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Istituto comprensivo

SCUOLA- CITTÀ PESTALOZZI


Scuola sperimentale statale

IL TEATRO
Un curricolo per il laboratorio teatrale nella scuola
dai 6 ai 14 anni

Si fa teatro!

I cento giochi
IN CITAZIONE

Ecco riuniti 100 giochi teatrali raggruppati in tre sezioni:


1 - ESPRESSIONE GESTUALE
2 - OGGETTI PER AZIONI TEATRALI
3 - ESPRESSIONE VERBALE
Nell’ “Espressione Gestuale” sono raccolti 34 giochi.
In “Oggetti per azioni teatrali” 33, nell’ “Espressione verbale”
altri 33. Se a questo aggiungiamo che alla fine di ciascuna sezione
c’è il disegnino di due stelle (vedi pag. 13, 27, 38), possiamo
facilmente dedurre che quest’opera ha molte simiglianze con la
Divina Commedia. Anche Dante (Commedia, il titolo parla
chiaro!) si occupava di teatro. Non nomina forse, nel Canto VI
del Purgatorio i Montecchi e Cappelletti (leggi Capuleti) che sono
all’origine della triste storia di Giulietta e Romeo? E
nell’Inferno, al Canto IV, ci troviamo anche il grande Cesare
Giulio con li occhi grifagni. Inequivocabile che l’Alighieri
volesse lasciare a Shakespeare qualche idea per le sue tragedie.
Non solo. Il sommo poeta, su preghiera della stessa (Ricordati
di me…), raccomanda la Pia de’ Tolomei a Gaetano Donizzetti
per il ruolo principale dell’omonima tragedia lirica. Per non
parlare di Giacomo Puccini che musicò Gianni Schicchi, opera
in un atto su libretto di Giovacchino Forzano ma su idea di
Dante, il quale mette questo personaggio all’Inferno, Canto
XXX.
C’è da ricordare anche la Francesca da Rimini, tirata via dal
Canto V, sempre dell’Inferno, prima da Silvio Pellico per la
sua tragedia in 5 atti e dopo da Gabriele D’Annunzio per la
sua, che di atti ce n’ha 4. I nomi, poi, che Dante inventa per i
diavoli del Canto XXI (Libicocco e Farfarello, Alichino e
Calcabrina, Draghignazzo e Barbariccia), sembrano proprio quelli
dei personaggi della Commedia dell’Arte. E più oltre, nel
Purgatorio, Canto XXII, viene nominato addirittura uno dei più
grandi tragediografi di tutti i tempi, niente di meno che
Euripide! Per quanto riguarda l’Espressione gestuale, c’è il

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famoso gestaccio, che per pudore non starò qui a descrivere,
del ladro Vanni Fucci che rubò il tesoro del Duomo di Pistoia
(Inf. Canto XXIV); e i versi ci fanno capire come Dante
apprezzasse la comunicazione non verbale.

“Così andammo infino alla lumera


Parlando cose che il tacere è bello,
così com’era il parlar colà dov’era.”
(Inf. Canto IV)

Il nostro illustre concittadino attribuiva altresì un valore quasi


maniacale agli Oggetti per azioni teatrali: basti ricordare la
barca di Caronte, la spada di Omero, e il carretto di Beatrice.
Per la sfera della Comunicazione Verbale, citerò le parole di
Pluto “Papè Satàn, papè Satàn aleppe!” (Inf. Canto VII), chiaro
esempio di esercitazione vocale ai fini di una buona
articolazione. C’è poi da ricordare l’importanza che Dante
attribuisce ai travestimenti. Intanto Gianni Schicchi, sopra
nominato, ha un vestito da folletto fatto su misura per lui, e
Pier de la Vigna ha uno stupendo costume da albero, così ben
cucito addosso, da far invidia a qualsiasi costumista teatrale.
Dante ha pure una grande ammirazione sia per il teatro delle
ombre “Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava” (Purg.Canto XIII),
“…e più di mille ombre mostrommi” (Inf. Canto V), sia per ogni
sorta di marchingegno teatrale, maschere, fantocci da Teatro di
figura, che sparpaglia ovunque. Dopo che avevo già scritto
tutte e tre le cantiche (pardon, le sezioni), mi sono accorta che ci
sarebbero stati tanti altri giochi, ma per non sciupare l’assetto,
non ho potuto aggiungere altro.
D’altro Canto, anche Dante fece lo stesso:

“S’io avesse, lettor, più lungo spazio


Da scrivere, io pur canterei ‘n parte
Lo dolce ber che mai non m’avria sazio;
ma perché piene son tutte le carte

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ordite a questa cantica seconda,
non mi lascia più ir lo fren dell’arte”
(Purg. Canto XXXIII)

Detto questo, spero che ciò


che ho scritto nelle pagine seguenti,
risulti utile al lettore,
smarrito o meno che sia nella selva oscura.

P.S. Per correttezza professionale,


visto che l’ho nominato numerose volte,
ho fatto pervenire a Dante una copia di questo scritto. Se vi capita di
passare da Piazza Santa Croce e di alzare gli occhi alla statua di
Dante, vedrete che con la mano sinistra si tiene il mantello per non
farlo strascicare per terra e con la mano destra tiene il librone della
Divina Commedia. Dentro, a far da segnalibro, vi posso assicurare
che c’è una copia di questo librino.

