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VERIFICA DI LETTERATURA ITALIANA - 13/5/2021

TIPOLOGIA: TRATTAZIONE SINTETICA DI ARGOMENTO

Svolgi a scelta, in non meno di 30 e non più di 40 righe, uno dei seguenti argomenti:

1. La crisi dell'io nei romanzi di Pirandello


2. La crisi dell'io nel teatro di Pirandello
3. Enrico IV come personaggio umoristico
4. Il tema dell'incomunicabilità nelle opere di Pirandello

Enrico IV è la celebre opera teatrale di Pirandello che ha come tematica centrale la


sovrapposizione tra realtà e finzione ,tra maschere e volti attraverso la prospettiva della follia.Il
personaggio principale è Enrico IV ,un nobiluomo del Novecento che ama le carnevalate, a tal
proposito ne organizza una e si traveste nei panni dell’imperatore Enrico IV, pertanto fin da subito
il personaggio ci viene presentato con un falso nome, e non sapremmo mai qual è il suo vero nome.
Durante la cavalcata egli viene disarcionato dal cavallo dal suo rivale in amore, e cadendo sbatte la
testa e perde completamente la ragione . La sua pazzia lo porta a convincersi di essere davvero
l’imperatore Enrico IV e tutti coloro che gli sono accanto sono costretti ad assecondare questa sua
follia. Ciò che rende il personaggio di Enrico IV umoristico è la sua scelta di continuare a vivere
nella finzione, fuggendo dal mondo reale e portando per sempre la maschera di “pazzo”. Infatti, una
volta guarito dalla sua condizione egli si rende conto che ormai gli anni della sua gioventù sono
andati perduti e il ritorno al passato non è possibile, pertanto preferisce vivere in un mondo di
finzione piuttosto che accettare la realtà della sua vera vita. Il termine “umoristico” per Pirandello
deve essere diversificato dal termine “comico“. Ciò che ci fa ridere e ciò che è il contrario della
realtà a cui siamo abituati ,e questo è ciò che intende per comico, ma una volta che si inizia a
riflettere sul motivo del contrario, la riflessione prende il posto della risata, e questo è ciò che si
intende per umorismo. L’umorista fa riflettere sulla contraddittorietà della realtà, da un lato vi è la
parte ridicola che ci fa ridere, dall’altra la parte più emotiva che ci fa riflettere e provare dei
sentimenti .Se ascoltata in modo superficiale , a primo impatto la storia di un uomo che prima si
crede e poi si finge un imperatore medievale farebbe ridere, ma riflettendo sulle vere motivazioni
per cui egli è costretto a portare per sempre questa maschera , ci rendiamo conto della natura
umoristica di quest’opera. Quando Enrico IV uccide il suo rivale in amore Belcredi diventa per
sempre schiavo della maschera del “pazzo” in quanto è l’unico modo per non affrontare le
conseguenze di quel gesto nella vita reale . Tutta l’opera si nasconde dietro la facciata di una
commedia sulla pazzia, quando in realtà svela la tragedia della vita dell’uomo , in continuo
conflitto con se stesso e con la realtà che lo circonda. Il personaggio di Enrico IV dunque si
differenzia dagli altri personaggi delle precedenti opere di Pirandello, egli non è grottesco e non
cerca di liberarsi delle maschere imposte dalla società, anzi combatte per mantenere il suo ruolo di
finzione per sopravvivere.

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