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22 il giornale dell’arte Numero 341, aprile 2014

libri
Il Giornale dei
A cura di Anna Maria Farinato

La Bibbia a mosaico Un Cupolone di libri


Dopo la recente acquisizione del marchio Magnus Edizioni, la casa editrice bolognese La Santa Sede sarà presente con un proprio stand come Paese ospite d’onore al Salone
Scripta Maneant, specializzata in volumi d’arte per bibliofili, ha presentato La Bibbia di internazionale del libro di Torino (Lingotto Fiere dal 7 al 12 maggio). Il legame storico
San Marco a Venezia. La traduzione del testo sacro è stata concessa dalla Conferenza della Chiesa e dei pontefici con il libro e le arti sarà rappresentato da alcune pregevoli
Episcopale Italiana mentre il comitato scientifico creato dalla Fondazione Studium opere presentate dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dall’Archivio Segreto Vaticano,
Generale Marcianum ha studiato l’abbinamento di centinaia di parti di mosaici della dai Musei Vaticani e dalla Pontificia Commissione per l’Archeologia Sacra. Ospite
Basilica di San Marco a specifici momenti del testo biblico. Dopo 40 anni dalle ultime d’onore, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
campagne fotografiche, Sandro Vannini ha fotografato in esclusiva per La Bibbia di San Il logo dello stand è una Cupola di libri, progettata da Roberto Pulitani, mentre la pianta
Marco a Venezia i mosaici marciani con apparecchiature all’avanguardia che consentono rimanda al progetto per la nuova Basilica Vaticana di Bramante, di cui si celebra il V
di osservare ogni singola tessera del complesso musivo. q G.P.M. centenario della morte (11 aprile 1514).

Saggi Trittico baconiano Un pamphlet

Tutto sommato, vent’anni eccezionali All’attacco dello sgunz


Francis Bacon continua a turbare gli
scrittori, che cercano le trame delle sue
opere ambigue e ossessionanti, tra le
Tra le due guerre il panorama italiano, nonostante il regime, fu ricco iconografie più incisive del XX secolo.
Dopo gli affondi di Gilles Deleuze e di
Ma l’arte contemporanea non è tutta un bluff
e fecondo. E niente affatto provinciale Michel Leiris, che al pittore inglese
fu legato da amicizia, giunge ora in
italiano il tentativo di Jonathan Littell,
Sono passati quasi cinquant’anni da Trittico. Tre studi da Francis Bacon (un
quando Carlo Ludovico Ragghianti, bel volume illustrato che rispetta la
nel 1967, organizzò a Firenze la prima grafica della prima edizione uscita nel
mostra memorabile sull’arte in Italia nel 2011 da Gallimard), presentato nella
ventennio fra il 1915 e il 1935: una ricon- precisa traduzione di Luca Bianco. Il
siderazione ad ampio spettro (2.100 fu- tema principale scelto dallo scrittore
rono le opere esposte!) delle moltissime franco-americano, autore di Le benevole,
figure di pittori e scultori che la storio- sta nel termine scelto per definire
grafia artistica dal dopoguerra aveva ac- questi testi, che si propongono in primo
cantonato. Da allora, l’arte italiana «fuori luogo, nelle pagine che risultano più
dalle avanguardie» è stata al centro di suggestive, come diario di una serie di
molte riproposte e riletture storico-criti- appuntamenti epifanici con Bacon in
che, incentrate su periodizzazioni (anni giro per il mondo. Il continuo tornare
Trenta), correnti, scuole, stili o tendenze sulla forma, il tormento e la gioia
(Metafisica, Realismo magico, Novecen- della distruzione e della ricreazione Cao Fei, «House of Treasures», 2013
to, Scuola Romana, Ritorno all’ordine), sono d’altra parte in tutte le memorie
infine fenomeni, come l’arte pubblica di sull’artista; su questo filo insisteva Ci risiamo: un nuovo attacco all’arte con- presenta il suo lato oscuro, avendo inne-
regime (Muri ai pittori). Ne è emerso un anche il biopic di John Maybury «Love is temporanea. Forse da Marte come sembre- scato una procedura di autoreferenzialità.
panorama di studi sempre più approfon- the devil», uscito nel 1998. Le parti del rebbe suggerire la copertina dove un disco Venuta meno la componente critica che in
diti, nei quali tuttavia era possibile sem- discorso qui hanno il numero di quelle volante, annunciando Ars Attack, illumina qualche modo ne dava una lettura, venuto
pre leggere in filigrana lo sforzo di libera- del celeberrimo «Tre studi di figure ai con un raggio, certamente disintegratore, meno il ruolo dei musei che ne attestavano
re l’arte di quel ventennio dall’implicita piedi della crocefissione», che nel 1944 il bluff del contemporaneo. Un attacco se non validità e storicità in quanto sottoposti al-
condanna politica del fascismo. sigillava i termini di una visione. Tra i mortale quanto meno insidioso. Questa vol- la spinta della società dei consumi e della
Dopo tanti sforzi fatti da molti, è ormai corridoi del Prado, visitati per privilegio ta infatti l’autore non si limita a una facile e spettacolarizzazione, il sistema dell’arte da
convinzione comune che il giudizio po- (come accadeva all’artista) in un giorno generica critica basata su un supposto buon un lato viene sottoposto, come tutti gli altri
litico non possa riflettersi in modo sem- di chiusura, scattano le assonanze con senso e sulla mancanza di valori estetici o sistemi sociali, a privilegiare l’esasperazio-
plicistico nel giudizio estetico, così come gli artisti capitali per il linguaggio del ancora sulla perdita di una specifica abili- ne nelle forme e nei contenuti, dall’altro
è ormai doveroso riconoscere che il maestro inglese, e in primo luogo con tà. Il saggio di Angelo Crespi, già collabo- a inasprire forme di selezione che devono
«regime» non influì se non in modo l’amatissimo Velázquez. Una visita alle ratore del Foglio e del «Giornale» e ora del rispondere a canoni prestabiliti. Tutto ciò
molto indiretto, e marcatamente solo toilettes del Metropolitan, collocate «Corriere della Sera», scritto con il mestiere non esclude però che vi sia ancora oggi
dopo il 1938, nelle scelte degli artisti nel bel mezzo della sezione egiziana, del giornalista, l’ironia del polemista e il buona arte e cattiva arte. Detto questo, poi

