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Il fu Mattia Pascal (1904) Uno nessuno e centomila (1926)

Narrazione: Retrospettiva e in prima persona. Voce narrante coincide con Narrazione: Retrospettiva e in prima persona. Voce narrante coincide con
il protagonista. il protagonista
Tipologia: Memoriale Tipologia: Monologo interiore. Flusso di coscienza
Struttura: 18 capitoli Struttura: otto libri, ognuno dei quali è diviso in capitoli più piccoli
Linguaggio: teatrale a causa del monologo interiore, delle Linguaggio: frammentato. La lingua è quotidiana e semplice ma associata
interrogazioni, dei dubbi interni, delle riflessioni a frasi tipiche delle regioni italiane che rendono lo stile più teatrale
Ambientazione: Primi anni del Novecento Ambientazione: Primi anni del Novecento
Temi: Temi:
• Crisi individuale del personaggio principale: Non si accetta (mento • Crisi individuale del personaggio principale: Non si accetta (naso
aguzzo, occhi strabici) pendente verso un lato)
• Famiglia: all'inizio si presenta come un'unità idillica (dedica alla • Autoesclusione dalla società: Dopo che Moscarda ha rifiutato la
mamma) ma che infine riveste le sembianze di una forma e si è liberato della maschera, la società lo proclama pazzo,
trappola dove c'è solamente posto per la fuga. ma allora Moscarda si abbandona al fluire della vita vera.
• Inettitudine: Mattia presenta sé stesso come un inetto. Ciò si • Rifiuto di ogni identità individuale: Mentre la storia prosegue, il
evince sia nel non aiutare la famiglia sia nel non essere in grado di protagonista affronta la società e distrugge l’immagine che gli altri
sposare la ragazza che ama. Anche dopo la fuga nei panni di hanno di lui «Non mi sono più guardato in uno specchio, e non mi
Adriano Meis è presente la sua passività nella vita passa neppure per il capo di voler sapere che cosa sia avvenuto
• Critica alla modernità: Sotto l’identità di Adriano Meis, il della mia faccia e di tutto il mio aspetto»
protagonista critica lo sviluppo industriale che priverà l’uomo • Critica alla società: Questa critica arriva fino al paradosso perché ci
dell’essenza della vita spiega che, solamente arrivando al nulla, un individuo può essere
• Il doppio: Le due identità sono inconsistenti. Una è l’ombra di un libero e può essere disponibile verso una nuova dimensione
morto e l’altra è artificiosa spazio-temporale, fuori da ogni legge indotta dalla società
• Rapporto con il padre: Il padre lo considera un inetto • Rapporto con il padre e inettitudine: Lo disprezza in quanto gli ha
Protagonista: Mattia Pascal trasmesso la maschera di usurario; il padre lo considera un inetto
• Non si riconosce nel suo corpo, matrimonio riparatore, manifesta Protagonista: Vitangelo Moscarda
il suo disagio nella civiltà • Non si riconosce nel suo corpo, matrimonio riparatore, manifesta
• Atteggiamento: Passivo, casuale e inconsapevole. Nella ricerca il suo disagio nella civiltà
della sua identità si fa guidare dal caso • Atteggiamento: Attivo, consapevole del percorso che ha scelto di
intraprendere
• Dopo la liberazione dalla maschera: Non ottiene la libertà in • Legame con l’identità: Rifiuta qualsiasi forma convenzionale
quanto la nuova identità si rivela una trappola peggiore “sono il mare, il vento, non ho un nome” il nome è una pura
• Legame con l’identità: “Io sono il fu Mattia Pascal” rimane legato epigrafe funeraria
alla sua identità, sebbene negata • Dopo la liberazione dalla maschera: Continua a opporsi alle
• Reazione: Critica-negativa. Si estranea con la filosofia del lontano maschere e si oppone alle nuove forme di identità.
e rifiuta la vita • Reazione: Utopica ma positiva. Sceglie di fondersi con la natura in
• Visione della natura: Natura come estranea (Eco leopardiano) una comunione mistica e profonda, emblema del vitalismo
• Riscatto: Non avviene. Mattia Pascal si limita semplicemente a • Visione della natura: Vita allo stato puro
guardar vivere sé stesso e gli altri • Riscatto: Rifiuta la sua identità e si abbandona al flusso della vita
Poetica dell’umorismo: Mattia è un personaggio tragico, ma allo stesso Poetica dell’umorismo: Nel settimo capitolo del primo libro riscontriamo il
tempo un personaggio inetto. Ogni sua azione, o meglio non azione, nasce disorientamento di Vitangelo sforzandosi di non 'vedersi', ma di vedere
dall'incapacità di definirsi, dall'impossibilità di rapportarsi agli 'l'altro' nello specchio. Si vuole vedere intero e si vuole riconoscere in quelli
altri (per cui non gli importa niente di nessuno e nemmeno di sé stesso), tratti fisici. Questo, invece, lo conduce alla frantumazione dell'Io. Moscarda
atteggiamento che lo porterà alla rovina cioè alla perdita della sua identità. non sa chi è. Osservando il proprio riflesso capisce che proprio l'altro sia la
Già dalle prime pagine Mattia sostiene che “Una delle poche cose, anzi usa minaccia. Questo lo turba e lo conduce alla disgregazione della sua
forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia identità. L'umorismo si percepisce nella perplessità che prova relativa
Pascal. E me ne approfittavo” Si percepisce una cognizione della propria all'identità, nel suo dubbio mentre si interroga chi sia veramente e come
esistenza priva di senso, rendendo la forma superiore alla vita. gli altri lo vedono. Pertanto, lo specchio diventa strumento della sua crisi.
Con la scoperta della sua “morte” Mattia crede essa coincida con la libertà. Il capitolo finisce con uno starnuto al quale Vitangelo risponde con 'Salute!'
Un altro episodio dove avvertiamo il sentimento del contrario è nel verso 'l'altro', e in fine ride. L'ultimo capitolo elabora tutta la concezione
capitolo V del libro. Dopo che la Zia Scolastica ha umiliato la vedova dell'Umorismo, delle maschere e del contrasto tra forma e vita. Vitangelo
Pescatore buttandole la pasta su tutto il corpo, scappando con la madre di si presenta al processo di Anna Rosa.
Pascal, Mattia comincia a ridere senza fermarsi. Non si ferma neanche
quando la vedova lo ricopre di pasta e lo graffia. Allora, in quel preciso
momento, si concentra e si avverte l'umorismo. Avvertiamo che Mattia
non ride perché la situazione è divertente, ma ride perché si rende conto
che proprio la sua inazione sia la causa di tutte le disfatte della famiglia e
di sua madre che amava molto.

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