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Introduzione al corso:

obiettivi, programma, materiale


didattico e modalità d’esame

Strategie ed Economia del Progetto

Prof. Stefano Magistretti


stefano.magistretti@polimi.it
Dott.ssa Diletta Di Marco
diletta.dimarco@polimi.it
Faculty

Stefano Diletta
Magistretti Di Marco

stefano.magistretti@polimi.it diletta.dimarco@polimi.it

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Alcune regole … prima di cominciare

§ E’ opportuno il vostro microfono sia sempre spento


§ E’ opportuno la vostra telecamera sia sempre spenta

§ E’ possibile vi vengano poste alcune domande aperte nel corso delle lezioni
a cui vi chiediamo di rispondere utilizzando la chat
§ In alcune situazioni specifiche è possibile vi venga richiesto di accendere il
vostro microfono e la vostra telecamera al fine di spiegare meglio alcune
risposte

§ Qualsiasi tipo di domanda/curiosità può essere espressa attraverso la chat


§ La lettura della chat verrà concentrate in alcuni momenti specifici della
lezione (tipicamente in prossimità della pausa e del termine della lezione)

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Cosa vi aspettate dal corso "Strategie ed
Economia del Progetto", un corso di
Management nel Corso di Laurea in Design
del Prodotto?

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Obiettivi
§ Il corso ha l'obiettivo di dare una visione del processo di sviluppo di prodotti e servizi visto dalla
prospettiva dell'impresa. Il corso si articola il 3 parti logiche distinte:

PARTE 1: STRATEGIA, INNOVAZIONE E MARKETING


§ La prima sezione è dedicata alla strategia, all’innovazione ed al marketing di prodotti e servizi.
Vengono introdotti i temi di analisi strategica sia interna (basata sulle risorse chiave a disposizione di
una impresa) che esterna (basata sull'analisi di attuali e potenziali concorrenti) allo scopo di generare
strategie di creazione del valore sostenibili e difendibili nel medio/lungo periodo. Dal punto di vista del
marketing vengono introdotti i concetti di base della gestione dell’innovazione nonché la stima della
domanda e la definizione del prezzo di vendita

PARTE 2: SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE


§ La seconda sezione affronta il tema della sostenibilità economico-finanziaria dei progetti di
innovazione. Viene approfondito il tema dei costi, suddividendoli per natura, comportamento,
ripetibilità ed introdotti i temi di cash flow e gli strumenti per la valutazione reddituale di una
innovazione (Net present Value e tempo di Pay Back)

PARTE 3: GESTIONE DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE


§ La terza sezione è dedicata alla gestione dei progetti di innovazione. L'introduzione di nuovi prodotti e
servizi richiede l'attivazione di progetti specifici. Durante questa sezione si presenteranno le principali
metodologie di lancio e gestione di progetti di innovazione con approfondimenti sugli strumenti quali
diagrammi di Gantt, WBS etc.

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Perchè un Corso di Management nel Corso di
Laurea in Design del Prodotto

§ Il corso ha l'obiettivo di dare una visione del processo di sviluppo di prodotti


e servizi visto dalla prospettiva dell'impresa, coniugando:

ed
Strategia Economia
Visione di lungo periodo, Organizzando delle risorse
coordinamento di azioni (umane, tecnologie,
volte al raggiungimento di economiche) per
un obiettivo (a partire da soddisfare i bisogni
del
una value proposition o da dell’intero sistema
un concept)
Progetto
Tramite principi e strumenti
volti alla gestione efficace
ed efficiente delle azioni e
delle risorse utili per
raggiungere l’obiettivo

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Programma
Data Doc Argomento Riferimenti bibliografici
22/02/2022 01 Introduzione al corso, obiettivi, programma, materiale didattico e modalità B (6)
SM d’esame (vedi note sotto) S (1-2-5-6)
Concetti Economici di base
L’impresa come sistema aperto
L’impresa e i suoi obiettivi

PARTE 1: STRATEGIA, INNOVAZIONE E MARKETING


01/03/2022 02 Strategia: Analisi competitiva, Segmentazione, targeting e posizionamento R (8, 10, 11, 12, 13, 14, 15,
SM 16, 17, 18, 19, 20)
S (12, 13)
08/03/2022 03 Marketing: Dimensionare la domanda e gestire il Marketing Mix R (13, 14, 15, 16, 17, 18, 19,
DD 20)

