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BUSINESS PLAN E

BUSINESS MODEL
CANVAS
Differenze e mutue relazioni

Lavoro svolto da
Cavagnis Sara
BUSINESS MODEL CANVAS E BUSINESS PLAN

Quando parliamo di progettazione strategica a livello di business, dobbiamo porre


attenzione a due documenti importanti che spesso le imprese faticano a distinguere,
Business Model Canvas o Business Plan? C’è ancora troppa confusione.

Nonostante abbiano funzioni diverse, questi due modelli, sono collegati fra di loro e
vanno utilizzati entrambi.

Il Business Plan si implementa dopo aver effettuato un anno test, non riguarda
l’impresa nel suo complesso ma progetti specifici nel medio-breve periodo (dai 3 ai 5
anni), presenta elementi qualitativi e quantitativi e quello che conta non è tanto il
documento che si redige ma il processo con cui ci si arriva.

Un processo basato su intuito, creatività e razionalità che consente di passare dalla


visione alla pratica del progetto.

Il documento è composto da circa trenta pagine che evidenziano sinteticamente: l’idea


imprenditoriale, l’impresa, i mercati, i prodotti, il piano di marketing e le previsioni
economiche finanziarie.

Andando più nel dettaglio, le fasi sono le seguenti:

1. Definizione del target e dell’obiettivo che si vuole raggiungere investendo tempo


nella ricerca da fonti esterne.
2. Redigere in una pagina un sommario esecutivo che includa in modo sintetico: il
nostro concept, la reason why, la USP, il piano di marketing, le entrate attuali,
quelle previste e il team.
3. Dare informazioni sull’azienda: la sua struttura e forma giuridica, il settore di
attività, la storia, la vision e la mission.
4. Fare ricerche di mercato: la fase a cui porre più attenzione e che può assicurare il
successo, attraverso l’analisi del target potenziale, l’esame delle tendenze e le
stime su ipotesi attendibili.
5. Fare l’analisi SWOT (punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce, quindi
valutare fattori interni ed esterni all’azienda), definire il vantaggio competitivo e
le buyer personas.
6. Illustrare prodotti e servizi.
7. Spiegare la strategia di marketing: il perché le scelte che abbiamo preso sono
giuste per il target selezionato e definire le 4P (soprattutto le promozioni).
8. Definire gli aspetti gestionali: fornitori, produzione, attrezzatura, spedizioni,
inventario.
9. Definire il financial plan che includa: conto economico, bilancio, Break Even
Point e rendiconto finanziario.

Nel rendiconto vanno inseriti: conto economico, stato patrimoniale, flussi finanziari e
budget di cassa. Uno degli errori più frequenti è il grado di dettaglio, non dev’essere
troppo sintetico ma nemmeno troppo esaustivo.

Infine è importante includere un piano dei rischi, rischi che possono essere interni, ad
esempio avere pochi dipendenti, oppure esterni, come la pandemia che ha colpito le
imprese trovatesi impreparate di fronte a questa emergenza.

Il Business Model Canvas, invece, rappresenta la logica con cui si crea, acquisisce e
distribuisce valore economico e benefici. Viene utilizzato dalle start up e dalle grandi
aziende come le multinazionali che abbiano come prerequisito un’idea innovativa e
prende ispirazione dal design thinking.

Utilizza un linguaggio visivo universale, compreso da tutti, che consente, di


conseguenza, un lavoro in co-creation ed è un modello market driven.

Questa strategia di programmazione è sicuramente più snella della precedente e


consente di verificare in modo sintetico se il nostro modello di business è fattibile.

Il framework graficamente è formato da 9 blocchi:


-al centro si trova la value proposition che ha l’obiettivo di soddisfare i bisogni dei
clienti e può riguardare una novità o personalizzazione di prodotti e servizi, il design,
l’aiuto a risolvere un problema, il miglioramento delle prestazioni e molto altro.

-a destra il Revenue stream con le fonti di ricavo e le modalità con cui vengo pagato
(ad esempio abbonamenti o provvigione) in cui sono inclusi i seguenti elementi:
segmenti clienti, canali di distribuzione e relazione coi clienti.

-A sinistra invece la Cost structure, quindi le fonti dei costi e il modo in cui pago (costi
fissi o variabili), i cui elementi principali sono le risorse, le attività chiave e i partner
chiave.

Per iniziare a lavorare su questo modello si consiglia una stampa molto grande e
l’utilizzo dei post-it, in modo da sostituire, spostare quando si vuole il contenuto tra i
vari blocchi, rendendo così il processo creativo iniziale più semplice e gestibile dai vari
membri del team.

Il Business Model viene utilizzato anche per migliorare o introdurre nuove idee nei
piani di marketing e valutare se la strada intrapresa sta funzionando oppure va
modificata.

È un importante strumento di collaborazione e comunicazione che può essere


facilmente personalizzato, è il risultato di un’intelligenza collettiva, infine si può creare
manualmente o in modo digitale.

Non è uno strumento statico, ma in continua evoluzione perché va costantemente


aggiornato per essere sfruttato al meglio.

Un esempio rappresentativo di questo modello è sicuramente Ikea che ha deciso di


focalizzarsi sulle coppie giovani, con soluzioni di arredo di design a basso costo, una
presenza digitale con il sito web, gli store fisici, spazi espositivi e vantaggi per le
famiglie come la family card (elemento di fidelizzazione del cliente) e lo spazio gioco
per bambini.

Altre aziende note che lo utilizzano sono Amazon, Airbnb ed Apple.


I modelli più frequenti riguardano: pubblicità, produzione, commissione (meno
rischioso dei due precedenti), abbonamenti, freemium (due versioni di prodotto, uno
gratis e l’altro a pagamento) e accessori.

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