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BENI CULTURALI E TERRITORIO

Il Museo Egizio di Torino

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Collezionisti in Casa Savoia


Nella seconda metà del
Settecento l’egittomania si
impadronisce dell’Europa: i
sovrani collezionano reperti
archeologici dell’antico Egitto,
oppure arredano le sale dei
loro palazzi in stile
egittizzante. È in questo
contesto che nasce il primo
nucleo del Museo Egizio di
Torino, grazie alla passione
collezionistica della Casa
Reale di Savoia.

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La Mensa isiaca
Il primo oggetto della
collezione dei Savoia è la
Mensa Isiaca, una tavola
d’altare bronzea non
originale, ma in stile
egittizzante, realizzata
probabilmente a Roma
nel I secolo d.C. per un
tempio di Iside e che
apparteneva al Cardinal
Bembo. Viene acquistata
da Carlo Emanuele I di
Savoia nel 1630.

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La spedizione di Vitaliano Donati

Nel 1724 Vittorio Amedeo II di Savoia fonda il Museo della Regia Università di Torino,
cui dona una piccola collezione di antichità. Nel 1757, Carlo Emanuele III di Savoia, per
arricchire il Museo, incarica il professore di botanica Vitaliano Donati di recarsi in Egitto
per acquistare oggetti antichi, mummie e manoscritti che possano illustrare il
significato della Mensa Isiaca.
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La raccolta di Bernardino Drovetti


Vitaliano Donati torna a Torino
nel 1759 con diversi reperti, fra
cui tre grandi statue, poi
esposte nel Museo della Regia
Università insieme alla Mensa
Isiaca. Successivamente Carlo
Felice acquisisce oltre 5300
antichità egizie del piemontese
Bernardino Drovetti, che svolge
in Egitto incarichi diplomatici
per conto del governo
francese.

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Nasce il primo Museo

L’unione della collezione di Bernardino Drovetti con quella della Casa Reale ha dato vita
nel 1824 al primo nucleo del Museo: la sua prima sede è il palazzo della Regia
Università di Torino in Via Po.
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Champollion a Torino

Mentre si disimballa la collezione Drovetti, giunge a Torino Jean-François


Champollion, il famoso decifratore della Stele di Rosetta: per lo studioso è
l’occasione di analizzare da vicino alcuni celebri reperti, come la statua monumentale
di Ramses II in diorite. In questo frangente, Champollion compila per il museo il
primo catalogo della collezione.
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Il trasferimento nel Palazzo dell’Accademia


delle Scienze
Nel 1832 le collezioni
vengono trasferite nel
palazzo dell’Accademia
delle Scienze, in via
Accademia delle Scienze
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possono essere ammirate.
Come dice il nome, il
Palazzo è già sede
dell’Accademia Reale
delle Scienze di Torino.

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Le spedizioni di Schiaparelli

Nel 1894 Ernesto Schiaparelli assume la direzione del Museo; egli organizza numerosi
scavi archeologici in molti siti egizi, fra cui Eliopoli, Giza, la Valle delle Regine a Tebe e
Dheir el-Medina. In quell’epoca la legge stabilisce che gli oggetti ritrovati devono essere
equamente divisi fra il Paese di origine e coloro che li hanno scoperti: ciò consente a
Schiaparelli di riportare a Torino ben 25 000 reperti.
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Il tempietto di Ellesija

Oggi la legge stabilisce che i reperti ritrovati devono rimanere in Egitto; per cui, l’ultima
acquisizione di rilievo del Museo di Torino è il tempietto rupestre di Ellesija, scoperto
nella regione nubiana, e donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970, per il
contributo significativo fornito durante il salvataggio dei monumenti di questa regione,
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minacciati dalla costruzione della diga di Assuan.
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Un museo eccezionale

Il Museo Egizio di Torino è la prima istituzione al mondo interamente dedicata all’Egitto


antico e, ancora oggi, è uno dei musei più importanti al mondo per quanto concerne
l’arte e la cultura dell’Egitto antico. Già Champollion nel XIX secolo è consapevole della
sua importanza, tanto da poter dire che: “La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”.
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I numeri del Museo Egizio

Nelle sale del Museo Egizio


sono esposti circa 3300 oggetti. Nei
magazzini sono depositati più di
26 000 reperti costituiti da vasellame,
statue frammentarie, ceste, stele,
papiri: questi oggetti non sono esposti
per necessità conservative o perché
rivestono unicamente un interesse
scientifico per gli studiosi.

