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Papi 9-12

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Indice
Voci
Papa Stefano IV

Papa Pasquale I

Papa Eugenio II

Papa Valentino

Papa Gregorio IV

Papa Sergio II

10

Papa Leone IV

12

Papa Benedetto III

14

Papa Niccol I

15

Papa Adriano II

17

Papa Giovanni VIII

19

Papa Marino I

21

Papa Adriano III

22

Papa Stefano V

24

Papa Formoso

26

Papa Bonifacio VI

29

Papa Stefano VI

30

Papa Romano

32

Papa Teodoro II

33

Papa Giovanni IX

34

Papa Benedetto IV

36

Papa Leone V

38

Papa Sergio III

41

Papa Anastasio III

43

Papa Lando

45

Papa Giovanni X

46

Papa Leone VI

49

Papa Stefano VII

51

Papa Giovanni XI

53

Papa Leone VII

55

Papa Stefano VIII

56

Papa Marino II

58

Papa Agapito II

59

Papa Giovanni XII

61

Papa Benedetto V

64

Papa Leone VIII

67

Papa Giovanni XIII

69

Papa Benedetto VI

71

Papa Benedetto VII

73

Papa Giovanni XIV

75

Papa Giovanni XV

78

Papa Gregorio V

80

Papa Silvestro II

83

Papa Giovanni XVII

90

Papa Giovanni XVIII

92

Papa Sergio IV

94

Papa Benedetto VIII

96

Papa Giovanni XIX

98

Papa Benedetto IX

100

Papa Silvestro III

104

Papa Gregorio VI

107

Papa Clemente II

110

Papa Damaso II

112

Papa Leone IX

114

Papa Vittore II

118

Papa Stefano IX

120

Papa Niccol II

122

Papa Alessandro II

126

Papa Gregorio VII

128

Papa Vittore III

138

Papa Urbano II

141

Papa Pasquale II

145

Papa Gelasio II

149

Papa Callisto II

152

Papa Onorio II

154

Papa Innocenzo II

156

Papa Celestino II

160

Papa Lucio II

163

Papa Eugenio III

166

Papa Anastasio IV

169

Papa Adriano IV

173

Papa Alessandro III

178

Papa Lucio III

181

Papa Urbano III

184

Papa Gregorio VIII

186

Papa Clemente III

189

Papa Celestino III

191

Papa Innocenzo III

194

Note
Fonti e autori delle voci

205

Fonti, licenze e autori delle immagini

208

Licenze della voce


Licenza

211

Papa Stefano IV

Papa Stefano IV
Papa Stefano IV

97 papa della Chiesa cattolica


Elezione

22 giugno 816

Consacrazione

22 giugno 816

Fine pontificato

24 gennaio 817

Predecessore

Papa Leone III

Successore

Papa Pasquale I

Nascita

Roma, ?

Morte

24 gennaio 817

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Stefano IV o V secondo una diversa numerazione (Roma, ... 24 gennaio 817) fu il 97 Papa della Chiesa cattolica
dal 22 giugno 816 alla sua morte[1].
Di nobile famiglia romana, figlio di Marino, diacono, succedette a papa Leone III, del quale prosegu le politiche,
dopo soli dieci giorni. Immediatamente dopo la sua consacrazione ordin al popolo di Roma di giurare fedelt al Re
dei Franchi Luigi il Pio, al quale comunic subito la sua elezione e col quale si scus, tramite ambasciatori, per la
fretta con cui era avvenuta la sua consacrazione. Poco dopo trov prudente recarsi personalmente da lui nell'agosto
seguente. Incoron Luigi a Reims assieme alla moglie Ermengarda e us la corona (vera o presunta tale) di
Costantino e l'unzione: due segni assenti nell'incoronazione di Carlo Magno avvenuta per Leone III e che indicavano
che l'imperatore d'Occidente, mentre quello d'Oriente lo per discendenza diretta dagli antichi romani, tale solo per
grazia divina ottenuta solo con la mediazione del Vicario di Cristo in Terra.
Stefano cos elesse Luigi, che chiam il "secondo Davide", come difensore della Chiesa, un "atleta di Cristo" al
servizio del Papato che la fonte della Chiesa universale. Questa abile mossa politica, che, simbolicamente,
consegnava l'autorit papale tra le braccia della Mater Ecclesia, era stata pensata da Leone III, il quale per, con
Carlo Magno, non riusc mai ad attuarla. Inoltre, la corona di Costantino serv a rafforzare il senso di dovere che,
dalla Donazione di Costantino, gli imperatori avevano verso i Papi.
In ottobre, Stefano torn a Roma, dove mor all'inizio dell'anno seguente. Il suo successore fu papa Pasquale I. La
sua famiglia diede alla Chiesa altri due Papi: Sergio II (844-847) e Adriano II (867-872).

Papa Stefano IV

Note
[1] Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI, Padova 1975, pag. 89.

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Stefano IV (http://www.treccani.it/enciclopedia/stefano-iv_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone III

22 giugno 816 - 24 gennaio 817

Papa Pasquale I

Controllo di autorit VIAF: 22494695 (http://viaf.org/viaf/22494695)


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Papa Pasquale I
Papa Pasquale I

98 papa della Chiesa cattolica


Elezione

24 gennaio 817

Consacrazione

25 gennaio 817

Fine pontificato 11 febbraio 824


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Stefano IV

Successore

papa Eugenio II

Nascita

Roma, ?

Morte

11 febbraio 824

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Papa Pasquale I
Pasquale I (Roma, ... Roma, 11 febbraio 824) fu il 98 Papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo, dal
25 gennaio 817 alla sua morte.

Biografia
Nato a Roma, abate della basilica di Santo Stefano, venne elevato al pontificato per acclamazione del clero romano
poco dopo la morte di papa Stefano IV. Non era trascorso infatti neanche un giorno completo dalla morte del suo
predecessore poich il clero temeva che il tempo favorisse eventuali interferenze da parte dell'imperatore.[1] Come i
suoi predecessori Pasquale I si preoccup di informare prontamente e rendere omaggio all'imperatore carolingio
Ludovico il Pio ed informarlo che la celerit della sua nomina, da lui non sollecitata, era dovuta esclusivamente
all'esigenza di evitare il formarsi di fazioni in Roma.[2] A tal fine invi il suo legato pontificio Teodoro che torn non
solo con le felicitazioni dell'imperatore ma anche con un Pactum cum Pashali pontifice con il quale l'imperatore
s'impegnava a riconoscere la sovranit papale sui territori dello Stato Pontificio ed a garantire il libero svolgimento
delle elezioni del papa.[3] Tale documento fu successivamente contestato da molti storiografi.[4] Le relazioni tra
Pasquale I e l'imperatore comunque, non furono mai molto cordiali, cos come Pasquale non riusc mai a conquistarsi
le simpatie della nobilt romana.
Nell'823 Pasquale ricevette Lotario I, figlio di Ludovico il Pio e della sua prima moglie Ermengarda, cui il padre
aveva assegnato nell'817 il Regno d'Italia, lo incoron ungendolo solennemente la domenica di Pasqua e gli
consegn simbolicamente una spada, simbolo di potere di amministrare la giustizia. Questa cerimonia, celebrata per
la prima volta, si afferm come diritto del papa di incoronare re ed imperatori e di farlo in Roma.[3] Lotario diede
subito esempio di esercizio di potere, accogliendo un'istanza dell'Abbazia di Farfa contro la Curia romana, accusata
di essersi indebitamente appropriata di beni dell'Abbazia, ed imponendo la restituzione alla medesima dei beni in
questione. La sentenza fu accolta con gran disappunto dal clero romano ma con gioia dalla nobilt filofranca che
interpret l'evento come un segno di incoraggiamento a ribellarsi all'autorit papale. Fu organizzata una rivolta i cui
capi erano il primicerio dei notai romani, Teodoro, gi nunzio pontificio presso la corte imperiale nell'821, e suo
genero, il nomenclator Leone.
La rivolta fu immediatamente repressa ed i due capi accecati e poi decapitati. L'evento scaten il sospetto, presso
l'imperatore, che dietro la decisione di eliminare i due ci fosse stato lo stesso Pasquale ed invi due commissari a
Roma per accertare i fatti. Il papa si proclam innocente ma si rifiut di essere sottoposto a giudizio da giudici
imperiali, accettando solo di profferire un giuramento solenne con il quale si dichiarava estraneo all'operazione di
esecuzione capitale dei due, pur considerandoli personalmente colpevoli e rei di morte. I commissari rientrarono ad
Aquisgrana e Ludovico lasci cadere la cosa. Il popolo di Roma tuttavia, essendo Pasquale deceduto poco dopo, gli
rifiut l'onore della sepoltura all'interno della Basilica di San Pietro[5] ed il suo successore, papa Eugenio II, calmatisi
gli animi, lo fece seppellire nella basilica di Santa Prassede.[6]

Opere
Fece erigere la basilica di Santa Cecilia in Trastevere, quella di Santa Prassede e la chiesa di Santa Maria in
Domnica. Fu lui a ritrovare il corpo di santa Cecilia nelle catacombe di San Callisto e farlo esumare nell'omonima
chiesa in Trastevere.[7]
Papa Pasquale dovette anche affrontare il problema delle persecuzioni iconoclaste nell'Impero bizantino, iniziate
dall'imperatore Leone V ricevendo una richiesta di aiuto da parte di Teodoro Studita, che non pot per esaudire se
non scrivendo reprimende all'imperatore. Tuttavia si adoper per trovare idonea accoglienza ai monaci greci
perseguitati ed esiliati perch contrari all'iconoclastia.[3]

Papa Pasquale I

Culto
Oggi i fedeli lo celebrano come santo l'11 febbraio.

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 270


Claudio Rendina, I papi, p. 255
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 271
Claudio Rendina, I papi, p. 256
Claudio Rendina, I papi, p. 258
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 272
A questo proposito il Liber pontificalis riporta che, quando le ricerche dei resti della Santa erano giunte ad un punto morto, tanto da far
pensare a un trafugamento da parte dei longobardi, fu proprio Santa Cecilia ad apparire in sogno al papa, indicandogli dove avrebbe trovato i
suoi resti (vedi: Claudio Rendina, I papi, p. 259)

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL),
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Ed. Newton Compton, Roma, 1990

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Pasquale I (http://www.treccani.it/enciclopedia/pasquale-i_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Scheda su San Pasquale I (http://www.santiebeati.it/dettaglio/89098) in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia
dei Santi. SantieBeati.it
Opera omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0817-0824-_Paschalis_I,_Sanctus.html)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Stefano IV

24 gennaio 817 - 11 febbraio 824

Papa Eugenio II

Controllo di autorit VIAF: 20035481 (http://viaf.org/viaf/20035481)


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Papa Eugenio II

Papa Eugenio II
Papa Eugenio II

99 papa della Chiesa cattolica


Elezione

maggio 824

Consacrazione

5 giugno 824

Fine pontificato

27 agosto 827

Predecessore

papa Pasquale I

Successore

papa Valentino

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 27 agosto 827

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Eugenio II (Roma, ... Roma, 27 agosto 827) fu il 99 Papa della Chiesa cattolica dal 5 giugno 824 alla sua morte.

Biografia
Nativo di Roma, della nobile famiglia SavelliWikipedia:Uso delle fonti, fu eletto cardinale da Leone III nel 816, col
titolo di rettore di Santa Sabina sullAventino. Nel maggio dell'anno 824 venne imposto come successore di papa
Pasquale I col fortissimo sostegno di Wala, fidato consigliere inviato dall'imperatore franco Ludovico il Pio:
l'intervento del sovrano diventa addirittura formale[1][2]. Un altro candidato, Sisinnio o Zinzinno (in latino
Zinzinnus), venne proposto dalla fazione plebea, e la presenza di Lotario, figlio di Ludovico, si rese necessaria per
mantenere l'autorit del nuovo papa. Lotario si avvantaggi di questa opportunit per combattere, tramite
l'emanazione di uno statuto noto come Constitutio romana, i molti abusi nell'amministrazione della giustizia papale,
per dare maggiore autorit ai nobili mediante la partecipazione all'elezione del pontefice, e per confermare la norma
secondo la quale nessun Papa poteva essere consacrato senza l'approvazione dell'Imperatore dei Franchi. Impose
d'altra parte ai rappresentanti dei popoli governati dalla Chiesa di prestare giuramento di fedelt al nuovo Papa,
riconoscendogli pertanto un potere sovrano, temporale, oltre quello spirituale.
Un concilio che si riun a Roma durante il pontificato di Eugenio fece passare diversi decreti che restauravano la
disciplina della Chiesa, prendevano misure per la fondazione di scuole e capitoli, e si dichiaravano a sfavore della
possibilit per i sacerdoti di indossare abiti secolari o dedicarsi ad attivit secolari. Eugenio inoltre adott diverse
misure per la cura dei poveri, delle vedove e degli orfani, e in base a ci ricevette il soprannome di "padre del
popolo".
Il 6 giugno 827 presiedette il Concilio di Mantova, diretto a risolvere i conflitti che si agitavano da molto tempo tra i
patriarchi di Aquileia e Grado, tentando inutilmente di riunificare i due patriarcati, anche per l'opposizione
dell'importanza della crescente Venezia.[3]
Eugenio mor il 27 agosto 827.

Papa Eugenio II

Note
[1] Giancarlo Zizola, Il conclave, Newton & C., Roma, 2005
[2] Ambrogio Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, PIEMME, Casale Monferrato, 2005

Bibliografia
Cesare Cant, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto. Mantova e la sua provincia. Volume quinto, Milano,
1859.

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Eugenio II (http://www.treccani.it/enciclopedia/eugenio-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0824-0827-_Eugenius_II.html)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Pasquale I

maggio 824 - 27 agosto 827

Papa Valentino

Controllo di autorit VIAF: 15126604 (http://viaf.org/viaf/15126604)


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Papa Valentino

Papa Valentino
Papa Valentino

100 papa della Chiesa cattolica


Elezione

30/31 agosto 827

Consacrazione

9/10 settembre 827

Fine pontificato

9/10 ottobre 827

Predecessore

papa Eugenio II

Successore

papa Gregorio IV

Nascita

Roma, circa 800

Morte

Roma, 9/10 ottobre 827

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Valentino Leoni (Roma, 800 Roma, 827) fu il 100 Papa della Chiesa cattolica per quaranta giorni dalla fine del
mese di agosto all'inizio di ottobre dell'827.
Era romano di nascita, figlio di Leonzio Leoni della Via Lata, di famiglia di ceto elevato. Secondo il Liber
Pontificalis, venne nominato diacono da Pasquale I. Secondo la leggenda, alla morte del suo predecessore, la nobilt
e il popolo di Roma accorsero nella chiesa dove il santo sacerdote stava pregando. Ivi una colomba, identificata
come lo Spirito Santo, acclam a gran voce: "Valentino degno della sede apostolica". Portato al Laterano, qui fu
incoronato. Ci simile alle circostanze d'elezione di Papa Fabiano. Leggende a parte, fu eletto all'unanimit da
clero, nobilt e laicato: quest'ultimo, attenendosi rigorosamente alla costituzione dell'824 di Lotario I ratificata da
Papa Eugenio II, partecip all'elezione attivamente.
Gli Annali attribuiti a Eginardo, il cronista di Carlo Magno, ci dicono che fu eletto alla fine di agosto ma, dopo la
consacrazione, regn meno di un mese, mentre, se si conta a partire dal giorno dell'elezione, stette sul soglio di Pietro
quaranta giorni, ma non ci sono state tramandate date precise, che per possono essere dedotte considerando che
Eugenio II mor il 27 agosto e Valentino tra il 9 e il 10 ottobre. Questo santo monaco mor ben presto, forse troppo
pio per quei tempi cos abietti e privi di scrupoli. Nient'altro si sa della sua storia: il Liber Pontificalis loda la sua
piet e le sue virt, ma non ci lascia alcun atto da lui compiuto.

Papa Valentino

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Valentino [2]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Valentino [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Vita Operaque dal Migne Patrologia Latina [4]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Eugenio II

agosto 827 - settembre 827

Gregorio IV

Controllo di autorit VIAF: 47119374 [5]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it


http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Valentinus?uselang=it
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ valentino_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0827-0827-_Valentinus. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 47119374

Papa Gregorio IV
Papa Gregorio IV

101 papa della Chiesa cattolica


Elezione

dicembre 827

Consacrazione 29 marzo 828


Fine pontificato 25 gennaio 844
Predecessore

papa Valentino

Successore

papa Sergio II

Nascita

Roma, ?

Morte

25 gennaio 844

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Gregorio IV (Roma, ... Roma, 25 gennaio 844) fu il 101 papa della Chiesa cattolica dal 29 marzo 828 alla sua
morte.

Papa Gregorio IV

Appartenente a una nobile famiglia romana, cardinale presbitero di San Marco, fu scelto per succedere a papa
Valentino nel dicembre 827, occasione nella quale riconobbe la supremazia dell'imperatore dei Franchi Ludovico il
Pio nella maniera pi chiara possibile. Dopo quasi quattro mesi ebbe la consacrazione, in quanto dovette aspettare
che un legato imperiale approvasse l'elezione ed egli stesso potesse giurare formalmente fedelt all'imperatore,
secondo la costituzione dell'824 di Lotario I, voluta in sguito ai tumulti per l'elezione di Papa Eugenio II.
La dipendenza del papa dal Sacro Romano imperatore si allent grazie
alle diatribe tra Ludovico il Pio e i suoi figli: Lotario, Pipino e
Ludovico il Germanico. Alla ribellione dei figli contro il padre,
Gregorio appoggi Lotario, sperando che il suo intervento avrebbe
promosso la pace, ma in pratica questa azione disturb i vescovi
francesi. La risposta di Gregorio fu di insistere sul primato del
successore di san Pietro, essendo il papa superiore all'imperatore.
I due eserciti, quello di Ludovico e quello dei suoi figli, si incontrarono
a Rothfeld o Rotfield (l'attuale Lgenfeld), nei pressi di Colmar,
nell'estate dell'833. I figli persuasero Gregorio ad andare al campo di
Ludovico e di negoziare, ma giuntovi scopr di essere stato ingannato
da Lotario. Ludovico venne abbandonato dai suoi sostenitori e
Gregorio IV (al centro) riceve da Rabanus
Maurus (a destra) il libro scritto da quest'ultimo costretto ad arrendersi senza condizioni. Venne deposto ed umiliato.
Immagine da De Laude Crucis, circa 831-840
Questa sequenza di eventi nota col nome di Campus Mendacii,
ovvero "Campo della Menzogna". Ludovico venne successivamente
restaurato. In sguito, dopo la morte di Ludovico, Gregorio cerc senza riuscirvi di mediare nel conflitto che scatur
tra i suoi tre figli.
Gregorio fece costruire una fortezza ad Ostia per contrastare la minaccia dei Saraceni. Ricevette Anscario,
missionario da lungo tempo in Danimarca, nominandolo legato per le missioni in Scandinavia e tra le popolazioni
slave.
Gregorio contribu allo sviluppo architettonico di Roma ricostruendo la Basilica di San Marco. Nell'anno 835 decret
che la festa di Ognissanti (spostata dal 13 maggio al 1 novembre da Gregorio III) diventasse festa di precetto.
Ludovico I estese la nuova festivit a tutti i territori a lui soggetti.

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Gregorio IV [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Gregorio IV [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Valentino

dicembre 827 - 25 gennaio 844

Papa Sergio II

Controllo di autorit VIAF: 231834862 [4]


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Papa Gregorio IV

10

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Gregorius_IV?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ gregorio-iv_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0827-0844-_Gregorius_IV. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 231834862

Papa Sergio II
Papa Sergio II

102 papa della Chiesa cattolica


Elezione

25 gennaio 844

Consacrazione

27 gennaio 844

Fine pontificato 27 gennaio 847


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Gregorio IV
papa Leone IV

Nascita

Roma, ?

Morte

27 gennaio 847

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Sergio II (Roma, ... Roma, 27 gennaio 847) fu il 102 papa della Chiesa cattolica dal 27 gennaio 844 alla sua
morte.

Biografia
Romano e nobile di nascita, parente stretto di Stefano IV, che lo aveva nominato suddiacono,[1] percorse la carriera
ecclesiastica di allora fino a divenire arciprete di San Silvestro. Venne eletto per acclamazione da clero, popolo e
nobilt, per succedere a papa Gregorio IV, il giorno stesso della sua morte. Contemporaneamente, una fazione
all'opposizione scelse l'arcidiacono Giovanni, anch'egli sostenuto da una parte consistente del popolo. Le milizie
riuscirono a fermare questi oppositori e Giovanni venne condannato a morte, pena che Sergio convert in esilio. A
causa di questi avvenimenti, Sergio venne consacrato pochi giorni dopo senza attendere il consenso dell'Imperatore
Lotario I, che di conseguenza invi suo figlio Ludovico II, recentemente associato al titolo regale italico, alla testa di
un'armata per punire la violazione della costituzione dell'826 (emanata a sguito dei tumulti per l'elezione di papa
Eugenio II).

Papa Sergio II
Alla fine si giunse ad un accordo pacifico, Ludovico riconobbe la sovranit del papa sui beni ecclesiastici e venne
unto ed incoronato Re d'Italia da Sergio, il quale si rifiut comunque di prestargli giuramento di fedelt, ma
riconobbe a sua volta l'esigenza che per il futuro l'elezione di un papa fosse sottoposta ad approvazione imperiale
prima della sua consacrazione.[2]
Sergio inoltre si rifiut di aderire alla richiesta di Ludovico di far prestare giuramento di fedelt a lui da parte degli
esponenti principali dell'aristocrazia romana, con la giustificazione che Ludovico non era ancora imperatore ma solo
re d'Italia. Gli diede comunque il contentino di nominare il vescovo di Metz, Drogone, che faceva parte del seguito
di Ludovico, vicario apostolico in Gallia ed in Germania.[3]
Sergio si dedic a grandi ricostruzioni, procurandosi il necessario con mezzi in qualche modo dubbi. Anziano e
malato, divenne succube del fratello Benedetto, persona senza scrupoli che lui stesso aveva nominato vescovo di
Albano. La simonia, cos, fior durante il suo regno.[4]
Nella notte tra il 24 e il 25 agosto dell'846, i pirati saraceni attaccarono Porto e Ostia, e saccheggiarono le chiese di
San Pietro e San Paolo, poste fuori dalle mura di Roma. Dalle chiese, portarono via l'altare d'argento. Passati a
Fondi, ... la distrussero, accampandosi a Gaeta secondo quanto dice Claude Fleury.Wikipedia:Uso delle fonti I
saccheggi terminarono solo grazie all'intervento del duca di Spoleto Guido I, che con l'aiuto delle milizie romane
sconfisse i saraceni a Civitavecchia, costringendoli alla fuga in mare.[5] Il popolo romano interpret l'avvenuto
saccheggio delle citt e campagne e la sottrazione sacrilega dei beni delle chiese fuori mura come una punizione
divina per le scelleratezze e la corruzione che regnavano in Roma in quel periodo.[4]
Un tardivo intervento militare di Ludovico II cacci temporaneamente i saraceni anche dal meridione d'Italia.[5]
Stefano II mor in Roma il 27 gennaio 847 e gli successe papa Leone IV. Dalla famiglia di Sergio fu eletto poi circa
quarant'anni dopo papa Adriano III.

Papa Sergio II nella fiction


Nel 2009, la figura di Sergio II stata trasposta al cinema nel film La papessa, interpretato da John Goodman.

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 280


Claudio Rendina, I papi, pp. 266-267
Claudio Rendina, I papi, p. 267
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 281
Claudio Rendina, I papi, p. 268

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990

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11

Papa Sergio II

12

Collegamenti esterni
Biografia di papa Sergio II (http://www.treccani.it/enciclopedia/sergio-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0844-0847-_Sergius_II.html)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Gregorio IV

25 gennaio 844 - 27 gennaio 847

Papa Leone IV

Controllo di autorit VIAF: 44658584 (http://viaf.org/viaf/44658584)


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Papa Leone IV
Papa Leone IV

103 papa della Chiesa cattolica


Elezione

27 gennaio 847

Consacrazione

10 aprile 847

Fine pontificato

17 luglio 855

Cardinali creati

vedi categoria

Predecessore

papa Sergio II

Successore

papa Benedetto III

Nascita

Roma, ?

Morte

17 luglio 855

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Leone IV (Roma, ... Roma, 17 luglio 855) fu il 103 papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Regn
dal 10 aprile 847 alla sua morte.

Papa Leone IV

13

Biografia
Romano di nascita, suddiacono sotto Gregorio IV, venne scelto all'unanimit per succedere a Sergio II, quand'era
cardinale arciprete. Il suo pontificato si distinse principalmente per gli sforzi nel riparare i danni fatti dai saraceni,
durante il regno del suo predecessore, a varie chiese della citt, specialmente a quelle di san Pietro e san Paolo.
Fu Leone IV che fece costruire e fortificare i sobborghi sulla riva destra del Tevere (l'odierno rione di Borgo), ancor
oggi noti come Civitas Leonina.
Leone tenne tre sinodi, uno dei quali, nell'850, si distinse per la presenza di Lodovico II, ma a parte ci furono di
poca importanza. La storia della lotta del papato contro Incmaro di Reims, che inizi durante il pontificato di Leone,
appartiene pi a Niccol I. Secondo la versione storica ed ufficiale il successore di Leone fu Benedetto III, secondo
la leggenda popolare invece fu papa Giovanni VIII, cio la Papessa Giovanna.
La celebrazione liturgica ricorre il 17 luglio.

L'incendio di Borgo
Secondo il Liber Pontificalis, Leone IV avrebbe estinto miracolosamente un incendio divampato nell'anno 847 nel
rione Borgo di Roma, vicino al Vaticano, impartendo la solenne benedizione dalla loggia della Basilica Vaticana.
Tale evento il soggetto di un affresco di Raffaello, l'Incendio di Borgo, che si trova nella "Stanza dell'Incendio" dei
Musei Vaticani.

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Leone IV

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Leone IV [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Leone IV [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Scheda su San Leone IV [3] in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei Santi. SantieBeati.it
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [4]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Sergio II

27 gennaio 847 - 17 luglio 855

Papa Benedetto III

Predecessore

Cardinale presbitero dei Santi Quattro Coronati

Successore

vacante dal 795

844 - 847

vacante fino all'853

Controllo di autorit VIAF: 37724572 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Leone IV

14

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Leo_IV. ?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ leone-iv_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 63225
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0847-0855-_Leo_IV,_Sanctus. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 37724572

Papa Benedetto III


Papa Benedetto III

104 papa della Chiesa cattolica


Elezione

luglio 855

Consacrazione

29 settembre 855

Fine pontificato

17 aprile 858

Predecessore

papa Leone IV

Successore

papa Niccol I

Nascita

Roma, ?

Morte

17 aprile 858

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Benedetto III (Roma, ... 17 aprile 858) fu il 104 papa della Chiesa cattolica da luglio 855 alla sua morte.
Benedetto godeva di stima per la sua piet e per la sua sapienza. La sua elezione avvenne in seguito al rifiuto di
Adriano, scelto inizialmente dal clero e dal popolo, mentre un gruppo di persone influenti preferiva Anastasio.
Questi ultimi disconobbero l'elezione di Benedetto e installarono Anastasio. Ad ogni modo, l'opinione popolare fu
cos forte da imporre la consacrazione di Benedetto. Gli inviati dell'Imperatore Ludovico II costrinsero Benedetto a
trattare Anastasio e i suoi sostenitori con indulgenza. Questo scisma aiut ad indebolire il potere degli imperatori sui
papi, in particolare sulla loro elezione.
Benedetto intervenne nel conflitto tra i figli di Lotario I (rispettivamente Lotario II, Ludovico II e Carlo di Provenza)
alla morte di questi. Fu attivo in altre questioni ed assunse una posizione ferma nei confronti di Costantinopoli.
Ethelwulf del Wessex e suo figlio, il futuro Alfredo il Grande, visitarono Roma durante il pontificato di Benedetto.
La leggendaria Papessa Giovanna viene di solito collocata tra il regno di Leone IV e quello di Benedetto III, anzi si
insinu che proprio Benedetto III fosse un'invenzione per coprire l'avvento al trono pontificio della Papessa.
Sennonch esistono monete con l'effigie di questo papa accanto a quella di Lotario I, morto il 29 settembre dell'anno
855. Il 7 ottobre 855, questo papa rilasci una carta diretta all'abbazia di Corvey. Si conserva anche una
corrispondenza con l'arcivescovo di Reims, dello stesso anno, cos come una lettera indirizzata ai vescovi del regno
di Carlo il Calvo. L'esistenza di Benedetto III dimostrata anche dall'atteggiamento del patriarca Fozio che cita
Benedetto come successore di Leone e non Giovanni o Giovanna. (Michael Hesemann, Die Dunkelmmer, 2007)

Papa Benedetto III

15

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Benedetto III [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Benedetto III [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone IV

luglio 855 - 17 aprile 858

Papa Niccol I

Controllo di autorit VIAF: 7741856 [4]


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Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Benedictus_III?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ benedetto-iii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0855-0858-_Benedictus_III. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 7741856

Papa Niccol I
Papa Niccol I

105 papa della Chiesa cattolica


Elezione

24 aprile 858

Consacrazione

24 aprile 858

Fine pontificato 13 novembre 867


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Benedetto III

Successore

papa Adriano II

Nascita

Roma, 820 circa

Morte

13 novembre 867

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Papa Niccol I

16

Niccol I, anche noto come San Niccol Magno ma talvolta erroneamente chiamato Papa Nicola I (Roma, ca. 800
Roma, 13 novembre 867), fu papa della Chiesa cattolica dal 24 aprile 858 alla sua morte.
105 papa, viene ricordato come un consolidatore del potere e dell'autorit papale e sostenitore del rafforzamento
dell'universalismo romano. anche riconosciuto santo e la sua memoria si ricorda nella data della sua morte

Biografia
I rapporti con l'Impero carolingio
Si rifiut di garantire l'annullamento del matrimonio di Lotario II con Teutberga, da cui Lotario non ebbe figli, in
modo che potesse sposare l'amante Waldrada, che gliene aveva dati, invece, ben tre. Quando un concilio si pronunci
in favore dell'annullamento, Niccol I dichiar il concilio deposto, i suoi messaggeri scomunicati e le sue decisioni
nulle. Nonostante la pressione dei Carolingi, che strinsero d'assedio Roma, le sue decisioni non furono modificate.

I rapporti con l'Impero bizantino


Durante il suo pontificato le relazioni con l'Impero Bizantino si inasprirono a causa del suo sostegno al patriarca
Ignazio che era stato rimosso e sostituito dal laico Fozio come Patriarca di Costantinopoli. Al di l effettivamente del
fatto che l'elezione di Fozio fosse contraria alle norme canoniche, il Papa voleva in sostanza ribadire che era a lui che
spettava decidere tutte le questioni ecclesiastiche sia in occidente sia in oriente. Egli invi dunque due emissari a
Costantinopoli, i quali tuttavia acconsentirono alla decisione di indire un concilio che decidesse della regolarit
dell'elezione. Quando quest'assemblea approv la nomina del patriarca Fozio, il Papa organizz un nuovo sinodo in
Laterano che dichiar invece Fozio deposto.
Successivamente il contrasto con Bisanzio si accentu ulteriormente, precisamente sulla questione bulgara. Infatti il
Regno bulgaro, recentemente cristianizzato, non voleva soggiacere ecclesiasticamente al patriarca di Costantinopoli
ma voleva divenire una chiesa autocefala. I bulgari si rivolsero quindi al Papa che cerc di attirare la Bulgaria
nell'orbita romana e, per un breve periodo, ci riusc.
L'imperatore di Bisanzio Michele III si scagli allora contro il Papa, contestando il primato papale, chiedendo la
revoca del giudizio verso Fozio e attaccando la chiesa occidentale, accusandola di eresia per la formula del Credo
relativa alla processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio (tema che sar poi alla base del definitivo scisma
fra cattolici e ortodossi del 1054 dopo la morte di Papa Leone IX).
Nel 867 un sinodo a Costantinopoli arriv a scomunicare Papa Niccol I.

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Niccol I [1]

Collegamenti esterni

Biografia di papa Niccol I [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani


Scheda su San Niccol I Papa [3] in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei Santi. SantieBeati.it
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [4]
The Cardinals of the Holy Roman Church [5]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto III

24 aprile 858 - 13 novembre 867

Papa Adriano II

Controllo di autorit VIAF: 142608 [6] LCCN: n84185893 [7]

Papa Niccol I

17

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Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Nicolaus_I?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ niccolo-i_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 77525
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0858-0867-_Nicholaus_I,_Magnus,_Sanctus. html
http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios853. htm
http:/ / viaf. org/ viaf/ 142608
http:/ / id. loc. gov/ authorities/ names/ n84185893

Papa Adriano II
Papa Adriano II

106 papa della Chiesa cattolica


Elezione

novembre/dicembre 867

Consacrazione 14 dicembre 867


Fine pontificato 14 dicembre 872
Predecessore
Successore

papa Niccol I
papa Giovanni VIII

Nascita

Roma, 792

Morte

Roma, 14 dicembre 872

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Adriano II (Roma, 792 14 dicembre 872) fu il 106 papa della Chiesa cattolica dall'867 alla morte.
Adriano era membro di una nobile famiglia romana e suo padre sarebbe divenuto, dopo la sua nascita, vescovo.
Adriano fu eletto in et avanzata. Era parente dei Papi Stefano IV (816-817) e Sergio II (844-847).
Nell'842, Papa Gregorio IV lo aveva nominato suddiacono e poi cardinale presbitero di San Marco. Ebbe cos tanto
prestigio in Laterano, anche grazie all'aiuto di Sergio II, e cos tanta fama per il suo animo caritatevole, che ben due
volte, nell'855 e nell'858, alla morte di Leone IV e Benedetto III, era stato eletto Papa, ma per umilt aveva sempre
rifiutato.
Alla terza elezione, accett la carica come candidato di compromesso, per porre fine alla lotta tra le diverse fazioni,
una delle quali (capeggiata da Giovanni, poi suo successore) era sostenitrice della energica politica di Papa Niccol
I. Adriano mantenne, ma con minor vigore, l'atteggiamento del predecessore Niccol Magno. Lotario II di
Lotaringia, Re di Lorena, mor nell'869, lasciando Adriano II a mediare tra i Re Franchi con l'idea di assicurare
all'Imperatore, Lodovico II, l'eredit del regno di Lorena.

Papa Adriano II

18

Fozio, patriarca di Costantinopoli, poco dopo il concilio nel quale aveva invano pronunciato la sentenza di
deposizione contro papa Niccol I, venne scacciato dal patriarcato dal nuovo imperatore di Bisanzio, Basilio il
Macedone, che gli prefer il rivale Ignazio. Il sesto concilio di Costantinopoli venne convocato per decidere su questa
questione. In questa occasione Adriano venne rappresentato da dei legati, che presiedettero alla condanna di Fozio
come eretico, ma non riuscirono a giungere ad un accordo con Ignazio sulla questione della giurisdizione sulla chiesa
bulgara.
Come il predecessore Niccol, Adriano II fu costretto a sottomettersi, per le questioni temporali, all'interferenza
dell'Imperatore Lodovico II, che lo pose sotto la sorveglianza di Arsenio, Vescovo di Orta, suo consigliere personale,
e del figlio di Arsenio, Anastasio il Bibliotecario, nominato archivista papale da Adriano. Anastasio, dodici anni
prima, alla morte di Leone IV si era fatto eleggere come Papa Anastasio III contro il neo-eletto Benedetto III.
Adriano era stato sposato in giovent, e la moglie e la figlia erano ancora in vita al momento della sua elezione. Esse
vennero fatte assassinare dal fratello di Anastasio, Eleuterio.
Adriano mor nell'872, dopo un pontificato di 5 anni.

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Adriano II [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Adriano II [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Niccol I

novembre/dicembre 867 - 14 dicembre 872

Papa Giovanni VIII

Controllo di autorit VIAF: 1996810 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Hadrianus_II?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ adriano-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0867-0872-_Hadrianus_II. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 1996810

Papa Giovanni VIII

19

Papa Giovanni VIII


Papa Giovanni VIII

107 papa della Chiesa cattolica


Elezione

14 dicembre 872

Consacrazione

14 dicembre 872

Fine pontificato

16 dicembre 882

Cardinali creati

vedi categoria

Predecessore
Successore

papa Adriano II
papa Marino I

Nascita

Roma, 820 circa

Morte

Roma, 16 dicembre 882

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Giovanni VIII (Roma, ... Roma, 16 dicembre 882) fu il 107 papa della Chiesa cattolica dal 14 dicembre 872 alla
sua morte.

Biografia
Spesso considerato come uno dei pi importanti pontefici del IX secolo, nacque a Roma. Figlio di Gundo,
arcidiacono dall'852 sotto Leone IV, era stato stretto collaboratore di Niccol Magno e sostenitore della sua energica
politica, nonch fautore della mediazione che port all'elezione del suo predecessore Adriano II. Si ispir a Gregorio
Magno e a Niccol Magno nella sua lotta per la supremazia papale. Tra le riforme realizzate durante il suo
pontificato, si ricorda particolarmente la riorganizzazione amministrativa della curia papale. Con poco aiuto da parte
dei sovrani europei, tent di allontanare dall'Italia i Saraceni, dopo che questi si erano spinti fino a Roma. In
particolare nell'846 i Saraceni, oramai stanziatisi nella cittadina di Castelvolturno a Nord di Napoli da dove facevano
regolari scorrerie nell'entroterra e sulle coste laziali, risalirono con una flottiglia armata le foci del Tevere per
raggiungere il cuore di Roma. In tale data arrivarono al porto di Porta Portese nottetempo e si accinsero ad attaccare
e saccheggiare la ricca abbazia benedettina di San Paolo fuori le mura, adiacente all'ansa del Tevere e la pi vicina
alle loro navi. Il Comandante della guarnigione riusc a sollevare una forte resistenza armata. In primis imped con
l'innalzamento delle catene attraverso il Tevere il ritorno dei Saraceni sbarcati per il saccheggio alle loro navi
impedendo loro ogni via di fuga dal Fiume.
Poi organizz la popolazione e gli uomini di guardia alla Basilica attaccando i Saraceni che non riuscirono nel loro
intento di saccheggiarla. La storia racconta (v. Araldica-Bologna) che detto Comandante (cui il Papa Giovanni VIII
gli consegno il Nome ed il titolo di "Salvatore di Roma" ed in seguito merit il grande onore di chiamare se e tutta la
progenie in "Roma")- come la citt salvata) insegu i superstiti saraceni che fuggendo lungo la via Appia cercavano
di raggiungere Castelvolturno. Ma sulla strada per Formia furono raggiunti e sterminati tutti. Da allora i "Roma"
ebbero il compito di organizzare in tutte le abbazie Benedettine le guarnigioni a difesa delle abbazie. ( Vedi

Papa Giovanni VIII

20

discendenti dei "Roma" a Montecassino, Abbazia della SS. Trinit di Cava dei Tirreni, Amalfi ect..). Tuttavia i
Saraceni ogni anno tentavano di aggredire i luoghi religiosi e pi ricchi del Centro e Nord Italia. In particolare
l'Abbazia di San Paolo fuori le Mura fu circondata da mura e da un castello (tuttora esistente) ed all'interno una
cittadella chiamata " Giovannopoli" in memoria del Papa Giovanni VIII ed il Feudo fino al mare affidato in cura e
tutela al "Salvatore di Roma" ed ai suoi discendenti.
Lo stemma di marmo bianco che sovrasta il portone d'accesso al castello ( tutt'ora ben visibile) rappresenta un
braccio armato di spada. Nei secoli successivi anche la citt di Roma (1400 circa-V. la storia di Roma del
Gregorovius) ebbe pi volte come comandante un "Roma" discendente dal Capostipite autorizzato dal Papa
Giovanni VIII a chiamarsi "ROMA" come la citt salvata. Ma i Saraceni negli anni successivi non rinunciarono ad
attaccare la cristianit in nome di Maometto. Per questo motivo, convoc nell'875 a Traetto il principe di Salerno
Guaiferio e i duchi Puleari di Amalfi, Landolfo di Capua, Docibile di Gaeta e Sergio II di Napoli, cio le principali
autorit politiche delle zone pi soggette alle invasioni ed in parte addirittura occupate dagli arabi. Fall nel suo
intento e fu costretto a pagare tributo, comperando nell'aprile dell'878 una tregua ai musulmani nella misura di
25.000 mancusi d'argento.[1].
Incit alla ribellione un vescovo, Atanasio, contro suo fratello Sergio II duca di Napoli. Atanasio cav gli occhi a
Sergio e lo mand a Roma presso papa Giovanni VIII che apprezz molto la cosa e lo mise in carcere fino alla
morte[2][3].
Giovanni difese Metodio dai suoi nemici germanici, che contestavano il suo uso della lingua slavonica nella liturgia.
Giovanni conferm il permesso di usare lo slavonico che era stato originariamente garantito da papa Adriano II, il
suo predecessore. Nell'879 riconobbe il reinsediamento di Fozio come legittimo patriarca di Costantinopoli; Fozio
era stato condannato nell'869 da Adriano II. Nell'878 Giovanni incoron Luigi II re di Francia. Incoron anche due
imperatori della dinastia carolingia: Carlo II e Carlo III. Giovanni VIII fu ucciso a Roma il 16 dicembre 882. Le
ragioni della morte non sono fornite dagli storici contemporanei, ad eccezione degli Annali di Fulda che riportano la
versione, non accettata da alcuni degli storici contemporanei[4], che sia stato assassinato dai congiunti di una
nobildonna genovese con cui il pontefice aveva rapporti carnali. I parenti avrebbero cercato di ammazzare il papa
tramite veneficio, ma, non essendoci riusciti, assoldarono proprio i pi stretti collaboratori del pontefice i quali
entrarono nottetempo nelle camere papali e lo finirono a martellate sul cranio[5]. Se si accetta per vera la storia
dell'omicidio (una sorta di delitto passionale), Giovanni VIII sarebbe stato il primo papa ad essere ucciso non per
ragioni di testimonianza alla fede, come accadr ottantadue anni dopo a Giovanni XII.

Note
[1] Michele Amari, Storia dei musulmani di Sicilia, 5 voll., Catania, R. Prampolini, 1933, I, p. 593.
[4] Da newadvent.org (http:/ / www. newadvent. org/ cathen/ 08423c. htm)

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Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


file su Papa Giovanni VIII (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Ioannes_VIII?uselang=it)

Collegamenti esterni
Biografia di papa Giovanni VIII (http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-viii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0872-0882-_Ioannes_VIII.html)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni VIII

Papa Adriano II

21
14 dicembre 872 - 16 dicembre 882

Papa Marino I

Controllo di autorit VIAF: 5725648 (http://viaf.org/viaf/5725648)


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Papa Marino I
Papa Marino I

108 papa della Chiesa cattolica


Elezione

16 dicembre 882

Incoronazione

23 dicembre 882

Fine pontificato

15 maggio 884

Cardinali creati

vedi categoria

Predecessore
Successore

papa Giovanni VIII


papa Adriano III

Nascita

Gallese, ?

Morte

15 maggio 884

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Marino I (Gallese, ... 15 maggio 884) fu il 108 papa della Chiesa cattolica dall'882 alla sua morte.
Nacque a Gallese, oggi in provincia di Viterbo. In tre occasioni distinte venne impiegato dai tre papi che lo
precedettero, come legato a Costantinopoli, la sua missione fu sempre correlata alla controversia suscitata da Fozio,
Patriarca di Costantinopoli. Succedette nel pontificato a Papa Giovanni VIII nel dicembre dell'882.
Tra i suoi primi atti come Papa, ci fu la restaurazione di Formoso come Vescovo di Porto, e l'anatemizzazione di
Fozio, mettendosi in contrasto con l'imperatore Basilio I di Bisanzio, da cui qualche anno prima era stato
imprigionato quando, in qualit di legato pontificio, aveva recato le lettere di Giovanni VIII che riabilitavano Fozio.
Marino fu uomo buono e pacificatore, cercando buoni rapporti con tutti.
Un grande dolore gli procur la notizia della distruzione di Montecassino, incendiata per la seconda volta. Mor nel
maggio dell'884, forse avvelenato. Il suo successore fu Papa Adriano III. Per molti secoli il suo nome fu mutato in
"Martino II" cos come Marino II in "Martino III" perch si pensava, a torto, che "Marino" fosse una variante di
"Martino". Infatti nel 1281 Simone de Brion, in omaggio a papa Martino I, piuttosto che chiamarsi "Martino II"
decise di chiamarsi "Martino IV".

Papa Marino I

22

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Marino I [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Marino I [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni VIII

16 dicembre 882 - 15 maggio 884

Papa Adriano III

Controllo di autorit VIAF: 66822943 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Marinus_I?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ marino-i_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0882-0884-_Marinus_I. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 66822943

Papa Adriano III


Papa Adriano III

109 papa della Chiesa cattolica


Elezione

17 maggio 884

Insediamento

17 maggio 884

Fine pontificato

luglio 885

Predecessore

papa Marino I

Successore

papa Stefano V

Nascita

Roma, ?

Morte

Spilamberto, luglio 885

Sepoltura

Abbazia di Nonantola

Adriano III, nato Agapito (Roma, ... Spilamberto, luglio 885), fu il 109 papa della Chiesa cattolica dal 17
maggio 884 alla sua morte ed venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Papa Adriano III

Biografia
Nacque a Roma da una famiglia che alcuni genealogisti vogliono imparentata con i conti di Tuscolo: figlio forse di
Benedetto magnus tusculanus dux et comes, figlio a sua volta di quell'Alberico marchio et consul tusculanus
princeps potentissimus che fu fratello di Papa Adriano I (772-795) ed antenato dei conti di Tuscolo. Pertanto Papa
Adriano sarebbe stato suo prozio, e Adriano III ossia Agapito sarebbe stato il fratello maggiore di Sergio dei Conti di
Tuscolo, ovvero Papa Sergio III (904-911).
Eletto il 17 maggio dell'884, il suo pontificato ebbe luogo in un periodo travagliato.
Il suo pontificato fu breve: nel luglio dell'885, mentre si recava alla Dieta di Worms, dopo essere stato convocato
dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo III il Grosso per stabilire la successione al Sacro Romano Impero
(che comportava la legittimazione del figlio naturale Bernardo) e per discutere del crescente potere dei Saraceni,
attraversando la Silva Wilzacarae o "Selva di Wilcazara" (corrispondente allodierna via Viazza all'interno di San
Cesario sul Panaro), fu colto da improvviso malore. Mor l'8 luglio 885; il suo corpo fu portato nell'Abbazia di
Nonantola dov' tutt'ora sepolto e venerato. Secondo il codice nonantolano Acta Sancti Silvestri il papa mor nei
pressi di Wilzacara, vecchio nome dell'odierno Comune di San Cesario, in localit Sant'Alberga - ora detta San
Bernardino (come specificato nel Martirologio Romano). Pi precisamente attesta l'"Acta Sancti Silvestri":"Lamberti
capo, vitam finivit in amplo"cio nell'ampio campo di Lamberto da cui prese il nome Spilamberto.

Culto
I motivi della sua venerazione come santo sono praticamente sconosciuti, ma divenne noto per aver aiutato la
popolazione di Roma durante una carestia. Il suo culto venne confermato nel 1891 da Papa Leone XIII e la sua
Memoria liturgica cade l'8 luglio.
Nel 1214, Papa Innocenzo III concesse all'abate di Nonantola di edificare una chiesa nel nuovo centro di Spilamberto
sorto nel 1210, che venne intitolata a Sant'Adriano III. La chiesa di Sant'Adriano III Papa nel 1314, per volere di
Papa Clemente V, con la nomina dei rettori divenne la prima chiesa parrocchiale del castello dentro le mura. Essa
rimase sotto la giurisdizione dell'abbazia di Nonantola fino al 1568, quando, per volere di Papa Pio V, fu ceduta alla
diocesi di Modena. Fra il 1713 ed il 1733, la chiesa fu abbattuta e ricostruita su progetto dell'architetto modenese
Giovanni Antonio Franchini; tra il 1885 e il 1887, venne rinnovata la facciata.

Bibliografia
A. F. Artaud de Montor, Storia dei Sommi Romani Pontefici, Societ Editrice Internazionale, Torino 1854.
A. Saba - C. Castiglioni, Storia dei Papi, UTET, Torino 1957.
G.Quatrini, Del culto a Papa S.Adriano nell'augusta Badia di Nonantola,
TEIC, Modena, 1889

G.Quatrini, Dello scambio di Papa Adriano I con S.Adriano III, venerato a Nonantola, TEIC, Modena, 1890
G.Quatrini, Del Pontificato, del culto di S.Adriano III, TEIC, Modena, 1892
G.Quatrini, Cenni storici ad uso del popolo sul Pontificato e sul culto di S.Adriano III, TEIC, Modena, 1892
G.Quatrini, Storia della chiesa parrocchiale di S.Adriano di Spilamberto, Tipografia Vaticana, 1895

23

Papa Adriano III

24

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Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Adriano III

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Biografia di papa Adriano III [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Scheda su Sant' Adriano III [3] in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei Santi. SantieBeati.it
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [4]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Marino I

17 maggio 884 - luglio 885

Papa Stefano V

Controllo di autorit VIAF: 232460265 [5]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Hadrianus_III?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ adriano-iii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 61250
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0884-0885-_Hadrianus_III,_Sanctus. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 232460265

Papa Stefano V
Papa Stefano V

110 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

luglio/agosto 885
settembre 885

Fine pontificato

14 settembre 891

Predecessore

papa Adriano III

Successore

papa Formoso

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 14 settembre 891

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Papa Stefano V

25

Stefano V o VI secondo una diversa numerazione (Roma, ... 14 settembre 891) fu il 110 papa della Chiesa
cattolica dal settembre 885 alla sua morte.
Stefano, nato a Roma da nobile famiglia, prima di diventare papa era cardinale dei SS. Quattro Coronati.
Succedette a papa Adriano III e gli succedette papa Formoso.
Nelle sue relazioni con Costantinopoli sulla questione del patriarca Fozio, ed anche nelle relazioni con la giovane
Chiesa Slavonica, persegu le politiche di papa Niccol I.
Egli riusc ad ottenere dall'imperatore bizantino Leone IV che Fozio, il quale perseguiva una politica di indipendenza
da Roma, fosse relegato in un monastero.
Il 21 febbraio 891 papa Stefano V incoron imperatore Guido III di Spoleto. Alla morte fu sepolto nell'atrio
quadriportico della Basilica Vaticana.

Bibliografia
Biagia Catanzaro, Francesco Gligora, Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI, Padova 1975, p. 98

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Biografia di papa Stefano V [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Adriano III

luglio/agosto 885 - 14 settembre 891

Papa Formoso

Controllo di autorit VIAF: 89637377 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Stephanus_V?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ stefano-v_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0885-0891-_Stephanus_VI. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 89637377

Papa Formoso

26

Papa Formoso
Papa Formoso

111 papa della Chiesa cattolica


Elezione

settembre 891

Insediamento

6 ottobre 891

Fine pontificato 4 aprile 896


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Stefano V
papa Bonifacio VI

Nascita

Ostia, 816 circa

Morte

Roma, 4 aprile 896

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Formoso (Ostia, 816 ca. Roma, 4 aprile 896) fu il 111 papa della Chiesa cattolica dall'891 alla sua morte.

Biografia
Nacque attorno all'816, probabilmente a Ostia. Divenne cardinale vescovo di Porto nell'864. Intraprese missioni
diplomatiche in Bulgaria (866-867) e Francia (869 e 872), dove persuase Carlo il Calvo, re di Francia, a farsi
incoronare dal papa.
Il re bulgaro Boris I fu cos soddisfatto di Formoso che chiese prima a papa Niccol I e poi a papa Adriano II di fare
Formoso arcivescovo metropolita di Bulgaria, ma entrambi i papi rifiutarono perch allora i canoni proibivano la
traslazione dei vescovi.
Gi nel dicembre 872, dopo la morte di Adriano II, era stato candidato alla sede papale, ma gli fu preferito
l'arcidiacono Giovanni. Formoso, a causa di complicazioni politiche, lasci Roma e la corte di papa Giovanni VIII
nell'876. Giovanni riun un primo concilio, che intim a Formoso di fare ritorno a Roma pena la scomunica, e poco
dopo un secondo concilio condann il fuggitivo in contumacia per diversi motivi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.

per aver ambito all'arcivescovado di Bulgaria;


per aver ambito allo scranno papale;
per essersi opposto all'imperatore Carlo II (Carlo il Calvo);
per aver abbandonato la sua diocesi senza il permesso del pontefice;
per aver rovinato i conventi di Roma;
per aver prestato servizio divino nonostante l'interdizione;
per aver cospirato con uomini e donne indegne per la distruzione della sede papale.

Ben sette accuse, tutte gravissime. La condanna di Formoso e di altri venne annunciata nel luglio dell'876. Nell'878,
la sentenza di scomunica venne ritirata e fu ammesso alla comunione laica, dopo che egli ebbe promesso di non fare

Papa Formoso

27

mai pi ritorno a Roma e di non esercitare mai pi le sue funzioni sacerdotali.


Il successore di Giovanni, papa Marino I, nell'883 lo reinsedi nella diocesi di Porto. Successivamente ai pontificati
di Marino, Adriano III (884-885) e Stefano V (885-891), Formoso venne eletto papa nel settembre 891, consacrato il
6 ottobre. Il fatto che fosse vescovo gi di un'altra diocesi, motivo di impossibilit ad essere eletto vescovo di Roma,
non fu mai impugnato contro di lui se non dopo la sua morte.
Formoso fu costretto ad incoronare Lamberto di Spoleto, figlio del duca Guido II di Spoleto imperatore del Sacro
Romano Impero nell'aprile 892. Quel periodo fu caratterizzato da altre importanti questioni: nell'886 a
Costantinopoli il patriarca Fozio era stato espulso e ne aveva preso il posto il vescovo Stefano I, figlio del defunto
Imperatore Basilio I, per volere del nuovo imperatore, Leone VI di Bisanzio. Ci fu una discussione tra gli arcivescovi
di Colonia e Amburgo riguardo al vescovato di Brema. Nella contesa tra Oddone, conte di Parigi e Carlo il Semplice,
per la Corona francese, Formoso si schier con Carlo.
Formoso persuase Arnulfo di Carinzia ad avanzare su Roma e liberare l'Italia. Nell'894 Arnulfo soggiog tutta la
parte a nord del Po. Guido mor nel dicembre, lasciando il figlio Lamberto a prendersi cura della madre Ageltrude,
un'avversaria dei Carolingi. Nell'autunno dell'895 Arnulfo intraprese la sua seconda campagna italiana, e nell'896
venne incoronato dal papa a Roma. Il nuovo imperatore si mosse contro Spoleto, ma venne colpito da una paralisi
mentre era in marcia e non fu in grado di continuare la campagna.

Il processo
Nell'aprile dell'896 Formoso mor. Gli successe papa Bonifacio VI, che regn solo quindici giorni.

Processo al cadavere del papa Formoso (Le pape Formose et Etienne VII, dipinto di
Jean-Paul Laurens, 1870)

Papa Stefano VI, succeduto a


Bonifacio, influenzato da Lamberto ed
Ageltrude, process Formoso nell'897,
in quello che venne chiamato il
"Sinodo del cadavere". Il cadavere di
Formoso venne dissotterrato, vestito
dei paramenti pontifici e collocato su
un trono per rispondere a tutte le
accuse che erano state avanzate da
Giovanni VIII. Il verdetto stabil che il
deceduto era stato indegno del
pontificato. Il defunto papa fu accusato
di ambizione smodata per lufficio di
pontefice e tutti i suoi atti e le sue
misure vennero annullati, e gli ordini
da lui conferiti vennero dichiarati non

validi.
Le vesti papali gli vennero strappate di dosso, le tre dita della mano destra, usate dal papa per le benedizioni, gli
vennero tagliate e con urla selvagge il cadavere fu trascinato via dalla sala ed infine fu gettato nel Tevere. Il cadavere
percorse, per tre giorni, venti miglia trascinato dalla corrente del fiume, fino ad arenarsi su una sponda presso Ostia
ove fu riconosciuto da un monaco (si dice indirizzato l da una visione del defunto pontefice)[1] e nascosto dai suoi
fedeli finch fu vivo Stefano VI. Dopo la morte di questi e la deposizione del successore Romano, il corpo nascosto
venne inumato, per la seconda volta, nella basilica di San Pietro, per volere di papa Teodoro II, che lo avrebbe posto
tra le tombe degli apostoli con una pomposa cerimonia. Ulteriori processi contro persone decedute vennero vietati.
In seguito papa Sergio III (904-911) riapprov le decisioni contro Formoso, chiedendo nuovamente la
sconsacrazione dei vescovi ordinati da Formoso. Poich per nel corso della loro attivit essi avevano conferito

Papa Formoso

28

l'ordine a molti altri ecclesiastici, ci caus una grande confusione. Successivamente la validit dell'operato di
Formoso venne ripristinata.

Note
[1] Stella Gian Antonio, Papa Formoso, un cadavere eccellente in tribunale, (5 agosto 2002) - Corriere della Sera (http:/ / archiviostorico.
corriere. it/ 2002/ agosto/ 05/ Papa_Formoso_cadavere_eccellente_tribunale_co_0_0208057518. shtml).