Con il permesso del Sommo Poeta


Anna Lucheroni

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ESPRESSIONE GESTUALE

1 – IL GIOCO DELLE FONTANE (III - IV biennio)

Obbiettivo: Stimolare la percezione visiva e la capacità di memorizzare


spazi, situazioni, oggetti. Due gruppi

Il gruppo n. 2 esce dalla stanza. Il gruppo n. 1 si dispone in


modo da formare una fontana (ninfe, tritoni, angioletti, vasi,
anfore). Quando la figura è realizzata, entra un ragazzo del
secondo gruppo, osserva per alcuni secondi la composizione
plastica. I ragazzi del primo gruppo si mettono a sedere. Entra
il secondo gruppo che, guidato dal ragazzo/scultore, ricompone
la figura del primo gruppo. Al termine anche il primo gruppo
ricompone la fontana. Utile l’uso della macchina digitale.

2 - L’ARTISTA E LA CRETA (per tutti)

Obbiettivo: Sviluppare la capacità di invenzione partendo dal


movimento. A coppie

L’artista “modella” un pezzo di argilla facendolo diventare una


statua (ma anche un vaso o un altro tipo di oggetto va bene).
Quando l’opera è finita, l’artista diventerà pezzo di creta da
modellare e la creta diventerà artista. Continuazione del gioco:

3 - LO SCULTORE BENDATO (III - IV biennio)

Obbiettivo: Sviluppare la capacità di invenzione partendo dal


movimento. A coppie
Occorrente: tanti fazzoletti quante sono le coppie.

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Questa volta lo scultore dovrà modellare il corpo del
compagno con gli occhi bendati. Quando avrà finito, si toglierà
la benda, guarderà la propria scultura e cercherà di assumerne
la forma.
Variante: lo scultore viene bendato prima di sapere quale
compagno modellerà.

4 - L’ATELIER (II - III - IV biennio)

Obbiettivo: Sviluppare la capacità di invenzione partendo dal


movimento Azione di gruppo

Verrà scelto l’ artista che chiamerà uno alla volta i compagni e


indicherà la collocazione spaziale e la posizione da assumere;
poi uscirà dalla stanza. Lentamente le opere si cominceranno a
muovere. Quando l’artista tornerà nel suo atelier, troverà tutto
cambiato. A questo punto può succedere:
- che l’artista si rimetta a rimodellare il tutto.
- che l’artista distrugga le opere, prenda i vari pezzi di creta e li
rimetta tutti insieme in un blocco unico.

5 - L’ARGILLA (per tutti)

Obbiettivo: Sviluppare la capacità di invenzione partendo dal


movimento. Azione di gruppo

- Da una montagna di argilla escono tante forme che si


distribuiscono nello spazio. Alla fine, in cerchio, ciascuna
forma potrà raccontare la propria storia…
- Dalla terra, lentamente, si alza un’unica forma d’argilla, cioè
i ragazzi rimangono collegati fra di loro.

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Si può lavorare con sottofondo musicale.
Alla fine tutti i partecipanti potranno raccontare simultaneamente
la propria storia…

6 - LE STATUE (II - III - IV biennio)

Obbiettivi: Stimolare la percezione visiva e la capacità di memorizzare


spazi, situazioni, oggetti.
Potenziare l’impiego di tutte le parti del corpo nelle varie immagini
espressive Azione di gruppo

I ragazzi si dispongono come statue di un giardino.


L’animatore sceglie una statua, la quale osserva l’insieme ed
esce. Quando rientra, qualche statua ha cambiato posizione. Il
ragazzo che è uscito deve scoprire chi ha cambiato posizione.

7 - LO SPECCHIO (II - III - IV biennio)

Obbiettivi: Visualizzare la simmetria corporea. Prendere coscienza


dell’equilibrio corporeo. Saper controllare il gesto A coppie

Un giocatore di fronte all’altro. Uno dei due compie gesti


rallentati; l’altro, lo specchio, riflette l’immagine. Poi si cambia
ruolo.

8 - LA STANZA DEGLI SPECCHI (II biennio)

Obbiettivi: Visualizzare la simmetria corporea. Stimolare la ricerca


espressiva (cogliere le differenze di espressione).

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Quattro giocatori sono altrettante pareti specchianti di una
stanza. Tre sono specchi deformanti e uno solo riflette
correttamente l’immagine. Si mettono d’accordo fra loro sulle
deformazioni (es.: uno specchio, pur specchiando correttamente
tutto il resto, storce gli occhi, un altro gonfia le gote, un altro
ancora piega le spalle in avanti, ecc.)
Un bambino entra nella “stanza”, prova tutti gli specchi mettendosi
davanti a ciascuno di essi con un’espressione del viso o una
postura (in questo caso, per non confondersi, meglio evitare i
movimenti). Dovrà indovinare quale specchio “riflette giusto”.

9 - MARIONETTE (II biennio)

Obbiettivi: Sviluppare la capacità di invenzione partendo dal


movimento. Potenziare l’impiego di tutte le parti del corpo.
A coppie

Il burattinaio ha una marionetta con fili immaginari attaccati ai


polsi, alle caviglie e alla testa. Sta di fronte alla marionetta e
alzando e abbassando i fili, la fa muovere. Poi si cambiano i
ruoli. (Le marionette possono indossare delle maschere e il gioco si fa
più magico!)