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i cui orientamenti risiedettero in motiva- costringe a un paragone con i ritratti disincanto del flâneur, qualche colpo al di- bisogna prendere atto che in fondo Crespi
zioni tutt’affatto personali. sconvolgenti, di vita e di febbre, delle sassato sistema dell’arte lo mette a segno. non ha proprio tutti i torti. L’arte in alcune
Ora, con grande ricchezza di dati e ampia mummie del Fayyum. La riscoperta Innanzi è di piacevole lettura e sicuramente sue manifestazioni dilaga in altre sfere con
latitudine dell’orizzonte storico-critico problematica della bidimensionalità, soddisferà coloro che non sopportano l’arte il rischio di perdere il senso di sé.
adottato, Fabio Benzi propone il suo at- la conseguente messa in discussione contemporanea e sono assillati dal quesito q Massimo Melotti
traversamento delle vicende dell’Arte in della prospettiva, è d’altra parte un di fondo: sono scemi loro o è il mondo che
Italia fra le due guerre, facendo tesoro della Ubaldo Oppi, «I tre chirurghi», 1930, Vicenza, Musei Civici codice dell’arte del Novecento: Bacon e va a rovescio? Ars Attack. Il bluff del contempo-
sua esperienza di studioso e curatore di Rothko rispondono in modi diversissimi Il giochino dell’appello al buon senso è raneo, di Angelo Crespi, 104 pp.,
mostre di grande respiro. Difficile rias- (Milano, Torino, Roma, poi persino Pa- estetiche, furono parole d’ordine che gli alla stessa domanda. Il primo trova per l’autore irresistibile (e godibile per i ill., Johan & Levi, Monza 2013, €
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sumere l’articolazione del denso volume rigi e gli Usa), in una trama di macro e artisti e il regime a turno inventarono e la propria via in una personalissima e lettori). Come non scandalizzarsi per cal- 10,00
che si snoda dalla vicenda di «Valori pla- microeventi difficile da irreggimentare, si rimbalzarono in un ambiguo gioco di continua ridefinizione della figura umana, zini sporchi assurti a opera d’arte, come
stici» fino ai tardi anni Trenta, se non sot- perché se è vero che il fascismo non im- specchi che tuttavia lasciò spesso inden- teatro, agone e campo di battaglia di un non indignarsi per quotazioni iperboliche,
tolineando l’impegno di mettere in con- pose pesanti direttive per un’arte di Sta- ne la sostanza poetica di un’arte di livello pensiero capitale sul destino dell’arte. come accettare un’arte che sembrerebbe
nessione tutto un tessuto, sfaccettato e
talvolta contraddittorio, di dati di crona-
to, rimase tuttavia sempre per gli artisti
l’interlocutore implicito, le cui aspirazio-
internazionale. q Daniela Fonti q Luca Scarlini avulsa da quei valori che la storia ci ha tra-
mandato. Per quest’arte inestetica, oscura
Desiderio inquieto
ca e di storia, posizioni critiche e raggiun- ni in ambito estetico molti (per non dire Arte in Italia fra le due guerre, di Trittico. Tre studi da Francis di senso, che ha il solo merito di essere ri- Monsù Desiderio è in primo luogo un
gimenti estetici. Un panorama tutt’altro tutti) ambivano a incarnare, sia pure nei Fabio Benzi, 382 pp., ill., Bollati Bacon, di Jonathan Littell, trad. conosciuta dal famigerato sistema dell’ar- nome in codice, che gli storici dell’arte
che provinciale, ma ricco e fecondo, che più diversi linguaggi. Classicismo, medi- Boringhieri, Torino 2013, € 39,00 di Luca Bianco, 144 pp., ill., te e che arriva a provocare il disgusto e a hanno avuto il loro bel daffare a dotare
coinvolse l’Italia nei suoi centri più vitali terraneità, romanità, più che categorie Einaudi, Torino 2014, € 23,00 celebrare l’abietto, Crespi crea addirittura di uno stato di famiglia e di una identità
una categoria che chiama «sgunz», dove, precisa. Sotto questo immaginifico titolo
a quanto si capisce, vorrebbe cacciare la sono giunte scene fantastiche, di rara
maggior parte (se non tutta) dell’arte con- crudeltà e fascino, che presentano città
Sellerio gio (decentramento del cerchio con l’el- temporanea. Se tutto fino a qualche anno e architetture in preda a cataclismi e
lisse e decentramento nell’organizzazione fa era in mano a quattro critici che in un distruzioni, dove la rovina incombe su uno