Bibliografia
Enciclopedia dei Papi. Vol. 2, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2000

Voci correlate
Damnatio memoriae
Esecuzione postuma

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Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


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Biografia di papa Formoso (http://www.treccani.it/enciclopedia/formoso_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0891-0896-_Formosus.html)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Stefano V

6 ottobre 891 - 4 aprile 896

Papa Bonifacio VI

Controllo di autorit VIAF: 84483881 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 84483881) LCCN: n84113739 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/n84113739)
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Papa Bonifacio VI

29

Papa Bonifacio VI
Papa Bonifacio VI

112 papa della Chiesa cattolica


Elezione

10 aprile 896

Insediamento

11 aprile 896

Fine pontificato

26 aprile 896

Predecessore

papa Formoso

Successore

papa Stefano VI

Nascita

Roma, 13 dicembre 805

Morte

Roma, 26 aprile 896

Bonifacio VI (Roma, 13 dicembre 805 Roma, 26 aprile 896) fu il 112 papa della Chiesa cattolica. Romano, figlio
di un vescovo di nome Adriano, eletto nell'aprile 896, mor dopo solo quindici giorni di pontificato: il suo il
secondo pontificato pi breve della storia, il terzo se si include quello di papa Stefano (II) durato solo quattro giorni.
La storiografia ufficiale sostiene che mor di morte naturale, per gotta. Si suppone per che sia stato messo a morte
dal suo successore Stefano VI, appartenente alla fazione tosco-spoletana. Il suo pontificato diede avvio a un periodo
di 8 anni in cui si succedettero ben nove Papi, nell'epoca pi buia della storia dei Papi.
Vi sono, inoltre, storici del Papato che considerano in realt Bonifacio VI salito al Soglio di Pietro grazie
all'appoggio ricevuto nel corso di veri e propri tumulti dagli avversari della politica filotedesca del predecessore Papa
Formoso un antipapa, per l'elezione caotica e condotta con la forza che lo port al potere. Fu fatto eleggere dal
popolo in spregio all'imperatore tedesco Arnolfo di Carinzia (896-899) e del suo governatore Faroldo, residente a
Roma, i quali avevano goduto dell'appoggio di Formoso.
Fu degradato e scomunicato due volte da Papa Giovanni VIII, forse per una condotta morale dissoluta: la prima lo
degrad da suddiacono a laico e lo scomunic; la seconda, dopo avergli tolto la scomunica, riabilitato come
suddiacono ed elevato al sacerdozio, lo scomunic di nuovo e lo depose dal sacerdozio. Giovanni VIII non lo
reintegr pi, ma plausibile che l'abbia fatto qualche successore: Marino I, Adriano III o Stefano V.
La sua elezione fu poi dichiarata nulla due anni dopo da un sinodo tenutosi a Roma nell'898, convocato da Papa
Giovanni IX, che stabil di non ripetere mai pi una simile procedura per l'elezione papale. Quasi un secolo dopo,
tuttavia, Francone di Ferruccio fu Bonifacio VII, non VI, segno che nella Chiesa fu sempre considerato, com'
ancora oggi, ufficialmente Papa, tant' che il suo ritratto a San Paolo fuori le Mura.

Papa Bonifacio VI

30

Voci correlate
Papati pi brevi

Collegamenti esterni
Biografia di Bonifacio VI [1] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Formoso

11 aprile 896 - 26 aprile 896

Papa Stefano VI

Controllo di autorit VIAF: 56967516 [3]


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Note
[1] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ bonifacio-vi_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[2] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Bonifacius_VI?uselang=it
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 56967516

Papa Stefano VI
Papa Stefano VI

113 papa della Chiesa cattolica


Elezione

maggio 896

Insediamento

22 maggio 896

Fine pontificato

14 agosto 897

Cardinali creati

vedi categoria

Predecessore
Successore

papa Bonifacio VI
papa Romano

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, ottobre 897

Stefano VI o VII secondo una diversa numerazione (Roma, ... Roma, ottobre 897) fu il 113 papa della Chiesa
cattolica dal 22 maggio 896 al 14 agosto 897.

Papa Stefano VI

31

Secondo la tradizione, sarebbe stato di origine romana e figlio di un prete di nome Giovanni. Fu nominato vescovo di
Anagni da papa Formoso, forse contro la sua volont, in quanto l'essere a capo di una diocesi implicava l'esclusione
dall'elezione a vescovo di Roma, anche se lo stesso Formoso, gi vescovo, fu eletto contro questo principio. Le
circostanze della sua elezione non sono chiare, ma venne sponsorizzato da una delle potenti famiglie romane, la Casa
di Spoleto, che all'epoca era in competizione sia per il Papato che per l'Impero. Qualche storico sospetta che la morte
precoce di Papa Bonifacio VI non fu dovuta a gotta ma a violenza per far eleggere Stefano.
Nel gennaio dell'897, Stefano VI ordin un processo per sacrilegio, chiamato poi "sinodo del cadavere" (la famosa
synodus horrenda): l'imputato fu infatti il cadavere riesumato del defunto Formoso, predecessore di Stefano VI
(prima di Bonifacio VI), ritenuto colpevole di essere salito al soglio pontificio grazie all'appoggio del partito
filogermanico, e senza rinunciare alla sua precedente sede vescovile di Porto (Ostia). Il cadavere fu spogliato degli
abiti pontificali; le dita della mano destra gli vennero amputate.
Probabili istigatori di Stefano furono i vecchi nemici di Formoso, Lamberto da Spoleto (Imperatore eletto) e sua
madre Ageltruda, che avevano ristabilito il loro prestigio a Roma verso l'inizio del 897 abbandonando le loro altre
pretese sui territori dell'Italia centrale. Il processo, con il conseguente strazio del cadavere, suscit una rivolta
popolare in tutta Roma. La rivolta si concluse con la cattura di Stefano, che venne deposto e imprigionato a Castel
Sant'Angelo, e ucciso per strangolamento nell'ottobre dello stesso anno.
Del breve pontificato di Stefano VI (appena un anno e tre mesi) si ricordano, oltre alla famigerata synodus horrenda,
soltanto le forzate dimissioni di alcuni vescovi ordinati da Formoso e la concessione di speciali privilegi ad alcune
chiese. Sul piano politico, Stefano fu coinvolto nel conflitto fra Lamberto da Spoleto e Arnolfo di Carinzia, entrambi
pretendenti alla corona del Sacro Romano Impero, senza peraltro giocare un ruolo significativo. Suo alleato e amico
fu Sergio, il vescovo di Caere (l'odierna Cerveteri).

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Biografia di papa Stefano VI [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Bonifacio VI

22 maggio 896 - agosto 897

Papa Romano

Controllo di autorit VIAF: 61907305 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Stephanus_VII?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ stefano-vi_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0896-0897-_Stephanus_VII. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 61907305

Papa Romano

32

Papa Romano
Papa Romano

114 papa della Chiesa cattolica


Elezione

agosto 897

Insediamento

agosto 897

Fine pontificato novembre 897


Predecessore

papa Stefano VI

Successore

papa Teodoro II

Nascita

Gallese, ?

Morte

?, ?

Romano (Gallese, ... ...) fu il 114 papa della Chiesa cattolica dall'agosto al novembre dell'897.
Romano, parente (forse fratello) di papa Marino I morto tredici anni prima, venne eletto per succedere al soglio
papale dopo l'omicidio di papa Stefano VI e venne deposto pochi mesi dopo da una delle fazioni che a quel tempo
disturbavanoAiuto:Chiarezza Roma. Termin i suoi giorni come monaco. La data della sua morte sconosciuta.
Della sua vita prima d'essere Papa si sa solo che fu cardinale prete con il titolo di San Pietro in Vincoli. Il cronista
Flodoard (893-966), canonico della cattedrale di Reims, ci dice che era un uomo virtuoso.

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Biografia di papa Romano [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Stefano VI

agosto 897 - novembre 897

Teodoro II

Controllo di autorit VIAF: 32352691 [4]


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Papa Romano

33

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Romanus?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ romano_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0897-0897-_Romanus. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 32352691

Papa Teodoro II
Papa Teodoro II

115 papa della Chiesa cattolica


Elezione

dicembre 897

Insediamento

dicembre 897

Fine pontificato 20 dicembre 897


Predecessore
Successore

papa Romano
papa Giovanni IX

Nascita

Roma, ?

Morte

20 dicembre 897

Teodoro II (Roma, ... 20 dicembre 897) fu il 115 papa della Chiesa cattolica per venti giorni, nel dicembre 897.
Era il figlio di Fozio, Patriarca di Costantinopoli, morto quattro anni prima. Venne ordinato sacerdote da Papa
Stefano VI (896-897); anche suo fratello Teozio fu un vescovo. Fu eletto dopo Papa Romano (897), che stette sul
soglio pontificio solo quattro mesi prima di essere deposto. Teodoro reinstaur gli ecclesiastici che erano stati
allontanati dall'uffizio da Stefano VI, riconoscendo la validit delle ordinazioni fatte da Papa Formoso (891-896).
Fece reinumare nella Basilica di San Pietro il corpo di Formoso, che era stato gettato nel Tevere a seguito del
"sinodo del cadavere" e recuperato nei pressi di Ostia (si dice in modo miracoloso) da un monaco. Alcuni voci
dissero che Teodoro mor avvelenato.

Papa Teodoro II

34

Voci correlate
I 10 pontificati pi brevi

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Biografia di Teodoro II [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Romano

dicembre 897 - 20 dicembre 897

Papa Giovanni IX

Controllo di autorit VIAF: 5284387 [3]


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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Theodorus_II?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ teodoro-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 5284387

Papa Giovanni IX
Papa Giovanni IX

116 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

dicembre 897/gennaio 898


aprile 898

Fine pontificato 26 marzo 900


Predecessore
Successore

papa Teodoro II
papa Benedetto IV

Nascita

Tivoli, ?

Morte

26 marzo 900

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Giovanni IX (Tivoli, ... 26 marzo 900) fu il 116 papa della Chiesa cattolica dall'aprile 898 alla sua morte.

Papa Giovanni IX

35

Alla morte di Teodoro II, ci furono violente lotte tra la fazione formosiana e l'antiformosiana: vinsero gli
antiformosiani, partigiani del defunto Stefano VI, che insediarono Sergio vescovo di Caere (l'odierna Cerveteri) in
quel funesto dicembre col nome di Sergio III (destinato a salire sul Soglio di Pietro solo sei anni dopo). Lo stesso
mese o il seguente il partito formosiano, aiutato da Lamberto di Spoleto, cacci Sergio ed elesse al suo posto
Giovanni, monaco benedettino nato a Tivoli, figlio di Rampoaldo. Giovanni non solo conferm il giudizio del suo
predecessore Teodoro, garantendo la sepoltura cristiana di Papa Formoso, ma, durante un concilio tenutosi a
Ravenna, decret che le registrazioni della famigerata sinodus horrenda che lo aveva condannato venissero bruciate.
Trovando, comunque, che fosse consigliabile cementare i legami tra impero e papato, Giovanni appoggi senza
esitazioni Lamberto di Spoleto, preferendolo ad Arnolfo di Carinzia. Inoltre indusse il concilio a determinare che la
consacrazione dei Papi dovesse svolgersi solo alla presenza dei legati imperiali. L'improvvisa morte di Lamberto
mand in frantumi le speranze che questa alleanza sembrava promettere. Fu sepolto in un elegante sarcofago
marmoreo nei pressi della Porta Santa nel quadriportico della Basilica Vaticana. A Giovanni successe Benedetto IV.

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Teodoro II

dicembre 897/gennaio 898 - 26 marzo 900

Papa Benedetto IV

Controllo di autorit VIAF: 20491338 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_IX?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-ix_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0898-0900-_Ioannes_IX. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 20491338

Papa Benedetto IV

36

Papa Benedetto IV
Papa Benedetto IV

117 papa della Chiesa cattolica


Elezione

maggio 900

Insediamento

giugno 900

Fine pontificato luglio 903


Predecessore
Successore

Papa Giovanni IX
Papa Leone V

Nascita

Roma, ?

Morte

luglio 903

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Benedetto IV (Roma, ... luglio 903) fu il 117 papa della Chiesa cattolica da giugno 900 alla sua morte.
Originario di Roma, figlio di un certo Mammolo, ordinato prete da Papa Formoso, successe a Giovanni IX nel
maggio 900 ma, a causa delle violente e sanguinose lotte che seguirono tra formosiani e antiformosiani, pot essere
insediato solo un mese dopo, anche se, sulle date, le fonti sono frammentarie e incerte.
Dai pochi atti rimastici di lui, sappiamo che era un formosiano, come il predecessore Giovanni, di cui segu la linea.
Infatti, sul piano pastorale, lott su pi fronti per risolvere diverse intricate questioni: il 31 agosto 900 tenne nel
Laterano un sinodo in cui conferm Argrin come vescovo di Langres, poich Papa Stefano VI, antiformosiano
convinto, tre anni prima l'aveva deposto, ma Giovanni IX, formosiano, lo aveva reintegrato. Argrin aveva ricevuto il
pallio da Formoso, e Stefano VI aveva annullato tutte le ordinazioni del predecessore, chiedendo ai presbiteri e ai
vescovi di scrivere essi stessi lettere in cui rinunciavano alle loro ordinazioni ormai invalidate. Romano, Teodoro II e
Giovanni IX invertirono questa tendenza antiformosiana assurda e nefasta, e Benedetto prosegu in questa direzione.
Scomunic formalmente gli uccisori di Folco il Venerabile, arcivescovo di Reims assassinato il 17 giugno 900, ed
esort i vescovi francesi ad aderire alla sentenza. Intervenne energicamente in favore della validit dell'elezione di
Stefano III arcivescovo di Napoli (fino all'872 arcivescovo della sede di Sorrento) dopo la morte di Atanasio II.
Difese con vigore anche Maclaceno, arcivescovo di Amasia (l'odierna Amasya in Turchia) che i Turchi (all'epoca
erroneamente confusi con i Saraceni) avevano cacciato dalla sua sede, e gli forn lettere che raccomandavano a tutti i
cristiani di assisterlo e proteggerlo.
Le cronache narrano che fosse un uomo generoso e virtuoso, ma troppo grave era il compito a cui era stato chiamato,
in un momento atroce e violento della storia d'Italia: gli Ungari a nord, i Saraceni a sud, e Roma sempre pi in balia
dell'avidit incontrollata e rapace delle famiglie e dei signorotti che si alternavano al potere con continui colpi di
mano, insanguinandola, spogliandola e umiliandola.
Benedetto era ben consapevole che, nel vuoto politico lasciato dalla morte senza eredi di Lamberto di Spoleto
(incoronato imperatore da Formoso e sostenuto da Giovanni IX), Roma non aveva n amici n alleati. A Lamberto
era succeduto Arnolfo di Carinzia (anch'egli incoronato da Formoso dopo aver spodestato Lamberto, ma non

Papa Benedetto IV

37

sostenuto da Giovanni IX che dichiar nulla la sua elezione e appoggi Lamberto) che mor pure lui
prematuramente. Benedetto pens che Berengario I, gi re d'Italia dall'888, avrebbe potuto prendere il posto di
Arnolfo, ma questi, dopo essere gi stato disastrosamente sconfitto dagli Ungari nell'899, fu sconfitto pi volte pure
da Ludovico di Provenza, nipote di Ludovico il Giovane. Benedetto cerc, allora, riparo a tutto questo sfacelo
conferendo il titolo e la corona di imperatore a Ludovico di Provenza, nel febbraio 901. Ma Ludovico, dopo
l'incoronazione, se ne torn in Germania, sconfitto in battaglia proprio da Berengario che, inaspettatamente, riprese il
sopravvento e capovolse la situazione. Lo batt e gli fece giurare di non tornare mai pi in Italia. Cos Ludovico fu
costretto a ritornare a casa, oltre le Alpi. Il papa si rese conto del suo grave errore di giudizio e di come avrebbe fatto
meglio a incoronare Berengario. Lui e Roma rimasero soli e indifesi di fronte alle prepotenze di un nuovo
personaggio, Teofilatto (863-925) con sua moglie Teodora (+916) e sua figlia Marozia (+955).
Ludovico aveva nominato iudices di Roma, nel 901, i pi illustri maggiorenti della citt, tra cui Teofilatto e
Crescenzio I, capostipite dei Crescenzi; i membri di queste due famiglie monopolizzeranno sia la citt sia il papato
negli anni a venire. Roma raggiunse il livello pi basso di degrado e corruzione. Benedetto mor amareggiato nel
903, non essendo riuscito a contrastare tali avversit. Per questo motivo gli storici fanno risalire al suo pontificato il
periodo detto "et tenebrosa", cui segu la Pornocrazia con Papa Sergio III nel 904. Si sostenuto che Benedetto fu
fatto assassinare proprio da Berengario, ma non vi sono testimonianze dell'epoca a sostegno di tale tesi. Il cronista
Flodoard (893-966), canonico della cattedrale di Reims, lo elogi per la sua generosit verso i poveri.
Benedetto IV venne sepolto di fronte la Basilica di San Pietro, presso la porta di Guido.

Bibliografia
O. Bertolini, BENEDETTO IV, papa [1]. In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. VIII, Roma: Istituto della
Enciclopedia italiana, 1966

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Benedetto IV [2]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Benedetto IV [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [4]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni IX

gennaio 900 - luglio 903

Papa Leone V

Controllo di autorit VIAF: 66822666 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Benedetto IV

38

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ papa-benedetto-iv_%28Dizionario-Biografico%29/


http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Benedictus_IV?uselang=it
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ benedetto-iv_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0900-0903-_Benedictus_IV. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 66822666

Papa Leone V
Papa Leone V

118 papa della Chiesa cattolica


Elezione

agosto 903

Insediamento

agosto 903

Fine pontificato settembre 903/29 gennaio 904


Predecessore
Successore

papa Benedetto IV
papa Sergio III

Nascita

Ardea, ?

Morte

Roma, settembre 903/primi mesi del 904

Leone V (Ardea, ... Roma, settembre/post dicembre 903) fu il 118 papa della Chiesa cattolica per circa 30 giorni,
dall'agosto al settembre del 903.
Nativo di Ardea (37 km a sud di Roma) e parroco a Priapi, cittadina vicina Roma, venne eletto come successore di
Benedetto IV quand'era solo sacerdote, n vescovo n cardinale; inusuale, per l'epoca, la scelta di un candidato che
non solo non era ad alti livelli della gerarchia ecclesiale, ma per di pi nemmeno del clero romano: ci si pu
interpretare come il fatto che le parti, non potendosi mettere d'accordo su un candidato romano, ne scelsero uno di
cui fosse nota l'alta reputazione. Inoltre, probabilmente era del partito formosiano. Il pontificato di Leone si svolse
nel periodo pi buio della storia papale, alla vigilia della Pornocrazia Romana. Del suo pontificato sappiamo solo che
esent i canonici di Bologna dal pagamento delle tasse. A settembre fu deposto dal cardinale prete Cristoforo che,
dicono talune fonti, era suo direttore spirituale.

La deposizione
Quale fu il motivo che spinse Cristoforo a deporre Leone, oltre all'ambizione, non chiaro. Alcuni storici
suppongono che Cristoforo fosse formosiano tanto quanto Leone e che vi fosse stato uno scisma nel loro partito
perch non si accettava che un non-romano ne fosse a capo; altri identificano Cristoforo con un omonimo
scomunicato ed esiliato da Papa Giovanni IX perch organizz, assieme a Papa Stefano VI e al vescovo Sergio
(futuro Papa Sergio III), la tremenda e nefasta Synodus Horrenda, per cui si tratterebbe di una rivincita degli

Papa Leone V
anti-formosiani contro i loro avversari.

La morte
Altre fonti dicono che venne assassinato, presumibilmente strangolato, dallo stesso Cristoforo (alcune fonti dicono
nello stesso settembre, altre a novembre, altre il 6 dicembre), che a sua volta forse fu giustiziato da Papa Sergio III
nel 904. Una versione per, narrata dallo scrittore Eugenio Vulgario (887-928) forse per denigrare Sergio III suo
acerrimo nemico, sostiene che egli sarebbe morto (dopo l'incoronazione di Sergio, o in gennaio o mesi dopo) assieme
a Cristoforo, assassinati da Sergio che li avrebbe messi nella stessa cella: a quanto pare Sergio, impietosito dalle loro
condizioni miserevoli, li avrebbe fatti uccidere insieme per porre fine alle loro sofferenze. Un altro scrittore
dell'epoca, Ausilio di Napoli (870-930), conferma tale versione, oltre a dirci che Leone era una persona ammirevole
e santa. Non si sa per certo se questa versione sia vera o no; non da escludere, in quanto Eugenio e Ausilio,
contemporanei, vissero durante quegli eventi. anche vero, per, che erano formosiani convinti e ci potrebbe averli
indotti a dar credito a una diceria che, seppur falsa, aveva il merito di dar di Sergio, acerrimo nemico di Formoso,
un'immagine terribile. Ermanno il contratto, invece, vissuto un secolo dopo Eugenio e Ausilio, dice che Leone V fu
ucciso da Cristoforo e che quest'ultimo, dopo l'elezione di Sergio, visse i suoi ultimi giorni come monaco fino al 906.
Se Leone V era ancora vivo nel 904 e fu ucciso assieme a Cristoforo, significa che Sergio voleva eliminare non solo
colui (Cristoforo) che aveva appena occupato il trono (nonostante fosse, forse, suo antico alleato anti-formosiano) a
cui ambiva dal dicembre 897 quando lott contro Giovanni IX, ma anche colui (Leone) che poteva realmente
reclamarlo come suo legittimo; oggi, questa versione dei fatti ritenuta vera da pi storici. Alcuni storici fanno
terminare il pontificato di Leone V non con la deposizione di settembre, ma con l'incoronazione di Sergio il 29
gennaio 904, ritenendo che in quella data Leone fosse ancora vivo. A San Paolo Fuori le Mura, in mezzo al
medaglione con il ritratto di Leone V e a quello di Sergio III, c' quello di Cristoforo. Considerato Antipapa mentre
visse, fu riconosciuto un secolo dopo la sua morte come Papa legittimo e come successore di Leone V, fino ai primi
anni del XX secolo.

Curiosit
Una leggenda francese e bretone dell'XI secolo identificava Leone V con San Tudwal, monaco bretone morto il 30
novembre 564 e patrono di Trguier. Secondo la leggenda, Tudwal, recatosi a Roma per ricevere udienza dal papa,
trov il seggio vacante perch nel frattempo il pontefice era morto; clero, nobilt e popolo erano occupati
nell'elezione e, al suo arrivo, accadde un miracolo (qualcosa di simile a quanto successo ai papi Fabiano e Valentino)
che fece cadere su di lui la scelta. Da allora Tudwal assunse il nome di "Leone il Bretone" ("Leo Britigena"). La
leggenda probabilmente ha origine nella errata traduzione di "Pabu", titolo tipico di molti santi bretoni, con "Papa", e
nel fatto che Tudwal era soprannominato "il leone bretone".

39

Papa Leone V

40

Bibliografia
Eamon Duffy, "La grande storia dei Papi", 1997
John D. Kelly, "Dizionario illustrato dei Papi", 1986
Claudio Rendina, "I Papi, storia e segreti", 1982

Altri progetti

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Biografia di papa Leone V [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto IV

agosto 903 - settembre 903/29 gennaio 904

Papa Sergio III

Controllo di autorit VIAF: 52047195 [3]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Leo_V?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ leone-v_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 52047195

Papa Sergio III

41

Papa Sergio III


Papa Sergio III

119 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

gennaio 904
29 gennaio 904

Fine pontificato 14 aprile 911


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Leone V
papa Anastasio III

Nascita

Roma, 870 circa

Morte

14 aprile 911

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Sergio III (Roma, 870 circa 14 aprile 911) fu il 119 papa della Chiesa cattolica dal 904 alla sua morte.
Romano di nascita, apparteneva alla potente famiglia dei conti di Tuscolo, era forse figlio di Benedetto magnus
tusculanus dux et comes e fratello di papa Adriano III (morto diciannove anni prima) e di Teofilatto I. Si presume
che l'ipotizzato padre di Adriano III, Sergio III e Teofilatto I, cio Benedetto Conte di Tuscolo, fosse discendente
diretto di Alberico, fratello di papa Adriano I, ma nulla certo, neanche che Adriano, Sergio e Teofilatto fossero
fratelli o, piuttosto, cugini.

Prima di diventare papa


Ordinato diacono da papa Stefano V, fu nominato vescovo di Caere (l'attuale Cerveteri) da papa Formoso contro la
sua volont: Sergio ambiva a divenire papa, e il papato era precluso a chi era gi vescovo di un'altra diocesi; divenne
perci strenuo sostenitore di papa Stefano VI e degli antiformosiani, tanto che partecip attivamente al famoso
"Sinodo del cadavere". Nel dicembre 897, dopo la morte di papa Teodoro II, aveva provato a farsi eleggere papa, ma
era stato cacciato e, poco dopo, fu eletto papa Giovanni IX. Esattamente sei anni dopo, ottenne il trono pontificio
tanto agognato.

Papa Sergio III

42

Il pontificato
Successe a Papa Leone V in circostanze particolari e violente, e il suo pontificato, per quanto si sa, fu rimarcabile
solo per l'ascesa della pornocrazia di Teodora (?-916) e delle sue figlie Marozia (?-955) e Teodora II (?-950). Dat il
suo papato dal dicembre 897 e consider suo predecessore solo Teodoro II, ritenendo tutti gli altri (Giovanni IX,
Benedetto IV, Leone V, Cristoforo) usurpatori. Unica grande opera rimastaci di lui, il restauro del palazzo del
Laterano, che era stato danneggiato da un terremoto nell'896 (evento che fu visto come sdegno di Dio contro Stefano
VI per il "Sinodo del cadavere"). Nel gennaio 904, saputa la crisi violenta che in quel momento insanguinava Roma,
Sergio entr in citt con un contingente armato datogli da Alberico I di Spoleto, spodest l'Antipapa Cristoforo (il
quale aveva a sua volta spodestato Leone V) e si fece eleggere per la seconda volta Papa. Non si sa se fece uccidere
sia Leone V che Cristoforo, suoi prigionieri, o se fece uccidere solo Cristoforo (dato che Leone V forse era gi
morto) o ancora se fece rinchiudere in monastero solo Leone o solo Cristoforo o entrambi. Su questo le principali
fonti, Eugenio Vulgario (887-928), Ausilio di Napoli (870-930) (contemporanei e tra loro concordi) ed Ermanno il
contratto (vissuto un secolo dopo) sono discordi.
Sergio fu anche noto per aver riaffermato le decisioni prese contro Formoso nel "Sinodo del cadavere" (ribaltando le
decisioni di Giovanni IX nei due sinodi romano e ravennate dell'898) e per far porre una nota di lode sulla pietra
tombale di Stefano VI. Sergio dichiar che le ordinazioni conferite da Formoso non erano valide e richiese a tutti i
Vescovi ordinati da Formoso di essere ri-ordinati. Per, in quegli anni, i vescovi coinvolti avevano ordinato a loro
volta diversi altri ecclesiastici: questo atto di Sergio provoc una confusione terribile nel clero e perci non venne
mantenuto dopo la sua morte. Si dice che mor avvelenato per volere della giovane amante Marozia, che si era
stancata di lui.
Sergio non fu ben considerato dopo la morte: venne visto come un assassino ed un uomo immorale. Il suo
successore, Anastasio, taluni storici ipotizzano che fosse un suo figlio illegittimo avuto molti anni prima di divenire
papa, e che egli impose come successore alla sua morte.
Un figlio illegittimo avuto da Marozia, questo storicamente pi certo, sal anni dopo al soglio pontificio come Papa
Giovanni XI.

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Biografia di papa Sergio III [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone V

gennaio 904 - 14 aprile 911

Papa Anastasio III

Controllo di autorit VIAF: 56967920 [4]


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Papa Sergio III

43

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Sergius_III?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ sergio-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0904-0911-_Sergius_III. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 56967920

Papa Anastasio III


Papa Anastasio III

120 papa della Chiesa cattolica


Elezione

aprile 911

Insediamento

aprile 911

Fine pontificato giugno 913


Predecessore
Successore

papa Sergio III


papa Lando

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, giugno 913

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Anastasio III (Roma, ... Roma, agosto 913) fu il 120 papa della Chiesa cattolica dal 911 alla sua morte.
Nacque e visse a Roma. Figlio di un certo Luciano, si suppone che sia stato il figlio del predecessore, Sergio III, ma
questa voce potrebbe confonderlo con l'altro Papa di cui si sa che fu quasi certamente figlio di Sergio e Marozia,
Giovanni XI. Non si ricorda praticamente niente di lui. Il suo pontificato cadde nel periodo in cui la citt di Roma era
controllata dalle famiglie di nobili e aristocratici. Il cronista Flodoardo (893-966) lo lod per la mitezza del suo
governo, forse segno che esso era mite e mansueto strumento nelle mani di Teodora I (+916) - madre di Marozia e
Teodora II - e suo marito Teofilatto I (+920), e che non prese molte decisioni di sua iniziativa. Confer il pallio a
Ragimberto, vescovo di Vercelli, e concesse privilegi al vescovo di Pavia su richiesta del re d'Italia Berengario I
(888-924). Dato che sia Vercelli che Pavia erano importanti citt dei domini di Berengario, ci fa pensare che egli e
il Papa abbiano cercato di intrattenere amichevolmente dei buoni rapporti. Nel 912 Anastasio III ricevette una lettera
da Nicola I il Mistico, appena reintegrato nella carica di Patriarca di Costantinopoli (912-925). In questa lettera
Nicola I deplorava sia l'approvazione concessa da Sergio III nel 906 al quinto matrimonio dell'imperatore Leone VI
(886-912) sia il comportamento tenuto dagli inviati di Sergio in tale occasione, ed esigeva riparazioni. Non sappiamo
cosa rispose Anastasio III, ma la risposta dev'essere stata negativa o comunque insoddisfacente, perch il patriarca
tolse il nome del Papa dai dittici e si produsse una profonda frattura tra Roma e Costantinopoli.

Papa Anastasio III

44

Riferimenti storici
Teofilatto I, gi parente di tre Papi (Adriano I, Adriano III e Sergio III), fu il capostipite di quella famiglia, poi
denominata "Conti di Tuscolo" o "Tuscolani", che avrebbe dato molti Papi alla cristianit, come Teofilatto II e
Teofilatto III, che divennero rispettivamente i Papi Benedetto VIII (1012-1024) e Benedetto IX (1032-1044).

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Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [2]
Biografia di papa Anastasio III [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Sergio III

aprile 911 - giugno 913

Papa Lando

Controllo di autorit VIAF: 69286144 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Anastasius_III?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0911-0913-_Anastasius_III. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ anastasio-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)
http:/ / viaf. org/ viaf/ 69286144

Papa Lando

45

Papa Lando
Papa Lando

121 papa della Chiesa cattolica


Elezione

luglio 913

Insediamento

luglio 913

Fine pontificato marzo 914


Predecessore

papa Anastasio III

Successore

papa Giovanni X

Nascita

Sabina, ?

Morte

marzo 914

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Lando, o Landone (... febbraio o marzo 914), fu il 121 papa della Chiesa cattolica dall'agosto 913 alla sua morte.
Successore di Anastasio III, figlio di Taino, fu eletto al soglio pontificio tra il mese di luglio e quello di agosto
dell'anno 913 e mor solo sei mesi e dieci giorni dopo, a febbraio o marzo del 914. Poco si conosce della sua vita e
del suo pontificato, tranne il fatto che fu totalmente succube del console romano Teofilatto I, sua moglie Teodora I, e
della loro famiglia, i Conti di Tuscolo.
Lando fu per oltre dieci secoli l'ultimo papa, fino a Giovanni Paolo I (che comunque abbin nomi gi portati) nel
1978 e Papa Francesco nel 2013, ad utilizzare un nome pontificale non posseduto gi da qualche predecessore (che
nel suo caso era il nome di nascita): per oltre mille anni tutti i successori scelsero, o comunque utilizzarono, nomi gi
coniati in passato.

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Biografia di papa Landone [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Anastasio III

agosto 913 - marzo 914

Papa Giovanni X

Controllo di autorit VIAF: 10203492 [3]


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Portale Cattolicesimo

Papa Lando

46

Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Lando_(pope)?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ landone_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 10203492

Papa Giovanni X
Papa Giovanni X

122 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

febbraio/marzo 914
marzo 914

Fine pontificato maggio 928


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Lando
papa Leone VI

Nascita

Tossignano, 860 circa

Morte

Roma, 929

Giovanni X (Tossignano, 860 ca. Roma, 929) fu il 122 papa della Chiesa cattolica dal 914 al maggio 928.

La sua vita prima di diventare papa


Nato a Tossignano, nelle colline sopra Imola, complet il diaconato a Bologna per poi diventare procuratore
dell'arcivescovo di Ravenna, Pietro V[1]. Giovanni soggiorn spesso a Roma come legato di Pietro V. Fu in queste
circostanze che strinse rapporti con l'aristocrazia romana, in particolare con Teofilatto dei Conti di Tuscolo.
Papa Sergio III lo nomin vescovo di Bologna ma, prima di essere consacrato, fu chiamato, nel luglio 905, alla sede
di Ravenna, che si era resa vacante. Giovanni tenne l'arcidiocesi fino al 910. Nel 914 sal al soglio pontificio.
All'epoca un decreto conciliare proibiva a chi era gi vescovo di diventare papa, ma il volere del console di Roma
Teofilatto, capo della nobilt dell'Urbe, prevalse sulla forza della legge. Erano 150 anni che non veniva eletto un
papa nato fuori Roma.

Papa Giovanni X

Il pontificato
Le alleanze con i principali nobili italiani
Nonostante l'appoggio dellaristocrazia fosse risultato determinante per la sua elezione, Giovanni X non fu un
pontefice fantoccio. Anzi, egli fu lultimo Papa a far valere il suo potere anche sulla nobilt romana, prima di una
lunga serie di pontefici cortigiani. Giovanni credette nella necessit che l'autorit spirituale e temporale si dessero
reciproco appoggio contro l'anarchia feudale. Una delle sue prime decisioni politiche fu quella di stringere
unalleanza con Alberico I, Marchese di Camerino, allora dominus del Ducato di Spoleto e dell'intera Italia centrale.
Giovanni X, gi forte dellalleanza con laristocrazia romana, portava cos dalla sua parte anche uno dei nobili pi
potenti della penisola.
Per affermare invece lindipendenza del suo potere dallaristocrazia, volle ripristinare lautorit imperiale.
Formalmente la carica apparteneva al provenzale Ludovico III (887-928), ma egli non aveva pi alcuna autorit
sullItalia e sulla Chiesa. Il Papa diede quindi la corona imperiale a Berengario I (850 ca. - 924), Re d'Italia dall'888,
richiamandolo da un esilio in Friuli che durava da ben 15 anni (900-915). Lincoronazione avvenne nei primi giorni
di dicembre del 915.

La difesa dell'Italia e della cristianit contro i Saraceni


Se la situazione allinterno del Regnum Italiae poteva dirsi sotto controllo, non era cos al di l dei suoi confini. Da
oriente avanzavano minacciosi gli Ungari e da nord erano frequenti le incursioni dei Vichinghi. Ma il pericolo
maggiore erano i musumani Saraceni, che con i loro continui assalti alle citt costiere della penisola erano
progressivamente penetrati all'interno, minacciando di attaccare prima o poi il cuore stesso della cristianit: l'Urbe.
Intorno al 900 i Saraceni avevano fondato una colonia sul fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, vero e
proprio avamposto militare da cui facevano partire gli assalti contro le citt italiane.
Giovanni X, con unabile azione diplomatica, riusc a riunire le forze dei vari principati italiani contro i Saraceni,
unificando sotto ununica armata lesercito pontificio, le milizie dei Ducati del Centro-sud (Spoleto, Gaeta, Napoli,
Salerno e Benevento) e la flotta bizantina. La Lega cristiana respinse lesercito saraceno fuori dalla Sabina e dalla
Campania e lo sconfisse definitivamente sulle rive del Garigliano nel giugno 915 (Battaglia del Garigliano,
ottenendo una vittoria talmente netta da scongiurare definitivamente le mire degli arabi sulla penisola italiana.

Giovanni perde lo scontro con Marozia


Passato il pericolo esterno, Giovanni X riusc a mantenere la pace interna per quasi dieci anni, finch Alberico I di
Spoleto, nel frattempo creato console romano, tent il colpo decisivo per la conquista del potere. Il momento per lui
propizio arriv nel 924, quando Berengario fu assassinato dagli Ungari, che avevano invaso il nord dItalia. Alberico
riusc ad impadronirsi di Roma e ad imporre la sua autorit, ma in breve tempo Giovanni X si riorganizz e lo
costrinse alla fuga. Alberico si rifugi ad Orte, ma qui fu assalito e ucciso dai popolani, sobillati da uomini fedeli al
Papa.
Nel frattempo erano per morti anche i principali alleati del Papa nell'aristocrazia romana, Teofilatto e Teodora,
mentre il nuovo re dItalia, Ugo di Provenza ( 947/48), era stato scelto dai principi elettori senza chiedere l'assenso
papale. Giovanni X ora non aveva nessun alleato su cui poter contare. Cos, nomin il fratello Pietro Console
dellUrbe e Duca di Spoleto. La sua principale avversaria era la vedova di Alberico, Marozia, che nel 924 o 925 si
era risposata con il Duca di Toscana, Guido (fratello di Ugo di Provenza), il quale disponeva di un proprio esercito.
Giovanni X tent come prima cosa di venire incontro a Ugo di Provenza. Nel 926, dopo l'elezione di Pavia, Re e
Papa s'incontrarono a Mantova, per discutere sulla situazione politica italiana e in merito all'elezione imperiale di
Ugo. Giovanni X prospett a Ugo il conferimento della corona imperiale [2].

47

Papa Giovanni X

48

Per circa un anno la situazione politica rimase stabile. Nel dicembre 927 Marozia e il Duca di Toscana assaltarono la
residenza papale, il Laterano. Pietro, fratello di Giovanni, si rifugi a Orte. Il Papa non pot fare altro che chiamare
in aiuto gli Ungari, ma furono sconfitti a Orte. Pietro fugg di nuovo, verso Roma, ma cos facendo firm la propria
fine: mor durante lassalto.
Giovanni rimase solo. Il papa non aveva pi alleati. Passarono pochi mesi e, nel maggio 928, fu arrestato.
Per ordine di Marozia, Giovanni fu deposto dal soglio pontificio e venne rinchiuso in Castel SantAngelo. L'anno
dopo l'elezione di un nuovo pontefice, mor in carcere (forse per avvelenamento) tra il maggio e il luglio del 929.

Dissero di lui
Liutprando da Cremona scrisse che Giovanni fu fatto papa perch era diventato l'amante di Teodora, moglie di
Teofilatto, il console di Roma, conosciuta in uno dei suoi viaggi di lavoro verso l'Urbe, la quale riusc pertanto ad
averlo vicino a s. Ma Liutprando fu avversario del papa e tali notizie sono assai probabilmente una sua invenzione
maligna.

Voci correlate
Battaglia del Garigliano
Castelforte

Note
[1] L'arcidiocesi di Ravenna all'epoca era pi importante della diocesi di Bologna. Era diverso il peso politico delle due citt. Ravenna era stata
capitale dell'Impero romano e sede dell'Esarcato bizantino.
[2] Secondo alcuni storici, le trattative si conclusero con la stipula di un patto. Per non c' traccia di documenti scritti comprovanti l'accordo.

Bibliografia
Antica
Liutprando da Cremona, Antapodosis;
(anonimo X secolo), Invectiva in Romam.
Contemporanea
Enciclopedia dei Papi. Vol. 2, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Treccani, 2000.

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01_01_0914-0928-_Ioannes_X.html)
Biografia di papa Giovanni X (http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-x_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Lando

febbraio/marzo 914 - maggio 928

Papa Leone VI

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Papa Giovanni X

49

Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Leone VI
Papa Leone VI

123 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

maggio 928
maggio/giugno 928

Fine pontificato dicembre 928


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Giovanni X

Successore

papa Stefano VII

Nascita

Roma, ?

Morte

dicembre 928

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Leone VI (Roma, ... dicembre 928) fu il 123 papa della Chiesa cattolica dal giugno 928 alla sua morte, mentre il
suo immediato predecessore era ancora vivo ed incarcerato a Roma.

Origini
Era di origine italiana e probabilmente romana, ma le fonti sono molto avare di notizie e gran parte di esse sono
frutto di ipotesi successive al periodo e talvolta neppure fondate[1]. Di nobile famiglia, suo padre era il giurista
Cristoforo: un Cristoforo giurista viene citato ai tempi di Papa Giovanni VIII come avverso al vescovo (poi Papa)
Formoso, ma non si ha la certezza che fosse la stessa persona. In et avanzata, ma non si sa quanto, dopo essere stato
cardinale di Santa Susanna venne eletto papa tra maggio e giugno 928. Si sa che il pontificato dur circa sette mesi
ma, essendo incerta la data d'inizio, anche quella di morte non precisa.

Il contesto politico
Nell'elezione al papato certamente[2] influ Marozia, che, dopo la morte dei genitori Teofilatto dei Conti di Tuscolo e
Teodora, aveva assunto il titolo di senatrice e patrizia e di fatto governava Roma sia grazie a varie alleanze con la
nobilt sia grazie ai suoi matrimoni con sovrani e pretendenti al trono. Il primo marito Alberico marchese di Spoleto
le era morto nel 925: nel 928 spos il marchese Guido di Toscana e tramite i suoi soldati organizz una rivolta contro
Papa Giovanni X.

Papa Leone VI
Giovanni X aveva raggiunto una notevole indipendenza dal potere della nobilt romana tramite una saggia politica di
alleanze, culminata con la nomina del proprio fratello Pietro a marchese di Spoleto da parte del re d'Italia Ugo di
Provenza. Marozia nel Natale del 927 era riuscita a far uccidere il marchese Pietro in Laterano durante la messa e
pochi mesi dopo, grazie ad un'ulteriore sollevazione, costrinse Giovanni X a rinunciare al pontificato, venendo di
fatto deposto. Marozia lo fece rinchiudere subito nelle prigioni di Castel Sant'Angelo.
Stante vacante il soglio, Marozia present il cardinale di Santa Susanna come il candidato dello stesso Giovanni X,
dal quale fu designato - disse - in punto di morte; Giovanni X in realt godeva buona salute, per quanto la situazione
lo consentisse, e sarebbe vissuto fino all'anno seguente, vedendo intronizzati due suoi successori.

Il pontificato
Marozia consider sia Leone VI che il suo successore Stefano VII come papi di transizione, nell'attesa di poter fare
eleggere pontefice il proprio figlio illegittimo, Giovanni, avuto, secondo la tradizione, da Papa Sergio III: Leone,
probabilmente conscio della propria debolezza, non pare aver compiuto atti rilevanti contro il potere
dell'aristocrazia[3]. Si disse che, pur essendo gi in et molto avanzata, fosse amante di Marozia, come gi lo era
stato papa Sergio, ma ci non pu essere provato. Del suo breve pontificato non rimangono documenti diretti, fatta
eccezion per una lettera[4] inviata ad alcuni vescovi della Dalmazia e della Croazia con cui li invitava a sottostare
all'arcivescovo Giovanni di Spalato, cui egli aveva conferito il pallio, e ricordava loro di contentarsi dei territori delle
loro diocesi e di permettere al vescovo Gregorio di amministrare la chiesa di Scardona. La situazione in quella zona
era gi stata affrontata da Giovanni X, ma la lettera non si discosta comunque da similari inviate da altri pontefici
nello stesso periodo in caso di simili situazioni[5].
Quanto il pontificato di Leone VI fosse poco rilevante anche agli occhi dei suoi contemporanei si pu desumerlo dal
fatto che Liutprando da Cremona, nella sua Antapodosis, a Giovanni X fa seguire immediatamente Giovanni XI,
omettendo sia Leone che Stefano VII.
Leone VI mor nel dicembre, dopo appena sette mesi di papato, e fu sepolto nella Basilica di San Pietro.

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

Ambrogio M. Piazzoni in Enriclopedia dei Papi voll. II, pg 68


Ambrogio M. Piazzoni in Enriclopedia dei Papi voll. II, pg 68
Ambrogio M. Piazzoni in Enciclopedia dei Papi, vol. II, p. 69
Regesta Pontificum Romanorum, nr 3579
Ambrogio M. Piazzoni in Enciclopedia dei Papi, vol. II, p. 69

Bibliografia
Ambrogio M. Piazzoni, Enciclopedia dei Papi, Istituto della Enciclopedia Italiana (3 voll.), Roma 2000

50

Papa Leone VI

51

Voci correlate
Conti di Tuscolo

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01_01_0928-0929-_Leo_VI.html)
Biografia di papa Leone VI (http://www.treccani.it/enciclopedia/leone-vi_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni X

maggio 928 - dicembre 928

Papa Stefano VII

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Papa Stefano VII


Papa Stefano VII

124 papa della Chiesa cattolica


Elezione

dicembre 928

Insediamento

dicembre 928

Fine pontificato 15 marzo 931


Predecessore
Successore

papa Leone VI
papa Giovanni XI

Nascita

Roma, ?

Morte

15 marzo 931

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Stefano VII o VIII secondo una diversa numerazione (Roma, ... 15 marzo 931) fu il 124 papa della Chiesa
cattolica dal 928 alla sua morte.

Papa Stefano VII

52

Figlio di Teudemondo, Stefano VII era di origine romana, forse della famiglia Gabrielli. Durante il suo pontificato,
appena due anni e tre mesi, sub notevolmente l'influenza di Marozia che ebbe concesso da lui il titolo di "senatrice
dei Romani". Non si conosce alcun suo atto, segno forse della sua debolezza al pari del predecessore Leone VI. Fu
durante il suo papato che l'ex-papa Giovanni X, deposto da Marozia, mor. Forse Stefano mor di morte violenta.
sepolto nella basilica di San Pietro in Vaticano.

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone VI

dicembre 928 - 15 marzo 931

Papa Giovanni XI

Controllo di autorit VIAF: 24957012 [3]


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Note
[1] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ stefano-vii_(Enciclopedia_dei_Papi)/
[2] http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0929-0931-_Stephanus_VIII. html
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 24957012

Papa Giovanni XI

53

Papa Giovanni XI
Papa Giovanni XI

125 papa della Chiesa cattolica


Elezione

marzo 931

Insediamento

marzo 931

Fine pontificato dicembre 935


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Stefano VII

Successore

papa Leone VII

Nascita

Roma, 910 circa

Morte

dicembre 935

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Giovanni XI (Roma, 910 935) fu il 125 papa della Chiesa cattolica dal 931 al 935.

La sua vita prima di diventare Papa


Era nato, secondo la tradizione, da una relazione tra Papa Sergio III e la quindicenne Marozia, la sua amante.
Giovanni rimase orfano del padre gi nel suo primo anno di vita, poich Marozia, volendo troncare la relazione con
Sergio III, lo fece uccidere.
Marozia ebbe altri figli, ma riserv a Giovanni la carriera ecclesiastica, cui fece percorrere le tappe necessarie per
diventare pontefice.

L'ascesa al soglio pontificio


Marozia, la donna pi potente a Roma, impose suo figlio come nuovo pontefice. Giovanni aveva solo 21 anni
quando sal al Soglio e le testimonianze dellepoca sono concordi sul suo disinteresse per le cose spirituali, la sua
dedizione a piaceri mondani e la sua vita sfrenata e dissoluta. [1]

Il pontificato
Giovanni rimase totalmente sotto linfluenza della madre per i primi due anni, cio finch Marozia ebbe il potere
assoluto su Roma. Fece da spettatore, pi che da officiante, alle nozze della madre col terzo marito, il Re dItalia Ugo
di Provenza. Ma nei giorni immediatamente seguenti, le fortune di Marozia ebbero un improvviso rovescio.
Il figlio di secondo letto di Marozia, Alberico II, prese il potere, cacci da Roma Ugo di Provenza e releg la stessa

Papa Giovanni XI

54

Marozia in un convento. Quanto a Giovanni, fu confinato nella sede papale (il Laterano), rimanendo in funzione solo
come capo della Chiesa. da ritenere comunque che senza la protezione della madre, Giovanni non fosse in grado
di decidere n in sede temporale n in sede spirituale. Non a caso, anche questo secondo periodo del suo pontificato
non ebbe storia. Nel dicembre 935 Giovanni mor all'improvviso, allet di soli 25 anni.
Giovanni XI sepolto in San Giovanni in Laterano.

Note
[1] Indro Montanelli e Roberto Gervaso ne L'Italia dei secoli bui (Rizzoli), asseriscono che il "giovane" Pontefice fosse un ragazzino di appena
12 anni.

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nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Stefano VII

marzo 931 - dicembre 935

Papa Leone VII

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Papa Leone VII

55

Papa Leone VII


Papa Leone VII

126 papa della Chiesa cattolica


Consacrazione

3 gennaio 936

Fine pontificato 13 luglio 939


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Giovanni XI

Successore

papa Stefano VIII

Nascita

Roma, ?

Morte

13 luglio 939

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Leone VII (Roma, ... 13 luglio 939) fu il 126 papa della Chiesa cattolica dal 3 gennaio 936 alla sua morte.

La sua vita prima di diventare Papa


Romano, era probabilmente un monaco benedettino.

Il pontificato
Nel 932 Alberico II di Spoleto aveva preso il potere a Roma. Da quel momento, ogni atto giuridico, economico e
politico dello Stato della Chiesa era firmato dal nuovo sovrano, il cui volto compariva anche sulle monete. Il papa
contava solamente come capo spirituale della Chiesa.
La mossa politica pi importante di Alberico durante il pontificato di Leone fu il matrimonio con Alda, la figlia di
Ugo di Provenza, il Re dItalia. Le nozze sigillavano la pace con quello che era stato il suo maggior nemico:
Alberico, infatti, nel 932 aveva sottratto Roma proprio ad Ugo.
Egli fece sentire come superflua la presenza di Leone VII persino in campo spirituale: fu Alberico che promosse con
laiuto di Oddone, il grande abate di Cluny, una riforma della decadente disciplina monastica benedettina. Alla
riforma accompagn unopera di ricostruzione che coinvolse labbazia di San Paolo e diversi conventi del Lazio.
evidente che Alberico non era mosso solo da intenti religiosi, ma aveva anche motivi contingenti: innanzitutto dare
un colpo al potere dei baroni, che vivevano normalmente nelle campagne.
L'unico atto che ci rimane di Leone VII il ringraziamento ad Alberico, definito misericordioso, figlio spirituale
diletto e glorioso principe dei romani.
sepolto nella basilica di San Pietro.

Papa Leone VII

56

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Giovanni XI

3 gennaio 936 - 13 luglio 939

Stefano VIII

Controllo di autorit VIAF: 15126749 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Leo_VII?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0936-0939-_Leo_VII. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ leone-vii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 15126749

Papa Stefano VIII


Papa Stefano VIII

127 papa della Chiesa cattolica


Elezione

14 luglio 939

Consacrazione

19 luglio 939

Fine pontificato ottobre 942


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Leone VII

Successore

papa Marino II

Nascita

Roma, ?

Morte

ottobre 942

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Stefano VIII o IX secondo una diversa numerazione (Roma, ... fine ottobre 942) fu il 127 papa della Chiesa
cattolica dal 14 luglio 939 alla sua morte.

Papa Stefano VIII

57

La sua vita prima di diventare Papa


Romano, fu prete del titolo dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.

Pontificato
Fece parte della serie di papi cortigiani di Alberico II di Spoleto, come il suo predecessore Leone VII. Di Stefano
VIII sono note solamente alcune donazioni al monastero di Tolla, presso Piacenza, e allabbazia della Lorena, in
continuit con lazione di riforma monastica di Alberico iniziata sotto Leone VII. Si dice che fece una fine
ingloriosa, mutilato da alcuni nobili romani che gli tesero un agguato dopo essere stati probabilmente assunti come
sicari da Alberico pi volte pubblicamente contrastato da Stefano nei precedenti mesi. Durante il suo regno, degno di
nota un placito romano in cui compare un certo Crescenzio, il presunto capostipite dei Crescenzi, gi nominato in
un placito di quarantuno anni prima sotto Papa Benedetto IV. Questo Crescenzio , si presume, padre di Giovanni
Crescenzi I e nonno di quel Crescenzio II che far assassinare Papa Benedetto VI per far eleggere l'Antipapa
Bonifacio VII.
sepolto nella basilica di San Pietro in Vaticano.

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone VII

14 luglio 939 - ottobre 942

Papa Marino II

Controllo di autorit VIAF: 37271935 [3]


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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Stephanus_VIII?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ stefano-viii_(Enciclopedia_dei_Papi)/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 37271935

Papa Marino II

58

Papa Marino II
Papa Marino II

128 papa della Chiesa cattolica


Elezione

30 ottobre 942

Consacrazione

30 ottobre 942

Fine pontificato

10 maggio 946

Cardinali creati

vedi categoria

Predecessore
Successore

papa Stefano VIII


papa Agapito II

Nascita

Roma, ?

Morte

10 maggio 946

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Marino II, detto anche Martino III (Roma, ... 10 maggio 946), fu il 128 papa della Chiesa cattolica dal 30
ottobre 942 alla sua morte.

Il pontificato
Romano di nascita, fece parte della serie di papi cortigiani di Alberico II di Spoleto, come i suoi predecessori Leone
VII e Stefano VIII.
Di Marino II sono note solamente alcune donazioni alle abbazie di Fulda e di Montecassino, in continuit con
lazione di riforma monastica di Alberico. Sotto il suo pontificato Ugo di Provenza abdic in favore del figlio
Lotario, che fu posto sotto la tutela del Re d'Italia Berengario II.
Il monaco Benedetto del Soratte scrive che obbediva ciecamente ad Alberico come uomo dolce e pacifico. Per
molti secoli il suo nome fu mutato in "Martino III" cos come Marino I in "Martino II" perch si pensava, a torto, che
"Marino" fosse una variante di "Martino". Nel 1281, quando fu eletto Simone de Brion, il nuovo pontefice, in
omaggio a papa Martino I, piuttosto che chiamarsi "Martino II" decise di chiamarsi "Martino IV".

Papa Marino II

59

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Stefano VIII

30 ottobre 942 - 10 maggio 946

Papa Agapito II

Controllo di autorit VIAF: 75844123 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Marinus_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0942-0946-_Marinus_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ marino-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 75844123

Papa Agapito II
Papa Agapito II

129 papa della Chiesa cattolica


Elezione

10 maggio 946

Consacrazione 10 maggio 946


Fine pontificato 8 novembre 955
Predecessore
Successore

papa Marino II
papa Giovanni XII

Nascita

Roma, ?

Morte

8 novembre 955

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Agapito II (Roma, ... 8 novembre 955) fu il 129 papa della Chiesa cattolica dal 10 maggio 946 alla sua morte.

Papa Agapito II

60

Il pontificato
Fece parte della serie di papi cortigiani di Alberico II di Spoleto, come i suoi predecessori Leone VII, Stefano VIII e
Martino III, fatto che giov sicuramente alla sua elezione, sebbene il duca spoletino si fosse notevolmente indebolito.
Agapito pot quindi cogliere l'occasione per liberarsi parzialmente dell'autorit di Alberico, conquistando una certa
autonomia, a breve eclissata dalla signoria tedesca di Ottone I. Agapito si trov suo malgrado coinvolto nelle
complesse vicende della politica imperiale, senza per potervi intervenire significativamente, suo malgrado.
Nel 951 giunse a Roma la richiesta, da parte del nuovo Re dItalia, il sassone Ottone I, di essere incoronato
imperatore dal papa. Fu Alberico per lui a rispondere con un diniego. Il principe invece accolse con favore lelezione
di Berengario II, marchese dIvrea, a nuovo re dItalia. Papa Agapito II, seguendo il consiglio di Oddone di Cluny,
dispose nel 950 il restauro dellabbazia di Montecassino affidandola all'abate Aligerno. Nel 954 Alberico di Spoleto
mor. Agapito gli sopravvisse circa un anno e mezzo, sapendo gi chi sarebbe stato il suo successore: mentre Agapito
era ancora vivo, Alberico in punto di morte fece giurare al clero che avrebbero eletto, dopo di lui, il figlio Ottaviano.
Non sappiamo come Agapito reag a questa costrizione, n se vi si oppose in qualche modo.

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Biografia di papa Agapito II [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Marino II

10 maggio 946 - 8 novembre 955

Papa Giovanni XII

Controllo di autorit VIAF: 5283951 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Agapetus_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0946-0955-_Agapetus_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ agapito-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 5283951

Papa Giovanni XII

61

Papa Giovanni XII


Papa Giovanni XII

130 papa della Chiesa cattolica


Consacrazione

16 dicembre 955

Fine pontificato 6 novembre 963


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Agapito II
papa Benedetto V
Ottaviano dei conti di Tuscolo

Nascita

Roma, 937 circa

Morte

Roma, 14 maggio 964

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Giovanni XII, nato Ottaviano dei Conti di Tuscolo (Roma, circa 937 Roma, 14 maggio 964), fu il 130 papa
della Chiesa cattolica dal 16 dicembre 955 al 6 novembre 963, quando fu deposto. Fu il secondo papa della storia ad
assumere un nuovo nome al momento dell'elevazione al soglio pontificio, dopo papa Giovanni II.

Un retaggio papale
Giovanni XII , per certo, il primo membro della famiglia dei Conti di Tuscolo a diventare papa, secondo fonti
storiche attestate. Ma taluni storici ipotizzano che egli avesse legami di parentela con Adriano I e i suoi (presunti)
pronipoti Adriano III e Sergio III, nonch con Anastasio III e Giovanni XI, (presunti) figli illegittimi di Sergio III. Al
di l delle ipotesi, altri pontefici furono certamente parenti di Giovanni XII: Benedetto VII, Benedetto VIII, Giovanni
XIX, Benedetto IX, Benedetto X.

