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Pablo Picasso

Les demoiselles d'Avignon, 1907


Pablo Picasso,
Les demoiselles d’Avignon, 1907

• quadro centrale nella ricostruzione


storica del Modernismo

• quadro visto da pochissimi


fino al 1937, quando fu comprato
dal Museum of Modern Art
di New York (MoMA)
Les Demoiselles d'Avignon
nello studio di Picasso a Parigi,
anni Dieci
Les demoiselles d'Avignon in casa dello stilista
Jacques Doucet, Parigi, anni venti
Les Demoiselles d'Avignon
al Museum of Modern Art
di New York con il consiglio
di amministrazione del
museo, primi anni 40
1939 mostra Picasso: forty years of his art
al MoMA di New York:

per il direttore Alfred Barr Les demoiselles d’Avignon


è “il primo quadro cubista”, cioè opera di transizione

per molti critici, ‘non finito’ e mancante di unità

1972 saggio di Leo Steinberg Il bordello filosofico:


non è un quadro cubista,
non prepara ciò che viene dopo
Ma rompe violentemente col passato

(bordello filosofico: la conoscenza-studente


contrapposta all’urgenza del sesso-marinaio).
Quadro difficile:

• Violente deformazioni
da sinistra verso destra

• Soggetto ‘basso’ (prostitute)


molto presente nell’arte dell’800
ma mai prima di allora trattato
con tanta crudezza
John Everett Millais,
Il risveglio della coscienza, 1953
Gustave Courbet,
Les demoiselles
des bords de la Seine,
1856
Edouard Manet, Olympia, 1863
Paul Cézanne, Una moderna Olympia, 1873-74
Eppure, Picasso si richiama
a una serie di riferimenti illustri:

• Cézanne (compenetrazione spazio-corpi,


deformazioni)
• Matisse, Le bonheur de vivre, 1906
(per contrasto)
• Ingres, Il bagno turco, 1862
(nudi in esposizione)
• Gauguin, Manao tupapao, 1892
(viso figura a sinistra)
• El Greco (distorsioni della forma)
• Michelangelo (posa figura centrale)
P. Cézanne, Le grandi bagnanti, 1899-1906
H. Matisse, Le bonheur de vivre, 1906
J.A.D. Ingres,
Il bagno turco, 1863
P. Gauguin, Manao Tupapau (Lo spirito dei morti veglia), 1862
El Greco, Visione apocalittica
(La Visione di S. Giovanni), 1608-1614
P. Gauguin,
Oviri, 1894

Michelangelo,
Prigione, 1516
Testa, scultura iberica,
V-III secolo A.C.
Le due figure centrali >>
teste arcaiche iberiche (V-VIII sec. a.C.)

Precedente:
Ritratto di Gertrude Stein, 1906:
Contrasto tra la parte inferiore della figura
(naturalistica)
E il viso >> scultura arcaica iberica:
semplificazione formale
naso ‘a fetta di torta’
sovvertimento dello scorcio prospettico
P. Picasso,
Ritratto di Gertrude Stein, 1906
Gertrude Stein verso il 1906.
Il soggiorno di Leo e Gertrude Stein in Rue de Fleurus a Parigi, primi anni del Novecento.
Jean Auguste Dominique Ingres, Ritratto di Monsieur Bertin, 1832
Gertrude Stein davanti al suo ritratto negli anni Trenta.
P. Picasso, studio per Les Demoiselles d'Avignon, 1907.
Les demoiselles d’Avignon

molti studi preparatori:


disegni con, oltre alle donne, studente in medicina
con libro o teschio e marinaio

Secondo Alfred Barr (1939):


tema del memento mori,
di cui poi Picasso si sarebbe ‘liberato’
a favore di una ricerca puramente formale
(dal ‘contenuto’ alla ‘forma’:
interpretazione formalistica del Modernismo)

Ma…
Secondo Leo Steinberg (1972):

Picasso lascia cadere il racconto


ma non il ‘contenuto’
Trasferisce il contenuto a livello formale
Trasforma la scena da narrativa in iconica:

Mutazione delle figure femminili


da sinistra a destra >> inquietudine verso
il significato dell’amore e del sesso
Esaltazione vitalistica e minaccia,
Eros-Thanatos
Malati di sifilide in una serie
di foto mediche dell'Ottocento.
Ambivalenza di Picasso verso le donne

Fobia patologica delle malattie, specie veneree

Le innovazioni formali del quadro


non sono fini a se stesse
ma hanno una finalità espressiva:
Rendere i sentimenti contraddittori di Picasso
riguardo alle donne e al sesso
L’orrore della morte
Le paure primordiali nascoste
dentro ognuno di noi
Per trasmettere queste paure elementari, ricorso al primitivo
Diffusione delle maschere ‘negre’

PRIMITIVISMO
Atteggiamento culturale che porta a proiettare
i desideri dell’Occidente civilizzato su culture
‘altre’, lontane nel tempo e/o nello spazio:
Africa (Picasso), Oceania (Gauguin), Bisanzio (Klimt), Oriente (Matisse) ecc.

Movente: ricerca di identità


L’‘altrove’ primitivista è frutto di una costruzione
culturale (i suoi caratteri vengono accentuati per
esaltarne il contrasto con l’Occidente)
Interno del Museo etnografico del Trocadero a Parigi nei primi anni del Novecento.
Oceania vista come libera e felice (Gauguin)
Africa come cupa e minacciosa
(Conrad, Cuore di Tenebra, 1899)

Picasso: incontro con l’arte africana al Trocadero


come esperienza ‘magica’
Arte ‘negra’ > esorcismo delle paure primordiali

Non copia le maschere africane


(quelle più somiglianti alle Demoiselles
non erano state ancora importate)
Ma ne riprende la forza espressiva, il valore ‘magico’

Si sforza di trovare il primitivo dentro,


e non fuori della sua esperienza
Da sin.: particolare de Les Demoiselles d'Avignon e maschera africana.
Copertina dell'edizione italiana
del catalogo della mostra del MoMA
Primitivismo nel XX secolo:
“maschera di malattia” oceanica
e particolare de Les Demoiselles
d'Avignon.
Dal punto di vista formale
l’arte africana interessa Picasso
perché non descrive le cose
ma ne da una sintesi intellettuale

Non riproduce la sensazione visiva creata dagli oggetti,


È ‘concettuale’ e non ‘percettiva’

E’ questa la lezione che dalle Demoiselles d’Avignon


passa al Cubismo

Per il resto NON E’ UN QUADRO CUBISTA


Cubismo razionale e equilibrato
Demoiselles irrazionale e violentemente espressivo
P. Picasso,
Ritratto di Daniel-Henry Kahnweiler, 1910.
Ritratto di Kahnweiler, 1910
Sodalizio con Georges Braque
• Tavolozza monocroma >> Cézanne
(colore = emozione
monocromo >> controllo razionale)
• Frantumazione dei volumi
• Effetto bassorilievo
• chiaroscuro non più contenuto
dai contorni
• assenza di una fonte di luce definita
(effetto ‘a squame’ detto passage)
Daniel-Henry Kahnweiler
negli anni Dieci.
Scarsa leggibilità del soggetto

Ma secondo la critica avanzata del


tempo il Cubismo permette
una conoscenza della realtà
più profonda
perché fonde vari punti di vista

Richiamo (della critica)


alle geometrie non euclidee e al
concetto (vago) di quarta dimensione
Improbabile che Picasso e Braque conoscessero
le geometrie non euclidee
o la teoria della relatività ristretta di Einstein (1905)
Anche se respiravano un clima culturale
che ne era impregnato

Atteggiamento più pragmatico


sperimentale
‘artigianale’
(arrivano al risultato facendo
e non attraverso la speculazione scientifica)
G. Braque, Il portoghese, 1911-12.
P. Picasso, Ma jolie, 1911.

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