale, che parlao alla
coscienza del singolo individuo. Una legge che avrebbe secondo questi critici avrebbe potuto tradire
lo spiritto evangelico, cristalizzare la fra giuridica della chiesa che vive un confronto tra vangelo,
parola di dio e la vita concreta della chiesa che necessita di formulazini girdiche. La scuola di bologna
sostenne che avrebbe se pur di fstto determinto una ecentrealizzazione del potere nella figura del
ppontefice, legge che avebbe riconosciuta come solo autorità suprema il ponteficie. Giovanni Paolo
II guardò con interesse a questo progetto(lex, ), eletto nel 78 a dar un forte slancio alla chiisura dei
lavori per la codificaizone, il codice del iritto canonico dell’83. Il ocncilio vaitcano II che aveva
innovato la chiesa era stato interpetsto che per la sua valenza pastorale, pinendo al centro
l’immagine della chiesa come, nel corso egli anni 70 si aprì un dibsttio della chiesa, mirando a
sottolienare la natura della chiesa come mistero. Questa stagione fort furono le spinte
antiguuridiciste e paolo VI non arrivò a prmulagre il nuovo codice del dirtito cnaonico, fu giovanni
paolo II fece riprende i lavori della coficiaizone e di fatti negli anni 80, il progeto dicodice pronto, s
epreovare contestualemtne la legge lex.. Accanto al codice canonic. Di fornte alle critiche decise di
abbandonare il testo, ma ritenne importante che una parte del contenuto di questa legge potesse
trovare spazione nel codie, si aprì un dibattito, si ebbe un congresso a friburgo, cosa si intende per
diritti fondamentali del fedele:

Questo dibattito fu risolto sia a livello, con seelta defintiiva di inerirere i doveri e i diritti fonmwntal
dle fedele nel codice, codice promulgato nell’83(gisà pronto nell’82), il divattio che si ebbe su questo
progetto di legge fu importante perché pose al centro del popolo di dio, la realtà e le prerogative dei
fedeli, i laici hanno una loro peculiare consideraizone , si era voluto sottolineraee il ruolo del fedele
come categoria comuewn a tutti imebri della chiesa , status fodnato inciamrnte sul battesimo.

Secondo argomento importantr da esaminare: rapporto che interocrre tra diritto canonico e ius
civile. Il codice di diritto canonico rinvia per taluni aspetti al diritto civile, questo fa capire che tras
diritto canonico e diritto civile, inteso come ordinamenti dell’attiività politica. Tra questi due
ordinamenti non c’è contrapoostizione almeno dal puno di ivtsa cnaonico, il rapporto è in re ipsa
nella natura nstessa del diritto canonico, fondato sul principio della distinzione. Riconsoce un ruolo
legititmo che spetta all’autorità politifa nel trattare le questioni , l’ordinamento canonic è un
ordimaneto che riconosce i propri limiti per materia,il diritto canonico non si occupa di rappoti
giuridic che si sovlgono e hanno attienenza con la dimensione temporal,e si occupa di tutti irapporti
che vengono a crearsi all’interno della chiesa e inoltre il ditito canonco disicpia le funzioni proprie
della chiesa. Riconosce il ruolo legittimo, la choesa in termini allargati ha interesse alchè la
legislaizoen civile sia ispirata ai prinicpi di dottrina canonica, il dirito canonico non ha la medesima
estensione, l’impegno della chiesa , ma nel regolarr la propria struttura e a regolar e in mdoo giusto
tra i fedeli e la gerarchia(ammissione della chiesa ad intra, volte ad ispirare l’organizzazione e i
rapproti all’intenro della chiesa). Compito dei ristiani animare secondo i prinicpi cristiani cercando
di , questo campo di aionix non ha diretta ttienza con il diittto canonico che disiclina li organismi
attravero cui i cattolici posono oerganizzarsi. La chiesa cattolica c’è stato il prinipio dualista che
dielimta la sfera di competrnza dell’ordinamwnto canonic, riconose il ruolo del diirto civile sia alla
luce del princopip della distinzione degli oridni, sia per motivi di ooportunità, rinvia al dirito civile
anche in ambiti in cui ci sarebbe una competenza della chiesa, perché consapevole che una legge
canonica su questioni già disicliante dallo stato non avrebbe possibilità di avre concreta efficacia. La
chiesa rivendica il suo diritto di possedere beni temporanei, di acquisitli, fre uso necessario ai fini
della sua ammissione. La chiesa pettanto guardando la questione avrebbe una legittimzione a
disicplinare anche modelli contrattuali attraverso cui utilizzare i propri beni. Un canone del libro V
del codice stabilsice che in mayeria di contratti e di modalità di pagamento nel diritto canonic hanno
pieno vigorr le norme civili, a condizopme che le nor e civili in ,ateroa di contatti non siano contrari al
diitto divino o i lditito cnaonico npn disponi altirmenti. Potrebbe porsi ed alaborare norme di tipo
ocntruattuali, non avrebbero efficacia dove i contratti dovrebbero attuaizone e preerisce rinviare alle
borme degli ordinamenti civili ponendo questi due limiti(motivi di opportunità).

Ragioni di natura dottirnale: principio della disrinzione degli ordini e dall’altra motivi già disiciplinati
dal codice civile. Per quanro riguarsa il principio di distinzione degli ordini, conosce elle eccezioni
nelle materie kiste(istituti o rpporti giuridici che presentnao interesse sia per l’ordinamento della
chiesa che quello della societrà, es. Matrimonio, res mixa), richiede auspicabilmente una disicplina
cocnordata tra lo stato r la cheisa, vi è u n canone che dopo aver riverndicato il diritto ersclusivo drlla
chiesa, precisa salva la prerogstivs pt gli effetti mersmente civili del vincolo, disicpina ei rapporti
psatrimobiali del codice. Sono fonti di idirtto canonico i concordati, rapporti giuridici che oredentsno
interresse si per lo stato che per la chiesa. Gli strumenti attraverso cui disicpòiani supi rapporti con lo
ius civile sono tre:

I primi due mutuati dal diritto internazionale privsato(discipina i rapporti di esso con ordinamnti
estrrni): rinvo formale e la presupposizone: rivio formale si ha quando iuna norme canonica rivi
ditrttsmetne allo ius civile, es: matrmonio, lo stesso codice del diriitto canonicoal anone 1056
prevede ch gli effetti meramente civili dl vincolo sono soggetti alla legislazione civile. Il rincio formale
è uno strumento di raccordo tra ordinamenti diversi che mira all’ordinamnto richiamnte, le nore
stranieri così come queste si evolgono, pdettasnto il rinvio xhe il canone 1056 è un rinvio che non
cristallizza una disicplian civilistica, ma di arttere mobile a come questo rapporto vine disicplinato nel
tempo anche nell’ordinamento civile, rinvio formale non recettizio, l’altro strumento è la
presupposizione: si ha quando una norma di diritto canoni non fa un rinvio, recepisce nalla sua
formulazione, riceve una nozione il cui contenuto non viene dato dall’ordinamento canonico ma da
quello esterno.

Il codice di dirito casnonico presuppone il concetto di capo di stato che ricorre nei singoli
ordinamrnti statali: capo di stato dinastico(re, presidemte della repubblica), si presuppome ciò che
questo cocnett, infien l’isitituto di maggior ampieza con cui il fitito canonico è l’isituto della
canonizzaizone, principio generasle nel casnone 22 del diritto canonico. Per canonizzazone si intedne
quell’ipotesi in cui il diitto snonico riconsoce le norme di dititto civile la syessa efficaci di una norma
canonica. la canonizzazione è una chiesa del principio della distinzione degli ordini. Il ditito casnoni in
molti ambit, lo stesso dititto canonic oricosncoe il ditito civile come l’unica norma èpssibipe, fatte
proprie dal diritto canonico. Una delle ipotesi poiù note della vanonizzaizione quelal dei cotnrstti e
pagametni riflettie una rpecisa opportunità ,dualista.

26/10

Il codice di diritto canonico cime legge unviersale rappresenta l’ossatura del diritto canonico, la
struttura organizzativa estrumentale della chiesa.

Il primo libro contiene una serie di concetti generali:

Fonti

Atti amministrativi

Fonti e regolamenti:

Persone giuridiche e fisiche:

Potestà del governo:

Reca maggiormente all’impronta delle norme generali corrisponde sostanzialmente al primo libro
norme generali del codice del 1917. Disposizioni di carattere tecnico giuridico. Disposizione che
prevede che le persone nel diritto canonico acqyustano la capacità giuridica, limite canoncio: prima
dei 7 anni si è bambini, mancanza di capacità si intendere e di volere. A partire dai 7 anni
l’ordinamento canonico considera un soggetto dotato di capacità giuridica salvo il matrimonio, fa
valere tutti i sacramenti.

Oltre ai sacramenti nel diritto canonico l’annuncio della parola di dio, caterchiso avviene in età ben
precedente, sono per la chiesa gli strumenti più importanti. Il libro più importante su cui ci
soffermiamo è il libro II, il popolo di Dio, libro più esteso del codice di diritto casnonico vigentre e dè
quello che tratto della giuridica del fedele e dell’organizzazione gerarchica della chiesa, alla fine nel
libro II vi è l’impotante trattazione relativa agli ordini religiosi, seppur integrano della chiesa. Questo
libro II riflette in gran parte ò’ecclesionlogia del concilio vaticano II. Nei libri successivi sono
disicplinate le funzioni della chiesa , libro IV funzione di santificare, libro più estep del codice ,
concerne la disciplina dei sacramenti, prende spazio il matrimonio. Il matrimono è sacramento
oggetto di maggior disciplina, oltre ad essere sacramento è un negozio giuridico, non sono istituti di
diritto naturale come invece il matrimonio, gli sltri sacramenti hanno una disicplian in parte è dettata
dal codice del diritto canonico, retti dai libri liturgici, nella chiesa si distingue tra diritto canonico e . Il
libro V del codice riguarda i beni temporali della chiesa, il libro VI le sanzioni della chiesa, libro
riformato con la costituzione apostolica dell’estate scorsa, senza che se ne siano strvolti i princièi;
libro VII: sui processi, di tutti qeusti libri quello che si riflette l’imamgine e la natura della chiesa è il
libro II, non a caso intitolato il popolo di Dio, espressione che troviamo nella costituzione ad indicare
la chiesa. Il concilio vaticano II ha adottato due espresisoni principali : la communio(chiesa è
comunione, i suoi membri sono congiunti tra loro da quei vincoli di ocmunione), l’altro termine
utilizzato dal concilio vaticano II è il popoo di ido, espressione indicata per sottolienare òla diensione
della chiesa terrena.

Il codice del 17 non definiva la chiesa come popolo di dio, ma come societas, adottando un termine
analogo a wuelle delle società ciili, ha inteso adottare quest’espressione per sottolineare la
peculiairtà della chiesa rispetto alle altre attività umane. Concetto non di tipo giuridico fino a che non
è stato fatto proprio dal codice, di orgine biblico patristico. Popolo di Dio= popolo di israele,
quest’espressione fu ripresa e approfondita poi dai padri apostolici e dai padri della chiesa(s.
Gitolamo, S.agostino), nuovo popolo di dio, dei redenti, concetto di natura teologico, origine biblco
patristico. Il legislatore sdel nuovo codiceabbia voluto porre alla base della visione della chiesa,
wquesto concetto, non è un concetto giuridio, quasi a sottolieare il carattere misterico della chiesa,

Popolo di dio= comunità composta dai battezzati, da coloro che averndo scoperto la fede hanno
deciso di aderire spontaneamente al , di cui si entra a far pate è’er effrtto di una libera decisione del
soggetto. Mentee negli ordinamrni secolari l’entrata a far parte del popolo, è un atto di concessone
dello stato. Nella chiesa si entra per libera adesione. Sottolienare che il battesimo non è una
prerogstiva della gerarcia,ma dono gratuito di dio, basta che ci sia la retta intenzione, l’odinamento
canonico è aperto, il popolo di dio è un popolo aperto a tutti gli uomini. Inoltre, il popolo di dio,
questè’attribuzione è importante perché è un popolo risultanrte dalla libera, ma questo popolo è
costitutio da una comunià delle persone, le cui finakità e i mezzi per seguirla sono opera del
fondatore, cioè di Gesù Cristo. Per questo la chiesa uò eserrequalifcata come una corporazione
istituzionale dal punto di vista giuridico, risulta da un insieme di persone ma mentre l’associazione
pon e per se stessa le proprie finalit, in questassociazione o corporazione , gl iaspetti fodnamwntali
non sono posti dai fedeli, ma oggetto di un mandato , popolo convocato da Dio, attraverso Gesù
Cristo. Di fatto fu Gesù attraverso la predicazione a porre le basi di quelle che noi ocnosciamo ocme
sacramwnto individuando i sette sacramenti , alla vase tutti questi sacramenti ci sono dei passaggi
evangekici dei quali gesù pose le basi di queti strumenti. La stessa fra di govenro nei suoi caratteri
essenziali è quella idnciata da gesù. Si suggerisce che la chiesa è a metà strada tra associazione(in
quanto popolo di dio, è una realtà personale, composta da persone, condivide i caratteri di una
fondazione, le sue finalità non sono poste dal popolo medesimo, ma da un soggetto etsrno, cioè dal
fondatore).

Canone 204: primo canone, pà denso d cntenuti, nel libro II troviamo canoni con contenuto più
teologico che giuridico, sono canoni nei quali i legislatore ha vouto trasurre i concetti fodnamentali
espressi dal concilio vaitcano II. Abbiamo la definione di fedele a metà tra teologia e diritto. I fedeli
sono coloro che essendo stau incorporati a cristo, sono chiamati ad attuare la missione che dio ha
affidato alla chiesa da comoeire nel mondo, quest chiesa come societò sussite nella cheisa cattolcia
governata. Questo canone è molto ricco, canone 96, canone che troviamo , attraverso il battesimo i
fedeli divengono persone nella chiesa. Atravrso il abttesimo, mediante l’incorporazione essi
partecipano nel modo loro proprio a seconda della specifica condizione che ciasuno ha alla fiunzioen
sacerdotale e rofetica, tre funzioni di risto trasmesse alla chiesa. La funzione sacerdotale

Funzione di governo il popolo di dio è u tema che attraversa vari libri, di cui si tratta nel libro I
laddove vi è un titolo dedicato alla potestà di governo; la fnzioen di governo racchiude in se la
funzio. Fondamentale di questo canone è la

Battesimo=sacramento, il fedele incorporando alla chiesa, sacramento impoortante, si impone sul


cammino della redenzione, redenzione frutto del battesimo.

Attraverso il battesimo si ente a a far are del corpo di risto, senza che il battesimo deve essere
amminstrato all’interno della chiesa(importante a livello ecumenico), alcue chiesa ortodosse hann
oconservato, il battesimo somminsitrato all’interno della chiesa ortodossa introduce il fedele
all’interno. Scisma si verifica quando una comunità cristia si distacca daòòa chiesa cattolica perché
non condivide più la stessa disicplian ecclesiaastica, non riconsoxe il ruolo do garante dell’unità per
tutta la chiesa del ontefice e ciò che avvenne con le chiese protestanti.

Chiesa anglcana è scisamtica, lo scisma avvemme non per ragioi di fede ma perché Enrico VIII non
riconobbe il primato del pontefice come capo della chiesa universale. L'eresia riguarda la non
condiviosne del medesimo patrimofio di fede e di sacramenti.

Il concilio Vaticano II fece un appostio decreto, il dialogo inter religioso che intercorre tra la chiesa e
le altre religioni. Con le altre comunitò cristiane c’è comunque degli aspetti in comune, stessa fede in
cristo. Le altre tradizioni religiosde, il concilio affermò che germi di bene vi sono anche in altre
tradizioni religiose, questo perché la creazione è opera di Dio, la rivelazione è importantissima, però
l’uomo creatura di dio, insito nel proprio cuore i principi di diritto anturale, non esclude
positivamente il concilio ha affrmato che i. beni sono ance al di fuori, ci sono dei valori in comune tra
le comunità religiose fondate sul riconoscimento.

Questo canone 204 importante dal punto di vista ecumenico,

La piena comunione ecclesiale si ha attrabwrso questi tre vincoli, ci sono anche chi battezzati mano
n ha la pie a comunione ecclesiale sono ocmuqne figli di cristo. Se un battezzato in una chiesa
ortodossa chiede di enrrare in una chiesa cattolica, non gli si conferisce nuovamente il battesimo, ha
piena valdiità. Condizione particolare nel codice del dititto canonico hanno i catecumeni, di cui si
occpua il canone 106, i catecumeni non sono soggetti battezzati, sono in procinto, sono ocoloro che
ricevano il battesimo in età adulta, venuti a contatto con i missionari. Anche in Italia vi sono
cnferimenti di battesimi a età adutà, sono soggetti ad un percorso , tutta sulla base di una loro
spontanea richiesta di accedere alla chiesa, di partecipare a dun percorso di conversione, i
catecumeni pur non essendi battezzati sono riconosciuti dall’ordinamento canonico e sono
destinatari di una serie di diritti(es. Diritto di ricevere il sacramwnto del battesimo, diritto alla libertà
religiosa=.. La chiesa in quanto polo di dio è una comunità aperto a tutti gli uomini, tutti gli uomini
sono chiamati a far parte della chiesa sulla base di una livera scelta.

Il lroo ingresso nella chiesa non può essere frutto di una costrizione, altro diritto di cui sono titolari i
non battezzati, è quello di annunciare la parola di dio è un dovere per la cbiesa, in particolare , i quali
non dovrebbero in abse al codice circoscrivere la loro predicazione ai fedeli, ma evono cercqre di
predicare a vantaggio dei non creddneti ,annunciare la parola di sio anche ai non battezzati. Per
l’ordnamento canonuco essi non sono soggetti estranei, nasxe e si sviluppa nella storia per predicre
la parola di dio, l’ordinamento canonuco è aperto. Canone 207 infine è un canone di grande
importanza prchè sottoluena invece le differenxe funzioanli che sussisotno all’interno della chiesa.

Canone 208 : enuncia un principio quello dell’uguaglianza sostanziale dei fedeli e della loro
diffwrenza funzioanle, fra tutti i fedeli in forza del battesimo, sussite una vra uguaglianza neòòa
dognità che per tale uguaglianza tutti cooperano , . Queto concetto è alla bse dei diriti e doveri dei
fedeli, prima di palrare delle differene funzionali, è impotante avere il concetto di uguglianza
sostanziale di tutti i fedeli in forza del nattesimo. Tutti appunto parteicpano alle funzioni prporpie
della chiesa.

Canone 207: rilievo costituzinale, principi che determinano l’ossatura della chiesa, nella chiesa vi
sono differenti condizioni giuridiche, le essenziali(condioe giuridica dei chierici consacrati attraversoi
sacrament, i laici (fedeli dediti all’impegno nella realtà temporale), i religiosi coloro che mdiante la
professoone dei voti evangelici(povertà , castità,obbedienza), si consocrano ad una vita di
testimonianza del regno di dio. L a funzione dei religiso , dei consacrati. La condizone di vita religisa
della chiesa è , i chierici anch’essi fanno voti attraverso una promessa, i saerdoti, chierici, non sono
soggetti ad un voto di obbrdienza, anche se devono collabarare con la chiesa.

