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1) Il simbolo plastico
La poesia col tempo non viene fatta nei confronti di un uditorio, ma diviene
scritta e verso tutta la citt. Il poeta viene inoltre ingaggiato da un privato e
verso lui innalza le sue lodi ccomprate )poesi commemorativa). Si celebra un
uomo vivo, paragonandolo al passato eroico, in modo che esso venga
presentato, dato che ci sono nel caso anche altri modi per conoscerlo; ci
differente rispetto allepopea, dove lepos lunico mezzo per conoscere le
gesta degli eroi. La parola non creatrice ne imitatrice nellepos, ma d luce a
qualche cosa che senn rischierebbe di finire nelloblio. In tal senso la stele e il
kouros son pi vicine allepos, dato che sono ricordo e lode di un morto. La
parola ingannatrice, pu creare dolo mostrando il falso, cos come le azioni
del guerriero possono essere astute per venir ricordato; sta al poeta quindi
elogiare in maniera proporzionata rispetto alle azioni compiute, senza
esagerare ne per eccesso ne per difetto. Il poeta commemorativo d la fama ai
suoi amici, a coloro che sono agathos aner non sempre, dato che solo gli Dei
possono esserlo perennemente, ma molto s, facendoli entrare nella memoria
degli uomini come esemplari. Le virt richieste sono quelle tipiche di un buon
cittadino, basta che non abbia compiuto azioni indegne e turpi. La poesia
commemorativa non conferisce bellezza a chi non la possiede ne porta gli
esseri verso una nuova dimensione, ma celebra lesemplarit nellambito della
comunit civica.
Come succede a Sparta, se non presente la spoglia di un corpo necessario
costruire un eidolon che lo presentifichi, non per creare unillusoria
somiglianza, ma per formare un sostituto. Esistono casi di figurine che
raffigurano un essere vivente per destinarlo alla morte; esse non hanno nulla
del ritratto, ma funzionano come doppio e per farlo devono avere dei tratti un
minimo riconoscibili. Si usa perci per lo scambio una comunanza di valore (Es.
Achille con corpo di Ettore) o una identit nella dimensione. Erigere una statua
pu avere valore di riscatto, cos come avviene per gli arconti ateniesi. La
statua ha valore di sostituto del morto in maniera equivalente, ma daltra parte
traduce una nuova modalit dessere del morto, cio il fatto che il defunto
sparisce per sempre dalla luce del sole. La bellezza della statua prolunga la
bellezza del defunto
Compare nel VII, frontale, mostruosa fra lumano e il bestiale fra il terrificante
e il grottesco. Le associato il cavallo o come sua emanazione o come piccolo
che nutre o come progenie o come animale che cavalca. In battaglia
raffigurata negli oggetti come mezzo di terrore puro, un prodigio spaventoso
con occhio e sguardo terribili. Produce un grido acuto e disumano, simile a
quello dei morti nellAde, digrignano i denti. Da Esiodo sono collocate nellAde,
atte a impedire lingresso a coloro a cui non permesso entrare. Sono il
simbolo di alterit, vedendole un uomo si trasformerebbe in un morto, in un
essere vuoto e senza forza. Le tre Gorgoni sono figlie di Forco e Ceto, mostri
che generano mostri, abitatori di terre lontane dagli dei e dagli uomini, spesso
in luoghi di confine a mo di spaventapasseri. Ci sono Le graiai, le vergini canute
sin dalla nascita, Echidna met donna met serpente, madre di Orto e Cerbero.
Il flauto lo strumento della Gorgone, creato da Atena per ricreare i suoni
provenienti dalle bocche e dai serpenti dello Gorgoni, tanto che suonando tale
strumento si rischia di diventare come la Gorgone (Vedi storia Atena e Marsia).
