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maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s.

bach nella revisione di bruno mugellini


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I 23 Pezzi facili di J. S. Bach nella revisione di Bruno Mugellini: le edizioni, la raccolta,


la fortuna

Maria Borghesi

Poche raccolte hanno segnato la storia della didattica piani- I 23 Pezzi facili di G. S. Bach sono il risultato della prima
stica e dell’editoria musicale in Italia come i 23 Pezzi facili di collaborazione tra Casa Ricordi e il promettente pianista e
Johann Sebastian Bach selezionati, ordinati e revisionati da didatta bolognese Bruno Mugellini, allora ventiseienne: la
Bruno Mugellini. Nel presente studio si intende esaminare raccolta, edita nel 1897, ottenne un immediato successo e
la raccolta sotto una triplice prospettiva, facendo conver- proprio a partire da questa «benevola accoglienza» egli fu
gere discipline e metodologie differenti. Da una parte si pro- incaricato di iniziare una revisione sistematica delle opere
cederà alla descrizione di tutte le diverse edizioni realizzate didattiche bachiane, tra le quali le Invenzioni a due voci, le
dalla casa editrice milanese Ricordi nel corso del xx secolo Suites inglesi e francesi, le Partite e le Toccate.2 Con tali rac-
con l’obiettivo di evidenziarne le peculiarità e le influenze colte Mugellini intendeva delineare un percorso unitario
sulla ricezione della revisione stessa.1 In secondo luogo si che, attraverso lo studio della polifonia e del contrappunto
proporrà una descrizione del lavoro di selezione, raccolta e bachiano, preparasse l’allievo alla comprensione e all’inter-
revisione svolto da Mugellini, rapportandolo con la tradi- pretazione del Clavicembalo ben temperato,3 considerato al
zione editoriale italiana e tedesca e individuando le fonti te- contempo vertice dell’opera tastieristica del Kapellmeister
stuali di riferimento: egli rielabora questa tradizione in
funzione di un personale programma didattico. Infine, ci si 2
Nella Prefazione al volume delle Suites francesi pubblicate nel 1898, Mugellini
concentrerà sulla fortuna dei 23 Pezzi facili nei lavori pro- scriveva che «La Casa editrice Ricordi, incoraggiata dalla benevola accoglienza ot-
posti da altri revisori. tenuta con i 23 Pezzi facili di G. S. Bach da me riveduti, volle farmi l’onore (e della
qual cosa la ringrazio sentitamente) di affidarmi l’incarico graditissimo di un simile
lavoro per la pubblicazione di quelle altre opere dello stesso autore, che servono
tanto mirabilmente a completare lo studio di un pianista». Suites francesi di G. S.
Bach ordinate e diteggiate con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli ab-
1
Ringrazio la Dott.ssa Licia Sirch, direttrice della Biblioteca del Conserva- bellimenti da Bruno Mugellini, Milano, Ricordi, 1898, n. l. e ed. 101478.
torio di Musica “G. Verdi” di Milano per la consulenza scientifica e per aver age- 3
Mugellini aveva in mente un chiaro percorso didattico, in cui i 23 Pezzi
volato la ricerca nella stessa Biblioteca. Ringrazio altresì per le stesse ragioni e per facili rappresentavano «la primissima fase di quel genere di musica ad imitazione»,
le riproduzioni fornite la Dott.ssa Sarah M. Iacono (Biblioteca del Conservatorio approfondita poi «con le Invenzioni a due voci, le Suites francesi, le Invenzioni a
di Musica “Schipa” di Lecce), Margherita Marzani (Biblioteca dell’Istituto musicale tre voci, Partite, Suites Inglesi, Toccate, per arrivare al Clavicembalo ben tempe-
“Donizetti” di Bergamo), Laura Rinnovati (Biblioteca del Conservatorio “L. Ma- rato». In nota al Preludio n. 16 dei 23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti
renzio” di Brescia), il Prof. Paolo Da Col (Biblioteca del Conservatorio “Tartini” ordinati e diteggiati, con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbel-
di Trieste) e la Dott.ssa Manuela Mussatti, in particolare per le indicazioni relative limenti da Bruno Mugellini, Milano, Ricordi, 1897, n. ed. 100959, p. 32. Il successo
ad alcuni volumi conservati alla Biblioteca del Dipartimento di Arte, Musica e Spet- di questa edizione viene confermato anche dal fatto che la succursale parigina
tacolo dell’Università di Torino. Si segnala sin d’ora che non è stato possibile pren- di Ricordi, diventata autonoma nel 1913, propose una nuova emissione per il
dere in esame esemplari dei 23 Pezzi facili e altro materiale documentario didattico mercato francese, identica nel testo musicale e nel layout ma con apparati pa-
essenziale a questa ricerca, conservato presso la Biblioteca del Conservatorio di ratestuali tradotti (Prefazione e note a piè di pagina) e numero editoriale mo-
Musica “Santa Cecilia” di Roma in quanto non ne è stato consentito l’accesso. dificato (n.l. ed ed. 111165).
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di Lipsia e presupposto indispensabile per affrontare il più inseriva in un ampio processo di cambiamento dell’indirizzo
virtuosistico repertorio pianistico romantico e post-roman- commerciale della Casa milanese che, dopo aver guardato
tico. L’edizione del Clavicembalo ben temperato, tuttavia, non per quasi un secolo ad un pubblico di dilettanti, frequenta-
verrà pubblicata dalla casa editrice milanese (bensì in italiano tori di teatri lirici e salotti intellettuali e borghesi, abbando-
da Carisch solo nel 1979), ma dalla tedesca Breitkopf & här- nava gradatamente il mercato delle riduzioni e delle fantasie
tel, con commenti bilingui tedesco-italiano. A partire dal su motivi operistici, rivolgendosi al crescente pubblico dei
1908, infatti, Bruno Mugellini iniziò a collaborare, insieme professionisti e degli studenti.6 Nei due decenni a cavallo
con egon Petri, all’edizione completa delle opere per ta- tra il xIx e il xx secolo, infatti, ebbe il suo massimo sviluppo
stiera di Bach revisionata da Ferruccio Busoni e stampata la collana editoriale La Biblioteca del Pianista, inaugurata nel
dalla casa editrice di Lipsia: questa partecipazione testimonia 1872 con la pubblicazione in quattro volumi della Scelta si-
non solo la stima di Busoni nei confronti del pianista bolo- stematica e progressiva delle composizioni per pianoforte di G.
gnese (già dimostrata nell’ambito dei Concerti organizzati S. Bach revisionati da edoardo Bix7 e dei nove volumi del
a Bologna tra il 1904 e il 1906),4 ma anche il prestigio di Mu- Metodo per lo studio del pianoforte di Beniamino Cesi,8 arric-
gellini nel dibattito europeo sulla ridefinizione dei principi chito dalla moltitudine di revisioni didattiche di opere di
didattici e sull’interpretazione pianistica.5 Beethoven, Mozart, Chopin.9
Dal punto di vista testuale, invece, le vicende editoriali
dei 23 Pezzi facili rappresentano uno dei casi più complessi
La storia editoriale: la prima edizione e i suoi sviluppi nella storia delle pubblicazioni didattiche Ricordi: infatti,
proprio in virtù della sua diffusione nel mercato italiano ed
osservando la fortuna dei 23 Pezzi facili è possibile riper- estero, si rese necessaria una lunga serie di nuove edizioni
correre alcune fasi della storia e delle scelte editoriali di che, differenziandosi dal punto di vista commerciale, ri-
Casa Ricordi. Sin dal 1897, la pubblicazione di Mugellini si

6
CLAUDIo SARToRI, Casa Ricordi: 1808-1958, Milano, Ricordi 1958, p. 81.
4
In particolare, Busoni il 29 aprile e il 3 maggio 1906 si esibì a Bologna nella
7
Scelta sistematica e progressiva delle composizioni per pianoforte di G. S. Bach
triplice veste di compositore, pianista e direttore d’orchestra nella stagione dei corredate di note, diteggiatura, indicazioni di metronomo, &. da Edoardo Bix, 4 voll.,
Concerti Mugellini. Per ulteriori informazioni sul concerto, sui precedenti rapporti Milano, Ricordi, 1872, n. ed. 43440 – 43443.
tra Busoni e Mugellini e per uno studio sui Concerti Mugellini e il loro ruolo nella 8
Metodo per lo studio del pianoforte di Beniamino Cesi. Composizioni di Gio. Seb.
cultura musicale bolognese, cfr. CARLo Lo PReSTI, I Concerti Mugellini e la vita musi- Bach raccolte, ordinate e digitate, 9 voll., Milano, Ricordi, 1894, n. ed. 100517 -
cale all’inizio del Novecento, «Rivista Italiana di Musicologia», xLIx, 2014, pp. 85-154: 100526
136-143 9
Sulle edizioni bachiane più significative pubblicate in Italia nell’ottocento
5
Per un quadro completo sulle attività di Mugellini e sulle sue edizioni ba- cfr. LUIGI FeRDINANDo TAGLIAVINI, Johann Sebastian Bachs Musik in Italien im 18. und
chiane, cfr. ChIARA BeRToGLIo, Instructive Editions and Piano Performance: a Case Study. 19. Jahrhundert, in «Bachiana et alia musicologica», LxV, 3 März 1983, pp. 301-324.
Bach's “Wohltemperirtes Klavier” in Italy between 19th and 20th Century, Saarbrücken, Per un quadro sul dibattito musicale nel primo Novecento e il ruolo delle edizioni
Lambert Academic Publishing, 2012 (Url. http://etheses.bham.ac.uk/3357/1/Berto- didattiche nella definizione del repertorio, cfr. BIANCA MARIA ANToLINI, La musico-
glio_12_PhD.pdf ultima consultazione 08/05/2017); eMILIANo GIANNeTTI, Il Clavicem- logia in Italia nel primo quindicennio del Novecento: congressi, associazioni, edizioni, con-
balo ben temperato (I) nella revisione di Bruno Mugellini, Tesi di laurea magistrale, certi, in Francesco Mantica e il «Risorgimento civile» degli italiani. Atti del Convegno
Università di “Tor Vergata” di Roma, 2005; Bruno Mugellini musicista: vita, luoghi, di Studi (Reggio Calabria, 6-7 ottobre 2006), a c. di Maria Grande e Gaetano Pi-
opere, a c. di Paola Ciarlantini e Paolo Peretti, Fermo, Andrea Livi editore, 2016. tarresi, Reggio Calabria, Laruffa, 2009, pp. 65-126: 92-101.
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spondessero a molteplici esigenze d’ordine linguistico, ma menti contrappuntistici, e si descrivono alcune delle con-
anche interpretativo e didattico. In particolare, nel corso venzioni della scrittura e dell’ornamentazione barocca e ba-
di un secolo Ricordi ha immesso nel mercato i 23 Pezzi fa- chiana presentando delle prime riflessioni sul rapporto tra
cili proponendo tre prodotti editoriali differenti: la prima testo e prassi esecutiva. Questo ampio corpus di elementi
edizione del 1897 (n. l., ed. 100959) e due edizioni succes- paratestuali oggi assume una funzione fondamentale non
sive con e senza note illustrative (rispettivamente l’edi- solo per comprendere il programma e gli obiettivi del revi-
zione e.R. 450 del 1924 con le nuove emissioni e.R. 450a sore e per dedurre edizioni e testi di riferimento utilizzati
e 451, e l’edizione e.R. 2363 stampata per la prima volta nel lavoro di selezione, raccolta e revisione, ma anche per
nel 1951). ricostruire i principi della tecnica e della didattica pianistica
La differente caratterizzazione editoriale e commerciale e per ottenere un quadro sulla conoscenza e la ricezione
delle tre edizioni dei 23 Pezzi facili è evidente sin da un del repertorio barocco e bachiano nel primo Novecento.
esame degli elementi paratestuali, e può essere compresa All’epoca, l’aggiunta di note critiche puntuali e dettagliate
solo mediante uno studio puntuale degli interventi dell’edi- rappresentava un importante elemento di innovazione nel
tore sul testo musicale proposto da Mugellini. Sin dalla prima panorama editoriale italiano: edoardo Bix (1872) e Benia-
revisione dei 23 Pezzi facili, infatti, il pianista bolognese sug- mino Cesi (1894), infatti, si erano limitati a corredare il
gerì un lavoro fortemente vincolato a ideali didattici e tecnici testo di indicazioni interpretative e di brevi Prefazioni, men-
personali, ampiamente discussi nell’introduzione e nei com- tre fu l’edizione di Ferruccio Busoni delle Invenzioni a due
menti al testo. La Prefazione (datata «Bologna, Maggio voci, pubblicata da Breitkopf & härtel nel 1892 e successi-
1897») appare come una vera e propria dichiarazione d’in- vamente ristampata da Ricordi nella traduzione di Carlo
tenti, un momento di chiarificazione che Mugellini inserisce Scaglia, a rappresentare un modello per il didatta bolognese.
in quasi tutte le sue revisioni bachiane; a questa viene ag- Un modello che Mugellini rielaborò dando voce ad una vi-
giunto un indice dei brani, fondamentale nel caso dei 23 sione poliedrica della didattica musicale in cui si condensa-
Pezzi facili per riconoscere il processo di selezione delle rac- vano informazioni sulla tecnica pianistica, sulla prassi
colte bachiane.10 Inoltre, come annunciato sin dal frontespi- esecutiva e sull’analisi musicale e che divenne un vero e pro-
zio, ciascun brano è corredato di numerosi segni prio elemento caratterizzante delle sue revisioni. Dal punto
interpretativi (indicazioni metronomiche, agogiche, di carat- di vista tipografico l’edizione del 1897 venne considerata
tere; fraseggio; diteggiatura; dinamica e ornamentazione) e «riuscitissima» grazie alla combinazione di una buona grafica,
corpose note a piè di pagina ove si discutono questioni di di «caratteri grandi, nitidi, le cifre rilevatissime» e di un
tecnica pianistica, si illustrano la struttura formale e gli ele- prezzo contenuto.11

