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RELAZIONE SULLA VISIONE DELLO SPETTACOLO:

ENRICO IV DEGLI ALUNNI: (Pentapoli Gabriele e Russo Gaspare 3D)

Carlo Cecchi torna a occuparsi di Pirandello nel 150° anniversario della nascita,
dopo i memorabili allestimenti de L’Uomo, la bestia e la virtù e dei Sei
personaggi in cerca d’autore, mettendo in scena uno dei testi più
“pirandelliani” dell’autore siciliano. Un’indagine condotta sul confine tra follia
e normalità, tra finzione e realtà, temi molto cari a Pirandello e allo stesso
Cecchi, maestro nel rappresentare un teatro ironicamente sospeso tra verità e
rappresentazione. In una villa della campagna umbra vive rinchiuso da
vent’anni un uomo che, impazzito in seguito ad una caduta da
cavallo non accidentale durante una mascherata, si è fissato nella
parte che interpretava, quella dell’imperatore germanico Enrico IV.
Da allora vive come se fosse in quella lontana vicenda storica,
assecondato da tutti quelli che lo circondano, che vengono pagati dal
marchese Di Nolli per tenergli compagnia. Dopo tanto tempo si
introducono nella villa la donna che un tempo Enrico IV amava,
Matilde, con il suo amante Tito Belcredi, la figlia Frida con il fidanzato
Di Nolli, e un dottore. Quest’ultimo, mascherando Frida e sua madre
com’era Matilde vent’anni prima, vuol provocare nel pazzo uno choc
che lo riconduca alla ragione. Ma Enrico IV rivela di essere rinsavito
dodici anni dopo l’incidente e di essersi chiuso nella pazzia a causa di
una cattiva società e perché ormai non aveva più alcun contatto con
il mondo e tutti gli puntavano il dito contro chiamandolo pazzo.
Durante la farsa organizzata dal dottore, Belcredi interviene per
difendere Frida, ma Enrico IV lo uccide con la pistola. Così ora è
veramente costretto a fingersi pazzo, per non incorrere in pene
giudiziarie.
In quest’opera emerge una delle tematiche più ricorrenti nei libri di
Pirandello: l’argomento delle maschere. Infatti, secondo lo scrittore,
ognuno di noi ha più maschere, cioè più aspetti di noi stessi, che
vengono usate in diverse occasioni ed è la gente che ci circonda che
ci fa utilizzare una maschera piuttosto che un’altra. Tornando ad
Enrico IV, il protagonista decide di usare una maschera e di isolarsi
dal mondo, essendosi reso conto che non è un bel mondo in cui
vivere. Inoltre la pazzia è un tema che ritroviamo spesso in
Pirandello, che viveva quotidianamente quella della moglie, ma in
Pirandello il pazzo è il personaggio filosofo, il personaggio che riflette
sulla realtà, rifiutato da essa, se ne aliena. Per finire secondo noi questo
spettacolo è stato tutt' altro che noioso anzi molto interessante e bello da
guardare lo consigliamo a chiunque piaccia guardare spettacoli teatrali perchè
vale tutto il prezzo del biglietto.

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