I fedel sono accumanati da un’eguaglianza, essi perseguono la missione della chiesa attraverso cose
differenti:

Cbierici: coloro che nella chiesa svolgono misteri, medianti i quali essi non entrsano oslo a far parre
dlela chiesa, ma enrtrano nella struttura mediante confeiment, ordini che consente loro di agir ein
persone crisit, nell’amminsitrazione dei sacramenti. Il sacerdote non è soltanto un membro della
gerarchia, ma partecipa sul piano sacramentale allenfuznooni propri di risto, wulle sacerdotale,
amminsitraizone dei sacramenti,gli altri sacramenti possono essere operati,attravrsol’eucarestia si
apprende la persona stessa di cristp. Il chierico colui che ha ricevuto la sacra, opera, rende presente
la perosna di cristo. La figura del chierico è una figura che ha nella cheisa fondamento di dirito
divino, col mandato degli apostoli, il minsitro assolvono poi ruolo peculiare di carattere gerarchico
all’intenro della chiesa solo il sacerdozio conferisce al fedele la pienezza delle potestà di
giurisdizione, santificazione. I chierici si suddividono in tre ordini; diaconi, presbiteri e vescovi.

Diaconi svolgono un servizio di carità , sono i sacerdoti, presbieteri e vesco ricevenfo la benedizaione
episcopale ricevono la peculiare facoltà di rendere presente la persona di cristo nella sepcie
eucaristica e di poter amminsitrare gli altri sacramenti. Il matrimonio è un sacramento nel qusle il
sacerdote si limte ad assistere, accogleire. L'ordine sacro è un sacrameno che viene conferito inerent
al vescovo. I cheirici son oalla base della struttura gerarchica della chiesa e aqnche della struttura , i
laici sono tutti gli altri fedeli defintii in senso negativo che non hannp riceuto, ma ne sottoline
l’ammissione positiva sia il codice che il concilio nella realtà temporale. Quando si parla di fedeli
religiosi , non si parla di ministeri, i ministeri per eccellenza sono qelli propri dei presbiteri. Il oncilio
vaticano ii ha previsto che ilaci possono accedere al primo gradino dell’ordine clericale senza poter
acquisrie il sacrrdozio.allora si parla di ministeri ocn riferien. I carismi secondo il lingusggio sono i
doni dello spriitto santo conferisce senza bisogno della mediazione, gerarchia, tutti gli ordini religiosi
sono nati sull’onda di un carisma di un fomndatore, di un dono dello spirito santo che attrabersp ha
testimoniato un particolare modo di vivere , particolarmente adatta alle esigenze di wuell’epoca.
Nella ciesa gli ordini son oespressione dello spirot santo e pertanto una volta che questo carisma
viene riconosciuto dall’autorità ecclesiastica. I carismi che si pongo son un tesoro per la chiesa, gli
oridni religiosi hanno assolto quella cioè di introdurre forme di postoato nuove all’esigena
dell’epoca. Gli ordini religiosi , sono ordini che si diffusero rapidissimamente , rispidnenvano ad
esigens fortemente risentite, alla base di esa vi era un carisma e quindi per la chiesa gli ordini
religiosi=portatori di grandi riforme, laddove las truttura gerarchica rischia di irrigidirsi.

Alla fine del canone 207

27/10

Il libro II si apre con la migliore individuazione della nozione di popolo di dio chiesa nel codice del 17
basata su differenti stati, nelle quali il clero assumevano una funzione più rilevantxe, principale
laddove oggi attraverso la nozione di èopolo di dio tutti i fedeli godono di una sostanziale
uguaglianza derivante dal battesimo. Nella chiesa vi è una diversità funzioni, nella cheisa vi sono i
chierici, i minsitri, i laici, a questi appartenenti o ai laici vi è una terza categoria

Religiosi : coloro che assumono pubblicamente i voti, quasi tutti i religiosi sono sacerdoti, questo
perché è la chiesa stessa che chiede ad un religioso , avendo fatta una scelta di consacrazione, la
chiesa che oggi necessita di minsitri, di per se la vita religiosa, lo stato, non richiede formalmente
l’ordine sacro. Francesco non volle mai assumere il grado di prsbitero, alcuni sostenbono fosse
diacono, i religiosi per quanto non facciano partr della costituzione gerarchica perché quella della
chiesa nasce dall’ordine sacro, raoppresentano un grande tesoro della chiesa, anche se il concilio
vaitcano II chiama tutti i fedeli alla santià, la finalità princopale della chiesa, assimilare gli uomon, i
fedeli.

Questo concetto del popolo di dio è alla base di un elenco di diritti e doveri propri di tutti i cristiani,
funzione di sottolienare questa fondamentale uguagliana , diritti e doveri che anscono sulla base del
battesimo come patrimonio comune di tutti i cristiani. Ci dedichiamo ad esaminare questo elenco di
dirtti e doveri dei crisriani , si tratta di diritti e doveri fondati sul battesimo, non quelli sulle
costituzioni contemporanee, una parte di essi, i diritti fondamentali in buona parte rappresentano
diritti naturali. In quanto tali non fondati sul battesimo, ma sul fatto che ciascun uomo è figlio di dio.
Secondo la dottrina catolica ciascun uomo ha ricevuto nella propria coscienza alcuni principi naturali,
immessi da Dio nella coacienza di ogni uomo, molti dei dirtti affermati newlla costituzine, riflettono
principi di diritto naturale. I dirtti e i doveri di tutti i fedeli sono prerogsative fondate sul battesimo,
originano dalla loro incorporazione nella chiesa di cristo, hanno un contenuto differente attengono
alle modalità di vivere e di esercitare la propria fede all’interno della chiesa. Il loro fondamento non
è di natura individualistica, le costituzioni contemporanee, nel senso che rappresentan per la
comunità, espressione di questa visione per cui lo stato e lindividuo si contrappongono. L'indiovdup
vengono riconsociute prerogastive che nemmeno lo stato può violare. Vi è questa tendenziale
contrappsoizone. Nella chiesa non vi può essere una contrpposizione tra il fedele e la chiesa
medesima. Nella visione cristina anche la salvezza dell’individuo è fa intendersi non in mdoo isolato,
ma sia il fedele che la chiea perseguino la medesima, non vi è nella chiesa una contrapposziione tra
l’interesse della chiesa come comunitò e l’interesse del fgedele. Questi obblighi e diritti ei fedeli sono
fondati su una concezione comunitaria. I fedeli sono tenuti all’obbligo ls comunione con la chiesa.

Comunione con la chiesa=adesione alla mdesima fed,e riconsocimento, accetazione della medesima
disciplina ecclesiastica, ruolo della gerarchia conservare la comunione è la premesa fodnamwntale
anche per l’esercizio dei diritti propri dei fedeli, si conserba il proprio stato di appartenenza alla
chiesa medesima. Questo elenco di dirttii e obblighi di tutti i fedelei è una formulazione che gravano
sui fedeli. Le prerogative di cui godono i fedeli devono essere esrcitate tenendo conto dei lroo
obblighi, laddive nelle costituzioni contemporanee, i doveri hanno poco spazio.

Dopo questa affemazione, andiamo ad esaminare questo elenco di diritti ed obblighu


Canine 210: obbligo, non dovere, questa formukazuone ha più un significato morale più che giuridico
in senso stretto

Canone211:diritto e dovere di esercitare , di diffondere e portare il vangelo in tutto il mondo. Non


c’è bisogno di una delega da parte della gerarchia, i feeli sulla base del sacerrdozio comune,
prendono parte alla missione propria della chiesa e prima fra ttuta alla missione di evangelizzazione

Canone 212: dovere di obbedienza nei confronti dei pastori, i fedeli hano diritto di manifestare le
proprie necessità, in mdo proporzioanto essi hanno il diritto e il dovee il loro pensiero, su ciò che
riguarda il bene della chiesa e renderlo noto ai fedeli. Canone impoetante, abbandonato lo spirito
del concilio tidentino.

Si afferma che tenuto conto del loro di livello di competenza, anche il dovere di manifestare il
pensiero su ciò che riguarda. Pr quanro i fedeli debbano ubbidienza, essi hanno il diritto e il dovere
anche di manifestare un eventuale dissenso su eventuali orientsameni e decisinu dei pastori.
Ammettendo che anche i pastori hanno bisogno di un confronto con i fedeli. I pastori devono
sostenere l’autonomia del mercato, stimolare i fedeli, senza aspettare lo stimolo del’autorità gerarca
di asusmere compiti di evangelizzazion.

Viene affermato anche il ditito di mnanigestare il pensiero all’intenro della chiesa e sollecitare anche
i pastori della chiesa ad una migliroe riflessione per i beni della chiesa.

Canone 213: espressione di un principi di dirito divino. L'annuncio della parola di dio e
l’amminsitrazione, in passato ritenuto come frutto , opggi invece vis sono considerate rperogstive e
pretese del fedele tutelate da parte dell’ordinametno , l’amminsitrazione dei sacramweni, se sono
nelle dovute condizioni.

Canone 214: modo con cui il codice ha voluto valorizzare la diversità di tradizioni liturgiche nella
chiesa, canone che può porre alcune question: papa Francesco ha emanato un provvedimento
particolarmente restrittivo per la celebrzione della messa secodn oil vecchio rito tridentino, in alcune
aprti della chiesa ha rcevuto una swerie di affermaini che tengon oconto di wuesto canone. Si parla
di un diritto, ciascun fedele è il miglioer aerbitro della migliro condizione della vita spirituale, deve
inserirsi nell’ambito della chiesa.

Il canone 211 ee evitare confkitti che le leggi meramente ecclesiastiche si applicano solp ai fedeli
cattolici.

Canone 215: Tra i diritti fondamentali del fedele vi è il diritto di associazione, formulati sewnza
rechiamo alle necesarie autorizazioen da partr delle autorità ecclesiastiche, intenda assumere
personalità giuridica. Se non vi è una richiesta di personalità giuridica, frutto di intervento di autoritò
ecclesiastica, i fele in forza del battesimo e della loro libera possono fodnare associazione per
incrimentare questa loro partecipazione alla missione di evangelizzazione. Dio stesso in un passaggio
dei vangeli affema quando due o pià di vpi sono riuniti nel mio nome, io sarò con voi. Il diritto di
associaizone è da un lato un diritto naturale, fondamwntale previsto come diritto naturale anche da
parte della chiesa, ma il diritto di associazione anche un diritto della chiesa. Il diritto di associazione
ha anche un fondamernto di diritto divino nella chiesa.

Canone 216: hanno il diritto tutt i i fedeki di promuovere, la missione di evangelizzaizone che è
prpria di ciascun fedele. Pensiamo come nel 900 siano stati istituiti partiti politici cattolici, ispirati al
lòacoro del vangelo, anche scuole cattoliche, lo stesso concilio vaticano II invita i fedeli e i laci ad
esercitafre una missione di evangelizzazione.
I fedeli possono istiuite, promuovere, molteplici iniziative per la diffusione, ma se tali iniziative
intendono anche rpssentarsi ufficialmente con nome cattoliche, approvate dall’autorità ecclesiastica
a tutela della loro autenticità. Perché una scuola cattolica possa rivendicare questo titolo debve
ottenre l’approvzione di un’autorità ecclesiastica, ci sono tante scuole ispirate rette da cooperative
di genitori che non si presentano formalmente come scuole cattoliche, operano on iniziative laicali
ispirate cristianamentw, chedere approvazione, sottoporre i lraltivo istituto , sottoporsi ai loro
controlli, questo può esere considerata una comolicazone.

Canone 217:l’educazione cristina è un diritto fedeli, il vescovo diocesan odeve essre consapevole ,
dovere quello del vescovo nel suo ambito più ristetto provvedere alchè nell’ambito dedlla diocesi
della sua parrocchia si provveda all’educazione catechetica, vero diritto dei fdeli ricevere
un’educazione conforme ai valori cristiani, questo diritto vale anche , può essere un diritto dei
minori, dei mbini , dei figli nei confronti dei genitori, di provvedere laddove è richiesta ad una loro
educazione conforme ai valori cristiani.

Canone 218: tema delicato. Nella chiesa cattolica i pastori hanno un riolo peculiare di natura
gerarchica, nell’annuncio della parola di Dio. Questa particolare funzione è definita magiestero, si fa
rfierimeno all’insediamento ufficiale,autorevole , promosso dalla gerarchia ai suoi vari livelli, vi è un
insegnamento autentico, ufficiale che addirittura può aggiungere all’esercizio del dogma
dell’infallibilità, qualora il pontefice , con intenione di enunciare proposizioni , intervengono ex ante
con l’intensizone di atriuire a questa loro proposizione, saremmo di fornte alla formulazioen di un
dogma, tutti i fedeli hanno un potere di ossrvare. W2uesto perché la gerchia ecclesiastica una
gerarchia che nell’interpretazione della paroa di dio si ritiene accompagnata dallo spiritto santo, il
loro è un insegnamenti autorevole, ufficiale, varie gradiazione del magistero, vincolante per i suoi
fedeli della diocesi, un conto è il magistero del pntefice o collegio episcopale, ancora più autrevole. Il
rispetto del magistero per i fedeli è un elemento che ontegra la comunioen ecclesastica, risuta da
questi tre eleemti: nella misura in cui il magistero interviene ad illustrare, approondire il contenuto
dlella fede cristiana, questo magistero incide sui vincoli di ocminione che devono sussistere
all’intenro della chiesa. Il canone 218 sulla base degli elaborati conciliari, più sensibile alle esigenze
di libetà afferma che i teologi hanno la giusta , differentemente dal codice del 17, oggi nella chiesa vi
è una pubblica opinione, gli esperti posson ointervenire a discutere,, dibattere dei provvedimenti,
orientamenti, mantennedo sepre il dovuto ossequio nei cofnrotni del magiestwro della chiesa. Vi è
un ampio e costante dibattito ,elemetno di ricchezza.

Canone 219:norma che richiama un altro canone, quello che prevede che a nessuno è lecito indurre
gli uomini ad aderire alla fede cristiana con costrizione. Quesa disposizone fa riferimento allo stato di
vita. Tutti i fedeli hnno i ldiitto di essere immuni da qualasiasi costrizione. Un tempo si ritebeva che i
laici dovessero necessarimaente, furoi dal matrimonio un laico era visto come privo di una sua
funzione ecclesiale, oggi questo approccio è stato suerato, nessuno può esercitare costrizioni e qindi
un laico può ritenre di adempeire megio alla sua funzione di partrcipazione alla missione della chiesa
senza saderire ad uno stato di vita predeterminato.

Canone 220: dirito alla riservatezza, diritto che oggi è tutelato negli ordinamti secolari, diritto
anch’esso di derivaizone dal dirito naturale dititto enunciato formalmente all’intenro della chiesa.
Fedele ha dirtto ance all’intenro della chiesa a conservare una sfera di vita intima, personale,. Il
legislatore canonica anch all’interno della chiesa. La chiesa è una società,tutti questi diritit e obblghi
dei fedeli hanno un fondamento nel battesimo, più o meno prossimo di diito divino anche all’intenro
della chiesa. È evidente che il ditto alla buona fame, diritto che vale da parte del fedele nei confronti
dell’autorità gerarchica. Ha il dovere di rispettare la buona fama e la sgera di intimità propria di
ciasucn fedele. Lederebbe questo ditito un ecentuale atto dell’autoità gerarchica che screditasse
pubblciamente una determinata persona, qui l’autorità ecclesiastica ha il dovee di dichiarare s eun
determinato ocmportamento è ocnforme o meno, smepre salvaguardndo il ditito e la buona fama di
ciascuno anche all’interno della chiesa.

Anni 50; vesco vodi prato in corso di un’omelia additrto due fedeli come pubblici concubini, il che er
vero perché convevano, questo eèisodio fu una causan per diffamazione, però in effeti fu un caso
mblematico della vuolazione della buona fama da parte dell’autorità ecclesiastica che ha il dovere di
dichiarare se queste corrispondoni o meno lala dottrina della chiesa, sempre nel rispetto delle
persoje e alla loro intimità.

Canone 221: canone improtante e in una certa misura non attuato. Principio tanto impotante quanto
non de tutto attuato nella chiesa, nel senso che nella cheisa i provvedimenti dell’autrità ecclesiastica
che ptrebbero andare ad incidere sui diritti dei fedeli, possono essere impugnati in misura molto
ristretta, molto circoscritta, possibile impufnare, lo fanno in genere non i fedeli ma i membnri del
clero, impossibile impugnare di un vescovo davanti al tribunale suoremi della chiesa ammisnitrativo
della segnatura apostolica, manco oeano a livello decenteato , volti ad esaminaee cotnri atti di un
vescovo.

Negli anni immediatamwnte succiessivi alla conclusione del cocilio vaticano II, si era prospettata
un’improtanre irforma el diritto canoni volto all’introduizione di tribunali amminsitrativi all’interno
della chies: esaminare ricorsi cotnro i vescovi, qusssa riforma non è mai stata approvata,
indibbiamente ci sono difficoltà sul piano teologico, egli partcipa al collegio episcopale, governa
apstoralwmnte la diocesi, secodno una parte della dottrina, la mera possiiblità di poter ricorre
contro un atto del vescovo potrebbe mettere in discussione questo suo ruolo della cbiesa. Anche il
fenmen dell’abuso sessuali sui minori ha fatto riflettere sull’esigenza all’intenro della chiesa,
l’akternativa è solo quella di dover ricorrere alla giustizia umana, sui diritti e reati, ci si chiede se
all’interno del diritto naonico non vi debbano essere istnze, es. Nei cofnronti dei provvedimenti
ritenuti arbitrari. diritto motlo importanrte che come altri diritti necessiterebbe di una amggiore
consapevolezza e attuazione. Qiesti due canoni denucniano una relativametne al dirito processuale,
l’altro a quello penale enunciano al principio di legalità della chiesa. Il principio di legalità nella
chiesa non può essere inteso come inteso negli ordinamenti secolar, dove vale un approccio più
rigido nell’osservanza delle norme. Il principio di legalità è inteso negli ordinamenti secolari come
una garanzia in ambito penale. Neò diritto penale il principio di legalità ha un suo ruolo, però orivo di
quella rigidezza che ha negli ordinamenti secolari, l’applicaizone della legge non potrebbe essre edi
ostacol oalla salvezza del fedele, se il giduicen ritenesse rappresenti un ostaclo a prseguire una
soluzione giusta di una determinata controversia, il giudice può non applicare, si presta secodno un
approccio giuridico secolare, si presta anche a possibili arbitri. Il p. di leglaità è anche al servizio della
certezza del ditito, certo è una funzione p. legalità di garanzia del cittadino. Nella chiesa vi è pure
questaq inteto di fgornrie una serie di garanzie, ma ciò che conta nel ditito canoico, aldilà di qusnto
prevede la legge, è la salvezza delle singole anime, conferiwsce all’iperatore e al giducie una sfera di
discrezionalità, incconcepibile, no possibile negki ordinamenti secolari

Equità canonica implichi la non applicazione della legge(in alcuni casi!). Nell'ordinamento non si può
pretendere, vale come legge suprema la salvezza della singola anima, in questo senso il ditito
canonico è caratterizzato che lo differenzia dai diritti secolari.

Canone 222:il primo paragrafo è un dovere canonicamrnte vincolante, ogni ha l’obbligo di sovvenire
alla neessità dela chiesa dal punto di vista economico, in italia è meno avvertito, in otalia vi è un
sistema di sostegno pubblico della chiesa, maggior è l’8 per 1000 non imkica la destinazione di una
quota del proprio prelievo fiscale della chiesa, istituto che consente al fdeele e al cittafino di
decidere la destinazione dell’intero cespite che comune sarebbe destinato a determinati soggetti.
Questo istituto fa si che la chiesa in italia possa sostenersi senza dover necessariamente appoggiarsi
anche se improtante poiché i cotribuenti cattolici partrcipino sall’8X 1000 firmino nella dichiarazione
dei redditi, non c’è la necessità di una paertecipazione a titolo personale, in altri ordinametni dove
non vi sono storicamrnte istituti di sostegno pubblico, quest’pbbligo è particolarmenrte sentito i
ntutto ik modo anglosassone, obblugo canonicamente vincolante per i fedeli, canone individui le tre
finalità proprie della chiesa, come apparato gerarchi: punto divino, oprato apostolico e
sostentamemto.

Il paragrafo 2 riguardo pi un carattere orqle, obbliugo di promuovere la giustizia sociale, come


soccorrere i pvoeri con i propri redditi.

Canone di chiusura 223: ci consente di riservere attentamenre sulla natura dei diritti e oblbighi dei
fedeli. uesti dirttii ricpnosicuti non hanno un’ispriazione di tipo individualista, vanno sempre
conciliatri con i beni comuni della ciesa, diritti latrui, l’esercizio di tali diritti è oggetto di una
regolamntazione da parte dell’autorità ecclesiastica. Il che potrebbe sembrare secondo la metalità
secolare quasi una contraddizioone, se i dirtit vengono intesi, potrebbe risultare contraddittorio ,
questo riglettr l’immagine della chiesa che è una comunone della quale il fddele ha determiante
prerogstive che devono tenere conto di una prospettiva comiunitsria, no contrapposizone tra il fine
del singolo e il fine della chiesa. Le finalità coincidoo: salvezza del singolo che va di pari passo con la
salvezza dell’intera comunità del popolo di dio.

Il canone prevede che l’esercizio di tali diritto deve essere regolato dall’autoità ecclesiastica, sono
diritti fodnati usl battesimo, però deve rispwttare tali dititi senza poterli sopprimere, dovrebbe
promuovoerli ,fondati sulla comine battesimale. Questo elenco e diritti dei fedeli prvoiene da quel
progetto di lex ecclesiae fodnamentalis che si sforxò di tradurre in lunguafggio anonicstico e
introdurre concetti nell’ambito costituzionalista contemporanea. Sia pur con fodnamenta e
contenuti diversi. Il codice di diritto canonico oltrw ad un erlenco di ditti prevede ache u’analoga
elencazione dei fedeli laici: viene a colmare quella che era fino al codice dell’83 uan lacuna. Il codice
deò 17 prevedeva una dettagliata disciplina degli obbighi dei chierici, compiti peculiari, ma nulla
prevedeva circa il ruolo proprio dei fedeli clarici nella cbiesa. Fino a tutto il codice del 1917, il laico
era soggetto nell’rdanmetn canonuco ad una inferiroe rispetto ai ministri diuclto, la cefinione di laico
era di tio negativo: laici, né minsitri sacri, né religiosi. Questo approccio di tipo svalutativo del ruol
odel laico, risalw al decreto di Graziano in cui vi è un famoso passaggio in cui si afferma che nella
chiesa vi sono sostanzialemte due condizioni giuridiche fodnamentali: minsitri sacri nel cui amvbito si
riconducevano anche i religiosi e i laici. Ai laici non veniva destinata una dsiciplia peculiare, essi
erano soggetti sostanzialewmtne passivbi nell’ordinamwnto xanonico. i soggetti attivi era i misnitri
saxri e religiosi.

Portò ad una crescenta valorizzazione dei chierici, soggetti facenti parte della gerachia, soggetti a
seguito dei consigli evangelici,laddove i laci erano visti come quella apete della chiesa destinataria
solo dei provvedimenti e iniziative della gerachia. Quest'approccio che vedeva la chiesa ckme una
società diseguale, rconvevono stati diffwrenti, incide fortemente anhe in senso negativo dei laicato.
Con uno stsro di vista che la cheisa riconsoceva come concesisone alle debolezze dell’uomo, il
fedele, cristiano se avesse voluto imepgnarsi seriamente, avrebbe dovuto abbracciare la vita
religioso o se avesse voliuto diventare minsitro sacro. Questo approccio alla vita cristiana è stato
suoerato dal concilio Vaticano II ache per ragioni di tipo , non si è più in una società , viviamo in una
scoietà puraslista. Pertsanto la missioen di evangelzzazione della chiesa, vorrisponde alla sua antura
essenziale deve invece puntsre assolutamente in modo rielvante sil riolo dei laici, solo questi osno in
fgrado di evangelizzare , portare la parola di dio alla soceità contemporane. In una società cristiana
tutti sostanzialemte erano cristiani, non vi era la necessità di un’opera di missionarietà . Ls cheida
consapevole delle sfide ha fortemente valorizzato il ruolo e la missione dei laici , fodnata sul ruolo
primario della gerarchia dewlla v ita religiosa. Si è detto anche di unìecclesiollogica , una chiesa
inequalis caratterizzata da status di vita differenti tra loro, ad un’ecclesiologia di ocmunione che
tende a vaòorizzare la misisoen propria della cheisa, come membri dlela chiesa di portare la parola di
dio nei vsri ambiti della vita sociale. Sforzo del concilio di valorizzsaizone del ruol odei lacii e colmare
la lacuna precdeenre nella tradizione che non affidava ai laici alcuni allammissione della chiesa. Oggi
sono rilevsnti, hanno il compito dell’annuncio e testimonizan evsngelica. Per segnare qusto diastacco
dalla precedenre visione negativs, il codic eha ritenuto opportuno trasferire un elenco di diritti e
doveri priìoroie dei laici, progetto che proviene dalla lex fodnamentalis.

Canone 224: i felei laici gdno sia dei dirtti e oblbifhi comuni ai fedeli , sia peculiari del lro ostatp,
riempito il loro riolo,m funzione all’interno della Chiesa.

Canone 225: la prima aprte kira a ripetere a quanto affermato: il ditito all’apostolato, missione di
evangelizzazione che proprio in tutti i fedeli, vi è una sottolienatura di questo diritto per i laici, sono i
laici che posson oessercitare una misisone di evangelzizaizone in luoghi lontani. Canoe in cui si
riflette l’evocszioen dei laici alla temporalità, messaggio cristiano nella dimensioen temporale.

Canone226: diritto sall’eduxione dìcristiana di cui godono i fedeli, doverre dei genitori di impartie
un’educszione cristiana ai figli

Canone 227: in realtà rivolto a tutti i fedeli, il diritto alla legittims e giust salibertà di cui il cristiano
dev epotwr godere nella realtà temporale, es.possono impegnarsi in politica, ache il chierico e
religooo sono cittadini, possono essere i chierici e i eligiosi posson oessere vincolati, no? Il magistero
ha il compito di indicare la dottrina della chiesa, le scelte che attendono alla aprtecipazione, vita
politica, scelte che competono a dogni fedele laico come di un sacerdot3, sottoliena come questo
dsirito acquista mafgiro rilevanza, in realtà vale per tutti i fedeli, il diritto a godere della giusta libertà
nella vita e nella dimensione temporale

Questi dirtti competono al laico in virtà della sua condizione.

Il codicde in questa elencazione riconsoce ai fedeli laici , diritti anche all’interno della chiesa e li fa
titolari della possiiblità di parrrecopare a determiante funzioni dells gerarchia. I laici hanno anche
diritto di pserteicpare, prendee aprte all’esercizsio di funzin igerwrchiche, nei limti iprevisiti dsl itito
canonico.

Ccanone 228: questo canone va letto in paralleo con altri canonic che troviamo nel diritto primo. Le
nrome genersali riserva ai chierici l’esercizio della potestà di giurisdizione. È riservaro si chierici in
virtù dell’ordine sacro l’esercizi della potestà diordine quella che consente di amminsitrare i
sacrameti, mentr ei laici possono solo cooperaee nella misura indicata dal diritto. In gardo. Quali
sono gli uffici e gli incarichi che un laico è in grad di esercitare? Quelli che non richiedano
l’ordinazione sacra.

Ufficio ecclesiastico= qualsiasi incaruco volto al perseguimento di un fine di carattere spirituale,


concetto improtante che corrisponde ai singoli incarichi, che un fedele può ricoprire. Tutti incarichi
costituiti stasbilmente eèr dispsizoni volti a disposiziento di un finr di carattere spirituale, nela chiesa
vi osno molti uffici che comuqne sono partecipazione all’unica ammissioe della chiesa. Questi uffici
ecclezsiastici che in vase al codice del 17 erano riusevati ai chiericim,o ggi in viertà del sacerdoszio,
sono in graduale aumento gli uffici ecclesiastici afffidati ai laici i nquanto non richiedano l’ordine
sacrp, essenziale per l’ammisntiraizone dei sacrame ti e anche epr l’annuncio ufficiale, autorevole
della parola di dio. Diranrte la liturgis è riservata al sacerdote l’omelia, si compie all’intenro della
celebrzione eucaristica, non può un laico sostiuirsi al sacerdote, msa potrebbe ricevere il compito ,
predicszione, al di furoi della celebrazione eucaristica.

Un laico anche donna può essere giudice di un tribunsl ecclesiastico chegiudcia della nulità, validità
del sacramenti del matrimonio, innovazione del codice dell’83(addiritturs in base ad una recentr
riforema intrdotta da Papa Francesco), il papa ha previst la possibilità che nel tribunale ecclesiastico
formato ds un colelgio tre giudici, due possano essre laici indifferentemente di sesso maschile,

I fedeli laici possono insegnare all’interno di seminari (finire di leggere)

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Nel libro secondo(molto ampio), terza parte dedicata ai chierici,

Ogni sacerdote è legato ad una diocesi.

L'ordinamento canonico e il codice(principale legge sistematica), molto ampio.

Associazioni dei fedeli è un tema abbstanza recente del dittto canonico, nell’83 viene enunciato il
diritto di associazione e di riunione dei fedeli.

Canone 215: enuncia il diritto di associazione. Prima volta che viene enunciato in termini solenni e
con elevata costituzionalità. Tutti i diritti e i doveri elencati nel codice hanno fondamento nel
battesimo, nel sacerdozio comune, sono prerogative dei fedeli a cui il codice ha voluto conferire
particolare rilievo. Il diritto di associazione è particolarmente importante nella comunità della chiesa
non riguarda esclusivamente i singoli, ma riguarda associazioni che come tali sono anche in gradp di
condizionare, orientare l’azione dei fedeli. In passato i fedeli i quanto battezzati si riteneva che nella
chiesa fossero oggetto della guida esclusiva della gerarchia, sul piano spirituale esercitano un ruolo
importante. Non c’era l’idea che associazioni di fedeli potessero animare e quindi condizionare il
cammino della vita dei feei, in base al concilio vaticano II questo approccio è mutato, poiché anche i
fedeli partecipano alla missione della chiesa, essi stessi sono partecipi dell’ammissione della chiesa
anche in modo consistente , attraverso la formazione di corpi sociali, il canone 215 ci dice che il ditito
di associaizone ha un duplice fondamento: fondamento del diritto naturale perché il diritto di
associazione anche al di fuori della chiesa, è un diritto umano, la chiesa ha sempre rioconisciuto il
diritto dei fedeli di associarsi il diritto degli uonini di associarsi. L'atteggiamento è sempre stato di
carattere positivo, nella visione della fede cattolica, l’uomo è un esserre sociale e per tantp wuell odi
associarsi è una prerogativa. Oltrw ad essere il diritto di associazione naturalem, proveniente , per la
chiesa il diritto di associazione è anche un diritto che ha un fondamento soprannaturale, fondato
cioè sul battesimo, vi sono salcuni passaggi nei vangeli, in cui Gesù stesso

Consuetuine= fonte del diritto che sorge dalla coimnutà dei credenti e ha un prestigio consistente,
così come il diritto di associazione. Diritto di associaizone, all’interno della chiesa.

Canone 298: nella chiesa le associazion i vi sono sempre state atrraverso gli ordini religiosi, quelli che
noi chiamiamo istituti religiosi nella sistemazione che questi istituiti hanno nel codice, isitituti di vita
consacrats(i membri fanno vita comune attraverso voti vincolanti), società di vita apostolica, due
istituti delle persone vivono asieme ma fanno piuttosto delle promesse, non voti, osservare e sono
debiti ad attività estrrne, di postolato. Gli ordini religiosi nascono come associazioni di fedeli e nel
momento in cui vengono riconoscoiute dall’attivitò ecckesiastica su, cessano di essere semplici
associaizoni di fedeli e assumono la natura di istituti religiosi, riconsoe l’esistenza di un carisma, di un
fondatore. Es, l’ordne dei francesan, dei benedettini, inziialmente nascquero come associazioni di
fedeli attorno ad un fondatore che incarno una forte esisgenza di purificazione della chiesa. In
passato queste iniziative che hanno assunto sempre una grande importanza nella vita della chiesa,
queste iniziative una volta riconsociute, la bonta della pste ecclesiastica, tendeba a sottoporle ad un
regiume di sostegno, ma anche do forte vigilanza e inoltre anche per il modello di vita spirituale in
auge nel passato, i mmenbri erano tenuti in base al loro fondatore ad assumere in forma i concili
evangelici, secondo i modelli di vita spirituale della chiesa, il pefezionamento della vita spirituale si
poteva conseguire separandosi dalla parte del mondo. Solo nel 900 i prinicpi cristinani hanno perso
la rpesa sulla popolazione , fino al seocndo conflitto mandiale, gran parte vivevano secondo principi
morali cristiani. Il concilio vaticano II percependo il graduale distacco del mondo cristiano dai principi
del cristianesimo ha cominciato a capire che occorreva un impegno serio dei laici per animare
criastianamente che si era sempre più allontanata dai principi cristiani, da questa consapebolezza,
nasc che anche o fedeli si associno per mettere in atto per avviare iniziative apostoliche nella realtà
temporale. In passato l’esigenza di fodnare associazione di fedeli non era avverita, magari era
avverita l’esigenza che i fedeli si impegnassero in attività di tipo caritativo. Nella chiesa di fatto è
sempre stato riconosciuto il diritto di associazione, per perseguire fini corrispondenti alla missione
della chiesa(opera di carità o perseguimento ) le finalità oggi che si perseguono, delle associazion idi
laici, quelle di animare cristianamente la realtà temporae questa è la peculiaritò del fenmeno
associativo della chiesa. Quelli che oggi noi chiamiamo movimenti ecclesiali sono in realtà
associaizoni pubbliche di fedeli, le associaizoni sono ocme noto insiemi di persone che si organizzano
per peseguire collettivamrnte determinate finalità , quello che caratterizza le associazioni, esse
nascono per inziiativa spontanea dei fedeli. Quindi sono essenzialmente espressioni della chiesa
intesa come popoo di dio la chiesa gerarchica interviene perché ha il compito importante, che
queste associazioni siano coerenti , conformi alla missione proprio della chiesa, ciò che caratterizza,
sono espressione della chiesa come popolo di dio. Queste associazioni possono avere un differente
grado di formalizzazione, possono essere erette e avere personalità giuridica, acquisendo una
maggiore stabilità, possono essere anche solo lodatw op raccomanfate, associazioni meritevoli, in
quanto la gerarchia pubblicamente ne apprezza l’opera, la missione e in qualche modo senza erigerli
in persona giuridica. Le associazioni lodoate o raccomnandate possono essere prive, in tal caso non
sono soggetti di diritto in senso stretto, non possono possedere a proprio titolo, possono possedere
ciò che possiedono, ne sono propritarti i soci o le amministrazioni. Nella chiesa abbiamo associazion i
ruconosciute(erette da persone giuricihe) o associazioni prive di personalità giuricia. Le associaizoni
nella chiesa sidistinguono in due categorie:

-associazioni private:

-associazioni pubbliche:sono la maggioranza, associazioi istituite direttamente dall’autorità


ecclesiastica, perché perseguino fini e la missionw propria della gerarchia e opera per conto della
chiesa. Es. L'azione cattolica, principale associazione di laici è un’associazione pibblica di fedeli
perché i dipendenti eletti dalla gerarchia,l’azione cattolcia si organizza anche a livello diocesano se
non addirittura parrocchiale. Il vescovo istituiateì l’azione cattolica nella diocesi perché
quest’associazione con il coinvolgimento dei laici persegue di fatto gli stesso fini propri della chiesa.

Un associazione di fedeli laici potranno perseguire quelle finalità, partecipare a quella parte di
missione propria della chiesa che non richiede l’ordine sacro. Solo associazioni di chierici poteebbero
perseguire finalità tipiche della gerarchiam laddve può perseguire le finalità proprie dei fedeli laici
senza che sia richiesto, il compito di evangelizzazione nel mondo ocntemporaneo e anche tutte le
attiività che vanno sotto il nome di volontariato, opere che vengono compite da associazioni di
fedelim le associazioni pubbliche sono istituite dall’autorità ecclesiaricam compiono la misisione
finalitò della chiesa intesa come grarchia. Le associazionui sono soggette ad un forte regime di
vigilanza, la gerarchia e solitamente le nomina i dirigenti, laddove le associaizoni private di fedeli,
sono associazioni cotituite per inziaitive dei fedeli e quindi godono di una maggore autonomia
orgaizzativa ma soprattutto nella gesgione dei loro beni, entrambe le associazioni devono costituirsi
attrraverso un istituto sottoposto ad un’organizzazione ecclesiastica, devono dimostrare di
perseguire finalità che concorrono al perseguimento della missione della chiesa. Da questo èinto di
vista, la distinzione che troviamo nella distinzione tra associazione prviate e pubblich, non è
sovrapponibile a quella che troiamo negli ordinamenti ivuli, perché negli oprdinamenti ivuoli le
persone giuridiche private sono quelle attraveso le quali i singoli perseguono interessi propri. Per
costituire un associazione nell’otdinamento italiano l’ente deve costiture uno stauto. Le finalità
individuate come tali dai suoi fondatori, soci e quindi rispondono ad interessi privati. Laddove negli
ordinamrnti civili le persone giurichge pubbliche perseguinoi intrssi pubblici riconosciuti come tali
dal governo. Nella chiesa invece tutte le associaizoni sia le private che le òpubbliche sono chiamate a
perseguire finalità corrispondenti alla missione della chiesa. Nella chiesa il fedele è parte di una
comunitò di cui egli è parte costantemente, non ci può essere una contrapposizione, sia il singolo
fedele che la gerarchia opeano nella cheisa per il pwrsegukento (salvezza del fedele e salvezza della
comunità), quando si parla della salvezza delle anime come fine ultimo, non la si intende che abusa
dalla salvezzam la salveza el singolo fedele si inserisce in un percoraso di savezzza di tutto il popolo
di dio, non vi è contrapposizioe tra interessi privati e interessi pubblici(propri degli ordinamenti
civili) tutto converge in un’unica finalità. La caratteristica delle associaizoni prviate di feedeli non è
quello di perseguire finalità di interessi propri individualistici, tutto nella chiesa concorre al
medesimo fine della salvezza. Ciò che differenza le associazini privar e pubbliche nella chiesa,
l’inziiativa e anche nel modo di gestire , la gestione dei beni di queste associazioni. Le associazioni
private godono di una maggiore autonomia gestionale, quelle pubblcihe soggette ad un controllo da
parte della gerarchia. Esmpio di ss: unione dei giuristi cattolici italiani, le associaizoni cattoliche di
tipo professionale sono in genere non riconosciute, canoniamente si presentano ocme associazioni
private di fedeli,il che non tohlie che abbiano importanza, animano il modno professioanli soprattuto
in settori sensibili , in quanro impegnate esclusivamente nella soceità, non godono di una maggiore
autonomia, e operano non in nome della gerarchia, ma in noe dei fedeli animati dalla loro cosicenza
cristina(il concilio vaticano II nel decreto apostolicum invitò i feeli laici a tenere distinte le iniziative
che esse assumevano in proprio per testimoniare e animare il mondo porofessionale in cui vivevano
risptto alle inziaitve che essi assumevano in nome della chiesa sotto la guida della gerarchia. Il
concilio vaticano II invitava a tenerle distinte.

oggi il codice dell’83 hya voluto ricomprendere , prevedendo nella veste di associaizoni private di
fedeli. Ogg i partiti politici non potrebbe rientrare riconosicuto come associazione rpviat di fedeli,
oggi i partiti osno partitiapoetti a tutti, anche se ispirati cristianamente, in genere non verrebbero
riconosciute come associazioni private, le assocaizioni professionali si, richiedono l’adesione ad una
serie di principi che sono quelli del magistero.

