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GUERNICA Pablo Picasso

Il grande patriarca del ‘900


Nasce nel 1881 a Malaga. Si avvia
all’apprendistato artistico,
dimostrando ben presto il suo
talento. Frequenta la «Scuola d’Arte e
Mestieri» alla Coruña e
successivamente l’Accademia delle
Belle Arti. Frequentando il museo del
Prado studia i più grandi pittori
spagnoli come Velazquez e Goya.

Al termine della Grande Guerra


si occupa di grafica e
scenografia avvicinandosi al
Cubismo e successivamente al
surrealismo scultoreo.
Muore in Costa Azzurra nel
1973.
IL CUBISMO:
«La natura è una cosa la pittura un’altra»

Ponendo la natura e la pittura sul medesimo piano,


attribuendo loro una pari dignità e autonomia, i cubisti non
cercano di compiacere l’occhio dell’osservatore, imitando la
realtà, ma si sforzano di costruire una nuova e diversa realtà,
non più con linee delicate e curve ma con veri e propri cubi.
Se prendiamo una qualsiasi veduta prospettica del cubo,
questo ci appare perfettamente verosimile, mentre se
prendiamo una veduta in piano dello stesso, questo sarà più
vero del precedente, ma meno verosimile di esso.
CONTESTO SOCIO-CULTURALE:
Dichiarazione pubblica di Picasso:
"La guerra in Spagna è la reazione contro la gente e contro la libertà. Tutta la mia vita
di artista non è stata niente di più che una lotta continua contro la reazione e la
morte dell'arte. Come si potrebbe pensare, anche solo per un momento, che io possa
essere d'accordo con la reazione e la morte? Quando è iniziata la rivolta, il governo
repubblicano di Spagna, legalmente eletto e democratico, mi ha nominato direttore
del Museo del Prado, carica che ho subito ho subito accettato. Nel pannello su cui sto
lavorando che chiamerò Guernica, e in tutti i miei recenti lavori di arte, ho chiaramente
espresso il mio orrore per la casta militare che ha sprofondato la Spagna in un oceano
di dolore e morte ... "
Guernica, il più celebre capolavoro di Pablo Picasso (1881-1973),
fu dipinto nel 1937. Il titolo dell’opera deriva dal nome
dell’omonima cittadina basca, che il 26 aprile del 1937 fu
bombardata e rasa al suolo dall’aviazione nazista, intervenuta a
sostegno del dittatore spagnolo Francisco Franco; un’operazione
che uccise centinaia di civili, tra cui donne e bambini. Il centro del
paese era, infatti, pieno di gente perché quello era un giorno di
mercato.
Ma perché proprio Guernica?
Questo paese si trova giusto a 10 chilometri dal fronte,
attaccando Guernica le truppe repubblicane ritirandosi avrebbero
dovuto attraversare questo paese senza trovare dei rifornimenti.
Composiione
COMPOSIZIONE:
La composizione è organizzata in tre fasce verticali, di cui le
due laterali sono più strette e simmetriche a quella centrale
che è più larga e caratterizzata da più personaggi.

Inoltre la composizione è articolata in modo che le


figure siano inserite all’interno di due piramidi di cui i
vertici sono collocati nei due punti di luce dell’opera:
la lampada e il lampadario.

Le linee di sostegno sono organizzate in modo da


unificare il tutto. Al centro il braccio è funzionale a
unificare gli elementi di sinistra con quelli di destra
che costituiscono la linea di base
COMPOSIZIONE :
Composizione stratigrafica:
Le distanze che separano la linea di struttura del
dipinto seguono la formula della sezione aurea

Le linee di movimento:
La composizione è realizzata in modo tale da
creare una sensazione di movimento caotico
esprimendo le urla, la distruzione e la morte
TECNICA:
• In questo dipinto preceduto da circa 50
schizzi, Picasso supera e fonda il cubismo
analitico e sintetico.
• La tela di Juta fu preparata mediante una
tecnica tradizionale, in modo da proteggere
la superfice dipinta e rendere più brillante il
dipinto. L’effetto fu quello di una superfice
a specchio a piombo.
• La tavolozza utilizzata è basata quasi
esclusivamente dal nero e bianco che
variano secondo un’intera gamma di grigio-
azzurri, che suggeriscono l’immagine della
polvere delle macerie prodotte dall’incendio
che divampa.
AMBIENTAZIONE:
La scena si svolge al buio sia in uno
spazio aperto simboleggiato dalla
piazza della città circondata da
edifici in fiamme, sia in uno spazio
chiuso, simboleggiato dal
lampadario.
La scelta è funzionale a
rappresentare la violenza della
guerra che non risparmia nemmeno
l’intimità di un appartamento

1. Donna che piange con il bambino morto in


braccio, dietro al toro
2. Cavallo ferito
3. Il guerriero caduto a sinistra
4. Il guerriero caduto a destra
5. Donna in fuga
6. Testa del cavallo
7. La donna con la lampada
8. Edificio in fiamme con la donna che cade bruciata
9. Particolare del fiore
SIMBOLOGIA: Soldato repubblicano: sconfitto con la spada
rotta dalla quale spunta un fiore, simbolo di
rinascita. Unico personaggio maschile.
Colomba: pace. In guerra
Destrutturato: solo testa e braccio visibili.
uomini e animali Sembra decapitato ma non morto, ha gli occhi
condividono lo stesso vivi. Il fiore, nonostante piccolo è quasi
destino. Rappresenta la “decorativo”, simbolo di speranza e
denuncia alla distruzione rigenerazione dopo la distruzione.

IL POTERE
Toro: simbolo della forza e della
brutalità; potrebbe rappresentare il
potere. L’animale non esprime potenti
sentimenti: osserva quasi inerme la
scena, ne sembra solo un po’ stupito

Lampadario: diffonde luce in Cavallo: simbolo della natura


forma triangolare di cui è il addomesticata. Rappresenta
vertice più alto. Sole / occhio l’umanità. È trafitto da una
divino che diffonde la pace lancia, la testa girata al
nonostante la violenza. contrario, una zampa rotta
SIMBOLOGIA: Donna al palazzo: vede del fuoco. Urla
disperata; è una figura speculare rispetto a
Madre con bimbo: il bimbo quella sulla sinistra. Entrambe rivolgono la loro
non è sopravvissuto ai disperazione ad un’entità suprema. La donna è
unita all’unico riferimento cittadino: il palazzo
bombardamenti, ha gli occhi
in fiamme. Elemento di edilizia, visto da una
vuoti. Lei grida tutto il suo prospettiva “esterna”: l’universalità del
dolore al cielo, disperata. messaggio di Picasso. Scorrendo l’opera siamo
partiti da un interno (tavolo, lampadario) e
siamo finiti all’esterno: nessuno si salva in
guerra né dentro né fuori casa.

LA SCIENZA (la donna cerca la


luce guardando verso l’altro per LA RELIGIONE (la donna tende
comprendere un mondo una lampada che non illumina)
irrazionale) Dama: si affaccia da una finestra.
Donna svestita: l’opera si chiude La mano sinistra è appoggiata al
con una donna che avanza davanzale e nella destra vi è una
svestita verso il centro della lanterna. Rappresenta l’umanità
scena. che assiste inerme alla guerra
IL TORO:

Osservando il dipinto da destra verso sinistra, è


possibile osservare delle linee che convergono
verso la testa del toro.

LA TRILOGIA DELLA MORTE:

Nel dipinto vi sono tre riferimenti alla morte; un


bambino a sinistra tra le braccia della mamma,
un uomo disteso in basso a sinistra e una
donna che brucia a destra
CONFRONTI:
La donna che urla al cielo e piange il
figlioletto morto. è una ripresa della Pietà
di Michelangelo. Ma se nella scultura il
dolore è composto, nelle figure dipinte da
Picasso sembra quasi di sentire il grido.

La donna con la fiaccola rievoca


anche «La libertà che guida il
popolo» di Delacroix. Entrambe
L’uomo del "3 maggio" di Goya che le figure si dispongono infatti al
indossa la blusa bianca e che solleva le vertice di una piramide e
braccia al cielo è un chiaro rimando reggono la fiaccola (in Picasso) e
alla figura presente in Guernica la Bandiera (in Delacroix).
CONFRONTI:
«WAR AND PEACE»
DI SEAN LANDERS
Nel dipinto dal titolo
omonimo al capolavoro di
Tolstoj, l’autore
americano riprende in
chiave fumettistica la
«Guernica» di Picasso.
Al toro e al cavallo,
rispettivamente simboli
della violenza e del
coraggioso eroismo del
popolo spagnolo Landers
aggiunge
galli, gatti e anche uno
scimpanzè.
Anche i colori piatti e
vivaci di Landers
contrastano il monocromo
della «Guernica»
CURIOSITÀ:
La scelta dei colori dell’opera deriva dal fatto che
Picasso non ha visto dal vivo il bombardamento ma
aveva conosciuto i fatti dai giornali del tempo. Le
notizie erano foto (in bianco e nero) della città di
Guernica, l’artista decise quindi di lasciare al mondo
la sua personale versione dei fatti, rendendo la scena
ancor più drammatica.

Dopo la caduta del governo, Picasso non permise che


il suo dipinto venisse esposto in Spagna, dichiarando
esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo
la fine del franchismo.
Il 10 ottobre del 1981 «Guernica» arriva finalmente a Sembra che l'Ambasciatore tedesco Otto
Madrid e viene definitivamente collocata nel 1992 Abetz, in visita allo studio di Picasso, gli
nella «Centro de Arte Reina Sofia» abbia rivolto la domanda riferita al Guernica:
"è lei che ha fatto questo orrore?". Picasso
rispose: "no, è opera vostra".
«Davanti a un conflitto che mette in gioco i
più alti valori dell’umanità e della civiltà,
l’artista che vive e opera con valori
spirituali non può e non deve restare
indifferente»
-Pablo Picasso
Sitografia:
• http://www.cultorweb.com/Picasso/Pc.html
• http://www.libreriacristinapietrobelli.it/files/guernica%20jolanda%20pietrobe
lli.pdf
• https://www.analisidellopera.it/guernica-di-pablo-picasso/
• https://www.artesvelata.it/guernica-picasso/
• https://restaurars.altervista.org/guernica-i-drammi-nel-dramma-modelli-e-
analogie-con-altre-opere/
• https://www.informagiovani-italia.com/guernica.htm
• Cricco di Teodoro V anno

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