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Il treno ha fischiato
Belluca (sempre ligio al suo lavoro) ha un’improvvisa follia (si ribella al
capoufficio e viene portato al manicomio). Ha una specie di epifania quando
sente il fischio del treno.
La novella ha la struttura dell’inchiesta, inizia in medias res e non sappiamo
nulla di Belluca, poi viene descritto.
il narratore prima non ha un volto ed è esterno (tipo colleghi di ufficio), poi
assume un volto più interno (testimone del fatto, che conosce belluca)
Belluca vive la trappola sia del lavoro sia della famiglia
Pirandello lo porta all’assurdo: 3 donne cieche, 2 figlie vedove, 7 figli delle
vedove.
Dopo l’epifania Belluca torna al suo lavoro ma consapevole del meccanismo
(ha capito il gioco)
Il fu Mattia Pascal
Mattia Pascal intrappolato nella trappola del lavoro opprimente (bibliotecario)
e della famiglia.
Per un caso vince a Montecarlo e scopre che la madre e la moglie lo hanno
riconosciuto in un cadavere quindi viene dichiarato morto. Mattia ora è libero
ma ancora è attaccato alla forma e decide di cambiare nome in Adriano
Meis. Viaggia per l'Europa ma soffre la nostalgia, è ancora attaccato alla
trappola.
Adriano è fittizio come Mattia ma in più è peggio perchè non può avere
legami.
Adriano torna a roma e si innamora di Adriana (figlia di Anselmo Paleari), ma
lui non può avere relazioni perché non esiste.
Simula il suicidio per riprendersi l’identità di Mattia, torna dalla moglie ma lei
si è risposata con un suo amico.
Diventa un forestiere della vita, torna a fare il bibliotecario e a volte porta i
fiori alla sua tomba.
- Lo strappo nel cielo di carta (critica alla consistenza dell’io)
La vita è una costruzione fittizia e quando si strappa il cielo di carta del
teatrino la marionetta entra in crisi, perché pensava fosse vero, le
certezze entrano in crisi.
Questa crisi delle certezze la si vede per Pirandello nella condizione
moderna dopo la teoria copernicana. C’è la figura di Oreste (che vendica la
morte del padre con determinazione) che rappresenta l’uomo prima del crollo
delle certezze; e poi c’è Amleto (che è perplesso, paralizzato) che è l’uomo
dopo crisi
- La lanterninosofia
filosofia di Anselmo Paleari, ognuno di noi è immerso in un cerchio illuminato
detto lanternino che divide l’io dal non io, poi tutti noi siamo immersi in
cerchi grandi di luce detti lanternoni che sono le ideologie/ fedi. quando si
spengono i lanternoni si ha lo strappo nel cielo di carta
“UNA VITA”
romanzo in 3a persona
Alfonso Nitti lavora per la Banca di Mahler, è un lavoro arido mortificante.
Un giorno Mahler lo invita a casa e conosce la figlia Annetta con cui scriverà
un romanzo e conosce Macario, amico sicuro di sé.
Nitti seduce Annetta ma invece di sposarla scappa e quando torna lei si è
fidanzata con Macario. Nitti le chiede un appuntamento ma lei si presenta con
il fratello per un duello. Alfonso si sente “incapace alla vita” e si suicida.
il narratore è inattendibile: Zeno è un inetto malato quindi ciò che dice non è
una menzogna ma è un autoinganno perché si vuole giustificare da ogni colpa
La coscienza di Zeno è una cattiva coscienza, una falsa coscienza che ci fa
dubitare di Zeno.