Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
culturali e paesaggistici
Roberto Sirigu
1
Allegato A
(Previsto dagli artt. 63, comma 1; 74, commi 1 e 3; 75, comma 3, lettera a)
A. Categorie di beni:
2
Allegato A
(Previsto dagli artt. 63, comma 1; 74, commi 1 e 3; 75, comma 3, lettera a)
A. Categorie di beni:
7. Opere originali dell'arte statuaria o dell'arte scultorea e copie ottenute con il medesimo
procedimento dell'originale (1), diverse da quelle della categoria 1.
8. Fotografie, film e relativi negativi (1).
9. Incunaboli e manoscritti, compresi le carte geografiche e gli spartiti musicali, isolati o in collezione
(1).
10. Libri aventi più di cento anni, isolati o in collezione.
11. Carte geografiche stampate aventi più di duecento anni.
12. Archivi e supporti, comprendenti elementi di qualsiasi natura aventi più di cinquanta anni.
13. a) Collezioni ed esemplari provenienti da collezioni di zoologia, botanica, mineralogia, anatomia.
b) Collezioni aventi interesse storico, paleontologico, etno- grafico o numismatico.
14. Mezzi di trasporto aventi più di settantacinque anni.
15. Altri oggetti di antiquariato non contemplati dalle categorie da 1 a 14, aventi più di cinquanta
anni.
I beni culturali rientranti nelle categorie da 1 a 15 sono disci- plinati da questo Testo Unico soltanto
se il loro valore e' pari o superiore ai valori indicati alla lettera B.
Il principio di ragione
7
JEAN STAROBINSKI
La letteratura: il testo e l’interprete
8
JEAN STAROBINSKI
La letteratura: il testo e l’interprete
9
Archeologia/Linguaggio
10
Gérard Genette
Soglie
13
MICHEL FOUCAULT
L’ordine del discorso
15
Archeologia
dal greco logos: ‘discorso’
intorno a
archaios:
‘antico’, ‘vecchio’, ‘primitivo’
arché:
‘principio’, ‘origine’, ‘inizio’
16
Costruzione di un universo di discorso
per mezzo di
parole = concetti
18
Reperto/Segno
19
Reperto
20
EDWARD C. HARRIS
Principi di stratigrafia archeologica
21
Da questa definizione possiamo dedurre due
informazioni sulla natura dei ‘reperti’:
22
Enrico Zanini
Lo scavo archeologico
DEFINIZIONE DI “ARCHEOLOGIA”
24
CHARLES S. PEIRCE
Semiotica
25
La realtà materiale, vista nella sua totalità, è, per
l’archeologo, segno del passato: essa infatti è il prodotto di ciò
che in passato è accaduto (fenomeni naturali) e delle azioni
compiute da chi in passato è vissuto (agenti umani). La realtà
materiale è dunque qualcosa che sta a qualcuno
(l’archeologo) per qualcosa (il “passato” che l’ha prodotta)
sotto qualche rispetto o capacità (le singole informazioni che
l’archeologo desume dalla realtà materiale sul “passato”
che l’ha prodotta)
26
Ciò che fa di una ‘porzione di territorio’ un ‘sito
archeologico’, così come di un ‘oggetto’ un
‘reperto’ è la particolare relazione intercorrente tra
un determinato
soggetto (l’archeologo)
e
l’oggetto e/o la porzione di territorio da lui indagata
27
Il processo di codifica dei
frammenti
della realtà materiale come
segni del passato
28
FONTE
1. Vena d’acqua a getto continuo, sorgente; […] 2. fig. Principio (da cui
qualcosa emana o proviene direttamente) […] 3. Chiunque sia in grado di
offrire informazioni attendibili e di prima mano […] 4. Nelle discipline
storiche e filologiche, elemento utilizzabile ai fini della documentazione o
rilevabile come derivazione […]
TESTIMONIANZA
1. Dichiarazione fatta da un testimone […] (persona che può dar fede di un
fatto per averne diretta conoscenza) […] 2. Quanto costituisce una prova,
con un’idea implicita di manifestazione e di dimostrazione […]
SEGNO
1. Oggetto, fatto o fenomeno che costituisca indizio o prova, o che si possa
ricondurre a un significato […]
30
CLASSIFICAZIONE DELLE FONTI
32
CLASSIFICAZIONE DELLE FONTI
35
Tipologia dei segni nel paradigma indiziario secondo
CARLO GINZBURG
36
Tipologia dei segni archeologici secondo
ENRICO ZANINI
1) Azioni umane
2) Fenomeni naturali
37
MASSIMO BONFANTINI
Oggetti naturali, artefatti, segnici
38
Tipologia dei segni vs
tipologia dei modi di
produzione segnica
39
LA VORO
FISICO
RICHIESTO Riconoscimento Ostensione Replica Invenzione
PER
P RODURRE
L’ESP RE SSI ON
E
RAP RATIO impront vettori conseguenze T
POR DIF FIC e r
TO ILI S a
proiezioni s
TIP f
O/O o
CCO r
RRE stimoli grafi m
NZA progra a
esempi campioni campion stilizzazion mmati
i i z
i
fittizi o
n
i
Tipologia dei modi di produzione segnica (tratto da: UMBERTO ECO, Trattato di semiotica generale )
40
Testo/Contesto
41
Testo
42
UGO VOLLI
Manuale di semiotica
«L’atto semiotico fondamentale non consiste […] nella produzione di segni,
ma nella comprensione di un senso. Questo non significa innanzitutto
ricondurre un oggetto significante (o representamen) a una legge generale di
tipo ipotetico (se c’è questo allora quello) ma semmai porlo come un testo e
cioè interrogarsi sul perché di quell’oggetto, dunque innanzitutto sulla sua
differenza rispetto al contesto (differenza sintagmatica), sulla sua differenza
rispetto a quel che potrebbe essere al suo posto (differenza paradigmatica) e
sulla ragione di queste differenze – che sono sempre ragioni, reti di ipotesi
principali e accessorie che costituiscono la testualità dell’oggetto»
43
JURIJ M. LOTMAN
44
NICOLA TERRENATO
“Contesto”
in: Dizionario di archeologia
«Nel discorso archeologico il termine contesto ha avuto una gamma
di accezioni piuttosto vasta ed è stato spesso impiegato per denotare
vari concetti specifici della disciplina. In generale, si intende per
contesto la situazione o le circostanze in cui un oggetto, o un gruppo
di oggetti, è stato rinvenuto. […] In termini generali, si può
concludere che […] l’oggetto dell’indagine archeologica viene sempre
visto sullo sfondo di tutti quelli che gli sono vicini nello spazio o nel
tempo, o che presentano caratteristiche analoghe. […] Comunque
esso [il contesto] sia inteso, lo studio dei contesti produce sempre
interpretazioni più ampie e attendibili dei resti indagati e merita quindi
un posto di primo piano fra i metodi dell’archeologia»
45
FRANCESCO CASETTI
“Contesto”
in: Lessico della semiotica
46
FRANCESCO CASETTI
“Contesto”
in: Lessico della semiotica
48
Piano sintagmatico
Regione
Sito
Unità stratigrafica
Reperti
49
Piano paradigmatico
Livello tassonomico 3
Livello tassonomico 2
Livello tassonomico 1
50
Codice
51
Codice
52
Codice
Il codice è l’insieme di regole che strutturano le
associazioni tra le unità di un sistema di significazione. Il
codice stabilisce cioè le regole combinatorie dei segni tra
loro, ossia le modalità secondo cui i segni di un dato
sistema possono combinarsi sia sul piano sintagmatico
che su quello paradigmatico. Il codice fissa inoltre,
attraverso l’impiego di dizionari, la corrispondenza tra
significanti e significati, cioè ‘codifica’ la corrispondenza
tra la ‘forma materiale’ dei singoli segni e i significati che
devono o possono essere attribuiti a tali forme
53
Codice
Le regole che concorrono a formare un codice sono di
natura convenzionale e perciò, per definizione, non
modificabili dal singolo soggetto. Esse possono mutare
solo se il mutamento si verifica a livello sociale o, più
precisamente, solo nel caso che sia la comunità che
utilizza un dato sistema di significazione ad accettare tale
mutamento. È il rapporto dinamico tra tendenza
conservatrice, propria del codice, e la propensione al
mutamento, caratterizzante il piano sintagmatico, che
può produrre nel corso del tempo delle variazioni
all’interno del sistema 54
Regole del codice archeologico
55
Regole del codice epistemico
a) deduzione
b) induzione
c) abduzione
56
DEDUZIONE
Regola: Tutti i fagioli di questo sacco sono bianchi (Legge esplicativa)
Caso: Questi fagioli sono di questo sacco (Fatto compiuto)
Risultato: Questi fagioli sono bianchi (Fatto previsto)
INDUZIONE
Caso: Questi fagioli sono di questo sacco (Previsione del fatto)
Risultato: Questi fagioli sono bianchi (Constatazione del fatto)
Regola: Tutti i fagioli di questo sacco sono bianchi (Connessione confermativa)
IPOTESI
Regola: Tutti i fagioli di questo sacco sono bianchi (Fatto sorprendente)
Risultato: Questi fagioli sono bianchi (Connessione implicativa)
Caso: Questi fagioli sono di questo sacco (Legge esplicativa)
57
UMBERTO ECO
Tipi di abduzione
58
UMBERTO ECO
Tipi di abduzione
59
UMBERTO ECO
Tipi di abduzione
60
La meta-abduzione
come esito
(mai definitivo) del percorso di
ricerca
61
UMBERTO ECO
Tipi di abduzione
62
UMBERTO ECO
Tipi di abduzione
63
DANIEL MILLER
Shopping, Place and Identity
«Gli oggetti sono rapporti sociali resi durevoli»
64
Che cos’è un museo?
65
Il nome
«Il nome del museo evoca le Muse che, nella mitologia greca,
erano le nove figlie di Zeus, signore degli dei, e di Mnemosine, dea
della memoria. A loro, protrettrici dei dotti e ispiratrici dei poeti,
era intitolato il luogo che, nel palazzo reale di Alessandria
d’Egitto, ospitava il più famoso cenacolo intellettuale
dell’antichità. Il Mouseion, con la sua straordinaria biblioteca,
l’osservatorio astronomico, il giardino botanico, e zoologico e
l’istituto astronomico, sorse al Tempo di Tolomeo I Soter (322-
283 a.C.), su ispirazione di Demetrio Falereo, che era stato
tiranno d’Atene ma soprattutto allievo del filosofo Aristotele»
67
La definizione
Quale definizione di “museo” è possibile proporre oggi?
Ecco la definizione elaborata dall’ICOM (International Council of
Museums), accettata ormai a livello internazionale:
«Il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al
servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico e
che compie ricerche riguardanti le testimonianze materiali
dell’uomo e del suo ambiente, le raccoglie, le conserva, le
comunica e soprattutto le espone a fini di studio, educativi e di
diletto».
(Daniele Jalla, Il museo contemporaneo, Torino, 2003, p. 39)
68
L’International Council of Museums (ICOM), nato nel 1946 per
iniziativa di Chauncey J. Hamlin, presidente dell’American
Association of Museums, è un ente creato per tutelare e far
conoscere il patrimonio culturale mondiale.
Suo obbiettivo prioritario è il miglioramento dell’organizzazione e
la valorizzazione dei musei, ritenuti gli istituti delegati alle
funzioni di conservazione e divulgazione della memoria storica di
ogni civiltà, operando a favore della tutela e del progresso della
professione museale.
69
Un museo è quindi un luogo creato allo scopo di
conservare e trasmettere, in forma di conoscenze, le
testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente che
una data società ha riconosciuto come pertinenti alla
propria memoria culturale.
70