10 - LA PALLA (per tutti)

Obbiettivi: Stimolare la percezione visiva e la capacità di


memorizzare spazi, situazioni, oggetti… In cerchio

L’animatore passa una palla immaginaria. Si deve cercare di


mantenerne le dimensioni.

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11 - L’OGGETTO IMMAGINARIO (per tutti)

Obbiettivi: Sviluppare la capacità di azione nello spazio in relazione


a persone e oggetti. Seduti, in cerchio

L’animatore plasma un oggetto immaginario, fa un’azione con


questo (es.: se ha plasmato un bicchiere mima la bevuta) e lo
passa al suo vicino, il quale a sua volta lo rimodella e lo
trasforma in un altro oggetto.

12 - POSIZIONI (per tutti)

Obbiettivi: Conoscere e controllare le articolazioni del corpo e le sue


possibilità di movimento. Sviluppare la capacità di azione in relazione
a persone e oggetti. Prendere coscienza dell’equilibrio corporeo.
In piedi, in cerchio
L’animatore fa un gesto molto ampio e si immobilizza per qualche
secondo. La persona che gli è accanto assume la stessa postura,
poi la cambia e si immobilizza a sua volta. Così di seguito.

13 - LE ANDATURE (per tutti)

Obbiettivi: Conoscere e controllare le articolazioni del corpo


e le sue possibilità di movimento. Riconoscere dall’andatura ostacoli,
ingombri, la natura del terreno sulla quale camminiamo.
Azioni singole, a coppie, in gruppo

- I partecipanti camminano liberamente. Ad un certo punto il


conduttore indicherà il tipo di suolo. ”State camminando sui sassi,
sulla sabbia, sul ghiaccio, sulle sabbie mobili”, ecc.

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- Seduti in cerchio. Un giocatore per volta si alza e immagina di
camminare su di un terreno particolare.
- Si cammina liberamente per la stanza sperimentando varie
andature legate a caratteristiche fisiche (es. un bambino molto
piccolo), stati d’animo (es. una persona felice), ostacoli e
ingombri (es. qualcuno con una una pesante valigia).

14 -TRASFORMAZIONI (1 - I biennio; 2 - per tutti)

Obbiettivi: Potenziare l’impiego di tutto il corpo nell’espressione di


differenti immagini.
Raggiungere la comunicazione attraverso linguaggi espressivi
diversi e distinguere, a livello corporeo, la differenza tra:
“Il corpo è o gioca ad essere”. Il corpo gioca con elementi estranei ad
esso. Azioni singole, a coppie, in gruppo

1) “Diventiamo…” Il gruppo si muove liberamente per la


stanza. Il conduttore dirà “Diventiamo…” e nominerà un
oggetto (palla, sedia, macchina, ecc.). I partecipanti si
trasformeranno nell’oggetto nominato, quindi torneranno a
muoversi fino alla prossima indicazione.
2) Gioco del “Proprio cosi!” In cerchio, seduti. Un partecipante
alla volta andrà al centro del cerchio e si trasformerà in un
oggetto. Chi vuole, potrà usare l’oggetto. Se, fraintendendo,
userà l’oggetto in maniera errata, chi fa l’oggetto dirà “Ma come
ti permetti?” Allora un altro partecipante cercherà di usarlo in
altra maniera. Se indovina, l’oggetto dirà “Proprio così!”

15 - PRESI PER IL NASO (per tutti)

Obbiettivi: Prendere consapevolezza del baricentro.


Ragionare sui “punti di equilibrio”. Azioni singole

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Seduti. Si invita un partecipante alla volta a percorrere lo
spazio davanti agli altri come se una mano invisibile “ti tirasse
per il naso”, o “per un piede”, o per qualche altra cosa.

16 - BIRILLI (III - IV biennio)

Obbiettivi: Consapevolezza corporea. Presa di coscienza


dell’equilibrio corporeo. Azioni singole

Ciascun partecipante sceglie un posto nello spazio a disposizione.


Immagina di essere un birillo. Tenendo i piedi fermi, uniti, stando
rigido con il corpo (appunto come un birillo) si muove descrivendo
un cerchio immaginario con la testa. Cercherà di disegnare
il cerchio più grande possibile senza perdere l’equilibrio.
Variante: mentre disegna Il cerchio, il birillo può emettere un
suono. Alla fine del gioco, scambio di impressioni su equilibri,
emissioni vocali e movimenti

17 - MAMMA, CHE FATICA! (II - III - IV biennio)

Obbiettivo: Potenziare l’impiego di tutte le parti del corpo nelle


varie immagini espressive. In gruppo

Immaginiamo di avere una valigia (leggera, media, pesante).


L’alziamo, poi cominciamo a camminare.
Variante: la valigia, mentre camminiamo, da leggera si fa
sempre più pesante.

18 - I MESTIERI (per tutti)

Obbiettivi: Stimolare la ricerca espressiva nella comunicazione


gestuale. Individuare i gesti essenziali mediante giochi che aiutino a

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eliminare tutto ciò che è superfluo, a mettere in risalto l’esattezza del
gesto, a sviluppare il senso critico e l’osservazione. Individuare
atteggiamenti e gesti usati comunemente per esprimere stati d’animo
particolari. Rappresentare personaggi con le loro peculiari
caratteristiche. Azioni singole

I partecipanti mimano un mestiere. Dopo un primo giro, il


conduttore potrà consegnare a ciascuno dei partecipanti, un
biglietto in cui siano indicate azioni un po’ più complesse. In
questo caso non è importante solo mimare un mestiere ma
esprimere sentimenti (contrarietà, gioia, meraviglia, ecc.)
Es.: Un imbianchino sta dipingendo una parete su una scala
molto alta, ad un certo punto il pennello gli cade di mano.
Allora scende dalla scala per raccoglierlo.
Un cuoco sta preparando una frittata ma un guscio d’uovo va a
finire dentro la padella. Allora…
Un giardiniere annaffia le piante e scopre che una di loro è un
po’ appassita. Allora…
Un postino non trova la buca per le lettere. Allora…

19 - ARMATURE, SACCHI E UOVA (per tutti)

Obbiettivi: Stimolare la capacità di memorizzare spazi, situazioni,


oggetti. Scoprire le trasformazioni nella relazione corpo - spazio.
In gruppo

- Immagina di avere il corpo racchiuso in una pesante


armatura. Alzati partendo da una posizione supina.
- Immagina di essere chiuso dentro un sacco, solo la testa è
fuori dal sacco. Tenta di liberarti.
- Immagina di essere chiuso dentro un uovo. Con le mani puoi
toccare tutta la superficie. Riesci a incrinare l’uovo ed esci fuori.

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Con i piccoli, è meglio fare questi giochi inseriti in una storia, es.:
“C’era una volta un pulcino chiuso dentro un uovo. Un giorno
il pulcino pensò di uscire per girare un po’ il mondo…”

20 - L’EDERA (II - III biennio)

Obbiettivo: Sviluppare la capacità di azione nello spazio in relazione


a persone (consapevolezza della presenza dell’altro, coesione di
gruppo) Azione di gruppo

Un ragazzo va al centro prende una posizione. Il ragazzo che


segue cerca, senza appoggiarsi, di intrecciarsi al primo e così
via. Alla fine uno alla volta ci si districa.

21 - MACCHINARIO (III - IV biennio)

Obbiettivi: Coordinare spazio e ritmo. Facilitare le creatività di


gruppo, la collaborazione. Azione di gruppo
Occorrente: piccoli strumenti musicali (sonagli, legnetti, ecc.)

Un ragazzo comincia a muovere ritmicamente una parte del


corpo (ad esempio alza e abbassa un braccio). A questi se ne
aggiungerà un altro con un gesto diverso e così via. Mentre il
macchinario si sta componendo, due/tre persone potrebbero
sottolineare i movimenti con improvvisazioni sonore.

22 - LA COLLA (I - II biennio)

Obbiettivo: Prendere coscienza dello spazio. Consapevolezza della


presenza dell’altro. Azione di gruppo

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Si cammina liberamente occupando tutto lo spazio. Il
conduttore griderà “Cinque mani incollate!” I partecipanti
dovranno disporsi in modo da avere cinque mani in contatto.
Poi si tornerà a camminare liberamente. Altri tipi di incollaggio:
“Tre nasi incollati!” “Cinque piedi incollati!” “Sei spalle
incollate!”

23 - INCONTRI (III - IV biennio)

Obbiettivi: Prendere coscienza dello spazio. Prendere coscienza della


presenza dell’altro. Sviluppare la capacità di azione nello spazio in
relazione a persone e oggetti. Potenziare le capacità di comunicazione
non verbale. In gruppo

I partecipanti sono invitati a muoversi in silenzio occupando


tutto lo spazio a disposizione, osservandolo e prendendone
coscienza. Poi si inizierà a prendere contatto con gli altri, con
una sequenza di modalità:
1) incontro di sguardi; 2) sorrisi; 3) strette di mano;
4) strette di mano a catena (non si può lasciare la mano che si
stringe prima di averne trovata un’altra);
5) contatti vari (spalla a spalla, nuca con nuca; piede con piede,
schiena con schiena…).
La fase 4 può evolversi, con l’aiuto di un sottofondo musicale, in una
danza.

24 - LA MONGOLFIERA (II biennio)

Obbiettivo: sviluppare la creatività di gruppo. A coppie

Ciascun partecipante immagina di essere una mongolfiera che


viaggia spinta dal vento.

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- La mongolfiera è formata da un piccolo gruppo di 3/4
persone. Si cercherà di sincronizzare i movimenti.
- Un partecipante è la mongolfiera, l’altro il vento.
Il vento, toccando leggermente la mongolfiera la farà viaggiare.
Scambio dei ruoli. (La mongolfiera può essere bendata).

Variazione: “La mano - aquilone” A coppie


- Ciascun partecipante costruisce un aquilone (grande come il
proprio palmo di mano).
- Un bambino tiene un filo di lana a cui è collegato l’aquilone. Il
compagno ha l’aquilone legato al proprio dito medio e lo fa
volare. (L’importante è non spezzare il filo a cui è collegato).

25 - COMPOSIZIONI (III - IV biennio)

Obbiettivo: Stimolare la ricerca espressiva. Azione di gruppo

L’animatore proporrà in segreto a ciascun gruppo, formato da


tre o quattro persone, una composizione. Quando il gruppo si
sarà accordato, la farà vedere agli altri che dovranno
indovinare di che si tratta.
Esempi: Scogliera; Mare in tempesta; Spiaggia con conchiglie,
Prato fiorito; Paesaggio collinare; Vulcano in eruzione; Catena
montuosa, Foresta; Ponte; Piazza; Strada; Sottopassaggio;
Ferrovia; Casa in costruzione; ecc.

È facile che chi osserva prenda fischi per fiaschi. Alla fine del gioco può essere
interessante ragionare sulle “ambiguità espressive”.

26 - CONTRARI (II - III biennio)

Obbiettivo: Conoscere e praticare le possibilità espressive dell’azione


teatrale. Lavorare sui cinque sensi. In gruppo

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Presa coscienza dello spazio a nostra disposizione, immaginiamo di
essere leggeri come una piuma, poi pesanti come il piombo,
rigidi come il metallo, morbidi come la gelatina, ecc.
Attenzione! Se vogliamo lavorare sulle contrapposizioni
pesante - leggero, morbido - duro, sarà bene procurarci un vero
piombino, una vera piuma, un pezzo di metallo e qualcosa di morbido,
almeno con i bambini più piccoli…

27 - FALSI D’AUTORE (III - IV biennio)

Obbiettivo: Utilizzare la memoria sensoriale per riprodurre


immagini reali e fantastiche. A piccoli gruppi

L’animatore divide i ragazzi in gruppi di tre quattro persone. A


ciascun gruppo distribuisce l’immagine di un’opera d’arte (es.
la Primavera del Botticelli). I gruppi dovranno riprodurre
posture ed espressioni.

28 - IL FLASH (III - IV biennio)

Obbiettivo: Sviluppare la creatività di gruppo. A piccoli gruppi

Ciascun gruppo avrà un biglietto con il titolo del flash. Si pensa


all’azione scegliendo l’attimo da fotografare. Un gruppo alla
volta si metterà in posa. Gli altri devono indovinare di che si
tratta.
Es.: Goal!; Gara di nuoto; Pista di pattinaggio su ghiaccio;
Al mare; Al mercato; Ai giardini pubblici; In classe; Rapina in
banca; Tamponamento; Festa di compleanno; Concerto.

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29 - AZIONI CON LE MANI (III - IV biennio)

Obbiettivo: Potenziare l’impiego di tutto il corpo nelle varie


immagini espressive. (Ovviamente gli oggetti non ci sono)
Azioni singole o a coppia

Es.: Fare il prestigiatore; Fare la calza; Cucire; Prendere una


caramella da un sacchetto, scartarla e mangiarla; Sfogliare una
rivista, scegliere una pagina e strapparla; Suonare un qualche
strumento; Sbucciare una mela, tagliarla a spicchi e mangiarla.

30 - AZIONI CON I PIEDI (III - IV biennio)

Obbiettivo: Potenziare l’impiego di tutto il corpo nelle varie


immagini espressive. Azioni singole

Es.: Provarsi le scarpe nuove; Pestare qualcosa; Aspettare


qualcuno che non arriva; Saltare la corda; Giocare con la palla;
Camminare in una strada affollata; Avere un sasso nella scarpa;
Avere le scarpe strette, bucate o slacciate.

31 - I PIEDI PROTAGONISTI (IV biennio)

Obbiettivi: Acquisire una maggior consapevolezza espressiva.


Occorrente: un telo alto da terra circa 60 cm. (si devono vedere solo
piedi e gambe fino al ginocchio). Un faretto che illumini 60 cm.
Azioni singole o a coppia

“Piedi e Sentimenti” - Un ragazzo alla volta dietro al telo


cercherà di far indovinare ciò che provano i piedi. Per facilitare
il compito, daremo a ciascun ragazzo, almeno per il primo giro,
l’indicazione scritta su un bigliettino. Es.: Piedi molto timidi;
Piedi arrabbiati; Piedi impauriti; Piedi felici; Piedi distratti;

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Piedi innamorati; Piedi vivaci; Piedi tristi… (A questo primi
esercizi potranno seguire veri e propri pezzi teatrali fatti con i piedi…

32 - INDOVINA LE QUALITÀ (II - III biennio)

Obbiettivi: Controllare il gesto e caratterizzare il personaggio


Azioni singole

Si dovrà mimare l’azione cercando di far capire la qualità. Verrà


distribuito a ciascun partecipante un biglietto in cui ci sia scritto,
ad es. Donna annoiata; oppure Ragazzo permaloso; Vecchio paziente;
Bambino allegro; Ragazza gentile; ecc.

33 - PERSONAGGI PER UNA STORIA (III biennio)

Obbiettivi: Rendere differenti i personaggi a seconda delle


caratteristiche che si vogliono evidenziare A piccolo gruppo

Il conduttore distribuirà a ciascun partecipante un biglietto con


un personaggio. Es.:Vigile urbano smemorato; Cameriere timido;
Fioraio romantico; Dentista distratto.
Con i personaggi dati il gruppo inventerà un’azione teatrale.

