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ROMANTICISMO

Marilyn Butler
– romanticism as a phenomenon that wasn’t immidiately recognised as so as it included different
personalities who couldn’t be grouped under some common characteristics. What infact characterises
romantic writers is a strong individuality and the will to express the world as it is throught their own eyes.
The term has actually a derogatory meaning as it was invented by the neoclassics to address the ones who
wrote about romances, epic novel stories, detatched from reality.

Il termine è documentato per la prima volta in inglese. L’aggettivo romantic, usato già nel Seicento,
indicava in senso spregiativo la materia avventurosa e amorosa dei romances, ossia i romanzi
cavallereschi. Nel Settecento l’aggettivo perse tale accezione negativa e designò il gusto per l’evasione
fantastica dal reale, per il “lontano”, per la natura selvaggia, per il fantastico, per il soprannaturale, per il
mistero, ecc.

Friedrich Schlegel nel 1798, fissò l’uso del termine Romantik per distinguere la poesia inquieta,
drammatica, propria dei moderni, da quella armoniosa e composta, propria degli antichi. Un termine più
che adeguato per definire il movimento che si era venuto a creare verso il 1790, perché alludeva alla
lingua romanza, originatasi dalla mescolanza dei dialetti tedeschi con il latino. E proprio la diversità e
l'eterogeneità erano rappresentative, secondo lui, dell'era romantica, in cui l'uomo non era più integro,
unico e sufficiente a se stesso come nell'antichità classica.

Il termine fu poi tradotto in Francia con pittoresque (pittoresco) e romanzesque, (romanzesco) e in seguito
con romantique, per sottolineare soprattutto il rapporto sentimentale con la natura e il paesaggio. Di un
romanticismo francese si può parlare a partire dal 1813, anno della pubblicazione di un celebre saggio della
baronessa de Staél, De l’Alemagne, determinante per la diffusione di questo movimento nell’Europa
meridionale.

In Italia l’aggettivo romantico entra in uso solo a partire del 1814.

Romantic poetry Neoclassical poetry


 Feelings and intuition  Reason and order
 Imagination – non realistic vision  Rational thinking – control of emotions
 Children as examples – pure and closest to the source of  Children must be educated and civilised
creation
 Poetry as a mean to go beyond the appereance and  Poetry as a way to express social order
ourselves
 Nature as a dreamlike place, source of fantastic visions  Classical themes

 Religioso e aperto a una dimensione mistica superiore  Laico e ateo


 Storia medioevale  Storia classica
 stile internazionale

il Romanticismo guarda alla storia del medioevo: un periodo autenticamente religioso e in cui si sono
formate le nazioni europee. La rivalutazione dei caratteri nazionali come affermazione della necessità del
riscatto dei popoli oppressi (in Italia costituisce il fondamento del moto risorgimentale), in opposizione
all'indifferenza del cosmopolitismo.
C.D. Friedrich,
L’abbazia nel querceto (1809-10),
olio su tela,110 x 171 cm,

il Romanticismo si presenta con caratteristiche differenziate da nazione a nazione. Il romanticismo non è


uno stile, in quanto non si fonda su dei principi formali definiti, può essere considerato una poetica, in
quanto tende alla omogeneità dei contenuti.

Schiller - sulla poesia ingenua e sentimentale


Il sentimento che ci spinge ad amare la natura è […] simile al sentimento con cui rimpiangiamo la perduta età
dell’infanzia e l’innocenza infantile. Essendo la nostra infanzia la sola natura integra che ancora sia possibile
incontrare nell’umanità civilizzata, non c’è da stupirsi se ogni traccia della natura al di fuori di noi ci riconduce alla
nostra infanzia. Per gli antichi Greci tutto era diverso. Presso di loro la cultura non degenerò al punto da far
abbandonare per essa la natura. L’intero edificio della loro vita sociale era fondato sulle sensazioni e non sul lavoro
composito dell’arte; la loro stessa teoria degli dei era l’ispirazione di un sentimento ingenuo, il parto di
un’immaginazione gioiosa, non di una ragione tortuosa come accade per la fede delle moderne nazioni. (…)In unità con
se stesso e felice nel sentimento della sua umanità, egli doveva fermarsi a questa come al suo massimo, cercando di
armonizzare ad essa ogni altra, mentre noi, scissi in noi stessi e infelici nelle nostre esperienze riguardo l’umanità, non
abbiamo interesse più urgente che di fuggire da essa e allontanare dai nostri occhi una forma così imperfetta. Il
sentimento di cui qui si parla non è dunque quello degli antichi: è piuttosto simile a quello che noi nutriamo per gli
antichi. Essi sentivano in modo naturale, noi sentiamo il naturale. Senza dubbio il sentimento che colmava l’anima di
Omero quando fece ospitare Ulisse dal suo divino porcaro era totalmente diverso da quello che agitava l’anima del
giovane Werther quando lesse questo canto dopo essere stato in una compagnia molesta. Il nostro sentimento per la
natura è simile a quello che il malato prova per la salute […]. Il poeta o è natura o la cercherà. Nel primo caso si ha il
poeta ingenuo, nel secondo sentimentale.

Schlegel – dialogo sulla poesia sentimentale

“II romanticismo non sta per l'appunto né nella scelta dei soggetti né nella verità esatta, ma nel modo di
sentire. I nostri artisti lo hanno cercato al di fuori, mentre solo dal di dentro era possibile scoprirlo. (…) Chi
dice romanticismo dice arte moderna, - cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l'infinito,
espressi con tutti i mezzi presenti nelle arti. “

C. Baudelaire, Che cos’è il Romanticismo? (dal Salon del 1846)


“Romanticismo si intende la libera espressione dei miei sentimenti personali, il mio allontanamento dai
generi convenzionali della pittura in auge nelle scuole e la mia avversione per le formula accademiche”.

(Délacroix)

DELACROIX

Eugène Délacroix,
Massacro di Scio,
1825, olio su tela, 417x354, Parigi

1832 viaggio in Spagna e Nord Africa (Marocco e Algeria

Eugène Délacroix,
Morte di Sardanapalo
(1827), olio su tela,
392x496 cm, Parigi, Musée du Louvre.

Eugène Délacroix,
La libertà che guida il popolo, 1830, olio su tela,
260x325 cm, Parigi,

“Ho cominciato a lavorare su un soggetto moderno, una barricata … e, se non ho vinto per la patria, almeno
dipingerò per essa”.

carattere storico della sua pittura è d’essere totalmente calata nella poetica romantica e in un’ostinata
volontà di fare pittura: per questo rimane il punto di partenza dell’arte moderna […] Segna l’inizio dell’arte
romantica o d’impegno perché di proposito impegna, anzi aggredisce, il pubblico a cui si rivolge. […]
Insegnava a scorgere nella storia, non più un razionale concatenarsi di cause e di effetti, ma la dura
necessità degli eventi, riservando all’arte il compito tutt’altro che consolatore di rivelare in essa una tragica
bellezza che non poteva riscattarli ed assolverli, ma tuttavia dimostrava il persistere della vita là dove tutto
è immagine di violenza e di morte. La vita dentro la storia, il perpetuarsi di una energia creativa attraverso
eventi sempre cruenti e letali” – BLAKE / BERGSON
Eugène Délacroix,
Donne di Algeri, 1834, olio su tela,
180x229 cm, Parigi

Guai a chi in un bel quadro vede soltanto un'idea precisa e guai al quadro che a un uomo dotato
d'immaginazione non fa veder nulla al di là del finito. Il pregio del quadro sta nell'indefinibile: è proprio ciò
che sfugge alla precisione: in una parola è ciò che l'anima ha aggiunto ai colori ed alle linee per andare
all'anima.

II primo pregio d'un quadro è d'essere una festa per gli occhi. Non è da dire che in esso non sia necessario
l'intelletto: è lo stesso per dei bei versi, tutto l'intelletto del mondo non impedisce loro d'essere brutti, se
urtano l'orecchio.