La sua vita prima di diventare papa


Il suo nome di battesimo era "Ottaviano" ed era nato intorno al 937, figlio di Alberico di Roma, l'uomo che nel 932
aveva preso il potere a Roma e che aveva destituito il papa della sua autorit temporale. Alberico, prima di morire,
aveva fatto giurare la nobilt ed il clero romani di far eleggere Ottaviano appena dopo la morte di Agapito II.
Nel 954 mor Alberico ed Ottaviano assunse la carica di Princeps atque senator omnium Romanorum, quindi
detentore del potere temporale e Senator, carica onorifica. Il momento del pontificato avvenne un anno dopo, quando
Ottaviano aveva solo 18 anni. probabile che egli avesse studiato fino a quel momento solo da principe e che non
avesse nessuna formazione ecclesiastica. Peraltro, in vista della sua elezione a pontefice, si pu pensare che avesse
percorso le tappe di una rapida carriera bruciando i tempi in modo frettoloso, pur di arrivare subito al titolo di

Papa Giovanni XII


diacono o sacerdote, che erano il minimo necessario.
Come aveva desiderato il padre, con Giovanni XII il potere temporale e quello spirituale tornarono ad essere
riunificati in una sola persona.

Il potere spirituale
Come persona si dimostr totalmente inadeguato alla carica. Non pens minimamente di abbandonare la vita
lussuosa che aveva fatto fino ad allora; seguit a vivere fra sfrenati piaceri e il palazzo del Laterano divenne una vera
e propria casa di piacere; am circondarsi di belle donne e bei ragazzi conducendo una vita depravata, indegna della
carica di pastore della Cristianit. Il vescovo di Cremona convoc un sinodo durante il quale fu elencato con
precisione l'elenco delle accuse portate al papa: diceva messa senza comunione; ordinava i diaconi nelle stalle;
faceva pagare le nomine religiose (simonia); faceva sesso con un lungo elenco di signore, compresa l'amante di suo
padre e sua nipote; aveva accecato il suo consigliere spirituale e castrato un cardinale, provocandone la morte.
doveroso ricordare che le fonti dell'epoca erano avverse al principato laico che a Roma si era instaurato negli ultimi
decenni, il quale stato fortemente rivalutato dalla storiografia contemporanea come un'entit che permise a Roma e
al Lazio di prosperare in termini politici economici.

Il potere temporale
Oltre a sperperare il bilancio di San Pietro per mantenere i suoi protetti e le sue concubine, Giovanni XII avvi
campagne militari di conquista; l'obiettivo era la ricostituzione dello Stato della Chiesa.
Tent dapprima di recuperare i territori del Patrimonium S. Petri (il primo nucleo dello Stato Pontificio[1]). Attacc i
potenti signori di Benevento e Capua, ma le sue milizie furono respinte. Giovanni fu anche costretto ad una pace per
lui svantaggiosa.
Si volse allora a nord e organizz la campagna per la conquista della Romandiola (la parte dell'Italia settentrionale
rimasta bizantina fino al 751). Sapeva che si sarebbe scontrato con il Re d'Italia (all'epoca Berengario II) e,
probabilmente, anche con la nobilt romana, che non avrebbe gradito un sovvertimento degli equilibri diplomatici
nella penisola. Il Pontefice cerc fuori dell'Italia un possibile alleato. Si rivolse (nel 960) al re di Germania Ottone I
offrendogli la corona imperiale. Ottone accett e promise di ergersi a difesa della Chiesa in nome degli antichi patti
tra gli imperatori carolingi e i pontefici. L'incoronazione avvenne il 2 febbraio 962 in San Pietro. Dopo 38 anni
l'Impero era restaurato.
All'incoronazione fece sguito un patto, il celebre Privilegium Othonis, con il quale l'imperatore prometteva di
restituire al pontefice quei territori che due secoli prima Pipino III e Carlo Magno gli avevano donato e poi i Re
d'Italia gli avevano sottratto; Giovanni XII, da parte sua, prestava giuramento di alleanza all'imperatore,
promettendogli di chiedere il suo gradimento in occasione dell'elezione del nuovo papa. Anche la nobilt e il popolo
romano prestarono giuramento di fedelt a Ottone.
Ma Giovanni XII non seppe tenere fede al proprio impegno, infatti decise di trattare anche con re Berengario. I
fedelissimi di Ottone, che lo tenevano sotto controllo, informarono l'imperatore dello scambio di lettere tra i due.
Ottone attese che passasse l'inverno e nell'estate del 963 scese in Italia per attaccare Berengario, che sconfisse e fece
prigioniero. Poi decise di regolare i conti con il papa, e nell'autunno si mosse direttamente verso Roma.
Di fronte alle armate dell'imperatore, le forze romane pontificie fuggirono e a Giovanni non rimase altro che
scappare nelle campagne. Si rifugi nel castello di Tivoli e da qui, non sentendosi ancora al sicuro, ripar in Corsica.
Era il 2 novembre 963; Ottone prese possesso dell'Urbe.
Come prima cosa l'imperatore convoc un concilio in San Pietro (il 6 novembre). Giovanni XII fu condannato per
alto tradimento e deposto dal pontificato per la sua condotta, ritenuta indegna di un pontefice. Quindi proclam che
in futuro nessun papa potesse essere eletto senza il suo beneplacito. Il Privilegio firmato l'anno prima prevedeva
invece che l'assenso dell'imperatore giungesse ad elezione gi avvenuta.

62

Papa Giovanni XII

Documenti ufficiali
Privilegium Othonis (962)

La questione del successore


Il 4 dicembre 963 Ottone I indisse un sinodo in cui depose Giovanni XII e fece eleggere, come suo successore, il
protoscriniario Leone, che divenne Papa Leone VIII. Ma in sguito, il 26 febbraio 964, Ottaviano dei Conti di
Tuscolo torn, indisse un sinodo in cui depose Leone VIII e ridivenne Papa Giovanni XII. Poco dopo Giovanni mor
ma Leone non pot essere reintegrato nella carica: i Romani non volevano il "Papa dell'Imperatore" ed elessero
Benedetto Grammatico, che divenne Papa Benedetto V. Poco dopo Leone torn, e Ottone indisse un sinodo (il terzo
in sei mesi) che depose Benedetto, e Leone ridivenne Papa Leone VIII. Di tutti questi eventi, quali deposizioni
furono giuste, e quali elezioni furono legittime? Abbiamo, dopo la deposizione di Giovanni XII nel 963, due
pontificati che si sovrappongono: Leone VIII e Benedetto V. Oggi la Chiesa fa partire il pontificato di Leone VIII
dal 23 giugno 964, dal momento in cui Benedetto V, considerato suo predecessore, viene deposto e si sottomette
volontariamente a Leone. Se la deposizione di Giovanni nel 963 sia legittima o no (facendo terminare il suo papato
fino alla morte l'anno successivo) ancora dubbio.

La sua vita dopo il pontificato


Dal rifugio in Corsica, Ottaviano dei Conti di Tuscolo prepar il suo ritorno a Roma. Appena Ottone part per
Spoleto (gennaio 964) fu richiamato nella capitale dalla sua fazione. Appena arriv, convoc un concilio (26
febbraio) per far dichiarare nullo il processo che lo aveva condannato e per far deporre il nuovo papa Leone VIII,
nonch per reintegrare s stesso come Giovanni XII. Si vendic dei suoi avversari sostenitori di Leone, facendo
tagliare a uno (Azzone) la mano destra; a un altro (Giovanni) il naso, la lingua e due dita[2]. Tra questi, c'era il suo
futuro successore Benedetto Grammatico, eppure, per ragioni sconosciute, lo risparmi.
Mor appena tre mesi dopo, il 14 maggio 964, a soli 27 anni, secondo alcuni per un colpo apoplettico; altri
riferiscono invece che fu sorpreso in flagrante adulterio con Stefanetta, moglie dell'oste presso cui alloggiava, e che
il marito lo gett da una finestra o, secondo altri, lo colp in testa con un martello.
sepolto a San Giovanni in Laterano.

Dissero di lui
Ottone di Sassonia, venuto a Roma per l'incoronazione, quando seppe della condotta immorale di Giovanni XII
comment: "Il papa ancora un ragazzo e si moderer solo con l'esempio di uomini nobili".

Note
[1] Vedi Donazione di Pipino.

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01_01_0955-0963-_Ioannes_XII.html)

63

Papa Giovanni XII

64

Biografia di papa Giovanni XII (http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-xii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)


nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Agapito II

16 dicembre 955 - 6 novembre 963

Papa Benedetto V

Controllo di autorit VIAF: 15126731 (http://viaf.org/viaf/15126731)


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Papa Benedetto V
Papa Benedetto V

132 papa della Chiesa cattolica


Elezione

22 maggio 964

Consacrazione

22 maggio 964

Fine pontificato 23 giugno 964


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Giovanni XII


papa Leone VIII

Nascita

Roma, ?

Morte

Amburgo, 4 luglio 966

Benedetto V (Roma, ... Amburgo, 4 luglio 966) fu il 131 papa della Chiesa cattolica dal 22 maggio al 23 giugno
964, quando venne deposto.

Elezione di Benedetto
Fu eletto alla morte di Papa Giovanni XII dal patriziato e dalla plebe di Roma, in opposizione a Leone VIII, imposto
dall'Imperatore Ottone I.
Della sua precedente vita, sappiamo solo che era originario della zona Marcellina, figlio di un tal Giovanni, elevato
al cardinalato da Giovanni XII nel 961. Benedetto fu tra coloro che accusarono, in sinodo, Giovanni XII dei suoi
delitti affinch fosse deposto, e fu tra coloro che, poco dopo, ratificarono l'elezione di Leone VIII. Nonostante ci
Giovanni XII, poco dopo, quando torn a Roma e si riprese il papato deponendo Leone e vendicandosi di tutti coloro
che avevano eletto il suo rivale, lasci indisturbato Benedetto n gli chiese conto di alcunch. Al momento della sua
elezione, Benedetto era semplice diacono, e l'incalzare degli eventi gli imped di accedere ai gradi del sacerdozio e

Papa Benedetto V
dell'episcopato, necessari per l'esercizio della sua carica; infatti, bench Benedetto fosse una persona molto pia,
moralmente irreprensibile e di grande cultura ( definito grammaticus dai testi coevi, titolo rarissimo per l'epoca),
Ottone I non approv la scelta e, dopo un breve assedio, entr in Roma e, reinsediato Leone, si fece consegnare
Benedetto (23 giugno 964).

La fine del pontificato


Convocato un sinodo lo stesso giorno, l'Imperatore ottenne la condanna di Benedetto come usurpatore. Benedetto
rinunci a difendersi e venne spogliato degli abiti pontificali e formalmente deposto. Il suo antagonista, Leone VIII,
ora indubbiamente Papa legittimo, gli spezz sulla testa il pastorale: l'episodio significativo poich ci trasmette la
prima notizia dell'esistenza di un particolare scettro papale.[1] Non fu dimesso dallo stato clericale ma gli fu
permesso di conservare il grado di diacono, per benevola intercessione dell'imperatore, a differenza dell'indispettito
Leone che avrebbe voluto maggior severit. Benedetto avrebbe detto, fra le lacrime, tendendo le mani a Ottone e a
Leone, ...se ho sbagliato in qualcosa, perdonatemi. L'imperatore, commosso, decise di usare clemenza. Per taluni
storici della Chiesa, Leone VIII era un Antipapa e il suo pontificato vero inizi solo con la deposizione di Benedetto
V, quindi il 23 giugno 964. Quale dei due sia stato papa e chi antipapa, fino a quel 23 giugno, stata tesi
dibattutissima nella Chiesa, tant' che in San Paolo Fuori le Mura c' il ritratto di Benedetto V tra Giovanni XII e
Giovanni XIII, ma non quello di Leone VIII. Oggi si tende a dire che Leone VIII o fu Papa due volte (fino alla
deposizione che sub per volere di Giovanni XII e poi di nuovo a partire dalla deposizione di Benedetto V) oppure fu
papa una volta sola a partire dalla deposizione di Benedetto; in ogni caso, in quel mese, Benedetto V sarebbe stato
papa legittimo e senza alcun dubbio, ma solo e soltanto per quel mese. Occorre ricordare che Benedetto V viveva in
tempi poco edificanti per gli ecclesiastici ed in particolare per il papato. Nel 964 fugg a Costantinopoli dopo aver
disonorato una ragazzina e riapparve, alcuni anni dopo aver sperperato tutti i beni che di cui si era appropriato,
provocando ulteriori tumulti. La storia ci offre anche una descrizione meno edificante dell'agiografia a volte diffusa.
Infatti, lo storico Gerberto defin Benedetto "il pi iniquo di tutti i mostri di empiet", Il Pontefice fin i propri giorni
sgozzato: il suo cadavere, accoltellato decine di volte, venne trascinato a lungo per le strade prima di essere sbattuto
in una fogna.Wikipedia:Uso delle fonti

Dopo il pontificato
Ottone I lo esili ad Amburgo, dove il vescovo locale, Adaldago, lo tratt con grande rispetto permettendogli anche
di predicare, tanto che grazie a lui si ebbero numerose conversioni al cattolicesimo e ritorni alla pratica religiosa.
Visse sotto due successori (Leone VIII e Giovanni XIII) finch mor ad Amburgo il 4 luglio 966, venerato da tutti
per la santit della sua vita e seppellito nella cattedrale della citt. Dopo la morte di Leone VIII, molti avevano
chiesto la sua reintegrazione, ma Ottone non accolse la richiesta.
Poich negli anni seguenti Amburgo fu aggredita e distrutta dagli slavi, fu diffusa la voce che lo stesso Benedetto
avesse previsto queste sciagure e predetto che esse sarebbero cessate quando il suo corpo sarebbe stato sepolto
accanto alla tomba di San Pietro. I resti dell'ex-papa furono effettivamente trasferiti a Roma, e inumati nel cosiddetto
"Paradiso", il grande atrio quadriportico della basilica di San Pietro, per ordine dell'Imperatore Ottone III nel 999.

65

Papa Benedetto V

66

Culto
La tomba e i resti di Benedetto V sono andati perduti fra il 1506 ed il 1539, durante i lavori di demolizione della
vecchia basilica e di costruzione della nuova.
Pi volte, nei secoli, stata messa in dubbio la sua legittimit, dato che il suo papato si sovrappose a quello, ancora
pi dubbio, di Leone VIII; indicativo che, appena 9 anni dopo la sua deposizione e 7 dopo la sua morte, il
successivo Benedetto prese numerale "VI" e non riprese il "V".
Talvolta a Benedetto V attribuito il titolo di santo ed indicato il 4 luglio, giorno della sua morte, come quello
della sua festa; in realt il suo nome non figura in nessuna edizione del martirologio.

Note
[1] Ambrogio M. Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 2005. ISBN 88-384-1060-7. p. 102

Bibliografia
A. F. Artaud de Montor, Storia dei Sommi Romani Pontefici, Torino, Societ Editrice, 1853, vol. I, tomo II, pp.
501-502.
F. Gregorovius, Storia di Roma nel Medio Evo, libro VI, cap. III, 3 (Avanzini e Torraca Editori, Roma 1966,
vol. 2, pp. 399-401).
A. Ceccaroni, Dizionario ecclesiastico illustrato, Milano, Antonio Vallardi Editore, 1897, ad vocem.
A. Saba - C. Castiglioni, Storia dei Papi, Torino, UTET, 1957, vol. I, pp. 525-526.
M. Oldoini - P. Ariatta, Liutprando di Cremona: Italia e Bisanzio alle soglie dell'anno mille, Novara, Europa
Iniziative Editoriali, 1987, pp. 213-215.

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Biografia di papa Benedetto V (http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-v_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XII

22 maggio 964 - 23 giugno 964

Papa Leone VIII

Controllo di autorit VIAF: 24956642 (http://viaf.org/viaf/24956642)


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Papa Leone VIII

67

Papa Leone VIII


Papa Leone VIII

131 papa della Chiesa cattolica


Elezione

4 dicembre 963

Consacrazione 6 dicembre 963


Fine pontificato 1 marzo 965
Predecessore
Successore

papa Benedetto V
papa Giovanni XIII

Nascita

Roma, ?

Morte

1 marzo 965

Leone VIII (Roma, ... 1 marzo 965) fu il 132 papa della Chiesa cattolica. Fu papa effettivo per ben due volte
distinte, dal 963 al 964 (periodo in cui considerato dalla Chiesa "antipapa") e dal 964 al 965.

Elezione di Leone
Romano di nascita, non apparteneva al clero, ma era un laico: reggeva l'incarico di protoserinus (ovvero
protoscrinario, esponente della burocrazia pontificia) quando venne eletto al soglio pontificio, su istanza di Ottone I,
dal sinodo romano che aveva deposto Papa Giovanni XII il 4 dicembre 963.
Ricevette la consacrazione due giorni dopo la sua elezione. Dovette fare i conti per con il popolo romano, che non
accettava il Privilegio di Ottone.

Fine del primo pontificato


Nel febbraio 964 l'imperatore ripart per la Germania; il nuovo papa rimase quindi solo davanti alla popolazione
romana. Per Leone l'unica salvezza rimaneva la fuga, in sguito alla quale, il 26 febbraio, dopo appena due mesi e
mezzo di regno, fu deposto da un sinodo tenuto sotto la presidenza dell'ex-papa Giovanni XII che ridivenne
pontefice.
Dopo poco tempo per Giovanni XII mor improvvisamente ed il popolo fu chiamato nuovamente a eleggere il suo
successore.

Papa Leone VIII

68

Benedetto V, il successore di Giovanni XII


A Leone VIII, imposto dall'imperatore, popolo e clero romano opposero un cardinal diacono, Benedetto V, che
chiesero a Ottone di accettare al posto di Leone.
Ottone rifiut ritornando in Italia con l'esercito e portando assedio a Roma, fino a costringere i romani ad accettare
Leone VIII. Benedetto V fu deposto il 23 giugno 964, accettando egli stesso Leone come pontefice, cos lo stesso
giorno Leone VIII pass da antipapa a papa (o divenne papa per la seconda volta).

Da antipapa a papa: il secondo pontificato


La tradizione racconta che, al sinodo che depose Benedetto, Leone concesse all'imperatore e ai suoi successori pieni
diritti d'investitura come sovrani d'Italia, ma la genuinit dei documenti sui quali si basa questa ipotesi pi che
dubbia.[1] Il cronista Liutprando riferisce che Benedetto, spogliato degli abiti e delle insegne pontificali, si
inginocchi di fronte a Leone, in segno di umilt e volontaria sottomissione al "nuovo" pontefice: nelle intenzioni di
Benedetto, un'abdicazione volontaria. Leone VIII, in tutta risposta, gli spezz addosso il bastone pastorale: la prima
menzione dello scettro papale.[1]
Dopo la sua deposizione, Benedetto ridivenne diacono. Fin i suoi giorni in esilio ad Amburgo, nella Germania del
nord, per volere di Ottone. Dopo la morte di Leone, molti chiesero il reintegro di Benedetto, ma Ottone rifiut e al
suo posto fece eleggere Giovanni XIII.

Legittimit di Leone VIII


Molti dubbi sono sorti, nei secoli, sia sul sinodo che depose Giovanni XII rendendo Leone papa la prima volta, sia su
quello che depose Benedetto V rendendo Leone papa la seconda volta; perci molti elenchi papali medievali non lo
annoverano, n il suo ritratto presente, a San Paolo Fuori le Mura, tra quello di Benedetto V e Giovanni XIII. Di
fatto per, nel 1049, appena 85 anni dopo la sua morte, il successivo Leone prese il numerale "IX" anzich
riprendere "VIII".
Oggi molti elenchi papali mettono in rilievo questi dubbi ponendo Leone VIII prima di Benedetto V e
sovrapponendo, nello stesso mese, i loro pontificati, in quanto, formalmente, Leone fu eletto prima di Benedetto.

Note
[1] Ambrogio M. Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 2005. ISBN 88-384-1060-7. p. 102

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Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0963-0964-_Leo_VIII.html)
Biografia di papa Leone VIII (http://www.treccani.it/enciclopedia/leone-viii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto V

4 dicembre 963 - 1 marzo 965

Papa Giovanni XIII

Controllo di autorit VIAF: 232240957 (http://viaf.org/viaf/232240957)

Papa Leone VIII

69

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Papa Giovanni XIII


Papa Giovanni XIII

133 papa della Chiesa cattolica

Elezione

settembre 965

Incoronazione

1 ottobre 965

Fine pontificato 6 settembre 972


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Leone VIII


papa Benedetto VI
Giovanni dei Crescenzi

Nascita

Roma, forse 910

Morte

Roma, 6 settembre 972

Sepoltura

Basilica di San Paolo fuori le mura

Giovanni XIII, nato Giovanni dei Crescenzi (Roma, ... Roma, 6 settembre 972), fu il 133 papa della Chiesa
cattolica dal 1 ottobre 965 alla sua morte.

Papa Giovanni XIII

70

Biografia
Di nome Giovanni, vescovo di Narni, figlio di Giovanni - suo padre era probabilmente Giovanni de' Crescenzi detto
"Giovanni Crescenzi I" ( 960) - e di Teodora II dei Teofilatti ( 950); suo fratello sarebbe Crescenzio II ( 984) il
patricius Romanorum, sua sorella Stefania signora di Palestrina, e suo nonno Crescenzio I ( 950).
Suo padre divenne vescovo dopo la morte del genitore e della moglie, per cui
gli storici tendono a identificarlo proprio con Giovanni Crescenzi I detto
"Episcopus", ma la parentela di Giovanni XIII con i Crescenzi tuttora
dibattuta dagli storici. La madre Teodora II era la secondogenita di Teodora I
( 916) e sorella minore di Marozia ( 955): ci vuol dire che Giovanni XIII
sarebbe cugino di primo grado di Giovanni XI (figlio di Marozia e Sergio III,
morto a soli 26 anni trent'anni prima) e cugino di secondo grado di Giovanni
XII (figlio di Alberico II - a sua volta figlio di Marozia e cugino di primo
grado, di conseguenza, di Giovanni XIII - morto a soli 27 anni poco pi di un
anno prima).
Dopo un'intera carriera vissuta alla corte papale, venne eletto al soglio
pontificio 5 mesi dopo la morte di Leone VIII. Candidato di compromesso,
Papa Giovanni XIII
ebbe l'approvazione dell'Imperatore Ottone I, secondo il Privilegium Othonis,
nonostante molti volessero la reintegrazione dell'ex-papa Benedetto. Il suo
comportamento e l'appoggio straniero non lo resero benvoluto a Roma. Una rivolta produsse il suo esilio temporaneo
a Capua, nel dicembre 965. Giovanni pot fare ritorno solo dopo quasi un anno, nel novembre 966, assieme a Ottone.
Nelle file dei rivoluzionari ci fu una scissione e Crescenzio II, che pure aveva partecipato alla rivolta, si schier con
lui.
Dopo la restaurazione, Giovanni lavor assieme a Ottone in direzione dello sviluppo ecclesiastico, inclusa la
creazione dell'Arcivescovato del Magdeburgo. Svilupp inoltre altri arcivescovati nell'Italia meridionale, riducendo
l'influenza dell'Impero Bizantino e della Chiesa Ortodossa d'Oriente.
Nel Natale del 967 Giovanni incoron Ottone II, figlio di Ottone I, come co-imperatore. Il papa ricevette in cambio
l'Esarcato di Ravenna e altri patrimoni minori. In seguito Ottone II si un in matrimonio con la nipote dell'imperatore
bizantino Giovanni I Zimisce. L'unione sponsale era parte del tentativo in corso di riconciliare la Chiesa occidentale
con quella orientale. Nel 972 Giovanni ricevette la visita di Osvaldo, arcivescovo di York (Inghilterra).

Bibliografia

Gaetano Bossi, I Crescenzi, Roma, 1915


Claudio Rendina, I Papi. Storia e segreti, Roma, 2005, ISBN 88-8289-070-8
Enciclopedia Universale Biografica Treccani,2007, vol. 5, voce "Crescenzi"
Enciclopedia Cattolica (1913)

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Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Giovanni XIII [1]

Papa Giovanni XIII

71

Collegamenti esterni

Biografia di papa Giovanni XIII [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani


Papa Giovanni XIII e la sua famiglia [3]
Catholic Encyclopedia [4]
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [5]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone VIII

settembre 965 - 6 settembre 972

Papa Benedetto VI

Controllo di autorit VIAF: 32800963 [6]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_XIII?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-xiii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / www. serlupi. it/ Crescenzi. html
[4] http:/ / www. newadvent. org/ cathen/ 08427a. htm
[5] http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0965-0972-_Ioannes_XIII. html
[6] http:/ / viaf. org/ viaf/ 32800963

Papa Benedetto VI
Papa Benedetto VI

134 papa della Chiesa cattolica


Elezione

settembre 972

Consacrazione 19 gennaio 973


Fine pontificato giugno 974
Predecessore

papa Giovanni XIII

Successore

papa Benedetto VII

Morte

Roma, giugno 974

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Benedetto VI (... Roma, giugno 974) fu il 134 papa della Chiesa cattolica dal 19 gennaio 973 alla sua morte.

Papa Benedetto VI

Biografia
Monaco di origine germanica, cardinale della diocesi di San Teodoro, figlio di un tal Ildebrando divenuto monaco,
Benedetto venne nominato con una grande cerimonia e consacrato papa sotto la protezione dell'imperatore Ottone I,
mentre la famiglia dei Crescenzi, che era in ascesa, sosteneva vigorosamente un suo candidato, Francone figlio di
Ferruccio. Benedetto era sostenuto sia dal partito filo-imperiale sia, probabilmente, dai circoli riformatori che non
volevano una nomina puramente politica in mano ai nobili o al popolo di Roma.
Fu eletto nel settembre del 972 ma la necessit di attendere, secondo quanto stabilito dal Privilegio Ottoniano del 962
di Giovanni XII, l'autorizzazione di Ottone I allora in Germania, fece ritardare la consacrazione ben quattro mesi. I
Crescenzi dovettero dissimulare il loro malcontento per la sconfitta del loro candidato, e aspettare. Intanto la politica
di Benedetto VI non fu molto diversa da quella di Leone VIII e Giovanni XIII; conferm la supremazia della sede di
Treviri come la pi antica del territorio tedesco, favor i monasteri riformatori e proib in modo rigoroso ai vescovi di
ricevere onorari per le ordinazioni e le consacrazioni.

L'inizio della fine


Alla morte dell'imperatore, il 7 maggio 973, i turbolenti cittadini di Roma rinnovarono la loro indignazione per
l'influenza imperiale. In questo contesto si colloca l'esistenza - probabilmente leggendaria - dell'Antipapa Dono II,
eletto il 20 dicembre 973 e morto il successivo marzo. Storicamente certo che, dopo poco pi di un anno dalla
morte di Ottone I, approfittando del fatto che il nuovo imperatore Ottone II era impegnato a sedare turbolenze interne
in Germania, un'insurrezione a Roma port alla cattura e all'imprigionamento in Castel Sant'Angelo di Benedetto. Il
papa fu deposto, giudicato e condannato alla prigionia a vita, ma in cella venne strangolato. Colui che decise la sua
sorte fu Crescenzio II (+984), figlio di Giovanni Crescenzi I (+960) e della famosa Teodora II (+950) - a sua volta
figlia di Teodora I (+916) e sorella minore di Marozia (+955) - e (forse) fratello del defunto Giovanni XIII. Secondo
alcune fonti, l'esecutore materiale fu un prete di nome Cyrithius figlio di Stefano.

La successione
Dopo la sua deposizione, Francone di Ferruccio fu frettolosamente eletto e consacrato col nome di Bonifacio VII, ma
non chiaro se ci sia avvenuto mentre Benedetto era ancora vivo oppure dopo che fu ucciso, n che responsabilit
avrebbe avuto nella sua morte. Alcune fonti dicono che il rappresentante di Ottone I, il conte Siccone, arriv da
Spoleto a Roma pretendendo da Francone il rilascio di Benedetto; Crescenzio II allora, pensando che Benedetto
ancora vivo sarebbe stato un ostacolo all'insediamento del suo candidato mentre da morto avrebbe lasciato solo
Bonifacio come pretendente, fece uccidere Benedetto, forse per mano del suddetto prete Cyrithius di Stefano o forse
per mano dello stesso Francone; secondo altri lo strangol lui stesso. Ma ci avrebbe scatenato l'orrore della plebe
costringendo Francone alla fuga (dopo soltanto un mese e dodici giorni di pontificato) e Crescenzio a ritirarsi in
convento, lasciando Roma in mano ai figli Giovanni Crescenzi II detto poi il Nomentano (+998) e Crescenzio III
(+1020).
Nel convento Crescenzio II mor nel 984, durante il regno della sua creatura, Bonifacio VII, divenuto finalmente
papa cos come lui aveva voluto, dieci anni dopo il primo tentativo.

72

Papa Benedetto VI

73

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Benedetto VI [1]

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Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [2]
Biografia di papa Benedetto VI [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XIII

19 gennaio 973 - giugno 974

Papa Benedetto VII

Controllo di autorit VIAF: 42196719 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Benedictus_VI?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0973-0974-_Benedictus_VI. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ benedetto-vi_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 42196719

Papa Benedetto VII


Papa Benedetto VII

135 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

settembre 974
ottobre 974

Fine pontificato 10 luglio 983


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Benedetto VI

Successore

papa Giovanni XIV

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 10 luglio 983

Sepoltura

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

Benedetto VII (Roma, ... Roma, 10 luglio 983) fu il 135 papa della Chiesa cattolica dal 974 alla sua morte.

Papa Benedetto VII

74

Biografia
Figlio di Deodato (o Davide) comes tusculanus, apparteneva alla nobile famiglia dei conti di Tuscolo: essendo
Deodato e Davide fratelli di Alberico II di Spoleto, egli era cugino di Papa Giovanni XII e, forse, pronipote dei papi
Adriano III e Sergio III (ritenuti, da taluni storici, fratelli di Teofilatto I, suo bisnonno materno). Teofilatto I, Sergio
III e Agapito-Adriano III erano, forse, figli di un Benedetto discendente di tal Alberico comes tusculanus, fratello di
Papa Adriano I. Il cugino Giovanni XII era, a sua volta, cugino di secondo grado di Giovanni XIII; invece Papa
Giovanni XI (cugino di primo grado di Giovanni XIII e di secondo grado di Giovanni XII), che fosse figlio di
Alberico I o di Sergio III, era suo zio. Benedetto VII era perci, per diverse vie, imparentato a molti Papi e la sua
famiglia ne avrebbe dato ancora altri.
Poich il conte Siccone (rappresentante di Ottone II) non riconobbe Francone di Ferruccio come successore
dell'assassinato Benedetto VI e Francone fugg in Italia meridionale prima e a Costantinopoli poi, si procedette ad
una nuova elezione, che port ad una soluzione condivisa da tutti: Benedetto, vescovo di Sutri, era stimato sia dalla
fazione imperiale sia dalle famiglie romane, compresa quella dei Crescenzi, che aveva causato la morte di Benedetto
VI e l'elezione di Francone di Ferruccio come antipapa Bonifacio VII.
Benedetto VII govern Roma tranquillamente per quasi nove anni mentre regnava Giovanni Crescenzi II (+998) con
il fratello Crescenzio III (+1020), figli di Crescenzio II (+984), che nel frattempo s'era ritirato in convento. Tale
tranquillit fu evento in qualche modo raro per quei tempi. La prima cosa che fece fu un sinodo per dichiarare
invalida, e quindi nulla, l'elezione di Francone e per scomunicarlo.
Bonifacio VII, seppur scomunicato, non si arrese e nel 980, mentre Benedetto era assente per raggiungere
l'imperatore e celebrare il Natale con lui a Ravenna, torn da Costantinopoli e tent senza successo di riprendersi il
papato, ma Benedetto ottenne l'intervento di Ottone II che scacci, di nuovo, l'invasore.

Il pontificato
Benedetto promosse il monachesimo e, insieme all'imperatore Ottone II, la riforma ecclesiastica, grazie anche al
fatto che l'imperatore pass gran parte del tempo in Italia.
Nel marzo 981 un sinodo, da lui convocato in San Pietro, proib la simonia. Tenne un altro sinodo nel settembre
dello stesso anno in Laterano.

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Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Benedetto VII [1]

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Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [2]
Biografia di papa Benedetto VII [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Benedetto VI

ottobre 974 - 10 luglio 983

Giovanni XIV

Controllo di autorit VIAF: 49580347 [4]


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Papa Benedetto VII

75

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Benedictus_VII?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0974-0983-_Benedictus_VII. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ benedetto-vii-papa/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 49580347

Papa Giovanni XIV


Papa Giovanni XIV

136 papa della Chiesa cattolica


Elezione

novembre 983

Incoronazione

dicembre 983

Fine pontificato 20 agosto 984


Predecessore

papa Benedetto VII

Successore

papa Giovanni XV

Nome

Pietro Canepanova

Nascita

Pavia, ?

Morte

Roma, 20 agosto 984

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Giovanni XIV, nato Pietro Canepanova (Pavia, ... Roma, 20 agosto 984), fu il 136 papa della Chiesa cattolica
dal 983 alla sua morte.

Biografia
Pietro nacque a Pavia, e prima della sua elevazione al soglio pontificio fu vescovo di Pavia dal 971 per volere di
Papa Giovanni XIII e cancelliere imperiale di Ottone II. Prima di lui, Ottone aveva offerto il trono papale a Maiolo,
quarto abate di Cluny in odore di santit, il quale per rifiut. I lunghi negoziati che seguirono per convincere Pietro
ad accettare la nomina spiegano il seggio vacante ben quattro mesi.
Il suo nome originale era Pietro Canepanova, ma lo cambi in segno d'umilt per evitare di essere collegato a san
Pietro stesso. Dopo Giovanni II e Giovanni XII, fu uno dei primi papi a cambiare nome. stato il primo papa
lombardo[1].
Ottone mor poco dopo l'elezione di Giovanni, e il suo erede, Ottone III, aveva solo 3 anni. La madre non aveva
tempo n modo n interesse di difendere il Vescovo di Roma, dato che la vita di suo figlio era minacciata da Enrico
di Baviera, un parente che aspirava al trono, cos il prima possibile torn in Germania lasciando il Papa solo. Il 7
dicembre 983, mentre dava l'assoluzione all'imperatore moribondo che aveva appena 28 anni, Giovanni dovette

Papa Giovanni XIV


averlo capito: senza la sua protezione, ormai era perduto.
Poco o nulla si sa del pontificato di Giovanni XIV, appena quattro mesi fino al momento della deposizione:
nell'unica sua bolla papale pervenutaci, confer il pallio all'arcivescovo Alone di Benevento, al fine di promuovere la
politica di Ottone II nell'Italia Meridionale, ma Ottone mor pochi giorni dopo quest'investitura.
I Crescenzi guidati da Giovanni Crescenzi II detto "Nomentano" (il padre Crescenzio II, che aveva creato l'antipapa
Bonifacio VII, s'era ritirato dieci anni prima in convento dove morir qualche mese dopo), facendosi forti dei
sentimenti popolari contro il nuovo Papa, fecero tornare Francone da Costantinopoli con il sostegno dell'imperatore
bizantino, Basilio II di Bisanzio, che era ostile all'impero tedesco; ad aprile, in un sinodo indetto da Bonifacio,
deposero solennemente Giovanni e lo imprigionarono a Castel Sant'Angelo dove mor quattro mesi dopo, per fame o
per avvelenamento. Subito dopo la solenne deposizione di Giovanni XIV, Bonifacio VII fu accettato come Papa. Si
dice che Bonifacio, ritenendo Benedetto VII e Giovanni XIV due antipapi usurpatori, fece appendere il corpo di
quest'ultimo sui bastioni di Castel Sant'Angelo.

I successori di Giovanni XIV


Dopo la deposizione ad aprile di Giovanni, la Chiesa di Roma rielesse Bonifacio papa. Il clero e il popolo di Roma lo
accettarono con tolerantia com'era in loro potere e rendendolo cos pontefice legittimo, usando le parole dello storico
bollandista Daniel Papebroch che ritiene Bonifacio VII vero successore di Giovanni XIV; ma, seppur accettato come
vero papa, Bonifacio era ritenuto dai contemporanei un autentico mostro, un despota assetato di sangue.
Non chiaro se Bonifacio si limit a reinsediarsi sul trono (dato che dat il pontificato a partire dal 973 dopo la
morte di Benedetto VI) o se, per regolare tutte le irregolarit, si fece eleggere di nuovo ad aprile dopo il processo
tenuto contro Giovanni. un po' ci che fece ottant'anni prima Sergio III dopo la morte di Papa Leone V e
dell'antipapa Cristoforo (nonostante Sergio, proprio come Bonifacio, datasse il pontificato dal primo tentativo,
fallito, di farsi eleggere, compiuto nel dicembre 898 contro Giovanni IX). Bonifacio VII, avendogli il clero, il popolo
e i nobili di Roma giuratogli fedelt, fu ritenuto successore di Giovanni XIV e predecessore di Giovanni XV dai
contemporanei fino a tempi recentissimi, tant' che Benedetto Caetani, nel 1294, ritenne giusto doversi chiamare
Bonifacio VIII e non "VII".

Giovanni XIV e la "Questio Paparum Ioannum"


Gli storici del Medioevo posero tra Giovanni XIV e il successore Giovanni XV, oltre al succitato Bonifacio, un papa
Giovanni in pi mai esistito, chiamato poi Ioannes XIV Bis. Questo papa fittizio nacque dal fatto che Giovanni XIV
pass met del suo pontificato, quattro mesi su otto, in prigione (il suo pontificato, ufficialmente, fin ad aprile con la
sua deposizione e la rielezione di Bonifacio); il Liber Pontificalis registr queste due fasi distinte del suo papato in
due blocchi, generando confusione. Lo storico Luigi Ferrucci nel suo "Indagini storico-critiche sul pontificato e la
persona di Bonifacio VII" (1856) sostiene che l'equivoco stato rafforzato anche dal fatto che esistito davvero un
cardinale diacono Giovanni filius Robberti cio figlio di Roberto, il quale, sostenuto dal popolo, si oppose a
Bonifacio VII dopo la morte di Giovanni XIV, ma Bonifacio lo pun accecandolo. E infatti lo storico Mariano Scoto,
assieme a Goffredo da Viterbo e ad altri, sostiene che Papa Ioannes XIV Bis era figlio di un tal Roberto, escluso
dalle liste papali perch morto prima di essere consacrato, cos il successivo Papa Giovanni pot legittimamente
riprenderne il numerale (esattamente ci che accadde al presbitero Stefano e a Papa Stefano II nel 752)[2].
Cos si cre un "Giovanni XV" che, al pari di Dono II, non era in realt mai esistito. Pensando di fare cosa giusta
reinserendo Ioannes XIV Bis tra i Papi e credendo l'antipapa Giovanni XVI legittimo tra Gregorio V e Silvestro II
(chiamato quindi "Papa Giovanni XVII"), Pietro Iuliani corresse (in modo errato) la numerazione dei Papi Giovanni
e si diede il nome di Giovanni XXI anzich "Giovanni XIX" come sarebbe stato giusto. E i Papi Duze e Roncalli
furono Giovanni XXII e XXIII anzich "XX" e "XXI". L'Antipapa Cossa, talvolta, chiamato Giovanni XXIII
(XXII), ad esempio da Edward Gibson, per segnalare quest'anomalia. A causa di questa numerazione, non c' mai

76

Papa Giovanni XIV

77

stato n un papa n un antipapa di nome Giovanni XX anche se talvolta, reinserendo Ioannes XIV Bis, Giovanni
XIX indicato come "Giovanni XIX (XX)"; altre volte Papa Iuliani indicato come "Giovanni XXI (XX)"; altre
volte l'Antipapa Giovanni XVI indicato come "Giovanni XVI (XVII)". Come Dono II, Ioannes XIV Bis (chiamato
Ioannes XV - Giovanni XV) ha il suo medaglione papale tra Bonifacio VII e Giovanni XV, a San Paolo fuori le
Mura.

Note
[1] Da Giovanni XIV a Paolo VI, nove pontefici lombardi - da "archiviostorico.corriere.it" (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 1997/ agosto/ 17/
Giovanni_XIV_Paolo_nove_pontefici_co_0_9708174733. shtml)
[2] http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ consistories-x. htm#BenedictVII|cardinali nominati da Benedetto VII

Altri progetti

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0983-0984-_Ioannes_XIV.html)
Biografia di papa Giovanni XIV (http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-xiv_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto VII

novembre 983 - 20 agosto 984

Papa Giovanni XV

Controllo di autorit VIAF: 59442650 (http://viaf.org/viaf/59442650)


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Papa Giovanni XV

78

Papa Giovanni XV
Papa Giovanni XV

137 papa della Chiesa cattolica


Elezione

agosto 985

Consacrazione

agosto 985

Fine pontificato 1 aprile 996


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore

papa Giovanni XIV


papa Gregorio V

Nascita

Roma, ?

Morte

1 aprile 996

Sepoltura

Basilica di San Pietro in Vaticano

Giovanni XV, nato Giovanni di Gallina Alba (Roma, ... 1 aprile 996), fu il 137 papa della Chiesa cattolica
dall'agosto 985 alla sua morte.

Biografia
Viene generalmente riconosciuto come successore dell'antipapa Bonifacio VII, il "Papa Giovanni XV" o "Ioannes
XIV Bis" che si disse avesse regnato per quattro mesi dopo papa Giovanni XIV, e che viene oggi omesso dalla lista
dei papi.
Giovanni XV era figlio di Leone, un presbitero romano. All'epoca in cui sal al soglio pontificio, Giovanni Crescenzi
II (+998) - figlio di Crescenzio II (+984) - che patrocin la sua elezione, era patricius Romanorum ma, anche se la
sua influenza sulle cose religiose fu molto limitata, la presenza dell'imperatrice Teofano a Roma, dal 989 al 991,
ridusse anche la sua influenza sulle cose temporali. Giovanni Crescenzi, il cui titolo di patricius gli era stato
confermato proprio da Teofano, amministrava la giustizia civile assieme al fratello Crescenzio III (+1020) in un vero
e proprio traffico di sentenze, screditando l'autorit di papa Giovanni e, pi in generale, del soglio di Pietro.
Ad un sinodo romano tenutosi in Laterano il 31 gennaio 993, Papa Giovanni XV canonizz solennemente il vescovo
Ulrico di Augusta, un evento che il Papa annunci ai vescovi francesi e tedeschi con una bolla datata 3 febbraio. Fu
la prima volta nella storia che una canonizzazione solenne veniva fatta da un papa.
All'inizio di aprile del 996, il Papa, la cui venialit e nepotismo lo avevano reso impopolare tra la cittadinanza, mor
di febbre, mentre l'imperatore Ottone III era in viaggio in Italia per ottenere l'incoronazione dal Papa; saputa la
notizia, Ottone rest fino al 12 aprile a Pavia, dove celebr la Pasqua. Ottone III elev quindi il suo parente Bruno
alla dignit papale col nome di Gregorio V. A suo credito, Giovanni fu nominato patrono e protettore dei monaci
riformatori di Cluny.

Papa Giovanni XV

Origine della controversia sull'investitura


Durante il papato di Giovanni XV sorse una seria disputa sull'investitura del Re di Francia e quindi sulla deposizione
dell'arcivescovo di Reims.
L'intervento del Papa non port inizialmente a un risultato definitivo. Questa disputa viene talvolta vista come
l'origine dei conflitti tra i Papi e i nuovi Re di francia che culminarono successivamente nella lotta per le investiture,
vale quindi la pena di relazionarla in alcuni dettagli.
Ugo Capeto, al momento Re di Francia, nomin Arnolfo Arcivescovo di Reims nel 988, anche se Arnolfo era nipote
del suo acerrimo rivale, Carlo di Lorena. Carlo mosse l'esercito verso Reims e riusc a conquistala, facendo
prigioniero l'arcivescovo. Ugo, comunque, consider Arnolfo alleato di Carlo e chiese al Papa la sua deposizione.
Ma gli eventi si succedevano molto rapidamente: Ugo Capeto cattur sia Carlo che l'arcivescovo Arnolfo e convoc
un sinodo a Reims nel giugno 991, che, ossequente, depose Arnolfo e scelse come suo successore l'abate Gerberto
(futuro papa Silvestro II).
Queste risoluzioni vennero ripudiate da Roma, anche se un secondo sinodo ratific i decreti emessi a Reims. Il Papa
convoc i vescovi francesi a un sinodo indipendente al di fuori del reame, ad Aquisgrana, per riconsiderare il caso.
Per questi si rifiutarono, vennero convocati a Roma, ma qui protestarono che le condizioni instabili, sia lungo il
percorso che a Roma, rendevano la cosa impossibile.
Il Papa invi quindi un legato con istruzioni per convocare un concilio di vescovi francesi e tedeschi a Mousson.
Solo i secondi si presentarono: i francesi vennero infatti fermati lungo il tragitto da Ugo e Roberto. Attraverso gli
sforzi del legato, la deposizione di Arnolfo venne infine dichiarata illegale.
Dopo la morte di Ugo Capeto (23 ottobre 996), Arnolfo venne liberato dalla prigionia, e ben presto venne restaurato
nelle sue funzioni. Gerberto invece venne inviato alla corte imperiale a Magdeburgo, e divenne il precettore
dell'imperatore Ottone III. Giovanni XV era morto da sei mesi, e gli era succeduto Gregorio V.

Giovanni XV o Giovanni XVI?


Gli storici del Medioevo posero, tra Giovanni XV e il suo predecessore Giovanni XIV, un Papa Giovanni in pi mai
esistito, chiamato poi dagli storici Ioannes XIV Bis, cos che Giovanni XV, XVII, XVIII e XIX furono poi rinominati
XVI, XVIII, XIX e XX, e l'Antipapa Giovanni XVI fu chiamato Papa Giovanni XVII. Il papa fittizio Ioannes XIV Bis
nacque dal fatto che Giovanni XIV pass met del suo pontificato, quattro mesi su otto, in prigione, e il Liber
Pontificalis registr queste due fasi distinte del pontificato in due blocchi, generando confusione. Si pens che questo
"Giovanni XIV Doppio" fosse stato escluso dalle liste in quanto eletto e morto subito prima di essere consacrato,
nell'agosto 985; di lui esiste un ritratto in San Paolo fuori le mura tra Bonifacio VII e Giovanni XV che l chiamato
Giovanni XVI. Lo storico Luigi Ferrucci sostiene che l'equivoco stato rafforzato anche dal fatto che esistito
davvero un cardinale diacono Giovanni figlio di Roberto che, sostenuto dal popolo, si oppose a Bonifacio VII dopo
la morte di Giovanni XIV, ma Bonifacio lo pun accecandolo. E infatti lo storico Marianus Scotus, assieme a
Goffredo da Viterbo e ad altri, sostiene che Ioannes XIV Bis era filius Robberti cio figlio di un tal Roberto.

79

Papa Giovanni XV

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Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Giovanni XV

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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [2]
Biografia di papa Giovanni XV [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XIV

agosto 985 - marzo 996

Papa Gregorio V

Controllo di autorit VIAF: 22937424 [4]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_XV?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_0985-0996-_Ioannes_XV. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-xv_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 22937424

Papa Gregorio V
Papa Gregorio V

138 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

aprile 996
5 maggio 996

Fine pontificato 18 febbraio 999


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Giovanni XV

Successore

papa Silvestro II

Nome

Bruno di Carinzia

Nascita

Sassonia, ca. 972

Papa Gregorio V

81
Morte
Sepoltura

Roma, 18 febbraio 999


Grotte vaticane

Gregorio V, nato Brunone di Carinzia (Ducato di Sassonia, ca. 972 Roma, 18 febbraio 999), fu il 138 papa della
Chiesa cattolica dal 3 maggio 996 alla morte (il primo di nazionalit germanica).

Biografia
Figlio di Ottone, duca di Carinzia e nipote dell'imperatore Ottone I il Grande, successe a Giovanni XV all'et di soli
ventiquattro anni. Era il cappellano del cugino, l'imperatore Ottone III, che sostenne la sua candidatura.

Il potere temporale
Politicamente ag come rappresentante dell'imperatore a Roma e garant molti privilegi eccezionali ai monasteri del
Sacro Romano Impero. Uno dei suoi primi atti fu l'incoronazione di Ottone come imperatore, il 21 maggio 996.
Assieme all'imperatore tenne pochi giorni dopo un sinodo, nel quale Arnulfo venne reinsediato come Arcivescovo di
Reims e Gerberto, il futuro Papa Silvestro II, venne condannato come intruso. Roberto II di Francia, che aveva
insistito sul suo diritto di nominare vescovi, venne infine costretto a indietreggiare e in ultimo a mettere da parte sua
moglie Bertha, a causa della rigorosa applicazione di una sentenza di scomunica sul regno.
Fino al Concilio di Pavia (997), Gregorio ebbe un
rivale nella persona dell'Antipapa Giovanni XVI, alias
Giovanni Filagato, cui l'aristocratico romano Giovanni
Crescenzi II detto il Nomentano - figlio di Crescenzio
II (+984), fratello di Crescenzio III (+1020) e padre di
Giovanni Crescenzi III (+1012) - e i nobili romani
avevano dato la preferenza, in opposizione al volere del
giovane imperatore Ottone III, che marci su Roma.
L'antipapa fugg e Giovanni Crescenzi II si rinchiuse in
Castel Sant'Angelo. Le truppe dell'imperatore
inseguirono l'antipapa, lo catturarono e gli tagliarono
naso, orecchie e lingua, gli strapparono gli occhi e lo
umiliarono pubblicamente davanti all'imperatore ed al
Papa; poi lo si costrinse a girare per Roma seduto su un
asino con la testa rivolta posteriormente. Minacci
d'impiccare il figlio del rivoltoso Benedetto, che si era
impossessato di Cere, una citt di dominio pontificio.
Venne costruita una forca presso le mura della citt. Al
figlio di Benedetto, di nome Crescenzio, fu posto il
cappio: Benedetto vedendo suo figlio con le mani
legate dietro la schiena, bendato e, con il cappio messo,
Gregorio V e Ottone III
dinanzi al boia, abbandon la citt con i suoi compagni
di rivolta[1]. Venne inviato nel abbazia di Fulda, in
Germania, dove sopravvisse fino al 1001. Castel Sant'Angelo venne assediato, e quando venne preso, Crescenzi
Nomentano fu impiccato alle sue mura (998) dopo essere stato torturato, e il corpo decapitato e gettato dal castello,
per poi essere appeso ad una forca sul Monte Mario, detto "Mons Malus" dai romani e "Mons Gaudii" dai fedeli di
Ottone.

Papa Gregorio V

82

Nel 998, Gregorio invi alla corte ucraina del Principe Volodymir di Kiev un'ambasciata; da tale data inizi la
diffusa accettazione del Cristianesimo in Ucraina. Gregorio mor improvvisamente, e non senza sospetti di slealt, il
18 febbraio 999, a soli 27 anni.

Note
Bibliografia in tedesco
Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006

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Opera Omnia atque Vita Operaque dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.
documentacatholicaomnia.eu/01_01_0996-0999-_Gregorius_V.html)
Biografia di papa Gregorio V (http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-v_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XV

aprile 996 - 18 febbraio 999

Papa Silvestro II

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Papa Silvestro II

83

Papa Silvestro II
Papa Silvestro II

139 papa della Chiesa cattolica


Elezione

marzo 999

Incoronazione

2 aprile 999

Fine pontificato 12 maggio 1003


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Gregorio V

Successore

papa Giovanni XVII

Nome

Gerberto di Aurillac

Nascita

Alvernia, 950 circa

Morte

Roma, 12 maggio 1003

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Silvestro II, nato Gerberto di Aurillac (Aurillac, ca. 950 Roma, 12 maggio 1003), fu il 139 papa della Chiesa
cattolica dal 999 alla morte, primo papa francese.
Prolifico studioso del X secolo, fu lui a introdurre le conoscenze arabe di aritmetica e astronomia in Europa.

Biografia
Giovent
Gerberto nacque in una famiglia umile attorno al 950 nella regione francese dell'Alvernia, ad Aurillac. Attorno al
963 entr nel monastero di San Geraldo, sito nella sua citt, e nel 967 il Conte Borrell II di Barcellona visit il
monastero e l'abate chiese al conte di portare con s Gerberto, cos che il giovane potesse studiare matematica in
Spagna, nel monastero di Ripoll. Negli anni seguenti, Gerberto studi nella citt di Barcellona (controllata dai
cristiani), entrando cos in contatto col mondo islamico, data anche la prossimit al confine.
In Spagna matur un interesse per le scienze, in particolare matematica e astronomia, eccezionale per il suo tempo:
cercava libri e strumenti per l'osservazione diretta e lo studio delle stelle, con un atteggiamento innovativo rispetto
alla tradizionale lettura ed esegesi dei testi sacri. Quando era ancora giovane la fama della sua cultura si era gi
diffusa in tutto il mondo cristiano. Non mancarono in seguito leggende sul suo conto, che lo dipingevano come un
astuto mago o come in contatto col demonio.
Egli era interessato anche al diritto ed alla politica. Queste conoscenze gli permisero di mettersi al servizio di
personaggi potenti come consigliere, e furono la chiave che aprirono a lui, nato di modesta famiglia, le porte di

Papa Silvestro II
cariche ecclesiastiche di primissimo rilievo.

Roma, Bobbio e Reims


Nel 969 il conte Borrell comp un pellegrinaggio a Roma, portando Gerberto con s. Qui Gerberto incontr il papa
Giovanni XIII e l'imperatore Ottone I. Il papa persuase Ottone ad impiegare Gerberto come tutore per il suo giovane
figlio, il futuro Ottone II. Alcuni anni dopo, Ottone I permise a Gerberto di andare a studiare alla scuola della
cattedrale di Reims, dove venne ben presto nominato insegnante dall'arcivescovo Adalberone di Laon.
Abate di Bobbio
Ottone II, divenuto nel frattempo Sacro Romano Imperatore, nel 982
nomin Gerberto abate dei monaci colombaniani di Bobbio e conte di
quel distretto, ma, per colpa della gestione dei precedenti abati e dei
vescovi commandatari, l'abbazia di San Colombano era andata in
rovina, perci Gerberto la ricostitu, fece l'inventario dello scriptorium
e, con l'aiuto dei numerosi antichi trattati che vi erano conservati,
compose il suo celebrato lavoro sulla geometria.
Si ipotizza che, sebbene si fosse in un momento in cui la lingua greca
era quasi stata dimenticata in tutta l'Europa occidentale, i monaci di
Bobbio leggessero Aristotele e Demostene nella loro lingua
originale.Wikipedia:Uso delle fonti
Successivamente fece ritorno a Reims, rimanendo abate
commendatario di Bobbio fino al 999 quando nomin Abate di Bobbio
Pietroaldo ed elev la cittadina, in accordo con l'imperatore, a Citt e
Contea Vescovile.
Dopo la morte di Ottone II, avvenuta nel 984, Gerberto venne
L'affresco di Gerberto d'Aurillac nel Duomo di
coinvolto nelle lotte politiche dell'epoca: nel 985, con l'appoggio del
Bobbio
suo arcivescovo, Adalberone di Reims, si oppose al tentativo di Lotario
di Francia di strappare la Lorena ad Ottone III, tramite l'appoggio di Ugo Capeto (che divenne Re di Francia,
ponendo fine alla dinastia dei Carolingi).
Adalberone mor nel gennaio 989. Gerberto era un candidato naturale alla successione arcivescovile, ma Ugo Capeto
nomin Arnolfo, un figlio illegittimo di Lotario.

Arcivescovo di Reims
Arnolfo venne deposto nel 991 per sospetto tradimento nei confronti del re e Gerberto venne allora eletto come suo
successore. Ci fu per una tale opposizione alla nomina di Gerberto alla sede di Reims, che papa Giovanni XV invi
un legato in Francia, che sospese temporaneamente Gerberto dal suo incarico episcopale. Gerberto cerc di mostrare
che il decreto era illegale, ma un ulteriore sinodo nel 995 dichiar non valida la deposizione di Arnolfo. Papa
Gregorio V, cugino di Ottone III, succeduto a Giovanni XV nel 996, ribad che Gerberto era un impostore nella sede
di Arnolfo, solo vescovo legittimo di Reims: fu in quei momenti difficili che si fece sentire la protezione della
Dinastia ottoniana.
Gerberto divenne quindi il precettore di Ottone III.

84

Papa Silvestro II

Arcivescovo di Ravenna
Gregorio V lo nomin arcivescovo di Ravenna nel 997, carica che ricopr per meno di due anni. Pi volte ebbe il
coraggio di criticare lo strapotere papale e le sue ingerenze nelle prerogative dei vescovi, cosa di cui aveva sofferto a
Reims. Ben presto Gerberto si ritrov a capovolgere le sue posizioni.

