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il vocabolario dello startup (2/10)
Nell’ecosistema startup si utilizza un gergo specifico, che risulta essere un misto tra concetti di economia e
finanza aziendale e modi di dire e/o concetti di origine anglosassone.
Padroneggiare correttamente il gergo dello startup è condizione utile – e in alcuni casi fondamentale – non
solo per comprendere determinate metodologie e logiche sottese all’ecosistema, ma anche e soprattutto per
rapportarsi correttamente con interlocutori terzi.
Nelle prossime slides forniremo i principali concetti dello startup chiarendone il significato in maniera precisa.
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il vocabolario dello startup (3/10)
VALUE PROPOSITION
Value proposition è un termine che definisce in modo univoco la promessa di valore offerta come argomento di
vendita. Lo scopo della proposta di valore è includere il valore distintivo della vostra offerta rispetto ai concorrenti,
basato sul beneficio derivante dall’acquisto.
Definire la value proposition è molto importante, al fine di far percepire al cliente i motivi per cui dovrebbe scegliere il
nostro prodotto/servizio/azienda.
C’è uno strumento utile nella concezione e definizione della value propostion ed è il Value Proposition Canvas, un
plug in del Business Model Canvas, che aiuta a progettare, testare e costruire la Value Proposition aziendale nei
confronti dei clienti in maniera più strutturata e riflessiva.
• Il Canvas con i suoi nove blocchi si concentra sulla big picture (visione d'insieme).
• Il Value Proposition Canvas fa uno zoom su due di questi blocchi, la Value Proposition e il Customer Segment, in
modo da descriverli con maggiori dettagli ed analizzare l'adattamento tra loro.
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il vocabolario dello startup (4/10)
La Vision deve indicare la proiezione di uno scenario che un imprenditore vuole vedere nel futuro e che rispecchia i
valori, gli ideali e le aspirazioni dell’azienda. Es. “Un personal computer su ogni scrivania e ogni computer con un
software Microsoft installato“ Bill Gates, Microsoft.
La Mission è la strada che si vuole percorrere per realizzare la Vision e serve per definire le risorse che devono
essere utilizzate per arrivare allo scenario descritto dalla Vision.
La Mission aziendale deve essere allineata alla Vision e deve mostrare, in modo molto più dettagliato, come si
intendono raggiungere gli obiettivi dell’azienda descritti dalla Vision.
Se, quindi, la Vision è il sogno che definisce lo scopo per cui l’azienda esiste,
la Mission definisce il ruolo dell’azienda per attuare la Vision.
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il vocabolario dello startup (5/10)
ELEVATOR PITCH o semplicemente PITCH
L’elevator pitch è lo strumento di presentazione degli aspetti salienti di un progetto d’impresa in un discorso conciso,
chiaro ed efficace, in grado di catturare l’attenzione di un interlocutore nel tempo tipico di una corsa in ascensore.
BOOTSTRAPPING
È il processo di auto-finanziamento che vede l’imprenditore sostenere il processo di startup esclusivamente con i
suoi mezzi, senza l’apporto di capitale esterno.
PIVOTING
Un pivot è un termine che indica il cambio di strategia di una startup in relazione per esempio al posizionamento del
suo prodotto o servizio sul mercato o alle modifiche al prodotto stesso per renderlo più interessante agli acquirenti.
Il pivoting avviene dopo che la startup ha testato il suo modello originale
scoprendo che modificandolo si ottengono migliori risultati.
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il vocabolario dello startup (6/10)
DEAL FLOW
- “Cold emails”
- Network di conoscenze
- Eventi (Demo Days, Pitches, etc.)
- AngelList
- Canali strutturati (es. call for ideas etc.)
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il vocabolario dello startup (7/10)
CASH FLOW
Il cash flow è la capacità di generare cassa e quindi di ripagare il debito e remunerare gli azionisti.
– se l’impresa ha un cash flow positivo (entrate>uscite) dispone di risorse liquide per finanziare le gestione corrente,
coprire i debiti a breve, ma anche finanziare nuovi progetti
– un cash flow negativo (entrate<uscite) è indicatore di rischio aziendale, ed è tipico della fase di startup.
In questo caso è fondamentale l’analisi di break-even del cash flow, che indica la dimensione minima dell’attività
aziendale che determina una generazione di cassa positiva.
– la presenza di cash flow negativi ha effetti sul costo del debito dell’azienda. Questa variabile è fortemente
influenzata anche dalla struttura, dalla stabilità e dalla prevedibilità dei flussi futuri.
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il vocabolario dello startup (8/10)
Per "Minimum Viable Product" (MVP) si intende la prima versione del prodotto che serve sia per testarne le
funzionalità e raccogliere i primi commenti dagli utenti iniziali, sia per mostrare ai potenziali investitori o partner
finanziari la capacità di realizzazione di ciò che ci si propone di fare aumentando così la credibilità del progetto.
CONSISTENCY
Una Startup è coerente se attraversa i livelli di maturazione in successione, senza saltare le tappe.
