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Il barocco
Rudolf Wittkower: de nisce barocco l’intera aret italiana tra il 1600 e il 1750
Giuliano Briganti: de nisce barocca solo l’arte orita a Roma intorno al 1930 per merito di
Cortona, Bernini, Borromini.
data di inzio: 1600 anche se per a ermare lo stile condiviso bisogna aspettare 25 anni.
nelle opere della maturità di Caravaggio e Annibale, sono contenute molte delle innovazioni e
delle caratteristiche che Rubens, Bernini e Cortona faranno proprie negli anni seguenti.
Giovan Pietro Bellori ne <le vite>, delinea una quarta età (riprendendo quelle vasariane),
ponendola a confronto con le grandi personalità del Cinquecento.
una delle cartteristiche del Barocco è infatti l’unita di stile fra i più diversi artisti che hanno la sorte
di essere attivi a Roma dopo il 1625.
➢ infatti al alcune opere progettate in quest’ epoca, non a Roma, non riscontrano le
medesime cartteristiche del barocco.
il barocco si di uise non per ‘lo spirito del tempo’ ma per i viaggi degli artisti e la circolazione
delle opere.
il pieno Barocco romano, si conclude con la morte di Piero da Cortona (1669), Bernini (1680) e
Guarino Guarini (1683);
da questo momento si apre una fase nuova, che non fa più parte della quarta età, e che vedrà
presto Venezia e Parigi sostituire Roma.
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• il più schietto naturalismo è messo al servizio di una narrazione illusionista, che agisce
sulla psicologia dello spettatore
obbiettivi:
• i sensi, la mente, e l’anima di chi guarda sono il teatro a cui ambisce l’artista
è di cile rintracciare una base teorica nella letteratura artistica del tempo, poichè il Barocco non
ebbe una teoria u ciale.
La repubblica delle lettere, infatti, [comunità dei dotti, i letterati, o il sapere] relegava ancora le arti
gurative alle attività meccaniche.
Lo scopo di Bellori:
1. portare la levatura mentale degli artisti romani a un livello che consentisse di considerarli
intellettuali a tutti gli e etti.
2. Promuovere la cultura visiva al rango di cultura valida in sé, senza una legittimazione letteraria.
Apertura ai valori propri della società degli artisti, progressivo abbattimento delle barriere
• ridurre lo iato tra bozzetti e opera compiuta, proiettando nel marmo la morbidezza e la
modellabilita della creta.
• Imporre nell’opera nita gli stessi valori che caratterizzavano i bozzetti, obbligando il pubblico a
fare propri quei valori.
Manifesto è il celebre verso di Giovan Battista Marino: “spesso l’orror va col diletto”
“Caricatura”
1. Carracci- usata per la prima volta nella raccolta di incisione tratte dai disegni di Annibale
Carracci, de nendo non una particolare tipologia di disegni, ma la tecnica gra ca. ‘Carica’ i
difetti sici dei soggetti, ritratti carichi
Giocando su attributi sociali e professionali, più che su quelli sici, ritratti che si
rendono simili solo nel brutto e nel ridicolo.
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Padri del barocco: Annibale Carracci - Caravaggio (biogra e intrecciate)
Elementi comuni:
• Revocare il primato della pittura di storia rispetto quella di genere (per Caravaggio- l’aggiunta di
un elemento iconogra co permette di passare da un genere all’altro)
• Rivendicare l’autonomia e la dignità del mestiere di artista, senza avere più bisogno di
legittimazioni estrinseche
I migliori risultati si ebbero per coloro che seppero coniugare i due grandi maestri: Rubens,
Bernini
Il barocco esplose negli ultimi quadri di Rubens, ma nessuno prima di oltre dieci anni se ne
accorse.
2. La conoscenza della caricatura, del ritratto gra co a matite colorate di Annibale, provocano
una presa di coscienza e distacco dal linguaggio artistico paterno
3. La conoscenza del cardinale Scipione Borghese gli permise la commissione di molte opere( di
genere indistinto per la sua posizione es. scene di stupri) , e la visibilità .
• Fissare la realtà come in un’istantanea, una fotogra a (pose dinamiche inusuali es. Montoya)
congelare il momento irreperibile.
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• Far partecipare il pubblico, suscitando sensazioni incontrollabili, sorpresa e paura, sentimenti
già programmati dall’artista, come in una scena teatrale; talvolta completare l’opera tramite la
propria immaginazione.(collocazione del David)
• Movimento della scultura, anche per i busti, cerca di metterli i rapporto con lo spettatore, più
scende di grado sociale, più fa animare i busti di marmo. ( scompigliato busto di Francesco
Barberini )
• Il modo migliore per un ritratto: scegliere un atto caratteristico del modello e cercare di imitarlo,
momento in cui nel volto si manifesta più marcatamente la personalità è quando sta per aprire
la bocca ( busto del cardinale scipione Borghese)
Poeta e artista lui stessi e ottimo mecenate, promise una rivoluzione culturale per riportare Roma
all’età dell’oro rinascimentale.
2. Mecenate non solo di Bernini, anche di Borromini suo allievo (molte delle idee architettoniche
potrebbero essere sue es. baldacchino) Andrea Sacchi
• Rinuncia alla diluizione decorativa e architettonica, tipica della scultura funeraria del manierismo
romano
Opere maggiori:
1. Nuova S.pietro- chiese al bernini di applicare i suoi studi di architettura e pittura,
modi candone profondamente e irreversibilmente la propria identità.
Innocenzo X
Papa meno inquieto di Barberini.
Opere maggiori:
1. Fontana dei due umi, piazza navona
2. Pala per Leone Magno, realizzata da Alessandro Algradi, migliore scultore di Roma e
specialista del rilievo (genere evitato dal bernini)
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Alessandro VII- Chigi
Erede naturale di Barberini, si concentrò in particolare sull’architettura e sull’urbanistica.
Opere maggiori:
1. Cattedra di S. Pietro, creata per racchiudere un trono di età carolingia in legno e avorio
2. Colonnato di S. Pietro
• Drappo ribelle
• Movimento che coinvolge tutte le gure conferendo un valore narrativo, le statue sembrano
rinnegare la loro identità scultorea.
Durante il suo papato vi fu uno scontro culturale con Luigi XIV, entrambi si contendevano il
primato culturale, arrivando a ingaggiare Bernini per le committenze francesi:
Bernini accortosi del fatto che le arti in Francia , specie quelle gurative, venivano irregimentete
(arte del 1900-regimi totalitari) abbandonò le committenze del Re Sole.
(Entrambi non vissero nella città papale, culla del barocco, ma intrattenere rapporti con l’arte
italiana del passato e del presente)
Caratteristiche stilistiche:
1. Le gure hanno una monumentalità
2. Gli uomini e gli oggetti sono tutti egualmente protagonisti del dipinto- sintomo della rivoluzione
caravaggesca
3. Capacità di rei care uomini, pareggiando lì a cani, sedie e gli stessi vestiti.
4. Costretto alla limitazione artistica imposta dalla vita di corte di dipingere quasi esclusivamente
ritratti, sovverte le regole del ritratto artistico ( destruttura sperimentalmente il segno pittorico)
5. Gamma cromatica- di ascendenza veneta, Guercino
6. Non potendo avere a disposizione una modella svestita, innerva di vita una statua
(lermafrodito, fatta fondere in pronto per portarla a Madrid) riprendendo la poetica berniniana
per l’opera Venere allo specchio.