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Il Diadumeno (in greco Diadúmenos, cioè "che si cinge la fronte con la benda della

vittoria") è una statua in bronzo realizzata da Policleto verso il 420 a.C. e oggi nota
solo da copie romane marmoree, tra cui la migliore è considerata il Diadumeno di
Delo, alta 185 cm e conservata nel Museo archeologico nazionale di Atene.
Contestualizzazione
L’opera si colloca durante il momento più alto della storia ateniese che si ebbe sotto
il governo di Pericle (495-429 a.C. ca). Con lui si concretizzò ad Atene la vera
democrazia ed è in questo secolo che inizia il cosiddetto periodo classico, in cui l'arte
greca giunse alle sue massime vette.

L’autore
L’ autore dell'opera è Policleto, scultore greco nato ad Argo nel V sec. Lavorò
essenzialmente come bronzista. La sua innovazione più importante fu quella di fissare
un canone per la costruzione armonica del corpo umano e di liberarlo dalla rigidità
della figurazione arcaica.

Insieme a Fidia, fu l’artista più importante del 5° secolo a.C., il momento d’oro
dell’arte greca.

Canone
La ricerca di armonia di Policleto nasceva dalla convinzione che la
bellezza consistesse nell’armonica proporzione delle parti del
corpo, da quelle più importanti ai dettagli minimi. Così la testa
doveva essere un settimo dell’intera altezza del corpo, mentre il
busto tre ottavi, fino al singolo dito che doveva essere in relazione
con le restanti dita, queste poi con l’intera mano, quest’ultima con
il braccio e così via.

Da questa maniera di rappresentare l’uomo ideale si può


comprendere cosa si intendeva per idealizzazione nell’arte greca:
dal momento che ogni individuo presenta misure diverse rispetto a
quelle di un altro e che non si può decidere quali siano quelle
giuste, l’artista greco stabilisce una media fra le diverse misure che
gli individui presentano, creando così un’umanità ideale e perfetta.

Le idee sulle perfette proporzioni del corpo umano furono compendiate dallo
scultore in un trattato, il Canone, di cui sono arrivati sino a noi solo tre frammenti
riguardanti l’armonia delle varie parti del corpo fra loro, i rapporti modulari
dell’insieme, la simmetria necessaria fra tutte le parti.
Il Diadumeno è un atleta che,
dopo aver partecipato ad una
gara, si cinge il capo con la benda
della vittoria. La statua è
purtroppo mutila delle mani e ciò
non ci fa cogliere la presumibile
figura chiusa che l’artista voleva
realizzare. Le braccia alzate, le
membra più rilassate e il torace,
più corto ed ampio, rendono
morbida ed aggraziata la figura.

Vi è equilibrio, ma non vi è
simmetria. La visione prospettica
dominante è quella frontale. Non
vi sono effetti chiaroscurali o
cromatici.

Il Diadumeno sembra muoversi


nello spazio. La gamba sinistra è
molto più arretrata e ciò crea una
evidente sensazione di moto. La
testa si piega in maniera
accentuata verso le sua destra.

Altro aspetto importante è l’uso


del chiasmo nella posizione della figura (la gamba destra tesa corrisponde alla spalla
sinistra in maggior tensione, mentre l’arto sinistro è flesso e si collega alla spalla
destra rilassata), che conferisce naturalezza e dinamismo alla scultura.

L’insieme esprime potenza, l’espressione del viso sembra sospesa, mentre viene
esaltata la mimesis, cioè il naturalismo basato sull’imitazione del vero.

L’ opera rivela una volontà indirizzata verso un maggior preziosismo , caratterizzato


da cadenza dolci e rilassate dove anche l’anatomia contribuisce a restituire serena
pacatezza.
Rispetto al Doriforo questa statua ha un’eleganza più accentuata. Al confronto il
Doriforo sembra quasi un po’ rozzo. Le caratteristiche che portano a questa
differenza sono evidenti: innanzitutto le proporzioni del corpo sono diverse,
soprattutto nelle misure orizzontali. Ciò ci fa ritenere che il Canone viene da Policleto
migliorato con l’aumentare dell’esperienza. Ma soprattutto la figura ha una posizione
più dinamica e meno frontale. Il Doriforo è una statua ancora rigidamente chiusa
nella sua evidente frontalità verticale.
Il volto è delicato e morbido e probabilmente vi è un’influenza da parte del collega
Fidia con cui entrò in contatto durante i suoi soggiorni ad Atene.

Esistono più di 30 copie di questa scultura, eccone alcuni esempi.

Vaison-la-Romaine, British Museum New York Torso di Diadumeno, Louvre

Testa di Diadumeno, Louvre Museo Pushkin, Mosca Diadumeno Farnese, British


Museum

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