Molti vengono illusi dalla convinzione di poter completare il primo stadio (Discovery) in poco tempo ma il rischio è
quello di crescita prematura.
Il concetto di coerenza della Startup è uno dei principali indicatori di successo nella valutazione pre-money.
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il vocabolario dello startup (9/10)
SCALE UP
Nel mondo dello startup, il termine scalabilità è utilizzato per classificare il business model dell’attività o della start-up
stessa: avere un business model scalabile significa che la propria attività è facilmente replicabile in modo modulare
ed è pertanto possibile aumentare le dimensioni e il giro di affari in maniera anche esponenziale.
Si pensi ad un artigiano tradizionale e ad un maker che producono entrambi un determinato oggetto per la casa.
Nel primo caso l’artigiano impiegherà un certo numero di ore per produrre quell’oggetto e se deve realizzarne uno
simile o uguale impiegherà più o meno lo stesso tempo che è stato necessario per realizzare il primo.
Nel secondo caso, le cose cambiano completamente. Il maker, grazie alla sua stampante 3D, impiegherà il suo
tempo quasi esclusivamente per la progettazione dell’oggetto dopodiché potrà realizzare con la sua stampante una
quantità illimitata dell’oggetto in questione.
PREMATURE SCALING
è una delle cause principale di morte per le startup: l’espressione indica lo spendere soldi oltre il necessario per far
crescere il business (es: assumere personale extra, marketing troppo costoso, perfezionare troppo il prodotto
inizialmente, etc.) prima di aver trovato il giusto taglio del prodotto o mercato.
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il vocabolario dello startup (10/10)
GO-TO-MARKET
Per “go-to-market” si intende il piano di una startup per acquisire clienti/users nel mercato prescelto.
La strategia di solito parte dalla risposta di queste 5 domande:
Sono le sigle che indicano come il modello di business intende rivolgersi al mercato: b2a significa che si rivolge alla
pubblica amministrazione, b2b che i clienti sono altre imprese, b2c indica che il cliente è l’utente finale, mentre
b2b2c indica che il prodotto è pensato per l’utente finale ma venduto tramite altre aziende
che a loro volta lo portano sul mercato al dettaglio.
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la quarta rivoluzione industriale (1/3)
Per una riflessione sulla propria vocazione professionale e/o imprenditoriale è utile documentarsi sui
trend macroeconomici dei prossimi anni:
il principale di essi si identifica nella cosiddetta «quarta rivoluzione industriale»
Si prevedono di conseguenza significativi mutamenti nelle skill necessarie per fronteggiare questo nuovo scenario.
Il documento individua alcune aree dove intervenire per tenere l’Italia al passo con la trasformazione in atto:
• Rilanciare gli investimenti industriali in ricerca e sviluppo;
• Aiutare la crescita delle imprese, ovvero: piccolo non è per forza bello;
• Favorire le nuove imprese innovative (startup);
• Definire criteri di azione condivisi a livello europeo;
• Accrescere cyber security e tutela della privacy;
• Migliorare le infrastrutture di rete
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la quarta rivoluzione industriale (2/3)
Che cos’è la quarta rivoluzione industriale?
- Dalla fine del Settecento, con la nascita della macchina a vapore e di conseguenza con lo sfruttamento della
potenza di acqua e vapore per meccanizzare la produzione
- Dal 1870 con il via alla produzione di massa attraverso l’uso sempre più diffuso dell’elettricità, l'avvento del motore
a scoppio e l'aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica
- Negli anni Settanta del Novecento con la nascita dell’informatica, dalla quale è scaturita l'era digitale destinata ad
incrementare i livelli di automazione avvalendosi di sistemi elettronici e dell’IT (Information Technology).
La data d’inizio della quarta rivoluzione industriale non è ancora stabilita, ma l’unica certezza è che, come le
precedenti, questa rivoluzione è destinata a cambiare per sempre la società e l’economia mondiale con novità che
avranno ripercussioni fondamentali sulla vita dei cittadini del mondo.
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la quarta rivoluzione industriale (3/3)
Quando parliamo di industria 4.0 generalmente ci riferiamo ad una serie di cambiamenti nei modi di produzione
(come si producono beni e servizi) ma anche dei rapporti di produzione (tra datore di lavoro e lavoratore).
La quarta rivoluzione industriale si basa su 2 concetti chiave: smart manufacturing e digital economy
L’utilizzo dei dati come strumento per creare valore, perché intorno ai dati si muove la potenza di calcolo delle
macchine. Tutti i temi relativi ai big data, open data, IOT, cloud etc…
Analytics. Ovvero, una volta raccolti i dati, come si possono effettivamente far fruttare.
Interazione uomo-macchina. Come comunichiamo con le macchine, strumenti, interfacce, linguaggi.
Ponte tra digitale e reale. Cioè una volta avuti i dati, analizzati, processati e resi strumento per “istruire” le
macchine, bisogna trovare i modi, gli strumenti per produrre i beni: stampa 3D, robot, interazioni tra macchine.
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i trend socio-economici dei prossimi anni
La realtà socio-economica dei prossimi anni vedrà questi fenomeni principali:
l’intensificarsi delle possibilità di interazioni sociali farà in modo che le aziende si adattino ad un più a stretto contatto con la comunità puntando sulla
personalizzazione. Ciò comporterà una rivalutazione delle capacità umane e umanistiche, favorendo le capacità di relazione interpersonale
il mutare dei luoghi di lavoro in cui saranno sempre più frequenti le modalità di smart working e le politiche di conciliazione lavoro-vita privata,
sempre più interconnesse
la mobilità, grazie alle auto elettriche e intelligenti, vedrà progressivamente un cambiamento delle abitudini quotidiane, incidendo sull’urbanistica e
sulla sicurezza dei cittadini
dispositivi elettronici indossabili favoriranno l’identificazione, la sicurezza e la propria immagine digitale, oltre che monitorare e trasmettere una
grande quantità di dati
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i lavori del futuro (1/8)
La quarta rivoluzione industriale e la variazione globale degli scenari socio-economici
produrranno importanti cambiamenti all’interno del mondo del lavoro.
Tali cambiamenti vengono costantemente analizzati da numerosi policy makers globali, che cercano di formulare
previsioni riguardo alle professioni e ai settori che saranno oggetto delle maggiori trasformazioni nei prossimi anni.
Uno degli appuntamenti annuali più rilevanti sul tema è il World Economic Forum, simposio che si tiene ogni anno a
Davos (CH) dove i leader della politica e dell’economia mondiale si incontrano con esponenti di alto livello di vari
settori per discutere di temi quali l’andamento dell’economia, ma anche di tecnologia, ambiente e salute.
Il WEF del 2016, titolato ‘Mastering the Fourth Industrial Revolution’ è sfociato nel rapporto:
«The Future of Jobs: Employment, Skills and Workforce Strategy for
the Fourth Industrial Revolution”.
The Future of the Jobs illustra l’evoluzione del lavoro fino al 2020 sulla base delle indicazioni raccolte tra i
responsabili delle Risorse Umane di 350 tra le maggiori aziende mondiali.
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i lavori del futuro (2/8)
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i lavori del futuro (3/8)
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i lavori del futuro (4/8)
Alla luce di tali trend socio-economici, si sono individuate alcune figure professionali destinate ad avere molto rilievo nei prossimi anni:
LIFESTYLE SPECIALIST: Mangiare bene, alta moda, bellezze artistiche e turismo. In uno scenario globale che vede ogni anno milioni di nuovi consumatori affacciarsi
al mercato, gli spazi che si aprono per tale figura sono enormi.
DIGITAL COACH: la rivoluzione digitale ha prodotto generazioni di nativi digitali che sono profondamente ed ontologicamente differenti da quelle precedenti.
La velocità di apprendimento ha reso la didattica tradizionale non adeguata ai tempi.
WEB LAWYER 2.0: le costanti giurisprudenziali non mutano con il mutare dei tempi, ma la sensazione che molto debba essere ripensato alla luce dell'avvento delle
nuove tecnologie si manifesta con forza, oggi più che mai. Il legislatore altresì sta iniziando a normare Internet, nei suoi profili civili, penali, amministrativi e fiscali molti
aspetti delle nuove tecnologie. Il giurista del web sarà, pertanto, una figura centrale nel panorama giuridico internazionale dei prossimi anni.
TIME BROKER - SHARING ECONOMIST: “Time is money” non è soltanto un modo di dire, ma una verità profonda, conosciuta da ogni imprenditore. La risorsa
“tempo” è il motore fondamentale della società moderna, ma la sua gestione intelligente costituisce un territorio in larga parte inesplorato, ed un’area professionale
ricca di enormi potenzialità di crescita.
PERSONAL BRANDER: le relazioni e la riconoscibilità di persone e aziende passano sempre di più attraverso la loro efficace gestione mediatica. Sempre maggiore è
dunque il bisogno di figure professionali capaci di curare in modo innovativo l’immagine e le relazioni pubbliche, per garantire visibilità e successo in uno scenario
globale.
IoT e OD MANAGER L’estensione di Internet al mondo degli oggetti apre scenari affascinanti, schiudendo la possibilità di raccogliere informazioni in quantità prima
inimmaginabili. La sfida dell’organizzazione intelligente di tali dati per consentirne un uso strategico deve essere raccolta da una nuova categoria di professionisti, che
sappiano trasformare l’informazione in valore aggiunto per aziende, comunità, amministrazioni.
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i lavori del futuro (5/8)
Altre utili analisi sui trend previsti dal mercato del lavoro nei prossimi anni ci vengono dalle elaborazioni prodotte da organismi preposti alla formazione delle future
classi dirigenti: il Canadian Scholarship Trust Plan, che deve consigliare ai suoi clienti dove indirizzare gli investimenti in formazione, ha così prodotto il rapporto
Inspired Mind che illustra a quali professioni potremmo aspirare e quali attitudini ci conviene allenare.
Vediamone alcune.
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i lavori del futuro (6/8)
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i lavori del futuro (7/8)
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i lavori del futuro (8/8)
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