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Il disegno industriale italiano

Anni ‘30
Anni ‘30

•Tra le due guerre in Italia non avremo la fioritura di molte fabbriche ed industrie

Milano

intorno agli anni ‘30:


•Fondazione di riviste
•La Brianza (Cantù) diventa il polo industriale
•Queste fabbriche iniziano a collaborare con gli architetti della vicina Milano

• 1923 prima “Biennale di arti decorative industriali”


•Dal1930 diventa la “Triennale”

•1928 Riviste:
•“Domus” – Direttore Gio Ponti
•“Casabella” – Direttore Pagano

•Gio Ponti ( )
•Inizia la sua carriera come pittore poi come architetto
•Collaborerà con la “Richard Ginori” disegnando molti prodotti in un “Neoclassico”
formalmente epurato, fuso con il tema del gioco e del circo nello stile in voga anche
nell’architettura milanese dell’epoca; realizzerà:
•Prodotti
•Pubblicità
•Triennale 1930

•Si nota la presenza di due strade formali parallele che rispecchiano gli stili architettonici presenti in quel periodo sul territorio nazionale:
•Neoclassico
•Razionalismo

•Si costruiscono tre abitazioni:


•“Per le vacanze” (tra i progettisti Ponti, Lancia e la
partecipazione della “Rinascente”, neoclassica)
•“Della signora Novarini”
•“La casa elettrica” (del “Gruppo7”, razionalista)

•“La casa elettrica” verrà realizzata con il contributo della “Edison”, vuole
dimostrare la “nuova vita” con l’avvento dell’elettrodomestico
•Stile razionalista
•Materiali:
•Vetro
•Acciaio
•C.A.
•Mobili in tubolare metallico e mobilia incassata
•Esposti vari oggetti come l’aspirapolvere e la radio
•La modernità è progettata per un target borghese
•Cucina:
Moderna e razionale, basata sugli ultimi studi concettuali di cucina come quella di “Francoforte” progettata da Christine
Frederik nel1925 sul modello americano già in studio dalla metà dell’800 da Catherine Beeker pubblicata nel 1869 e
riproposto in chiave moderna da F.L Wright

Catherine Beeker 1869 “Cucina di Francoforte” 1925

•La cucina si presentava moderna e razionale


•Unico piano di lavoro, illuminato
•Di fronte alla sala da pranzo (in stile americano)
•Organizzata con una pianta a “T”
•Attrezzata di base e pensili non con ante ma con sali-scendi
•Un cilindro rotante all’incrocio delle due braccia con i serviti per apparecchiare

•Triennale 1933

•Realizzate ben 33 case progettate anche da:


•Figini e Pollini
•Piacentini
•Ponti

•Triennale 1936

•Il gruppo di Albini arreda una casa con mobili modulari di 64 cm


•Solo negli anni ’60 si arriverà al modulo multiplo di 15 cm
Dopoguerra
Dopoguerra

•“Piano Marshall” ogni paese europeo si deve riorganizzare da solo con la conversione delle industrie belliche in civili (come Piaggio,
Iso, …) finanziato in base ai danni subiti

•Si progetterà con il riutilizzo dei materiali e con Know How “bellici e aeronautici” (vedi soluzioni sull’”Isetta” o sulla “Vespa”):
•Alluminio
•Plexiglass
•Motori (Vespa)
•Pianali (Fiat Campagnola, Alfa Romeo Matta)
•Concetti (scocca portante, forcella, parabrezza e forme aeronautiche)

•1946 Piaggio realizzava navi e aerei riconverte la produzione in un piccolo mezzo di locomozione per tutti: la “Vespa”
(progettata da Corradino D’Ascanio)
•1947 Innocenti realizzava i famosi tubi e con il riutilizzo di questi progetterà la “Lambretta”
•1953 la Iso-Rivolta realizzava aerei e progetterà l’“Isetta”, anche questo un piccolo veicolo a “tre ruote” per la mobilità quotidiana,
nel 1955 viene acquistato il brevetto dalla BMW
Dagli INIZI ANNI ’50 si inizierà a vedere il mercato come attivo capace di scegliere, non più passivo: IL DESIGN E’ IMPORTANTE
•Anni di forte sperimentazione
•Ancora non esiste il “Marketing” scientifico quindi si prova:
•Formale
•Tipologia
•Materiali
•1950 nasce “Stile Industria” rivista di disegno industriale per diffondere la cultura del prodotto industriale
•Nel 1954 Argan (critico d’arte) interviene ad una conferenza e parlerà a proposito dell’importanza del Designer all’interno delle
industrie, vuole l’insegnamento fin dai Licei del problema progettuale
•1954 Viene istituito il “Compasso d’oro” dalla “Rinascente” l’unica realtà di distribuzione in tutto il territorio nazionale del prodotto
industriale:
•Rinascente: élite
•Upim: clientela più ordinaria
•Il Compasso d’oro valuterà:
•Qualità formale
•Funzionalità
•Prezzo
•Nascono industrie come:
•KARTELL (userà materiali sintetici) •ARTELUCE
•ARFLEX (userà la Gommapiuma) •FLOS
•TECNO (arredo casa e ufficio) •ARTEMIDE
•GAVINA •SOLARI
•CASSINA (Esiste in Brianza già dal 1750 come realtà artigianale per il mobile) •PHONOLA
•OLIVETTI (fine anni ’50) •IDEAL STANDARD
•ALESSI (prima della seconda guerra ma si sviluppa ora)
•SAMBONET
•Piero Fornasetti

•Artigiano fiorentino
•Negozio in Borgo Albizi
•Decorazioni con temi Neoclassico-Rinascimentale

•ARFLEX

•Poltrona “Lady” , Zanuso

•Un architetto esterno che lavorerà per la ditta


•Sperimentazione della Gommapiuma

•Divano, Zanuso (1950)

•Piero a lavoro della Gommapiuma


•Sperimentazione
•GAVINA

•Al di fuori della zona industriale milanese : è di Bologna


•Andrà alla biennale di Milano per cercare designers
•Personaggio molto deciso
•Si reca a NY da Breuer chiedendogli di poter rimettere in produzione la sedia “s” in tubolare che rinominerà “Cesca” dedicandola a sua
figlia
Negli anni ’70 fallirà
Verrà venduta alla KNOLL, per questo Knoll produce i mobili di Breuer

•Seduta “Pamela” , Castiglioni


•TECNO

•Utilizzata la parola “Tecnè” greca = Arte


•Successivamente agli anni ’50 si specializzerà in mobili da ufficio
•Grande attenzione alla progettazione del logo
•Aprirà un vero “centro stile” per strategie di mercato e progettazione

•Poltrona e divano reclinabili, Borsani (1955)

•Piastra forata come quelle dei Camions


•Diverse posizioni

•PIRELLI

•Dopo la guerra gli Stati Uniti portano grandi scorte di materiale e alcune aziende cercheranno di utilizzarli per progettare nuovi oggetti
d’uso
•La Pirelli cercherà di utilizzare il Polietilene, materiale che si riesce ad irrobustire da metà degli anni ’50 in collaborazione con la
Montecatini oggi Montedison

•Tanica in polietilene, Roberto Menghi

•Viene rivista la tanica tedesca in lamiera


•Impilabile!! Grazie alla controforma nella parte inferiore
•Attenzione all’ergonomia per la maniglia
•KARTELL

•Sperimenterà vari materiali plastici


•Progettando vari oggetti d’uso

•“Portasci-portapacchi” da auto
•Grande successo
•Con nastro corda della Pirelli
•Non rovinava le carrozzerie
•Nuovo comportamento dell’italiano medio: le vacanze

•Spremiagrumi, Colombini
•Fino ad ora erano realizzati in vetro con raccoglitori non molto funzionali
•Questo è in due pezzi:
•Infrangibile
•Lavabile

•Contenitori da frigorifero
•Ispirati alla Tupperware

•Asciuga-insalata
•Fino ad ora non esisteva: Tipizzazione dell’oggetto

•Cestino da scuola in plastica


•Prima erano in vimini, ed erano meno igienici e meno resistenti
•Secchio in plastica, Colombini (1954)

•Polietilene, prima erano in lamiera


•Più leggero
•Meglio per le donne
•Non si arrugginisce più e non si ammacca
•Colorato
•Tappo per cerchiatura e portaoggetti
•Presa integrata nel volume generale del coperchio

•Vince il Compasso d’oro

•Cestino, Colombini

•Sempre in materiale plastico


•Stessi vantaggi del secchio
•Possibilità di essere colorato:
•Si porta il colore nell’ambiente domestico

•ALESSI
•Azienda piemontese
•Inizierà a sfruttare la tecnologia dell’acciaio stampato molto utilizzato per le auto
•Il primo prodotto in Acciaio stampato sarà il servizio da the “Bombè” ideato da Carlo Alessi prima realizzato in ottone argentato
(1946-’59) poi in ottone cromato (1946-’65) poi in acciaio inox dal 1965
•Inizia la sua attività con la produzione di oggetti d’uso per cucina e grandi ristorazioni:
•Ristoranti
•Alberghi
•Bar
•Oggetti in acciaio stampato o filo di acciaio curvato
•SAMBONET

•Azienda piemontese-lombarda
•Inizia la sua attività con la produzione di oggetti d’uso per cucina
•Oggetti in acciaio stampato

•SOLARI

•Collaborerà con Gino valle


•Orologi con tecnologia a palette
•Piccole e grandi dimensioni come orologi da stazioni ferroviarie

•Macchina da Caffè, Gio Ponti – La pavoni (1949)

•In acciaio
•Percorso del vapore denunciato dalla morfologia
•Deve anche arredare

•Posaceneri, Munari

•In acciaio piegato


•Riduzione dei pezzi solo 2

•“Luminator”, Castiglioni -Flos

•Pulizia formale estrema


•Classicismo Vasi, Gariboldi – Richard Ginori (1954)

•Divano ”Saturno” •Questa collaborazione frutterà anche un servizio da cucina impilabile


Struttura in acciaio e imbottitura in Gommapiuma •Vari suppellettili in ceramica
•OLIVETTI

•Ne abbiamo già parlato

•Circa fine anni ’50


•Inizierà lo studio del mobile da ufficio in Italia
•Vuole garantire all’utente un ambiente:
•Ergonomico
•Funzionale
•Non alienante

•Scrivanie modulari
•Lampade orientabili
•Tavoli in lamiera stampata su ruote (mobili)

•Collaborazione con architetti esterni:


•Sottsass
•Bellini
Il Compasso d’oro dagli anni ‘50
•Scimmia “Zizi”, Munari (1954)

•In gomma piuma e fil di ferro


•Premiata su 5700 oggetti
•Di grande aspetto innovativo: ancora si giocava con le cerbottane, bambole di pezza, i primi bambolotti in plastica ma statici
•Questa poteva assumere tutte le posizioni
•Difetto: dopo un po’ il fil di ferro rompeva la gommapiuma
•Package di forte impatto: una gabbia con la scritta del nome della scimmia

•“Lettera22”, Nizzoli –Olivetti (1954)

•Valutata nel 1959 come il “miglior prodotto di disegno industriale” del secolo dall” “Illinois Technologies Institute”
•Macchina da scrivere portatile
•Con una forma decisamente compatta
•Pubblicità indirizzata alla donna
•Scocca in metallo
•Verniciatura distintiva in verde Olivetti
•Secchio, Colombini - Kartell (1955)
•Lo abbiamo appena visto

•Lampada, Sarfatti (1955)

•“Luminator”, Castiglioni - Flos (1955)


•Lo abbiamo appena visto

•Spazola elettrica, (1955)


•Il trasformatore stà nell’impugnatura

•Macchina da cucire, Zanuso - Borletti (1956)

•Vassoi in acciaio - Sambonet (1955)


•Pesciera appena vista

•“500”, Ing. Giacosa - Fiat (1956)


•La prima auto premiata con il “compasso d’oro”
•Particolare tecnica di stampaggio della porta con relativo interno-porta in un sol
pezzo successivamente piegate e accoppiate

•Spremiagrumi, Colombini - Kartell (1956)

•Calcolatori, Sottsass - Olivetti (1956)


•“Doney”, Zanuso/Sapperi - Brionvega (1962)
•Da l’avvio ad una serie di oggetti con questo stile incofondibile
•Altri oggetti Brionvega verranno premiati come la radiocubo

•“Grillo”, Zanuso/Sapper – Siemens (1966)


•Redesign del telefono
•Aspetto formale estremamente innovativo
•Punto debole: molto pesante

