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Eugène Delacroix (1798 -1863)

Esordisce in Accademia attraverso un’opera dalle forme ancora classiche che gli permette di esporre e insegnare in
Accademia. Conosce Gericault, compie un viaggio in Inghilterra dove conosce Constable. Torna a Parigi
diventando pittore della monarchia costituzionale e nel 1832 parte per un lungo viaggio in Marocco, Algeria e
Spagna. E’ una meta fuori dagli itinerari abituali: non realtà classica idealizzata, ma realtà del mondo islamico
“rimasta ai tempi di Omero”.
“I romani e i greci sono qui alla mia portata. Ho ben riso dei greci di David, perché ora li conosco di persona
perché Roma non si trova più a Roma.”
L’originalità artistica non è più nello scavare nel passato, ma nell’esplorare luoghi esotici. Sui taccuini disegna
interni di bagni turchi, harem, ecc.
Prima dei viaggi si mantiene alla forma accademica:

La libertà guida il popolo, 1830

Episodio: 25 luglio 1830 Carlo X sospende la libertà di stampa, 3 giornate gloriose, sovrano deposto.
Protagonisti: non grandi condottieri ma popolo. Attenzione e sensibilità per le rivolte popolari che lottano per
affermare la propria voce e per l’autonomia.
• Libertà del popolo francese: idealizzazione, donna. Copricapo (berretto frigio) è il cappello tipico
rivoluzionario. Abbigliamento della Libertà stona un po’ con quello degli altri personaggi vestiti con abiti
propri del tempo: lei è a seno nudo. La rappresentazione a seno nudo non fa scandalo perché lei è una via di
mezzo tra figura reale e idealizzata e il suo nudo ha un significato simbolico!
• Colori del tricolore francese si trovano sparsi in tutta l’opera (e nella bandiera n mano alla Libertà) :
importanza della nazionalità
• Personaggi calpestano cadaveri: Delacroix si rifà a nudi accademici, ma in una modalità scomposta e
realistica. Sempre di più fa scandalo il modo realistico di rappresentazione. Questa immagine è efficace
tanto da diventare quasi simbolo universale.
• Fonti a cui si ispira:
- fatti di cronaca: la libertà è modellata sulla figura di una popolana che vedendo il fratello ucciso,
uccide 7/8 guardie prima di essere ammazzata.
- fonti letterarie: descrizione della libertà che guida
- Venere di Milo, scoperta in questo periodo: proporzioni, nudità superiore, linguaggio simile,
panneggio. Statua che diventa modello celebrato di libertà e perfezione.
• Forma accademica: riferimenti e composizione. Composizione molto classica (piramide). Il modo più
facile e migliore per far passare nuovi contenuti.
• Popolo come campionario simbolico delle classi sociali: borghese (forse autoritratto), studente, militare,
ragazzo, donna popolana.
• Monumentalità dei personaggi: rende solenne l’agitarsi della fiumana di gente.
• Pennellata toglie consistenza ai morti in primo piano e dà forza e plasticità al popolo: sfocatura in
primissimo piano.
• Umanizza la figura allegorica ed innalza ad allegoria della libertà la ribellione del 1830.

Cappella degli angeli, Chiesa di Saint Suplice, 1861

Negli ultimi anni della sua vita deve affrescare scene con protagonisti degli angeli: mette tutta l’esperienza dei
viaggi e le riflessioni (soprattutto sul colore) a cui era giunto.
Una delle immagini è la lotta di Giacobbe con l’angelo. Riferimento all’episodio in cui Giacobbe in viaggio col
popolo è fermato da uno straniero che non vuole lasciarlo passare. Lotta tutta la notte, all’alba è ferito a una gamba
e dopo la sconfitta capisce che era un angelo di Dio: uomo che sfida Dio.
Rappresentazione: affresco di grandi dimensioni, fatto per essere visto da lontano e in un ambiente semibuio e non
luminoso: colori devono risaltare. E’ realizzato con piccoli tocchi di colore, pittura più rarefatta, pennellate più
distaccate: vedo bene l’immagine solo da una certa distanza, da vicino è confusa perché percepisco le pennellate.
Le tonalità su cui insiste Delacroix sono il rosso e il verde (opposti nel triangolo cromatico). In questo periodo
l’arte si avvaleva di “studi scientifici”. Ad esempio studio descrittivo ordina i colori secondo modelli diversi, il più
semplice dei quali è quello del triangolo cromatico. Ai vertici ci sono le tinte primarie: rosso è complementare col
verde. Il modello scientifico descrive ma non dà spiegazioni al fatto che l’associazione delle tinte complementari
esalta una delle due tinte che così appare più accesa.
Delacroix afferma poi che “osservando mi accorgo che quello che so è diverso da quello che vedo”: ad esempio le
ombre hanno una certa percentuale di viola, ecc. Apre due strade: realismo o soggettivismo. Vari oggetti e colori
nella realtà si influenzano tra di loro: come se gli oggetti irradiassero una parte del proprio colore.
Altre opere:
• Dante e Virgilio all’Inferno: inquietudine, partecipazione al dramma dei dannati, toni scuri, materia
agitata. Adesione alla poetica romantica del pittore.
• Massacro di Scio: giudicato sfavorevolmente dalla critica, “massacro della pittura”, eccesso di
drammaticità. Omaggio alla guerra d’indipendenza greca contro i turchi. Ispirato a Byron.
• Morte di Sardanapalo: Sardanapalo, re di Assiria, ordina ai funzionari e agli eunuchi di sgozzare le
donne, i paggi, i cani, i cavalli preferiti: nulla di quanto era servito ai suoi piaceri doveva sopravvivergli.
Luce rivela particolari preziosi, atmosfera soffocante per quantità di arredi, accordi cromatici lussureggianti
(rosso e oro). Sensualità, terrore e dissolutezza i alternano. Impassibilità Sardanapalo. Violenza e generale
tensione.
• Donne di Algeri: ritmi monumentali delle figure. Arredo e particolari fanno solo da contorno. Ricchezza
cromatica, pennellata sciolta e corposa rimandano a Tiziano.

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