Caccia al leone (1862-64)

1863, anno della morte di Délacroix - Baudelaire scrive “una passione immensa, sostenuta da una volontà
formidabile … in lui tutto era energia … la tigre, proiettata verso la preda, non ha altrettanto lampo negli
occhi e, nei muscoli, fremiti così impazienti, come ne mostrava il nostro grande pittore, quando tutta
l’anima gli vibrava verso un’idea o voleva impadronirsi di un sogno”.

Main themes are the opposite and yet complementary forces of innocence and experience, youth and age,
country and city..
Counterparts, two states that exencially coexist

BLAKE

LAMB TYGER

Little Lamb who made thee 7? Tyger Tyger, burning bright,


Dost thou know who made thee 8 In the forests of the night;
gave thee life, and bid thee feed What immortal hand or eye,
by the stream and o'er the mead; Could frame thy fearful symmetry?
gave thee clothing of delight,
softest clothing wooly bright; In what distant deeps or skies.
gave thee such a tender voice 9, Burnt the fire of thine eyes?
making all the vales rejoice! On what wings dare he aspire?
Little Lamb who made thee?§ What the hand, dare seize the fire?
Dost thou know who made thee 10?
And what shoulder, & what art,
Little Lamb I'll tell thee, Could twist the sinews of thy heart?
little Lamb I'll tell thee! And when thy heart began to beat,
He is called by thy name, What dread hand? & what dread feet?
for he calls himself a Lamb:
he is meek and he is mild, What the hammer? what the chain,
he became a little child: In what furnace was thy brain?
I a child and thou a lamb 11, What the anvil? what dread grasp,
we are called by his name. Dare its deadly terrors clasp!
Little Lamb, God bless thee!
little Lamb, God bless thee! When the stars threw down their spears
And water'd heaven with their tears:
Did he smile his work to see?
Did he who made the Lamb make thee?

Tyger Tyger burning bright,


In the forests of the night:
What immortal hand or eye,
Dare frame thy fearful symmetry?[

THE LAMB - good, childhood, natural


THE TYGER (symbol)– french revolution – created by man, violent, evil, adulthood, corruption

s’inventa una propria mitologia, un mondo simbolico, enigmatico ed esoterico, in cui il Bene è l’elemento
passivo, che obbedisce alla ragione, e il Male è l’elemento attivo che scaturisce dall’Energia, unica forma di
vita prodotta dal corpo. La ragione limita l’Energia, quindi deve essere rifiutata.

Wrote s. Of innocence before and s. Of experience after french revolution as he saw that it was irrelevant
– despair, disillusionment

Stylistic features simple sintax – repetitions, musical rhythm

POET –of the poet of someone able to see what remains hidden to ordinary mortals, blinded by morality
and conventions

W. BLAKE,
Elohim crea Adamo,
1795-1805

dipingere solo ciò che “vede” in visione, con l’occhio interiore

W. BLAKE,
Satana e Giobbe, 1826
Alla base della sua concezione c’è la dialettica tra innocenza - nostalgia dello stato primitivo - e cultura che
genera angoscia, tormento, incubo - Newton e Locke come simboli del decadimento dell’umanità, perché
l’hanno asservita al calcolo e al pensiero),

Nel 1822 le incisioni per Job e per la Divina Commedia, ma non le porta a termine perchè muore

KEYWORDS

Sehnsucht - desire of the unknown and unreachable .- longing like a melancholy, the nostalgia of unknown

Soffre e piange il barcaiolo


e non sa che mal l’opprima

Leorelei, Libro dei Canti, Heine 1827

Sublime – strongest feeling possible, born from attraction of the unknown mixed with fear

"Tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in un certo senso terribile o che
riguarda oggetti terribili, o che agisce in modo analogo al terrore … l'orrendo che affascina“.

Inchiesta sul Bello e sul Sublime, 1759 , E. Burke

«E tra i singhiozzi mi chiedo sempre: dove?/ Il sole non mi riscalda più,/ I fiori sono appassiti, la vita sfiorita,/
e tutte le parole risuonano vuote./ Sono straniero ovunque./ Dove sei, terra mia adorata?/ Cercata,
immaginata e mai trovata?/ terra, terra verde di speranza,/ Terra dove fioriscono le mie rose,/ Dove sono i
miei amici,/ Dove risorgeranno i miei morti,/ Terra che parli la mia lingua/ O terra, dove sei?/ Vago
silenzioso, infelice,/ e tra i singhiozzi mi chiedo sempre: dove?/ Il vento mi risponde:/ "Là, dove tu non sei,
c'è la felicità"». (…)

"se solo contemplassimo queste montagne e questi laghi divini, il cui spettacolo sembra schiacciarci e
inghiottirci, non ci sentiremo più tanto attaccati a questa vita meschina".

Schubert

C.D. Friedrich,
Viandante sul mare di nebbia, 1818,
olio su tela, 75x95 cm, Amburgo

“Nessuno aveva mai guardato al dolore così lucidamente come Schubert, tranne Leopardi forse, è una
musica che non cerca la lotta, la risoluzione di questi problemi (…) Questo schizzo più drammatico, più
nervoso esprime l’aver bisogno che è premesso a tutta la faccenda, non aver bisogno di questo o di quello,
ma di tutto, è questione di vita o di morte; questi naufraghi lo gridano, queste note di Schubert lo
gridano: è questione di vita o di morte!”

E. Raggi (musicologo)

La natura, nei suoi aspetti più terrificanti diventa d fonte del Sublime ossia la più forte emozione che
l'animo sia capace di sentire - un'emozione però negativa, prodotta dalla consapevolezza della distanza
insuperabile che separa il soggetto dall'oggetto.

"Nessuna passione, come la paura, priva con tanta efficacia la mente di tutto il suo potere di agire e di
ragionare. [ ... ] Tutto ciò, quindi, che è terribile alla vista è pure sublime."

Per la prima volta viene affermato il primato del Sublime sul Bello, concetti che sono correlati e
contrapposti.

T. Géricault,
La zattera della Medusa, 1818, bozzetto

GOTHIC NOVEL

- horror and dark setting


- wide and beautiful landscape in which characters feel lost
- supernatural elements
- medioeval setting / gothic architecture
- new heroes – isolated and wanderers - not warriors

MARY SHELLEY

-Her surname was actually Godwin – got married and changed name
her husband was previously her lover as he was married – illegitimate love affair that brought her a lot of
suffering
-death of her mother in childhood

Frankestein, the modern Prometheus

- subtitle for the invention – as the greek hero that stole something from the gods that didn’t belong
to humanity, when the men abuse of his rationality can cross the limit of nature/ life
- Published anonymously in 1818- as she was a woman and had no authority -
than in 1823 after she got married and changed name
- Epistolary novel + story within a story – Chinese box
- Almost an autobiography – mary as monster
Walton – main narrator- has organized an expedition to the north pole since he believed it may
provide him glory and universal praise – only drawback is that he is alone – reason why he writes to
his sister – to have company and record his journey – when when encounters Frankestein
- extract “Walton and Frankenstein” (photocopy)

So strange an accident has happened to us that I cannot forbear recording it, although it is very probable that you
will see me before these papers can come into your possession. (Walton was writing to his sister Margareth not to
actually sends the letters as they would have never arrive but as a journal/ logbook of his journey and as a personal
relief)
Last Monday (July 31st) we were nearly surrounded by ice, which closed in the ship on all sides, scarcely leaving her
the sea-room in which she floated. (...) Some of my comrades groaned, and my own mind began to grow watchful with
anxious thoughts, when a strange sight suddenly attracted our attention and diverted our solicitude from our own
situation. We perceived a low carriage, fixed on a sledge and drawn by dogs, pass on towards the north, at the
distance of half a mile; a being which had the shape of a man, but apparently of gigantic stature (monster), sat in the
sledge and guided the dogs. We watched the rapid progress of the traveller with our telescopes until he was lost
among the distant inequalities of the ice. This appearance excited our unqualified wonder . We were, as we believed,
many hundred miles from any land; but this apparition seemed to denote that it was not, in reality, so distant as we
had supposed. (sublime- distant apparition that’s a relief but that causes anxiety too) (...) About two hours after this
occurrence we heard the ground sea, and before night the ice broke and freed our ship. We, however, lay to until the
morning, fearing to encounter in the dark those large loose masses which float about after the breaking up of the ice. I
profited of this time to rest for a few hours.
(...) It was, in fact, a sledge, like that we had seen before, which had drifted towards us in the night on a large fragment
of ice. Only one dog remained alive; but there was a human being within it whom the sailors were persuading to enter
the vessel. He was not, as the other traveller seemed to be, a savage inhabitant of some undiscovered island, but a
European( Frankestein ). When I appeared on deck the master said, "Here is our captain, and he will not allow you to
perish on the open sea."
On perceiving me, the stranger addressed me in English, although with a foreign accent. "Before I come on board
your vessel," said he, "will you have the kindness to inform me whither you are bound?" You may conceive my
astonishment on hearing such a question addressed to me from a man on the brink of destruction and to whom I
should have supposed that my vessel would have been a resource which he would not have exchanged for the most
precious wealth the earth can afford.

- Frankenstein: Analysis of the extract “What was I?”

Through this work I obtained a cursory knowledge of history and a view of the several empires at present existing in
the world; it gave me an insight into the manners, governments, and religions of the different nations of the
earth(...)"These wonderful narrations inspired me with strange feelings. Was man, indeed, at once so powerful, so
virtuous and magnificent, yet so vicious and base? He appeared at one time a mere scion of the evil principle and at
another as all that can be conceived of noble and godlike. To be a great and virtuous man appeared the highest
honour that can befall a sensitive being; to be base and vicious, as many on record have been, appeared the lowest
degradation, a condition more abject than that of the blind mole or harmless worm. For a long time I could not
conceive how one man could go forth to murder his fellow, or even why there were laws and governments; but when I
heard details of vice and bloodshed, my wonder ceased and I turned away with disgust and loathing."Every
conversation of the cottagers now opened new wonders to me. While I listened to the instructions which Felix
bestowed upon the Arabian, the strange system of human society was explained to me. I heard of the division of
property, of immense wealth and squalid poverty, of rank, descent, and noble blood."The words induced me to turn
towards myself. I learned that the possessions most esteemed by your fellow creatures were high and unsullied
descent united with riches. (...)And what was I? Of my creation and creator I was absolutely ignorant, but I knew
that I possessed no money, no friends, no kind of property. I was, besides, endued with a figure hideously deformed
and loathsome; I was not even of the same nature as man. I was more agile than they and could subsist upon coarser
diet; I bore the extremes of heat and cold with less injury to my frame; my stature far exceeded theirs. When I looked
around I saw and heard of none like me. Was I, then, a monster, a blot upon the earth, from which all men fled and
whom all men disowned?"I cannot describe to you the agony that these reflections inflicted upon me; I tried to dispel
them, but sorrow only increased with knowledge. Oh, that I had for ever remained in my native wood, nor known
nor felt beyond the sensations of hunger, thirst, and heat!"Of what a strange nature is knowledge! It clings to the
mind when it has once seized on it like a lichen on the rock. I wished sometimes to shake off all thought and feeling,
but I learned that there was but one means to overcome the sensation of pain, and that was death—a state which I
feared yet did not understand. I admired virtue and good feelings and loved the gentle manners and amiable qualities
of my cottagers, but I was shut out from intercourse with them, except through means which I obtained by stealth,
when I was unseen and unknown, and which rather increased than satisfied the desire I had of becoming one among
my fellows. The gentle words of Agatha and the animated smiles of the charming Arabian were not for me. The mild
exhortations of the old man and the lively conversation of the loved Felix were not for me. Miserable, unhappy
wretch(...)But where were my friends and relations? No father had watched my infant days, no mother had blessed me
with smiles and caresses; or if they had, all my past life was now a blot, a blind vacancy in which I distinguished
nothing. From my earliest remembrance I had been as I then was in height and proportion. (...)What was I? The
question again recurred, to be answered only with groans."

- extract “Frankenstein and the Monster” (photocopy)

It was nearly noon when I (Frankestein*) arrived at the top of the ascent. For some time I sat upon the rock that
overlooks the sea of ice. (...)From the side where I now stood Montanvert was exactly opposite, at the distance of a
league; and above it rose Mont Blanc, in awful majesty. (...) My heart, which was before sorrowful, now swelled with
something like joy ( sublime) ; I exclaimed, “Wandering spirits (pantheistic views) , if indeed ye wander, and do not
rest in your narrow beds, allow me this faint happiness, or take me, as your companion, away from the joys of life.”

*creator refuses his creation and monster goes in research of Frankestein for revenge of his abandonment
Monster = assembly of the best parts - but in the end is horryfing

As I said this I suddenly beheld the figure of a man( monster), at some distance, advancing towards me with
superhuman speed. He bounded over the crevices in the ice, among which I had walked with caution; his stature, also,
as he approached, seemed to exceed that of man. I was troubled; a mist came over my eyes, and I felt a faintness seize
me, but I was quickly restored by the cold gale of the mountains. I perceived, as the shape came nearer (sight
tremendous and abhorred!) that it was the wretch whom I had created (ceator hates his creation*). I trembled with
rage and horror, resolving to wait his approach and then close with him in mortal combat. He approached; his
countenance bespoke bitter anguish, combined with disdain and malignity,( escalation of feelings towards the
monster that ends in *) while its unearthly ugliness rendered it almost too horrible for human eyes. But I scarcely
observed this; rage and hatred had at first deprived me of utterance, and I recovered only to overwhelm him with
words expressive of furious detestation and contempt.*
“Devil,” I exclaimed, “do you dare approach me? And do not you fear the fierce vengeance of my arm wreaked on your
miserable head? Begone, vile insect! Or rather, stay, that I may trample you to dust! And, oh! That I could, with the
extinction of your miserable existence, restore those victims whom you have so diabolically murdered!”
“I expected this reception,” said the daemon. “All men hate the wretched; how, then, must I be hated, who am
miserable beyond all living things! Yet you, my creator, detest and spurn me, thy creature, to whom thou art bound
by ties only dissoluble by the annihilation of one of us. You purpose to kill me. How dare you sport thus with life
(come puoi giocare con la vita?)? Do your duty towards me, and I will do mine towards you and the rest of mankind. If
you will comply with my conditions, I will leave them and you at peace; but if you refuse, I will glut the maw of
death, until it be satiated with the blood of your remaining friends”
(...) Have I not suffered enough, that you seek to increase my misery? Life, although it may only be an accumulation of
anguish, is dear to me, and I will defend it. Remember, thou hast made me more powerful than thyself; my height is
superior to thine, my joints more supple. But I will not be tempted to set myself in opposition to thee. I am thy
creature, and I will be even mild and docile to my natural lord and king if thou wilt also perform thy part, the which
thou owest me. Oh, Frankenstein, be not equitable to every other and trample upon me alone, to whom thy justice,
and even thy clemency and affection, is most due. Remember that I am thy creature; I ought to be thy Adam, but I am
rather the fallen angel, whom thou drivest from joy for no misdeed. Everywhere I see bliss, from which I alone am
irrevocably excluded. I was benevolent and good; misery made me a fiend. Make me happy, and I shall again be
virtuous.”
“Begone! I will not hear you( hear- importance of listening). There can be no community between you and me; we are
enemies. Begone, or let us try our strength in a fight, in which one must fall.”
“How can I move thee? Will no entreaties cause thee to turn a favourable eye upon thy creature, who implores thy
goodness and compassion? Believe me, Frankenstein, I was benevolent; my soul glowed with love and humanity; but
am I not alone, miserably alone? You, my creator, abhor me; what hope can I gather from your fellow creatures, who
owe me nothing? They spurn and hate me. The desert mountains and dreary glaciers are my refuge. I have
wandered here many days; the caves of ice, which I only do not fear, are a dwelling to me, and the only one which
man does not grudge. These bleak skies I hail, for they are kinder to me than your fellow beings. If the multitude of
mankind knew of my existence, they would do as you do, and arm themselves for my destruction. Shall I not then
hate them who abhor me? (while nature welcomes him with no judge humanity left him alone- nature as only friend,
shelter from society–feels part of its beauty) I will keep no terms with my enemies. I am miserable, and they shall share
my wretchedness(...) Let your compassion be moved, and do not disdain me. Listen to my tale; when you have heard
that, abandon or commiserate me, as you shall judge that I deserve. But hear me. The guilty are allowed, by human
laws, bloody as they are, to speak in their own defense before they are condemned. Listen to me, Frankenstein. You
accuse me of murder, and yet you would, with a satisfied conscience, destroy your own creature. Oh, praise the eternal
justice of man! Yet I ask you not to spare me; listen to me, and then, if you can, and if you will, destroy the work of
your hands.”

repetitions of hear/listen

“Why do you call to my remembrance,” I rejoined, “circumstances of which I shudder to reflect, that I have been the
miserable origin and author? Cursed be the day, abhorred devil, in which you first saw light! Cursed (although I curse
myself) be the hands that formed you! You have made me wretched beyond expression. You have left me no power to
consider whether I am just to you or not. Begone! Relieve me from the sight of your detested form.”

GOYA

Alla fine del 1793 dipinge le Desparates - «divagazioni popolari per occupare l'immaginazione mortificata
dalla considerazione dei miei mali»

F. Goya
Volo delle streghe (1797-98),

Goya : pubblicherà 72 acqueforti tra il ’97 e 80 il ’99 sotto il nome di Capricho in cui mette in scena i vizi, le
miserie, i terrori, le angosce dell'umanità.
Il suo intento è soltanto quello di bandire le non-verità e perpetuare le solide testimonianze della verità

El sueno de la razon produce monstruos


(il sonno della ragione produce mostri), 1796

visione pessimistica, sferzante dell'uomo e soprattutto della società spagnola, delle sue ipocrisie, delle
ingiustizie e degli abusi in una continua alternanza tra denuncia razionale e irrazionalità visionaria.

Francisco Goya,
Il 3 maggio 1808: la fucilazione a La Moncloa, 1814,
olio su tela, 208x347, Madrid,

rivolta popolare contro i turchi che costituivano un distaccamento delle truppe francesi-’insurrezione che
si traduce nella immediata fucilazione il 3 maggio di tutti coloro che sono sospettati di aver partecipato alla
sommossa

vita intesa sia come personale esperienza di malattia e di solitudine, sia come lettura introspettiva
forzatura delle immagini, al limite dell’espressionismo violento per portare alla luce i terrori segreti e gli
impulsi inquietanti che affiorano negli incubi
Spirito rivoluzionario di contestazione del passato e di esaltazione dei valori legati all’individualità e al
sentimento

forme libere nei tocchi disuniti di colore e nella resa della luce - impressionisti

GERICAULT

Théodore Gericault,
Corazziere ferito che si allontana dal fuoco,
1814,358x294 cm, Parigi
Gericault,
Cacciatore della Guardia Imperiale duranteuna carica,
1810

“[…] ha messo a nudo i dettagli dell’orribile realtà, con il vigore di Michelangelo e la malinconia di
Caravaggio”

La zattera della Medusa


(1818-19),
olio su tela,491x716 cm,Parigi,

“È la Francia stessa, è la nostra società intera ch’egli [Gericault] imbarcò sulla zattera della Medusa.
Era un’immagine così crudelmente vera che l’originale non si volle riconoscere. Si indietreggiò davanti a
questa pittura terribile, vi si passò velocemente davanti, si cercò di non vedere e di non comprendere:
“Questo quadro è troppo triste, ci sono troppi morti; non si poteva fare un naufragio più allegro?”.E il
quadro, tra la delusione dei critici, ritornò dal Louvre allo studio dell’artista”.

[commento del critico francese Michelet, 1845 ca.]

“il pittore si fa interprete del sentimento popolare. Dopo i tanti quadri che celebravano l'epopea
napoleonica, questo ribalta di colpo la concezione stessa della storia: non è più eroismo e gloria ma
disperazione e morte, non più trionfo ma disastro (…).

Quella che viene sconvolta da un fato avverso, da un evento più forte di lei, è un'umanità grandiosa,
storica, ideale: perciò è più tragica -la sua sconfitta. Realismo, per Géricault, è appunto la disfatta
dell'ideale, l'inutilità e la negatività della storia, l'ostilità tra l'uomo e la natura, l'incombere della morte
negli atti della vita.” LAOOCONTE/ LEOPARDI

Théodore Gericault,
Alienato con monomania del furto di bambini
(1822-23), 65x54 cm.
Théodore Gericault,
Monomane della gloria militare, 1822-23

malattia mentale come perdita del controllo razionale delle passioni. Il medico deve riconoscere i
mutamenti espressivi del paziente in modo da aiutarlo a rientrare nella normalità. L’iconografia
manicomiale, destinata a testi documentari di carattere universitario, usufruisce pertanto della capacità
descrittiva degli artisti, per approfondire un’ investigazione scientifica.

INGRES

J. D. Ingres,
La Bagnante di Valpinçon, 1808

Sono la perfezione della forma chiusa, il movimento della linea, l’eleganza del disegno il segreto del bello
nel vero. Il suo ideale è il raggiungimento della grazia in sé del corpo femminile, come armonia della linea.

“Un’immagine esatta non avrebbe saputo sottolineare la tenerezza del corpo femminile, la grazia di quelle
forme insieme nascoste e svelate. E il volto, se non fosse stato così slogato rispetto al collo, non avrebbe
saputo racchiudere l’espressione della donna …”

(E. Pontiggia)

Non è un nudo accademico, le forzature anatomiche dilatano la figura. Sono il disegno e la linea i veri
protagonisti del quadro: lo splendore dei tessuti, dei gioielli, del ventaglio di piume, del narghilè) servono
solo da accompagnamento alla musicalità delle linee curve e ondulate del corpo.

L’armonia della linea e l’equilibrio della forma sono nel disegno la vera immagine della figura umana -
“nelle immagini dell’uomo che ci dà l’arte, la calma è la prima bellezza del corpo, come nella vita la
saggezza è l’espressione più elevata dell’anima”.
J. D. Ingres,
L. - F. Bertin, 1832, olio su tela, 116x95 cm, Parigi, Louvre

forma massiccia e monumentale di Louis-Francois Bertin – simbolo di un’epoca di liberalismo economico e


della concretezza della borghesia

Ciò che è classico in Ingres è il dare valore e significato universali ad una forma che l’artista riconosce
quale elemento distintivo del proprio modello («carattere»).

HISTORICAL FACTS

1745 Piranesi - Invenzioni capricciose di Carceri


1760-61 seconda edizione - Carceri d'invenzione

PIRANESI
incisioni che si pongono tra la verosimiglianza, frutto di un rigoroso studio di opere realmente esistenti, e la
creazione fantastica, collegandosi alla tradizione settecentesca dei capricci. Il risultato è, comunque, quello
di creare un'immagine avvincente e viva del passato, per nulla fredda, sintomo di una sensibilità già
romantica, legata alla rappresentazione del sublime.