El Barroco
geometrica del quadro, come nella «Depo- loft di Manhattan bevevano un Martini, scenario classico reso già fantasmatico
sizione» al Vaticano); o l’ellisse/Velázquez oggi l’arte la fa qualche Wolf di Wall Stre- da una bianchezza accecante di colonne
(elisione del soggetto ingegnosamente rap- et o se la contende lo showbiz, a suon di e palazzi. Il tutto in uno scenario notturno,
Il ritorno di uno sfaccettato saggio di Severo Sarduy presentata nelle «Meninas»).
Contrapposte sono, invece, le due forme
battiture d’asta, da bordo piscina a Miami.
Il saggio però diviene interessante, anche
livido, composto classicamente eppure
allo stesso tempo pervaso dalle tracce di
maestre attraverso cui si segue quella «ri- per chi ama l’arte del nostro tempo, per una sinistra violenza. Ora le sparse tracce
caduta» di modelli cosmologici: il cerchio una serie di questioni che vengono solleva- di questo maestro barocco, al secolo
L’esegesi di un fenomeno così articolato di Galileo, protagonista con l’equilibrio te e che vengono proposte con divertenti François de Nomé, sono riassunte nel
come il Barocco, nei canali di scambio del suo unico centro delle composizioni aneddoti o corroborate da riflessioni sulle romanzo di Fausta Garavini, studiosa di
tra sfere semiotiche formalmente molto rinascimentali di Brunelleschi e di Raffa- quali meditare. Nella sua disamina delle Seicento francese e di vicende provenzali,
diverse, è terreno eletto della multidisci- ello, e l’ellisse di Keplero, che, con i suoi contraddizioni e aberrazioni dell’arte d’og- Le vite di Monsù Desiderio, ipotizzando,
plinarietà. Tra i più diversi contributi, del due centri, si riflette nel decentramen- gi, Crespi, al di sotto della coltre dell’i- dalle poche notizie disponibili, gli itinerari
tutto inedita è la lettura proposta del cu- to e nella duplicazione raffigurati nello ronia, mette in luce l’aspetto autorefe- del lorenese, nativo di Metz, città di
bano, naturalizzato francese, Severo Sar- «Scambio delle due principesse» di renziale grazie al quale il fare arte si frontiera, che ha dato spesso i natali
duy (1937-93), uno dei massimi scrittori Rubens, nella pianta di San Carlo alle sottrae a ogni critica, accettando tut- ad artisti rivoltosi, come Bernard-Marie
sudamericani contemporanei, consegnata Quattro Fontane ottenuta da Borromi- to ciò che il sistema consacra a opera Koltès e Jean-Marie Straub. Le pagine
a Barroco, apparso in prima edizione nel ni per anamorfosi del cerchio. Un libro d’arte. Vi è però un presupposto di fondo si dipanano, quindi, dal Paese di origine,
1974 e di cui Sellerio ripropone l’edizione imprevedibile, che si apre nel modo più che viene trascurato. L’arte comunque sia verso Roma, dove il pittore giunge con un
francese dell’anno successivo, con le ag- canonico, nonostante la dichiarata avver- è prodotto della società in cui nasce e di viaggio lungo e pieno di détours; la città è
giunte dell’autore nell’edizione del 1991: sione dell’autore a un simile topos, con questa società porta le caratteristiche e i esibita in una versione notturna, inquieta.
un trattatello narrativo, sulla «ricaduta» l’interpretazione del termine «barocco», il sintomi. Dall’Ottocento le ricerche artisti- L’itinerario approda poi a Napoli, dove il
nell’arte (Uccello, Raffaello, El Greco, Ru- cui etimo incerto egli riconduce, invece, che hanno elaborato un moderno specifico nostro trova la fortuna e si sposa nel 1613
bens, Borromini ecc.) e nella letteratura esclusivamente (in continuità semantica, linguaggio, l’arte ha interpretato la società con la figlia del fiammingo Loise Croys (di
(Tasso e Góngora) dei modelli della cosmo- si direbbe, con l’ordine imperfetto dell’el- moderna e ne è stata il sintomo e l’espres- questi parla uno dei non molti documenti
logia non solo barocca, ma anche anterio- lisse, forma simbolo del Barocco) in quel- sione sino a dispiegarsi in forme d’arte che su di lui che ci restano). L’autrice
re e successiva, fino all’età moderna, con lo del nome portoghese della grossa perla privilegiano il concetto sulla forma, sino immagina efficacemente i percorsi di un
la teoria della relatività ristretta, «applica- irregolare e spagnolo dell’astro conglome- addirittura a intervenire nei processi socia- apprendistato all’arte, che si svolge in
ta» in «Les Demoiselles d’Avignon». rato pietroso; e si conclude originalmente li dando all’artista un ruolo più vicino al un tempo travagliato, alla corte del papa,
Un saggio che è un po’ come la materia con «la metafora al quadrato» di Góngora, sociologo, all’urbanista o all’antropologo. come tra le agudezas spagnole in voga
che tratta, difficilmente collocabile, non e di tutta la letteratura barocca, in cui la Certo un bel dipinto a olio raffigurante la nella capitale del vicereame. Il risultato
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sapresti se tra i libri d’arte o di scienza. parola, come in un’esasperata figura ser- campagna inglese può essere più rassicu- è un affresco polifonico, illustrato dalle
Che provoca, accattivante, lo specialista L’Assunzione della Vergine di Cigoli in Santa Maria Maggiore a Roma pentinata di Salviati, ha cessato la propria rante, ma altro è lo spirito del tempo e l’ar- opere dell’artista e di suoi contemporanei,
dell’uno e dell’altro settore, dovendo il funzione descrittiva per ripiegarsi in un te comunque ne è rappresentativa nel suo che ben ricostruisce il destino di un
primo seguire le ardite riflessioni dell’au- Del resto, come ricorda Salvatore Grassia, na dell’«Assunzione della Vergine» in Santa brillante compiacimento di se stessa. complesso. Diviene sterile critica scagliarsi realizzatore di immagini inquietanti, di
tore sulla curva kepleriana o il modello curatore del saggio, Fulvio Papi nell’in- Maria Maggiore a Roma, «cessa di essere un q Silvia Mazza sull’arte contemporanea nel suo insieme e magnetica bellezza. q L.S.
frattale o le teorie concorrenti del Big troduzione all’edizione milanese del 1980 cerchio immacolato, epifania della purezza cele- nelle sue espressioni.
Bang e dello Steady State, e il fisico o il scriveva: «Credo che al lettore italiano questo li- ste», per diventare quella di Galileo, «forata Barroco, di Severo Sarduy, a Altro discorso, il vero nocciolo della questio- Le vite di Monsù Desiderio, di
cosmologo calarsi dal più «familiare» spa- bro […] crei qualche problema». La via per con- da crateri, montagnosa e arida»); Galileo/Raf- cura di Salvatore Grassia, trad. ne, è il poter distinguere anche nel nostro Fausta Garavini, 318 pp., ill.,
zio reale in quello metaforico dei dipinti e nettere i due filoni è affidata a una serie di faello («mai la fedeltà al cerchio sarà illustrata di Lorenzo Magnani, 180 pp., tempo ciò che è arte da ciò che non lo è. In Bompiani, Milano 2014, € 22,00
delle architetture del Barocco. binomi, come quelli Galileo/Cigoli (la Lu- meglio che in Raffaello»); Keplero/Caravag- Sellerio, Palermo 2014, € 16,00 questo, oggettivamente, il sistema dell’arte

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