34 - AZIONI MIMATE (per tutti)

Obbiettivi: Individuare i gesti essenziali. Ricercare l’esattezza del


gesto. Saper controllare il gesto e personalizzarlo. Sviluppare il senso
critico e l’osservazione. Acquisire una maggior consapevolezza per
quanto riguarda i punti di forza e di espressione. Potenziare le
capacità di comunicazione non verbale. Individuare le diverse
relazioni spaziali. Estrarre i tratti essenziali di un racconto, di una
storia e tradurlo in codice gestuale. Differenziare i vari personaggi a

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seconda delle caratteristiche che si vogliono mettere in evidenza.
Associare suono/ movimento, immagine/ movimento. Trasferire
messaggi visivi o stimoli sonori in situazioni da drammatizzare.

Occorrente: tutto e niente, a seconda del caso…


Azioni singole, a coppia, a piccolo gruppo

- Il conduttore distribuirà a ciascun giocatore un biglietto con


scritta l’azione da eseguire. Es.: Persona che s’infila (o si toglie)
alcuni elementi di abbigliamento; Persona che porta a spasso
un cane; Persona che pesca; Persona che fa una doccia (fredda o
calda); Persona che apre e chiude una porta.

(Aprire e chiudere porte vere è un’azione che facciamo “in


automatico” chissà quante volte al giorno. Aprire e chiudere
porte immaginarie è invece piuttosto difficile a farsi (e comico
a vedersi). Si possono fare delle gran belle risate. Provar per
credere!)

- Il conduttore proporrà luoghi dell’azione, personaggi, titoli,


oggetti da usare, costumi da mettere.
- Il conduttore lascerà ai giocatori libertà assoluta di scelta.
- Il conduttore racconterà una breve storia che i partecipanti
dovranno mimare.

Le varianti (questo è il bello!) sono infinite. Buon divertimento!

“TUTTO FA!”

Ai ragazzi piace moltissimo poter giocare in teatro con un


oggetto. Tutto si presta ad essere trasformato,
decontestualizzato, a diventare scena, titolo, e… perchè no? in
certi casi persino Primo Attore. È per questa ragione che la
stanza dove si fa teatro immancabilmente si riempie di ogni

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sorta di trabiccoli e aggeggi vari. Qui vale l’adagio “Tutti (gli
oggetti) sono utili, nessuno indispensabile” ma anche il contrario
“Tutti sono indispensabili, nessuno utile davvero”. Almeno a
prima vista...

COSA SONO I TRABICCOLI


(dallo “Squinternato di Teatro N° 1”)

Trabiccolo, dal latino trabs trabis (trave): macchina o arnese


strano, complicato o ingombrante, oppure vecchio e
sgangherato.
I trabiccoli si distinguono dagli aggeggi soprattutto per le
dimensioni. Mentre gli aggeggi hanno dimensioni contenute, i
trabiccoli occupano quasi sempre molto spazio. Possono essere
fissi o smontabili. Quelli fissi sono pressoché inamovibili, data
l’insita natura un po’ traballante di tali oggetti. I trabiccoli
smontabili sono invece un po’ più facili da trasportare, anche se
di solito bisogna stare attenti a non perderne i pezzi. Bruno
Paolini, che quando faceva il maestro a Scuola - Città si
occupava della falegnameria e dell’orto, era bravissimo a
costruire trabiccoli. Una saldatura di qua, un rincalzo di là, un
po’ di colla di sopra, una martellata di sotto, e l’oggetto era
pronto. Un giorno gli chiesi qualcosa su cui appendere un
lenzuolo per le ombre cinesi. Disse con accento romagnolo “Non
ti preoccupare, ci penso io” e tornò con quattro tubi di ferro che si
incastrano tra loro e riescono a stare anche in piedi. Sono passati
vent’anni e questo trabiccolo è ancora lì, con le sue arie da
oggetto vissuto ed efficiente, a far ombra, paravento, o sfondo, a
seconda del caso...

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BIGLIETTINI

I bigliettini che spesso vengono nominati in queste pagine,


sono importanti quanto i trabiccoli.
Ai ragazzi piace molto avere le consegne per iscritto. E per un
insegnante avere i bigliettini pronti è come per un cuoco avere
gli ingredienti a portata di mano.

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OGGETTI PER AZIONI TEATRALI

1 - IL CERCHIO E IL BASTONE (I biennio)

Obbiettivi: Sviluppare la capacità d’invenzione partendo dal


movimento. Potenziare l’impiego di tutte le parti del corpo nelle varie
immagini espressive. Sviluppare la capacità di azione nello spazio in
relazione a persone e oggetti. Individuare le diverse relazioni spaziali.
Occorrente: un cerchio, un bastone. Il bastone può essere o di legno
(un manico da scopa) o di cartone (l’anima di un rotolo di carta, per
esempio). Seduti, in cerchio

Al centro metteremo un cerchio o un bastone invitando i


bambini ad inventare un’azione con l’oggetto. Il cerchio può
diventare un piatto, un laghetto, un’isola, ecc.; il bastone una
canna da pesca, un ombrello, un remo, ecc. (Azioni singole)
In una seconda fase faremo usare tutti e due gli oggetti
insieme per azioni un po’ più complesse. (Azioni a coppia)

2 - PESCI IN PADELLA (I - II biennio)

Obbiettivi: Creazione di un clima ludico. Coordinare movimenti e


respirazione. Occorrente: un gessetto, pesciolini di carta.
A coppie

Il conduttore disegna due cerchi (le padelle) per terra.