Carceri d’invenione, 1760-61

1760 Canti di Ossian - James Macpherson


finta traduzione dal gaelico del III secolo d. C. - un’alternativa "barbarica" all'Iliade di Omero, rientrante in
un progetto di forte ripresa dell’identità nazionale
Anne-Louis Girodet Trioson,
Ossian riceve gli ufficiali francesi morti per la patria, 1801-1802, Parigi

anacronismo è finalizzato a glorificare le vittorie militari -


pretesto per celebrare Napoleone e le sue imprese elevandoli ad una dimensione
epica

D. Ingres,
Il sogno di Ossian, 1813, olio su tela, 348x275 cm., Musée Ingres, Montauban

commissionato da Napoleone, per decorare il soffitto della sua camera da letto


nel Palazzo del Quirinale. raffinata pittura dell’artista francese, che stava
studiando le opere classiche, ma anche i manieristi italiani, riesce a ricreare
perfettamente l’atmosfera sognante e nostalgica che il poema suggeriva.

FUSSLI

nasce a Zurigo nel 1741


ordinato ministro zwingliano
traduce in inglese i Pensieri sull'imitazione dell'arte greca di Winckelmann
tra il 1770 e il ’78 viaggio di studio in Italia

J. H. Fussli,
L'artista sgomento di fronte alla grandezza delle rovine antiche, 1778-80

1778 torna a Zurigo

Giuramento dei tre confederati sul Rütli, 1778

J. L. David, Giuramento degli Orazi (1784)


J. H. Fussli,
L'incubo, 1781

J. Heinrich Füssli,
L'incubo, 1790-91

Da un lato si accostò al razionalismo del secolo dei Lumi, ma dall’altro propose la scoperta della profondità
insondabile dell'animo umano, traducendo in pitturale grandi opere letterarie e teatrali di Omero, Dante,
Milton e Shakespeare. La visione classicista della realtà è volutamente reinterpretata e distorta a significare
l'impossibilità del recupero del mondo antico Da cui derivano le deformazioni delle figure, allegorie e
invenzioni spesso orride e angosciose, che egli stesso definiva "l'unione del possibile e del verosimile con il
conosciuto".

DAVID

mostra una grande maniera nella resa delle sue opere, possiede un grande animo, i volti da lui ritratti hanno
delle espressioni senza affettazione, le attitudini sono nobili e naturali, disegna, sa interpretare un
drappeggio e fa dei bei panneggi, il suo colore è bello senza essere brillante».

(Diderot, Salon del 1781)

- 1774 soggiorno in Italia (1775-1781)


«A Roma mi vergognai della mia ignoranza. […] Operare come gli antichi e come Raffaello è essere
veramente artisti»

J. L. David,
Giuramento degli Orazi,
1784, part., Parigi, Musée du Louvre

virtù patriottiche in un momento drammatico per la società, e soprattutto per la monarchia, francese
divenne uno dei manifesti della pittura neoclassica
J. L. David,
L’assassinio di Marat,
1793, 165x128 cm Bruxelles,

«Nel quadro c’è un deciso contrapposto di ombra e di luce, ma non c’è una sorgente luminosa che lo
giustifichi come naturale. Luce sta per vita, ombra per morte: non si può pensare la vita senza pensar la
morte e inversamente. In questa intonazione bassa spiccano, agghiaccianti, le poche stille di sangue:
segnano l’acme di questa tragedia senza voci e senza gesti».

[G.C. Argan, L’arte moderna: 1770-1790, Firenze 1970]

Marat muore 13 luglio a1793


scena si svolge tutta in primo piano, con Marat senza vita, immerso in una vasca da bagno coperta da un
lenzuolo. Tiene in una mano una lettera di Charlotte Corday che dice “Cittadino, è sufficiente la mia
infelicità a garantirmi la vostra indulgenza”

iconografia napoleonica come necessità di glorificare una storia di vittorie militari


l'antichità classica e l'impero romano erano il modello e l'illusione di una predestinazione, di un ripetersi
ciclico della storia: un'inarrestabile repubblica, un impero vasto attaccato da tutti i lati, l'inevitabile caduta.

J. L. David,
Napoleone al passo del San Bernardo,
1800, olio su tela, 259x221 cm. Rueil-Malmaison

l'arte come strumento di governo e di creazione del consenso, riecheggiando l'antico, le monarchie del più
recente passato, ma anticipando anche il culto della personalità e il neoclassicismo moderno dei regimi
totalitari del XX secolo (Mussolini, altare della patria/ Hitler )

Disegnai la scena dal vivo e fissai separatamente tutti i punti principali. Annotai quello che non potevo fare
in tempo a disegnare. Ciascuno occupa il posto secondo l’etichetta, vestito degli abiti propri alla sua dignità.

David
J. L. David,
L’incoronazione di Napoleone e Giuseppina,
1806-07,
olio su tela, 621x979 cm, Parigi, Musée du Louvre

1775-83 American war of independence


1776 american declaration of independency – George Washington becomes the first president

1765- 85 Sturm und drang

1785 – 1863 Manzoni

1789 french revolution

1760s- 1820s First industrial revolution


- telegraph – steam engine – steam locomotive

J.M.W. Turner,
Pioggia, vapore e velocità, 1844,olio su tela, 91x122 cm., Londra,
National Gallery

1789-94 Blake - Songs of Innocence / Songs of experience

1798 first edition lyrical ballads – Wordsworth and Coleridge

1798- 1804 gruppo di Jena - rivista «Athenaeum

1798 – 1837 Leopardi

1800 Schlegel – dialogo sulla poesia


Schiller – dalla poesia ingenua e sentimentale

1804 Napoleone diventa imperatore


C.D. Friedrich,
Lo chasseur nel bosco, 1814

celebrazione della forza dell’esercito tedesco, simboleggiato dall’impenetrabile cortina di abeti, che sbarra
la strada al solitario soldato napoleonico

l'invasione napoleonica favorì la nascita e la diffusione di una nuova consapevolezza nazionale

1812 fallimento della spedizione in russia

1814 congresso di Vienna – battaglia di waterloo


1816 Madame de Stael – Sulla Maniera e sull’utilità delle Tradizioni
In questa continua ed universale frivolezza di tutte le pubbliche e private radunanze, dove ognuno cerca l’altrui
compagnia per fuggire sè stesso e liberarsi da un grave peso di noia, se voi poteste per mezzo a’ piaceri mescere
qualche util vero, e qualche buon concetto, porreste nelle menti un poco di serio e di pensoso, che le disporrebbe a
divenire buone per qualche cosa. Havvi oggidì nella Letteratura italiana una classe di eruditi che vanno continuamente
razzolando le antiche ceneri, per trovarvi forse qualche granello d’oro gl’Italiani deono acquistar pregio dalle lettere e
dalle arti; senza che giacerebbero in sonno oscuro, d’onde neppur il sole potrebbe svegliarli.

1818 Mary Shelley - Frankestein

1819 Schopenhauer – mondo come volontà e rappresentazione

Revolutions that made people recongise their impotence in front of life and nature in particular that they
can’t rule on it

W. Turner,
Tempesta in mare, 1842

J. Constable,
Studio di nuvole a cirro, 1822 ca., olio su carta, 11.4x17.8 cm,
Londra, Victoria and Albert Museum

“è molto difficile indicare una categoria di paesaggio in cui il cielo non sia l’elemento chiave, la misura della
bilancia e il principale organo del sentimento”.
Constable

“[…] La verità ti prende subito, e ti trascina, in queste opere incantevoli. Il tocco di quest’artista è
negligente ed eccessivo, i piani proporzionali non sono ben rispettati e inoltre non c’è alcun ideale; tuttavia
il suo delizioso paesaggio […] è lo specchio della natura […] .”

(Stendhal, in “Journal de Paris”, 16 ottobre 1824)

TURNER

J. M. W. Turner,
Annibale attraversa le Alpi, 1812, olio su tela, 146x237,5 cm.,
Londra, Tate Gallery

Maggior parte della tela descrive il fenomeno atmosferico, un vortice nebuloso e scuro che si apre verso il
fondo su un punto luminoso. Nella parte inferiore troviamo gruppi di soldati e animali vinti dalle forze
della natura. Il pittore accompagna il quadro con alcuni versi di un suo poema, intitolato Inganni della
speranza, evidenziando così il vero tema, cioè che anche la più ambiziosa delle aspirazioni umane deve
sottostare alla forza della natura e del destino.

