INTRODUZIONE
Io ho scelto di analizzare il tentativo di fuga dalla realtà attraverso il
viaggio. Secondo una semplice forse anche un po’ banale definizione,
il viaggio è uno spostamento da un preciso luogo di partenza ad un
determinato punto di arrivo. Fin dai tempi più antichi, il viaggiare è
una delle azioni più affascinanti, l’elemento che più connota e denota
il genere umano. Mi rispecchio particolarmente con questo tema
perchè per me il viaggio è sinonimo di libertà, evasione dai problemi,
dai pensieri, da un mondo che in cui non riesco a rispecchiarmi.
Voglia di avventura, ma allo stesso tempo ricerca di pace, di serenità,
di felicità.
Tuttavia, durante tutta la sua storia l'uomo si è trovato, e si trova
tutt'ora, in periodi di crisi durante i quali le certezze, acquisite
faticosamente nell'arco degli anni, vengono polverizzate e dimenticate
in breve tempo dando motivo all'uomo di tentare la fuga per cercare
rifugio dalla realtà quotidiana.
In particolare fra l'Ottocento e inizio Novecento, si verifica una vera e
propria rivoluzione che colpisce i più disparati ambiti del sapere e
sancisce il passaggio dell'uomo all'epoca contemporanea. Tale crisi è
caratterizzata soprattutto dalla perdita della fiducia nella scienza,
nella fede e nel progresso in generale.
Ecco quindi che l'uomo, alienato dalla società, cerca disperatamente
di evadere dalla realtà attraverso vari modi:
Les fleurs du mal est un recueil de 126 poèmes qu’est organisé comme
un parcours biographique idéal. Le titre explique le contraste entre la
beautè et le mal. Son but est d’extraire la beauté du mal, transfigurer
par le travail poétique l'expérience douloureuse de l'âme humaine en
proie aux malheurs de l'existence (Baudelaire dit : " tu m'as donné ta
boue, j'en fais de l'or ").
Les Fleurs du mal sont alors une sorte de voyage qui comporte six
étapes:
- Spleen et Idéal (85 poèmes) : El marque la division entre la vie
matérielle et l’idéal. Déchirure du poète entre une aspiration vers un
" Idéal " et le " Spleen ", c'est-à-dire l'ennui (angoisse). L'homme est
condamné à vivre ces deux forces.
- Tableaux Parisiens (30 poèmes) : évoque la condition de l’homme. Il
ya une description de Paris considéré comme une ville fourmillante et
pleine de rêve. Angoisse du poète due au spectacle des rues, des
images qui reflètent son état intérieur => multiplication de son être
propre, son malheur.
- Le vin (5 poèmes) : Constitue le premier paradis artificiel, tentation
de se perdre dans un ailleurs meilleur. Ce recours est utilisé par les
désespérés et les idéalistes (artistes).
- Fleurs du mal (9 poèmes) : Constitue le second paradis, présente la
luxure, le vice et les amours interdits (homosexualité féminine) =>
fatalité du désir.
- Révolte (3 poèmes) : Révolte est un hurlement que le poète lance
contre dieu qui à jeté l’homme dans cette condition. On cherche
maintenant une satisfaction spirituelle. On va rejeter Dieu qui n'a pas
répondu et on célèbre l'alliance avec Satan (prince des déchus).
- La mort (6 poèmes) : apparaît comme le dernier espoir, mort
salvatrice, mort qui console => espoir de voyage donc de soulagement
de la souffrance, peut-être un inconnu qui sera meilleur (mort =
début : pensée très chrétienne). Dernier poème le voyage => moyen de
soulager le feu qui brûle le cerveau.
Les fleurs du mal est une liste des illusions perdues d’un homme qui
ne trouve nulle part la perfection idéale qui l’appelle irrésistiblement,
de là vient l’ennui qu’est l’angoisse existentielle (spleen) qui rende la
vie insopportable ainsi il se perd dans un labyrinthe de tentations, de
souffrances et de laideurs.
INVITATION AU VOYAGE
Publié en 1855, L'Invitation au voyage est extrait de Spleen et Idéal,
première partie des Fleurs du mal, de Baudelaire.
Il tema del viaggio come fuga ritorna spesso nella letteratura del ‘900.
Ogni viaggio inizia con una partenza, con un distacco, che può
apparire sia come qualcosa di necessario per sfuggire a una
condizione di miseria o di emarginazione, sia come tradimento delle
proprie origini, come perdita di parte della nostra vita e di noi stessi.
Per lui la vita è un continuo fluire che crea “forme” che poi deve
distruggere. Questi termini di “vita e forma” saranno usati
nell’”Umorismo”. Pirandello vede la realtà come un magma caotico,
dal quale però si stacca per affermare la propria identità attraverso
una maschera che non gli permette di vivere. Tutta la poetica di
Pirandello si può riassumere in un solo concetto il relativismo.
Pirandello s’inspira alle teorie di Freud anche, se a differenza di
Svevo, non lo ha mai letto. Abbiamo, inoltre l’influenza derivata da
Friedrich Nietzche secondo il quale la morale comune non è altro che
una forma di mascheramento, di falsa conoscenza che presenta come
valori morali la debolezza e l'affievolirsi della gioia dionisiaca di vivere.
Nietzsche intende affermare che nell'età presente i valori trascendenti
della morale, le illusioni metafisiche e le credenze religiose hanno
ormai perduto la loro efficacia, producendo un vuoto. Consapevole del
fatto che non sia più possibile volgersi a valori trascendenti, il
superuomo è colui che si caratterizza per la sua "fedeltà alla terra".
Egli afferma la vita accettandone la sofferenza, il dolore e le
contraddizioni che l'accompagnano con gioioso (dionisiaco) amore per
l'esistenza; è un creatore di valori ed è per questo privo di valori fissi e
immutabili, vivendo al di là del bene e del male.
Pirandello scrive le novelle per un anno durante tutto l'arco della sua
vita, ma più intensamente negli anni tra 1900 e il 1915.Esse vengono
inizialmente pubblicate in modo occasionale su quotidiani e riviste,
ma solo nel'24 Pirandello ne progetta una risistemazione globale in 24
volumi, dei quali scriverà solo quattordici. Le novelle vennero, infatti,
richieste dal quotidiano "Il corriere della Sera" e il progetto era quello
di scrivere 365 novelle, una per ogni giorno dell'anno. Le novelle non
hanno un ordine determinato ed, infatti, lo stesso titolo sembra
alludere allo sperpero casuale dei giorni e delle vicende. Il "corpus"
delle novelle riflette le visioni di un mondo non ordinato e non
armonico. Pirandello rinunci a ogni forma di cornice, le novelle si
succedono slegate e separate. I testi si susseguono in modo
programmaticamente caotico
IL TRENO HA FISCHIATO
Nella novella sono presenti due diversi punti di vista: quello del capo-
ufficio e dei medici (che rappresenta l'opinione comune) e quella della
voce narrante (che coincide con l'opinione di Bellucca). Stando al
primo, Bellucca rientra in un caso di «alienazione mentale», stando al
secondo, Bellucca rientra in un «naturalissimo caso». Insomma ogni
verità è relativa. Non si può parlare di vero e proprio nichilismo in
quanto, a mano a mano che il racconto procede, il punto di vista della
voce narrante appare più convincente, anche se la verità che espone è
indubbiamente parziale.
EL MODERNISMO
Quindi l’Occidente negli anni Sessanta aveva una società fondata sul
benessere, che non produsse solo consenso, ma anche
insoddisfazione, soprattutto da parte dei giovani, che espressero il
loro disagio tramite la contestazione. Le ragioni furono essenzialmente
le stesse degli studenti americani e del resto d'Europa: critica al
capitalismo, rifiuto del consumismo, opposizione alla guerra in
Vietnam, si scagliavano contro il potere militare e le istituzioni
tradizionali. I giovani scesero in piazza per protestare, volendo
cambiare il “sistema”.
Il Sessantotto fu un fenomeno prima di tutto giovanile, ed in modo
particolare studentesco. Caratteristica peculiare che fa delle rivolte di
quegli anni una rarità storica, fu la simultaneità e la vastità
geografica delle rivolte: in situazioni socio-economiche e geografiche
molto diverse (dai Paesi europei al Giappone, dal Messico agli Stati
Uniti) si assistette a forme di ribellione simili e contemporanee, senza
che vi fosse stata alcuna forma di preparazione o di coordinamento.
Tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, le giovani
generazioni dei paesi più diversi si sono ribellate ai rispettivi sistemi
politici, culturali e sociali.
ON THE ROAD
NIETZSCHE
Ciò che dobbiamo tenere bene a mente riguardo questo filosofo è che
al centro della sua riflessione vi è la decadenza dell'epoca moderna,
da cui ne scaturisce un profondo pessimismo.
Secondo Nietzsche infatti, il mondo sta giungendo ormai alla fine dei
suoi giorni attraverso un processo di autonegazione. Egli allora si
assume il compito della presa di coscienza di questa decadenza
attraverso un viaggio a ritroso nella civiltà occidentale. Attraverso
questo viaggio il filosofo smaschera tutte le forme di ipocrisia su cui si
fonda la civiltà occidentale, come la metafisica, la morale, la religione.
Perché tutto ciò? Perché, attraverso la distruzione e la critica dei
vecchi valori se ne potranno costruire altri, e quindi si potrà superare
la decadenza.
Dunque, il nichilismo di Nietzsche non consiste soltanto nella sfiducia
nei valori (nichilismo passivo), ma è anche un nichilismo attivo,
un'accresciuta potenza dello spirito in grado di distruggere e aprire la
possibilità di una nuova epoca.
E con la nuova epoca del mondo l'uomo sarà portato oltre se stesso:
L'Oltreuomo.
Possiamo dividere il pensiero di Nietzsche in 3 fasi: