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In onore della sua nascita voglio ricordare un pittore italiano, uno tra i fondatori del Gruppo Labronico,

Giovanni March. Dopo la scomparsa del padre, si trasferisce da Tunisi a Livorno. Pur non avendo una
formazione accademica, riceve preziosi consigli dal pittore Ludovico Tommasi, incontrato nel 1915 a
Campolecciano, nelle Colline Livornesi. Nei primi anni Venti, si fa notare attraverso una serie di esposizioni
che gli conferiscono una certa fama a livello nazionale. Questo periodo segna la creazione di uno stile
artistico che, pur ispirandosi ai modi stilistici di Mario Puccini, non ne risulta limitato.

Nel 1920, partecipa alla fondazione del Gruppo Labronico, esponendo regolarmente nelle mostre collettive
del gruppo nei successivi anni. Nel 1922, tiene una mostra con Primo Conti alla Fiorentina Primaverile. Nel
1923, espone alla Galleria La Vinciana di Milano, ottenendo un'accoglienza positiva da parte di Carlo Carrà e
i complimenti da Benvenuto Benvenuti. Nel 1926, viene presentato da Enrico Somaré alla Bottega d'Arte.
Nel 1927, espone alla Galleria l'Esame di Milano con la presentazione di Carlo Carrà, e a seguito di questo
evento, riceve inviti ad esporre all'estero. Nel 1929, espone alla Galleria L'Artistique di Nizza e al XXXV
Salone della società delle belle arti di Nizza. A partire dal 1930, diventa il maestro dell'amico Mario
Borgiotti, insegnandogli per due anni. Nello stesso anno, espone alla Galleria Bernheim Jeune di Parigi.

Questa esperienza ispira una mostra nel 1930 alla Bottega d'Arte di Livorno, presentata da Ettore Petrolini.
Nel 1938, diventa assistente presso l'Accademia di belle arti di Firenze. Nel corso del tempo, la sua pittura
evolve verso tonalità chiare, distribuendo il colore su spazi sempre più ampi. Nel 1956, partecipa al Premio
del Fiorino di Firenze, nel 1959 al XIII Premio Michetti, e nel 1961 vince il Premio Nazionale di pittura città di
Olbia. Nel 1966, è presente alla IX Quadriennale di Roma. Negli anni Settanta, i suoi soggetti preferiti
diventano le nature morte con bottiglia, in cui si notano richiami all'opera di Giorgio Morandi. È considerato
uno degli artisti più moderni tra i fondatori del Gruppo Labronico, anche se la sua opera è stata
commercializzata allo stesso modo di quella dei pittori del tardo Ottocento e dell'inizio del Novecento.
Morirà a Livorno il 30/10/1974.

Fonti
A. Barontini, Livorno 900: La grafica dei Maestri, da Cappiello a Natali, Benvenuti & Cavaciocchi editore 2010

F. Donzelli, Luciano Bonetti, Giovanni March, Bologna, Ed.Cappelli, 1985

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