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Comunicazione digitale
Andrea Ponzano - Phone 3313053984 - Email: andreaponzano@libero.it
PREMESSE
1.PIANO DI MARKETING
2.SINERGIA e DIREZIONE
Sinergia e stessa direzione dei canali utilizzati
dall’azienda, ognuno in relazione alle finalità
(esempio: negozio, e-commerce, sito web,
blog, Facebook, Instagram, Linkedin, etc.).
2.SINERGIA e DIREZIONE
MASSIMIZZARE IL VALORE
GENERATO DALL’ENGAGEMENT
DELL’UTENTE
SETTE COSE IMPORTANTI PRIMA DI INIZIARE
3.PIANO EDITORIALE
4.ASCOLTARE e OSSERVARE
5.MISURARE I RISULTATI
Es. Social
Non limitarsi a misurare gli accessi, i like,
le visualizzazioni —> Bisogna usare
metriche più evolute e garantire valore
SETTE COSE IMPORTANTI PRIMA DI INIZIARE
7.AUTENTICITA’
Es. Social
Accreditarsi nelle comunità di riferimento
Vocabolario DATA: 8 giugno 2023
Vocabolario
❖ MARKETING & COMUNICAZIONE
❖ MARKETING MIX
❖ MISSION e VISION
❖ VALUE PROPOSITION
❖ LIFETIME VALUE
❖ CUSTOMER JOURNEY
❖ FUNNEL MARKETING
❖ INSIGHT
❖ PHYGITAL
MARKETING & COMUNICAZIONE
❖ La definizione ufficiale di marketing è quella del 2004
dell’AMA (American Marketing Association):
❖ LE 4 P DEL MARKETING
❖ Il marketing mix è l’insieme delle
leve di marketing che l’impresa
definisce e impiega per soddisfare
il consumatore e raggiungere i propri
obiettivi di mercato.
Product
Dal Modello 4P a 7P
❖ Il processo è un’altra novità del Marketing Mix 2.0: al centro della riflessione,
in questo caso, c’è l’intero processo aziendale, dalla produzione alla vendita.
❖ Organizzarlo al meglio in ogni sua singola parte è cruciale perché la
percezione della qualità di quanto si offre al consumatore, ormai, prende
in considerazione ogni minimo aspetto.
Physical Enviroment
Dal Modello 4C a 7C
Dal Modello 4C a 7C
❖ Il secondo pilastro del modello 4C del marketing mix è il costo del cliente, da
non confondere con il prezzo del prodotto stesso; il prezzo, infatti, è solo una
parte del costo di acquisto, che oltre al prezzo del prodotto, il cosiddetto
costo monetario, comprende anche il costo non monetario. Aspetti come il
tempo necessario per l’acquisto del prodotto o i costi relativi ai vantaggi e
svantaggi per il cliente rientrano nella categoria dei costi non monetari.
Convenience
VISION
La vision identifica il sogno dell’imprenditore,
l’idea che ha della sua azienda e i risultati futuri
che desidera raggiungere.
MISSION
È la dichiarazione di intenti di un’azienda,
descrive il suo scopo quindi deve spiegare perché
l’azienda esiste e quale servizio o contributo può
dare ai clienti o alla società. Il ruolo della mission
è di definire gli obiettivi aziendali
Al centro del tuo pensiero dovrebbero esserci i tuoi clienti, pensa a loro e
chiarisci in che modo il tuo prodotto o servizio soddisfa le loro esigenze o
necessità. In che modo li aiuti a risolvere i loro problemi.
Mission e Vision: a cosa servono?
Condividi questi valori con tutti i membri del tuo team affinché
ognuno di loro lavori individualmente e in gruppo per arrivare
all’obiettivo. Definire la mission e la vision ti permette di esplicitare i
valori legati al tuo brand, quelli che rappresentano la tua azienda e in
cui anche i clienti si devono rispecchiare.
Esempi
•Google. Mission “organizzare le informazioni mondiali e renderle universalmente accessibili a
tutti”, vision “fornire l’accesso a tutte le informazioni del mondo con un clic”;
•Amazon. Mission “offrire ai clienti la migliore selezione possibile e la massima
convenienza”, vision “essere l’azienda al mondo maggiormente incentrata sulle necessità dei clienti e
fornire loro tutto quello di cui hanno bisogno”;
•Tesla. Mission “accelerare la transizione verso i veicoli elettrici”, vision “guidare la transizione del
mondo verso l’energia sostenibile”;
•LinkedIn. Mission “connettere i professionisti di tutto il mondo”, vision “creare opportunità
economiche per ogni membro della forza lavoro globale”;
•Ikea. Mission “offrire una vasta gamma di prodotti per l’arredamento a prezzi bassi”, vison “creare
una vita quotidiana migliore per il maggior numero di persone”;
•Nike. Mission “creare innovazione nello sport, rendere i prodotti sostenibili, avere un impatto
positivo nella comunità”, vision “portare ispirazione e innovazione a ogni atleta del mondo”;
•Walt Disney. Mission “essere l’azienda produttrice di divertimento più grande del
mondo”, vision “rendere felici le persone”;
•Coca Cola. Mission “rinfrescare il pianeta”, vision “offrire bevande di qualità che anticipano e
soddisfano i desideri e le esigenze delle persone”.
Esempi
•Apple. Mission “fornire la migliore esperienza informatica in più di 140
paesi in tutto il mondo”, vision “il sogno è che ci sia un computer in ogni
casa”;
24 gennaio 1984
VIDEO ORIGINALE: https://www.youtube.com/watch?v=KYf33rGM7Jg
Vocabolario
❖ MARKETING & COMUNICAZIONE
❖ MARKETING MIX
❖ MISSION e VISION
❖ VALUE PROPOSITION
❖ LIFETIME VALUE
❖ CUSTOMER JOURNEY
❖ FUNNEL MARKETING
❖ INSIGHT
❖ PHYGITAL
VALUE PROPOSITION
•La traduzione letterale di value proposition è proposta di valore
•Racchiude gli aspetti che rendono unico il tuo prodotto o servizio
•È quello che fa scegliere il tuo prodotto invece di quello dei tuoi
competitor
•Poi c’è il “loop della fedeltà” grazie al quale i consumatori che provano soddisfazione dopo
l’acquisto sviluppano la “Brand loyality” (preferenza abituale accordata dal consumatore alla
marca). Ciò può portare a futuri acquisti di brand presenti nel “cerchio ristretto” che saltano
alcune fasi presenti nel “cerchio esterno”, il che offre opportunità di miglioramento in tutti i
canali e processi.
CUSTOMER JOURNEY
GESTIONE DEI TOUCHPOINT
I touchpoint sono le interazioni individuali che le persone hanno con i brand prima,
durante e dopo l’acquisto. I marketer analizzano i touchpoint perché rappresentano
opportunità per i clienti e potenziali clienti di conoscere un brand, avere un’esperienza
positiva e sviluppare atteggiamenti e associazioni mentali che possono portare ad
acquisti futuri, alla brand loyality e al passaparola positivo.
La mappatura del customer Journey può essere effettuata in diverse fasi e per una varietà
di scopi:
•Individuare le opportunità di mercato e di crescita dal punto di vista del cliente
•Valutare e migliorare il prodotto/servizio
•Sviluppare idee di prodotti e servizi che forniscono la customer experience desiderata
•Acquisire insight sulle possibili sinergie tra canali
CUSTOMER JOURNEY
Vocabolario
❖ MARKETING & COMUNICAZIONE
❖ MARKETING MIX
❖ MISSION e VISION
❖ VALUE PROPOSITION
❖ LIFETIME VALUE
❖ CUSTOMER JOURNEY
❖ FUNNEL MARKETING
❖ INSIGHT
❖ PHYGITAL
Funnel Marketing
Funnel Marketing
❖ STRUMENTI WEB
•Sito Web
•Blog
•Piattaforme Social
•Email marketing
•Campagne pubblicitarie
Funnel Marketing
❖ Attraverso le piattaforme adottata dall’impresa, si studia il percorso su cui guidare i
potenziali clienti (prospect) attraverso una sequenza definita di passaggi denominati
FUNNEL (imbuto) per convincerli a intraprendere l’azione desiderata come ad
esempio diventare un nuovo cliente e acquistare i prodotti/servizi dell’azienda.
Gli insights costituiscono un valore aggiunto per l’azienda ma anche per il consumatore stesso.
Questo perché grazie ad essi il brand sarà in grado di offrire contenuti,
prodotti, servizi, sempre più apprezzati.
Vocabolario
❖ MARKETING & COMUNICAZIONE
❖ MARKETING MIX
❖ MISSION e VISION
❖ VALUE PROPOSITION
❖ LIFETIME VALUE
❖ CUSTOMER JOURNEY
❖ FUNNEL MARKETING
❖ INSIGHT
❖ PHYGITAL
PHYGITAL
❖ Phygital sta diventando una delle nuove parole chiave
dell’innovazione. La costante e intensa interazione tra fisico e
digitale che caratterizza il nostro tempo ha portato alla nascita di
questo neologismo, crasi tra “physical” e “digital”.
❖ Definire phygital praticamente qualsiasi esperienza che
comporti incontri e contaminazione tra fisico e digitale, dalla
didattica supportata dall’elearning al mondo del lavoro dove
oggi è diventato protagonista lo smart working.
❖ Un ecosistema integrato nel quale il mondo fisico e quello
digitale possano convivere.
❖ Una nuova frontiera. Obiettivo: sfruttarne al meglio le
potenzialità per migliorare l’esperienza del cliente.
PHYGITAL
NUOVA FRONTIERA DEL MARKETING
Oggi il cliente è iperconnesso, ha un rapporto sempre più stretto (talvolta simbiotico)
con la tecnologia e, grazie ad essa, riesce ad abitare contemporaneamente due mondi,
quello fisico e quello digitale. Questa evoluzione dell’esperienza umana comporta la
tendenza a non percepire più un confine netto tra le due dimensioni, passando con
assoluta naturalezza dall’una all’altra. Ecco dunque che il marketing phygital può essere
definito una customer experience in cui le applicazioni digitali si riferiscono al mondo
fisico e allo spazio effettivo del percorso del cliente.
ESEMPIO:
• AMAZON GO
PHYGITAL
ESEMPIO:
• MUSEI
Un ambiente ibrido tra il fisico e il digitale in cui siamo già immersi da tempo, che
accanto a musei, poli culturali e parchi archeologici comprende piattaforme web,
social network, siti di e-commerce, blog e siti in cui cerchiamo informazioni.
Modelli di Business
Modelli di Business
BUSINESS MODEL
2
Quali attività chiave svolgono i offriamo a ciascun segmento di segmenti di clientela? Quanto segmentata, diversificata?
5
partner? CATEGORIE: clientela? Quali esigenze del cliente costano?
Produzione, Problem Solving, stiamo soddisfacendo?
MOTIVAZIONI PER LE Piattaforma/Rete
PARTNERSHIP: Ottimizzazione ed CARATTERISTICHE: novità,
7
economia, Riduzione del rischio e prestazioni, personalizzazione,
dell'incertezza, Acquisizione di "portare a termine il lavoro", design,
risorse e attività particolari Key Resources marchio/stato, prezzo, riduzione Channels
Quali risorse chiave richiedono le dei costi, riduzione dei rischi, Attraverso quali canali vogliono
nostre proposte di valore? I nostri accessibilità, convenienza/usabilità essere raggiunti i nostri segmenti di
1
canali di distribuzione? Rapporti clientela? Come li stiamo
con i clienti Flussi di entrate? raggiungendo ora? Come sono
3 4
integrati i nostri canali? Quali
6
TIPI DI RISORSE: Fisiche, funzionano meglio? Quali sono i
Intellettuali (brevetti di marca, più convenienti?
diritti d'autore, dati), Umane,
Finanziarie
8 9
Driven (focalizzato sulla creazione di valore, proposta di valore premium).
intermediazione, Pubblicità
PREZZO FISSO: prezzo di listino, dipendente dalle caratteristiche del prodotto, dipendente dal segmento di
CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE: Costi fissi (stipendi, affitti, utenze),
Costi variabili, Economie di scala, Economie di scopo clientela, dipendente dal volume
PREZZO DINAMICO: negoziazione (contrattazione), gestione del rendimento, mercato in tempo reale
1 Business Model Canvas
Key Partners
Chi sono i nostri partner chiave? Chi
❖ 1.Partnership chiave sono i nostri principali fornitori? Quali
Definisce le reti di fornitori e partner risorse chiave stiamo acquisendo dai
che consentono al modello di partner? Quali attività chiave svolgono i
business di funzionare. Utilizza partner?
queste alleanze per ottimizzare il tuo
modello di business, ridurre i rischi MOTIVAZIONI PER LE PARTNERSHIP:
Ottimizzazione ed economia, Riduzione
e/o i costi e acquisire risorse.
del rischio e dell'incertezza, Acquisizione
di risorse e attività particolari
2 Business Model Canvas
❖ 2.Azioni chiave Key Activities
Definiremo le attività più importanti Quali attività chiave richiedono le nostre
da compiere affinchè il tuo modello proposte di valore? I nostri canali di
di business funzioni, operando con distribuzione? Rapporti con i clienti?
successo. Ad es., per un produttore
CATEGORIE:
di software, le attività chiave
Produzione, Problem Solving,
includono lo sviluppo del software, Piattaforma/Rete
mentre per un produttore di PC, le
attività chiave includono ad esempio
la gestione della catena distributiva.
3 Business Model Canvas
1
❖ MODELLO TRANSAZIONALE
Quando la maggior parte delle persone pensa a un “business”,
immagina un’azienda che vende prodotti o servizi. Questo
significa che il business model da loro scelto è quello
transazionale. Il business model transazionale consiste
nella classica vendita di un servizio o prodotto in un negozio
oppure su un e-commerce. Banalmente in questi casi i ricavi
derivano dalle transazioni che avvengono tramite l’acquisto di
ciò che tu vendi.
❖ Questo business model è tipico nei negozi fisici e negli e-
commerce.
Modelli di Business online
2
❖ MARKETPLACE
Un modello di business basato sul marketplace consiste nell’ottenere
ricavi tramite la intermediazione tra due parti. Si tratta di fare
l’intermediario tra un utente e un’altro utente, o tra un’azienda e un’altra
azienda, trattenendo una percentuale di ricavi per ogni transazione. Devi
offrire la possibilità di vendere sul tuo marketplace a numerosi
venditori che poi competono tra loro per fornire il loro prodotto o servizio
a prezzi competitivi.
❖ Se decidi di applicare un business model come quello del marketplace
devi costruire il tuo marchio su fattori come fiducia, trasparenza e qualità.
❖ Il classico esempio lo sono eBay e Amazon Marketplace, ma anche
Airbnb.
Modelli di Business online
3
❖ SOFTWARE AS A SERVICE: MODELLO BASATO SULLE ISCRIZIONI
Il business model basato sulle iscrizione viene generalmente utilizzato da startup di software o
basate su app. Per questo motivo si chiama anche Software as a Service (software come servizio).
Anziché offrire il tuo proprio prodotto come un acquisto unico, puoi utilizzare questo modello
per ricevere pagamenti mensili.
❖ Il vantaggio principale di questo modello è l’acquisizione e la fidelizzazione dei clienti che rispetto ad altri
modelli di business è più semplice. Invece di richiedere un sostanziale investimento iniziale, questo
modello facilita la decisione di acquisto con un costo iniziale relativamente basso. La maggior parte delle
persone accetta più facilmente di pagare 5€ al mese rispetto a 50€ subito.
❖ Per quanto riguarda invece la fidelizzazione dei clienti, se questi apprezzano il servizio che stai
fornendo, non avrai bisogno di fare altro per convincerli a rinnovare l’abbonamento.
❖ Un possibile svantaggio di questo modello è la necessità di fornire un prodotto o un servizio
di qualità che offra ai clienti esattamente ciò di cui hanno bisogno ed è inoltre necessario che ci sia
una vasta base di clienti per generare costantemente entrate.
❖ Un esempio di questo modello di business è Netflix.
Modelli di Business online
4
❖ FREEMIUM
Il business model Freemium consiste nell’offrire un prodotto gratuito, rendendo
altre funzionalità aggiuntive esclusive per gli utenti premium (per coloro che
pagano insomma). E’ importante offrire un prodotto principale che sia gratuito ma
che abbia anche funzionalità limitate, solo passando alla versione premium si
sbloccano gli altri vantaggi.
