Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CAP. 10
La ricerca di mercato è uno degli strumenti a disposizione delle aziende
per interpretare i bisogni dei consumatori e ottenere informazioni
necessarie a prendere decisioni rispetto ai problemi di marketing.
La ricerca di mercato può essere definita come:
- uno strumento conoscitivo dei bisogni dei consumatori
- uno strumento di studio ed analisi di atteggiamenti e motivazioni che
influenzano l’acquisto
- uno strumento del marketing mix, della comunicazione, della
distribuzione
- uno strumento di monitoraggio e valutazione delle iniziative di
marketing e comunicazione
Il ruolo della ricerca di mercato è quello di facilitare le aziende nel
compito di sviluppare una proposta di prodotto che possa incontrare i
bisogni dei consumatori
Le ricerche di mercato prima della messa on air si fanno quando si vuole
conoscere il destinatario del prodotto/servizio; Le indagini che vengono
condotte durante o dopo la messa on air servono a valutare l’andamento
della campagna
Per individuare il problema che il prodotto deve risolvere, l’azienda studia
quali siano i bisogni che il prodotto debba soddisfare e individua se c’è
qualcosa che non è stato capito
Le ricerche di mercato si dividono in 2 macrosettori:
- Continuative: forniscono informazioni che devono essere disponibili in
modo continuo nel tempo e devono essere condotte presso i panel
ovvero un campione permanente di persone. Questo metodo
permette di analizzare i cambiamenti di opinioni.
- Ad hoc: vengono attivate per la soluzione di un problema specifico, si
utilizza un target di riferimento specifico per un tempo definito
Le ricerche possono essere affrontate con metodo qualitativo (spiega il
perché) o quantitativo (spiega il quanto)
Metodo Qualitativo
Metodo conoscitivo che rende possibile la comprensione dei fenomeni di
interesse dell’aziende. Le fasi della ricerca sono:
o Prefield, fase di pianificazione in cui si cerca di capire cosa l’azienda
desidera ottenere dalla ricerca
o Field: fase di raccolta dati, i ricercatori si immergono nel mondo dei
consumatori
o Postfield: fase di riflessione in cui si analizzano le informazioni
raccolte
La metodologia qualitativa utilizza 2 tecniche: motivazionali, per
individuare i bisogni e atteggiamenti che determinano i comportamenti
dei consumatori; Semiotica, per individuare cosa comunica un testo
Come metodi di ricerca usa:
- Focus group: si focalizzano su un argomento specifico i partecipanti
vanno da 3 a 10
- Gruppi esplorativi: usato per analizzare scenari ampi
- Gruppi creativi: hanno l’obbiettivo di trovare stimoli
- Colloqui individuali: strumento di rilevazione dati (specie di
intervista approfondita)
Metodo quantitativo
Ha il fine di fornire un’accurata misurazione del fenomeno oggetto di
attenzione che può essere il gradimento di un prodotto da parte dei
consumatori, la conoscenza del brand presso un determinato target, la
soddisfazione degli utenti rispetto ad un servizio.
Il metodo quantitativo impiega grandi campioni che devono essere
rappresentativi dell’universo di riferimento.
La scelta del campione è un punto fondamentale della ricerca; la ricerca
può essere di due modi:
- Trasversale, quando è effettuata in un dato momento, come se fosse
una fotografia dell’oggetto interessato
- Longitudinale, quando prevede la raccolta di dati in periodi successivi
di tempo su uno stesso target che rimane invariato per tutto il tempo
A seconda dello scopo e del destinatario finale, la ricerca quantitativa si
divide in 3 tipologie:
- Ad hoc: si utilizza quando si vuole risolvere un problema specifico per
un particolare cliente
- Omnibus: sono ricerche ad hoc ma multiclient,
- Standard
Ogni ricerca quantitativa è composta da 3 fasi:
1. Progettazione, in cui vengono definiti gli obbiettivi il metodo di ricerca
da adottare e il campione da coinvolgere. Le modalità di intervista
possono essere: interviste telefoniche, face to face, postali o online.
2. Rilevazione: viene stilato il questionario che deve rispettare precisi
criteri.
3. Elaborazione: codifica dei dati rilevati in un database che permette di
elaborare le diverse analisi statistiche.
CAP. 13
Nell’ultimo decennio hanno cominciato a diffondersi nuove tecniche che
hanno preso il nome di marketing non convenzionale, espressione
utilizzata per definire un modo alternativo di affrontare i problemi di
marketing che sono: comunicare l’esistenza di un prodotto, aumentare il
brand awareness, raggiungere vecchi e nuovi consumatori
I nuovi marketing ipotizzano un coinvolgimento diretto nell’intento di
creare un legame tra consumatore e brand senza l’intromissione
mediatica.
Le motivazioni del cambiamento a cui si sta assistendo sono molteplici: il
sovraffollamento di pubblicità, le difficoltà di raggiungere attraverso i
media di massa i giovani, la diffusione di internet.
Il più caratteristico strumento del marketing non convenzionale è il
guerrilla marketing. Le operazioni di guerrilla marketing non solo devono
raggiungere l’obbiettivo desidera, ma devono generare anche un
passaparola positivo, che contribuisce a rafforzare il valore della marca.
Gli elementi su cui si sviluppano le tecniche sono: l’effetto costo, l’effetto
sorpresa e l’effetto virale.
Negli anni successivi il guerriglia marketing si è articolato in 4 filoni:
- Marketing Virale: tecniche che sfruttano le reti sociali per diffondere
contenuti. Il successo è legato ad internet, inoltre contattare le
persone attraverso la rete è a costo zero e la comunicazione avviene in
tempo reale e la velocità di diffusione è maggiore rispetto al
passaparola tradizionale.
- Ambient Marketing: è paragonabile alla pubblicità outdoor. Attività
che coinvolgono direttamente il consumatore e che si svolgono
unicamente per strada con il solo supporto di mezzi e di persone (es.
flashmob) La maggior parte di queste attività viene realizzata in un
contesto urbano e viene utilizzato il concetto di street marketing che
comprende diverse attività che vanno dalla semplice distribuzione di
volantini fino alla realizzazione di veri e propri eventi. Nello spazio
urbano le barriere di difesa non sono attive nei consumatori.
- Stealth marketing. le sue tecniche di marketing nascosto è quello di
promuovere un prodotto o un servizio senza presentare in modo
chiaro il brand, in maniera tale che i consumatori non siano in grado di
comprendere immediatamente di cosa si tratta.
- L’Ambush marketing. insieme di tecniche che sfrutta l’associazione ad
un evento per aumentare la propria notorietà, attirare l’attenzione e
generare effetti positivi, senza avere nessun collegamento ufficiale o
diretto con l’evento
CAP. 14
La pubblicità sociale è uno dei generi più stimolanti della tv, ed è
connessa alle emozioni dell’uomo. La pubblicità sociale nasce negli anni
70 e si è sempre dimostrata connessa alle realtà sociali
Per pubblicità sociale si intende l’attività di comunicazione a carattere
persuasorio, messa in atto da una figura pubblica o privata, con lo scopo
di promuovere finalità non lucrative e che hanno come oggetto
tematiche di interesse sociale ampiamente condivise.
La pubblicità tende a trasferire un messaggio con l’intento specifico di
convincere il pubblico a cui si riferisce
La pubblicità sociale ricorre a meccanismi di persuasione e alla
stimolazione della sfera emotiva dell’individuo
I messaggi mettono al centro il valore collettivo e non una marca, si
concentrano quindi su tematiche di interesse sociale condivise. (es.
heineken promuove il bere responsabilmente)
Soggetti che realizzano la pubblicità sociale:
- Pubblicità Progresso, fondazione no-profit italiana che dal 1971 si
impegna alla soluzione di problemi morali
- Organizzazioni no profit (wwf, greenpeace, telefono azzurro). Le
campagne realizzate da organizzazioni no profit evidenziano 3
obbiettivi: raccolta fondi (sms solidale, adozione a distanza), com
istituzionale, sensibilizzazione ed educazione
- Pubblica amministrazione, ’88 campagna contro la droga.. sono
campagne finalizzate alla sensibilizzazione della popolazione, con la
volontà di rafforzare i comportamenti positivi
- Le Aziende, cronologicamente l’ultimo ad avvicinarsi alla pubblicità
sociale (seconda metà anni ’80). Le imprese hanno iniziato ad operare
in modo etico, (rispettando l’ambiente) e di conseguenza l’azienda si
impegna in azioni di promozione di cause sociali. L’impegno sociale ha
un’esigenza di profitto in quanto si differenzia il brand, si fidelizza e si
coinvolgono i consumatori, si cattura l’attenzione dei media. 3 fattori
che interessano la pubblicità sociale delle aziende: natura attività
sociali, scelta dei media, peso strategico.