10 11
Cfr. Appendice 2, esempio 1 a-d. Le immagini riprodotte negli esempi mu- Cfr. «Gazzetta Musicale di Milano», LII/5, 3 febbraio 1898, p. 69. Giudizi si-
sicali sono state tutte effettuate dagli esemplari dei 23 Pezzi facili conservati presso mili vengono riportati anche nelle recensioni di Del Valle (e.D.V. [edgardo del
la Biblioteca del Conservatorio di Musica “Verdi” di Milano, ad eccezione dell’emis- Valle], Notiziario, «La Nuova Musica», II/22, ottobre 1897, p. 7) e Ficcarelli (STANI-
sione e.R. 451, conservato al Conservatorio di Musica “Schipa” di Lecce (Appen- SLAo FICCAReLLI, in «L'Arte», ripreso dalla «Gazzetta Musicale di Milano», LII/49, 9
dice 2, esempio 3 a-c). La riproduzione in questa sede è autorizzata. dicembre 1897, p. 717)
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La seconda edizione dei 23 Pezzi facili e.R. 450, stampata Detto ciò, solo l’esame puntuale del testo musicale di-
nel 1924, risulta apparentemente identica alla prima sul piano mostra che ci si trova di fronte ad un’edizione nuova ri-
editoriale e didattico.12 Tuttavia, a partire dalle emissioni dei spetto a quella del 1897: infatti, in e.R. 450 è stato
primi anni ’30 si elimina la Prefazione per una duplice ragione: parzialmente modificato il layout della pagina e il posiziona-
da una parte, queste pagine introduttive – utili in origine per mento di diteggiature, fraseggi e dinamiche col risultato di
presentare al pubblico una novità editoriale – diventavano una più immediata comprensione delle indicazioni di Mugel-
superflue nel momento in cui il lavoro di Mugellini ottenne lini rispetto all’edizione precedente,14 e si può constatare
riconoscimento nel mondo musicale e venne correntemente la presenza di varianti tra le indicazioni interpretative delle
utilizzato nei Conservatori e per l’insegnamento privato; in se- due edizioni. In alcuni casi si può parlare di dimenticanze:
condo luogo, dopo trent’anni dalla prima pubblicazione ven- nell’edizione e.R. 450 occasionalmente vengono spostate o
nero presumibilmente a mancare le ragioni per riportare in cancellate indicazioni dinamiche,15 agogiche16 e accenti.17
un’edizione aggiornata un testo che ribadiva un percorso e Altre volte, invece, si procede all’aggiunta di nuove indica-
dei concetti totalmente assodati. La Prefazione del 1897, in- zioni di fraseggio,18 diteggiatura19 e ornamentazione20 che
fatti, ricomparve nell’edizione e.R. 450 solo a partire dalla non compaiono nella versione licenziata da Mugellini nel
sua emissione del 1975 in un momento in cui Casa Ricordi
si trovò a dover ribadire l’importanza e la validità didattica 14
Dal punto di vista tecnico è curioso osservare che la successione delle
del lavoro di Mugellini di fronte ad un mercato che man mano azioni di incisione del testo musicale e della suddivisione in battute viene qui in-
vertita rispetto all’edizione precedente
guardava a edizioni più fedeli sul piano testuale e le cui indi- 15
Per esempio il f che nell’edizione del 1897 appare alla b. 18 del Preludio n.
cazioni didattico-performative apparivano meno invasive.13 9 (BwV 934) per sottolineare l’apice dell’ascesa melodica, in e.R. 450 viene antici-
pato di una misura facendo perdere il senso del culmine. Inoltre, nell’edizione e.R.
450 manca la dinamica nella m.d. alla b. 9 della Fughetta n. 23, volta ad evidenziare
la necessità – secondo Mugellini – di presentare i frammenti del tema principale
12
23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note
marcando la prima nota per poi diminuire.
illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da Bruno Mugellini, Milano, 16
Nell’edizione e.R. 450 manca l’indicazione «a tempo» nella b. 34 del Preludio
Ricordi, [1924], n. ed. e.R. 450, testo anche in francese e spagnolo. Cfr. Appendice
n. 3 (BwV 999), posto da Mugellini dopo il breve momento di sospensione «un
3, esempio 2 a-c.
13 poco più tranquillo» al primo raggiungimento della nuova tonica di sol maggiore,
Che Casa Ricordi fosse interessata alla pubblicazione di volumi didattici
per indicare la ripresa del tempo iniziale prima della chiusura finale.
per principianti che rispondessero alle nuove tendenze editoriali è evidente anche 17
Nel Preludio n. 15 mancano gli accenti sulla prima nota delle due quartine
dalla pubblicazione di una delle edizioni delle Invenzioni a due voci, revisionata da
nella voce superiore alla b. 26 nell’edizione e.R. 450, nonostante vengano corret-
Carlo Pestalozza, ove si riporta nel frontespizio l’indicazione di Urtext (Invenzioni
tamente riportati nella misura successiva.
a due voci J. S. Bach. Revisione sugli autografi [di] Carlo Pestalozza, Milano, Ricordi,
[c. 1973] n. ed. e.R. 2717). Tuttavia, anche in questo caso si operò una mediazione
18
Nella seconda parte della b. 8 della Fantasia in do minore n. 23 nell’edizione
tra la necessità di fornire un testo aggiornato ai nuovi studi di filologia testuale e e.R. 450 si aggiunge una legatura in corrispondenza del salto d’ottava del basso.
la volontà di garantire la presenza di indicazioni interpretative che “compensas-
19
Nella b. 8 del Minuetto n. 7 alla voce superiore nell’edizione e.R. 450 com-
sero” il testo bachiano. L’aggiornamento testuale, infatti, non fu che apparente, pare una variante di diteggiatura mancante nella versione del 1897.
20
prova ne sia che le ampie informazioni sui testimoni bachiani e l’abbozzo di appa- Nell’edizione e.R. 450 l’editore interviene sul testo inserendo in nota al-
rato critico fornito da Pestalozza erano aggiornate alle indicazioni riportate nella ternative più semplici alle risoluzioni degli ornamenti proposte da Mugellini (cfr. i
Bach-Gesellschaft Ausgabe, l’edizione critica bachiana ottocentesca, e non alla Neue trilli nella b. 26 nel Minuetto n. 4 e nella b. 8 della Fantasia in do minore n. 22) o ag-
Bach Ausgabe, nonostante il volume sulle Invenzioni fosse stato pubblicato già nel giungendone la realizzazione laddove (raramente) il revisore non l’avesse inserita
1970. Cfr. MARIA BoRGheSI, Le Invenzioni a due voci di J. S. Bach nelle edizioni italiane lasciandovi solo il simbolo (Cfr. il mordente nella b. 9 del Preludio n. 12). Tuttavia,
tra Otto e Novecento. Elementi di prassi esecutiva nelle revisioni pianistiche (1850- non si indica mai quali siano le risoluzioni aggiunte dall’editore e quali quelle indi-
1985), Tesi di laurea magistrale, Università di Pavia, 2015, pp. 133-140. cate dal revisore.
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1897, o alla deliberata cancellazione di indicazioni che avreb- Figura 3 Preludio n. 16, bb. 1-2, e.R. 450
bero marcato eccessivamente i contrasti dinamici.21 Ad
esempio, si osservi il Preludio n. 16. Nell’edizione e.R. 450
mancano le indicazioni dinamiche in corrispondenza della
voce inferiore della b. 4: un’omissione che genera frainten-
dimenti, essendo questo brano imitativo; le forcelle dinami-
che, nell’impianto didattico di Mugellini, dovevano ricordare
all’allievo che dopo aver marcato la prima nota del tema, i
suoni successivi erano da eseguirsi in diminuendo.22

Figura 1 Preludio n. 16, bb. 1-2, n. ed. 100959

Figura 4 Preludio n. 16, bb. 1-2, e.R. 450

Figura 2 Preludio n. 16, bb. 4-5, n. ed. 100959

Nonostante la temporanea mancanza della Prefazione e la


saltuaria modifica delle indicazioni interpretative l’edizione
e.R. 450 mantiene inalterato il progetto editoriale di Mu-
21
Nel Preludio n. 6 ad esempio, al ff e alla forcella del diminuendo (bb. 9 e 13) gellini riportando tutti gli altri paratesti: compaiono dun-
manca il p (bb. 11 e 15). que l’indice dei brani e le note a piè di pagina. Stampata
22
(Cfr. nota A). La corrispondenza tra dinamica e imitazione melodica viene per la prima volta nel 1924, l’edizione e.R. 450 testimonia
a mancare anche nel Preludio n. 19, dove nell’edizione e.R. 450, nelle bb. 8-9 manca
la dinamica al basso. due passaggi importanti della storia commerciale di Casa
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Ricordi. Da una parte, a partire dagli anni ’20, con la ge- quanto risulta a questo stato della ricerca – di tre emis-
renza da parte di Remo Valcarenghi e Carlo Clausetti sioni i cui esemplari si presentano con numeri editoriali
(1919-1940) si assistette ad un graduale ma sistematico diversi (e.R. 450, 450a e 451); con frontespizi formulati in
reindirizzo della politica editoriale verso pubblicazioni di maniera pure differente; con note a piè di pagina dallo
carattere didattico (revisioni, riduzioni, studi e metodi), si- stesso contenuto testuale ma in diverse lingue e con vario
stematizzato con la nascita della Collezione E.R. stessa.23 In materiale pubblicitario in allegato. Identica si presenta in-
secondo luogo, con l’edizione e.R. 450 la casa milanese vece costantemente la musica in quanto prodotta tramite
lanciò i 23 Pezzi facili su un mercato europeo e interna- l’“impressione” delle medesime superfici di stampa.28 Si
zionale in forte espansione: tutti i paratesti in italiano fu- tratta in effetti di prodotti al contempo funzionali a fornire
rono affiancati alla traduzione francese e spagnola.24 nuove copie per il crescente mercato italiano del secondo
L’importanza e la validità di questo nuovo progetto com- dopoguerra (questa una delle ragioni per continuare a im-
merciale vennero confermate negli anni successivi: nel mettere volumi stampati in Italia), e a soddisfare le neces-
1924, infatti, Ricordi pubblicò una seconda emissione di sità dei nuovi mercati esteri, garantiti mediante una
e.R. 450 – con numero editoriale e.R. 451,25 – in cui il capillare espansione delle relazioni commerciali e del si-
testo italiano venne affiancato alla traduzione francese e stema di filiali. Dopo aver aperto le succursali di Londra
inglese, e nel 1944 propose al mercato la terza emissione (1878) e Parigi (1888), infatti, a cavallo della Grande
– e.R. 450a26 – corredata della traduzione in spagnolo e Guerra Ricordi sbarcò oltre oceano inaugurando nuove fi-
portoghese.27 La seconda edizione consta dunque – da liali a New york (1911), Buenos Aires (1924) e San Paolo
(1927).29 Considerato ciò, non deve stupire il fatto che la
Casa milanese a queste altezze cronologiche non si pre-
23
SARToRI, Casa Ricordi: 1808-1958, pp. 81-82; BIANCA MARIA ANToLINI, Ricordi, occupasse ancora di diffondere i 23 Pezzi facili sul mercato
in Dizionario degli editori musicali italiani. 1750- 1930, a c. di B. M. Antolini, Pisa, tedesco, ove la tradizione dell’editoria musicale, così come
eTS, 2000, pp. 286-313: 302-303. Della collezione e.R. fanno parte tutte le edizioni
dei 23 pezzi facili a partire da quella del 1929. quella più specifica delle revisioni didattiche bachiane era
24
Dal punto di vista grafico la compresenza di tre traduzioni richiede una
compressione del layout, enfatizzata dalla scelta di non rendere univoci gli esempi
musicali riportati in nota, che al contrario vengono ripetuti per ciascuno dei testi.
25
23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note 28
Appartengono alla medesima «impressione» esemplari prodotti dalla
illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da Bruno Mugellini, Milano, stessa stampa, mentre col termine «emissione» si definisce quel gruppo di
Ricordi, [1936], n. ed. e.R. 451, testo anche in francese e inglese. Cfr. Appendice esemplari che, pur condividendo la medesima composizione tipografica, sono
2, esempio 3 a-c. stati stampati e commercializzati in momenti differenti (cioè, sono risultato di
26
23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note impressioni successive); la produzione di diverse emissioni è stata facilitata dal-
illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da Bruno Mugellini, Milano, l'uso delle tecniche di stereotipia e fotolitografia che consentono di mantenere
Ricordi, [ripristino 1944], n. ed. e.R. 450a, testo anche in spagnolo e portoghese. inalterata la composizione del testo musicale pur apportando varianti a livello
Cfr. Appendice 2, esempio 4 a-c. grafico e paratestuale. Cfr. CoNoR FAhy, Saggi di bibliografia testuale, Padova,
27
Nel 1995 comparirà una nuova impressione dell’emissione e.R. 450a del Antenore, 1988, pp. 70-74, e STANLey BooRMAN, Edition, in Music printing and
1944, identificata ora col numero di catalogo e.R. 450-51, in traduzione italiana, publishing, ed. by Donald w. Krummel and Stanley Sadie, London, MacMillan,
spagnola e portoghese. Il layout, il testo musicale e gli apparati paratestuali appaiono 1990, pp. 503-507.
identici all’emissione e.R.450. Anche qui si ripristina la Prefazione di Mugellini, così 29
Tra queste succursali, come si è già detto, nel 1913 quella di Parigi diventerà
come già avveniva nelle emissioni dell’edizione e.R. 450/450a sin dal 1975. un ente autonomo sotto la denominazione di «Société Anonyme des editions Ri-
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molto solida e fortemente controllata dagli editori di Lipsia temporaneamente a conoscere il segno ed apprenderne
Peters e Breitkopf & härtel.30 il significato».32 Inoltre, senza darne notizia, l’editore in-
Ciò non impedirà a Ricordi di proporre e diffondere terviene occasionalmente sulla successione dei brani, uno
anche in Germania una nuova edizione dei 23 pezzi facili degli aspetti che maggiormente caratterizzarono la rac-
rivista dal punto di vista testuale e paratestuale appena colta di Mugellini, il quale aveva riordinato i Preludi più fa-
alcuni decenni più tardi: l’edizione e.R. 2363 del 1951 cili e alcune danze estratte dalle Suites «non solo in
mantiene l’indice dei brani, pur non riportando più la rac- rapporto al loro meccanismo, ma più specialmente a se-
colta bachiana di provenienza, ma si nota la mancanza conda della maggiore importanza musicale della compo-
della Prefazione e delle note in calce.31 Questo assicura un sizione».33
layout più snello e moderno, tuttavia tali scelte interven- Un’analisi più approfondita del testo musicale rivela
gono profondamente sul progetto editoriale e didattico che, partendo dalla versione di e.R. 450,34 l’editore ha ap-
di Mugellini: infatti, eliminando le note a piè di pagina, si portato frequenti interventi sulle indicazioni interpreta-
toglie una buona parte delle indicazioni tecniche, analiti- tive aggiunte da Mugellini. Da una parte si cancellano
che e performative; cancellando i pentagrammi aggiuntivi simboli convenzionalmente utilizzati da Mugellini per se-
ed inserendo nel testo musicale la risoluzione degli orna- gnare il fraseggio,35 per evidenziare la durata delle note e
menti, si tradisce la scelta del revisore di «scriverli come per sottolineare il ricorrere di una scrittura contrappun-
commento continuo al testo, nel quale volli serbati i segni tistica, sconosciuta ad allievi in erba. Nel tratteggiare un
originali di Bach acciocché l’allievo possa imparare con- percorso che conducesse l’allievo dall’esecuzione di brani
«in cui generalmente la parte del basso non fa che accom-
pagnare la parte acuta» ad altri in cui appare «lo stile così
cordi»; quella di New york nasce subito come ente autonomo con la ragione so-
ciale «G. Ricordi & Co. Incorporated»; quella di Buenos Aires nel 1940 si trasforma detto ad imitazione»,36 Mugellini era ben consapevole che
in «Sociedad Anonima editorial y Comercial Ricordi Americana» e due anni dopo «la difficoltà di riuscire a comprendere le relazioni melo-
quella di San Paolo in «Ricordi Brasileira S.A»: procedimenti che consentivano a
Ricordi di ampliare il proprio catalogo con l’acquisizione di fondi e la pubblicazione
di nuove edizioni, e di curare i propri interessi anche nei mercati controllati dagli
affiliati e nelle loro colonie. Sul territorio italiano, invece si consolidavano le suc-
cursali a Napoli (dal 1864), Roma (1871) e Palermo (1888), mentre bisognerà
32
Prefazione ai 23 Pezzi Facili di G S. Bach, 1897 n. ed. 100959.
aspettare il secondo dopoguerra per l’apertura di un negozio a Genova (1953). 33
Ibidem. Nell’edizione e.R. 2363, infatti, Preludio n. 19, compare come quin-
Cfr. SARToRI, Casa Ricordi: 1808-1958, p. 85; ANToLINI, Ricordi, pp. 292-294; STeFANo dicesimo brano.
BAIA CURIoNI, Mercanti dell'Opera: storie di Casa Ricordi, Milano, Il Saggiatore, 2011, 34
Il testo musicale di partenza per la redazione dell’edizione e.R. 2363 del
pp. 198-206. 1951 è stato l’edizione e.R. 450 del 1929, come attestato dal permanere di tutte
30
In realtà, la necessità di una traduzione in portoghese e in inglese emerse le incongruenze testuali segnalate dal confronto tra questa versione e la prima
sin dal 1924: prova ne sia che nella prima dell’emissione e.R. 451 Ricordi pubbli- edizione del 1897.
cizzò i 23 Pezzi facili nelle edizioni e.R. 1240 (in italiano, francese e portoghese) e 35
Nella nota B alla Polonese n. 2 estratta dalla Suite francese n. 6 in mi maggiore
e.R. 1646 (in italiano, tedesco e inglese): tuttavia non comparirà alcun riferimento BwV 817, criticando la «vecchia regola di alzare la mano ad ogni fine di legatura»
a tali edizioni in fonti e cataloghi successivi, pertanto sono da considerarsi mai ef- scrive che «in tutta questa raccolta, si dovrà alzare la mano dai tasti solamente
fettivamente stampate. quando la fine della legatura porterà un punto» o una virgola. Tuttavia, nell’e.R.
31
23 Pezzi facili di Bach per pianoforte, (Bruno Mugellini), edizione senza note 2363 da questo stesso brano scompaiono tutte le virgole a cui faceva riferimento
in calce, Milano, Ricordi, 1951, n. ed. e.R. 2363, testo anche in inglese e tedesco. Mugellini.
Cfr. Appendice 2, esempio 5 a-c. 36
Prefazione, in 23 Pezzi Facili di G S. Bach, 1897.
184 fonti musicali italiane

diche fra le parti e saperle rendere per mezzo dell’esecu- due voci), forcelle più ampie per evidenziare la direzionalità
zione, è di gran lunga maggiore a quelle difficoltà che sono dinamica di un movimento melodico e i simboli p, mf, f per
motivate da sole ragioni di tecnicismo».37 Per questo, nella indicare o ribadire il piano sonoro di intere sezioni o per
nota A al Preludio n. 21 inserisce una breve spiegazione marcare i contrasti dinamici. Nell’edizione e.R. 2363 tutte
sul contrappunto e sulla terminologia utilizzata per evi- queste sottigliezze vengono eliminate: scompaiono le dina-
denziare i diversi procedimenti di rielaborazione di un miche che sembrano troppo particolareggiate o ripetitive,
motivo melodico: talvolta modificando o fraintendendo le intenzioni di Mugel-
lini;39 si modificano annotazioni che appaiono troppo enfa-
Questo pezzo e l’altro che segue, hanno tutti i caratteri dell’invenzione.
Perché l‘allievo possa ben comprendere le diverse riprese e modificazioni tizzanti; si eliminano accenti e sf volti a caratterizzare specifici
del tema, ho marcato con iniziali i diversi brani che lo contengono. T: movimenti melodici; si cancellano indicazioni di carattere e
vorrà dire tema; TR: tema rovesciato (in moto contrario); TV: tema va-
di articolazione.40 Inoltre, modifiche sostanziali vengono ap-
riato. L’allievo si studierà di marcare maggiormente quella mano che ese-
gue il tema od una delle sue modificazioni. portate alle indicazioni agogiche eliminando i momenti di li-
bertà segnalati da Mugellini e cancellando i ritardando in
Nell’edizione e.R. 2363 non solo l’allievo non può leggere corrispondenza delle cadenze finali.41 Una serie di operazioni
questa breve spiegazione, dal momento che vi mancano tutte di “svecchiamento”, necessarie per poter rilanciare il lavoro
le note critiche, ma il testo musicale non viene neanche cor- di Mugellini ancora per diversi decenni adeguandolo a un
redato della simbologia indicata da Mugellini.38 Gli interventi gusto e a delle abitudini editoriali moderne. A tal proposito,
sulle indicazioni interpretative, siano essi modifiche o vere e è utile considerare quanto scriveva Alfredo Casella nel 1947
proprie cancellature, possono essere letti come un tentativo nella Prefazione alla sua raccolta di 23 Pezzi facili di J. S. Bach:
di adattare il lavoro di Mugellini ad un gusto più moderno. «Qualcuno troverà forse che questa revisione è assai sobria
Per ciò che riguarda la dinamica, invece, Mugellini riportava in fatto di indicazioni dinamiche. Ma credo che sia indispen-
indicazioni particolareggiate, rifacendosi al modello proposto sabile avvezzare sin dal principio l’alunno alla severità dello
da Busoni: per questo, inserisce piccole forcelle per caratte-
rizzare brevi frammenti melodici (talvolta differenziate nelle 39
Per esempio, nel Minuetto n. 4 dalla Suite francese n. 2 (BwV 813) si modifica
il ff in corrispondenza della cadenza finale con una forcella del diminuendo.
40
Ad esempio, nel Preludio n. 3 (BwV 999) a si modificano l’indicazione di
molto crescendo e di f delle bb. 35-36 una forcella del crescendo e il mf per evitare
37
Ibidem. il contrasto dinamico col pp di b. 34; nel Preludio n. 12 (BwV 938) si eliminano le
38
Nell’edizione e.R. 2363 infatti mancano i simboli sul contrappunto nel indicazioni di f e «con passione e ritardando» in corrispondenza della cadenza fi-
Preludio n. 21 (BwV 935), che vengono occasionalmente rimpiazzati dall’indica- nale. Nella Fantasia n. 22 (BwV 919), invece, le indicazioni di «molto ritardando»
zione «in rilievo» la prima volta in cui compaiono modifiche al tema principale e ff nell’ultima misura vengono ridimensionate con quelle di «rit.» e f
(in particolare, cfr. b. 25 alla voce superiore o le bb. 29 e 40 al basso). D’altronde
41
Nel Preludio n. 12 (BwV 938) alle bb. 30-31, in corrispondenza della ca-
già nella nota A al Preludio n. 20 (BwV 941), Mugellini raccomandava: «che l’allievo denza sulla sottodominante si eliminano le indicazioni «rallentando» e «a tempo»
si studi di far molto sentire il motivo principale il quale è sempre avvertito dal- nell’edizione e.R. 2363, così come nelle bb. 11-12 del Preludio n. 14 (BwV 930).
l’indicazione ben marcato», tuttavia nell’e.R. 2363 tali indicazioni scompaiono. Inoltre, si osserva che nell’edizione e.R. 2363 l’indicazione di «ritardando» com-
Le indicazioni complete sul contrappunto compaiono solo negli ultimi brani, la pare solo in nove dei quindici brani ove la indicava originariamente Mugellini: in
Fantasia e la Fughetta, presumibilmente per la loro maggiore difficoltà dal punto particolare l’agogica viene fortemente standardizzata nelle danze estratte dalle
di vista tecnico. Suites francesi.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
185

stile bachiano, evitando tutti quei coloriti secondari che Dopo la prima edizione del 1897, l’interesse di Casa Ri-
troppo abbondano in certe edizioni, e che costituiscono una cordi a offrire, con le edizioni e.R. 450 e e.R. 2363, due pro-
porta aperta al cattivo gusto ed alla enfasi».42 dotti moderni ma sostanzialmente differenti tra loro è
In questa critica all’eccessiva abbondanza di indicazioni evidente se si considera la scelta (anche in termini econo-
dinamiche e interpretative nelle edizioni precedenti, si rico- mici) di ripetere l’intero processo produttivo, a partire dalla
nosce lo scontro generazionale e culturale tra due modelli mise en page sino alla realizzazione di nuove matrici di
di edizione pratica differenti, di cui Mugellini e Casella sono stampa per il paratesto e per il testo musicale. Se la scelta
due rappresentanti emblematici: uno denso di indicazioni di abbandonare le lastre del 1897 è probabilmente imputa-
tecniche e interpretative, uno meno invasivo nelle annota- bile alla volontà di adeguare il volume di Mugellini ai nuovi
zioni e apparentemente più fedele al testo musicale. Nel vo- standard tipografici della Collana E.R.,46 la necessità da parte
lume pubblicato da Ricordi non si fa alcun riferimento di Ricordi di ripetere nel 1951 il processo di composizione
all’intervento di un nuovo revisore: tuttavia un esame at- del testo musicale già effettuato nel 1924 è motivato non
tento dimostra che dietro all’operazione di ammoderna- solo da problemi d’ordine tipografico (l’eliminazione delle
mento ci sia presumibilmente l’intervento di Pietro Montani. note critiche avrebbe lasciato dello spazio bianco nella pa-
egli nello stesso anno pubblica i Preludi e fughette (n. ed. e.R. gina), ma anche dalla volontà di rivedere tacitamente le in-
2373),43 completando la revisione dei Dodici piccoli preludi dicazioni di Mugellini. In secondo luogo, c’era da parte di
che già comparivano parzialmente nei 23 Pezzi facili.44 Col- Ricordi la necessità di diversificare i propri prodotti ade-
lazionando le pagine dei Preludi che compaiono sia nella rac- guandoli alle diverse esigenze del mercato. Da una parte si
colta dei Preludi e Fughette, sia nell’edizione e.R. 451 dei 23 offre un’edizione densa di indicazioni utili al giovane stu-
Pezzi facili si evince che questi sono il risultato di diverse dente di Conservatorio, che guarda allo studio dei 23 Pezzi
impressioni prodotte dalle medesime matrici di stampa (che facili come ad un primo passo di un percorso lungo e com-
pertanto riportano le stesse modifiche alle indicazioni in- plesso da supportare con adeguate riflessioni sullo stile, la
terpretative): considerato ciò, non appare ardito supporre tecnica, il gusto. Dall’altra parte si proponeva un’edizione in
che Casa Ricordi abbia tacitamente incaricato Montani a ri- cui le composizioni venivano liberate dalla moltitudine di in-
mettere mano all’intera raccolta dei Pezzi facili di Mugellini dicazioni, il che ben rispondeva alle esigenze di chi volesse
aggiornandone i presupposti didattici ed estetici.45 avere un confronto più diretto col testo (che, però, era pur
sempre corredato di quelle indicazioni ritenute “indispen-
42
23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach. Revisione di A.[Alfredo] Casella,
Curci, Milano, 1947, n. ed. e. 4513 C.
43
J. S. BACh, Piccoli Preludi e Fughette per pianoforte, Mugellini – Montani, Milano, 46
Infatti, nei tre decenni che intercorrono tra l’edizione del 1897 e quella
Ricordi, 1951, n. ed. e.R. 2373. Anche quest’edizione non presenta note in calce. del 1929, non solo cambiano le dimensioni della pagina (da 35 a 31 cm di altezza),
44
Anche per questa raccolta Montani tiene in considerazione il testo dell’edi- ma anche le tecniche di stampa derivate dall’applicazione congiunta dell’incisione,
zione e.R. 450 dei 23 Pezzi facili, come dimostrato dalla compresenza delle mede- della litografia, della fotografia e da procedure meccaniche. Tutte e tre le edizioni
sime differenze nelle indicazioni interpretative rispetto alla prima edizione del 1897. sono prodotte dalla fotolitografia, tecnica utilizzata da Casa Ricordi sino agli anni
45
Più in generale, Pietro Montani nel 1951 ha assunto l’incarico di rivedere ’80 del ‘900. Cfr. GIoRGIo FIoRAVANTI, Evoluzione tecnica della stampa della musica,
diversi volumi dell’opera bachiana revisionata da Bruno Mugellini, compresa la in Musica, Musicisti, Editoria. 175 anni di Casa Ricordi: 1808-1983, Milano, Ricordi,
nuova «edizione di studio secondo gli originali» del Clavicembalo ben temperato. 1983, pp. 259-267: 263-265.
186 fonti musicali italiane

sabili”) o di chi, pur non intendendo approfondire tutte le quando ad entrambe le edizioni e.R. 450 e e.R. 2363 viene
questioni tecnico-interpretative discusse dal revisore, uti- allegata una registrazione ad hoc dei 23 pezzi facili di Bach
lizzasse la raccolta come un’utile antologia di brani ba- eseguiti al pianoforte da Massimiliano Damerini (diffusa
chiani.47 In tal senso, il caso dei 23 Pezzi facili fa parte di un prima in cassetta, poi dal 2008 in CD): ancora una volta
progetto editoriale più ampio: come si evince dal catalogo è evidente la volontà dell’editore milanese, nel frattempo
della Collezione E.R., a partire dai primi anni ’50 Ricordi pro- divenuto uno dei principali rivenditori di dischi in Italia, di
pose una nuova versione senza «note critico-tecniche» di mantener vivo l’interesse per una revisione che ormai è
tutte le revisioni bachiane di Mugellini per principianti, pur entrata nella storia e ha accompagnato diverse genera-
mantenendo in commercio anche la versione completa.48 zioni di pianisti.
Una scelta puramente commerciale, quella di Ricordi,
che evidentemente ha funzionato: negli anni si sono sus-
seguite nuove emissioni di entrambe le edizioni, a tut- I 23 Pezzi facili di G. S. Bach: la raccolta e i suoi precedenti
t’oggi ancora disponibili in commercio, che – identiche dal
punto di vista testuale alle loro prime versioni – talvolta Gli intenti che hanno mosso Mugellini a raccogliere alcuni
si differenziano per l’uso di materiali più economici (cam- brani di J. S. Bach sono resi noti sin dalla Prefazione al lavoro:
bia la grammatura della carta e della copertina, oggi facil-
I 12 Piccoli preludi (ai quali seguivano gli altri sei) che sino ad oggi si face-
mente riconoscibile poiché non più nei classici colori vano studiare in ogni scuola, come i lavori più facili di Bach, contenevano
mattone e crema ma in versione verde e panna). L’inte- alcune composizioni di una difficoltà molto superiore a quella delle stesse
Invenzioni a due voci cui dovevano precedere. ho perciò pensato di to-
resse di Casa Ricordi per il volume didattico di Mugellini
gliere i pezzi troppo difficili, riunire e riordinare quelli più facili che si tro-
si rinnova ancora nuovamente all’inizio degli anni ’90, vano nelle due serie di piccoli preludi e aggiungervi alcune altre
composizioni scelte dalle numerose opere di Bach.
47
Come evidenzia estero, con tale scelta editoriale Casa Ricordi intende offrire
sul mercato un prodotto editoriale nuovo, differente rispetto a quello proposto
dagli altri editori che all’epoca diffondevano le cosiddette edizioni «critico-tecniche»,
Dunque, i Dodici e i Sei piccoli preludi sono i due pilastri
che del modello originale di Busoni e di Mugellini avevano ripreso lunghe introdu- su cui Mugellini costruisce la raccolta, affondando le radici
zioni e commenti in calce (Cfr. ANDReA eSTeRo, La produzione editoriale, in Italia mil-
lenovecentocinquanta, a c. di Guido Salvetti e Bianca Maria Antolini, Milano, Guerini
in una tradizione didattica consolidata; accanto ad esse
& Associati, 1999, pp. 397-447: 443). È Casa Ricordi stessa ad esplicitare i vantaggi compaiono singoli movimenti delle Suites francesi, la Bour-
delle sue nuove edizioni senza note: «l’impaginazione tanto comoda da non richie-
dere che pochissime voltate; e il prezzo notevolmente inferiore» (La nuova edizione
rée dell’Ouverture in stile francese, la Fantasia in do minore
delle opere di Bach nella revisione di Bruno Mugellini, «Ricordiana», I, 1951, p. 22). BwV 919 e la Fughetta in do minore BwV 961.49 A queste si
48
All’edizione dei 23 Pezzi facili senza note critiche (e.R. 2363), seguirono
aggiungono danze estratte dalle composizioni per liuto:
quelle delle Invenzioni a due voci (e.R. 2364, già pubblicate con note nell’edizione
e.R. 2266), delle Invenzioni a tre voci (e.R. 2265, commercializzata insieme all’edi- una scelta singolare nel panorama delle raccolte didattiche
zione con note e.R. 2267) e delle Suites Francesi (e.R. 2366, disponibili anche con per pianoforte se si considera che solo il Preludio per liuto
le note nell’edizione e.R. 445). Le revisioni delle Suites Inglesi (e.R. 2374), delle 4
Partite e Ouverture Francese (e.R. 2231) e delle Toccate e Sonate (e.R. 416), invece,
sono state edite solo nella versione «con note critico-tecniche»: una scelta pre- 49
Per un quadro completo dei brani inseriti nei 23 Pezzi facili, le raccolte ba-
sumibilmente motivata dal fatto che, rivolgendosi ad un pubblico di studenti avan- chiane di appartenenza e le edizioni di riferimento adottate da Mugellini, cfr. Ap-
zati e professionisti, erano meno richieste. pendice 1.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
187

BwV 999 era compreso nei Dodici piccoli preludi, mentre le posti «fra parentesi perché non riscontrasi né nell’edizione
danze dalle Suites BwV 823 e 1006a rappresentano degli originale, né in quella di Czerny».
unica. Accanto all’edizione di Czerny, nelle note di Mugellini
Mugellini stesso nelle note illustrative fa riferimento alle compare sovente il riferimento all’«originale bachiano»: seb-
più rinomate edizioni bachiane dell’epoca per supportare le bene non se ne faccia mai riferimento esplicito, diversi fattori
sue scelte interpretative e testuali o, al contrario, per met- dimostrano che il revisore ha consultato la recente edizione
tere in luce l’originalità del lavoro proposto. In particolare critica bachiana della Bach-Gesellschaft (da ora bga) stampata
sono fondamentali i volumi editi a Lipsia da Peters nell’am- a Lipsia da Breitkopf & härtel.52 In particolare, sia nella sele-
bito della raccolta di Compositions pour clavecin sans et avec zione dei brani sia per le scelte testuali Mugellini ha preso a
accompagnement par Jean Sebastien Bach curata da Carl modello il volume xxxVI della BGA, edito da ernst Naumann
Czerny, volti a «raccogliere in un solo volume le opere più nel 1890:53 si tratta di una raccolta miscellanea di brani per
facili di Bach»:50 oltre alle Invenzioni e alle Sinfonie, vi com- clavicembalo in cui qui compaiono sia le raccolte dei Sei e
paiono i Sei piccoli preludi, la Fughetta in do maggiore (BwV dei Dodici piccoli preludi, sia la Fantasia in do minore (BwV 919)
961) e le Suites francesi, successivamente inclusi da Mugellini e la Fughetta in do minore (BwV 961). Presumibilmente fu pro-
nella sua selezione.51 prio la Casa Ricordi, che nel 1890 acquistava per la prima
Tuttavia, una collazione del testo musicale e delle indi- volta un libro dell’imponente edizione critica bachiana, a con-
cazioni interpretative dimostra che Mugellini prese in con- sentire la consultazione del volume a Mugellini. Si trattava
siderazione questa raccolta per il suo valore didattico più infatti di edizioni particolarmente rare nel territorio nazio-
che per le specifiche scelte esecutive: ad esempio, per ar- nale: il volume xxxVI, in particolare, era posseduto soltanto
gomentare il fraseggio proposto nel Preludio n. 9, Mugellini a Milano dal Conservatorio di Musica, dalla libreria hoepli e
scriveva in nota che «non ho creduto di seguire, circa l’in- da Casa Ricordi, a Roma dall’Accademia di Santa Cecilia e
terpretazione del basso, la maniera adottata da tutte le altre da Francesco Florimo, bibliotecario del Conservatorio di Na-
edizioni che lo segnano legato», ovvero come riportato pro- poli e unico acquirente in Italia dell’intera edizione.54
prio da Czerny. Ancora, a proposito degli abbellimenti nel 52
Già Annese aveva riscontrato la saltuarietà con la quale Mugellini fa riferi-
Preludio n. 11, si legge in nota che alcuni mordenti sono stati mento all’edizione critica bachiana e l’ambiguità dell’espressione «manoscritto ori-
ginale», spesso utilizzata nelle sue revisioni. Cfr. ANGeLA ANNeSe, Per pianoforte.
Mugellini revisore, in Bruno Mugellini musicista, pp. 183-246: 192-193.
50
Vorwort, in Compositions pour le Piano-Forte sans et avec accompagnement par 53
Johann Sebastian Bachs Werke, herausgegeben von erns Naumann, xxxVI,
Jean Sebastien Bach. Edition nouvelle, soigneusement revue, corrigée et doigtée ainsi que Leipzig, Bach Gesellschaft, 1890, p. Ix.
pourvue de notificatio sur l’exécution et sur les mesures des temps (d’après le Métronome 54
Ibidem. Come si evince dall’elenco dei patrocinatori in testa a ciascun vo-
de Maetzel) et accompagnée d’une préface par Charles Czerny, VII, Leipzig, Peters, lume della BGA, a partire dagli anni ’90, aumenteranno notevolmente gli acquirenti
[1841?], n. ed. 2748. italiani: solo Francesco Florimo a Napoli e Ulrich hoepli a Milano comparivano
51
Difficilmente, invece, Mugellini ha consultato la raccolta tedesca delle com- abitudinariamente nei decenni precedenti, mentre a partire da questi anni si ag-
posizioni bachiane per tastiera, revisionata da Carl Czerny insieme a Friedrich giungeranno il Conservatorio di Milano e Casa Ricordi a Milano, la Biblioteca cen-
Conrad Griepenkerl e Ferdinand August Roitzsch (Klavierwerke von Joh. Seb. Bach trale a Firenze, l’Accademia Santa Cecilia e il librario e filologo Friedrich Spiro a
herauseseben von Czerny, Griepenkerl und Roitzsch, Leipzig, Peters), nonostante Roma e il Liceo Rossini di Pesaro. Il Liceo Musicale di Bologna e la Biblioteca Pa-
Griepenkerl qui abbia pubblicato sia un volume con Dodici e Sei piccoli preludi e la latina di Parma aspetteranno il 1897, in occasione della nuova edizione delle Suites
Fughetta in do minore, sia le Suites francesi. inglesi e francesi (il vol. xLV/1).
188 fonti musicali italiane

Un confronto delle varianti testuali riportate nell’appa- D’altra parte, studi più recenti legati alla pubblicazione
rato critico della BGA, nella quale si fa riferimento anche al- della Neue Bach-Ausgabe e alla ridefinizione del Bach-Werke-
l’edizioni di Czerny per i Sei piccoli preludi, conferma la scelta Verzeichnis mettono in luce alcuni gravi problemi d’ordine
di Mugellini di proporre un testo filologicamente aggiornato filologico che hanno interessato il volume xxxVI della BGA.
fino al livello dell’ornamentazione.55 Tuttavia, l’adesione di Da una parte, la raccolta dei Dodici piccoli preludi, tanto po-
Mugellini alla “versione originale” è tutt’affatto pedissequa: polare nell’editoria didattica ottocentesca, è il prodotto
infatti, se in nota alla Bourrée n. 15 (dalla Suite per liuto BwV della fusione di diverse fonti bachiane che venne pubblicato
1006a) scrive che «in questo pezzo i coloriti furono stabiliti autonomamente per la prima volta nell’edizione completa
dallo stesso Bach» e pertanto, dato che «dei 23 pezzi che delle opere per tastiera dalla casa editrice di Lipsia Peters,
compongono la presente raccolta questo è l’unico che porta nella revisione di Friedrich Conrad Griepenkerl.58 In parti-
simili indicazioni, è superfluo dire che vennero scrupolosa- colare,alcuni brani sono stati estratti dal Clavierbüchlein für
mente rispettate», nello stesso brano il Kapellmeister riportò Wilhelm Friedemann, un quaderno didattico composto da J.
anche numerose indicazioni di fraseggio, che sono state pre- S. Bach per il suo primogenito nel 1720;59 altri Preludi, in-
valentemente ignorate dal revisore senza darne notizia, pre- vece, si trovano in uno dei fascicoli della Kellner’s Collection,
sumibilmente per questioni di stile e di omogeneità rispetto copiato da mano anonima tra il 1726 e il 1727.60 Recenti
al resto della raccolta.56 Detto ciò, bisogna ricordare che
questo atteggiamento ambivalente nei confronti del testo
risponde pienamente al contesto culturale ed estetico in cui 58
XII petits Préludes ou Exercises pour les Commençants in Compositions pour le
pianoforte par Jean Sebastien Bach. Ed. nouvelle rédigée par Fried. Conr. Griepenkerl,
Mugellini operava e fu motivo di apprezzamento da parte Ix, Peters, Leipzig, [1844], N. Pl. 2383. Non esistono studi specifici che indaghino
della critica.57 su come la raccolta di Griepenkerl sia stata tanto legittimata da influenzare acri-
ticamente il lavoro critico della BGA. Tuttavia, la relazione diretta tra le due raccolte
viene confermata sia dagli studi di critica testuale condotti nella redazione della
Neue Bach Gesellschaft Ausgabe (ULRICh BARTeLS – FRIeDeR ReMPP, Kritischer Bericht.
Werke Zweifelhafter Echtheit für Tasteninstrumente, V/12, Bärenreiter, Kassel, 2006,
55
Ad esempio, nel Preludio n. 1 in do maggiore (dai Dodici piccoli preludi), Mu- pp. 70-72), sia dalle fonti conservate nei Bach-Dokumente curati dal Bach-Archiv di
gellini riporta l’accordo finale della BGA, e non quello che compare in tutte le edi- Lipsia. Qui compare un solo riferimento ai Dodici piccoli preludi: una recensione
zioni precedenti (con l’ottava al basso); ugualmente, nella Fughetta n. 23 in do della revisione di Griepenkerl pubblicata sulle pagine dell’«Allgemeine Musikalische
minore, nelle bb. 10 e 26 si riportano le ornamentazioni che compaiono nell’edi- Zeitung» il 6 settembre 1843. Cfr. Bach Dokumente. Asugewählte Dokumente zum
zione critica (rispettivamente il mordente superiore e poi il mordente interiore e Nachwirken Johann Sebastian Bachs, hrsg von. Andreas Glöckner, Anselm hartinger,
il trillo) e non quelle riportate precedentemente da Czerny. Karen Lehmann, VI, Kassel, Bärenreiter, 2007, pp. 440-441.
56
Altrettanto dicasi delle diteggiature riportate nella BGA nel Preludio n. 14, 59
Dal Clavierbüchlein für Wilhelm Friedemann sono stati estratti i Praeambula
delle quali Mugellini non fa menzione nella sua raccolta. Tuttavia, le modifiche al- e Praeludia BwV 924, 925, 926, 927, 928, 930 e il Menuet-Trio dalla Partita del Signore
l’ornamentazione riportate nei Preludi nn. 11 e 12 vengono sempre segnalate, in- Steltzeln BwV 929. Inoltre, come risulta dall’apparato critico del volume xxxVI della
dicando anche quando vengono riprese dall’edizione di Czerny o sono delle BGA, la fonte del Clavierbüchlein für Wilhelm Friedemann utilizzata per la selezione
aggiunte ex-novo di Mugellini. non è l’autografo bachiano conservato alla yale University (US_Nhub Music De-
57
Sulle pagine della «Gazzetta Musicale di Milano», infatti, si legge che se «al- posit 31) bensì la sua copia conservata alla Deutschen Staatsbibliothek di Berlino
cune leggere varianti […] faranno arricciare il naso a coloro che trattandosi di (D-B Am.B. 478), l’unica allora disponibile. Cfr. woLFGANG PLATh, Kritischer Bericht.
classici s'inginocchierebbero magari davanti a un errore di stampa, saranno però Klavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach, in Neue Ausgabe Sämtlicher Werke, V/5,
lodate da quanti amano entrare nelle intenzioni e nello spirito dei buoni autori». Bärenreiter, Kassel, 1963.
60
FICCAReLLI, in «L'Arte», pubblicato in «Gazzetta Musicale di Milano», LII/49, 9 di- I Preludi BwV 927, 930, 940, 941 e 942 si trovano nel manoscritto D-B.
cembre 1897, p. 717. Mus. ms. P 804/53, una delle fonti più importanti per la ricostruzione del reper-
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
189

ricerche, inoltre, hanno dimostrato che alcuni dei brani in- trovano in precedenti edizioni straniere e italiane che Mu-
seriti nel volume xxxVI della BGA (e conseguentemente da gellini aveva a disposizione: le prime, si è visto, comparivano
Mugellini nella sua raccolta) non sono attribuibili a J. S. nel volume curato da Czerny e stampato da Peters (insieme
Bach: in particolare, i Preludi I BwV 925 e 927 sono stati ai Sei piccoli preludi),64 mentre entrambe le opere erano in-
presumibilmente composti dal figlio wilhelm Friedemann,61 cluse nelle prime raccolte italiane di composizioni bachiane
la Fantasia in do minore BwV 961 è stata attribuita a Ber- edite da Ricordi, revisionate da edoardo Bix (1872) e Be-
nhardt Bach (organista ad eisenach),62 mentre è dubbio il niamino Cesi (1894). In particolare, una serie di dettagli nel
compositore dei brani BwV 939, 940, 941, 942 (la cui unica Minuetto nella Suite francese n. 3 (che nei 23 pezzi facili di-
fonte è quella delle raccolte di Kellner, in cui non si indica viene il Minuetton. 7) rivela che per queste danze Mugellini
l’autore).63 fece riferimento proprio alla recente revisione di Cesi.65
Per quanto invece riguarda la ricostruzione dei riferi- Alla luce di queste considerazioni, va chiarito il rapporto
menti testuali adottati da Mugellini, il discorso diventa più tra il volume di Mugellini e le due ampie raccolte didattiche
complesso per quei brani non compresi nel vol. xxxVI della bachiane pubblicate precedentemente in Italia, mai citate nei
BGA: la Bourrée n. 5 (dall’Ouverture francese) e le danze 23 Pezzi facili ma evidentemente conosciute dal revisore. Le
estratte dalle Suites per liuto e dalle Suites francesi. Casa differenze tra questi lavori si possono riassumere in tre
Ricordi, infatti, compare tra gli acquirenti dell’edizione cri- aspetti: l’impianto editoriale, le scelte didattiche e il modello
tica delle composizioni per liuto (BGA vol. LxII) del 1894, ma di revisione. Per ciò che riguarda il primo punto, è sufficiente
l’Ouverture francese venne pubblicata in uno dei primi volumi osservare che i lavori di Bix e di Cesi, strutturati rispettiva-
nel 1853 (vol. III), mentre delle Suites francesi si hanno due mente in quattro e nove volumi, erano volti a proporre una
versioni critiche, una del 1865 (vol. xIII.2) non posseduta da selezione di brani bachiani che tratteggiasse un percorso di-
Casa Ricordi, e un’altra stampata nel 1897 (vol. xLV.1), dattico completo capace di condurre l’allievo dallo studio dei
troppo tardi perché Mugellini potesse consultare ai fini della Dodici piccoli preludi e dei Preludi e Fughette sino alle Varia-
sua coeva raccolta. Tuttavia, sia le Suites sia l’Ouverture si ri- zioni Goldberg, passando per le Invenzioni e le Sinfonie, le Suites
e le Partite e il Clavicembalo ben temperato. L’obiettivo edito-
torio strumentale (ed in particolare tastieristico) di J. S. Bach. Ad eccezione del riale di Mugellini, invece, è differente: i 23 Pezzi facili rappre-
Preludio BwV 927, incluso anche nel Clavierbüchlein für Wilhelm Friedemann, si tratta sentano un volume a sé stante rispetto a quelli successivi,
dell’unica fonte testuale di questa raccolta di brani bachiani, convenzionalmente
denominati Cinque Piccoli Preludi. Il fascicolo 19 della medesima raccolta comprende l’unico in cui si proceda ad una cernita di brevi brani estratti
il noto Preludio BwV 999 per liuto. Per maggiori informazioni sulle raccolte di Kel-
lner, cfr. RUSSeL STINSoN, The Bach manuscript of Johann Peter Kellner and his circle: 64
Compositions pour le Pianoforte sans et avec l’accompagnement […] par Char-
a case study in reception history, Durham, Duke University Press, 1989; ID., “Ein les Czerny, pp. 48-85.
Sammelband aus Johann Peter Kellners Besitz”: Neue Forschungen zur Berliner Bach- 65
Nella b. 22, al basso, Mugellini scrive Mi4# Sol4# Do4 Sol4# Mi4# Sol4#, men-
Handschrift P 804, «Bach Jahrbuch», 1992, pp. 45-64; PLATh, Kritischer Bericht. Kla- tre sia nelle edizioni di Czerny e di Bix, sia nella BGA si trova Do4 Mi4# Sol4# Mi4#
vierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach, pp. 24-34. Do4 Sol4# Mi4#: questa stessa variante compare nell’edizione di Griepenkerl (Com-
61
PLATh, Kritischer Bericht. Klavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach, pp. 65, positions pour le pianoforte par Jean Sebastien Bach. Ed. nouvelle rédigée par Fried.
79 e 96. Conr. Griepenkerl, Ix, Peters, Leipzig, [1844], N. Pl. 2383). Mugellini differisce ri-
62
BARTeLS – ReMPP, Kritischer Bericht. Werke Zweifelhafter Echtheit, pp. 70-72. spetto a quest’ultima in alcune note delle bb. 24, 26, 28. Il testo, invece, coincide
63
Ivi, pp. 73-75. esattamente con quello riportato da Cesi.
190 fonti musicali italiane

da opere differenti; in seguito, infatti, il pianista bolognese si facili che si riconosce il progetto unitario di Mugellini, che
impegnerà nella revisione di intere raccolte pubblicate in vo- negli anni propone un vero e proprio modello esecutivo che
lumi autonomi. Anche se si guarda alle scelte didattiche volte influenzerà fortemente la didattica e la prassi esecutiva ba-
ad introdurre i giovani allievi al repertorio bachiano, si pos- chiana in Italia per più di un secolo. Tuttavia, se nelle rac-
sono riconoscere impostazioni parzialmente differenti. Da colte successive le indicazioni saranno volte ad evidenziare
una parte, Bix e Mugellini privilegiano l’esecuzione dei Dodici specifiche strutture formali e tecniche compositive, ora
e dei Sei piccoli preludi e della Piccola fughetta in do minore, ri- l’abilità del didatta bolognese sta nel rivolgersi ai principianti
facendosi ad una tradizione tedesca;66 Cesi, invece, dedica il dando attenzione ai fondamenti della lettura e ad aspetti
primo volume del suo Metodo ai Piccoli preludi e fughette, tec- prettamente tecnici.
nicamente e contrappuntisticamente più difficili.
La differenza più importante – come subito evidenziato
dalla critica – sta sicuramente nel metodo di revisione: in- Dopo i 23 Pezzi facili di Mugellini
fatti, «l’edizione [di Mugellini] tiene assai bene la via di
mezzo fra la scarsezza che si lamenta nelle italiane consimili La panoramica sull’editoria didattica bachiana per pianoforte
e la sovrabbondanza delle tedesche».67 Nelle edizioni di Bix in Italia mostra che l’impostazione di Mugellini ha fatto
e di Cesi, infatti, non solo le indicazioni interpretative di di- scuola. Sicuramente la notorietà dei 23 Pezzi facili tra le aule
teggiatura, fraseggio e dinamica sono numericamente infe- delle scuole di musica e dei Conservatori è stata sostenuta
riori e meno dettagliate rispetto a quelle di Mugellini, ma e incoraggiata da Casa Ricordi, che per tutto il xx secolo
mancano le note a piè di pagina con relative spiegazioni sulla ha continuato, come si è visto, ad immetterne nuove edi-
tecnica pianistica, sulla prassi esecutiva e sulle scelte edito- zioni, impressioni ed emissioni. Tuttavia, l’operazione di pub-
riali. In questo senso, si riconosce una delle principali in- blicizzazione e di aggiornamento promossa dalla casa
fluenze del mondo editoriale d’oltralpe sulla raccolta di editrice milanese non è sufficiente per spiegare e giustificare
Mugellini ed in particolare – come si è detto – delle revisioni la moltitudine di raccolte di 23 Pezzi facili di Bach che sono
bachiane di Busoni; tuttavia, il pianista bolognese propone state pubblicate lungo tutto l’arco del secolo. Nel 1938 Ca-
un lavoro del tutto originale, in cui – in virtù della maturata risch dà alle stampe una raccolta dal titolo 23 Pezzi facili re-
esperienza didattica – nulla viene dato per scontato. È nella visionata da Gino enrico Moroni,68 nel 1947 Curci stampa
coerenza ad impiegare e sviluppare in tutte le revisioni suc- quella revisionata da Alfredo Casella;69 nel 1958 Carisch rin-
cessive il fitto sistema di indicazioni introdotto nei 23 Pezzi nova il suo catalogo con un volume dallo stesso titolo cu-
rato da Tommaso Alati;70 nel 1981 è la casa editrice Bérben
66
Se si guarda alle edizioni dei Dodici piccoli preludi pubblicate nel xIx secolo,
otto su nove sono edite da Case editrice tedesche (Cfr. Bach Bibliography,
68
G. S. BACh, 23 pezzi facili: (G. E. Moroni), Milano, Carisch, 1938, n. ed. 18322.
https://www.qub.ac.uk/~tomita/bachbib/) 69
G. S. BACh, 23 pezzi facili per pianoforte: Revisione di A. Casella, Milano, Curci,
67
FICCAReLLI, in «L'Arte», p. 717. A proposito delle differenze teoriche e me- 1947, n. ed. e.C. 4531.
todologiche nelle scelte didattico-interpretative ed editoriali di Bix, Cesi e Mugel- 70
G. S. BACh, 23 pezzi facili per pianoforte: (T. Alati), Milano, Carisch, 1958,
lini, cfr. BoRGheSI, Le Invenzioni a due voci di J. S. Bach. n.ed. 18322.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
191