Il flauto crea suoni diversi da quelli poetici e estranei alla parola umana, inoltre
suonando il volto del flautista si deforma fino a diventare simile alla Gorgone;
non aumenta lintelligenza, ma ha funzione orgiastica, non istruisce, ma
purifica- La Gorgone fa quello che Mormo, Lamia, Empuse e Gelo fanno ai
bambini, fa provoca terrore e sfigura il volto. Quando un uomo preso dal
furore, come quello nelle Baccanti di Euripide, somigliando alla Gorgone,
diventa un danzatore dei morti, un baccante dellAde, che danza perch
perseguitato da un defunto, un demone punitore, venuto per vendicarsi. Cos
avviene a Oreste dopo luccisione della madre, il cui alastor, fanstama lo
perseguita conducendolo alla pazzia. Dea importante Prassidice, un daimon
che conduce alla fine, assimilata alle Eumenidi, chi entra nel suo tempio e giura
alla leggera non essendo puro diventa pazzo; una dea-testa e collegata
allacqua dello Stige, la dove giurano gli Dei e che uccide ogni essere ne pu
essere contenuta in nessun materiale, e della fonte Tilfussa, mortale per gli
uomini. Simile Demetra Cidaria, dea mascherata, che garantisce linviolabilit
dei patti, legata al mondo infernale e al termine kidaris, che pu essere
lacconciatura della maschera e anche danza dellerranza. Vicino alla fonte
Tilfussa e allerinni Tilfussa Demetra Erinni di Telfusa, che ha due aspetti uno
furioso simile alle Erinni e uno calmo, chiamata la Bagnata, perch si immerge
nelle acque del Ladone. A Figalia esiste inoltre Demetra Mlaina, chiamata
anche la Padrona. Si trova nella sua forma furiosa seduta con testa e capelli di
cavallo, da cui escono serpenti. Con la Gorgone ogni schema e divisione si
confonde, non c pi distinzione fra brutto e bello, giovane e vecchio, uomini e
dei e bestie etc. La mostruosit della Gorgone pu essere affrontata solo
frontalmente, entrando cos nel campo della sua fascinazione divina in cui
ognuno rischia di perdersi. Guardandola si subisce una possessione e si esce
fuori di se. La maschera della Gorgone il doppio di voi stessi, come
unimmagine nello specchio, ma un semplice riflesso e realt dellaldil di voi
stessi, che vi trasformate in pietra grazie a uno sguardo, il cui splendore
quello della notte.
Baubo uno spettro, unorchessa, ma anche colei che con le sue facezia riesce
a far ridere Demetra in lutto, grazie a un sesso mascherato da volto. Baubo
agisce nel mondo visivo, Iambe, in un'altra versione, usa battute licenziose
durante le Tesmoforie tramite canto satirico, invettiva e derisione. I capelli degli
spartani sono lunghi per essere simili a quelli della Gorgone, cos da consacrare
il loro nuovo stato usciti dallefebia. Da Plutarco ci collegato alla battaglia fra
due guerrieri di Sparta e Argo, chioma lunga segno di terrore e vittoria, rasata
di sconfitta. La chioma lunga simbolo di mascolinit, per questo a Sparta si
rasa il capo delle donne in procinto di sposarsi per evitare che una maschera di
Gorgone e ci che selvaggio e non domato danneggino il matrimonio. Lo
specchio lo strumento per conoscersi a patto di separarsi sdoppiandosi. Esso
rappresenta la luminosit seducente della bellezza, rivela il vero, ma
apparenza, congiunge il vero e il falso, il chiaro e lo scuro lapparenza e
lautenticit, porta allautofascinazione. In Platone esso fa parte del delirio
erotico, vedendo lamato ci troviamo come di fronte a un Dio, vediamo in esso
non solo noi stessi ma anche la Bellezza, cos lamore diventa immortale
soltanto procreando, diverso dai due amati ma in parte uguale a ciascuno di
essi. In Aristofane invece con il mito delle due met lamore principale
omosessuale trova per Platone giustificazione soltanto dal momento che
genera nellanima altrui bei discorsi e belle virt.
Mito Narciso e Eco, innamorata di lui. Narciso ama se stesso e non potr mai
appagare il suo desiderio di amore, dato che non potr mai riuscire a riunirsi
allaltro se stesso, cos come dovrebbe avvenire in amore. Lamore verso laltro
amore di s, ma se si ama laltro come doppio di s non si ottiene nulla,
bisogna invece decifrare lestraneo nel profondo, capire il radicalmente
lontano, solo cos si pu fondare il valore erotico. Fondamentale lo specchio di
Dioniso, che produce sia la molteplicit, insita in lui, ma anche lunit. Cos
venendosi nello specchio un uomo si smembra e va a conoscere laltro da se,
ma poi deve compiere il percorso inverso.