Pontefice
L'imperatore lo elesse a successore di Gregorio come pontefice nel 999. Gerberto prese il nome di Silvestro II. La
scelta del suo nome pontificale deriva da una duplice esigenza. La prima fu quella di cambiare un nome dalla forte
risonanza germanica (Gerberto) con uno tradizionalmente latino (Silvestro); la seconda fu che scelse il nome di
Silvestro per un forte legame con l'Imperatore Ottone III, del quale fu precettore e maestro. L'imperatore Ottone
riteneva se stesso un secondo Costantino e cos di riflesso Gerberto prese il nome del pontefice (Silvestro I) che,
secondo una tradizione, all'epoca aveva guarito Costantino dalla lebbra.
Subito dopo essere stato eletto papa, Gerberto conferm la posizione del suo ex-rivale Arnolfo come arcivescovo di
Reims.
Divenuto pontefice, fu collaboratore della restaurazione imperiale, promossa in Roma nei primi anni del secolo XI,
ispirata ai valori dell'antichit classica. Silvestro seppe in ogni caso liberarsi presto dell'ingerenza dell'imperatore,
che avrebbe circoscritto la sua opera a semplice cappellano di corte. Intu la grande importanza della
cristianizzazione delle terre degli slavi, in particolare Polonia ed Ungheria, che stavano crescendo di importanza ad
est del regno tedesco, sostenendo l'istituzione di nuove Chiese nazionali. Cos come, da arcivescovo, ribadiva
l'importanza della libert dei vescovi nelle proprie diocesi, ora ribadiva l'importanza dell'autorit papale negli
incarichi dei vescovi, accentrando su di s le loro prerogative.
Nell'anno 1000 concesse la corona reale d'Ungheria a Stefano (poi venerato come santo Stefano) del casato degli
Arpd, costituendo cos il Regno d'Ungheria. A Stefano affid il compito di organizzare la Chiesa nel suo paese,
mentre nella futura Polonia fond l'arcidiocesi di Gniezno, dalla quale si irradi la cultura cristiano-romana in tutta
l'area.[1]
Fu il primo a pensare ad una crociata per la liberazione della Terra Santa e patrocin la riforma monastica di Cluny.

Fuga da Roma e morte


Nel 1001 la popolazione di Roma si rivolt contro l'imperatore, costringendo Ottone e Gerberto a fuggire a Ravenna.
Ottone guid senza successo due spedizioni per riottenere il controllo della citt e mor durante la terza nel 1002.
Gerberto ritorn a Roma poco dopo la morte di Ottone, anche se la nobilt ribelle era rimasta al potere, subendo
l'umiliazione della potente famiglia dei Crescenzi guidata da Giovanni Crescenzi III (1012) - il cui padre, Giovanni
Crescenzi II il Nomentano (998), era stato fatto uccidere da Ottone III appena quattro anni prima - che, oltre al
nome, aveva lo stesso carattere del trisavolo Crescenzio I (950), del bisnonno Giovanni Crescenzi I (920-960), del
nonno Crescenzio II (984) e del padre Giovanni Crescenzi II. Giovanni reggeva le sorti di Roma grazie all'appoggio
"patriottico" del popolo, che in lui vedeva un dominatore "nazionale" contrapposto all'imperatore e al papa stranieri,
con l'aiuto dello zio Crescenzio III (1020). Silvestro mor poco dopo (12 maggio 1003), non senza sospetti di
avvelenamento, cos come per Gregorio V. sepolto a San Giovanni in Laterano.
Nel 1684, per volere di papa Innocenzo XI, la sua tomba venne aperta, ma il corpo, trovato ancora intatto, vestito dei
paramenti pontificali, le braccia incrociate sul petto e sul capo la tiara, appena esposto all'aria, si mut in polvere.
Rimase solo il suo anello con la dicitura: Sic transit gloria mundi.

85

Papa Silvestro II

Opere
Gerberto scrisse una serie di opere, che trattavano principalmente questioni di filosofia e le materie del quadrivio.
Egli aveva appreso l'uso dei numeri arabi in Spagna e poteva eseguire mentalmente calcoli che erano estremamente
difficili per le persone che pensavano in termini di numeri romani. A Reims fece costruire un organo idraulico che
eccelleva su tutti gli strumenti precedentemente noti, nel quale l'aria doveva essere pompata manualmente. Gerberto
reintrodusse l'abaco in Europa e, in una lettera del 984, chiese a Lupito di Barcellona la traduzione di un trattato
arabo di astronomia, le Sententiae Astrolabii. Gerberto fu l'autore di una descrizione dell'astrolabio che venne redatta
da Ermanno il contratto 50 anni dopo.
Come papa prese misure energiche contro le pratiche della simonia e del concubinaggio, diffusesi tra il clero,
sostenendo che solo gli uomini capaci di una vita ineccepibile potevano essere nominati vescovi. Scrisse inoltre il
trattato dogmatico De corpore et sanguine Domini.
Di lui ci restano varie lettere, una Vita di Sant'Alberto ed alcune opere di matematica. Gli scritti di Gerberto furono
stampati nel volume 139 della Patrologia Latina.

Scritti matematici
Libellus de numerorum divisione

De geometria
Epistola ad Adelbodum
De sphaerae constructione
Libellus de rationali et ratione uti

Scritti ecclesiastici
Sermo de informatione episcoporum
De corpore et sanguine Domini
Selecta e concil. Basol., Remens., Masom., etc.

Lettere
Epistolae ante summum pontificatum scriptae
218 lettere, che includono missive all'imperatore, al papa e vescovi vari
Epistolae et decreta pontificia
15 lettere a vari vescovi, fra cui Arnolfo, e abati, e una lettera a Stefano I d'Ungheria
una lettera dubbia a Ottone III.
5 brevi poemi

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Papa Silvestro II

87

Altro
Acta concilii Remensis ad S. Basolum
Leonis legati epistola ad Hugonem et Robertum reges

Gerberto matematico
Gerberto fu un importante matematico del suo tempo. Nei suoi quaderni si trovano cenni di un sistema di
numerazione molto simile a quello arabo.

Uomo di cultura
Gerberto dovette sicuramente essere uno degli uomini pi colti del suo tempo. Egli l'esempio pi lampante di
quella sorta di miglioramento nel livello dei prelati che imposero gli imperatori germanici a fronte di una Chiesa in
profonda crisi, dominata dalla pornocrazia, la simonia e il nicolaismo. L'ingerenza imperiale sul papato (si pensi
anche solo al Privilegium Othonis di Giovanni XII) non era ancora vista in modo negativo, come all'epoca della lotta
per le investiture, anzi era una forma di protezione che permise i primi passi verso quella che fu una riforma.
Gerberto fu una figura di massima importanza come religioso, politico e scienziato, che non pot essere ignorata dai
suoi successori al soglio pontificio[2].
Introdusse in Occidente l'uso dell'orologio a bilanciere e fu inventore di complicati strumenti musicali. Ma quello
che colpiva in maniera particolare l'immaginazione coeva era una testa meccanica, costruita da lui e che, interrogata,
era in grado di rispondere in senso affermativo o negativo. Non era che un'antenata del robot, ma i pi vedevano in
essa alcunch di magico, per cui fin con l'essere considerato un mago.

Leggende sulla stregoneria


La grande sapienza di Gerberto fu all'origine di leggende sinistre, che
lo mettevano in relazione con arti magiche e con il demonio.
Si credeva che Gerberto avesse un libro di incantesimi rubato a un
filosofo arabo in Spagna. Gerberto sarebbe fuggito, inseguito dal
derubato che era in grado di rintracciare il ladro tramite le stelle, ma
Gerberto si nascose appeso a un ponte di legno dove, sospeso fra cielo
e terra, era invisibile al mago.
Gerberto avrebbe anche costruito od ottenuto una testa bronzea, che
sarebbe stata in grado di rispondere alle sue domande con un "s" o con
un "no". La leggenda voleva inoltre che avesse stipulato un patto con
un demone donna chiamato Meridiana, che sarebbe apparsa dopo che
egli era stato rifiutato dal suo amore terreno e con l'aiuto del quale
avrebbe raggiunto il trono papale (un'altra leggenda narra che
Meridiana gli apparve dopo che vinse il papato giocando a dadi con il
diavolo).

Papa Silvestro II e il Diavolo.

Secondo la leggenda, Meridiana disse a Gerberto che, nel caso avesse


celebrato una messa a Gerusalemme, il diavolo sarebbe venuto a prenderlo. Gerberto chiese conferma alla testa di
bronzo, che gliela diede. Quindi Gerberto cancell un pellegrinaggio a Gerusalemme ma, celebrando una messa nella
chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma (anche chiamata "Chiesa Gerusalemme"), vide all'improvviso
Meridiana e cap che la profezia era compiuta. Si sent male poco dopo e, morendo, chiese ai suoi cardinali di

Papa Silvestro II
tagliare il suo corpo e di spargerlo per la citt, per fargli espiare le sue colpe e salvarsi. In un'altra versione,
celebrando la messa, fu attaccato dal diavolo, che lo mutil e diede gli occhi del papa ai demoni per giocare
all'interno della chiesa. Pentendosi, Silvestro, ormai cieco, si tagli la mano e la lingua per espiare del tutto i suoi
peccati, prima di lasciarsi morire.
Una parte dell'iscrizione sulla tomba di Gerberto[3], erettagli da Sergio IV, recita: Iste locus Silvestris membra sepulti
venturo Domino conferet ad sonitum ("Questo luogo, all'arrivo del Signore, render al suono dell'ultima tromba i
resti sepolti di Silvestro"). La traduzione erronea di conferet ad sonitum con "emetter un suono" diede adito alla
curiosa leggenda che le sue ossa sbatacchino subito prima della morte di un papa.
Altra leggenda quella che si diffuse negli ambiti della curia romana secondo la quale la tomba si inumidisce alla
morte di un cardinale e da essa fuoriesce dell'acqua alla morte di un papa[4].

Note
[1] Franco Cardini-Marina Montesano, Storia Medievale, Le Monnier Universit/Storia, Firenze, 2006, p. 189
[2] Per tutto il paragrafo, Cardini-Montesano, op. cit., p. 189.
[3] Pagan and Christian Rome by Rodolfo Lanciani (http:/ / penelope. uchicago. edu/ Thayer/ E/ Gazetteer/ Places/ Europe/ Italy/ Lazio/ Roma/
Rome/ _Texts/ Lanciani/ LANPAC/ 5*. html#sec21)
[4] Guida all'Italia leggendaria, misteriosa, insolita, fantastica, Oscar Mondadori, 1971.

Bibliografia
Questo testo proviene in parte, o integralmente, dalla relativa voce (http://www.imss.fi.it/milleanni/
cronologia/biografie/gerbaurillac.html) del progetto Mille anni di scienza in Italia (http://www.imss.fi.it/
milleanni), opera dell'Istituto Museo di Storia della Scienza di Firenze ( home page (http://www.imss.fi.it)),
rilasciata sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.it)
M. Tosi, Gerberto scienza, storia e mito, Archivi Storici Bobiensi, Atti del Gerberti Symposium (Bobbio 25-27
luglio 1983), Ed. Columba, Bobbio 1985
M. Tosi, Il governo abbaziale di Gerberto a Bobbio, Ed. Columba, Bobbio 1985
Bartolomeo Veratti, De' matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa (riguardo al rapporto con la
matematica).
A. Vasina, Gerberto arcivescovo di Ravenna
G. Spinelli, Aspetti italiani del pontificato di Silvestro II
Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Universit, 2006. ISBN 8800204740
(riguardo alla biografia ed alla valutazione dell'operato)
Luca Montecchio, Gerberto d'Aurillac. Silvestro II, Perugia, Graphe.it edizioni, 2011. ISBN 978-88-97010-02-9
Pierre Rich, Il Papa dell'anno Mille, Edizioni Paoline 1988

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Silvestro II (http://www.treccani.it/enciclopedia/silvestro-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
(EN) Catholic Encyclopedia (http://www.newadvent.org/cathen/14371a.htm)
(EN) Gerberto di Aurillac (ca. 955-1003) (http://www.the-orb.net/textbooks/nelson/gerbert.html), lezione di
Lynn H. Nelson]

88

Papa Silvestro II

89

(LA) Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_0999-1003-_Silvester_II.html)

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Gregorio V

2 aprile 999 - 12 maggio 1003

Papa Giovanni XVII

Predecessore

Abate di San Colombano (Bobbio)

Successore

Guinibaldo
980-982

982-999

Pietroaldo
999 - 1017

Predecessore

Arcivescovo di Reims

Successore

Arnolfo di Reims
989 - 991

991 - 995

Arnolfo di Reims
995 - 1021

Predecessore

Arcivescovo di Ravenna

Successore

Giovanni X
983 - 998

998 - 999

Leone II
999 - 1001

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Papa Giovanni XVII

90

Papa Giovanni XVII


Papa Giovanni XVII

140 papa della Chiesa cattolica


Elezione

16 maggio 1003

Insediamento

13 giugno 1003

Fine pontificato 6 novembre/7 dicembre 1003


Predecessore
Successore
Nome

papa Silvestro II
papa Giovanni XVIII
Siccone Secco

Nascita

Rapagnano, Marche, Italia, ?

Morte

Roma, 6 novembre/7 dicembre 1003

Sepoltura

San Giovanni in Laterano

Giovanni XVII, nato Siccone Secco (Rapagnano, ... Roma, 6 novembre/7 dicembre 1003), fu il 140 papa della
Chiesa cattolica dal 13 giugno 1003 alla morte.

Carriera
Originario di Rapagnano, presso Fermo, figlio di tal Giovanni, Siccone successe a Silvestro II tra maggio e giugno
1003, ma mor circa cinque mesi dopo la sua consacrazione (la data del decesso incerta).
Secondo le cronologie e i testi del De Rossi, Siccone era cognominato Secco (Siccus). Eletto papa il 16 maggio
1003, consacrato un mese dopo, resse la Chiesa per soli cinque mesi, e di s lasci memoria per aver istituito la pia
commemorazione dei Defunti, da celebrarsi il 2 novembre di ogni anno.
Leopoldo Camillo Volta invece, nel suo "Compendio cronologico critico dello stato di Mantova" (1807), afferma che
Giovanni XVII fosse mantovano, mentre scrive: "Intanto si osservi che nel 1003 al 7 di Dicembre accadde la morte
di Papa Giovanni XVII dopo soli cinque mesi e 25 giorni di pontificato. Notiamo questo avvenimento non per altro
che a fine di annunziar ora per la prima volta esser stato il suddetto Ponteficie originario di Mantova. Egli fu della
famiglia Secco, la quale si estinse in questa citt l'anno 1500, come ce ne assicurano alcuni documenti. Da questi si
trae che egli nato da povero padre chiamato Secco, si port assai giovane a Roma, dove, corsa per merito la carriera
di varii impieghi ecclesiastici, arriv finalmente ad esser Cardinale e poi Papa". Volta data la morte di Siccone al 7
dicembre, non al 6 novembre come fa la storiografia ufficiale.
Legato ai Crescenzi, Siccone fu imposto dal patrizio Giovanni Crescenzi III (+1012) il cui padre, Giovanni
Crescenzi II il Nomentano (+998), aveva cercato d'imporre pure lui, sei anni prima, il "suo" Papa Giovanni XVI,
l'antipapa Giovanni Filagato, ma l'intervento dell'imperatore Ottone III a favore del legittimo Gregorio V aveva fatto
finire tutto in un bagno di sangue. Pare che Giovanni Secco, padre di Siccone, fosse imparentato coi Crescenzi, come
lo era Papa Giovanni XIII, ma non certo.

Papa Giovanni XVII

91

Unico documento ufficiale di Giovanni XVII rimastoci un'autorizzazione concessa al missionario polacco
Benedetto, discepolo di Brunone di Querfurt, e ai suoi compagni a impegnarsi nell'opera di evangelizzazione degli
Slavi.
Pare che Siccone avrebbe voluto ardentemente stabilire relazioni con il nuovo re tedesco Enrico II, ma Giovanni
Crescenzi III glielo imped in ogni modo. Della famiglia Secco, ci sono tre membri del clero - un vescovo, un
diacono e un secundicerius (alto dignitario della cancelleria lateranense) - che sono commemorati in un epitaffio del
1040 che rivela quanto fossero orgogliosi della loro parentela con Giovanni XVII.

La questione del nome


Il nome pontificale di Siccone Secco ha un'incongruenza. Il precedente legittimo Papa Giovanni fu Giovanni XV.
Giovanni XVI fu un antipapa e il suo numero di regno doveva essere riutilizzato. Infatti, Papa Secco, Papa Fasano e
Papa Tuscolano (Giovanni XVII, Giovanni XVIII e Giovanni XIX) assunsero i numerali corretti, da XVI a XVIII.
Successiva letteratura storiografica, per, consider Filagato papa legittimo tra Gregorio V e Silvestro II, cos il
numerale di questi papi fu "corretto" in modo errato e non fu mai ristabilito nel modo giusto. Anzi, fu alterato di
nuovo in modo ancora pi scorretto in seguito, perch si pens, erroneamente, che tra Bonifacio VII e Giovanni XV
vi fosse stato un inesistente Papa Giovanni detto Ioannes XIV Bis (escluso dalle liste perch sarebbe morto prima
della consacrazione). Quindi, i numerali dei Papi Giovanni XVII, Giovanni XVIII e Giovanni XIX, gi di per s
errati, furono "corretti" in XVIII, XIX e XX: perci Papa Secco, Giovanni XVII, fu chiamato per molto tempo
"Giovanni XVIII", e l'Antipapa Giovanni XVI fu chiamato "Papa Giovanni XVII". Per questo Pietro "Ispano" Iuliani
prese nome "Giovanni XXI" anzich "Giovanni XIX", e Papa Giovanni XXII non fu il XX come avrebbe dovuto
essere. Quando fu chiarito che il leggendario Ioannes XIV Bis non era mai esistito, i numerali furono ri-corretti nel
primo modo erroneo, cos Secco torn a essere Giovanni XVII, anche se era stato il XVI. In definitiva, poich non
c' mai stato un Papa Giovanni XX (identificato in Giovanni XIX) e Giovanni XVI fu un antipapa, ci sono stati solo
21 Papi di nome Giovanni e non 23 come suggerirebbe il numero di regno di Papa Giovanni XXIII.

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Biografia di papa Giovanni XVII [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Silvestro II

16 maggio 1003 - 6 novembre/7 dicembre 1003

Papa Giovanni XVIII

Controllo di autorit VIAF: 52047169 [3]


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Papa Giovanni XVII

92

Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_XVII?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-xvii_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 52047169

Papa Giovanni XVIII


Papa Giovanni XVIII

141 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Consacrazione

25 dicembre 1003
gennaio 1004

Fine pontificato giugno 1009


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Giovanni XVII


papa Sergio IV
Giovanni Fasano

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 18 luglio 1009

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Giovanni XVIII, nato Giovanni Fasano (Roma, ... Roma, 18 luglio 1009), fu il 141 papa della Chiesa cattolica
dal gennaio 1004 al giugno 1009, quando forse rinunci all'ufficio di Romano Pontefice.

Biografia
Figlio di Orso Fasano e di Stefania, fu eletto per volere di Giovanni Crescenzi III (+1012) la cui famiglia continuava
a spadroneggiare in citt e di cui i Fasano, forse, erano parenti. Eletto il giorno di Natale, fu consacrato il mese
successivo. Incoron Enrico II di Baviera Re d'Italia. Il rito si svolse a Pavia. La citt, per, si ribell, stanca ed
esasperata delle angherie delle truppe tedesche, inducendo quindi Enrico a saccheggiarla ed a conquistarla. Giovanni
non intervenne per scongiurare la sua distruzione, ma si adoper per appianare i dissidi tra Roma e Costantinopoli:
non pot riuscirvi a lungo, ma per un certo periodo il Patriarca Sergio II (999-1019) rimise il nome del Papa fra i
Sacri Dittici. Si pensa che in ci Giovanni Crescenzi III, molto legato ai Bizantini, abbia avuto un ruolo.
Giovanni non fu, durante tutto il suo pontificato, una semplice creatura del patrizio romano Giovanni Crescenzi III;
dagli scarsi documenti rimastici pare, anzi, che abbia cercato di prendere misure energiche per molte questioni della
Chiesa. Ottenne da Enrico II il ripristino della sede di Merseburg che Benedetto VII circa trent'anni prima aveva
soppresso e che Gregorio V, senza successo, aveva cercato di ristabilire.

Papa Giovanni XVIII

93

Nel 1007 concesse a Enrico II il permesso di fondare la sede di Bamberga (Baviera) dal cui episcopato sar eletto
circa quarant'anni dopo Clemente II; Enrico voleva farne sia una base per il lavoro missionario presso gli immigrati
slavi sia un centro politico sul Meno superiore. Questa nuova sede fu resa, da Giovanni XVIII, suffraganea di
Magonza anzich di Erbipoli (Wrzburg), come avrebbe voluto il vescovo di quest'ultima, e passata sotto diretta
protezione papale.
Nel tardo 1007, quando seppe che i vescovi Lotheric di Sens (+1032) e Foulque di Orlans (+1012) avevano
minacciato i privilegi di esenzione dell'abbazia di Fleury ordinando all'abate Gauzlin (+1030) di ignorare le relative
bolle papali, Giovanni li convoc perentoriamente a Roma minacciandoli di scomunica; avvert anche Roberto II di
Francia che avrebbe colpito di interdetto l'intero regno se essi non si fossero presentati.
Il cronista Thietmar di Merseburg (975-1018) segnala che Giovanni desiderava molto che Enrico II visitasse Roma e
voleva chiederglielo quando questi si rec a Pavia nel 1004 per esservi incoronato Re d'Italia, ma Giovanni
Crescenzi III si oppose in ogni modo.
Seguendo l'esempio di papa Giovanni XV, Giovanni XVIII, verso la met del 1004, canonizz solennemente cinque
martiri polacchi: Benedetto, Giovanni, Isacco, Matteo e Cristiano. Inoltre confer il pallio agli arcivescovi di Treviri,
Meingaud o Megingod, e di Canterbury, Elfeg o Alphege (+1012) (successore di Sant'Alfrico).
Dopo cinque anni e mezzo di papato, a giugno, forse abdic, stanco di tutti gli orrori e gli intrighi di potere, e si ritir
nel monastero della Basilica di San Paolo fuori le mura, dove mor poco dopo, il 18 luglio. Questa versione storica
compare per solo in due fonti tedesche medioevali, la cronaca di Ottone di Frisinga e la Historia pontificum
Romanorum, mentre non ne fatta menzione in alcuna fonte dell'epoca.

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Biografia di papa Giovanni XVIII [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XVII

25 dicembre 1003 - giugno 1009

Papa Sergio IV

Controllo di autorit VIAF: 89638106 [3]


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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_XVIII?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-xviii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 89638106

Papa Sergio IV

94

Papa Sergio IV
Papa Sergio IV

142 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

giugno 1009
31 luglio 1009

Fine pontificato 12 maggio 1012


Predecessore

papa Giovanni XVIII

Successore

papa Benedetto VIII

Nome

Pietro Boccapecora o Boccadiporco

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 12 maggio 1012

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Papa Sergio IV, nato Pietro Boccapecora o Boccadiporco (Roma, ... Roma, 12 maggio 1012), fu il 142 papa
della Chiesa cattolica dal 31 luglio 1009 alla morte.
Romano, la data della sua nascita sconosciuta. Il suo vero nome si ritiene sia stato Pietro Martino Boccapecora o
Boccadiporco, ma adott il nome di Sergio al momento dell'ascesa al pontificato. Viene talvolta citato come il primo
Papa ad aver adottato un nuovo nome, anche se in realt furono Giovanni II, Giovanni XII e Giovanni XIV i primi;
anche papa Adriano III (forse Agapito dei Conti di Tuscolo) potrebbe aver contribuito a questa tradizione.

Biografia
Pietro Boccadiporco era il figlio di un calzolaio (anch'egli chiamato Pietro) che viveva a Roma. Nonostante le umili
origini della sua famiglia, Pietro si destreggi bene dopo essere entrato nella Chiesa, e ne sal rapidamente la
gerarchia. Nel 1004 divenne vescovo di Albano. Nel giugno 1009 Giovanni XVIII abdic e Pietro venne eletto papa,
consacrato dopo la morte del predecessore e adottando il nome pontificale di Sergio IV.
Il potere detenuto da Sergio IV veniva spesso offuscato da Giovanni Crescenzi III (+1012), che aveva voluto la sua
elezione e che governava la citt di Roma. Alcuni storici hanno sostenuto che Sergio IV fu essenzialmente in potere
di Giovanni Crescenzi III e di suo zio Crescenzio III (+1020). Altri, invece, sostengono che Sergio oppose resistenza
allo strapotere dei due Crescenzi. Esistono alcune prove che Sergio IV diede appoggio politico a una fazione
cittadina contraria a Giovanni Crescenzi III.Wikipedia:Uso delle fonti
Atti talvolta attribuiti a Sergio IV comprendono le misure per alleviare la carestia a Roma, l'esenzione di certi
monasteri dal governo episcopale, e una bolla papale che chiedeva la cacciata dell'Islam dalla Terra Santa; questa
bolla venne in realt inventata durante le successive crociate, per giustificare la spedizione contro Gerusalemme e la

Papa Sergio IV

95

chiesa del Santo Sepolcro, che era stata distrutta dal califfo fatimida al-Hakim bi-Amr Allah, durante il regno di
Sergio.
Sergio IV mor il 12 maggio 1012, lo stesso giorno di Silvestro II di cui era stato grande amico e sostenitore, e gli
successe papa Benedetto VIII, dei Conti di Tuscolo, ostile alla fazione dei Crescenzi che stavolta non poterono
imporre il loro candidato, l'antipapa Gregorio VI. Sergio IV venne sepolto nella basilica di San Giovanni in
Laterano, ed talvolta venerato come santo dai monaci benedettini, come papa Benedetto V (964), anche se il
Martirologio Romano non li menziona.
Durante il suo pontificato riconobbe l'ordine dei Camaldolesi di san Romualdo.

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Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XVIII

giugno 1009 - 12 maggio 1012

Papa Benedetto VIII

Predecessore

Cardinale vescovo di Albano

Successore

Giovanni (996 - 1001)

1004 - 1009

Teobaldo II (1012 - 1044)

Controllo di autorit VIAF: 47119303 [3]


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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Sergius_IV?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ sergio-iv_(Enciclopedia_dei_Papi)/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 47119303

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Papa Benedetto VIII

96

Papa Benedetto VIII


Papa Benedetto VIII

143 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

13/18 maggio 1012


18 maggio 1012

Fine pontificato 9 aprile 1024


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Sergio IV
papa Giovanni XIX
Teofilatto II dei Conti di Tuscolo

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 9 aprile 1024

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Benedetto VIII, nato Teofilatto II dei Conti di Tuscolo (Roma, ... Roma, 9 aprile 1024), fu il 143 papa della
Chiesa cattolica dal 1012 alla morte.
Secondo figlio di Gregorio, Teofilatto II appartenne alla nobile famiglia dei Conti di Tuscolo, come il predecessore e
zio Benedetto. Dubbia l'ipotizzata parentela dei papi Adriano I, Adriano III e Sergio III con i Conti di Tuscolo, ma
almeno altri tre membri della famiglia seguiranno Benedetto VIII sul soglio pontificio: Giovanni XIX, Benedetto IX,
Benedetto X.
Gli fu opposto l'antipapa Gregorio VI, che lo costrinse a scappare da Roma.
Gregorio VI fu appoggiato dalla famiglia dei Crescenzi, che gi avevano imposto a Roma diversi papi di cui gli
ultimi tre furono Giovanni XVII, Giovanni XVIII e Sergio IV; ora, con la morte di Papa Sergio e del loro
capofamiglia Giovanni Crescenzi III, si videro sottrarre il potere dai Conti di Tuscolo, che portarono come candidato
un membro della loro famiglia, Teofilatto II appunto. Giovanni Crescenzi III mor il 18 maggio: fece appena in
tempo a proporre il suo candidato, ma gi i Tuscolani avevano imposto il loro e la sua morte giunta poco dopo rese
vani i suoi sforzi. Era ancora vivo lo zio di Giovanni Crescenzi III, ossia Crescenzio III (+1020) - fratello di
Giovanni Crescenzi II il Nomentano (+998) - ma questi ormai, gi prima della morte del nipote, non aveva pi alcun
potere, non come quando era vivo il fratello.
Gregorio VI ricorse per primo ad Enrico II di Germania, ma Enrico, dopo aver inizialmente ben accolto Gregorio,
riconobbe Benedetto; due anni pi tardi, nel 1014, Benedetto incoron Enrico imperatore.
Durante il suo pontificato i Saraceni rinnovarono i loro attacchi sulla costa meridionale d'Europa, riuscendo a creare
un insediamento in Sardegna. Anche i Normanni iniziarono a insediarsi in Italia nello stesso periodo. Benedetto VIII

Papa Benedetto VIII

97

riun, insieme ad Enrico II, un concilio a Pavia (1022) dove furono emanati decreti per la riforma del clero; fu in
particolare ribadito un decreto trattante il celibato ecclesiastico[1] emanato da papa Siricio a cui aggiunse che i figli
nati da padri ecclesiastici e madri libere fossero obbligati a far parte del clero. Giuseppe La Farina defin tale decreto
di natura economica, in quanto i beni di un padre ecclesiastico non potessero, grazie a questo decreto, andare al di
fuori della chiesa[2][3].
Furono poi promulgate disposizioni contro la simonia e la pratica del duello, allora molto diffusa.

Note
[1] "La svolta decisiva del movimento riformatore si ebbe al concilio di Pavia nel 1022. Presieduto congiuntamente dall'imperatore Enrico II e da
Papa Benedetto VIII (1012-1024), il concilio eman una serie di decreti per correggere la condizione d'ignominia dell'episcopato e le sue
smodatezze, specie quelle legate alle alienazioni delle propriet ecclesiastiche." R. Paternoster in http:/ / www. storiain. net/ arret/ num114/
artic7. asp

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benedetto-viii_(Enciclopedia_dei_Papi)/) nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Sergio IV

13/18 maggio 1012 - 9 aprile 1024

Papa Giovanni XIX

Controllo di autorit VIAF: 27865055 (http://viaf.org/viaf/27865055)


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Papa Giovanni XIX

98

Papa Giovanni XIX


Papa Giovanni XIX

144 papa della Chiesa cattolica


Elezione

giugno 1024

Consacrazione fra il 24 giugno e il 15 luglio 1024


Fine pontificato 9 novembre 1032
Predecessore
Successore
Nome

papa Benedetto VIII


papa Benedetto IX
Romano dei conti di Tuscolo

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 9 novembre 1032

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Giovanni XIX, nato Romano dei Conti di Tuscolo (Roma, ... Roma, 9 novembre 1032), fu il 144 papa della
Chiesa cattolica dal 1024 alla sua morte.
Succedette a suo fratello Benedetto VIII, entrambi membri della potente famiglia dei Conti di Tuscolo che aveva gi
dato alla Chiesa Papa Benedetto VII e Papa Giovanni XII, pi altri membri attraverso varie parentele, come Papa
Sergio III e Papa Giovanni XI. Quando venne eletto Papa era un laico non ordinato. Per questo motivo Romano
venne ordinato vescovo, allo scopo di permettergli di ascendere allo scranno papale. In precedenza era stato un
console ed un senatore.
Romano, ora Giovanni XIX, mostr la sua libert dai pregiudizi ecclesiastici e anche la sua completa ignoranza della
storia ecclesiastica, accettando, in cambio di un sostanzioso pagamento, di concedere al Patriarca di Costantinopoli
Eustazio il titolo di "vescovo ecumenico" (secondo il desiderio di Basilio II di Bisanzio che voleva che
Costantinopoli primeggiasse su tutte le chiese d'oriente) ma l'indignazione generale, che la proposta sollev in tutta
la chiesa, lo costrinse quasi immediatamente a rinunciare all'accordo. Poco dopo morirono sia Eustazio sia Basilio e
non dovette pi affrontare la questione.
Invit a Roma il celebre Guido d'Arezzo perch gli spiegasse il nuovo sistema musicale da lui inventato.
Alla morte dell'Imperatore Enrico II, nel 1024, diede il suo appoggio a Corrado II, che assieme alla sua consorte
venne incoronato in gran pompa, a San Pietro, nella Pasqua del 1027.
Dopo la morte di Giovanni, suo nipote Teofilatto III venne scelto come successore, anche se ancora giovane:
secondo alcune fonti aveva solo 12 anni, ma pi probabilmente aveva circa 18-21 anni. Dopo suo nipote Teofilatto
III, il suo pronipote Giovanni II detto "Mincio" ascender al soglio di Pietro come ultimo esponente tuscolano della
storia dei Papi.

Papa Giovanni XIX

99

Si noti che il successivo Papa Giovanni fu Papa Giovanni XXI e non ci fu un Papa Giovanni XX, cos come
Giovanni XVI fu un antipapa. In realt Romano prese nome "Giovanni XVIII" e non "XIX", ma gli storici poi
corressero il suo ordinale, fino a trasformarlo in "XX" per poi ripristinarlo in "XIX". Ci perch Pedro "Ispano"
Iuliani, oltre a ritenere il Filagato un Papa legittimo, credeva pure che tra Bonifacio VII e Giovanni XV ci fosse un
Papa "Ioannes XIV Bis" mai riconosciuto perch morto prima di essere consacrato e che, invece, non era mai
esistito.

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Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto VIII

giugno 1024 - 9 novembre 1032

Papa Benedetto IX

Controllo di autorit VIAF: 32791181 [3]


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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Ioannes_XIX?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ giovanni-xix_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / viaf. org/ viaf/ 32791181

Papa Benedetto IX

100

Papa Benedetto IX
Papa Benedetto IX

145 papa della Chiesa cattolica


Elezione

21 ottobre 1032

Insediamento

1 gennaio 1033

Fine pontificato 13 gennaio 1045


Predecessore
Successore

papa Giovanni XIX


papa Silvestro III

Papa Benedetto IX
147 papa della Chiesa cattolica
Insediamento

10 marzo 1045

Fine pontificato 1 maggio 1045


Predecessore

papa Silvestro III

Successore

papa Gregorio VI

Papa Benedetto IX
150 papa della Chiesa cattolica
Insediamento

8 novembre 1047

Fine pontificato 17 luglio 1048


Predecessore

papa Clemente II

Successore

papa Damaso II

Nome

Teofilatto III dei conti di Tuscolo

Nascita

Roma, 1012 circa

Morte

Grottaferrata, settembre 1055/gennaio 1056

Benedetto IX, nato Teofilatto III dei Conti di Tuscolo (Roma, ca. 1012 Grottaferrata, dopo il 18 settembre 1055
e prima del 9 gennaio 1056), fu il 145 papa della Chiesa cattolica dal 1033 al 1045, poi una seconda volta nel 1045
(147) e una terza nel biennio 1047-1048 (150). famoso per aver venduto la dignit pontificia al suo padrino e per
averla rivoluta indietro due volte nonch per aver abdicato,[1] risultando quindi il quarto papa ad abdicare dopo
Clemente I, Ponziano e Silverio.

Papa Benedetto IX

Biografia
Famiglia
Era figlio di Alberico III dei Conti di Tuscolo, e nipote dei papi Benedetto VIII e Giovanni XIX. Alberico III era
figlio di Gregorio I dei Conti di Tuscolo, a sua volta figlio di Alberico II di Spoleto. Sua madre era una delle sorelle
di Giovanni XV; Giovanni XII era zio di suo padre Alberico III, mentre Giovanni XI e Giovanni XIII erano
rispettivamente zio e cugino del suo prozio Giovanni XII; Sergio III, padre di Giovanni XI, era suo pro-prozio;
Benedetto VII aveva per zio suo bisnonno Alberico II ed era, quindi, cugino di secondo grado di suo padre Alberico
III e dei suoi zii Benedetto VIII e Giovanni XIX: perci Benedetto VII era suo cugino di terzo grado; dato che si
sospetta che Adriano III fosse in realt Agapito, fratello di suo pro-prozio Sergio III, e che Adriano I fosse un antico
avo dei Conti di Tuscolo, si pu dire che un lungo retaggio papale abbia preceduto e portato alla nascita di Teofilatto
III. Inoltre, il figlio di suo fratello Guido, quindi suo nipote, era Giovanni II "Mincio" Conte di Tuscolo, futuro
Benedetto X (1058-1059).
Fu proprio Alberico III, suo padre, a ottenere per lui l'elezione al soglio pontificio il 21 ottobre 1032, e lo fece
consacrare il 1 gennaio.

Pontificati
impossibile stabilire con esattezza la data di nascita di Teofilatto, figlio di Alberico III, conte di Tuscolo. Dalla
storiografia medievale emerge lipotesi che al momento dellelezione fosse ancora adolescente (Roberto Glabro
(edizione a cura di M. Prou), Historiarum libri IV,5;V,5 , Paris, 1886., (edizione a cura di) A. Poncelet, Vita
Anonima di Leone IX , Wipo, "Analecta Bollendiana", 25, 1906., Desiderio di Montecassino, Dialoghi , citt, P.L.,
CXLIX, anno.), tuttavia gli storici moderni R. L. Poole, Benedict IX and Gregory VI , "Proceedings of the British
Academy, 8, 1918., o ancora G. B. Borino, Invitus ultra montes cum domno papa Gregorio abii , Roma, "Studi
Gregoriani", I, 1947.), notando le numerose contraddizioni presenti in queste fonti, ritengono pi probabile che al
momento della sua ascesa al soglio pontificio Benedetto avesse allincirca venticinque anni, per cui pu comunque
essere annoverato tra i papi pi giovani della storia. Di fatto per tutto il Medioevo, tanto la storiografia pi ostile
allistituzione del papato che quella favorevole ad una sua riforma volta al suo rafforzamento, sono
straordinariamente concordi nellindicare in Benedetto un emblema di quella assoluta mondanizzazione e
strumentalizzazione del papato che avrebbero reso necessari gli interventi moralizzatrici propri della riforma
gregoriana. Per quanto riguarda lattivit teologica e ordinaria della Chiesa, Benedetto rimase sempre nel solco
dellortodossia e dal punto di vista politico non si distacc dalla linea dei suoi predecessori, mantenendo buoni
rapporti con limperatore Corrado II "il Salico" al fine di conservare il potere dei tuscolani su Roma, il Lazio e
lUmbria. Nel 1037 a Cremona per incontrare limperatore, al fine di sostenere la politica imperiale nel Nord Italia:
il Gregorovius [2] interpreta questo viaggio come la conseguenza di una prima espulsione del Papa da Roma, ma si
tratterebbe di un errore frutto di una cattiva interpretazione delle fonti dello stesso Gregorovius, visto che la sua
ricostruzione anticipa una serie di elementi che sarebbero in realt legati a ci sarebbe effettivamente accaduto nel
1044. In realt i rapporti con limperatore si mantennero buoni anche dopo lascesa al trono di Enrico III, ma questo
non fu sufficiente a garantirgli il controllo di Roma. Il 1 settembre 1044, Benedetto dovette fuggire da Roma,
trovando rifugio nella rocca tuscolana di Monte Cavo. Per indicare le cause della rivolta dei Romani contro il Papa,
Bonizone, vescovo di Sutri parla di un progetto matrimoniale tra il Papa e la figlia di Girardus de Saxo[3]. In
particolare Girardo avrebbe posto come condizione la rinuncia di Benedetto al soglio pontificio e seguendo il
consiglio di un prete, Giovanni, Benedetto si sarebbe detto disposto ad accettare queste condizioni; senonch lo
stesso Giovanni avrebbe tentato di farsi eleggere Papa al suo posto con il nome di Gregorio VI. Questo tentativo
sarebbe naufragato in seguito alla reazione dello stesso Girardo, che avrebbe imposto un suo candidato, Giovanni
Crescenzi-Ottaviani, appartenente alla famiglia avversaria dei conti di Tuscolo, riuscendo a farlo eleggere Papa il 13
gennaio seguente. Il candidato di Girardo venne cos consacrato una settimana dopo con il nome pontificale di

101

Papa Benedetto IX
Silvestro III (talvolta considerato un antipapa). Ma a quel punto, vista la necessit di ristabilire lordine in citt, i
fratelli di Benedetto, Gregorio e Pietro di Tuscolo, avrebbero riportato a Roma Benedetto e, con laccordo dei
Crescenzi e con l'unanime consenso dei cittadini di Roma il 9 marzo 1045 espulsero subito il suo rivale. Il giorno
dopo Benedetto fu pienamente reinsediato e condann il suo successore come antipapa e usurpatore (alcune fonti
datano il ritorno di Benedetto e la deposizione di Silvestro al 9 e al 10 aprile). Ora, il fatto che dietro a questa crisi ci
fosse un progetto matrimoniale del Papa, non affatto certo, poich la tesi di Bonizone di Sutri sembra rientrare in
un topos ricorrente nella storiografia medievale, finalizzato a sottolineare limmoralit di un pontefice. molto pi
probabile che lo scatenarsi degli eventi vada imputato piuttosto ad una crescente tensione nei rapporti tra il Papa e
limperatore Enrico III che, come possibile dedurre dalla versione, pure intrisa di elementi fantasiosi, di Bennone,
avrebbe incoraggiato la famiglia dei Crescenzi a porre in atto un tentativo per sostituire Benedetto con un candidato
a loro gradito[4]. Comunque Benedetto IX il 1 maggio forse spinto dal suo entourage, che sperava cos di mettere a
tacere il malcontento che il comportamento dissoluto del Papa attirava sullintera Chiesa, decise di vendere il suo
ufficio al prete Giovanni "Graziano" de' Graziani che fu incoronato con il nome di papa Gregorio VI il 5 maggio
1045. Peraltro lacquisto della carica indeboliva in partenza il prestigio del nuovo Papa, per cui limperatore
approfitt della situazione per riunire il Concilio di Sutri, nell'autunno 1046, invitando i tre Papi a rispondere
allaccusa di simonia: Benedetto non si present al Concilio, come pure Silvestro III, che gi da tempo si era ritirato
dallagone, mentre Gregorio VI ammise le sue colpe e venne per questo deposto. Al posto di Benedetto, che nel
frattempo era tornato a rivendicare i suoi diritti sul soglio pontificio, veniva eletto un nuovo Papa Suidger, vescovo
di Bamberga, che prese il nome di papa Clemente II e provvide, nel Natale successivo, a deporre papa Benedetto.
Morto improvvisamente Clemente II, il 9 ottobre 1047, Benedetto approfitt della sede vacante e dellassenza
dallItalia dellimperatore Enrico per riprendere il suo posto, potendo contare dellincondizionato appoggio di
Guaimaro di Salerno e di Bonifacio di Canossa. Questultimo si rifiut di scortare a Roma Poppone di Bressanone,
candidato dellimperatore a successore di Clemente II. Il rifiuto provoc la violenta reazione dellimperatore che
minacci un intervento militare in Italia. Bonifacio, allora scese a pi miti consigli e scort a Roma il candidato
imperiale. Benedetto riparava nei castelli della Sabina e Poppone entrava a Roma, senza incontrare alcuna resistenza,
e il 17 luglio 1048 veniva consacrato Papa con il nome di Damaso II, il 17 luglio pot succedere a Clemente.
Benedetto rifiut di rispondere alle accuse di simonia e venne scomunicato.

Vita dopo i Papati


A questo punto le vicende relative alla vita di Benedetto diventano oscure; si sa solo che Teofilatto reag alla sua
definitiva deposizione, non esitando ad ingaggiare una vera e propria guerra nei confronti di Papa Leone IX, che il 2
febbraio 1049 aveva sostituito al soglio pontificio Damaso II, morto il 9 agosto 1048 dopo appena 23 giorni di
pontificato. Teofilatto fu per questo scomunicato da Leone IX (aprile 1049), che moriva il 19 aprile 1054(fu eletto al
suo posto Gebhard, vescovo di Eichsttt, che prese il nome di Vittore II) pregando per la conversione del suo rivale.
Teofilatto morir poco pi tardi, ma impossibile stabilire con esattezza tanto la data che le circostanze della sua
morte: quello che si pu dire con certezza che il 18 settembre 1055 era ancora vivo, perch registrata una
donazione fatta da lui, suo fratello Guido (padre di Giovanni, di l a tre anni Benedetto X) e altri due fratelli al
monastero dei Santi Cosma e Damiano a Roma, mentre il 9 gennaio 1056 era gi morto, perch i tre fratelli fecero
celebrare in quel giorno messe in suffragio per la sua anima. Daltra parte i conti di Tuscolo non si rassegnarono
ancora alla perdita del controllo del Papato, al punto che alla morte del successore di Vittore II, Stefano IX (1058),
tentarono di imporre come loro candidato Giovanni, vescovo di Velletri, che sar annoverato tra gli antipapi con il
nome di Benedetto X.

102

Papa Benedetto IX

Giudizi su Benedetto
San Pier Damiani descrisse Benedetto IX, nel Liber Gomorrhianus, come ...sguazzante nell'immoralit, un diavolo
venuto dall'Inferno travestito da prete. San Bonizone, vescovo di Sutri, disse che era solito commettere "vili
adulterii e omicidi". Gregorovius scrisse che ...con Benedetto IX il papato tocc il fondo della decadenza morale.
La Catholic Encyclopedia lo descrisse come "una disgrazia per la Chiesa". Nel terzo libro dei suoi Dialoghi, Papa
Vittore III (1086-1087) lo ricord con parole di fuoco, dipingendolo come uno dei peggiori pontefici mai esistiti.
Eppure, le cronache del tempo gli attribuiscono decisioni coraggiose e importanti per la Chiesa, in cui mostr
fermezza e audacia: indisse due sinodi per mettere ordine nelle cariche ecclesiastiche, conferite spesso da vescovi
simoniaci o gi deposti dal sacerdozio; il 26 marzo 1035 scomunic e depose lo strapotente arcivescovo di Milano,
Ariberto; nel 1042 canonizz (appena sette anni dopo la morte) il monaco Simeone di Siracusa (la cui causa di
canonizzazione fu promossa da Poppone, il futuro Damaso II); fu lago della bilancia tra la secolare diatriba delle
diocesi di Grado e Aquileia. Paragonato spesso al prozio Giovanni XII, ebbe una politica molto pi matura e accorta
del predecessore. Il suo primo pontificato (ben dodici anni, cosa non usuale per quei tempi) si mantenne saldo in
un'epoca estremamente violenta e caotica, in cui gli Arabi dilagavano nel Mediterraneo, i Bizantini praticavano
continuamente ingerenze nella Chiesa, e Franchi, Normanni e altri popoli germanici gi puntavano al predominio
della penisola italiana. Dopo la prima deposizione il 13 gennaio 1045, visse sotto sei successori (Silvestro III,
Gregorio VI, Clemente II, Damaso II, Leone IX, Vittore II) ma nessuno di loro, a parte Leone, riusc mai ad avere un
governo lungo, saldo e forte come il suo.

Benedetto IX nella letteratura


Renzo Rosso, nel 2002, pubblica il romanzo Il trono della bestia, nel quale narra la vicenda umana e storica di
Benedetto IX, incarnazione di una Chiesa problematica in una delle epoche pi difficili della sua storia.

Note
[1] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 385
[2] Si tratta di una ipotesi che Gregorovius ricava dai suoi studi su Roberto Glabro: sull'uso fatto da Gregorovius di queste fonti cfr. , pag. 139
[3] Bonizone, Libelli de lite imperatorum et pontificum saec. XI et XII conscripti, I, a cura di E. Dummler-L. von Heinemann-F. Thaner; gli
Annales Romani si limitano a riferire della rivolta contro il Papa e dei successivi scontri tra Romani, responsabili dei disordini che avevano
portato alla fuga del Papa, e Trasteverini, scesi a difesa di Benedetto IX: in proposito cfr. , pag. 144
[4] Bennone, Gesta Romanae Aecclesiae contra Hildebrandum I, a cura di K. Francke, in M.G.H.

Bibliografia
Enciclopedia dei Papi, Istituto dell'Enciclopedia dei Italiana, vol. 2, pp. 138-147
Pope Benedict IX in Catholic Encyclopedia (in inglese), Encyclopedia Press, 1917.
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6
A. Mathys, Appunti critici di Storia Medievale, La Civilt Cattolica, 66, 1915, nr. 4
G. B. Borino, L'elezione e la deposizione di Gregorio VI, Archivio della R. Societ Romana di Storia Patria, 39,
1916, pp. 141-252, 295-410

103

Papa Benedetto IX

104

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1032-1045-_Benedictus_IX.html)
Biografia di papa Benedetto IX (http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-ix_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Giovanni XIX

21 ottobre 1032 - 13 gennaio 1045

Papa Silvestro III

Papa Silvestro III

10 marzo 1045 - 1 maggio 1045

Papa Gregorio VI

II

Papa Clemente II

8 novembre 1047 - 17 luglio 1048

Papa Damaso II

III

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Papa Silvestro III


Papa Silvestro III

146 papa della Chiesa cattolica


Elezione

13 gennaio 1045

Incoronazione

20 gennaio 1045

Fine pontificato 10 marzo 1045


Predecessore

papa Benedetto IX

Successore

papa Benedetto IX

Nome

Giovanni dei Crescenzi Ottaviani

Nascita

Roma, 1000 circa

Morte

1062 circa

Papa Silvestro III


Silvestro III, nato Giovanni de' Crescenzi Ottaviani (Roma, ca. 1000 ca. 1062), fu il 146 papa della Chiesa
cattolica dal 20 gennaio al 10 marzo 1045.

Biografia
Dopo che Benedetto IX venne scacciato da Roma nel settembre 1044, Giovanni, vescovo di Sabina, il 13 gennaio
1045 venne eletto, contro la sua volont,[1] al termine di una lunga lotta tra fazioni, con l'appoggio dei suoi congiunti
della famiglia Crescenzi (ramo Crescenzi-Ottaviani) con a capo il conte Gerardo di Galeria[2] e fu consacrato il 20
gennaio con il nome di Silvestro III. E i Romani - secondo quanto dice Gregorovius - quasi all'unanimit
dichiararono Benedetto decaduto e Silvestro loro nuovo pontefice. I Crescenzi avevano gi dato alla Chiesa Papa
Giovanni XIII, a sua volta imparentato con altri Papi.
Successivamente venne accusato, probabilmente falsamente, di aver corrotto per ottenere l'elezione, cosa che, pi
probabilmente, aveva fatto Gerardo e non lui in prima persona. I Crescenzi volevano riprendere quel potere perso nel
1012 quando fu eletto Benedetto VIII (1012-1024) dei Conti di Tuscolo a discapito del loro candidato, l'Antipapa
Gregorio VI (1012). Benedetto IX eman la scomunica del nuovo papa il 10 febbraio e, nel giro di un mese, ritorn a
Roma ed espulse il rivale (9 marzo 1045), che fece ritorno in Sabina per riprendersi l'incarico di vescovo di tale
diocesi. Il giorno dopo, Benedetto lo dichiar deposto e riprese il suo posto. Benedetto IX era stato deposto il 13
gennaio dal popolo di Roma istigato dai suoi capi, ma non da un concilio di vescovi, n dai cardinali o da un'autorit
politica superiore quale l'imperatore: dunque, il dubbio che quella deposizione fosse illegittima e, di fatto, nulla,
rimane; dunque, Silvestro III poteva essere solo un intruso e Benedetto IX ancora il papa legittimo.
In seguito Benedetto IX volle ritirarsi dal pontificato ma, piuttosto che legittimare Silvestro come suo successore,
vendette la carica al padrino Giovanni de Graziani, che divenne Papa Gregorio VI. Salvo poi pentirsene e rivolere la
carica indietro, mentre Silvestro, disprezzato sia da Benedetto sia da Gregorio, languiva in un limbo politico,
sostenuto da pochi fedeli.
Quasi due anni dopo (dicembre 1046), il Concilio di Sutri priv Silvestro III del suo vescovato e del sacerdozio e gli
ordin di rinchiudersi in un monastero, mentre Benedetto IX fu dichiarato gi decaduto (e in pi scomunicato poich
non si era presentato) e Gregorio VI fu invitato ad abdicare. Questa sentenza venne poi sospesa, in quanto il
Crescenzi-Ottaviani, non pi Silvestro III, continu nelle sue funzioni e venne riconosciuto vescovo di Sabina fino
alla sua morte: un suo successore come vescovo di Sabina, Ubaldo, venne registrato nell'ottobre 1063, indicando che
Crescenzi-Ottaviani mor prima di quella data. Altri documenti attestano che tal Ubaldo era suo successore gi nel
1062. I successori di Benedetto IX fino ad Alessandro II (1061-1073) lo lasciarono in pace nel suo episcopato della
Sabina, sapendo bene che egli non aveva alcuna intenzione di rivendicare un papato che non aveva mai voluto
davvero.
Dopo la sua deposizione il 10 marzo 1045, ben nove pontefici gli succedettero mentre era in vita (Gregorio VI,
Clemente II, Damaso II, Leone IX, Vittore II, Stefano IX, Benedetto X, Niccol II, Alessandro II) ma mai, alla morte
o deposizione di nessuno di loro, alcuno pens di reintegrarlo nella sua carica, lasciandolo sempre in pace nella sua
Sabina, sapendo che egli non ambiva a tornare sul Soglio Pontificio.[3] N fu mandato in esilio come Gregorio VI o
rinchiuso in monastero come Benedetto X, e fu sempre al sicuro dagli attacchi di Benedetto IX, che semplicemente
lo ignor.[4]
Sebbene il diritto di Silvestro III ad essere considerato un papa autentico fosse, in passato, aperto ad alcune
discussioni (taluni lo consideravano antipapa, come stato stabilito dal Concilio di Sutri e come stato ritenuto per
secoli), egli comunque ora elencato ufficialmente come papa legittimo nell'Annuario Pontificio dal 20 gennaio al
10 marzo 1045. Una situazione simile si applica anche a Gregorio VI e a Clemente II. Cinquantacinque anni dopo la
sua deposizione, trentotto dopo la sua morte, l'Antipapa Teodorico riprese il suo nome pontificale, Silvestro III, in
quanto il Crescenzi-Ottaviani non era considerato pontefice autentico. Nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, tra
Benedetto IX e Gregorio VI, il suo ritratto non c'.

105

Papa Silvestro III

106

Silvestro III nella letteratura


Nel 1907, nel romanzo Il Padrone del Mondo, Robert Hugh Benson chiama gli ultimi due papi Giovanni XXIV e
Silvestro III, in quanto, fino ai primi anni del XX secolo, il Crescenzi-Ottaviani era considerato un antipapa, mentre
Pietro Filargo e Baldassarre Cossa Papi legittimi.

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6, p. 387
Lo stesso che, tredici anni dopo, con i Conti di Tuscolo far eleggere Benedetto X
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6, p. 388
Questa lunghissima "immunit" si pu spiegare, forse, con la sua docilit d'animo verso il corso degli eventi, e la sua (forse ben nota)
riluttanza a essere papa.

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Silvestro III (http://www.treccani.it/enciclopedia/silvestro-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Papa Silvestro III e la sua famiglia (http://www.serlupi.it/Crescenzi.html)
Biografia (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1044.htm#Giovanni) sul sito Cardinals (http://www2.fiu.
edu/~mirandas) di Salvador Miranda

Voci correlate
Ottaviani
Crescenzi
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto IX

13 gennaio 1045 - 10 marzo 1045

Papa Benedetto IX

Predecessore

Cardinale vescovo di Sabina-Poggio Mirteto

Successore

Rainero (1015-1044)

1044-1045; 1047-1062

Ubaldo (1062-1071)

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Papa Gregorio VI

107

Papa Gregorio VI
Papa Gregorio VI

148 papa della Chiesa cattolica


Elezione

1 maggio 1045

Consacrazione 5 maggio 1045


Fine pontificato 20 dicembre 1046
Predecessore
Successore
Nome

papa Benedetto IX
papa Clemente II
Giovanni dei Graziani, detto Graziano

Nascita

Roma, ?

Morte

Colonia, 1047

Gregorio VI, nato Giovanni dei Graziani, detto Graziano (Roma, ? ? Colonia, ottobre/dicembre 1047), fu il 148
papa della Chiesa cattolica, dal 5 maggio 1045 al 20 dicembre 1046.
Gregorio VI succedette a papa Benedetto IX, suo figlioccio (che gli vendette il papato per la cifra di 650 kg
d'oroWikipedia:Uso delle fonti), il 1 maggio 1045; il 5 fu consacrato. stato il quinto papa ad aver rinunciato al
ministero petrino, dopo Clemente I, Ponziano, Silverio e Benedetto IX.

Biografia
Proveniente probabilmente dalla famiglia dei Pierleoni, Graziano era diventato Arciprete di San Giovanni a Porta
Latina.[1]

L'elezione ed i suoi antefatti


Dopo la partenza di Benedetto IX nel settembre 1044 e una serie di sanguinose lotte durate quattro mesi, il 13
gennaio il giovane Papa fu dichiarato deposto dal popolo, istigato dai Crescenzi e da Gerardo di Galeria, e il vescovo
di Sabina, Giovanni Crescenzi-Ottaviani, fu proclamato papa (sempre dal popolo per volere dei Crescenzi e di
Gerardo); fu ufficialmente eletto e consacrato il 20 gennaio con il nome di Silvestro III.
Nell'aprile 1045 Benedetto IX torn a Roma e rinnov le sue pretese al papato, sostenendo che, non essendo mai
stato deposto da un sinodo di vescovi regolarmente convocato, formalmente era ancora il pontefice regnante, mentre
Silvestro era un usurpatore. Benedetto si riprese il papato, cacciandone con la forza Silvestro, ma poi lo vendette al
suo padrino Graziano con una formula ufficiale di abdicazione e designando lui come suo successore, senza tenere in
conto Silvestro, ritenuto un intruso. La folla, per acclamazione, impose a Graziano di chiamarsi
Gregorio,Wikipedia:Uso delle fonti come il severo riformatore tedesco Gregorio V che aveva regnato fino a

Papa Gregorio VI
quarantasei anni prima.