15/03/2022 04 Innovazione: Conoscere il cliente e analizzare i suoi bisogni R (6, 9)


SM S (11)
22/03/2022 05 APPLICAZIONE 1: Web-based Simulation
[Digitale] DD+SM STRATEGIA, INNOVAZIONE E MARKETING

PARTE 2: SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE


29/03/2022 06 Classificazione dei costi (fonti, totali e unitari, fissi e variabili, diretti e indiretti, di RSZ
SM prodotto e di periodo, evitabili e non evitabili)
Decisioni di breve periodo e Analisi di break-even
05/04/2022 07 La valutazione degli investimenti in innovazione. Stima dei flussi di cassa RSZ
DD
12/04/2022 08 Valore del denaro nel tempo RSZ
SM Indicatori sintetici per la valutazione degli investimenti in innovazione (PBT e
NPV)
19/04/2022 Pasqua
26/04/2022 09 APPLICAZIONE 2: Case Study Discussion SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-
[Digitale] DD+SM FINANZIARIA DI UN PROGETTO DI INNOVAZIONE
PARTE 3: GESTIONE DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE
03/05/2022 10 Il concetto di progetto B (14, 15, 16)
SM L’organizzazione di progetto
I principi della gestione dei progetti
10/05/2022 11 I principi della pianificazione B (14, 15, 16)
DD Pianificare il progetto: WBS, Gantt Diagram, Tecniche Reticolari, Calcolo del
budget e programmazione del tempo
17/05/2022 12 Eseguire il progetto: Earned Value Management System B (14, 15, 16)
DD
24/05/2022 13 SIMULAZIONE 3: Problem Solving Challenge
[Digitale] DD+SM GESTIONE DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE

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Bibliografia

§ Bartezzaghi E (2010). L'organizzazione dell'impresa. Processi, progetti,


conoscenza, persone. ETAS, Milano, 2010. [Capp. 6, 14, 15, 16]

§ Raimondi M (2005). Marketing del prodotto-servizio. Hoepli, Milano, 2005.


[Capp. 6, 8, 9, 10,11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22]

§ Romano P, Sgobbi F e Zanfrini S (2001). La Valutazione degli investimenti.


Progetto Leonardo - Esculapio, Bologna, 2001.

§ Spina G (2012). La gestione dell'impresa. ETAS. ISBN: 9788817057998.


[Capp. 1-2-5-6-11-12-13]

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Orario, aule e ricevimento

§ Orario e aule
§ Lezioni: Martedì, 9.15-13.15 (Orario effettivo: 9.30-13.30 con 15 minuti di pausa)
aula B2.1.1

§ Ricevimento
§ I docenti sono disponibili ad effettuale sessioni di ricevimento al termine delle
singole lezioni in presenza, oppure (previo appuntamento via email) tramite un
meeting virtuale su Teams.

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Modalità di svolgimento del corso

§ Dati gli obiettivi del corso, la struttura didattica si articola secondo le


seguenti modalità parallele:

§ Lezioni: Ogni lezione affronta un argomento specifico. Le lezioni sono


fortemente interattive, il corso non prevede la frequenza obbligatoria, sebbene
sia fortemente consigliata

§ Esercitazioni: Applicazione pratica dei concetti teorici presentati durante le


lezioni, attraverso delle sessioni esercitative coordinate dai docenti, senza
obiettivi di natura valutativa

§ Simulazioni: Applicazione pratica dei concetti teorici presentati durante le


lezioni, attraverso delle sessioni di simulazione svolte in team, coordinate dai
docenti e con obiettivi di natura valutativa

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Simulazioni sviluppate da Harvard

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Modalità di valutazione (1/3)

§ L’esame può essere superato secondo due differenti modalità: Studenti Frequentanti
oppure Studenti Non Frequentanti.

§ Studenti Frequentanti

§ L’esame è composto da:


- 3 Simulazioni (ciascuna del valore massimo di 5/32 rispetto al voto finale) svolte in team (i team
vengono costituiti dai docenti e cambiano da una Simulazione all’altra). I risultati conseguiti nelle
Simulazioni rimangono valide solo ed esclusivamente nel momento vengono affrontate nella loro
interezza (3 Simulazioni) ed esclusivamente nel corso dell’anno accademico. Dopo la sessione
d’esame di Febbraio i voti conseguiti nelle Simulazioni vengono annullati;
- 1 esame scritto da svolgersi durante le regolari sessioni d’esame, non oltre Febbraio (17/32
rispetto al voto finale).

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Modalità di valutazione (2/3)

§ Di seguito vengono riportate le principali scadenze relative alle Simulazioni:


§ 22 Marzo 2021: Simulazione relativa alla Parte 1 – Strategia, Innovazione
e Marketing;

§ 26 Aprile 2021: Simulazione relativa alla Parte 2 – Sostenibilità


Economico-finanziaria dei Progetti di Innovazione.

§ 24 Maggio 2021: Simulazione relativa alla Parte 3 – Gestione dei Progetti


di Innovazione;

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Modalità di valutazione (3/3)

§ L’esame può essere superato secondo due differenti modalità: Studenti Frequentanti
oppure Studenti Non Frequentanti.

§ Studenti Non Frequentanti

§ L’esame è composto da:


- 1 esame scritto+orale da svolgersi durante le regolari sessioni d’esame

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Frequentante o Non Frequentante?

https://forms.gle/34vzjc8Pe7qMTsG29

Entro venerdì 26/02

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Concetti economici di base:
L’impresa come sistema aperto e
L’impresa come sistema di risorse

Strategie ed Economia del Progetto

Prof. Stefano Magistretti


stefano.magistretti@polimi.it
Dott.ssa Diletta Di Marco
diletta.dimarco@polimi.it
Agenda

§ Agenda
§ Concetti di base
§ L’impresa come sistema aperto
§ L’impresa come sistema di risorse

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L‘ECONOMIA

§ Attività economiche per soddisfare i bisogni delle persone


§ Produzione - Consumo - Scambio

§ Economia: Studio dei modi in cui i singoli e le società compiono


le scelte di impiego di risorse scarse per produrre e scambiare
beni e servizi

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I SISTEMI ECONOMICI

Organizzare produzione, scambio e consumo


§ mercato
§ sede dello scambio, moneta
§ gerarchia
§ aggregazione risorse, specializzazione conoscenze e attività, pianificazione e
regole

§ Possibili sistemi economici alternativi


§ Mercato puro, gerarchia totale, sistemi misti

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PROSPETTIVE ECONOMICHE

§ Macroeconomia
§ andamento globale sistema economico
§ Microeconomia
§ scelte singoli attori (domanda offerta)
§ Economia Industriale (settori)
§ Economia Aziendale
§ focus sull’impresa e sui modi di governo
§ diversi soggetti e ruoli
§ processi decisionali e organizzazione del lavoro

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ATTORI DEL SISTEMA

§ Individui e famiglie (consumo)


§ Imprese (produzione e consumo intermedio)
§ Aziende di P.A. (beni e servizi particolari)

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SOGGETTI DI IMPRESA

§ Imprenditore, soci, azionisti (esprimono il governo dell’impresa)


§ Amministratori (management)
§ Prestatori di lavoro
§ Finanziatori (es. banche)
§ Clienti
§ Fornitori
§ Stato

§ Cosa Forniscono?
§ Cosa Ottengono?

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RISORSE E REMUNERAZIONE

Chi Cosa fornisce Cosa ottiene


§ Azionisti
§ Manager
§ Impiegati/Operai
§ Finanziatori
§ Fornitori
§ Stato

§ L’impresa si mantiene nel tempo se è in grado di remunerare le risorse

§ Trend:
§ Aumento della delega di governo (capitalismo manageriale)
§ Crescita del peso degli stakeholders vs. shareholders
§ L’impresa NON e’ solo dei suoi soci

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RISORSE E REMUNERAZIONE

Chi Cosa fornisce Cosa ottiene


§ Azionisti Capitale Profitto
§ Manager
§ Impiegati/Operai
§ Finanziatori
§ Fornitori
§ Stato

§ L’impresa si mantiene nel tempo se è in grado di remunerare le risorse

§ Trend:
§ Aumento della delega di governo (capitalismo manageriale)
§ Crescita del peso degli stakeholders vs. shareholders
§ L’impresa NON e’ solo dei suoi soci