a includere i 23 Pezzi facili per pianoforte tra i volumi dedicati Mugellini mantenendo immutata non solo la scelta dei sin-
alle opere didattiche bachiane, nella revisione di Nunzio goli brani ma anche la loro successione;75 Casella e Comi-
Montanari e Bruno Mezzena;71 infine, la raccolta ritorna an- netti, invece, propongono alcune nuove composizioni e
cora nel 1998 nell’edizione Urtext curata da ennio Comi- modificano radicalmente l’ordine originario rivedendo l’im-
netti per i tipi di Intra’s.72 Questa serie di edizioni dei 23 pianto didattico complessivo della raccolta.76
Pezzi facili rappresentano un fenomeno editoriale tutto ita- Il debito delle nuove edizioni dei 23 Pezzi facili nei con-
liano, particolarmente curioso se si considera che non in- fronti di Mugellini è rintracciabile anche sul piano testuale e
cludono la revisione di collezioni bachiane per tastiera (o delle indicazioni interpretative. Sè evidente tuttavia che e
presunte tali), ma scelte di brani estratti da opere differenti emissimplleto i selezione proposto da Mugellini bachiani
con finalità prettamente didattiche. proposta da Mugellini come successive emissiia nell’edizione
La derivazione di queste nuove revisioni dai 23 Pezzi facili rivista da Moroni (e conseguentemente da Alati, che fa sem-
di Mugellini, tuttavia, non si limita al titolo. Anche in questo pre riferimento al precedente revisore di Carisch)77 sia in
caso, infatti, si legge nelle diverse Prefazioni che lo scopo quella revisionata da Casella si riprendono pedissequamente
della raccolta è «di rendere meno improvvisi gli sbalzi di dif- le annotazioni agogiche e metronomiche (che ricompaiono
ficoltà tecniche ed interpretative»73 nella costruzione di quasi identiche) e le indicazioni di fraseggio e di dinamica ri-
quella «scalinata» percorsala quale «l’alunno pianista è in portate da Mugellini.78 Inoltre in tutte le edizioni – con ec-
grado di poter superare la porta del sacro recinto», ovvero
di eseguire opere bachiane contrappuntisticamente più com- 75
L’edizione di Moroni si differenzia da quella di Mugellini solo nel sostituire
plesse come le Invenzioni, le Sinfonie e poi il Clavicembalo ben i Preludi nn. 6 e 14. Successivamente Alati mantiene la modifica di Moroni nel Pre-
temperato.74 Tutte le raccolte propongono una scelta di ludio n. 14 (sostituito col Preludio BwV 936 dai Sei piccoli preludi) ripristinando quello
di Mugellini al n. 6.
brani estratti dai Dodici e dai Sei piccoli preludi, danze riprese 76
Casella elimina i brani nn. 2, 4, 5, 7, 10, 13, 14, 15 della raccolta di Mugellini
dalle Suites francesi, accanto a composizioni che caratteriz- inserendo nuovi Preludi dai Dodici e dai Sei piccoli preludi (rispettivamente BwV 940
e 936), danze dalle Suite per liuto in mi minore (BwV 996), dalla Suite francese n. 3
zarono il volume di Mugellini come la Fantasia in do minore BwV 818, la Toccata in sol maggiore (BwV 916) e tre Minuetti dal Clavierbüchlein für
BwV 919, la Fughetta in do minore BwV 961 (dai Preludi e fu- Anna Magdalena (BwV 841): tutte le composizioni – ad eccezione della Suite francese
e di quella per liuto – sono incluse nel volume xxxIV. Cominetti, invece, sostituisce
ghette) e le Suites per liuto (non si propone più, però, la BwV i brani ai nn. 5, 10, 13 e 15 della raccolta di Mugellini inserendo la Gavotta dalla
1006a ma la Bourrée dalla Suites in mi minore BwV 996). In Suite francese n. 5 e riprendendo dalla raccolta di Casella i Preludi BwV 936 e 996;
la Bourrée dalla Suite per liuto BwV 996.
particolare, Moroni e Alati sono i due revisori che maggior- 77
È curioso osservare che le edizioni curate da Moroni e da Alati, entrambe
mente fanno riferimento al lavoro di selezione proposto da pubblicate da Carisch rispettivamente nel 1938 e 1958 riportano lo stesso numero
editoriale (18322), nonostante vi siano modifiche sia nella scelta dei brani, sia nelle
indicazioni interpretative che escluderebbero l’ipotesi di successive emissioni e
tantomeno di successive impressioni. Inoltre, nell’edizione curata da Alati non si
71
G. S. BACh, 23 pezzi faciliper pianoforte. Montanari – Mezzena, Ancona, Bér- fa alcun riferimento esplicito alla precedente revisione di Moroni.
ben, 1981, n. ed. 1936 78
Casella talvolta tende a snellire le indicazioni di dinamiche e di agogica in-
72
J. S. BACh, 23 pezzi facili per pianoforte. Edizione secondo gli originali [a c. di] terna al brano, con l’obiettivo di aggiornare la sua raccolta al gusto più moderno
Ennio Cominetti, Milano, Intra’s, 1998. (ciò che avverrà poi nell’edizione e.R. 451 dei 23 pezzi facili di Mugellini). Montani
73
Prefazione, in G. S. BACh, 23 pezzi facili. (G. E. Moroni). invece inserisce occasionalmente delle nuove indicazioni di fraseggio e incrementa
74
Prefazione, in G. S. BACh, 23 pezzi facili per pianoforte. Revisione di A. Casella. le diteggiature.
192 fonti musicali italiane

cezione dell’Urtext di Cominetti - si riportano gli ornamenti Negli studi sino ad ora condotti sulle edizioni è già
(anche quelli differenti rispetto alla BGA) e le loro realizza- emersa con evidenza l’influenza tra modelli editoriali, didat-
zioni, ma generalmente si eliminano le note a piè di pagina tici e interpretativi differenti,83 tuttavia i 23 Pezzi facili rap-
che informavano delle aggiunte.79 Infine, nell’edizione curata presentano un caso a sé per la pervasività di tali connessioni
da Moroni – l’unica con note a piè di pagina – si riprendono di interdipendenza. Da una parte, si possono ricercare le
anche alcuni dei commenti di Mugellini (addirittura si riporta cause nella natura stessa della raccolta, della quale Mugellini
nella Prefazione la nota al Preludio n. 6 del pianista bolognese rappresenta l’unica fonte poiché la ricognizione dei singoli
circa la nomenclatura degli ornamenti in tedesco); a queste brani non è sempre elementare per revisori che non hanno
si aggiungono brevi informazioni di carattere storico sulle familiarità con i volumi della BGA. In secondo luogo, indub-
danze, facendo riferimento al modello di revisione bachiana biamente le case editrici Carisch, Curci e poi Bérben e
proposto da Busoni e Mugellini per le Invenzioni e le Sinfonie, Intra’s hanno scelto di pubblicare la propria versione dei 23
e poi per le Suites francesi e inglesi e quindi per il Clavicembalo Pezzi facili di Bach ponendosi al contempo in concorrenza
ben temperato. Più in generale, una collazione dettagliata del con la più nota versione di Mugellini edita da Ricordi, ma
testo dimostra che le nuove revisioni dei 23 Pezzi facili dovendo garantire una certa adesione all’impianto originario
hanno tenuto in considerazione la versione dell’edizione della raccolta per poterne sfruttare la notorietà e il suc-
e.R. 450 del 1924 (ad eccezione delle Suites francesi, revi- cesso. In questa operazione sono stati coinvolti revisori più
sionate dagli stessi Moroni e Casella), spesso senza osser- o meno noti, tra i quali spicca il nome di Casella: pianista e
vare l’edizione critica. A tal proposito, è esemplificativa la didatta internazionalmente riconosciuto, che– così come
posizione di Moroni: «mi sembra azzardato parlare addirit- Mugellini – ha inserito la sua edizione dei 23 Pezzi facili in
tura di “testo originale” come fanno altri revisori, perché il un ampio e personale progetto di revisione bachiana. Con-
grande polifonista faceva copiare le proprie opere dai suoi
allievi, i quali “dopo la morte del Maestro” alterarono le
copie con interpretazioni personali».80 Präludien aus der Klavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach» e i «Sechs Kleine Prä-
ludien aus der Sammlung Johann Peters Kellners» (nella dicitura riportata nel vol. V/5
Differente l’opinione di Casella, che nella sua Prefazione della Neue Bach Ausgabe, pubblicato 1962).
fa esplicito riferimento all’edizione della Bach Gesellschaft.81 83
Limitandosi al contesto italiano e ai revisori qui coinvolti, per un confronto
tra le revisioni di Busoni, Mugellini e Casella del Clavicembalo ben temperato cfr.
L’unica versione aggiornata dal punto di vista ecdotico, tut- BeRToGLIo, Instructive Editions and Piano Performance e eAD., Italian instructive editions
tavia, è l’edizione Urtext curata da Cominetti nel 1998, ba- of the Well-Tempered Clavier: a useful resource for performance practice studies, «Un-
derstanding Bach» Ix, 2014 (Url: http://www.bachnetwork.co.uk/ub9/UB9-Berto-
sata sul testo della Neue Bach-Gesellschaft Ausgabe.82 glio.pdf, ultima consultazione 09/03/2016). Per le revisioni delle Invenzioni a due
voci di Bix, Cesi, Busoni, Del Valle, Mugellini, Longo, Moroni, Casella e Pestalozza
cfr. BoRGheSI, Le Invenzioni a due voci di J. S. Bach, e eAD., L’Invenzione a due voci
n. 1 nelle edizioni italiane d’inizio Novecento: un modello per l’analisi della prassi esecu-
79
L’unica eccezione è stata riscontrata nel Preludio n. 12 BwV 938, in cui Ca-
tiva, «Rivista Italiana di Musicologia», di prossima pubblicazione. Per una panora-
sella non riprende i mordenti aggiunti da Mugellini nelle bb. 42-44.
mica sulle edizioni didattiche per pianoforte di J. S. Bach cfr. . GAIA BoTToNI, Le
80
Polonese n. 2, nota a in G. S. BACh, 23 pezzi facili. (G. E. Moroni).
opere per tastiera di J. S. Bach nelle edizioni italiane tra Otto e Novecento, Tesi di laurea
81
Prefazione in G. S. BACh, 23 pezzi facili per pianoforte. Revisione di A. Casella. magistrale, Università “Tor Vergata” di Roma, 2007 e eAD., Bach in Italia fra Otto e
82
Non si fa esplicito riferimento alla nuova edizione critica bachiana, ma nel- Novecento: le edizioni italiane della musica per clavicembalo, «Fonti Musicali Italiane»,
l’indice non si riportano più i Dodici piccoli preludi come fonte, ma i «Sechs Kleine xIV, 2009, pp. 151-170.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
193

siderati tutti questi diversi fattori, da un lato si è riscontrata cale in sé.