Il pontificato
Graziano aveva fama di uomo pio e la sua elezione venne accolta con favore, tanto che lo stesso Pier Damiani,
probabilmente ignorando come egli avesse ottenuto il papato, lo salut dicendo di lui che ...finalmente la colomba
era tornata all'arca con il ramo d'ulivo,[2] e che con la sua elezione finalmente era stato inferto un duro colpo alla
simonia.[3]
Tuttavia la presenza di altri due pretendenti e il modo con cui Graziano era giunto al Soglio Pontificio erano
inaccettabili per Enrico III, che volle essere incoronato imperatore in Roma e che desiderava porre mano ad una
severa riforma della Chiesa.[3] Quando questi scese in Italia, fu ricevuto con onore da Gregorio VI a Piacenza. Si
decise di convocare un sinodo a Sutri, circa 40 km a nord di Roma, lontano dalla violenza delle fazioni urbane.
Dinanzi all'assemblea, Gregorio confess che aveva, "in buona fede e semplicit", comprato il papato da Benedetto
IX il 1 maggio 1045.
Il concilio convoc i tre pretendenti al papato ed intervennero Silvestro III e Gregorio VI. Le rivendicazioni di tutti e
tre i pretendenti furono rapidamente rifiutate. Silvestro fu privato della dignit sacerdotale e fu esiliato in un
monastero, ma la sua pena fu commutata in una sorta di esilio dorato nella Sabina, poich torn ad essere vescovo di
quella diocesi. Gregorio abdic con le parole Io, Gregorio, vescovo, servo dei servi di Dio, sentenzio che debbo
essere deposto dal pontificato di Santa Romana Chiesa, per l'enorme errore che, attraverso l'impurit simoniaca, ha
condizionato e viziato la mia elezione, ed il concilio termin il 23 dicembre.

L'esilio e la morte
Giovanni Graziano, non pi Gregorio VI, fu inviato in Germania ed affidato alla custodia del vescovo di Colonia
Ermanno,[3] e mor nell'anno seguente (1047). Intanto gli era successo Clemente II, che mor lo stesso anno, ma
qualche tempo prima di Gregorio; quando Clemente mor, molti (tra cui il vescovo Wazone di Liegi) chiesero a
Enrico di reintegrare Graziano, poich lo consideravano pontefice legittimo ingiustamente costretto ad abdicare:
Enrico rifiut, ma Graziano mor poco dopo ponendo fine a ogni discussione;[3] poi Enrico si volse a Poppone di
Bressanone, che divenne Papa Damaso II. Il cappellano di Graziano, suo compagno fino alla morte in esilio, era un
giovane Ildebrando Aldobrandeschi di Soana, destinato, ventisei anni dopo, a essere eletto con il nome di Gregorio
VII.

Note
[1] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 389
[2] Claudio Rendina, I papi, storia e segreti, p. 369
[3] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p.390

Bibliografia
Claudio Rendina, I papi, storia e segreti, Newton Compton Editori, 2007.
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6

108

Papa Gregorio VI

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Voci correlate
Concilio di Sutri

Altri progetti

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Questa voce inclusa nel libro di Wikipedia Papi che hanno rinunciato al ministero petrino. ( versione
epub (http://www.wikilibri.it/Papidimissionari.epub))

Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1045-1046-_Gregorius_VI.html)
Biografia di papa Gregorio VI (http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-vi_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Dizionario biografico Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/
papa-gregorio-vi_(Dizionario-Biografico)/)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto IX

1 maggio 1045 - 20 dicembre 1046

Papa Clemente II

Controllo di autorit VIAF: 30328486 (http://viaf.org/viaf/30328486)


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Papa Clemente II

110

Papa Clemente II
Papa Clemente II

149 papa della Chiesa cattolica


Elezione

24 dicembre 1046

Incoronazione

25 dicembre 1046

Fine pontificato 9 ottobre 1047


Predecessore

papa Gregorio VI

Successore

papa Benedetto IX

Nome

Suitgero di Morsleben e Hornburg

Nascita

Hornburg, 1005

Morte

Pesaro, 9 ottobre 1047

Sepoltura

Cattedrale di Bamberga

Clemente II, nato Suidgero dei signori di Morsleben e Hornburg (Hornburg, 1005 Pesaro, 9 ottobre 1047), fu il
149 papa della Chiesa cattolica dal 25 dicembre 1046 alla sua morte.

Biografia
Nato in Bassa Sassonia e in precedenza vescovo di Bamberga (Baviera), Suidgero (Suitger) era stato cappellano e
cancelliere dell'imperatore Enrico III, al quale dovette la sua elevazione al Papato, successiva alla deposizione di
papa Silvestro III (gi deposto il 10 marzo 1045) e all'abdicazione di papa Gregorio VI decise ambedue il 20
dicembre 1046 e alla deposizione di papa Benedetto IX decisa il 24, nel Concilio di Sutri indetto dall'imperatore
stesso.
Enrico aveva scelto, dapprima, Adalberto arcivescovo di Amburgo-Brema come candidato, ma al rifiuto di questi si
diresse subito sul suo cappellano, Suidgero, che subito accett. Di nobile stirpe, da tempo stimato dal re, Suidgero
era stato canonico di Halberstadt e quando Ermanno, preposto di Enrico, divenne arcivescovo di Amburgo
(1032-1035), Suidgero divenne cappellano di quest'ultimo. Quando Ermanno mor e all'arcivescovato gli succedette
Adalbrando (1035-1043), Suidgero divenne cappellano di Enrico.
Il 28 dicembre 1040, Suidgero, ancora diacono, fu consacrato vescovo di Bamberga su designazione di Enrico.
Intronizzato il 25 dicembre (il giorno dopo l'elezione), pose la corona imperiale sul capo di Enrico e Agnese, sua
sposa (colei che, di l a dodici anni, sar determinante per l'elezione di papa Niccol II). Il suo breve pontificato si
fece notare unicamente per la convocazione di un concilio in cui vennero promulgati dei decreti contro la simonia. In
questo concilio spicc per il suo contributo il vescovo Poppone di Bressanone, destinato a succedergli come papa
Damaso II.

Papa Clemente II

111

Mor il 9 ottobre 1047, avvelenato secondo alcuni dall'ex-papa Benedetto,[1] come venne riferito da alcuni
contemporanei, e venne seppellito nel Duomo di Bamberga. Fu l'unico papa della storia ad essere sepolto in
Germania.[2] Il sarcofago di Clemente II fu aperto il 22 ottobre 1731 per volere di papa Clemente XII e si scopr che
il Papa era biondo e alto 1,90 m.[1] Il sarcofago fu riaperto il 3 giugno 1942 per volere di papa Pio XII e nelle ossa fu
riscontrato un alto tasso di piombo, il che confermerebbe l'ipotesi dell'avvelenamento.[1]

Note
[1] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p.392
[2] Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990, p. 371

Bibliografia
(DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6

Altri progetti

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1046-1047-_Clemens_II.html)
Biografia di papa Clemente II (http://www.treccani.it/enciclopedia/clemente-ii-papa/) nell'Enciclopedia dei
Papi Treccani
Predecessore

Vescovo di Bamberga

Successore

Eberardo I

1040-1046

Hartwig von Bogen

Controllo di autorit VIAF: 27867481 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 27867481) LCCN: nr99036645 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/nr99036645)
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Papa Damaso II

112

Papa Damaso II
Papa Damaso II

151 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

25 dicembre 1047
17 luglio 1048

Fine pontificato 9 agosto 1048


Predecessore
Successore
Nome

papa Benedetto IX
papa Leone IX
Poppo

Nascita

Pildenau, ?

Morte

Palestrina, 9 agosto 1048

Sepoltura

Basilica di San Lorenzo fuori le Mura

Damaso II, nato Poppo (noto anche come Poppo von Brixen, Poppo von Bayern o Poppone de' Curagnoni di
Bressanone) (Pildenau, ... Palestrina, 9 agosto 1048), fu il 151 papa della Chiesa cattolica dal 17 luglio 1048 alla
sua morte.

Vita
Nato a Pildenau nella Baviera al confine con l'Austria, fu il secondo dei pontefici tedeschi eletti per volont
dell'imperatore Enrico III. Il suo vero nome era Poppo ed era vescovo delle diocesi di Bressanone (Tirolo oggi Alto
Adige), di cui si attesta la sede gi dal 16 gennaio 1040. Ebbe un ruolo importante nel sinodo romano del 5 gennaio
1047 voluto da Clemente II. Fu eletto, per volere dell'imperatore, il 25 dicembre 1047 nella citt di Phlde (Bassa
Sassonia). Enrico lo elesse contro Alinardo vescovo di Lione, che era stato chiesto dai romani come loro Papa dopo
la morte di Clemente; altro candidato era l'ex-papa Gregorio VI che alcuni, in primis Wazone vescovo di Liegi,
avrebbero voluto reinsediare. Gregorio per mor poco dopo e il problema, per Enrico, non si pose pi. Poppone fu
papa, di fatto, per otto mesi, ma pot essere intronizzato solo sette mesi dopo perch Benedetto IX aveva, intanto,
ripreso possesso di Roma.
Poppone, che era andato in Toscana per poi scendere nell'Urbe, ebbe il rifiuto di Bonifacio, Conte di Toscana, di
aiutarlo, in quanto quest'ultimo si era convertito alla causa dell'ex-papa dei Conti di Tuscolo.[1] Allora torn indietro
e avvert Enrico di quanto successo. L'imperatore si infuri e avvert Bonifacio di aiutare il vescovo a insediarsi nel
suo seggio, altrimenti ci avrebbe pensato lui a dare a Roma il suo Papa. Bonifacio non ci pens due volte, il 16 luglio
fece cacciare Benedetto da Roma e il 17 fece consacrare e intronizzare Poppone,[1] che prese nome pontificale
"Damaso II", in omaggio a San Damaso forse perch lott con l'Antipapa Ursino cos come lui con Benedetto. Il

Papa Damaso II

113

nuovo Papa, per, pens bene che sarebbe stato pi al sicuro a Palestrina, feudo della Chiesa dominato dai
Crescenzi, che avevano fatto eleggere, tre anni prima, il predecessore Silvestro III.
La breve durata del suo regno (appena 23 giorni) port a voci secondo le quali fosse stato avvelenato da un tale
Gerardo Brazutus, compagno di viaggio di Ildebrando (di l a 25 anni Papa Gregorio VII), che era con Damaso, e
amico dell'ex-papa Benedetto. Damaso sarebbe stato ucciso per volere di Benedetto cos come il predecessore
Clemente; pi probabilmente mor di malaria, che da Roma era arrivata fino a Palestrina[2].
sepolto nella basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma.

Note
[1] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 394
[2] Jos-Apeles Santolaria, Che cosa succede quando muore il papa,
2001 (http:/ / books. google. it/ books?id=Xms8sYTgdCgC&
pg=PA28& lpg=PA28& dq=damaso+ II+ malaria& source=bl&
ots=5P5fFQrqgC& sig=_E5kLv4k0lZ664dFvyXZpG5FUX8&
hl=it& ei=-i2gSv2iDYansAbxtJimAQ& sa=X& oi=book_result&
ct=result& resnum=6#v=onepage& q=damaso II malaria&
f=false)

Bibliografia
(DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste.
Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei
Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme
S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6

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Placca a Pildenau, frazione di Ering in Baviera che ricorda il luogo
natale di Damaso II

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Damaso II (http://www.treccani.it/enciclopedia/damaso-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Benedetto IX

25 dicembre 1047 - 9 agosto 1048

Papa Leone IX

Predecessore

Vescovo di Bressanone

Successore

Hartwig von Hainfels (1022-1039)

1039-1048

Altovino (1049-1097)

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Papa Leone IX

114

Papa Leone IX
Papa Leone IX

152 papa della Chiesa cattolica


Elezione

dicembre 1048

Incoronazione

12 febbraio 1049

Fine pontificato 19 aprile 1054


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Damaso II

Successore

papa Vittore II

Nome

Brunone di Egisheim-Dagsburg

Nascita

Eguisheim, 21 giugno 1002

Morte

Roma, 19 aprile 1054

Sepoltura

Basilica di San Pietro

San Leone IX

Romano Pontefice
Nascita

Eguisheim, 21 giugno 1002

Morte

Roma, 19 aprile 1054

Venerato da Chiesa cattolica


Ricorrenza 19 aprile

Leone IX, nato Brunone dei Conti di Egisheim-Dagsburg (Eguisheim, 21 giugno 1002 Roma, 19 aprile 1054),
fu il 152 papa della Chiesa cattolica, dal 1049 alla sua morte.
venerato come santo dalla medesima Chiesa e la sua memoria liturgica il 19 aprile.
Tedesco di lingua ed etnia, proveniva da una nobile famiglia dell'Alsazia: il padre era Ugo IV di Nordgau, conte di
Nordgau (Bassa Alsazia), imparentato con l'imperatore Corrado II, e la madre Edvige di Dabo, figlia del conte Luigi
di Dabo.
patrono di Sessa Aurunca.

Papa Leone IX

Biografia
Venne educato a Tull, dove successivamente divenne canonico e, nel 1026, vescovo. Con quest'ultima carica, rese un
importante servizio politico a Corrado II e in seguito ad Enrico III, divenendo, al tempo stesso, molto conosciuto
come ecclesiastico serio e riformatore, per lo zelo che mostr nel diffondere la regola dell'ordine di Cluny.
Alla morte di papa Damaso II, Brunone venne scelto come suo successore da un'assemblea tenuta a Worms nel
dicembre 1048. Sia l'imperatore che i delegati romani vi concorsero, ma Brunone stipul, come condizione per la sua
accettazione, che sarebbe prima andato a Roma per essere eletto canonicamente per voce del clero e del popolo.
Partendo poco dopo Natale, si incontr con l'abate Ugo di Cluny a Besanon, dove venne raggiunto dal giovane
monaco Ildebrando, gi assistente di papa Gregorio VI e futuro papa Gregorio VII. Arrivando a Roma in abiti da
pellegrino nel febbraio seguente, venne accolto con molta cordialit e alla sua consacrazione assunse il nome di
Leone IX.
Uno dei suoi primi atti pubblici fu quello di tenere il noto Sinodo di Pasqua del 1049, nel quale fu confermato il
celibato del clero per chiunque fosse almeno suddiacono e nel quale riusc a rendere chiare le sue convinzioni contro
ogni tipo di simonia. La gran parte dell'anno che segu venne occupata da uno di quei viaggi attraverso Italia,
Germania e Francia che sarebbero stati una spiccata caratteristica del suo pontificato. In uno dei suoi viaggi and
all'Abbazia di Reichenau instaurando rapporti di stima con Ermanno il contratto. Dopo aver presieduto ad un sinodo
a Pavia, si un ad Enrico III in Sassonia, e lo accompagn a Colonia e ad Aquisgrana. A Reims indisse un incontro
dell'alto clero, tramite il quale vennero fatti passare diversi e importanti decreti di riforma. Tenne un concilio anche a
Magonza, al quale presero parte rappresentanti del clero italiano e francese cos come di quello tedesco, ed
ambasciatori dell'imperatore greco; anche qui simonia e matrimonio del clero furono le questioni principali.
Dopo il suo ritorno a Roma, tenne un nuovo Sinodo di Pasqua (29 aprile 1050), che venne occupato principalmente
dalla controversia sugli insegnamenti di Berengario di Tours; nello stesso anno, presiedette sui sinodi provinciali di
Salerno, Siponto e Vercelli, mentre in settembre rivisit la Germania, ritornando a Roma in tempo per il terzo Sinodo
di Pasqua, nel quale venne considerata la riordinazione di coloro i quali erano stati ordinati dai simoniaci.
Convoc un concilio a Roma nel 1051 in cui decret che le donne che si fossero prostituite con degli ecclesiastici
entro le mura di Roma dovessero diventare eternamente schiave al servizio al servizio del palazzo Lateranense[1][2].
Nel 1052 raggiunse l'imperatore a Presburgo e cerc invano di assicurarsi la sottomissione degli ungheresi. A
Ratisbona, Bamberga e Worms la presenza papale venne contrassegnata da diverse solennit ecclesiastiche. Fu il
quarto papa tedesco della chiesa cattolica.

115

Papa Leone IX

L'avvicinamento greco-pontificio (la battaglia di Civitate)


Dopo un quarto Sinodo di Pasqua nel
1053 Leone, non fidandosi pienamente
dell'imperatore Enrico III, cerc un
avvicinamento con i bizantini.[3]
Pertanto, alleatosi coi bizantini, si
mosse contro i normanni nel sud Italia
con un esercito di volontari italiani e
tedeschi, ma le sue forze subirono una
sconfitta totale nella battaglia di
Civitate del 15 giugno 1053.[3]
Comunque, nell'uscire dalla citt per
incontrare il nemico, venne ricevuto
con ogni segno di sottomissione, gli
venne implorato lo sgravio dalla
pressione del suo bando e gli venne
Papa Leone IX e santa Eugenia nel mosaico ottocentesco dell'abbazia di Mont Sainte
giurata fedelt e omaggio. Dal giugno
Odile
1053
al
marzo
1054
venne
cionondimeno detenuto a Benevento in
onorevole cattivit finch non fu liberato. In questo periodo Leone IX cap come i normanni fossero destinati a
diventare la nuova potenza territoriale e prese in considerazione un ribaltamento di alleanze.[3]
Leone IX, poco dopo il suo ritorno a Roma, mor il 19 aprile 1054.

Lo scisma
La figura di papa Leone IX resta legata allo scisma che si consum in quegli anni tra la Chiesa di Roma e quella di
Costantinopoli.
Nel Concilio ecumenico di Costantinopoli dell'anno 381, sotto papa Damaso I, era stato accettato il dogma che lo
Spirito Santo procede dal Padre attraverso il Figlio. Con linguaggio pi appropriato: ex Patre procedit.
Successivamente, la sola Chiesa di Roma aveva celebrato un suo Concilio a Toledo, nell'anno 589 (sotto Papa
Pelagio II), nel quale era stato modificato questo dogma ed era stato stabilito che lo Spirito Santo promana dal Padre
e dal Figlio. Con linguaggio pi appropriato: ex Patre Filioque procedit. Questa variazione non era stata accettata
dagli altri patriarcati, soprattutto quello di Costantinopoli, che intravedeva in questo cambiamento una sorta di
negazione del monoteismo, mettendo sullo stesso piano il Padre e il Figlio. Era iniziata, cos, una disputa dottrinale
all'interno del mondo cristiano destinata a durare molto a lungo nel tempo. Tanto che erano sorte diverse leggende
sul filioque deciso da Roma, volte ad aumentarne l'autorevolezza, come quella che Papa Leone V o l'Antipapa
Cristoforo (gi un secolo e mezzo prima di Leone IX) avessero detto esplicitamente a un "patriarca Sergio" (in
quell'epoca mai esistito) che lo Spirito procede sia dal Padre sia dal Figlio.
Alla met del secolo XI, mentre a Roma saliva alla cattedra di Pietro il nuovo papa Leone IX, a Costantinopoli era
stato nominato Patriarca Michele Cerulario. Va ricordato che, mentre il Papa di Roma veniva eletto con il concorso
di tante componenti (anche laiche, ma con la preminenza di quelle ecclesiastiche), il Patriarca di Costantinopoli
veniva nominato direttamente dall'imperatore a cui doveva dar conto, la qual cosa poneva il capo della Chiesa
d'oriente in subordine rispetto all'imperatore. Michele Cerulario, sulla scorta della mai digerita variazione del dogma
sullo Spirito Santo, cominci a contestare tutte le innovazioni che Leone IX stava introducendo nelle regole della
Chiesa. Per contrastare la Chiesa di Roma in ogni modo, Michele cominci prima a contestare il celibato
ecclesiastico, poi la tonsura della barba, quindi la celebrazione dell'eucarestia con pane azimo.

116

Papa Leone IX

117

Leone invi, allora, a Costantinopoli suoi legati con l'incarico di convincere i cristiani d'oriente a rimuovere le
contestazioni e ad accettare le nuove direttive che egli, in qualit di Primate dei cinque patriarcati cristiani, riteneva
suo diritto impartire a tutti i cristiani, pena la scomunica del Patriarca contenuta in una "bolla" gi in possesso dei
legati. Michele Cerulario non accolse l'invito del Papa e sub la scomunica, a seguito della quale eman, a sua volta,
una scomunica verso i cristiani d'occidente. Nel frattempo, Leone IX mor. Queste scomuniche incrociate
determinarono, dopo la sua morte, lo scisma tra le due Chiese, tuttora in essere. Da allora in poi, la Chiesa cristiana
di Roma si defin "cattolica", cio universale; quella di Costantinopoli si defin "ortodossa", cio fedele al dogma
(quello di Nicea del 325).

Note
[3] Franco Cardini Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Universit/Storia, 2006, pag. 193

Bibliografia
(DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006.
Michele Giuseppe D'Agostino, Il Primato della Sede di Roma in Leone IX (1049-1054). Studio dei testi nella
controversia greco-romana nel periodo gregoriano, Cinisello Balsamo 2008.

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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
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Biografia di papa Leone IX (http://www.treccani.it/enciclopedia/leone-ix_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Scheda su San Leone IX (http://www.santiebeati.it/dettaglio/50075) in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia
dei Santi. SantieBeati.it

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Damaso II

12 febbraio 1049 - 19 aprile 1054

Papa Vittore II

Predecessore

Vescovo di Toul

Successore

Hermann
1020 - 1026

1026 - 1051

Odo
1051 - 1069

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Papa Vittore II

118

Papa Vittore II
Papa Vittore II

153 papa della Chiesa cattolica


Elezione

settembre 1054

Incoronazione

13 aprile 1055

Fine pontificato 28 luglio 1057


Predecessore

papa Leone IX

Successore

papa Stefano IX

Nome

Gebhard von Calw-Dollnstein-Hirschberg

Nascita

Germania, 1017-1018 circa

Morte

Arezzo, 28 luglio 1057

Vittore II, nato Gebhard dei Conti di Calw, Dollnstein e Hirschberg, talvolta erroneamente chiamato Papa
Vittorio II (ca. 1017 Arezzo, 28 luglio 1057), fu il 153 papa della Chiesa cattolica dal 1054 alla sua morte.

Biografia
Parente dell'imperatore Enrico III, fu uno dei papi tedeschi durante il movimento riformatore di Ildebrando
Aldobrandeschi di Soana futuro papa Gregorio VII. Venne consacrato nella basilica di San Pietro a Roma il 13 aprile
1055 (sette mesi dopo l'elezione). Suo padre era un barone della Svevia, conte Harwig von Calw. Su insistenza di un
altro Gebhard, vescovo di Ratisbona e zio dell'imperatore Enrico III, venne nominato a soli 24 anni vescovo di
Eichstatt. In questo ruolo di vescovo appoggi gli interessi dell'Imperatore e divenne infine uno dei suoi pi stretti
consiglieri.
Alla morte di papa Leone IX, Ildebrando di Soana, la pi importante figura ecclesiastica del tempo e futuro papa, si
trovava in Francia; egli si port subito in Germania a Magonza dove arriv anche una delegazione di nobili romani
contrari alla rigida riforma ildebrandina. Ildebrando propose come papa proprio il vescovo di Eichstatt il quale era
pi vicino alle tesi riformiste. Egli fu quindi nominato papa da Enrico III a Magonza nel settembre 1054 scegliendo
il nome pontificale di Vittore II e chiedendo all'imperatore il suo appoggio per la riconquista dei territori dello Stato
della Chiesa perduti. Venne consacrato ben sette mesi dopo.
Nel giugno 1055, Vittore incontr l'Imperatore a Firenze e vi tenne un concilio, che rafforz la condanna gi
espressa da Leone IX sul matrimonio del clero, sulla simonia e sulla perdita di propriet della Chiesa. Nell'anno
seguente, venne chiamato al fianco dell'imperatore ed era con Enrico III quando questi mor a Botfeld, nell'Harz, il 5
ottobre 1056. Come tutore del figlio neonato di Enrico (Enrico IV) e consigliere dell'imperatrice Agnese, madre e
reggente di Enrico IV, Vittore disponeva di un enorme potere, che us per mantenere la pace in tutto l'impero e

Papa Vittore II

119

rafforzare il papato contro le aggressioni dei baroni. Affid ad Ildebrando il compito di continuare la sua riforma
soprattutto in Francia ostacolando l'elezione di vescovi non ritenuti degni di tale incarico.
In Italia cerc appoggi potenti e li trov in Goffredo di Lorena, l'uomo pi potente in Italia che aveva sposato
Beatrice di Lotaringia, vedova di Bonifacio III di Canossa. Enrico III aveva cercato di ostacolarlo in tutti i modi e
aveva preso la moglie Beatrice e la figlia di lei Matilde avuta dal primo marito Bonifacio III (ucciso nel 1052),
portandole in Germania. Morto l'imperatore Enrico III nell'ottobre 1056, Vittore II si ritrov a gestire la sorte di
questi potenti ostaggi. Con l'aiuto dei consigli di Ildebrando, riusc a far fare la pace tra Agnese moglie
dell'imperatore e Goffredo, al quale fu restituita la moglie e la figliastra oltre al territorio della Lorena. Risolto questo
problema lasci la Germania e la reggenza all'arcivescovo Annone di Colonia che aveva il compito di
responsabilizzare con il tempo l'imperatrice Agnese e il suo figliuolo Enrico di appena sei anni, e futuro Enrico IV.
Le fatiche dei viaggi lunghi ed estenuanti lo fiaccarono notevolmente, tanto che mor durante il suo ritorno verso
Roma di malaria nei pressi di Arezzo, dove si era fermato per ricomporre una diatriba tra i vescovi di Arezzo e
Siena. Attualmente sepolto a Ravenna, il 28 luglio 1057, ad appena 40 anni. Il suo successore fu Stefano IX,
Federico di Lorena. La corte di Vittore desiderava portare i suoi resti nella cattedrale di Eichsttt per la sepoltura; ma
prima che raggiungessero la citt, i resti vennero presi da alcuni cittadini di Ravenna e quindi sepolti nella chiesa di
Santa Maria Rotonda, luogo di sepoltura di Teodorico il Grande. Fu il quinto papa tedesco della chiesa cattolica.

Papa Vittore II in letteratura


Papa Vittore II compare nel romanzo di Chufo Llorns Il signore di Barcellona, come il papa che avrebbe
scomunicato il conte di Barcellona Raimondo Berengario I per la sua relazione con Almodis de La Marche,
togliendogli successivamente la scomunica.

Bibliografia
(DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006.

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Vittore II [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Leone IX

settembre 1054 - 28 luglio 1057

Papa Stefano IX

Predecessore

Vescovo di Eichsttt

Successore

Guzmann von Rothenburg (agosto - ottobre 1042)

1042-1054

Gundackar II (1057 - 1075)

Controllo di autorit VIAF: 25412474 [4]


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Papa Vittore II

120

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Victor_II?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ vittore-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1055-1057-_Victor_II. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 25412474

Papa Stefano IX
Papa Stefano IX

154 papa della Chiesa cattolica


Elezione

2 agosto 1057

Insediamento

3 agosto 1057

Fine pontificato 29 marzo 1058


Predecessore

papa Vittore II

Successore

papa Niccol II

Nome

Federico di Lorena

Nascita

1020 circa

Morte

Firenze, 29 marzo 1058

Sepoltura

Chiesa di Santa Reparata, Firenze

Stefano IX o X secondo una diversa numerazione, nato Frederic Gozzelon de Lorraine (in tedesco Friedrich von
Lothringen) o Federico Gozzelon dei duchi di Lorena (1020 ca.[1] Firenze, 29 marzo 1058) fu il 154 papa della
Chiesa cattolica dal 3 agosto 1057 alla sua morte.

Biografia
Il suo nome di battesimo era Frederic Gozzelon, figlio di Gozzelon di Lotaringia, ed era fratello minore di Goffredo
il Barbuto, Duca dell'Alta Lorena, che, in qualit di marchese di Toscana (per via del suo matrimonio con Beatrice,
vedova di Bonifacio, marchese di Toscana), gioc un ruolo importante nella politica dell'epoca, nonch fratello di
Regelindis e Uda, sposate con i conti di Namur e di Lovanio. Federico Gozzelon portava i nomi del padre e dello zio,
il conte Frederic di Verdun, in sguito monaco prezzo lo zio Adalberone, prozio di Federico. Un altro prozio di
Federico fu Adalberone di Reims.
Federico, che era stato innalzato al cardinalato da papa Leone IX, fu al suo fianco nella sfortunata spedizione contro i
Normanni (battaglia di Civitate del 1053) e fu legato pontificio a Costantinopoli durante gli episodi che produssero
lo Scisma d'Oriente (1054). Condivise le vicissitudini delle fortune del fratello tanto che nel 1057 dovette cercare

Papa Stefano IX
scampo da Enrico II, che intendeva arrestarlo in odio a Goffredo, a Montecassino, di cui era divenuto da poco abate,
il 23 maggio, per volere di Papa Vittore II[2].
Fu arcidiacono di Wazone di Liegi e del suo successore, Teoduino, fino al 1051, quando divenne cancelliere e
bibliotecario di Papa Leone.
Cinque giorni dopo la morte di Vittore II (che lo aveva nominato cardinale-presbitero due settimane prima di morire)
venne scelto per succedergli, nonostante Federico consigliasse caldamente altri candidati degni (tra cui Giovanni
Mincio dei Conti di Tuscolo, suo amico, che, meno di un anno dopo, gli succeder). Si diede il nome pontificale di
"Stefano IX" in omaggio a San Stefano Papa, di cui ricorreva la festa, e ignorando Stefano II nella numerazione. Nel
contesto della riforma dell'XI secolo, Stefano mostr grande zelo nel rafforzare le politiche sul celibato del clero e
pianific grandi progetti per l'espulsione dei Normanni dall'Italia[3] e per l'elevazione di suo fratello al trono
imperiale, quando venne colpito da una grave malattia, dalla quale si riprese solo parzialmente e temporaneamente.
Mor all'improvviso a Firenze il 29 marzo 1058, e gli successe proprio Giovanni Mincio come Benedetto X
(considerato per un antipapa).
Rimase l'ultimo papa tedesco fino all'elezione di Benedetto XVI, avvenuta nel 2005. Fu il sesto papa tedesco della
chiesa cattolica.

Note
[1] Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006, p. 102.
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ stefano-ix-papa-venerabile/
[3] Franco Cardini Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Universit/Storia, 2006, pag. 194: "tuttavia si rivel incerto sul da
farsi nelle questioni di politica estera, specie riguardo ai rapporti con i normanni, che egli non riteneva opportuno fossero troppo cordiali,
affinch i due imperatori non se ne adombrassero."

Bibliografia
(DE) Karl Mittermaier, Die deutschen Ppste. Benedikt XVI. und seine deutschen Vorgnger, 2006

Altri progetti

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


file su Papa Stefano IX (http://commons.wikimedia.org/wiki/Stephanus_IX?uselang=it)

Collegamenti esterni
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Lorraine (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1049.
htm#Lorraine)
Biografia di papa Stefano IX (http://www.treccani.it/enciclopedia/stefano-ix_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1057-1058-_Stephanus_X.html)

121

Papa Stefano IX

122

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Vittore II

2 agosto 1057 - 29 marzo 1058

Niccol II

Predecessore

Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica

Successore

1049 - 14 giugno 1057

Ildebrando Aldobrandeschi di Soana


1059 - 1073

Predecessore

Cardinale presbitero di San Crisogono

Successore

Pietro
1044 - 1054

14 giugno - 2 agosto 1057

vacante
fino al 1072

Predecessore

Abate di Montecassino

Successore

Pietro I O.S.B.
1055 - 1057

1057 - 1058

Desiderio
1058 - 1087

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Portale Cattolicesimo

Papa Niccol II
Papa Niccol II

155 papa della Chiesa cattolica


Elezione

6 dicembre 1058

Incoronazione

24 gennaio 1059

Fine pontificato 27 luglio 1061


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Stefano IX
papa Alessandro II
Gerardo di Borgogna

Nascita

Chevron, 980 circa

Morte

Firenze, 27 luglio 1061

Papa Niccol II

123
Sepoltura

Chiesa di Santa Reparata, Firenze

Niccol II, nato Gerard de Bourgogne o Gerardo di Borgogna, talvolta erroneamente chiamato Papa Nicola II
(Chevron, 980 ca. Firenze, 27 luglio 1061), fu il 155 papa della Chiesa cattolica dal 24 gennaio 1059 alla sua
morte.

Biografia
L'episcopato a Firenze
Il primo atto pervenutoci riguardo al suo episcopato a Firenze risale al gennaio del 1045, una data probabilmente
vicina alla sua elezione episcopale. Si ritiene che fosse originario della Borgogna, o forse inviato l dall'imperatore
Enrico III; dimostr comunque di amare Firenze come una seconda patria, dedicandovi il suo zelante lavoro.
Nel 1055 Gerardo partecip al concilio tenutosi a
Firenze alla presenza di Papa Vittore II, in occasione
del quale fece ristrutturare la vecchia cattedrale di
Santa Reparata secondo i modelli borgognoni di Cluny
II.
Nel 1058 presenzi alla fondazione della Badia di
Coltibuono, vicino all'odierna Gaiole in Chianti. Anche
dopo l'elezione papale, concesse numerosi privilegi ai
monasteri fiorentini, in particolare a Santa Felicita e a
Sant'Andrea a Mosciano.

L'elezione al soglio pontificio


Dopo l'elezione di Benedetto X i cardinali Riformatori
fuggirono da Roma, poich avevano giurato a Papa
Niccol II incorona Roberto il Guiscardo
Stefano IX in punto di morte che non avrebbero eletto
nessuno fino al ritorno di Ildebrando dalla Toscana; si riunirono a Siena e l, il 18 aprile, con l'appoggio del potente
Goffredo di Lorena, marchese di Toscana per il matrimonio con Beatrice di Lorena, e fratello del defunto Stefano,
inizi un conclave che termin il 6 maggio, quando concordarono all'unanimit di eleggere Gerardo come successore
di Stefano, ma la regolare elezione avvenne ben sette mesi pi tardi, il 6 dicembre, in quanto si doveva aspettare sia
il consenso dell'eletto, che era in Toscana, sia la conferma dell'imperatrice reggente Agnese di Poitou: Enrico III,
elettore di ben quattro Papi (Clemente II, Damaso II, Leone IX e Vittore II), era morto da due anni ed Enrico IV
aveva solo otto anni.
Dato che Benedetto X si era insediato saldamente a Roma e gran parte del clero (i cui cardinali elettori, in principio,
per la reazione violenta dei Riformatori erano fuggiti come questi ultimi, ma in sguito erano tornati) gli aveva
giurato fedelt, l'elezione di Gerardo era irregolare su pi punti e doveva essere confermata e regolarizzata prima di
procedere contro il Papa dei Conti di Tuscolo. Il pontificato sarebbe iniziato solo dopo, con la consacrazione, che
per doveva avvenire a Roma; perci Gerardo dovette aspettare ancora. Il "conclave" del 6 dicembre si svolse a
Siena, l dove era gi stato scelto come candidato, ma la sua elezione fu decretata il 24 gennaio 1059, giorno della
consacrazione, quando finalmente raggiunse Roma e, tra l'entusiasmo vivo del clero, dopo aver espulso dalla citt
Benedetto, finalmente pot essere intronizzato e insediarsi: all'epoca si diveniva Papa, secondo il diritto canonico,
solo al momento della consacrazione e non prima. Fu allora che scelse il nome pontificale di Niccol II, in omaggio
a Niccol Magno che strenuamente aveva difeso l'indipendenza della Santa Sede da ingerenze esterne. Aveva circa
78 anni.

Papa Niccol II
Qualche giorno prima fu tenuto il Sinodo di Sutri in cui, il 18 gennaio, era stato formalmente deposto e poi
scomunicato Benedetto X, bollato come antipapa. Coloro che sostengono che Benedetto fu pontefice legittimo,
sogliono far terminare il suo pontificato il 18 gennaio e iniziare quello di Niccol il 24 (altre fonti, per, dicono che
il pontificato di Benedetto ebbe termine lo stesso 24 gennaio, perch sempre in quel giorno si sarebbe tenuto il
Sinodo di Sutri e la sua solenne deposizione). Prendendo spunto proprio dalla controversa vicenda dell'elezione di
Benedetto X, nominato e imposto dai nobili romani guidati dai suoi parenti i Conti di Tuscolo, il pontificato di
Niccol fu segnato dalla continuazione della politica di riforma ecclesiastica associata al nome di Ildebrando (in
seguito Papa Gregorio VII).

Vertenza con i Patari


In quel tempo, Pier Damiani, il futuro santo, e il vescovo Anselmo di Lucca (il futuro papa Alessandro II) erano stati
inviati a Milano per comporre le differenze tra i Patari da una parte e l'arcivescovo e il clero dall'altra. Il risultato fu
un nuovo trionfo per il papato: l'arcivescovo Wido, messo di fronte al rovinoso conflitto interno alla Chiesa di
Milano, venne costretto a sottomettersi ai termini proposti dai legati, che prevedevano il principio della
subordinazione di Milano a Roma; la nuova relazione venne pubblicizzata dalla presenza (contro la loro volont) di
Wido e degli altri presbiteri milanesi a un concilio indetto nel palazzo del Laterano nell'aprile 1059.

Riforma dell'elezione papale


Questo concilio non solo prosegu le riforme di Ildebrando irrigidendo la disciplina del clero, ma fece epoca nella
storia del papato con la sua famosa regolamentazione delle future elezioni alla Santa Sede (Decretum in electione
papae), che attribuiva di fatto il diritto di elezione del pontefice ai soli cardinali-vescovi, consentendo per che, in
caso d'impossibilit di tenere l'elezione a Roma, poteva essere scelto validamente anche altro luogo.

L'alleanza con le casate normanne


Per assicurare la sua posizione, Niccol II strinse senza indugio delle relazioni con le casate dei Normanni, ormai
fermamente stabilitisi nell'Italia meridionale. La nuova alleanza venne cementata nel mese di agosto 1059 al
Concilio di Melfi I, dove Niccol II fu accompagnato da Ildebrando, dal cardinale Umberto e dall'abate Desiderio di
Montecassino (futuro Papa Vittore III).
Dopo aver stipulato il Trattato di Melfi nel giugno 1059, nel successivo Concordato di Melfi il Papa invest
solennemente Roberto il Guiscardo dei Ducati di Puglia, Calabria e Sicilia, e Riccardo d'Aversa del Principato di
Capua, in cambio dei giuramenti di fedelt e della promessa di assistenza nel sorvegliare i diritti della Chiesa. I primi
frutti di questo accordo, che si basava su fondamenta non pi solide della "Donazione di Costantino" (che pur
essendo falsa fu destinata a dare al papato una posizione di indipendenza nei confronti degli imperi di Oriente e
Occidente) fu la presa in autunno (con l'aiuto normanno) di Galera, dove Benedetto aveva trovato rifugio, e la fine
della subordinazione del papato alla nobilt romana.

124

Papa Niccol II

125

Morte
Mor a Firenze il 27 luglio 1061, a 81 anni, e fu sepolto nel duomo del capoluogo toscano.
Cos lo defin San Pier Damiani: ...io lo giudico uomo di molte lettere e di vivace ingegno, superiore di sospetti,
casto, largo e pietoso nei poveri. Scrisse anche dei versi in suo onore.

Bibliografia
La chiesa fiorentina, Curia arcivescovile, Firenze 1970.
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990

Voci correlate
Concilio di Melfi I
Concordato di Melfi
Trattato di Melfi

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Niccol II

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Niccol II [1]

Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [2]
Biografia di papa Niccol II [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Stefano IX

6 dicembre 1058 - 27 luglio 1061

Papa Alessandro II

Predecessore

Vescovo di Firenze

Successore

Atto I

1045-1061

Pietro Mezzabarba

Controllo di autorit VIAF: 3263164 [4]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Nicolaus_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1059-1061-_Nicholaus_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ niccolo-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 3263164

Papa Alessandro II

126

Papa Alessandro II
Papa Alessandro II

156 papa della Chiesa cattolica


Elezione

1 ottobre 1061

Incoronazione

28 ottobre 1061

Fine pontificato 21 aprile 1073


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Niccol II

Successore

papa Gregorio VII

Nome

Anselmo da Baggio

Nascita

Milano, 1010/1015

Morte

Roma, 21 aprile 1073

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Alessandro II, nato Anselmo da Baggio (Baggio, 1010/1015 Roma, 21 aprile 1073), fu il 156 papa della Chiesa
cattolica dal 1061 alla sua morte. Nella veste di papa si batt per il celibato del clero e contro la simonia, sgradevole
pratica che faceva mercato delle cariche ecclesiastiche e delle indulgenze.

Biografia
Gli inizi ed il vescovato
Originario di Baggio, presso Milano, comp i suoi studi nella scuola cluniacense di Lanfranco di Pavia a Bec, fu
ordinato sacerdote verso il 1055.[1]
Nel 1057 fu nominato vescovo di Lucca, carica che terr anche durante il papato. Come vescovo di Lucca fece
riedificare il Duomo. Durante il suo vescovado fu un energico coadiutore di Ildebrando nell'impresa di sopprimere la
simonia e di rafforzare il celibato del clero. In un periodo di inquietudine all'interno della cristianit, capeggi la
pataria milanese, ossia un movimento popolare di protesta contro l'immoralit nel clero.

Papa Alessandro II

Il pontificato
L'ascesa al soglio pontificio fu guidata da Ildebrando, che ag in conformit con i decreti del 1059[2], Alessandro II
fu il primo pontefice ad essere eletto da un consesso di prncipi della Chiesa senza l'intrusione del potere imperiale.
Non rinunci alla cattedra lucchese, che mantenne fino alla morte. Al momento della sua elezione non era cardinale.
La sua elezione non venne sancita dalla reggente del Sacro Romano Impero, Agnese di Poitou, vedova
dell'imperatore Enrico III e madre del futuro imperatore Enrico IV, in Germania[3]. Agnese, fedele alla pratica
osservata nelle elezioni precedenti, nomin un altro candidato, Cadalo, vescovo di Parma, che venne proclamato in
un concilio a Basilea e che prese il nome di Onorio II. Questi marci su Roma e per un lungo periodo compromise la
posizione del rivale.
Tuttavia i contrasti fra Agnese e la nobilt germanica si acuirono presto, fu convocato un concilio tenutosi a Mantova
(1064) presieduto dall'arcivescovo di Colonia, Annone II, subentrato ad Agnese nella reggenza del futuro imperatore
Enrico IV, che scagion completamente Anselmo dalle accuse di aver conquistato il papato con le armi e la simonia.
Da allora la posizione di Alessandro non venne pi minacciata. Tuttavia papa Alessandro venne successivamente in
contrasto con l'imperatore Enrico IV in quanto non volle accettare la sua richiesta di divorzio dalla consorte Berta,
divorzio al quale l'imperatore dovette al momento rinunciare. I contrasti con l'imperatore si acuirono ulteriormente
allorch quest'ultimo, nel 1070, volle imporre come vescovo di Milano, dopo la morte di Guido da Velate, Goffredo
da Castiglione, mentre Alessandro nomin Attone; il conflitto con l'imperatore si protrasse oltre la morte di papa
Alessandro, proseguendo con il suo successore papa Gregorio VII. Alessandro II fu il primo papa a riprendere il
dialogo con la chiesa di Costantinopoli dopo la rottura avvenuta nel 1054 sotto il pontificato di papa Leone IX: nel
1071 egli invi una delegazione presso Mikael Ducas.[4]

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 407


Si veda Papa Niccol II.
Vedi Privilegium Ottonianum.
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 409

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL),
ISBN 88-384-1326-6

Altri progetti

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Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1061-1073-_Alexander_II.html), ivi compresa la lettera Licet ex (http://www.
documentacatholicaomnia.eu/04z/
z_1061-1073-__SS_Alexander_II__Epistola_'Licet_ex'_ad_Landolfum_Beneventinum_(AD_1065)__LT.doc.
html) a Landulfo di Benevento, nella quale ribadisce la doverosa tolleranza religiosa e civile verso gli Ebrei.
Biografia di papa Alessandro II (http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani

127

Papa Alessandro II

128

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Niccol II

1 ottobre 1061 - 21 aprile 1073

Papa Gregorio VII

Predecessore

Vescovo di Lucca

Successore

Giovanni II
1023-1056

1057 - 1073

Sant'Anselmo di Lucca
1073-1086

Controllo di autorit VIAF: 230341557 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 230341557) LCCN: nb2007019189 (http:/ / id. loc.
gov/authorities/names/nb2007019189)
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Papa Gregorio VII


Papa Gregorio VII

Pagina miniata con l'immagine di Gregorio VII


157 papa della Chiesa cattolica
Elezione

22 aprile 1073

Insediamento

30 giugno 1073

Fine pontificato 25 maggio 1085


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Alessandro II
papa Vittore III
Ildebrando Aldobrandeschi di Soana

Nascita

Sovana, 1020 circa

Morte

Salerno, 25 maggio 1085

Sepoltura

Cattedrale di Salerno

Papa Gregorio VII

129

San Gregorio VII


Nascita

Sovana, 1020/1025

Morte

Salerno, 25 maggio 1085

Venerato da

Chiesa cattolica

Canonizzazione 1606 da papa Paolo V

Gregorio VII, nato Ildebrando Aldobrandeschi di Soana (Sovana, 1020/1025 Salerno, 25 maggio 1085), fu il
157 papa della Chiesa cattolica dal 1073 alla morte.
Gregorio fu il pi importante fra i papi che nell'XI secolo misero in atto una profonda Riforma della Chiesa, ma
noto soprattutto per il ruolo svolto nella lotta per le investiture, che lo pose in contrasto con l'Imperatore Enrico IV.
Il culto tributatogli sin dalla morte venne ratificato nel 1606 da papa Paolo V, che ne approv l'iscrizione nell'albo
dei Santi. La memoria liturgica il 25 maggio.

Biografia
Prima del papato
Pochi e insicuri sono i dati sulle origini e sulla condizione sociale di Ildebrando: nato in Toscana, forse a Sovana (ma
si tratta di testimonianza tarda), proveniva probabilmente da una famiglia di modesta estrazione. In giovane et
venne inviato a Roma per la sua educazione; un suo zio era infatti abate del monastero di santa Maria sull'Aventino.
Tra i suoi maestri sembra vi fosse Giovanni Graziano, che divenne poi papa Gregorio VI, bench il dato non sia
affatto certo. Quando l'imperatore Enrico III depose Gregorio VI e lo esili in Germania, Ildebrando lo segu. Come
egli stesso ammise in seguito, non era desideroso di attraversare le Alpi, ma la sua permanenza in Germania fu di
grande valore educativo, e importante per la sua successiva attivit ufficiale. A Colonia e, dopo la morte di Gregorio
VI, a Cluny fu in grado di continuare i suoi studi, entrando in contatto con i circoli pi vivi della riforma
ecclesiastica, fra cui Brunone di Toul, che divenne poco dopo Leone IX. Su sua richiesta Ildebrando torn a Roma e
inizi a lavorare nel servizio ecclesiastico, diventando suddiacono della Chiesa romana. Oper come legato papale in
Francia, dove dovette gestire la questione di Berengario di Tours, la cui visione dell'Eucarestia aveva provocato una
controversia.

Papa Gregorio VII

130

Alla morte di Leone IX venne mandato dai romani,


come loro inviato, alla corte tedesca, per condurre i
negoziati per la successione. L'imperatore si pronunci
in favore di papa Vittore II che nuovamente impieg
Ildebrando come legato in Francia. Quando Stefano IX
venne eletto, senza previa consultazione della corte
tedesca, Ildebrando e il vescovo Anselmo di Lucca
vennero inviati in Germania per assicurarsi un tardivo
riconoscimento, e riuscirono ad ottenere il consenso
dell'imperatrice Agnese di Poitou. Stefano, comunque,
mor prima del ritorno di Ildebrando e, con la frettolosa
elevazione di Giovanni Mincio, vescovo di Velletri,
l'aristocrazia romana fece un ultimo tentativo di
recuperare l'influenza perduta sulla nomina al trono
papale: un procedimento che era pericoloso per la
Chiesa in quanto implicava un rinnovo del predominio
Casa natale di Gregorio VII a Sovana
dei patrizi romani. Il superamento della crisi fu
essenzialmente opera di Ildebrando. Contro Benedetto
X, il candidato aristocratico, egli appoggi un Papa rivale, nella persona di Niccol II. All'influenza di Ildebrando si
devono attribuire due importanti indirizzi politici, che caratterizzarono il pontificato di Niccol II e guidarono
l'operato della Curia nel corso dei decenni successivi: il riavvicinamento con i Normanni nell'Italia meridionale, e
l'alleanza con il movimento "democratico", e di conseguenza anti-germanico, dei Patarini nell'Italia settentrionale.
Fu sempre durante il pontificato di Niccol II (1059), che entr in vigore la legge che trasferiva l'elezione del Papa al
Collegio dei cardinali, sottraendola quindi ai nobili e al popolo di Roma e diminuendo l'influenza tedesca
sull'elezione. Fu abate dell'abbazia di San Paolo fuori le mura della quale volle mantenere il titolo anche dopo la sua
elezione al pontificato.
Quando Niccol II mor e gli successe Alessandro II, Ildebrando apparve sempre pi come l'anima della politica
della Curia, agli occhi dei suoi contemporanei. Le condizioni politiche generali, specialmente in Germania, erano
all'epoca molto favorevoli alla Curia, ma utilizzarle con la saggezza che venne dimostrata fu nondimeno un grande
successo, e la posizione di Alessandro alla fine del suo pontificato era una brillante giustificazione dell'impostazione
Ildebrandina.

L'elezione al papato
Il sacrilego attentato alla persona di papa Gregorio VII in Roma nell'anno 1075

Ne fu autore Cencio, antico fautore di Candalo[1] e padrone di una torre sul Tevere dinanzi a Castel Sant'Angelo.
Uomo violento e senza scrupoli Cencio era uno di quei capitanei[2] della Campagna romana che per le sue malefatte
era stato condannato a morte da papa Gregorio VII ma sfuggito alla pena per intercessione della contessa Matilde di
Canossa non pot comunque evitare che la sua torre sul Tevere venisse abbattuta per ordine del papa. Cencio colse
l'occasione per vendicarsi nella notte di Natale del 1075. Papa Gregorio aveva celebrato messa nella chiesa ad nivem,
l'odierna Santa Maria Maggiore, e mentre stava distribuendo la comunione, Cencio con i suoi sgherri armati si slanci
contro il papa e, spogliatolo dei sacri paramenti, lo caric di peso su un cavallo e fugg nella notte. Ma il popolo
romano che amava il suo pontefice si mobilit all'istante. Si chiusero subito tutte le porte della citt affinch il rapitore
non potesse rifugiarsi in qualche suo castello nella Campagna romana. Mentre il popolo si riuniva sul Campidoglio per
decidere il da farsi si sparse la voce che il papa era prigioniero in una torre vicino al Pantheon

Papa Gregorio VII

. L accorse il popolo tumultuante circondando la fortezza. Cencio che invano con minacce di morte aveva tentato di
farsi donare dal papa una somma di denaro si vide perso e in ginocchio chiese perdono del suo delitto. Il papa con
grande magnanimit plac il popolo, copr con la sua stessa persona il criminale salvandolo dalla furia della folla.
Ancora sanguinante per le percosse, il papa poi torn nella basilica e riprese serenamente il rito interrotto. (Sintesi
parafrasata da R.Morghen, "Gregorio VII", Torino 1942)
Alla morte di papa Alessandro II (21 aprile 1073), Ildebrando divenne Papa con il nome di Gregorio VII. L'elezione
ebbe luogo a furor di popolo il giorno dopo la morte del papa precedente. Solo il 22 maggio il nuovo papa ricevette
l'ordine sacerdotale, e il 30 giugno la consacrazione episcopale. La modalit di questa elezione fu aspramente
contestata dai suoi oppositori, ma solo molti anni dopo che essa avvenne. Le accuse mossegli sono quindi soggette a
sospetti: potrebbero essere state strumentali a contrasti personali, politici o religiosi; risulta, per, chiaro dai suoi
stessi resoconti che le forme prescritte dalla norma del 1059 non vennero osservate.
Il vastissimo epistolario lasciato da Gregorio (438 lettere) illustra le considerazioni che sin dall'inizio guidarono la
sua azione riformatrice:
Se poi con gli occhi dello spirito guardo a occidente, a sud o a nord a stento io trovo vescovi legittimi per elezione e per
condotta di vita, che si lascino guidare...dall'amore di Cristo e non dall'ambizione mondana. Fra i principi secolari non ne
conosco uno che anteponga l'onore di Dio al proprio e la giustizia all'interesse
(Lettera a Ugo, abate di Cluny, 22 gennaio 1075)
I vescovi...ricercano con insaziabile brama la gloria del mondo e i piaceri della carne. Non solo sconvolgono in se stessi le
cose sante e religiose, ma col loro cattivo esempio travolgono a ogni delitto anche i loro sudditi
(Lettera al vescovo Lanfranco di Canterbury, fine giugno 1073)

Se la decadenza della Chiesa era stata determinata in buona misura anche dalla nomina di vescovi indegni, scelti solo
in base al contributo versato alle casse reali o imperiali, non bisognava per nascondersi che ci era dovuto anche
alla pusillanimit dei buoni:
Sono rari i buoni che anche in tempo di pace sono capaci di servire Dio. Ma sono rarissimi quelli che per suo amore non
temono le persecuzioni o sono pronti ad opporsi decisamente ai nemici di Dio. Perci la religione cristiana- ahim - quasi
scomparsa, mentre cresciuta l'arroganza degli empi
(Lettera ai monaci di Marsiglia)

Ecco perci il dovere di promuovere comportamenti diversi, da un lato incoraggiando vescovi e abati ad opporsi alle
nomine simoniache e dall'altro esortando re ed alti feudatari a non estorcere denaro (e questo il contenuto di molte
lettere dell'epistolario); occorreva per anche dare il buon esempio, cio sostenere un duro confronto con il giovane
imperatore Enrico IV, che era circondato da vescovi scomunicati e conscio del fatto che suo padre aveva deposto ed
eletto pi di un papa. Gregorio non aveva alcuna difficolt a valutare il pericolo:
Capirai quanto per noi sia pericoloso agire contro costoro (i vescovi) e quanto sia difficile resister loro e frenare la loro
malvagit
(Lettera al vescovo Lanfranco di Canterbury, fine giugno 1073)

131

Papa Gregorio VII

Il programma di Gregorio VII


Il cardine del programma politico-ecclesiastico di Gregorio VII va ricercato nella sua opposizione all'impero. Fin
dalla morte di Enrico III, la forza della monarchia tedesca si era seriamente indebolita, ed il figlio Enrico IV aveva
dovuto affrontare grandi difficolt interne. Questo status quo fu inizialmente di aiuto al Papa. Il suo vantaggio venne
ulteriormente accentuato dal fatto che nel 1073 Enrico aveva solo ventitr anni ed era ancora inesperto.
Nei due anni seguenti Enrico IV fu costretto, dalla ribellione sassone, a mantenere ad ogni costo relazioni amichevoli
con il Papa. Il suo primo atto fu rompere i rapporti con i membri del suo consiglio, che erano stati scomunicati da
Gregorio. Nel maggio 1074, per espiare la sua precedente amicizia, fece atto di penitenza a Norimberga alla presenza
dei legati papali. Inoltre prest un giuramento di obbedienza al papa e promise di appoggiare il lavoro di riforma
della Chiesa. Questo atteggiamento, che all'inizio gli fece guadagnare la fiducia del Papa, venne abbandonato non
appena riusc a sconfiggere i sassoni con la vittoria nella battaglia di Hohenburg (9 giugno 1075). Enrico infatti cerc
subito di riaffermare i suoi diritti come imperatore nonch sovrano dell'Italia settentrionale.
Invi quindi il conte Eberardo in Lombardia per combattere i Patarini; nomin il chierico Tedaldo come arcivescovo
di Milano, scatenando per una prolungata e astiosa diatriba; e infine cerc di stabilire rapporti di alleanza con il
duca normanno Roberto il Guiscardo. Papa Gregorio VII replic con una dura lettera (datata 8 dicembre) nella quale,
tra l'altro, accusava il re germanico di essere venuto meno alla parola data e aver continuato ad appoggiare i
consiglieri scomunicati. Al tempo stesso il papa invi anche un messaggio verbale che lasciava capire che la gravit
dei crimini lo avrebbero reso passibile, non solo del bando da parte della Chiesa, ma della deprivazione della corona.

