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ORIGINI ED

EVOLUZIONE
DEL
CRISTIANESIMO

GRUPPO 1 CLASSE 5°C:


ALBANO C.
ATTIANESE L., MANCUSO M., PETRONE L., RUSSO A.,
TESSAROTTO G.
STORIA DEL CRISTIANESIMO:parte 1

Il cristianesimo fu fondato nel I secolo d.C. da persone convinte che Gesù di Nazaret fosse


il Cristo (Messia) e che lo avevano conosciuto, come gli apostoli, o che non lo avevano mai
incontrato, ma erano stati influenzati dai suoi insegnamenti, come gli evangelisti Marco e 
Luca, o che affermarono di aver avuto rivelazioni mistiche della sua natura divina, come 
Paolo di Tarso, che favorì la fondazione di comunità cristiane, o "chiese", dopo la sua 
conversione.
STORIA DEL CRISTIANESIMO:parte 2
Il cristianesimo si diffuse inizialmente, da Gerusalemme, in tutto il Vicino Oriente. Nel
quarto secolo fu adottato come religione di Stato dall'Armenia nel 301, in Etiopia nel
325 e in Georgia nel 337, e infine dall'Impero Romano nel 380. Si diffuse in tutta
Europa nel Medioevo e continuò ad espandersi nel mondo con le grandi scoperte dal
Rinascimento in poi diventando la maggiore religione al mondo.[1] Durante la propria
storia, i cristiani hanno sia subito che inflitto persecuzioni, conosciuto scismi e lotte,
talvolta anche cruente, ingaggiate sia tra diverse correnti interne allo stesso
cristianesimo che contro altre religioni. Le prime sono derivate da dispute teologiche
che hanno sancito la nascita di diverse chiese distinte. Le confessioni principali del
cristianesimo sono la Chiesa cattolica romana, la Chiesa ortodossa orientale e le varie 
Chiese protestanti. Le lotte contro altre religioni furono principalmente condotte in
due fasi: nei primi secoli contro il Paganesimo e durante il Medioevo contro l'Islam,
sottoforma di crociate (ad eccezione della crociata contro i catari, diretta verso una
corrente minoritaria di cristiani).
STORIA DEL CRISTIANESIMO:parte 3

 Il Cristianesimo nacque nell’ambito del Giudaismo, ossia nell’ambito della religione


ebraica. Il popolo ebraico subì una terribile diaspora (dispersione) intorno al XII-XIII
sec. a.C., per cui in questo periodo gli ebrei non erano posti in un territorio ben
definito. Intorno al III sec. Si stanziarono nei pressi della Palestina e dimostrarono di
avere ideologia diverse nei confronti dell’impero romano: alcuni credevano che
fosse necessaria un’indipendenza politica per avere un’autentica libertà religiosa,
altri invece ritenevano che fosse indispensabile poter attuare il libero esercizio del
culto.
STORIA DEL CRISTIANESIMO:parte 4
DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO STORIA
•  Subito dopo la morte di Gesù, i suoi seguaci denominati Apostoli spanderono il
messaggio che proprio lui stesso aveva annunciato ed spiegato attraverso il
Vangelo. Pietro il pescatore, uno degli Apostoli, divenne il capo della Chiesa. 
Il popolo cristiano quindi si sparse nel Mediterraneo e la religione si diffuse in tutte
le province dell’impero romano, si moltiplicarono le comunità cristiane e
nell’impero che viveva un periodo di crisi, il messaggio di amore e di aiuto
reciproco delcristianesimo ebbe un notevole ed importante successo. All’interno
dell’impero romano però ci fu una specie di comprensione nei confronti di tutte le
varie religione che si erano imposte e diffuse ma i cristiani respingevano la
devozione di altri dei all’infuori del loro unico Dio e per cui i cristiani vennero
calunniati dai romani di essere portatori di disgrazie e quindi la religione divenne
in contrasto con gli insegnamenti dell’impero romano. I  cristiani vennero così
perseguitati e alcuni condannati a morte.
CONCILIO DI EFESO
• Il concilio di Efeso fu il terzo concilio ecumenico e si tenne nel 431 a Efeso,
in Asia Minore, sotto il regno dell'imperatore Teodosio II; vi parteciparono
approssimativamente 200 vescovi e si occupò principalmente
del nestorianesimo. Gli atti del concilio si svolsero in un'atmosfera
surriscaldata di confronto e recriminazioni.
• Il concilio decretò che Gesù era una persona sola, non due persone
distinte, completamente Dio e completamente uomo, con un'anima e un
corpo razionali. La Vergine Maria è la Theotokos perché diede alla luce non
un uomo, ma Dio come uomo. L'unione di due nature in Cristo si compì in
modo che una non disturbò l'altra.
IL CONCILIO DI CALCEDONIA
È il quarto concilio ecumenico della storia del cristianesimo ed ebbe luogo nella città omonima nel 
451.
Venne convocato dall'imperatore romano d'Oriente Marciano e da sua moglie, l'imperatrice Pulcheria.
Le sedute cominciarono l'8 ottobre 451 e contarono fra i cinquecento e i seicento vescovi. In
continuità con i concili precedenti, vennero trattati argomenti cristologici. Inoltre, in chiara
opposizione con il secondo concilio di Efeso del 449, vi fu condannato il monofisismo di Eutiche e
di Dioscoro.
Pulcheria era molto devota ma le stava altrettanto a cuore la preservazione dell'unità dell'impero, già
messa sufficientemente a dura prova dai popoli barbari; basti pensare che la minaccia di Attila
 venne sventata da Ezio ai Campi Catalaunici nell'anno del Concilio, il 451. L'anno dopo gli Unni
 invasero l'Italia.
Certamente al successo del Concilio contribuirono le pressioni del cugino di Pulcheria, Valentiniano III, 
imperatore d'Occidente, il quale agì in accordo con papa Leone I. Quest'ultimo, nel 450, aveva
inviato una missione, capeggiata dal vescovo di ComoAbbondio, originario di Tessalonica: egli
ottenne che Anatolio (Patriarca di Costantinopoli dal 449 al 458) accettasse una lettera che Leone
aveva indirizzato nel 449 al suo predecessore Flaviano (martirizzato dai sostenitori del
monofisismo di Eutiche). La lettera è tuttora ricordata come Tomus ad Flavianum.
Tuttavia papa Leone rifiutò di accettare il ventottesimo canone del concilio, perché questo canone
difendeva il primato della Chiesa di Roma soltanto per motivazioni storiche, e che pertanto
potevano cambiare dato che la nuova capitale dell'Impero era Costantinopoli. Il canone non
rimette allo stesso livello la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, ma mettendo quest'ultima
nel secondo posto ledeva anche le tradizionali prerogative di altri patriarcati più antichi e di
fondazione apostolica, come Antiochia.
IL GRANDE SCISMA
• Con "grande scisma", o "scisma orientale", ci si riferisce
convenzionalmente all'evento accaduto nel 1054 che ha portato
alla separazione tra la Chiesa cattolica latina e quella ortodossa
 orientale. Ha conseguenze che perdurano tutt'ora, nonostante i
numerosi tentativi di riunificazione, causando una divisione nella
chiesa cristiana tra comunità che sono diverse per cultura, liturgia
 e tradizione, ma non quanto a teologia.
• Con "grande scisma", o "scisma orientale", ci si riferisce convenzionalmente all'evento accaduto nel 1054
che ha portato alla separazione tra la Chiesa cattolica latina e quella ortodossa orientale. Ha conseguenze
che perdurano tutt'ora, nonostante i numerosi tentativi di riunificazione, causando una divisione nella
chiesa cristiana tra comunità che sono diverse per cultura, liturgia e tradizione, ma non quanto a teologia.
• Antecedenti storici
• La scissione tra chiesa cattolica e ortodossa si è consumata lentamente nei secoli, procedendo pari passo
con l'affievolirsi dei legami politici e culturali tra le comunità dell'ex Impero romano d'Occidente (che aveva
come fulcro il vescovo di Roma) e quelle dell'Impero bizantino d'Oriente (aventi come fulcro il vescovo di
Costantinopoli-Bisanzio).
• Nei primi secoli la sede di Roma non era guardata con sospetto dalle comunità orientali. La prima
"ingerenza" romana storicamente documentata in oriente si ha con Clemente Romano (terzo papa tra l'88
e il 97) che scrive, verso la fine del suo pontificato, la sua prima lettera ai corinzi, dove esorta i presbiteri di
quella comunità alla concordia e alla riconciliazione. Il più evidente esempio di intervento papale nelle
questioni orientali si ha in occasione del Concilio di Calcedonia (451), che ha cercato di ricomporre i dissidi
teologici circa la natura divina di Gesù (cf. monofisismo) che laceravano le chiese orientali. Il concilio
accettò come dottrina ufficiale quella esposta da papa Leone I (440-461) nel cosiddetto Tomus ad
Flavianum, lettera inviata nel 449 dal papa a Flaviano, vescovo di Costantinopoli.
• È però con lo stesso concilio di Calcedonia del 451 che compare il germe della divisione. Il canone 28 infatti
attribuisce alla sede episcopale di Costantinopoli, "nuova Roma", gli stessi onori e privilegi (ἴσα πρεσβεῖα,
ísa presbeîa) che erano riservati alla sede romana.
LA RIFORMA PROTESTANTE
• Nel 1054 avviene il primo grande scisma all'interno del Cristianesimo. La parola scisma, nella storia del Cristianesimo, indica le
divisioni che si sono avute all'interno della Chiesa.
La divisione tra i Cristiani d'Occidente e i Cristiani di Oriente si chiama Scisma d'Oriente, perché è avvenuta a Costantinopoli (in
Oriente) nel 1054.
L'Oriente (anche se l'Oriente di allora è l'attuale Medio Oriente) è stato la culla del Cristianesimo: lì è nata la Chiesa, lì sono sorte
grandi e importanti comunità di cristiani, lì si sono svolti i primi concili ecumenici (solo dopo il 1000 si avrà il primo Concilio
ecumenico, quello Lateranese).