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RISORSE E REMUNERAZIONE

Chi Cosa fornisce Cosa ottiene


§ Azionisti Capitale Profitto
§ Manager Capacità decisionale Stipendi e Stock Options
§ Impiegati/Operai Lavoro Salari
§ Finanziatori Capitale Interessi
§ Fornitori Materiali e servizi Compensi
§ Stato Pubblici servizi Tasse

§ L’impresa si mantiene nel tempo se è in grado di remunerare le risorse

§ Trend:
§ Aumento della delega di governo (capitalismo manageriale)
§ Crescita del peso degli stakeholders vs. shareholders
§ L’impresa NON e’ solo dei suoi soci

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FORME GIURIDICHE

Società di persone Società di capitali

I soci sono responsabili: I soci sono responsabili:


• ILLIMITATAMENTE • con riferimento al proprio
• SOLIDARMENTE conferimento

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Agenda

§ Agenda
§ Concetti di base
§ L’impresa come sistema aperto
§ L'impresa come sistema di risorse

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IMPRESA E MERCATI

Su che mercati l’impresa effettua degli scambi?

§ Mercato di sbocco (Vendita)


§ Mercato di approvvigionamento materie prime e componenti (Acquisti)
§ Mercato del lavoro (selezione e reclutamento, relazioni sindacali)
§ Mercato finanziario
§ Mercato delle tecnologie (investimenti in impianti e macchinari, brevetti e
licenze)

Fattori produttivi in cambio di remunerazione

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Il sistema economico finanziario

§ Con che mercati interagisce un’impresa?


Mercato Finanziario
Azionisti, banche, fondi di
investimento…

Mercato delle Tecnologie


investimenti in impianti e
macchinari, brevetti e licenze Mercato di Sbocco
IMPRESA Beni e servizi a:
Consumatori Finali
Imprese
Pubbliche Amministrazioni
Mercato di Approvvigionamento
Materie prime e componenti

Mercato del Lavoro


Selezione, reclutamento, rel
Sindacali

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Il perimetro dell’impresa

§ Il portafoglio di Business
§ Output Diversificato
§ Output Focalizzato

§ Il grado di integrazione verticale


§ Make or Buy
§ Outsourcing

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Chi sono gli stakeholder (portatori di diritto) di
un’impresa?

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Stakeholder

§ Chi sono gli stakeholder (portatori di diritto) di un’impresa?


§ Risorse Umane
§ Istituzioni bancarie, finanziarie ed azionisti
§ Clienti, Fornitori ed intermediari commerciali
§ Competitori
§ Governi centrali e locali, Collettività nazionali e locali

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L’impresa e la società

§ Cerca di soddisfarne i bisogni


§ Ne trae le risorse umane
§ Si conforma alle sue leggi
§ Si adegua ai valori di Fondo

§ Corporate Social Responsibility


§ Trade off tra creazione di valore per gli SHAREHOLDER e responsabilità verso gli
STAKEHOLDER
§ Livello di ricaduta sociale

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Valore di impresa

§ Come stabilisco quanto vale un’impresa?


§ Cosa origina il valore di un’impresa ed il suo prezzo (potenziale) di alienazione?
§ Come posso calcolare il valore di un’impresa?
§ Il valore è solo una misura finanziaria o anche economica?

§ Un’impresa ha un valore per gli azionisti (proprietà) se e solo se si ritiene


che essa nel futuro sarà in grado di generare flussi netti di denaro verso gli
azionisti stessi

§ I flussi positivi possono dipendere dai dividendi ripartiti dall’impresa o dal


buy back (l’impresa ricompra le proprie azioni), mentre i flussi negativi
possono essere dovuti alla ricapitalizzazione

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Impresa come funzione di trasformazione

§ Per capire come e perché un’impresa genera valore cerchiamo di


schematizzare come funziona
§ Possiamo pensare l’impresa come una scatola nera che trasforma degli
input in output

Input IMPRESA Output

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In particolare possiamo pensare che …

Input correnti
• Lavoro
• Input di prodotti e servizi (es
materie prime)

IMPRESA Output
• Prodotti e/o servizi

Input Pluriennali
• Tecnologie
• infrastrutture (es macchinari)

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L’impresa ha bisogno di capitali

§ Per funzionare l’impresa ha bisogno di capitali per comprare gli input, per
trasformarli e per venderli. L’impresa si approvvigiona di tali capitali dal
Mercato Finanziario che possiamo suddividere in Capitale di Rischio
(Azionisti) e Capitale di Debito (es. banche e obbligazionisti)

Capitale di rischio
(Azionisti)
Input correnti
• Lavoro
• Input di prodotti e servizi (es
materie prime)

IMPRESA Output
• Prodotti e/o servizi
Input Pluriennali
• Tecnologie
• infrastrutture (es macchinari)

Capitale di debito
(banche etc…)
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Problema:

§ Il problema è che il modello Input-Output può essere letto secondo due


logiche distinte:

Lettura FINANZIARIA dell’impresa

Uscite di cassa correnti

IMPRESA Entrate di cassa

Uscite di cassa pluriennali

Lettura ECONOMICA dell’impresa

Costi di esercizio

IMPRESA Ricavi

Ammortamenti

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Implicazioni 1

§ Le due letture non sono alternative ma devono entrambe essere prese in


considerazione
§ Normalmente nel lungo periodo le due ottiche coincidono
§ Nel breve periodo può accadere il contrario
§ Esempio:
§ Un imprenditore decide di fondare una nuova società di telefonia. Nei primi 3
anni dovrà investire molto in infrastrutture (antenne, reti e sistemi) che poi
ammortizzerà per i prossimi 10 anni
§ Supponiamo che il numero dei clienti sia costante per i 10 anni
§ Nel breve periodo dei 3 anni la lettura finanziaria sarà negativa perché considera
tutto il costo dell’investimento per 10 anni ma le entrate di cassa solo dei tre
anni
§ Nel breve periodo dei 3 anni la lettura economica dell’impresa sarà positiva
perché considera solo la quotaparte degli investimenti utilizzata nei tre anni
§ Nel lungo periodo le due ottiche coincidono

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Implicazioni 2

§ Ci si potrebbe domandare perché non guardiamo solo al lungo periodo


§ La risposta è semplice: il lungo periodo è lontano e perciò la nostra capacità di
stima è minore ed il rischio di commettere errori di stima è maggiore
§ Ci si potrebbe domandare perché non guardiamo solo all’ottica economica
§ La risposta è semplice: anche se alla fine creerà valore nessuno vorrebbe un
impresa che continua a chiedere soldi per 100 anni per poi creare restituirli solo
alla fine. Gli investitori vogliono rientrare dagli investimenti e cominciare a
guadagnare il più presto possibile

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Conclusioni
§ La visione economica e quella finanziaria possono differire nel breve/medio
periodo
§ Soprattutto differiranno in presenza di forti investimenti pluriennali
§ Nessuna delle due domina l’altra e tutte e due devono essere considerate
per definire il valore di un’impresa. Un’impresa che per qualche anno non
guadagna o non distribuisce dividendi perché innova e si costruisce le basi
per competere meglio nel futuro è un’impresa che sta creando valore, ma
questo futuro non può essere troppo lontano altrimenti tale valore si
distrugge
§ Imprese che generano pochi flussi di cassa verso gli azionisti perché stanno
crescendo bene aumentano il loro valore e ciò è dimostrato dall’aumento
del prezzo delle loro azioni
§ Attenzione! Con questo non intendiamo dire che ogni impresa che ha
performance finanziarie negative nel breve periodo sta creando valore.
Esiste anche il caso in cui l’impresa è gestita male e le sue performance
finanziarie negative sono destinate a perdurare nel tempo. In questo caso
l’impresa non crea valore ma lo distrugge!

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Agenda

§ Agenda
§ Concetti di base
§ L’impresa come sistema aperto
§ L’impresa come sistema di risorse

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Funzionamento duraturo di un’impresa

§ Equilibrio finanziario

§ Equilibrio reddituale nel breve e nel lungo termine

§ Efficienza e flessibilità nell’utilizzo dei fattori

§ Redditività dei fattori

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Sistema di risorse

§ Capitale di bilancio
§ Complesso di beni e diritti a disposizione dell’impresa in un dato momento

§ Attività (Impieghi di risorse) - A


§ Misura sintetica delle risorse a disposizione in valori monetari

§ Passività (Fonti del capitale) - P


§ Sui beni e diritti dell’impresa gravano diritti di terzi (banche, fornitori, fisco,
dipendenti, ecc.)