Chiama due giocatori, li mette ad una certa distanza dalle
padelle. La distanza non deve essere eccessiva altrimenti si va
in iperventilazione. Si può stare a quattro gambe o sdraiati per
terra. Ciascuno dei giocatori avrà uno o due pesciolini di carta
da spingere soffiando. Non è ammesso toccare i pesci! Vince
chi per primo mette i suoi pesci nella padella. (Per i vegetariani
e amanti dei pesci liberi: per terra, invece che due padelle, si possono
disegnare due laghetti). Dopo aver fatto il gioco, si può proporre

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ai bambini di trasformarsi in pesci e di nuotare per la stanza
(perfetto, in sottofondo, il suono registrato dell’acqua).
Continuazione: “Teatro nero di Praga” - con colori fluorescenti
si dipingono alcune sagome di pesci. Si accende la lampada di
Wood e s’inventano semplici azioni a due.

3 - STREGHE (I - II biennio)

Obbiettivi: Creazione di un clima ludico.


La strega Testabusta (II biennio)

Occorrente: buste di carta. In gruppo

Chi porta il sacchetto in testa è la Strega Testabusta. Gli altri


camminano di qua e di là finché la strega non grida “Fermi
tutti!” A questo punto tutti devono restare immobili. La strega
prende un giocatore vicino a lei (non può che fare tre passi) Lo
deve identificare passandogli una mano sul viso. Se indovina,
il compagno preso diventa la Strega, se sbaglia, gli altri
giocatori riprendono a camminare per la stanza finché la
strega non griderà ancora “Fermi tutti!”

Gioco della strega (I - biennio) In gruppo

Occorrente: un cappello da strega, un campanellino


(indispensabili!), sedie, cerchi, birilli, bottiglie di plastica, ecc.
Questo gioco è un semplice percorso ma il particolare del
conduttore/strega, lo ha fatto diventare il più amato e gettonato dai
bambini. Tutti se lo ricordano anche nei bienni successivi.

Il conduttore racconta che ci sono bambini persi nel bosco.


(Immaginiamo che le bottiglie siano alberi, i cerchi sassi che
servono per attraversare il fiume, ecc.) I bambini, per tornare a
casa devono, uno alla volta, fare tutto il percorso. Ma… il

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bosco è della strega, la quale sente molto bene ma non ha la
vista tanto buona. Nella notte, volendo mangiare a colazione
ciccia tenerella, ogni tanto si alza e va in giro a vedere se trova
bambini perduti. Quando la strega si sveglia, suona il
campanello che porta sempre con sé. Il bambino che si trova a
percorso iniziato, quando sente suonare, deve cercare di stare
il più fermo possibile, così la strega lo prende per un sasso o
per un cespuglio e ritorna a letto. Ma se lo vede muovere,
allora lo prende e lo porta a casa sua per cuocerlo il giorno
dopo. Quando tutti i bambini avranno finito di passare per il
bosco, si contano, e scoprendo che manca qualcuno, tornano
indietro, rifacendo il percorso per liberare i compagni.
Povera strega, in vent’anni e passa che facciamo questo gioco, non è
riuscita a mangiare ancora nessuno!

4 - OGGETTI

Obbiettivi: Sviluppare la capacità di azione in relazione a persone e oggetti.


Azioni singole, a coppie, a piccolo gruppo
Vengono preparati alcuni oggetti, anche di uso comune. Nelle
azioni singole i ragazzi verranno invitati ad avvicinarsi
all’oggetto e ad improvvisare un’azione.
Questo tipo di attività prevede un’infinità di varianti, ad
esempio l’oggetto può cambiare dimensioni, divenire pesante
o leggero, essere usato in contesti diversi da quelli normali (es.:
un martello per mangiare la minestra, una forchetta per dirigere
l’orchestra).

5 - LEGNI IN MOVIMENTO (III biennio)

Obbiettivi: consapevolezza della presenza dell’altro, attenzione percettiva


e concentrazione.

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Occorrente: un legnetto di circa un metro per ciascuna coppia (va
bene un pezzo di manico di scopa), un fazzoletto per ciascun
partecipante. A coppie
I ragazzi di ciascuna coppia si fronteggiano, ciascuno di loro
tiene il dito indice sull’estremità del bastone. Si deve cercare di
muoverlo senza farlo cadere.
Variazioni: musica di sottofondo con cui far ballare il bastone.
Possiamo, se abbiamo la lampada di Wood, dipingere il
bastone con un colore fluorescente. In questo caso una coppia
per volta dovrà far vedere il bastone danzare. Avremo cura di
far indossare una tunica nera alla coppia di turno. (tecnica del
teatro nero di Praga)

6 - LA PIUMA (II biennio)

Obbiettivo: Coordinare movimento e respirazione.


Occorrente: piume colorate di varia misura, musiche registrate.
Azione di gruppo

- I partecipanti sono sdraiati per terra, a pancia in giù, le teste


al centro. In mezzo una piuma che ci si passa con un soffio.
- I partecipanti cercano un posto nello spazio a disposizione. Il
conduttore è sopra un panchetto. Lascia cadere la piuma
dall’alto. Tutti dovranno seguirla con lo sguardo fino a che si posa
a terra. A questo punto dovranno imitare la caduta della
piuma.

7 - NASTRI COLORATI (I biennio)

Obbiettivi: Favorire la creatività e l’attenzione percettiva.


Occorrente: nastri di raso colorati alti circa due dita.

