Possedevano alcune
miniere di Zolfo
Pirandello si sposa con una donna siciliana, si trasferisce a Roma poi a Bonne dove si
laurea ed entra in contatto con la realtà romantica della Germania. Torna a Roma e
nel 1903 succede una tragedia, la miniera del padre si allaga e provoca una profonda
crisi economica della famiglia e per questo Pirandello deve lavorare.
Dal 1915 si dedica alla carriera teatrale fondendo una compagnia.
Nel 1921 fu messo in scena uno nessuno centomila ma fu un insuccesso. Subito non
fu compresa ma successivamente a Milano ha successo. Pirandello cresce di fama
tanto che le sue opere vennero trasmesse anche a Hollywood.
Nel 1934 vince il Nobel per il teatro per poi morire.
Pirandello mira alla scoperta della condizione umana nelle sue opere.
Alla base della poetica vi è “l umorismo”
Distingue il comico e umorismo
Comico: è la percezione del contrario
Umorismo: riflessione del contrario
Fa l esempio della vecchia che si trucca e si veste come una ragazza. Subito
percepiamo il contrario quindi ridiamo (comico), poi uno riflette sulla condizione
della vecchia che lo sta facendo per uno scopo, non rido più ma c'è l umorismo, più
sottile.
Tutto si basa sulla riflessione del contrasto
LETTERATURA INGLESE: SAMUEL BECKETT infatti il l’aspetto in comune tra “ Sei personaggi in cerca
di autore” di Pirandello e “Aspettando Godot” opera teatrale di beckett è proprio l’assurdità e il
non senso dell’esistenza umana.
Essendo Beckett uno dei grandi irlandesi, presenta la medesima caratteristica dei suoi scrittori
irlandesi contemporanei ovvero l’odio per la natura umana, come vediamo in Swift, Sterne
Oltre alla tematica trattata, le due opere teatrali sono simili proprio per la loro concezione di
teatro, entrambi rappresentano una sorta di rottura con il teatro tradizionale visto come uno
spettacolo; emerge quindi il concetto di metateatro,
Molti altri autori nella letteratura europea utilizzeranno questa tecnica del metateatro, ovvero la
cosiddetta distruzione della quarta parete tra personaggio/attore e spettatori.
Tra i principali ricordiamo i drammaturgi Henrik Ibsen e Cekov.
Ricordiamo il norvegese Henrik Ibsen poiché con la sua opera “i fantasmi” diventa fonte di
ispirazione per James Joyce, uno dei grandi irlandesi per la stesura della sua opera “Dubliners”.
(INETTI E MASCHERE DELLA SOCIETà)
In particolare per Cechov ricordiamo la sua opera intitolata Il Gabbiano.
Sei personaggi in cerca di autore e il gabbiano sono entrambi opere che si realizzano in forma di
metateatro, un artificio drammatico che consiste nel mettere in scena, all’interno di un dramma,
un’ulteriore azione teatrale.
Il gabbiano è forse il testo nel quale il metateatro raggiunge l’apice nella poetica di Cechov dove i
personaggi, più che umani sono una sorta di creature costruite sul senso del teatro e sulla sua
fragilità. Perché dico fragilità? Beh poiché come il teatro non può essere replicato in quanto
vissuto in ogni suo istante, allo stesso modo i personaggi de Il Gabbiano, vivono che la loro
esistenza è fragile e momentanea, cercano la loro identità, proprio come i personaggi dell’opera
pirandelliana. Automaticamente l’arte diventa qualcosa di lontano, una sorta di dannazione,
diventa un sogno e aspirazione umana, un qualcosa di non reale
Nella letteratura spagnola discorso analogo a 6 perspnaggi in cerca di autore di Pirandello è l’opera
Niebla di Unamuno, scrittore della generazione del 98.
Il protagonista Ugusto deluso da amore vuole suicidarsi, ma prima decide di andare a Salamanca
per vedere Unamuno, con il quale intrattiene un dialogo. Augusto riceve da Unamuno la
rivelazione che lui, Augusto Pérez, non esiste, ma che è una creatura immaginaria e che è
destinato a morire, non a suicidarsi come pensava., Augusto si ribella e discute con Unamuno.
Augusto lascia Salamanca molto confuso, torna a casa sua e il giorno dopo trovano Augusto morto
accanto al suo cane.
Con l'incontro tra Augusto e Unamuno, tra l'autore e il personaggio, lo stesso autore si rivolge al
suo personaggio e spiega che non può suicidarsi perché non esiste, che solo lui, essendo il suo
creatore può decidere il suo destino Questo è un legame con la sua idea di uomo, cioè confronta la
vita con il romanzo perché, allo stesso modo, l'uomo è un personaggio immaginario creato da Dio
ed è Dio che decide quando moriremo.
Questo concezione dell’esistenza umana, è presente anche in 6 personaggi in cerca dell'autore di
Pirandello.
Tutto questo confronto mostra la precarietà dell'esistenza umana, l'essere umano è nelle mani del
suo creatore, come il protagonista del romanzo è nelle mani del suo autore.
STORIA: Il fascismo è l'unico collegamento possibile, pensa che Pirandello scelse di non scriver più
proprio per non dover fiancheggiare il fascismo, poiché a quel tempo Mussolini controllava tutto,
anche la letteratura, gli artisti dovevano scrivere per elogiare il regime.