Queati statuti sono soggetti all’autorità ecclesiastica(art.305). L'autorità ecclesiastica cui compete la
vigilanza, sono le associaioni internaizoni quelle che sono soggette ad ua vigilanza reale da parte
della santa fede, mentre le associaizoni di fedei che svolgono un ruolo a livelo nazionale, son
osoggette alla sorveglianza episcopale, vigilanza del vescovo diocesano le associazioni ch operano
nell’ambito della diocesi.

Tra le associaizoni dei fedeli importanti sono wuelle che vengon oricondotte al concetto di
volontariato. Il volotnariaro come noto è espressione di inziiative ispirarre alla libera gratuità.ci sono
nell’ordinamento italiano, abbiamo associaizoni che si impegnano nel sociale operando a vario titolo
nella sfera sociale, o anche attività più organizzate volte alla promozioen di certi vslori, oggi il raggio
d’azioe del volontario è ampio, all’intenro della chiesa oggi assume pue un ruolo importante, molte
opere di carità che oggi vengono svolte, non più da religiosi , ma ciò che oggi rappresenta gran arte
delle inziiative ccaritttive della cheisa sono associazioni di laici attraveso la forma di volontariato,
prtecipzione dei fedeli laici mediante le loro prestazioni di carattere sociale, personale. Nella chiesa
vi è smepre stato l’impegno caritatio si traduceva in lasciti. Una forma più recente che non si parla
nel codice è il voontariato,la for a più recente di associaizoni privati di fedeli è nel volontariato, per
volontariato intendiamo un multiforme impegno nella sfera sociale in cui oggi protagonoste
associazioi di fedeli, l’imepgno caritativo pasava attraverso gli ordini religiosi, nel corso dei secoli
hanno tradotto l’impegn cariativo della chiesa. Mo,lti ordini freligosi quella della assistnza agli
infermi. Oggi questo impegno di natura caritativa soprattutto in eruorpa no passa atteavwerso gli
opridni religiosi, ma si sono fortement ìe ridotti nel numero, mentre invece il grande sforo di tipoc
caritativo che oermane nella chiesa è sovlto dai fedeli laici nella forma di volontariat, attraveso un
impegno che passa mediante del proprio apporto di tipo volontartio èiù o meno professionale, a
seocnda che l’impegno caritatio abbia a che fare con settori più o meno esigenti dal punto di vista
professionale. A questo proposito, si distingue tra le associazioni di fedeli: associazioni
elcclesiastiche, ecclesiali e civili. Oggi l’impegno dei fedeli laici nell’assumere può assumere questa
triplice veste. Le associaizoni ecclesiastiche fceno riferimento a w2uelle associazioni che operano
allò’interno della ciesa e sotto la guoda dell’autorità ecclesiastica. Non sono qurdte associazini, es.
Aizone cattolica, si esprime oggi il volontariato, il volontariato cattolico assume oggi la veste in
associazioni ecclesiali. Associaizoni che hanno il loro fonamento e regolate nel diirtto xanonico, il
cuoi impegno si svolge al di fuori sdella chiesa. Il volontariato cattolico è organizzato in associazioni
di fedei, ma il suo impegno si svolge al di fuori della chiesa, all’assistenza di infermi, ammalati ecc.
Per differenziare il primo tipo di associaizoni frispetto alle seconde, si fa wuesta distinzione tra
associaizoni ecclesiaste ed ecclesiali, imepgnate e infine ci sono le associazioni civbili. I fedeli laici
possono anche ritenere di avviare attività di carattere caritativo senza assumere una veste nemme
no ecclesiale, ma limitandosi a costiute associazioni civili. La costituzione di un’associazione civile
èuò consetire di accedere ad un regime fiscale di particolare favore, senza avere la preoccupazio e di
ottenre un riconoscimen to formale da parte dellè’autorità ecclesiastica. In Italia vi sono associaizoni
ispirate cristianamente, impegnate in certi settori di assistenza, senza aver mai ottenuto un peculiare
statuto canonico, senza essere riconsociute come associzioni ecclesiali, manca un formale
riconsocimento, questo non tolie che operino, la loro pinricpale preoccipazione è quella di accedere
a determianti benefici di natura fiscale. La dsitinzione tra associaizone pubblcia e privata è una
distinzione che riflette una distinzione più generale tra persone giuridiche canoniche pubbliche e
persone giuricihe canonuche private , distinzione che troviamo nel libro I del codice canonico.

L'eleboraizone stessa del ocncetto di perosna giuridica si è avura nell’ambito del diritto csnonico. Il
diritto romano si era arrivato ad imamginare l’esistenza di alcuni soggetti coleltivi, la res pubblica o i
collegi sacerdotali, ma senza arrivare a quel grado di astrazione di poter arrivare ad immaginare
analogo alle persone fisiche, ciò che è sttao più fcile per i canonisti partendo dalla cheisa come copro
misto, grazioe all’elabroaizone teologica di san apoolo, per i giuristi dell’epoca classica fu più
smeplice immaginare l’esitstenza di un soggetto asratto, immsginarlo capace di divenire soggetto di
imputaizoni,quest’operaizone richiedeve aun livello di astrazuine che i giuristi romano non riusciron
oa compiere, fu un salto che più pisceovlemtne riuscirano a fsre i canonisti psrtendo dalla cheisa
come corpo misto, corppo di cristo, di cui ognuno è memra, la chiesa è un realtà reale. Il concetto di
persona giuridca è stato fatto proprio , ma è comunqeu unts temstia quella della perosna giuridica ,
nel diritto canonico, nel codice deell’83 comporsa quella distinzione tra persone g.... pubbliche e
private. Nel codice del 17 nn c’er ala distinzione, perché tutte le persone giuriche della cheisa si
ritenevano fossero pubbliche, ciascuna eprsona gouricia non può che avere quelle finalitò proprie
della chiesa. Il codidce dell’83 introdusse quella disitnzione per sototlineare la possibile esistenza di
persone giuridiche dotate di una maggore autonomia gestionale, le finalità devono sempre
corrispondere alla missione della chiesa , ma è l’iniziativa dell’sitituzione della persona gouridica

3/11

Le parrocchie e le diocesi acquistano personalità giuridica ipso iure

Associazioni di fedeli:pone alla fine della paete prima del lirbo II, prima di esamianre la costituzione
gerarchica della chiesa ,paetendo dall’autorità suorema, dobbiamo soffermarci un opzione
prelimianre, il concetto di potestà sacra, l’origine del potere della chiesa.

La chiesa è un comunitò organizzata, strutturata gerarchicamente, vi è il potere all’interno della


chiesa. L'origine del potere della chiesa è dato in uno di quei documenti.

Oggetto di una qualche disciplina è la potestà, non esaurisce il potere della chiesa. Il diritto canonico
ha sempre cercato di tradurre in linguaggio canonistico. La potestas sacfra nasce dalla necessità di
perseguire la sua missione, missione della cheisa: evanegelizzazione, diffondere il messaggio di
cristo, poi vi è un secondo ammissione della chiesa, annunciare nel mondo i principi morali che
derivsno dal messaggio evangelico applicato alle realtà temporali, mentre la prim missione quella di
evangelizzazioen deriva direttamente dlala redenzione, l’altro compito della chiesa è invece frutto di
un piano del progetto creativo. Qusto secondo compio proprio della cheisa, implica
l’approfnodimento del progetto di dio che emerge dalla creazione. Su cui la chiesa julla può fare se
non approfndire sempre più ol significato e mentre la prima missione si rivolge a tutti gli uomini,
soprattutto ai fedeli, il secondo fuolo quello di annunciare i principi orali è un ruolo che si rivoge a
tutti gli uomini, come noto la santa sede , l’intera chiesa si rivolge sempre più ai non credenti, e il suo
impegno è semre più sulla sfera dei diritti umani. Fanno parre di wuel progetto su cui la chiesa ha il
compito di approfondire, di annunciarle al mondo intero. Vi è questo duplice ruolo, questo èil
compoito che la chiesa esercita attraverso quello che il concilio ha indicato, mulus dicendi, mulus
recemdi , mulus santificandi(conssite nel ruolo della chiesa di amministrare i sacramenti, di condurre
l’uomo alla santificazione). Il mulus santificandi è una funzione a cui tutti i fedeli partecipano,
attraverso il battesimo, tutti i battezzati partecipano all’unica missione dlela chiesa anche a quella
della santificazione.lo stesso battesimo può essere amministrato dal fedele, in base ad una serie di
norme, i fedeli laici possono anche partecipare, mulus dicendi(annuncio della parola di do, la parola
di dio e i sacramenti), anche il mulus dicendi concorre , il xodice dell’83 per la prima volta ha
destinato un intero libro proprio al mulis dicendi. Il codice del 1917 non aveva riservato il libro
appostio a questo, si riteneva riservato , a seguoto del concilio di Trento, la chiesa si era fortemente
concentrata nel sottolineare il riuolo della struttura gerarchica della chiesa e l’importsnte dunzione
del clero nell’amminsitrazione di sacramenti.

I laici possono partecipare all’apprpfondiemnto della parola di dio, oggi i laici , c’è una piena
parteicpaizone dei laici.

Il mulus dicendi conosce diverse gradazioni all’interno della chiesa, la potestà di magistero viene
esercitata con diverse gradazioni.

Al di sotto del magistero,, vi è quello autentico: proclamato dal pontefice, vescovi, sempre in materia
di fede e costumi, non ha carattere di infalkibilità ma redige un ossequio di fede, in virtù del ruolo
che asusme, poi il magistero autorevole invece
Infine abbiamo il mulus regendi , consiste nel governo pastorale dei fedeli, di giurisidizione , come
regola generale riservato ai chierici.

Mulus santificandi: deriva dall’ordine sacro

Mulus docendi: potestà di magigesto

Mulus regendi: potestà di giurisdizione del governo.

In base alla visione enunciata, entrano a comporre un’unica potestà, la c.d. potestà sacra. L'origine di
questa potestà è nel mandato di cristo al collegio apostolico. Gesù conferì il mandato al collegio
apostolico. Il destinatario del mandato è il collegio apostolico. Come si entra a far parte del collegio
apostolico? Viene conferita la pienezza dell’ordine sacro.

Secondo la descrizione , all’origine della , la consacrazioen episcopale consiste nella chiamata del
presispetero a far parte del collegio episcopale. La consacrazione episcopale si entra a far psrte
dell’ordine episcopale, si entra in un ordine attraverso il quale i membri prtecipano all’esercizio
dell’unico mandato . Fin dall’origien la potestas sara, non è n potere datoindividualmente, ma un
potere dato al soggetto, quanto membto di un collegio, collegio episcoplae. La consacrazione
imorime un carattere undelebile, ha natura personale. per cui la consacrazione ha una sostanza
ontologica. Coloro che entrano a far parte del collegio, sono necessariamente presbiteri. L'oridne
sacroè quel sacramento che impre un carattere indelebile. Quel carattere rimane per sempre.
Benchè la consacrazione episcopale possa essere esercitsto legittimsmentr e piena,ente occorre la
missione canonica, atto dell’autorità suprema che affida al consacrato un ufficio ecclesiastico
all’interno della chiesa, quando un vescovo viene consacrato ,eletto, perr poter esercitarr le potestà
egli deve attender di ricevere un ufficio ecclesiastico da parte del pontefice: missio canonico, di
accertare i vincoli della comunione con altri vescovi e il papa. La potestas sacra ha una doppia
dimensione.

- Ontologica sacramentale che si esprime nella consacrazione episcopale, i è unelemento


giuridico istituzionale che si esprime nella missio canonica, consenre al fedele di esercitare la
potestà di giurisdizione. la potestà sacra è data, questo ufficio può essere conferito solo dal
pontefice.

Riassumendo: la potestas sacra ha natura personale, i titolari sono perosne(pontefice e i vescovi


soprattutto),nella chiesa titolare del potere legislativo, esecutivo sono sempre persone e nonorgani
astratti come nell’ordinamento ivile, poi ci son ostrumenti che consentano il trasfermento, delega. Vi
è conferito questo poterito in quanto membro di un collegio episcopale. Vi è una particolare
commissione tra l’elemento personale e quello comunitario nella potestò sacra . Quano il concilio
vaticano II approvò la nullum gentium, Paolo VI nel concilio vaticano II colui che riceve la
consacrazione deve essere in collegamento con il papa e i membri del collegio , olle aggiungere di
sua autorità , in cui si prwcisa che per comunione non si deve intende, ma si deve intendere un
eleemnto organico, non avviene semolicemente i rapproti di natura perosnale, riflette un vincolo
strutturale all’interno del collegio episcopale. Ciascun membro deve essere consapevole di farne
parte, di esserne dentro.

I chierici sono i più stretti collaboratori, fin dai primi secoli della chiesa, hanno reso partecipi in modo
stretto gli altri fedeli e al quale hanno conferito la facoltà di compiere atti di natura sacramentale,
nella cheisa che pure particpano in mdo odel tutto peculaire allo stesso contestao ordine del
vescovo. Attraverso l’ordine sacro i chierici hanno la facoltò di amminsitrare i sacramenti e il vertice
dell’attività sacramentale ui parteicpa un chieruco è l’eucarewstia, viene resa presente la eprsona di
cristo. I chierici hanno una partecipazione ontologica. In concreto sono i sacrdoti possno ricevere la
consacrazione episcopae, storicamente è avvenuta che l’orgine del poter è cristo che ha conferito il
madao al collegio apostolico e poi gli apostoli hanno poi chiamato, facendo parteicpare in mdoo
stretto, anchd l’orfigine del potere deriva dalla consacrazione episcopale, di fstto è il vescovo che
autorevolmente conferisce l’ordine sacro ai presbiteri(fedeli che spontaneamente),

La potestà d’ordine: potere che non ha alcun parallelo, il potere di natura ontologica sacramentale,
la potestà d’ordine abilita il soggetto a cooperare. Cioè a rendere presenti la grazie del signore
attraverso segni e simboli in modo reale. Non operano tendnedo conto delle virt ù del soggetto, ma
operano solo sulla base della retta intenzione del sacerdozio. Il sacramento occorre che il
presibetero nel conacrare pane e vino intenda fare quello che fa la chiesa, intenda come il corpo e il
sangue di cristo.

Quando si parla di potestà di magistero si fa riferimento ad un, quando l’annuncio evangelico è


compito in modo solenne autoritativo da parte della gerarchia.

Potestà di giurisdizione: quella che trova maggiore spazio nel diritto canonico. La società di
magistero è tutto sommato recente. Il libro III ne parla.

Il mulus dicendi sono ocnfluite anche una serie ,diritto missionario sviluppato a partire
dall’evangelizzazione del muovo modno, organizzazione dell’attività di evangelizzazione delle nuove
terre. Nel lirbo III troviamo anche le norme relative all’azioen missionaria, il codicd di diritto
canonico si sofferma in particolare sulla potestà du gurisdizione, quella possibile al potere come si
presenta, potestà di governo da parte dell’autorità. Il mulus regendi è affrontata nel libri I del codie
di diritto canonico.il potere della chiesa ha origine nella consacrazioen episcopale,nell’eserciizo della
fedele potestà i fedeli possono cooperare.

Canone 129: rifkette un’antica tradizione, tutta una serie di fattori , norma che esprime un principio
generale però il coinvolgimento dei laici, nell ostato di governo è crescente. Es. Amminsitrazione di
una parrocchia, una parrocchia è un soggetto che è sempre stato amministrato. L'unico vincolo che
incontra il parroco è l’amministrazione patrimoniale, per alcuni contratti.

I parroci sono sempre meno, in Italia si provede all’accorpamento di parrocchie. Gestite da uno o più
sacerdoti, vi è una cristi che ha già determianto responsaiblità crescenti. Anche i fedeli laici possono
cooperare.

Nell'analisi della poestà di governo bisogna tenere i

Può presentarsi come: potestà ordinaria o potestà delegata.

Potestà ordinaria: appartiene al titolare di un ufficio ecclesiastico, si intende qualsiasi incarico


costituito stabilemtne destinato al perseguimento di un fine spirituale. L'ufficio episcolpale,
parrocchiale, qualsiasi ufficio all’intenro della chiesa stabilmente.abilita il titolare dell’ufficio per

Potestà delegata: conferita ad un soggetto non in quanto titolare di un ufficio

Il pontefice gode di potestà ordinaria come anche il vescovo nell’ambito della sua diocesi.sia il papa
che il vescovo possono per determinanti atti onferire il realtivo potere delegandolo ad un terzo. Però
il terzo che esercita questo potere

La potestà ordinaria può essere prorpia o vicara

Propria: quando il otere viene esercitato dslloa stesso soggetto


Vicaria: quando viene esercitata da un altro soggetto che la esercita in via prcaria, il titolare della
potesta vicaria esercita il potere in nome di un altro soggetto. Chi è il titolare sa semopre che il
titolaere dlela potestà propria

Esempio: il pontefice gode di potestà ordinaria propria, gran parte dei poteri propri del pontefice
sono in realtà esercitata dalle congregazioni romane che godono

Nella storia della chiesa, il pontefice ha conferito la possibilità di esercitare i suoi poteri in suo nome.
Poteri che la congregazione esercita , il pontefice può sempre avocare a sé. All'interno di una diocesi,
nella dioecisi c’è il vescovo, lui titolar del potere episcopale, lo stesso codice prevede che deve
nminare vicario generale, il vicario enerale opera con potestà ordinaria, vicaria, lui esercita poteri
che sono wuelli dei vescovi o per intera amministrazione o per i singoli settori

Vicario episcopale: potestà ordinaria solo per singoli settori.

Il vescovo può intervenire o revocare quello che stato compiuto in nome del vicario. Un ulteriore
distinzione che deriva dalla potestà di giurisdizione è la classica tripartizione: potestà legislativa:
facoltà di porre norme di carattere generale. Il codice prevede che i legislatori al di sotto dell’autorità
suprema non possono delogare il proprio potere legislativo, il pontefice in quanto autorità suprema.
Esecutiva: porre atti esecutivi di norme generali, di amministrare atti di natura singolare, infine
abbiamo la potestà giudiziaria: la chiesa conosce , il pontefice operano tre tribunali aventi: rota
romana, apostolica, il potere giudiziale può essere esercitato in via vicaria o può anche essere
soggetto di deroghe.

Per quanto concerne i ruolo dei giudici.

Codice dell’83: semplificazione, raggruppamento delle facoltà proprie del titolare per meglio
disciplinare l’esercizio in via vicaria o delegata ad altri soggetti.

Lezione 8/11

Dinamica del potere della chiesa e avevamo sottolineato come la poestà sacra che aassume
contenuti diversi , potestas sacra si artivola in tre contenuti: potestà d’ordine si riceve con il
dsacramenro dell’ordine e poi con la consacrazione episcoale.

Potestà di magistero e infine la potestà di giurisdizione.

Il concilio vsticano II ha fortemento isnistito sull’unitarietà dellòa poesta sacra anche se si articola, i
laici possono cooperare in base alle disposizoni del supremo legislatore. La norma è la possibilità che
due laici possono essere nominati nell’ambito del tribunale ecclesiastic, forma di poarteicopazione. I
laici, tutti i fedeli parteicpano all’annuncio della parola, evangelizzazione , sulla base del battesimo
che conferisce a tutti il sacerdoziio comune, quando si parla di potesta di magistero autentico che
spetta in particolare alla gerarchia, a livello universale, al pontefice, a livello episcolapel e a li;
potestà d’ordine è riservata ai fedeli che hanno ricevuto l’ordine sacro.

L'esercizio del potere della chesa, esamiando il tema in temrini verticali, cioè chi ne sono i titolari sul
piano gerarchi per poi scendere ai livelli inferiori. Nela chiesa vi son osoggetti che godpno di un
potestà piena e suprema e universale sulla chiesa, non viè un solo soggetto titolare di potestà
suprema e unviersale sulla cchiesa, come in realtàà per lungo tempo a partire dal concilio di trnto si
aveva avuto l’impressione. Fino al concili ovaticano II era il pontefice che aveva il potere. Nella
tradizione della chiesa è sempre stata presente l’idea che la potestà sacra fu conferita dal fodnatore
all’intero collegio apostolico, nel cui ambito ufficio di garante dell’unità della chiesa, tanto che
storicamente, l’autorità del vescovo di roma, affermata gradualmente a partie dal V secolo,
storicamente la chiesa latina coincide co il declino dell’imepro d’occidente, ma nei primi
secoli(secoli in cui si forma e vengono affermate i dogmi gondativi della cheisa cristiana e il credo), la
chiesa di ftto viene governata, l’autorità suprema sono i concili: primo concilio nel 323 che fissa in
mdoo permanente le fondamenta della chiesa cristiana, tornando alla chiesa delle origini si vede
come accanto assiastiamo allo sviluppo di un’autorità di tipo collegiale, cioè il collegio episcopale in
quanto erede del collegii apostolico. Sulla base dei deliberati del concilio vaticano II , della visione
della chiesa epsressa nelal visione dogmantica nulla gensium, il concilio ha voluto rtecpersre il ruolo,
l’impoetanza del collegio episcopale come autoeità accantp a quella del potenfice dotata di potestà
piena, suorema e universale sull’intera chiesa cattolica. Non abbi8amo un solo soggetto titolare di
potestà suorema, ma due, due soggetti che la migliroe dottrina che ha cercato di descrivereil
poteredella chiesa, ddue soggetti inadeguatamenter distinti perché il papa titolare di questa potestà
suprema, non è da interndere un soggettoi disitnto dal collegio episcoplae(il papa ne è
necessariamwnte cpao), il collegio episcopla rè formato dall’sieme di tutti i vescovi, che hanno
ricevuto la consacrazione episcopla e conservano la comunione. Descrivendo il ruolo del collegio
episcolape, il concilio Vticano II ha voluto recuperare l’immagine del collegio apostolico come
emerge. Il mandato che cristo affidò all’intero collegio apostolico , ruoo particolare affidato a pieto e
questa peculiare forma di governo della cheisa e quella che traspare anche negli atti egli apostolim,
quando cominciano ad emegwre alcine divergenze, circa il modo di di diffonder,e ecco che gli
apostoli concrdamente decidono insieme a Paolo, membro del collegio apostolco, decidono di
riunirsi nel collegio di Gerusalemme, per assumere alcune decisioni importanti circa la missione della
chiesa, prima fra tutti i lproblema di come annunciare il vangelo ai pagani, questo ocmprotasse la
circoncisione ai pagani, viene decisio seguendo l’indicazione di Paolo(si potrà continuare ad
applicare agli ebrei ma non ai pagani, decisione che apre la chiesa al mondo, ai pagani, perché
evidentemente se si fosse preteso che i pagano fosserp circoncisi, non ci sarebbe stata
l’evangelizzazione. La circncisione nella legge ebraica è una norma fodnamental eid carattere divino
posta da mose, la chiesa mirava a trascendere i confin idel vecchio popolo eletto.

la dinamica del potere faleva sull’esistenza di wuesti fdue soggetti, contraddirittorio se assumessimo
le categorie costituzionakistiche, un soggetto titolare di potestà pienma e suprema non può
ocnvivere con un altro soggetto, nella chiesa abbiamo questo fenomeno di convivenza: sono
inadeguatamente distinti perché secodno il concilio vaticano II, il potenfice non è un soggetto
separato ma ne è membro, vescovo di Roma ma che per mandato divino ha una peculiairtà: finzione
garante di unità , titolare di un particolar potestà ordinaria vicaria di cristo(pontefice=vicario di
Cristo), in un passaggio dei vangeli gesù non si limita a dire: su eìquesta opuetr, ciò che tu scioglierai
sulla terra, scioglierà nei cieli. Spetta solo al pontefice sciogleire un matrimonio non consumato,
matrimonio che pur sacramento indissolubile, ma può essere sciolto per dispensa pontificia. Vi sono
alcuni poteri riservati al pitnefice che non spettano a nessun altro vewscovo: es. È soo al pontefice
dato di dispensare un sacerdote dal divieto di contrarre matrimonio, l’ordine sacro coemt ale rimane
indelebile, ma per gravi ragiomi il pitnefice può sviogliere il sacerdote dall’ordine di celibato.

Il pitneficde è mmebro del collegio episcopla,e il suo potere non è illimitato, trova un limite nel
diritto divino ma anche nei vincoli di comunione che egli stesso deve conservare con gli altri membri
del collegio, ancora più limiti incotnra il collegio episcopale che riceve drettamente in quanto erede
del collegio episcopale, riceve e perpetua l’ordinato mandario apostolico di gesu nei confronti del
collegio. Mediante la oersistente coìounine e la consacrazione ciascun vescovo entra a far parte del
collegio e partecipa anche all’esercizio del governo supremo della chiesa , ma al colelgio episcoplae
opera insieme e sempre al sui capo, non è possibile intendere il collegio episcoplale soggetto titolare
di potestà suorema della chiesa senza il suo cao(potnedic, può chiamarl oad operare convocando
con concilio ecumenico o altro forma, dirigerlo ed approvarne deliberazioni). Nel corso della storia
questo equilibrio di carattere costituzionale , la scena del pontefice come titolare di potestà suprema
si è affermata a partire dalla riforma gregoria di gregorio9 VII per cui la confusione delle lotta per le
investiture segno un percorso di ascea dell’auatorità del ponteficie, con innoceno e bonifacio
VIII(pontefice non molto amato da dante), che affermò nella bolla che il riconsocimento era
necessario per la stessa salvezza idnividuale, affermaizone che valeva anche sul paino politico , a
ricondurre sotto la potestà del pontefie. Se il pontrfie scomunca il re , questo è fuori dalla comiunità
cristiana. Questo percorso storico di forte affermaione del ooyere del pontefice, ci fu una crisi negli
equilibri del mond oeuropeo nel corso a partire dalla metà del XIV, il pitenfice, la santa sede trasferì
ka sua fede ad Avignone: come mai? Fu il re di Francia a costrinferlo (maggioremmonarchia in
europa), che vedeva con ostitità questo ruolo crescent del pintefice e di fatto lo coatrinse a porre la
sua sede ad avignone fscendolo una sorte di cappellano del re, il pontefice aveva assunto un potere
influente anche in asmvito politico. Il periodo avignonese èè ricordato come un periodo di
sottomissione al potere del papato, non a caso aterina da siena insistette perché il papa tornasse a
Roma, il papa tornò ma questo non nll’immediato non riuscì a risovere questa crisi perché con il
ritorno del papa a Roma, la crisi cominciarono ad esservi più di un pontefice eletto da diversi
soggetti(re di frnacia, collegioo dei cardinali(sacerdoti più autorevoli del clero di roma), in uesto
peridoo di forte crisit, il paap accettò di convocare il concilio di costanza(prima metà del 400) come
espressiione delle teorie conciliaristiche, di fornte a questa grave crisiti costituzionale, per cui non si
riusciva ad elggere un pontefice che potesse regnare sulla chiesa, sostenere il primat odello stesso
pontefice sul concilio, come lo era sempre stato. Uno dei tre pontefie eletti all’epoca decisde di
convoxare il con ili di costanza: convinse tutti i pontefici elette a rinunciare al proprio uffici9o, elesse
un unico pontefice legittimo , affermò la tesi della superiorità del concilio sulla chiesa, deliberazioni
approvate dal pontefice.

Questa vicende(riforma protestante), l’autorità del pontefice a seguito de concilio di trentp avviò un
processo di centralizzazione dell’autorità del potmefice ch fu visto come simbolo garantre dell’unità
della cheisa cattolica scossa dalle pressioni dei principi cattolici e dai protestanti, apertaun’altra fase
storica, che ha consociuto una centralizzazioene che ha avuto il sup apice nel concilio vaticano I. il
codice del 17 descrisse questa visione della chiesa ove l’autorità suprema di fatto fa capo l pontefice.

Il codce del q7 riconsoceva nel poitneifce il titolare effettivo di questa potestà, il concilio vaitcano II
ha recuerato l’immagien della chieaa, che emerge negli atti degli apostoli.

Le disposizioni che aprono la seconda parte del lirbo II del codice(popolo di Dio, libro èiù ampio e dal
punto di vista costitutzionale). Diviso in tre parti rigurda il fedele, seconda parte la costituzione
gerarchica della chiesa, terza parte dedicata agli istituti religiosi.

La costituzione gerarchica della chiesa, far riferimento ai soggetti dotati di potestà suprema e
universale e poi i soggetti che hanno una potestà sulle chiese particolari, cioè i vescovi diocesani.

Canoni che assumono un’evidenza

Il codice del diritto canonico è una legge ove on tutte le disposizoni hanno la stessa rilevanza

Canone 330: principio dell’autorità apostolica: viene afformato come l’otigine del potere della
chiesa, risieda nel collegio apostolico, tale potere unitario viene trasmesso nel collegio episcopla esi
cui fanno paerre il romano itenfice e gli altri apostoli tra di loro congiunti (anche se ome vedremo
solo il pitneficde può esercitare la potestà piena e univeeaale sulla chiesa senza chiedere
autorizzazione a nessuno!). Invece il collegio dei vescovi per esercitarei l suo potere oein oed
unviersal ha bisogno del necessario sostegno del pontefice.
Iil codice deaceiver èrima quello del romano pontefice

Canone 331: di grande importanza per i titoli che attribuisce al pontefice, individuato il romano
potnefice in quanto membro del collegio episcopale. Laddove si diventi membroi dek collgio
episcopale con la missione, il pitnefice una volta eletto può esercitar la sua potestà liberamente.
Qualifica che lo individua anche storicamente.

Il pintefice, vescovo della chiesa di roa, lui è titolare di una pitestà piena, ma anche vescovo della
diocesi di Roma, queste funzioni egli le esercita attraveeso il viacartiato di roma e attraverso il
cardinal vicafrio. Il pontefice ì anche vwscovo di oma, ma in genere egli nn svolge quotdianmente le
manzooni m le affida al c,d cardinal vicari, esercita le sue funzioni i nmome e per conto del
pointefice(il pintefice può anche revocare), il vacariato ha sede nella basilica del palazzo del laternao.
La cattedrale del papa come vwscovo di roma è la basiliva lateranense e accanto vi è il palazzo deel
laterano(palazzo del vicariato, tutte lw pratiche svolte relative alla diocesi di roma), il caridnale
attuale è de robertis. Del papa come vescovo di roma, il ossw si dirito canonico non si occuoa perhè
come tale il papa è un vescovo diocesano, riconducibile, oggetto di analisi e disicpine più avanti,
essendo papa , il vescovo di roma non incontra qui limiti che incontrano gli altri vwesco idiocesa. lo
stesso codicd del deitito canonico afferma che le sentenze del pontefice jon sono appellabili, ono
deifnitive. Certi atti amministrativi del vescovo diocesano possono essere imougnati di frotne al
tribunale si segnatura apostolica. Eventuali atti di ogerrno da parte del cardinal vicario assumono um
carattere emblemativo per la cheisa>: quando è scoppiata la pandemia amche il vicariato ha preso
alcuni provvedimenti relativo alla celebrzione delle messe, apetura della ciesa, questi provvedimenti
hanno assunto non formalmente ma di vstto un carattere emblematico per tutta la chiesa. Alcuni
vescovi , aveao detto che le celbraioni dovevano essere svolte, ma il cardin vicario intervenne
dicendo che le celbraizuoni non potevano continuare ad essere sovlte in presenza , ma solo senza il
popolo(decisione che deteminò polrmica). Diventa un orovvedmento guids per l’intera deòòa chiesa
universale- negli USA in alcune diocesi, continuarono a svolgerle.

Il concilio vaticano II nel sottolena come la messa è un saxrificio dell’intero popolo di dio, una volta
che interviene il pontefice, il cardinal vicario per ragioni di natura , la celebraizone deve avvenire jon
in presenza del popolo, nessun altro può contraddire.Consapevole del valore emblemtica, ritenne di
dare prevalenza alla tuela del diritto alla salute, della vita rispetto alla sacrosanta di richiesta dei
fedeli di partecipare alla messa. Vescovo della chiesa di roma è un vescovo diocesano.

Capo del collegio dei vescovi: qualifica di diritto fondamrnto divino, cristo stesso fondatore della
chiesa, ruolo di capo del collegio apostiìolico(su qeysra pietrà fonderò la mia chiesa, Pietro). Spetta
solo al pintefice convocare il coillegio dei vescovi, il collegio è un organismo permanente nella chiesa
in astratto, ma concretamente, perché questo si possa riunire per , solo il pontefice lpo piuò
convocare nel concilio ecumenico, o anche con un’azione. È possibile consultsre tutti i vescovi del
mondo senza riunirli, peò uja certa consuktlaizone a livello mondiale ptorebbe avvenire con le
modern etecnologie, se si volesse quest’azione, dovrebbe se nkon necessariamente indetta dal
pinteidcw ma da lui liberamente recepita così come le decisioni dei concili. Specifici oteri come capo
del collegio attribuiti dal fondsarore(diritto divino=

Vicario di cristo: qualifica importante, legato al passaggio in cui cristo riconsoce il ooterer di
sciogliere a Pietro. In passato rigusrdo al concilio e in revisione del codice se mantenere questa
wualifica di vicario di èietro, secondo alunic, c’è quel passaggio in cui è direttamentr da gesù il ptere
di legare a sciogliere, un potere attributio a pietro in quanto cspo del collegio apostolico. Quel
passaggio in cui Gesù attribusice a pietro di legare e sciogleire in terra e cielo viene interpretato
nell’ambito del protestantesimo come attribuito specificamente a Pietro e non ai successori.
interpretarano quei apssaggi in cui gesù cocnferiscde quel ptere a pietro come attribuzioni
specificamente conferite a Pietro, noi invece nella chiesa cattolica abbiamo interpetto questi
passaggi come istitutivi di un carattere , vengonio, non riconoscono pietro ocme titolare di un ufficio
organocio destinato , attraverso i successivi vescoi di roma, affidiamo noi quel passaggio come un
mandato specifico conferito a Pietro, legare e sviogleire vicnoli di natura spiritturale in alcuni casi
ndividuati nel vangelo e in virtà di questo potere, il vescov odi eroma i nquanto successorie di pietro
viene ocme vicario di cristo e pastore qui e in terra della cheisa universale, titolare della potestà
ordinaria suorema, media , unviersae sull’intera chiesa in virtù di un mandato m compito che si
ritiene divinamente fondato, attribuit in quanto garante dell’unità .

Il potenfice in forza del suo ufficio ha potestà ordinaria(ufficio petrino), anche i vewscovi diocesani
godno di potestà ordinaria8capo del collegio=, questa iotetà ordianria è suprema, non consoce altee
autorità al di sorpa di essa.

Parlando del pontefice, disti gnuere tra potest legisativa, esecutiva, giudiziaria ha semoplificaizone di
certi atti, ma qualsiasi atto del piotnefie si sottrae a qualuqneun forma di impugnaizone.

Piena= comrpende qualsiasi facolt necessaria per la sua funzione

Immediata: potedtà immediata, produce subito i siuoi efgfetti a libello di ordinamento canonic.

Unviersael: il opintefice gode di una pietà ce gli conente di gestir eil suo pitere anche all’interno delle
chiese diocesano, in quanto pastori della diocesi. Ogni vescovo partecipa al governo della cheisa in
quanto membto del collegio episcopale. Il poitnefice può esercitaren queta potestà anchen sulle
dingole chiese particolari. Potesta che può sempre esercitare liberamente, una volta che abbia
accettato ò’eelzione il pointefice assume tutti i poyeri relativi al suo ufficio. Il pjtnefice acquista i suoi
poteri una volta che accetti la leggrima, i vwscovi come noto ricevano l loro poterre co nl
consacraizone episcopla e e la legge missio.

Canone 332: riprende alcun idi wuesti punti.

Viene eletto ponterfice il comoonente che fa parte dello stesso coleggio che lo elegge(da secoli
ormai!), sesso maschiele, di età matura e che sai batetzzato, non p necessario che sia vescovo e
nemmeno presvìbito, si è voluto lasdciare piena libetà all’azione dello psirito santo. Pietro investuto
di questo ruoo non aveva nessuna particolare dignità. Nek caso che il romano pintefice rinunci al suo
ufficio . Egli viene legittimamente eletto con lè’accetazione acqusiti i suoi poteri o può rinunciare
all’ufficio petrino, la rinuncia(legittimamente manifestata in forma pubblica e che il soggetto l’abiba
comouta liberamente) o la morte determina

Canone 333: raggrupaenti = episcoplai . Questa poesta della chiesa sullintera cheisa universale e an
che sulle chiese particolari, al contrario anche come uno strumento di garanzia del ptere dei
vesccovi. Il servizio che il pitefice svolge, alìnche fuori dalla cheise particolari. All'interno dela chiesa,
l’autonomia delle singole chiese particolari nei confronti dell’autorità civile. Il romano pootnefice
nell’ademoimento dell’uffico e sempre congiutno con l’autorità della chiesa. L'ufficio del pintefice
rigusrda l’intera chies unvierslwe e vi è una solidaritetà di tutto il lmento del colelgio episcoaple,
pertanto si dice che il romano potnefice è sempre congiuto con , è vero che egli può esercitare tale
potere senza particolari autorizzaaioni, però egli è cpao del collegio episcopaole, ol compito di
governare la chiesa e di peeseguire la missione della chiesa, ècstata conferita all’intro colelgio
apostolico. Sempre più spesso il ointefice fa delle consultaizoi, l ostrimento princpale con cui il
ointefice cheide il sostegno e il consiglio è il sinodo dei vescoi, non è un ocncilio ecumenico, il sinodo
dei vesco è un’assemblea di una rappresentanza qualificata di tutti i vescovi del modno(apap
francesco ricorre di frequente), nell’esercizio del suo ufficio possono cooperare con lui, i padfri
cardinali e alte ersone seocondo la necessità dei tempi, adempiono in suo nome

Le modalità di elezione del pontefice: viene eletto dal collego dei cardinali, perché non è un pitere
rsppresentsti oquell odel pintefice, ma gli provine dall’akto, l’organo investito di wuesta funzione
costtiuinake è il collegio dei cardinali , oggi compongo un collegio di i80 membri, vescov iche in
genere chiamati a svolgere funzioni impoortsnti all’ntrrno ella curia romana o di diocesi menograni
ma rappresentative di certi territori. Il collegio dei cardinal ielegge il ootnefie qundo si apre l vacanza
per morte o rinuncia. Terza ipotesi per impedimento permanente ipotesi non disicplinata al
momento che di fatto in apssato potrebbe rientrare nell ambito della rinuncia(ma occorre la), risuti
ilp ontefice imoedito totalmente di esercitare il suo ufficio(es. Malattia invaliduante o l’silio forzato,
pontefice sia soggetto come nei primi secoli prima dell’efito di coatangino ad uno stato di prigionia,
si potrebbe ipotizzare un ipotesi di imoedimento, ma non c’è una discipliand di qwuesta-

Elegge il pintefice in conclave(riiunione di cardinali che non abbiano comouto 8 0anni), in modalità
da impressioni che pitevno prevenire da autorità civili. La materia è oggi regolatada una costituziknsr
apostolica del 96 che ha rcevuto alcune piccole modfiche sia da benedetto XVI che dall’attuale
pintefice. Nelo moento in cui si pare la vacanza, fino all’elezione del nuovo pontefice, è detto
espressamente, nulla si debba cmabiare o mutare in questo periodo, oggni provvedimrnto dovrà
essere soggetto all’approvazione o modifica del pontefice eletto. Il decano assume un ruolo
importante.

9/11

Costituzione gerarchica della chiesa,

Collegio episcopale: insieme di vescovi, opera essenzialmente con due modalità in forma
solenne(concilio eucmenico: assemblea di tutti i vescovi del mondo, ultimo concilio vaitcano II,
necessariamente dev eessere convocato, presieduto, le delibere apporvate dal capo del collegio
ossia dal Papa). In forma meno solenne il collego episcopale può comunqeu promuvoere una sede
congiunta su invito o comunque attraverso una recezione da parte del pintefice di tale inziativa. Ciò
che improta ricordare è che solo l’assemblea o l’azione congiunta di tutti i vescovi esprime
pienamente la c.d. collegialità episcopale, nel diritto xanonico si fa riferimento a quella odalità
peculiare che assume rilevanza cosgituzonale al governo della chiesa unviersal. As eguoto del
concilio vaticano II, son state introdotte varie fore in cui si esprime la colegialità episcopale senza
fingere la forma piena. Espressione della collegialità episcoplae(non piena, espressione non
cokmpitua), sono per es. Conferenze episcopali: riuniscono i vescovi di una sola nazione, il sinodo dei
vescovi(rappr, qualifica dei vescovi del mondo per assistere il papa nel govrno della chiesa
universale), espressioni di collegialitò non piena, non si pngon allo stesso livello dell’autorità deelp
ontefice, lo assistono, anche se dopo il diritto canonico son ostate inteodotte e valorizzzate varie
forme, mediante i wuali vescovi vengono chiamti s partecipare insieme al papa. Queste forme sono
sempre soggette alla potesttà del pontefice, solo il pontefice può chiamare i vescovi a partecipare al
govderno della chiesa universale, la dinamica del potere della chiesa vive su questi due poli: la
collegialità e il capo del collegio(pontefice), dinamica dificcilmente attuabie nell’ambito del gvìovrno
di una società secolare. Il collegio sia semprr in comunione con il suo capo, i papa non trae la propria
autorità dal collegio episcopale, traggono la propria autorità dall’alto.

L'argomento non trattato dal codice, il tema della curia romana, trattato da una legge speciale.

Il pontefice nel governo della chiesa universale si avvale della curia romana)insieme degli uffici,
apparati amminsitrativi, la prima importante riforma , nel corso dei secoli vi osno state ulteriori
riforme(importante quella di Paolo VI subito dopo il concilio, il concilio aveva auspicato un maggiori
coninvolgimento dei vescovi , maggiore partecipazine all’interno della curia romana, Paolo VI con la
sua riforma prevedette la presenza di una serie di vescovi diocesani come membri. In un processo da
un lato di internalizzazione e di attuazione di questo principio di partecipazione al governo della
chiesa universale. La curia romana è caratterizzata da due elementi:

1): competono funzione attribuite dal pontefice

2)vicarietà: opera con potestà ordinaria vicaria(poteri annessi al proprio ufficio) , poteri che esercita
in nome del pontefice.

La legge che regol attualmente la curia romana è la costituzione apostolica del 1988 promulgata da
Giovanni Paolo II. Questa legge speciale è stata modificata prima da benedetto XVI e poi da Papa
Francesco, stata la riforma della curia romana.

Com’è struttura la curia romana? È una serie di uffici ocmposta dalla segreteria di stato(compito di
coordinare i dicasteri), vi sono le congregazioni(sorta di miniseri, sono 9, ogni congregazione è
competente per determinati settori di materia), tribnali, pontefici

Segreteria di stato: secondo l’attuale costituzionale ha tre compiti: coordinare tutte le altre
congregazioni; seconda sezione: curare i rapporti con gli altri stati(chiesa: soggetto di diritto
internazionale) avvalendosi anche di un apparto dipolomatico, terza sexione è quella che cura o
meglio dirigie, coordina la diplomazia vaticana: i lagti pontifici. Legati pontifii hanno una doppia
funzione: rendere salvi i rapporti tra il pontefice, la santa sede,. Vi è una seconda seizone di
manterenre i rapporti ocn le autorità politiche del singolo stato, promuovere i rapporti tra la santa
sede e le autorità civili. In Italia i rapporti tra pubblica e santa sede sono gestitr sal segretario di
statom ma in altri paesi la figura del nuncio è una figura molto imootante perché è lui che tende a
selezionare i futuri vesovi di quei paesi.

Inoltre abbiamo la parte più conssitente , le congregazioni: presiedute in genere da un cardinal


prefetto, tra le congregazioni vanno segnalate: compito di promuovere la fede, i ocstimi di tutta la
chiesa, vigilare anche sulle chiese particolari e poi vi è lamcongregazione per i vwscovi, preside ala
costituzione, alla provvista si inrtende la nomina dei vescovi. Quando s pone il problema di costituire
ua nuova diocesi, o di procedere alla nomina di un nuovo vescovo, la copetenza è della
congregazione dei vescovi, tutto ciò che attiene al ministero episcopale è sotto la congregazione dei
vescovi. Vi son oaltre sette congrgazioni sugli ordini religiosi di tutto il mondo, la congrgazione per
l’eucaizone cattolica,tutte le università cattoliche , anche su eventuali scuole; congregazione per le
cheise orientali, congregazone per il clero che da alcuni anni vive tempi burrascosi per tutto il
probolema degli abusi. Una terza categoria di apparati, sono i tribunali apostolici a livello universale
vi sono tre tribunali che hanno giurisdizione universale.

- Periferia apostolica: tribunale un po' partivolare, competenze per le questioni di foro


interno, non ci si rivolge ad esso per chiedere tanta goustizia, ma grazie in materia di
confessione, giurisdizione particolare
- Segnatura apostolica: tribunali asismilabili a quelli che trobiano negli ordinamenti secolari,
giudice di vertice della giustizia amministrativa. Al tribunale della segnatura contro certi
provvedimenti dei vescovi. Ha una funzione generale d oegano vigilana sull’intera
amministrazione di giustizia della chiesa. Soggetta alla segnatura su tutti i trbinali
ecclesiastici sparsi nel mondo(sulla condotta degli avvocati, dei giudici
- Rota Romana(un tempo Sacra Rota): massimo organo di giustizia, è possibile ricorre in
appello contro ogni sentenza emessa dal tribunale ecclesiastico. Soprattutto è concentrato in
materia matrimoniale, ma non solo, anche in materia patrimoniale: possono ricorrere ordini
religiosi qualora ritengono che provvedimenti dei vescovi siano illegittimi; comoto di
mantenere una certa uniformità degli or
- Pontifici consigli: particolare articolazione della curia romana, anch’essi hanno un certo
numero e sono suddivisi tra loro a seconda della competenza per materia, in base
all’originaria costituzione apostolica(per i lacii, per la famiglia, per i testi legislativi(organismo
di funzioni consultive importanti sul piano giuridico, spetta di proporre interpretazione
autentica delle leggi universali della chiesa; inoltre spetta su richiesta di verifica care
l’uniformità al diritto universale della chiesa, ). Caratteristica: hanno una potestà meramente
consultiva.

Tutti e tre sono ubicati nel palazzo della cancelleria a Roma, gran parte degli edifici della curia
romana sono fuiri dalle mura vaticane. Così anche i tribunali. Le sedi di queste congregazioni godon
odell’extra territorialità. Il primo di questi tre

Questi apparati si differenziano tra di loro, vengono chiamati tutti dicasteri e nella costituzoje
apostolica bomus si dice che tutti idicasteri hanno piena capacità giuridica, tutti conoorrono all’aiuto,
sta fatto però che questi dicasteri asi distingion otra loro oltro che epr comeoptene di materia, ma
anche èer tipo di magteria: le congregazion ie i tribunal ison otitolari di potestà esecutiva e
giudiziaria, le congregazioni possono emanare atti ocn valore legisativo con condizione che sano
approvati dal ponefice; pointifici consigliu funzione consultiva. Punto delicato è quello dell’autorità
di cui i loro atti osno forniti delle ongregazioni, in quanto esercitaboo potestà vicaria, si potrebbe
pensare che siano indipendentemente imutwbil idall’atto del pontefice , non è così, qualora un atto
di una congregzizone non sia fornita dalla specifica approvwzione del pintefice, wuesti atti si devono
ritenere, posson oesserre impugnati, di fronte alla segnatura apostolica. Solo gl iatti di potestà
eecutiva forniti da specifica apporvsaione del pintefice non sono impugnalbii. L'isitituto di
approvazione del pontefice oggi un po' si abusa, un atto di una congrgazione specificamente
approvato dal pintefive, atto in quanto non impuhnsible può rappresentare una diminuizione dei
diritti di difesa dei destinatari, tra i principi di revisine del docie vi era quello di rafforzare i diritti dei
fedeli e la loro tutela. Quando un atto della congregazione è approvato specificamenre dal pintefice
non può essere in alcun modo contestato. Quando si legge un’istruzione di una congregaizoe
romana, biosgna verificare se alla fine se era approvato nella sede di udienza, a wuel punto l’atto è
defintiov, se non c’è la postilla, potrebbe essere tranquillamente imougnato.

Le congrgazioni potrebbe emanra atti aventi una legge o valore di legge. Come regola generale le
congregazioni godono di potestà esecutiva, però se poi emanano un atto avente valfre generale di
cafrattere emanativo approvato dalla legge, allora...

La rifrma della curia è stata oggetto di un ompegno programmatico di paap francesco perché
soprattutto in certe afreee del mondo, si sostiene che la curi romana tenda a porre troppi limiti ,
questo è un atteggimaaneto abbastanza presete negli episcopati latino americani, basti pensare al
problema della teolgia della liberaizne oggetto di molti interventi di censura da parte della santa fde
il pontfice facendosi portavocde si è pst come imoegno di riformre ola curia, attualem te non si è
igunti ad una riorma complessiva. Il pontefice non aveva mai avuto esprienza di govenr, tutti i
pontefici così coem givoanni paolo II, prima di meter mano a grandi riforme, la costituzione
apostolcia della rigorma della curia è dell’88 dopo die ann idi pontificato. Papa Francesco ricevendo
alcuni audpici raccolti in conclave si pone subitol ‘impegno programmativo, in questi anni senza mai
ad addivenire ad una rifoem colessiva, ci sono state modfiche alla curia romana
- Relativa aggl iaffari economici: a aprtire dal 2014 apap francesco ha istituitp tre hiove figure
all’intrrno dela curia sugli affati economic sia della curia che dello stato del vaticano(paster
bonus, non tocca mai le comoetenze dello stato della città del varticano, intese come realt
separte la città del vaticano e la curia fino a papa francesco. Dal punto di vista finanziario ha
istituit tr organismi che hanno competenza , (consiglio per l’economia, segreteria per
lìeconomia e revisioni generali=tre organismi introdotti ex novo in sostituzione della
prefeettura per gli affari eocnomici. Resta l’amminsitrsaizone degli affari eocnomici ,già
presente, e comeptenze sono state in parr strssfetia alla segre

Consigli odell’economia: presieduto da nun cardinalee e delinea , le linee generali di gesitone delle
finanze vaticane,

Segreteria per l’economia<:< gestione concreta degli affari economici. Sono state trasferite tutte le
materie di competenze dei dipendenti della curia romana funzione di vigilanza, controllo, gestione

Gestione de patrimonio immobilare e finnizairo della sante fede resta l’AXA.

Secindi ambito di imortanti di riforme è stato quellp della comunicazione. Hai sitiuito una segreteria
èer la comunicazione, ad esso fanno cpao tutti gli organismi che all’intetno dela santa sede
svolgevano funzioni di ocmunicaizone, hanno perso la loro autonomia<(sala stampa romana, radio
vaticana, l’osservatore romano), tutti questi organismi sono ststi fusi in questo rico9ndo9tti
organismo unitario. Oreseduto da un laico(ex direttore di Rai tre, prima volta che un laico divien
capo di una congrgazione di una curia romana), nomina che ha fatto rumore all’epoca, prima era
stato ad un orelato che ha fatto scioccheze!

Accrporto consigli, iìddicasteo per i laici, li ha accorpati. Un secondo acorpamento si è avuto con
l’istituzione del dicastero per lo sviluppo umano integrale, nel qusle il itnefice h concretato tutte le
funziomi che fscevano capo ai pontifici consigli, tutte le inziaitive della santa secde concenrnete i
consigli sociali, fanno cpa a questo dicastero. La sexione del dicastero ocncernente i migranti fa
riferimento a lui.

In attesa che si giunga alla riscrittura, rigorma comlessiva della curia rmana affidata al
cinome(=consigio dei cardinali ,pontefice istituì pochi mesi dopo la sua elezione papa Francesco nel
giugno del 2013, egli istitui questo ocnsiglio con il compito di assiasterno nel govenro della chiesa
unviersale e con ulteriore comoito di scgliere un progetto di riforma della curia romana. Questo
consiglio è costitui oda 8 cardinali proveniente da ogni parte del mondo, integrato dl cardinale
segretserio di stato e presieduto da un pintefice. Il pontefice lo convoca wuando lo ritiene necessario

La curia roana è un organismo di grande importanza, anche sul piano mediatico.

Ogni episcopato locale si reca in geruppo dal pontefice, questa visita è preparata per cui i vescovi
devono presentare una relaizone, e poi c’è l’incotrno con il pontefice dopo che ha preso conoscenza
della situaizone per discutere dei vari problemi. Oggi l pontefice entra nelle case di tutti i fedeli. La
figura del pintefice oggi ha un rioo molto superiore risprtto allo stato e poiché il govenro e poi ls
cheisa unvierle, ,, sofrzo di rendere aprtecip i vescovi di tutto il mondo. Il governo delacheisa
unviersalemspetta non soo al pintefice ma anche a tutto il collegio. Uno degli strumenti trecenti si è
cercto di counvolgere maggiormente i vescovi è il sinodo dei vescovi: sitituzione umana costituita da
paoo VI nel 1965 quado era ancora in coso il concili ovaifcano II anche se verso la fine, il sindo odei
vescovi è un organismo rappresentativo, assemlbea di vescivi rappresentativo dei vescovi di tutto il
modno , non parsgonabile al concilio ecumenio sinodo fanno parte 200 vescvi ed ha funzione
consutiva, organismoi più fscilmente convocavile(i vwscovi nel modn osono 5000),organismo pi agile
che viene convocato dal pontefie per discutere isneime dei probelimi, qustioni di maggiore interesse
il sifno si può riunire in asssmvle agenerale o speciale, generale(spprontare quesitni che riurdsno la
cheisa unvierale), onvoxata dal pintefice per esaminare la questione di una determinata area della
chiesa. Ultimo è stato il sinodo dei vescovi per l’ammazonina, per l’europa, per l’America, per
l’oceania. A seconda che si riuisca in assemble agenerale o speciale la sua composzione cambis, i
nassemble agenerale(sua composizoje mira a riflettere l’iuntera chiesa universale), componenti
dell’assemble generae(singole cofnerenze nazionali, i vescivi che vi parteicpano di ufficio e un terzo
contigente di vescovi direttamente nominati dal pintefice; assemble aspecialr: i vescovi sono di
quella are aspecifica.

Assemblea generale: ordinaria e problemi. Organismo stabile quell odeil sinodo, fornitop si una
segreteria stabile, a seconda delle forme in cui viene convocata dal pontefice.

Qusta rappresentanza di vewscovi si confronta su temi proposta dal pontefice. Le tematceb son
ouele approvate dal pontefice. Vi è una segreteria geenrale permanente presideuta da un segretairo
generae nomianto dal pontefice. Nel momento in cui si apre, i lsegretario , vengono osovlte da pochi
segretari specificamente eper oresidere quella soeccifica assemblea del sinodo dei vescovi.

Come per il concilio, anche gli eventuali documenti conclusivi di vescovi devono essere posti
all’osservazione del pontefice. Furono svolti nel q5 due sinodi dei vescovi sulla famiglia,in assemblea
generale uno ordinaria e l’altro straordinario, alla fien non ci fun un documento consiltivo in senso
stretto, il papa poi pubblicò un’esortazione postsindoale.

La santa sede è l’irgano di govenro dela chiea univerale. Questo organismo a l,ivello internazione è
quello che dispone della rete dipliomartica più invidiata di tutto il mondo. In certi paesi interessati da
guerre, regimi,anche disstrai, è la diplomazia vaticana riconsoce megli, perché gode costituite dalle
stesse comunità cristiane. Tutti i paesi anche non cattolici hanno interese a mantenere rapporto
diplomatico con la chiesa. La Cina non ha ancora accolto un nuncio , ci sono le ambasciae a Pechino,
l’amabadsciata della santa sede no, al momento.

Cardinali: il caridnalato è un’sitituzone umana, di natura storica. Però a parte dall’XI secol oquando il
collegio del cardinali divenne di ftto, i cardinali hann oaquisito un grande prestivgiom sono i
principali collaboratori del papa(tanto che il segretsrio didatto), il temrine cardinale risale a quei
presbiteri , sacerdoti di esperienza he nel clero di Roma, divennero i princopali collaboratori del
pontefice. Questip resibeteri venivano ciamti cardinali in quanto incardinati nelle più antiche chiese
di Rome. Oggi il cardinalato èun titoo che risale allle antiche chiese presenti inrma, i ltitol ocarinalizio
è sempre intitolato ad un’antica chiesa di roma. I cardiali sono vescovi, anche se il pontefice può
nomianre cardinale anche un splice prebitero, am poi dve essere consacrsto vescovo. I carinal
iformano i lcollegio cardinalizip che è titolare dell’imp0rotantissima funzione costituzionale, ma poi i
caridnal iassistono il pontrfice idnividualmete., i cardinali si dividno in tre cateorie: cardinali vescovi.
Cardinal presbiteri, caridnali diaconi(più vicini alla figura del pintefice) distinzione che risale alle
antiche tradizioni della loegge di Roma.

I caridnali vescovi, sono più importanti dei cardinali prwsibteri e l’altra. Ma conferisce a tutto il
deterianto presbitwro il ruoo di grande elettore del pintefice.