I motivi che hanno portato allo scisma sono vari, motivi storici e politici, motivi culturali (usanze e lingue differenti tra i due popoli),
motivi dottrinali (diverse interpretazioni su alcuni aspetti della religione cristiana).Già nel 451, dopo il Concilio di Calcedonia ci fu la
prima separazione, perché alcune Chiese d'Oriente non accettarono le conclusioni di questo concilio ecumenico. Nacquero le Antiche
Chiese orientali (sono: la Chiesa siro-ortodossa in Siria, la Chiesa assiro o caldea in Persia, attuale Iran; la Chiesa siro-ortodossa in India,
la Chiesa armena in Armenia, la Chiesa copta in Egitto, la Chiesa etiopica in Etiopia).
• Nel 330 d.C. l'imperatore Costantino fonda la città che portava il suo nome, Costantinopoli, la dichiarò la seconda capitale dell'Impero,
dandole il titolo di Nuova Roma. Nel 395, alla morte dell'imperatore Teodosio, l'Impero romano si divide in due: Oriente e Occidente.
Ma già negli ultimi anni dell'Impero Romano, la politica, la cultura, la religione comincia a spostarsi sempre più verso l'Oriente.
Quando poi nel 476 d.C. crolla l'Impero Romano d'Occidente, l'Oriente (e Costantinopoli in particolare) assumerà sempre più
importanza ed aumenterà sempre di più la separazione (anche linguistica (in Occidente, infatti, si parlava il latino; in Oriente, invece, il
greco).
• Tutti questi fattori causarono ben 8 scismi in otto secoli tra Roma e Costantinopoli, ma la pace fu poi sempre ricomposta.
Tra Oriente e Occidente iniziano grandi discussioni, anche su temi religiosi. Si discuterà di tutto: di argomenti secondari (come
'obbligo  per i preti di portare la barba!) e di argomenti importanti (primato del Papa, il credo). C'è da aggiungere che nel 691-692 la
Chiesa bizantina celebrò il concilio Trullano che con i suoi 102 canoni realizzò una vera e propria riforma, non sentita però dalla Chiesa
occidentale. Inoltre, quando in Occidente, a Natale dell'800 Carlo Magno fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, nella  
Basilica di San Pietro, l'Oriente perse il suo primato di difensore della cristianità e dovette anche "cedere" il posto al Sacro Romano
Impero come nuovo erede del vecchio impero romano; finora l'Oriente si era ritenuto l'erede dell'impero romano!
Con questa incoronazione, l'Occidente sembra voltare le spalle all'Oriente!

