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La pittura giapponese
La pittura giapponese
Gli Ukiyo-e non erano costosi perché erano prodotti in massa ed erano pensati
principalmente per gli abitanti della città che non potevano permettersi dei veri dipinti. Alle
origini, il soggetto principale degli Ukiyo-e era la vita della città, in particolare le attività e
le scene dei quartieri, grossi lottatori di sumo e attori famosi che erano ritratti mentre
svolgevano il loro lavoro.
In seguito divennero popolari anche i paesaggi, mentre non apparvero quasi mai soggetti
politici e di altre classi sociali all'infuori di quelle più basse (composte appunto da
cortigiane, lottatori di sumo e attori).
La pittura giapponese CHI?
Utamaro, Hokusai, Hiroshige e Kunisada furono gli artisti più importanti di questo periodo.
Con l'influenza dell'arte europea venne introdotta le prospettiva ed altri concetti.
(1760-1849)
K.Hokusai
K.Hokusai
La pittura giapponese
U.Hiroshige
(1797-1858)
La pittura giapponese
U. Hiroshige
La pittura giapponese
U. Hiroshige
La pittura giapponese
U. Hiroshige
La pittura giapponese
U. Hiroshige
La pittura giapponese
U. Hiroshige
La pittura giapponese
(1753-1806)
K.Utamaro
La pittura giapponese
K.Utamaro
La pittura giapponese
K. Utamaro
La pittura giapponese
K. Utamaro
La pittura giapponese
K. Utamaro
La pittura giapponese CHI ISPIRO’?
Dopo il 1868, il Giappone si aprì alle importazioni dall'Occidente, tra cui la fotografia e le
tecniche di stampa, i colori naturali vegetali usati negli ukiyo-e vennero sostituiti da tinture
chimiche all'anilina importate dalla Germania e anche se gli ukiyo-e vennero in gran parte
rimpiazzati dalla fotografia e passarono di moda in Giappone, divennero fonte di ispirazione in
Europa per gli impressionisti come Degas, Monet, Renoir , e post-impressionisti quali:
Van Gogh, Gauguin e, sicuramente influenza anche Toulouse-Lautrec che di quell’arte
riprende le semplificazione delle superfici, le composizioni insolite, gli elementi parzialmente
“tagliati” dai margini della raffigurazione, l’aspetto di silhouette delle figure poste su uno
sfondo più chiaro, come pure le linee che contornano le superfici.
Il capolavoro “giapponese”
di Monet fu il giardino di
Giverny: qui l’artista fece
ricostruire nella realtà quegli
scorci che amava nelle
stampe giapponesi appese
nella sua sala da pranzo.
K.HOKUSAI, Il Fuji
visto dal Saizado, 1833
C. MONET, Terrazza a
Sainte-Adresse,
1867
La pittura giapponese CHI ISPIRO’?
K. HOKUSAI,
Susino in fiore e luna, 1803
U. HIROSHIGE, Il boschetto di Suijin presso Masaki, 1857 P. GAUGUIN, La belle Angèle, 1889
La pittura giapponese CHI ISPIRO’?
Toulouse-Lautrec, realizzò
molti manifesti con la
tecnica della stampa,
ispirandosi all’arte
Giapponese, come in
questa opera nella quale ha
rappresentato Aristide
Bruant : un cantante che si
esibiva al Moulin Rouge.
Il colore è omogeneo,
prevale l’uso della linea e
sono assenti le ombre.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Aristide Bruant
1892
La pittura giapponese CHI ISPIRO’?
CLASSI
3D-E
ISTITUTO
G.MARITI
Scuola secondari a 1 ° grado - FAUGLI A
Henri Toulouse-Lautrec
nacque il 24 novembre 1864 ad
Albi, nel palazzo medioevale
della nobile famiglia.
Nel 1872, Toulouse - Lautrec si trasferì
con la madre a Parigi, dove conobbe
Maurice Joyant, l'amico della sua vita,
che sarebbe divenuto anche il curatore
della sua eredità, il suo primo biografo e
che avrebbe fondato, ad Albi, il Museo
Toulouse - Lautrec.
HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC
Ritratto di Vincent Van Gogh, 1887
Pastello su cartone, cm. 54 x 45 ,
Amsterdam, Stedelijk Museum
Nel 1884 si trasferì da amici nel quartiere artistico
di Montmartre luogo che fu per lui un'inesauribile
fonte di ispirazione e in cui aprì, nel 1886, un
proprio atelier di pittore.
HENRI DE
TOULOUSE-
LAUTREC
Cavallerizza
acrobata al circo
Fernando, 1888,
Cigago, Art Istitute
Frequentò assiduamente
cabaret, caffè e sin dalla sua
fondazione, nel 1889, divenne
ospite fisso del Moulin Rouge,
al cui ingresso faceva mostra di
sé la sua opera "Cavallerizza
acrobata al circo Fernando",
del 1888, e per il quale realizzò
il "Ballo al Moulin Rouge", del
1892.
HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC
"Ballo al Moulin Rouge", 1892
Iniziò tutto con una bottiglia di champagne
Quanto Henri de Toulouse-Lautrec vide un
manifesto del France Champagne
eseguita di Bonnard, capì subito che anche
la pubblicità era una forma d’arte.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Molulin Rouge “La Goulue” 1891
Nei suoi celebri manifesti
pubblicitari e Divain
Japonais ne è un esempio,
è molto evidente il
linearismo grafico
giapponese che si nota in
modo particolare nel profilo
degli uomini con il cappello
a cilindro, dalle ombre nere
alle spalle del soggetto, alla
silouettes “senza testa”
della cantante Yvette
Guilbert nel notissimo
Divan Japonais, il noto
caffè concerto situato
a Parigi al 75 di rue des
Martyrs.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Divain Japonais, 1892
La vita di Toulouse-
Lautrec si svolge fra
l’atelier di Comon,
dove studia la
mattina e nei
cabaret e i cafès
chantants dove
trascorreva le serate
e le notti.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
La Goulue che arriva al Moulin
Rouge , 1882
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Yvette Guilbert
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Yvette Guilbert
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Jane Avril
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
La Gouloue e Valentin, 1894
Litografia, cm. 31,4 x 25,7 cm
Nel 1884 ebbe luogo
la prima esposizione
a cui prese parte con
alcune sue opere, a
cui ne seguirono altre
e nel 1893 realizzò la
sua prima grande
mostra individuale
che vide giudizi
positivi da parte della
critica.
In Al Moulin Rouges del 1892, l’artista raffigura l’interno del locale da ballo secondo
un’inquadratura fotografica che ricorda un’opera di Degas: L’assenzio per la balaustra che
taglia trasversalmente la scena.
I tre uomini seduti al tavolo in primo piano sono amici di Toulouse -
Lautrec, mentre le due ragazze che li accompagnano sono
La Macarona e Jane Avril: due stelle del locale;
l’artista si ritrae in secondo piano, di profilo a
fianco del cugino Tapié de Céleyran.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
May Belfort
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
May Milton
Viaggiò molto, visitando la Francia, l'Olanda, la Spagna, il Belgio, l'Inghilterra: realizzò, però,
pochissimi paesaggi percè non ebbe mai interesse per la pittura paesaggistica e privilegiò
sempre le figure umane.
Autore, nei vent'anni di attività, è riconosciuto come uno dei più geniali grafici della storia
dell'arte, soprattutto nella litografia a colori.
HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC ,
Salon de la rue des Moulins,
1894, Musée Toulouse-Lautrec
LA LITOGRAFIA Litografia significa scrittura su pietra.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Miss Dolly , 1899
Olio su tavola, cm. 41 x 32,8
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
Al Rat Mort, 1899-1900
Olio su tavola, cm. 55 x 45
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC,
La modista, 1900
Olio su tavola, cm. 61 x 49,3
Riprese a bere e l'unica cosa
che gli dava conforto era il
lavoro: realizzò altri manifesti
e quadri, tra cui una serie di
dipinti per l'opera teatrale
"Messalina", fino a quando,
nell'estate del 1901, fu colpito
da un colpo apoplettico che
gli procurò una semiparalisi.
HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC
Messalina tra due figuranti e una
statua, 1900-1901
Olio su tela, cm.92,5 x 68
e la nascita del MANIFESTO
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La nascita del M A N I F E S T O
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In quel momento si formò la cosiddetta società di massa che viveva e animava le nuove metropoli
europee, soggette a interventi urbanistici radicali come il piano Haussmann che trasformò la
viabilità di Parigi.
Inoltre sorsero in quel periodo numerosi grandi edifici adibiti all’esposizione e alla vendita di oggetti
prodotti in serie, come il Crystal Palace costruito a Londra per la Great Exhibition del 1851, o ai
grandi magazzini Galéries Lafayette di Parigi che vennero aperti nel 1893.
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Fin da subito essi si rivelano lo strumento ideale per raggiungere un pubblico vasto ed
eterogeneo grazie sia a tecniche moderne (litografia, fotografia, cromolitografia), sia a
nuove strategie comunicative (uso integrato di immagine e parola).
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Nel manifesto France Champagne di Pierre Bonnard e gli altri di questo periodo, vi
è l’integrazione fra le parole e l’ immagine. Testo e figure si compongono armonicamente,
comunicando in maniera efficace e immediata il messaggio.
Il nome dello Champagne accompagna la sinuosità della figura femminile e il pizzo del vestito in
primo piano si confonde con le bollicine della bevanda nel bicchiere. Parola, immagine ed
evocazione metaforica cooperano alla trasmissione di un messaggio promozionale.
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Uno dei massimi pionieri del
nuovo linguaggio è
senz’altro Toulouse-
Lautrec il quale, ha inventato
il modo di comporre scritto
ed immagine in maniera
che l’immagine avesse
subito funzione narrativa,
quindi metaforica, e che lo
scritto accompagnasse
l’immagine senza
appiattirne il senso.
Significativo è Molulin Rouge
HENRY DE “La Goulue” del 1891
E.DEGAS, TOULOUSE-LAUTREC, osservando il manifasto,
Lezione di danza, 1871-74 Molulin Rouge “La notiamo che la composizione e
Goulue” 1891 il punto di vista decentrato
ricordano le opere di Degas, mentre l’ombra serpentina del peronaggio in primo piano: Valentin
le désossé (ballerino e compagno di La Goulue), esalta la ballerina con il suo abito simile ad
una corolla.
Le scritte rosse e nere si inseriscono nella composizione senza disturbare il nostro occhio.
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Il primo manifesto che pubblica Jules Chéret, è La biche au bois, incontra un grande
successo e segna il debutto di una futura intensa attività creativa.
Chéret divenne amico di grandi artisti della sua epoca come Rodin , Bourdelle, Manet e
Renoir, divenendo a sua volta punto di riferimento per gli artisti della generazione successiva,
come Seurat, Signac e soprattutto Toulose-Lautrec.
Chéret contribuì a trasformare con la sua immensa produzione di manifesti a colori
il paesaggio urbano facendo scendere l’arte nella strada e nella piazza.
In tutta la sua carriera realizzò più di 1000 manifesti guadagnandosi i il titolo di “Padre del
poster” e rivoluzionando il settore della pubblicità nel design e nelle tecniche di stampa.
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Jules Chéret
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Alphonse Mucha
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Eugène G r a s s e t
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Eugène G r a s s e t
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L’atmosfera è quella è
quella del liberty, dove la
sensualità del corpo
femmineo appare piatta e
svuotata e si trasfigura in
contorta linea grafica. I
colori sono smaltati, gli
sguardi languidi, i sorrisi
fissi, venati da una
sotterranea decadenza che
prelude alla prima guerra
mondiale.
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Leopoldo Metlicovitz
Tutti i manifesti che vi ricordate sono rimasti nella vostra memoria per la
forma dell’immagine inventata dall’artista, che è diventata inscindibile
dal prodotto e dal suo nome »
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1. U. Hokusai, uno dei tre grandi protagonisti dell'ukiyo-e., influenzò molto la pittura di
La pittura Vincent Van Gogh. In questa presentazione hai trovato la comparazione di alcune opere.