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La ristrutturazione del 2015

Nel 2015 il Museo è stato ampliato e ristrutturato nell’ottica di migliorare la


fruibilità dei reperti da parte del pubblico. Il percorso di visita si articola su
quattro piani: si parte da quello sotterraneo, si sale con l’ascensore al secondo
piano, dove inizia il percorso cronologico; da qui si scende al primo e al
pianterreno, dove si trova anche la «Galleria dei re», i cui specchi producono
l’effetto scenografico di moltiplicare il numero delle statue presenti.
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Ricerche sul campo


Oltre alle funzioni di
conservazione e di
divulgazione della civiltà
egizia, il museo svolge
anche il ruolo di ente
promotore di ricerca: lo fa
sia all’interno del museo, sia
sul campo, con una
missione archeologica in
Egitto, proprio come
accadeva ai tempi di
Schiaparelli, anche se oggi i
reperti ritrovati rimangono
nel loro Paese d’origine.

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Crediti fotografici
1 a sinistra. Sfingi del Museo Egizio di Torino. media.artsblog.it
1 a destra. Una delle spedizioni in Egitto di Ernesto Schiaparelli. www.thatsalltrends.com
2. Giovanni Battista Piranesi, Altro spaccato per longo della stessa bottega, ove si vedono fra le aperture del
vestibolo le immense piramidi, ed altri edifizi sepolcrali ne’ deserti dell’Egitto, XVIII secolo.
renatosantoro2015.files.wordpress.com
3. La Mensa isiaca, tavola che riproduce l’originale dal libro di Athanasius Kircher, Oedipus Aegyptiacus, XVII
secolo. Commons Wikimedia
4. La psicostasia o pesatura delle anime, papiro con il Libro dei Morti. Torino, Museo Egizio. Image by ©
Leemage/Corbis
5. G. Engelmann, L’archeologo Bernardino Drovetti misura una testa colossale nel deserto egizio, 1819, dal
Voyage dans le Levant del Conte de Forbin. Archivio D’Anna
6. Michelangelo Garove, Cortile del Palazzo dell’Università degli Studi, 1720. Torino, Archivio Storico della
Città. www.museotorino.it
7 a sinistra. Léon Cogniet, Ritratto di Jean-François Champollion, 1831. Collezione privata. Commons
Wikimedia
7 a destra. Statua di Ramses II, 1539-1076 a.C. Diorite. Torino, Museo Egizio. www.juzaphoto.com
8. Palazzo del Museo Egizio di Torino. i.pinimg.com
9. Una delle spedizioni in Egitto di Ernesto Schiaparelli. arte.sky.it
10. Interno del tempietto rupestre di Ellesijia, ricostruito nel Museo Egizio di Torino. www.juzaphoto.com
11 a sinistra. La piana di Giza, Menfi. i.pinimg.com
11 al centro. Andreas Gursky, Tebe, Occidente, 1993. www.tate.org.uk
11 a destra. Mole Antonelliana, Torino. cdn.thecrazytourist.com

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Crediti fotografici
12. Stele centinata da Dheir el-Medina, XIX dinastia. Calcare dipinto. Torino, Museo Egizio. Anna Maria
Donadoni Roveri (a cura di), Civiltà degli egizi. Le credenze religiose, Istituito Bancario San Paolo, Torino, 1998
13. Galleria dei re. Torino, Museo Egizio. www.visitaretorino.it
14. Sala con l’allestimento per la mostra temporanea La missione archeologica in Egitto 1903-1920, con la
fotografia di Schiaparelli in primo piano. www.tgtourism.tv

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