•Poltrona “Sacco”, Gatti/Paolini/Teodoro (1968)

•Caffettiera, Sapper – Alessi (1979)


Anni 60
•Dal 1958 al 1962 BOOM ECONOMICO: si produce tanto a prezzi competitivi e con grande qualità
•Si diffonde il benessere
•L’Italia diventa la prima produttrice di frigoriferi d’Europa
•Le aziende cercano di orientarsi sperimentando molto meno rispetto agli anni ‘50
•Il mercato è molto più maturo
•Si capisce su quali indirizzi formali lavorare
•Inizia una prima crisi dell’oggetto d’uso
•La concorrenza si agguerrisce
•Il marchio diventa di strategica importanza: si evidenzia la sua presenza sul prodotto:
•Fino ad allora non era cosi importante
•Sinonimo di qualità
•Garanzia
•Riconoscibilità tra i concorrenti

•Le aziende iniziano ad avere i punti-vendita monomarca

•Chiude:
•“Stile Industria”

•Aprono:
•“Interni”
•“Abitare”

•1961 1°Salone del mobile di Milano


•1962 Mostra dell’artigianato di Firenze

•Nascono:
•B & B
• CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:

1. Mobile come sistema: alla fine degli anni ’60:


• Aggregabile
• Componibile nelle 3 dimensioni
• Aggregazione scelta dall’utente
• La parete attrezzata arriverà negli anni ’70
2. Standard dimensionali nell’arredo
3. Si abbandona quasi del tutto il massello: si utilizzerà Truciolato per lo più Laminato
4. Si integrano librerie e armadiature
5. Punti vendita con professionisti che progettano il mobile grazie ai moduli diversi insieme al cliente
6. Ricerca materiali sintetici continua
7. Cucina con standards modulari multipli di 15 cm
8. Ricerca per arredi da ufficio, inizia l’open space
9. Ricerca illuminazione (Artemide, Flos, Arteluce, …)

• Influenze dal mondo artistico della Pop-Art (nomenclatura data nel ’55)
•“809”, Vittorio Bonacina

•In filo di ferro e midollino


•Reinterpreta con due materiali, uno classico e l’altro moderno la sdraiao

•Divano “Bastiano”, Gavina

•Ebbe molto successo


•Struttura in legno
•Imbottitura in Poliuretano espanso

•Divano “Trow away”, Zanotta

•Base rigida in Polistirolo


•Bassissimo costo:
•Dopo usato si può buttare via
• concetto che faranno proprio molte aziende successive
•“Bobo”, Cini Boeri, Arflex (1967)

•Solo schiuma poliuretanica


•Assemblabile

•Divano “Lombrico”, Zanuso (1967)


•Aggregabile
•Sedia “Lambda”, Zanuso

•Mai prodotta in seria


•Sedia in lamiera
•Unico stampo con due gusci gambe comprese (a struttura scatolare)
•Troppo costosa alla produzione

•Sedia per scuola materna, Sapper

•Pulibile
•Leggera
•Impilabile- Componibile!!
•Colorata: (giallo, rosso, bianco)
•Stampo curatissimo, costò tantissimo:
si dice che una volta rovinato non venne rifatto
per il suo costo elevato!
•Joe Colombo casa del futuro in collaborazione con Bayer

•Tutti gli arredi realizzati con materie plastiche


•Mobili blocco:
•Kitchen box
•Night cell (Letto cabriolet, con posaceneri incorporati)
•…
•Filodiffusione
•Condizionamento
•Tavolo rotante per:
•Office
•Pranzo
•Multifunzionalità

•“Bicchiere da cocktail”, Joe Colombo

•Era un fumatore di sigaro


•Progetta sempre con attenzione ai fumatori
•Per poter tenere il sigaro e bere con la
stessa mano quando l’altra serve per mangiare
•“Minikitchen”, Joe Colombo – Boffi

•Cucina compattata in un parallelepipedo su ruote:


•Frigorifero
•Piano cottura con 2 piastre
•Piano lavoro
•Cassetti

•Per i giovani o per ufficio


•Legno e acciaio

•L’industria che produce ELETTRODOMESTICI


sarà una tra le più fiorenti in Italia e che
renderà famosa l’Italia all’estero:
•Ariston (produce blocchi cucina con
tutti i servizi compresi:
•Forno
•Lavello
•Frigorifero
•Lavastoviglie …
•Rex
•Candy (Il figlio era stato prigioniero in
America e aveva potuto studiare
le loro lavatrici)
•“Arco”, Castiglioni – Flos (1962)

•Base in marmo bianco di Carrara


•Arco con sezione commerciale a “C”
•Diffusore in acciaio cromato orientabile
e dispersore termico
•Foro realizzato per poter spostare la
lampada con un manico di scopa
•Venduta smontata: basso prezzo di trasporto
•Materiali usati per le loro caratteristiche
•Purismo materico
•Sincerità strutturale

•“Taccia”, Fratelli Castiglioni – Flos (1962)

•Realizzata in tre parti


•Base in Alluminio
•Diffusore in vetro e alluminio
•Orientabile
•Tema Neoclassico
•Grande eleganza formale e interpretativa
•Attenzione al raffreddamento
•“Toio”, Fratelli Castiglioni – Flos (1962)

•Riflettore da auto da 300 W


•Base in acciaio con alloggio del trasformatore che funziona da
appesantimento e spostando il baricentro dell’oggetto in basso
•Anelli da canna da pesca che fanno da passanti per il filo

•Ready-made

•BRIONVEGA

•Azienda illuminata che collabora con vari designers:


•Zanuso •Castiglioni
•Sapper •Bonetto
•Bellini •Albini
•Sottsass

•Nasce nel 1945

•PUBBLICITA’ DEGLI ANNI ‘50


•Radio, Bonetto (1961)

•Essenzialità e purezza formale

•“Doney”, Sapper/Zanuso (1962)

•Essenzialità e purezza formale

•“Oeion”, Albini (1962)

•Si allontana dal concetto simmetrico di molti oggetti Brionvega:


•Evidenziando volumetricamente le diverse aree funzionali
•“Sirius”, Zanuso (1964)

•Carter in essenza legno e non in materiale plastico

•“Radio cubo”, Sapper/Zanuso (1964)

•Must dell’azienda
•Propone molti elettrodomestici portatili
come l’Algol 11

•“Algol 11”, Sapper/Zanuso (1964)

•TV portatile: con la Doney cambia il concetto


formale di televisione
•Rivolta verso l’utente
•Anche questa in materiale plastico
•Con varianti di colore
•Sistema Radio giradischi, Fr. Castiglioni (1965)

•Uno dei primi sistemi compatti e multifunzione


•Il disegno delle casse ricorda il diffusore di calore della Arco
•Grande eleganza formale

•“Aster”, Bellini (1968)

•Reinterpretazione del mobile TV


•A differenza delle novità formali già presentate
con i modelli ormai lontani dal vecchio concetto “Mobile-TV”

•“Volans”, Bellini (1969)

•“Black”, Sapper/Zanuso (1969)

•Oggetto misterioso quando è spento


•Un cubo di vetro nero

•“Totem”, Bellini (1970)

•Richiudibile come la Radiocubo


•Grandissima purezza formale

•“Tvc”, Bellini (1978)

•Sui volumi del Volans


•Rivestito in legno
•“Eclisse”, Magistretti – Artemide

•In materiale sintetico


•Possibilità di variare l’intensità luminosa meccanicamente
•Funzionava con una lampadina da 30 W ma per molti era
troppo bassa e la sostituivano con una 50 W rendendo
inutilizzabile la lampada per il surriscaldamento
•Vari colori

•Lampada da tavolo, Joe Colombo

•In Perspex
•Sfrutta le caratteristiche di rifrazione del materiale e lo utilizza come guida-luce
•Base in metallo laccato

•“Falkland”, Munari

•Calza in Lycra
•Cerchi distanziali:
•Allontanano la garza dalla fonte di calore
•Possibilità di personalizzare la forma
•Economia nel trasporto della lampada smontata
Le avanguardie degli anni ‘60 nel disegno industriale
Le avanguardie
•Periodo storico in forte fermento culturale:

•Aumenta il benessere •La nascita della minigonna


•Rivoluzione sessuale •Viene messa sul mercato la pillola anticoncezionale
•La riscoperta dell’India •Si va a scuola in Jeans
•L’indipendenza della donna •Partecipazione alla politica dei giovani
•L’utilizzo del trucco •Contestazione del Vietnam

•Contestazione giovanile contro la “Borghesia”


•Rivoluzione studentesca del ’68
•Nasce a Parigi e sposa le cause operaie

•1964 Alla biennale di Venezia arriva la POP-ART:

•Decontestualizzazione dell’oggetto
(come Lichtestein con il fumetto, o Andy Warol con gli oggetti industriali, o Duchamp)
•Ingrandimento
•Ripetizione, arte serializzata

•Roy Lichtestein

•Andy Warhol
•Marcel Douchamp

•Il “Ready made” •Decontestualizzazione dell’oggetto

•Pablo Picasso – Testa di toro


•Nel disegno industriale la richiesta di progettisti aumenta
•Si può parlare di avanguardia italiana nel disegno industriale dal 1965
•Ci si chiede se è possibile utilizzare diverse:
•Forme
•Colori
•Materiali

•IL DESIGNER SI SENTE VITTIMA DEL MERCATO E USATO DA QUESTO

1. Contro al consumismo sfrenato


2. Si rende importanza all’etica progettuale
3. Si vuole riscoprire la poetica progettuale

•Le avanguardie si sviluppano soprattutto nell’area fiorentina:


•Archizoom
•Superstudio
•Ufo
•999

•Altri movimenti in area milanese:


•Radical

•Si rifiuta il funzionalismo ma si accentua la poeticità


•Gaetano Pesce torna all’oggetto d’artista prodotto in un pezzo unico
•Archizoom

•“Superonda” – Poltronova

•Poliuretano espanso
•Rivestimento in finta pelle
•Trasformabilità e flessibilità di utilizzo

•Superstudio

•“New York continuous monument”

•La produzione industriale

•Alla fine non redigeranno esclusivamente


concetti poetici ma anche oggetti di produzione

•“Gherpe lamp” (1967)

•Metacrilato piegato
•Morfologia flessibile

•Collezione “Quadra” – Zanotta

•Arredo completo dal letto alla tovaglia


•Truciolato o mdf rivestito in laminato
•Gaetano Pesce

•Collezione “UP” a dx
•“Donuts” accanto
•“Lamichetta” sotto a sx

•Oggetti di produzione industriale

•Sedia “i Feltri” (1987) un esempio

•Utilizza una serie infinita di materiali


•Feltro

•Oggetti realizzati in resina colata


•Morfologia biologica
•Realizzati uno ad uno

•Divano “Tramonto a New York” (1980)

•Sedia “Face” (1980)

•Vasi in silicone

•Produzione odierna “Gio Fish”


“The new domestic landscape”
•“The new domestic landscape” è la mostra organizzata al MoMa di New York da Philip Johnson nel 1972, che contribuirà ad
aumentare la celebrità del Disegno industriale italiano negli States
•Esposti oggetti prodotti negli ultimi 10 anni

•Divisi in 3 Categorie:

•CONFORMISTI (conforme al vecchio atteggiamento progettuale)


•RIFORMISTI (attento ai cambiamenti della società – Redesign)
•CONTESTATORI :
•Etici: rifiutano il sistema non mettendoli in produzione
•Prodotti in singole unità (Joe Pesce, Sotsass, …)

•Il tutto diviso in due sezioni espositive:


•160 Oggetti
•Progetti del nuovo abitare

•CONFORMISTI (conforme al vecchio atteggiamento progettuale)

•Poltrona , Bellini

•Ridisegna la poltrona “Gran confort”


•Rivestita in pelle

•Poltrona “Fiocco” , Enzo Mari – B&B

•In tondino d’acciaio curvato


•Tessuto elastico
•Sedia “Plona”

•Struttura in acciaio
•Seduta in pelle morbida
•Pieghevole

•“Plano” , Piletti

•Acciaio e legno

•Seduta “Blow” , Lomazzi, D’urbino, De paz - Zanotta

•In PVC saldato


•Gonfiabile
•In vari colori: Giallo, rosso, blu, neutro
•Costi di trasporto bassi perché imballata
sgonfia
•Venduta con kit di manutenzione:
•Pompetta
•Busta per riparazioni