Il conflitto tra Papa e Imperatore


Le reprimenda del Papa, formulate com'erano in un modo che non aveva precedenti, fecero infuriare Enrico e la sua
corte, e la risposta fu un concilio nazionale radunato in tutta fretta a Worms, che si riun il 24 gennaio 1076. Tra i
ranghi pi alti del clero tedesco, Gregorio VII aveva molti nemici. Tra questi vi era un cardinale romano, Hugues
LeBlanc (detto "Hugo Candidus" cio "Ugone Candido"), un tempo dalla sua parte ma ora avversario del pontefice.
Hugues si rec in Germania per l'occasione e di fronte al concilio rovesci una serie di accuse nei confronti del papa.
Le argomentazioni di Ugone Candido vennero ben accolte dall'assemblea, che approv una dichiarazione secondo la
quale Gregorio aveva abbandonato il papato. In un documento pieno di accuse, i vescovi dichiararono di non
accettare pi l'obbedienza nei confronti del papa. In un altro, re Enrico IV lo dichiar deposto, e ai romani venne
richiesto di scegliere un nuovo Papa[3]. Il concilio invi due vescovi in Italia e questi ottennero un atto di
deposizione da parte dei vescovi lombardi nel sinodo di Piacenza.
Rolando di Parma inform il Papa di queste decisioni, ed ebbe l'opportunit di parlare al sinodo che si era appena
riunito nella chiesa del Laterano, dove consegn il messaggio che annunciava la detronizzazione. Per un momento i
membri rimasero impietriti, ma ben presto si sollev una tale indignazione, che per poco l'inviato non venne ucciso.
L'assemblea venne riportata alla calma dalla moderazione di Gregorio.
Il giorno seguente il Papa pronunci la sentenza di scomunica contro il re tedesco con tutta la solennit dovuta, lo
spogli della dignit reale e assolse i suoi sudditi dai giuramenti prestati a suo favore. Questa sentenza aveva l'intento
di espellere il re dalla Chiesa e di spogliarlo della corona. Che producesse realmente questo effetto, o che rimanesse
una vana minaccia, non dipendeva tanto da Gregorio, quanto dai sudditi di Enrico, e soprattutto, dai principi
tedeschi. I documenti dell'epoca suggeriscono che la scomunica del re cre profonda impressione sia in Germania
che in Italia. Trent'anni prima, Enrico III aveva deposto tre papi che avevano cercato di usurpare il soglio di Pietro.
Quando Enrico IV cerc di imitare questa procedura ebbe meno successo, poich gli manc l'appoggio della
popolazione. In Germania si ebbe un rapido e generale cambiamento di sentimenti in favore di Gregorio, ed i
principi colsero l'opportunit per portare avanti le loro politiche anti-regali sotto il manto di rispettabilit fornito
dalla decisione papale. Quando, il giorno di Pentecoste, il re propose di discutere le misure da prendere contro
Gregorio, in un concilio con i suoi nobili, solo in pochi si presentarono; i Sassoni approfittarono dell'occasione d'oro
per rinnovare la loro ribellione, e il partito anti-realista accrebbe la sua forza mese dopo mese.

132

Papa Gregorio VII

133

A Canossa
La situazione era ora estremamente critica per Enrico.
Come risultato dell'agitazione, che veniva alimentata
con zelo dal legato papale, vescovo Altmann di
Passavia, i principi si incontrarono in ottobre a Trebur
per eleggere un nuovo re tedesco, ed Enrico, che
stazionava ad Oppenheim, sulla riva sinistra del Reno,
venne salvato dalla perdita del trono solo per via del
fallimento dell'assemblea dei principi nell'accordarsi
sulla questione del suo successore. Il dissenso tra i
principi, comunque, li indusse semplicemente a
rimandare il verdetto. Enrico, essi dichiararono, doveva
chiedere scusa al Papa e impegnarsi all'obbedienza;
Enrico IV in penitenza di fronte a Gregorio VII a Canossa, in
decisero inoltre che, se all'anniversario della sua
presenza di Matilde, in un dipinto di Carlo Emanuelle
scomunica, si fosse trovato ancora sotto bando, il trono
sarebbe stato considerato vacante. Allo stesso tempo i principi decisero di invitare Gregorio ad Augusta per risolvere
il conflitto. Questi accordi mostrarono ad Enrico il percorso da seguire.
Era imperativo, in qualsiasi circostanza e a qualsiasi prezzo, assicurarsi l'assoluzione di Gregorio prima della
scadenza del periodo, altrimenti avrebbe difficilmente impedito ai suoi avversari di perseguire le loro intenzioni, di
attaccarlo giustificando le loro misure appellandosi alla scomunica. Inizialmente Enrico tent di ottenere i suoi fini
per mezzo di un'ambasciata, ma quando Gregorio respinse la sua apertura, si decise a fare la famosa mossa di recarsi
di persona in Italia.
Il Papa aveva gi lasciato Roma, ed aveva fatto sapere ai principi tedeschi di aspettarsi una scorta per il suo viaggio
dell'8 gennaio a Mantova. Ma la scorta non apparve quando ricevette la notizia dell'arrivo del re. Enrico, che aveva
viaggiato attraverso la Borgogna, venne accolto con entusiasmo dai lombardi, ma resistette alla tentazione di
impiegare la forza contro Gregorio. Scelse invece la mossa inaspettata di costringere il Papa a concedergli
l'assoluzione facendo penitenza di fronte a lui a Canossa, dove si era fermato. Questo evento divenne leggendario. La
riconciliazione avvenne solo dopo un negoziato prolungato e precisi impegni da parte del re, e fu con riluttanza che
Gregorio accett il pentimento, perch dando l'assoluzione, la dieta dei principi di Augusta, nella quale aveva
ragionevoli speranze di agire da arbitro, sarebbe diventata inutile o, se fosse riuscita a riunirsi, avrebbe cambiato
completamente il suo carattere. Fu comunque impossibile negare il rientro nella Chiesa al penitente, e gli obblighi
religiosi di Gregorio scavalcarono i suoi interessi politici.
La rimozione del bando non implicava una vera riconciliazione, e non vi furono basi per un appianamento della
grande questione in gioco: quella dell'investitura. Un nuovo conflitto era inevitabile per il semplice fatto che Enrico
IV, naturalmente, considerava la sentenza di deposizione annullata assieme a quella di scomunica; mentre Gregorio
d'altra parte era intento a riservarsi la propria libert di azione e non diede nessuno spunto sulla questione a Canossa.

Dictatus papae
Per approfondire, vedi Dictatus papae.

Nel 1075 papa Gregorio VII redasse il Dictatus papae, nel cui testo rivendic la superiorit dell'istituto pontificio su
tutti i sovrani laici, imperatore incluso. In questo testo il papa si arrogava anche il diritto di deporre qualunque
sovrano. Gi nel 1075 il papa aveva espressamente vietato ai laici di poter investire qualunque ecclesiastico, pena la
scomunica.[4]

Papa Gregorio VII

134

Seconda scomunica di Enrico


Che la scomunica di Enrico fosse semplicemente un pretesto, non un motivo, per l'opposizione dei nobili tedeschi
ribelli evidente. Non solo essi perseverarono nella loro politica anche dopo l'assoluzione, ma presero un ulteriore e
pi deciso passo nell'installare un re rivale nella persona del duca Rodolfo di Svevia (Forchheim, marzo 1077).
All'elezione i legati papali presenti osservarono in apparenza la neutralit, e Gregorio stesso cerc di mantenere
questo atteggiamento negli anni seguenti. Il suo compito venne facilitato in quanto i due partiti erano di uguale forza,
ognuno alla ricerca del vantaggio che portasse il Papa dalla sua parte. Ma il risultato di questa politica di disimpegno
fu che egli perse gran parte della fiducia di entrambe le parti. Alla fine Gregorio decise per Rodolfo di Svevia, dopo
la vittoria di questi a Flarchheim (27 gennaio, 1080). Su pressione dei Sassoni, e malinformato sul significato della
battaglia, Gregorio abbandon la sua politica attendista e si pronunci di nuovo per la deposizione e scomunica di re
Enrico (7 marzo, 1080).
Ma la censura papale si rivel molto differente da quella di quattro anni prima. Venne diffusamente sentita come
un'ingiustizia, e la popolazione inizi a chiedersi se una scomunica pronunciata su basi futili avesse diritto ad essere
rispettata. A peggiorare le cose, Rodolfo di Svevia mor il 16 ottobre dello stesso anno. Un nuovo pretendente,
Ermanno di Lussemburgo, venne avanzato nell'agosto del 1081, ma la sua personalit non era adatta per il capo del
partito gregoriano in Germania, e il potere di Enrico IV era ai massimi. Il re, ora pi esperto, affront la lotta con
grande vigore. Si rifiut di riconoscere il bando sulle basi della sua illegalit. Venne indetto un concilio a
Bressanone, e il 16 giugno dichiar la deposizione di Gregorio e nomin l'arcivescovo Guiberto di Ravenna come
suo successore. Nel 1081 Enrico apr il conflitto contro Gregorio in Italia. Quest'ultimo era ora meno potente, e
tredici cardinali lo abbandonarono. Enrico arriv a nominare un Antipapa: Guiberto di Ravenna, posto sul trono
come Clemente III (24 marzo 1084) e ad occupare Roma.

Il Sacco di Roma del 1084


Per approfondire, vedi Sacco di Roma (1084).

Gregorio VII fu costretto a trincerarsi in Castel Sant'Angelo, da dove, mentre conduceva le trattative con Enrico,
mand a chiamare in soccorso il normanno Roberto il Guiscardo. Il 21 maggio 1084 il Guiscardo riusc a entrare a
Roma e a mettere in salvo il pontefice, ma le sue truppe devastarono completamente la Citt Eterna rendendosi
responsabili di saccheggi e distruzioni peggiori, se paragonate a quelle del sacco goto del 410 e di quello
lanzichenecco del 1527. Gran parte dei resti antichi allora ancora in piedi e delle chiese, vengono spogliati e distrutti;
da allora tutta la popolazione di Roma si concentr nel Campo Marzio (l'ansa del Tevere) e tutto il settore
corrispondente ad Aventino, Esquilino, Celio rimase disabitato per secoli.
La chiamata del Guiscardo non ebbe peraltro i risultati sperati: Enrico venne incoronato imperatore dall'antipapa
Clemente, mentre Gregorio VII dovette fuggire da Roma, ormai detestato dai romani, e mor in esilio a Salerno,
prigioniero di chi era venuto a liberarlo.

Papa Gregorio VII

La concezione politica di Gregorio VII


L'opera della sua vita fu basata sulla convinzione che la Chiesa era
stata fondata da Dio e incaricata del compito di abbracciare tutta
l'umanit in un'unica societ nella quale la volont divina l'unica
legge; che, nella sua facolt di istituzione divina, la Chiesa si pone
al di sopra di tutte le strutture umane, in particolare lo stato
secolare; e che il Papa, nel suo ruolo di capo della Chiesa, il
vice-reggente di Dio sulla Terra, e quindi la disobbedienza nei suoi
confronti implica la disobbedienza a Dio: o in altre parole,
l'abbandono della cristianit. Gregorio si augurava che tutti i pi
importanti motivi di disputa fossero indirizzati a Roma; gli appelli
dovevano essere rivolti direttamente a lui; la centralizzazione del
governo ecclesiastico a Roma coinvolse naturalmente anche una
riduzione del potere dei vescovi.
Nel caso di diverse nazioni, Gregorio avanz una pretesa di
sovranit da parte del papato e cerc di assicurarsi il
Disegno di Gregorio VII in posizione benedicente
riconoscimento dei diritti di possesso auto-proclamati. Sulle base
dell'uso immemore, le isole di Corsica e Sardegna vennero assunte come appartenenti alla Chiesa romana. Anche
Spagna e Ungheria vennero reclamate come sua propriet e venne fatto un tentativo per indurre il re di Danimarca a
mantenere il suo regno come feudo del Papa. Gregorio, per, era ben conscio della propria debolezza temporale e
sapeva che poteva ricorrere solo alla propria autorit morale e spirituale. Ad esempio, rinunci a deporre il vescovo
simoniaco Guerniero di Strasburgo, perch tanto il suo posto "sarebbe stato preso da un altro in grado di sborsare un
prezzo ancora pi alto" (lettera del 15 luglio 1074). Questa sua debolezza risult evidente dal comportamento dei
Normanni. Le grandi concessioni fatte loro dal predecessore Niccol II non li fecero desistere dalla loro avanzata
nell'Italia centrale, n li indussero ad assicurare al papato l'aspettata protezione. Quando Gregorio venne fronteggiato
duramente da Enrico IV, Roberto il Guiscardo lo abbandon al suo destino; intervenne solo quando lui stesso venne
minacciato dalle armate tedesche. Quindi, alla ricattura di Roma, abbandon la citt alle sue truppe e l'indignazione
popolare suscitata da questo atto port all'esilio di Gregorio.
Gregorio fu consapevole che il proprio ideale politico non potesse essere messo efficacemente in pratica poich non
aveva le forze sufficienti per realizzarlo. Il suo disegno di partenza era chiaro, ma le sue azioni concrete andarono in
una direzione differente. Egli considerava l'esistenza dello Stato come deroga della Provvidenza, descrivendo la
coesistenza di Chiesa e Stato come risultato del volere divino ed enfatizzando la necessit di unione tra il
sacerdotium e l'imperium. Ma mai si sarebbe sognato di mettere i due poteri sullo stesso piano; la superiorit della
Chiesa era per lui un fatto che non ammetteva discussioni e del quale non dubit mai.

L'effettiva azione politica papale nel resto d'Europa


Gregorio stabil un qualche tipo di relazione con ogni nazione della cristianit; anche se queste relazioni non finirono
invariabilmente per realizzare le speranze politico-ecclesiastiche ad esse collegate. La sua corrispondenza giunse in
Polonia, Russia e Boemia. Scrisse in termini amichevoli al re saraceno della Mauritania, in Nordafrica, e cerc senza
successo di portare la Chiesa armena in comunione con Roma. Gregorio fu particolarmente interessato alle Chiese
orientali. Lo scisma tra Roma e l'Impero Bizantino fu per lui un duro colpo, e lavor lungamente per ripristinare le
precedenti relazioni fraterne. Gregorio riusc ad entrare in contatto con l'imperatore Michele VII. Quando la notizia
dell'attacco arabo ai cristiani d'oriente giunse a Roma, e l'imbarazzo politico dell'imperatore bizantino aument,
Gregorio concep il progetto di una grande spedizione militare ed esort i fedeli a partecipare alla riconquista della
Chiesa del Santo Sepolcro.

135

Papa Gregorio VII


Nelle relazioni con gli altri stati europei, l'intervento di Gregorio risult molto pi moderato rispetto alla sua politica
nei confronti dei prncipi tedeschi. Lo scontro con l'Impero da un lato gli lasci poche energie per affrontare
simultaneamente scontri analoghi e dall'altro ebbe caratteristiche particolari, fra cui la pretesa imperiale di eleggere e
deporre papi. Anche Filippo I di Francia, con la sua pratica della simonia e la violenza delle sue azioni contro la
Chiesa, provoc una minaccia di misure punitive: scomunica, deposizione e interdizione apparvero imminenti nel
1074. Gregorio, comunque, evit di tradurre le minacce in azioni, anche se l'atteggiamento del re non mostr alcun
cambiamento. In Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore ottenne anch'egli dei benefici da questo stato di cose.
Si sent cos al sicuro da interferire in modo autocratico con la gestione della Chiesa, vietando ai vescovi di recarsi a
Roma, compiendo nomine a vescovati ed abbazie, e rimanendo imperturbabile quando il Papa gli tenne una lezione
sulle proprie opinioni circa le relazioni tra Stato e Chiesa, o quando gli proib il commercio o gli ordin di
riconoscersi come vassallo della sede apostolica. Gregorio non aveva potere per costringere il re inglese ad una
modifica delle sue politiche ecclesiastiche, scelse quindi di ignorare ci che non poteva approvare, e trov addirittura
consigliabile rassicurarlo del suo affetto paterno.

Politica papale e riforma della Chiesa


La battaglia di Gregorio VII per la fondazione della
supremazia papale connessa al suo forte appoggio
all'obbligatoriet del celibato del clero e al suo attacco
contro la simonia. Gregorio VII non introdusse il
celibato dei sacerdoti nella Chiesa, ma condusse la
battaglia con maggiore energia e risultati dei suoi
predecessori. Nel 1074 pubblic un'enciclica,
assolvendo la gente dall'obbedienza verso quei vescovi
che permettevano ai preti di sposarsi. L'anno seguente
li incoraggi a prendere provvedimenti contro i preti
sposati, privando questi ultimi anche del loro
sostentamento. Entrambe le campagne contro il
Urna di Gregorio VII nella Cattedrale di Salerno; il sarcofago
matrimonio dei sacerdoti e la simonia provocarono una
originario romanico stato sostituito con una moderna teca
diffusa resistenza, anche se Gregorio non fu solo nel
d'argento, con l'epitaffio latino inciso nella fascia inferiore.
suo impegno politico e di riforma ecclesiastica, ma
trov un forte supporto. In Inghilterra l'arcivescovo
Lanfranco di Canterbury gli stette a fianco. In Francia il suo campione fu il vescovo Ugo di Romans, che nel 1083
divenne arcivescovo di Lione.
Gregorio mor in esilio a Salerno, dove attualmente sepolto nella Cattedrale; i Romani e diversi dei suoi pi fidati
sostenitori lo avevano abbandonato, e i suoi fedeli in Germania si erano ridotti a un piccolo numero. Sulla sua tomba
fu posta la frase: Ho amato la giustizia e ho odiato l'iniquit: perci muoio in esilio. Dapprima rinchiuso in un
sarcofago romano riutilizzato, per volere di Papa Pio XII il suo corpo nel 1954 fu dapprima trasportato per pochi
giorni a Roma per essere esposto al pubblico, e poi fu risistemato nella Cattedrale salernitana in una teca d'argento,
dove si trova tuttora. Fu canonizzato nel 1606 da Papa Paolo V.

136

Papa Gregorio VII

Curiosit
Il poeta Benzone d'Alba, di tendenze ghibelline, nell'opera Ad Heinricum imperatorem libri VII lo definisce:
"Prandellus", "Folleprand manicheus", "Merdiprandus", "falsa cuculla", "diabolus cucullatus", "Sarabaita".

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

eletto antipapa col nome di Onorio II con l'appoggio dell'imperatore


titolo feudale dei signori romani proprietari di castelli nell'agro romano
Medieval Sourcebook: Henry IV: Letter to Gregory VII, Jan 24 1076 (http:/ / www. fordham. edu/ halsall/ source/ henry4-to-g7a. html)
Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Universit/Storia, 2006, p. 195 "Egli comprese ch'era giunto il
momento di portare a fondo l'attacco. Nel 1075 viet a tutti i laici, pena la scomunica, d'investire un qualunque ecclesiastico. Nel 1078
formul, in 27 proposizioni stringate, il dictatus papae, la sua concezione secondo la quale il pontefice aveva in terra potere assoluto ed era in
grado di deporre gli stessi sovrani laici."

Voci correlate
Lotta per le investiture
Dictatus Papae
Libertas Ecclesiae
Riforma gregoriana
Umiliazione di Canossa

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Gregorio VII


Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri
file su Papa Gregorio VII (http://commons.wikimedia.org/wiki/Gregorius_VII?uselang=it)

Collegamenti esterni
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1073-1085-_Gregorius_VII,_Sanctus.html), comprensiva dei decreti e canoni relativi ai Concili Romani
tenuti sotto il suo pontificato. Focus storia n. 41 pag. 33 "Padroni del mondo"
Biografia di papa Gregorio VII (http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-vii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Dizionario biografico Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/
gregorio-vii-papa-santo_(Dizionario-Biografico)/)
The Cardinals of the Holy Roman Church-Ildebrando (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1059.
htm#Ildebrando)
Scheda su San Gregorio VII (http://www.santiebeati.it/dettaglio/27400) in Santi, beati e testimoni Enciclopedia dei Santi. SantieBeati.it

137

Papa Gregorio VII

138

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Alessandro II

22 aprile 1073 - 25 maggio 1085

Papa Vittore III

Predecessore

Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica

Successore

Federico di Lorena
1049 - 1057

1059 - 1073

vacante
fino al 1088

Controllo di autorit VIAF: 95301181 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 95301181) LCCN: n50082275 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/n50082275)
Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Vittore III


Papa Vittore III

158 papa della Chiesa cattolica


Elezione

24 maggio 1086

Consacrazione 9 maggio 1087


Fine pontificato 16 settembre 1087
Predecessore
Successore
Nome

papa Gregorio VII


papa Urbano II
Desiderio di Montecassino

Nascita

Benevento, 1027

Morte

Montecassino, 16 settembre 1087

Sepoltura

Abbazia di Montecassino

Vittore III, nato Dauferio Epifani e detto Desiderio da Montecassino (Benevento, 1027 Monte Cassino, 16
settembre 1087), fu il 158 papa della Chiesa cattolica dal 1086 alla morte.

Papa Vittore III

La ricerca della vocazione


Figlio di Landolfo Del Zotto (Landolfo V), Duca del Friuli e di Benevento, nacque nel 1027; all'et di circa vent'anni
fugg di casa per assecondare la sua vocazione monastica che venne disattesa per l'imposizione forzata del ritorno a
casa da parte della famiglia. Riusc solo l'anno dopo nell'impresa grazie all'aiuto di Siconolfo, preposto al monastero
di Santa Sofia di Benevento, che riusc a fargli raggiungere Salerno e a porlo sotto la protezione di Guaimario IV di
Salerno, a cui era legato da vincoli di parentela.

L'abate illuminato
Dopo un periodo di permanenza nella badia di Cava, fece ritorno nella sua Benevento dove si fece monaco nel
monastero di Santa Sofia. Qui ebbe modo di venire in contatto con le personalit pi influenti della Chiesa, tanto che
nel 1055, in occasione di un incontro con papa Vittore II, chiese e ottenne l'autorizzazione a lasciare Benevento ed
entrare come monaco a Montecassino. Quale coerede dei beni monastici longobardi, nel 1058 fu nominato preposto
di una dipendenza cassinese a Capua, l'attuale Reggia di Carditello; mentre stava per partire al seguito di
un'ambasceria pontificia alla volta di Costantinopoli, venne raggiunto a Bari dalla notizia della sua elezione ad abate
di Montecassino.

La nomina a cardinale ed il Concilio di Melfi I


Nel 1059 papa Niccol II lo elev al cardinalato di Santa Cecilia in Trastevere.
Desiderio tesseva l'alleanza tra la Chiesa ed i Normanni ed organizzava il viaggio dello stesso Niccol II in giugno
1059 a Melfi, ove con lo stesso Papa si tratteneva per oltre due mesi dell'estate, per definire con i Capi delle Casate
Altavilla e Drengot Quarrel il Trattato di Melfi ed il Concordato di Melfi e per indire il Concilio di Melfi I.
Niccol II respingeva la donazione dell'Abbazia di Calena allo stesso Desiderio, e riconosceva l'autonomia da
Cassino all'Abate Adan per il Monastero di Santa Maria sullisolotto di San Nicola delle Tremiti, ove Desiderio in
passato aveva soggiornato.

L'Abbazia di Montecassino
Il nome di Desiderio legato ad una grande rinascita edilizia ed artistica dell'abbazia, che fece ricostruire
completamente dal 1066 al 1071, ornando la chiesa di preziosi affreschi e mosaici, anche con il contributo di
mosaicisti e artefici vari provenienti da Bisanzio. Il monastero fu inoltre al centro di una intensa fioritura di studi
teologici, grammaticali e retorici: in quel periodo tra l'altro furono poste le basi teoriche dell'ars dictandi ad opera di
Alberico, grammatico e teologo appartenente alla stretta cerchia desideriana.

I Dialoghi dei miracoli di San Benedetto


Di primissimo ordine da un punto di vista letterario la sua opera intitolata I Dialoghi dei miracoli di San Benedetto.
Desiderio scrisse questopera tra la fine del 1076 e lestate del 1079. Concepita come unopera in quattro libri, il testo
che noi conosciamo si ferma alla fine del terzo. I dialoghi raccolgono 55 miracoli per la maggior parte avvenuti nel
XI secolo, raccontati sotto forma di dialogo tra Desiderio e il levita Teofilo. Lispirazione di questopera deve
ritrovarsi nei Dialoghi di San Gregorio Magno. Nel terzo dei Dialoghi, egli traccia un ritratto terribile di Benedetto
IX, definendolo uno dei pontefici peggiori mai esistiti.

139

Papa Vittore III

140

Il papato
Desiderio rese molti importanti servigi a papa Gregorio VII, che di conseguenza sul suo letto di morte lo indic ai
cardinali dell'Italia meridionale come il pi degno a succedergli. Venne eletto il 24 maggio 1086, ma mostr una
genuina riluttanza ad accettare l'impegnativo onore che gli era stato addossato. Infatti dopo la sua tarda
consacrazione, che non avvenne fino al 9 maggio 1087 con il nome di Vittore III (forse in omaggio al suo
predecessore che gli concesse il permesso di entrare a Montecassino), si ritir all'improvviso a Monte Cassino. La
contessa Matilde di Canossa poco dopo lo indusse a fare ritorno a Roma; ma, a causa della presenza dell'antipapa
Clemente III (Guiberto di Ravenna), che aveva dei potenti sostenitori, vi rimase per poco. In agosto tenne a
Benevento un sinodo di una certa importanza, nel quale Clemente III venne scomunicato, l'investitura laica fu
vietata, e fu proclamata una specie di crociata contro i Saraceni in Africa.
Durante il sinodo Vittore si ammal, e si ritir a Monte Cassino, dove mor il 16 settembre 1087 e dove fu sepolto. Il
suo pontificato complessivo fu sedici mesi, ma quello effettivo fu appena quattro mesi. Il suo successore fu Urbano
II.
Fu beatificato nel 1887, otto secoli dopo la morte, da Leone XIII.

Voci correlate
Concilio di Melfi I
Concordato di Melfi
Trattato di Melfi

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Vittore III [1]

Collegamenti esterni
Biografia di Vittore III [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici [3]

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Gregorio VII

24 maggio 1086 - 16 settembre 1087

Papa Urbano II

Predecessore

Cardinale diacono dei Santi Sergio e Bacco

Successore

1058-1059

vacante
fino al 1099

Predecessore

Abate di Montecassino

Successore

Federico di Lorena, O.S.B.


1057 - 1058

1058 - 1087

Oderisio I, O.S.B.
1085 - 1105

Predecessore

Cardinale presbitero di Santa Cecilia

Successore

Papa Vittore III

141

Giovanni
1044 - prima del 1058

1059-1086

vacante
fino al 1099

Controllo di autorit VIAF: 232014175 [4]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Victor_III?uselang=it


http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ vittore-iii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1086-1087-_Victor_III,_Beatus. html
http:/ / viaf. org/ viaf/ 232014175

Papa Urbano II
Papa Urbano II

159 papa della Chiesa cattolica


Elezione

12 marzo 1088

Fine pontificato 29 luglio 1099


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Vittore III

Successore

papa Pasquale II

Nome

Eudes de Lagery

Nascita

Chtillon-sur-Marne, 1040 circa

Morte

Roma, 29 luglio 1099

Sepoltura

Basilica di San Pietro

Urbano II, nato Ottone (o Oddone) di Lagery (Chtillon-sur-Marne, 28 luglio ca. 1040 Roma, 29 luglio 1099),
fu il 159 papa della Chiesa cattolica dal 1088 alla morte.

Papa Urbano II

142

Primi anni
Nato intorno al 1040 da una nobile famiglia francese a Lagery (nei pressi di Chtillon-sur-Marne), venne educato
nelle scuole ecclesiastiche, studi a Reims sotto la guida del suo maestro ed amico tedesco Brunone di Colonia (San
Bruno), dove successivamente divenne arcidiacono. Sotto l'influenza di San Bruno, suo insegnante, lasci l'incarico
ed entr nell'Abbazia di Cluny dove divenne priore. Nel 1077 fu tra gli accompagnatori dell'abate di Cluny a
Canossa presso papa Gregorio VII. Nel 1078, Gregorio VII lo convoc in Italia e lo nomin vescovo di Ostia e
Velletri, succedendo a Pier Damiani. Poi fu nominato legato pontificio per la Germania, nella controversia con
l'imperatore Enrico IV.

L'elezione papale
Ottone fu uno dei pi importanti ed attivi
sostenitori delle riforme gregoriane, in
particolare come legato in Germania nel
1084, e fu tra i pochi che Gregorio nomin
come possibili successori al soglio di Pietro.
Alla morte di Gregorio VII venne eletto
Papa Desiderio, abate di Montecassino, che
prese il nome di Vittore III. Il suo
pontificato dur poco e fu molto travagliato,
in quanto imperversava in Roma anche
l'antipapa Clemente III. Il giorno 12 marzo
1088 nel corso di un piccolo conclave di
circa 40 tra cardinali ed altri prelati, tenutosi
a Terracina, fu eletto Papa Ottone che
assunse il nome di Urbano II.
Papa Urbano II consacra l'altare del monastero di Cluny in cui fu priore prima di
diventare papa

Il 3 luglio 1089 entr trionfalmente a Roma


mentre lantipapa Clemente III (1080-1100),
voluto dallimperatore, fugg a Tivoli.

Egli prosegu ed attu la riforma di Papa Gregorio VII con grande determinazione, mostrando anche una grande
flessibilit e finezza diplomatica. Fu per questo sempre in movimento, e in una serie di sinodi ben presenziati, che si
svolsero a Roma, Amalfi, Benevento, e Troia vennero appoggiate le sue rinnovate dichiarazioni contro la simonia e
l'investitura laica e a favore del celibato del clero e della reiterata opposizione all'imperatore Enrico IV. Tornato in
Italia meridionale, nel 1090 riun a Melfi (Potenza) un Concilio, cui parteciparono 70 vescovi, emanando sedici
importanti canoni per condannare la simonia, proibire le investiture laiche, ordinare il celibato ai chierici e riformare
la disciplina monastica. Prosegu poi passando per Matera fino a Bari per consacrare la basilica di San Nicola,
riponendovi le reliquie portate dallOriente. Passando poi per la terra de La Cava nel 1092 volle far visita allabate
Pietro I (San Pietro I Pappacarbone) che aveva conosciuto all'Abbazia di Cluny. Visit l'Abbazia della Santissima
Trinit de La Cava e ne consacr la basilica.
In accordo con quest'ultima politica, venne promosso il matrimonio della contessa Matilde di Toscana con Guelfo di
Baviera; il principe Corrado venne aiutato nella sua ribellione contro il padre e incoronato Re dei Romani a Milano
nel 1093, e l'imperatrice (Adelaide o Prassede) venne incoraggiata nelle sue accuse contro il marito. In una lotta
protratta contro Filippo I di Francia, da lui scomunicato, Urbano II riusc infine vittorioso.

Papa Urbano II

143

Nel 1095 tenne a Clermont un concilio dove chiese


l'aiuto degli eserciti occidentali in aiuto di Bisanzio
contro l'invasione selgiuchida, dopo avere avuto
richiesta in tal senso da Alessio I Comneno; lo persuase
ad accettare di unire la chiesa Ortodossa alla Romana e
accettare la supremazia della seconda[1][2].

L'appello di Urbano II al Concilio di Clermont

Urbano II e la Sicilia

Hayez Francesco, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica


la prima crociata

Per approfondire, vedi Apostolica Legazia di Sicilia.

Papa Urbano II

Molto pi sottile delle crociate, ma di maggior successo


nel lungo periodo, fu il programma di Urbano per
portare Campania e Sicilia saldamente nella sfera
d'influenza cattolica, dopo generazioni di controllo
bizantino e di egemonia degli emiri arabi in Sicilia. Il
suo agente nelle marche siciliane era il governante
normanno Ruggero I. Nel 1097 Urbano confer a
Ruggero prerogative straordinarie, alcuni degli stessi
diritti che venivano negati ai sovrani temporali in altre
parti d'Europa. Ruggero era libero di nominare vescovi
("investitura laica"), libero di raccogliere le rendite
Papa Urbano II, illustrazione del XII secolo, autore anonimo
della Chiesa e di inoltrarle al papato (una posizione
sempre lucrativa), libero di avere voce nel giudizio di questioni ecclesiastiche. Ruggero era virtualmente un legato
papale in Sicilia. Nella ricristianizzazione della Sicilia si dovettero stabilire nuove diocesi, nonch i loro confini, con
una gerarchia ecclesiastica rifondata dopo secoli di dominazione musulmana. La consorte aleramica di Ruggero,
Adelaide, port dei coloni dalla valle del Po nella Sicilia orientale. Ruggero come governante secolare sembr una
proposta sicura, in quanto era un semplice vassallo del suo parente Conte di Puglia, a sua volta vassallo di Roma,
perci, in quanto ben sperimentato comandante militare sembr sicuro concedergli questi poteri straordinari, che in
seguito sarebbero giunti ad un confronto finale tra gli Hohenstaufen, eredi di Ruggero, e il papato del XIII secolo.

Il processo di beatificazione
Venne beatificato da Leone XIII il 14 luglio 1881 sotto richiesta del vescovo di Reims.

Note
Bibliografia
Steven Runciman, Storia delle crociate, vol. I, BUR, Milano 2006. ISBN 88-17-11767-6

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Urbano II


Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri
file su Papa Urbano II (http://commons.wikimedia.org/wiki/Urbanus_II?uselang=it)

144

Papa Urbano II

145

Collegamenti esterni
Biografia di Urbano II (http://www.treccani.it/enciclopedia/beato-urbano-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia dal Migne Patrologia latina con indici analitici (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1088-1099-_Urbanus_II,_Beatus.html), ivi compresa la traduzione italiana del discorso 'Popolo dei
Franchi'.
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Vittore III

12 marzo 1088 - 29 luglio 1099

Papa Pasquale II

Predecessore

Cardinale vescovo di Ostia

Successore

1078-1088

Controllo di autorit VIAF: 79039701 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 79039701) LCCN: n84187025 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/n84187025)
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Portale Crociate

Papa Pasquale II
Papa Pasquale II

160 papa della Chiesa cattolica


Elezione

13 agosto 1099

Insediamento

14 agosto 1099

Fine pontificato 21 gennaio 1118


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Urbano II

Successore

papa Gelasio II

Nome

Rainero Raineri di Bleda

Nascita

Santa Sofia di Forl, 1050 circa

Morte

Roma, 21 gennaio 1118

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Papa Pasquale II
Pasquale II, nato Rainerio Raineri (Bleda, 1050 circa Roma, 21 gennaio 1118), fu il 160 papa della Chiesa
cattolica dal 1099 alla morte.

La sua vita prima di diventare papa


Figlio di Crescenzio Raineri, signore del castello di Bleda, situato nell'alta valle del Bidente (vicino a Santa Sofia,
oggi in diocesi di Forl-Bertinoro; fino al 1975 in Diocesi di Sansepolcro), nell'Appennino forlivese.
Divenuto monaco (dapprima, come sembra, secondo la regola benedettina adottata nel monastero toscano di
Vallombrosa, poi nella congregazione cluniacense), visse nel Monastero di Fiumana, presso Forl, per circa dieci
anni.
Venne creato cardinale prete del titolo di San Clemente da papa Gregorio VII attorno al 1076[1]. Papa Urbano II lo
nomin legato pontificio in Spagna.

Il pontificato
Potere spirituale
Rapporti con le comunit dell'Italia meridionale
Negli anni 1100-1101 effettu un viaggio nel Sud della penisola per risolvere alcune vertenze che erano sorte nelle
comunit locali. Tra le decisioni pi importanti, Pasquale II chiuse la vertenza che intercorreva tra l'abbazia di
Montecassino e la badessa di Cingla, Gemma (figlia di Pietro, conte di Caiazzo). Il Papa lanci l'interdetto alla citt
di Benevento, che si era schierata contro la Santa Sede. And in Puglia per riunire i vescovi di Canosa e Canne, poi
scese in Calabria per visitare la comunit di Mileto. Infine riun tutti i vescovi del Mezzogiorno, con cardinali, abati,
religiosi e tutti i conti Normanni nel Concilio di Melfi (agosto 1101). Forse in quest'occasione Pasquale II concesse
al Vescovo di Melfi il privilegio di dipendere direttamente dalla sede di Roma.
Principali decreti
Nel 1113, papa Pasquale II riconobbe l'ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni in Gerusalemme, il pi
antico degli Ordini religiosi cavallereschi.
A Pasquale II si attribuisce la nomina del primo vescovo in terra d'America, circa quattro secoli prima di Cristoforo
Colombo: si tratta di Enrico, o Henricus, vescovo di Groenlandia e Terranova.

Potere temporale
Azione di contrasto agli anti-papi
Nel penultimo anno del suo pontificato (1098), Urbano II era riuscito ad allontanare dal Lazio l'antipapa Clemente
III, che era dovuto riparare a Ravenna. Con la morte di Urbano II, Clemente III rinnov il proposito di tornare a
Roma. Giunto ad Albano, fu per fermato dai Normanni, alleati del papa legittimo, e costretto a rifugiarsi a Civita
Castellana. Qui, abbandonato dal suo alleato, Enrico IV, mor solo l'8 settembre 1100.
I resti di Clemente III, sepolti nella cattedrale di Civita Castellana, divennero in breve oggetti di culto per la
popolazione locale, poich si diffuse la voce che sulla tomba dell'antipapa, a seguito della trasudazione di un
misterioso liquido profumato, si verificassero numerosi miracoli[2]. Per arrestare questo culto Pasquale II ne fece
disseppellire le spoglie per disperderle nel Tevere[3].
Poco tempo dopo la nobilt romana elesse un nuovo antipapa nella persona di Teodorico, gi consigliere di Clemente
III. Il nuovo antipapa fu riconosciuto da Enrico IV. Teodorico entr a Roma approfittando della momentanea assenza
di Pasquale. Al ritorno del papa nell'Urbe, Teodorico tent di rifugiarsi presso una famiglia nobile pro-imperiale, ma
fu arrestato e successivamente confinato in un monastero a Cava dei Tirreni, dove mor nel 1102.

146

Papa Pasquale II
Il suo successore fu Adalberto, che venne catturato dai Normanni e in seguito esiliato nel monastero di San Lorenzo
ad Aversa.
Nel 1105 l'aristocrazia romana, approfittando di un'assenza di Pasquale dall'Urbe, lo depose dal soglio pontificio con
l'accusa di simonia ed eresia ed elesse ed intronizz l'arciprete Maginulfo (18 novembre), che assunse il nome di
Silvestro IV. Al ritorno del legittimo pontefice, Silvestro si trasfer prima a Tivoli e poi ad Osimo. Nel 1111 fece atto
di sottomissione al papa.
A Pasquale II si deve la distruzione dell'originale tomba di Nerone, da lui - in virt della storiografia cristiana antica
- considerato un anticristo con potere di risorgere, e la sua sostituzione con una cappella, nucleo originario della
Basilica di Santa Maria del Popolo, in Piazza del Popolo a Roma.[4]. Pasquale II restaur diverse chiese dell'Urbe. In
particolare, fece ricostruire la basilica dei SS. Quattro Coronati, distrutta nel Sacco di Roma del 1084.
Rapporti con l'Impero germanico
Nella lunga lotta contro gli imperatori sulla lotta per le investiture, port avanti con zelo la politica ildebrandina, con
esiti alterni. Nel concilio del 1102 Pasquale rinnov la scomunica ad Enrico IV[5]. Contro lo stesso imperatore si
rivolt il figlio Enrico V. Ne scatur una guerra civile (1104), vinta da Enrico V. Il padre mor nel 1106 mentre
elaborava propositi di vendetta.
Pasquale si prepar ad allacciare relazioni diplomatiche con Enrico V, che nel maggio 1105, al Concilio di
Nordhausen, aveva affermato la propria devozione alla Sede di S. Pietro. Ma dopo quest'iniziale politica conciliante,
Enrico V avanz le stesse pretese di suo padre nei confronti del pontefice. Al Concilio di Guastalla (ottobre 1106) i
legati imperiali non raggiunsero un accordo con la Santa Sede ed Enrico continu ad effettuare nomine episcopali.
Vista l'impasse, Pasquale si rec in Francia alla fine dello stesso anno per cercare la mediazione di re Filippo I, ma i
negoziati non diedero i risultati sperati; Pasquale fece ritorno in Italia nel settembre del 1107.
Nel 1110 Enrico V, sapendo di non essere contrastato dall'esercito francese, avanz con un'armata in Italia allo scopo
di essere incoronato imperatore. Il Papa attese aiuti dai Normanni di Sicilia. Passati due mesi invano, cedette di
fronte alla dimostrazione di forza dell'imperatore ed acconsent ad un accordo (passato alla storia come Iuramentum
Sutrinum), in base al quale la Chiesa avrebbe ceduto tutti i possedimenti e i diritti ricevuti dall'impero e dal regno
d'Italia sin dai tempi di Carlo Magno, mentre Enrico da parte sua avrebbe rinunciato solamente all'investitura laica (9
febbraio 1111).
I preparativi per l'incoronazione vennero fatti per il 12 febbraio 1111, ma i romani insorsero in rivolta contro
l'accordo. Enrico sequestr il pontefice e la curia ritirandosi in Sabina. Dopo sessantuno giorni di dura prigionia nel
castello di Tribuco, a Ponte Sfondato di Montopoli di Sabina, Pasquale si arrese e garant l'investitura all'imperatore.
Enrico venne quindi incoronato in San Pietro il 13 aprile e, dopo aver preteso la promessa che nessuna vendetta
sarebbe stata tentata contro di lui per quello che era accaduto, si ritir al di l delle Alpi.
Il privilegio imperiale fu contestato soprattutto in Italia e in Francia. Un concilio in Laterano del marzo 1112
dichiar nulle le concessioni estorte con la violenza; un successivo concilio tenuto dall'arcivescovo Guido di Vienne
in ottobre lanci l'anatema contro l'imperatore. La decisione della scomunica spettava solo al papa, che per si
mostr riluttante. Pasquale dichiar di non potere venir meno al giuramento fatto e non pronunci la scomunica. Un
successivo concilio del marzo 1116 scomunic l'imperatore; Pasquale ne sanc le decisioni, senza per che fosse
fatto espressamente il nome dell'imperatore.
Alla morte della contessa Matilde, che aveva lasciato tutti i suoi territori alla Chiesa, l'imperatore improvvisamente li
pretese come feudi imperiali e costrinse il Papa a fuggire a Montecassino. Enrico imperatore trascorse la Pasqua del
1117 a Roma, ricevuto con tutti gli onori.
Pasquale ritorn dopo il ritiro dell'imperatore all'inizio del 1118, ma mor nel giro di pochi giorni il 21 gennaio di
quell'anno.
sepolto nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

147

Papa Pasquale II
Rapporti con altri monarchi
Normanni e Impero bizantino
Pasquale II convoc il Concilio di Melfi per verificare i rapporti fra il Papato e i conti Normanni. A Melfi tent di
ricomporre il conflitto con l'Impero bizantino, e mostr un atteggiamento duttile nei confronti della dispensatio e nel
modo di intendere il rapporto fra lo stesso Papa ed il concilio.
Re d'Inghilterra
Nel 1100 sal al trono il nuovo re d'Inghilterra, Enrico I. Enrico volle per s il diritto delle investiture, che
apparteneva all'arcivescovo di Canterbury, Anselmo d'Aosta. Entrambi avevano inviato a Roma i propri
rappresentanti, chiedendo a Pasquale il permesso delle investiture. Il pontefice lo aveva rifiutato al re, il quale mand
in esilio Anselmo e confisc i beni della Chiesa (1104). Nel 1107 la frattura con il re d'Inghilterra fu ricomposta. Con
la mediazione di una legazione pontificia, nonch della regina Matilde, si raggiunse un accordo (1 agosto 1107) in
base al quale Anselmo manteneva per s il diritto esclusivo di investire con l'anello e il bastone vescovile, ma
riconosceva la nomina reale per i benefici vacanti e i giuramenti di fedelt dei dominii temporali.
Verso la fine del pontificato i rapporti ridiventarono problematici. Pasquale si lament (1115) che i concili venivano
tenuti e i vescovi venivano traslati, senza la sua autorizzazione, e minacci Enrico I con la scomunica.

Dissero di lui
A lungo, dopo la sua morte, i luoghi romagnoli della sua nascita furono meta di pellegrinaggio. Lo storico medievale
normanno Guglielmo di Malmesbury lo defin "uomo che non mancava di nessuna qualit"[6].

Culto
Per tradizione, il 21 gennaio di ogni anno, anniversario della morte di Pasquale II, il Vescovo di Forl si reca a Santa
Sofia e celebra la messa in ricordo di Pasquale II.[7]

Note
[1] Secondo altre fonti, nel 1073.
[2] P. Golinelli, Matilde e i Canossa nel cuore del Medio Evo, Milano 1991, pag. 280.
[3] L. L. Ghirardini, Cadolo, l'Antipapa guerriero. Grandezza e miseria del pi famoso vescovo medievale di Parma, Parma-Mantova 2001, pag.
269.
[4] Guida di Roma, Milano, TCI, 1993, p. 226
[5] Gli era stata comminata due volte da Gregorio VII, la seconda delle quali nel 1080.
[6] Guglielmo di Malmesbury, Gesta Regum, Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1992, p. 537.

Voci correlate

Lotta per le investiture


Iuramentum Sutrinum
Concilio di Melfi IV
Sepolcro dei Domizi

Altri progetti

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148

Papa Pasquale II

149

Collegamenti esterni
Biografia di papa Pasquale II (http://www.treccani.it/enciclopedia/pasquale-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Migne Patrologia Latina, Opera Omnia (http://www.documentacatholicaomnia.eu/
01_01_1099-1118-_Paschalis_II.html)
Genealogia dei Raineri di Bleda (http://digilander.libero.it/brunoraineri/famiglia/origini.htm)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Urbano II

13 agosto 1099 - 21 gennaio 1118

Gelasio II

Predecessore

Cardinale presbitero di San Clemente

Successore

1073-1099

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authorities/names/n85094733)
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Portale Medioevo

Papa Gelasio II
Papa Gelasio II

161 papa della Chiesa cattolica


Elezione

24 gennaio 1118

Consacrazione 10 marzo 1118


Fine pontificato 29 gennaio 1119
Predecessore

papa Pasquale II

Successore

papa Callisto II

Nome

Giovanni Caetani

Nascita

Gaeta, 1060 circa

Morte

Cluny, 29 gennaio 1119

Sepoltura

Abbazia di Cluny

Papa Gelasio II

Gelasio II, al secolo Giovanni Caetani, detto Coniulo


(Gaeta, ca. 1060 Abbazia di Cluny, 29 gennaio
1119), fu il 161 papa della Chiesa cattolica dal 1118
alla sua morte.

Biografia
Nacque a Gaeta, dal ramo pisano dell'illustre famiglia
Caetani, tra il 1060 e il 1064, secondo la Chronica
Iuliani Petri Toletani. Dalla stessa famiglia discender
Papa Bonifacio VIII. Giovanni, antenato dei Conti di
Castelmola e del Duca di Fondi Crescenzio, dubbio
Memoria dell'elezione di Gelasio II a San Sebastiano al Palatino
biografo della vita di Sant'Erasmo,[1] divenne monaco
benedettino di Montecassino, dove fu cancelliere e
bibliotecario. Venne chiamato a Roma e fatto cancelliere e cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin da Papa
Gregorio VII nel 1082 (o nel 1088 da papa Urbano II, dopo esser stato fatto cancelliere da Gregorio VII sei anni
prima).[2] Si era in piena lotta per le investiture tra papato e impero. Mentre papa Pasquale II in Castel Sant'Angelo
moriva il 21 gennaio 1118, Roma era sconvolta da molti tumulti e scontri tra le fazioni filo-imperiali capeggiate dai
Frangipane e filo-papaline. Si decise di riunire il collegio cardinalizio in un posto segreto e difficile da attaccare. Fu
cos il primo papa a essere eletto cum clave (sotto chiave), ossia in un luogo segreto e chiuso al pubblico, nel
monastero romano di San Sebastiano sul Palatino il 24 gennaio 1118.
Bench il monastero fosse fortificato, poco dopo la sua unanime elezione come successore di Papa Pasquale II, i suoi
avversari, favorevoli alle tesi dell'Impero, che intendeva porre sotto il proprio controllo le gerarchie ecclesiastiche
presenti nei suoi territori, guidati da Cencio Frangipane, riuscirono a entrare, lo trascinarono fuori con la forza, lo
percossero a sangue e lo fecero prigioniero, mentre il resto della soldataglia continuava a infierire contro i cardinali l
presenti. Cencio Frangipane era un partigiano dell'imperatore Enrico V, e, dopo aver fatto arrestare il Papa, lo fece
incatenare in una sua torre, da dove il Pontefice venne per subito liberato da una sollevazione popolare dei Romani.
Papa Gelasio, che era un uomo mite, perdon il suo carceriere, e a Roma si festeggi l'avvenimento. L'imperatore
Enrico V, chiamato in Roma dai Frangipane, vi accorse subito nella notte del 2 marzo 1118, e, non riuscendo a
ottenere dal Pontefice n la conferma dei privilegi concessigli dal predecessore Pasquale nel 1111 n l'incoronazione
in San Pietro, scacci Gelasio II, e, dichiarando nulla la sua elezione, insedi al suo posto Burdino, arcivescovo di
Braga, come antipapa col nome di Gregorio VIII. Dopo Clemente III, Teodorico, Alberto e Silvestro IV, era il quinto
antipapa in trent'anni. Gelasio II riusc a sfuggire alle truppe tedesche di Enrico V trovando nell'immediatezza rifugio
nel Castello di Ardea. Cos si diresse prima a Terracina e poi a Gaeta che accolse trionfalmente il suo concittadino.
Qui Gelasio, presiedendo un sinodo di vescovi, scomunic Enrico V e l'antipapa, e, sotto protezione dei Normanni,
fu in grado di ritornare a Roma.
In giugno ripresero le intemperanze del partito imperialista: l'episodio pi grave fu quello commesso dalla fazione
dei Frangipane, che attaccarono il Papa mentre celebrava messa nella Basilica di Santa Prassede con lancio di sassi
seguita da una grande mischia, e ci spinse Gelasio II ad andare ancora una volta in esilio, questa volta a Benevento.
La persecuzione di Enrico V nei confronti di Gelasio II non aveva sosta, per cui il 2 settembre 1118 decise di partire
via mare per la Francia, dove sapeva di poter avere protezione. Fu inseguito per dall'imperatore che tentava di
assalire le galee papali, e fu aiutato a fuggire dal cardinale Ugo di Alatri che, caricandoselo sulle spalle in quanto il
Pontefice era ormai anziano e malandato, lo accompagn a riva e lo fece rifugiare nel Castello di San Paolo e
Sant'Andrea. Successivamente il Papa raggiunse per mare le citt di Pisa e Genova, dove consacr di persona
rispettivamente la Cattedrale di Pisa (iniziata nel 1064) e la cattedrale di Genova. Arriv a Marsiglia in ottobre.
Venne ricevuto con grande entusiasmo ad Avignone, Montpellier, Valence e Vienne. In quest'ultima cittadina

150

Papa Gelasio II

151

francese tenne un Sinodo nel gennaio 1119, e stava progettando di tenere un nuovo Concilio Generale in marzo per
appianare la controversia sulle investiture, quando si ammal gravemente mentre era ospite nel Monastero di Cluny,
e il 29 gennaio 1119 mor per una pleurite, dopo solo un anno e cinque giorni di regno. Venne sepolto nella stessa
Abbazia.
Prima di morire consigli ai cardinali, vescovi e monaci presenti di eleggere suo successore il vescovo Ottone di
Palestrina, ma quest'ultimo, non sentendosi all'altezza del compito, rifiut, cos venne eletto come suo successore
l'arcivescovo Guido di Borgogna, che il 9 febbraio 1119 fu consacrato Papa con il nome di Callisto II.

Note
[1] L'attribuzione a papa Gelasio della biografia di Sant'Erasmo non storicamente provata, vedi: Santi, beati e testimoni Sant'Erasmo di Formia
(http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 55550)
[2] La data di nomina a cardinale diacono controversa: alcuni sostengono sia stato creato cardinale nel 1082 e la diaconia di Santa Maria in
Cosmedin gli sia stata assegnata nel 1088, altri che fu creato cardinale nel 1088: in quest'ultimo caso la nomina a cardinale sarebbe dovuta a
papa Urbano II (vedi: John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 430). Per una sintetica esposizione delle varie ipotesi ed i
riferimenti ai loro autori vedi: The Cardinals of the Holy Roman Church-Gaeta (http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios1088. htm#Gaeta)

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990

Altri progetti

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file su Papa Gelasio II (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Gelasius_II?uselang=it)

Collegamenti esterni
The Cardinals of the Holy Roman Church-Gaeta (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1088.htm#Gaeta)
Opera Omnia (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1118-1119-_Gelasius_II.html) dal Jacques
Paul Migne, Patrologia Latina.
Biografia di papa Gelasio II (http://www.treccani.it/enciclopedia/gelasio-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
dizionario biografico Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-gelasio-ii_(Dizionario-Biografico)/)

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Pasquale II

24 gennaio 1118 - 29 gennaio 1119

Papa Callisto II

Predecessore

Cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin

Successore

Leone, O.S.B.
1062-1082

1082/1088 - 1118

Pietro Ruffus
1118-1120

Controllo di autorit VIAF: 85164743 (http://viaf.org/viaf/85164743)


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Callisto II

152

Papa Callisto II
Papa Callisto II

162 papa della Chiesa cattolica


Elezione

2 febbraio 1119

Incoronazione

9 febbraio 1119

Fine pontificato 13 dicembre 1124


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Gelasio II

Successore

papa Onorio II

Nome

Guy

Nascita

Borgogna, 1060 circa

Morte

Roma, 13 dicembre 1124

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Callisto II, nato Guido dei Conti di Borgogna (Quingey, 1060 circa Roma, 13 dicembre 1124), fu il 162 papa
della Chiesa cattolica dal 2 febbraio 1119 alla sua morte.
Callisto era figlio del Conte Guglielmo I di Borgogna e fratello di Stefano I di Mcon ed inoltre era cugino dei
Principi e Conti Sovrani del Canavese Guido di San Martino, Reghino di Valperga e Ottone di Castellamonte, figli
del Re d'Italia Arduino d'Ivrea e della Regina Berta Bianca degli Obertenghi.

Biografia
Nel 1088 divenne arcivescovo di Vienne. Fu un ecclesiastico riformatore e aveva un forte punto di vista sulla lotta
per le investiture, ma come Papa fu disposto a negoziare con l'imperatore Enrico V.
Quando nel marzo del 1120 Callisto entr a Roma, provoc la fuga dell'antipapa Gregorio VIII che trov scampo a
Sutri, dove si trovava ancora quando nell'aprile del 1121 le truppe pontificie di Callisto assediarono la citt per otto
giorni, fino a quando i cittadini consegnarono Gregorio, che venne portato a Roma e imprigionato nel Septizonium.
Il 23 settembre 1122 concluse con l'imperatore Enrico V l'accordo noto come Concordato di Worms, con il quale
venivano stabiliti i mutui diritti della Chiesa e dell'Impero: tra i negoziatori papali c'era anche il futuro Onorio II.
Nel marzo 1123 tenne il Primo concilio Laterano.
Durante il suo pontificato papa Callisto II elev all'onore degli altari san Davide di Menevia (1120) e san Corrado,
vescovo di Costanza (1123).
falsamente attribuita a Callisto II la redazione del Codex calixtinus.

Papa Callisto II

153

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Callisto II [1]

Collegamenti esterni
Opera Omnia [2] dal Jacques Paul Migne, Patrologia Latina.
Biografia di papa Callisto II [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Callisto secondo [4], n. 124 Giugno 2013, pagina 55.
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Gelasio II

2 febbraio 1119 - 13 dicembre 1124

Papa Onorio II

Predecessore

Arcivescovo di Vienne

Successore

Gontard
1082 - 1084

1084-1119

Pierre I
1121 - 1125

Controllo di autorit VIAF: 17365217 [5] LCCN: n79108027 [6]


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Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Callistus_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1119-1124-_Callixtus_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ callisto-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / www. iltimone. org/ index. php?option=com_content& view=article& id=5822
http:/ / viaf. org/ viaf/ 17365217
http:/ / id. loc. gov/ authorities/ names/ n79108027

Papa Onorio II

154

Papa Onorio II
Papa Onorio II

163 papa della Chiesa cattolica


Elezione

15 dicembre 1124

Incoronazione

21 dicembre 1124

Fine pontificato 13 febbraio 1130


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Callisto II
papa Innocenzo II
Lamberto Scannabecchi

Nascita

Fiagnano, 9 febbraio 1060

Morte

Roma, 13 febbraio 1130

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Onorio II, nato Lamberto Scannabecchi (Fiagnano, 9 febbraio 1060 Roma, 13 febbraio 1130), fu il 163 papa
della Chiesa cattolica dal 1124 alla morte.
Nacque nel podere Castagnola, inserito nel territorio del castello di Fiagnano[1], nellimolese. Fiagnano era situato tra
le valli solcate dai torrenti Sellustra e Sillaro, ai confini occidentali della Romagna. Di umili e incerte origini,
Lamberto venne per definito uomo dotato di grandi doti e capacit. Labate di Montecassino afferm: di ignorarne
di chi fosse figlio, ma di saper solo chera pieno di dottrina da capo a piedi.
Cosicch Lamberto, dopo aver intrapreso i primi studi a Imola, si trasfer a Pisa a perfezionare le proprie conoscenze
nel campo della dottrina ecclesiastica. Tornato a Imola, si distinse ben presto per le sue capacit, tanto da essere
inviato come rappresentante diocesano alla corte papale di Gelasio II.
Conquist la fiducia del Papa, che lo nomin vescovo di Ostia e lo cre cardinale. Il suo successore Callisto II lo
nomin legato pontificio. In questa attivit Lamberto fu uno degli artefici del Concordato di Worms (1122). Alla
morte di Callisto II, le potenti famiglie dei Frangipane e dei Pierleoni pretesero ciascuna che venisse eletto il proprio
candidato. Lamberto, sostenuto dai Frangipane, fu contrapposto a Teobaldo Boccapecora, appoggiato dai Pierleoni.
La spunt questultimo, ma i Frangipane non accettarono la decisione, entrarono con la forza in Laterano e lo
malmenarono. Tebaldo fu costretto a dimettersi. Morir per le ferite pochi giorni dopo.
I cardinali, preso atto della rinuncia, conferirono il soglio pontificio a Lamberto: era il 15 dicembre 1124. Rimase
famoso il suo commento, degno della migliore onest intellettuale, secondo cui gli sarebbe stata pi cara la mitria
legittima di vescovo di Ostia a quella illegittima di papa. La consacrazione avvenne il 21 dicembre di quell'anno.
All'epoca il papa diveniva tale solo alla consacrazione e non all'elezione, quindi l'elezione di Celestino II fu, a tutti

Papa Onorio II

155

gli effetti, nulla, e Onorio II, dal 21 dicembre, fu pontefice legittimo e valido a tutti gli effetti.
I cinque anni e pochi mesi del suo pontificato trascorsero tranquilli nellUrbe, dove i Frangipane controllarono tutto,
pertanto Onorio rivolse tutti i suoi interessi alle questioni diplomatiche. Il primo problema che dovette affrontare il
nuovo Papa fu l'incoronazione ad imperatore dell'anti-re Corrado fatta senza il suo assenso dall'arcivescovo di
Milano, Anselmo Pusterla nel luglio 1128. Per Anselmo arriv la scomunica, in un concilio appositamente indetto a
Pavia e presieduto dal cardinale Giovanni legato pontificio; per tale motivo perse completamente valore tale
incoronazione di Corrado. Onorio II mantenne la sua fedelt appoggiando invece il duca di Sassonia, che nel 1125
era stato eletto imperatore con il nome di Lotario III. Un altro successo che il Papa riusc a conseguire, fu quello di
mediare con i turchi per ottenere la liberazione di Baldovino II, re di Gerusalemme.
La via diplomatica invece non riusc con Ruggero dAltavilla, duca di Sicilia, che nel 1128 sconfisse lesercito
pontificio e occup militarmente il ducato di Puglia, gi degli Altavilla, ma ora appartenente alla Chiesa. Il Papa
dovette riconoscergli il diritto di eredit sul feudo e cos Ruggero II divenne duca di Puglia, Calabria e Sicilia.
Durante il suo pontificato i Canonici Regolari Premostratensi e i Cavalieri Templari ricevettero la sanzione papale.
Onorio II eman una bolla in favore del vescovo dImola, sua terra natale, con la quale conferiva alla Chiesa imolese
un vasto territorio, che comprendeva una ventina di castelli, diciotto pievi, molti monasteri e decine di grandi entit
fondiarie.
Il nome di Onorio II era stato assunto nel secolo precedente (1061-64) da Pietro Cadalo, che non venne mai
riconosciuto come papa legittimo.