Fai una ricerca di immagini del pittore post-impressionista e confrontale con quelle di
giapponese Hokusai e, con brevi didascalie, spiega le analogie che osservi fra le due opere.
1. Tra gli artisti che in Francia si cimentarono nell’arte del manifesto ricordiamo Jules Chéret,
Eugène Grasset, Alphonse Mucha . Quale di questi artisti ti ha maggiormente
interessato, osservando le sue opere in questa presentazione?
Fai una ricerca di immagini unite da brevi commenti che ci permettano di conoscere in
modo approfondito le sue opere.
Il manifesto 2. Leopoldo Metlicovitz e Leonetto Cappiello: due personalità importanti per il manifesto
pubblicitario pubblicitario in Italia ma che ebbero caratteristiche molto diverse.
Presenta le opere in ordine cronologico anche per capire se ci sono stati cambiamenti di
stile.
3. Le pubblicità che ha firmato Oliviero Toscani per Benetton sono decisamente diverse
da tutte le altre. Perché?
Che strategia ha voluto utilizzare per colpire l’attenzione?
Analizza le sue campagne pubblicitarie per Benetton.
FASI DI LAVORO:
1. Per mezzo di un foglio di carta lucida, ripassa tutti i contorni del manifesto di Toulouse –Lautrec
2. Appoggia della carta copiativa mettendo il lato inchiostrato rivolto verso la lastra di linoleum
3. Capovolgi il disegno fatto sul lucido che appoggerai e fermerai sulla lastra
4. Ripassa tutto il disegno per mezzo di una matita o una penna
5. Togli la carta lucida e quella copiativa
6. Adesso vedrai sulla lastra il disegno e, per mezzo di una penna a sfera ripassa l’interno delle parti che dovranno rimanere
in rilievo: con questo sistema, ti sarà più facile procedere alla fase successiva dell’incision
7. Per mezzo degli appositi strumenti quali: sgorbie e lancette, incidi prima i contorni della figura e poi procedi a togliere
superfici che non dovranno essere inchiostrati
8. Con l’apposito rullo procedi a spalmare dell’inchiostro sulla matrice
9. Appoggiare un foglio sopra la lastra e, con un altro rullo o con la pressione delle mani si ottiene il trasferimento del
disegno.
Con questo procedimento si possono ottenere infinite
copie, avendo cura ogni volta, di lavare la matrice e
procedere alla successiva inchiostratura.
Basterà utilizzare un cartoncino nero ed
un inchiostro di colore chiaro per ottenere
un elaborato che sarà il negativo del
precedente, proprio come una pellicola
fotografica.
Potrai ottenere una riproduzione del manifesto con i quattro colori usati da
Toulouse-Lautrec: nero, rosso, verde e bistro, incidendo quattro lastre diverse.
e.
FASI DI LAVORO:
1. Anche in questo caso ripassa i contorni del manifesto per mezzo di un foglio di carta lucida
e colora con dei pennarelli la composizione, rispettando quella originale
2. Prendi la prima matrice di linoleum e procedi appoggiando la carta copiativa e quella
lucida capovolta
3. Ripassa il contorno di tutto quello che dovrà essere stampato di nero
4. Procedi all’incisione togliendo per mezzo delle sgorbie e lancette tutto quello che non dovrà
essere stampato di colore nero
5. Procedi nello stesso modo con un’altra matrice, ma questa volta ripassa solo quanto
dovrà essere stampato di colore rosso
6. Analogo procedimento avviene per il verde e per il bistro.
7. Adesso procedi alla stampa che sarà costituita da quattro fasi sullo stesso foglio: prima
inchiostra la matrice nera e stampa
8. Procedi in modo analogo per il verde, il rosso e poi per il bistro stampando sempre sullo
stesso foglio .
o
Questo sistema di stampa richiede molta attenzione perché se il
foglio non viene appoggiato esattamente sulle diverse matrici, non si
ottiene una buona riproduzione, è consigliabile quindi, delineare bene
il bordo della composizione.
Sono molti i manifesti di Toulouse -Lautrec che potresti
riprodurre anche con tecniche miste come pastelli a cera
e inchiostro di china.
FASI DI LAVORO: