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• Italo Svevo
• Trama
Alfonso Nitti, giunto a Trieste dalla campagna e con alle spalle una formazione umanistica, stenta ad
adattarsi all’alienante lavoro in banca e al modo di fare dei colleghi. Sua unica consolazione è lo studio cui si
dedica la sera, frequentando la biblioteca. Conosce la figlia del principale, Annetta, corteggiata dal brillante
cugino Macario, e comincia a frequentarla allorché la ragazza decide di scrivere un romanzo. Tra i due
nasce un’attrazione e lei infine gli si concede. Disgustato dall’accaduto, Alfonso si allontana da Trieste; al
ritorno trova Annetta fidanzata con Macario e, sul lavoro, si vede relegato a un incarico umiliante. Le sue
proteste provocano una sfida a duello, cui Alfonso si sottrae con il suicidio.
• I personaggi
ALFONSO NITTI : è il protagonista ,è un uomo presuntuoso e frustrato, impiegato insoddisfatto, che deve
affrontare nel mondo reale l’abisso tra ciò che crede di essere e ciò che è veramente.
ANNETTA: è la figlia del capo di Alfonso, il signor Maller. È una ragazza frivola e civettuola, la cui conquista
diviene l'obiettivo di Alfonso per essere accettato nell'alta società.
MACARIO: ricopre il ruolo di personaggio vincente nel romanzo di Svevo. Alfonso lo incontra per la prima
volta in casa Maller, lo stesso pomeriggio in cui conosce Annetta.
FRANCESCA: lavora a casa Maller; si scopre poi che è anche l'amante del padrone di casa.
• L’INETTO
Alfonso inaugura un nuovo tipo di personaggio «l’Inetto» che troveremo sotto diverse incarnazioni nei
romanzi di Svevo. L’inettitudine rappresenta sostanzialmente una debolezza, un’insicurezza psicologica che
rende l’eroe incapace di affrontare la vita.
• Il male di vivere
Al di sotto della coscienza si rivela tuttavia l’anima del personaggio, che consiste in una cieca volontà di vita
e affermazione, destinata a rimanere inappagata di qui il “male di vivere” del protagonista. Svevo stesso
confesserà l’ispirazione schopenhaueriana alla base del romanzo: la vita umana scorre fra desiderio, che è
dolore, e soddisfazione, che è sazietà; con il possesso svanisce ogni attrattiva e il desiderio rinasce in forma
nuova, pertanto la delusione è inestirpabile.
Il protagonista con lucida rassegnazione si rende conto che la sua vita ormai appare priva di senso e si
interroga sulla necessità del suicidio, con un ragionamento che appare influenzato dalla riflessioni
filosofiche di Schopenhauer sulla volontà, comprendendo infine la sua natura e la sua incapacità di vivere.
• Influssi Naturalisti
Nato in pieno clima naturalista, il romanzo ne deriva l’abbondanza di dettagli descrittivi, l’attenzione allo
status sociale dei personaggi, lo scrupolo scientifico Alfonso, in particolare, viene osservato all’interno di
quattro fondamentali milieux: la banca, la famiglia presso cui vive a pensione, casa Maller, il villaggio natio.
• L’impostazione narrativa
• La narrazione è condotta da una voce «fuori campo», che si riferisce ai personaggi con la terza
persona. Il narratore è più vicino al codice dell’impersonalità, predomina nel romanzo la
focalizzazione interna al protagonista.
• La rigorosa soggettivazione del racconto è un sintomo del passaggio dal romanzo realistico e
naturalistico a quello psicologico, in «Una Vita» la coscienza diviene un labirinto di tortuosità
inestricabili.
• Se il punto di vista del personaggio è dominante in «Una Vita» non è però l’unico di frequente si
introduce la voce del narratore.