Note
[1] Oggi il castello non esiste pi. Rimane la localit di Fiagnano (piccolo borgo situato in cima al calanco), nel comune di Casalfiumanese.

Voci correlate
Antipapa Anacleto II

Altri progetti

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri


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Collegamenti esterni
Biografia di papa Onorio II (http://www.treccani.it/enciclopedia/onorio-ii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Opera Omnia (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1124-1130-_Honorius_II.html) dal Migne,
Patrologia Latina
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Callisto II

15 dicembre 1124 - 13 febbraio 1130

Papa Innocenzo II

Predecessore

Cardinale presbitero di Santa Prassede

Successore

Romano
1105-1112

1112-1115

Didier
1115-1138

Predecessore

Cardinale vescovo di Ostia

Successore

Papa Onorio II

156

Leone Ostiense, O.S.B.


1101-1116

1117-1124

Pandolfo
1124-1126

Controllo di autorit VIAF: 49580462 (http://viaf.org/viaf/49580462)


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Papa Innocenzo II
Papa Innocenzo II

164 papa della Chiesa cattolica


Elezione

14 febbraio 1130

Insediamento

23 febbraio 1130

Fine pontificato 24 settembre 1143


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

Onorio II
Celestino II
Gregorio Papareschi

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 24 settembre 1143

Sepoltura

Basilica di Santa Maria in Trastevere

Innocenzo II, nato Gregorio Papareschi (Roma, ... Roma, 24 settembre 1143), fu il 164 papa della Chiesa
cattolica dal 1130 alla morte.

Pre-pontificato
Nato a Roma in data sconosciuta, sembra nel rione di Trastevere, apparteneva all'antica e nobile famiglia Papareschi
dei Guidoni. Ebbe fin da fanciullo un'attenta educazione letteraria e religiosa. Molto giovane divenne canonico
regolare della Basilica Laterana e in tale contesto divenne abate benedettino dell'abbazia dei Santi Nicola e
Primitivo. Ancora giovane sacerdote, fu tra gli ecclesiastici al servizio diretto dell'antipapa Clemente III. Per le sue
doti, seppure ancora giovane fu nominato cardinale-diacono da Pasquale II con il titolo di Sant'Angelo in Pescheria.
Con questa carica accompagn nel settembre 1118 papa Gelasio II quando questi fu costretto all'esilio in Francia,
insieme al suo futuro rivale, il cardinale-diacono Pietro Pierleoni, che sarebbe divenuto l'antipapa Anacleto II. Papa
Callisto II lo incaric di diverse importanti missioni: nel 1119 fu inviato in Germania con Lamberto

Papa Innocenzo II
cardinale-vescovo di Ostia, futuro papa Onorio II, per trattare con l'Imperatore. Nel 1122 fu tra gli arterfici del
Concordato di Worms. Nel 1123 fu incaricato da Callisto II di un'altra missione in Francia.
In quel tempo, a Roma, imperversava una forte rivalit tra le potenti famiglie dei Pierleoni e dei Frangipane. I primi,
di origine ebraica, avevano un loro esponente nel facoltoso e ambizioso cardinale Pierleoni, che gi durante
l'elezione del 1124, da cui usc poi Onorio II, aveva imposto un suo candidato, Teobaldo Boccapecora, fallendo
miseramente in quanto l'elezione fu annullata prima della consacrazione. I secondi avevano il loro uomo di spicco
nel cardinale cancelliere Aimerico Frangipane che ebbe l'autorit di coadiuvare alla guida della chiesa durante il
papato di Onorio II. A lui erano legati i cardinali del partito ildebrandino che si ispirava alla riforma gregoriana.

Elezione ed inizio dello scisma


La sera del 13 febbraio 1130 moriva papa Onorio II che si era fatto portare, sentendo avvicinarsi il trapasso, nel
monastero di Sant'Andrea presso San Gregorio al Celio. Il cardinale cancelliere Aimerico de la Chatre, che vegli il
pontefice fino alla fine, fece portare la salma in Laterano, e nella stessa notte tra il 13 e 14 febbraio convoc presso la
sua rocca i cardinali che erano dalla sua parte e contrari ai Pierleoni, indicendo un piccolo conclave. L'obiettivo era
quello di impedire che il cardinale Pierleoni potesse essere eletto. Tra i cardinali convocati vi era anche Gregorio,
che quella mattina stessa del 14 febbraio 1130 fu eletto papa, scegliendo il nome di Innocenzo II.
Tale elezione fu contestata dal cardinale Pietro Pierleoni, il quale convoc i restanti 14 cardinali presso la chiesa di
San Marco, situata nel territorio dei Pierleoni, e qui fu eletto papa, scegliendo il nome di Anacleto II. Il 22 febbraio,
giorno in cui si commemora la Cattedra di San Pietro, Innocenzo II fu ordinato sacerdote e il 23 febbraio fu
consacrato pontefice nella chiesa di Santa Maria Nuova. Anacleto II nello stesso giorno si faceva consacrare nella
Basilica di San Pietro. Poi Innocenzo II, perdendo anche l'appoggio di alcuni cardinali che lo avevano eletto, si ritir,
per sicurezza, nel rione dei Frangipane.

Viaggio nelle Terre dei Franchi e dei Germani


Incapace di mantenere la sua posizione a Roma, essendo la popolazione schierata in maggioranza con Anacleto,
Innocenzo si imbarc con i suoi fedelissimi sul Tevere per Porto. Quindi confer la sua vicarianza a Corrado vescovo
di Sabina e poi salp con due galere per Pisa, dove rimase quasi per tutto il 1130. Continu il viaggio diretto in
Francia salpando per Genova e successivamente sempre per via mare approd a Sant'Egidio in Provenza. In Francia,
sotto l'influenza di Sugerio di Saint-Denis abate di Saint-Denis suo difensore, gli fu assicurato prontamente il
convinto riconoscimento del clero e della corte di Luigi VI di Francia. Si tenne quindi un sinodo di vescovi ad
tampes che riconobbe Innocenzo II come il vero papa. Poco dopo un altro piccolo sinodo di vescovi si tenne a
Puy-en-Velay guidato da Ugo di Grenoble con le stesse conclusioni. Poi Innocenzo II si rec a Cluny, sede
dell'influente abbazia benedettina e quindi, nel novembre 1130, ad un altro sinodo a Clermont dove fu nuovamente
riconosciuto papa.
Lo stesso appoggio avuto nei territori francesi lo ebbe in quelli tedeschi. Grazie all'appoggio di Norberto arcivescovo
di Magdeburgo, di Corrado arcivescovo di Salisburgo e all'attivit dei suoi legati papali presso il re di Germania
Lotario II si conquist l'appoggio degli stati tedeschi ratificato poi nell'ottobre 1130 nel sinodo dei vescovi convocato
dal re stesso nella cittadina di Wurzburg.

157

Papa Innocenzo II

Incoronazione di Ruggero II da parte dell'Antipapa


Nello stesso tempo Anacleto si accordava con il normanno Ruggero II concedendogli in cambio, con la Bolla
pontificia del settembre 1130, l'incoronazione a re di Sicilia.
Al concilio di Melfi del 5 novembre 1130, infatti, (non considerato valido dalla Chiesa perch organizzato
dall'antipapa), Anacleto II istituiva per la prima volta il titolo di Re di Sicilia (Rex Siciliae), in un periodo in cui
mancava un potere centrale nel sud dell'Italia ed appariva in crisi il Ducato Normanno. Anacleto II, pertanto, elevava
da Ducato a Regno il territorio posseduto dalla casata Altavilla ed incoronava a Melfi Ruggero II d'Altavilla.
LAntipapa riconosceva e confermava a Ruggero anche i titoli, gi concessi, di Duca di Calabria e di Puglia e
Prncipe di Capua. L'incoronazione ufficiale fu definitivamente celebrata, alla presenza di un delegato pontificio di
Anacleto come investitore, nel Natale del 1130 a Palermo.
Nel gennaio 1131, Innocenzo ebbe un favorevole incontro anche con re Enrico I d'Inghilterra. Il 22 marzo 1131 si
incontr con Lotario II, accompagnato da Bernardo di Chiaravalle nella citt di Liegi; e una settimana dopo
Innocenzo II nella chiesa di San Lamberto incoronava solennemente Lotario II e sua moglie Richenza re e regina di
Germania.
Innocenzo II celebr la Pasqua di quell'anno nella cattedrale di Saint-Denis a Parigi. Il 18 ottobre 1131 ebbe inizio a
Reims un grande concilio dove Innocenzo incoron il 25 ottobre il giovane Luigi principe di Francia e futuro Luigi
VII. In questo concilio erano presenti San Bernardo e San Norberto e rappresentanti di Inghilterra, Aragona e
Castiglia; fu un sostanziale e grande riconoscimento della sua autorit.
Nell'aprile 1132 fu indetto un concilio a Piacenza, dove Innocenzo veniva riconosciuto da tutti i vescovi e signori del
Nord d'Italia, ad eccezione dell'arcivescovo di Milano.
Nell'agosto 1132 Lotario II intraprese una spedizione in Italia con il duplice scopo di essere incoronato imperatore
dal papa e di mettere da parte l'antipapa, e contrastare nello stesso tempo Ruggero II come re di Sicilia. Durante la
discesa verso Roma, Anacleto gli invi una sua delegazione nel tentativo di trattare la pace; Lotario ebbe qualche
esitazione, ma poi i vescovi e i principi tedeschi gli ricordarono le risoluzioni del Concilio di Reims e l'accordo
svan. Giunto a Roma, fu incoronato da Innocenzo dopo una solenne processione, che si svolse dall'Aventino alla
basilica del Laterano, il 4 giugno 1133. La spedizione in Italia di Lotario a questo punto ebbe termine; Anacleto
rimase chiuso a Castel Sant'Angelo, Lotario torn in Germania lasciando Innocenzo a Roma con il popolo romano a
lui fortemente ostile.
Nel 1134 Innocenzo II su richiesta di Lotario II, eman un editto nel quale imponeva con la sua autorit pontificia
alla Svezia, alla Norvegia, alla Danimarca e all'isola di Groenlandia di riconoscere l'autorit giurisdizionale di
Amburgo. Alla partenza di Lotario II da Roma, Innocenzo fu anch'egli di nuovo costretto a lasciare Roma, essendo
Anacleto II ancora presente in citt con tutto il suo seguito. Era il 1134 e si diresse a Pisa. Qui si tenne l'anno dopo
un grande sinodo a cui parteciparono diversi vescovi di Spagna, Inghilterra, Francia, Germania, Ungheria e potenti
signori dell'Italia del nord e del centro, con la presenza anche dell'arcivescovo di Milano; si confermava all'unanimit
l'autorit papale di Innocenzo II. Rimanevano dalla parte di Anacleto II la citt di Roma con la campagna romana e il
Meridione, regno del normanno Ruggero II. Una seconda spedizione di Lotario nel 1136 fu pi decisiva nei risultati.

Concilio di Melfi V
Innocenzo II e Lotario II di Supplinburgo concentrano a maggio 1137 le proprie armate accanto al castello di
Lagopesole e vi si accampano per tutto il mese. Poi assediano la citt di Melfi e costringono alla fuga il rivale
Ruggero II di Sicilia (Re per volont dell'antipapa Anacleto II), quindi conquistano la sua (ex) capitale, Melfi, il 29
giugno. Il Pontefice tiene il Concilio di Melfi V nel castello del Vulture nell'anno 1137: la pi probabile data va dal
29 giugno al 4 luglio. I Padri conciliari decidono innanzitutto la deposizione dell'antipapa Anacleto II. Il Papa
annulla la scomunica ai monaci di Montecassino e concede il perdono ai Benedettini, prima schierati con l'antipapa.
Un Privilegio restituisce le Chiese concesse al Monastero, in particolare San Bartolomeo in Arce (Rocca), poi

158

Papa Innocenzo II
intitolata alla Madonna delle Grazie, che passa dal Monastero di Farfa alle dipendenze di Cassino. Il 4 luglio
Innocenzo II, insieme allimperatore Lotario II di Supplinburgo, delegittima il nemico Ruggero II Altavilla, in favore
di Rainulfo di Alife, della Casata Drengot, proclamato nuovo Duca di Puglia.

Fine dello scisma


Alla morte di Anacleto avvenuta il 25 gennaio 1138 il partito dei Pierleoni con l'appoggio di Ruggero II elesse il
cardinale Gregorio Conti che assunse il nome di Vittore IV. In seguito all'intervento di Bernardo di Chiaravalle,
Vittore IV si rec da Innocenzo II rinunciando all'elezione. Lo stesso anno (aprile 1138) Innocenzo fece trasferire a
Grosseto la cattedra della storica sede vescovile di Roselle, assumendo questa decisione dopo aver soggiornato varie
volte negli anni precedenti nella citt maremmana.
Fu quindi indetto un concilio con lo scopo di ribadire la non attendibilit dell'elezione di Anacleto II e quindi i suoi
atti come la concessione della monarchia a Ruggero II. Nel Secondo Concilio Laterano del 1139 Ruggero II di
Sicilia, il pi inflessibile avversario di Innocenzo, venne scomunicato, e la pace venne infine riportata all'interno
della Chiesa.

Ultimi anni di Pontificato e morte di Innocenzo II


Morto Anacleto II e neutralizzato il successore Vittore IV, Ruggero volle avere la conferma del titolo di Rex Siciliae
da Innocenzo, che, ancora restio a tale riconoscimento e dopo aver scomunicato Ruggero (8 luglio 1139), invase il
Regno di Sicilia con un grande esercito, ma cadde in una astuta imboscata a Galluccio (22 luglio), prima ancora di
sbarcare nell'isola. Dopo la vittoria di Ruggero, Innocenzo lo invest del titolo di Re di Sicilia, del ducato di Puglia e
del principato di Capua (Rex Siciliae ducatus Apuliae et principatus Capuae).
Gli anni restanti del pontificato di Innocenzo furono privi di risultati, come lo erano stati i primi; i suoi sforzi per
annullare i comportamenti pericolosi conformatisi a Roma a causa del lungo scisma furono quasi interamente
neutralizzati da una lotta con la citt di Tivoli nella quale fu coinvolto, e da un contrasto con Luigi VII di Francia,
nel corso del quale quel regno venne posto sotto interdetto.
Innocenzo mor il 24 settembre 1143 e gli successe Celestino II. Le questioni dottrinali nelle quali venne chiamato a
decidere furono quelle connesse alle opinioni di Pietro Abelardo e Arnaldo da Brescia.
Durante il Concilio Lateranense del 1139, constatata la potenza della nuova arma che si andava diffondendo in
Europa, la balestra, che poteva forare facilmente le armature, viet l'utilizzo di tale arma tra eserciti cristiani, mentre,
non potendo avere influenza sugli eserciti musulmani e gli eretici, a tale proposito non espresse pareri.

Voci correlate
Trattato di Mignano
Concilio di Melfi
Concilio di Melfi V

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Innocenzo II

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Innocenzo II [1]

159

Papa Innocenzo II

160

Collegamenti esterni
SS Innocentius II [2], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Innocenzo II [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Onorio II

14 febbraio 1130 - 24 settembre 1143

Papa Celestino II

Controllo di autorit VIAF: 62343397 [4]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Innocentius_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1130-1143-_Innocentius_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ innocenzo-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 62343397

Papa Celestino II
Papa Celestino II

165 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Insediamento

26 settembre 1143
3 ottobre 1143

Fine pontificato 8 marzo 1144


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Innocenzo II
papa Lucio II
Guido

Nascita

Castrum Felicitatis, 1100-1105 circa

Morte

Roma 1144, 8 marzo

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Celestino II, nato Guido Guelfuccio de Castello (Citt di Castello, 1100-1105 circa Roma, 8 marzo 1144), fu il
165 papa della Chiesa cattolica dal 26 settembre 1143 alla morte.

Papa Celestino II

Biografia
Guido, figlio di Niccol de Castello, nacque a Castrum Felicitatis da nobile famiglia. Studi presso Pietro Abelardo,
il teologo e filosofo che successivamente svilupp teorie eretiche e che insegnava a Parigi, maestro tra l'altro, di
Arnaldo da Brescia, dalle idee del quale Guido si distacc progressivamente.
Ebbe fama di grande cultore e buon sacerdote, oltre che di pacificatore tra la corrente pi tradizionalista della Chiesa
e quella pi innovatrice, rappresentata proprio da Pietro Abelardo e Arnaldo da Brescia. Fu fatto cardinale prete nel
1128 del titolo di san Matteo da papa Innocenzo II. Nel 1140 Guido fu inviato sempre da Innocenzo come legato in
Francia dove egli sub il disappunto di Bernardo di Chiaravalle per aver difeso Arnaldo da Brescia, durante il
concilio di Lens indetto proprio per valutare le dottrine tendenzialmente eretiche di Arnaldo e di Abelardo; durante il
concilio si giunse comunque alla condanna dei due eretici, i quali, oltre al richiamo alla povert del clero, in tal senso
analogamente a S. Bernardo, si battevano pure contro il potere temporale della Chiesa. Nel 1143 Guido de Castello
fu legato pontificio in Boemia e Moravia, e qui accolse Arnaldo da Brescia che era partito dalla Svizzera, dove si era
recato dopo l'espulsione dalla Francia. In Boemia e Moravia diede protezione ad Arnaldo e conobbe il famoso abate
svizzero Gerhoh di Reichersberg, noto per la sua integrit morale e amico dello stesso Arnaldo.

Pontificato
Il 26 settembre 1143 fu eletto papa col nome di Celestino in omaggio a san Celestino papa, due giorni dopo la morte
di Innocenzo II, nel pieno della fase rivoltosa della cittadinanza che avrebbe portato a una sorta di repubblica
romana. Tale rivolta, ispiratasi anche alle autonomie comunali conquistate dalle citt del nord, aveva esautorato il
pontefice dai poteri temporali, conferendoli al Senato Romano; essa esprimeva soprattutto il malcontento della
borghesia e della piccola nobilt, contrapposta alla ricca nobilt romana e al papa. Guido de Castello fu consacrato il
3 ottobre, seguito soltanto dall'alta nobilt romana, in una funzione divenuta esclusivamente a carattere religioso. Il
suo breve pontificato, di circa cinque mesi, pass in secondo piano rispetto agli eventi politici che stavano
avvenendo intorno a lui.
L'atto pi importante nel suo pontificato fu la rimozione dell'interdizione su tutta la Francia che il suo predecessore
aveva lanciato perch Luigi VII di Francia si era opposto al suo candidato all'elezione per l'arcivescovato di Bourges;
la rimozione dell'interdizione, dopo tre anni, fu facilitata dall'espressa richiesta dello stesso Luigi VII pentito e a sua
volta consigliato in tal senso dal grande S. Bernardo di Chiaravalle.
Celestino II, alla vigilia di un vero e proprio conflitto con Ruggero II di Sicilia per questioni territoriali, mor l'8
marzo 1144 nel monastero di S. Gregorio al Palatino sotto la protezione della famiglia Frangipane rimasta fedele al
papa; in questo monastero vicino al Palatino dove avevano la loro sede principale i Frangipane, risiedettero Celestino
e alcuni dei suoi successori durante gli anni della rivolta comunale, tenendosi pi riparati da un eventuale
aggressione dei rivoltosi. Venne sepolto in Laterano.
Alla famiglia Frangipane aveva concesso poco prima, in feudo, la citt costiera di Terracina.
I suoi concittadini di Citt di Castello ricordano il dono che Celestino II invi loro e che consiste in un "paliotto" o
pala d'altare in argento, oggi conservato nel Museo del Capitolo del Duomo di Citt di Castello, mentre non si ha pi
traccia della sua preziosa biblioteca personale, donata al capitolo dei canonici della Cattedrale di Citt di Castello
tramite testamento.
Va ricordato, infine, che con questo papa ha inizio la celebre Profezia di Malachia,l'arcivescovo irlandese di
Armagh, morto nel 1148.

161

Papa Celestino II

162

Altri progetti

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Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Celestino II [1]

Collegamenti esterni
SS Coelestinus II [2], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Celestino II [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Innocenzo II

26 settembre 1143 - 8 marzo 1144

Papa Lucio II

Predecessore

Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata

Successore

Pietro (1125-1127)

1127-1133

Ubaldo (1133-1144)

Controllo di autorit VIAF: 15126572 [4]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Caelestinus_II?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1143-1144-_Caelestinus_II. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ celestino-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 15126572

Papa Lucio II

163

Papa Lucio II
Papa Lucio II

166 papa della Chiesa cattolica


Elezione

8 marzo 1144

Consacrazione

12 marzo 1144

Fine pontificato 15 febbraio 1145


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Celestino II

Successore

papa Eugenio III

Nome

Gherardo Caccianemici

Nascita

Bologna, ?

Morte

Roma, 15 febbraio 1145

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Lucio II, nato Gherardo (o Gerardo) Caccianemici dall'Orso (Bologna, ... Roma, 15 febbraio 1145), fu il 166
papa della Chiesa cattolica dal 1144 alla morte.

Biografia
La data di nascita di papa Lucio II non nota. Fu Canonico regolare di Santa Maria di Reno nella sua citt natale,
quindi nel 1122 fu nominato cardinale-prete del titolo di Santa Croce in Gerusalemme da papa Onorio II. Dal 1125 al
1126 fu inviato come legato pontificio in Germania presso la corte dell'imperatore Lotario III, per conto di Onorio II
e poi di Innocenzo II. Va ascritto principalmente alla sua mediazione il fatto che l'imperatore Lotario III abbia deciso
di compiere due spedizioni in Italia per proteggere Innocenzo II dall'antipapa Anacleto II. Innocenzo II lo nomin
cancelliere e bibliotecario pontificio. Nel 1140 divenne cardinale protopresbitero.

Papa Lucio II

Conclavi
Durante il suo periodo di cardinalato, papa Lucio II partecip ai seguenti conclavi:

conclave del 1124, che elesse papa Onorio II


conclave del 1130, che elesse papa Innocenzo II
conclave del 1143, che elesse papa Celestino II
conclave del 1144, che elesse papa lui stesso

Pontificato
L'8 marzo 1144 moriva papa Celestino II e il cardinale Gherardo Caccianemici venne eletto suo successore. Era in
atto a Roma una rivoluzione repubblicana che tentava di togliere o comunque ridurre il potere temporale del papa.
Gherardo fu consacrato il 12 marzo come papa Lucio II, ma il suo pontificato dur appena undici mesi. Allo scopo di
contrastare i rivoltosi repubblicani e nello stesso tempo definire i contrasti territoriali con il regno normanno,
nell'ottobre 1144 Lucio II si incontr con il re normanno Ruggero II di Sicilia a Ceprano, cercando di delineare quali
fossero i doveri del re normanno essendo questi un vassallo della Santa Sede. Lucio II non era inoltre intenzionato ad
accettare le pretese territoriali di Ruggero, ma il re normanno, consapevole della propria superiorit militare,
costrinse il papa ad accettare le sue condizioni, mentre nello stesso tempo il monarca si dichiarava impossibilitato a
venire in aiuto al papa.
Dopo tale incontro il senato romano, che gi aveva acquisito molto del potere temporale durante il pontificato di
Innocenzo II ma che era stato sciolto da Lucio, venne ricostituito, in aperta rivolta alla debole contrapposizione del
papa al re normanno. Fu emanata una costituzione municipale che tendeva a detronizzare definitivamente il
pontefice da qualsiasi funzione di natura temporale. Fu abolita la carica di prefetto, che era appannaggio di un
incaricato pontificio, e fu istituita la carica di "patrizio" rappresentante della citt e della repubblica che aveva il
compito di dirigere il senato; il numero dei senatori fu aumentato a 56, mentre la citt era suddivisa in 16 rioni, e
ciascun rione poteva scegliere 10 elettori che avrebbero appunto eletto i senatori. Alla carica di patrizio fu eletto
Giordano Pierleoni, parente dell'antipapa Anacleto II e vero artefice di primo piano della rivoluzione repubblicana;
infatti la nobile famiglia Pierleoni, continuando la contesa con la potente famiglia Frangipane iniziata gi da alcuni
decenni, aveva preso la guida della rivolta republicana, dopo l'ennesima sconfitta nell'elezione del pontefice.
Lucio chiam allora in aiuto contro il senato l'imperatore Corrado III, ma senza successo: questi era troppo
impegnato a fronteggiare i nemici in Germania. Anzi l'imperatore si mostr cordiale anche con la legazione
repubblicana che era andata a chiedere un riconoscimento ufficiale.
A questo punto Lucio tent di fare da solo e, con le poche milizie rimaste fedeli, attacc il Campidoglio, sede del
Senato. La reazione del popolo fu per massiccia e l'assalto fall. Alcuni cardinali furono uccisi e lo stesso Lucio fu
colpito alla testa da una pietra tirata dalla rocca. Ferito gravemente, fu trasportato immediatamente al convento di S.
Gregorio al Palatino, dove mor due giorni dopo, il 15 febbraio 1145.

164

Papa Lucio II

165

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Lucio II

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Lucio II [1]

Collegamenti esterni
Biografia di papa Lucio II [2] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Caccianemici [3]
SS Lucius III [4], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Celestino II

8 marzo 1144 - 15 febbraio 1145

Papa Eugenio III

Predecessore

Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme

Successore

Amico juniore
1120-1122

1122-1144

Ubaldo Caccianemici dall'Orso


1144-1171

Predecessore

Cardinale protopresbitero

Successore

Gregorio Papareschi
1129-1130

1140 - 1144

Gregorio di Santa Maria in Trastevere


1144-1155

Controllo di autorit VIAF: 24956898 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Lucius_II?uselang=it
[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ lucio-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
[3] http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios1122. htm#Caccianemici
[4] http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1144-1145-_Lucius_II. html
[5] http:/ / viaf. org/ viaf/ 24956898

Papa Eugenio III

166

Papa Eugenio III


Papa Eugenio III

167 papa della Chiesa cattolica


Elezione

15 febbraio 1145

Consacrazione

18 febbraio 1145

Fine pontificato 8 luglio 1153


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Lucio II
papa Anastasio IV
Bernardo (dei Paganelli?)

Nascita

Montemagno, ?

Morte

Tivoli, 8 luglio 1153

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Eugenio III, nato Pietro Bernardo dei Paganelli (Montemagno, ... Tivoli, 8 luglio 1153), fu il 167 papa della
Chiesa cattolica dal 1145 alla morte.

Biografia
Bernardo dei Paganelli nacque in data sconosciuta, dalla famiglia nobile dei Paganelli di Montemagno (castello
antichissimo a sette miglia circa da Pisa, oggi una frazione di Calci).
Scelse la vita monastica cistercense dopo aver incontrato Bernardo di Chiaravalle, abate cistercense di Clairvaux, il
pi illuminato ecclesiastico della Chiesa occidentale di quel tempo, del quale divenne amico e discepolo.[1]

L'elezione al Soglio Pontificio


Fu eletto Papa mentre era abate del Monastero di SS. Anastasio e Vincenzo, presso le Tre Fontane, appena fuori
Roma. Uomo colto e molto pio, era cresciuto nella solitaria e austera vita cistercense. La scelta dei cardinali
comunque, non ebbe l'approvazione di Bernardo, che fece le sue rimostranze contro l'elezione, sulla base
dell'innocenza e semplicit di Eugenio, ritenute non adatte nella gravissima circostanza dell'insurrezione dei
cittadini romani contro il papato e l'instaurazione di una repubblica antipontificia.[1]
In piena rivoluzione comunale, alla tragica morte di Papa Lucio II, il conclave si era riunito nello stesso giorno, nella
chiesa di San Cesario al Palatino. Appena eletto, i senatori romani gli chiesero esplicitamente di riconoscere
l'autorit del Comune e di rinunciare ai suoi poteri temporali. Eugenio si rifiut ed i rivoltosi bloccarono l'accesso
alla basilica di S. Pietro nel tentativo di bloccare la consacrazione del nuovo papa. Egli allora lasci Roma e si rec

Papa Eugenio III


nel monastero di Farfa, a circa 40km dalla citt eterna, dove venne consacrato solennemente il 18 febbraio.[2]

Il primo "esilio" a Viterbo


Quindi scelse Viterbo come sede residenziale.[2]
Roma in mano ai facinorosi vide devastate le abitazioni di prelati e cardinali, ed assaltati conventi e monasteri.
Inoltre venivano assaliti e depredati i pellegrini. Arnaldo da Brescia, grande oppositore del potere temporale dei
Papi, fece istituire la vecchia costituzione romana ed abolire la carica di prefetto pontificio, sostituito dalla carica
elettiva del "Patrizio" di Roma nella persona di Giovanni Pierleoni parente dell'antipapa Anacleto II. Il papa non
tard a scomunicare il Pierleoni. Nello stesso tempo chiedeva aiuto a Tivoli e alle altre citt intorno Roma. Forse
spaventati da un'imminente interdizione su tutta la cittadinanza e forse perch l'isolamento intorno a Roma
cominciava a creare seri problemi, i repubblicani chiesero un accordo al Papa. Nel dicembre 1145 si giunse ad un
accordo verbale nel quale i repubblicani s'impegnavano a sospendere la carica di "Patrizio" e a riconoscere l'autorit
pontificia, mentre il Papa s'impegnava a riconoscere il Comune ed il Senato sotto il suo vassallaggio. A Natale di
quell'anno il papa era tornato solennemente a Roma.

Rientro a Roma e nuovo "esilio"


Arnaldo da Brescia durante il soggiorno del papa a Viterbo, vi si era recato mostrandosi pentito ed ossequioso, e
successivamente poco dopo l'ingresso del Papa a Roma, anch'egli fece il suo ingresso a Roma in forma penitenziale.
Ma in poco tempo i suoi sermoni e le sue invettive contro i possedimenti materiali degli ecclesiastici aizzarono
nuovamente i cittadini incolti ed i repubblicani contro la Chiesa e il Papa e fecero schierare anche alcuni esponenti
del basso clero con i repubblicani. Il malcontento cresceva sempre pi ed Eugenio III decise di lasciare Roma nel
marzo 1146 non avendo, tra l'altro, voluto accettare un patto traditore contro Tivoli, citt che lo aveva subito
appoggiato. Rest per qualche tempo a Viterbo, e quindi si rec a Siena, ma alla fine and in Francia.
Poco tempo prima a Viterbo, il 1 dicembre 1145, Eugenio III, avendo avuto la notizia della cattura di Edessa da
parte dei Turchi, aveva indetto la seconda crociata, scrivendo direttamente al re di Francia Luigi VII ed esortandolo a
partecipare. In una grande dieta tenuta a Speyer nel 1146, l'imperatore Corrado III e molti dei suoi nobili furono
incitati dall'eloquenza di Bernardo ad impegnarsi nella Crociata.
Il 13 aprile 1147 fu emessa la bolla pontificia Divini Dispensatione, nella quale Eugenio III quasi paragonava la
prossima crociata contro i Venedi, fortemente voluta da Bernardo di Chiaravalle e dai principi tedeschi, a quella in
Palestina ed alla Riconquista spagnola.
Eugenio tenne dei sinodi nell'Europa settentrionale: a Parigi, Reims e Treviri, nel 1147 e nel 1149, che furono
dedicati alla riforma della vita clericale. Egli tenne in considerazione e approv il lavoro di Ildegarda di Bingen.[2]
Partiti gli eserciti per la crociata orientale, Eugenio III si decise a visitare numerosi monasteri. Nel 1147, a sostegno
dell'arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec contro il re Stefano d'Inghilterra, depose William FitzHerbert dalla
carica di arcivescovo di York.
Il 16 giugno 1148 era a Vercelli. Da qui si rec a Viterbo. Poi chiese aiuto al re normanno Ruggero II di Sicilia e
riusc grazie al suo aiuto a rientrare a Roma.

167

Papa Eugenio III

Nuovamente a Roma e nuovamente a Viterbo


Il 15 luglio 1148, da Cremona, scomunic Arnaldo da Brescia.
Da qui il 28 ottobre 1149 scrisse un lettera all'Imperatore Corrado III, appena rientrato dalla deludente crociata,
affinch scendesse in Italia per aiutarlo contro i repubblicani. Poco tempo dopo Eugenio III dovette lasciare di nuovo
Roma per Viterbo.
Anche i repubblicani romani chiesero aiuto all'Imperatore contro il papa ed i normanni che lo aiutavano. Corrado III
rispose ad entrambi i contendenti in modo cortese e disponibile ma non si mosse; egli mor il 15 febbraio 1152 e ad
Aquisgrana fu eletto Imperatore Federico I Barbarossa, incoronato il 9 marzo 1152.
Nello stesso anno a Roma i repubblicani approvavano una nuova costituzione nella quale il potere veniva ripartito fra
due consoli, mentre il senato veniva ampliato a cento senatori. A questo punto alcune famiglie nobili pi vicine al
Papa riuscirono a convincere molti cittadini che l'uomo giusto per riportare la pace in citt era proprio il papa.

Rientro definitivo a Roma


Fu cos che nel dicembre del 1152 Eugenio III pot rientrare a Roma. Tutta Roma omaggi l'ingresso del pontefice,
mentre i repubblicani si dividevano tra moderati ed intransigenti: i primi pensavano a dare la signoria di Roma
all'Imperatore Federico I, gli altri erano invece contrari.
Nel marzo 1153 i legati pontifici furono in grado di stipulare un trattato con l'Imperatore a Costanza (il Patto di
Costanza avvenuto trent'anni prima del Trattato di Costanza), nel quale si stabiliva di riportare il Papa alla guida di
Roma, di cacciare dall'Italia definitivamente i bizantini, di non stipulare la pace n con i repubblicani romani n con i
normanni nel sud Italia. Gli ultimi mesi furono trascorsi da Eugenio III in attesa della discesa dell'Imperatore in
Italia, ma la morte lo colse a Tivoli l'8 luglio 1153.
Anche se i cittadini di Roma si erano dimostrati contrari agli sforzi di Eugenio III nell'affermare la sua autorit
temporale, essi furono sempre pronti a riconoscerlo come loro guida spirituale e riverivano profondamente il suo
carattere personale, mite e sostanzialmente pio. Di conseguenza gli tributarono solenni onoranze funebri e il suo
corpo venne sepolto in Vaticano. La sua tomba ben presto acquis una fama notevole; si narra, anche prodigiose
guarigioni ottenute per sua diretta intercessione. Un mese dopo la sua morte il 20 agosto, moriva anche il suo amico
e maestro Bernardo di Chiaravalle, anch'egli in fama di santit.
Il culto tributatogli come beato ab immemorabili venne approvato da papa Pio IX il 3 ottobre 1872 e la sua memoria
liturgica cade l'8 luglio.

Note
[1] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 449
[2] John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 450

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6

Altri progetti

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168

Papa Eugenio III

169

Collegamenti esterni
SS Eugenius III (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1145-1153-_Eugenius_III,_Beatus.html),
Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Eugenio III (http://www.treccani.it/enciclopedia/eugenio-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Lucio II

15 febbraio 1145 - 8 luglio 1153

Papa Anastasio IV

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Papa Anastasio IV
Papa Anastasio IV

168 papa della Chiesa cattolica


Elezione

9 luglio 1153

Incoronazione

12 luglio 1153

Fine pontificato 3 dicembre 1154


Predecessore

papa Eugenio III

Successore

papa Adriano IV

Nome

Corrado

Nascita

Roma, 1073 circa

Morte

Roma, 3 dicembre 1154

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Anastasio IV, nato Corrado della Suburra (Roma, 1073 circa Roma, 3 dicembre 1154), fu il 168 papa della
Chiesa cattolica dal 1153 alla morte. Era figlio di Benedetto della Suburra.

Papa Anastasio IV

Biografia
Gli inizi
Entr nei Canonici regolari lateranensi e divenne priore del monastero di Sant'Anastasia in Roma e poi dell'abbazia
di Saint-Ruf ad Avignone.

Il cardinalato
Con il concistoro del dicembre del 1127 papa Onorio II lo nomin cardinale-vescovo di Sabina. Fu incoronato il 12
luglio. Prese parte alla doppia elezione papale del 1130 e fu uno degli oppositori pi determinati dell'antipapa
Anacleto II. Quando papa Innocenzo II fugg in Francia, rimase in Italia come suo vicario, dal 1130 al 1137. Nel
1139 divenne Cardinal decano del Sacro Collegio.
Conclavi
Il cardinale Corrado della Suburra partecip a ben cinque conclavi, quelli del:
1130, che elesse papa Innocenzo II
1143, che elesse papa Celestino II
1144, che elesse papa Lucio II
1145, che elesse papa Eugenio III
1153, che lo elesse Romano Pontefice

Il papato
La sua elezione al Soglio Pontificio ebbe luogo l'8 luglio 1153, giorno della morte del suo predecessore papa
Eugenio III. Gli esponenti del Senato romano non si opposero alla sua elezione ma vollero soltanto presiedere al
conclave stesso.
Come papa cerc di non fomentare ulteriori contrasti e per tale motivo non si impegn a chiedere all'imperatore
Federico I Barbarossa l'attuazione del trattato di Costanza anzi, nella tormentata questione della nomina alla sede
vescovile di Magdeburgo convalid alla fine la scelta dell'imperatore su Wichmann, non attuando quanto stipulato
con il concordato di Worms. Nello stesso tempo tent di inviare un cardinale legato in Germania, ma questa
operazione fall. Chiuse la lunga diatriba, che si era protratta per quattro pontificati, sulla nomina di san Guglielmo di
York alla sede vescovile di York, inviandogli il pallium, nonostante la continua opposizione dell'ordine dei
cistercensi.
Probabilmente fu il papa pi adatto al nuovo regime comunale romano, anche se visse solo per breve tempo, in
quanto si spense il 3 dicembre 1154. sepolto in San Giovanni in Laterano.
S'impegn a far restaurare il Pantheon ed accord speciali privilegi all'Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di
Gerusalemme.
Di lui ci sono pervenute alcune lettere e un piccolo trattato sulla Trinit. Il suo successore fu Adriano IV.

170

Papa Anastasio IV

Conclave dell'8 luglio 1153


Al conclave parteciparono 39 cardinali, creature di Onorio II, Innocenzo II, celestino II, Lucio II ed Eugenio III:

Corrado della Suburra, C.R.L., vescovo di Sabina, vicario papale per Roma. (Eletto papa Anastasio IV)
Theodwin (o Theodin, o Theodevin), Canonico Regolare, vescovo di Porto e Silva Candida.
Imaro (o Icmar), O.S.B., vescovo di Frascati.
Guarino Foscari (o Fuscari), C.R.S.A., vescovo di Palestrina.
Hughes, O.Cist., vescovo di Ostia e Velletri.
Nicholas Breakspeare, canonico regolare di San Rufo, Avignone, vescovo di Albano.
Gregorio, titolare di Santa Maria in Trastevere, arciprete di Santa Romana Chiesa.
Guido Bellagi da Firenze, titolare di San Crisogono.
Rainaldo Colimetano (o Calametano) dei conti di Marsi, O.S.B., titolare dei Santi Marcellino e Pietro.
Ubaldo Allucingoli, titolare di Santa Prassede e futuro Papa Lucio III.
Manfredo (o Mainfray), titolare di Santa Sabina.
Alberto (o Ariberto, o Amberto), titolare di Sant'Anastasia.
Giulio, titolare di San Marcello.
Ubaldo Caccianemici, Canonico Regolare di Santa Maria di Reno, titolare di Santa Croce in Gerusalemme.
Guido Clemente Cybo (o Cibo), titolare di Santa Pudenziana.

Bernard, C.R.L., titolare di San Clemente.


Giordano Orsini, titolare di Santa Susanna.
Ottaviano de Monticello dei conti di Tuscolo, titolare di Santa Cecilia.
Astaldo degli Astalli, titolare di Santa Prisca.
Rolando Bandinelli (od Orlando), Canonico Regolare Lateranense, titolare di San Marco, cancelliere di Santa
Romana Chiesa e futuro Papa Alessandro III.
Gerardo (o Bernardo, o Gherardo), titolare di Santo Stefano al Monte Celio.
Giovanni Paparoni (o Paparo, o Paperone), titolare di San Lorenzo in Damaso.
Giovanni Conti, titolare dei Santi Giovanni e Paolo.
Cenzio, titolare di San Lorenzo in Lucina.
Errico Moricotti (o Enrico), Ordine dei Cistercensi, titolare dei Santi Nereo e Achilleo.
Giovanni Mercone, titolare dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Odone Fattiboni, cardinale diacono di San Giorgio in Velabro, protodiacono.
Rodolfo, diacono di Santa Lucia in Septisolio.
Gregorio Papareschi iuniore, cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria.
Giovanni, Canonico Regolare di San Frediano di Lucca, cardinale diacono di Santa Maria Nuova.
Guido, diacono di Santa Maria in Portico Octaviae.
Giacinto Boboni Orsini (o Bobone, o Bobbone), cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin.
Gerardo Caccianemici (o Gaetani), cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata.
Giovanni, cardinale diacono dei Santi Sergio e Bacco.
Ildebrando Grassi, Canonico Regolare di Santa Maria di Reno, cardinale diacono di Sant'Eustachio.
Gerardo, diaconia sconosciuta. ?
Ottone (o Othon), cardinale diacono di San Nicola in Carcere.
Bernard, cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano.

171

Papa Anastasio IV

172

Cardinali creati da Anastasio IV


Concistoro del dicembre 1153
1. Gregorio della Suburra, nipote di Sua Santit. 1163.

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Anastasio IV

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Anastasio IV [1]

Collegamenti esterni
The Cardinals of the Holy Roman Church-Suburra [2]
AA Anastasius IV [3], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Anastasio IV [4] nell'Enciclopedia dei Papi

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Eugenio III

9 luglio 1153 - 3 dicembre 1154

Papa Adriano IV

Predecessore

Cardinale vescovo di Sabina

Successore

Crescenzio II
1116-1127

1127-1153

Gregorio della Suburra


1154-1163

Predecessore

Decano del Sacro Collegio

Successore

Guglielmo di Palestrina
1129-1139

1139-1153

Imaro di Frascati
1153-1159

Controllo di autorit VIAF: 71750093 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Anastasius_IV?uselang=it


http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios1127. htm#Suburra
http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1153-1154-_Anastasius_IV. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ anastasio-iv_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 71750093

Papa Adriano IV

173

Papa Adriano IV
Papa Adriano IV

Papa Adriano IV (cameo)


169 papa della Chiesa cattolica
Elezione

4 dicembre 1154

Insediamento

5 dicembre 1154

Fine pontificato 1 settembre 1159


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Anastasio IV

Successore

papa Alessandro III

Nome

Nicholas Breakspear

Nascita

Abbots Langley, ca. 1100

Morte

Anagni, 1 settembre 1159

Sepoltura

Grotte vaticane

Adriano IV, nato Nicholas Breakspear (Abbots Langley, 1100 circa Anagni, 1 settembre 1159), fu il 169 papa
della Chiesa cattolica dal 1154 alla morte. Adriano IV finora l'unico inglese ad essere eletto Papa.

Biografia
Prima del pontificato
Si ritiene che Adriano sia nato ad Abbots Langley, nell'Hertfordshire, e che abbia ricevuto la sua prima educazione
all'Abbey School di St Albans (oggi St Albans School). Dotato di ampiezza di vedute e fermezza di carattere, fu
essenzialmente un politico. Suo padre era Robert, un sacerdote della diocesi di Bath, che divenne monaco a St
Albans. A Nicholas stesso, comunque, venne rifiutata l'ammissione al monastero, essendogli stato detto dall'abate di
...aspettare e continuare con la sua educazione di modo da poter essere considerato pi adatto (dalle cronache
dell'abbazia). In quell'occasione non attese e and invece a Parigi dove entr a far parte della Congregazione dei
Canonici Regolari di Saint Ruf, entrando Monastero di San Ruf nei pressi di Arles. Qui divenne priore e nel 1137
venne eletto abate all'unanimit.
Come abate, il suo zelo riformatore fece s che lamentele nei suoi confronti, per la sua intransigente austerit,
arrivassero fino a Roma; ma queste critiche non fecero altro che attrarre su di lui la favorevole attenzione di papa
Eugenio III, che nel concistoro del 1146 lo nomin cardinale vescovo di Albano. Fu allora che nacque a suo riguardo
l'espressione: riusc ad Albano dopo aver fallito ad Albans.Wikipedia:Uso delle fonti

Papa Adriano IV

174

Dal 1152 al 1154 Nicholas fu in Scandinavia come legato pontificio, organizzando la nuova arcidiocesi norvegese di
Nidaros e prendendo accordi che avranno come risultato, nel 1154, il riconoscimento di Uppsala quale sede del
metropolita svedese. In compenso del territorio sottrattogli, l'arcivescovo danese di Lund venne reso legato e vicario
perpetuo e gli venne concesso il titolo di primate di Danimarca e Svezia.

Le conquiste di Manuele I di Bisanzio in rosso, le conquiste del Papa in viola, e il


Regno normanno in verde (1156).

L'elezione al papato
Per approfondire, vedi Conclave del 1154.

Al suo ritorno Nicholas venne ricevuto con grandi onori da Papa Anastasio IV che mor in Roma il 3 dicembre 1154,
a et molto avanzata. Il Sacro Collegio si riun nella Basilica Vaticana il giorno successivo per procedere alla
elezione del suo successore sul Soglio di Pietro. Vi partecip anche il cardinale Nicholas Breakspear e fu l'unico
conclave cui ebbe occasione di partecipare.

Il pontificato
Nicholas Breakspear venne eletto papa il 4 dicembre 1154. La Repubblica romana, capeggiata da Arnaldo da
Brescia, non accett la sua elezione e scoppiarono tumulti che portarono persino all'uccisione di un cardinale.
Adriano IV, asserragliatosi in San Pietro, intraprese un'azione mai fatta in precedenza: poco dopo la Domenica delle
Palme del 1155 lanci l'interdetto contro Roma. Ci significava la cessazione automatica di tutte le funzioni
religiose: non venivano pi somministrati i sacramenti e i morti non erano sepolti in terra consacrata. Di
conseguenza il popolo si sollev contro il Senato che esili Arnaldo da Brescia. A quel punto il papa tolse l'interdetto
e celebr la Pasqua in Laterano.

Papa Adriano IV
Intanto Federico I Barbarossa era sceso in Italia e Adriano IV gli chiese di consegnargli Arnaldo da Brescia. Non
appena il monaco venne tradotto a Roma, fu condannato a morte e Federico Barbarossa fu incoronato nella Basilica
di San Pietro il 18 giugno 1155.
I romani si rivoltarono e l'imperatore fu costretto a fuggire portandosi dietro papa e cardinali, che abbandon pochi
mesi dopo per rientrare in Germania. Il papa si vide quindi costretto a scambiare il proprio rientro a Roma
(novembre 1156. Nello stesso periodo Adriano IV risiedette con la propria corte in Orvieto, Urbs Vetus, con
l'obiettivo di riportare nell'alveo del Patrimonio la citt e il suo contado, ritenuti d'interesse strategico per la Chiesa:
tra l'altro, infatti, il pontefice dispose che Orvieto fornisse protezione alla Chiesa in un vasto territorio compreso tra
Sutri e la rocca di Tintinnano, in Val d'Orcia) con l'incoronazione del normanno Guglielmo I di Sicilia. Alla dieta di
Besanon, nell'ottobre 1157, i legati papali presentarono a Federico Barbarossa una lettera di Adriano in cui il papa
alludeva ai beneficia conferiti all'imperatore, e il cancelliere tedesco tradusse questo termine nel senso feudale di
"propriet" concesse da un signore ad un vassallo. Il Barbarossa si infuri per l'allusione che egli fosse sottoposto al
papa e nella tempesta che ne scatur i legati furono contenti di uscirne con salva la vita. L'incidente si chiuse con
un'altra lettera del Papa, il quale dichiarava che con beneficium intendeva semplicemente bonum factum ovvero la
"buona azione" dell'incoronazione. La frattura in seguito si allarg e, nel 1158, Federico scese nuovamente in Italia;
nella dieta di Roncaglia decret che i diritti dello Stato non potessero essere esercitati senza la concessione
imperiale. Il papa gli rifiut il diritto di trattare con l'Urbe, considerando i romani sudditi pontifici. Adriano era sul
punto di scomunicare l'imperatore, quando mor ad Anagni, il 1 settembre 1159. Profer le sue ultime parole per
chiedere alla chiesa di Canterbury un'elemosina per la sua vecchia madre che restava sola, in estrema povert. Venne
sepolto nella cripta di San Pietro.
Esiste una controversia su un'ambasciata inviata da Enrico II d'Inghilterra ad Adriano, nel 1155. Secondo le
complesse indagini di Thatcher, i fatti sembrano essersi svolti come segue. Enrico chiese il permesso di invadere e
soggiogare l'Irlanda, allo scopo di ottenere la propriet assoluta dell'isola. Non volendo acconsentire ad una richiesta
contraria alla pretesa papale (basata sulla finta Donazione di Costantino) di dominio sulle isole del mare, Adriano
fece ad Enrico una proposta conciliatoria, e precisamente che il Re sarebbe diventato possessore feudale ereditario
d'Irlanda, riconoscendo il Papa come signore. Il compromesso non soddisfece Enrico e la questione cadde nel vuoto.
Successivamente, nel 1171, Enrico invase e conquist l'Irlanda, portando con s la bolla Laudabiliter di Adriano che
lo autorizzava alla conquista. Questa bolla comunque era un falso.

Cardinali creati da Adriano IV


Adriano IV tenne tre concistori nel corso dei quali cre 24 cardinali.

Concistoro del dicembre 1155


Nel concistoro del dicembre 1155 papa Adriano cre i seguenti cardinali:[1]
Ubaldo, giugno 1157 (cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina)
Giovanni Pizzuti, Canonici regolari dell'abbazia di St. Victor di Parigi ca. 1182. (probabilmente massacrato
dagli scismatici)
Giovanni. circa 1180.
Boso Breakspeare (o Bosone), O.S.B., nipote di Sua Santit. circa 1179 o alla fine del 1181.
Bonadies de Bonadie. 1165.
Ardicio Rivoltella, nobile milanese. 1186.
Alberto Sartori di Morra (o Sartorio di Mora), O.S.B. (eletto papa Gregorio VIII il 21 ottobre 1187)
Guglielmo Matingo (o Matengo), O.Cist. Alla fine del 1177.
Guido. circa 1158.
Ubaldo (o Hubaud). poco dopo il 3 giugno 1157.

175

Papa Adriano IV

Concistoro del febbraio 1158


Nel concistoro del febbraio 1158 furono creati cardinali:[1]

Cinzio Papareschi (o di Guidoni Papareschi), nipote di Innocenzo II. poco dopo il 18 giugno 1182.
Pietro di Miso. dopo il 7 luglio 1182.
Raimondo il Maestro. circa 1166.
Giovanni de' Conti di Segni. circa 1196.
Simeone Borelli, O.S.B., detto Sangrino, dei conti di Pietrabondante, abate di Subiaco. circa 1163. (Partecip
all'elezione dell'antipapa Vittore IV)

Concistoro del febbraio 1159


Nel terzo ed ultimo concistoro, tenuto nel febbraio del 1159 papa Adriano IV nomin:[1]

Gualterio (o Valtero). 1178 o all'inizio del 1179.


Giovanni. (?)
Pietro. (?)
Jacopo. prima del 1181.
Gerardo. circa 1164.

Uberto. prima del 1180.


Gregorio. (?).
Milo (?) (o Guido). poco dopo il 14 luglio 1161.
Romano. (?).

La questione dell'avarizia
Secondo Giovanni di Salisbury, filosofo e scrittore inglese che fu vescovo di Chartres nella seconda met del secolo
XII, Nicholas Breakspear sarebbe stato posseduto da grande avarizia accompagnata da una smodata sete di potere,
vizi che sarebbero scomparsi con l'ascesa al soglio pontificio. Questa fama tuttavia diede luogo a due curiose
interpretazioni letterarie:[2] Dante Alighieri pare aver confuso, forse per l'identit del nome scelto dai due papi,
Adriano V con Adriano IV, collocando papa Ottobono Fieschi in Purgatorio, nel girone degli avari e prodighi,[3]
anche se in realt non vi sono conferme di quest'avarizia riguardo a papa Adriano V. Nel medesimo equivoco cadde
Francesco Petrarca nel suo Rerum Memorandum Liber,[4] ma il poeta aretino ne fece successivamente ammenda
rettificando il suo errore in una delle sue epistole raccolte nel Familiarium rerum libri.[5]

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

The Cardinals of the Holy Roman Church: Concistories of Adrian IV (http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ consistories-xii. htm#AdrianIV)
Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990. p. 422
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio - Canto diciannovesimo vv.88-145
Francesco Petrarca, Rerum Memorandum Liber, III, 95
Francesco Petrarca, Familiarium rerum libri, IX, 25-28

Bibliografia
Dizionario dei papi, a cura di Dorina Alessandra, Carnago, SugarCo Edizioni, 1995, ISBN 88-7198-373-4, sub
voce
(FR) Annuaire Pontifical Catholique, Maison de la Bonne Presse, Paris,1935
Federico A. Rossi di Marignano, Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna. Re e regina d'Italia, Oscar
Mondadori 2009.

176

Papa Adriano IV

177

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Collegamenti esterni
The Cardinals of the Holy Roman Church-Breakspear (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1146.
htm#Breakspear)
SS Hadrianus IV (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1154-1159-_Hadrianus_IV.html), Opera
Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Adriano IV (http://www.treccani.it/enciclopedia/adriano-iv_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani

Voci correlate
Trattato di Benevento
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Anastasio IV

4 dicembre 1154 - 1 settembre 1159

Papa Alessandro III

Predecessore

Cardinale vescovo di Albano

Successore

Pietro Papareschi (1142-1146)

1146-1154

Gualtiero (1159-1179)

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Papa Alessandro III

178

Papa Alessandro III


Papa Alessandro III

170 papa della Chiesa cattolica


Elezione

7 settembre 1159

Consacrazione

20 settembre 1159

Fine pontificato 30 agosto 1181


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome

papa Adriano IV
papa Lucio III
Rolando Bandinelli

Nascita

Siena, 1100 circa

Morte

Civita Castellana, 30 agosto 1181

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Alessandro III, nato Rolando Bandinelli (Siena, 1100 circa Civita Castellana, 30 agosto 1181), fu il 170 papa
della Chiesa cattolica dal 1159 alla morte.
Fu in suo onore che, nel 1168, la citt piemontese assunse il nome di Alessandria, edificata tra la Bormida ed il
Tanaro, fondata in funzione anti-imperiale, per tenere a freno il marchese di Monferrato e Pavia, alleati di Federico
Barbarossa.

Biografia
Nato a Siena da Ranuccio Bandinelli di Siena [1], si fece notare inizialmente come insegnante di diritto canonico
all'Universit di Bologna, dove compil la Stroma o la Summa Magistri Rolandi, uno dei primi commentari del
Decretum Gratiani. Fu grande canonista e giurista.
Passato a Pisa dove divenne sacerdote, nell'ottobre 1150 papa Eugenio III lo nomin cardinale diacono dei SS.
Cosma e Damiano; in seguito divenne cardinale presbitero di San Marco. Probabilmente in quel periodo compil le
sue Sententiae, basate sull'Introductio ad theologiam di Pietro Abelardo. Nel 1153 divenne cancelliere pontificio; in
questa veste nel 1157 da Rodi Garganico fu inviato a Besanon per chiedere a Federico Barbarossa di rimettere in
libert il vescovo Esquilo di Luni, il quale, tornando da Roma, era stato derubato ed imprigionato da cavalieri
imperiali. Il Bandinelli portava una lettera del papa per l'imperatore, in cui Adriano IV ricordava tutti i favori
concessi all'imperatore.
In questa circostanza il Bandinelli, per confermare la superiorit papale sull'imperatore, pronunci la frase:

Papa Alessandro III


Da chi dunque il principe tiene l'impero? Da chi se non dal Papa?

Secondo tradizione, il 18 novembre 1179 consacra la pietra angolare della cattedrale di Siena [2].

Il pontificato
Il 7 settembre 1159 venne scelto dalla stragrande maggioranza dei cardinali elettori come successore di papa Adriano
IV, ma una minoranza dei cardinali elesse il cardinale Ottaviano dei Crescenzi Ottaviani, che assunse il nome di
Vittore IV.
Cacciato dalla citt di Roma, che desiderava essere un comune libero, Alessandro III fugg nel basso Lazio. La sua
incoronazione avvenne a Ninfa, citt [3] posta al confine con i possedimenti normanni. Successivamente si trasfer in
Francia, dove visse dal 1162 fino al 23 novembre 1165. Nel 1167 fu di nuovo in Italia, dapprima a Gaeta, poi a
Benevento, Anagni e infine Venezia.
Vittore IV antipapa, e i suoi successori Pasquale III (1164-1168) e Callisto III (1168-1178), godevano dell'appoggio
imperiale. Alessandro si alle con i Comuni, in lotta contro Federico Barbarossa, perch questi, disubbidendo agli
accordi di Worms, mirava ad una politica di intervento e di predominio anche sulla Chiesa.
La battaglia di Legnano (1176) segn la definitiva sconfitta dell'imperatore tedesco. Con la Pace di Venezia del 1177
Federico si riconcili con il papa. L'imperatore si sottomise al volere di Alessandro III e promise di riconoscere il
trattato di Worms, per quanto concerneva i rapporti tra Impero e Papato. Come contropartita, il pontefice gli revoc
la scomunica.
Nel 1170 decret che fosse scomunicato chi non avesse pagato la decima in anticipo nei territori dello stato
Pontificio. La decima riguardava ad esempio i mulini, le valli da pesca, il fieno, la lana, le api e doveva essere pagata
prima del ricavo derivante dalla vendita del prodotto[4].
Dopo la pace di Venezia Alessandro III riconosce l'indipendenza della Repubblica di Ancona, che aveva con tanta
tenacia resistito al Barbarossa nel 1174; la citt in cambio riconobbe al papa il diritto alla riscossione di un censo
annuo. Il 12 marzo 1178 Alessandro ritorn finalmente a Roma.
Nel marzo 1179 Alessandro tenne il terzo concilio Laterano, enumerato dalla Chiesa come l'undicesimo concilio
ecumenico. I suoi atti accolgono diverse delle proposte del Papa per il miglioramento delle condizioni della Chiesa,
tra di esse l'attuale legge che richiede che nessuno possa essere eletto papa senza il voto di almeno due terzi dei
cardinali. Questo sinodo segna il vertice del potere di Alessandro. Oltre a mettere in scacco il Barbarossa (ripetendo
l'episodio di Canossa), umili Enrico II d'Inghilterra sul caso di Tommaso Becket, conferm il diritto alla corona di
Alfonso I del Portogallo e, fuggiasco, godette del favore e della protezione di Luigi VII di Francia. Ciononostante,
poco dopo la chiusura del sinodo, la repubblica romana costrinse Alessandro a lasciare la citt, nella quale non fece
pi ritorno; e il 29 settembre 1179, alcuni nobili instaurarono l'antipapa Innocenzo III. Tramite un uso accorto delle
sue enormi ricchezze, comunque, Alessandro riusc a tenerlo in suo potere, tanto che ne ottenne la deposizione nel
1180. Nel 1181 Alessandro scomunic Guglielmo I di Scozia e pose il suo regno sotto interdetto. Fu promotore, tra
l'altro, della superiorit dell'autorit papale sull'intera cristianit e sullo stesso imperatore; linea gi adottata, in
passato, da Gregorio VII.
Alessandro III mor a Civita Castellana, il 30 agosto 1181.

179

Papa Alessandro III

180

Conclavi
Durante il suo periodo di cardinalato Rolando Bandinelli partecip a tre conclavi:
conclave del 1153, che elesse papa Anastasio IV
conclave del 1154, che elesse papa Adriano IV
conclave del 1159, che diede luogo ad una duplice elezione: quella dello stesso Bandinelli che prese il nome di
Alessandro III, e quella del cardinale Ottaviano de' Monticelli, che prese il nome di Vittore IV, considerato poi
antipapa

Riferimenti in arte
Ad Alessandro III dedicato il ciclo di affreschi della
Storia di Alessandro III realizzato da Spinello Aretino
nel Palazzo Pubblico di Siena nel biennio 1407-1408.

Note
[1] Il cardinale Bosone, suo primo biografo, non fa alcuna menzione
sulla famiglia di appartenenza di papa Alessandro III. Ma quattro
secoli dopo, Alfonso Chacn detto "Ciacconio" scrive della sua
appartenenza alla nobile famiglia senese dei Bandinelli, che poi
fu detta "Paparona" ("Paparoni") come richiamo al papa di Roma.

Il Barbarossa si sottomette all'autorit di Alessandro III - Palazzo


Pubblico di Siena

[2] Cfr. in Aa.Vv., Toscana, Guida del Touring Club ed. 2005 p. 516.
[3] http:/ / www. laziosud. net/ turismo/ ninfa/ ninfaoasi. html

Bibliografia
Federico A. Rossi di Marignano, Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna, Oscar Mondadori 2009.
Manrico Punzo, Storia minima della fondazione di Alessandria - Papa Alessandro III / Federico Barbarossa - I
due grandi rivali, in "Nuova Alexandria" Anno III N10, Alessandria, Ugo Boccassi Editore, 1997
Luca Fusai, Mille anni di storia attraverso le vicende della famiglia Cerretani Bandinelli Paparoni, ETS Editore,
2010

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Collegamenti esterni
The Cardinals of the Holy Roman Church-Bandinelli (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1150.
htm#Bandinelli)
SS Alexander III (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1159-1181-_Alexander_III.html), Opera
Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Alessandro III (http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/
) nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Alessandro III

181

Papa Adriano IV

7 settembre 1159 - 30 agosto 1181

Papa Lucio III

Predecessore

Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano

Successore

Guido da Vico
1130 - 1150

1150-1152

Boso Breakspeare, O.S.B.


1155 - 1165

Predecessore

Cardinale presbitero di San Marco

Successore

Giovanni
1149 - 1151

1152-1159

Antonio
1163 - 1167

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Papa Lucio III


Papa Lucio III

171 papa della Chiesa cattolica


Elezione

1 settembre 1181

Incoronazione

6 settembre 1181

Fine pontificato 25 novembre 1185


Predecessore
Successore
Nome

papa Alessandro III


papa Urbano III
Ubaldo Allucingoli

Nascita

Lucca, 1097

Morte

Verona, 25 novembre 1185

Sepoltura

Duomo di Verona

Lucio III, nato Ubaldo Allucingoli (Lucca, 1097 Verona, 25 novembre 1185), fu il 171 papa della Chiesa
cattolica dal 1181 alla morte.

Papa Lucio III

Biografia
Nativo della repubblica di Lucca, entr nell'ordine Cistercense.

Cardinalato
Venne nominato cardinale-presbitero di Santa Prassede da papa Innocenzo II nel maggio del 1141 e nel 1158 fu
nominato cardinale-vescovo di Ostia e Velletri da papa Adriano IV. Ricevette la consacrazione episcopale nel 1159.
Fu uno dei cardinali pi influenti durante il pontificato di papa Alessandro III. Nel 1156 condusse a Benevento le
trattative con Guglielmo I di Sicilia. Fu legato apostolico in Sicilia nel 1166 e 1167. Nel medesimo anno e nei due
seguenti fu legato pontificio a Costantinopoli. Fu Decano del Sacro Collegio dal 1163 alla sua elezione al Soglio
Pontificio.

Conclavi
Come cardinale partecip ai seguenti conclavi:
conclave del 1143, che elesse papa Celestino II
conclave del 1144, che elesse papa Lucio II
conclave del 1145, che elesse papa Eugenio III

conclave del 1153, che elesse papa Anastasio IV


conclave del 1154, che elesse papa Adriano IV
conclave del 1159, che elesse papa Alessandro III
conclave del 1181, nel quale fu eletto egli stesso.

Papato
Dopo essere stato eletto papa, a 84 anni, in conclave a Velletri, citt dov'era vescovo, tenne qui anche la sede
pontificia per due anni, e qui fece le sue prime promozioni cardinalizie. Visse a Roma dal novembre 1181 al marzo
1182, ma il dissenso che regnava in citt lo spinse a passare il resto del suo pontificato in esilio, principalmente a
Velletri, Anagni e Verona.
Si scontr con l'imperatore Federico I per il possesso dei territori che erano stati della contessa Matilde di Toscana.
La controversia sulla successione all'eredit della Contessa era rimasta in sospeso dalla pace del 1177, e l'imperatore
Federico propose nel 1182 che la Curia dovesse rinunciare alle sue pretese, ricevendo in cambio due decimi delle
entrate imperiali dell'Italia: un decimo per il Papa e l'altro per i cardinali. Lucio non acconsent n a questa proposta,
n ad un compromesso avanzato da Federico l'anno successivo; tantomeno la discussione personale tra i due potenti,
che si svolse a Verona nell'ottobre del 1184, port a risultati definitivi.
Nel frattempo apparvero altri motivi di disaccordo nel rifiuto del Papa a soddisfare i desideri di Federico circa la
regolamentazione delle elezioni episcopali tedesche, che si erano svolte durante lo scisma, e in particolare delle
contestate elezioni per la sede di Treviri nel 1183.
Nel perseguimento della sua politica anti-imperiale, Lucio infine declin, nel 1185, l'invito a incoronare Enrico VI
come successore predestinato di Federico, e la frattura tra impero e Curia divenne ancor pi ampia sulle questioni
della politica italiana.
Nel novembre 1184 Lucio tenne un sinodo a Verona, che condann Catari, Patarini, Valdesi e Arnaldisti, e
anatemizz tutti quelli che erano stati dichiarati come eretici e i loro sostenitori. Al termine del sinodo con la bolla
Ad abolendam condann tutte le forme di eresia e ingiunse a tutti i vescovi di compiere accurate inchieste sull'eresia
nella loro diocesi, una o due volte all'anno.[1]
Nel 1185 cominciarono i preparativi per la Terza Crociata, in risposta agli appelli di Baldovino IV di Gerusalemme.
Prima che questi venissero completati, Lucio mor a 88 anni a Verona e fu sepolto nella cattedrale di quella citt.

182

Papa Lucio III

183

Note
[1] Michael D. Bailey, Magia e superstizione in Europa dall'Antichit ai nostri giorni, Torino, Lindau 2008, p. 181

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Collegamenti esterni
SS Lucius III (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1181-1185-_Lucius_III.html), Opera Omnia
dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Lucio III (http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Allucingoli (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1141.
htm#Allucingoli).URL consultato in data 24 giugno 2010.

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Alessandro III

1 settembre 1181 - 25 novembre 1185

Papa Urbano III

Predecessore

Cardinale presbitero di Santa Prassede

Successore

Crisogono
1138 - 1140

1141 - 1159

vacante
fino al 1188

Predecessore

Cardinale vescovo di Ostia

Successore

Hugues
1150 - 1158

1159 - 1181

Teodobaldo di Vermandois
1183 - 1188

Predecessore

Cardinale vescovo di Velletri

Successore

Hugues
1150-1158

1158 - 1181

Teodobaldo di Vermandois
1183-1188

Predecessore

Decano del Sacro Collegio

Successore

Gregorio della Suburra


1159 - 1163

1163 - 1181

Corrado di Wittelsbach
1181 - 1200

Controllo di autorit VIAF: 85172410 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 85172410) LCCN: n85207467 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/n85207467)
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Papa Urbano III

184

Papa Urbano III


Papa Urbano III

172 papa della Chiesa cattolica


Elezione
Incoronazione

25 novembre 1185
1 dicembre 1185

Fine pontificato 20 ottobre 1187


Predecessore
Successore
Nome

papa Lucio III


papa Gregorio VIII
Uberto Crivelli

Nascita

Cuggiono, 1120 circa

Morte

Ferrara, 20 ottobre 1187

Sepoltura

Cattedrale di San Giorgio, Ferrara

Urbano III, nato Uberto Crivelli (Cuggiono, circa 1120 Ferrara, 20 ottobre 1187), fu il 172 papa della Chiesa
cattolica dal 25 novembre 1185 alla morte.

Biografia
Uberto Crivelli (indicato anche nelle varianti di Oberto e Lamberto) nacque a Cuggiono, una piccola cittadina in
provincia di Milano, membro di una nobile casata milanese che in queste terre teneva feudo. Suo padre era Guala
Crivelli, e i suoi fratelli avevano per nome Pietro, Domenico, Pastore e Guala. Egli fu inoltre zio del futuro Papa
Celestino IV per parte di madre.
La famiglia Crivelli era da tempo sostenitrice della politica pontificia e sosteneva il Papa contro l'imperatore
Federico I Barbarossa; molti membri di questa nobile casata, pertanto, furono costretti all'esilio in Francia (tra questi
lo stesso Uberto), quando Federico I saccheggi Milano nel marzo del 1162. Egli ad ogni modo intraprese la carriera
ecclesiastica e comp i propri studi a Bologna prima di lasciare la citt, riuscendo a ricevere la tonsura ecclesiastica
sempre a Milano. Nominato arcidiacono della Cattedrale di Bourges, ritorn a Milano dopo la ricostruzione della
citt, divenendo canonico e poi arcidiacono della Cattedrale di Milano. Nel 1170 si prodig per la fondazione del
Monastero di San Pietro all'Olmo, costruito su terreni di sua propriet ed ancora oggi esistente.
Per l'influenza politica di cui la sua famiglia godeva a Milano, nel concistoro di settembre 1173 venne creato da papa
Alessandro III cardinale presbitero, ma il suo titolo iniziale rimane sconosciuto. Nell'agosto del 1182 opt per il
titolo di San Lorenzo in Damaso
Verso la fine del 1182 fu eletto vescovo di Vercelli ed il 9 maggio 1185 venne nominato arcivescovo di Milano.

Papa Urbano III

185

Il 25 novembre 1185 partecip all'elezione papale, che assegn al primo scrutinio il Soglio Pontificio al cardinale
francese Henri de Marsiac, il quale per rifiut la carica ed al secondo scrutinio venne eletto lo stesso Uberto, che
assunse il nome di Urbano III.[1] Egli riprese vigorosamente le diatribe del suo predecessore con l'imperatore
Federico I Barbarossa, inclusa la duratura disputa sulla successione ai territori della Contessa Matilde di Canossa.
Anche dopo la sua elevazione al Papato continu a detenere l'ufficio di arcivescovo di Milano, presumibilmente nel
timore che nel periodo di vacanza della sede milanese, l'imperatore avocasse all'impero le prebende connesse
alla'arcidiocesi, com'era d'uso a quei tempi.[2] e in base a questa carica si rifiut di incoronare come re d'Italia il figlio
di Federico, Enrico, che aveva sposato Costanza, erede del regno di Sicilia. Mentre Enrico a sud cooperava con il
senato ribelle di Roma, Federico a nord blocc tutti i valichi alpini, tagliando cos le comunicazioni tra il papa, che
risiedeva a Verona, e i suoi aderenti tedeschi. Urbano era ora risoluto a scomunicare Federico, ma i veronesi
protestarono contro un tale procedimento preso all'interno delle loro mura e lo costrinsero a lasciare la citt.[2]
Urbano di conseguenza si ritir a Ferrara, ma mor prima che potesse dare corso alle sue intenzioni. Il suo successore
fu Gregorio VIII.
Secondo la leggenda, mor di dolore udendo le notizie della sconfitta crociata nella battaglia di Hattin del luglio
1187.Wikipedia:Uso delle fonti

Note
[1] Quella del 1185 fu l'unica elezione papale cui partecip il cardinale Uberto Crivelli
[2] Ambrogio M. Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 2005. ISBN 88-384-1060-7. p. 134

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Urbano III (http://www.treccani.it/enciclopedia/urbano-iii_(Enciclopedia_dei_Papi)/)
nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
SS Urbanus III (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1185-1187-_Urbanus_III.html), Opera
Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Crivelli (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1173.
htm#Crivelli)
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Lucio III

25 novembre 1185 - 20 ottobre 1187

Papa Gregorio VIII

Predecessore

Vescovo di Vercelli

Successore

Guala Bondano
1170 - 1182

1182 - 1185

Alberto Avogadro
1185 - 1205

Predecessore

Arcivescovo di Milano

Successore

Algisio da Pirovano
1176 - 1182

1185 - 1187

Milone da Cardano
1187 - 1195

Papa Urbano III

186

Predecessore

Cardinale presbitero di San Lorenzo in Damaso

Successore

Pietro di Miso
1166 - 1182

1182 - 1185

Pietro
1188 - 1190

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Papa Gregorio VIII


Papa Gregorio VIII

173 papa della Chiesa cattolica


Elezione

21 ottobre 1187

Consacrazione 25 ottobre 1187


Fine pontificato 17 dicembre 1187
Predecessore

papa Urbano III

Successore

papa Clemente III

Nome

Alberto de Morra

Nascita

Benevento, 1100

Morte

Pisa, 17 dicembre 1187

Sepoltura

Duomo di Pisa

Gregorio VIII, nato Alberto de Morra (Benevento, ca. 1100 Pisa, 17 dicembre 1187), fu il 173 papa della
Chiesa cattolica dal 25 ottobre 1187 alla morte.

Papa Gregorio VIII

187

Biografia
Studi dapprima in Francia e successivamente presso l'Universit di Bologna, ove fu anche professore di diritto.

Cardinalato
Nel concistoro del dicembre 1155 papa Adriano IV lo nomin cardinale con il titolo di cardinale diacono di
Sant'Adriano. Nel 1158 opt per il titolo di cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina.
Tra il 1161 ed il 1162 fu legato pontificio in Dalmazia ed Ungheria e tra il 1171 e il 1173 in Francia. Nel 1172, in
qualit di legato pontificio, partecip ad un concilio ad Avranches, che assolse Enrico II d'Inghilterra dalla colpa di
aver assassinato Thomas Becket. Fu inoltre il proponente della Terza crociata.
Fervente sostenitore della costituzione dell'ordine monastico-militare dei Cavalieri di Santiago, ne compose la regola
nel 1175.
Negli anni fra il 1177 e 1180 fu legato pontificio in nord Italia. Fu cancelliere della Santa
Sede dal 1178.
Nel 1182 divenne cardinale protoprete, carica che mantenne fino alla sua elezione al
soglio pontificio.

Conclavi
Il cardinale Alberto Morra partecip a tutte e quattro le elezioni pontificie che si svolsero
durante il periodo del suo cardinalato:
conclave del 1159, che elesse papa Alessandro III
conclave del 1181, che elesse papa Lucio III
La Croce di Santiago
simbolo dell'ordine
omonimo.

conclave del 1185, che elesse papa Urbano III

conclave dell'ottobre 1187, che elesse egli stesso come papa Gregorio VIII

Pontificato
Venne consacrato papa come successore di Urbano III durante il conclave tenutosi a Ferrara il 25 ottobre 1187 e
mor di febbre il 17 dicembre dello stesso anno a Pisa (nella cui cattedrale oggi sepolto), mentre era intento
nell'opera di riappacificazione tra la citt toscana e Genova, che voleva coalizzate nella guerra santa contro i
musulmani. Stessa opera di riappacificazione aveva intrapreso nei confronti di Federico Barbarossa che della
crociata doveva essere il perno, almeno nelle intenzioni del Papa, ma che invece continuava nel suo intransigente
atteggiamento di ostilit nei confronti della Chiesa. Il progetto venne quindi temporaneamente abbandonato alla sua
morte.
Gli succedette Clemente III.

Papa Gregorio VIII

188

Altri progetti

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Gregorio VIII [1]

Collegamenti esterni
SS Gregorius VIII [2], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
Biografia di papa Gregorio VIII [3] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Morra [4]

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Urbano III

21 ottobre 1187 - 17 dicembre 1187

Papa Clemente III

Predecessore

Cardinale diacono di Sant'Adriano

Successore

Giovanni Paparoni
1143 - 1151

1155 - 1158

Cinzio papareschi
1158 - 1178

Predecessore

Cardinale Presbitero di San Lorenzo in Lucina

Successore

Ubaldo III
1155 - 1157

1158-1187

Pietro
1188 - 1190

Controllo di autorit VIAF: 47556855 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Gregorius_VIII?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1187-1187-_Gregorius_VIII. html
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ gregorio-viii_res-1a1747df-8c5e-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia_dei_Papi)/
http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios1155. htm#Morra
http:/ / viaf. org/ viaf/ 47556855

Papa Clemente III

189

Papa Clemente III


Papa Clemente III

174 papa della Chiesa cattolica


Elezione

19 dicembre 1187

Incoronazione

20 dicembre 1187

Fine pontificato 20 marzo 1191


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Gregorio VIII

Successore

papa Celestino III

Nome

Paolo Scolari

Nascita

Roma, ?

Morte

Roma, 20 marzo 1191

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Clemente III, nato Paolo Scolari (Roma, ... Roma, 20 marzo 1191), fu il 174 papa della Chiesa cattolica dal 1187
alla morte.

Biografia
Paolo Scolari nacque attorno al 1130 a Roma, nel rione della Pigna. Di famiglia di alto livello sociale ma non nobile,
era figlio di Giovanni e della di lui consorte Maria.
Ancora bambino venne educato dai canonici della Basilica liberiana, divenendone chierico, canonico e poi arciprete.
Chierico della Basilica di Santa Maria Maggiore, ne divenne suddiacono, canonico ed infine arciprete dal 3 marzo
1176 ed inizi la costruzione di un palazzo per s e per i suoi successori annesso alla chiesa.
Nel concistoro del marzo 1179 papa Alessandro III lo nomin cardinale assegnandogli la diaconia dei Santi Sergio e
Bacco ma subito dopo pot optare per il titolo di Cardinale presbitero di Santa Pudenziana.
Nel 1180 divenne cardinale vescovo della sede suburbicaria di Palestrina.
Venne eletto Papa il 19 dicembre 1187. In realt nel conclave convocato a Pisa due giorni dopo la morte di papa
Gregorio VIII, venne eletto subito il benedettino Teodobaldo di Vermandois, Cardinale vescovo di Ostia e Velletri, il
quale tuttavia rinunci, lasciando cos campo alla elezione del cardinale Paolo Scolari.
Clemente riusc, poco dopo la sua elezione, nel 1188, ad appianare le discordie che da mezzo secolo esistevano tra i
papi e i cittadini di Roma, in virt di un accordo, il "Patto di Concordia", in base al quale a questi ultimi veniva
concesso il permesso di eleggere i propri magistrati, mentre la nomina del governatore della citt rimase nelle mani

Papa Clemente III

190

del Papa. Incit Enrico II d'Inghilterra e Filippo Augusto a partecipare alla Terza Crociata, e introdusse diverse
riforme minori su questioni ecclesiastiche.
Clemente III era gi stato il nome di un antipapa, al secolo Guiberto, eletto nel 1080 e morto nel 1100. Per i papi
contemporanei di quest'ultimo si vedano: Papa Gregorio VII (1073-1085), Papa Vittore III (1086-1087), Papa
Urbano II (1087-1099) e Papa Pasquale II (1099-1118).

Conclavi
Durante il suo periodo di cardinalato, Paolo Scolari partecip ai seguenti conclavi:

conclave del 1181, che elesse papa Lucio III


conclave del 1185, che elesse papa Urbano III
primo conclave del 1187, che elesse papa Gregorio VIII
secondo conclave del 1187, che, a seguito della rinuncia del cardinale Teodobaldo di Vermandois, lo elesse papa

Voci correlate
Uriel

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989,
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Clemente III

Commons [1] contiene immagini o altri file su Papa Clemente III [1]

Collegamenti esterni
SS Clemens III [2], Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina, con indici analitici.
The Cardinals of the Holy Roman Church-Scolari [3]
Biografia di papa Clemente III [4] nell'Enciclopedia dei Papi Treccani

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Gregorio VIII

19 dicembre 1187 - 20 marzo 1191

Papa Celestino III

Predecessore

Cardinale diacono dei Santi Sergio e Bacco

Successore

vacante
dal 1175

1179

Ottaviano Poli dei conti di Segni


1182 - 1189

Predecessore

Cardinale presbitero di Santa Pudenziana

Successore

Boso Breakspeare (o Boson), O.S.B.


1165 - 1179

1179 - 1180

Roberto
1180 - prima 1188

Papa Clemente III

191

Predecessore

Cardinale vescovo di Palestrina

Successore

Bernardo da Benevento
1180

1180 - 1187

Girard Mainard, O.Cist.


12 marzo - 19 maggio 1188

Controllo di autorit VIAF: 79142352 [5]


Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]

http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Clemens_III?uselang=it


http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 01_01_1187-1191-_Clemens_III. html
http:/ / www2. fiu. edu/ ~mirandas/ bios1179. htm#Scolari
http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ clemente-iii_res-1a232ec2-8c5e-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/
http:/ / viaf. org/ viaf/ 79142352

Papa Celestino III


Papa Celestino III

175 papa della Chiesa cattolica


Elezione

30 marzo 1191

Consacrazione

14 aprile 1191

Fine pontificato 8 gennaio 1198


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore

papa Clemente III

Successore

papa Innocenzo III

Nome

Giacinto Bobone

Nascita

Roma, 1106 circa

Morte

Roma, 8 gennaio 1198

Sepoltura

Basilica di San Giovanni in Laterano

Celestino III, al secolo Giacinto di Pietro di Bobone (Roma, 1106 circa Roma, 8 gennaio 1198), fu il 175 papa
della Chiesa cattolica dal 1191 alla morte. Govern la Chiesa per sei anni, nove mesi e nove giorni e mor l'8 gennaio
1198.

Papa Celestino III

Biografia
Giacinto nacque nella nobile famiglia romana dei Bobone, da un ramo della quale discesero gli Orsini, per questo
talvolta viene attribuito a questo papa il cognome Orsini o addirittura Boboni Orsini. Gli viene attribuito anche il
nome di "Giacinto Boccardi".

Gli inizi
Aveva studiato a Parigi alla scuola di Pietro Abelardo,
del quale fu difensore al Concilio di Sens.[1]

Il cardinalato
Fu creato cardinale diacono di Santa Maria in
Cosmedin da papa Celestino II, suo ex compagno di
studi,[1] nel 1144.

Il pontificato
Fu eletto al soglio pontificio il 30 marzo 1191, all'et di
85 anni, quando era ancora solo un diacono. Fu quindi
uno dei pochi pontefici che, al momento dell'elezione,
Celestino III ed Enrico VI
non erano n vescovi n, addirittura, sacerdoti, nonch
uno dei pi vecchi al momento dell'elezione; ricevette quindi l'ordinazione sacerdotale il 13 aprile, Sabato Santo, e la
consacrazione episcopale il giorno seguente, domenica di Pasqua del 1191, col nome di "Celestino III" in omaggio
all'ex compagno di studi e benefattore Celestino II.
Il collegio cardinalizio aveva deciso in fretta la sua elezione, poich l'imperatore Enrico VI era ormai alle porte di
Roma. Enrico giunse fin l chiedendo la corona imperiale. L'autorit papale era in quel momento molto bassa,
avendo pi autorevolezza il Senato romano che seppe opporsi a Enrico VI, chiedendo a sua volta la rimozione della
guarnigione imperiale stanziata nella cittadina di Tuscolo, vicino Roma. Enrico VI cedette a tale richiesta, e il 15
aprile fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero. Quindi part lasciando la citt di Tuscolo alla vendetta
devastatrice dei Romani.[2]
Celestino si dimostr debole nei confronti dell'imperatore in almeno un paio di occasioni: quando nel novembre
1192 Enrico VI fece uccidere il vescovo di Liegi, Alberto di Lovanio, Celestino III non os protestare, e quando
Enrico fece prigioniero Riccardo Cuor di Leone, costringendolo a sborsare un favoloso riscatto (1193-1194),
Celestino non utilizz l'arma della scomunica nei confronti dell'imperatore.
Nel 1196 Enrico VI, che dopo la morte di Tancredi era riuscito a conquistare la Sicilia strappandola ai normanni,
and a Roma per ottenere un accordo con il papa, che non aveva mai approvato la conquista dell'isola e che
lamentava lo stato di prigionia cui Enrico aveva sottoposto alcuni vescovi siciliani e Guglielmo il figlio di Tancredi,
offrendo alla Chiesa, in cambio dell'approvazione del suo dominio in Italia (il quale includeva alcuni territori gi
sotto la signoria papale), un contributo permanente in denaro da parte di tutte le cattedrali dell'impero. Celestino
tuttavia rifiut l'offerta. Enrico mor a Messina quello stesso anno dopo aver ferocemente represso alcuni moti
insurrezionali in Sicilia.
Nel 1192 Celestino III aveva confermato lo statuto dell'Ordine Teutonico.
Nel 1195 Celestino III annull il ripudio, da parte di Filippo II di Francia, della moglie Ingeburge di Danimarca
(1176-1238) sposata nel 1193 e dalla quale non aveva ancora avuto figli.[3]

192

Papa Celestino III

Le opere in patria
Celestino III consolid l'amministrazione romano e ne risan le finanze, riuscendo a far rispettare l'obbligo del
versamento dei tributi; cens, con l'aiuto del cardinale Cencio Savelli, futuro papa Onorio III, le propriet della Santa
Sede con il Liber censuum.

La fine
Prima di morire avrebbe espresso l'intenzione di abdicare indicando quale suo successore il cardinale Giovanni di
San Paolo, ma i cardinali non glielo avrebbero permesso.[4]
Venne sepolto in Laterano.

Conclavi
Ancora cardinale Giacinto Bobone, papa Celestino III partecip ai seguenti conclavi:

conclave del 1144, che elesse papa Lucio II


conclave del 1145, che elesse papa Eugenio III
conclave del 1153, che elesse papa Anastasio IV
conclave del 1154, che lesse papa Adriano IV

conclave del 1159, che elesse papa Alessandro III


conclave del 1181, che elesse papa Lucio III
conclave del 1185, che elesse papa Urbano III
primo conclave del 1187, che elesse papa Gregorio VIII
secondo conclave del 1187, che elesse papa Clemente III
conclave del 1191, nel quale fu eletto Papa egli stesso.

Note
[1]
[2]
[3]
[4]

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 476


Claudio Rendina, I papi, p. 438
Ma Filippo II spos egualmente nel 1196 Agnese di Merania (1171-1201).
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 478

Bibliografia
John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL),
ISBN 88-384-1326-6
Claudio Rendina, I papi, Ed. Newton Compton, Roma, 1990

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Celestino III


Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri
file su Papa Celestino III (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Caelestinus_III?uselang=it)

Collegamenti esterni
SS. Coelestinus III (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1191-1198-_Coelestinus_III.html),
Opera Omnia dal Migne patrologia Latina con indici analitici.
(EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Bobone (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1144.
htm#Bobone).URL consultato in data 27 giugno 2010.

193

Papa Celestino III

194

Biografia di papa Celestino III (http://www.treccani.it/enciclopedia/celestino-iii-papa/) nell'Enciclopedia dei


Papi Treccani

Successioni
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Clemente III

30 marzo 1191 - 8 gennaio 1198

Papa Innocenzo III

Predecessore

Cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin

Successore

Etienne de Bar, O.S.B.


1120- non oltre 1142

1144 - 1191

Nicol Bobone
1192 (o 1193)-1200

Controllo di autorit VIAF: 79143477 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 79143477) LCCN: n83035224 (http:/ / id. loc. gov/
authorities/names/n83035224)
Portale Biografie

Portale Cattolicesimo

Papa Innocenzo III


Papa Innocenzo III

176 papa della Chiesa cattolica

Elezione
Consacrazione

8 gennaio 1198
22 febbraio 1198

Fine pontificato 16 luglio 1216


Cardinali creati vedi categoria
Predecessore
Successore
Nome
Nascita

papa Celestino III


papa Onorio III
Lotario dei conti di Segni
Gavignano o Anagni, 22 febbraio 1161

Papa Innocenzo III

195
Morte
Sepoltura

Perugia, 16 luglio 1216


Basilica di San Giovanni in Laterano

Innocenzo III, nato Lotario dei Conti di Segni (Gavignano o Anagni, 22 febbraio 1161 Perugia, 16 luglio 1216),
fu il 176 papa della Chiesa cattolica dal 1198 alla morte.
Era figlio di Trasimondo dei Conti di Segni e di Claricia, imparentata con la famiglia di papa Clemente III. Suo
padre fu membro del famoso casato dei Conti, che alcuni genealogisti congiungono ai conti di Tuscolo e addirittura
alla gens Anicia (ci lo renderebbe lontano parente di svariati papi tra cui Benedetto IX, dei Tuscolani, e Gregorio I,
degli Anici); alla stirpe dei conti di Segni furono legati da rapporti di parentela i pontefici Gregorio IX e Alessandro
IV, alla loro discendenza appartiene Innocenzo XIII.

Biografia
Formazione
Secondo alcuni storici, Innocenzo III nacque probabilmente a Gavignano, un comune del Lazio, nell'attuale
provincia di Roma, comp i suoi studi a Roma, poi studi teologia a Parigi (dove ebbe fra i suoi insegnanti Pietro di
Corbeil, Pietro Cantore, Pietro di Poitiers, Migliore di Pisa) e quindi diritto canonico a Bologna, dove insegnava
Uguccione da Pisa, che fu appunto tra i suoi docenti. In breve tempo Lotario fu considerato uno degli intellettuali pi
raffinati e tra i maggiori esperti di diritto canonico dei suoi tempi.
Dopo la morte di papa Alessandro III, Lotario torn a Roma, dove ebbe incarichi durante i brevi pontificati di Lucio
III, Urbano III, Gregorio VIII e Clemente III, dal quale nel concistoro del settembre 1190 fu nominato
cardinale-diacono con il titolo dei Santi Sergio e Bacco. La sua carriera non fu interrotta nemmeno dall'ascesa al
soglio pontificio di Celestino III (1191-1198), bench i familiari di questo papa, gli Orsini, potente e antica famiglia
romana, potessero considerarsi "nemici" dei Conti di Segni; durante il suo servizio nella curia pontificia Lotario
scrisse una delle sue opere pi note: De miseria humanae conditionis, detta anche De contemptu mundi.

Elezione papale
Celestino III mor l'8 gennaio 1198. Il giorno stesso si riun il
conclave e Lotario dei Conti di Segni venne eletto papa a soli
trentasette anni; il nome pontificale di Innocenzo non fu scelto
dall'eletto, ma gli fu imposto da Graziano da Pisa, decano dei
cardinali-diaconi[1], per eliminare e sostituire il ricordo
dell'antipapa Innocenzo III, eletto nel 1179, e condannato
all'esilio e internato nell'Abbazia di Cava dei Tirreni (Salerno)
dal 1180 al 1183, data della sua morte.[2] Si fece intronizzare
il giorno del 37 compleanno. Fu il primo papa a utilizzare
uno stemma personale, tradizione che si consolid arrivando
fino ai giorni nostri.
In quel periodo i papi venivano preferibilmente scelti tra i
giuristi ecclesiastici, in modo da rafforzare i risultati della
riforma, che aveva stabilito il primato della Chiesa
sull'Impero, dei chierici sui laici. Inoltre, doveva essere
rafforzata anche la supremazia papale, gi teorizzata
Gustave Dor: i crociati conquistano Costantinopoli

Papa Innocenzo III


progressivamente sotto il profilo canonistico nei vari secoli, attraverso i teologi di corte, rispetto alle altre sedi
vescovili e metropolitane e sul mondo cristiano in generale. Innocenzo III rivendicher il diritto di nominare i
vescovi in tutto l'Occidente (di cui Patriarca) e che prima venivano eletti dai Sinodi locali. Progressivamente
tenter di avanzare questo primato anche in Oriente, dopo il disastro della IV Crociata e il famigerato sacco di
Costantinopoli del 1204, cio soltanto centocinquant'anni dopo lo scisma che divise Papato Romano e Ortodossi
(anno 1054).
Il suo intento di riunificare dopo mezzo secolo la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli, cio i latini e i greci
(anche di fronte all'avanzata dei musulmani) naufragato per le atrocit e violenze perpetrate dai crociati, in
maggioranza provenienti da Venezia.
Sulla scelta di Lotario dovette pesare, oltre che la sua cultura, anche il suo spirito mistico, manifestato nel trattato del
De miseria humanae conditionis dove la miseria dell'uomo veniva contrapposta a una salvezza che pu provenire
solo dall'alto. Innocenzo III doveva rappresentare un solido caposaldo in grado di dare risposte al fiorire di ordini e
gruppi religiosi non sempre fedeli alla Chiesa (come i patarini o i catari). Ma il suo misticismo non era votato al
ritiro dal mondo, bens alla sua dominazione, con il papato inteso come potere spirituale che era in grado di
controllare tutti gli altri poteri.

Il precursore del Giubileo: l'Indulgenza dei Cent'anni


Non esistono documenti del XII o XIII secolo al riguardo, ma fonti del 24 dicembre 1299 riportano come masse di
pellegrini, a conoscenza di una leggendaria "Indulgenza Plenaria" che si sarebbe ottenuta al capodanno del secolo
nuovo, cio nel passaggio da un secolo all'altro, muovessero verso Roma fin dentro l'antica basilica di San Pietro per
ottenere la remissione completa di tutte le colpe. N il Papa dell'epoca, Bonifacio VIII, n i prelati sapevano nulla di
questa usanza, ma memorie del cardinale Gaetano Stefaneschi nel documento De centesimo sive Jubileo anno liber
parlano di un vecchio di 107 anni che, interrogato da Bonifacio, asser che 100 anni prima, il 1 gennaio 1200, all'et
di soli 7 anni, assieme al padre si sarebbe recato innanzi a Innocenzo III per ricevere l'"Indulgenza dei Cent'Anni".
Nonostante la testimonianza di questo centenario esista, non abbiamo fonti coeve a Innocenzo o pi antiche che
testimonino di quest'usanza, n di altre indulgenze simili che abbiano ispirato Celestino V nel decretare la
Perdonanza e Bonifacio VIII nell'istituire il Giubileo.[3]

Controllo dell'aristocrazia romana


Il papato era in balia delle potenti famiglie romane che avevano con il Senato limitato notevolmente l'autorit
pontificia.
Innocenzo III dimostr subito che le cose erano cambiate. L'unico senatore in carica fu rimosso e sostituito da un
uomo di sua fiducia. Tale azione che in passato avrebbe causato la rivolta della popolazione romana, in tale
circostanza non ebbe nessun ostacolo. Poi sostitu i giudici che erano quasi tutti esponenti dell'aristocrazia romana,
sostituendoli con uomini dell'amministrazione ecclesiastica. Emerse subito la concezione fortemente teocratica del
pontefice, ancor prima della sua effettiva incoronazione avvenuta il 22 febbraio.

196

Papa Innocenzo III

197

Politica temporale con l'Impero


Sul versante dell'Impero c'era il vantaggio che in quel momento il trono
imperiale era vacante dalla morte di Enrico VI di Svevia (1197) e nessun
successore era ancora stato individuato. Il Papa approfitt della debolezza
di Federico II di Svevia, che all'epoca aveva quattro anni, per ripristinare il
potere papale nel Regno di Sicilia, chiedendo e ottenendo dall'imperatrice
Costanza, vedova di Enrico VI e madre del piccolo Federico II, la
restituzione dei privilegi dei Quattro Capitoli, che Guglielmo I di Sicilia
aveva precedentemente ottenuto da papa Adriano IV. Solo allora
Innocenzo invest Federico II del titolo di re di Sicilia, nel novembre del
1198.
Inoltre, Innocenzo ottenne da Marcovaldo di Annweiler (Vicario
dell'imperatore in Italia) la restituzione alla Chiesa della Provincia
Romandiol[4] e della Marca di Ancona. In modo simile, i Ducati di
Spoleto, Assisi e Sora vennero ripresi al tedesco Corrado di Urslingen.
Nel frattempo in Germania i ghibellini e i guelfi avevano eletto imperatori
differenti: Filippo di Svevia e Ottone di Brunswick rispettivamente. Nel
1201 il Papa aveva appoggiato apertamente Ottone, annunciando che era
stato approvato come re Romano e minacciando di scomunica tutti coloro
che si fossero rifiutati di riconoscerlo. Questo anche perch Ottone aveva
promesso di cedere parti italiane dell'impero e anche di rinunciare a certi
diritti imperiali, tra cui la corona dell'Italia meridionale, annessa a quella
imperiale con il matrimonio tra Enrico VI e Costanza d'Altavilla, che
Papa Innocenzo III
Innocenzo intendeva concedere a Federico II, suo protetto.[5]. Il papa rese
chiaro ai principi tedeschi, attraverso il decreto Venerabilem del maggio
1202, come egli considerasse le relazioni tra Impero e Papato (questo decreto venne in seguito incorporato nel
Corpus Juris Canonici). I punti principali del decreto erano: i prncipi dell'Impero potevano eleggere liberamente il
loro re ma il diritto di decidere se il re fosse degno della corona imperiale apparteneva al papa; in caso di doppia
elezione i principi elettori dovevano chiedere al papa di arbitrare o pronunciarsi in favore di uno dei pretendenti.
Questo diritto derivava dall'atto d'incoronazione di Carlo Magno compiuto da Leone III[5].

Papa Innocenzo III

Innocenzo III volle poi usare l'autorit papale per riprendere il potere
pontificio nell'Italia meridionale: quando Gualtieri III di Brienne, che aveva
ricevuto dal defunto imperatore Enrico VI la promessa dei feudi di Taranto e
Lecce, nel 1201 si rec a Roma per ottenere dal papa il riconoscimento dei
titoli, il pontefice lo nomin Principe di Taranto, Duca di Apulia e Conte di
Lecce e inoltre lo scelse come proprio paladino per riportare il controllo nel
Regno di Sicilia, messo in pericolo da quando Marcovaldo di Annweiler e
Diopoldo di Acerra, col sostegno dell'arcivescovo di Palermo Gualtieri di
Palearia, pretendevano il tutoraggio sul piccolo Federico II, affidato invece
dalla madre Costanza proprio al Pontefice. Gualtieri, sostenuto dalle lettere
del papa e dalle truppe del conte Pietro di Celano, ottenne subito dei parziali
successi, ricacciando Diopoldo nel suo feudo di Sarno, ma venne poi
sopraffatto dai tedeschi (1205), facendo sfumare le mire del pontefice.
Nel frattempo le sorti dell'accanita guerra civile in Germania sembravano
andare a favore di Filippo e cos il papa cambi parere, gli tolse il bando e si
dichiar a suo favore e, nel 1207, invi dei legati in Germania per indurre
Ottone a rinunciare al trono. Otto di Wittelsbach, un nipote del Duca Ottone
I di Baviera, uccise Filippo di Svevia il 21 giugno 1208 a Bamberga[5],
apparentemente per motivi personali, e alla Dieta di Francoforte, l'11
novembre 1208, Ottone IV venne riconosciuto re. Il Papa lo invit a Roma
per ricevere la corona imperiale e Ottone venne incoronato a Roma il 4
ottobre 1209. Prima dell'incoronazione Ottone promise di lasciare alla
Federico II di Svevia
Chiesa il possesso di Spoleto e Ancona e di garantire la libert delle elezioni
ecclesiastiche; il diritto di appello illimitato per il papa e la competenza
esclusiva sulla gerarchia per questioni spirituali; promise inoltre di aiutare la distruzione dell'eresia (il Patto di Neuss,
ripetuto a Speyer, nel 1209).
Ma poco dopo essere stato incoronato, Ottone prese Ancona, Spoleto e altre propriet della Chiesa, dandole poi ai
suoi vassalli, inoltre, invase il Regno di Sicilia. Ottone venne scomunicato il 18 novembre 1210.
Il Papa ottenne che la maggioranza dei prncipi elettori ripudiasse l'Imperatore scomunicato ed eleggesse al suo posto
Federico II di Sicilia; ci che accadde alla Dieta di Norimberga, nel settembre del 1211. Federico fece le stesse
promesse di Ottone IV, la sua elezione fu ratificata da Innocenzo e fu incoronato ad Aquisgrana il 12 luglio 1215.[6]
Ottone si alle con l'Inghilterra (era nipote di Giovanni Senza Terra) per combattere Filippo Augusto di Francia, ma
fu sconfitto nella battaglia di Bouvines, nella contea delle Fiandre (ormai in Francia), il 27 luglio 1214, perdendo
tutta la sua influenza (mor il 19 maggio 1218) e lasciando Federico II imperatore incontestato.
Innocenzo svolse un ruolo importante, oltre che in Inghilterra, anche nella politica di Francia, Svezia, Bulgaria e
Spagna.

198

Papa Innocenzo III

199

La quarta crociata
Per approfondire, vedi Quarta crociata.

Una delle questioni pi care a Innocenzo era la volont di


ricomporre lo Scisma d'Oriente del 1054, per conciliare i latini
e greci. In questo senso egli prese pi volte i contatti con
Manuele Comneno, ma non rinunci mai al primato di san
Pietro impedendo di fatto la riconciliazione.
Nel 1198 Innocenzo inizi la quarta crociata, rivolgendosi ai
cavalieri e ai nobili in Europa piuttosto che ai re (al tempo
Riccardo I d'Inghilterra e Filippo II di Francia erano ancora in
guerra e diversi principi tedeschi erano nemici del Papa).
L'appello fu ignorato fino al 1200, quando nella Champagne
I cavalli di san Marco, preda del saccheggio di
venne finalmente organizzata una crociata che i veneziani,
Costantinopoli
dato che i francesi arrivati per l'imbarco erano inferiori al
numero concordato, e dato che vi furono altri problemi relativamente al pagamento dei costi sostenuti da Venezia per
l'approntamento della flotta, i Veneziani decisero di sfruttare l'occasione per andare a sedare una rivolta scoppiata a
Zara nel 1202 e poi a Costantinopoli, dopo aver ricevuto una richiesta del figlio del deposto Imperatore d'oriente (che
poi decise di non mantenere fede ai patti), ove per questo misero in atto il sacco di Costantinopoli nel 1204,
producendo la fittizia riunificazione delle Chiese greca e latina e la fine dello Scisma d'Oriente. In risposta
Innocenzo scomunic i veneziani di Enrico Dandolo ma, sebbene deplorasse i mezzi, accett il risultato. L'esito della
crociata in realt non fece altro che acuire le incomprensioni tra cattolici e ortodossi, i quali non avrebbero mai
perdonato il saccheggio di Costantinopoli durante il quale andarono perduti una quantit impressionante di preziose
reliquie e tesori, in parte confluiti a Venezia come i famosi cavalli di San Marco. L'impero d'oriente fu spartito tra i
crociati: a Venezia spettarono un quarto e mezzo (i tre ottavi) dei territori dell'impero d'oriente, tra cui Candia (Creta)
e molte altre isole dell'Egeo; a Baldovino IX delle Fiandre, importante feudatario francese, spett invece la corona di
imperatore.[7]

Papa Innocenzo III

200

Lotta alle eresie


Per approfondire, vedi Crociata albigese.

Innocenzo fu uno strenuo avversario delle idee ritenute


eretiche che si stavano diffondendo in Europa: i catari (o
albigesi) nel sud della Francia avevano fatto presa su gran
parte della popolazione, dagli aristocratici ai ceti pi umili e
l'assassinio del legato pontificio spazient il papa, che decise
di avviare contro gli eretici una vera e propria crociata (fino
ad allora usata solo per combattere musulmani e pagani), sotto
la guida di Simone IV di Montfort. I feudatari del nord della
Francia furono ben lieti di rispondere all'appello, che li
autorizzava a depredare e conquistare le ricche contrade del
sud del paese, le pi prospere.
Fu questo il preludio della legittimazione dell'Inquisizione nel
1233: l'eresia doveva essere punita per il bene spirituale
dell'individuo e per la conservazione della Chiesa. Nel 1199 la
bolla papale Vergentis in senium aveva equiparato l'eresia al
reato di lesa maest.

Sogno di Innocenzo III, Basilica superiore di Assisi

La crociata dur pi a lungo del previsto, dal 1209 al 1244


(con la caduta dell'ultima piazzaforte sui Pirenei, il castello di
Montsgur), ma ebbe un risultato di annientamento quasi
totale dei catari, se si eccettuano alcuni focolai clandestini
superstiti in Lombardia e in Toscana. Il prezzo pagato era per
l'essersi assunti, da parte della Chiesa, la responsabilit di
massacri di ferocia inaudita, fra cui spicca il massacro di
Bziers del 22 luglio 1209, allorquando i crociati
massacrarono non meno di 20.000 abitanti fra uomini, donne e
bambini. Le uccisioni e le devastazioni crearono il
risentimento di intere popolazioni: Innocenzo, gi deluso
dall'esito della quarta crociata, ebbe una nuova
Interno del castello di Montsgur, ultima piazzaforte degli
preoccupazione. Solo gli esiti positivi della Reconquista in
albigesi
Spagna sembravano non aver tradito la parola "crociata". Il
contrasto stridente era per visibile a tutti: l'eroe spagnolo
contro i musulmani, il trionfatore della Battaglia di Las Navas de Tolosa del 1212, Pietro II d'Aragona, fu ucciso
infatti nella battaglia di Muret, mentre cercava di difendere la citt di Montpellier dalla furia dei crociati.

Papa Innocenzo III

201

Gli ordini mendicanti


Per approfondire, vedi Ordini mendicanti.

Nel 1210 Innocenzo III dette un primo assenso orale all'Ordine


francescano e nel 1211 anche ai Guglielmiti, inizialmente ordine
eremitano, ma poi confluito anch'esso nell'alveo degli ordini mendicanti.
Innocenzo aveva capito che l'insoddisfazione e i problemi dei ceti pi
umili erano facile preda dei predicatori, che senza molte difficolt
potevano diffondere movimenti ereticali in ampie fette della
popolazione.
Innocenzo fu il primo a cambiare il tradizionale sospetto verso gli ordini
popolari, iniziando una strategia di favore verso quelli che non
mettevano in discussione l'autorit gerarchica ecclesiastica.

Francesco d'Assisi in un dipinto di Vittore


Crivelli

Il IV concilio lateranense e la quinta crociata


Per approfondire, vedi IV concilio lateranense e Quinta crociata.

Nel novembre del 1215 Innocenzo convoc il IV concilio lateranense (il dodicesimo concilio ecumenico), che
eman settanta decreti di riforma. Tra questi venne definitivamente dichiarata la superiorit della Chiesa rispetto a
qualunque altro potere secolare, quale unica depositaria della Grazia ed esclusiva mediatrice tra Dio e gli uomini. Se
da un lato si istituiva il tribunale dell'Inquisizione contro le eresie, dall'altro si incoraggiava la predicazione popolare
legittimando gli Ordini mendicanti.[8]. In tal modo la Chiesa da un lato si proclama come l'unica e vera sposa di
Cristo, e in quanto tale suprema e santa, dall'altro lato, riconoscendo gli ordini mendicanti (si veda l'attivit
apostolica del patrono d'Italia, san Francesco), si riconosce bisognosa di continua purificazione e di pi strenui sforzi
di evangelizzazione. Si decise, inoltre, una crociata generale in Terra Santa (la quinta crociata): Gerusalemme era
infatti sempre nelle mani dei musulmani.

Papa Innocenzo III

La morte
Il concilio fu il trionfo di Innocenzo e anche il suo ultimo atto. Mor a Perugia nel 1216 a 55 anni e venne sepolto
nella cattedrale di quella citt, dove il suo corpo rimase fino a quando Papa Leone XIII lo fece trasferire nella
basilica di San Giovanni in Laterano, nel dicembre del 1891.

Dopo la morte
Santa Lutgarda rifer che il pontefice, subito dopo la morte, le apparve tutto avvolto nelle fiamme: era in Purgatorio,
condannato a starci fino al giorno del giudizio, a meno che non fossero state offerte preghiere in suffragio. La santa
raccont che Innocenzo disse d'esser stato punito da Dio per tre colpe: una era non aver mai voluto chinare il capo
durante la recita del Credo niceno in segno d'umilt, le altre due non sono state riportate. Avrebbe meritato l'Inferno,
ma la Vergine Maria, cui il papa era devoto, gli ottenne il Purgatorio, nonch la possibilit di ridurre le sue pene. Il
cardinale Roberto Bellarmino disse al riguardo: "Se un Papa cos degno di encomio e che passa cos santo agli occhi
degli uomini, si trova sottoposto ai pi orribili tormenti fino alla fine del mondo, che cosa sar mai riserbato agli altri
ecclesiastici, religiosi e fedeli?"[9]

Conclavi
Nel periodo del suo cardinalato Lotario dei Conti di Segni partecip a due conclavi:
conclave del 1191, che elesse papa Celestino III
conclave del 1198, che elesse papa lui stesso

Opere

De contemptu mundi, conosciuta anche con il titolo De miseria humanae conditionis;


De sacrosancto altaris mysterium;
De quadripartita specie nuptiarum;
Epithalamium in laudem Sponsi et Sponsae, appendice del precedente;
Dialogus inter Deum et peccatorem;
Libellus de eleemosyna, conosciuto anche con il titolo di Encomium Charitatis;
Sermones;
Postilla super septem Psalmos, conosciuta anche come Commentarium in septem Psalmos poenitentiales;
l'inno Ave mundi spes, Maria.

Note
[1] Vedi: Federico Hurter, Storia del Sommo Pontefice Innocenzo III e de' suoi contemporanei, Tomo 1, p. 159, nota n. 441, Milano, Giovanni
Resnati libraio, 1839. Il testo consultabile in Google Libri (http:/ / books. google. it/ books?id=P_trp4Ad_-sC& pg=PA159& lpg=PA159&
dq="cardinale+ Graziano"+ Lotario+ + nome+ Innocenzo+ III& source=bl& ots=eTBBQpc795& sig=RLK0WG4S6kezEWaUjR-lJbVgtEc&
hl=it& sa=X& ei=qJR5UMCJJ8LYtAbDhoHIAw& sqi=2& redir_esc=y)
[2] Il gi citato Federico Hurter, nella stessa nota di cui sopra, ipotizza che la scelta volesse piuttosto indicare "ch'era pervenuto a si sublime
dignit senza averla ricercata?".
[3] Claudio Rendina, La vita segreta dei Papi, Cap 17. L'invenzione dell'Anno Santo, pag. 87, Mondadori
[4] Costituita dalle odierne Romagna, Bologna e Ferrara.
[5] Prof. Dr. Gaston Castella: "Papstgeschichte", KOMET MA-Service und Verlaggesellschft mbH, Frechen, Imprimatur Curiae die 17
Decembris 1943, Imprimatur Curiae die 12 Novembris 1965 - ISBN 3-933366-08-9
[6] Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, p. 285
[7] Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, p. 237
[8] Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, p. 272
[9] San Roberto Bellarmino, De gemitu columbae, 1617, libro 2, cap. 9: Si enim tam laudabilis Pontifex [...] abfuit a gehenna, et usque ad diem
Iudicji purgatoriis incendiis atrocissimis puniendus est, quis Praelatus non trepidet?

202

Papa Innocenzo III

203

Bibliografia
Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Universit/Storia, 2006. ISBN
88-00-20474-0.
Goffredo de Villehardouin, La conquista di Costantinopoli, Milano, Testi e documenti, 2008. ISBN
978-88-7710-729-9.
Francesco Cipollini (a cura di), Papa Innocenzo III (1198-1216): un figlio della nostra Diocesi al vertice della
Chiesa: alcuni aspetti della sua attivit e della sua dottrina, Atti delle giornate di studio, Velletri, 28-29 ottobre
1998, Venafro, Edizioni Eva, 1999.
Michele Maccarrone (a cura di), Chiesa e Stato nella dottrina di papa Innocenzo III, Roma: Ateneo lateranense,
1941.
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vol. 62, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
INNOCENZO III (http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/
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Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.

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Collegamenti esterni
Biografia di papa Innocenzo III (http://www.treccani.it/enciclopedia/
innocenzo-iii_res-19f39336-8c5e-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia_dei_Papi)/) nell'Enciclopedia dei
Papi Treccani
Opera Omnia (http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1198-1216-_Innocentius_III.html)
Cardinali nominati da Innocenzo III (http://www.araldicavaticana.com/creati da innocenzo_iii_11981216.htm)
The Cardinal of the Holy Roman Church-Segni (http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1190.htm#Segni)
Innocnzo III papa (http://www.treccani.it/enciclopedia/innocenzo-iii-papa/) la voce nella Treccani.it
L'Enciclopedia Italiana. URL visitato l'11/10/2012
Predecessore

Papa della Chiesa cattolica

Successore

Papa Celestino III

8 gennaio 1198 - 16 luglio 1216

Papa Onorio III

Predecessore

Cardinale diacono dei Santi Sergio e Bacco

Successore

Ottaviano Poli dei conti di Segni


1182 - 1189

1190 - 1198

vacante
fino al 1206

Papa Innocenzo III

204

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Fonti e autori delle voci

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Demart81, Enrico02, Eumolpo, Gagio, Giacomo Antonio Lombardi, Giacomo Seics, Hashar, Jed, La Cara Salma, Lingtft, Mac'ero, Malemar, Marcok, Markos90, Massimo Macconi, Massimo
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Eumolpo, Giacomo Seics, Lingtft, Markos90, Moloch981, Mr buick, Musso, Paskal007r, Phantomas, Riccardov, Sailko, Sentruper, Snowdog, Truman Burbank, 11 Modifiche anonime
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205

Fonti e autori delle voci


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Fonti, licenze e autori delle immagini

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