❖ Ad esempio, Vimeo ti consente di caricare video sulla loro piattaforma
gratuitamente ma limita la quantità di dati che puoi caricare settimanalmente.
Forniscono anche 4 diversi piani a pagamento che aumentano significativamente
questi limiti e aggiunge funzionalità al servizio. Il fascino di questo modello di
business è che i clienti possono vedere e sperimentare il servizio gratuitamente,
senza alcun rischio. Quindi, molte più persone saranno propense a scoprire cosa hai
da offrire. Devi trovare l’equilibrio perfetto tra ciò che fornirai gratuitamente e ciò
che renderai disponibile solo ai clienti paganti.
❖ Un esempio di questo modello di business è Spotify.
Modelli di Business online
5 PAY AS YOU GO
❖
6
❖ NOLEGGIO O LEASING
Il business model di leasing è basato sul noleggio di prodotti o servizi molto
costosi ottenendo ricavi sugli interessi con margini elevati. Questo modello di
business è adatto a quelle startup che offrono beni che non tutti possono
permettersi in quanto troppo costosi.
Modelli di Business online
7
❖ FRANCHISING
Un franchising è un business model in cui si da’ la possibilità
ad una terza parte di usare il tuo marchio e il modello di
vendita. In questo modello di business esiste una relazione
legale e commerciale tra tu che sei il proprietario della marchio e
l’individuo che decide di usarlo (l’affiliato). In altre parole,
l’affiliato è autorizzato a utilizzare il nome commerciale e i
sistemi operativi rispettando il modello imposto. In cambio dei
diritti di utilizzo del modello – per vendere il prodotto o il
servizio e ricevere formazione, supporto e istruzioni operative –
l’affiliato paga una franchigia (nota come royalty). L’affiliato
deve anche firmare un contratto (accordo di franchising) che
accetta di operare in conformità con i termini specificati nel
contratto. Un franchising agisce essenzialmente come una
singola filiale della startup.
Modelli di Business online
8
❖ BROKER
Il business model del broker sfrutta la distanza
fisica tra i venditori e i loro clienti. Si basa sul fornire
una piattaforma in cui acquirenti e venditori possono
entrare in contatto, facilitando le loro interazioni. La
società gestisce le loro transazioni e garantisce
la sicurezza. Le entrate in questo modello di business
sono generate applicando piccole commissioni alle
transazioni.
❖ L’esempio più noto è PayPal che consente a due parti
di trasferire denaro in modo sicuro, ovunque si trovino
nel mondo.
Modelli di Business online
9
❖ COMMUNITY
La creazione di una community può essere
anch’essa un business model. Magari non l’unico
ma sicuramente non trascurabile. Creando una
community generi prima di tutto un senso
di appartenenza all’interno della stessa
e fiducia e valore a chi guarda da fuori.
❖ In questo business model il guadagno deriva da
un abbonamento o da un pagamento una
tantum che l’interessato deve pagare per entrare
nel gruppo.
Modelli di Business online
10
❖ AFFILIAZIONE
Un altro popolare modello di business sul Web è il modello
dell’affiliazione. Funziona promuovendo collegamenti a
prodotti pertinenti, riscuotendo commissioni sulle vendite e può
persino lavorare in combinazione con annunci o separatamente.
❖ Un programma di affiliazione è un accordo economico che viene
stipulato tra due siti web, di cui uno è l'affiliato. Questo si impegna a
promuovere i prodotti o i servizi dell'altro sito web, detto merchant
❖ Uno dei vantaggi più evidenti di questo business model è che
generalmente genera più ricavi rispetto ai modelli basati sulla
pubblicità. D’altro canto se decidi di usare questo modello per la tua
startup, ricorda che la quantità di denaro che guadagni è limitata alla
grandezza del tuo settore, ai tipi di prodotti che vendi e al tuo pubblico.
Modelli di Business online
11
❖ MODELLO BASATO SULLE INSERZIONI
Il modello di business basato sulle inserzioni pone le sue fondamenta
sull’idea di fornire un prodotto o un servizio gratuito e fare affidamento
solo sulle entrate pubblicitarie. Sebbene in alcuni casi è estremamente
efficace, per avere successo e iniziare a guadagnare abbastanza con questo
modello di business, devi avere una vasta base di clienti o pubblico.
❖ In sostanza, i profitti in questo modello provengono da inserzioni
pubblicitarie fornite da altre aziende o marchi. Questo può avvenire sotto
forma di clic o visualizzazioni fornite o inserendo i loro annunci sul tuo
sito Web. La linea di fondo qui è: più persone riesci a raggiungere,
maggiori saranno i tuoi profitti.
❖ Un chiaro esempio è YouTube che gran parte dei suoi ricavi li ottiene
mostrando gli spot prima del video, mantenendo così un servizio gratuito.
Modelli di Business online
11
❖ DONAZIONE
Il business model basato sulle donazioni prevede che
gli utenti contribuiscano al valore fornito e che siano
loro a decidere quanto il tuo servizio valga. Questo
modello di business viene spesso combinato con altri
modelli di business e di entrate per creare una
soluzione definitiva per l’utente e un giusto
guadagno per la tua startup.
❖ Per esempio Wikipedia ha un modello di business
basato sulle donazioni.
Modelli di Business online
BUSINESS MODEL
In tale fase vengono definite le strategie che l’impresa intende porre in essere
e stabiliti gli obiettivi da raggiungere attraverso le attività di segmentazione
della domanda, di definizione del targeting e di posizionamento del
prodotto;
Le 4 Fasi del Piano di Marketing
❖ 3. FASE OPERATIVA.
Marketing Mix
A che fare con le scelte strategiche relative alle 4P. Ne consegue che il
marketing operativo si compone di un prodotto, di un prezzo, di un sistema
di distribuzione e della comunicazione, e deve essere coerente al suo interno
e con le scelte strategiche effettuate;
Le 4 Fasi del Piano di Marketing
❖ 4. FASE DI CONTROLLO.
“Senza controllo la potenza è niente”
❖ Un piano di marketing è una mappa delle attività da fare per definire che
cosa fare per lanciare un brand o un prodotto, oppure per cambiare
l’immagine o il mix di un determinato brand o di un determinato prodotto.
❖ ESEMPIO. Ipotizziamo che tu voglia lanciare un nuovo marchio di
cosmetici. Per fare le cose come si deve devi analizzare il mercato, capire chi
sono i tuoi competitor, chi potrebbe essere il tuo cliente ideale, che prezzo
dare ai tuoi prodotti, dove distribuirli e come fare pubblicità.
Creare un piano di Marketing
SCALETTA
1.Analisi del contesto
2.Prodotto
3.Obiettivi
4.Strategia
5.Canali
6.Piano editoriale
7.Attività e programmi
8.Crono-programma
9.Monitoraggio e Misura
1.Analisi del Contesto Piano di Marketing
Consumatori Aziende Io
Buyer Persona
Buyer Persona
•Dividendo i tuoi clienti in segmenti di pubblico, diventa più facile raggiungerli con annunci
rilevanti. Al contrario, la creazione di annunci con un enunciato generico o ampio può renderli
meno efficaci nell'attrarre i clienti. Restringere il focus degli annunci e delle campagne può
aiutare a differenziare tra i punti su cui concentrarsi e le priorità in quanto brand.
•Questo concetto può essere esemplificato con la segmentazione del pubblico, che può fornire
annunci diversi a clienti diversi, in momenti diversi.
Perché la segmentazione del mercato e del pubblico è importante?
❖ 4.SEGMENTAZIONE COMPORTAMENTALE
La segmentazione comportamentale è il marketing rivolto ai segmenti di
pubblico in base ai loro comportamenti di acquisto. Potrebbe includere la
considerazione di acquisti precedenti, la fidelizzazione al brand o i modelli di
acquisto.
❖ Affidarsi ai comportamenti esistenti dei segmenti di pubblico può contribuire
a migliorare le loro esperienze di acquisto con il tuo brand.
4 tipi di segmentazione
❖ 5.ALTRE SEGMENTAZIONI (SOSTENIBILITA’)
In un recente studio condotto da IBM e dalla National
Retail Federation, sei intervistati su dieci hanno
dichiarato che avrebbero cambiato le proprie abitudini
di acquisto per contribuire a ridurre l'impatto
ambientale. Gli inserzionisti dovrebbero considerare
questo come un esempio da utilizzare nella loro
segmentazione, tenendo conto delle intenzioni e dei
desideri dei clienti in merito al loro stile di vita.
❖ ESEMPIO: Agenda 2030 ONU
4 tipi di segmentazione
❖ Le aziende, nei giorni nostri, vivono in mercati aperti, caratterizzati da una
forte concorrenza, e per alcuni settori, da un alto grado di saturazione. Per le imprese
diventa, dunque, fondamentale ricercare un vantaggio competitivo per attuare
strategie di marketing vincenti.
❖ Uno dei vantaggi competitivi è rappresentato proprio dalle informazioni relative
al target a cui puntiamo, decisive per conoscere i desideri/bisogni/problemi dei
clienti e soddisfarli, così, in modo più efficace ed efficiente.
❖ Un’efficace segmentazione che raggruppa clienti attraverso variabili che li rendono
simili, permette di sviluppare strategie di marketing mirate e diversificate,
avvicinandoci sempre di più all’ottica del marketing one-to-one. Ecco il vantaggio
di segmentare la clientela.
Significato dei cluster e come crearli
❖ Il termine inglese “cluster” (che tradotto significa “grappolo”) viene
generalmente utilizzato per indicare un gruppo di item simili tra loro.
❖ I cluster possono rappresentare gruppi di consumatori o utenti che
presentano un livello di correlazione
❖ La creazione di questi gruppi avviene attraverso la cluster analysis, un
metodo statistico per l’elaborazione di dati che consente di raggruppare
individui o oggetti con caratteristiche simili, sulla base di parametri specifici
prestabiliti. Si tratta quindi di un modo per organizzare o classificare i dati
all’interno di strutture omogenee così da facilitarne la comprensione.
Significato dei cluster e come crearli
❖ L’attività di clustering consente di trovare delle relazioni tra differenti
individui e di segmentare così il proprio target. In effetti, analizzando il
proprio portafoglio clienti, i brand possono identificare in maniera più chiara
differenti tipologie di comportamento di consumo, di utilizzo e di acquisto di
prodotti e di servizi.
❖ È possibile così sostenere che la cluster analysis è funzionale
all’identificazione delle BUYER PERSONAS , perché ciò consente alle
imprese di avere un’idea più concreta dei vari clienti tipo che acquistano i
prodotti
Significato dei cluster e come crearli
❖ È possibile anche creare dei cluster in base alle interazioni dei clienti con i
prodotti e con tutti i touchpoint aziendali, grazie all’analisi di dati raccolti in
particolare da software di CRM
❖ In questo modo, in particolare nel settore del marketing, il clustering favorisce
lo sviluppo di strategie di comunicazione mirate, identificando il tipo di
messaggio più adatto a ciascun cliente.
❖ La creazione di cluster è funzionale alle attività di brand positioning e
di posizionamento di prodotti, perché permette di capire quali sono i tipi di
clienti maggiormente attratti da una determinata marca o più interessati a un
certo tipo di prodotto.
1. ANALISI DEL CONTESTO
❖ Per creare un piano di marketing e comunicazione devi sapere chi sono i tuoi
competitor.
❖ Devi guardarti attorno e vedere gli altri cosa fanno, come lo fanno, con che
risultati.
❖ Competitor diretti e indiretti.
Analisi dei Competitor
❖ L’analisi dei competitor è un’attività che ti fornisce un quadro chiaro dei tuoi
diretti concorrenti presenti sul mercato, con i relativi prodotti, tecniche di
vendita e strategie di marketing.
❖ Ma chi sono i competitor? Un competitor non solo è colui che offre il tuo stesso
prodotto o servizio. Sono competitor anche tutti coloro che attraverso la loro
attività soddisfano lo stesso bisogno. (competitor diretti e indiretti)
❖ Fare un’analisi dei competitor, quindi, è un’attività complementare all’analisi
del mercato, utile per contestualizzare l’ambiente in cui si lavora e su cui basare
scelte strategiche e operative. Ma come si fa esattamente un ’analisi della
concorrenza?
Come si fa l’analisi dei Competitor
❖ Il processo può essere suddiviso in tre parti:
1.Individuare i competitor;
2.Raccogliere i dati su di loro;
3.Analizzare ciò che hai raccolto.
1.Individuare i competitor
❖ I competitor possono essere di due tipologie: diretti e indiretti.
❖ I competitor diretti sono tutti i business che offrono un prodotto o servizio
simile al tuo, tanto da poterlo sostituire.
❖ I competitor indiretti offrono invece prodotti o servizi che non sono
esattamente uguali al tuo, ma che soddisfano lo stesso bisogno o che
risolvono lo stesso problema.
❖ Ora non ti resta che aprire Google e, come se fossi un tuo Cliente, cercare le
stesse cose che cercherebbe lui
2. Raccogliere i dati sui competitor
❖ Ora che hai la lista dei tuoi competitor diretti e indiretti puoi procedere
all’analisi vera e propria. Ciò a cui devi fare attenzione IN GENERALE è:
❖ A. Quale PRODOTTO o servizio commercializzano?
B. Qual è la loro strategia di VENDITA?
C. Attuano delle strategie di MARKETING particolari (SEO, content
marketing, sono molti attivi sui social) e cosa COMUNICANO?
❖ IN PARTICOLARE per ciascun punto, cosa dovresti cercare?
2. Raccogliere i dati sui competitor
❖ PRODOTTO O SERVIZIO.
Nello specifico devi approfondire le caratteristiche, il prezzo, le funzionalità e
le tecnologie. Ecco alcune domande che potresti farti:
❖ Offrono un servizio ad un prezzo alto o basso?
❖ Come distribuiscono ciò che vendono?
❖ Vendono su volumi o un prodotto alla volta?
❖ Come si differenzia dagli altri?
❖ Vendono principalmente online o offline?
2. Raccogliere i dati sui competitor
❖ STRATEGIE DI VENDITA
Ecco alcune domande che ti aiuteranno ad identificarlo:
❖ Come funziona il processo di vendita?
❖ Ci sono dei venditori coinvolti nella vendita?
❖ Quali canali di vendita usano?
❖ Mettono in sconto spesso i loro prodotti o servizi?
❖ Se hanno negozi fisici, quanti ne hanno e dove?
❖ Hanno dei partner per la vendita?
2. Raccogliere i dati sui competitor
❖ STRATEGIE DI MARKETING, SEO e ATTIVITÀ SOCIAL
Per analizzare la strategia di marketing puoi guardare ai siti web dei tuoi concorrenti:
❖ Hanno un blog?
❖ Pubblicano guide o ebook a pagamento e/o gratuite?
❖ Hanno un podcast? Pubblicano video o fanno webinar formativi?
❖ Usano grafiche visive per presentare prodotti o servizi?
❖ Sfruttano la stampa per lanciare un nuovo prodotto o servizio?
❖ C’è una sezione FAQ?
❖ Scrivono articoli sponsorizzati?
2. Raccogliere i dati sui competitor
❖ ANALIZZA I CONTENUTI WEB:
Come fare? Per analizzare la strategia di content marketing dei tuoi
competitor, puoi quindi procedere scegliendo 10 contenuti e chiederti:
Quanto sono dettagliati e quanto approfondiscono gli argomenti?
C’è un riassunto o un incipit all’articolo?
Ci sono errori grammaticali?
Quale tono di voce usano?
Chi scrive i contenuti? Chiedono aiuto da scrittori esterni o si basano sul
team interno?
I contenuti sono gratuiti o è necessario creare un account o pagare per
accedervi?
Con quale frequenze vengono pubblicati?
I contenuti sono strutturati per facilitare la lettura?
Le immagini sono personalizzate o sono state prese da archivi stock?
2. Raccogliere i dati sui competitor
•Numero di seguaci;
•La frequenza con la quale postano;
•Il numero di commenti, di mi piace e di condivisione dei
post;
•La viralità dei contenuti.
3. Analizzare i dati
❖ A questo punto dovresti avere una lista di aziende che:
•Vendono un prodotto simile se non sostituibile al tuo;
•Operano nella tua stessa area geografica;
•Hanno il tuo stesso customer segment.
3. Analizzare i dati
❖ TABELLA DI BENCHMARKING
3. Analizzare i dati
❖ Un altro strumento che puoi usare per fare un’analisi dei
competitor è un semplice grafico cartesiano su cui mettere sugli
assi diverse variabili, come:
•Prezzo basso vs prezzo alto;
•Bassa qualità vs alta qualità:
•Prodotto di nicchia vs largo consumo;
•Tradizionale vs contemporaneo.
3. Analizzare i dati
Ti basterà selezionare i tuoi competitor
e inserirli all’interno del grafico in base
alle variabili scelte. Ad esempio in
questo caso di un confronto costo/
transazioni online o offline la tua
startup dovrebbe posizionarsi in alto a
destra, ovvero offrire il massimo in
entrambi gli aspetti
3. Analizzare i dati
•Points of Parity (POPs): ciò che tu e il
competitor offri al consumatore;
•Points of Difference (PODs): le
caratteristiche che tu offri ma che non
offre il tuo competitor;
•Points of Irrelevance (POIs): le
caratteristiche che non interessano ai
clienti.
❖ Conclusione
In conclusione, un corretto posizionamento strategico può far sì che un
prodotto, un servizio o un'impresa si distingua dal resto del mercato.
Questo è il modo per attirare il pubblico di riferimento e fare in modo
che scelga il tuo prodotto o servizio. Se scegli con successo la tua giusta
posizione sul mercato, puoi essere sicuro che sarai in grado di
raggiungere i tuoi obiettivi di business nel modo giusto.
2.Prodotto/Servizio Piano di Marketing
•Il primo a parlarne in questi termini è stato lo psichiatra Carl Jung, secondo
il quale questi contenuti inconsci sono comuni a tutti gli esseri umani e si
ricollegano a emozioni primordiali, che tutti gli uomini condividono.
3
Trasforma i sogni in realtà. Ama l’innovazione e con
l’ingegno e l’immaginazione offre soluzioni semplici a
problemi della quotidianità. È carismatico e
❖ Uomo comune (everyman)
È il ragazzo o la ragazza della porta accanto. È4
amichevole, onesto e gli piace rendersi utile. I suoi
clienti hanno bisogno di sentire di appartenere ad
visionario. La sua comunicazione è brillante e
immaginifica. Il suo pubblico prova eccitazione e un gruppo, vogliono sentirsi capiti, inclusi. La sua
speranza. comunicazione è concreta, semplice, casual.
Esempi: Apple, MasterCard, Dyson. Esempi: Ikea, Barilla, eBay.
Archetipo del Brand
❖ Amante (the lover)
È romantico e ammaliatore. Vuole convincerti di
essere la scelta giusta, parlando ai tuoi sensi.
5 ❖ Burlone (the jester)
È spontaneo e allegro. Esprime energia, 6
stimola l’allegria per farci divertire e sentire
Stimola l’immaginazione e ci fa sentire più liberi e bene. La sua comunicazione è giocosa,
disinibiti. I suoi clienti sono sensibili al fascino e al irriverente. Il suo pubblico condivide la voglia
lusso. La sua comunicazione è persuasiva, empatica. di leggerezza e spensieratezza.
Esempi: Müller, Dior, Nespresso. Esempi: M&M’s, Durex, Fanta.
7
Detta le regole ed esercita il controllo, senza scendere
a compromessi. È un leader, è autorevole ed è visto
come un esempio di rigore e un modello da imitare.
❖ Angelo custode (the caregiver)
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Si preoccupa per gli altri e si prende cura di
noi. Punta sulla sicurezza, sull’affidabilità.
Emana prestigio e i suoi clienti sono orgogliosi e si
Vuole che i suoi clienti si fidino di lui, si
sentono membri di un club elitario. sentano protetti. La sua comunicazione è
Esempi: Mercedes-Benz, American Express, Rolex, amichevole, semplice.
Rolls Royce. Esempi: Volvo, Pampers, P&G.
Archetipo del Brand
❖ Creatore (the creator)
Anche chiamato “costruttore” (the builder),
9
rappresenta il cambiamento, è un anticonformista.
Vuole innovare, creando un mondo a propria
❖ Innocente (the innocent)
È puro, autentico, semplice. Ha una visione
del mondo ottimistica, si preoccupa di fare
10
immagine. La sua comunicazione è originale, ispirata
qualcosa di sbagliato. La sua comunicazione è
ma concreta. I suoi clienti vedono in lui un mondo di chiara, ottimista, gentile. Il suo pubblico è
infinite possibilità. fatto di nostalgici, entusiasti e sognatori.
Esempio: Lego, MAC Cosmetics, Canon. Esempi: Kinder, Mulino Bianco, Coca-Cola.
❖ Saggio (the sage)
11
Vuole capire il mondo circostante, è riflessivo
e ricerca la verità. Condivide la sua
❖ Esploratore (the explorer)
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È un pioniere che insegue nuove avventure, alla
ricerca della libertà. È ambizioso e istintivo. Sfida il
suo pubblico a provare nuove esperienze. La sua
conoscenza ed è sempre disponibile nei comunicazione è ispirata, motivante. Il suo pubblico
confronti del prossimo. La sua comunicazione si sente motivato a spingersi oltre le proprie
è articolata, simbolica. ambizioni.
Esempi: Philips, Google, Audi. Esempi: The North Face, Levi’s, Jeep.
Archetipo del Brand
JUST DO IT
1.Analisi del contesto - 2.Prodotto 3.Obiettivi - 4.Strategia - 5.Canali - 6.Piano
editoriale - 7.Attività e programmi - 8.Crono-programma - 9.Monitoraggio e Misura
Piano di Marketing
3.Obiettivi
Definizione degli Obiettivi
❖ Stabilire gli obiettivi che l’azienda vuole
raggiungere attraverso i canali che deciderà di
sfruttare.
❖ Nel caso in cui Marketing e Social Marketing
siano separati cioè gestiti da due uffici/persone
differenti, gli obiettivi social devono sostenere
quelli di marketing dell’azienda e anche gli altri
piani come quello commerciale
❖ Non è solo un fatto di coerenza, è anche un modo per
trovare il budget più facilmente. La direzione deve
essere la stessa.
Definizione degli Obiettivi
❖ Senza obiettivi l’impresa non ha modo di valutare il
successo o misurare il ritorno sugli investimenti (ROI).
❖ L’individuazione degli obiettivi consente anche di reagire
rapidamente quando le campagne di marketing non
soddisfano le aspettative aziendali.
❖ Gli obiettivi devono essere allineati con la più ampia
strategia di marketing e del business in modo che gli
sforzi digitali siano rivolti agli obiettivi di business
(Coerenza nella scelta degli obiettivi).
❖ Comunicare il piano allineato al business convince
l’azienda ad investire
Obiettivi Smart
❖ OBIETTIVI S.M.A.R.T.
SPECIFICO: fissa obiettivi dettagliati e concreti(cosa, chi, dove, quando, come e perché),
individuate un’area di miglioramento specifica
MISURABILE: individua chiari KPI (Key Performance Indicator) che utilizzerai per misurare il
raggiungimento dei tuoi obiettivi. Proporre un indicatore di misura.
ACHEAVABLE (raggiungibili): definisci obiettivi sfidanti allineandoli con quelli di business.
REALISTICI: che tengano conto delle risorse che hai a disposizione. Indicare i risultati che
possono essere raggiunti realisticamente in base alle risorse disponibili
TIMELINE: dai una scadenza specifica per il raggiungimento degli obiettivi che ti sei
prefissato, specificare quando sarà possibile raggiungere i risultati.
Obiettivi Social
❖ Digressione Social Media.
Gli obiettivi social dovrebbero, almeno per le grandi aziende, andare oltre i
like i o retweet e ragionare su metriche più articolate.
Tasso di conversione = (N° utenti che hanno compiuto l’azione/N° utenti che
visitano una pagina)x100.
❖ Esempio obiettivo Social SMART: condivido foto che comunicano la cultura
aziendale. Pubblico 10 foto a settimana sui social che condividono foto.
L’obiettivo è quello di raggiungere ogni settimana almeno 100 like e 30
commenti.
Definizione degli Obiettivi
❖ Ricordati il Marketing Mix.
Il piano di marketing deve tenere costantemente sotto controllo il marketing mix le 4 P di Kotler: (Product,
Price, Place, Promotion) ossia: Prodotto, Prezzo, Distribuzione, Comunicazione.
❖ Per definire gli obiettivi devi riflettere su domande di questo tipo (METAFORA DELLA NAVE)
Che prodotto pensi di vendere?
Quale tipo di prodotto è?
Quali bisogni soddisfa?
Quanto costa?
La buyer persona può permetterselo?
Dove lo distribuisci?
Online o nei negozi monomarca?
Come lo comunichi?
❖ La risposta a queste domande è il marketing mix, devi capire cosa offri al mercato, se il prezzo è giusto, se i
canali distributivi sono adatti e poi, naturalmente, pensare a vestirlo con la comunicazione.
4.Strategia
❖ N.B. Anche se hai poche risorse a disposizione (tempo e/o denaro) il tuo
primo obiettivo dovrebbe sempre essere quello di definire una strategia di
marketing. Perchè? Perché una volta che hai chiari quali sono gli elementi
fondamentali grazie ai quali puoi riuscire a intercettare, interessare e
acquisire il tuo cliente target ideale, ci sono molte attività / azioni che si
possono fare anche con poche risorse a disposizione.
❖ Del resto, l’alternativa è fare le solite attività promozionali o pubblicitarie
che, nella maggior parte dei casi, non producono molto.
Esempio
❖ ESEMPIO
❖ SimilarWeb (https://www.similarweb.com/it/)
1. SEO
❖ 1. SEO (SEARCH ENGINE OPTIMIZATION)
Alcuni suggerimenti che puoi utilizzare per migliorare la SEO:
•Decidi quale parola chiave o chiave di ricerca del tuo potenziale cliente target deve
condizionare i testi per ogni pagina del sito web e/o per ogni post del tuo blog;
•Ottimizza le tue immagini per la SEO. Usa immagini di alta qualità con parole chiave
specifiche o pertinenti (con la pagina o il post) nel nome del file e nel testo ALT;
•La parola chiave deve essere inserita anche nell’URL della pagina o del post, così come
nel titolo e nella meta descrizione.
❖ In sostanza, devi aiutare Google a comprendere rispetto a quali ricerche degli utenti
vorresti che ogni tua pagina e ogni tuo post vengano posizionati, facilitando così il suo
lavoro ma, soprattutto, la possibilità che i tuoi potenziali clienti ti trovino.
2. Google My Business
❖ 2.GOOGLE MY BUSINESS
Google My Business è un servizio gratuito di promozione di attività
commerciali o pubbliche offerto da Google. Attraverso questo strumento, le
imprese, gli enti pubblici, i lavoratori autonomi, le associazioni possono
comunicare una serie di informazioni relative alla sede fisica della propria
attività (indirizzo, numero di telefono, orari di apertura, etc.) tramite il
motore di ricerca di Google e Google Maps.
❖ Da novembre 2021 Google ha cambiato nome al servizio rinominandolo "Profilo dell'attività su Google".
2. Google My Business
https://www.google.com/intl/it_it/business/
2. Google My Business
❖ 2.GOOGLE MY BUSINESS
Quando si esegue con Google una ricerca che restituisce, per l'attività identificata, il riquadro con
fotografie, indirizzo, orari, telefono, mappa e indicazioni stradali, eventuali sito web o spazio social,
recensioni e punteggio relativo, ricerche correlate e altro ancora, quello è il risultato di Google My
Business.
PRIMA: Google Places era il nome del servizio di Google che permetteva di aggiungere, gratuitamente,
la propria scheda commerciale (scheda composta dalla localizzazione sulla mappa nonché dalle
informazioni base sull'attività), in modo che comparisse accanto al risultato trovato, sul lato destro della
pagina di ricerca. Tramite Google My Business il risultato è il medesimo ma, in questo caso, sono state
integrate le altre applicazioni social di Google+ con Google Maps, prima disgiunte tra di loro.
ADESSO: In pratica, è stata unificata la configurazione complessiva dei vari strumenti grazie alla
console centralizzata.
2. Google My Business
❖ 2.GOOGLE MY BUSINESS
Il servizio è gratuito e permette al proprietario (o ad un gestore per suo conto) di aggiornare, monitorare e ottimizzare il proprio
brand e le informazioni associate (giorni/orari di apertura/chiusura, contatti, sedi, ecc.). Chiaramente, è necessario disporre di un
account Google tramite il quale si amministrano le informazioni e si visualizzano le statistiche delle persone che hanno visualizzato
l'attività o hanno raggiunto l'attività commerciale con il navigatore. Inoltre, si possono visualizzare le richieste/commenti ricevuti e
rispondere.
Da luglio 2017 è possibile creare post personalizzati visibili all'interno della scheda personale Google My Business. Il post potrà
essere formulato sotto forma di evento, con data di inizio e fine, e inoltre potrà essere aggiunto un pulsante (a scelta tra Prenota,
Ordina online, Acquista, Ulteriori informazioni, Registrazione, Vai all'offerta).
Da gennaio 2019 è inoltre possibile per alcune attività ricevere direttamente messaggi dal Google My Business. È stato infatti
aggiunto un tasto specifico per mettersi in contatto direttamente con il proprietario dell'impresa o ente pubblico o associazione (in
generale un'organizzazione qualsiasi).
Google AdSense e Google Ads continuano come servizi di web advertising, eventualmente integrabili con l'attività di Google My
Business.
2. Google My Business
❖ 2.GOOGLE MY BUSINESS
Se non l’hai già fatto, devi attivarti per posizionare la tua attività online
anche su Google My Business, soprattutto se operi in un bacino territoriale
locale o provinciale. Quest’opportunità di visibilità, include la
visualizzazione delle informazioni essenziali che i tuoi potenziali clienti
dovrebbero conoscere sulla tua attività, la geo localizzazione su Google Maps
e la possibilità di ottenere recensioni e testimonianze. È inoltre possibile
aggiungere i dettagli di contatto e il tuo sito web.
3. Blog
❖ 3.BLOG
Probabilmente ne hai già sentito parlare ma avere un blog è un
ottimo modo per promuovere il tuo sito web e aumentare la
tua authority, oltre a migliorare la tua presenza online e quella del
tuo brand. (NEWS)
❖ Un blog con contenuti di valore garantisce molto più traffico
qualificato al tuo sito web e molte più richieste di informazioni e di
contatto. Questo dipende dal fatto che più dell’80% delle persone
considera il contenuto come un fattore primario nel determinare la
credibilità e l’affidabilità di un professionista o di un’impresa.
❖ Ciò che conta è avere un piano di contenuti ben strutturato e
pensato appositamente per il tuo cliente target ideale.
4. Canale YouTube
❖ 4.CANALE YOU TUBE
❖ Ogni giorno un miliardo di ore di contenuti video
❖ È il secondo motore di ricerca dopo Google.
❖ Non è solo una piattaforma per pubblicare video, è un ottimo modo per promuovere contenuti,
prodotti, servizi e guadagnare credibilità agli occhi dei potenziali clienti.
❖ Sono tanti i dati che testimoniano che più del 50% delle persone ha maggiori probabilità di
effettuare una scelta o un acquisto dopo aver visto un video.
❖ Nell’ambito delle strategie di web marketing puoi anche pensare di attivare campagne
pubblicitarie su YouTube può essere un modo efficace per generare nuovi contatti. Puoi
ovviamente collegare il tuo account Google Analytics alla tua campagna pubblicitaria di
YouTube per monitorare i tuoi risultati.
❖ N.B. pubblico contenuti video di proprietà e lancio campagne pubblicitarie per inserzioni su
video non di proprietà
5. Mail Marketing
@
❖ 5.MAIL MARKETING
Gli utenti di posta elettronica sono ormai più di 4
miliardi… la metà della popolazione mondiale.
Nell’ambito delle strategie di web marketing, il
mail marketing è ormai parte della norma ma per
quanto possa essere efficace, il problema è che non
sei o sarai l’unico che invierà mail ai tuoi potenziali
clienti. Questo vuol dire che, se scegli questa come
una delle strategie di web marketing da adottare,
dovrai riuscire a distinguerti, Questo è molto
importante… quanto difficile.
5. Mail Marketing
❖ CHECK LIST NEWSLETTER
1)Pianificazione accurata: darsi obiettivi chiari e misurabili
2)Contenuti eccellenti: le email commerciali si leggono poco
3)Campo “mittente” completo e veritiero
4)Campo “oggetto” motivante e accattivante
5)Frequenze e tempistiche corrette: non si dovrebbero mandare fuori dagli orari di lavoro ma dipende
6)Uso appropriato immagini: usare immagini solo se aggiungono perché pesano.
7)Evidenziare il punto di forza dell’azienda: farlo all’inizio della email prima dello scroll
8)Più corta è meglio è
9)Personalizzazione: usando 3-4 elementi di personalizzazione aumentano i tassi di risposta. Tali elementi
dovrebbero andare oltre il nome e far leva sulla conoscenza di chi si è iscritto al servizio
10)Call to Action: Link al sito web o all’azione: è qui che il consumatore trova la ricchezza dei contenuti e la vera
interattività. Creare l’aspettativa di avere, da parte del consumatore, più informazioni. La landing page deve
essere fatta con cura, accattivante e funzionale
11)Misurare e migliorare
6.Ricerca di parole chiave
❖ 12.RECENSIONI e TESTIMONIANZE
Ottenere recensioni e testimonianze è una delle strategie di web marketing
più importanti perché più del 70% delle persone si fa influenzare dai pareri
altrui. Incentiva e metti i tuoi clienti soddisfatti nella condizione di dichiarare
il loro livello di apprezzamento, ovunque possibile (Google e Facebook in
primis).
13.Social Media
❖ 13.SOCIAL MEDIA
Quando parliamo di strategie di web marketing
non possiamo non parlare dei social. Tuttavia,
come professionista o imprenditore, devi essere
solo su quelli nei quali il tuo cliente target è
presente e attivo. Solo questi meritano, infatti, la
tua attenzione perché sono un buon veicolo per
amplificare ad esempio la visibilità dei tuoi
contenuti o intercettare potenziali clienti.
5.Canali
❖ Partiamo dal presupposto che i clienti non sono più su un solo canale: tutti
usiamo i nostri telefoni mentre scriviamo sui nostri laptop e guardiamo la
TV, contemporaneamente. Chiediamo ai nostri amici ma anche agli
sconosciuti dei consigli su prodotti e marchi, sia sui social che cercando
opinioni sui motori di ricerca. I clienti sono più informati che mai e, come
esperti di marketing, dobbiamo assicurarci di fornire loro le informazioni
che desiderano, quando e dove lo desiderano. Spesso, appunto, su
più touchpoint allo stesso tempo.
Marketing Multicanale
❖ Integrare i vari dipartimenti di marketing e farli interagire tra loro. Se l’esperienza
dell’utente deve essere fluida e coerente, allora in primis tutti i team aziendali devono
lavorare davvero insieme: è più semplice concepire un cammino dall’inizio alla fine in
maniera omogenea, che non cercare di raccordare vari “pezzi” a posteriori. Bisogna
abbattere i silos esistenti per creare un team di marketing integrato;
❖ Conoscere davvero il proprio acquirente. Soprattutto per creare una strategia
multicanale, lo studio delle proprie buyer personas non è affatto un esercizio di stile
ma una necessità;
❖ USER EXPERIENCE
❖ Riferimenti a PHYGITAL
6.Piano Editoriale
❖ Questa che hai visto è tuttavia una lista sommaria. Questa lista è il riassunto del riassunto
delle attività di marketing praticabili. Nulla ti vieta di pensare a strategie diverse, più
performanti e scavare nel mare di possibilità che hai.
Fare uno sconto del 10% il giorno della festa della mamma, sposare una causa, colorare tutto il sito
web di giallo se la tua azienda che produce biciclette sponsorizza il ciclista che ha guadagnato la
maglia gialla al Tour De France.
❖ Quello che puoi fare è mettere la spunta sulle soluzioni che ti sembrano le più praticabili e
poi svilupparle ad hoc. Di certo questa mappa ti permette di tenere tutto sotto controllo in
modo semplice ed efficace e ti dà degli spunti che puoi decidere di usare o di non usare.
8.Cronoprogramma
Cronoprogramma delle attività definitive
TASK 1
Attività 1
Attività 2
Attività 3
TASK 2
Attività 1
Attività 2
TASK 3
Attività 1
gennaio febbraio marzo
FACEBOOK 4 post a settimana 4 post a settimana + 4 post a settimana +
campagna campagna retargeting
TIK TOK
INFLUENCER
MKT
EVENTTO Evento Evento
FIERE Fiera
TV
RADIO
RETE VENDITA 3000 cataloghi per 500 banner per negozi 5000 volantini
agenti
Piano Editoriale
PALINSESTO - PIANO - EDITORIALE
9.Monitoraggio e Misurazione
•REGOLA DELLE 4 R
Influencer Marketing
❖ Reach: corrisponde al numero di fan o di follower a cui un influencer si rivolge attraverso i social; generalmente, anche
i più quotati influencer hanno una reach inferiore ai media tradizionali ma sono in grado di offrire maggiori
opportunità in termini di roi , proprio perché sono connessi ad una audience altamente ricettiva. Tuttavia, selezionare
un influencer solo in base a questo parametro può essere limitativo, perché un’ampia audience può includere anche
utenti che non sono interessati al brand o che non presentano le feature socio-demografiche che ci interessano.
❖ Relevance: risponde a un chiaro bisogno di focalizzazione della comunicazione in base all’effettiva rilevanza che un
brand detiene rispetto a una certa audience e, al tempo stesso, alla rilevanza stessa dell’influencer rispetto alla propria
audience.
❖ Resonance: si intende la capacità di evocare sentimenti, emozioni o valori che siano condivisi tanto dall’influencer
quanto dalla sua base di seguaci. Un influencer rilevante è colui che riesce a ottenere una certa risonanza – condivisione
di valori, entusiasmo, coinvolgimento – presso la propria audience, al punto da guidarne il comportamento (sia esso la
sottoscrizione di un abbonamento, la prova di un nuovo prodotto, l’acquisto di un certo servizio, etc.).
❖ Relationship: ogni brand deve considerare il tipo di relazione che intende instaurare con i propri influencer, sia essa
una mera relazione basata sull’affinità o su un più strutturato rapporto one-to-one. È importante che tra il brand e
l’influencer si stabilisca una sorta di patto o accordo, che definisca chiaramente obiettivi e finalità della relazione.
Influencer Marketing
•Acquisti d’impulso: i consumatori possono acquistare prodotti a prezzi scontati. da una pagina web o sfruttando
una promozione su dispositivo mobile. Posso anche procedere all’acquisto con il telefonino direttamente nelle
vicinanze del negozio o addirittura al suo interno.
•Canalizzazione del traffico: grazie alle caratteristiche del telefonino (rilevatore tempo e posizione, possibilità di
personalizzazione), le imprese possono guidare il consumatore verso il punto vendita in cui mi è più comodo
concludere la transizione on-line o fisica che sia.
•Educazione dei consumatori: le aziende possono mandare ai consumatori informazioni sui benefici offerti dai
prodotti
•Gestione dell’efficienza: si risparmia tempo perché sui dispositivi mobili le informazioni sono accessibili come su
altri device
•Target market: le aziende sono in grado di offrire i prodotti ai consumatori che si trovano in un certo luogo in un
dato momento.
App Marketing
App Marketing
❖ A dicembre 2021 erano 3,48 milioni le app per
dispositivi Android e 2,22 per IOS. In media
chi usa smartphone ha circa 40 app e ne usa
regolarmente 15. Le app offrono alle aziende
opportunità di profitto. Il fatturato globale
delle app nel 2014 era di 97,7 miliardi di
dollari; la stima per il 2023 è di 935 miliardi di
dollari. Il profitto da app per le imprese
diverrà nei prossimi anni la fonte di reddito
principale.
App Marketing
❖ Le app sono classificate in due gruppi:
1)App per il mobile commerce: hanno la funzione di vendere prodotti o
servizi
2)App per servizi mobile a valore aggiunto: offrono servizi non collegati
direttamente alle vendite ma pensate per aiutare i consumatori a risolvere
problemi o a prendere decisioni. È un app che arricchisce la customer
experience complessiva del prodotto
❖ Es: compagnia aerea che consente di generare, attraverso un’app, una carta
di imbarco (servizio a valore aggiunto) grazie a un QR code.
App Marketing
❖ ESEMPIO: MAKEUP GENIUS DI L’ORÉAL.
«Unendo la nostra conoscenza dei consumatori e della scienza del colore alle tecnologie
per il monitoraggio delle espressioni facciali, abbiamo potuto calcolare il migliore
algoritmo possibile, capace di produrre una resa dei colori estremamente realista in
tempo reale, a partire dalla semplice macchina fotografica dell'iPhone», spiega Clive
Balooch, che dirige nello stile delle grandi aziende del Web l’incubatore 'Connected
Beauty, L’Oréal Research & Innovation’. “Makeup Genius” si presenta come uno
specchio interattivo che permette di vedere sul proprio volto l'effetto del prodotto
testato. L’applicazione consente anche di ordinare l'articolo attraverso l'e-shop del
brand. Inoltre, in negozio è anche possibile scannerizzare il codice a barre di un prodotto
con lo smartphone e di ammirarne immediatamente l'effetto sul viso grazie allo specchio
digitale. L’applicazione “Makeup Genius” è disponibile in Francia, negli Stati Uniti e in
Cina, ma in seguito lo sarà in tutte le nazioni in cui il brand L’Oréal Paris è presente.
Con Google che ogni anno registra sul suo motore di ricerca 4 miliardi di richieste
riguardanti il mondo del Beauty, il marchio francese punta ad imporsi come brand
leader del comparto della bellezza virtually connected.
Content Marketing
Content Marketing
❖ Il Content marketing è la branca del marketing che include l'insieme delle tecniche
per creare e condividere contenuti testuali e visuali pertinenti e di valore intorno
ad un marchio o prodotto/servizio, così da creare un engagement tale da orientare
anche il processo di acquisto degli utenti.
❖ Strumenti di comunicazione quali articoli, eBook, case study, guide, corsi
online, podcast , video, webinar, presentazioni in grado di creare valore aggiunto e
accrescere la leadership di un’azienda orientando in maniera sensibile il processo
di acquisto.
Performance Marketing
Performance Marketing
❖ Il concetto di Performance Marketing comprende diversi ambiti e settori del digital
Advertising. Si parla di Performance marketing per tutte le attività di digital advertising
che riguardano l’acquisto di traffico e di spazi pubblicitari sul web finalizzati alle
conversion e all’ottimizzazione dell’acquisto stesso.
❖ E’ un’attività mirata alle conversioni degli utenti, intese come una sottoscrizione, una
registrazione, un link, un like o una vendita e quindi al raggiungimento di un
obiettivo prefissato e misurabile.
❖ Nella maggior parte delle forme di pubblicità tradizionali, l’inserzionista paga una tariffa
anticipata per lo spazio pubblicitario, indipendentemente dalle prestazioni. Questo può
significare centinaia e persino migliaia di dollari spesi senza mai vedere una conversione.
Con il performance marketing, gli inserzionisti pagano solo quando la misura del
successo (conversione, azione o transazione) è stata raggiunta.
Performance Marketing
❖ Performance Marketing: cos’è e come si fa
Il termine performance marketing indica le campagne online in cui gli inserzionisti pagano le
società di marketing o le piattaforme pubblicitarie per i risultati ottenuti, come i clic o le
conversioni.
Mentre le grandi aziende possono spendere milioni di dollari per il branding, la maggior parte
delle imprese deve concentrarsi sul risultato finale per rimanere redditizia. Il performance
marketing rimette il potere nelle mani dell’inserzionista. L’utente determina l’azione, quindi
paga quando l’azione è stata completata, che si tratti di una vendita, di un lead o di un clic.
Performance Marketing
❖ Performance Marketing Definizione
‘’Online Performance Marketing è un modello di marketing online in cui l’inserzionista paga solamente per i risultati ottenuti’’. La
definizione coniata dalla Performance Marketing Association.
❖ Dunque possiamo identificare tutte attività e metriche che fanno parte del mondo del Performance Marketing:Come fare
Performance Marketing
1.Definire il modello di pagamento. Visto che il pagamento è fatto su performance in base percentuale, è logico,
concordare con l’agenzia in giusto corrispettivo per ogni tipo di inserzione dell’utente. Le tipologie più usate sono:
•CPC : Cost per click
•CPM : Cost per Mille (impression)
•CPA : Cost per Action/ Acquisition
•CPL : Cost per Lead ( in seguito a click sulla leanding page)
3.Deve esserci una relazione fluida tra agenzia e inserzionista. Entrambi lavorano per ottenere gli stessi risultati
quindi una comunicazione trasparente è la chiave per avere successo.
Inbound Marketing
Inbound Marketing
❖ DEFINIZIONE
Il termine Inbound marketing indica una metodologia di business
che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su
misura per loro. Mentre il marketing cosiddetto Outbound (in
uscita) interrompe il pubblico promuovendo i contenuti (si pensi
agli spot televisivi), la metodologia Inbound si focalizza sul creare
connessioni e risolvere i dubbi e i problemi che il pubblico già ha.
❖ Con l'Inbound si passa dall'Interruption al Permission Marketing:
l'audience va conquistata fornendo contenuti interessanti e utili
per il target di riferimento, non interrotta.
❖ L'Inbound marketing è una strategia olistica, utilizzata al fine di
coinvolgere, attrarre e convertire i visitatori trasformandoli in
clienti attraverso informazioni e contenuti rilevanti e non
interruttivi.
Inbound Marketing
❖ Se volessimo riassumere in poche parole il concetto di Inbound Marketing potremmo dire che si tratta
di un metodo di marketing online che punta a sfruttare le opportunità offerte dal web per rispondere
alle esigenze, informative e non, del cliente potenziale per creare interazioni che favoriscono l’acquisto.
❖ Alcune attività a pagamento sono inbound al 100%: un esempio sono le campagne su Google Ads, la
piattaforma pubblicitaria di Google. Questo tipo di pubblicità ti consente di essere trovato da chi sta
cercando il tuo prodotto.
❖ Come fare Inbound Marketing?
•Creare contenuti ottimizzati per la SEO.
•Creare un nurturing process facendo e-mail marketing (La lead nurturing si può definire come un
processo volto a creare fiducia nei potenziali clienti, attraverso comunicazioni di valore).
•Essere presenti e attivi sui social social (scopri su quali canali i tuoi potenziali clienti sono più attivi)
•Monitorare i KPI.
Inbound Marketing
❖ Creare una strategia di Inbound Marketing significa selezionare canali e contenuti
che sappiano attrarre i clienti potenziali, in una prima fase, verso il nostro punto di
vendita principale online, generalmente il sito web. Ma fare Inbound Marketing non
significa fermarsi soltanto alla prima fase del processo di acquisto: occorre impostare
un processo che favorisca, lungo tutto l’orizzonte temporale del ciclo di acquisto,
una relazione positiva con il cliente, supportandolo prima e dopo l’acquisto.
❖ Fare Inbound Marketing significa quindi far sì che i dipartimenti Marketing,
Prodotto e Vendite lavorino insieme verso l’obiettivo comune di aiutare i clienti,
potenziali e attuali. In gergo, questo sistema integrato viene definito “Flywheel” e
corrisponde alla logica dell’Inbound Marketing di attrarre, coinvolgere e premiare il
cliente attuale e futuro per consentire al tuo business di crescere più velocemente e
con qualità di fatturato.
Inbound Marketing
❖ Le 3 strategie principali dell’Inbound Marketing
1. STRATEGIE INBOUND VOLTE AD ATTRARRE IL CLIENTE
Si tratta di strategie che puntano sulla creazione, pubblicazione e distribuzione di contenuti volti ad attrarre il nostro target di vendita
- o “buyer persona”. Dagli articoli del blog ottimizzati per i motori di ricerca ai post sui social media, ogni contenuto deve offrire un
valore chiaramente percepibile: dai testimonials ad una guida su come utilizzare il tuo prodotto per risolvere il problema manifestato
dal cliente potenziale.