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A.A. 2002-2003
Docenti: Prof. G. Monno, Prof. A.Uva
I. INTRODUZIONE
Lo scopo della Geometria descrittiva (G.D.) quello di rappresentare sopra un piano (foglio da disegno, lavagna)
qualunque oggetto dello spazio, in modo che da tale rappresentazione sia sempre possibile ricavare gli elementi
geometrici che lo costituiscono.
Fra i metodi di rappresentazione esistenti, verr sviluppato quello di Monge o delle doppie proiezioni ortogonali
perch, in assoluto il pi diffuso. Nel metodo delle proiezioni ortogonali il sistema di riferimento spaziale costituito
da due piani fra loro ortogonali, uno orizzontale e laltro verticale, che prendono il nome di piani principali o quadri,
sui quali si proiettano ortogonalmente i punti delloggetto da rappresentare: ogni punto P ha dunque due
rappresentazioni P e P sui quadri e, viceversa, note queste, possibile trovare la posizione spaziale di P nellincontro
delle due normali ai quadri condotte per P e P.
Per poter, per, eseguire il disegno sopra uno stesso piano (foglio da disegno) si conviene di far ruotare, in un certo
senso, il quadro verticale, intorno alla retta di intersezione di questo con il quadro orizzontale detta linea di terra (L.T.),
fino a sovrapporlo a quello orizzontale.
2. RAPPRESENTAZIONE CONVENZIONALE
La fig. 2 illustra la rappresentazione convenzionale di Monge sul piano del disegno. Come si detto nella
Introduzione, per rappresentare il I e il II quadro sopra lunico piano del disegno, si conviene di far ruotare il II q.
intorno alla L.T. in modo che esso vada a sovrapporsi al I q. e precisamente in modo che il S.V.S., ruotando di un
angolo retto, vada a coincidere col S.O.P. e, di conseguenza, il S.V.I. vada sul S.O.A.
In alto, a destra, disegnata la rappresentazione di profilo dei quadri, ossia la sezione ottenuta tagliando i quadri con
un piano normale ad entrambi, detto piano di profilo, del quale si parler al Cap. V.
importante notare che, per convenzione, si usa eseguire la rappresentazione sul piano del disegno in modo che il
S.V.S., coincidente col S.O.P., sia al disopra della L.T. e il S.O.A., coincidente col S.V.I., sia al disotto della L.T. (fig.
2).
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Fig. 5: Rappresentazione del punto posto sopra uno dei piani bisettori
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V. CONDIZIONI DI APPARTENENZA
In questo capitolo vengono studiate le condizioni a cui debbono soddisfare gli elementi della rappresentazione
descrittiva, affinch un ente geometrico appartenga ad un altro, ossia, ad esempio, affinch un punto appartenga ad una
retta, una retta appartenga ad un piano, un punto appartenga ad un piano.
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Invece di una retta r qualsiasi, come si detto, meglio servirsi di una orizzontale. come la m della fig. 38.
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Fig. 97: Ribaltare un piano verticale ausiliario e una sua retta s, sopra 1
Fig. 100: Ribaltare su 1 una retta appartenente ad un piano parallelo alla L.T.
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RADDRIZZAMENTO DI UN PIANO
loperazione inversa del ribaltamento e serve per ricavare le proiezioni sui quadri di una figura disegnata sopra un
piano a qualsiasi.
Si pensa allora di rappresentare la figura nella sua vera forma sopra il ribaltamento di sul quadro orizzontale, indi di
rialzare il piano a fino a portarlo nella giacitura voluta e da questa posizione trarre le due proiezioni sui quadri.
Le operazioni che si debbono fare sono quelle del ribaltamento, pensando per di eseguirle in senso inverso.
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X. RAPPRESENTAZIONE DI SOLIDI
125. RAPPRESENTAZIONE DI SOLIDI REGOLARI AD ASSE VERTICALE
Sono rappresentati: a) una piramide retta su base quadrata; b) un cono retto; c) un cubo con sovrastante sfera; d) un
parallelepipedo.
Tutti i solidi rappresentati, ad eccezione della sfera, hanno la base sopra il primo quadro, la quale risulta in prima
proiezione nella sua vera forma.
Nella rappresentazione del cono anche indicato il modo di individuare un punto P della superficie conica: esso pu
essere pensato come appartenente ad una generatrice g del cono, oppure alla circonferenza c ottenuta sezionando il cono
con un piano orizzontale .
Di conseguenza le proiezioni P e P di P, oltre che essere sopra una stessa normale alla L.T., debbono anche stare sulle
proiezioni omonime della generatrice g o della circonferenza c.
Le altre rappresentazioni non hanno bisogno di spiegazioni, essendo i solidi tutti regolari.
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Fig. 128: Sezione di piramide retta, appoggiata su 1 con un piano normale a 2 che taglia anche la base
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Fig. A. Sezioni di un cono con un piano: A) posizione dei vari piani; B) piano perpendicolare allasse del cono, sezione
circolare; C) piano formante con lasse un angolo minore di 90 (maggiore per della semiapertura del cono), sezione
ellittica; D) piano parallelo ad una generatrice, sezione parabolica; E) piano formante con lasse un angolo minore
della semiapertura del cono, sezione iperbolica.
Fig. B. Sezioni di un cilindro con un piano a) piano parallelo allasse, sezione rettangolare b) piano perpendicolare
allasse, sezione circolare c) piano inclinato rispetto allasse, sezione ellittica.
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Per ottenere graficamente le sezioni coniche necessario procedere con le proiezioni ortogonali applicando il metodo
delle generatrici (Fig E) o il metodo dei piani di sezione ausiliari (Fig D).
Fig. D. Sezione di un cono retto, ottenuta con il metodo dei piani di sezione ausiliari.
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