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FUTURISMO

BOCCIONI: famiglia romagnola studia a venezia in accademia conosce marinetti e collabora alla stesura del
manifesto futurista. Basa le sue opere sul dinamismo, e simultaneità.

La città che sale

Rappresenta l’affollarsi turbinoso, di cavalli, uomini in un cantiere edile ( le impalcature sullo sfondo)
rappresenta la città in espansione, con industrie a destra e tram elettrici a sinistra. In primo piano due
cavalli trainati da degli uomini che faticano sono in contrapposizione cromatica con la città di sfondo
( estensione della scena ) che restituisce all’osservatore un senso di temporalità. L’intento di Boccioni è
quello di portare l’osservatore al centro del quadro e andare oltre quella che è la pura rappresentazione dei
personaggi, e di trasmettere uno stato d’animo.

Forme uniche della continuità nello spazio

Rappresenta una possente figura umana che incede a grandi passi, senza volto e senza braccia si erge con
delle curvature irregolari, che producono un effetto ottico come se la figura stesse fluttuando e trasmette
quindi dinamismo.

GIACOMO BALLA: studia musica, poi si avvicinò all’arte, studia a Parigi, e apprende il divisionismo, poi si
appassiona del futurismo

Dinamismo di un cane al guinzaglio

Le sue opere sono frutto degli studi fatti sulla fotografia e sulle prime sperimentazioni cinematografiche del
tempo, infatti come se fossero fotogrammi balla rappresenta frame dopo frame le figure sulla tela. Le figure
che si possono riconoscere nel dipinto sono un cane bassotto e una figura femminile che lo porta a spasso,
ma l’attenzione è da riporsi anche nel guinzaglio, che è rappresentato in 4 fasi del suo movimento
formando delle morbide curve dinamiche che ne suggeriscono il movimento, così come le zampe e la testa
del cane, con le gambe della padrona e i piedi che stanno avanzando.

SANT’ELIA:

nasce a como poi va a milano dove si appassiona di architettura, frequenta l’accademia, le sue opere sono
frutto della sua immaginazione e talvolta non risultano realizzabili.

La centrale elettrica

Tra le 16 tavole presentate alla mostra di milano porta questa, che rappresenta la centrale elettrica del
futuro, rappresentata con possenti volumi proiettati verso l’alto con 3 incombenti ciminiere, circondata da
delle possenti mura che sembrano ricordare quelle di una fortezza, non ci sono aperture ( senso di
compattezza), in alto grandi tubi portano acqua alle turbine, e il dinamismo è espresso dai cavi elettrici che
oscillano sopra la struttura in varie direzioni.

DADAISMO

Esatto opposto dei futuristi, contro la guerra e le carneficine che guarda più al “ no sense” ( senza senso)
senza alcun valore significativo dietro le opere. Nasce al cabaret di Voltaire e non è un gruppo di artisti, ma
è un sentirsi in un certo modo. 1918 si scrive il manifesto dada, dura però poco poiché dopo la fine della
guerra i suoi artisti abbandoneranno il movimento.
DUCHAMP

Riproponeva oggetti di vita quotidiana, rappresentandole però in un contesto artistico.

Fontana

Il nome trae in inganno poiché si tratta di un orinatoio rovesciato, con la sua firma sopra. Gli oragnizzatori
della mostra si rifiutarono di esporre l’opera. Qui si capisce come l’arte non sia solamente bravura nel saper
rappresentare le opere, ma nello scegliere il soggetto da rappresentare. Tutto può diventare arte. Durante
un trasloco i facchini lo scambiarono per un orinatoio vero e lo gettarono via.

L.H.O.O.Q.

È la riproduzione della monnalisa di Leonardo dove duchamp aggiunge baffi e pizzetto. La scritta è posta
alla base della riproduzione e tradotta in francese “ ella ha il caldo al sedere” poiché leonardo nel dipinto
rappresenta i 4 elementi naturali : terra aria acqua, e il fuoco sotto il personaggio, e duchamp sfrutta questa
cosa per fare dell’ironia sul quadro dicendo appunto che la monna lisa ha il fuoco sotto il sedere.

SURREALISMO:

I suoi artisti studiano e cercano di rappresentare la sfera dell’inconscio, i sogni, i pensieri dell’uomo tan’tè
che sidmund freud pubblicherà nel 1899 “l’interpretazione dei sogni”. Le sue tecniche sono complesse:

- Frattage: Consiste nello sfregare la matita su un supporto ruvido


- Grattage e reclage: grattare o raschiare qualsiasi colore da una tela in modo da far emergere il
colore sottostante o la tela
- Collage: accostare in modo casuale tagli di giornale, riviste o altro in modo da creare un immagine
surreale.

MAGRITTE

Nasce in belgio nel 1898 studia a bruxelles all’accademia delle belle arti, e poi si trasferisce a parigi e nel
1930 si stabilisce definitivamente a bruxelles e muore nel 1967.

Il tradimento delle immagini

Il dipinto raffigura una pipa recante una scritta ben chiara, “ questa non è una pipa” questa scritta segna la
linea di confine tra l’oggetto ovvero la pipa vera, e il soggetto ovvero la pipa rappresentata; poiché in effetti
non si tratta effettivamente di una pipa, ma dell’immagine di essa. La scritte inoltre è scritta con il carattere
solitamente usato nelle scuole primarie con i bambini che iniziano ad imparare a leggere, e solitamente alla
parola viene associata sopra un’immagine. Questa contraddizione utilizzata da magritte spinge l’uomo a
riflettere.

L’impero delle luci

È un dipinto in cui magritte ritorna sul posto dal 1950 al 1958, per poi esporlo al museo reale delle belle
arti. Qui l’artista vuole esprimere sia il giorno che la notte, vengono rappresentati una casa ad imposte
chiuse, dalle quali finestre si illuminano le stanze interne con della luce artificiale, fuori un lampione che si
riflette sul tremulo dell’acqua del piccolo specchio d’acqua davanti la casa. Gli alberi frondosi tendono ad
elevarsi al cielo, mentre il cielo azzurrino contrasta l’oscurità del dipinto, e non si riflette nell’acqua
sottostante. Ecco che anche qui come nella pipa magritte fa si che ci sia un elemento di disturbo nel dipinto
che spinge l’osservatore a fermarsi ed analizzare a fondo il dipinto.

SALVADOR DALI’

Qui il surrealismo trova il suo completamento, dalì è uno dei maggiori esponenti di questo movimento, che
ebbe nel 1897 tra i suoi allievi, il brillante Picasso. Per il suo comportamento l’artista verrà cacciato dalla
scuola per indegnità, si reca a Parigi. 1940 a causa dell’occupazione nazista si reca in america dove acquista
molta fama.

I suoi dipinti sono basati su un sentimento PARANOICO-CRITICO infatti la paranoia è una delle emozioni che
più si ritrovano nelle sue opere, ma ancor più lo è il delirio, infatti questo metodo consiste
nell’interpretazione e restituzione dei fenomeni deliranti.

Costruzione molle

Qui il tema principale è la violenza della guerra, le forme anatomiche sono frutto di schizzi preparatori, e
osserviamo una mano nodosa che stringe con forza quello che sembra essere il seno di una donna l’altra
mano poggia a terra deforme mentre un uomo molto piccolo si affaccia spuntando da dietro di essa. Sulla
destra osserviamo un piede anche questo deforme che sembra poggiare su uno scomposto osso di bacino,
e al disotto un altro piede deformato. Contro poi l’immensità del cielo c’è un orribile volto ghignante.
Completamente fuori posto nel caos del dipinto, c’è un armadio.

Sogno causato dal volo di un’ape

L’artista sta dormendo, quando un’ape che gli sta girando attorno lo punge. Lui vuole rappresentare ciò che
sentiva, e il momento della puntura. Al centro c’è la bellissima compagna dell’autore, gala , una baionetta
sta per trafiggerle il braccio, ( l’ape prima della puntura). L’ape vera viene rappresentata a ronzare sulla
melagrana sottostante la donna, ma in realtà il sogno ingigantisce il ronzio e l’artista si immagina due grandi
tigri uscire fuori dalla bocca di un pesce, che esce da un’enorme melagrana. Sullo sfondo un inverosimile
elefante che però ha delle sottilissime zampe di insetto che permettono di camminare sull’acqua, che regge
in groppa un obelisco ( elefante di minerva ).

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