§ Capitale Netto (N): A - P = N


§ Proprietà dei soci (mezzi propri): capitale sociale + riserve + utile

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Reddito di esercizio

§ Variazione di Capitale Netto tra due istanti di tempo (riferimento tipico:


esercizio = 1 anno)
§ A(T) - P(T) = N(T)
§ A(T+1) - P(T+1) = N(T+1)
§ Reddito di esercizio: Y(T;T+1) = N(T+1) - N(T)

§ Il reddito di esercizio (Y) è influenzato dalle operazioni di gestione dei


processi aziendali nell’intervallo (T;T+1). Y è la differenza tra ricavi di vendita
e costi di esercizio

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Stato Patrimoniale

§ Lo Stato Patrimoniale (SP) descrive la situazione dell’impresa in un dato


istante di tempo, normalmente il 31 Dicembre di ciascun anno
SP
Δt = 1 anno

§ SP è composto da due grandi sezioni


§ Attivo elenca le risorse che:
- sono di proprietà dell’impresa
- hanno un valore esprimibile in maniera “oggettiva” in termini monetari
§ Passivo riporta i diritti vantati da azionisti o terzi sulle risorse dell’impresa. I
diritti possono avere origine differente:
- azionisti
- finanziatori espliciti (istituti di credito)
- finanziatori impliciti (fornitori, dipendenti)

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Struttura dello Stato Patrimoniale
ATTIVO PASSIVO
A.1 Attività non correnti P.1 Patrimonio netto (Equity)
Immobili, impianti e macchinari P.2 Passività non correnti
Avviamento e attività immateriali Obbligazioni in circolazione
Partecipazioni Debiti verso banche
Attività finanziarie Altre passività finanziarie
A.2 Attività correnti Fondi per rischi e oneri
Crediti commerciali e altri Fondi relativi al personale
Rimanenze Imposte differite passive
Lavori in corso su ordinazione P.3 Passività correnti
Disponibilità liquide Obbligazioni in circolazione
A.3 Attività non correnti possedute per la vendita Debiti verso banche
Debiti verso fornitori
Anticipi su lavori in corso su ordinazione
Altre passività finanziarie
Debiti tributari
Altre passività correnti

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Principali voci dell’Attivo

§ A.1 Attività non correnti


§ Risorse dell’impresa che normalmente vengono impiegati in più di un esercizio
contabile (immobili, impianti e macchinari, partecipazioni, ecc.)

§ A.2 Attività correnti


§ Risorse dell’impresa che trovano normalmente impiego nell’ambito di un singolo
esercizio (crediti commerciali e altri, rimanenze, lavori in corso su ordinazione,
disponibilità liquide)

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Ammortamento

§ Nel caso di immobilizzazioni materiali ed immateriali, le voci vengono


espresse a bilancio al netto del fondo ammortamenti

§ L’immobilizzo viene parzialmente “consumato” ogni anno

§ Definiamo ammortamento annuo una cifra pari al prodotto tra il valore


iniziale del bene e la “percentuale di consumo” dell’anno

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Principali voci del Passivo
§ P.1 Patrimonio netto (Equity)
§ Insieme dei diritti vantati sull’impresa dagli azionisti

§ P.2 Passività non correnti


§ Voci che normalmente si estinguono oltre l’esercizio contabile dell’impresa
(obbligazioni in circolazione, debiti verso banche, altre passività finanziarie, fondi
per rischi e oneri, fondi relativi al personale, imposte differite passive)

§ P.3 Passività correnti


§ Voci che normalmente si estinguono nel corso dell’esercizio contabile
dell’impresa (obbligazioni in circolazione, debiti verso banche, altre passività
finanziarie, fondi per rischi e oneri, fondi relativi al personale, imposte differite
passive)

§ Mentre il valore dei diritti vantato da terzi è “predefinito”, il valore dei diritti
vantato dagli azionisti è “residuale”

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Equazione patrimoniale

§ Totale attivo = Totale passivo

§ L’attivo costituisce l’insieme delle risorse dell’impresa ed il passivo l’insieme


dei mezzi finanziari necessari per disporre di tali risorse

§ Non esiste invece alcuna relazione di tipo particolare tra singole voci
dell’attivo e del passivo. Ogni operazione di gestione tocca almeno due voci
dello SP
§ Operazioni di scambio: incasso di crediti commerciali (riduzione crediti
commerciali, aumento disponibilità liquide)
§ Variazione dei diritti di terzi: ripagamento di un debito commerciale (riduzione
disponibilità liquide, riduzione debiti commerciali)
§ Operazioni che sbilanciano SP: vendita di una risorsa ad un valore superiore a
quello registrato nello SP

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Conto Economico

§ Il Conto Economico (CE) costituisce la sintesi dei flussi di natura economica


che interessano l’impresa in un dato arco di tempo, normalmente un anno

§ Mentre lo SP si riferisce all’istante di chiusura dell’esercizio contabile, il CE


fornisce un rendiconto dell’intero anno contabile

SP
Δt = 1 anno

CE
§ Il CE determina quindi l’utile d’esercizio come differenza tra ricavi (valore dei
beni consegnati e/o dei servizi erogati) e i costi (valore delle risorse utilizzate
per “produrre” i ricavi)

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Costi e ricavi di competenza economica

§ Il conto economico si basa sul principio di competenza economica, secondo


cui contribuiscono a formare l’utile di esercizio solo costi e ricavi di
competenza di un esercizio

§ Ricavo di competenza
§ Un ricavo è di competenza di un esercizio se in quell’esercizio avviene l’effettiva
alienazione del bene da parte dell’impresa (consegna di un prodotto o
erogazione di un servizio)

§ Costo di competenza
§ Un costo è di competenza di un esercizio se fa riferimento a risorse utilizzate per
produrre i ricavi di competenza dell’esercizio

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Principio di competenza economica
§ La competenza economica non ha alcun legame “immediato” con le entrate e le
uscite di cassa associate alla produzione e vendita di beni

§ Esempio
§ Si consideri un’azienda commerciale che esegue le seguenti operazioni:
- Nel 2001 acquista un bene a debito per 1.000 €
- Nel 2002 paga il fornitore
- Nel 2003 vende il bene a credito per 1.200 €
- Nel 2004 viene pagata dal cliente
Determinare costi e ricavi di competenza

§ Il ricavo di 1.200 € è di competenza del momento in cui avviene la vendita, ovvero del 2003. Poiché il costo di
acquisto fa riferimento a questo ricavo, anch’esso è di competenza del 2003. L’utile di competenza, pari alla
differenza tra ricavi e costi, è quindi:
- 0 nel 2001
- 0 nel 2002
- 1.200 – 1.000 = 200 € nel 2003
- 0 nel 2004
Si noti che i flussi finanziari hanno invece un profilo radicalmente differente:
- 0 nel 2001
- -1.000 € nel 2002
- 0 nel 2003
- +1.200 € nel 2004
© School of Management – Politecnico di Milano 55
Struttura del Conto Economico

A. Ricavi
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Altri ricavi operativi
Variazioni delle scorte di prodotto finito e semilavorati
Gestione operativa
B. Costi
Consumo di materie prime e materiali di consumo
Costi del personale
Ammortamenti e variazioni di valore delle attività non correnti
Altre spese operative

Utile operativo o Margine Operativo Netto (MON)


C. Proventi e oneri finanziari
Utili da società controllate, collegate e joint venture
Proventi finanziari da attività di investimento
Gestione finanziaria
Altri proventi e perdite
Oneri e perdite finanziarie

Utile lordo da attività operative in funzionamento


Imposte Gestione fiscale
Utile netto da attività operative in funzionamento
Ricavi e perdite da attività destinate a cessare Gestione straordinaria
Utile netto

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Principali voci del Conto Economico

§ Ricavi
§ Valore di tutti i beni prodotti nell’esercizio (ricavi, variazione delle scorte)

§ Costi
§ Insieme dei costi relativi sia alle attività di vera e propria trasformazione fisica
che a quelle di supporto (costi per materie prime, costo dei servizi, costo per il
personale, ammortamenti)

§ Proventi e oneri finanziari


§ Proventi derivanti da attività finanziarie, sotto forma di interessi sui prestiti, e
oneri relativi ad indebitamenti di carattere finanziario

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Concetti economici di base:
L’impresa come sistema aperto e
L’impresa come sistema di risorse

Strategie ed Economia del Progetto

Prof. Stefano Magistretti


stefano.magistretti@polimi.it
Dott.ssa Diletta Di Marco
diletta.dimarco@polimi.it

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