I cardinal si riuniscono su convocazione del ontefice in riunioni pubbliche o non pubbliche


denominati concistori

Cocnstore pubblico: per assumere determianti atti solenni: annuncio della nomina del cardinale,
avviene in una riunione di cqrdinali residenti a Roma. La nomian di un cardnale può avveire con
nomina in pettroe che viene annunciata dal ojtedice senza andare a rivelare il nome quando vi sian
oravgioni che consigliano di rendere pubblico.

Mentre i vwcovi devono presnrtre le dimessioni a 75 anni, i cardinali perdono la facoltà di entrare a
far parte del ollegio all’età di 80 anni(non sno più elettori). Ultima funzioen del colelgio , nel caso
divacanza della santa sede per morte o rinuncia , il govenro della sede unviersle spetta al collegio i
lquale però in base al codice canonico non la può modificare, se vi fosse un’urgenza è il collegi
cardinalita questo provvedimento sarebbe soggetto alla confrma o meno da parte del osmmo
pontefice. Alla morte del pitefice anche un ocncilio eucmenico viene sospeso, spetta al nuvo
pontefice decisere se proseguire o interrompere il concilio. Paolo VI decide di prosegurlo, questo
non avvenne con il cocncilio vaitcano I, fu interrotto a seguito dell’ocucpaizone della città di roma,
Pio IX lo interruppe.

10/11

Sinodo istituito da paolo VI, mi ra a far sempre più paertecipare i vescovi al governo della chiesa
universale.

Secondo livello di ogverno della chiesa: chiese particolari osno state oggetto di una forte da aprtr del
conciclio vaticano II, hanno una rilwvanz apiena costituzoonale, le chiese partivolari si ritengono
istituzioni fodnatre sul diritto divino, nella ragione in cui le chiese particolari sono quelle
circoscrizioni territoriali, soggetti alla , i vescovi i membri, eredi del collegio apostolico, fin dai primi
secoli della cheisa, progressiva suddivisione, la natura pastorale affidata ai vescovi nella suddivisione
dei territori di questo governo pastorale, a ciasdcn vescovo veniva affidato un ambito in cui
esercitafre. Pur mantenendo ciadcuno di essi l’appartenenzq al collegio peiscopale, un riolo, compito
, nel govenro della chiesa universale, a partire dal concili odi trento i vescovi erano stati quasi
assimilati ad una sorta di delegati del papa.

Il vescovo mediante la consacrazione episcopale parteicpa al governo della cheisa unviersale, anche
se questo govenro è oggetto della cura del pontefice come capo del collegio episcopla.e uesta
dottrina della sacralità dell’episcopato, la loro permanente partecipazione al collegio e quindi la loro
partecipazione al governo della chiessa unviersale in quanto membti del collegio.

Il codice di diritto canonico recepsice nall efinizone di chiesa particolare, una formulaizone
dellacostituzione dogmativa della chiesa

Canone 368: formulazione direttamente tratta , in un passagi afferma che le hiese particolari osno
lì’immagine della chiesa universale, questa formulazione , secondo la quale la chiea è una
comunione delle chiese. Abbiamo l’immagine non più una chiesa verticistica, abbiamo una visione
orizzontale come una comunione di chiese. La chiesa universale non è da intendrsi dal putno di vita
del governo concentrata, ma una comunione si ritrovano tutti gli elementi propri della chiesa, anche
della chiesa universale.

Le chiese partiolari osno innanzitutto le diocesi: modello della chiesa particolare, viene assimilata,
vicariato apostolico, prefettura apostolica. La cheisa particolare è quella comunità che in se
peessenta tutti gli elementi propri odella chiesa come comunità di fedeli raccolta intorno ad un
pastoe, i cui membi sono uniti tra di loro dalla parola di dio e dal sacramento. Questa visione della
chiesa particolare è messa anche in rialato l’elemento personale della chiesa, nel senso che la chies
aèp dientificata con il concetto di popolo di dio, le cbiese particolari sono porzioni del popolo di dio.
Il vescovo rilwva come pastore di una comunità di fedeli. In questa visione anche i fedeli assumono
un ruolo importante, anche il vwscovo isolatamwnte preso , non risulta corrispindente alla visione
della chiesa conciliare, anche i lvescovo può prendersi necessariemtne come il pastore ella comunità
dei fedlei, partecipano anch’egli al ogverno della chiesa particolare, questo processo in corso , di
rendere maggiorimente partricpe i fedeli dello stesso governo asptorale, un primo accenno vi è in
una serie di organismo consultivi, siam all’interno della diocesi che alla aprrochcoia, istitutzione di
consigli pastorali, a livell odella parrochia consiglio pastorale aprrocciale . Orhganismi del tutto nuovi
per avviare il processo nel governo della chiesa particolare. Un po' come il sinodo dei vescovi per
cosnentire ai vescovi di parteicpare al goveno della chiesa universale , così come i consiglio pastorale
diocesano funzione di riunire attraverso pochi rappresentanti per asssitere il vescovo del goveno
pastorale della diocesi.

Canone 369: definizone della diocesi come modello della chiesa particolare. Definizie improtante in
cui la diocesi resta modello della chies aparticolare, presenta caratteri di natura personale, l’accento
è posto sulla comunità dei feeli riunita intorno al vescovo, mediante. Non è più solo la chiesa
universale la vera chiesa di cristo ma ciascuna chiesa è collegata alle altree. La diocesi è il moello
della chiesa particolare sia per motivi storici che , accanto alla diocesi fondata sull’elemento
territoriale vi sono altri modelli di chiese particolari meno frequenti: abbazia territoriale(circoscritta
territorialmente), abbazia di Montecassino, in germani vi sono altre abbazie, storicamente di fatto di
giurisdizione diocesana. Il vicariato apostolico e la prefettura apostolica sono figure più recenti
affermate nel corso dell’evangelizzazione del nuovo mondo ,figure che son sorte nell’ambito dello
ius., soggette ad un orelato nomiantov direttamente dalla sede che governava il territorio, evitsando
di reware una diocesi. La figura dell’amminsitrazioe apostolica l’abbiamo ad es. In Russia: la russia è
un paese con la caduta dell’unione sovietica, si è aorta il dirito alla libertà rekigiosa, ma la chiesa
ortodossa gelosa delle prorpie prerogtive, vedono con un atto di ostitlità la creazione di diocesi da
parte della chiesa cattolica o di altre comunità cristiane. L'evangelizzazione, la facciamo
noi(ortodossi), in russia già in peoca Giovanni II(polacco rendeva più difficle i rspporti storici con la
russia) si preferì piuttosto che istituire nuove diocesi, creare un’amminsitrazone apostolica o si
ricorse alla figura dell’amministrazione apostolica, la diocesi è una chiesa particolare stabilmente
costituita e le diocesi corrispondo alle della chiesa ortodossa. In certi paesi laddove ci soni già
comunità cristian e dove per ragioni ecumeniche si priocedde in presenza di una counità di fedeli alla
cfreaizone di questi differenti soggetta direttamentr al pontefice: il fatto che l’amminsitratore
apostoico signidica anche un rapporto privilegiato, non c’è più un vescovo diocesano che oge di una
siua attutonima, ma uno che tiene conto dei rapporti con lo stato ocn c ici si rrova

Canone 372:esprime il principio della territorialità della chiesa particolare. Princioio territoriale è
importante perché i feeli fanno partre della chiesa aprticolare a seconda del luogo di residenza, la
residenza canonica , il fedel appartiene ad una deteminata chiesa aprticoare , questa regola della
territorialità, vi son ochiee particolari costituite in bse al ritp in ceti paesi vi osno comunitò
cattoliche, diritto diverso che convino nello stesso territorio, per e. vi sono fedeklo d cheise
cattoliche orientali vivono in comunità orientali a contatto con comunità cattoliche di diritto
latino(come negli usa; a New York ). poi vi sno alte chiese particolari fodnate non sull’elemento
territoriale , ma personale: fiovanni paolo II eresse come modello di chiesa particoalre no
ndisicplinato dal codice gli ordinariati castrensi, i fedeli cattolici appartentne alle forze armate son
osguite pastoralmente formano una chiesa particolare presieduta da un unico vescovo che gode di
una sua cura diocesana dedito alla ffigura di quesi fedeli accumanati all’appartenenza delle forze
armate , imolcia condizini , di viya, esperienze di fede particolari. Ancora benedetto XVI creò un
ordinariato personale per fedeli della cheisa anglicana convertita al cattolicesimo

La chiesa anglicana, il clero può contrarre il matrimonio! Non si ptevano immettere nella cheisa
latina con questo clero anglicano che chiedeva di entrare a far parte della chiesa catotlica, benedetto
XVI per favorire i percorso di questi fedeli creò un ordinariato personale in modo da conservarli sotto
una giursidizine unica per salvaguare questa fase di transizione. Un ‘ latra forma modello di chiesa
particolare, di uci il codice tratta è wuello delle prelature personali, che il codice dell’83 prevede
come modello ulteriore di chiesa particoalre, volta alla relaizzaizone di specifiche opere apostoliche
e , di fatti è stata istituita quella dell’83m, èuna chiesa particolare riunita intorno ad un prelato
ordinario. Tutte queste figure devono essere e rette costituite , soggetti alla santa sede. Al pari delle
dioesi possiamo avere parrocche, all’itnterno di qude chiese particolari possiamo avere parrocchie
fondati su questi diritit, nell’area di new yorik accanto alla parrocchia latina possiamo avere una
parrocchia di diritto internale, luogo di appartennez viene determianta all’appartenne za di u nrito
piuttosto che un altro frutto della decisione di amminsitrare il battesimo secondo un rito latino o
orientale(diverso dalla diocesi).

Nel codcie si parla di raggruppamenti di parrochie denomianti vicari, oggi si parla sempre di più di
zone pastorali, perchè a causa della scarsità di clero, oggi è semre più difficilem mantenere la
medesima articolazione e il numeo attuale, si intende a non soppriemre la parrocchiacome persona
giuridica, ma affidate a più parrocchie alla cura di un solo parroco.

Vicariati forali: circoscrizioni a cui non corrispondeva gestione comune di più parrocchie riunite in un
unico parroco.

La chiesa particolare ha come suo fondamento il vescovo. Il potere della chiesa ha natura personale,
i vescovi in genere: canone 375: fomulazione di sapore teoogico,affermato la figura del vescovo che
sussite per diritto divino in quanto successore degi apostoli(principio di successione apostolica,
principio su cui è fondato la legittimazione di ogni sungolo vescovo), il vwscovo prtecipa
legititmamemnte? Quando gode di una successione apostolica iniinterrotta.

Per cui il conferimento della divinità episcopale vi è conferito dal pontefice a garanzia della
successione apostolica, però il vescovo può già consacrare un altro. Infatti non a caso, è stato
frqwuwnte nella dtoia della cheia che determinati scisimi si sono creti perché un vescovo ha creato
altri vescovi senza la missio canonica, e anche la comunione di conseguenza. Il vescovo Leferre
consevatore, alla conclousione del ocncili ovaticano II non riconubbe la liturgia conciloiare(possibilità
di celebrare la messa in lingua volgare), consacrà slcuni vescovi e ci fu lo scisma, creò due vescovi
senza l’autorizzazione del vescovo, lo stesso accadde per la chiesa d’ighilterra formataa ttravrso la
cosnacrazione episcopale da parte di escovo illegittimanmente.

Oltre alla consacraizone episcopale(atto), deve intervenire la missio canonica(mandato apostolico


mediante il qule il pontefice attribuisce specifiche funzioni o come vescovo ausiliare come
collaboratore del vescovo diocesano). I vescovi si suddividono in alcune categorie:

- Vescovi diocesani : affidati una dicesi


- Vescovi titolari: se ad un vewscovo non viene onferita la cura di una dicoesi(chiesa
particolare), ma ad es. Un inari o alla santa sede , questo vescovo è titolare perché è
costituito di un’antica diocesi soppressa. Egli non è pastore di una chiesa particolare ma
poiché seocndo il concilio, il modello di vescovo diocesano , come padre di una comunità di
fedeli, allora gl iviene assegnato come titolo quella di una diocesi soppressa. I vescovi c.d.
titolari possn oessere vescovi ausiliari, vescovi coadiutori oppure semplicemente vescovi
titolri cfhe lavorano i santa sede o appartengono alla diplomazia pontificia.

Il pontefice nomina i vescovi, vengon oeletti al giorno , i nalcune diocesi i narea tedesca, ci sono
antiche consuetifijn iin cui i lvescovo viene provlamto dal popolo, anche in questo caso l’eleszione
deve essere comunque confermata dal pontefice.
Almeno ogni triennio i vescovi della provincia(circoscrizione territoriale) inviano la sede apostolica
idnicaizoni di alcuni nominativi, i presbiteri che ritengon osdatti ad essere nomianti vescovi, quano èi
si apre la vacanza di una sede vicariana, il vescovo muore ecc, la procedura dio individuazione del
nuovo veco deve anche il coinvolgimento improtante del delegato che deve dare un parere. Il codice
presenta i requisiti oer l’idoneità all’erpiscopato.

La santa sede nomina anche vescovi che non hanno titoli di carattere teologico. (can.378 requisiti)

Perché il vescovo possa assumere un suo ufficio sotto la consacraizone episcopale cosneguita la
missio deve rendere possesso, il potere di giurisisizione viene acquistio dal vescovo nel momento in
cui prende possesso nell’ufficio e il vescovo dicoesano entra ufficialemente nella diocesi.

Collegi odei consultori=collegio di presbiteri, in parte eletti dal presibterio e in parte dal vescovo,
reggere il goveno della dio esi in attesa della nomina del nuovo vescovo.

Vescovi diocesani: sono la figura del vescovo come pastore della chiesa e le norme su vesvo idiocsani
si applicano in gran parte anche alle altre figure di chiese particolari pechè la disiclian del vescovo
diocesano è wuella di eifeirmnto dwl pastore della chiesa particolare.

Can: 381 formulazione imoortanre dal visto storico, gode di una pptestà generale, salvo eventuali
ause riservate alla santa sede o ad altra autorità stabilita dalla santa sede.

Senza un presbiero viene nomianto vescovo e assegnato alla curadi una dioeceis, entro quattro mesi
dalla ricezione della lettera apostoica, deve prenderne possesso, entro due mesi se è gia vescovo.

Quando viene nominato il nuovo vescovo egli prende possesso della diocesi stessa nell’ambito della
messa liturgicsa, nel corso di qutsa celelbrazione egli presente la lettera apostolica in resenza del
cancellieri, dopodichè il codice presenta ua serie di canoni che individuano le funzipni proprie el
vescovo, disposizioni canoniche che non hanno sempre un tono fpescrittivo, spesso sono
formulazioni di crattaere descrittov, trate da documenti del concilio vaitcano II

La cura pastorale dek vewcovo si estende anche ai non battezzati.

Struttura pastorale del vwsco:

- I battezzati
- Ma sisestende a ttute le persone residenti nel territorio della diocesi rispettando la libertà

Le leggi puramente ecclesiastiche si applicano soltanto ai fedeli della cheisa cattolica. Il vescovo ha il
ocmoiti di provlamare a tutti , non solo ai fedeli,

Primaria preoccupazione del vwesco oè quello di seguire e curare i sacerdoti(principali collaboratori


del vescovo), il presbiterio presieduto dal vescovo. Il vwscovo diocesano(canone 384)

Impoertante dovere del vwvo è quello di predicare peesonalmente la parola di dio e quello di
celbreare persinalme nte i sacramenti e in particolar l'eucarestia, questo doveres iale addirittura al
concilio di trento,. Deve essere annunciatore della parola e celebrare i sacramenti

Alcuni canoni riferenti a munus santifiandi

Canoni relativi alla munus regendi:il pontefice può delegare la poetsà legislativa, non le autoeità
inferiri. Il vescovo iodcesano debba nominre un vicario generale(lo preveede il codce), e se la
fdiocesi ha una certa dimensione anche il vicario episcopale(solo su una porzione della diocesi
potestà generale esecutiva) Devono essere presbiteri(vicario generale che gode di potestà
esecutiviva generale sulla dicoesi.

Il vicario giudiziel è ik presidente del tribunale ecclesiastico.

Accanto al vescovo diocesano, possiamo avere lafigura del vescovo ausilaire(nomianto dalla sante
sede per coadiuvare i lvescovo diocesanto su richiesta dello stesso vescovo diocesano alla santa
sede). Vescovo coadiutore(figura aprticolre, una volta nomianto dalla santa sede gode del diritto di
successione nei confronti del vesvovo diocesano, in caso di vacanza (vescovo dicoesano muore, il
vescovo coadiutore succede ipso iure al vescvo dicoesano), questa figura non è molto frequene,
prerogtiva della santa sede. Quando la santa sede non vede l’ora che un vescovo rinunci, il fatto che
ena nominato un vescovo coadiuttore, atto ceh tende ad idnebolire loa figuradel vescovo diocesano,
salvo che il vescovo dicoesano anziano , infermo già da tempo, nomina un escovo coadiuttore.

Tra gli obblighi e i doveri del vescovo è la lista pastorale conssite nelal visita da parte del vescvo delle
singole parrocchie delòa diocesi, almen oogni cinque ciascuna aprrocchia deve essere soggetta a
visita pastorale(can.396). Questo della visita pastorale è un fovere improtante, medianre il quale può
cpaire davvero la situaizone della parrocchia. Istituto che risale al concilio di teento e in occasione
della visita pastorale(non è in mero atto formale celebrtivo, il parrco deve oresentare prima una
relaizone, e quando avviene la visita pastorale, vi è anche un genere un incontro con il consiglio
pastorale parrocchiale. Gli archivi parrocchiali dove risultano copied i queste relaizni sono fonti
attivistiche di straordinaria importanza perché gli archivi di ststo dove troviamo argomenti importnti
furono costituit ida napoleone inizio 800, tutte le fotni che ci testimoniano l’andamento dlele
comunitò sul territorio, le ritrobiamo essenzialmetne negli arichivi ,sono una straordianria fonte
storica.

Oltre al dovere dela visita pastorale, e la visita al pontefice, al sepolcro die santi pietro e
paolo(canone 399). Consuetidine rislante nel tempo, la visita è quell’isituto che ha ilcpompito di
rafforzare tra i vescovi e il pontefice. Oggi la visita avviene in genere non singlarmente, l’intera
conferenza episcopale, sia per ragioni di s, sia perché sempre più i vescovvi di un medesimo stato sui
trovano a condividere gli stessi problemi, la rpadsi è quella che ciadcun vescovo deve presentare alla
santa sede una relazine, però la visita al sommo pintefice avviene da aprte dei vescovi

Il vescovo dicoesano ha il dovero al compimento di 75 anni di presentare la rinuncia>(canone 401).


Spetta al ointefice acettare suvito wuesta rinuncia o se è considerato ancora efficiente procastinare
l’ufficio . Es. Caridnal bassetti è arcivescovo, quest’anno compie 80 anni, lui aveva presentao la
rinuncia , la santa sede ne ha preso atto, ma l’ha mantenuto , cessa di essere cardinale elettore. Si
prsume che cesserà forse anche essere di vesvo dicoesano. Papa francesco con un suo
orovvedimento ha inolte introdotto ua qualche kdofica a questa disicplina della rinuncia: ha previsto
la possiblità che la santa sede possa adu n vescovo o ad altri, a titolare di qualsiasi ufficio, friforma
delicata, i vescovi sono membri del collegio episcopale,sembra che quche vescovo non abbia vigilato
in kdo adeguato o avessse abbracciato la prasdi di far gi, allora sotto la spinta di una certa perisna
mediatica, paap francesco ha ritwnuto di inteodurre una integrazoone all’istituto della rinucnia per
cu la santa sede m non si para di dimissioni.

Il codice prevede la rinuncia ai 75 anni, la santa sede decide.

15/11

Raggruppamenti di chiese particolari.


L'episcopato è un ministero di cardinatura collegiale, si è visto come i vescovi attraverso la
consacrazione episcopale, entra a far parte di un collegio episcopale. La collegialità è alla base del
rapporto che intercorre tra il pontefice e gli altri vescovi.

Questa natura collegiale dell’episcopato si esprime nella forma perfetta nel collegio episcopale e
nelle sua manifestazioni dirette. Questo affectio collegialis caratterizza nel corso delle istituzioni
ecclesiastiche, ed è stata alla base di altre forme minori di questo affectio collegialis , dei vincoli di
comunione che legano tra di loro i vescovi, in particolare i vescovi di un determinato territori, già nei
primi secoli della chiesa, le prime disposizioni, furono assunti da dei concili. L'attività conciliare
caratterizza lo sviluppo del diritto canonico. Già prima si era sviluppata una prassi conciliare detta
anche sinodale, che faceva capo a vescovi di , il consiglio di Gerusalmme, prima riunione degli
apostoli insieme a Paolo per decidere alcune prime quetioni importanit. Questa prassi nella
tradizione ha assunto carattere normativo, si è espressa in istituzioni di carattere collegiale in cui si
esprime la natura collegiale dell’episcopato. Questi raggruppamenti di chiese particolari che godono
di grande tradizione della chiesa(meglio riconosciuti: province e le regioni ecclesiastiche), abbiamo i
concili particolari(plenari o provinciali), confernze episcoplai(istituzioni molto più recenti). Le provinc
sono istituzioni di epoca romana, i concili particolari sono il frutto do wuell’attività conciliare , le
conferenze episcopali sono organismi permanente istitutita a partiee dalla seconda metà del 1800 e
che sono state sistemate.

Province ecclesiastiche: sono essenzialmente circoscrizioni territoriali(canone 431). Le province


ecclesiastiche sono la prima forma di unione, di un collegamento stabile tra le diocesi più vicine e la
provincia è un’antica espressione di origine romana, recepisce le antiche ripartizioni del territorio
dell’impero. I vescovi che presiedono le chiese particolari, ossia le diocesi, facenti parti di una
provincia(vescovi suffraganei), si riuniscono sotto la presidenza del vescovo o
arcivescovo(metropolita), circoscrizioni territoriali, ma anche riunioni o assemblee che si trovano in
quel determinato territorio. All'interno della provincia assume un ruolo importante il
metropolita(vescovo che gode di più lunga tradizione nella chiesa), oggi l’arcivescovo metropolita ha
il compito di vigilare nelle varie diocesi, venga osservata la fede comune, in casi di abusi deve
segnalarli alla santa sede, ma non può interferire nell’ambito di una diocesi suffraganea perché in
base al concilio Vaticano II, che ha recuperato il principio della natura collegiale e sacramentale
dell’episcopato, il vescovo diocesano è il solo pastore della propria diocesi, i, altri vescovi non
possono interferire nel governo della diocesi. Un tempo il vescovo metropolita aveva poteri più
pervasivi, il collegamento con la santa sede non era così semplice come oggi. Oggi ciascuna chiesa
particolare fa parte della provincia nel cui territorio esso si trova, ciascun vescovo è comunque
legato a vincoli di comunione già a partire dalla provincia in ci si inserisce, anche questa è uni
istituzione di antichissima tradizione, rinsaldar ei legami tra i vescovi di un territorio con anche la
figura del pontefice, il metropolita è una figura di raccordo con l’ufficio petrino. La provincia
ecclesiastica gode di personalità giuridica per i diritto stesso.

Istituzione più recente, anche se da alcuni secoli sono le regioni ecclesiastiche, sono circoscrizioni
territoriali. In Italia abbiamo le province che le regioni ecclesiastiche, ricomprendono più province,
soprattutto nei paesi dove abbiamo molte chiese particolari.

I tribunali ecclesiastici, in Italia, un tempo detti prima della riforma di papa Francesco nel 2015,
erano tribunali regionali perché erano dal punto di vista giuridico emanazione della regione
ecclesiastica che coincide in Italia con le regioni civili. Sistema che era stato designato per una
maggior semplificazione tra giurisdizione ecclesiastica e civile. Anche la dimensione e l’istituzione
delle regioni spetta all’autorità suprema su richiesta della conferenza episcopale. Oggi è raro che il
metropolita faccia una visita al vescovo diocesano, può avvenire in caso di abusi, es. Sul piano
amministrativo, se una diocesi non viene bene amministrata dal punto di vista patrimoniale. Spetta
al metropolita , quando si apre la vacanza, la sede episcopale resta vacante. Se c’è un vescvo ausiliar,
spetta a lui i governo interinale, ma fino a tanto che non venga nominato l’amministratore diocesano
che dovrebbe essere nominato dai collegi consultatori, se questo non provvedono, ecc l’intervento
del metropolita, in via del tutto eccezionale.

Concili particolari: assemblee e riunioni dei vescovi o della provincia o di un ‘intera nazione.
Distinzione previste dal codice tra concili plenari (celebrato ogni volta che risulti necessario alla
conferenza episcopale che decide di convocarla sempre con l’approvazione della sede apostolica,
non utilizzata molto oggi è stata resa meno importante dalle conferenze episcopali medesime, che
godono esse stesse di potestà. Il codice di diritto canonico appone in primo piano come istituzione
stabile destinata a consentire ai vescovi di un’intera nazione di assumere, i concili plenari seppur
sono organismi di antica tradizione, sono meno utilizzati rispetto al passato.

Concilio provinciale : quello che gode di maggio tradizione storica della chiesa, risale all’epoca
romana, pur non essendo nessun di questi organismi istituzioni di diritto divino, ma frutto della
storia, emerso nell’ambito della chiesa a seguito di sollecitazioni storiche, godono di grandissima
importanza nella chiesa, il codice per questo le disciplina semplificando il procedimento interno.
Nella prassi sono stati oggi in Italia un po' soppiantati dalle conferenze episcopali regionali, costituite
sempre dalla sede Apostolica per riunire le chiese particolari di un intero stato o per territori più o
meno ampi. I concili hanno perso importanza, ma anche a livello regionale vi è quest’importante
istituzione delle conferenze episcopale regionali conferiscono ai vescovi di poter dialogare,
mantenere rapporti stretti di collaborazione e intervenire sul piano normativo(istituzioni
permanenti). Ai concili particolari sia provinciali che plenari hanno il dovere di partecipare tutti i
vescovi del territorio(anche i vescovo titolari, pur non impegnati nel governo della diocesi svolgono
all’interno di quel territorio, hanno voto deliberativo solo i vescovi diocesani e coadiutori. In base ai
loro statuti , possono essere attribuiti potestà deliberativa anche ai vescovi titolari e ai meriti, inoltre
possono essere chiamati a partecipare con voto consultivo altre categorie di prelati, rappresentati di
fedeli.

Conferenze episcopali: sono oggi l’espressione più centrale e importante dell’affectio collegialis,
riunisce tra loro le chiese particolari, i vescovi di un medesimo territorio dialogano, mantengono tra
loro vincoli di territorio. Son organismi permanenti a differenza dei concili. Costituiti da tutti i
vescovo di quel determinato organo. Abbiamo anche un consiglio episcopale che riunisce i vescovi
delle principali diocesi(anch’esso organismo permanente) e abbiamo la segreteria generale,
organismo permanente che ha il compito di assistere, aiutare. Oggi in Europa abbiamo anche la
conferenza dei vescovi europei che riunisce i presidenti delle varie conferenze episcopali dei vari
paesi europei. Ogni conferenza episcopale ha un proprio statuto che deve essere approvato dalla
sede apostolica, organismi che il codice ha evitato dii fare in modo troppo persuasivo. Lo statuto
deve essere approvato dalla santa sede. Comprende tutte le chiese particolari della medesima
nazione. Vi è stato un ampio dibattito sulle conferenze episcopali, dopo l’entrata in vigore del codice,
perché sono organismi che hanno acquisito una grande rilevanza nella chiesa contemporanea, molti
questioni di natura personale, su queste questini incide molto , anche i rapporti con le autorità civili
hanno importanza, nel corso del 900 le conferenze episcopali son diventati gli interlocutori principali
delle autorità civili e anche organismi di riferimento, vengono dibattute le principali questioni di
governo della chiesa. Le conferenze sono istituzioni umane, e quindi esse non possono soffocare o
comprimere il potere propri dei singoli vescovi. Pontefice e i singoli vescovi, l’episcopato ha natura
sacramentale, oggi ha un fondamento di titolo divino. Il rischio e che questi organismi episcopali di
carattere intermedio possono ridurre, la funzione m,, del singolo vescovo come pastore della chiesa
particolare di ogni diocesi per il concilio vaticano Ii, è il vescovo nella sua diocesi ad essere titolare
delle funzioni di governo e quindi, dare forma giuridica e nel prevedere i poteri grande attenzione è
stata messa per evitare che le conferenze non incidano in senso negativo il potere dei singoli vescovi.
All'esito di questo dibattito è una doppia limitazione che incontrano nell’esercizio del potere
legislativo. Sono soggetti che legittimamente possono produrre diritto particolare però con due
fondamentali limitazioni:

- per materia:(v.sotto)

2) limitazione è più di carattere formale: per poter approvare un decreto generale(atto proprio delle
conferenze episcopale, avente forza di legge ), occorre che l’atto sia approvato da una maggioranza
qualificata dei 2/3 dei membri. Ogni vescovo diocesano dispone del potere di dispensare i propri
fedeli dall’osservanza di una legge della conferenza episcopale per motivi gravi attinenti alla salvezza
dell’anima. Anche la conferenza episcopale non può vincolar un vescovo diocesano, salvo cje nom ci
sia unanimità. Un vescovo non pul esre vicnoalto da un decreto generale, salvo che non vi ha dato
esplicito consenso.

Il singolo vescovo gode di potestà legislativa genarle, salvo sulle materie riservate dal diritto stesso o
alla santa sede, le cinfere episcopali godono di potestà legisti solo nelle mateir loro attribuite o un
mandato speciale attribuito sempre dalla santa sede.

Il vescovo è un’istituzione divina della chiesa dell’ufficio episcopale, le conferenze episcopali sono
istituzioni di carattere storico umano, di grande utilità ma non possono essere intese come
strumento veicoli di connessione dei poteri del singolo vescovo. per la composizione bisogna vedere
il proprio statuto.

Le conferenza episcopali hanno grande importanza, sono gli interlocutori delle autorità civili, sono
interlocutori su latri materie delle regioni stesse autorità civili che oprano all’interno della
circoscrizione territoriale(per la tutela dei beni ecclesiastici tra la conferenza epsicoplae reigonale e
l’autorità statale dipendente dal ministero competente per ilterritorio generale, protocolli che
mirano a faciltiare l’accesso gli studiosi e anche a semplificare alcuni procedimenti di proprietà degli
enti o istituzini ecclesiastiche.

Struttura interna delle Chiese particolari

Il codice si sofferma sulla struttura interna della diocesi, modello della chiesa particolare.

Curia diocesana: insieme di persone e uffici che assistono il vescovo diocesano, il termine curia è un
termie latino che intendeva la prefettura(sistema di apparati uffici che assistevano il governatore
nella provincia romana), allora il codice di diritto canonico prevede esplicitamente che ciascuno
vescovo nella propria diocesi deve nominare un vicario generale( capo della curia), prelato nominato
direttamente dal vescovo che gode di potestà esecutiva generale(su tutti gli affari della diocesi, salvo
quelli che eventualmente il vescovo abbia riservato a se medesimo, nell’esercizio opera con potestà
vicaria. Inoltre, in ogni diocesi ci deve essere un vicario generale o un vescovo ausiliare se opera
all’interno della diocesi. Accanto al vicario generale di regola(a scelta del vescovo), vi sono vicari
episcopali, presbiteri che godono di potestà esecutiva solo su determinati porzioni del territorio della
diocesi. Mente il vicario episcopale godono di circoscritta determinate materie o determinate
porzioni del territorio diocesano. Spetta al vescovo diocesano coordinare l’attività dei vicari generali,
in alcune diocesi si è provveduto ad mediatore di curia, presbitero che ha il compito di governare gli
uffici interna della curia, quando il vicario generale non riuscirebbe ad assolvere anche questo
compito.

Un'altra figura prevista dal codice presenta in ogni diocesi: cancelliere (presbitero o laico), compito
di curare e redigere correttamente gli atti della curia e di custodire nell’archivio diocesano tutti gli
atti e i documenti più importanti. Quando deve redigere un atto, in genere deve essere sempre
controfirmato dal cancelliere.

Altri due organismi che devono essere istituiti in ogni diocesi: consigli per affare economici e
l’economo: organismi che in qualche modo fanno parte della curia diocesana,, anche se hanno una
loro autonomia, le loro funzioni sono indicate direttamente dal codice.

Diocesi e parrocchia li ritroviamo uguali disciplinati nel medesimo modo in tutta la chiesa universale
sulla base della disciplina dettata dal codice. Vu sono degli organismi che necessariamente devo no
esserci in base al diritto canonico.

Principali forme di collaborazione dei laici alle funzioni di giurisdizione.

Il consiglio per gli affari economici: per gli atti amministrativi economici di maggiore importanza, il
vescovo deve acquisire il parere obbligatorio, per gli atti di straordinaria amministrazione di natura
patrimoniale della diocesi, occorre il consenso. Il vescovo diocesano non è del tutto libero
nell’amministrazione patrimoniale della diocesi. Deve redigere un bilancio.

In ogni diocesi deve essere nominato l’economo(presbitero o laico), è quel soggetto cui spetta il
compito di portare all’esecuzione le questioni di natura patrimoniale assunte dal vescovo, gestisce,
amministra materialmente dal punto di vista patrimoniale la diocesi. È una persona di fiducia del
vescovo che amministra le entrate e deve autorizzare le spese ed è un stretto collaboratore del
vicario genale, che preside , coordina tutta gli affari amministrativa della curia diocesana della
diocesi.

Il codice conferisce grande elasticità alla struttura interna della diocesi, si limita a fissare regole che
devono essere osservate, l’organizzazione interna è diversissima. Una piccola diocesi(Ostia), rispetto
alla diocesi di Milano(più articolata, organizzazione complessa, oggi la diocesi più grade di europa,
per non andre alla dicoesi di NY , sorta di holdinf, che controlla univeristà, catene opsedaliere, enti di
assistenza, quidi la diocesi è un modello generale tratteggiatovdal codice, ma che nella prassi
consoce una grandissima eleasticità, deve tenere conto delle differenti tradizion igiuridiche dei vari
paesi.

Altri due organismi importanti all’intenro della diocesi, necessarimanete che deovjno essere
costituiti: consiglio presbiterale e collegio dei consultori, hanno un fondamento diverso risprtto a
quei due precedenti(specializzazione che si occupano della gestione patrimobiale, richiede
competense peculiari, non hanno un fondamento in senso stretto), questi due sono invece organismi
che hanno u nfondamento di natura ecclesiologica, vincoli che uniscono i presbiteri alvescovo della
diocesi. Il presbiterio, l’insieme dei dacerdoti partricpa allo stesso ministero peiscoplae, in virtà di
quest’ordinazione essi iin qualche modo partecipano molto più al ministero episcopla eche come
sappiamo spetta a quei presbiteri che hanno ricevuto la pienezza dell’ordine cu parteicpano tutti i
presbiteri, questo particlare legame che unsice al vewscovo il suo presbiterio(principali
collaboratori), partecipi al sacerdozio minisyeriale. I

Consiglio presbiterale: sia come il senato del vescovo, coadiuva il vescovo nel governo della diocesi a
norma del diritto.
Anche il consiglio prvesbirterale ha funzioni consulive, però in quella visione di chiesa come
comunione, che anche il potere del vescovo, minsitero episvopale non venga eseritato in modo
solitario, ministero che anche all’intenro della dicoesi stessa deve esserre esercitato,, coinvolgendo
in modo particolare il presbitero(partecipi attraverso una funzione di consigio alla sollecitudini del
vescovo, al govenro del popolo di dio9; deve avere i pripri statuti approvati dsalla sede. È l’erede del
vecchio capitolp cattedrale. Frutto delle deliberaizoni delocncili ovaitcano II, necessaria
parteicpazione de resbiteri del goveno della mdesima diocesi.

CAPITOLO Cattedrale: Formato dai canonic, presbiteri che venivano nomianti dal vescovo a far parte
del capitolo cattedrak, la chiesa cattdrale(chiesa dle vescovo), eretta in una forma di governo
collegiale . Canonici , oggi la carica sussite ma ha un vaore rettamente onorificio, i canonici hanno ik
compito di assistere e presenziare alle imoortanti cerimonie liturhgiche, mente le funzioni di
effettivo senato del vescoo, in base al concilio vaitcano II, spettono oggi al consiglio presbiterale ,
rispetto al vecchio capitale ha una comosizone che per la metà deve essere rappresenttivo del
presbiterio della diocesi, più o meno la met dev essre eletto dall’intenro presbiterio della dicoesi,
assume una natura in parte rappresentativa del presbiterio della dicoesi, accanto ai membti eletti, vi
sono alcuni membti di diritto(vicari generale ed episcoplae9, e altri nominati interamente dal
vescovo.

Quindi non è un organismo intermanete rappresentativo, ma un passaggio imporante perché


almeno la metò devono essere componenti eletti dal presbiterio. Il consiglio presbiterale ha una
funzione importante. Viene convocato dal vescovo quando il vescovo lo ritiene necessario, il vescovo
deve godere della collaborazione del vescovo. Il vescovo deve cercare per il buon governo dela
diocesi, favorire la partecipazione del presbitero.

All'interno del consiglio presbiterale, rinnovsato o9gni 5 anni, il vescovo nomina il colelgio dei
consuktori, alcuni membri che andranno a formare il collegio dei consultori, formato a seconda della
dimnesione dai 6 ai 12 compoinenti, , nell’ambito dei mmebti del consiglio presibterale, ha funzioni
importanti non solo in caso di vacanza, ma per un parere oblbugatorio per le decisoni patroimoniali
di maggiore importanza e deve rendere il consenso per gli atti di straordinaria amminsitraizone della
diocesi. Il vescoov quaoora intenda assumere atti di straordinaria amministrazione(arti di
ocmorsvendita superiore ad una certa soglia, deve acquisire il osnenso sia per il comsiglio degli affri
economici ma anche il consenso del collegio dei consultori.

Consiglio pastorale diocesano: organismo frutto delle delibere del concilio vaticano II, mira a
sottolineare e valorizzare il ruolo dei laici nella chiesa. Tema delicato e difatti il codice ha usato a
riguardo mola prudenza perché in base al quale spetta al vescovo diocesano se lo ritiene opportuno
istituirlo la sua istituzione, organo facoltativo, anche se oggi è presente in quasi ogni diocesi in Italia.
Organismo di partecipazione dei fedeli, soprattutto dei fedeli laici, spetta sempre al vescovo quando
convocarlo, rendere o meno pubbliche le materie che si sono avute. Organo consultivo
completamente nelle mani del vescovo. La composizione è anche nelle mani del fedele.

Consiglio pastorale parrocchiale, tra i due prevale il primo. Se la diocesi è una porzione del popolo di
dio, come si fa ad escludere i laici che sono la gran parte del popolo di dio, questa ha poi un
fondamento nel battesimo.

16/11(chiedere appunti)

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