la necessità di apportare lievi modifiche alla scelta dei brani Il caso dei 23 Pezzi facili, da questo punto di vista, si è
e di caratterizzare formalmente le singole edizioni con l’ag- rivelato particolarmente fruttuoso. La ricognizione delle di-
giunta di note informative e Prefazioni o con la rivisitazione verse edizioni dell’opera di Mugellini e la loro collazione
delle indicazioni interpretative; d’altro lato c’è stata l’esi- hanno dimostrato sia la presenza di divergenze nel testo e
genza di assicurare una continuità con una tradizione didat- nelle indicazioni interpretative, sia la compresenza di pro-
tica consolidata. Per la prima volta i singoli revisori non si dotti editoriali sostanzialmente differenti. Come si è visto,
sono dovuti confrontare col testo bachiano, ma con un pro- si tratta in entrambi casi di elementi che dimostrano l’in-
dotto editoriale e commerciale creato a posteriori. teresse di Ricordi nel mantenere disponibile e aggiornato
un volume che ottenne subito un immediato successo, e
dunque nel non limitarsi a produrre successive emissioni
Conclusioni ma ad investire sulla sua diffusione rimettendo nuovamente
in atto l’intero processo produttivo e adeguando la raccolta
I risultati di questo studio ribadiscono la validità delle criti- ai nuovi canoni editoriali, didattici ed interpretativi. In tal
che mosse dalla musicologia alle edizioni pratiche e al loro senso, per comprendere il fenomeno non solo dal punto di
impiego diffuso e costante nella didattica musicale. Queste, vista prettamente materiale, ma per indagare anche sulle
infatti, sono basate su presupposti teorici e culturali che af- sue cause di carattere storico e sociologico, sono fonda-
fondano le radici nel dibattito che si sviluppò in tutt’europa mentali studi di bibliografia testuale, sulle tecniche e le pra-
(e in Italia in particolare) a cavallo tra il xIx e il xx secolo, tiche di produzione così come sulla didattica musicale e
che oggi – tuttavia - risultano del tutto sorpassati sul piano sulla storia commerciale ed editoriale della casa editrice
scientifico. Per queste ragioni le edizioni pratiche offrono protagonista.
una versione spesso rimaneggiata del testo musicale che Nel caso specifico, si è consapevoli che uno studio limi-
non tiene conto degli sviluppi negli studi di filologia (sia sul tato alle diverse edizioni nella loro prima emissione non è
piano delle tecniche ecdotiche, sia su quello delle fonti ma- sufficiente per comprendere appieno il fenomeno editoriale.
teriali), e propongono un’interpretazione che ritiene poco A rigore si dovrebbe infatti condurre una collazione su più
o nulla dei raggiungimenti teorici e fattivi della prassi stori- ampia scala che consideri, dalla prospettiva della bibliografia
camente informata, adattando piuttosto le opere del pas- testuale, tutti i diversi esemplari. Tuttavia, uno studio del
sato ad un gusto di volta in volta contemporaneo al loro genere è reso particolarmente complesso da alcune contin-
revisore. Detto ciò, è necessario sottolineare come le edi- genze materiali per l’oggettiva difficoltà di esaminare tutti
zioni pratiche assumano un importante valore come docu- gli esemplari delle varie edizioni e l’eventuale documenta-
mento storico, che fa di queste un materiale privilegiato per zione conservata presso gli archivi delle case editrici. Al con-
studi di storia della didattica musicale e di tecnica strumen- tempo, per uno studio più completo sarebbe necessaria una
tale, per ricerche sulla ricezione e di prassi esecutiva, ma ricognizione dei documenti conservati all’Archivio Ricordi
anche per studi di bibliografia testuale e sull’editoria musi- relativi ai procedimenti tecnici e di produzione, oltre che
194 fonti musicali italiane

per accertarsi dell’esistenza di cataloghi e fonti archivistiche dell’editoria bachiana ebbero una certa fortuna volumi che
sulla cronologia delle diverse edizioni, impressioni ed emis- non avevano nulla a che fare con i lavori di Mugellini, nes-
sioni: nel caso in questione ciò permetterebbe di chiarire suna di queste pubblicazioni – fossero esse revisioni pree-
l’eventuale collaborazione di Montani nella realizzazione del- sistenti o raccolte nuove assemblate dai revisori stessi
l’edizione e.R. 2363 e – più in generale – l’intervento del –ottenne la fama del lavoro del pianista bolognese. Dall’al-
secondo revisore nei lavori precedentemente pubblicati da tra parte, così come per i Dodici piccoli preludi, nei 23
Mugellini. Pezzi facili si raccolsero brani estratti da opere differenti
Proprio per la sua natura di “raccolta didattica”, dei 23 più o meno conosciute che ebbero la capacità di influenzare
Pezzi facili si è rivelata particolarmente interessante l’inda- la tradizione della didattica pianistica in Italia tanto da con-
gine sulla scelta dei brani e il lavoro di ricognizione delle figurarsi come una raccolta a sé stante e da giustificare (e
fonti criticamente considerate da Mugellini. Il precedente, al contempo condizionare) la pubblicazione di volumi che
nell’ampio contesto europeo, fu quello dei Dodici piccoli pre- ne riportano il medesimo titolo e ne riprendono l’impianto
ludi: un’edizione pratica d’ampia diffusione e supportata da editoriale. Ciò che però rende particolarmente originale la
un’importante casa editrice diede vita ad un qui pro quo che vicenda dei 23 Pezzi facili è il fatto che la loro influenza sulle
ha interessato non solo la didattica pianistica, ma soprat- esperienze editoriali successive non si limitò alla scelta dei
tutto la storia di una delle più importanti edizioni critiche brani, ma soprattutto le condizionò sul piano didattico ed
ottocentesche. Infatti, la legittimità della raccolta è stata interpretativo: è qui che si riconoscono le ragioni della per-
incoraggiata proprio dalla sua pubblicazione nella BGA al vasività degli insegnamenti di Mugellini che, già a partire da
punto da incrementarne le pubblicazioni e le revisioni –suc- questa prima raccolta, riuscì a formulare un modello ese-
cedutesi per oltre un secolo – come volume a sé stante o cutivo che consentisse ai principianti di decodificare e sem-
all’interno di raccolte più ampie. Guardando al contesto plificare la scrittura contrappuntistica bachiana.84 Un
italiano, il fenomeno legato alla tradizione dei 23 Pezzi facili modello che superò di gran lunga i confini nazionali tale da
di Mugellini è indubbiamente di minor portata rispetto a rendere Mugellini uno dei più apprezzati revisori bachiani e
quella dei Dodici piccoli preludi, ma gli è paragonabile sotto dei più influei didatti del pianoforte, la cui opera «vince di
diversi aspetti. Da una parte, sebbene nel panorama italiano mille secoli il silenzio».

84
L’attenzione di Mugellini a codificare un sistema di segni e di un modello in-
terpretativo adatto a stereotipare la scrittura contrappuntistica bachiana emerge
anche negli studi sulle Invenzioni a due voci. Cfr. BoRGheSI, Le Invenzioni a due voci di
J. S. Bach e eAD., L’Invenzione a due voci n. 1 nelle edizioni italiane d’inizio Novecento.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
195

Indice 23 pezzi facili BWV Raccolte di Bach Edizioni di riferimento NBA

1 Preludio in do maggiore 924 CwF – Praeambulum n. 2 BGA xxxVI/4 V/5


(12 Piccoli Preludi) (12 Piccoli Preludi n. 2) Bix I
2 Polonese 817/5 Suite Francese n. 6 (BGA xIII/2) V/8
(Suite Francese in Mi magg) Czerny VII; Cesi IV
3 Preludio in do minore 999 (12 Piccoli preludi n. 4) BGA xxxVI/9 V/10
(12 Piccoli Preludi) Cesi I
4 Minuetto 813/5 Suite Francese n. 2 (BGA xIII/2) V/8
(Suite Francese in Do min) Czerny VII; Cesi IV
5 Bourrée 831/9 ouverture Francese (BGA III/5) V/2
(Suite in Si min) Czerny VI; Bix IV; Cesi VI
6 Minuetto 926 CwF – Praeludium n. 4 BGA xxxVI/19 V/5
(Suite Francese in Si min) (12 piccoli preludi n. 5) Bix I; Cesi I
7 Minuetto 814/4 Suite Francese n. 3 (BGA xIII/2) V/8
(Suite Francese in Si min) Czerny VII
8 Preludio in fa maggiore 927 CwF – Praeambulum n. 8 BGA xxxVI/19 V/5
(12 Piccoli Preludi) (12 piccoli preludi n. 8) Bix I; Cesi I
9 Preludio in do minore 934 6 piccoli preludi n. 2 BGA xxxVI/20 V/9.2
(6 Piccoli Preludi) Czerny VII
10 Trio di un minuetto in sol minore 929 CwF – Minuetto n. 48 BGA xxxVI/19 V/5
(12 Piccoli Preludi) (12 piccoli preludi n. 10) Bix I
11 Preludio in do maggiore 933 6 piccoli preludi n. 1 BGA xxxVI/20 V/9.2
(6 Piccoli Preludi) Czerny VII; Bix I; Cesi I
12 Preludio in mi minore 938 6 piccoli preludi n. 6 BGA xxxVI/20 V/9.2
(6 Piccoli Preludi) Czerny VII; Bix I; Cesi I
13 Giga 832/5 Suite in La maggiore BGA xLII/2 V/10
(Partita in La magg)
14 Preludio in sol minore 930 CwF – Praeambulum n. 9 BGA xxxVI/19 V/5
(12 Piccoli Preludi) (12 piccoli preludi n. 11) Bix I; Cesi I
15 Bourrée 1006a Suite n. 4 per liuto BGA xLII/2 V/10
(Suite in Mi magg)
16 Preludio in do maggiore 939 (12 piccoli preludi n. 1) BGA xxxVI/19 V/12
(12 Piccoli Preludi) Bix I; Cesi I
17 Preludio in la minore 942 (12 piccoli preludi n. 12) BGA xxxVI/19 V/12
(12 Piccoli Preludi) Bix I; Cesi I
18 Courante 813/2 Suite Francese n. 2 (BGA xIII/2) V/8
(Suite Francese in Do min) Czerny VII
19 Preludio in mi minore 941 (12 piccoli preludi n. 7) BGA xxxVI/19 V/12
(12 Piccoli Preludi) Bix I; Cesi I
196 fonti musicali italiane

20 Preludio in mi maggiore 937 6 piccoli preludi n. 5 BGA xxxVI/20 V/9.2


(6 Piccoli Preludi) Czerny VII; Cesi I
21 Preludio in re minore 935 6 piccoli preludi n. 3 BGA xxxVI/20 V/9.2
(6 Piccoli Preludi) Czerny VII; Cesi I
22 Fantasia in do minore 919 (attribuito a Johann Bernhard) BGA xxxVI/17 V/12

23 Fughetta in do minore 961 Preludi e fughette BGA xxxVI/18 V/9.2


Czerny VII; Bix I
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
197

esempio 1, a-d: 23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da
Bruno Mugellini
198 fonti musicali italiane
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
199
200 fonti musicali italiane
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
201

esempio 2, a-c: 23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da
Bruno Mugellini, Milano, Ricordi, [1924], n. ed. e.R. 450, testo anche in francese e spagnolo
202 fonti musicali italiane
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
203
204 fonti musicali italiane

esempio 3, a-c: 23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da
Bruno Mugellini, Milano, Ricordi, [1936], n. ed. e.R. 451., testo anche in francese e inglese.
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
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206 fonti musicali italiane
maria borghesi – i 23 pezzi facili di j. s. bach nella revisione di bruno mugellini
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esempio 4, a-c: 23 Pezzi facili per pianoforte di G. S. Bach, scelti ordinati e diteggiati, con note illustrative e la maniera d’esecuzione di tutti gli abbellimenti da
Bruno Mugellini, Milano, Ricordi, [ripristino 1944], n. ed. e.R. 450a, testo anche in spagnolo e portoghese
208 fonti musicali italiane
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210 fonti musicali italiane

esempio 5, a-c: 23 Pezzi facili di Bach per pianoforte, (Mugellini), edizione senza note in calce, Milano, Ricordi, 1951, n. ed. e.R. 2363, testo anche in inglese
e tedesco
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212 fonti musicali italiane

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