Soggiorno a Venezia che influenza moltissimo la pittura di Turner perchè vede le opere dei grandi maestri
veneti del Cinquecento e si confronta con le vedute di Canaletto e di Guardi. Ma quella di Turner è tutt’altro
che vedute “esatta”. Durante i successivi soggiorni veneziani, Turner concepisce una serie di vedute di
Venezia in cui la città appare come un fantasma tra le nebbie colorate, irriconoscibile se non per alcuni
tratti dei profili noti dei monumenti più celebri.

Nelle opere dal 1830 in poi nei dipinti di Turner scompaiono le linee di contorno, le forme si fanno
indefinite e vengono create attraverso macchie di colore.

W. M. Turner,
Incendio del Parlamento 16 ott. 1834, olio su tela, cm. 92x123,
1835, Filadelfia, Ph. Museum of Art

Opera della maturità, esprime tutta la libertà stilistica, tecnica e di contenuto che Turner ha ormai
conquistato. La composizione abbraccia una scena piuttosto ampia, esasperando la prospettiva fino a
rendere l’effetto di una visione sferica.
Turner assiste personalmente al terribile incendio che il 16 ottobre 1834 distrugge il monumento
rappresentativo del potere politico britannico. Egli si trova in barca sul fiume Tamigi, per meglio cogliere gli
effetti fenomenici dell’evento.

J.M.W. Turner,
Pioggia, vapore e velocità, 1844,olio su tela, 91x122 cm., Londra,
National Gallery

L’artista durante un viaggio in treno si sporge dal finestrino durante un temporale per cogliere dal vero le
conseguenze della pioggia e della velocità. Il vero soggetto del dipinto è la luce, vista attraverso la pioggia
e gli effetti della velocità - Turner ammirato dai pittori impressionisti, alla ricerca delle impressioni di luce
nelle più diverse condizioni atmosferiche.

CONSTABLE

“rappresentare i fenomeni del chiaroscuro della natura, accentuarne l’infinita bellezza e mostrarne la
mirabile potenzialità espressiva”.

Attraverso l’uso di colori intensi e puri, applicati con tocchi ben distinti, riusciva a cogliere l’immediatezza
dell’elemento naturale senza preoccuparsi di creare opere perfettamente armoniose; quello che gli
interessava, infatti, era la fedeltà alla propria visione- IMPRESSIONISTI

“Quando mi metto a dipingere uno studio dal vero la prima cosa che tento di fare è dimenticare di aver mai
visto un quadro”.

Constable,
Cattedrale di Salisbury

I paesaggi di Constable non hanno intrinseci significati di fondo: quello che gli interessava era la fedeltà al
reale. Questo dipinto è paradigmatico del suo modo di rapportarsi al quadro; infatti, per restare il più
possibile fedele al dato naturale realizzava una serie molto vasta di bozzetti prima di apprestarsi a dipingere
la tela. Dipingeva degli schizzi veloci di fronte alla realtà, per potere meglio imprimere nella mente le
sensazioni provate in quel preciso momento, poi, nel suo studio, dipingeva l'opera vera e propria.
Constable,
Chain Pier, Brighton, 1826-27

Il rapporto di Constable con la natura lo avvicina a Wiliam Wordsworth (1770–1850) e Samuel Coleridge
(1772–1834) che pubblicarono nel 1798 una raccolta, Ballate liriche, la cui prefazione è un vero e proprio
manifesto programmatico del Romanticismo: libera espressione della fantasia e del sentimento, incanto
e stupore di fronte al mistero dell’universo, commozione e atteggiamento contemplativo nei confronti
della natura.

WORDSWORTH

Fought in france devolution 1791


had a brief love story but was disappointed of the experience of the war and in 1797 got back to England to
live with his sister Dorothy in the Dorset– where he met Coleridge

- Lyrical ballads
1798 first edition
1800 second edition – preface who was considered Manifesto of the Romanticism :

 Poetry is a “spontaneous overflow of powerful feelings” originating from “emotion recollected in


tranquillity”

I wandered lonely as a cloud


that floats on high o'er vales and hills,
when all at once I saw a crowd,
a host, of golden daffodils;
beside the lake, beneath the trees,
fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the milky way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
In such a jocund company.
I gazed - and gazed - but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
I wandered lonely as a cloud, Wordsworth, 1807

 “democratic” kind of poetry, that talks about ordinary subjects and 2 language of men “ accessible to
everyone
 The poet is a “man speaking to man”
 NATURE as a
- life force – pantheistic view
- source of pleasure as countryside gives the privilege of loneliness
-source of inspiration – moral teacher

Sonnet composed upon Westminster bridge London, Blake

Earth has not anything to show more fair: I wander thro' each charter'd street,
Dull would he be of soul who could pass by Near where the charter'd Thames does flow,
A sight so touching in its majesty: And mark in every face I meet,
This City now doth, like a garment, wear Marks of weakness, marks of woe.
The beauty of the morning; silent, bare,
Ships, towers, domes, theatres, and temples lie In every cry of every Man,
Open unto the fields, and to the sky; In every Infant’s cry of fear,
All bright and glittering in the smokeless air. In every voice: in every ban,
Never did sun more beautifully steep The mind-forg'd manacles I hear.
In his first splendour, valley, rock, or hill;
Ne'er saw I, never felt, a calm so deep! How the Chimney-sweeper's cry
The river glideth at his own sweet will: Every black'ning Church appalls,
Dear God! the very houses seem asleep; And the hapless Soldier's sigh
And all that mighty heart is lying still! Runs in blood down Palace walls. 1

But most, thro' midnight streets I hear


How the youthful Harlot's curse
Blasts the new born Infant's tear,
And blights with plagues the Marriage hearse

 Lyrical Ballads

They divided the work in two


Coleridge – mystic, exotic and fantastic supernatural events
Wordsworth – everyday life situations

The thought suggested itself (to which of us I do not recollect) that a series of poems might be composed of
two sorts. In the one, incidents and agents were to be, in part at least, supernatural, and the excellence
aimed at was to consist in the interesting of the affections by the dramatic truth of such emotions, as would
naturally accompany such situations, supposing them real. […] For the second class, subjects were to be
chosen from ordinary life...In this idea originated the plan of the 'Lyrical Ballads'; in which it was agreed,
that my endeavours should be directed to persons and characters supernatural, or at least Romantic; yet so
as to transfer from our inward nature a human interest and a semblance of truth sufficient to procure for
these shadows of imagination that willing suspension of disbelief for the moment, which constitutes poetic
faith. ... With this view I wrote the 'Ancient Mariner’
Biographia Literaria, Coleridge
COLERIDGE

born in 1772 in Devon


Attended Cambridge but never graduated
1797 become friendship with Wordsworth and his sister Dorothy
Opium addiction for chronic rheumatisms that caused in 1810 the end of his friendship with WW

Rhyme of the ancient mariner - published in Lyrical Ballads 1798


Story within a story – mariner that at a wedding feast tells his story to one of the hosts as it is cursed to tell
his story. He was salinig with his crew when got lost near the south pole. An albatross came in their rescue
but he witho no reason kills it and so the ship it’s cursed. This act it’s symbolical of the original sin as an act
of pure will that made men dethatch from the balance of nature

Spesso, per divertirsi, le ciurme


Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
Che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
L’Albatros, Charles Bauelaire raduzione da Les Fleurs du Mal

Friedrich,
Mare di ghiaccio, 1824

esasperazione ottica - trompe-l'oeil del primo piano di lastre di ghiaccio come la gradinata di un tempio in
rovina. Al centro blocchi ammassati formano una piramide la cui punta a freccia taglia il cielo.(…) Qui, al
Polo Nord, il ritmo delle stagioni non ha significato e perciò anche la storia è senza senso, siamo in un
mondo estremo dove la sete umana di conoscenza e ogni impresa sono votate al fallimento: un mondo a
pezzi come una totalità perduta contro la totalità in sé conclusa del fondale azzurro e senza tracce, perchè il
mondo è perfetto dappertutto, ovunque non giunga l'uomo con il suo tormento. ( Schiller ) … prevale
l'angoscia di un luogo senza scampo e senza sopravvissuti

 ballad
 mixture of Gothic Romance, Medieval Ballad and Travel Literature
 supernatural and realistic elements
FRIEDRICH

“Il pittore non deve solo dipingere ciò che vede davanti a sé, ma anche ciò che vede entro di sé. […]
L’unica sorgente dell’arte è il nostro cuore, il linguaggio di un animo infallibilmente puro. Un’opera che non
sia sgorgata da questa sorgente può essere soltanto artificio. Ogni autentica opera d’arte viene concepita in
un’ora santa e partorita in un’ora felice, spesso senza che l’artista ne sia conscio, per l’impulso interiore del
cuore”.
(C.D. Friedrich)

C.D. Friedrich,
Mattino sul Riesengebirge
(1810-11), olio su tela

chiesa in rovina- motivo ricorrente, anche quando si trattava di edifici gotici allora intatti che si lega al senso
del tempo e della irripetibilità del passato

Il pittore non deve dipingere solo ciò che vede davanti a sé ma anche ciò che vede in sé. Se però in sé non
vede nulla, tralasci pure di dipingere ciò che vede davanti a sé»
[C.D. Friedrich]
“Resistente ad ogni incendio sta la croce: come una bandiera vittoriosa della nostra umanità”

simbolo rappresentato quasi quaranta volte questo, piantata sulla roccia, un altro dei simboli più utilizzati
per indicare la fede - formazione protestante del pittore lo porta a non attribuire un valore univoco ai
simboli, che mantengono un margine di indeterminatezza
mondo stesso come messaggio cifrato dell’invisibile la cui rappresentazione “vela” la verità, come se
l’Incarnazione allontanasse dal divino.
pensatori tedeschi contemporanei, come Fichte o Schleiermacher, sostenevano che fondamento della
religione era un sentimento nato dalla contemplazione dell’infinito, più che dall’adesione a dogmi.
matrimonio con Caroline Bommer anni più felici dell’ esistenza di F.

C.D. Friedrich,
Le bianche scogliere di Rugen (1818),
olio su tela,90x70 cm

quadro che fa riferimento al viaggio sull’isola di Rügen compiuto con la moglie: la donna compare sulla
sinistra vestita di rosso, nell’atto di dare indicazioni ad un uomo inginocchiato al centro che sta cercando
qualcosa nell’erba.

“… non so se avrei potuto adorare l’universo con tutta l’anima se non avessi mai amato una donna.”
(F. Schlegel)

C.D. Friedrich,
Donna alla finestra, 1822,
olio su tela, 44x37 cm

L’interno della stanza simboleggia l’oscurità e la finitezza dell’esistenza terrena, che può ricevere luce solo
attraverso Cristo (cui allude la finestra con l’intelaiatura cruciforme) e lo sguardo fisso alla vita eterna.

G. D. Friedrich, La grande riserva, 1835, olio su tela, 73,5x103,5 cm.,


Gemädegalerie Neue Meister, Dresda

luogo generalmente desolato e inospitale invece piacevole. Sul fiume passa una barca, la cui vela non
supera l’altezza degli alberi che creano una sorta di barriera, in particolare a sinistra, tra la palude e
l’orizzonte, dove il cielo tocca la terra.
immagine positiva, piena di speranza, pur con un velo di malinconia - aperta a quell’infinito a cui aveva da
sempre anelato
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
Ma sedendo e mirando interminati
spazi al di là di quella e sovrumani
silenzi e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piane io quello
infinito silenzio a quella voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni e la presente
e viva e il suon di lei. Così tra questa
immensità si annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare

Infinito, Leopardi, 1819

 tensione verso la totalità


 desiderio di ricomporre un’armonia perduta, superando la contraddizione tra la finitezza dell’uomo e
l’infinito della natura.

paesaggio come modo totale di fare pittura che ricompone l’osservazione di ogni singolo elemento, caricato
di personali valori simbolici, a una visione d’insieme, un significato più ampio

LEOPARDI

Nasce 1798 a Recanati


Malato fin da piccolo e per questo cresciuto in casa con severa educazione
malattia come strumento conoscitivo del dolore e come origine di un radicale pessimismo –
SCHOPENHAUER

1813-15 primi scritti


1818 tenta di fuggire a milano ma viene scoperto
1818 discorso di un italiano intorno alla poesia romantica

pessimismo storico
1818- 21 canzoni civili
1819 – 21
idilli
Il passero solitari0 1830-31
poeta come condizione isolata – Berchet – Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo

L’infinito 1819,
La sera del dì di festa, 1820

E fieramente mi si stringe il core,


A pensar come tutto al mondo passa,
E quasi orma non lascia.
Alla luna 1819,
canzoni
Alla sua donna 1823
1822-23 viaggio a roma

1824-28 operette morali


Dialogo della Natura e di un Islandese,
Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle
operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o
all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime
volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose,
o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi.(…)
la vita di quest'universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra sé di maniera, che
ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla conservazione del mondo; il quale sempre che cessasse o l'una o
l'altra di loro, verrebbe parimente in dissoluzione. Per tanto risulterebbe in suo danno se fosse in lui cosa alcuna libera
da patimento.
Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie,
Sappi che il morire, come l'addormentarsi, non si fa in un solo istante, ma per gradi. Nell'ultimo di tali istanti la morte
non reca né dolore né piacere alcuno, come né anche il sonno. Negli altri precedenti non può generare dolore perché il
dolore è cosa viva, e i sensi dell'uomo in quel tempo, cioè cominciata che è la morte, sono moribondi, che è quanto dire
estremamente attenuati di forze. Può bene esser causa di piacere: perché il piacere non sempre è cosa viva; anzi forse
la maggior parte dei diletti umani consistono in qualche sorta di languidezza. Di modo che i sensi dell'uomo sono capaci
di piacere anche presso all'estinguersi; massime quando vi libera da patimento; poiché ben sai che la cessazione di
qualunque dolore o disagio, e piacere per se medesima. Sicché il languore della morte debbe esser più grato secondo
che libera l'uomo da maggior patimento. Per me, se bene nell'ora della morte non posi molta attenzione a quel che io
sentiva, perché mi era proibito dai medici di affaticare il cervello; mi ricordo però che il senso che provai, non fu molto
dissimile dal diletto che è cagionato agli uomini dal languore del sonno, nel tempo che si vengono addormentando.

Dialogo della Moda e della Morte


Anzi generalmente parlando, io persuado e costringo tutti gli uomini gentili a sopportare ogni giorno mille fatiche e
mille disagi, e spesso dolori e strazi, e qualcuno a morire gloriosamente, per l'amore che mi portano. Io non vo' dire
nulla dei mali di capo, delle infreddature, delle flussioni di ogni sorta, delle febbri quotidiane, terzane, quartane, che gli
uomini si guadagnano per ubbidirmi, consentendo di tremare dal freddo o affogare dal caldo secondo che io voglio,
difendersi le spalle coi panni lani e il petto con quei di tela, e fare di ogni cosa a mio modo ancorché sia con loro danno.
(…)ho levata via quest'usanza di cercare l'immortalità, ed anche di concederla in caso che pure alcuno la meritasse. Di
modo che al presente, chiunque si muoia, sta sicura che non ne resta un briciolo che non sia morto, e che gli conviene
andare subito sotterra tutto quanto, come un pesciolino che sia trangugiato in un boccone con tutta la testa e le lische

Dialogo di un Venditore d’almanacchi e di un Passeggere


Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno,
ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato,
che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella
vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura.
Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice.

pessimismo cosmico
1825-29 Milano bologna recanati firenze pisa poi di nuovo firenze
11828-29 Canti pisano recanatesi
A silvia 1828,
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?

Quiete dopo la tempesta 1829,


piacer figlio di affanno

sabato del villaggio 1829

Canto notturno di un pastore errante dell’Asia1829-30


Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale? (…)
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? (…)
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.
Ciclo di Aspasia 1830- 33

1833 parte con ranieri per napoli

La ginestra 1836
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. A queste piagge
Venga colui che d'esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
E' il gener nostro in cura
All'amante natura. (…)
Secol superbo e sciocco,
(….) volti addietro i passi,
Del ritornar ti vanti,
E proceder il chiami.(…)
(…) stolto,
Quel che nato a perir, nutrito in pene,
Dice, a goder son fatto, (…)
Nobil natura è quella
(…) che con franca lingua,
Nulla al ver detraendo,
Confessa il mal che ci fu dato in sorte,(…)
quell'orror che primo
Contra l'empia natura
Strinse i mortali in social catena,
Fia ricondotto in parte
Da verace saper,(…)
Non ha natura al seme
Dell'uom più stima o cura
Che alla formica(…)
E tu, lenta ginestra,(…)
Anche tu presto alla crudel possanza
(…). E piegherai
Sotto il fascio mortal non renitente
Il tuo capo innocente:
Ma non piegato insino allora indarno
Codardamente supplicando innanzi
Al futuro oppressor; ma non eretto
Con forsennato orgoglio inver le stelle,(…)
Ma più saggia, ma tanto
Meno inferma dell'uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali.

dove morirà nel 1937 per indigestione di confetti

In Italia, il Romanticismo coincide con la fase storica del Risorgimento, periodo compreso tra il 1820 e il
1860, quando poi si realizzò l'unità d'Italia.
contenuti culturali indirizzati al risveglio della identità nazionale e alla presa di coscienza dell'importanza
della unificazione. impegno civile e politico che unifica tutte le arti.
Secondo le coordinate del Romanticismo europeo, il riferimento storico divenne il medioevo.

NAZARENI

Tra il 1808 e il 1809 si costituì a Roma la Confraternita di San Luca, che si proponeva di mettere in relazione
lo spirito nordico del Medioevo tedesco con la luminosa pittura italiana.
Vivevano in celle come monaci e si rifacevano agli ideali delle corporazioni medievali.

F. Overbeck,
Italia e Germania, 1811-28,
olio su tela, 94x104 cm., Monaco

Dal punto di vista pittorico, il riferimento è Raffaello: nettezza e dolcezza dei profili e luminosità dei colori.

compromesso tra la tradizione neoclassica accademica e il misticismo romantico, ridotto a conformismo


devoto.
La continuazione, in Inghilterra, di questo movimento fu l’esperienza dei Preraffaelliti

predominio della letteratura sulle arti visive come costante di tutta la cultura italiana dell'Ottocento, che
determinerà ritardo culturale nel campo delle arti visive italiano rispetto alle altre nazioni europee
MANZONI

Nasce a Milano – 1875


Figlio di Giulia Beccaria e Pietro Manzoni che non è però il suo padre naturale
1805 va a Parigi per studi – ambiente culturale ricco
e dove conosce Enrichetta - protestante calvinista con cui si sposa due volte nel 1808 – e poi con rito
cattolico nel 1810 (storia della conversione – se l’avesse ritrovata nella paizza si sarebbe convertito)
credo giansenista – intervento della provvidenza nella storia

Lettera a carlo imbonati - Il sacro vero tu non tradire


Ricerca il vero in letteratura

Inni sacri 1812-22


12 ( anche se ne scrive 5 e mezzo)
(entusiasmo di un neoconvertito- unità popolo cattolico per mezzo delle festività)
Pentecoste, Natale, Nel Nome di Maria, Resurrezione, Passione, Ognissanti
Strutturati alla stessa maniera: prima parte- tema , seconda parte- narrazione dell’evento sacro, riflessione
sull’attulità/significato

Lettere a Cesare d’Azeglio 1820


In cui critica il romanticismo perché non parla del vero ma segnala solo ciò che il non è

4 Odi civili 1821


Marzo 1821
5 Maggio,
(morte di Napoleone)
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar

Cambia forma perché letteratura utile per iscopo : verosimile- commovente – istruttivo
per cui inizia a scrivere opere teatrali perché teatro è la forma che più corrisponde a queste esigenze
tuttavia rinnega caratteristiche del teatro classico - unità aristoteliche e coro come cantuccio dell’autore-
narratore onnisciente promessi sposi
Adelchi 1820-22
Conte di Carmagnola 1816-20

Promessi sposi
1 edizione 1821
2 edizione 1827 – toglie digressioni storiche e aggiunge narrazione
3 edizione 1840 - riscrive in toscano
1833 muore la moglie – smette di scrivere – solo terza edizione promessi nel 1840
capisce che il vero è ritracciabile solo nella storia perché è quello il campo d’azione della divina provvidenza
– 5 maggio

1862 si occupa di scrivere la nuova lingua italiana

Perché nel 1861 unità di italia


in seguito ai moti rivoluzionari ( tre cicli 20-25,sud america( pre-prima fase), spagna, regno delle due sicilie,
piemonte ; 30-32,Francia, belgio, polonia , italia; 48-49) e in particolare a quelli del 48 in cui il nord italia
tenta di ribellarsi dagli austriaci – 5 gg di Milano
Re Carlo Alberto approfitta della situazione e dichiara guerra agli austriaci - battaglia di Novara nel 48 e
Custoza nel 49 ma perde contro gli austriaci . Carlo abdica allora in favore del figlio Vittorio Emanuele – che
nomina come consigliere Cavour nel 1852 il quale dà inizio alla seconda guerra d’indipendenza perché aiuta
Francia e Inghilterra nella guerra di Crimea . Attentato da parte di un italiano a napoleone 3 che quindi firma
in segreto i trattati di Plombiers .

Ritratto di don Alessandro Manzoni,


1841, olio su tela, 120x92,5 cm.,
Pinacoteca di Brera, Milano

HAJEZ

Colui che aprì la strada alla “pittura civile” pittura di storia come asse portante della pittura romantica
italiana

Attento alle lotte per l'indipendenza greca, nel 1831 dipinge I profughi di Parga - episodio di storia
contemporanea - cessione di Parga da parte degli inglesi al turco Alì Pacha di Jannina nel 1818.
Il committente lasciò all’artista totale libertà di scelta del soggetto e compositiva ed Hayez dovette
documentarsi sui fatti e suoi luoghi. l’artista si discostò in parte dai documenti per accentuare il carattere
drammatico e lirico, al contempo, della scena - spirito corale di partecipazione agli eventi

F. Hayez,
Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, 1826-1831,
olio su tela, 210x290 cm., Pinacoteca Tosio-Martinengo, Brescia

F. Hayez,
I vespri siciliani, 1821-22, prima versione

Hayez,
I vespri siciliani, 1844-46, Roma, GAM
F. Hayez,
Il bacio, 1859, part.,
olio su tela, 112x88 cm., Pinacoteca di Brera, Milano

significato politico - ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III in Milano

«E’ una scena toccante, piena di mistero e di affetto; è un dramma ancora da farsi. Esca da quel bacio
affettuoso una generazione robusta, sincera, che pigli la vita com'ella viene, e la fecondi coll'amore del
bello e del vero».
(F. Dall’Ongaro, Francesco Hayez, in Scritti d’arte, Milano, 1873)

Hayez,
Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo, 1867,
olio su tela, 238x192 cm.,
Brera, Milano

Hajez rappresenta il proprio volto in quello del doge, sconfitto e abbandonato ai piedi di un imponente
scalone - distanza del potere- mentre con la mano indica lo strumento che gli darà la morte
sentimento di disillusione e di senso di ingiustizia serpeggia nella scena- lo stesso sentimento che molti
intellettuali provavano negli anni che seguirono l’unificazione.

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