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Quando un incendio distrusse l’antico Teatro Ducale, nel 1776, l’arciduca Fernando d’Austria ordinò la costruzione di un
nuovo edificio. Il teatro fu costruito nel luogo occupato, precedentemente, dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, da cui
deriva il suo nome. Come altri teatri della stessa epoca, per molto tempo la Scala fu anche un casinò.
Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, l'edificio fu danneggiato gravemente da bombardamenti, per poi essere
ricostruito tre anni dopo. Fin dai primi anni, all’interno della Scala di Milano si eseguirono, per la prima volta, delle opere
davvero importanti, come l’Otello e il Nabucco di Verdi o Madame Butterfly di Giacomo Puccini. Il teatro possiede un
museo con una grande collezione di quadri, sculture, costumi e molti altri oggetti relativi al mondo dell’Opera. Il percorso
include una visita del grande atrio del teatro, uno spazio armonico ma spoglio di elementi decorativi. Si può accede,
inoltre, ai piccoli palchi rivestiti di velluto da cui l’alta società guardava gli spettacoli, come ancora oggi continua a fare.
L’enorme loggione, costruito in legno e rivestito di velluto rosso, è decorato da stucchi dorati. Il palcoscenico è sovrastato
da un enorme lampadario in cristallo di Boemia con 383 lumi.
L'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, dipinta fra il 1495 e il 1497, si può contemplare nella sua ubicazione
originaria, ovvero la parete dell’antico salone del convento dei domenicani di Santa Maria delle Grazie. La creazione
dell’opera I domenicani commissionarono ai grandi artisti dell'epoca la decorazione del proprio edificio religioso, che
Ludovico Sforza il Moro (duca di Milano dal 1480 al 1494) desiderava trasformare nel mausoleo della sua famiglia.
Ludovico non riuscì, però, a portare a termine il suo progetto, in quanto perse tutto il suo potere e morì in prigione. Per la
creazione del dipinto parietale, Leonardo realizzò uno studio esaustivo e realizzò numerosi bozzetti preparatori. Coloro
che lo videro lavorare affermarono che il suo comportamento era più che bizzarro. Alcuni giorni iniziava a dipingere di
prima mattina e non posava il pennello neanche per mangiare, mentre, altre volte, passeggiava per la città alla ricerca di
visi che lo ispirassero o trascorreva varie ore attonito, osservando inerme la sua creazione.
Una curiosità: dopo aver lavorato a lungo per la realizzazione di quest'opera, Leonardo non ottenne nessun compenso e
non si preoccupò neanche di richiederlo!
La Galleria Vittorio Emanuele II accoglie, oltre ad eccellenti caffetterie e ristoranti, i negozi più famosi della città.
La struttura architettonica, costruita fra il 1865 e il 1877 su progetto di Giuseppe Mengoni, ha una pianta a croce ed è
formata da due archi perpendicolari coperti da una volta in vetro e ferro. La galleria è ubicata fra due dei principali punti
d'interesse di Milano: il Duomo e il Teatro alla Scala. La stessa Galleria è una delle attrazioni turistiche più interessanti
della città.
Cosa vedere nella Galleria
La Galleria Vittorio Emanuele II accoglie le boutique delle grandi firme della moda, come Prada, Gucci o Louis Vuitton,
oltre a negozietti meno famosi. Ospita anche dei buoni ristoranti e alcuni dei locali più antichi di Milano, come lo storico
Caffè Biffi, fondato nel 1867. L’offerta gastronomica della Galleria include anche un Mc Donald’s. Il locale che accoglie la
multinazionale statunitense presenta una facciata e un interno elegante nero e dorato, in sintonia con le scelte cromatiche
del resto della galleria. Propone all'esterno uno spazio gradevole dove mangiare a un prezzo modico. E per concludere,
nel tetto della volta centrale della galleria troverete uno straordinario mosaico che raffigura i continenti dell'Asia, l'Africa,
l'Europa e l'America.
Una curiosità
Sul pavimento dell'ottagono centrale della galleria vi è un mosaico che mostra il simbolo araldico dei Savoia con un
“famoso” toro. Secondo la tradizione, è di buon augurio girare sul toro con il piede destro e a occhi chiusi. Se girate sul
toro il 31 dicembre alle ore 24:00, sarete baciati dalla fortuna per tutto l'anno!