•“Quattrogatti”, Bellini

•In ABS
•Impilabili
•“Boalum”, Castiglioni – Artemide

•Tubo flessibile illuminato dall’interno


•Lascia la liberta di configurazione all’utente

•“Radiocubo”, Zanuso/Sapper – Brionvega

•“Black”, Zanuso/Sapper – Brionvega

•“Totem”, Bellini – Brionvega

•RIFORMISTI (attento ai cambiamenti della società – Redesign)

•Poltrona “Joe” , Lomazzi, D’urbino, De Pas - Poltronova

•Dedicata al giocatore di Baseball Joe di Maggio


•Linguaggio Pop-art e del Kitsch dell’ingigantimento e della decontestualizzazione
•In Cuoio

•Lampada “Pillola” , Casati, Ponzio

•In ABS
•Vari colori
•Orientabile
•Anche qui si utilizza il linguaggio
Pop-Art dell’ingigantimento e
decontestualizzazione
•“Moloc”, Gio Pesce

•Ingigantisce la Nasca Loris di Jacobsen


•Linguaggio Pop-art e del Kitsch dell’ingigantimento

•“Sassi i multipli”, Gufram

•Imitazione della natura


•In Poliuretano
•Verniciati in Guflac

•“Pratone”, Gruppo Strum – Gufram (1966)

•Linguaggio Pop-art e del Kitsch


dell’ingigantimento
•Ispirazione alla natura

•“Mezzadro”, Castiglioni (1969)

•Linguaggio Pop-art dell “Ready-made”


come la Toio e il Posacenere
•Sella di trattore
•Piattello d’acciaio elastico
•Galletto
•Appoggio su tre punti
•“Mies”, Archizoom (Branzi) (1969)

•Dedicata a Mies Van Der Rohe


•Struttura in Acciaio
•Seduta in gomma di Caucciu
•Accoglie anche due persone

•“Totem”, Sottsass – Poltronaova

•Ispirato alle morfologie indiane ed Azteche


•Materiali poveri: in truciolato e laminato

•Seduta ad albero, Archizoom

•Anche qui si nota un linguaggio Pop-Art che ingigantisce un immagine


iconica rendendola l’elemento formale principale inscritto in un
parallelepipedo bianco
•Rivesta all’interno in pelliccia
CONTESTAZIONE Etici: rifiutano il sistema non mettendoli in produzione
Prodotti in singole unità (Joe Pesce, Sotsass, …)

•Poltrona “Sacco” ,Gatti, Paolini, Teodoro – Poltronova (1968)

•Seduta informale: si rivoluziona anche il modo di sedersi


•In alto possiede una maniglia
•Imbottitura in Polistirolo a grani
•Rivestimento in pelle (si pensava in prima istanza di rivestirla con materiale trasparente
in modo da denunciare il materiale di imbottitura)
•Si chiude con una lampo
•Imitatissima
•Resa celebre anche da un film di Paolo Villaggio in “Fantozzi”

•Poltrona, Sebastian Matta – Gavina

•Un Puzzle estruso in 3 dimensioni


•Utilizza lo stesso concetto della Superonda e di libera
configurabilità da parte dell’utente:
•Chaise longue
•Seduta normale
•Altre possibilità …
•Esce 2 anni prima di Superonda
•“Tube Chair”, Joe Colombo

•Anche questa configurabile


•Possibilità di unire più “poltrone”
•4 cilindri e 6 blocchi
•Grande economia di trasporto per la compattazione possibile

•“Multichair”, Joe Colombo

•Configurabile
•2 elementi e 2 cinghie
•Economia di trasporto per la compattazione

•“Anfibio”, Giovannetti

•Piccola azienda di Pistoia


•Divano letto con trasformazione
rapida
•In pelle e cuciture tipo sella
•Estrema semplicità formale
Anni ‘70
•E un periodo politicamente e socialmente difficile:
•Anni di piombo
•Crisi petrolifera: (Innalzamento del costo del petrolio e quindi dei suoi derivati come benzina e soprattutto materiali plastici)

•Questo porta alla ricerca di materiali non sintetici e ad un primo passo verso la sensibilizzazione ecologica
•Tessuti
•Aumenta la ricerca di materiali “Friendly” che continuerà negli anni ’80, 90, fino ad oggi
•Vi è un avvicinamento alle filosofie orientali

•Nascono nuove riviste:


•Casabella (dir. Mendini)
•Modo (successivamente dir. Mendini)
•Ottagono (inizialmente sponsorizzata da 8 aziende tra cui Artemide, Flos, Cassina; Boffi; …)

•Nasce il concetto di Parete attrezzata, la più famosa è la “Opos” di Driade

•Aziende come Tecno si specializzano in arredamento da ufficio


•“Cuboluce”, Bettonica/Mellochhi - Cini & Nils (1972)

•In materiale sintetico


•Si accende con l’apertura

•“Cumano”, Castiglioni - Zanotta

•In Acciaio
•Pieghevole
•Caffettiera, Sapper – Alessi

•In acciaio
•Con sistema di chiusura a baionetta
innovativo e brevettato

•“Atollo”, Magistretti – Oluce

•Alluminio verniciato
•“Purista”

•“Aggregato”, Mari – Artemide

•Alluminio
•In varie configurazioni
Anni ‘80
•Alla fine degli anni ’70 si inizia a pensare di fondare scuole che formino designer

•Vi è una riscoperta delle “arti applicate” grazie alla maggiore collaborazione tra studi e di progettazione e studi artigiani

•Continua a vivere il linguaggio nato negli anni ’70 vicino alla Pop-art di ingigantimento
•C’è più spazio per un lessico ironico
•I materiali che si usano saranno:
•Acciaio
•Alluminio
•Cristallo

•Vi è la comparsa del fenomeno dei “Designers-superstar” sostenuti


•da pubblicazioni
•dalla diffusione maggiore dell’oggetto “disegnato”

•Nasce l’interesse per uno studio sistematico della storia del disegno industriale:
•Si prende coscienza dell’autonomia professionale del designer
•Si pubblicano in questi anni alcuni dei più famosi libri sull’argomento (anticipati dagli Stati Uniti)

•Nasceranno due movimenti avanguardisti in area milanese:


•ALCHIMIA
•MEMPHIS

•Dagli anni ’80 in poi il Disegno industriale italiano avrà un netto calo di risonanza internazionale continuando a splendere della
luce riflessa dei progetti e progettisti degli anni ’50-’60
•ALCHIMIA:

•Uno degli esponenti più famosi è Mendini


•Il progetto assume molta importanza nella
sua dimensione grafica
•Ritorno all’artigianato con piccole produzioni
•Il Postmodern con l’abbandono del
razionalismo

•MEMPHIS:

•Uno degli esponenti più famosi è Sottsass che faceva parte di Alchimia ma si
allontana
•Uso di materiali poco costosi come il laminato
•Vicino alle estetiche formali indiane con l’utilizzo di materiali “moderni”

•Teiera “Nefertiti”, Matteo Thun (1981)

•Ceramica
•Texture leopardata
•Morfologia geometricamente pura
•Impostazione Postmodern

•Sofa“Dublin”, Marco Zani (1981)


•Consolle “Belvedere”, Aldo Cibic (1982)

•Materiali nobili: Marmi


•Ettore Sotsass

•Struttura in Mdf o truciolato


•Rivestimento in laminato
•Uso per lo più di colori violenti e Textures
•Geometrie pure
•Ispirazioni formali esotiche e indiane (Totem)

•“Vindun”, Magistretti

•Struttura in legno
•Piano in cristallo
•Altezza regolabile
•Tema della vite ingigantita

•Poltrona “Ghost”, Cini Boeri – Fiam

•In vetro temperato curvato


•Monomateriale
•Azienda che proporrà molti progetti con la
tecnica delle lastre di vetro curvate a caldo

•“Taraxacum”, Castiglioni – Flos

•Struttura in lamiera di acciaio lucidato


•Grandi lampadine ad incandescenza posizionate
sulle sfaccettature della struttura interna
•Ispirazione formale al Taraxacum: pianta con semi
a dispersione
•“Thinking man Chair”, Jasper Morrison – Cappellini

•Designer straniero con azienda italiana come Sapper/Alessi


•Struttura monomaterica in ferro

•Philippe Stark

•Un Designer francese che inizierà ora uno stretto


rapporto con molte aziende italiane

•“Ara” – Flos

•In acciaio lucidato

•“Mrs Balù” – Kartell

•Monomaterico in materiale sintetico


•Possibilità di avere due top diversi
•In vari colori

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