Obbiettivi formativi-Comprendere il ruolo del marketing nel rapporto tra imprese e mercato
-Acquisire i principi del marketing strategico e operativo e gli strumenti per comprendere il
comportamento del consumatore
-Prospettiva nazionale e internazionale
-Maturare la capacità di interpretare in maniera critica situazioni reali attraverso l’analisi di esempi
e case studies
Che legame c’è tra management e marketing?
Partiamo dal concetto di pianificazione strategica è un processo manageriale volto a sviluppare
e mantenere una corrispondenza efficace tra gli obbiettivi dell’organizzazione (impresa) , le sue
risorse e le opportunità offerte dall’ambiente di riferimento
Pianificazione strategica Serve alla definizione delle strategie aziendali
Le organizzazioni e i loro livelli
•Livello corporate (Top management) qui si sviluppa la strategia complessiva
dell’organizzazione
-integrazione (verticale o orizzontale)verticale filiera orizzontale ragioniamo in termini di
settore andare a fare quello che prima facevano i concorrenti ANDARE ad acquisire dei
concorrenti mi espando acquisendo un concorrente
-diversificazione vado ad investire in settori diversi strategia di crescita che punta ad
investire in settori diversi per diminuzione del rischio è difficile che settori diversi vadano a
trovarsi in crisi nello stesso momento diversificazione assoluto o laterale in base a se cambio
completamente o no settore
-internazionalizzazioneun’impresa che punta all’internazionalizzazione punta alla presenza
dell’impresa su mercati diversi da quello d’origine su mercati internazionali
Queste strategie a livello corporate vengono definite come complessive
•Livello di area strategia di affari (ASA) o strategic business unit (SBU) : una porzione
dell’organizzazione che commercializza un insieme di prodotti affini destinati ad un gruppo di
clienti ben individuato ogni ASA è gestita da un manager che ne assume le responsabilità in
termini di pianificazione strategica e performance
marketing come funzione aziendale anche se in realtà è qualcosa di molto più ampio che una
funzione aziendale
Che legame c’è tra management e marketing?
Per garantire la propria sopravvivenza , l’impresa deve conseguire e mantenere un vantaggio
competitivo nel lungo periodo 4 strategie competitive, che costituiscono la base per lo sviluppo
delle attività di marketing 4 strategie competitive per riuscire a mantenere nel tempo un
vantaggio competitivo
Strategie di base per ottenere un vantaggio competitivo strategie competitive
1. Leadership di costo per media dei costi bassa per fornire prodotto a un prezzo più basso ad
es. Ikes, Ryanair, Walmart colori blu e giallo
Altra strategia competitiva2. Differenziazione principio chiave del marketing spunta sulla
differenziazione dell’offerta del prodotto prodotto unico rispetto a quello dei concorrenti
ovviamente però non si perdono di vista i costi per vantaggio competitivo c’è bisogno di
prendere in considerazione anche gli altri fattori anche costi e anche differenziazione es. Tesla
e Redbull
3. Focalizzazione sui costi su un segmento di consumatori più ridotto
4. focalizzazione sulla differenziazione
La strategia competitiva mi permette di ottenere un vantaggio competitivo puntando sulla
leadership di costo o sulla differenziazione
Tutte le attività di marketing vanno inserite in un complesso più grande le attività di marketing
devono essere coerenti con la strategia che si intende perseguirebisogna anche tener presente
che sia che l’impresa decida di perseguire leadership di costo o differenziazione dovrò
comunque essere in grado di tener presente l’altra modalità es. tenere conto dei costi o tener
conto della differenziazione
Gli stereotipi sul marketing, ovvero quello che il marketing non è
-“Marketing significa solo vendite”
-“Marketing significa solo pubblicità”
-“Marketing è creatività, intuizione” si un po’ ma è fatto soprattutto da ricerca
-“Marketing è sinonimo di pratiche aggressive (e poco corrette)”
COS’È IL MARKETING?
5. ORIENTAMENTO AL CLIENTE/MERCATO
• Ricerche di marketing
• Creare valore per il cliente evoluzione ulteriore dell’orientamento al marketing
•Marketing relazionale, CRM (Customer Relationship Management)
…E IL MARKETING INTERNAZIONALE?
• E’ l’applicazione dei principi del marketing a più di un Paese
• Precisazione terminologica
• Mkt globale STANDARDIZZAZIONE delle strategie di marketing delle imprese su diversi
paesi
• Mkt internazionale ADATTAMENTO strategia di adattamento del marketing (da parte delle
diverse imprese) alle peculiarità dei diversi paesile imprese cercano di adattare la propria offerta
e i diversi strumenti del marketing mix ai diversi paesi in cui operano Quando
si parla di marketing globale c’è un’accezione di Standardizzazione dell’offerta mentre invece
quando si parla di marketing internazionale viene posta l’attenzione sulla capacità dell’impresa
di adattarsi ai diversi mercati di riferimento
Molto spesso usati come sinonimi!
Marketing globale o internazionale? coca cola ?
Le imprese pur standardizzando certe tipologie di marketing cercano di andare incontro ai
singoli paesi adattando il proprio prodotto alle singole esigenze dei paesi
l’impresa che vuole competere su mercati internazionali dovrà andare a competere successo
di un’impresa sarà data dalla capacità di modificare queste leve di marketing in base ai paesi
Presenza sui mercati internazionali da parte delle imprese le imprese quando operano in
diversi mercati diversi contesti devono confrontarsi con tutta serie di variabili ad esempio il
contesto, economico locale, il contesto politico, al contesto legislativo, e rispetto queste variabili le
imprese hanno poca capacità di influenza fanno parte del cosiddetto ambiente remoto
dell'impresa quell’ ambiente di riferimento sul quale l'impresa ha una minore capacità di
influenza e di impatto quindi non è che posso cambiare il contesto politico dove voglio
internazionalizzarsi non posso cambiare il contesto normativo mi devo in qualche modo dare
a questo contesto da questo dipende il successo delle imprese sul mercato internazionale
dalla loro capacità di gestire gli strumenti del marketing, le leve del marketing prezzo, prodotto,
canali distributivi e promozione in modo tale da riuscire a rispondere al meglio al contesto in
cui si trovano ad operare più aumenta il numero di paesi in cui un'impresa è presente dal punto
di vista internazionale più aumenterà questa complessitàperché avrò diversi ambienti di
riferimento, diversi contesti politici, diversi contesti sociali, economici, sanitari o legislativi
quindi significa che si moltiplicano queste complessità e l'impresa deve essere capace di sviluppare
una strategia di marketing che tenga conto anche delle specificità di ciascun paese in modo tale
da adattare al meglio le leve del marketing mix in modo tale da ottenere un vantaggio
competitivo in un certo paese quello che funziona in un paese probabilmente non funziona in
un altroquindi in questo senso il successo dell’ impresa deriva dalla capacità di gestire al
meglio le leve/ gli strumenti del marketing rispetto ai diversi contesti in cui si trova a operare
COINVOLGIMENTO DELL’IMPRESA NEL MARKETING INTERNAZIONALE
• Esportazione passiva
• Esportazione sporadica
• Esportazione organizzata
• Orientamento al marketing internazionale COINVOLGIMENTO
in una logica di
pianificazione di marketing noi possiamo identificare il marketing strategico e il marketing
operativo attraverso il marketing strategico l'impresa definisce quello che vuole diventare
quali sono gli obiettivi che vuole raggiungereattraverso il marketing operativo e quindi
attraverso l'utilizzo delle quattro leve operative o le 4 leve del marketing mixl’impresa cerca di
raggiungere gli obiettivi che ha definito in fase di pianificazione di marketing strategico
Marketing strategico risponde alla domanda cosa vuole diventare impresa il marketing
operativo cerca di rispondere alla domanda come fa a aggiungere quegli obiettivi
riassume graficamente tutte le principali attività che troviamo nelle diverse fasi del marketing
fase di pianificazione ,fase di implementazione e fase di controlloin particolar modo la fase di
pianificazione si può articolare a sua volta in diverse fasi la prima si chiama analisi situazionale
la 2° riguarda la focalizzazione prodotto mercato e la definizione degli obiettivi dell’impresala
3° fase riguarda proprio il programma di marketing quindi la definizione della gestione operativa
del marketing
Nella fase di implementazione impresa cerca di definire come riuscire ad attuare tutto quello
che viene definito in una fase di pianificazione in una fase di implementazione ci si occuperà
di ottenere le risorse, di organizzare l’ufficio marketing, di stabilire le tempistiche per le diverse
azioni che devono essere realizzate e quindi anche realizzare concretamente il programma di
marketing che viene definito nella fase di pianificazione quindi nella fase di implementazione
cerco di mettere in atto di implementare quello che ho definito nella fase di pianificazione
Nella fase di controllo cerca di confrontare i risultati che sono stati ottenuti con gli obbiettivi
che erano stati prefissati se l’impresa individua dei divari dei risultati rispetto agli obiettivi
cercherà di mettere in atto delle azioni correttive e di capire perché quegli obiettivi non sono
stati raggiunti potrebbe essere mi ero posta degli obbiettivi troppo ambiziosi, oppure ho usato
male le leve del marketing mix quindi leve correttive per raggiungere gli obbiettivi prefissati
o magari capisco che quegli obbiettivi non erano realistici perché sono intervenuti dei
cambiamenti di mercato e quindi vado a riformulare gli obbiettivi
La differente visione temporale io in fase di pianificazione definisco tutto pianificazione
implementazione controllo poi nella modalità di realizzazione del piano ci sarà la fase di
pianificazione, la fase in cui cerco di mettere in atto quello che è definito nella fase di
implementazione, e la fase di controllo però io già nel piano di marketing stabilisco ad esempio
che a sei mesi dal lancio di un prodotto su un nuovo mercato farò una prima indagine sui
consumatori per capire quali sono le percezioni relative a quel brand o prodotto
Questa prima fase di studio dell’ambiente/settore, studio del contesto di riferimento della
domanda si chiama anche fase di marketing analiticofase analitica del marketing perché
prima di definire degli obiettivi è importante fare tutta una serie di attività di ricerca e di analisi in
modo tale da riuscire a prendere delle decisioni ben ponderate e consapevoli
PIANO DI MARKETING: FASE ANALITICA (CAP. 3-9)
•ANALISI SITUAZIONALE/ DELL’AMBIENTE/ SETTORE
•ANALISI DELLA DOMANDA
Una volta definito il contesto di riferimento, una volta analizzata la domanda l’impresa procede
con la cosiddetta Focalizzazione prodotto-mercato e definizione degli obiettiviCerca di capire
quali sono i prodotti più adatti per rispondere alle esigenze ai bisogni e desideri di un determinato
mercato che quindi si vanno a finire gli obiettivi d’ impresa
LO STUDIO DELL’AMBIENTE: ANALISI SWOTcon l’analisi SWOT l’impresa va a fare proprio una
ricognizione di quelli che sono i propri punti di forza e di debolezza va a vedere quelle che sono
le minacce e le opportunità che vengono dall’ambiente esterno e cerca poi di capire come
utilizzare i punti di forza per rispondere a queste opportunità e come eventualmente cercare di
sopperire ai propri punti di debolezzaper far fronte alle minacce che vengono dall’ambiente
esternoquindi il momento di consapevolezza dell’ impresa che consente di capire quali sono gli
aspetti più critici su cui prestare attenzione e individuare quelli che possono essere invece le fonti
del proprio vantaggio competitivo
STRENGTHS
WEAKNESSES
OPPORTUNITIES
THREATS
ESEMPIO DI ANALISI SWOT: IL CASO TESLA (domanda esame)
-Founded in 2003
STRENGHTS
the most recognized electric car producer in the world
Elon Musk famous, appealing person
The company sells a story (a purpose) and not just a car
A plan to become the biggest battery producer in the world
WEAKNESSES
Tesla continued to burn cash in 2017-18 hasn’t already turned a profit
Negative cash flows are a problem
All of Tesla’s patents are open source
Elon Musk’s divided attention 4 companies
FUTURE OPPORTUNITIES
The electric car market is the future transportation
The company is well positioned to win a significant market share
Another opportunity Tesla expanded its product range
Economies of scale
Economies of scope
The fact that Elon Musk has 4 companies ( and he divides its time between them) can be a
weakness but it can also be highly beneficial in the right circumstances synergy
between these organizations could help Tesla improve its competitive position and know-
how providing a valuable advantage against other auto producers
THREATS
A slower transition is a significant threat as it strips Tesla from its first-mover advantage
Traditional producers (BWV-AUDI..) are a significant threat as they enter the electric
vehicle market
There is no guarantee that production difficulties won’t appear againanother threat
Tax incentives for electric vehicles
ESEMPIO DI ANALISI SWOT: IL CASO TESLAin class
STRENGHTS
La notorietà del brand
Lo spirito di innovazione
L’originalità
L’aspetto estetico bello da vedere
L’esperienza dei clienti che per la maggior parte è positiva
Elon Musk personaggio molto popolare e controverso non è soggetto che passa
inosservatoappealing person
I clienti sono leali al brand
I proprietari di Tesla possono ricaricare la macchina gratuitamente quando sono su strada
Il brand Tesla è il più conosciuto per quanto riguarda la macchina elettrica
L’azienda Tesla è l’azienda che produce maggiormente le batterie nel mondo il problema
dell’utilizzo delle fonti rinnovabili è legato principalmente a un problema di batteria lo
stoccaggio dell'energia elettrica e Tesla sta investendo proprio nella produzione di batterie
da fonti rinnovabili pertanto questo rappresenta un punto di forza sia nel caso di
sviluppo di auto elettriche ma più in generale anche dal punto di vista tecnologico nella
produzione di batteria
Vuole anche creare macchine con il pilota automatico uno dei pionieri/innovatori in
questo ambito
Si propone di preservare l’ambiente fattore ora molto importante
Tesla consente anche di ottenere un premium pricegrazie alla customer experience
positiva… Tesla consente anche di ottenere anche un Premium price significa il prezzo
elevato per una certa categoria di prodotti tesla riesce a far pagare i propri prodotti di
più rispetto ai concorrenti perché i consumatori riconoscono a tesla degli elementi di
unicità quindi anche riuscire a farsi pagare un premium price rappresenta l’ottenimento
di un vantaggio competitivo per l’impresa
WEAKNESSES
Tra il 2017 e il 2018 ha speso moltissimi soldi per innovarsi
È impiegata su molti progetti quindi si pensa possa perdersi la focalizzazione sullo
specifico business di Tesla
Brevetti open source si rischia che altri competitors possano imitare i prodotti Tesla
Problema alle linee produttivepensando alla produzione su larga scala bisogna avere poi
delle strutture in grado di produrre in tempi rapidi rispettando una certa produttività
invece qualcosa è andato storto in questi ultimi anni non sono riusciti a mantenere gli
obiettivi che si erano prefissati
Elon Musk impegnato anche nell’azienda SpaceX figura di Elon Musk è una figura
molto forte che condiziona sia in positivo sia in negativo l’immagine di Tesla
FUTURE OPPORTUNITIES
Il fatto che producendo auto elettriche produce nell’ambito del futuro dei trasporti e ci
sono alcuni studiosi/esperti secondo entro i prossimi 10 anni l’auto elettrica sarà il futuro
dei trasporti però ci sono anche altri esperti che pensano che ci vorrà di più quindi
questo potrebbe essere sia un’opportunità sia un pericolo
Si sta espandendo anche in altri settori oltre all’auto elettrica come ad esempio il settore
delle batterie o gli apparecchi per produrre energie rinnovabili opportunità
Poter sfruttare le economie di scala produrre in grandi quantità abbassando i costi
E un vantaggio potrebbe essere l’automazione dell’industria però anche in questo caso
c’è anche l’altro lato della medaglia perché potrebbe rischiare ancora una situazione in cui
non si ottengono i risultati sperati come successo in passato
Il fatto che il proprietario di Tesla è impegnato in diverse imprese è uno dei vantaggi che
il brand può avere
THREATS (di solito le minacce fanno riferimento all’ambiente esterno)
Entrata nel mercato di marchi come BMW marchi che sono già nel mercato da anni e
quindi hanno una produzione in serie più meccanizzata rispetto a Tesla e hanno anche
una clientela fidelizzata c’è un crescente interesse da parte degli altri brand più
consolidati già presenti sul mercato verso questo prodotto
La transizione che potrebbe accadere tra le energie che ci sono già sul mercato a quelle
rinnovabili può avvenire all’interno di 10 anni o all’interno di 40 non sapendo quando la
clientela inizierebbe effettivamente a utilizzare in grande quantità questo tipo di energie è
sicuramente una minaccia
Per quanto riguarda il mercato statunitense il fatto che c’è la possibilità che gli incentivi per
le auto elettriche potessero essere interrotti dai politici e quindi rischiava di essere una
minaccia per le quote di mercato è giusto dare degli incentivi all’utilizzo di fonti
rinnovabili ma d’altro canto se io do degli incentivi sto in qualche modo falsando il
mercato quindi dare troppi incentivi ad esempio sulle rinnovabili questi costi poi di
questi incentivi però poi li vanno a pagare i cittadini che si trovano questi costi spalmati in
bolletta il discorso degli incentivi è un discorso importante che però va ponderato perché
va ad alterare talvolta le logiche di mercato quando ci sono gli incentivi coprano di più
ma poi quando finiscono la gente non compra più? Oppure continua a comprare perché
crede nel fatto delle energie rinnovabili continuerà comunque a comprare quel prodotto
o no? gli incentivi dovrebbero avere una durata limitata nel tempo e dovrebbero essere
misurati bisogna capire chi paga gli incentivi
Elon Musk investe in settori molto diversi c’è una dispersione delle competenze/degli impegni
di Musk su tante aree diverse parliamo quindi di un CEO che è impegnato su tanti fronti
diversi quindi da un lato la diversificazione del rischio e la diversificazione in generale è un
aspetto positivo dall’altro però questo può comportare dei rischi perché la persona / testa è
una, anche se ha tanti ingegneri che lavorano con lui, ma siccome è un personaggio con un grande
carisma e anche con un forte presenza nelle attività che fa non ci mette soltanto i soldi ci
mette la testa, l’immagine, la comunicazione quindi una dispersione su tante attività può da un
certo punto di vista essere rischioso dall’altro però essendoci anche dei legami tra queste attività
(in particolar modo quello delle batterie) questo può rappresentare anche un’opportunità ma nel
momento in cui più in generale ci sarà uno sviluppo ulteriore dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e
quindi ci sarà la possibilità di sviluppare ulteriormente questo business
Delle caratteristiche dell’impresa non sono in senso assoluto punti di forza o punti di debolezza
dipende sempre come l’impresa si colloca all’interno del contesto di riferimento quello che
potrebbe essere un punto di debolezza in un contesto potrebbe diventare un punto di forza in un
altro
Smaltimento delle batterie ad esempio potrebbe essere sia un minaccia sia un punto di
debolezza
IL MODELLO DELLE 5 FORZE DI PORTER studio dell’ambiente competitivoqui al centro
troviamo l’impresa e tutte le imprese che si trovano già all’interno del settore Succede però che
l'impresa non ha delle pressioni soltanto da parte dei concorrenti ma si trova a relazionarsi anche
con un’altra serie di soggetti in particolar modo se ragioniamo in un’ottica verticale di filiera
l’impresa avrà a che fare con il potere contrattuale dei fornitori e a valle con il potere contrattuale
dei clienti possono essere intesi come clienti business (come distributori) ma anche come clienti
finali non bisogna guardare soltanto i concorrenti che già si trovano all’interno dell’impresa
in particolar modo in un’ottica di marketing internazionale bisogna far attenzione anche alla
minaccia di potenziali entranti ad esempio un concorrente estero che al momento non è su
questo mercato e che quindi ora non è un mio concorrente diretto ma un domani potrebbe
decidere di espandere la propria presenza internazionale entrando anche sul mercato su cui io sto
operando questo è un potenziale entrante nuovo competitor che entra e con cui mi trovo a
concorrere per ottenere le quote di mercato però importante soffermarsi anche sull’analisi di
quei soggetti di quelle imprese che non fanno esattamente lo stesso prodotto che vendo io
ma che realizzano prodotti sostitutivi (es. telefono e macchina fotografica) l’impresa produttrice
di macchine fotografiche non si rende conto che il mercato sta cambiando e che il settore sta
cambiando e stanno entrando nel mercato alcuni produttori che non fanno macchine fotografiche
ma prodotti sostitutivi /diversi però in un’ottica di marketing noi andiamo a ragionare in termini
di bisogno soddisfatto se quel prodotto va a soddisfare un bisogno simile a quello che soddisfo
io, anche se in realtà è un prodotto diverso, per me rappresenta una minaccia rischio della
miopia di marketing focalizzarsi troppo sul proprio prodotto perdendo di vista quello che accade
all’esterno le evoluzioni del settore e del mercato dell’eventuale minaccia che deriva da
prodotti sostitutivi
STUDIO DEL MERCATO
1. Segmentazioneperché per le imprese è importante segmentare? segmentare il mercate
suddivido il mercato in base ai gruppi di clienti clienti presentano caratteristiche diverse
importante per le imprese identificare dei gruppi di clienti che abbiano delle caratteristiche diverse
per andare a soddisfare i diversi gruppi
2. Scelta del segmento/dei segmenti Target
3. Differenziazione e posizionamento
Perché per le imprese è necessario segmentare?
Nicchia
andare a definire
in maniera sempre più precisa il mio consumatore se segmentazione di massa macro-
segmentazione cioè meno variabili più di massa anche la segmentazione può essere più o
meno articolata a seconda di quale vuole essere l’approccio al mercato dell’impresa
UN ESEMPIO DI SEGMENTAZIONE AVANZATA: NETFLIX raccoglie un sacco di dati per fare
delle offerte che siano sempre più inclini ai consumatori raccolgono un sacco di dati su cosa
guardiamo, come, su quali device e da quindi suggerimenti personalizzati sulla base di quello
che ho già visto ecc.. potenziali interessi ecc.
C’è stato un incremento progressivo degli abbonamenti Netflix dal 2002 al 2019
Nel gruppo Inditexstrategie di internazionalizzazione, differenziazione, integrazione verticale a
valle, sviluppo orizzontale
2. Scelta del segmento/dei segmenti decide il proprio Target l’obbiettivo dell’impresa il
mercato a cui l’impresa decide di rivolgersi il mercato obbiettivo dell’impresa può
comprendere uno o più segmenti una volta fatta la segmentazione l’impresa definisce poi la
propria strategia di differenziazione e posizionamento vado a lavorare sulla posizione che quel
brand occupa nella mente dei consumatori rispetto agli altri brand
•Posizione che il prodotto (brand) occupa nella mente dei consumatori, rispetto a quella dei
concorrenti
• Dipende da come il consumatore percepisce il prodotto (brand) nel complesso delle sue
caratteristiche tangibili o intangibili
ALCUNI APPROCCI AL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
1. ATTRIBUTI CARATTERISTICI DEL PRODOTTO (es. attributi funzionali, qualità, stile)
2. BENEFICI ATTESI ad esempio crema antirughe
3. OCCASIONI D’USO quando utilizzo il prodotto es. daygum protex quando sei fuori casa
4. CATEGORIE DI UTILIZZATORI valsoia si rivolge a persone che ne hanno bisogno per salute
5. DISSOCIAZIONE DALLA CLASSE DI PRODOTTO (v. esempi a seguire) voglio rendermi unico
rispetto a una certa categoria di prodotto quindi sottolineo le mie differenze rispetto agli altri
brand di quel prodotto mettere in luce le caratteristiche distintive
TIPI DI POSIZIONAMENTO
•differenziale, es. Cherry Coke
•di contrapposizione (head to head) scontro diretto tra brand es. Mc Donald e Burger King
o Pepsi e Coca cola diretto scontro tra le caratteristiche dei due brand Questo tipo di
posizionamento diffuso in USA molto meno praticato in Italia
SEGMENTAZIONE E POSIZIONAMENTO SUI MERCATI INTERNAZIONALI NOKIA 1100, “MADE
FOR INDIA” segmentazione geografica • torcia incorporata •tastiera resistente alla
polvere/pioggia e anti-scivolo possibilità di doppia sim per condivisione del telefono
prodotto creato con determinate caratteristiche per un segmento specifico
SEGMENTAZIONE E POSIZIONAMENTO SUI MERCATI INTERNAZIONALI – IL CASO WHIRPOOL
specifico per vestiti indiano ma difetto il saahri si impigliava e rischiava di rovinarsi
l’avevano fatto senza conoscere in maniera approfondita il prodotto
Tupperware specifico per mercato indianocon cestelli per spezie segmentazione basato su
determinate culture e aree geografiche
ERRORI DI POSIZIONAMENTO Un’impresa che pretende di essere la migliore con riferimento a
troppi attributi rischia un posizionamento inefficace perché:
•insufficiente, vago
• confuso
• poco credibile per il consumatore
NB: bisogna porre attenzione anche al rischio definire un posizionamento troppo ristretto
ANALISI DEL MERCATO: IL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE
“L’insieme dei processi impiegati da individui e gruppi per la valutazione, la scelta, l’utilizzo e
l’eliminazione di prodotti … per la soddisfazione di bisogni e desideri” (Dalli, Romani) il
comportamento del consumatore inizia nella fase di percezione del bisogno quando finisce di
utilizzare il prodotto l’azione del consumatore termina fase anche di recensione si condivide
la propria esperienza il comportamento del consumatore precede la fase di acquisto le
imprese quindi devono studiare come entrare in contatto con il consumatore già nella fase in cui
il consumatore si fa ispirare nelle scelte di consumo
VARIABILI DEL CONSUMATORE
CULTURALI
SOCIALI
Variabili - più facili da individuare e indagare;
- riguardano gruppi numerosi di consumatori
PERSONALI
PSICOLOGICHE
Variabili - più difficili da individuare e capire
- strettamente connesse all’individualità di ciascun consumatore
VARIABILI CULTURALI
• cultura insieme di valori, credenze che caratterizzano un popolo
• subcultura italiani in Americapuò essere considerata una subcultura coesistenza di più
culture all’interno degli stessi individui che vivono in un ambiente culturale più ampio
• classe socialeun’etichetta un po’ superata o può avere senso in certi paesi dove c’è ancora
una distinzione netta tra classi un’etichetta valida ma in certi paesi più di altri
INFLUENZA DELLE VARIABILI CULTURALI:ESEMPIO DAL GIAPPONE esempio di come le variabili
culturali possano influire sul servizio/ sul consumatore
Business che è stato creato per gente che deve dormire fuori per lavoro che non vuole spendere
troppo utilizzare al massimo gli spazi per l’alta densità della popolazione 9hours hotel 1 ora
per lavarsi, 7 ore per dormire, 1 per prepararsi segnaletica per diminuire i dipendenti tutto
bianco e nero
Da molti anni pensano di importare questo tipo di hotel- dove la gente deve dormire e vuole
spendere poco tipo aeroporti e si pensa che difficilmente questo capsule hotel potrà essere
implementato in Europa
“There are people who own Rolex and Panerai. Those same people might also have a Swatch. Both
tell the same time, and both in their own way are enriching. If that’s happening, it has to be due to
the power of design” legato a processi di segmentazione per un consumatore dipende dalle
situaizioni se è in viaggio di lavoro un ricco usa lo stesso capsule hotel
La componente visiva è quella che influenza di più sull’acquisto di un prodotto
Variabili culturali – Esempio L’influenza del colore nei comportamenti d’acquisto
i colori
influenzano molto il consumatore e spesso i colori variano da cultura a cultura north
american online shoppers↑ se cambiamo paese però l’accezione che si da al colore può essere
completamente diverso ad es. il bianco culture occidentali purezza/matrimonio ecc
nelle culture orientali il bianco è il colore del lutto
Differenze anche in base ai numeri negli USA non c’è il numero 13 negli hotel, nei
piani dei palazzi perché è inserito nella cultura statunitense o in Cina il numero
quattro la pronuncia è molto simile alla pronuncia di morte quindi è un numero che
viene evitato il più possibile
VARIABILI SOCIALI: I GRUPPI DI RIFERIMENTO gruppi sociali che influenzano il comportamento
dei consumatori gruppi di
• Di appartenenza 1. La famiglia es. continuità delle abitudini familiari dalla famiglia di
origine all’individuo che si stacca oppure discontinuità delle abitudini familiari rottura con le
scelte di consumo della famiglia questo gruppo di appartenenza influenza le scelte delle persone
anche negli anni a venire gruppi transgenerazionali 2. I miei concittadini un gruppo di cui mi
sento parte persone con cui io entro in contatto con cui ho un rapporto continuativo 3. I miei
compagni di squadra 4. I miei amici
• Di aspirazione rappresentano dei gruppi di persone a cui il singolo ambisce gruppi di cui il
consumatore non fa parte ma a cui vorrebbe prima o poi appartenereEs. gruppo di aspirazione
1. Squadra di calcio forte 2. Un gruppo di medici specifici oppure sono giovane e faccio
parte di un gruppo di amici ma ambisco a fare parte di un altro gruppo di amici 3. Gruppo di
amici è un’aspirazione/obbiettivo dell’individuo tenderà a mettere in pratica dei
comportamenti di consumo per assomigliare a quel gruppo di individui esempio di acquisto
/consumo di aspirazione ragazzini che vogliono far parte di un certo tipo di gruppo vanno
a manifestare la loro aspirazione ad un gruppo tramite acquisti di prodotti vestiti brand
uguali a quelli utilizzati dal gruppo a cui si aspira a volte i brand vanno ben oltre ai prodotti a cui
si riferiscono ma diventano anche di ispirazione per persone che vogliono far parte di quel
gruppo es Nike just do it pensiero condiviso
• Di dissociazione gruppo di individui di cui non faccio parte ma dei quali non voglio fare parte-
es. sono un’ambientalista e animalista mi dissocio fortemente da gruppo di persone che
acquista prodotti che sono testati su animali
VARIABILI SOCIALI: RUOLO E STATUS
•Ruolo: posizione occupata nei confronti delle persone e dei gruppi con cui si interagisce ad
ogni ruolo corrispondono aspettative di comportamento
•Status: stima attribuita ad un ruoload ogni ruolo corrisponde una stima diversa a livello
lavorativo, familiare, di gruppi di amici ogni ruolo che una persona riveste all’interno dei gruppi
della società avrà più o meno stima più ne si ha più avrà influenza sugli altri c’è chi nel gruppo
ha potere di influenza maggiore sugli altri
Anche ruolo e status possono intervenire nel comportamento del consumatore
VARIABILI PERSONALIvariabili demografiche variabili personali e psicologiche più difficili da
esaminare
•età
• posizione nel ciclo di vita ho 30 ma sono single e vivo da solo/sono sposata/vivo con i miei
• genere
•istruzione
• mobilità
• occupazione
•situazione economica
•residenza
• salute ...
Tutto l’insieme delle variabili personali va ad influenzare il comportamento del consumatore e
va ad influenzare tutte la attività che facciamo, va ad influenzare i nostri interessi e tutto ciò va
a definire il nostro stile di vita
APPROFONDIMENTO SU ETÀ
• Età anagrafica (chronological age)
• Età biologica (biological age)
• Età percepita (self-perceived age) dipende dal vissuto ne sento di meno inciderà sul mio
stile di vita se ne percepisco di più avrò un stile di vita che assomiglia di più ad una fascia
d’età più alta
• Generazioni (cohorts): comprende soggetti che hanno vissuto gli stessi eventi significativi nello
stesso periodo di solito una generazione è composta da 5 anni con la generazione noi
andiamo ad identificare tutti quei soggetti che hanno vissuto gli stessi eventi significativi nello
stesso periodo ciascuna generazione condivide un background pandemia, periodo storico,
determinati brand, guerra, periodo politico poi dipende sempre dai criteri utilizzati per
l’appartenenza ad una generazione o meno
L
E FASI DEL PROCESSO DECISIONALE
ultimamente si
parla più di passaparola online contenuti generati da alcuni utenti che vanno ad influenzare la
decisione di altri utenti
3. Selezione e valutazione delle alternative valutare le diverse offerte che possano andare
bene per il suo bisogno
•Criteri di valutazione caratteristiche funzionali, simboliche, prezzo.. tutti questi
criteri vanno a creare il VALORE per il cliente
Cliente è il soggetto che ha connessione con l’azienda colui che compra il prodotto
colui che fa l’acquisto acquirente
Il consumatore invece è chi utilizza un prodotto chi consuma il prodotto
4. Decisione d’acquisto io scelgo non soltanto il prodotto più adatto a soddisfare quel
prodotto io scelgo la marca, quando acquistarlo, dove acquistarlo e la quantità da
acquistare •prodotto scelgo la categoria di prodotto •Marca coca cola o pepsi?
•Tempo Quando? in che momento prendo il prodotto •Luogo Dove? alle
macchinette, al bar.. store loyalty vs. brand loyalty il consumatore può essere
estremamente legato al brand brand loyalty o a volte la fedeltà al punto vendita può
essere più forte della fedeltà al brand •Quantità di prodotto
DECISIONE D’ACQUISTO: PRODOTTI PRIVATE LABELper la store loyalty sono stati creati prodotti
private label se il produttore vuol fidelizzare il consumatore al proprio punto vendita cerca di
offrire prodotti economici ma con una buona qualità -
nome dell’insegna del distributore (es. Esselunga/Coop)
- marchio creato ad hoc dal distributore (es. Fior di Spesa oClever per Billa).
PERCHÉ IL RETAIL RICORRE ALLE PRIVATE LABEL? vende prodotti con il proprio marchio ma poi
questo prodotto viene venduto anche dai rivenditori con il loro marchio questo per approfittare
per le economie di scala uno viene venduto con il proprio marchio (marchio famoso) e costa di
più mentre l’altro prodotto con il brand /marca commerciale costa meno
•sfrutta i volumi produttivi eccedenti e le capacità inespresse dell’industria dal punto di vista
dell’offerta
•non deve investire in costose campagne di pubblicità e comunicazione
• ottenere la store loyalty
PERCHÉ IL CONSUMATORE SCEGLIE LE PRIVATE LABEL?
• Prodotti primo prezzo con risparmio medio del 25% (anche del 50% rispetto alla marca leader)
ovvero prodotti che noi troviamo come primi per il risparmio
• prodotti premium, che invece puntano sulla qualità (anche +30% rispetto al prezzo della marca
leader) questi prodotti di qualità pur essendo prodotti dalla marca commerciale possono
costare fino a 30% in più rispetto alla marca leader si va a fidelizzare il consumatore tramite un
rapporto qualità prezzo che si equo oppure puntando sulla dimensione green o equo-solidale
del prodotto
PERCHÉ IL CONSUMATORE SCEGLIE LE PRIVATE LABEL? linee specifiche che garantiscono la
fidelizzazione del consumatore tramite equo rapporto qualità/prezzo o tramite altri aspetti
comunicativi (es. equo-solidale).
La complessità della decisione d’acquisto da cosa dipende? via via che aumenta il rischio
percepito aumenta anche la complessità del processo di acquisto
Il rischio percepito quando aumenta il rischio percepito legato ad un processo d’acquisto?
Ruolo del rischio percepito dipende dal grado di COINVOLGIMENTO tanto più è forte il
coinvolgimento da parte del consumatore tanto più aumenta il rischio percepito coinvolgimento
•costo elevato • conseguenze a livello personale •influenze sulla propria immagine sociale
Solitamente il rischio percepito è maggiore nei servizi perché il servizio è immateriale
intangibile, non posso sostituirlo rischio percepito dai consumatori è molto più elevato ad
esempio decisione di un master o acquisto vacanza per un’occasione speciale o legato alla
scelta di cambio parrucchiere il servizio non può essere restituito rischio percepito più
elevato
Ricerca della varietà Differenza percepita tra marche importante (alta) però con basso
coinvolgimento (rischio percepito) prodotti alimentari come biscotti dentifricio
Acquisti di routine ad esempio sale non ricordo nemmeno qual è il nome del sale che compro
coinvolgimento (rischio percepito) basso
Comportamento d’acquisto complesso automobili che riconosce la differenza tra marche
Riduzione della dissonanza ha paura di sbagliare nell’acquisto ma differenza percepita tra le
marche è bassa mobili, tappeto, divano a meno che non ci siano appassionati di design
Es. domanda d’esame? Quali sono le variabili che prende in considerazione Assael per
classificare io comportamento d’acquisto dei consumatori? la differenza percepita tra le
marche e il livello di coinvolgimento oppure chiede un esempio di routine ecc..
5. Post acquisto giudizio di soddisfazione/insoddisfazione
IM
PORTANTE che le imprese facciano ciò dovrei riuscire come impresa a creare un’esperienza
online e offline che sia integrata per il consumatore per comunicare con lui
TIPI DI DATI
si parte dai
dati secondari per una ricerca di marketing che sono già in mano all’impresa (che già esistono)
che non devono essere raccolti ex-novo se i dati secondari non sono sufficienti a rispondere
alla domanda di ricerca dell’impresa si fa una ricerca più mirataraccolta anche i dati primari
devono essere raccolti apposta dall’impresa dati nuovi
di
solito ricerca qualitativa(cioè vuole informazioni approfondite ha l’obbiettivo di raccogliere
informazioni ricche su un certo mercato),ha natura esplorativa non lo conosco bene quindi
faccio ricerche a ciascun tipo di ricerca qualitativa e quantitativa corrisponde un metodo
diverso di raccolta dati
La ricerca quantitativa Mira a raccogliere dei dati che riguarda un gruppo di consumatori più
ampia sono informazioni che se raccolte in una determinata maniera possono essere estese a
tutta quella popolazione di riferimento i dati/risultati che io ottengo da quella ricerca possono
essere estesi a tutta la popolazione può essere di natura descrittiva o causale descrittiva
vado a vedere una relazione tra variabili che serve all’impresa Nella causale causa effetto
vado a vedere come certe variabili vanno ad influire sui consumatori cercherà di capire le
relazioni causa-effetto delle variabili
METODI DI RICERCA QUALITATIVA
• Intervista in profondità intervista al manager (es. per la tesi di laurea) ottenere
informazioni approfondite su un certo argomento durata di circa un’ora
• Focus group: max 6-10 partecipanti con un moderatore esperto impresa di solito riunisce un
gruppo di partecipanti moderatore che cerca di far ruotare la conversazione attorno a dei
principali punti/argomenti e moderatore gestisce i rapporti tra i partecipanti interessa la
ricchezza delle informazioni che possono venir fuori da questo focus group c’è un altro
soggetto/ricercatore che tiene traccia e annota linguaggio del corpo spesso questi focus
group vengono anche registrati ricercatore a sostegno del moderatore tutto quello che viene
detto viene trascritto poi si analizza anche ciò che emerge dal focus group temi principali
ecc. durano più o meno 2 ora
• Mystery shopper/clientsi utilizza in diversi settori nel settore del turismo, della banca,
supermercati… l’impresa paga un soggetto terzo che ha il ruolo di fingersi un cliente che va
(attività di servizi soprattutto) mystery client che vogliono monitorare la qualità del servizio
della banca si finge un cliente e vede come il personale se la cava solitamente soggetti
problematici che sono una sfida per il lavoratore
-Poi ci sono anche i software che aiutano i ricercatori per analizzare
RICERCA QUANTITATIVA CAMPIONAMENTO
•Processo di selezione del campione all’interno di una popolazione o universo di riferimento
Insieme delle unità oggetto di studio ne seleziono un gruppo e focalizzerò lì il mio studio
le mie unità oggetto di ricerca
CAMPIONAMENTODiversi metodi di selezione del campione
• Probabilistico: ogni unità della popolazione ha la stessa probabilità di rientrare nel campione (es
studio sugli studenti universitari italiani) è costoso, richiede tempo e richiede accessi a
informazioni di un certo tipo non è semplice aver una selezione del campione probabilistico
il campione probabilistico si dice rappresentativo (della popolazione)
•Non probabilistico (es. campionamento «di convenienza») vado a selezionare per il mio
campione dei soggetti mi accontento strutturare un campione non probabilistico con una
certa ragionevolezza tengo comunque conto di determinati fattori provenienza, età, genere
comunque metterò in pratica un campionamento ragionato cercherò di spalmare la mia
raccolta dati su molte realtà molto variegato il campione non probabilistico non è
rappresentativo
NB: il campione è rappresentativo (probabilistico) se i risultati ottenuti attraverso l’analisi del
campione possono essere estesi a tutta la popolazione.
La pretesa della richiesta quantitativa sarebbe quella di avere un campione rappresentativo
ma non è detto che lo sia es. campionamento non probabilistico
Es. ricerca ISTAT censimento della popolazione italiana ogni 10 anni estremamente
dispendiosa raccolta dati con ricerca quantitativa con campionamento probabilistico prende
tutte le unità e le mette nel campione
RICERCA CAUSALEsi vanno ad Indagare relazioni causa-effetto: tra
•Variabile indipendente variabile dipendente
Es. soddisfazione fidelizzazione
Metodo che si utilizza spesso Esperimento manipolazione di una o più variabili indipendenti e
misurazione del loro effetto su una o più variabili dipendenties. gruppo di consumatori chiedo
qual è l’opinione rispetto a quel brand poi faccio vedere un video promozionale poi chiedo di
nuovo qual è l’opinione dei consumatori a riguardo così vedo come influisce quel video
promozionale sui consumatori questa è una ricerca causale questa però è una ricerca
artificiale/simulata della realtà “di laboratorio”
Problemi o errori più frequenti che si trovano nei questionari fanno riferimento tutti a questo
ristorante/fast-food Wendys
domanda tendenziosa non devo io influenzare la risposta di colui che sta facendo il questionario
Domanda ambigua se voglio avere io un’informazione che riguarda la frequenza d’acquisto del
consumatore non posso fare domande ambigue ma precise perché mi serve quel dato
Domanda cui non si può rispondere es. ↑ chi se lo ricorda
Domanda doppiano c’è bisogno di domande brevi e concise che abbiano una sola risposta
Risposte che non si escludono l’una con l’altra con le età capita spesso la soluzione sarebbe
fare domanda breve e concisa quanti anni hai ?
Nella ricerca qualitativa si fanno spesso domande aperte invece in quella quantitativa sono di
solito domande di tipo chiuso domande dicotomiche domande che prevedono due opzioni
ad es. un si o un no a volte scale di risposta es. differenziale semantico metto i due
estremi opposti di un aggettivo o di una valutazione chiedo su scala da 1 a 5 o da 1 a 7 e al
rispondente la sua opinione se no anche scala di Likert il questionario fornisce
un’affermazione e sempre su una scala da 1 a 5 o da 1 a 7 il rispondente risponde quanto è
d’accordo con quella affermazione la scala mi consente di cogliere delle sfumature nelle
risposte per questo vengono messe anche le scale nei questionari mi consente anche di
trovare quelle risposte neutre con numeri dispari se il ricercatore non vuole risposte neutre
va con numeri pari le scale vengono utilizzati soprattutto per la ricerca quantitativa per la
ricerca qualitativa di solito domande aperte a volte anche nella ricerca qualitativa si vuole
cogliere qualche dato di sintesi quindi fanno qualche domanda strutturata quindi saranno
questionari semi-strutturati perché di solito in ricerca qualitativa domande aperte
Prima di cominciare ad analizzare i dati dei questionari spesso vengono prima esaminati e ripuliti
perché spesso poca attendibilità di alcuni questionari e quindi essi vengono scartati
prima dell’analisi dei dati si fa sempre una pulizia del dataset per capire quello che si può utilizzare
e quello che invece no
noi abbiamo adesso
abbiamo presentato le ricerche di marketing che ci possono essere utili per studiare il
consumatore, possono essere utili anche per arrivare a segmentare il consumatore a seguito di
questo studio e dallo studio del comportamento del consumatore e dallo studio della
segmentazione l'impresa può trarre delle informazioni utili alla fine delle decisioni che riguardano
il posizionamento di un brand quindi cerco di capire ad esempio come posizionare un brand o
come giocare sulle diverse leve del marketing mix a partire da una ricerca di mercato da una
ricerca di marketing che mi consente di conoscere meglio il consumatore e magari anche di
arrivare ad un livello di segmentazione più elevato sulla base di alcune variabili che sono
considerate rilevanti dalle imprese che magari sono stati incluse nella ricerca di marketing però
le ricerche di marketing anche se in buona parte possono riguardare i consumatori sono
ricerche/strumenti che possono essere utilizzate per tantissime finalità quindi un'impresa può
utilizzarlo ricerca di marketing anche per capire meglio le esigenze dei propri distributori o dei
propri fornitori
CASE STUDYIl made in Italy in Sudafrica: uno studio sull’immagine dei brand
Il Sudafrica rientra nei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) paesi emergenti
particolarmente attrattivi per gli investitori soprattutto per grandezza del paese e vastità della
popolazione vedevano in questi paesi emergenti grandi possibili mercati di sviluppo ma
questi paesi non sembrano più così attrattivi come si diceva prima negli anni 2000
VIDEO-What happened to the BRICS? no one remembers about it
-The BRICs 40% of the world population and 25% of the world’s territory superficie totale
-So they wanted to introduce them more in international affairs
-Crises in every of these countries
-The concept have survived even just as a formality China and India have grown while Brazil and
Russia have not grown they regressed
BRICs nasce nel 2001evento fortemente sconvolgente e ci si rende conto che non si può più
pensare alla globalizzazione solo come internazionalizzazione (americanizzazione) e quindi un
dominio americano del G7 forze occidentali questi paesi BRICs stanno crescendo dal
punto di vista industriale diventando a loro volta forti esportatori rispetto agli altri paesi
-I BRICS sono tutti paesi molto popolosi e estensione territoriale molto grande
Potrebbero superare i paesi occidentali G7 dal punto di vista economico entro il 2050
Goldman Sax crea fondi BRICS (è stato lui stesso a coniare il termine BRICS) i quali hanno una
forte attrattività iniziale perché i BRICS erano sempre in crescita prima ma poi..
Però a partire dal 2008 crisi economiche, finanziarie e crisi interne a questi paesi molto forti
politiche e sociali e che portano le aziende a trasferire la loro produzione altrove inizia un
po’ una parabola discendente dei BRICS si sono rivelate tutte le spaccature interne a questi
paesi
Solo l’india e la cina sono riuscite a superare questo periodo di crisi e quini hanno continuato a
crescere con una crescita di circa il 50% mentre Brasile e Russia che invece hanno una
forte battuta d’arresto e il loro trend di crescita è diminuito tra il 20 e il 30% Brasile e Russia
devono per molte cose importare punto a loro sfavore
Questo BRICS ha preso una piega un po’ diversa rispetto a quello che si pensava all’inizio degli
anni 2000
Si pensa ad altri paesi che potrebbero entrare a far parte di questo gruppo Indonesia, Filippine,
Nigeria che consenta un po’ di diversificare il rischio al posto di concentrare tutti gli
investimenti solo in India e Cina diversificare il rischio sui mercati internazionali
«Servono campioni europei per competere con Usa e Cina» Il banchiere Luigi De Vecchi:
«Mondo sempre più polarizzato, Europa quasi fuori tempo massimo» di Alessandro Graziani Il
Sole 24 Ore, 2 gennaio 2020
Ho l'impressione che si sia ormai superata la dicotomia tra mondo sviluppato e paesi emergenti
(Brics) per passare a una visione polarizzata del mondo tra i due blocchi Usa e Cina che entro il
2035 si equivarranno in termini di Pil. Essi contribuiscono attualmente al Pil globale per il 24% e
16% rispettivamente, ma la Cina continua a crescere ad una velocità maggiore. Il “terzo blocco”
europeo, sebbene contribuisca attualmente al Pil globale per il 22%, stenta purtroppo sempre più
a decollare e sarà raggiunto in termini di Pil dalla Cina entro il 2028.
-La Cina di certo non può essere ignorata all’interno di questo clima competitivo internazionale
CASE STUDYIl made in Italy in Sudafrica: uno studio sull’immagine dei brand
popolazione più ridotta rispetto agli altri paesi BRICS è un paese con molte contraddizioni
(multiculturale) e densità della popolazione dipende dai diversi luoghi densità molto più alta
nella città però sempre con un’estensione geografica molto alta paese molto grande
ancora tensioni sociali dovute alla transizione dal regime di Apartheid alla situazione attuale di
uguaglianza dei diritti tra neri e bianchi paese multiculturale
Sudafrica non è soltanto safari e paese complesso con 13 lingue ufficiali difficoltà dal punto
di vista della comunicazione di marketing però realtà molto interessante dal punto di vista del
marketing luogo di prove e analisi inglese è però la lingua franca presenza di molte etnie
minoranza di popolazione asiatica diverse minoranze etniche maggioranza della popolazione
è nera diverse religioni e culture
Sudafrica vive anche di turismo internazionale
Il processo della ricerca
• Step 1: Identificazione e formulazione del problema/opportunità della ricerca
• Step 2: Determinazione degli obiettivi della ricerca
• Step 3: Pianificazione della ricerca: ricerca secondaria ed eventuale ricerca primaria (selezione
metodo ricerca primaria)
• Step 4: Piano di campionamento
• Step 5: Raccolta dati
• Step 6: Elaborazione dei dati
• Step 7: Stesura del rapporto di ricerca (risultati della ricerca)
Per la
•maggior parte neri sudafricani i bianchi sono solo una minoranza anche se in passato hanno
comandato tutto per molto tempo loro
Permangono nel Sudafrica ancora forti disparità dal punto di vista del benessere socio economico
della popolazione tra diverse etnie questo è il risultato della politica economica del paese fino al
94 popolazione degli autoctoni africano quindi popolazione originale del Sud Africa ha una
distribuzione per fasce dettagliati con una base molto ampia quindi la popolazione molto
giovane e fasce d'età che vanno dai 50 in su sono sempre più ristretti c'è stato un miglioramento
in senso di aumento delle prospettive di vita per la popolazione di fascia alta più alta in particolare
la fascia 65-69 dal censimento 2011 al 2016 vediamo però me questa popolazione sono
popolazione prevalentemente molto giovane con un' aspettativa di vita che non è altissima questo
anche a causa della piaga dell'aids che purtroppo ancora molto diffusa in Sud Africa e che colpisce
prevalentemente giovani i bambini
Qui ↓vedete al contrario invece la distribuzione della popolazione bianca che è estremamente
diversa questa è una forma più piramidale con una base molto anche di popolazione giovane e una
popolazione molto anziana sempre in proporzione più bassa mentre invece una distribuzione
molto diversa per la popolazione bianca in cui abbiamo una base giovane più ristretta una fascia
di popolazione molto più ampia che comprende le persone che vanno dai 30 ai 70 anni quindi le
aspettative di vita sono decisamente più alte questa diversa composizione per fascia d'età
rispecchia anche quella che è anche la situazione economica il benessere della popolazione
Qui↓ vedete l' aspettativa di vita alla nascita una differenza molto marcata tra Sudafrica e ad
esempio Italia in Sudafrica aspettativa di vita è di circa 52 anni contro gli 80 dell'Italia questi
52 anni però presentano un po’ la media del paese c'è una differenza molto forte se andiamo a
vedere l' aspettativa di vita della popolazione sudafricana sulla base dell’etnia di appartenenza
qui vedete come una bassa aspettativa di vita e anche un'età media molto bassa sia
caratteristica dei paesi emergenti ovviamente dove c'è minor benessere economico purtroppo si
tende a vivere anche meno in un sistema sanitario sufficientemente sviluppato dove non ci sono
buoni condizioni di vita l'età media molto più bassa nei paesi avanzati in particolare in Europa
c'è la situazione contraria si parla proprio di aumento del gruppo di popolazione degli ultra
sessantenni
Qui↓ vedete un dettaglio della popolazione sudafricana per classe d'età
Qui ↓vediamo purtroppo le nascite e i decessi della popolazione sudafricana nel periodo 2001
2010 mancano le fonti più aggiornate però questo vi dà un'idea quella che è purtroppo la
situazione sul totale dei morti in Sudafrica un 40% circa è causato dalla dall'aids quindi l’aids è
purtroppo ancora una piaga per questo paese
Vediam
o adesso i risultati della ricerca quindi partiamo dall’ associazione attribuita al made in Italy cosa
pensano i consumatori sudafricani del made in Italy vedete i giudizi sono estremamente
positivi quindi prodotti italiani made in Italy sono prodotti di classe di alta qualità sono
prodotti realizzati con passione sono prodotti che sono attratti desiderabili per i consumatori
sudafricani sono prodotti riconosciuti con un 3,9 come unici 5 era livello massimo di risposta
la variabile che ottiene un giudizio un po' meno positivo è quella che Lega la qualità del prodotto
alla dimensione del prezzo questa domanda dice questo item diceva sarei disposto a pagare
di più perché i prodotti italiani hanno dei livelli di qualità più elevati quindi non mi dispiacerebbe
pagare di più per un brand italiano perché di solito ha dei livelli di qualità più elevata allora
considerando proprio che i prodotti italiani molto spesso hanno un prezzo più elevato in Sudafrica
ecco che pur essendo considerati prodotti di qualità e desiderabili il prezzo può essere comunque
una variabile che blocca l'acquisto da parte dei consumatori Step 8: Risultati della
ricercaNotorietà di marca
vediamo ora la notorietà di marca come intuibile Ferrari è il brand che ha la notorietà di marca
più elevata 97 e passa per 100 degli intervistati conosce il brand Ferrari a seguire troviamo
nutella con l' 83% degli intervistati che conoscevano il brand il brand con una notorietà più
bassa e Illy con soltanto il 15% degli intervistati quindi 30 consumatori che conoscevano il marchio
la conoscenza del marchio stata poi approfondita in che modo andando a vedere in particolare
se tra i consumatori ci fosse anche chi avesse acquistato e utilizzato comunque utilizzato il
prodotto cosa vediamo che
Step 8: Risultati della ricercaLivelli di brand awareness
Condita in che
modo andando a vedere in particolare se tra i consumatori ci fosse anche chi avesse acquistato e
utilizzato comunque utilizzato il prodotto cosa vediamo che il 33% delle persone che conoscevano
il brand Nutella l’aveva anche acquistato quindi 67 consumatori per il brand Illy soltanto il 5,5%
quindi soltanto 11 consumatore su 200 intervistati aveva utilizzato il caffè Illy per ferrari
troviamo un numero anomalo un 11% dei soggetti che dichiarano di aver utilizzato il prodotto
come ci spieghiamo questo numero un po’ anomalo? probabilmente si qualche proprietario di
ferrari, risposte date a caso oppure opzione che alcune persone hanno fatto un test drive di ferrari
e che quindi abbiano provato un’automobile ferrari
Step 8: Risultati della ricercaConoscenza del Paese d’originequanti degli intervistati hanno
combinato correttamente il brand al paese d’origine
• Nutella: 49 intervistati su 166 (29,5%) abbinato correttamente il brand al paese d’origine
• Illy: 16 intervistati su 30 (53,3%)
• Ferrari: 153 intervistati su 198 (78,5%) grande notorietà del brand per formula uno
Quindi cosa possiamo notare che si livello di abbinamento brand paese d'origine è più elevato
per il caffè Illy rispetto a Nutella
Step 8: Risultati della ricerca per quanto riguarda le associazioni di ciascuna marca Brand
association: Nutella
Le valutazioni
per nutella sempre su scala uno a 5 vedete variabile che riprendono in qualche modo le variabili
utilizzate per il made in Italy in generale Nutella nel complesso ha un’ immagine positiva viene
riconosciuta come prodotto di qualità come prodotto comunque prestigioso in parte desiderabile
con un utilizzo da parte di persone un po' stylish persone che sono tendenzialmente benestanti
Step 8: Risultati della ricerca Brand association: Illy
Step 8: Risultati della ricerca Domanda n. 1Prima domanda ci poneva l'obiettivo di andare a
capire se esistesse una correlazione tra l'immagine dei prodotti italiani l'immagine di
Esiste una correlazione positiva tra l’immagine dei prodotti italiani e l’immagine di….
- Nutella + - Ferrari CORRELAZIONE DEBOLEl’immagine del made in italy e l’immagine di
Nutella così come l’immagine del made in Italy e l’immagine di Ferrari hanno una
correlazione debole cioè che non sono tra loro collegati diciamo che c'è un legale forte tra
quello che io penso del made in Italy e quello che io penso di Nutella e di Ferrari quindi non c'è
un legame non c'è un collegamento fra l'immagine che io ho del made in Italy e l'immagine che ho
di questi brand cosa che invece non accade con Illy cioè vediamo che con Illy c’è una
correlazione più forte significa che c’è un legame tra quello che i consumatori pensano del
made in Italy e la percezione del brand Illy
- ILLY CORRELAZIONE PIU’ FORTE
Step 8: Risultati della ricercaDomanda n. 2Arriviamo alla seconda domanda di ricerca volta a
capire se esiste una differenza significativa (parliamo sempre di significatività statistica) quindi
andiamo a vedere se c'è una differenza significativa tra l'immagine dei prodotti italiani quindi tra
l'immagine del made in Italy e l'immagine di nutella ferrai e illy cosa succede la ricerca
dimostra che esiste una differenza significativa tra il made in Italy e nutella perché l'immagine di
nutella e meno positiva rispetto a quella di prodotti made in Italy esiste ancora differenza tra
l'immagine del made in Italy immagini di Ferrari nel senso che Ferrari gode di un immagine
migliore rispetto ai prodotti made in Italy non esiste invece una differenza significativa fra
immagine dei prodotti italiani e l'immagine di illy significa che l'immagine del made in Italy e
l'immagine di illy sono sostanzialmente allineate non c'è la differenza significativa quindi sono
molto simili quindi ricapitoliamo da un lato c’è una correlazione forte tra l’immagine dei
prodotti made in Italy e l'immagine del brand Illy dall'altro non c'è una differenza forte tra
l’immagine del made in Italy e l'immagine di Illy quindi in sostanza i consumatori hanno delle
percezioni simili e del made in Italy rispetto al brand Illy
Esiste una differenza significativa tra l’immagine dei prodotti italiani e...
- l’immagine di Nutella
- l’immagine di Ferrari
NON ESISTE UNA DIFFERENZA SIGNIFICATIVA TRA L’IMMAGINE DEI PRODOTTI ITALIANI E
L’IMMAGINE DI ILLY
Step 8: Risultati della ricercaInterpretazione dei risultati cosa emerge? se ci facciamo caso
ILLY unico brand analizzato riferito a prodotto tipicamente italianoè un brand che si
riferisce a un prodotto che nell’immaginario collettivo viene collegato all’Italia se pensiamo al
caffe come produzione magari pensiamo al Brasile-Colombia.. se però pensiamo al caffè come
prodotto come stile di vita l’associazione con l’Italia è forte associazione tra Italia e caffè è
molto forte
Step 8: Risultati della ricerca Implicazioni manageriali
cosa ci può far pensare tutto questo? che se noi Siamo di fronte ad un brand di prodotto
tipicamente italiano un riferimento esplicito al paese d'origine nella comunicazione di marca può
rafforzare le associazioni positive della marca significa che se il brand di riferimento è il brand di
un prodotto che viene tipicamente associato ad un certo paese se io vado ad esplicitare qual è
il paese di origine di quel prodotto questo può produrre delle associazioni positive che si vanno
a riflettere in maniera positiva anche su quella marca quindi un altro esempio ho un brand di
profumo se quel profumo il francese vale la pena enfatizzare l'origine del brandperché nell’
immaginario collettivo profumi e Francia rappresentano comunque un connubio positivo quindi
vado a rafforzare l'origine del brand quando l'origine ovviamente porta con sé delle associazioni
positive se invece l'immagine del paese associata a quel prodotto non è particolarmente
positiva è meglio magari non enfatizzava cosa succede ad esempio Apple realizza i propri
prodotti in Cina ma siccome ancora a volte l'immagine della Cina anche con degli stereotipi e viene
associata prodotti di bassa qualità Apple su suoi prodotti scrive disegni in California made in
Cina proprio per distinguere comunque la parte di progettazione del prodotto che è in California
rispetto alla parte di realizzazione materiale del prodotto che è in Cina cos’altro possiamo
dedurre dei risultati di questa ricerca se il brand di prodotto non è tipicamente italiano non è
un prodotto tipicamente associato ad un certo paese andare ad esplicitare l'origine il paese
nella comunicazione di marca può non essere così efficace non è detto che sia
controproducente ma non si rilevano particolari benefici ad esempio per nutella parliamo di
cioccolata non è un prodotto particolarmente associato all' Italia quindi andare a dire
sottolineare che intende italiano forse potrebbero portare dei risultati così positivi a meno che
magari si va da enfatizzare il legame fra nutella lo stile di vita italiano che in qualche modo
potrebbe dare comunque delle associazioni positive però dobbiamo pensare che la nutella è
proprio molto lontana dallo stile di vita dei consumatori sudafricane ad esempio tanto che
nutella si trova a competere non con altre creme al cioccolato da spalmare sul mercato
sudafricano ma con un insieme di marmellate, con il burro d'arachidi con una crema che si chiama
che sabbia cito e quindi una crema salata che estremamente lontana dai gusti ad esempio dei
consumatori italiani quindi cosa ha fatto per guadagnare quote di mercato sul mercato
sudafricano è andata a realizzare una serie di iniziative test di prodotto diffusione di campioni di
prodotto nelle scuole per far provare il prodotto ai giovani ai bambini che possono poi trascinare le
scelte di consumo e di acquisto della famiglia quindi si è cercato di far testare il prodotto Quindi
l'immagine della fetta di pane nutella col bicchiere di latte che viene spesso associato al consumo
di nutella in Italia non sarebbe praticabile in Sud Africa perché il concetto di mangiare cioccolato a
colazione è proprio un concetto distante rispetto a quello dei consumatori sudafricani quindi c'è
bisogno di lavorare moltissimo sulle variabili culturali sullo stile di vita per riuscire a
comunicare/posizionare il prodotto in maniera efficace rispetto al mercato di riferimento
E con questo chiudiamo il nostro case-study sul mercato sudafricano siamo andati a vedere
quindi come le varie fasi del processo di ricerca di marketing possono essere applicate in maniera
molto pratica molto concreta con ricerca che è stata condotta che può essere utile per le
imprese una nota a margine quindi da questa ricerca era emerso che Illy avrebbe fatto bene a
sottolineare l' italianità del prodotto sul mercato sudafricano non l'ha fatto e invece uno dei
principali competitor che è Lavazza l'ha fatto andando a ad esplicitare l'origine del brand italiano
sul mercato sudafricano quindi questo da un certo punto di vista da un senso che
effettivamente questa ricerca potesse essere utile per le imprese italiane però al di là del caso
specifico di Illy la riflessione più ampia va fatta proprio sulle categorie di prodotti che fanno parte
di un paese
IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING
• Dati e informazioni interne
•Eventi che provengono dal mercato
•Informazioni derivanti dalla ricerche di mkt
INTRODUZIONE AL MARKETING OPERATIVO: LA LEVA PRODOTTO
DAL MARKETING STRATEGICO…
• Studio dell’ambiente e del settore
• Studio del mercato
• Segmentazione
• Target
•Posizionamento
IL FINE RICERCATO
…AL MARKETING OPERATIVO come raggiungere il fine ricercato
•PRODUCT
•PRICE
•PLACE
•PROMOTION
COME RAGGIUNGERE IL FINEPOSIZIONAMENTO
PRODUCT
- Classificazione dei prodotti (focus su servizi)
- Sviluppo e lancio di nuovi prodotti
- Ciclo di vita del prodotto
- Packaging & labelling
- Branding
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI (cap.11 libro)
• Linea di prodotto AMPIEZZA della gamma sono le diverse linee di prodotto che l’impresa
può offrire l’insieme delle linee di prodotto va a definire l’ampiezza della gamma più linee di
prodotto ci sono più è ampia la gamma
• Assortimento PROFONDITA’ della gammapiù varietà di linee di prodotto ci sono in una
gamma più sarà profonda la gamma
• Portafoglio prodotti = insieme di linee di prodotto di un’impresa
NB: profondità differenziazione
LINEE DI PRODOTTO mulino bianco
ASSORTIMENTO tutti i tipi di pan bauletto, pan carré..
PROCTER & GAMBLE si occupa di cura della casa e cura della bellezza portafogli prodotti
cede l’unico brand alimentare (Pringles) che era rimasto nel suo portafoglio per rimanere più
focalizzati sulle linee di prodotto da loro scelte
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTISulla base del tipo di utilizzatore
•Di consumo (B2C)individuale
•Industriali (B2B) a mercati industriali
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI PER GRADO DI TANGIBILITÀ
• beni durevolitutti i beni che possono essere riutilizzati computer..
• beni non durevoli ad esempio tutti i prodotti alimentari o il sapono-> prodotti consumati
durante il loro utilizzo
• Servizi (cap. 13) intangibilità o immaterialità è il tratto distintivo dei servizi (medici, di
istruzione, di trasporto, luce, gas, energia elettrica, svago, intrattenimento, supermercati) gradi
di complessità molto diversi tra i vari servizi ESEMPI DI SERVIZI Gardaland
IL PESO DEL SERVIZI NELL’ECONOMIA ITALIANAcrescita esponenziale fino al 2006 dei servizi
e una successiva ricrescita dopo il 2008
SERVICE CONTINUUM
ricavo effettivo è
quello che il ristorante incassa effettivamente il ristorante dovrà comunque pagare l'affitto
dovrò comunque pagare il personale quindi cosa fanno le imprese vanno a vedere qual è il loro
rendimento YIELD significa proprio rendimento come fanno a calcolare lo YIELD vanno a
mettere confronto in ricavo effettivo con il ricavo potenziale come si fa a calcolare il ricavo
effettivo ricavo effettivo e quello che si trova in cassa il ristorante se ho due clienti e ciascuno
spendere 20 euro il mio ricavo effettivo sarà di 40 € per calcolare lo YIELD cosa vado a fare
ricavo effettivo diviso ricavo potenziale tanto più lo YIELD è vicino a 1 tanto più posso stare
tranquillo sto sfruttando bene la mia capacità produttiva se sono sotto di tanto dovrò
intervenire per sfruttare meglio la capacità produttiva YIELD l’1 è il massimo teorico però
l’indice YIELD è positivo anche vicino all’1 con un indice pari a 1 posso valutare anche eventuali
investimenti ed espansioni
LOAD FACTOR (GRADO DI UTILIZZO/FATTORE DI CARICO) O YIELD
•ricavo realizzato / ricavo potenziale sempre compreso tra 0 e 1
(rendimento basso) 0 < yield < 1 (rendimento elevato)
STRUMENTI DELLO YIELD MANAGEMENT
Es.
• classi di prenotazione solitamente se pago a ridosso pago di più … (poi dipende)
• overbookingviene fatto spesso da compagnie che hanno sempre molti costi fissi es.
compagnie aeree vendono troppi biglietti/posti rispetto a quelli che sono effettivamente
erogabili e disponibili ma c’è sotto sempre uno studio es. sulla base di un’analisi delle serie
storiche il 3% non si presenta allora posso vendere il 3% in più ma se un passeggero viene
lasciato a piedi non la prende bene quindi la cosa migliore è avere buoni rapporti con le altre
compagnie aeree per trasferire il cliente su un altro volo magari per recuperare al danno in
prima classe
Prezzo cambia sempre in base a quando si compra, come si compra, le stime fatte dalla compagnia
ecc prezzo dinamico Dynamic pricing
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI
• Di consumo o industriali
•Sulla base del grado di tangibilità durevoli, non durevoli, servizi
Nei servizi soprattutto nei servizi complessi nella qualità del servizio è estremamente difficile da
gestire da controllare e da mantenere su livelli elevati proprio perché tanti elementi sfuggono al
controllo dell' erogatore come abbiamo detto prima e anche perché in questi servizi articolati
complessi la qualità complessiva del servizio hanno qualità di sintesi una visione di sintesi che
viene fatta dal cliente e molto spesso viene data proprio dal livello di qualità più bassa quindi
livello di qualità più bassa del servizio purtroppo ha la capacità di incidere sulla percezione
complessiva di qualità del servizio del cliente chiaro ci sono domande
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI DI CONSUMO (B2C)
• convenience goods (banali) ad acquisto ricorrente,ripetuto,frequente e/o d’impulso (es. delle
cicche alla cassa del supermercato)
• shopping goods (problematici) ad acquisto saltuario e Ponderato per il quale il processo
decisionale del consumatore diventa più lungo e più problematicoa
•specialty goods il consumatore identifica il quel prodotto dell’ unicità aumenta il
coinvolgimento del consumatore e quindi anche il rischio percepito
Classificazione dei prodotti per le aziende (B2B)
• Beni di produzione (materiali di consumo + semilavorati o componenti) diventano parte del
prodotto finito
• Beni e servizi di supporto (beni di supporto o strumentali + beni e servizi accessori)
LO SVILUPPO E IL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI Cos’è l’innovazione?
- “distruzione creatrice” (Schumpeter)
- offrire qualcosa di “nuovo”… l’innovazione comporta offrire sul mercato qualcosa di nuovo
TIPI DI INNOVAZIONE
• Di prodotto es. kinderfetta al latte prima merendina da banco-frigo prima erano solo
merendine da scaffale creo un nuovo prodotto che prima non c’era
• Di processo e di servizio ad esempio didattica online il prodotto lezione è rimasto inalterato
ma è cambiato il processo di erogazione del servizio
• Organizzativa modo in cui viene organizzato il servizio
•Ecc.
GRADO DI INNOVAZIONE
• assoluta
• miglioramento di un prodotto di già esistente
• riposizionamento ad apparire sempre attuale sul mercato anche se ha una storia dietro es.
Vespa
Innovazione CONTINUA e DISCONTINUA
Innovazione continua significa che non c’è un taglio netto rispetto al prodotto precedente
Innovazione discontinua c’è una cesura tra quello che si faceva prima e il nuovo prodotto
innovazione assoluta e radicale introduzione di computer e smartphone richiesta di
apprendimento da parte del consumatore
ESTENSIONE DELLA GAMMA/LINEA
aumenta l’assortimento/profondità della gamma (es. Special K Sensations – Chicchi di
cioccolato)
Inserimento di nuove linee di prodotto (es. Frullati Mulino Bianco)
*COME DIFENDERE IL VANTAGGIO COMPETITIVO Nel momento in cui io vado ad innovare è
importante proteggere l’innovazione come
• Brevetti
• Registrazione del marchio perché molto spesso il nuovo prodotto è associato al brand
quindi è importante difendere il brand
es. Caso Apple I-pad in Cina – Riferimenti:
• «Apple rischia di non poter vendere iPad in Cina» (9/11/2011, Il Sole 24 Ore), cfr. apple ha
lanciato l’IPad ma senza preoccuparsi della difesa del prodotto quando Apple voleva esportare
Ipad in Cina non riusciva perché l’IPad c’era già creato da altri
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-12-09/apple-ipad-cina100101.shtml?
uuid=Aac1tiSE&refresh_ce=1 • «ll
marchio iPad vale 60 milioni di dollari in Cina. L'accordo di Apple per l'esclusiva del nome del
tablet» (02/07/2012, Il Sole 24 Ore), cfr. per l’utilizzo del nome del brand
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-07-02/marchioipad-vale-milioni-094044.shtml?
uuid=AbvnTQ1F LA
STRATEGIA DI SVILUPPO DEL NUOVO PRODOTTO si c’è creatività ma c’è anche bisogno di
concretezza per poter commercializzare
1) generazione delle idee (“invenzione”) l’invenzione vera e propria l’idea che potrebbe
precedere il lancio del nuovo prodotto
2) valutazione/selezione delle idee (studio di fattibilità tecnico-economica) vedere se è
possibile sviluppare e realizzare quest’idea
3) sviluppo di un prototipo si cerca di dare forma a quest’idea--< prodotto che verrà poi
testato sul mercato bisogna essere sicuri che quest’ide a funzioni che possa trovare il favore
del mercato si fa un test di mercato in alcune zone e su alcuni gruppi di consumatori si fanno
dei test
4) test di mercato ha risultato positivo cercano di testare il prodotto su scala più piccola
5) commercializzazione
ESEMPIO DI INNOVAZIONE: AMAZON PRIME AIRconsegne che Amazon si impegna a fare nel
giro di 30 minuti consegne super rapide effettuate attraverso un drone per ora solo su alcuni
paesi test su piccola scala non su grande scala perché prima deve essere testato per poi
essere diffuso in maniera capillare ci vorranno ancora un po’ di anni
FAT LLAMA si cera un oggetto nell’area di riferimento innovazione basata sul concetto di
sharing economy
GOOGLE GLASSIntegrare informazioni all’interno degli occhiali ora anche i tecnici sul luogo di
lavoro sono supportati dal punto di vista dell’assistenza virtuale e sono facilitati nel loro lavoro
prima era un oggetto di svago ora invece si espande all’industria
RICONVERSIONE INDUSTRIALE
•Grafica Veneta dai libri alle mascherine
• Ermanno Scervino ha messo le sue sarte in “smartworking” a confezionare mascherine
direttamente da casa.
• Gli ingegneri di Fca e Ferrari affiancheranno la Siare Engineering, una delle poche aziende che
producono respiratori, per aiutarli a raddoppiare la produttività.
• Il gruppo Davines ha smesso momentaneamente di produrre shampoo per concentrarsi sul gel
igienizzante, da regalare alla croce rossa e ad altre istituzioni attive sul territorio.
•Bulgari ha annunciato di destinare i suoi laboratori cosmetici per la produzione di 6mila flaconi di
disinfettanti mani al giorno, così come L’Erbolario e il colosso del lusso LVMH.
C’è stata una rincorsa all’innovazione dettata dalle condizioni per fare fronte alla pandemia
alcune imprese hanno fatto attività circoscritte che non hanno a che vedere con il core business
dell’azienda es. Bulgari ↑
FATTORI CRITICI DI SUCCESSO PER L’INNOVAZIONE quando
•offrire qualcosa di veramente nuovo e interessante
•analisi e ricerche di mercato svolgerle per cercare di capre al meglio qualè il loro target
•attrattività del mercato quanto il mercato sta crescendo e quanti consumatori potrebbero
essere interessati
•arrivare “prima degli altri” e difendere* il vantaggio competitivo ad esempio andando a
registrare un brevetto o andando a registrar un marchio
bisogna stare però attenti all’effetto “cannibalizzazione”si vende meno del vecchio
prodotto e si vende di più del nuovo prodotto ma i prodotti totali venduti non aumentano il
nuovo prodotto non deve andare a cannibalizzare le vendite del modello precedente
INNOVAZIONI E FUTURO: ARTIFICIAL INTELLIGENCE
• “Artificial intelligence (AI)—defined as a system’s ability to correctly interpret external data, to
learn from such data, and to use those learnings to achieve specific goals and tasks through
flexible adaptation” Kaplan, A., & Haenlein, M. (2019). Siri, Siri, in my hand: Who’s the fairest
in the land? On the interpretations, illustrations, and implications of artificial intelligence. Business
Horizons, 62(1), 15-25. chat boot è come se stessi parlando con un assistente ma in realtà
dietro c’è un assistente virtuale non una persona in carne ed ossa per comunicare con il
cliente è un supporto al consumatore su un sito le chat infondo alla pagina impara dalla
comunicazione con sempre più clienti impara sul campo le chat boot sono forme di
intelligenza artificiale machine learning imparano continuamente dall’interazione perché
a volte non sono in grado di percepire bene le esigenze dei clienti
UNO SGUARDO AL FUTUROin Cina Hotel dove non ci sono più assistenti umani ma sono
tutti robot che guidano i clienti diversi ambiti di applicazione dell’artificial intelligece molte
professioni di oggi il lavoro svolto dall’uomo verrà sostituito dall’intelligenza artificiale però
comunque l’uomo è ancora più forte dal punto di vista delle sensazioni empatia possono
sempre capitare situazioni impreviste che l’uomo proverebbe a risolvere mentre il robot non è in
grado viene meno la dimensione culturale-relazionale che però in molti settori viene ricercato
dal consumatore
INTERNET OF THINGS
• Internet of things: «è l'espressione usata per descrivere l'estensione della connessione Internet
alle più svariate tipologie di oggetti (dagli elettrodomestici alle auto). I dati rilevati grazie ad
appositi sensori possono essere scambiati e comunicati tramite Internet e gli oggetti possono
essere monitorati e gestiti da remoto.» si può sfruttare la tecnologia tramite i bicon che bicon
attaccati ad edifici, statue… passo davanti a una statua e quel bicon della statua mia trasferisce
al mio smartphone informazioni sulla statua…. problemi connessi alla privacy molto consistenti
se ne discute molto FASI
DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO si può paragonare il ciclo di vita del prodotto con il ciclo di
vita dell’essere umano
ci sono anche i prodotti moda che crescono super rapidamente ma declinano anche molto
rapidamente quindi avrà una fora di vela
Maturità curva si appiattisce e rimane costante poi inizierà una fase di declino
Nell’introduzione non molto fatturatodeve acquisire “fama” e deve entrare nel mercato il
prodotto Col passare del tempo i prezzi di quel prodotto iniziano a diminuire perché non è
più l’unico ad offrire quel prodotto quindi ha dei concorrenti che fanno abbassare i prezzi nella
fase di crescita fino ad arrivare alla fase di maturità in cui diminuisce i ricavi poiché c’è tanta
concorrenza e introduzione anche di prodotti innovativi fino a quando declino e diminuisce
molto il fatturato
•Quando vede che sia il fatturato che gli utili stanno diminuendo quali alternative ha l’impresa
via via che si avvicina la fase di declino? 1. rilancio del prodotto (innovando il prodotto o
sostituendolo), scelta più drastica dell’impresa 2. eliminazione del prodotto dal mercato c’è
anche una via di mezzo 3. mietitura non tolgo il prodotto dal mercato ma rimane sul mercato
per una nicchia di mercato es. i dischi di vinile rimane sul mercato perché rimangono i
consumatori di quel prodotto
PACKAGINGnon è soltanto un contenitore di prodotto ma diventata un elemento in grado di
distinguere un prodotto da un altro è proprio un tratto distintivo di un prodotto /di un brand
è così distintivo che è in grado di comunicare con il consumatore anche senza leggere il nome
del brand
FUNZIONI DEL PACKAGINGDiverse prospettive:
• Produttore
• Distributore
•Consumatore
1) FUNZIONI DEL PACKAGING PER IL PRODUTTORE
-Protezione
-Razionalizzazione e standardizzazione di produzione e logistica
- Comunicazione / posizionamento io attraverso il packaging sono in grado di comunicare con il
consumatore strumento di posizionamento (se il packaging è raffinato o meno..) di solito a
prodotti costosi equivale anche un packaging lavorato e curato
- Influire su consumo ad esempio il tipo di dosatore (sapone) in un negozio si prendono quelli
che trasformano il sapone in schiuma in modo tale da diminuire la quantità consumata di sapone
INFLUENZA DEL PACKAGING SUL CONSUMO SACHET MARKETING
“Buying less, more often” soprattutto nei paesi emergenti perché il consumatore non si può
permettere di comprare un prodotto con un packaging grande e con tanto prodotto al suo
interno va a comprare un prodotto monodose
• designing, packaging, and selling a product/service in a small pack size at an affordable price
point to consumers
• “affordability”
• Shampoo monodose in India: 95% delle vendite a unità, 60% a valore diventa più facile fare la
spesa spesso perché i negozietti sono ovunque ad esempio in India la logica è diversa da
quella del campioncino offerto perché in questa ottica io vendo proprio il prodotto monodose
“Buying less, more often” thinking small in large volumes
perché
sono più stoccabili nei magazzini e dove vengono venduti e quindi si modifica direttamente il
prodotto
3) FUNZIONI DEL PACKAGING PER IL CONSUMATORE
•Facilitare trasporto e stoccaggio domestico
• Comunicazione in termini funzionali
•Comunicazione in termini simbolici
• Impatto ambientale (smaltimento del packaging) si danno informazioni riguardo allo
smaltimento dei prodotto
IL LANCIO DI HQ HIGH QUALITY INSTANT CARE, risparmiano sul packaging ma forniscono un
prodotto di media/alta qualità risparmi sul packaging per offrire un prodotto di buona qualità
ma ad un prezzo ridotto
INNOVAZIONE NEL PACKAGING COCA COLA «ONE BRAND»
•Strategia marketing globale Coca Cola “One Brand” •campagna creativa globale Taste the
Feeling
• nuovo packaging globale: a partire dal mercato messicano, l’intera gamma di prodotti Coca Cola
vengono distribuiti nella nuova veste grafica, caratterizzata da un grande cerchio rosso declinato
sulle varianti di prodotto. si fa riferimento al brand lanciato negli anni 30 rimarcando la
tradizione di Coca Cola
Il cerchio rosso è stato introdotto per la prima volta nel 1930 su un’affissione stampa dipinta a
mano.
Marcos De Quinto, Chief Marketing Officer di Coca
Cola, ha dichiarato: “Inserendo il cerchio rosso Coca Cola nel nostro packaging in maniera così
potente, facciamo un passo avanti in più verso l’adozione complessiva della strategia “One
Brand”, unendo tutta la famiglia Coca Cola sotto un’unica identità visiva” non distinguendo i
prodotti coca cola
CREATIVITÀ NEL PACKAGING ad esempio facendo il packaging di una scatola di biscotti creato
un packaging a forma di biscotto
IL
PACKAGING NEI MERCATI INTERNAZIONALI
•Bruegel, a German children’s cereal brand that features cartoon drawings of dogs, cats, birds,
monkeys, and other animals on the package, was located in the pet foods section of a
supermarket.
• The label had no Chinese, and store personnel were unfamiliar with the product.
Less is best +
SUSTAINABLE PACKAGING
LABELLINGCosa troviamo sull’etichetta? -tracciabilità
DAL PACKAGING AL BRAND… COS’È LA MARCA? A COSA SI RIFERISCE?
Quali sono le origini del brand?
Il termine brand deriva dal Norvegese Antico brandr (spada) Old English brand/brond con il
significato di “torcia, pezzo di legno in fiamme”. Cfr. www.etymonline.com mentre accezione di
marchiare a fuoco il bestiame ecc e da qui il marchio come qualcosa di distintivo utilizzato
per far capire al consumatore da chi è stato realizzato il prodotto
Inizia ad essere l’idea di marchio dall’inizio della produzione di automobili perché la produzione
non è più produzione artigianale con seconda rivoluzione industriale si comincia a vendere i
prodotti molto distanti rispetto al luogo di produzione ferrovia eccc non c’è più legame di
fiducia del consumatore con chi produce brand è quindi garanzia implicita della qualità di un
prodotto
Periodo della pop art di andy warhol tomato soup diffusione di brand
UNA DEFINIZIONE DI MARCA - BRAND (AMERICAN MARKETING ASSOCIATION)
“un nome, un termine, un design, un simbolo, o qualunque altra caratteristica che ha lo scopo di
far identificare i beni o i servizi di un venditore e distinguerli da quelli degli altri venditori ”.
Nei servizi di solito il brand corrisponde con l’insegna bar, ristorante, palestra ec…
Il brand può essere anche un design, la forma della bottiglietta della cocacola quando
parliamo di marca parliamo di tutto ciò che rende distinguibile quel brand dagli altri
anche elementi intangibili del brand che però lo contraddistinguono suoni, profumi..
DI COSA SI COMPONE IL BRAND?
• nome di marca o brand name accompagnato da
•marchio o brand mark prende spunto da qualcosa che esiste nella realtà ad esempio il
coccodrillo di Lacoste però è modificato con scelte dell’impresa colore, zampe ecc
• logo: segno grafico distintivo, simbolo unico che rappresenta e identifica una specifica impresa o
marca es. Nike il baffo della nike
FUNZIONI DELLA MARCA PER IL PRODUTTORE
•protezione contro eventuali contraffazioni
•posizionamento e differenziazione competitiva contribuisce a creare l’elemento distintivo
•è una delle risorse immaterialiinvestimento nella marca è una risorsa immateriale è un
investimento che io faccio a lungo termine senza sicurezza di ritorno e risultato
dell’investimento come può essere il brand è importante investire in risorse immateriali è
difficile però riuscire a quantificare il ritorno di quell’investimento nel brand
FUNZIONI DELLA MARCA PER IL CONSUMATORE
•identificazione io sono in grado di identificare un prodotto e un produttore
•orientamento, semplificazione dei processi di scelta li velocizza ancheio vado al
supermercato e riconosco subito ciò che voglio o so ciò che mi piace es. Mulino Bianco
•garanzia implicita di qualità
•personalizzazione (valenze simboliche e valoriali della marca) anche la marca può in qualche
modo avvicinarsi al consumatore presentando dei valori che gli stanno a cuore e quindi
anche il consumatore condividendoli compra
IL PROCESSO DI BRANDING nella stragrande maggioranza dei casi si mette un brand a un
prodotto
Br
anding decision: serve un brand? es. prodotti sfusi scelgo esattamente la quantità di
prodotto che mi serve, non c’è eccesso di packaging, la qualità, il costo in teoria è minore come
faccio a sapere che quella pasta sfusa è buona senza averla provata? prodotti smarchiati il
punto vendita cioè io mi fido dell’insegna fiducia nei confronti del punto vendita poi
dopo li riacquisto perché magari li trovo di buona qualità
2A. BRAND SPONSOR DECISION
•marca del produttore es. Barilla
•marca del distributore o marca commerciale non è la marca di chi produce ma di chi
distribuisce es. coop
ESEMPI DI PRIVATE LABEL Marks & Spencer di buona qualità e costoso
ESEMPIO: LE SCELTE DI MARCA GRUPPO BAULI altri marchi sotto di lui Doria, Casalini..
Es. casalini il produttore dei prodotti casalini è F.B.F è il produttore ma produce per altri
marchi non vende con il proprio marchio es. Casalini vende i prodotti F.B.F
extension
utilizzo una strategia di brand extensionvado ad aggiungere nuove categorie di prodotto
nuove linee di prodottomantengo però costante il brand quindi estendo il brand andando
ad incidere via via ulteriori linee di prodotto questo è molto frequente nel mondo del lusso
es. Giorgio Armani comprende una vasta gamma di linee di prodotto abbigliamento, accessori,
profumi… ecc se andiamo a vedere altri brand del lusso es Versace la strategia è molto simile
all’interno di uno stesso brand io riesco a ricondurre linee di prodotti anche completamente
diversi Vantaggi della brand extension1. Si conosce già la qualità
dei prodotti di una determinata marca allora si tende a pensare che anche altri prodotti
possano avere la stessa qualità si sfrutta il nome di marca già famoso introduco un nuovo
prodotto che vive di luce riflessa rispetto al marchio già noto 2. Investire in linee di prodotto
diverso può rientrare in quella logica di ripartizione del rischio investo in più settori in modo tale
da ridurre il rischio legato ad un settore specifico
Aspetti negativi della brand extension1. Si va a perdere un po’ l’identità del brand va a finire
su diversi ambiti e quindi non si ha più una linea guida Rischio di cadere un po’ nel ridicolo di
non essere più molto credibili va bene tutto ma dopo un po’ diventa esagerato si rischia
un po’ di andare a togliere esclusività al brand quando un brand comincia ad essere troppo
accessibile troppo diffuso si rischia di perdere valore a livello proprio di marchio complessivo
(cioccolatini di armani 10 euro sempre prezzo molto elevato ma chiunque può prenderli)
Altro esempio di Brand che ha lavorato molto sulla brand extension è Virgin marchio che
nasce come marchio legato al mondo della musica poi però si è sviluppato negli anni
comprendendo compagnie aeree, comprendendo palestre c’è anche virgin galactic che cerca
di sviluppare viaggi spaziali e via dicendo varietà di settori in cui Virgin ha investito sempre con
questa strategia di brand-extension a volte cambiano i loghi ma il brand name è sempre lo
stesso e sempre distinguibili all’interno dei vari settori in cui è andato ad investire
• Co-brandingaltra strategia di gestione della marca che significa andare a creare un prodotto
in cui ritroviamo due marche già esistenti può essere un prodotto ma possono essere anche
degli eventi Co-branding: politica di branding congiunta tra due marche esistenti, per specifici
progetti comuni (nuovi prodotti, eventi ecc.) caso di Philadelphia Milka oppure un altro
esempio moka Bialetti con Illy hanno realizzato un’edizione speciale della moka Bialetti firmata
da Illy
Come si fa a creare una strategia di co-branding efficace? 1. I due brand dovrebbero essere
famosi tutti e due noti qual è il rischio se un brand è palesemente più famoso dell’altro
rischia di oscurare l’altro brand partner l’ottica del co-branding deve essere quella del vantaggio
reciproco per entrambi i brand quindi entrambi i brand che partecipano all’iniziativa di co-
branding dovrebbero trarre un beneficio da questa iniziativa se un brand è troppo noto rispetto
all’altro non avrebbe nessun vantaggio in questo tipo di attività 2. Per creare una strategia efficace
di co-branding ci dovrebbe sempre essere una sorta di coerenza e di legame tra i due prodotti
tra questi brand es. Milka e Philadelphia legame del cibo Bialetti e Illy sono due
brand che lavorano nel settore del caffè anche se in maniera diversa nel caso di Bialetti e Illy
abbiamo anche due prodotti complementari caffe e strumento che serve per consumare il caffè
anche nel caso di Philadelphia e Milka non abbiamo due prodotti concorrenti è difficile
trovare due concorrenti che sviluppano un’iniziativa di co-branding è rarissima da trovare ce
è difficile che coca cola e pepsi si mettano a fare un’iniziativa di co-branding magari si
richiamano l’un l’altra nella pubblicità comparativa ma sicuramente non collaborano per un
progetto comune
Il vantaggio/punto di forza del Co-branding vado a fare sinergia tra due marchi noti per una
maggiore visibilità o magari per espandere il target (sono già cliente Illy e probabilmente acquisto
la moka Bialetti perché è in questa edizione cattura maggiormente la mia attenzione oppure
ho già la moka Bialetti non consumo Illy ma consumo un altro caffè però magari provo anche il
caffè Illy) in qualche modo si cerca di fare sinergia tra i due marchi anche dal punto di vista del
mercato attenzione però a una scelta bilanciata del brand con cui realizzare questa iniziativa
un brand non deve offuscare l’altro ci deve essere un bilanciamento tra i due entrambi
devono avere pari notorietà in modo tale da non offuscarsi a vicenda nel momento in cui si va a
realizzare un prodotto in una campagna di comunicazione
Notorietà di marca viene espressa in termini di LIVELLI DI BRAND AWARENESS
consapevolezza rispetto alla marca o conoscenza rispetto alla marcaci sono diversi livelli di
brand awareness che vanno dal più basso che è il Brand recognition per arrivare fino alla Top-of-
mind brand awareness passando attraverso il Brand recall
Brand recognition significa che io magari ho già sentito nominare una marca ma non sono in
grado di associarla correttamente ad una categoria di prodotto qui il livello di conoscenza della
marca è molto basso stadio iniziale ho già sentito il brand ma non conosco il prodotto, non
l’ho mai acquistato e lo conosco proprio poco
Brand recall è la capacità del consumatore di richiamare alla mente un brand in maniera
autonoma nominatemi 3 marchi di pasta Barilla, Dececco, Voiello Barilla è il marchio che
ha la top-of-mind brand awareness cioè il primo marchio all’interno della categoria di prodotto
che viene ricordato dal consumatore essere i primi in termini di notorietà all’interno di una
certa categoria di prodotto è importante perché può influenzare il processo d’acquistonon vuol
dire che quella persona compri solo pasta Barilla però il fatto che Barilla sia il primo brand che le
viene in mente probabilmente questo la influenza poi nel processo decisionale all’interno del
punto vendita soprattutto se sono di fretta prendo quello che più conosco e che sono in
grado di ricordare tramite la brand recall
Quindi nel lancio di un nuovo brand si inizia a lavorare prima di tutto sulla brand recognition
per rendere il brand riconoscibile dai consumatori poi si lavora non solo per migliorare la
conoscenza del brand e del prodotto ma via via anche per creare un’immagine di marca io
non posso lavorare sull’immagine di marca se prima non raggiungo almeno un livello sufficiente di
brand awareness prima devo spingere per far conoscere il brand poi lavoro per rendere ancor
più definita l’immagine di marca
ora
Barbie riposizionare completamente il concetto di Barbie ma è difficile perché è
un’immagine consolidata capelli biondi, occhi azzurri ecc ma ora dal 2015 si è cercato di
cambiare la visione di Barbie tramite pubblicità di riposizionamento vedendo i dati c’è stato un
riposizionamento che ha funzionato
GESTIRE L’IMMAGINE DI MARCA SUI MERCATI INTERNAZIONALI: IL CASO D&G IN CINA
Offend their culture chopsticks are part of Chinese culture when you make fun of chopstick
you are not just making fun of Chinese culture but also of Asian culture
They don’t use chopsticks when they eat pizza or spaghetti when Chinese people eat western
food they eat like western people with knife and fork
If the whole country felt angry it is because there was something wrong in that advertisement
Dolce e Gabbana hanno chiesto scusa
Dolce e gabbana sui social avevano insultato i cinesi in generale hanno fatto finta che i loro
profili instagram fossero stati hackerati anche il profilo di Stefano Gabbana hanno avuto
problemi enormi dopo questa campagna pubblicitaria ancora si sta riassestando D&G sul
mercato cinese /internazionale
GLI EFFETTI DI UN’ERRATA COMUNICAZIONE IN CINA PER D&G
• Sfilata cancellata
• I maggiori siti di e-commerce cinesi (Alibaba, JB.com) hanno boicottato il brand D&G
COSA CI INSEGNA IL CASO D&G? Ostacoli all’internazionalizzazione
• AUTOREFERENZIALITA’ valori culturali propri del soggetto, esperienze e conoscenze personali
poste alla base delle decisioni
• ETNOCENTRISMO convincimento che il proprio modo di agire sia il migliore una sorta di
senso di superiorità rispetto agli altri paesi che porta a questi errori (visto dal punto di vista
dell’impresa)
Etnocentrismo per il consumatore significa ritenere che tutto quello che viene prodotto all’interno
del proprio paese sia migliore rispetto agli altri paesi può essere un ostacolo per
l’internazionalizzazione
CASE STUDY
Collegamenti con Lego
•Innovazione di prodotto
•Creazione e gestione di un nuovo brand
IL GRUPPO LEGO
•società a capitale privato con sede in Danimarca
• ancora di proprietà della famiglia di Kirk Kristiansen, che la fondò nel 1932
• “si occupa dello sviluppo della creatività dei bambini tramite il gioco e l'apprendimento”
• presente in oltre 130 paesi
• circa 10.000 dipendenti
• 3° produttore al mondo di giochi
IL BRAND NAME E LA STORIA (1)
• LEGO: dal danese “leg godt” (=“gioca bene”)
• in origine piccolo laboratorio di carpentiere (produceva mobili)
•originariamente giocattoli di legno
• anni ‘40: primi giocattoli di plastica però inizialmente non era ben vista era considerata un
materiale di bassa qualità rispetto al legno
•1949: primi mattoncini (su licenza di un’azienda inglese)
IL BRAND NAME E LA STORIA (2)
• 1953: scarso successo dei mattoncini di plastica (percezione negativa tra consumatori)
• 1958 idea vincente: principio di interbloccaggio
• innovazione di prodotto, di processo e di mercato
• 1968: apertura di un parco tematico il giocattolo diventa famoso ed importante
• LEGO “Giocattolo del secolo”
FATTORI DI SUCCESSO di LEGO
• Storytelling creare storie dietro ai prodotti
• Con 2 mattoncini sono possibili 24 diverse combinazioni, con 6 addirittura 915 milioni si può
dare grande spazio alla fantasia e alla creatività
CRISI
•1990s: concorrenti low cost (es. canadese Megablocks)
• diffusione dei computer games
• localizzazione in una economia avanzata (Danimarca) filiera lunga e costosa (es. i Pirati
avevano 10 diversi tipi di gambe, ognuna con i propri vestiti)complessità e articolazione di tutto
il sistema produttivo
•altri concorrenti molto forti (Mattel) paura acquisizione
SOLUZIONI
• Razionalizzare e tagliare i costi non faccio più 10 gambe diverse ma ne faccio 2 o 3)
• Impiegare gli utilizzatori/consumatori come parte del processo di innovazione di prodotto
-1998: abbraccia la tecnologia attraverso il lancio del Mindstorms Robotic Invention System
serie che utilizza varie combinazioni di ingranaggi, ruote motori, sensori e software che consente
agli utilizzatori di creare robot intelligenti a partire dai tradizionali mattoncini.
-Il nuovo prodotto attrae un target più adulto si sviluppano siti web dove gli utilizzatori
possono scambiarsi idee e istruzioni per costruire i robot Lego. i consumatori ne sapevano quasi
di più dei produttori allora hanno sfruttato questo fenomeno per migliorare il prodotto si
sono fatti aiutare dai consumatori
INNOVAZIONE E CREAZIONE DI INTERAZIONI NON SOLO TRA CONSUMATORE E IMPRESA, MA
ANCHE TRA CONSUMATORI co-creazione di prodotti
avere un
atteggiamento nei confronti di qualcosa significa aver un’opinione su quella cosa se
l’atteggiamento è qualcosa di stabile nei confronti dell’impresa se un consumatore ha già un
atteggiamento nei confronti di una marca che sia positivo o negativo sarà difficile fargliela
cambiare rimane più o meno stabile
È importante l’atteggiamento per chi si occupa di marketing perché l’atteggiamento è un po’
l’anticamera del comportamento e quindi ci sarà una sorta di propensione all’acquisto da parte
del consumatore quindi l’atteggiamento significa molto
Come i processi di apprendimento svolgano un ruolo estremamente importante nel
comportamento del consumatore perché sulla base dei processi di apprendimento gli individui
sviluppano poi un atteggiamento ovvero un insieme di opinioni abbastanza stabili e durature nei
confronti di un brand , ma potrebbe essere anche nei confronti di un'impresa di un'idea in
generale, e questo atteggiamento rappresenta a sua volta un anticamera del comportamento
d'acquisto ovvero un consumatore che ha un atteggiamento particolarmente positivo nei
confronti di un brand sarà portato a mettere in atto un comportamento d'acquisto nei confronti di
quella marca al contrario un consumatore che ha un atteggiamento negativo nei confronti di
una marca più difficilmente metterà in atto un comportamento d'acquisto
L'atteggiamento si modifica nel medio lungo termine pertanto è difficile per un'impresa andare a
modificare l'atteggiamento del consumatore si può fare ma serve tempo, serve una ripetizione del
messaggio che porti ad un processo di apprendimento e quindi di modifica dell' atteggiamento del
consumatore.
LE COMPONENTI DELL’ATTEGGIAMENTO
•Cognitiva: una componente basata principalmente su idee e pensieri, convinzioni rispetto ad un
prodotto/marca ecc.
→la componente cognitiva prevale in quei processi decisionali ad elevato coinvolgimento in
cui c’è un’elevata attività di ricerca di informazioni e di valutazione delle alternative
•Conativa o comportamentale: in questi casi l’acquisto o il consumo del prodotto precedono
qualsiasi componente dell’atteggiamento. si acquista/si passa all’azione ancora prima di
sviluppare altri tipi di atteggiamento questo tipo di dimensione/componente
dell’atteggiamento prevale per→ acquisto di prodotti a basso coinvolgimento /uso comune
•Affettiva: componente basata principalmente su sensazioni, stati d’animo, emozioni, es. verso un
profumo la componente affettiva può prevalere ad esempio nei confronti di un profumo
Cosa possiamo dedurre da quello che abbiamo appena visto che in realtà la componente dell'
atteggiamento nel processo decisionale può variare a seconda del tipo di prodotto a seconda dell’
occasione d'acquisto e a seconda ovviamente anche delle caratteristiche del consumatore tal
volta queste componenti possono anche convivere quindi non è detto che ci sia sempre
esclusivamente una componente affettiva esclusivamente una componente cognitiva e
esclusivamente una componente comportamentale o conativa ci può essere anche un mix di
queste tre componenti solitamente però c'è la prevalenza di una delle tre e vediamo come
queste componenti vengono utilizzate soprattutto nelle attività di comunicazione del brand
dell'impresa che cerca di far leva appunto su diverse dimensioni di tipo più cognitivo o affettivo, o
comportamentale del consumatore
L’ATTEGGIAMENTO E LA COMUNICAZIONE
• Atteggiamento come mediazione tra comunicazione d’impresa e comportamento del
consumatore l’atteggiamento infatti diventa un’importante mediatore tra la comunicazione
d’impresa e il comportamento del consumatore l’impresa proprio attraverso la comunicazione
cerca di alimentare/rinforzare un atteggiamento nei confronti della marca atteggiamento che a
sua volta ha un importante effetto sul comportamento del consumatore
IL MARKETING MIX – LE 4P
•product
•price
•place
•promotion
Passiamo adesso a parlare della leva prezzo la leva prezzo rappresenta una leva fondamentale
del marketing mix perché il prezzo diventa una sorta di bilanciamento tra domanda, concorrenza e
costi il prezzo può essere definito come: la misura del valore economico che può essere
corrisposto nello scambio di un prodotto perché il prezzo deriva da un bilanciamento che
abbiamo detto di domanda costi e concorrenza dobbiamo pensare che attraverso la
determinazione del prezzo l'impresa influisce direttamente sulla domanda potenziale va a
delimitare sia la domanda potenziale cioè il numero di soggetti che in teoria potrebbero
acquistare il prodotto ma che la domanda effettiva quindi il numero di soggetti che
effettivamente acquisteranno il prodotto alzando abbassando il prezzo vado a incidere sulla
domanda d'altro canto il prezzo deve tener conto anche delle dinamiche della concorrenza
soprattutto in quei settori c'è un elevata competizione tra imprese il prezzo diventa un
elemento in grado magari di spostare le preferenze dei consumatori laddove non ci sia un' elevata
differenziazione percepita tra Marche il prezzo deve inoltre tener conto dei costi che un'impresa
sostiene per produrre e per commercializzare un prodotto infatti il prezzo diventa
quell’elemento in grado di determinare i ricavi/ il fatturato complessivo dell’impresa e
sappiamo bene che affinché l'impresa sia in utile fatturato deve essere superiore ai
costipertanto la variabile prezzo diventa fondamentale nella capacità dell’impresa di andare a
coprire i costi e di ottenere un utile dalla propria attività
IL PROCESSO DI DETERMINAZIONE DEI PREZZIprocesso diviso in fasi
1. Individuazione degli obiettivi e dei vincoli di prezzo
2. Stima della domanda e dei ricavi
3. Determinazione dei rapporti fra costi, volumi e profitti
4. Determinazione di un livello di prezzo iniziale
5. Definizione del prezzo finale o di listino
6. Modifiche del prezzo finale o di listino* (vedi PROMOZIONI) Attenzione però che il prezzo non
è un elemento fisso/non è una variabile statica soprattutto in un’ottica di marketing perché
infatti una volta che è stato fissato il prezzo di listino l'impresa può comunque decidere di adottare
delle riduzioni oppure di aumentare il prezzo a seconda ad esempio di quello che è il target
obiettivo oppure a seconda di quello che è il momento dell’acquisto es. biglietto compagnie
aeree prezzi possono variare di molto a seconda del momento in cui viene acquistato
1. A) INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PZ il prezzo può essere orientato al profitto
• PROFITTI →Il prezzo può essere orientato al profitto significa che il prezzo può essere
un elemento che viene orientato alla massimizzazione del profitto possiamo in realtà
distinguere diverse sotto che sottocategorie all'interno dell' orientamento al profitto nel
primo caso troviamo
Gestione dell’utile a lungo termine significa andare a ragionare nel lungo periodo
quindi pensando ad esempio ad una strategia di penetrazione di mercato attraverso la
quale si decide di praticare prezzi relativamente bassi rispetto ai costi che l'impresa
sostiene per la produzione ma l'obiettivo è quello di ottenere nel lungo periodo dei profitti
che siano significativi grazie ad una quota di mercato elevata che l'impresa riesce a
conquistare grazie può proprio a questi prezzi bassi quindi gestione dell' utile ma a lungo
termine →Massimizzazione dell’utile corrente Con la
massimizzazione dell’ utile corrente invece la prospettiva si sposta sul breve termine
potrebbe essere un trimestre un semestre diciamo al massimo un anno e l'obiettivo è
quello di massimizzare l' utile in un arco di tempo limitato quindi ottenendo dei profitti
più elevato possibile in questo periodo limitato
→Obiettivi di rendimento (target)Ulteriore profitto potrebbe essere orientato al
rendimento/ad obiettivi di rendimentosignifica che ad esempio per un'impresa di grandi
dimensioni abbastanza articolata a livello corporate si decide che deve essere ottenuto un
target di ritorno sugli investimenti del 20% quindi attraverso le politiche di prezzo ci si
deve allineare al raggiungimento di questo obiettivo (Per quanto riguarda il
l'orientamento e il profitto basta questo che vi ho che vi ho detto io quindi non serve
andare ad approfondire ulteriormente quello che c'è sul libro di testo)
• VENDITE Secondo tipo di obiettivo è quello legato alle vendite definire un obiettivo
legato le vendite più facile da quantificare rispetto a un obiettivo legato al profitto non si
va a vedere l'utile ma si va a vedere proprio il fatturato, le vendite di un'impresa si
potrebbe ad esempio decidere di abbassare il prezzo di un prodotto per aumentare le
vendite su scala più ampia
• QUOTA DI MERCATOun ulteriore obiettivo potrebbe essere invece legato alla quota di
mercato abbiamo definito la quota di mercato come il rapporto tra le vendite di
un'impresa e le vendite totali del settore quindi in alcuni casi le imprese potrebbero
avere la necessità di ridurre i prezzi per mantenere la quota di mercato quindi per
difendere magari la quota di mercato dall’ arrivo sul mercato di altri competitor
internazionali
• UNITA’ VENDUTE Ulteriore obiettivo può essere quello delle unità vendute ovvero
molte imprese fissano ad esempio i loro obiettivi di prezzo basandosi sul numero di unità
di prodotto che vengono vendute ad esempio l'impresa fissa che vuole vendere x
bottiglia di vino sui vari mercati quindi si definisce un parametro di definizione del prezzo
basato sul numero di unità di prodotto che si vogliono vendere
• SOPRAVVIVENZAun ulteriore obiettivo di prezzo è quello della sopravvivenza cioè tal
volta le imprese hanno come unico obiettivo di fissazione del prezzo quello della
sopravvivenza vogliono restare sul mercato quindi a fronte magari di competitor molto
più agguerriti che praticano dei prezzi più bassi cercano di non restare schiacciati si
adeguano con un livello di prezzo basso andando ovviamente a ridurre sempre di più però
anche l’utile ma l'obiettivo è proprio quello di restare in piedi quello di sopravvivere
penso alla situazione di tanti piccoli negozi al dettaglio tanti piccoli negozi alimentari che
ormai sono scomparsi rimangono soltanto in alcuni quartieri o in alcuni paesi che
ovviamente subiscono la competizione da parte di grandi centri commerciali che per forza
di cose riescono a praticare dei prezzi molto più bassi rispetto a quelli che praticano loro
quindi cercano di ridurre il prezzo anche questi piccoli negozi pur di sopravvivere
• RESPONSABILITA’ SOCIALEun’ ultima tipologia di obiettivo che può influenzare la
fissazione del prezzo da parte di un'impresa e la cosiddetta responsabilità sociale
significa che talvolta le imprese decidono di praticare un prezzo particolarmente basso
andando anche a rinunciare una parte di utile per vendere dei prodotti che magari sono
importanti per la qualità della vita delle persone o per la salute ad esempio i farmaci per
la cura dell'aids che sarebbero assolutamente proibitivi per alcune popolazioni africane ma
vengono comunque venduti ad un prezzo molto basso proprio perché per una forma di
responsabilità sociale dell’impresa poi ovviamente le case farmaceutiche sempre
recuperano questo mancato utile da altre attività della vendita di altri farmaci in altri paesi
però ecco almeno livello di paesi in via di sviluppo e paesi più poveri riescono a vendere dei
farmaci ad un prezzo estremamente contenuto
B) INDIVIDUAZIONE DEI VINCOLI DI PZ Ovvero quali sono i vincoli entro i quali l'impresa
si deve muovere per fissare il prezzo dei propri prodotti anche l'impresa deve rispettare
dei limiti dei fattori che possono dipendere dalla domanda oppure anche dalla competenza
dalla legislazione oppure da altri vincoli interni all'impresa come i costi per fissare il prezzo
finale i principali vincoli sono
• Caratteristiche della domanda per quanto riguarda ad esempio la categoria di prodotto
il prodotto stesso e la marca questo riguarda sia i beni di lusso ma anche i beni ad utilizzo
quotidiano
• Fase del ciclo di vita del prodottoAbbiamo già visto che un prodotto nella fase di
introduzione del mercato di solito è accessibile ad un prezzo più elevato soprattutto
pensiamo ai prodotti tecnologici o prodotti con un elevata innovazione nella fase di
introduzione del ciclo di vita del prodotto rack concorrenza è inesistente oppure molto
bassa quindi l'impresa riesce a praticare un prezzo più alto se siamo invece in una fase di
maturità del ciclo di vita del prodotto e questo rappresenta un vincolo di prezzo nel senso
che necessariamente dovrà essere praticato un prezzo più basso che tenga conto anche
della presenza di una concorrenza più elevata
• Coerenza del valore offertoun ulteriore vincolo è la coerenza del valore offerto
questo può riguardare ad esempio anche le linee di prodotti oltre che i prodotti singoli
ha introdotto l’iPad nel 2010 ha rappresentato un’ innovazione assoluta che era quindi
anche nella propria fase iniziale del ciclo di vita ma era anche l'unico tablet offerto da
Apple pertanto l'impresa poteva scegliere fa basta gamma di prezzi da applicare
adesso ovviamente per i propri tablet Apple deve comunque ragionare sulla base della
presenza di altri competitor o comunque vive a ragionare sul fatto che ci sono presente
diversi varianti di modello anche all'interno della stessa Apple pertanto il prezzo ha dei
vincoli maggiori il consumatore deve percepire una coerenza rispetto a quello che viene
offerto quindi se offre un prodotto altamente innovativo il consumatore riesce a
riconoscere un certo valore se invece lo stesso prodotto è già presente all'interno
dell’impresa pure che già presente sul mercato attraverso l'offerta di altri competitor poi se
percepito come inferiore da parte del consumatore che quindi non sarebbe probabilmente
disposto a pagare un prezzo così elevato
• Costi di produzione e marketing del prodotto bisogna ragionare inoltre in termini di
costi di produzione e di marketing del prodotto il costo rappresenta sicuramente un
importante vincolo di prezzo io posso decidere di andare per un breve periodo come
vedremo anche al di sotto del costo ma questo deve far parte di una strategia più ampia
dell'impresa ed è sicuramente una scelta praticabile per un periodo di tempo molto
limitato quindi primo vincolo per la fissazione del prezzo sicuramente il costo
• Costi di modifica dei prezzi abbiamo inoltre dei costi di modifica dei prezzi nel senso
che è vero che i prezzi possono essere dinamici però a seconda delle caratteristiche del
settore anche a seconda delle caratteristiche di prodotti ogni volta che faccio una modifica
del prezzo ci può essere anche un processo molto complesso e molto costoso che deriva da
questa modifica del prezzo pensate anche un’ottica BtoB o BtoC se un'impresa che
produce macchinari deve comunicare una modifica di prezzo il proprio acquirente deve
comunicarlo soltanto un'impresa o probabilmente a qualche altra impresa cliente
pensate invece diesel che deve comunicare un cambiamento di prezzo a tutti i suoi
rivenditori ha ovviamente una complicazione maggiore bisognerà modificare i prezzi
del catalogo i prezzi di listino quindi diventa tutto più complicato e anche costoso
pertanto bisogna sempre valutare bene prima di andare anche a modificare il prezzo di
vendita un ulteriore vincolo di prezzo e Raffa di mercato in cui si opera
• Forme di mercatoun ulteriore vincolo di prezzo è la forma di mercato in cui si opera
ci sono diversi modelli teorici di queste forme di mercato i due estremi sono da un lato la
concorrenza perfetta e dall'altro il monopolio in un contesto di concorrenza perfetta
abbiamo un numero di imprese elevato ma nessuna impresa ha una quota di mercato tale
da riuscire ad influenzare da sola il livello dei prezzi in questo contesto il prodotto e
indifferenziato quindi non c'è differenziazione percepita tra marche e il consumatore
sceglie solo sulla base del prezzo in questo caso le imprese non fanno altro che prendere
atto del livello del prezzo che deriva da questo incontro tra domanda e offerta e vendono a
quel prezzo la loro produzione quindi con un livello di prezzo molto simile tra
loroAll'estremo opposto con il monopolio abbiamo invece la presenza di un unico
venditore all'interno del mercato cioè un solo soggetto che vende un certo prodotto o
eroga un certo servizio e non essendoci concorrenza il monopolista è in grado di praticare il
prezzo che vuole senza alcun vincolo i consumatori se vogliamo quel prodotto quel
servizio devono adeguarsi al prezzo fissato dal monopolistaquesti ripeto sono due casi
estremi la concorrenza perfetta è praticamente impossibile che si possa verificare mentre
invece possiamo trovare ancora all'interno di alcuni mercati la presenza di un monopolio la
presenza di un monopolista molto spesso questo accade nei servizi pubblici anche Se
però anche nei servizi pubblici sono state introdotte delle forme di regolazione del
monopolio perché qual è il rischio del monopolio se non viene regolatoche vengano
praticati dei prezzi scorretti o eccessivamente elevati solo perchè non esistono nei
concorrenti ad esempio nella distribuzione del gas siamo ancora in regime di monopolio
però quello che accade e che si fanno ad esempio delle gare ogni tot anni per assegnare
per determinare qual è il distributore di gas di una certa zona quindi c'è un monopolio
ma in realtà si introduce una forma di competizione per il mercato per cui una serie di
soggetti partecipano al bando una gara e chi ha l'offerta migliore secondo tutta serie di
criteri definiti dal regolatore pubblico si aggiudica la gara e diventa il fornitore di un servizio
in monopolio per un certo numero di anni però ripeto sono due estremi di un modello
che poi nella realtà può assumere diverse sfumature può assumere diverse
configurazioni ad esempio ci possiamo trovare di fronte a un oligopolio sorta di
situazione intermedia in cui abbiamo un numero ridotto di imprese che competono tra di
loro tenendo conto però di quello che fa la concorrenza pensate ad esempio nel settore
della telefonia non ci sono tantissimi operatori telefonici si lavora in un contesto di un
oligopolio cosa succede talvolta pratica ovviamente scoraggiata parte del garante della
concorrenza del mercato succede che questi oligopolisti si accordino fari loro con cartelli
in sostanza si mettono d'accordo sul prezzo come era capitato anni fa per le compagnie
telefoniche gli operatori telefonici di telefonia mobile che si erano accordati su questo
costo fantomatico per la ricarica una volta quando si acquistava una ricarica del telefono
da 25 € si pagavano 5 € mettiamo per la ricarica non ricordo nemmeno io gli importi esatti
però si pagava comunque ad ogni ricarica per avere il servizio di ricarica una contraddizione
che e stata infatti fortemente scoraggiata e anche invitata ufficialmente da a livello
normativo quindi le compagnie telefoniche hanno dovuto anche riaccreditare in una certa
fase i soldi che gli utenti hanno pagato in più per le ricariche
• Prezzi dei concorrenti l'ultimo vincolo che vediamo legato alla decisione del prezzo è il
prezzo dei concorrenti cioè l'impresa è condizionata nella sua fissazione del prezzo dalla
presenza della concorrenza tanto più è bassa la differenziazione di prodotto e quindi
tanto più simili sono i prodotti tanto più il prezzo diventa un fattore determinante per la
scelta dei consumatori mentre invece sono impresa lavora puntando soprattutto sulla
differenziazione del prodotto il vincolo rappresentato dei prezzi dei concorrenti è inferiore
significa che se il mio prodotto è fortemente differenziato i consumatori saranno disposti
a pagare un prezzo superiore mentre invece se il mio è un prodotto scarsamente
differenziato l'unico criterio di scelta da parte dei consumatori sarà il prezzo non per
niente si dice che il prezzo è la morte del marketing nel senso che se vado a competere
soltanto sul prezzo vado ad annullare tutti gli sforzi differenziazione mentre invece
puntando sulla differenziazione percepita tra marche le imprese riescono a valorizzare
tutti gli investimenti che vengono fatti a livello ad esempio di immagine di marca di
posizionamento e quindi di solito riescono a praticare anche un prezzo più alto rispetto
alla concorrenza
2. A) STIMA DELLA DOMANDA
Curva di domanda: relazione tra unità vendute di un prodotto e diversi livelli di prezzo
quindi vado a vedere come cambia la domanda/come cambiano le unità di prodotto
vendute sulla base del livello di prezzo però!
NB: non solo il prezzo influenza la domanda! Altri fattori:
• Le preferenze dei consumatori
• La disponibilità di prodotti succedanei cioè sostitutivi
• Il reddito dei consumatori
Quindi si fanno delle stime ma bisogna essere consapevoli del fatto che la domanda non
varia soltanto sulla base del prezzo se andiamo a ragionare in termini di stima della
domanda è importante andare a ragionare anche in termini di elasticità della domanda
Per la stima della domanda, è importante considerare anche l’elasticità della domanda
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA domanda si definisce elastica se
• Domanda elastica se varia ai cambiamenti di prezzo (pz)
Es. aumenta il prezzo del prodotto A → diminuiscono le quantità vendute del prodotto A
se un prezzo di un prodotto aumenta la domanda si dice elastica se diminuiscono le vendite
di quel prodotto •
Elasticità incrociata (della domanda)→ riguarda le relazioni tra due prodotti
•Es1. Aumenta il pz di A (Coca Cola) → diminuiscono le vendite di A e in parallelo
aumentano le vendite di B (Pepsi) = prodotti sostituibili. in questo caso i due prodotti A
e B sono prodotti sostituibili i consumatori non acquistano più il prodotto A il prezzo si è
alzato al posto di acquistare il prodotto acquistano quindi il prodotto B
•Es2. Aumenta il pz di A (latte) → diminuiscono le vendite di A, ma ciò non ha effetti sulle
vendite di B (benzina) = prodotti non sostituibili, non legati tra loroIn questo caso il
prodotto A e B sono prodotti non sostituibili non legati tra loro quindi una variazione di
prezzo del prodotto A non influisce in alcun modo sulle vendite del prodotto B
• Es3. Aumenta il prezzo di A (patatine fritte) → diminuiscono le vendite di A e di
conseguenza anche le vendite di B (ketchup) = prodotti legati Ketchup e patatine fritte
sono prodotti legati quindi se aumenta il prezzo di un prodotto e di conseguenza
diminuiscono le vendite di quel prodotto andranno a diminuire anche le vendite del
prodotto legato
• Es4. aumenta il prezzo di A (farmaci per malattie cardiache) → nessun effetto sulle
vendite di A = prodotti indispensabili, domanda non elastica. se la domanda non varia a
seguito di un aumento di prezzo significa che quel prodotto è indispensabile e quindi la
domanda non è elastica non reagisce non cambia sulla base di un cambiamento del prezzo
B. STIMA DEI RICAVI
Ricavi Totali (RT) = prezzo x quantitàdobbiamo ragionare anche in termini di ricavo
marginale ovvero
Ricavo marginale (RM): variazione del RT che deriva dalla vendita di un’unità aggiuntiva di
prodotto.
Es. vendita di una caramella in più vs. vendita di un macchinario B2B in più Siamo
alla differenza tra ricavo marginale che deriva dalla vendita di una caramella in più rispetto
al ricavo marginale che deriva dalla vendita di un macchinario in più quindi a seconda del
settore e del prodotto il calcolo del ricavo marginale può essere più o meno importante per
un'impresa uscire una a vendere unità in più di prodotto in ambito B2B può essere
molto importante per un'impresa ecco quindi che si può andare a ragionare in termini di
prezzo anche pensando all'effetto che questo prezzo potrebbe avere sulla vendita di
un'unità aggiuntiva di prodotto
3. DETERMINAZIONE DEI RAPPORTI FRA COSTI, VOLUMI, PROFITTI
COSTI TOTALI= Costi fissi (CF) + Costi Variabili (CV) i costi variabili sono quei costi che
variano proporzionalmente alla quantità prodotta variano al variare della quantità i costi
fissi invece sono quei costi che l'impresa deve pagare indipendentemente dalla quantità
prodotta se ho un costo fisso legato ad esempio all'affitto di un locale anche se non
vendo nulla devo comunque pagare il costo fisso costo totale data dalla somma di queste
due voci di costo costi fissi e costi variabili
A questo punto possiamo cominciare ad analizzare il cosiddettoPUNTO DI PAREGGIO
abbiamo tutti gli elementi che ci servono il punto di pareggio o break even point descrive
quel punto in cui i costi totali sono uguali ai ricavi totali
Vedete
rappresentati i costi, le quantità di prodotto e qui vedete la retta dei costi fissi la retta dei
costi fissi rimane costante anche con il variare delle quantità a questo punto vado a
rappresentare graficamente la retta dei costi variabili la retta dei costi variabili parte da
0 0 quantità prodotte uguale zero costi via via che aumentano le quantità vendute
prodotte vendute aumentano anche i costi la retta dei costi totali partirà dal punto in cui
la retta di costi fissi interseca l'asse che sarà una retta parallela alla retta dei costi variabili
questa è la retta dei costi totali dobbiamo infine rappresentare la retta dei ricavi totali
anche qui si parte sempre da zero perché a zero quantità vendute corrispondono zero
ricavi via via che aumentano le quantità vendute aumentano anche i ricavi il punto in
cui la retta dei costi totali interseca la retta dei costi identifichiamo un punto che ci
consente di determinare la quantità di equilibrio o quantità di pareggio questa quantità
di scrive il livello minimo di vendite, il livello minimo di unità di prodotto che l'impresa deve
vendere per garantire la copertura almeno dei costi in questo punto a questa quantità di
prodotti venduta l'impresa non è in utile non è in perdita va esattamente a coprire i costi
•Come si fa a calcolare la quantità di equilibrio Come calcolare la quantità di equilibrio
la quantità di equilibrio rappresenta quella quantità di prodotti che serve all'impresa per
coprire almeno i costi allora partiamo da questa semplicissima equazione in cui i ricavi
sono uguali ai costi totali (R=CT)i ricavi possono essere espressi come P X Q i costi
totali possono essere espressi come CF+CVin altri termini possiamo dire che prezzo per
quantità è uguale a costo fisso più costo variabile unitario per quantità P X Q = CF + (CVU
X Q) giusto quindi costi variabili totali sono dati dei costi variabili unitari per la quantità
di prodotto lasciando al lato destro dell'equazione i costi fissi e quindi portando dall'altra
parte così variabili unitari per la quantità quindi cambiamo il segno che diventa
negativo(P X Q) – (CVU X Q) = CF cosa succede che prezzo per quantità meno costo
variabile unitario per quantità uguale costo fisso vado quindi aggruppare la quantità e mi
rimane quantità per prezzo meno costo variabile unitario uguale costo fisso Q X (P –
CVU) = CF ecco quindi che la quantità è uguale a costo fisso fratto prezzo meno costo
variabile unitario quindi se vi viene chiesto all'esame di spiegare meglio di scrivere la
formula della quantità di equilibrio non serve che impariate nulla memoria partite da
questa semplice considerazione ovvero che i ricavi totali sono uguali costi totali e poi per
ragionamento riuscite a calcolarmi la quantità di equilibrio
R = CT
P X Q = CF + CV
P X Q = CF + (CVU X Q)
(P X Q) – (CVU X Q) = CF
Q X (P – CVU) = CF
Oltre all' analisi del ricavo marginale è importante andare a studiare anche il costo
marginale ovvero capire l'incremento dei costi totali che deriva dalla produzione di
un'unità aggiuntiva di prodottoAnalizzare anche il Costo marginale (CM): l’incremento
del CT che deriva dalla produzione di un’unità aggiuntiva di prodotto.
4. METODI PER LA FISSAZIONE DEL PZ INIZIALE vediamo diversi tipi di approcci
a) Orientamento alla domanda
b) Orientamento al costo
c) Orientamento al profitto
d) Orientamento alla concorrenza
Quindi vediamo adesso diversi metodi per la fissazione del prezzo iniziale sulla base di
questi orientamenti
A) ORIENTAMENTO ALLA DOMANDA in sostanza questo orientamento tiene conto di
Quanto sono disposti a pagare i miei clienti?un esempio di prezzo orientato alla domand
•PREZZO DI SCREMATURA il prezzo di scrematura è un prezzo elevato che si applica di
solito a quei prodotti di nuovo ingresso sul mercato sono di solito prodotti innovativi con
numero sufficiente di clienti potenziali e con una concorrenza nulla o ancora molto
scarsa quindi l'impresa decide di aiutarlo prezzo di scrematura scremare la cliente lava
scremare il numero di soggetti che possono acquistare quel prodotto praticando un prezzo
molto elevato poi di solito il prezzo di scrematura può tramutarsi altro tipo di prezzo
nell’ arco della vita utile del prodotto alle senso che prezzo di scrematura è un prezzo di
solito ecco che riguarda la fase iniziale del ciclo di vita di un prodotto o il nuovo ingresso di
un prodotto sul mercato internazionale dove prima quel prodotto non c'era quando
comincerà ad arrivare la concorrenza a intensificarsi la concorrenza probabilmente non
sarà più possibile praticare un prezzo così elevato
- Nuovo ingresso sul mercato
- Prezzo elevato
- Numero sufficiente clienti potenziali
- Scarsa (o nulla) concorrenza
Un esempio di prezzo di schermatura e quello della prezzo di lancio del primo telefono
Motorola negli Stati Uniti il prezzo di vendita per questo prodotto che è stato lanciato
nell 83 è di circa 4.000 $ di allora che corrispondono circa 9.000 $ di oggi quindi questo
decisamente un prezzo di scrematura si va a scremare la domanda soltanto poche persone
possono permettersi di acquistare un prodotto di questo genere che assume quindi anche
una connotazione di esclusività qui però parliamo proprio di innovazione radicale
innovazione assoluta al momento in cui è stato lanciato questo prodotto sul mercato poi
successivamente il prezzo dei telefoni si è ovviamente abbassato in questo insomma
telefono probabilmente come funzioni molto più articolate del motore di allora che
costano più o meno 15 euro su Amazon quindi vedete come il prezzo del prodotto si sia
radicalmente modificato
•PREZZO DI PENETRAZIONE un altro esempio di orientamento alla domandail prezzo
di penetrazione è un prezzo basso che viene praticato delle imprese per aggredire un
nuovo mercato dove di solito ci sono già dei concorrenti e l'obiettivo di questo tipo di
prezzo e di riuscire a ottenere tanti clienti in poco tempo prezzo di penetrazione serve
per espandere velocemente la quota di mercato di un'impresa quindi si sacrifica magari
l'utile corrente per riuscire ad espandere la propria quota di mercato
•Si vuole aggredire un nuovo mercato
• Altri concorrenti presenti
• Obiettivo: tanti clienti in poco tempo
-Un'impresa che ha adottato un prezzo di penetrazione è ad esempio Netflix che ha
adottato una politica di prezzo molto aggressiva con dei prezzi molto bassi rispetto ai
competitor riuscendo a raggiungere in breve tempo un’ampia diffusione tra il pubblico
•PREZZO DI PRESTIGIOUn altro tipo di prezzo orientato alla domanda è il cosiddetto
prezzo di prestigio un prezzo elevato è tipico dei prodotti di lusso ad esempio Cartier qui
vi ho messo anche l'esempio di Tagheuer perché proprio Tagheuer ha visto come
aumentando il prezzo si possa modificare la percezione che i consumatori hanno di un
brand di un prodotto Tagheuer ha aumentato il proprio prezzo da 250 a 1.000,01 $ un
tot di anni fa e anziché diminuire le vendite aumentato il proprio volume di vendite di 7
volte questo perché il prezzo è spesso un indicatore implicito ed esplicito di qualità del
prodotto di valore del prodotto Tagheuer si era resa conto che pur realizzando prodotti
di qualità elevata il prezzo troppo basso non riusciva a posizionare correttamente il brand
all'interno del mercato quindi ad un prezzo ancora basso i consumatori non associavano un
livello di qualità elevata del prodotto quindi paradossalmente aumentando il prezzo
sono aumentate le vendite del prodotto
•PRICE LINING significa che ci sono prezzi diversi sulla base delle preferenze dei
consumatori ad esempio le patatine di McDonald's noi possiamo trovare il Mac menu
medio o grandeil panino rimane lo stesso ciò che cambia è la quantità di patatine oppure
la quantità di bibita che viene offerta il prezzo non è giustificato tanto dal costo del
prodotto ma è fissato diversamente a seconda delle preferenze dei consumatori quindi ci
saranno dei consumatori che preferiscono le quantità ridotte consumatori che preferiscono
la quantità più elevata quindi all'interno della stessa linea di prodotto l’impresa decide di
fissare prezzi diversi per varianti di prodotto che sono determinati e proprio sulla base della
preferenza del consumatore più che sulla base di quantità aggiuntiva
Un altro esempio di price lining qui vedete lo stesso prodotto nero e qui bianco (impianto
stereo) e vedete come varia il prezzo la versione bianca costa 719 € la versione nera costa
502 quindi vediamo prodotti della stessa tipologia che però a seconda della variante in
questo caso di colore vengono offerti ad un prezzo diverso qui la variabile chiave di
segmentazione dei consumatori è rappresentata dalla disponibilità finanziarie della
capacità o dalla volontà dei consumatori di spendere per un certo prodotto
•PREZZO PSICOLOGICOIl prezzo psicologico che è quel prezzo fissato di solito un paio di
centesimi di pochi euro inferiori rispetto alla cifra tonda posso trovare sia per prodotti di
largo consumo di utilizzo quotidiano sia per altre categorie di prodotti ad esempio prodotti
tecnologici quindi 1,99 il 499,90 quindi razionalmente sappiamo tutti che 1,99
corrisponde a 2 e che 499,90 corrisponde a 500 però di fatto siamo più sensibili ad un
richiamo di prezzo di questo genere si chiama proprio prezzo psicologico per questa per
questa ragione
•BUNDLE PRICINGUlteriore prezzo orientato alla domanda è il cosiddetto bundle pricing
che consiste nella vendita di due o più prodotti ad un prezzo unico il bundle pricing è tipico
ad esempio delle dei pacchetti vacanza il tour operator crea di pacchetti che
comprendano il resort, il trasporto aereo, il trasporto in loco magari qualche visita qualche
escursione e definisce un prezzo forfettario non sai un prezzo di insieme per questi
servizi quali sono i vantaggi per il consumatore allora in teoria il consumatore dovrebbe
avere un risparmio da questo tipo di questo tipo di pacchetto quindi in teoria un pacchetto
che comprende tutta questa serie di servizi dovrebbe costare meno rispetto a lo stesso
insieme di servizi acquistati individualmente da parte del consumatore cosa succede
però che non sempre il consumatore è interessato a tutti i servizi che si ritrova all'interno
del pacchetto se decidesse però di rinunciare a uno o più di questi servizi non avrebbe
diritto ad uno sconto sul prezzo forfettario ed inoltre essendo questo prezzo forfettario
quindi di insieme e non essendo possibile specificare individuare i prezzi di ogni singolo
servizio diventa più difficile per il consumatore fare un confronto con l'offerta dei
concorrenti quindi in realtà non so quanto sto risparmiando e non so su che cosa sto
eventualmente risparmiando quindi il bundle pricing può avere sicuramente degli aspetti
positivi ma anche così può avere dei margini di incertezza per il consumatore.
-Esempio di Bundle pricing legata a Microsoft che offre si pacchetti di servizi ad
esempio questo che include la mail aziendale, i video riunioni, la messaggistica istantanea
l'archivio su cloud ad un prezzo forfettario senza però andare a specificare quanto costi
ogni singolo servizio vedete diversi pacchetti che vengono offerti si vede la differenza di
servizi ma non il prezzo del singolo servizio.
E LO YIELD MANAGEMENT CHE TIPO DI ORIENTAMENTO SEGUE? Se vi ricordate noi
abbiamo già parlato di Yield Management ovviamente abbiamo anche detto lo
riprenderemo quando parleremo della leva prezzoperché lo Yield Management non è
altro che una modalità di gestione della leva prezzo che tiene conto se vi ricordate dei flussi
domanda lo Yieald management consente all'impresa di sfruttare meglio la propria
capacità produttiva e viene adottato soprattutto in quelle imprese che hanno degli
elevati costi fissi come possono essere ad esempio le compagnie aeree anche gli hotel lo
Yield management comporta spesso una variabilità del prezzo sulla base della disponibilità
della domanda ad acquistare un certo bene o servizio quindi da questo punto di vista lui
il management rientra tutti gli effetti negli orientamenti alla domanda quindi nei nelle
modalità di fissazione del prezzo orientate alla domanda Quindi E LO YIELD
MANAGEMENT CHE TIPO DI ORIENTAMENTO SEGUE? ORIENTAMENTO ALLA
DOMANDA
B) ORIENTAMENTO AL COSTOse il criterio di fissazione del prezzo orientato alla
domanda rispondeva appunto alla necessità di rispondere alla variabilità alle preferenze
dei consumatori l'orientamento al costo tiene conto di quello che è il costo relativo alla
produzione e alla commercializzazione di un prodotto ci sono 3 principali tipi di
orientamento al costo
a) mark-up standard (es. grande distribuzione al dettaglio) Il metodo del mark-up
standard è un metodo di determinazione del prezzo che consiste nell’aggiungere una
percentuale fissa al costo di tutti gli articoli che fanno parte di una stessa categoria di
prodotti di solito si applica ad esempio per la grande distribuzione al dettaglio che
commercializzano magari migliaia di prodotti basta pensare ai vasetti di yogurt oppure
allo zucchero, alla farina per queste imprese diventerebbe difficile soprattutto costoso
andare a fissare un prezzo per ciascun prodotto quindi quello che si fa di solito e di
stimare un ricarico percentuale che viene applicato al costo per un insieme di prodotti
ad esempio per alcuni prodotti di base come possono essere lo zucchero la farina i latticini
il ricarico di solito varia tra il 10 e il 23% se andiamo invece su altre categorie di prodotti
tipo gli snack, le caramelle questo ricarico può variare dal 27 al 47% questi ricarichi
servono all'impresa per riuscire a garantirsi un utile quindi attenzione un errore che
viene spesso fatto quando magari chiedo all'esame di spiegarmi il mark-up standard per
rispondere dicendo che il mark-up standard comprende una percentuale da aggiungere al
prezzo del prodotto NO attenzione! il prezzo è il risultato finale il markup
standard consiste nell’aggiungere una percentuale al costo non per niente fa parte
proprio dell’orientamento al costo pensate ad esempio che per i cinema i popcorn alle
bibite che vengono vendute il ricarico è altissimo può essere intorno all' 80 o al 90% per
tornare all' esempio della grande distribuzione di solito il mark-up viene applicato per quei
prodotti per le quali esistono tante varianti pertanto diventa più efficiente stabilire un
ricarico per tutta la categoria di prodotto invece che stare lì a ragionare su un ricarico da
applicare a ciascuna categoria di prodotto ad esempio gli yogurt
b) cost-plus pricing (es. un abito su misura, studi legali…) simile al concetto di markup
standard anche se con alcune specificità è il metodo del cost-plus pricing questo tipo
di metodo per la fissazione del prezzo si applica di solito a dei servizi su misura a dei
prodotti su misura a dei servizi che richiedono un' elevata personalizzazione come per il
mark-up standard anche con il cost-plus si va ad aggiungere un importo alla costo di
produzionequesto importo che viene aggiunto può essere inteso sia come percentuale
fissa oppure anche come costo unitario di solito si applica anche per i prodotti in serie
limitata per gli esemplari unici talvolta anche per quei servizi professionali come un'attività
di consulenza ad esempio che richiedono elevata specializzazione
c) sulla base di economie di scala e apprendimento (es. attività di consulenza) infine un
altro tipo di metodo di fissazione del prezzo può essere orientato sempre al costo ma sulla
base di economie di scala e di apprendimento per alcune attività ad esempio per i servizi
di consulenza la prima volta che faccio qualcosa mi costa di più perché devo imparare a
farla ad esempio la prima volta che faccio una consulenza ad un’impresa del marmo
devo conoscere bene il settore conoscere bene l'ambiente di riferimento l'ambiente
competitivo in cui opera l'impresa la potenziale clientela quindi la prima volta che faccio
la consulenza per un'impresa del marmo sarà un'attività particolarmente costosa perché
dovrò svolgere una serie di attività di studio e di ricerca è particolarmente articolato
quindi per questo tipo di attività l'impresa di consulenza può decidere di applicare un certo
tipo di ricarico sul costo Se però questa società di consulenza deve fornire un'altra
consulenza ad un'impresa che opera sempre nel marmo dopo aver già sostenuto questa
prima attività di consulenza in realtà non deve ripartire da zero può sfruttare già le
informazioni che aveva raccolto per la ricerca precedente quindi in questo senso può
beneficiare delle economie di scala e di apprendimento via via che si impara a svolgere un
certo tipo di attività si diventa anche più efficienti quindi tendenzialmente i costi tendono
ad abbassarsi attenzione però che non è detto che di fronte ad un costo più basso
impresa decida per forza di applicare un prezzo inferiore anzi potrebbe decidere di
mantenere comunque lo stesso livello di prezzo ma se il costo si abbassa ovviamente quello
che aumenta e l'utile per l'impresa questo aumento di utile deriva proprio da un
economia di scala o di apprendimento
C) ORIENTAMENTO AL PROFITTOulteriore metodo di fissazione del prezzo
l’orientamento al profitto tiene conto del
- bilanciamento tra C e R il prezzo infatti va fissato tenendo presente qual è l'utile
desiderato delle imprese dall’impresa o in termini percentuali ad esempio vorrei un 20%
dell' utile sul capitale investito oppure anche in termini assoluti quindi ad esempio
l'impresa vorrebbe valore assoluto sulle vendite ad esempio sul totale delle vendite
voglio avere un profitto utile di 100.000 € all'anno sulla base di queste considerazioni si
va a determinare il prezzo quindi l'impresa ragiona su quello che può essere il profitto
desiderato sulla base di quello ovviamente dopo aver stimato la domanda va a determinare
in il prezzo l'orientamento al profitto può essere espresso sembra allora assoluto o in
valore percentuale ad esempio sulle vendite oppure sul capitale investito come
nell’esempio che aveva fatto poco fa
- espresso in valore assoluto o percentuale (es. sulle vendite o sul capitale investito)
D) ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA Cosa fanno i miei concorrenti? Passiamo
successivamente un altro metodo per la fissazione del prezzo che è basato
sull’orientamento alla concorrenza quindi l'impresa si chiede cosa fanno i concorrenti e
da lì decide come fissare il proprio prezzo, il prezzo per i propri prodotti un tipo di
prezzo orientato alla concorrenza è il cosiddetto
PREZZO DI CONSUETUDINE ad esempio so che se compro una brioche o un caffè il
prezzo si aggira sempre più o meno attorno a una certa cifra una brioche 1/1.50 euro
caffè 1 € intorno all'euro diciamose vado a prendere il caffè in piazza San Marco in alcuni
luoghi particolari potrebbero esserci dei prezzi decisamente più elevati però di
consuetudine il consumatore sa che il prezzo per questo tipo di prodotto rientra sempre
all'interno di un certo range anche la pizza e soprattutto alcuni tipi di pizze hanno
diciamo un range di prezzo abbastanza simile quindi ad esempio per confrontare il
prezzo di una pizzeria rispetto ad un'altra di solito si confronta il prezzo delle pizze classiche
ma Margherita una prosciutto funghi quindi per dire se una pizzeria è più cara dell'altra
di solito si va a vedere il prezzo di questi prodotti che si trovano un po’ in tutte le pizzerie e
non si fa certo confrontare la pizza fantasia del pizzaiolo le pizzerie sono consapevoli di
questi confronti che consumatori fanno e quindi ad esempio tendono a mantenere queste
pizze di base diciamo all'interno del prezzo di consuetudine andando magari ad
applicare gli rincari più elevati su le pizze che sono le specialità della casa che
rappresentano le specialità della casa
PREZZO DI MERCATO il prezzo di mercato sempre parliamo di orientamento alla
concorrenza alcuni prodotti si collocano al di sopra della media di mercato come Rolex
in questo caso possiamo parlare anche di prezzo di prestigio stiamo parlando di un
prodotto del lusso oppure potremmo trovare dei prodotti alla media del prezzo di
mercato ad esempio gli swatch oppure potremmo trovare dei prodotti che si collocano al
di sotto della media di mercato significa che il prezzo di questi prodotti è decisamente
inferiore o comunque nettamente inferiore rispetto alla prezzo medio per un prodotto
simile l'impresa quando va a fissare il proprio prezzo e decide per un orientamento alla
concorrenza può decidere di collocarsi quindi al di sopra al di sotto oppure alla media
di mercato.
PREMIUM PRICEUn ulteriore prezzo orientato alla concorrenza è il cosiddetto Premium
priceil Premium price e il prezzo più elevato che si ritrova all'interno di una certa
categoria di prodottoad esempio i tortellini Giovanni rana sono tortellini Premium Price
quelli con il prezzo più elevato tra le Marche diciamo che potete trovare al
supermercato quindi magari escludiamo tortellini artigianali che potrebbero avere un
prezzo diverso al contrario
PRODOTTI PRIMO PREZZOprodotti primo prezzo sono quei prodotti che hanno il prezzo
più basso all'interno di una categoria di prodotto ad esempio questi tortelloni Alibert che
hanno il prezzo più basso all'interno del punto venditanon è una marca nota famosa
conosciuta proprio perché riescono praticare un prezzo basso contenendo i costi quindi
sono di solito produttore distributore che non investono molto nella comunicazione anzi
non investono proprio nella comunicazione perché l'obiettivo è quello di tenere bassi
costi e di praticare un prezzo particolarmente basso definito per l'appunto primo prezzo
PREZZO CIVETTAsi chiama prezzo civetta molto probabilmente avete familiarità con
questo tipo di prezzo sono i famosi sottocosto quindi cosa succede che il distributore per
un periodo limitato di tempo con in vendita dei prodotti con un prezzo particolarmente
basso talmente basso da essere definito sottocosto ovvero un prezzo inferiore rispetto a
quello che lo stesso distributore ha pagato per ottenere quel prodotto di solito il prezzo
civetta si applica su dei prodotti che siano in grado di attirare l'attenzione del consumatore
quindi molto spesso prodotti tecnologici alcune Marche di televisori alcune Marche di
telefoni l'obiettivo del prezzo civetta è quello di attrarre il consumatore all'interno del
punto vendita poi in realtà prodotti disponibili sono sempre sono sempre pochi sempre al
di sotto rispetto alla alla domanda che ci sarebbe perché perché ovviamente non sarebbe
sostenibile e dal punto di vista economico quindi l'obiettivo del distributore e creare una
sorta di specchietto per le allodole attirare i consumatori all'interno del punto vendita poi il
momento in cui il consumatore è all'interno del punto vendita in probabilmente aveva la
necessità di acquistare un prodotto o comunque se non aveva la necessità aveva l'interesse
di acquistare un prodotto dello stesso tipo di quello promosso con prezzo civetta non trovo
più quel prodotto magari è disposto a valutare qualche altro prodotto ad acquistarne un
altro magari di una marca diversa quindi di solito il sottocosto dura per un periodo molto
limitato a un numero di prodotti limitati e l'obiettivo è proprio quello di dare visibilità al
punto vendita e di attrarre i consumatori in modo che possano poi vedere altri prodotti
all'interno del punto vendita
IL PROCESSO DI DETERMINAZIONE DEI PREZZI1. Individuazione degli obiettivi e dei vincoli di
prezzo 2. Stima della domanda e dei ricavi 3. Determinazione dei rapporti fra costi, volumi e
profitti 4. Determinazione di un livello di prezzo iniziale 5. Definizione del prezzo finale o di listino
6. Modifiche del prezzo finale o di listino* (vedi PROMOZIONI)
5. 5) FISSAZIONE DEL PZ FINALESiamo giunti al termine del nostro processo di
determinazione dei prezzi arrivando alla definizione del prezzo sulla base di questi possibili
orientamenti a questo punto possiamo ragionare anche in termini di modifiche del prezzo
finale o di listino cioè un prezzo come abbiamo detto nella scorsa lezione non è qualcosa
di immutabile anzi il prezzo può essere soggetto a diverse modifichele imprese adottano
talvolta proprio una politica di prezzo flessibile ha detto anche prezzo dinamico sulla base
del quale i prezzi variano a seconda di chi acquista il prodotto quindi ci può essere una
segmentazione e una scelta di un prezzo diverso a seconda del segmento a quelli impresa
si riferisce oppure a seconda anche del momento in cui viene acquistato il prodotto la
tendenza attuale da parte delle imprese è quella di muoversi sempre di più verso una
politica di prezzi flessibili soprattutto grazie anche all'utilizzo delle tecnologie informatiche
che consentono di personalizzare il prezzo sulla base di chi è il soggetto che sta cercando le
informazioni ad esempio online per un certo prodotto ad esempio se dai dati di
navigazione di un acquirente risulta che questi ha cercato diversi prodotti in offerta molto
probabilmente significa che questo è un consumatore sensibile alla variabile prezzo ecco
quindi che l'impresa potrebbe decidere di andare a strutturare presentare un'offerta che si
basa su dei prezzi bassi dei prodotti con un prezzo più basso rispetto ad altriLa politica
del prezzo flessibile ovviamente pone anche le imprese in una condizione in cui le imprese
comunque possono essere criticate dai consumatori perché se il consumatore viene a
sapere che un altro acquirente ha pagato lo stesso prodotto magari la metà questo può
essere in qualche modo percepita come un' ingiustizia da parte dell’ impresa quindi
bisogna fare attenzione che dal punto di vista della comunicazione a definire bene quelle
che sono le politiche di prezzo per evitare quelle che sono delle pratiche discriminatorie nei
confronti di alcuni clienti
a) politica di pz fisso
b) politica di pz flessibile: i prezzi variano a seconda di chi acquista il prodotto e della
situazione in cui viene venduto.
COS’È IL PREZZO (PZ)?
•Non è una variabile statica
•Indicatore di VALORE →VALUE PRICING
•Indicatore di QUALITA’
Quindi volendo un po’ sintetizzare la nostra panoramica sulla leva prezzo rimarchiamo ancora una
volta che non si tratta di una variabile statica il prezzo non è soltanto il corrispettivo economico
il consumatore corrisponde lo scambio nell’acquisto di un prodotto ma il prezzo diventa
anche un indicatore di valore prezzo diventa un modo per posizionare l'offerta si parla proprio
di value pricing ovvero di prezzo in grado di esprimere il valore di un prodotto il valore di una
marca /il valore di un'impresa il prezzo è esse stesso un indicatore di qualità laddove il
consumatore magari non è in grado di valutare alcune caratteristiche tecniche del prodotto si basa
anche sul prezzo come indicatore della qualità del prodotto una ricerca che era stata fatta e sul
vino in cui e consumatori Mary consumatori specchi erano dei consumatori medi di vino a questi
consumatori erano stati fatti assaggiare diversi tipi di vino senza indicare in the tipo di vino quindi
una sorta di blind test indicando però la variabile prezzo si è visto che in retta ha anche il
presenza dello stesso vino laddove era comunicata la variabile prezzo e questo vino era percepito
come un meno costoso con un prezzo elevato anche la qualità del vino era percepita come
migliore magari rispetto lo stesso identico vino presentato però con un prezzo più basso da qui
si può dedurre come il prezzo sia in grado anche di influire le percezioni dei consumatori riguardo
la qualità del prodotto soprattutto se il consumatore non ha delle competenze specifiche per
valutare quel prodotto in grado non stiamo parlando di un somelier in grado di valutare tutte le
caratteristiche organolettiche del vino ma di un consumatore comune
PER CONCLUDERE: EFFETTI DEL PREZZO
•Sull’impresa
•Sul cliente
•Sulla concorrenza
NB: Il prezzo è “la morte” del marketing
In sintesi il prezzo ha degli effetti sulle imprese ovviamente perché ma visto il prezzo un elemento
fondamentale che va di incidere poi sulla copertura dei costi e la generazione dell' utile per
l'impresa ma anche degli effetti sul cliente andando a influenzare le percezioni e anche le
aspettative rispetto ad un prodotto quindi ad un prezzo più elevato aumentano anche le
aspettative dei clienti riguardo a quel prodotto e ha inoltre degli effetti sulla concorrenza
perché abbiamo detto le decisioni di prezzo delle imprese condizionano influenzano il
comportamento di altre imprese di altri concorrenti che a loro volta potrebbero modificare i loro
prezzi sulla base di quella che è l'azione dei principali competitor ecco bisogna fare attenzione a
non scatenare una cosiddetta guerra di prezzo una sorta di revisione dei destini a ribasso perché
se si va a competere soltanto sul prezzo come abbiamo già detto si vanno a ridurre sempre di più
gli utili per le imprese e fino ad arrivare proprio a verificare tutti gli sforzi di marketing quindi da
questo punto di vista il prezzo e la morte del marketing
PROMOZIONI le promozioni di prezzo hanno a che fare con una variazione del prezzo
rappresentano una modifica rispetto al prezzo iniziale come vedremocomprendono una
vasto insieme di tecniche e anche mezzi di comunicazione che li fa rientrare proprio in una degli
strumenti di promozione in senso lato dell'impresa quindi che le promozioni che qui ripeto
vediamo collegate al prezzo perché comunque hanno a che fare anche con una modifica del
prezzo sono in realtà uno degli strumenti che possiamo ritrovare poi all'interno della leva
promotions vediamo una prima definizione delle promozioni le promozioni sono
•Attività che utilizza un insieme di tecniche e mezzi di comunicazione per suscitare nel target la
nascita o l’evoluzione di un comportamento di acquisto/consumo, tipicamente a breve termine,
tramite l’offerta temporanea di un vantaggio supplementare detto incentivo.
All’interno di questa definizione Ci sono diversi aspetti rilevanti in particolar modo le
promozioni sono finalizzate a far evolvere il comportamento del consumatore a spingere il
consumatore all’acquisto di un prodotto nel breve termine e altro aspetto determinante le
promozioni hanno una caratteristica di temporaneità quindi si offre un vantaggio
supplementare ma con alcune restrizioni dal punto di vista temporale
PROMOZIONILe promozioni hanno diversi obiettivi
Obbiettivi
-Sostenere le vendite di un’azienda
-Sostenere una campagna pubblicitaria
In primis hanno il compito di sostenere le vendite di un'impresa possono essere utilizzate
però anche per sostenere una campagna pubblicitaria o ancora possono essere utilizzate
per diciamo nei periodi di silenzio pubblicitario significa per sostenere una campagna
pubblicitaria significa che ad esempio lancio un nuovo prodotto e quindi faccio una
promozione per incentivare l'acquisto la prova di questo nuovo prodotto possono essere
utilizzate nei silenzi nei momenti di silenzio pubblicitario significa che ad esempio alcuni
brand non fanno pubblicità costantemente durante tutto l'anno ma soltanto in alcuni
momenti dell'annoper mantenere sempre viva l'attenzione del consumatore nei
momenti in cui non è attiva esempio una campagna pubblicitaria o altre attività di
comunicazione l'impresa potrebbe decidere di sostenere quel Brad con un'attività di
promozione che comprende diversi strumenti che vedremo fra un po' ci sono 2 principali
categorie di promozione
Tecniche più diffuse in 2 categorie
-Promozioni di prezzo e per questo colleghiamo le promozioni alla leva prezzo le
promozioni che vanno a incidere direttamente sul prezzo
-Promozioni non di prezzo promozioni che non riguardano il prezzo
MODIFICHE AL PREZZO FINALE O DI LISTINO promozioni di prezzo
•Sconti
•Abbuoni
•Modifiche su base geografica
•SCONTI Riduzioni del prezzo di listino concesse ad un acquirente come corrispettivo per
determinati comportamenti che riducono i costi del venditore.
Nelle promozioni di prezzo troviamo in primis gli sconti che invogliano il consumatore
all'acquisto tramite un prezzo basso particolarmente conveniente ci possono essere anche degli
sconti sulla quantità
- Sconti sulla quantitàle cosiddette offerte speciali comportano una riduzione di prezzo volta
ad agevolare la prova di un prodotto tra i potenziali clienti i 3X2 prendi 3 paghi 2
rappresentano un esempio di queste offerte i 3X2 sono molto diffusi sia nella grande
distribuzione (supermecati) ma possiamo trovarli anche in alcuni negozi di abbigliamento es.
Calzedonia, H&m, Intimissimi..
- Sconti stagionali Un altro esempio di promozioni di prezzo sono gli sconti stagionali quindi
delle promozioni di prezzo di solito abbastanza consistenti in cui si fa uno sconto legato ad una
ricorrenza quindi può essere lo sconto di fine stagione oppure uno sconto legato a un momento
particolare qui vedete ad esempio uno sconto legato alle occasioni particolari come l'apertura
di un nuovo punto vendita “Pittarosso aperto dal 1 Marzo sconti fino al 40%” quindi uno
sconto legato non tanto i saldi di fine stagione ma proprio una ricorrenza particolare può essere
l'apertura di un nuovo punto vendita oppure l'anniversario di apertura di un punto vendita
- Sconti commerciali (funzionali) sconti che non sono rivolti ai consumatori finali ma sono sconti
rivolti agli intermediari commerciali della filiera (i distributori soggetti che troviamo all’interno
della filiera soggetti che mettono in collegamento i produttori e i consumatori) in base a
- Loro posizione dei diversi intermediari nel canale distributivo posso avere degli sconti per i
grossisti oppure posso avere degli sconti per i retailer
- Alle attività di marketing che svolgeranno nei confronti del produttore quindi a seconda del
tipo di impegno che viene richiesto all’intermediario ci può essere uno sconto più o meno
consistente
Di solito questi sconti vengono offerti agli intermediari commerciali ad es. non ai dipendenti
- Sconti per pagamento anticipato Es. ricevo una fattura di 1000 euro con data 1 aprile con
pagamento a 30 giorni, con sconto del 2% per pagamenti entro 10 giorni dall’emissione della
fattura tipo di sconto che avviene di solito in ambito Business to Business →1000 euro a 30 gg
→980 euro entro 10 gg
•ABBUONI•Riduzioni di prezzo di listino concesse agli acquirenti che mettono in pratica un
certo tipo di attività:
- Abbuono per permuta Riduzione di prezzo concessa quando la cessione di un prodotto usato
rappresenta una parte del pagamento del nuovo prodotto è tipico nell'acquisto di un'auto
quindi ad esempio acquistato un'auto nuova ma avete una riduzione di prezzo sull’auto nuova
se in cambio portate la vostra auto quindi cedete il prodotto usato che rappresenta una parte di
pagamento del nuovo prodotto
- Abbuono promozionalePremi in denaro o prodotti riconosciuti ai clienti che aderiscono a
specifiche iniziative, per esempio ai rivenditori oppure ai clienti finaliadesso abbiamo visto
Diverse attività di promozione che possono essere rivolte sia ai clienti finali sia anche di business
Dopo gli sconti e gli abbuoni vediamo un altro tipo di modifica di prezzo questa volta su base
geografica consiste in un premio (denaro ma anche un prodotto) che viene riconosciuto ai
clienti che partecipano ad un certo tipo di iniziativa (es. iniziativa intimissimi, H&M e MAC
mentre MAC accetta solo prodotti usati di marca MAC, intimissimi e H&M invece accettano tutti i
tipi di capi non solo delle loro marche per poi dare un buono di 5 euro ogni consegna id 5 capi ai
clienti da utilizzare nel loro punto vendita per incentivare le persona a tornare nel loro punto
vendita in entrambi i casi però nel caso di H&M lo fanno soprattutto per la sostenibilità
ambientale riciclando materiali)
•MODIFICHE SU BASE GEOGRAFICA In generale il prezzo su base geografica è un tipo di criterio
di fissazione del prezzo o meglio di modifica del prezzo che si basa sulla localizzazione dei clienti
il prezzo totale pagato dal cliente dipende nello specifico dal costo di trasporto che serve per far
arrivare il prodotto al cliente finale
- Prezzo di origine uniforme nella politica di prezzo di origine uniforme l'impresa fa pagare un
unico prezzo di vendita a tutti gli acquirenti andando poi a differenziare i costi di trasporto sulla
base della distanza dei clienti quindi si va stimare un onere aggiuntivo che è proporzionale ai
costi di trasporto più si è lontani dal punto di origine fa più si paga per le spese di trasporto
questa è una modalità di determinazione del prezzo che non è discriminatoria perché
effettivamente ogni cliente paga sulla base della costo effettivo di trasporto
- Prezzo di consegna uniforme diversa la logica del prezzo di consegna uniforme cosa significa
che un'impresa fa pagare a tutti i clienti lo stesso sovrapprezzo per il trasporto indipendentemente
dalla localizzazione dei clienti quindi paga lo stesso importo sia un cliente che vicino sia un
cliente che è lontano quindi si paga lo stesso prezzo di consegna indipendentemente dalla
localizzazione dei clienti
- Metodo del punto base il metodo del punto base invece funziona secondo una logica
diversa nel senso che il prezzo finale è indipendente dal luogo in cui prodotti sono
effettivamente spediti ma è collegato ad un’altra località geografica di riferimento per l'impresa
che è utilizzata come base a cui si sommano poi eventuali costi di trasporto quindi ad esempio
un'impresa decide di prendere come punto base Milano anche se non produce a Milano decide
comunque di prendere come punto base a Milano per cui le consegne su Milano non hanno costi
aggiuntivi di trasporto se si vuole invece far arrivare il prodotto da Milano ad un'altra destinazione
si paga no un costo di trasporto che può variare Ad esempio CHL che era un’ impresa che
vendeva computer sia assemblati che singoli componenti funzionava secondo questa modalità
aveva una rete di piccoli negozi CHL l'azienda spediva i prodotti acquistati dalla sede fino ai
CHL point dopodiché i clienti potevano decidere se ritirare direttamente il prodotto presso il CHL
point oppure farselo spedire a casa con spese a proprio carico
Ci sono delle ulteriori considerazioni che si possono fare sul prezzo la prima di queste riguarda il
Price Fixing
ULTERIORI CONSIDERAZIONI SUL PREZZO1) PRICE FIXING
PRICE FIXING: accordo tacito o esplicito tra imprese riguardo alla fissazione dei prezzi di un
prodotto (questa pratica molto spesso è illegale perché è lesiva della concorrenza e degli interessi
dei consumatori)
• Price fixing orizzontale (collusione di prezzo) → uno o più competitor si accordano per evitare di
farsi la concorrenza facciamo riferimento ai competitor che si trovano all’interno dello stesso
settore quindi ragioniamo in un’ottica orizzontale (es. delle compagnie telefoniche)
•Price fixing verticale(in un’ottica di filiera)(prezzo imposto) → l’impresa produttrice obbliga il
rivenditore a praticare un certo prezzo di vendita al dettaglio determinato e a non scendere mai
sotto (o non superare mai) una certa sogliail produttore va a fissare il prezzo del rivenditore
finale
ULTERIORI CONSIDERAZIONI SUL PREZZO 2) PREZZI INGANNEVOLI E PREDATORI
Prezzi ingannevoli: Qualunque politica di prezzo intesa a ingannare il consumatore, ottenendo un
indebito profittoladdove ci siano dei comportamenti opportunistici da parte delle imprese con
delle forme d’inganno e di scarsa trasparenza nei confronti dei consumatori ci troviamo proprio di
fronte al prezzo ingannevole
Prezzi predatori: fissazione di prezzi talmente bassi da costringere i concorrenti ad uscire dal
mercato; una volta usciti, i prezzi vengono rialzati per sfruttare una condizione di monopolio (es.
Walmart in Germania, costretta poi ad alzare i prezzi praticati nella sua rete vendita)un’impresa
per far fronte alla concorrenza (impresa già forte nel mercato) Per scoraggiare i concorrenti
decide di praticare dei prezzi talmente bassi da non rendere più sostenibile concorrenti e rimanere
all'interno di quel mercato cosa succede però una volta ha sbaragliato la concorrenza e una
volta che i concorrenti sono usciti da quel mercato che l'impresa che applicato dei prezzi predatori
rialza i prezzi però adesso dettare quella condizione di monopolio che si è che si è verificata ad
esempio Walmart in Germania aveva praticato delle politiche di prezzo predatorio e pertanto è
stata costretta poi ad alzare i prezzi che praticava nella sua rete vendita per non creare diciamo la
concorrenza sleale nei confronti degli altri distributori
ULTERIORI CONSIDERAZIONI SUL PREZZO3) DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI
Abbiamo già parlato così video molto generale di come talvolta le imprese facciano pagare prezzi
diversi a seconda dei consumatori nello specifico per descrivere discriminazione del prezzo si
intende quella pratica che consiste nell’operare dei ricarichi diversi sui costi di produzione di uno
stesso prodotto in base alla tipologia di consumatore senza che però sia giustificato da un effettivo
differenziale di costo quindi applico al costo un ricarico del 30% per un cliente e del 60% per un
altro cliente o del 100% per un altro cliente ancora quindi si applicano ricarichi diversi sul costo
quindi clienti vengono a pagare prezzi diversi senza però che questo sia giustificato da un effettivo
differenziale livello di costo
• Pratica che consiste nell’operare dei ricarichi diversi sui costi di produzione di uno stesso
prodotto in base alla tipologia di consumatore, senza che ciò sia giustificato da un effettivo
differenziale di costo.
• Può consistere in diversi prezzi finali a vari consumatori per uno stesso bene (es. abbonamento
della metropolitana) o far pagare lo stesso prezzo a tutti i consumatori sebbene il costo di
produzione del bene sia differenziato (es. invio di lettere per posta in diverse zone d’Italia)
Passiamo adesso dal concetto di modifica del prezzo al concetto di promozione delle vendite ai
clienti finali
PROMOZIONE DELLE VENDITE AI CLIENTI FINALIpromozioni non di prezzo
• Buoni sconto
• Offerte speciali (3X2)
• Omaggi
• Concorsi
• Estrazione a premi
• Campioni di prova
• Programmi fedeltà
• Espositori nei punti vendita
Le promozioni delle vendite possono essere di prezzo e non di prezzo tra le promozioni di prezzo
che possono dire essere dirette ai clienti finali abbiamo già visto i saldi e gli abbuoni e parleremo
poi anche delle promozioni non di prezzo come ad esempio gli omaggi i concorsi le estrazioni a
premio i campioni di prova i programmi fedeltà e anche gli espositori nei punti vendita quindi
vedete come la promozione posso assumere anche una forma di comunicazione nei confronti del
cliente finale:promozione in senso stretto intesa come promozione delle vendite ricordiamoci che
rientra nella più ampia leva di marketing delle della Promotion quindi promozione in senso lato
•CONCORSI prevedono l’impegno da parte del consumatore al fine di vincere un premio
Proprio ad esempio in questo concorso realizzato da purina chi vende cibo per animali il
concorso consiste nello scattare una foto al proprio il proprio animale in palio è possibile vincere
una ciotola Alessi questo tipo di concorso prevede un impegno da parte del consumatore al fine
di vincere il premio questo è un altro esempio di concorso a premi di Kellogg’s per partecipare è
indispensabile acquistare prodotto il prodotto come sempre nei concorsi a premi ci si registra
poi sul sito si ascoltano tre brevi brani musicali bisogna identificare questo fantomatico suono del
crunch e un Fondant Fondant nascosto in una delle clip a chi identifica correttamente il suono
all'interno della clip verrà poi chiesto di cliccare su un pulsante per scoprire se ha vinto questo è
un esempio di concorso premi dove comunque al consumatore è richiesto un minimo di
partecipazione questo caso identificare ascoltare i le clip musicali
•ESTRAZIONE A PREMIPosso un altro tipo di iniziativa promozionale che non si chiama concorso
a premi ma estrazione a premi quindi si concorre sempre per un premio ma mentre nel concorso a
premi è richiesto un minimo di partecipazione coinvolgimento da parte del consumatore quindi il
consumatore deve fare qualcosa per partecipare poi per avere la possibilità di vincere il premio
nell’ estrazione a premi il impegno richiesto al consumatore davvero minimo di solito si tratta di
inserire un codice all'interno del sito ad esempio vedete questo concorso passione Sicilia di
maina che ne mette in palio quattro soggiorni in Sicilia quattro persone basta acquistare il
prodotto iscriversi al sito e inserire poi il codice ed attendere l'estrazione quindi in questo caso
la vincita è legata puramente alla fortuna non si richiede una particolare abilità vano si richiedono
particolari sforzi al consumatore
•OPERAZIONE A PREMIDiverso ancora è il sistema di operazione a premi si vince sempre
qualcosa si riceve il regalo qualcosa ad esempio la tazza per Kellogg’s in questo caso però non ci
si basa sulla fortuna sull’estrazione e come può cadere nel concorso a premi o nell’estrazione a
premi ma basta acquistare un certo numero di prodotti per ricevere in omaggio il regalo questo
caso la tazza quindi vedete all'interno del regolamento che viene poi sempre riportato sul sito in
corrispondenza di queste iniziative si vede chiaramente che basta acquistare due prodotti per
ricevere in omaggio ci possono poi essere delle limitazioni dal punto di vista degli ambiti territoriali
in cui è attiva una certa promozione ci può essere una durata temporale limitata ma il
consumatore ha la certezza che facendo quello che viene descritto potrà ottenere il premio
•CAMPIONI DI PROVA (Sampling) NB: non vanno confusi con sachet marketingTrova un altro
possibile strumento di promozione che sono i campioni di prova attenzione che non vanno confusi
con il sachet marketing quindi se con il sachet marketing si faceva riferimento a delle monodosi di
prodotti shampoo dentifricio bagnoschiuma creme con i campioni di prova l'obiettivo è proprio
quello di promuovere le vendite di far provare un prodotto al consumatore di solito vengono
regalati ad esempio quando si va in profumeria si acquista un prodotto e poi vengono regalati
questi campioni di prova gratuiti
•PROGRAMMI FEDELTÀ Consistono nell’offrire un premio al consumatore in seguito al
sommarsi degli acquisti effettuati sceglie di solito un premio dal catalogo (dei supermercati,
farmacie.. qualsiasi punto vendita che crea dei programmi fedeltà in alcuni casi il prodotto
che si ottiene al termine della raccolta punti è completamente gratuito in altri casi viene chiesto
un piccolo contributo da parte del consumatoreLOYALTY CARD (nella distribuzione al dettaglio)
PROGRAMMI FEDELTÀ FREQUENT FLYER/FREQUENT TRAVELER (nelle imprese di
trasporto)Ad esempio nell'ambito dei servizi troviamo le 1000 miglia la raccolta delle miglia
aeree un amico che era riuscito a regalare un viaggio in Giappone a fidanzata e relativi amici e
perché aveva accumulato tantissime miglia viaggiando spessissimo per lavoro sono degli
strumenti carte fedeltà sia per beni tangibili sia per l'acquisto di servizi che servono proprio a
fidelizzare la clientela è un modo per fidelizzare la clientela per far sì che il consumatore decida di
ripetere l'acquisto o all'interno della stessa catena di distribuzione al dettaglio oppure nello stesso
ambito di servizi se ci pensate anche se andate a prendere il caffè al bar molto spesso vi fanno
queste tessere che pagate anticipatamente arrivati al decimo caffè ve ne regalano anche quello
una forma di carta fedeltà un aspetto molto importante di queste carte fedeltà dal punto di
vista dell'impresa è che sono utilissime per raccogliere informazioni sui consumatori attraverso la
carta fedeltà imprese sono perfettamente in grado di profilare il consumatore di vedere cosa
acquista in quali quantità in quali periodi e pertanto è più facile fare ad esempio anche delle
iniziative di promozione mirata sulla base delle informazioni che vengono raccolte quindi tutte
queste carte se desta hanno ovviamente un vantaggio per il consumatore ma sono soprattutto una
miniera di informazioni per le imprese
IN SINTESI, LE PROMOZIONI…in sintesi le promozioni sono utili perché
•danno risultati nel breve periodo come abbiamo detto
•possono essere usate anche nei periodi di cosiddetto silenzio pubblicitario
•hanno il compito di far fare l'ultimo passo quindi riescono a spingere magari il consumatore
indeciso verso l'acquisto in alcuni casi
•possono diventare la ragione dell'acquisto quindi ci sono le persone che acquistano un soltanto
perché un prodotto magari e in sconto perché c'è un premio perché c'è la possibilità di vincere
qualcosa
NB DEVONO AVERE UNA DURATA LIMITATA NEL TEMPO attenzione però che come abbiamo
già detto le promozioni devono avere una durata limitata nel tempo altrimenti il rischio è da un
lato quello di ridurre gli utili per le imprese dall'altro e anche di creare delle aspettative dei
consumatori che si abituano a trovare sempre dei prezzi più bassi oppure ricevere sempre
qualcosa in omaggio pertanto le promozioni vanno dosate con parsimonia e vanno come sempre
inserite all'interno di una più ampia visione strategica delle attività dell’impresa
-Non vi ho messo qui ma lo inserirò nelle slide invece la questione degli espositori nei punti
vendita che un'altra forma di promozione nella quale si sfrutta la presenza di espositori cartelloni e
corner all'interno di punti vendita pensate ad esempio anche quelli che troviamo all'interno del
supermercato in cui si promuovono di volta in volta la nuova linea di caffè la nuova linea di biscotti
quindi il vantaggio è che si crea un elemento di attenzione per il consumatore e di solito proprio
nell'ambito di questi di questi espositori è possibile trovare anche maggiori informazioni sul
prodotto oppure è possibile trovare magari degli sconti dei tre per due delle iniziative particolari
IL MARKETING MIX
•product
•price
•place
•promotion
Passiamo ora ad un'altra leva del marketing mix che è la leva place ovvero la distribuzione quando
parliamo di distribuzione parliamo di canali di marketing
I CANALI DI MARKETING (CFR. CAP. 16)comprendono sia
• persone e aziende
• obiettivo: trasferire un prodotto e il relativo titolo di proprietà di quel prodotto dal produttore al
consumatore all’interno dei canali di marketing troviamo anche i cosiddetti intermediari
• → INTERMEDIARIquei soggetti che hanno il compito di favorire il passaggio del prodotto/della
proprietà del prodotto dal produttore al consumatore quindi all'interno del canale di marketing
troviamo le imprese e il consumatore tra le imprese consumatori troviamo gli intermediari
INTERMEDIARI possono comprendere i
• GROSSISTI (wholesler): acquistano da produttori e vendono ad altri grossisti o dettaglianti
• DETTAGLIANTI (retailer): acquistano da produttori (o grossisti) e vendono al cliente finale i
dettaglianti entrano in contatto con il cliente finale
• Entrambi acquisiscono la proprietà dei prodotti
BROKER E AGENTIaltre figure di intermediari che però Hanno funzione puramente
commerciale e quindi non acquistano la proprietà del prodotto
Broker
• non hanno rapporto continuativo con acquirente o venditore
• Tendono a rappresentare gli acquirenti (es. settore assicurativo) i broker possono essere degli
individui indipendenti oppure possono essere anche delle imprese la loro funzione
fondamentale è quella di far incontrare la domanda e l’offerta
Agentisono degli intermediari commerciali che possono essere
• Plurimandatari (lavorano per diversi produttori) significa che operano per conto di diversi
produttori sul territorio di cui di solito hanno l’esclusiva questi produttori non sono in
competizione tra loro non sono di prodotti competitors ma di prodotti complementari
Complementari quindi difficile immaginare che allo stesso agente vengano affidati brand di
imprese competitor di solito l'agente plurimandatario vende più brand ma di prodotti
complementari non di prodotti in concorrenza
• Monomandatari (un unico produttore) lavorano per un unico produttore rappresentano un
unico produttore e sono responsabili dell’intera funzione marketing di quel produttore di solito
i monomandatari progettano i piani promozionali fissano i prezzi vanno a definire le politiche di
distribuzione mentre invece di solito il plurimandatari sono responsabili soprattutto delle
funzioni transazionali o soprattutto ad esempio per la raccolta degli ordini di acquisto
Qui vedete rappresentati graficamente con questa immagine i canali di Marche se vedete nel
primo blocco troviamo l'impresa EI consumatori o meglio le imprese impresa 1 2 3 4 EI
consumatori a glicidi senza la presenza di intermediari cosa succede in caso di assenza di
intermediari che ciascuna impresa che volesse entrare in contatto con ciascuno dei consumatori
dovrà realizzare quattro contatti quindi l'impresa uno avrà quattro contatti lo stesso avranno le
imprese 2 3 4 nel complesso in questa situazione avremo 16 contatti nel secondo blocco troviamo
invece sempre la stessa situazione di quattro imprese e quattro consumatori abbiamo però un
elemento distintivo rispetto al al primo blocco che era presenza dell' intermediario cosa succede
con la presenza dell' intermediario che le imprese non dovranno più prendere contatti con ciascun
consumatore hai mandato soldato con l'intermediario allora volta i consumatori il consumatore a
che volesse acquistare i prodotti di tutte le imprese 1 2 3 4 non dovrà realizzare quattro contatti
uno per ciascuna impresa dovrà semplicemente entrare in contatto con un intermediario quindi
vedete che in realtà la presenza di un intermediario rende più efficiente la relazione fra impresa e
consumatore con la presenza di un intermediario in questo caso molto semplice siamo passati da
16 contatti a solo 8 contante quindi la presenza di un intermediario consente di minimizzare anche
il costo delle transazioni diventa più efficiente rende più efficiente la transazione
LUNGHEZZA DEL CANALE a seconda del numero di intermediari presenti all’interno del canale si
può parlare di
• Canali diretti
• Canali indiretti
Quando si parla di lunghezza di canale si fa riferimento al numero di soggetti che troviamo
all'interno di un canale distributivo nel caso dei canali diretti succede che l'impresa produttrice
vende direttamente al consumatore finale il contadino vende la propria frutta direttamente al
consumatore finalmente ha la bancarella vicino al campo e vendo il prodotto al cliente senza la
presenza di un intermediario questo si chiama canale diretto
I canali indiretti sono invece caratterizzati dalla presenza di 1 o più intermediari
La pandemia da un
lato dimostrato la crisi del punto vendita fisico e dall'altro accelerato le vendite online accelerato
digitale come vi riportavo poco fa Zara ha chiuso 1200 punti vendita tradizionali andando però ad
aumentare il proprio fatturato per quanto riguarda le vendite online anche Starbucks che ha detto
della dell'esperienza della customer experience all'interno del proprio punto vendita un elemento
un tratto distintivo ha dovuto confrontarsi con la crisi del punto vendita tradizionale durante la
pandemia andando a chiudere queste centinaia di punti Starbucks soprattutto in Nord America ma
si prevede un ulteriore chiusura di circa 100 punti vendita anche nel resto del mondo durante il
2021 questo cambiamento dal punto di vendita fisico tradizionale di Starbucks verso l'apertura di
questi nuovi punti vendita pick up in alcuni casi si tratta di un vero e proprio drive-thru le mettono
dove si può prendere il proprio caffè da asporto in altri casi è possibile prenotare e pagare tramite
app e ritirare lungo il marciapiede su un tavolino e là il proprio caffè e questo è sicuramente una
rivoluzione per Starbucks perché Starbucks tradizionalmente negli Stati Uniti ma anche in altri
paesi è un luogo di incontro un luogo dove si fanno colloqui di lavoro dove si danno ripetizioni
dove si studia dove si lavora per scorrendo anche la giornata intera per cui negli anni sturbucks
aveva investito molto sulla creazione di una customer experience all'interno del punto vendita di
questi ultimi in questi ultimi 12 mesi ha dovuto a rivoluzionare la propria il proprio approccio
andando a investire soprattutto sulla diffusione di questi pick up stores che aveva iniziato a ad
aprire anche prima dell inizio della pandemia ma che hanno avuto sicuramente una forte
accelerazione a partire dalla primavera dell'anno scorso vorrei farvi vedere
un altro
aspetto interessante e l'aumento dell' utilizzo del mobile quindi mobile lo smartphone diventa
ormai il primo canale di generazione della domanda in commercio per il comparto abito si con il
56% di acquisti di beni tangibili e il 36% di acquisti di servizi andando ad osservare anche i dati
sugli acquisti online risulta come il web shopper abituali ovvero quelli che acquistano almeno
quelli che effettuano un acquisto al mese online generano il 96% del mercato mentre invece i web
shopper sporadici generano il 4% del mercato da notare che 1.3 milioni dei consumatore si sono
avvicinati per la prima volta alle commesse durante il lockdown quindi questo sicuramente segnale
molto forte dell' accelerazione verso il digitale che c'è stato proprio a seguito della pandemia se
vi ricordate quando abbiamo parlato di acquisti online abbiamo detto si possono evidenziare
vantaggi e svantaggi degli acquisti online sia per i consumatori ma anche per i produttori e i
distributori abbiamo già visto vantaggi e svantaggi degli acquisti online per il consumatore
vediamo adesso quelli che possono essere alcuni vantaggi e svantaggi dell’ e commerce invece per
i produttori e per i retailer i distributori
VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’ECOMMERCE PER PRODUTTORI/RETAILER
VANTAGGI
• Disintermediazione e riduzione dei costi di intermediazione si riducono i margini per il
produttore produttore contatto diretto con consumatori; ampliamento dei margini di guadagno
•Possibilità di vendita/contatto 24/7
• Accesso ad un mercato più ampio
• Possibilità di personalizzazione
• Riduzione dei costi del personale (es. outsourcing in Paesi dove il personale costa meno, es. call
center in India)
• Più facile incentivare acquisto di impulso magari spingendo l’acquisto attraverso delle attività
di promozione mirate sul cliente (scorsa lezi) se sono presente online risulta più facile
raggiungere il cliente online con delle proposte mirate che tengano conto magari delle ricerche
precedenti dei clienti su internet
• Accesso ai dati del cliente diventa più facilees. attraverso dei cookies+ facile info sui client
SVANTAGGI E RISCHI DELL’ECOMMERCESVANTAGGI/RISCHI
• Mancanza di contatto diretto con il cliente finale
• Gestione sito web (site crush = 0 vendite e forte insoddisfazione dei clienti)deve essere buono
ed efficiente
• I consumatori non possono provare i prodotti →quindi bisogna trovare soluzioni tramite realtà
aumentata o politiche di reso gratuito per incentivare i consumatori ad acquistare cmq online
• Difficile farsi trovare (lavorare su Search Engine Optimization - SEO)
• Necessità di gestire richieste/domande dei clienti in tempi estremamente rapidi (se non in
tempo reale) il cliente online non ha pazienza non ha il tempo di aspettare perché l’offerta e
le alternative sono talmente elevate che se un gestore o rivenditore del sito non risponde in
tempo reale si passa ad un altro rivenditore
• Tempi di evasione dell’ordine e di consegna possono essere «lunghi»
• Questione sicurezza degli acquisti va gestita accuratamente! cercando di rassicurare il
cliente offrendo la massima garanzia e affidabilità del sito
• Alcuni prodotti sono più difficilmente vendibili online (es. gioielli) beni di lusso per i quali non
c'è un brand forte a livello del produttore alcuni gioielli insomma di alcuni marchi cartier Tiffany
o altri per altri produttori di gioielli magari non così noti al pubblico finale l'acquisto online di un
prodotto con un prezzo molto elevato può rappresentare presentarsi problematica poi sarà
problematica
In che modo è possibile vendere online per i produttori o anche per i retailer?
COME VENDERE ONLINE
1) Aprire il proprio sito ecommerce
Vantaggi: pieno controllo
Svantaggi: costi elevati di gestione, scarsa visibilità
2) Canali di vendita third partyrivolgersi a dei canali di vendita cosiddetti third party con la
possibilità di→ Possibilità di personalizzazione ad esempio Shopify rappresenta un esempio di
vendita che viene definita dropshipping
DROPSHIPPING
• Soluzione diffusa tra i venditori interessati a proporre l’acquisto di articoli non posseduti
realmente, ma messi a disposizione del pubblico tramite appositi accordi tra esercenti e produttori
→ quindi chi vende si limita quindi a fare da tramite tra il fornitore ed il consumatore
4 fasi le principali attività del dropshipping
SHOPIFY: UN ESEMPIO DI DROPSHIPPING
In Italia
Una attività di Lobbying che ha destato molto interesse anche a livello dei media negli ultimi anni è
stata la guerra del copyright che ha visto contrapposti da un lato Google e gli altri giganti della high
tech dall'altro musicisti editori giornalisti e le varie società che raccolgono i diritti d'autore che si
sono schierate contro lo sfruttamento gratuito di opere che hanno diritto a un copyright
ES. LA GUERRA DEL COPYRIGHT
Da una parte Google e gli altri giganti dell’high tech, dall’altra musicisti, editori, giornalisti e le
società che raccolgono i loro diritti d’autore, schierate contro il «no» allo sfruttamento gratuito sul
web di opere che hanno diritto a un copyright.
Dal novembre 2014 agli inizi del 2019 si sono avuti 765 incontri fra lobbisti e Commissione, nei cui
verbali compare la parola «copyright».
Google ha avuto 3 incontri al mese per tutto il 2018 con i vertici della Commissione (e le
associazioni per i diritti d’autore ancora di più).
Alla fine la direttiva ha disposto che i giganti dell’high tech (nonostante le pesantissime pressioni)
ora debbano chiedere le autorizzazioni, pagare autori ed editori, e intervenire sulle violazioni dei
diritti.
4.RELAZIONI CON I MEDIAun ulteriore strumento delle pubbliche relazioni sono proprio le
relazioni con i media è importantissimo per l'impresa mantenere delle buone relazioni con i media
di solito cosa si fa nello specifico si crea una cosiddetta media list con un insieme di nominativi
di giornalisti che potenzialmente possono essere contattati per divulgare informazioni
relativamente all'impresa c'ho un ulteriore strumento che è il comunicato stampa che consente di
inviare ai giornalisti un testo scritto in cui si cerca di far conoscere divulgare una notizia al grande
pubblico per notizie particolarmente rilevanti l'impresa può organizzare anche una conferenza
stampa in cui invita i media oppure si può rilasciare anche un intervista a un giornalista.
-Media list
-Comunicato stampa
-Conferenza stampa
-Intervista
(nella scorsa lezione)
• Leva PLACE: e-commerce
• Introduzione alla leva PROMOTION: le pubbliche relazioni
5. EVENT MARKETING Event marketing ha a che fare con l'organizzazione di eventi da parte
delle imprese oppure la partecipazione ad eventi organizzati da altri soggetti per scopi di
promozione quindi la partecipazione all'evento all’organizzazione dell'evento non è fine a se
stessa diventa un mezzo uno strumento di promozione quindi l'evento che un mezzo che un fine
quando si parla di marketing ci sono diversi punti di vista che possono essere presi in
considerazione da un lato abbiamo il punto di vista dell' organizzatore dell'evento che ripeto
non sempre coincide con il punto di vista degli impresa che invece sostenitrice che promuove
evento e quindi talvolta c'è la necessità di bilanciare questi interessi diversi
→ Le imprese realizzano eventi o partecipano alla loro realizzazione per scopi di promozione.
→ Evento come mezzo più che come fine
→ Diversi punti di vista: organizzatore dell’evento vs. azienda “sostenitrice” dell’evento.
TIPI DI EVENTI: FINALITÀ E PUBBLICI OBIETTIVOeventi possono avere delle finalità diverse a
seconda dei pubblici a cui si riferisconole attività di comunicazione hanno diversi pubblici di
riferimento anche tutti gli strumenti della promozione, compresi le pubbliche relazioni e gli
eventi, possono variare a seconda del pubblico obbiettivo
• congressi, convegni più di tipo business imprese o professionisti in un settore
• tavole rotonde più in tipo business imprese o professionisti di un settore
• fiere di solito si parla di fiere di settore es. Vinitaly- fiere del turismo/marmo..
• inaugurazioni più piccola
• visite alle aziende/open day in cui si può vedere il processo produttivo o organizzati per
potenziali lavoratori
• convention e feste aziendali….. per i dipendenti dell’impresa
EVENT MARKETING E SPONSORIZZAZIONE
•si associa il nome di un’impresa o prodotto (sponsor) ad un particolare evento o iniziativa
•contratto atipico in cui un soggetto (sponsor) corrisponde denaro, beni o servizi in cambio
dell’associazione del proprio nome/attività/logo con lo sponsee con lo sconsiglio ad esempio si
può associare il nome di un’impresa sponsor ad una particolare iniziativa/eventi oppure anche a
una squadra di calcio, di pallavolo, di basket qui abbiamo un esempio di marmi Lanza in cui il
nome dello sponsor diventa proprio il nome dello sponsor
FORMULE DI SPONSORIZZAZIONE
❖ Nome dello sponsor diventa nome dello sponsee
❖ Logo dello sponsor su elementisu manifesti pubblicitari nelle strutture all’interno dell’evento
• su divise degli sportivi
• su attrezzature ….
Oppure parlando di eventi abbiamo la Heineken jammin Festival fine game fa birra quindi fa
tutt'altro però da anni ha creato questo legame con la musica in particolar modo con gli eventi
musicali con i concerti e ha dato il proprio nome in quanto sponsor all'evento stesso di solito il
logo può comparire o nei cartelloni pubblicitari quindi anche nelle varie strutture che ci sono
presenti all’interno dell’evento oppure sulle divise degli sportivi sulle attrezzature penso anche a
tutti gli sponsor della moto GP della Formula Uno che hanno grande visibilità sia sulle moto degli
atleti che sulle tute che poi all'interno degli spazi in cui si svolgono le corse
EVENTI RED BULLUn ulteriore esempio di marca che ha fatto degli eventi in particolar modo gli
eventi sportivi il proprio elemento distintivo è Red Bull che organizza tutti gli anni la finale di Cliff
Diving a Polignano a mare qui se vogliamo anche come iniziativa di co branding o no la Regione
Puglia per quanto riguarda la promozione del turismo e tutta un'altra serie di eventi che potete
ritrovare poi sulla pagina di red bull eventi italiani ma ci sono poi eventi in giro per tutto il
mondo anche qui la red bull fa altronon organizza eventi come core business però gli
eventi diventano importantissimo strumento di comunicazione e di promozione sono proprio
una esempio di utilizzo delle pubbliche relazioni
EVENT MARKETING O SPONSORIZZAZIONE? talvolta il confine tra event marketing e
sponsorizzazione è sottile diciamo che l’event marketing può essere considerato come una sorta
di evoluzione della sponsorizzazione in cui c’è impresa che da il proprio nome all’evento o che
comunque supporta l'evento che viene organizzato da altri soggetti ad esempio Bauli aveva
supportato un evento nel centro di Verona e distribuiva gratuitamente con gli stand degli assaggi
di Pandoro e panettone in qualità di sponsor dell'evento la sponsorizzazione può essere
considerata una forma di mecenatismo che contribuisce ad accrescere la notorietà del marchio
senza andare però a comunicare a qualcosa di specifico cioè di solito nelle attività di
sponsorizzazione non c’è un messaggio al pari di quello che possiamo trovare all'interno di
un'attività di comunicazione pubblicitaria dell'impresa qual è secondo voi la principale finalità o
comunque di vantaggio che può trarre un'impresa dall’associare il proprio marchio ad esempio a
una squadra sportiva ad un evento?? quali sono i vantaggi che derivano da questo tipo di
attività visto che comunque non posso comunicare nulla di diretto non gestisco io il messaggio
della comunicazione è un’attività di sponsorizzazione che vantaggio può avere che vantaggio
può trarre l'impresa anche qui in ottica di scegliamo gli strumenti e canali di comunicazione più
efficaci per raggiungere il nostro pubblico
•Event marketing → un’evoluzione della sponsorizzazione.
Sponsorizzazione:
•una forma di mecenatismo.
•dà un messaggio indiretto → accresce la notorietà del marchio, ma non comunica nulla di
esplicito
•strumento cui possono ricorrere soltanto imprese molto note.
Pensate in generale se io mi associo al di là della squadra specifica che vinca o che perda però
associare l'impresa al mondo dello sport significa associare all’impresa tutto un insieme di valori
di competitività, di competizione ma anche di lealtà e correttezza in teoria quindi quando
specifico si va a fare un’attività di sponsorizzazione ci va di sponsorizzazione si vuole
sicuramente associare l'immagine dell' impresa ad un evento specifico può essere una squadra in
un atleta ma in realtà si va a far leva anche sulla associazione in senso più ampio che può derivare
dalla partecipazioni ad un certo tipo di eventi, certo tipo di attività o di sport si cerca di diciamo
rinforzare l'immagine dell' impresa di riposizionare l'immagine dell’impresa sfruttando in maniera
positiva quella che immagine l'insieme di valori e l'immaginario senso più ampio collegato
all'evento alla squadra l'attività che si sta sponsorizzando è sì la squadra specifica ovvio che se
sponsorizzo Valentino Rossi mi interessa lui ma non è solo lui è proprio in generale il mondo di cui
fa parte lo sport insieme di valori ad esso collegato
FATTORI DI SUCCESSO DELL’EVENT MARKETING E DELLE SPONSORIZZAZIONIaffinché questa
attività sia efficace ci dovrebbe essere prima di tutto una
•Coerenza dell’evento/sponsee con l’immagine dell’impresa o del prodotto bisogna cercare di
sponsorizzare quegli eventi o le squadre o quelle attività che siamo coerenti con l'immagine che
l'impresa vuole trasmettere quindi non coerenti con il prodotto dell’impresa ma coerenti con
l'immagine che l'impresa vuole associare a se stessa e ai propri prodotti se si parla di eventi un
altro elemento vincente nelle strategie di marketing è la
•Ripetizione nel tempo, sempre nello stesso periodole fiere ad esempio (che sono sempre
nello stesso periodo) o come le gare di tuffi di Polignano a maresempre nello stesso
periodo maggio, giugno la ripetizione fa sì che l’evento diventi un appuntamento fisso per i
consumatori i consumatori e quindi fa sì che ci sia un incremento di visibilità di riconoscibilità e
di associazione fra l'evento e l'impresa ecco l'importante sarebbe al momento in cui si decide di
sponsorizzare una squadra un evento uno sponsee in generale ci sia un po’ di continuità quindi
cambiare tutti gli anni ad esempio sponsorship può non essere particolarmente efficace proprio
perché ci vuole tempo per modificare l'immagine per indurre degli atteggiamenti da parte di
consumatori quindi per consolidare l'immagine di impresa quindi proprio la ripetizione nel
tempo e la costanza nell’associazione fa sponsor e sponsee è quella che di solito porta al successo
dell'attività di marketing e sponsorizzazione.
Noi possiamo avere degli eventi su scala locale o anche su scala nazionale o con una risonanza
anche internazionale
LA FIERA DEL RISO DI ISOLA DELLA SCALAse andiamo a vedere chi sono gli sponsor della fiera
del riso di isola della scala troviamo diverse imprese molte delle quali sono impresa del
territorio imprese che sono comunque interessate a una visibilità territoriale sagra del riso la
fiera del riso di isola appare sempre tantissime persone però nel territorio abbastanza circoscritto
quindi tra gli sponsor e facile trovare dei soggetti delle imprese proprio di quella di quel
territorio del bacino che la fiera in grado di attrarre dal punto di vista dei clienti.
LUNA ROSSA – PRADAun altro esempio di sponsorizzazione è quello tra Luna Rossa e Prada
prada ha un certo tipo di posizionamento un marchio del lusso in questo caso scelta di
sponsorizzare la barca a vela è ovviamente una scelta di allenamento anche rispetto a una certa
esclusività rispetto a un certo posizionamento del brand Prada non va a sponsorizzare la fiera
del riso negli anni però se vedete sì sono aggiunti altri sponsor oltre a Prada quindi troviamo
ad esempio Pirelli ma troviamo anche Panerai che è un altro brand del lusso del mondo degli
orologi per cui vediamo troviamo sempre una sorta di coerenza tra la scelta dello sponsor e la
scelta dello sponsee.
FERRERO – SPORTun altro esempio di attività di sponsorizzazione è quello portato avanti da
Ferrero che negli anni ha tenuto a rimarcare la propria presenza nel mondo dello sport attraverso
diverse sponsorizzazioni e iniziative realizzate in collaborazione con Coni con Fis anche in
occasione dell’Expo 2015 si era occupato proprio di attività sportive Negli anni c’è stata
un’ulteriore evoluzione dell'utilizzo dello sport da parte di Ferrero diciamo che lo sport
l'organizzazione di attività sportive è entrata a far parte delle attività di responsabilità sociale
d’impresa quindi l'evoluzione è stata verso questo Kinder Joy of moving
EVOLUZIONE NEL PROGETTO KINDER JOY OF MOVING che viene utilizzato proprio con questo
logo in diverse attività di Ferrero quindi si vanno a sponsorizzare delle attività finalizzate al
movimento allo sport nelle fasce più giovani della popolazione e ci sono anche altre attività
collegate sempre a Kinder joy of moving con magari il Coni che si fanno dei Summer Camp
sempre con l'obiettivo dello sport e del movimento come mai Kinder sceglie lo sport e il
movimento come attività come iniziative da sponsorizzare e promuovere? forse perché in un
certo senso vuole diciamo bilanciare il fatto che comunque il prodotto che realizza è un prodotto
diciamo che non va abusato e quindi magari per mangiare Kinder bisogna fare più esercizio non lo
so una cosa del genere esattamente non ce lo dicono esplicitamente però insomma
diciamo che i prodotti Kinder sono prodotti che vanno consumati con moderazione soprattutto
pensiamo anche al target a cui si rivolge Kinder sono soprattutto bambini e giovani poi anche
meno giovani quindi l'importanza in un’ottica proprio di responsabilità sociale delle imprese in
cui viene chiesto sempre più di farsi carico anche di tematiche rilevanti per la società
l'associazione con il movimento, la salute lo sportè sicuramente un’associazione che
contribuisce a migliorare l'immagine positiva di Kinder.
QUALI SONO I RISCHI DELL’EVENT MARKETING?
RISCHI DELL’EVENT MKT-se qualcosa va storto dal punto di vista della sicurezza dell'evento se
qualcuno si fa male questo può rappresentare un elemento critico per l'impresa perché poi
ovviamente essendo sponsor vede associata alla sua immagine anche questo evento negativo.
-se l’evento dovesse andare male e non ottenere il successo che ci si aspetta il mal successo
dell’evento viene poi associato al nome dell’impresa rischierebbe di aver sprecato il proprio
investimento l'impresa per l’evento va male cosa si intende? non riscuote successo, non si
presenta abbastanza gente quello che viene trasmesso attraverso l’evento non è in linea con i
valori dell’impresa/organizzazione pensate anche ad esempio al fattore meteoquesti errori
che sono stati evidenziati che a volte proprio accadono derivano magari da un mancato
allineamento dei contenuti dell’evento rispetto alla all'immagine che l'impresa vuole trasmettere
ma banalmente organizza un evento all'aperto e c'è il diluvio universale questo è un
elemento ovviamente fuori controllo sia da parte dell’impresa sia la parte dell' organizzatore
dell'evento che però condiziona negativamente la riuscita dell'evento anche queste forze di causa
maggiore che purtroppo possono accadere soprattutto se parliamo magari di eventi che non lo
realizzati all'aperto
• non completamente sotto il controllo dell’impresa.
• interferenza di immagine tra evento e messaggio (l’evento veicola propri significati)
• pubblico dell’evento può non coincidere con il target dell’impresa. magari scarsa chiarezza
nella fase di accordo dell’evento tra evento ed organizzatori deve essere fatto con un target
obbiettivo in mente sicuramente pubblico ampio ma comunque un target
6. MARKETING SOCIALE con marketing sociale,che fa sempre parte delle pubbliche relazioni,
intendiamo un insieme di attività che hanno l'obiettivo di Influenzare un gruppo di destinatari
per modificare in modo volontario un comportamento al fine di ottenere un beneficio per i
singoli, i gruppi o la società. quindi attraverso le iniziative di marketing sociale le imprese
vogliono influenzare il comportamento di un certo gruppo di soggetti in modo tale che questo
possa andare a vantaggio o degli stessi soggetti oppure dei gruppi o la società nel suo complesso
un esempio di marketing sociale è la
→ partecipazione a cause di interesse generale, (cause) umanitarie, scientifiche o culturali.
Marketing sociale può realizzarsi soprattutto attraverso due modalità
MODALITÀ
a. Cause-related marketing.
b. Donazioni.
CAUSE-RELATED MARKETING può avvenire con diverse modalità ad esempio l’impresa
Sostegno finanziario dell’impresa a cause di interesse comune, raccolta fondi per scopi umanitari
o progetti di interesse collettivo
→ L’impresa si impegna a donare una parte del proprio fatturato al sostegno di una causa o di
un’organizzazione caritatevole
→ La donazione è subordinata all’acquisto di un prodotto da parte del cliente. cliente chiamato
in causa in prima persona con un’attività di acquisto di prodotto
Qui vedete ad esempio con l'acquisto di un pacchetto di pampers si contribuisce a fare un vaccino
per il tetano per i neonati questa è un’iniziativa se vogliamo anche di co-branding oltre che di
cause-related marketing tra pampers e Unicef in questo caso però c'è il coinvolgimento
diretto del consumatore che deve acquistare il prodotto affinché l'impresa devolva poi parte del
fatturato a questa causa sociale
video
CAUSE RELATED MARKETING – P&G anche Raccolta fondi per atleti paralimpici
Questo è un altro esempio marketing social con il supporto alle cause legate al tumore al seno di
avon avon da anni organizza queste Martone per il supporto alla ricerca quindi vedimao qui
alcuni esempi di supporto ogni anno si cambia si scelgono delle associazioni, istituti di ricerca
diversi ma il tema ricorrente è sempre lo stesso quello della lotta contro i tumori o comunque al
supporto diciamo delle donne Avon che è un brand ovviamente che si contraddistingue per
rivolgersi prevalentemente ad un pubblico femminile prevalentemente ma anche qui
ragioniamo in ottica di stereotipi però ecco c'è una congruenza fra il brand e la scelta delle
iniziative da supportare con questa attività di social marketing
PRIME INIZIATIVE DI CAUSE-RELATED MARKETING -USA
Allusione ai beneficiun altro esempio di pubblicità in cui magari si allude non tanto al servizio
ma al beneficio che si può trarreè questa di fedex quindi vedete una pubblicità istituzionale
abbiamo il marchio di fedex corrieri e c'è una pubblicità con cui si fa un' allusione al beneficio che il
consumatore può trarre dal servizio di fedex in questo caso si fa riferimento implicito alla
rapidità della consegna stanno suonando la tua canzone preferita in radio e fedex arriva
praticamente talmente in fretta che la canzone non è ancora finita.
un altro
esempio di denigrazione questa volta che è stato valutato però dal giurì quindi dall’istituto di
autodisciplina pubblicitaria questo esempio di pubblicità vede contrapposta l'unione italiana per
l'olio di Palma sostenibile e Rigoni di Asiago Rigoni mi ha fatto la pubblicità per la sua nocciolata
in cui riportava questo messaggio “calma calma non c'è olio di Palma” quindi l'unione italiana
per l'olio di Palma sostenibile ovviamente si è sentita chiamata in causa ha segnalato questa
comunicazione all'istituto e il giurì esaminati gli atti sentite le parti dichiara che la pubblicità in
esame è contraria all'articolo 14 del codice di autodisciplina e quindi lei ha ordinato la cessazione
perché considerato un messaggio denigratorio nei confronti dell’olio di Palma e quindi
ovviamente anche dei produttori di olio di Palma
PUBBLICITÀ COMPARATIVA: ALCUNI ESEMPI DALL’ESTEROpubblicità comparativa dall’estero
una serie di video di Alfa Romeo che si prende gioco di BMW, di Audi, di alcuni competitor
presentando questi proprietari di automobili concorrenti che fanno di tutto sembra per tessere le
Lodi della loro automobile ma in realtà scopriamo che è per venderla perché vogliono in realtà
acquistare un'alfa romeo
Questo è un altro esempio di pubblicità diciamo più che pubblicità comparativa è un prendersi
gioco di Apple che aveva lanciato questa nuova penna questa Apple pencil per l'iPad pro e il
giorno dopo si è vista presa in giro da Ikea che scherza sul concetto di battuta che è un elemento
tipico caratterizzante di ikea prende la prima parte della del testo della pubblicità di Apple
completely familiar e però anche completamente gratuita a differenza della pencil di Apple che
evidentemente costa ben di più
pubblicità comparativapubblicità
fatta per halloween 2020 in cui alcuni Burger king sono stati ricoperti da questi teli a modi
fantasma con la scritta Mc Donald’s happy halloween dolcetto o scherzetto
HEADLINE (TITOLO)
-Compare spesso in alto o al centro (della pagina della pubblicità)
-Informa e attira l’attenzione del lettore
-Spesso è seguito da un subheadline (sottotitolo) che aggiunge informazioni sul prodotto
-Coerenza con l’immagine
BODY COPY O TESTO
- E’ la parte di testo più lungo che compare nell’annuncio
- Lunghezza variabile
- Offre dati e informazioni su caratteristiche e vantaggi del prodotto
PAY OFF
- Frase che accompagna il logo di un’azienda
- Si trova spesso in fondo alla pagina
- E’ una costante della comunicazione aziendale di solito il pay off è un elemento che si
accompagna sempre al logo, che viene riportato su tutte le attività di comunicazione, che è
presente sul sito internet, all’interno delle campagne pubblicitariequindi diventa un po’ un
elemento costante della comunicazione di marca il pay off è anche un elemento che non cambia
così spesso perché per arrivare a far memorizzare ai consumatori il pay off serve tempo
attraverso il processo di apprendimento il consumatore impara il pay off e impara ad associarlo al
brand quindi il pay off diventa un qualcosa che caratterizza l’impresa tanto che talvolta il
rischio del consumatore è di rimanere attaccato al vecchio pay off e quando l’impresa cambia pay
off rimane un po’ disorientato
Un esempio di attività campagna pubblicitaria che si discosta da quello che abbiamo appena
detto pubblicità di visit finland quindi una pubblicità di promozione turistica per la Finlandia
che va nella direzione opposta rispetto a quello appena detto non c’è nessuna immagine, non
c’è un body copy lungo abbiamo soltanto una brevissima frase l’obbiettivo è quello di
distinguersi dalla massa della comunicazione pubblicitaria che riguarda le destinazioni turistiche
che sono tutte abbastanza appiattite attorno ad alcuni canoni qui non si vede la destinazione
ciò che balza all’occhio è proprio lo spazio bianco ma questo è in linea con ciò che si vuole
comunicare quindi qui si dice va bene andare in Spagna per una vacanza infatti fanno così 79
milioni di turisti all’anno Visit Finland invece che si vuole proporre come meta al di fuori delle
logiche del turismo di massa sfrutta invece questo dato come un aspetto negativo per la spagna e
positivo per la Finlandia che invece può offrire lo spazio e qui il concetto di spazio viene
rimarcato proprio dall’assenza di foto e di immagini qui si sottolinea il fatto che la Finlandia ha
solamente 17 abitanti per Km2 quindi quello che ha a disposizione il turista quello che ha da
offrire la Finlandia è proprio lo spazio.
TESTIMONIALun elemento che spesso possiamo ritrovare all’interno delle campagne
pubblicitarie ovvero la presenza di un testimonial che serve a rinforzare il messaggio
comunicato dall’impresa i testimonial possono essere di tipo molto diverso possiamo avere
dei testimonial che sono delle
• Persone comuni
• Imprenditore che presta il proprio volto alla campagna pubblicitaria
• Persone famose (celebrity endorsement)
• Personaggi storici
Reebok già da diversi anni ha scelto di usare come testimonial delle persone comuni che vanno
un po’ a rappresentare i diversi target di Reebok dagli sport estremi a persone che utilizzano i
prodotti Reebok per il tempo libero
Questa scelta di Reebok è stata fatta dopo anni di utilizzo di testimonial famosi nel 2014 Reebok
ha deciso di non utilizzare più ↓ come testimonial Il
ritorno alla «gente comune» REEBOK
• Ad inizio del 2014 Reebok ha “scaricato” il pilota F1 Lewis Hamilton e il giocatore di Cricket MS
Dhoni → nuovo tipo di comunicazione per approcciarsi a questo nuovo tipo di comunicazione in
cui si vuole proprio ritornare alla gente comune
• “Vogliamo celebrare gli individui che si realizzano seguendo le loro passioni. Siamo convinti che
ognuno di noi abbia la possibilità di cambiare la propria vita attraverso il fitness e la creatività, e
vogliamo incoraggiare questa scoperta, sia attraverso il CrossFit o attraverso gruppi di corsa o di
allenamento” Yan Martin (Vice Presidente Marketing)
NIKEun’altra iniziativa da parte Nike che utilizza anche testimonial molto famosi dal mondo
dello sport che ha deciso di avvicinarsi alle persone comuni facendo una partnership con alcuni
gruppi di mamme dando la possibilità di
• partnership con MM (mothers meeting)
• Nike ha messo gratuitamente a disposizione uno spazio nel centro di Londra all’interno del
quale svolgere attività sportive, corsi (gratuiti) e sessioni di allenamento.
Obiettivo
→promuovere la nuova linea da running
→cementare un legame con un segmento importante di consumatori, nuclei portanti di numerose
famiglie e cuore creativo della City
MACRO E MICRO INFLUENCERquando parliamo di testimonial con riferimento ai social media
più che alle tradizionali pubblicità su televisione o carta stampata
mega influencer, es. Ferragni micro-influencer (<100,000 follower)
macro-influencer (>100,000 follower) nano influencer (<10,000 follower)
• Secondo un rapporto dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing, il 59,7% dei marketer
lavora con micro influencer sotto i 30mila follower. Il 13,7% si affida invece a influencer tra i
50mila e 100mila follower, mentre il 9,7% va sopra il 100mila.
• In Italia, paese costituito principalmente da PMI, ci si rivolge più volentieri ad influencer che
possono raggiungere effettivamente nicchie di mercato specifiche, spesso legate al territorio. Un
altro fattore può essere determinato dal costo medio di un influencer con un discreto seguito
rispetto ai risultati che si intende raggiungere. di solito ci si rivolge a micro-influencer.
Questo è un esempio del testimonial l’imprenditore che presta la propria faccia al brand
quindi pollo Amadori o Giovanni Rana che da questo punto di vista ha fatto scuola.
Esempio di personaggio Famoso Tiger Woods che all’apice del successo aveva collezionato
tantissime collaborazioni con diversi Brand Gatorade aveva anche creato una bevanda con il
nome di Tiger Woods perché si volevano evidenziare non soltanto capacità fisiche e sportive del
personaggio ma anche la sua capacità di rimanere focalizzato e disciplinato di resistere alla
pressione Tiger Focus
• Woods’s appeal was based … not on his physical abilities but on his mental toughness, his
extraordinary capacity for focus and discipline. He was the man … who never cracked under
pressure.
• Gatorade (Tiger Focus).
succede però che Tiger Woods ha avuto un momento di difficoltà legato alla sua vita personale
numerose scappatelle e con l’alcohol e dopo certi fatti sono state (le pubblicità) oggetto
anche di derisioni es. Accentureaveva realizzato questa pubblicità con Tiger Woods in cui si
diceva “la strada per la performance elevata non è sempre lastricata” quindi la strada verso il
successo è una strada talvolta impervia e dura da affrontare con Tiger Woods che quindi
diventa l’emblema di chi riesce a superare gli ostacoli e ad arrivare al successo
Quando Tiger Woods si è schiantato contro l’idrante di casa e la moglie l’ha preso a mazzate sul
suv dopo essere tornato a casa dopo una notte movimentata sotto effetto di alcohol su
diversi canali di comunicazione era comparsa che la versione la strada per la performance non è
soltanto lastricata ma a volte va a finire dritta verso l’idrante …Sometimes it runs straight into a
fire hydrant…
Testimonial storico come ad esempio questa pubblicità di Telecom del 2004
utilizzare dei personaggi storici ha sempre un margine di rischio perché se si va a toccare dei
mostri sacri o comunque dei personaggi che hanno una forte valenza a livello anche di cultura
collettiva il rischio di fare degli scivoloni è piuttosto frequenti
ALCUNE POLEMICHE
•scelta di Telecom Italia di omettere una parola dal discorso originale di Ghandi (02/04/1947):
•discorso originale: «Se volete di nuovo dare un messaggio all'Occidente...» → Ghandi parlava ad
un pubblico misto (indiano ed anglosassone) 2 mesi prima che l'India ottenesse l'indipendenza
dall'Impero Britannico
•Nello spot Telecom, invece → «se volete dare un messaggio» -senza più parlare di Occidente-
«deve essere un messaggio di verità…»
Questo è un altro esempio di personaggio storico in questo caso un personaggio anonimo (poi
trovato comunque identità infermiera) Baci&Abbracci aveva scelto questa iconica foto come
sfondo per una propria campagna pubblicitaria foto che ovviamente richiama il brand Baci&abb
Considerazioni in generale possiamo fare una serie di considerazioni sull’utilizzo dei testimonial
se i testimonial storici in qualche modo hanno cristallizzato la loro immagine del tempo e
quindi non possono più dare più di tante sorpresel’utilizzo di testimonial come anche di
influencer da parte delle imprese può presentare dei margini di rischio/di incertezzanel senso
che si va a legare l’immagine del brand/impresa all’immagine del testimonial ecco quindi che se
il personaggio famoso in questione ha una serie di vicissitudini negative queste possono purtroppo
avere delle ricadute negative anche sul brand dal punto di vista dell’immagine.
Ad es. Sharapova positiva al testa anti-doping fuga di sponsor per una perdita di quasi 20
milioni di euro in un solo giorno tra i marchi famosi che hanno preso distanza dalla
Sharapova c’era ad esempio Nike, Tagoyer, Porsche che hanno bloccato qualsiasi evento
promozionale con la testimonial a seguito dell’evento o ad es Kate Moss fotografata mentre
faceva uso di droghe nell’immediato i brand hanno preso le distanze anche se poi con
personaggio con un’immagine così forte l’effetto di un evento negativo può avere una durata
abbastanza limitata nel tempo e essere scordata abbastanza facilmente sia dai consumatori sia dai
brand MEZZI DI
COMUNICAZIONE A CONFRONTO: VANTAGGI E SVANTAGGI
vediamo adesso quali sono i diversi mezzi di comunicazione che l'impresa può decidere di
adottare per una campagna pubblicità abbiamo dei mezzi più tradizionali i tradizionali mass
media come la televisione la radio i periodici ciascun mezzo di comunicazione ovviamente a
vantaggi e svantaggi vediamo adesso qualche flash poi che rimando per approfondimenti il vostro
libro di testo la televisione ha ovviamente la capacità di raggiungere un pubblico molto ampio
utilizza immagini testi audio e movimento e questo può essere più efficace dal punto di vista della
comunicazione pubblicitaria pensiamo anche alla possibilità di segmentare molto il mercato si
possono anche aggiungere target molto diversi facendo pubblicità e la televisione però
purtroppo ha dei costi molto elevati soprattutto se si va su scala nazionale la radio ha un costo
molto più basso di solito viene utilizzata soprattutto per la comunicazione a livello locale tante
imprese magari la possibilità di accedere a un una campagna pubblicitaria su sta televisiva
preferiscono utilizzare la radio la radio che pure se non lo strumento assolutamente importante
viene meno di quell’elemento visivo che aiuta a veicolare il messaggio pubblicitario i periodici
hanno il vantaggio di potersi rivolgere ad un pubblico molto specifico quindi c'è la possibilità di
segmentare molto il mercato sulla base anche del periodico che viene utilizzato i periodici
soprattutto vecchia carta stampata possono essere anche conservati e quindi consentono di
trasmettere anche informazioni più complesse il costo è piuttosto elevato e c'è la difficoltà di
attirare l'attenzione di consumatore rispetto ad altri contenuti i quotidiani hanno una copertura
eccellente dei mercati locali si possono modificare pianificare gli annunci in breve tempo e hanno
un costo piuttosto contenuto la difficoltà è quella di attirare l'attenzione del consumatore anche
qui rispetto ad altri contenuti il ciclo di vita e breve la qualità della stampa è bassa quindi
pubblicità anche a piena fase in nessun quotidiano di solito non ha mai una grande resa grafica
ovviamente negli ultimi anni è esploso l'utilizzo di internet per tutte le possibilità che offre non
solo il punto di vista della vetrina espositiva di un sito web ma proprio per la possibilità di
comunicare in maniera attiva e bidirezionale con i consumatori ci sono dei costi contenuti rispetto
magari ad una campagna pubblicitaria televisiva e l'aspetto più critico è che non ci si può
improvvisare social media manager ways parti di web marketing per cui servono competenze
serve professionalità e serve anche un piano editoriale per dare sempre coerenza alla
comunicazione d'impresa c’è poi la pubblicità esterna la affissione anche questo è un
mezzo di comunicazione tradizionale però ancora efficace soprattutto in quelle zone di passaggio
strade di passaggio piazze vicine stazione vicino agli aeroporti dove c'è una grande visibilità magari
ha funzione nella pubblicità esterna in saldo deve essere breve deve essere semplice e
differenziatola pubblicità cartellonistica viene criticata come elemento di disturbo al traffico
c'è infine la corrispondenza postale quindi ad esempio anche il classico volantinaggio può
avere anche una grafica di elevato livello può contenere messaggi personalizzati delle informazioni
complesse e ah però con lo svantaggio il fatto di avere un costo per contatto piuttosto elevato e in
generale la percezione del consumatore nei confronti pensavo la percezione di cattivo non mi hai
considerato come posta spazzatura qui non messe riferisco soltanto al volantinaggio ma anche più
in generale a queste pubblicità che possono arrivare tramite lettera ma che di solito vengono
cestinate quasi automaticamente per cui si rischia di avere lo spreco di generale
MEZZI DI COMUNICAZIONEtipi di mezzi di comunicazione meno convenzionale Pubblicità
dinamica pubblicità dell’uscita del film libro della giunga sulle banane
qui
vedete sintetizzate quelle che sono le tre principali fasi di progettazione realizzazione di una
campagna pubblicitaria che richiama un po’ queste tre fasi piano di marketing abbiamo la
pianificazione l'attuazione e il controllo nella fase di pianificazione che abbiamo realizzato nella
scorsa lezione si parte dallo sviluppo del programma promozionale in cui si individua il pubblico
obiettivo quindi si va a definire qual è il target della comunicazione visto che abbiamo detto che
l'impresa può avere più pubblici di riferimento si vanno poi a definire gli obiettivi della
comunicazione si determina il budget si selezionano gli elementi promozionali si sviluppano i
contenuti e si vanno a definire anche le tempistiche di realizzazione della campagna
pubblicitaria si passa poi alla fase di attuazione all'esecuzione del programma promozionale
talvolta prima di passare alla realizzazione del piano promozionale su larga scala si fa un pre-test
della promozione quindi si va a vedere quelle che possono essere le reazioni dei consumatori
rispetto a un certo tipo di messaggio di comunicazione si va a vedere se questo messaggio può
essere efficace oppure altrimenti si vanno ad implementare delle azioni correttive prima di passare
alla diffusione del messaggio su larga scala in una fase successiva l'attuazione si procede con la
l'attività di controllo ovvero si cerca di valutare se gli obiettivi del programma promozionale sono
stati raggiunti quindi si fa un post-test della promozione e se si vede che qualcosa è andato
storto si realizzano delle modifiche quindi possono essere messe in atto delle azioni correttive
che vanno a loro volta amo ad incidersi una nuova attuazione oppure addirittura che sono
pianificazione delle attività di promozione
DIGITAL MARKETING
• Rivoluzione digitale → effetti sul marketing a 360°
- Comportamento del consumatore
- Strategie d’impresa
Parliamo adesso sempre di comunicazione ma spostiamo l'attenzione verso gli strumenti digitali
verso i canali digitali che hanno rivoluzionato il marketing a 360 ° negli ultimi anni il digital
marketing ha avuto degli effetti sia dal punto di vista del comportamento del consumatore ma
anche dal punto di vista delle strategie d'impresa
COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE
• Società dell’informazione
• “tutto in tempo reale”
• Popolo di influenzatori e reporter
Quindi da un lato la rivoluzione digitale ha fatto sì che il consumatore avesse accesso a una mole
pressoché infinita di informazioni si parla proprio di società dell'informazione il consumatore
ha la possibilità di raccogliere informazioni di valutare alternative sia dal punto di vista dei prodotti
dei marchi del prezzo può acquistare prodotti online dall'estero può farsi arrivare capitare a
casa può scegliere diversi punti vendita il tutto raccogliendo informazioni e confrontando e
confrontandole grazie al allo sviluppo dei degli strumenti tecnologici in particolar modo la
diffusione di internet e alla diffusione su larga scala del mobile questo ha reso possibile non solo
ricevere informazioni in tempo reale ma anche acquistare prodotti in tempo reale con un click
su acquista un prodotto e nel giro di ventiquattr'ore si può vedere quel prodotto recapitato a casa
a volte anche prima es. sviluppo dei droni da parte di Amazon prime air come ricerca ulteriore
della soddisfazione dei bisogni dei desideri del cliente praticamente in tempo reale con lo
sviluppo della tecnologia il consumatore è anche sempre più protagonista di creazione di
contenuti creazione di contenuti che vengono poi diffusi sul web ad un pubblico estremamente
vasto da qui la definizione di un popolo di giovani influenzatori e reporter
STRATEGIE DELLE IMPRESE
Strategia di marketing digitale: “l’insieme delle decisioni e delle modalità con le quali si sceglie di
utilizzare i nuovi media per raggiungere gli obiettivi aziendali di marketing” (Poggiani, Pratesi,
2016, p. 65)
• E-commerce
• Cambia il modo di comunicare
• “il web non dimentica (e non perdona)”
Il digitale ha rivoluzionato anche le strategie delle imprese e ovviamente anche le strategie di
marketing delle imprese con strategia di marketing digitale si fa riferimento a quell’insieme di
decisioni e di modalità con le quali l'impresa sceglie di utilizzare i nuovi media per raggiungere gli
obiettivi aziendali di marketing il marketing digitale va ad incidere enormemente sulle attività
delle imprese abbiamo già parlato del ruolo dell’e-commerce adesso con la comunicazione
andremo a vedere anche come cambia il modo di comunicare per l'impresa con una
comunicazione sempre più bidirezionale tra imprese e consumatori e soprattutto con l'avvento del
digitale dobbiamo essere consapevoli del fatto che qualsiasi comunicazione che venga divulgata
online può a rimanere per i secoli a venire quindi il web non dimentica e non perdona con un
semplice screenshot è possibile conservare anche comunicazioni, errori di gestione dei social
media che vengono fatte anche dalle stesse imprese che tentano poi talvolta in maniera anche
poco professionale di cancellare un post ma gli utenti sono più rapidi nel fare screenshot
pertanto di tutto rimane traccia per cui estremamente importante riuscire a gestire in
maniera efficace e in tempo reale la comunicazione sui social media e più in generale la
comunicazione online
O ancora anche questa kit Kat che relizzato queste panchine all'interno di aeroporti ma anche
all'interno di alcuni parchi
Ancora un altro esempio è questo di una compagnia di assicurazioni che ha realizzato questa
finta scalinata a fianco di una vera scala mobile con il messaggio sotto“Life comes at you fast”
per cui meglio se ti assicuri perché nella vita non si sa mai quello che capita e c'è l'automobile che
sembra stia volando giù dalle scale si stia avventando contro i due poveri malcapitati
Questa invece è un'altra campagna di ambient marketing che potrebbe ricordare un po’ advocacy
advertising come finalità è stata realizzata da alcuni studenti della School of visual Arts in cui
si vede come le scale di uscita della metropolitana siano trasformate nel Monte Everest andando a
sottolineare la difficoltà che può rappresentare per qualcuno che ha problemi di mobilità quindi
è un modo per sensibilizzare il pubblico rispetto alla presenza di barriere architettoniche che
impediscono la mobilità a quei soggetti che hanno difficoltà motorie ho anche banalmente una
mamma col passeggino
Vediamo adesso anche un esempio di ambient marketing indoor abbiamo detto che non
necessariamente l' ambient marketing deve essere realizzato negli spazi apertiqui ci troviamo
all'interno di un supermercato di Praga per un Festival di musica primaverile e in occasione di
questo evento le casse dei supermercati sono state trasformate in una sorta di pentagramma i
prodotti posizionati sul pentagramma danno vita a una sorta di spartito che a fine spesa viene
stampato e viene dato al consumatore con una sorta di così ricordo musicale della propria
esperienza di acquisto al supermercato e se vedete il messaggio che viene poi stampato è la
musica è in tutto.
STREET MARKETING
Es. 1: video Contrexparticolarità di questa iniziativa partecipazione e coinvolgimento del
pubblico è proprio un tratto distintivo con lo street marketing maggiore coinvolgimento da
parte del pubblico oppure c'ha la partecipazione alla parte di attori performer ballerini che
mettono in scena una sorta di esperienza che diventa poi anche l'elemento che è in grado di
catturare l'attenzione della pubbliconon c'è sempre concordanza nelle definizioni anche di
Street marketing e di ambient marketing potete trovare anche lo stesso video la stessa iniziativa
presentata come street marketing o come ambient marketing a seconda delle fonti che utilizziamo
di solito il tratto distintivo dello street marketing è che si svolge solamente all’aperto in spazi
aperti a differenza dell’ambient marketing che come abbiamo visto la volta scorsa si svolge
prevalentemente in spazi aperti ma può benissimo comprendere delle iniziative anche all'interno
di luoghi chiusi come abbiamo visto l'esempio della cassa del supermercato quindi tratto
distintivo dello Street marketing invece è che si svolge soltanto all' aperto e tendenzialmente c'è
questo maggiore coinvolgimento questa maggiore partecipazione da parte dei pubblico.
Es. 2: video Add some drama questo video decisamente più adrenalinico di quello di prima è
un’ iniziativa che è stata realizzata in occasione del lancio del nuovo canale tematico televisivo
in cui evidentemente le serie protagoniste sono serie con una certa dose di adrenalina qui
vedete il coinvolgimento del pubblico c'è ma inferiore se vogliamo rispetto al video precedente
viene chiesto viene posizionato questo segnale all'interno della piazza in cui si chiede ai passanti di
attivare un meccanismo poi tutti gli altri ovviamente sono un figuranti attori forse probabile anche
magari che qualcuno dei primi ad azionare questo dispositivo fossero stati e fosse stato un attore o
comunque qualche persona ingaggiata da chi ha organizzato l’iniziativae viene messa in scena
questa questo mix di eventi drammatici e tutto poi si risolve un po’ così come era iniziato con uno
stile che è un po' quello tipico dei flashmob un po' stile flash mob dove tutto inizia e si conclude
in maniera estremamente rapida e proprio l'effetto di stacco dalla realtà che è quello che genera
così maggiore sorpresa e incredulità da parte dei presenti in questa iniziativa come poi in tante
altre iniziative di marketing non convenzionale si parte da un contesto offline si parte da un
contesto realel’ iniziativa viene poi ovviamente filmata viene tradotta in video e materiale
digitale da poter condividere poi sui social media quindi c'è sempre una combinazione fra online
e offline e anche qui possiamo rivedere proprio il concetto di customer Journey e questa sempre
maggiore interazione questa omnicanalità che coinvolge non soltanto le esperienze di consumo
e acquisto ma anche proprio le esperienze di comunicazione.
STREET MARKETING
• Forma di marketing non convenzionale
• Si svolge solo negli spazi aperti
• Prevede un maggiore coinvolgimento dei consumatori/spettatori, può prevedere la presenza di
attori e performers
GUERRILLA MARKETINGviene definito a partire da un libro ↓
• Formulato nel 1984 nell’omonimo libro di Jay Conrad Levinson.
• Con un passato di direttore creativo alla Leo Burnett, Levinson pensò al guerrilla marketing con
un obiettivo preciso: partì da un’idea ben precisa usare tattiche non convenzionali rispetto a
quelle più praticate all’epoca (anni 80) per fare marketing anche con piccoli budget a
disposizione. senza andare a investire grandi budget si punta sulla originalità del
messaggio del modo in cui viene veicolato come ad esempio in questa iniziativa
UNA FORMA DI GUERRILLA MARKETING: AMBUSH MARKETINGcome ad esempio in questa
iniziativa che si chiama nello specifico Ambush marketing fa parte sempre del marketing di
guerriglia in cui un'impresa sfrutta un’iniziativa che è stata organizzata però non dall’impresa ma
da qualche altro soggetto per attirare l'attenzionequesto esempio riguarda il lancio di un film il
profumo sul mercato tedesco Oust ha sfruttato la cartellonistica di questo film delle proiezioni
di questo film per andare a fare un iniziativa di un Ambush marketing qui vedete sul post del
profumo era stato messo questo sticker con cancellato Oust elimina immediatamente gli odori
quindi si riprende quello che è il payoff tipico di Oust che non copre gli odori ma gli elimina
andando a giocare sulla cancellazione del film come risultato dell’azione di Oust questa è
un'iniziativa di Ambush marketing proprio perché si va a sfruttare un’iniziativa già presente in
questo caso di un cartellone di un film che era stato lanciato poi non si sa non si capisce se ci
fosse stato una qualche sorta di accordo precedente al lancio della campagna ovviamente fra chi
aveva iniziato l'attività di promozione del film e Oust però questo classico esempio di Ambush
Marketing
GUERRILLA MARKETING, STREET MARKETING O AMBIENT MARKETING?
ETICA E LEGGEquando parliamo di etica possiamo ragionare su due diversi livelli in generale
l’etica
• Racchiude i principi e i valori morali che guidano le azioni di un individuo, di un gruppo o di
una impresa (quindi sicuramente l’etica a che fare con i valori morali personali)molto spesso
però l’etica viene collegata alla leganel senso che talvolta questi valori vengono considerati
anche come degli standard all’interno di una certa società e a seconda anche dei momenti storici
e pertanto l’etica non viene lasciata alla libertà dei singoli ma viene tradotta in legge quindi in
qualcosa che deve essere rispettato al fine di non incorrere in sanzioni. Ispira le linee guida da
seguire per agire correttamente e secondo giustizia in qualsiasi situazione presenti dubbi di
carattere morale.
• Etica → valori morali personali.
• Legge → valori e standard di una società che devono essere rispettati per non incorrere in
sanzioni. -
CLASSIFICAZIONE DELLE DECISIONI DI MARKETING TRA ETICA E LEGGEquando si parla di
attività di marketing che siano etiche bisogna sempre tener presente questo diverso
bilanciamento fra etica intesa come insieme di principi morali che riguardano i singoli e i gruppi e
anche etica inteso come dimensione di legalità rispetto di leggi che riguardano per l'appunto
l'applicazione di questi principi morali in questa tabella trovate una classificazione delle
decisioni di marketing sulla base delle relazioni che esistono tra etica e legalità possiamo
trovarci di fronte a diverse situazioni quindi possiamo avere ad esempio dei comportamenti
delle decisioni che sono etiche ma che non sono consentite dalla legge quindi sono illegali
oppure delle decisioni che sono sia etiche che legali o possiamo trovarci delle decisioni di
marketing che non sono etiche e sono anche illegali oppure non sono etiche ma sono consentite
cosa significa che mentre la dimensione etica che riguarda il rispetto di determinati valori
morali suo essere in qualche modo legata una dimensione soggettiva degli individui e delle
imprese e anche della società in cui operano la dimensione legale non può essere discussa la
dimensione legale non è interpretabile se all'interno di un determinato paese di un determinato
mercato vigono determinate leggi una pratica di marketing che pure potrebbe essere
considerata etica dal punto di vista morale è vietata perché non è legale.
ci sono
tutta una serie di tematiche che riguardano la vita delle società, dei governi e delle imprese a 360°
con l’obbiettivo fondamentale di ridurre l’impatto della presenza dell’uomo sulla terra in
modo tale da garantire uno sviluppo sostenibile anche per il futuro.
SVILUPPO SOSTENIBILE
•E’ lo sviluppo che consente l’utilizzo delle risorse per il soddisfacimento dei bisogni della
generazioni attuali senza compromettere l’utilizzo delle stesse risorse per le generazioni future.
quindi quando si parla di sostenibilità si fa riferimento proprio al preservare le risorse naturali
preservare l’ambiente, consentendo alle generazioni di oggi di usufruire di quelle risorse senza
però che questo comprometta la possibilità per le generazioni future di usufruire delle stesse
risorse.
• Tre pilastri della sostenibilitàche hanno ispirato anche questi SDGS sviluppati dalle Nazioni
Unite
• SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
• SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE (es. tutela degli ecosistemi)
• SOSTENIBILITA’ SOCIALE (es. promuovere istruzione, parità di genere, riduzione delle
diseguaglianze…)
Dimensione economica proprio alla base delle attività dell’impresaper forza le attività
dell’impresa devono essere economicamente sostenibili questo però non basta questa
sostenibilità deve essere tradotta anche come sostenibilità per l’ambiente (rispetto delle risorse
idriche, della vita sulla terra, dell’energia pulita e accessibile) ma anche la dimensione della
sostenibilità sociale in cui si cerca di ridurre le disuguaglianze, si cerca di migliorare la parità di
genere e via dicendo.
Essere sostenibili significa non compromettere l’utilizzo delle risorse per le generazioni future .
A partire da questi concetti di sostenibilità sono stati poi sviluppati gli SDGS delle Nazioni Unite
per l’agenda 20-30 quindi gli obbiettivi che dovrebbero ispirare l’attività di istituzioni, imprese e
cittadini da qua ai prossimi 10 anni.
Esempi di come la responsabilità sociale d’impresa viene anche declinata a livello di
comunicazione sui siti di alcune imprese
ALCUNI ESEMPI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE DI IMPRESA XEROX- CORPORATE SOCIAL
RESPONSIBILITY REPORT
Xerox è una multinazionale che è presente in più di 150 paesi producevano producono
stampanti altri materiali per gli uffici e negli ultimi anni hanno innovato le loro attività e hanno
cominciato a sviluppare anche i servizi in cloud servizi a supporto delle impresededicata una
buona parte del proprio sito alle informazioni sulla responsabilità sociale di impresa se voi vi
scaricate il rapporto annuale trovate alcune delle attività che se Xerox svolge cerca di realizzare
nell'ambito della propria attività di responsabilità sociale alcuni esempi se vedete le icone
che trovate qui riportate sono le icone che vi ho appena fatto vedere per quanto riguarda gli
obiettivi del delle Nazioni unite per quanto riguarda la sostenibilità allora come ha declinato a
Xerox questi obiettivi ad esempio innovazione di prodotto e di servizio in un' ottica di
sostenibilità quindi il design per la sostenibilità ci ricolleghiamo anche al concetto di economia
circolare si cerca di progettare dei prodotti che possano essere riciclati-riutilizzati e andare
incontro a questa questo bisogno di maggiore sostenibilità ambientale poi ci sono anche delle
iniziative che riguardano la comunità localec’è in particolar modo questa iniziativa che è una
delle più longeve di Xerox si chiama Xerox community involvement program ed è programma
sviluppato da xerox coinvolgendo i propri dipendente cosa succede? che l'azienda paga un
certo numero di ore all'anno ai propri dipendenti come se stessero lavorando i dipendenti però
utilizzano quel tempo per dedicarsi ad attività filantropiche chiamiamole così all'interno delle loro
comunità di appartenenza qui vedete a seconda delle comunità e delle capacità nei singoli
dipendenti si vanno a realizzare dei progetti nel report del 2020 si parla di più di 25.000 ore
dedicate da parte dei dipendenti di xerox per lo svolgimento di queste attività attività che vanno
dalle cose più varie tipo c'è stata un’attività di volontariato per i pappagalli delle attività di
volontariato che hanno coinvolto delle persone per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro
questo che riguarda l'organizzazione di attività di carling anche qui per la raccolta di fondi per una
causa sociale e via dicendo e qui riportano anche le foto di alcuni dipendenti che sono stati
coinvolti in queste iniziative. questo è un esempio. Ma ce ne sono molti altri
Questo è un esempio ma degli altri questo esempi che ha a che fare con il problema degli scarti
che riguarda anche l'industria alimentare anche l'industria alimentare proprio di frutta e
verdura deve rispondere a determinati canoni estetici i prodotti che ci arrivano al supermercato
sono prodotti che sono stati selezionati rispondendo non soltanto a dei requisiti di qualità del
prodotto ma che ma anche a dei requisiti di estetica del prodotto un po’ di anni fa c'era stata
anche una campagna da parte del Trentino dell'alto Adige c'era stata un' annata in cui una
grandinata aveva compromesso gravemente il raccolto andando a rovinare le mele mele che
erano ancora perfettamente sane però dal punto di vista estetico risultavano bottate dalla
grandine quindi era stata realizzata questa campagna di comunicazione in cui si faceva vedere la
mela bottata e si cercava di invitare consumatore a comprare lo stesso questo prodotto magari un
prezzo scontato per cercare di salvare comunque la produzione e una logica simile è stata anche
all'interno di questi supermercati in cui si cerca di ridurre lo scarto di frutta e verdura che non
corrispondono ai canoni estetici che sono di solito quelli che ritroviamo all'interno dei punti
vendita video vendita di frutta e verdura buone uguali ma che non rispettano i canoni
standard d’estetica ma che sono buone campagna per promuovere questi prodotti The
inglorious foods and vegetables a glorious fight against food waste.
UN ESEMPIO DI ECONOMIA CIRCOLARE LA MATITA PERPETUA – ALISEA
iniziativa portata avanti da questi due ragazzi che cercano non soltanto di promuovere vendita
di frutta e verdura buona ma che può essere anche non troppo bella fuori e pagare prezzo
equo agli agricoltori questa iniziativa si chiama bella dentro cercano di perseguire anche una
maggiore responsabilità per quanto riguarda il pagamento degli agricoltori quindi si cerca di
pagare un prezzo più equo agli agricoltori che molto spesso invece quando vendono alla grande
distribuzione si trovano schiacciati e vedono pagare i loro prodotti con dei prezzi veramente
ridottissimi proprio perché c'è uno sbilanciamento del peso contrattuale della grande
distribuzione organizzata rispetto ai piccoli produttori qui vedete all'interno di questo progetto
che viene ben spiegato riassunto all'interno di questa slide molto ben fatta ben articolato con
tante informazioni utili e vedete come sia possibile acquistare questi prodotti tramite e-
commerce si sfrutta il canale online per saltare un passaggio nella distribuzione riuscire a
remunerare più equamente i produttori locali, i diversi agricoltori tutto questo in un’ottica di
business ma un business etico un business che è attento alla dimensione anche sociale della
sostenibilità.
non sempre
quello che è legale all’interno di un paese è etico e non tutto quello che è etico è legale in un
paese perché dipende dalle normative e dalla cultura di quel paese Unilever nel suo logo
ci sono sia simboli di ciò che produce dei brand o comunque che trasmettono un messaggio
dei loro prodotti soprattutto brand beauty and personal care.. ad es. brand come Dove
Dove fa parte di Unilever
Dove Real Beauty iniziativa di Dove questa è una delle tante iniziative di comunicazione che
rientra nelle campagne di aggiungere gli albumi non raggiunti non so se avete visto c'erano anche
dei cartelloni pubblicitari posizionati anche in zona l'autostrada anche a Verona in cui c'era nelle
donne che si mostra delle donne normali diciamo con diverse conformazioni fisiche che venivano
ritratte in queste pubblicità che hanno l'obiettivo di andare un po' contro quelli che sono i
tradizionali canoni tradizionali standard di bellezza accettate quindi anche qui una composizione
etnica molto varia diverse forme del corpo non sono magrissime ma anche modelli un po più in
carne e non ve la ricordate perché siete troppo giovani però una delle primissime campagne di
Gabriel beauty era stata aveva preso come modella una signora anziana ha avuto più di 60 anni
forse anche di più e che veniva presentata in questo in questo video e anche su stampa con
ovviamente una foto molto pulita molto naturale senza trucco e si poneva come domanda sono
rughe vere quindi è vera bellezza? E si propone un modello estetico che cerca di andare un po
contro quello che è il più tradizionale che ha accettato modello di bellezza che troviamo un po in
tutte le campagne di comunicazione che riguardano prodotti per la cura del corpo oppure anche
prodotti cosmetici in generale adesso vi faccio vedere questo video qui che proprio lo stesso a cui
accennava la vostra collega in cui vedete come davo cerchi di portare avanti con diverse iniziative
di comunicazione questo concetto di Real beauty che viene poi tradotto in campagne di
comunicazione pubblicitaria oppure come attività di comunicazione che vengono divulgate
all'interno del sito di dove
Valori che vuole comunicare Dove attraverso questa iniziativa
-Apprezzare più sé stessi per ciò che siamo apprezzarsi
-Autostima in sé stessi
Hindustan Unilever Limited distaccamento Unilever per il mercato indiano Unilver pone
grande attenzione alla dimensione della sostenibilità … ------
non esiste in
Italia Chiaro e bello questo è il brand di una crema sbiancante per la pelle crema
cosmetica sbiancante per la pelle Unilever è leader di mercato con questo brand in India
super apprezzato dal pubblico indiano. questa pubblicità è legale ma non è ETICA
decisamente NO black live matter addirittura grazie all’influenza del black lives matter il
nome del brand è stato cambiato glow and lovely questo non è altro che un ritocco nella
comunicazione del brand che non va a cambiare il problema di fondo ovvero la presenza di una
crema sbiancante ma non hanno convenienza a togliere queste creme dal mercato perché
non è conveniente i consumatori la richiedono
Fair and Lovely per sopperire ai prodotti che produce non esattamente etici ha deciso
supportare le donne nelle loro attività di studio, opportunità lavorative.. offerta di borse di
studio attività di responsabilità sociale del brand promuovere il ruolo della
donnaintroduzione delle donne nel mondo del lavoro negli studi
In sintesi
le attività di responsabilità sociale per offuscare ciò che viene promosso da altri prodotti del
gruppo Unilever come ad esempio crema sbiancante e campagna Dove Real beauty
Il rebranding di Fair and Lovely non cambia la visione del prodotto sul mercato indiano è
servito più che altro per mettere a tacere gli esterni per fattori legali ma non per fattori etici
bisognerebbe rieducare i consumatori gli indiani continuano a comprare la crema
sbiancante è lo sguardo esterno che vede questa pratica non etica e quindi poco legale in
India questa vendita di creme sbiancanti non è considerata non etica perché la gente continua a
comprarla quindi è più lo sguardo esterno che la vede come qualcosa di non etico
UN APPROFONDIMENTO SULLE IMPRESE NEI MERCATI INTERNAZIONALE approccio di
marketing globale e internazionale le imprese sono coinvolte a diversi livelli
Multinazionali vediamo adesso alcune precisazioni dal punto di vista terminologico quindi quando
facciamo riferimento alle imprese globali quali diverse realtà possiamo individuare
fondamentalmente tre nel primo sono le imprese internazionali le seconde sono le imprese
multinazionali e la terza categoria è quella delle imprese transnazionali vediamo un po più da
vicino che cosa si intende con queste classificazioni le imprese internazionale sono quelle imprese
che operano in più paesi andando però ad estendere in questi paesi le strategie di marketing che
già adottano nel loro paese quindi ne hai fatto la presenza su più mercati non si traduce in
strategie di marketing versa seconda dei mercati ma si traduce piuttosto in una standardizzazione
quindi l'impresa parte del marketing che ha già sviluppato all'interno del proprio paese e lo
estende sui vari mercati in cui opera questo è il tipo di strategia adottato ad esempio da Pavone
che nei vari mercati adotta una strategia molto simile quindi con un processo di standardizzazione
a questo punto di vista quando rispetto alle distinzioni alle classificazioni che abbiamo fatto noi
inizio del corso siamo di fronte quindi che tipo di approccio al marketing internazionale scusate ma
anche internazionale o Marcelo Bale di quale provincia di marketin venendo tablet esatto no soy
un approccio orientato a una standardizzazione delle strategie sui diversi mercati quindi a un bar
la ricerca delle similarità tra i diversi paesi per definire le proprie strategie di marketing le imprese
multinazionali invece concepiscono il mondo come divisi in mercati come diviso cercati unici ci
sono diversi gli uni dagli altri quindi a seconda del paese adottare una strategia di marketing
diverso si parla proprio di marketing multi locale è un approccio di marketing che va alla ricerca
delle unicità e delle differenze tra i diversi mercati possiamo infine trovare le imprese
transnazionali che vedono invece il mondo come un unico grande mercato e vanno a concentrarsi
sugli aspetti che accomunano i diversi paesi quindi vanno da analizzare quali bisogni e desideri dei
consumatori possono essere considerati come universale accento viene posto proprio sui tratti che
accomunano i consumatori dei diversi paesi rispetto che sulle differenze tra consumatori in questo
caso si parla dello sviluppo di una strategia di marketing globale in cui prevale la standardizzazione
e si adatta solo se è strettamente necessario nel caso in cui ci siano delle differenze significative tra
i consumatori di diversi paesi ci possono essere degli adattamenti in questo caso si parla anche di
Trento come ad esempio mec Donald McDonald abbiamo detto è un'impresa che basta andar
bizzare le proprie attività di marketing anche se all'interno di alcuni paesi va ad adattare la propria
offerta le proprie strategie di marketing per far fronte alle specificità dei mercati stesso
ragionamento potrebbe essere fatto anche per Coca Cola ad esempio se vi ricordate invece la caso
di algida che può assumere diversi nomi di marca a seconda dei paesi pur mantenendo lo stesso
luogo del cuore stilizzato rientra invece tra gli esempi di imprese multinazionali è un modo
diverso per guardare alle imprese che operano su diversi mercati
Se si parla di distribuzione diretta c’è più contatto se si parla invece di collaborazione con i
distributori di ciò che fa la differenza è la dimensione della fiducia della relazione con il singolo
distributore che diventa quindi l'interfaccia degli impresa per il paese paese di riferimento per il
paese estero di riferimento
Per quanto riguarda la variabile prezzo alle imprese che operano su più mercati è richiesto di non
praticare delle pratiche delle pratiche di prezzo scorrette come ad esempio il danti mi date in che
cosa consiste nella vendita di un prodotto all'estero ad un prezzo inferiore rispetto a quello
praticato dall' impresa sul mercato nazionale oppure talvolta addirittura sottocosto perché le
imprese fanno questo quando un'impresa internazionale Lisa talvolta per penetrare rapidamente
un mercato di tivo anche per smaltire degli stop che l'impresa non riesce più a vendere non può
più vendere nel proprio paese può praticare dei prezzi bassi se questi prezzi però sono molto bassi
il rischio qual è perché viene vietata questa pratica di dampi secondo voi qual è il rischio della
adozione di questo tipo di strategia da parte di un'impresa che opera su più mercati una corretta
esattamente si può tradurre una forma di concorrenza sleale e pertanto una pratica che viene
vietata e insomma anche qui torniamo sempre nell etica delle attività delle imprese che
dovrebbero avere un comportamento etico non soltanto nei confronti dei consumatori ma anche
nei confronti dei loro dei loro stessi concorrenti quindi di fatto quando un'impresa decide di
operare sui mercati internazionali e parte da una gestione del marketing mix su scala locale i cerca
di adattare questo marketing x ai diversi mercati internazionali quindi non è che esista un mercato
marketing mix ad hoc per i mercati internazionali ci sono però alcuni aspetti che vanno tenuti in
considerazione nel momento in cui ovviamente l'impresa va declinare il marketing per i diversi
mercati le ricerche di marketing di cui abbiamo parlato abbondantemente e rappresentano uno
strumento fondamentale per l'impresa al fine di riuscire ad intraprendere a sviluppare dei piani di
marketing che siano efficaci per il raggiungimento degli obiettivi che l'impresa si propone nei
diversi mercati sempre condurre prima delle ricerche di mercato soprattutto per i mercati
che sono molto lontani dal mercato di origine
INTERNATIONAL MARKETING PLAN CASA NOBLETO SOUTH KOREA
Esempio di piano di marketing per il mercato sud koreano brand di posizionamento alto
prendo di tequila biologica che si vuole proporre come un prodotto di qualità estremamente
elevata come intuibile anche dall utilizzo di questo packaging molto ricercato e come potete
immaginare il la il prezzo del prodotto è un prezzo alto un prezzo elevato se vi ricordate quando
abbiamo fatto riferimento ai significati dei nelle attività di marketing abbiamo sottolineato come il
nero sia spesso utilizzato per i prodotti del lusso comunque per comunicare un certo tipo di
posizionamento qui vediamo proprio la scelta del nero come colore di sfondo per il brand in linea
con questo con questo significato di tradizionalmente attribuito al nero
il competitor di tequila è anche
quello un brand di posizionamento alto
etichetta tradotta in koreano necessità della lingua koreana sull’etichetta traduzione di
tutti i componenti ecc. nella lingua del paesela Korea è uno di quei paesi che esige la traduzione
dell’etichetta
Dal punto di vista finanziario Casa Noble aumenterebbe la quota di mercato di almeno il 50% nel
giro di qualche anno dopo abbiamo altro quello spaccato anche temporale dell'attività dal punto di
vista non finanziario quindi obiettivi che riguardano ad esempio il rafforzamento del brand si vuole
puntare sulla motoretta di Marche raggiungimento di un oretta di marca nei primi anni
dall'ingresso sul mercato e si vuole sfruttare l'ingresso nel mercato sudcoreano come il ponte per
una successiva espansione in altri mercati asiatici e quindi un espansione ulteriore sui mercati
internazionali quindi vedete ci sono degli obiettivi che vengono ancorati al raggiungimento di
alcuni così obiettivi misurabili finanziari solo raggiungimento della quota di mercato
Parlato del piano di marketing per i mercati internazionali che è stato sviluppato da Casa Noble
questo produttore di tequila messicano che ha deciso di espandersi sui mercati internazionali in
particolar modo sul mercato sudcoreano abbiamo visto come la strategia per quel mercato
rispondesse a diversi obiettivi diverse finalità dell’impresa in particolar modo sia un’espansione sul
mercato sud coreano in sé ma anche un'espansione più generale sul mercato asiatico siamo
partiti dall’identificazione di quelle che sono le caratteristiche del mercato le caratteristiche del
contesto in cui l'impresa si trova ad operare siamo arrivati nell'ultima lezione alla definizione
degli obiettivi vediamo adesso come si sviluppa il resto del piano di marketing quindi qui
ripercorriamo in sintesi quelli che sono stati i principali punti di analisi e la decisione per quanto
riguarda la gestione del marketing mix che è stato realizzato da Casa Noble per il mercato sud
coreano
per quanto
riguarda la soluzione del mercato l'identificazione del target avevamo già accennato in una prima
fase iniziale al fatto che in Corea c'è un elevato consumo di alcol c'è un elevato anche reddito pro
capite e questo rappresenta sicuramente un aspetto così favorevole per quanto riguarda la
penetrazione nel mercato sudcoreano da parte di un brand che vuole posizionarsi come un
prodotto esclusivo e con un prezzo elevato il target così come definito dalla strategia di Casa
Noble si compone principalmente da un pubblico maschile di età superiore ai 19 anni di una
classe sociale elevata e in questa fase iniziale il target è costituito principalmente da celebrità o
comunque persone famose in Corea quindi anche ad un livello locale perché? qual è il senso di
rivolgersi principalmente ad un mercato link ad un target di celebrità questa fase iniziale di lancio
del prodotto sul mercato sud coreano? perché comunque possono fare da influencer alle altre
persone che magari li seguono in modo da spronare anche loro a comprare il prodotto
possono fungere da opinion-leader o influencer e quindi fare un po’ da trascinatori da
innovatori rispetto all’utilizzo di un prodotto che non è tipico di quel contesto culturale si
consumano parecchi alcolici ma altri tipi di alcolici legati proprio alle tradizioni di quel luogo
c’è bisogno proprio di far conoscere la tequila come categoria di prodotto.
per
quanto riguarda l'analisi del settore Casa Noble ha fatto un’analisi poi più dettagliata per quanto
riguarda il consumo di alcol quelli che sono i principali competitor e anche il comportamento del
consumatore ma qui non mi soffermerei perché sono aspetti che abbiamo già analizzato.
Qui↓ si va a vedere l'esportazione della tequila come prodotto a livello di paesi internazionali
grande consumatore di tequila sono gli Stati Uniti seguiti dalla Germania dalla Spagna dalla Francia
Giappone Canada e poi gli altri paesi in quota residuale quindi vedete come buona parte del
mercato di Tequila venga poi assorbito dagli Stati Uniti
questa è la
classica matrice prodotti mercati dove si va a vedere l'esistenza di prodotti che già fanno parte
del portafoglio prodotti di un'impresa oppure prodotti che potrebbero essere sviluppati prodotti
nuovi e si va ad incrociare la presenza di questi prodotti rispetto ai mercati che possono essere
mercati esistenti oppure mercati nuovi avete qualche ricordo della matrice-prodotti mercati?
ricordate prodotti attuali e nuovi mercati attuali e nuovi quindi nel caso in cui l'impresa decida
di utilizzare i prodotti che già ha all'interno del proprio portafoglio sui mercati attuali si parla di
penetrazione del mercato in questo caso quindi nel caso di casa Noble attuare una strategia di
penetrazione del mercato significa continuare ad aumentare le vendite nei mercati nei quali è già
presente ad esempio sul mercato statunitense quella strategia di penetrazione nel
mercatoall'interno di mercati attuali però è possibile lanciare anche nuovi prodotti quindi siamo
a strategie di sviluppo del prodotto ad esempio cassa Noble ha deciso di lanciare delle nuove
serie limitate di tequila caratterizzate anche da un packaging particolare in modo tale da così
aumentare le vendite aumentare la propria quota di mercato all'interno dei mercati già esistenti
con dei prodotti innovativi se ragioniamo invece in un’ottica di nuovi mercati si può decidere di
entrare in quei nuovi mercati con un prodotto già esistente e quindi si parla di strategia di
sviluppo del mercato ad esempio entrare nel mercato sudcoreano con le linee di prodotto già
esistente quindi importare in Corea gli stessi prodotti che già sono venduti sugli altri mercati
nel momento in cui però l'impresa decide di sviluppare nuovi prodotti in nuovi mercati siamo di
fronte a una strategia di diversificazione in questa frase casa Noble ha considerato non
particolarmente efficace questa strategia di diversificazione quindi ha puntato piuttosto su uno
sviluppo del mercato con i prodotti che già facevano parte del suo portafoglio.
qui vediamo in un'unica slide riassunto il marketing mix che Casa Noble ha adottato in Corea
quindi qui vediamo un colpo d'occhio così generale e dopo magari ci soffermiamo su alcuni aspetti
qui vedete sono le classiche leve del marketing mix -Product -Price -Place -Promotion il
-Positioning diciamo è il risultato della gestione di queste diverse leve del marketing mix o
meglio il posizionamento che viene definito in una fase iniziale dell’impresa viene perseguito
attraverso la gestione delle marketing mix nel caso specifico il posizionamento desiderato era
quello di un brand ad elevato valore percepito all'interno del settore degli alcolici biologici
ottenerne una buona reputazione e andare ad attrarre in particolar modo quei consumatori
definiti come eco-friendly e così interessati ai prodotti del lusso.
-PRODUCTPer quanto riguarda le linee di prodotto sono linee di prodotto già esistente quindi
qui troviamo tre diverse linee di prodotto caratterizzate anche da un packaging diverso più un paio
di edizioni limitate però non sono state sviluppate appositamente per il mercato sudcoreano
erano già esistenti.
-PRICEper quanto riguarda il prezzo si tratta di prezzi medio alti con alcune differenze tra le
diverse linee di prodotto.
-PROMOTIONper la promozione si sono basate principalmente su celebrities locali e una
promozione sia su riviste dedicate prevalentemente ad un pubblico maschile ma anche una
comunicazione-attività di comunicazione sui social media.
-PLACEper quanto riguarda la distribuzione si è deciso nella prima fase di ingresso nel mercato
sudcoreano di non andare a vendere i prodotti all'interno di catene distributive ma di
concentrarsi piuttosto su alcuni hotelhotel di lusso presenti in alcune aree metropolitane per
cui anche qui l'ingresso all’interno del mercato non avviene in maniera capillare all’interno del
territorio in un unico momento ma avviene a partire da alcuni centri che possono fungere poi da
trainatori sono centri in cui possiamo trovare spesso anche turisti internazionali che alloggiano
all'interno di strutture di lusso e quindi ricercano anche prodotti di lusso e sono disposti a
spendere di più per prodotti di lusso.
al
tra fase del piano di marketing qui stiamo parlando di risorse che vengono richieste di budget
e parliamo successivamente anche di diagramma di Gantt ovvero organizzazione temporale
dell’attività qui ci troviamo nella seconda fase del piano di marketing nella fase del
budgetnella fase di implementazione.
A DX una stima del budget si stimano i costi per il primo anno, secondo anno e via dicendo
si fa un dettaglio delle spese siano in un budget previsionale si stimano le spese che si
dovranno sostenere in un diverso arco temporale.
il diagramma di
Gantt consente di definire una sorta di scansione temporale delle attività il programma va da
maggio a novembre riguarda i primi 6 mesi del lancio del brand all’interno del mercato sud
coreano le attività si possono anche svolgere in parallelo ad esempio l’acquisizione di nuova
forza lavoro e la distribuzione iniziale del prodotto avvengono in contemporanea così come altri
tipi di attività con il diagramma di Gantt si vanno ad identificare le principali attività da
svolgere si possono identificare anche dei responsabili per ogni attivitàma quello che conta è
proprio la scansione temporale l’articolazione delle diverse attività quindi diagramma di
Gantt serve principalmente per definire i tempi e le azioni necessarie per l’implementazione del
piano di marketing.
qui vediamo un
esempio di diagramma organizzativo in cui si vanno ad identificare i responsabili delle diverse
attività di marketing che devono essere svolte che nel Gantt non sono presentate.
qui vediamo poi una sorta di sintesi di quelle che sono le attività di valutazione e controllo della
strategia di ingresso sul mercato sudcoreano siamo nella fase di marketing di controllo nella
terza fase si tratta di andare a vedere se gli obbiettivi che sono stati definiti in una fase iniziale
del piano di marketing sono stati raggiunti dall’impresa qui in realtà troviamo anche delle altre
informazioni che riguardano sia la fase di controllo ma riguardano più in generale anche la
gestione delle attività di promozione infatti si fa riferimento alla strategia push e pull che noi
abbiamo visto con riferimento ai canali di marketingabbiamo parlato di canali di marketing e
abbiamo collegato la logica push e pull anche all’attività di comunicazione e promozione
differenza tra logica pull e push ? nelle attività di promozione con riferimento alla filiera o ai canali
di marketing
Qual è la logica di promozione di tipo push? push significa spingere quindi la logica push ha
a che fare con la promozione ai distributori Casa Noble farà un’iniziale attività di tipo push ad
esempio andando a fare attività di promozione sugli Hotel che dovranno poi rivendere la tequila
La logica di tipo pullva a concentrare a propria comunicazione la comunicazione in una logica
pull si rivolge al pubblico finale al consumatore quindi ad esempio si utilizzano le celebrità
per una logica di tipo pullquindi si vuole in un qualche modo così stimolare il consumatore a
richiedere il prodotto o facendo pubblicità o utilizzando delle celebrities si vuole aumentare
la notorietà di marca e far si che sia il consumatore finale ad andare poi a richiedere il prodotto ai
diversi distributori che potrebbero essere gli Hotel in una fase iniziale ma che
successivamente potrebbero essere anche dei ristoranti o dei distributori selezionati di prodotti
alcolici.
Qui vedete alcuni esempi di come si fa a stabilire delle attività di controllo (frequency to check
results) ad esempio controllare i risultati ogni mese per i primi tre mesi poi a partire dal
quarto mese si controllano i risultati ogni quadrimestre quindi magari in una prima fase si
tengono monitorati in maniera molto più stretti i risultati dopo quando la situazione all'interno
del mercato comincia a consolidarsi si vanno a controllare meno frequentemente se vedete i
risultati dovranno essere controllati per obiettivi legati alla distribuzione alla scelta delle logiche
distributive.
Vediamo quali modifiche sono state necessarie al marketing mix sul mercato sudcoreano rispetto
al marketing mix negli altri paesi per quanto riguarda il prodotto abbiamo detto che si tratta di
un prodotto già esistente quindi si può definire una standardizzazione di prodotto il prodotto
non è stato modificato così per esportarlo sul mercato sudcoreano quello che è stato invece
necessario adattare è principalmente la comunicazione e anche il prezzo la comunicazione
ovviamente ha comportato la scelta di personaggi famosicelebrities locali la scelta di riviste
locali La necessità di tradurre l'etichetta del prodotto nella lingua locale soprattutto un
adattamento di tipo comunicativo.
CASA NOBLE OGGI
• Acquisita da Constellation Brands nel 2014
• Sul sito: «BE NOBLE. DRINK RESPONSIBLY.»
Che fine ha fatto casa Noble è ancora attiva è una realtà che è riuscita ad espandersi su
diversi mercati esiste ancora Casa Noble in Corea del Sud Casa Noble è stata acquisita però
da Constellation Brands nel 2014 quindi esiste ancora come brand la proprietà però è passata
a Constellation Brands che è un'altra realtà che opera sui mercati internazionali e giusto per farvi
capire è la stessa realtà che possiede Brand come Corona, Casa Noble e altri prodotti alcolici
quindi è una realtà che opera nel settore delle bevande alcoliche con una diversificazione anche di
prodotti diverse categorie quindi troviamo la birra, il vino e superalcolici e l'acquisizione di Casa
Noble da parte di Constellation Brands è stata proprio funzionale all' espansione della linea dei
prodotti superalcolici di fascia elevata quindi con questa acquisizione indirettamente
Constellation Brands è entrata a far parte dei mercati su cui già casa noble era presente.
Un aggancio anche qui alla tematica della responsabilità sociale d'impresa di cui abbiamo parlato
nelle scorse elezioni se andate sul sito di Casa Noble trovate proprio sulla home page del sito in
fondo in basso BE NOBLE. DRINK RESPONSIBLY. anche qui un richiamo all' utilizzo moderato
di una bevanda alcolica in quest’ottica di perseguimento di una responsabilità sociale.
Con questo abbiamo un po’ visto come si può articolare un piano di marketing anche sui mercati
internazionali trovate poi anche all'interno del vostro libro di testo un altro esempio di piano di
marketing nel capitolo tre e proprio in appendice trovate un piano di marketing quinquennale di
paradise kitchens.
Una riflessione anche sulla durata dei piani di marketing il piano di marketing proprio per natura
ha un orizzonte temporale che non può essere quello dell’immediato futuro come abbiamo detto
un piano di marketing richiede si pone degli obiettivi che richiedono talvolta degli anni per essere
raggiunti se ci fate caso però nei diversi piani marketing che si trovano anche sul web la
tendenza è quella di utilizzare dei piani di marketing triennali dei piani di marketing che siano in
qualche modo più flessibili ai cambiamenti-alla turbolenza del mercato insomma basta pensare
al momento storico che stiamo vivendo e di come la pandemia abbia scardinato completamente i
piani di marketing che le imprese magari avevano lanciato a inizio 2020 quindi piano di
marketing è si una pianificazione che si fa su un arco temporale di diciamo almeno 3/5 anni è
anche vero però che soprattutto negli ultimi anni e in particolar modo a partire dal 2020 con lo
scoppio della pandemia ci si è resi conto di quanto le imprese debbano essere sempre più rapide
nel cogliere i mutamenti del mercato quindi non ci si può fossilizzarenon si può restare fermi
a quelli che erano gli obiettivi ancorati però ad una situazione completamente diversa è
necessario innovare chi più riesce ad adattarsi al cambiamento o meglio chi riesce ad innovare
cercando di anticipare anche il cambiamento tanto più riuscirà a rimanere competitivo sul mercato
abbiamo visto proprio come tantissime imprese siano riuscite anche ad affrontare
efficacemente le sfide che sono state poste in quest'ultimo anno in particolar modo ma ne
abbiamo viste anche tante altre che non sono riuscite ad innovarsi che o hanno chiuso o
comunque si trovano in grosse difficoltà per cui pianificazione va bene ma sempre con un
monitoraggio continuo di quel contesto ambientale che fa parte della fase di marketing analitico
della prima fase del piano di marketing in cui si va ad analizzare il contesto/il mercato/il settore
quelli che sono i macro trend di riferimento in modo tale da essere sempre pronti a modificare le
proprie strategie nel caso in cui il contesto lo richiedesse sempre però non in un’ottica passiva
ma in un’ottica di proattività.
UN APPROFONDIMENTO POSIZIONAMENTO E MAPPE PERCETTIVE
•Con il posizionamento si definiscono le distanze cognitive che il prodotto assume nella mente dei
clienti. il posizionamento è il posto che occupa il brand nella mente/nell’ottica dei consumatori
anche con riferimento agli altri brand il posizionamento viene sempre visto in un’ottica
competitiva in altri termini con il posizionamento, visto che parliamo di luogo mentale del
brand nella mente del consumatore, con il posizionamento si vanno a definire le distanze cognitive
che il brand/prodotto/impresa assume nella mente del consumatore/cliente. attraverso le
mappe percettive dette anche mappe di posizionamento
•Mappe: visualizzano la posizione occupata dal prodotto. si vanno a vedere le differenze tra le
posizioni occupate da questi brand-impresa-prodotti nella mente del consumatore si vanno a
vedere proprio in maniera grafica/visiva quelle che sono le distanze tra brand all’interno di una
mappa è una mappa bidimensionale che viene costruita identificando due variabili principali
per un certo tipo di settore, per un certo tipo di settore/mercato ad esempio se parliamo di
prodotti di abbigliamento due variabili potrebbero essere la tradizionalità del prodotto oppure lo
stile formale e informale per ogni variabile si prendono due estremi per la tradizionalità si
prende il massimo della tradizione oppure un prodotto sperimentale e innovativo oppure
occasione d’uso formale o informale si prendono i due estremi opposti di un variabile
COME SI COSTRUISCE UNA MAPPA DI POSIZIONAMENTO?
A seconda del tipo di prodotto a seconda del settore in cui opera l’impresa ci possono essere
variabili diverse che vengono prese in considerazione l’importante nel momento in cui si va a
creare questa mappa di posizionamento è scegliere due variabili/due dimensioni che siano
rilevanti che siano importanti per definire il posizionamento di quella categoria di prodotto
esempio dei biscotti biscotti salutari o meno e altra variabile ad. Esempio ancora
occasione d’uso biscotti quotidiani o biscotti da pasticceria.
Cosa si fa poi? si va ad analizzare i brand dei principali competitor e si cerca di stabilire
graficamente sulla mappa dove collocare quel competitor si può fare un ragionamento di buon
senso ad esempio Stefanel e Benetton Stefanel è un po’ più tradizionale rispetto a Benetton
infatti si trova un po’ più in giù verso il tradizionale.
D&G ci troviamo su un tipo di prodotto che viene riconosciuto come più sperimentale più
innovativo ma anche abbastanza formale H&M brand con stile sperimentale e informale.
Affinché una mappa di posizionamento sia efficace dovrebbe prendere in considerazione quelle
che sono le percezioni dei consumatori quindi in teoria per fare una mappa di posizionamento
che sia utile all’impresa bisognerebbe fare dei questionari andare a fare una serie di domande
ai consumatori sui diversi brand in modo tale da definire delle coordinate che consentono poi di
collocare il brand all’interno di questa mappa. Può
essere utile per un’impresa creare una mappa percettiva non solo del brand ma anche dei
principali competitor per vedere se magari ci sono degli spazi liberi dove andare a posizionarsi
questo può essere utile infatti anche in una fase pre-lancio di un nuovo prodotto sul mercato
prima di lanciare un nuovo brand sul mercato vado a fare un analisi dei competitor vedo qual è
il posizionamento di quei competitor rispetto alle due variabili che mi interessano dopodiché
potrei rendermi conto che c’è una zona di quella mappa percettiva che è scoperta non ha
attualmente competitor magari ne ha meno rispetto ad altri tipi di posizionamento e quindi
l’identificazione potrebbe rappresentare l’identificazione di un bisogno di mercato non ancora
soddisfatto oppure potrebbe essere anche perché quel prodotto non interessa nessuno dei
consumatori magari non lo fa nessuno perché non ci hanno ancora pensato oppure perché non
c’è mercato per quel prodotto? però può essere un importante punto di partenza si fa sia
per andare ad identificare magari un riposizionamento per un prodotto già esistente oppure si
potrebbe fare anche per identificare delle nicchie di mercato che ancora non sono soddisfatti
dei bisogni di consumatori che ancora non sono soddisfatti.
I MERCATI INDUSTRIALI (BUSINESS-TO-BUSINESS)in generale mercati BTB quei mercati
industriali mercati in cui operano imprese che vendono i loro prodotti ad altra imprese.
- Richiamo ai prodotti per le aziende. ci sono dei prodotti destinati ai consumatori finali ma ci
sono poi prodotti destinati alle aziende e alle imprese e quindi ai mercati BTB
- Tipi di mercati industriali.
- Il comportamento d’acquisto delle imprese.
Richiamo a classificazione dei prodotti per le aziende (B2B)
▪ Beni di produzione: diventano parte del prodotto finito comprendono ad esempio
✓ materiali di consumo.
✓ semilavorati o componenti che un’impresa inserisce all’interno del proprio processo
produttivo e quindi questi semi-lavorati o componenti diventano poi parte del prodotto finito che
viene rivenduto al consumatore.
▪ Beni e servizi di supporto
✓ beni di supporto o strumentali: es. macchine (macchinari), mobili o edifici, sono beni durevoli
necessari al processo di produzione servono per produrre.
✓ beni e servizi accessori: ciò che è necessario per le attività a supporto del processo di
produzione (es. cancelleria, carburanti, servizi di manutenzione e riparazione, consulenza ecc.)
sono accessori perché servono come supporto al processo di produzione non riguardano nello
specifico la produzione ma sono di supporto alla produzione. (cap. 7)
I MERCATI INDUSTRIALImercati industriali in senso latosono i mercati BTB all’interno di
questi mercati BTB possiamo trovare
• Mercato industriale (in senso stretto è una sottocategoria dei mercati industriali in senso lato)
• Mercato dei rivenditori
• Mercato istituzionale
MERCATO INDUSTRIALE
• Comprende organizzazioni che acquistano beni e servizi per impiegarli nella produzione di altri
beni e servizi da vendere, noleggiare o cedere a terzi. comprende quelle imprese che
acquistano bene o servizi per utilizzarli poi nella propria produzione.
• Es. Barilla fa parte di questo mercato industriale è un acquirente industriale che ha
bisogno di comprare il grano ma ha bisogno di comprare anche i macchinari all’interno dei
marcati industriali troviamo imprese e organizzazioni che acquistano beni e servizi per utilizzarli a
loro volta nella produzione di altri beni e servizi da vendere ai consumatori finali o comunque da
cedere a terzi.
MERCATO DEI RIVENDITORI nei mercati industriali però troviamo anche il mercato dei
rivenditori in cui l’acquirente NON è un produttore ma è un distributore
• L’acquirente è un distributore che acquista beni dalle imprese di produzione per poi rivenderli al
consumatore finale, es. Coop (acquista i suoi prodotti dai produttori e li rivende al consumatore
finale, farmacie (acquistano loro prodotti da altri grossisti per rivenderli poi ai consumatori finali) .
si parla di mercato dei rivenditori quando l’acquirente è un distributore.
UN ESEMPIO DI MERCATO INDUSTRIALE
esempio di mercato
industriale che è stato lanciato su amazon uk è questa iniziativa di Amazon rivolte in maniera
specifica ai parrucchieri quindi ai parrucchieri che sono dei rivenditori nel momento in cui
vendono i prodotti che acquistanoshampoo-creme per capelli quindi in questo senso sono dei
rivenditori ma da un certo punto di vista sono anche produttori non di beni ma di
serviziquindi il parrucchiere ha la necessità di acquistare dei prodotti per poi rivenderli e in
questo senso ha il ruolo di distributore ma acquista anche dei prodotti non solo shampoo-
forbici-phon-prodotti professionali che servono per lo svolgimento delle proprie attività quindi
da questo punto di vista è un acquirente industriale ma è anche un acquirente che fa parte del
mercato dei distributori.
OSPITI
Dott.ssa Gaia Passamonti di Pensiero visibile “Comunicazione per esseri umani".
Agenzia di comunicazione pensiero visibile si parla sempre ad esseri umani da qui il titolo
progetta comunicazione soprattutto dal punto di vista dello storytelling questa agenzia si
occupa soprattutto di storytelling si occupa di narrazione per le aziendepodcast marketing
ha scritto anche un libro lei è un’umanista laureata in lingua greca antica scrittrice
podcast agenzie di comunicazione pensiero visibile ha voluto fin da subito voler mettere
l’accento su una cosa portiamo la cultura nella comunicazione per rovesciare il punto di
vista strumenti digitali sono semplicemente degli strumenti e che a monte serviva recuperare
un pensiero che potesse dare idea termine che magritte utilizzava per definire la sua pittura
rendere un pensiero visibile progetto che metta al centro la cultura e il contenuto prima degli
strumenti comunicazione sempre qualcosa all’avanguardia deve essere
Motivazione di fondo con cui pensiero visibile agisce portiamo la cultura nella comunicazione
per rovesciare il punto di vista.
Meno algoritmi, più storie autentiche. è un claim è un credo in cui si riconoscono tantissimo
storie autentiche delle aziende e delle persone.
Pensiero visibile (non) è un’agenzia di comunicazione non ha più senso da molti anni parlare di
agenzia di comunicazione era negli anni 80-90-2000 giochi di parole, servizi fotografici, foto
fotoshoppate per creare effetto wow che potesse attirare attenzione del comunicazione da
quando c’è internet non ha più senso il consumatore non vuole solo l’effetto wow ma vuole
anche storie che parlano di sé il consumatore ora con internet non si fa più abbindolare da
queste comunicazioni wow belle pubblicità ecc ma guarda anche altro
L’automazione sempre più estrema dovrà sempre più essere comandata dagli esseri umani
discorso di fondatore Ali Baba quindi caratteristiche umane delle persone molto importanti
umanesimo importantissimo.
Ascoltiamo, pensiamo e raccontiamo
metodologie tratte di base dall’antropologia osservazione dei popoli ma applicata alle
tribù/conversazioni del mondo digitaleconsente di trovare dei dati qualitativi da affiancare ai
dati quantitativi (big data) consente di capire i comportamenti che hanno prodotto i big data
ad esempio sulla sostenibilità ecc.
2 tipi di analisi tramite gli archetipi e l’etnografia digitale
per fare questo tipo di approfondimento e analisi richiede qualche mese 2/3 mesi
ascoltiamo e pensiamo e infine raccontiamo
9 punti
1. Una comunicazione dove concetti come lungo, profondo, duraturo non siano più da
evitare. concetti profondi con una forma veloce e leggera.
4. Dire qualcosa sulle tematiche di attualità i brand si schierano ad esempio sul black lives
matter, sul me too. Ecc.
5. importanza delle persone non solo se sono clienti ma come principio anche all’interno
dell’azienda.
La parola senso è quella che riassume in generale quello che la comunicazione in generale cerca
di fare da anni fare cose che abbiano un senso che possa dire anche cose importanti.
Ci saranno dei blocchi andando avanti sulle pubblicità es. apple ha posto un blocco che
l’utente può mettere per non vedere pubblicità quindi bisognerà fare in modo che gli utenti
vogliano vedere quel tipo di pubblicità perché gli interessa.
Maestri per loro Magritte (e in generale tutto il pensiero surrealista)-Joseph Campbell (padre di
tutta la narrativa contemporanea)-Simone Sinek (partire dal perché marketing attualegolden
circle le persone non comprano quello che le imprese fanno ma comprano il perché lo fanno)-
Giorgia Lupi (designer visualizzare i dati in maniera molto espressiva i dati particolari)
creare podcast e contenuti
audio verticalizzazione storie avvolgibili edizione audio podcast brand a
integrazione della comunicazione audio delle aziende brand identity sonora podcast sempre
più diffusi apertura verso il futuro insieme all’etnografia digitale
Videoesempio rebranding case history non sapevano come portare il loro mondo di
contenuti nella comunicazione Vecomp trasformare la carta valori in comunicazione
comunicazione attraverso gli spazi valori attraverso gli spazi logo che trasmettesse gli spazi
Qu
ali sono i risultati che le aziende si aspettano attraverso le campagne di comunicazione? cosa
richiedono le aziende? nei casi di lavori come quello che abbiamo visto che era per beacon e
quello che tecnicamente non chiamiamo un progetto di brand awarness quindi dove l'obiettivo è
di aumentare la riconoscibilità e la visibilità del brand in generale e quindi questa è quando l'
aspettativa in questo settore diciamo in questo campo la cosa più importante per il cliente è
innanzitutto rispecchiarsi davvero nella comunicazione che viene fatta cioè non tante volte le
aziende arrivano da noi chiamo avendo già come in questo caso una comunicazione un logo una
Brand identity ma per qualche motivo non si rispecchiano in quella nella loro prende identity nella
loro comunicazione quindi in quel in questo caso si parla di prendo l' aspettativa su cui c'è
allineiamo è innanzitutto di creare una brand identity che sia il più autentica possibile cioè che
nasca effettivamente da quelli che sono gli aspetti differenzianti autentici dell'azienda poi è chiaro
anche che ogni lavoro come anche quelli che arrivata la traina vernace ha comunque anche
sempre un obiettivo commerciale naturalmente quindi si definiscono sempre all'inizio anche delle
metriche per misurare l'efficacia anche di lavori che sono fondamentalmente qualitativi come
come questo quindi possono essere metri che magari più qualitative ma devono essere sempre
presente quindi quando viene impostato il lavoro si definiscono anche le cosiddette che i piali e
che appunto poi andremo a misurare nel tempo che possono essere anche magari e non lo so per
esempio nel caso di una prenda identity che poi viene lanciata su tutti i canali anche digitali i
commenti e oppure i like che vengono messi nel momento in cui viene lanciato il nuovo progetto
ma anche le conversazioni stesse che le persone che lavorano in azienda i video e perché dicevano
no quindi e la creazione di sistema anche per raccogliere questi feedback in maniera un po
strutturata quindi c'è sempre per esserci sempre una misurazione dell efficacia se poi si parla non
di operazioni di prendere i denti e non solo ma anche proprio di campagna e in cui quindi si va
effettivamente a promuovere un servizio o un prodotto e in quel caso vengono definiti
assolutamente a Monte di le metriche numeriche dei risultati che ci si intende e quindi non lo so
quanti click sull icona quanti ordini e quanti film che sono mediche che vengono definite insieme al
cliente quindi sono frutto di una trattativa però quello che se il cliente desidera è quello che
effettivamente è possibile fare ma sono un aspetto decisamente fondamentale se la
comunicazione non è efficace ma è solo bella non ha nessuna neanche senso alla fine questo lo
diceva già lo dicevamo vivi lo diceva Munari stesso.
Parte economicaÈ tutto molto più facile se si riesce a collaborare inizialmente con il cliente
inizialmente 2 incontri per capire preparatori Analisi e di lavoro insieme al cliente di cui vi
parlavo perché un processo qui appunto applichiamo un po le nostre metodologie che noi
chiamiamo lavoro sul posizionamento narrativo questo processo include due incontri di personale
con il cliente uno verticalizzato sulla identità aziendale e un nuovo verticalizzato sui target pubblici
all'interno di questi due incontri abbiamo messo appunto appunto una serie di di piccoli lavori
anche che facciamo insieme con il cliente riusciamo effettivamente e anche perché si abbassano
un po le difese e c'è un pochino di formazione e un pochino di lavoro di gruppo se cioè non sono a
sintra un pochino più in vicinanza con in relazione committenti e riusciamo solitamente davvero a
far passare il valore di questo so che appunto hai detto benissimo sembrava a volte Barale
dall'esterno ma è davvero complesso da strutturare e anche da applicare e intanto in questi
momenti pretendiamo sempre chi li ha insomma che ci sia presente qualcuno della proprietà e
questo è fondamentale perché deve comunque partire la lira comprensione del fatto che bisogna
andare a scavare EA trovare qualcosa di attenti co dell'azienda perché altrimenti è appunto un po
giustamente l' imprenditore ha le sue idee un po vorrebbe quel famoso effetto whatsapp per dire
a voglio una roba fighissima che non che non ha nessuno no che lì per lì un crest up ore ma che
però ha il giorno dopo magari se non è costruita bene non ha nessun valore oppure che John qua
che ha una meccanismo altrettanto pernicioso ha il mio la mia azienda vicina ogni amico
imprenditore ha fatto così allora è giusto fare così voglio fare così anch'io eh io solitamente sono
molto accomodante all'inizio cioè vi lascio assolutamente parlare perché poi queste cose cioè non
sono un senso nella loro nella loro visione no cioè comunque gli imprenditori non sono solo
persone estremamente intelligenti e creative soprattutto molto successo i più grandi conoscitori
della loro azienda per cui spesso è importante andare a capire cosa c'è dietro questi meccanismi e
anche aiutare ma non hanno trovare il coraggio per dire delle cose che siano veramente loro
anche se magari non sono quello che pensavano all'inizio quello che fanno tutti gli altri e quindi è
davvero un lavoro di cioè che in effetti in questi anni ci siamo anche molto impratichiti con nozioni
di kucing organizzazione aziendale e psicologia sociologia cioè c'è effettivamente un lavoro da fare
di supporto di accompagnamento anche e nella nella maieutica no cioè nel nel provati strada i
concetti che non è di poco conto effettivamente però posso dire che non mi è mai capitato il
viceversa di fare una la un progetto basato su questo su questo approccio su questo lavoro tipo i
tuoi non fossero più che soddisfatti ed orgogliosi sicuramente non è ecco il fattore più critico
guarda matta per paura di quello economico perché insomma è quello del tempo perché
chiaramente l'azienda che si rivolge a noi vorrebbe tutto anche subito cioè nel momento che
decide voglio cambiare immagine o voglio crearmi immagine per questo prodotto voglio fare una
campagna la vorrebbe subito quindi forse la il lavoro più grande e di dirgli ok piano seri un attimo
cioè ci mettiamo un mese in più però facciamo una cosa che perché comunque non succede
niente non scappa niente piuttosto che fare una cosa che le facciamo uscire subito ma non va
bene non funziona molto importante è la collaborazione interna lavoratori dell’ambito
commerciale ma anche lavoratori comuni ecc ognuno vede parti dell’azienda che magari un
altro collaboratore non vede è importante tener conto di tutto alla fine è importante anche
condividerlo con la popolazione aziendale employees branding in Vecomp è successo così
Il progetto lo si costruisce per un bel pezzo insieme e questo è sicuramente un aspetto vincente
seguono i loro clienti attenzione lavoro di scavo e di ritrovamento quello che fanno è
dirlo meglio ma sono parole dell’azienda è l’azienda a parlare le aziende le idee le hanno
già ma devono tirarle fuori
Nel vostro caso in cui approfondite di più la parte narrativa il racconto come si svolgono le
dinamiche diciamo aziendali nel vostro team che è così giovane e così innovativo? anche da me
ci sono i ruoli ovviamente cioè ci sono c'è un gruppo che si occupa della del design del gruppo che
si occupa del web dei social il copyright invece tra però e obbligatoriamente per ogni progetto che
le persone di questi team ma alcune persone devono obbligatoriamente lavorare in gruppo cioè
quando noi abbiamo fatto tutto il nostro processo di analisi crea un documento appunto questo
documento di posizionamento narrativo in cui e la prima cosa che mettiamo appunto è il
messaggio che l'azienda deve dare quindi quello che noi chiamiamo brand story qual è la storia
che questa azienda e questo lo facciamo io e il nostro content strategist e perché insomma anche
con il tempo e l'esperienza riusciamo a vederlo più velocemente ok una volta che questa
narrazione di base è stata delineata poi si lavora in gruppo a quel punto con chi si occuperà non il
copywriter che la scriverà e con un giusto tono di voce il designer che l'ha ne creerà 1 1
immaginario visivo ma anche magari un fotografo un videomaker perché auto proprio in primis un
mondo visivo che appartenga questo racconto cioè è un po’ come scrivere un cioè fare un film e
decidere di che genere sarà romantico sarà Aprile sarà ok quindi e una volta messe appunto
queste macro cose dopo si va a lavorare sugli strumenti allora ok allora se questo racconto che si
svolge dentro questo tipo di visio alla deve andare su in una fiera come lo decliniamo e quindi li si
va poi a realizzare gli strumenti veri e proprio allestimento il clima l'immagine eccetera eccetera
un'altra cosa quindi si lavora sempre in gruppo il più possibile anche perché davvero gli strumenti
nascono in maniera del tutto EA parte inaspettata cioè può essere anche che da un da una
designer vengono su punto sul copy e viceversa o un'idea sul tipo di di mondo in cui ambientare il
viso altro quello e importante avere degli immaginari le spalle a un p cioè letture film serie tv
fumetti mostre a te musica tutto serve che per tirarlo fuori al momento giusto lo spunto giusto
ultima cosa che dico eh è anche quella che noi consideriamo sempre la gli strumenti di
comunicazione di un cliente mai uno per uno cioè staccati uno dall altro ma sempre in maniera
come un ecosistema quindi la prima roba che facciamo anno si tratta poi di creare appunto le linee
attive e proprio come avessimo un tavolo e mettiamo tutti gli strumenti EI canali social le
newsletter e gli eventi lavoro curali mettiamo tutti lì EA quel punto decidiamo ok allora li si parla di
quello in quel modo la lo facciamo in quell’altro modo e in questa maniera tutti gli strumenti
assieme vanno a costituire un racconto che sia coerente ma anche specifico cioè non posso parlare
su sì su Instagram come parlo non lo so in una brochure o sul sito un evento quindi c'è anche tutto
questo aspetto di ecosistema da tenere sempre presente ok grazie in ogni caso da lui e gradito
avere la molteplicità di interessi che vanno oltre il proprio ruolo specifico.
L’iperspecializzazione rischia di metterci con le spalle al muro.
OSPITE
Avv. Roberto Brazzale, Presidente del Gruppo Brazzale, importante realtà lattiero-casearia
italiana con una lunga storia e un forte orientamento internazionale.
Storia ultracentenaria
Azienda più vecchia d’Italia del settore lattiero-caseario formaggi altipiano di Asiago il
mercato in modo originale e in modo se vogliamo anche provocatorio dissacratorio eversivo come
deve essere ogni imprenditore imprenditore deve deve essere un sempre un rivoluzionario nella
sua testa no perché cominciamo a chiarire una cosa imprenditore fa bene formare quello che sa
fare bene il che ne so un abito no quello allora che ci schifa sorpresa per bene il formaggio e un
casaro e il casaro si può assumere ma imprenditore è colui che mette insieme i fattori produttivi
cioè poche parole chi organizza l'insieme dell'attività quello l' imprenditore non solo è colui che
deve organizzare le persone i beni aziendali incontrati per ottenere un risultato finale che il
prodotto ma deve anche pensare dove vado roba qua dunque la collocazione della propria attività
è fondamentale per il risultato finale in ogni settore figuriamoci nel settore agro industriale nel
nostro settore guardate voi soprattutto gli italiani vedo che c'è qualche nome straniero ma penso
che siate tutti più o meno cresciuti in Italia voi siete delle spugne che hanno bevuto un sacco di
luoghi comuni che non corrispondono a realtà per cui le cose che io vi dico le dirò anche in modo
provocatorio per rompere questi contatti interessa formano la realtà delle cose allora non è vero
che è vero che gli italiani hanno un anno la più grande tradizione alimentare del mondo ma è vero
perché l'Italia è in realtà non esiste perché esistono in realtà tante aree regioni città e vengono da
una storia stupenda ognuna e climi anche il microclimi completamente diversi dalle Alpi alla a
Marsala che hanno permesso il fiorire assieme ad una grande civiltà artistica anche di una
grandissima varietà di cibi e noi italiani che abbiamo la enorme fortuna di vivere in mezzo alla
bellezza sono riusciti a creare bellezza anche con il cibo e questa grandissima tradizione oggi ce
l'Italia ha il è probabilmente il numero 1 al mondo come food in che senso non nel senso
economico dei volumi e così via ma nel senso proprio della prestigio nella capacità di trasformare
prodotti alimentari a agricoli in prodotti alimentari voi sentite parlare di dieta mediterranea realtà
di mediterranea non esiste e non esiste nemmeno la cucina italiana non è mai esistita in Italia è
nata negli Stati Uniti con gli emigranti nostri e perché loro avevano portato appunto all' intelletto
le New York o no portato questa questa cultura l' avevano fatta fermare EO polo volta nel mi
racconti ero bambino non si è mai mangiata pastasciutta i miei nonni non hanno mai mangiato
pastasciutta semmai mangiavano le tagliatelle le tagliatelle all'uovo fatti con il grano grano tenero
le uova no ma mai pastasciutta la pizza io l'ho mangiata per la prima volta a 13 anni ha voglia
perché non ho i miei genitori non ho mai mangiato la pizza capite non esisteva una vera cucina
italiana come come pensiamo oggi allora questo immenso patrimonio e in realtà è a diciamo che si
compone di un mondo della materia prima per il ruolo della trasformazione a quello che voglio
dirvi subito è che non è assolutamente vero che i prodotti trasformati gli italiani li facciano bene
solo in Italia no il legame fra materia prima e prodotto trasformato non è un legame di carattere
territoriale cioè solo pochissimi gli alimenti che si possono realizzare solo in un determinato
territorio e adesso non stiamo qui a fare l'elenco però ovviamente stiamo parlando di vini stiamo
parlando di di altre produzioni che sono molto sensibili ad un certo microclima però in linea di
massima gli italiani sanno far bene le cose ovunque si trovino queste cose che vi dico vi anticipa
che noi abbiamo proprio fatto questo noi abbiamo cercato 30 anni fa di capire dove fosse il posto
ideale per far bene i prodotti italiani fuori dall'Italia cosiddetti italiani cioè prodotti della nostra
tradizione e si trent'anni fa ci siamo messi in moto per cercare di capire dove trovare questa nuova
terra promessa così tanto il fatto che il picco subito l'Italia un deficiente di materia prima circa
diciamo in tutti gli alimenti escluse le uova mi sembra e le uova di sicuro il riso probabilmente in
ogni caso l'Italia deficitaria su tutto è molto piccola non tuos ha cioè ha poca superficie rispetto ai
60 milioni di abitanti che hai al export che fa dunque con l' urbanizzazione di alcune aree come la
pianura padana che era il vaccino più grande della cultura noi praticamente abbiamo perso la
l'agricoltura ci abbiamo perso o meglio non abbiamo le ho perso 30 40% di terreno negli ultimi 40
anni perché strade case vie e urbanizzazione anno hanno assorbito un sacco di terra per cui l'Italia
poca materia prima e allora 30 anni fa cosa è successo questo ve lo dico perché voi avete avete
meno di 30 anni ma sappiate che è successo una cosa stupenda la nostra generazione è stata la
più fortunata perché noi siamo cresciuti in mezzo alla guerra fredda cosa significava questo che il
mondo era diviso in due blocchi in pratica chi stava con il patto di Varsavia più comunisti e chi
stava con l'occidente questi due blocchi non comunicavano erano due blocchi divisi della Cortina
di ferro e che corrispondeva ai patti di yalta e tra di loro non commerciavano salvo rare rare cose e
noi non potevamo muoverci andare di là sennò con permessi con molte attese così via dunque
pensate il mondo completamente diviso in due come le conoscete voi con la paura ovviamente
della guerra in conventi imminente bene nell 89 succede la prima cosa stupenda collassa il patto di
Varsavia per cui salta la Cortina di ferro e contemporaneamente in quelle in quegli anni lì noi
stavamo aspettando che la la comunità economica europea approvasse il mercato cioè arrivasse al
mercato unico nel 92 era l'obiettivo di arrivare al mercato unico cioè l'abbattimento tutte quelle di
quelle barriere che impedivano di fatto a me di andare a lavorare in Germania in tedesco di venire
qui io lo rendevano difficile dunque pensate che il momento stupendo c'è stato intorno al 91 un
fatto storico che era assolutamente inatteso fino al giorno prima nessuno avrebbe scommesso 1 €
contro un milione di euro che con la crollasse il muro di Berlino arriviamo sempre fiducia che la
storia poi presenta eventi anche sorprendenti e ci siamo doppiamente con la crepa gli accordi sul
commercio internazionale allora si chiamavano il gatto poi diventato da bluetooh e così via
insomma in poche parole nel 2000 ci siamo trovati con un mondo che era quasi completamente
aperto dove si poteva fare impresa ovunque la parola è globalizzato che stranamente ha assunto
un significato negativo non capisco perché perché la globalizzazione è stata nient'altro che una
colossale pacificazione e abbattimento di frontiere allora Io credo che abbattere le frontiere le
barriere che impediscono ai popoli di comunicare di scambiare e e abbattere anche o ridurre i
rischi di guerra c'è una bella cosa e così è stato noi siamo trovati nel 2000 di fronte ad un mondo
apertissimo allora con i miei fratelli avevo pensato di cercare i luoghi dove come o male cioè
trovare una seconda parte a casa dove si può dire che costiamo parlato prima in Brasile già
presenti con un'attività ma quando ho scoperto la Repubblica Ceca ve la faccio breve la Repubblica
Ceca dopo aver guardato essere andati in giro in Ungheria in Polonia cioè in quelle aree dove il
clima l'abbondanza di terra la disponibilità di una zootecnia di qualità ci sembrava promettere
bene improvvisamente abbiamo trovato abbiamo scoperto questo amore rabbia morale anche
nient'altro che la regione che sta fra Vienna e Praga praticamente per noi esattamente a nord del
Veneto oltre le Alpi e restaurati e era diciamo la più bella regione agricola dell'impero asburgico
Della Repubblica Ceca era diciamo il cuore pulsante economico dell'impero sborgi e li abbiamo
trovati bene abbiamo rilevato un piccolo caseificio che era stato fondato da un pensate un po da
una signora da una dentista cecoslovacca che nel 68 era venuto in Italia aveva sposato venditore di
cagno e nel 93 quando è tornata ero pin cecoslovacchi era ancora allora ha detto lo so faccio un
bel caseificio sei messo in testa di fare questo caseificio come il parmigiano leggero in realtà poi è
un gesto romantico caseificio la mi spieghi allora maggio io EA un certo punto qual è imminente il
fallimento son venuti a cercarci noi dobbiamo visitarti così senza tanta convinzione che
mentalmente locali perché io volevo radicamento locale tratto che c'è che sono persone
fantastiche e io abbiamo iniziato da un piccolo caseificio da 6000 litri vent'anni dopo oggi siamo a
700.000 litri cioè da 6000 a 700.000 e questo piccolo caseificio per noi è diventato l' 80% della
nostra produzione di formaggi perché perché lì attorno c'è un agricoltura stupenda una zootecnia
animante attenzione una bella cosa che questa molto curiosa molto interessante l' eterogenesi dei
fini no e dalla collettivizzazione degli anni 50 che è stata la tragedia per il mondo comunista nei
paesi dove è stata dove è stata eseguito cioè la privazione del del godimento della terra tutti i
piccoli proprietari che venivano riuniti in un'unica grande cooperativa una per ogni villaggio circa
questa diciamo questa questo film questo fenomeno questo decisione brutale che ha ha distrutto
tutto un mondo ovviamente di di agricoltori piccoli e diffusi sul territorio che venivano poi dalla
dalla diciamo dalla temperamento dei feudi asburgici e in audio vantaggio 10 volte più terra del di
quelle italiane per cui si ha come interlocutori per lo più professionisti gente molto in gamba
agricoltori che lo fanno di mestiere e che sono organizzati società con il veterinario tecnico ladro lo
muore così via porto ideale e li abbiamo sviluppato questo questo caseificio allora cosa può essere
interessante per voi innanzitutto cosa siamo andati a fare le serate a far semplicemente i prodotti
che già già facevamo qui cioè essenzialmente il formato immagini diciamo come che voi
immaginartelo Asiago il provolone noi scamorze provole così via questa produzione mano essendo
di altissimo livello qualitativo mano si è affermata sul mercato voi direte vabbè allora avete
delocalizzato noi qui in Italia avevamo già un industria da molto tempo che faceva Grana Padano
che faceva burro che faceva in realtà non abbiamo delocalizzato abbiamo internazionalizzato
adesso vi spiego perché allora delocalizzare e tra l'altro se mi permette professoressa Lorenzo
spendono la parola su questo concetto la delocalizzazione è anche questo un concetto che è
considerato in termini negativi ma perché ma perché qualsiasi modifica del mercato comporta una
riaggiustamento dei cicli produttivi persone che studiano economia per cui penso che queste
parole possono essere interessanti per voi è anche comprensibile allora se io amplio il mercato
cioè abbatto le donne le frontiere dove le barriere doganali automaticamente avrò una situazione
in cui bisogna che cicli produttivi resistenti si ri aggiustino solo la situazione e con un fenomeno di
specializzazione per aree naturale spontaneo ci saranno delle delle attività che non si faranno più
un determinato luogo e altre che si faranno in un altro questo è avvenuto anche nel l'Italia unitaria
e nell'italia del dopo la seconda guerra mondiale dunque alla localizzazione di per sé è un processo
assolutamente necessario per progredire economicamente e parole caso nostro vi ripeto noi
abbiamo semplicemente espanso la nostra area di raccolta del latte Fabio iniziato a fare
soprattutto con un grana perché quando siamo arrivati lì abbiamo fatto le prime forme di grana ci
siamo accorti che arrivano meglio di quelle che facevamo in Italia voi cosa fareste allora ci siamo
immaginati detto beh qui bisogna inventare qualcosa e allora nessuno ci credeva ci consideravano
dei pazzi dicevano un si può fare il grana fuori dall'Italia io chiedevo ma perché non si può avete
mai provato eh no e allora come fai a dire se non si può se non hai mai provato hai mai visto che
latte fanno i Repubblica Ceca no mamma come fai a ballare le ***** pregiudizi sono micidiali e
cioè se voi volete fare qualcosa nella vita dovete imparare a eliminare dalla vostra testa le
abitudini e pregiudizio fatto questo abbiamo praticamente subito ovviamente una reazione
violentissima da parte del della nel mondo italiano perché il mondo italiano molto corporativo e il
fatto che la più antica azienda italiana in Cecoslovacchia come dicevano a produrre un prodotto
tipico della nostra tradizione era considerato uno scandalo era considerato una cosa tant'è vero
che noi siamo stati subito espulsi da dai consigli dei consorzi dove ci trovavamo e che siamo
praticamente siamo diventati un po il nemico nemico pubblico in Italia lo e perché appunto
avevamo azzardato di estendere il nostro ciclo produttivo anche fuori dei confini in realtà questa è
una cosa veramente se voi ci pensate bene incredibile perché l'Europa è stata fatta proprio per
fare questo cioè per fare in modo che i cicli produttivi le attività delle imprese Siri organizzassero
nel modo più efficiente possibile senza che esistessero confini per limitarle dunque se latte
migliore voi che ci ritrovano a Vicenza lo trovate a Pavia Paolo moz la logica della della del nuovo
dei nuovi tempi vuole che voi vi organizzate tenendo conto di questo in totale libertà e così
abbiamo fatto a il prodotto cominciato avere successo vi dico subito non so che cerco di
raccontare le cose più interessanti per voi eh in quegli anni era anche diciamo che era molto
sentita l'idea della della tracciabilità del prodotto no così abbiamo pensato subito di dare il nome
gran Moravia perché indicava la Regione e poi sapete cosa è successo che a un certo punto nel
2006 2007 o forse anche nel 2008 2009 sono usciti di smartphone EE c'è parso che con gli
smartphone cambiasse completamente nuovo nella comunicazione con il con il consumatore
dunque una cosa bella che abbiamo fatto è stata quella di dire bene ah facciamo con la mappa
Google tutta la rete dei nostri indichiamo tutta la rete dei nostri fornitori così il consumatore potrà
vedere non solo da che nazione viene il il prodotto ma addirittura uno per una tutte le aziende
agricole e questa è stata una grande innovazione che sono riusciti anche a realizzare possibile con
quel cod su tutte le confezioni avere la fotografia la mappa di tutti i fornitori che siamo ancora gli
unici al mondo che usano a fare questo e comunque contemporaneamente diciamo che nel 2000
per noi già si capiva l'esigenza di creare delle filiere eco sostenibili oggi si dice più sostenibile allora
si poteva dire verde all'epoca le preoccupazioni erano altre però noi frequentando anche molti
incontri internazionali e avevamo capito che bisognava orientare la produzione verso del dei
sistemi che fossero appunto oggi diciamo eco sostenibili però lo interessava anche dare alla
sostanza questa parola perché la parola nulla si prenda il più grande lateralmente i possibili no
quello sostenibile studente niente sostenibile al mondo perché fra 5 milioni di anni si spegnerà il
sole per cui sostenibile non è niente diciamo che se l'aggettivo lo usiamo però dandogli una
sostanza dandogli un contenuto numerico quantificabile può diventare una cosa interessante noi
volevamo dire al consumatore guardarti che stiamo realizzando dei delle catene produttive che
sono più virtuose di quelle che realizzano i nostri concorrenti la concorrenza la cosa più bella che
noi imprenditori dobbiamo cercare sempre di essere più bravi dei nostri concorrenti e di
conquistare la fiducia del e la scelta del consumatore ecco che abbiamo creato la filiera
ecosostenibile cioè abbiamo dato degli standard erano possibili in Repubblica Ceca non erano
possibili in Italia nel Repubblica Ceca grazie al clima e l' astensione del territorio non sto qui a
descrivere gli standard però sono veramente e irraggiungibili per per la concorrenza capite questa
anche sospensione fuori dei confini nazionali ha permesso di raggiungere degli standard prima
inimmaginabili guarda che vantaggio immenso molto del fatto di accedere ad una zootecnia
domani regione dove la tecnia aveva ancora aveva razze di bestiame con delle qualità maggiori di
quelle che ci trovavamo in Italia alla fine insomma la scelta è stata una scelta senza esitazioni
perché quando si percepisce che che è il posto giusto e uno poi non no no non ci si pensa sopra si
continua nonostante tutto ciò che è stato fatto per ovviamente per frenare questa questa cosa
cioè l'allargamento di un'impresa italiana vuole conferire zionali era uno scandalo che rimane
ancora uno scandalo e purtroppo la cultura italiana non e alla cultura aperta al mercato se non in
alcuni settori tendenzialmente una cultura protezionista dove si cerca di fare in modo dato
protegga i produttori con garantisca i loro redditi e poi insomma il consumatore sarà quel che sarà
dunque questa è innovazione cosa ha determinato questo siti in Italia cioè che aumentassimo di
molto i volumi nel frattempo il mondo e si è molto aperto e le popolazioni mondiali gradiscono la
nostra nostro tipo di di di cucina dunque usano molti dei nostri prodotti differenza di quelli
francesi formaggi italiani sono ingredienti pensate per la pista per la pasta pensando la mozzarella
queste grana pensate questo tipo di formaggio non quel potenziale di vendita all'estero è molto
alto In Italia dunque bisogna se si vuole servire un mondo di 7 miliardi oggi 800 milioni di persone
che aumenta di 100 milioni di persone all'anno mentre il reddito procapite credo meglio aumenta
la classe media ovunque nel mondo bisogna che noi ci attrezziamo altrimenti succede quello che
voi sentite citare qui vi dico una cosa che potrà sembrare strana voi avrete sentito parlare dell
Italian sound Bing Italian sound Bing e il e il fenomeno in base al quale e dei prodotti non realizzati
da italiani o in Italia e alludono alla al son fatti come assomigliare porti italiani e questo fenomeno
è molto interessante perché dagli italiani ha visto come una specie di di furto in realtà dovrebbe
essere il contrario i nostri vengono molto apprezzati al punto che vengono imitati e va benissimo
questo come noi immettiamo in wurstel come noi imitiamo i profumi francesi e così via la vodka è
un fenomeno normale italiani calcolano in 100 miliardi il fatturato perso di questa Italia ANSA
holding che capite che in realtà quello lì non è fatturato persa semplicemente una domanda che
noi non riusciamo a domanda potenziale i nostri prodotti che noi non riusciamo a soddisfare
dunque dovremmo chiederci ma perché non riusciamo a soddisfarla e no la risposta materia prima
per soddisfarla ecco come caso nostro invece essendoci allargati ad aree con grande materia
prima e disponibile siamo riusciti a quadruplicare la vendita all'estero in 20 anni dei del nord
programma io mi fermo soprattutto questo prodotto perché più importante e abbiamo
quadruplicato quasi l'occupazione in Italia avendo non più la produzione in italiathe la raccolta di
latte la produzione qui sono rimaste le fasi che riuscivano meglio che fasi più specializzate cioè
stagionatura cioè tutto il gruppo dei controllori diciamo della qualità la la il marketing tutta la forza
vendita e tutta la logistica insomma poche parole da 100 persone si è passati a 400 persone
aumentando di molto però il profilo professionale e aumentando anche la remunerazione proprio
perché che spenderci all'estero c'è permesso di aumentare i volumi prendiamo circa 30% della
nostra produzione all'estero e nel 2000 vendevamo zero esportavamo zero e dunque capite che
questo sistema si è evoluto in questo modo virtuoso per tutti per l'Italia per la Repubblica Ceca per
i consumatori mondiali che hanno una scelta in più dunque cosa può essere interessante riguardo
modello transnazionale dove è più dove ideale in una regione tavolo si sposterà infezione in
un'altra area ideale sempre secondo il principio delle cose si fanno dove riescono meglio alla fine il
prodotto ha modificato un efficienza cioè è buono ed è conveniente dove ci si vede ad un'unica re
ecco quando vi dicevo l' imprenditore deve mettere assieme i fattori produttivi ma anche decidere
dove dove andare a fare impresa perché è fondamentale per noi il clima è fondamentale la cultura
delle popolazioni che lavorano con te e così via ogni cosa bisognerebbe farla dove riesce meglio
oggi questa è la libertà che viene concessa dal dai nuove dal dal nuovo regime mondiale finché
rimangono liberi gli scambi perché qualche qui sapete che nell'ultimo paio d'anni ci sono stati dei
rigurgiti protezionisti molto forti pensate ai dazi di Trump a anche a certe prese di posizione del
della della Cina insomma botta e risposta la Russia che chiude i confini per la questione Ucraina in
questo passo bene che altro ho altro da dire io comunque aspetto sempre se c'è qualche domanda
cosa succede quando vuoi fate queste questo tipo di espansione chiaramente venite a conoscere
anche molto bene altre realtà del mondo nel caso nostro abbiamo approfondito vivendo in
Repubblica Ceca non vivendo stabilmente ma lavorando Repubblica Ceca abbiamo studiato
abbiamo invitabilmente abbiamo conosciuto quel mondo EE personalmente io fra l'altro non mi
annoiavo abbastanza stare in caseificio è bello fare il formaggio ma dopo 3 4 giorni che che vedi in
caseificio diciamo specie se viene scuro alle 03:00 pm EE gli interlocutori che hai sono tecnici di
casa reati 2 m che dicono tre parole in due in due ore capite che dopo un po insomma ti stufa Rica
fuori c'è un paese stupendo come la Repubblica Ceca che per chi non lo conoscesse invito a
conoscerlo perché è meraviglioso e ha una storia immensa gran parte della nella cultura europea
ma li pensate solo alla grande tradizione tecnica ma anche alla grande tradizione ebraica pesca
perché quello era un paese che era il crogiolo Praga è stata capitale del sacro romano impero già
nel 1300 e insomma è un paese straordinario con città molto belle una popolazione di cultura
finezza capacità e anche curiosità verso l'Italia allora cosa vi ha fatto un negozio mi è successo una
cosa curiosa caduto il comunismo sapete che il comunismo cosa aveva fatto aveva collettività
praticamente tutto no il senso del comunismo e la collettivizzazione dei mezzi di produzione per
cui l'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione dunque anche la distribuzione cioè
la vendita al dettaglio era stata collettività all'interno di cooperative se voi girate per i paesi ex
comunisti di vedete ancora queste ed lota Coop cosa del genere che per carità erano come dei
piccoli supermercati ovviamente non la scarsità dei prodotti che avevano i paesi del blocco EE
anche con la scarsa qualità del che si può avere insomma in qualsiasi realtà collettività insomma
quando è caduto il comunismo lì come negli altri paesi non è che sia ritornata la grande tradizione
della del dettaglio cioè del salumiere che affetta nel negozio di vicinato con la moglie i figli che
servono la clientela come la grande tradizione borghese no che trovate anche in qualche
bellissimo romanzo di vocum mirabal per esempio no e qual è il più importante il più grande più
famoso salumiere di Milano giusto oggi è un marchio di proprietà non so se dalla famiglia
Benetton comunque pecher più grande salumiere di Milano e pecchi e se uno a Praga e un
praghese che alla fine dell'Ottocento si è trasferito a Milano dunque questa grandissima tradizione
in realtà li era stata spianata dal comunismo il comunismo noi pensiamo sempre che abbia
distrutto gli abbia impedito la libertà di parola di stampa di opinione così via paura delle cose nei
giorni che ha combinato il comunismo è stata quella di distruggere la tradizione culinaria
enogastronomica perché avendo distrutto il diciamo il terreno fertile da cui usciva questa
tradizione ha praticamente avvilito tutto quel mondo chi è arrivato dopo la rivoluzione del 90 dopo
la caduta del comunismo sono arrivati i grossi gruppi della grande distribuzione per cui grandi
centri commerciali Carrefour tedesco e così via Alberti e così via allora mancava proprio questo a
questo tipo di negozi e uno 2010 ora mi faccio un negozio provo a farlo a Brno e come lo fai boh
faccio come quello di mio nonno ad asiago un bel negozio come la macelleria del nonno e io lo
faccio uguale negozi borghesi voleva ricreare questa atmosfera l’ha fatto su lui aiutato
da tecnici e artigiani fanno questo negozio il problema era poi avere del personale il
personale ceco era straordinario passione enorme nel vendere prodotti italiani e di servizio
verso la clientela successo immediato 150 dipendenti con 23 negozi vendita al dettaglio
in Repubblica ceca sempre contatto con il cliente contatto diretto è importantissimo come
funziona oggi il rapporto tra industria e consumatore? zero non parlano con il consumatore
aziende parlano con i buyer che guardano tabulati e fine non c’è contatto tra
consumatore e impresa a volte tramite studi specializzati ci dovrebbe essere interazione tra
consumatore e impresa per avere spunti 75% dei prodotti in Italia esportati in Repubblica
ceca fanno uscire delle riviste ogni tot mesi per i clienti ciechi hanno vinto un sacco di
premi perché sono andati controcorrente mettere insieme fattori produttivi in modo
originale capacità di relazionarsi senza troppa presunzione
Sono anche in Cina ai cinesi il formaggio fa schifo il gustoil gusto che che si forma fin dal dal
embrione no che è dato dalla dall' alimentazione dall ambiente così via EE per i cinesi in questo
formaggio non va assolutamente con i gusti loro però c'è una cosa molto interessante che la Cina
più grande importatore mondiale i prodotti lattiero caseari dunque In Cina si forma la domanda
mondiale di latte siccome il mercato che qui vi dico delle cose di mercato spero vi interessi come
mercato mondiale del latte è uno dei più belli in assoluto perché perché tutti i paesi del mondo
fanno latte così non è non è per tutti per esempio macchine utensili per il legno non la fanno tutti i
paesi del mondo abiti di alta gamma sartoriale non li fanno tutti i paesi del mondo all'altro lo fanno
tutti i paesi del mondo perciò è molto legato al clima pensò il diciamo il mercato internazionale del
latte che è aperto molto aperto a poche barriere mira a dare un mercato mondiale è un mercato
dove i prezzi possono formarsi dove meno te lo aspetti possono subire influssi dove meno te lo
aspetti mercato rigido altro concetto ragazzi che penso avete incontrato durante gli studi mercato
rigido al mercato dove la risposta della dell'offerta la domanda è molto lenta dunque se
improvvisamente per qualsiasi che viceversa se per qualsiasi motivo dovesse esserci un aumento
di produzione minimo voi avete una sovrapproduzione perché il consumatore non è abituato a
non è che voi consigliate un intro e mezzo di latte se il latte costa 30% in meno giusto voi avete
sempre la vostra il vostro stesso consumo lo stesso succede nell'ambito della produzione se voi
volete fare del latte in più perché c'è stato una siccità in Australia che latte costa tanti soldi per cui
l' allevatore è interessato a farne di più e dov'è dove dovrebbe avere una banca in più ma dove per
far partorire una vacca non viene una a sua volta un vitello e ci vuole in un anno un anno e mezzo
due anni ci sono dei cicli dunque il mercato rigido mentre sono mercato rigido o mercato dove il
commercio internazionale corrisponde circa al 9% di tutto il prodotto totale dunque se viene a
mancare l' 1% di latte nel mondo il prezzo può cambiare da 30% sono scritto molto in senso che fa
sì che sia il mercato più volatile che ci sia cosa che a tutti non piace e io invece ne sono entusiasta
perché i mercati volatili sono i mercati più sani i mercati dove i prezzi sono si muovono più con
maggiore violenza sono quelli che danno i segnali più netti di scarsità o di abbondanza e hanno
danno anche l'occasione per fare le speculazioni voi sapete che la parola speculazione la parola
positiva anche questa speculare significa guardare oltre Galileo Galilei a Padova la specola e tutti i
celebri Galileo Galilei era uno speculatore gli astri cercava di guardare lontano e rivedere quello
che gli altri non vedevano lo stesso fa lo speculatore sia nella finanza che nelle merci cioè guarda
lontano cercando di vedere quello che gli altri non vedono per ottenere un proprio tornaconto e
così grande interesse comune che è quello di mandare dei segnali i segnali attraverso il prezzi
penso che voi abbiate studiando che i prezzi senza i prezzi non si va da nessuna parte perché i
prezzi contengono milioni di informazioni un prezzo contiene milioni di informazioni il prezzo del
latte a Vicenza contiene milioni di informazioni di cui noi non siamo consapevoli che sono risultato
di milioni di atti compiuti inconsciamente e inconsapevolmente da un milione di persone nel
mondo per cui pensate che meraviglia questa cosa qua il prezzo è una sintesi straordinaria dove il
mercato è libero e mi dice un sacco di cose che non potrà mai dirvi nessun governo nessuna centro
studi impossibile adesso non ricordo lavorare con i centri studi nel nostro settore quando va bene
arrivano con 3 4 mesi di ritardo ma è logico perché è sempre il prezzo che vi dice come stanno le
cose dunque in Cina si formano i prezzi in un certo senso se la domanda cinese e forte intensa
anche il resto del mondo i prezzi del latte saranno condizionate da questa e viceversa dunque
essere in Cina importante per conoscere il mercato dal di dentro era molto difficile così l'abbiamo
fatto un piccolo caseificio abbiamo una commerciale mi ha fatto un negozio però è molto difficile
stare in Cina perché l'ordinamento giuridico non è quello cui siamo abituati non lho dell evento
giuridico dello Stato di diritto EA tutti gli effetti una dittatura e ai cinesi piace così ma per noi è
molto difficile lavorare difficile perché a te chi non c'è il Tar la lingua non la conosciamo e il potere
del del delle autorità è talmente grande anche quello indiretto diciamo che qualsiasi momento voi
potreste trovarvi con delle sorprese dunque un mercato estremamente difficile estremamente da
dovrà essere stranamente guardinghi ma però sta bene esserci stiamo facendo delle produzioni
per il mercato interno ovviamente è una cosa se tu ci volete poi se avete qualche curiosità vi
rispondo volentieri comunque stiamo cercando di fare dei prodotti che piacciono ai cinesi glielo
non possiamo andarli a far mangiare i cinesi Parmigiano Reggiano di 48 48 mesi perché lo sputtano
non gli piace dunque loro allora piacciono i gusti molto più più soft più e non so al crucis capito
pensate che il formaggio più venduto in Cina e il lecca lecca cercare di capire su quel mercato a
cosa piace a loro ecco per esempio loro piace mi piacciono quei processi ucciso dove si mettono un
sacco di cose si fanno in modo molto artificiale no cioè artificiale nel senso che mette assieme un
sacco di ingredienti non è che fate con un formaggio latte caglio e sale e poi riesce una bella forma
di formaggio no le mettete assieme un sacco di componenti magari date anche l' aromatizzazione
per dire mercato interessantissimo curioso che vale però 200 milioni di quintali equivalenti di
import quando il secondo più grande importatore che era la luce era 80 per dare un'idea uno 200
contratti dunque mercato interessantissimo anche se il perché perché sono tanti noi perché
stanno iniziando a consumare caseari po come tutto il farista perché sono coscienti che consumare
prodotti lattiero caseari significa soprattutto per i bambini e per la struttura fisica più più sana e il
governo fa di tutto perché si beve più latte e le loro la loro capacità di produzione interna è molto
limitata per motivi climatici rispetto al fabbisogno per cui saranno sempre degli grandi importatori
ma perché volevo soltanto accennare a una cosa che abbiamo fatto in Brasile.
Brasile sempre più verso un consumo sensibile a temi eticisi stanno sviluppando molto i
prodotti voi sapete di origine vegetale sul presupposto tutto da dimostrare peraltro che quel tipo
di prodotti siano più rispettosi dell'ambiente oppure che ne so adesso gli hamburger senza carne
per esempio no impossible food oppure addirittura gli hamburger di insetti- adesso gli insetti
sembra che vadano per la maggiore insomma voi giovani state cambiando completamente
radicalmente il modo di guardare agli alimenti magari qualche anno fa c'era più un esigenza
salutistica oggi sembra l' esigenza salutistica è passato in secondo piano rispetto alla salute del
pianeta per esempio no e oggi i movimenti anche i cambiamenti di atteggiamento dei consumatori
sono molto rapidi grazie appunto ai ben noti social media che riescono a far passare immagini idee
a milioni di persone nell’arco di un istante insomma ricordiamo la tartaruga con il cotton fioc nel
nel naso nelle narici e così via che in poco tempo ha fatto sì che in tutto il mondo non si usino più
cannucce di plastica in tutto il mondo si usano cannucce di carta e questi fenomeni qua sono
interessantissimi perché questo che sta succedendo adessofa spesso ai suoi venditori un
ragionamento voi dimenticate che solo in Italia ogni anno muoiono 700.000 persone ne nascono
purtroppo solo 400.000 oggi sono deficit di 300.000 comunque 7 milioni di persone in 10 anni
muoiono in Italia quei 7 milioni di persone erano tutti i consumatori ed erano tutti consumatori
che avevano formato la loro mente e la loro sensibilità 20-30-40-50 anni fa dunque ti vengono a
mancare i consumatori ai quali tu eri abituato e allora pensate che turnover c’è in 20 anni 14
milioni di consumatori spariti ma spariti proprio Caputal loro posto arrivano quanti supponiamo
che un paese ha abbia il l'equilibrio tra nati e morti tornano 14 milioni nuovi consumatori
completamente nuovi come sensibilità questo aspetto interessantissimo del marketing cui
nessuno pensa se voi guardate molto marketing mi ha fatto da certi soprattutto da certi enti come
se fossero tutti diciamo di consumatori fossero tutti e quelle persone che vivevano 20-30 anni fa
non è così in ogni caso lui abbiamo sviluppato nel passato alcune filiere perché erano più
efficienti e guarda te se sono è più efficienti sotto l'aspetto economico che sotto l'aspetto diciamo
agronomico agrozoo-tecnico lo sono anche sotto l'aspetto ambientale per primi siamo riusciti a
fare pure se un'azienda ha media la nostra però forse perché siamo un’azienda media siamo più
veloci per primi siamo riusciti a fare delle cose che ancora gli altri concorrenti non riescono a
fare uno Water footprint l’impronta idrica abbiamo fatto nel 2013 non ne parlo
diffusamente ne voglio parlare però vi rinvio alla nostra pagina abbiamo calcolato l’impronta
idrica noi abbiamo 2067 litri per chilo di formaggio attenzione considerata anche il green water
che è l’evapotraspirazione della pianta quella naturale l'amazzonia ha un immensa impronta
idrica perché le piante traspirano no ma diciamo che alla fine il consumo idrico corrisponde all'
efficienza di dove siete allocati se uno fa il formaggio in pianura padana fa il latte pianura
padana dove d'estate è caldissimo e deve attingere un sacco di acqua dai fiumi per bagnare il mais
o dalle falde automaticamente avrà un’impronta idrica altissima se uno è in Repubblica Ceca
dove il clima è molto più fresco e non c'è irrigazione lì avrete un’impronta idrica molto più bassa e
così abbiamo fatto poi abbiamo pensato di fare una cosa sicome nel frattempo avevamo
iniziato a riforestare i pascoli in Brasile perché questa storia della carne cominciava ad essere
molto pesante cioè la diffidenza l' avversità del consumatore spesso dei giovani verso la carne
diventava di giorno in giorno maggiore allora noi che avevamo da 50 anni allevamento al pascolo
in Brasile abbiamo pensato di fare una cosa abbiamo pensato di riforestare i pascoli ogni capo
300 alberi e questi 300 altri erano sufficienti a compensare tutte le emissioni del capo del bestiame
e questo che si chiama Silvi Pastoril era un modello sviluppato dalle università brasiliane che
però nessuno aveva bene attuato in scala ampialoro l’hanno fatto
si ricrea
la biodiversità perché lì poi arrivano dentro insetti, uccelli, animali di tutti i tipi, mammiferi è
una specie di bosco con radura.
esempio di collegamenti
come fare i collegamenti per ciascuna di queste parole possiamo agganciarci altri concetti e
contenuti visti durante il corso
IMPORTANTE Ragionare su macro-argomenti, su macro-concetti e come sia possibile collegare
tra loro argomenti diversi.
Nelle domande d’esameprezzo di deterrenza non rientra nel programma
REVERSE MARKETING Ultima lezione cosa succede che siamo di solito di fronte a ma era
un'impresa che è un'impresa di grande dimensioni che un'impresa importante cosa succede che
talvolta i fornitori di queste grandi imprese cercano di allinearsi quindi di rispondere al meglio alle
esigenze di questi baia perché magari rappresentano un cliente estremamente importante quindi
potrei essere un fornitore di macchinari e faccio tre quarti del mio fatturato vediamo in macchina
re abulica grande impresa allora io cercherò di soddisfare al meglio le esigenze tecniche di quell
impresa allora cosa succede che le imprese i buyer possono organizzare delle attività va messo
l'esempio di Caterpillar che va usato proprio anche questo accoliti istituiti cui formare gli ingegneri
che creano i macchinari in modo tale da dare tutte le indicazioni a questi ingegneri affinché quei
macchinari rispondano al meglio le esigenze dell impresa questo non si fa sì ovviamente il Bayern
buyer di piccole dimensioni e magari invece il fornitore è una grande impresa che ha un potere
contrattuale molto più forte quindi teniamo presente sempre anche il modello delle 5 forze di
Porter e ragioniamo anche in termini di pressioni forte tra fornitori e clienti ok quindi non è il
fornitore che fa un'attività di marketing per spingere la vendita nei confronti della Bayer ma è anzi
il fornitore che cerca di allinearsi alle esigenze del buyer però ripeto accade laddove il Bayer è una
un'impresa di solito di grande dimensioni impresa importante dal punto di vista di colloqui
fornitura i fornitori di queste aziende cercano di rispondere al meglio a questi buyer (che
solitamente sono molto grossi e influenti) cercheranno di soddisfare al meglio le esigenze
tecniche dei buyer ( se esso è molto forte)
Un’impresa che adotta Marketing indifferenziato sul mercato internazionale abbastanza raro
neanche colossi come Mc Donald’s e Coca Cola sebbene attuano in maniera abbastanza
indifferenziata ci sono lo stesso dei segmenti di mercato diversi
Approccio di marketing indifferenziato ad es. Dove saponette uguali ovunque ma
pensiamo al gruppo a cui appartiene Unilever differenziato e se guardiamo approccio di
dove nei diversi paesi può essere diverso quindi approccio differenziato dal punto di vista dei
clienti quindi diversi settori di mercato segmentazione su base geografica oppure per la
profumazione
Miglioramenti nello stile di vita se la pelle è sbiancata pubblicità indiaSBAGLIATO IL
MESSAGGIO E ANCHE IL PRODOTTO soprattutto se fatto da una multinazionale non può dire
che se la pelle è più bianca migliora la vita e migliorano le opportunità
2 criteri di fissazione del prezzo in base al costo -mark-up standard che si riferisce a categorie
di prodotti -cost+pricing si applica a prodotti o servizi personalizzati collegamento con
sachet marketing e paesi emergenti.
Ambient Marketingconcetto un po’ più ampioinsieme delle Attività di marketing che si
svolgono in contesti non convenzionali proprio per cercare di attirare maggiormente la
produttività del consumatore e si può svolgere sia in contesti all’aperto sia in contesti chiusi lo
street marketing che è simile all’ambient marketing si svolge soltanto all'aperto e di solito ha
anche un livello di coinvolgimento maggiore della consumatore quindi consumatore si è spettatore
ma molto spesso può essere anche coinvolto all'interno di queste e attività di di marcati il
marketing di guerriglia anche quello una forma di marketing non convenzionale si può svolgere in
spazi aperti o chiusi di solito o meglio le origini sono quelle di un marketing che costa poco
marketing che viene realizzato senza grossi investimenti da parte delle imprese quindi si cercano
quando nascono queste modalità di di comune cerca di gran consumatore di stupirlo senza però
magari spendere centinaia di migliaia di euro necessari per una campagna pubblicitaria magari su
scala nazionale internazionale per cui si parte da alcune iniziative che in teoria dovrebbero avere
un costo basso poi ovviamente con il passare degli anni anche quest attività di marketing non
convenzionale sono diventate sempre più sofisticate sempre più così articolate e magari si è perso
un po anche questa dimensione originale della marketing accessibile inteso come marketing AA
basso costo e quello che abbiamo detto che di solito questo tipo di iniziative in particolar modo il
gorilla marketing sono delle iniziative che vengono poi sfruttate dagli impresa non solo per colpire
l'attenzione di consumatori che sono presenti e che assistono un certo tipo di iniziativa ma sono
utilità poi anche precisa della comunicazione fatto addosso social media e quindi da lì scatta poi
l'elemento di viralità del messaggio viralità della comunicazione per cui è il video realizzato in
occasione di un'iniziativa ministro it marketing anche un cattiva di della marketing vengono poi
viene poi condiviso dagli utenti quindi ho prese dal via questo tipo di comunicazione la parte se
vogliamo un po più critica del marketing virale e che poi queste attività di comunicazione sfuggono
al controllo dell impresa quindi nel 2016 ad esempio Max h ha fatto un video su youtube dove
parlava del suo amore della sua passione per il barbecue ancora adesso girano i min di di lui con la
salsa barbecue e cose del genere per cui il messaggio che viene creato che diventa virale sorge può
poi assumere delle connotazioni che non sono di previste può essere magari un rischio collegato
al marketing virale marketing virale non è altro che la forma così dei nostri tempi del passaparola
che assume però ovviamente una capacità di zione estremamente più rapida e più ampia grazie
all' avvento dei social media altrimenti marketing virale dei nostri nonni sarebbe stato il
passaparola tra i conoscenti.
Prima si risponde alla domanda poi collegamenti dopo aver dato la risposta mirata si
possono aggiungere cose e collegamenti esempio di collegamento Sachet marketing e paesi
emergenti.
Ad esempio domande sugli interventi esterni legati ai concetti che hanno trattato es.
domanda sull’umanesimo digitalequal è il loro approccio come agenzia.
Contestualizzare i contenuti degli interventi esterni con gli argomenti trattati a lezione.
Esempi di pubblicità comparativa ecc..
Campagna Dolce e Gabbana in Cina era stata realizzata per promuovere la sfilata oppure se
era solo un video istituzionale per promuovere la sfilata
Miopia di Marketing La miopia di marketing è un fenomeno per il quale l'impresa si focalizza
eccessivamente sul proprio prodotto quindi diventa autoreferenziale e perde di vista quelli che
sono i cambiamenti del mercato quelle che sono le strategie di competitor quelli che sono i
mutamenti nella domanda e quindi questa miopia basta vedere benissimo da vicino al proprio
prodotto porta in realtà a vedere male quello che c'è attorno al prodotto quindi si in sostanza si
rischia di perdere il vantaggio competitivo perché non sei abbastanza attenti ai cambiamenti di
mercato ai cambiamenti della domanda all'ingresso di nuovi competitor non soltanto competitor
diretti ma anche competitor i prodotti sostitutivi con la miopia una persona miope vede male gli
oggetti che si trovano lontano li vede come qualcosa di indistinto poco chiaro sfocato no allo
stesso modo l'impresa che è troppo concentrata su se stessa sul proprio prodotto quindi guarda il
proprio ombelico non si rende conto di quello che accade nel resto del mondo non si rende conto
delle dinamiche di mercato non si rende conto delle dinamiche settoriali e questo può portare a
una perdita della competitività dell’impresa