Intorno all'anno 1000 d.C. le incomprensioni erano diventate sempre più profonde. Per questo motivo, papa Leone IX mandò a
Costantinopoli una sua delegazione guidata dal cardinale Umberto da Silva Candida per ricucire i rapporti tra la Chiesa di Roma e
quella di Oriente. In realtà l'incontro tra i legati del Papa e il patriarca di Costantinopoli (Michele Cerulario) ebbe effettivi opposti: si
scomunicarono a vicenda: questo atto, avvenuto il 16 luglio 1054 segna l'atto ufficiale della prima divisione dei Cristiani: da questo
momento di parlerà di Cristiani Cattolici (=universali) e di Cristiani Ortodossi (= fedeli alla vera dottrina).
I primi, i Cattolici, sono i Cristiani d'Occidente, i secondi, gli Ortodossi, sono i Cristiani d'Oriente.
LA RIFORMA
PROTESTANTE
• La Riforma Luterana è il movimento religioso, politico e culturale che nacque nel 16mo secolo in Germania e che portò
alla frattura della cristianità in diverse comunità, gruppi o sette. La dottrina luterana si è affermata soprattutto in
Germania, nei Paesi scandinavi e in quelli baltici. Dalla scissione deriva anche la religione anglicana, particolarmente
diffusa in Gran Bretagna, America del Nord, Nuova Zelanda, Australia.
• I PROTAGONISTI
• Figura centrale della nascita del movimento protestante fu il frate agostiniano Martin Lutero, da cui prende il nome la
Riforma. Nato a Eisleben, in Turingia, nel 1483, Lutero apparteneva all'ordine degli agostiniani eremiti e per tutta la vita
insegnò Sacra Scrittura nell'università di Wittenberg. Per le sue idee e per il movimento che mise in piedi, Lutero fu
scomunicato come eretico dalla Chiesa di Roma nel gennaio gennaio del 1521 e, dopo il rifiuto di ritrattare davanti al
parlamento imperiale (Dieta) di Worms, fu messo al bando dall'impero di Carlo V. Dopo la scomunica Lutero
abbandonò la vita monastica e sposò una ex suora, Caterina von Bora, da cui ebbe sei figli. Tra gli altri esponenti della
Riforma protestante anche Giovanni Calvino, Thomas Muntzer e Filippo Melantone.
• LA NASCITA DEL MOVIMENTO
• Gli storici fanno coincidere la data d'inizio del movimento con il 31 ottobre 1517, giorno in cui Lutero pubblicò sulla
porta del castello di Wittenberg quello che è passato alla storia come il Manifesto del movimento: le 95 tesi contro lo
scandalo delle indulgenze.
• LE CRITICHE DI LUTERO
• Tra gli aspetti della religione contro cui si scagliò maggiormente Martin Lutero vi fu la dottrina delle
indulgenze, secondo cui un cristiano aveva la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle
conseguenze di un peccato (detta pena temporale), attraverso la confessione. La riforma protestante
contestò tale dottrina sostenendo che essa non aveva solido fondamento nella Bibbia. Nel mirino anche la
messa in latino che escludeva la maggior parte della popolazione dalla comprensione della parola di Dio.
Sebbene circolassero, infatti, le traduzioni in volgare non erano mai state prese in considerazione dalla
Chiesa. Martin Lutero criticò inoltre la corruzione del clero, accusandolo di nepotismo, di concentrarsi
sulle attività mondane e di perseguire obiettivi politici ed economici.
• LA PACE DI AUGUSTA
• Con la pace di Augusta del 1555 si sancì la divisione tra cattolici e protestanti in base al principio cuius
regio, eius religio, secondo il quale luteranesimo e cattolicesimo diventavano religioni di Stato soggette al
volere del principe.
• IL PROTESTANTESIMO OGGI
• Oggi sono circa 700 milioni i protestanti nel mondo, racchiusi sotto oltre 33mila denominazioni. Le chiese
più famose sono quelle dei luterani, dei calvinisti, degli anglicani, dei battisti, degli evangelisti e dei
metodisti. In Italia sono almeno 750.000 i fedeli, di cui l'80% appartiene alla dottrina evangelica.
PERCENTUALE DI CRISTIANI PER STATO

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