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Ciascun bambino sceglie un colore. Il conduttore lascerà che ci
giochino liberamente poi inviterà a lanciare i aria tutti i nastri.
Osserviamo il nastro per terra: che cosa può essere?
Il conduttore inviterà a disegnare qualcosa con il nastro. Poi si
andrà a guardare “le opere” di tutti.
“Se io fossi” In cerchio: se io fossi un nastro, di che colore
vorrei essere. (Un bambino alla volta immagina di essere un
nastro caduto in terra). Utile fotografare le varie fasi
dell’attività.

8 - L’ELASTICO (II biennio)

Obbiettivi: Acquisire una maggiore consapevolezza della presenza dell’altro.


Favorire attenzione percettiva e concentrazione.
Occorrente: un elastico alto due dita cucito in maniera da formare
un grande anello. Azione di gruppo

- I ragazzi, tenendolo in mano fanno un cerchio, si spostano


all’indietro tendendo l’elastico fino a che è possibile, poi
ritornano al punto di partenza.
- In cerchio, questa volta con la faccia voltata verso l’esterno,
l’elastico tenuto all’altezza della vita. Facendo piccoli passi
allargare il cerchio, poi girarsi. Sempre con l’elastico alla vita
tornare al centro.
- Mani alzate, elastico all’altezza della vita, faccia al centro.
Allargare il cerchio (l’elastico si tenderà sempre di più) finché
sarà possibile. Tornare al cerchio ristretto… senza far cadere
l’elastico!

9 - LA BACCHETTA MAGICA (I biennio)

Obbiettivi: Coordinazione della motricità fina. Sviluppare la


capacità di azione nello spazio. Favorire attenzione e creatività.

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Occorrente: fogli di carta, un po’ di nastro adesivo.

La proposta è di costruire la bacchetta magica. Ciascun bambino


ha un foglio di carta; deve, partendo da un angolo, arrivare a
quello opposto. Occorre che la bacchetta sia rigida, quindi deve
essere arrotolata strettamente. Facile a dirsi! Una volta che il
bambino avrà, provando e riprovando, fatto la bacchetta, la
farà vedere al conduttore il quale deciderà se è magica o meno.
Per essere magica bisogna che dal buco non si veda nulla (o
quasi). Quando tutti i partecipanti avranno la propria
bacchetta, si forma il cerchio magico e si cammina (musica di
sottofondo). Il capo gioco ordinerà (ad esempio) “Forchetta!” E le
bacchette si trasformeranno in forchetta e poi in ombrello,
archetto di violino, mazza da golf, pennello, ecc.

10 - LO SCETTRO (I biennio)

Obbiettivo: Creazione di un clima ludico.


Occorrente: Una corona, un pezzo di legno. In gruppo

A turno si fa il re. Il re si mette a sedere e ha il bastone del


comando. Gli altri partecipanti sono sparsi per la stanza.
Il re dice “Ordino comando e voglio che si cammini a quattro
gambe”, oppure saltellando, strisciando, con il pollice sul naso, con le
mani dietro la schiena, a braccetto, ecc.

11 - LA CORNICE (II – III biennio)

Obbiettivi: Potenziare la capacità di comunicazione non verbale


Occorrente: una cornice (di legno, cartoncino o altro materiale)
grande abbastanza perché inquadri il viso. In cerchio

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Ciascun partecipante pensa a un’espressione da fare “dentro la
cornice”. Alla fine del giro, si può ragionare sull’importanza
dell’espressione facciale. Possiamo associare questo al gioco
del cappuccio (n° 14) in cui invece la faccia viene nascosta.

12 - LA STANZA DEI RITRATTI (III biennio)

Obbiettivi: Potenziare la capacità di comunicazione non verbale.


Occorrente: cornici. Azione a piccolo gruppo

Divisi in gruppetti di tre o quattro persone. Ciascun


partecipante avrà una cornice, penserà al personaggio che
vuole fare (una ragazza romantica, un generale accigliato,
un’anziana signora pensosa, un bambino annoiato, ecc. Un
gruppo alla volta farà vedere la propria “Stanza dei Ritratti”.

13 - NATURE MORTE (III - IV biennio)

Obbiettivo:Trasferire messaggi visivi in situazioni teatrali.


Occorrente immagini di Nature morte. A piccolo gruppo
Il conduttore darà a ciascun gruppo una immagine e, volendo,
un oggetto (es. un vaso per “I girasoli” di Van Gogh). I
giocatori dovranno riprodurla con il proprio corpo e con gli
oggetti messi a disposizione. Poi si può inventare un’azione
teatrale.

14 - IL CAPPUCCIO (III biennio)

Obbiettivi: Acquisire maggior consapevolezza espressiva.


Occorrente: buste di carta, cappucci di stoffa. Azioni singole

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Ciascun partecipante viene invitato a esprimersi gestualmente
con la faccia nascosta. Il conduttore sussurrerà all’orecchio
dell’incappucciato una frase. Gli altri possono cercare di
indovinare la frase. (Alcune frasi, esclamazioni, facilmente
danno adito a fraintendimenti. Finito il gioco, si potrà riflettere
sull’importanza dell’espressione facciale nella comunicazione).

15 - SCATOLE (per tutti)

Obbiettivi:Stimolare la ricerca espressiva


Occorrente: scatole, contenitori, cofanetti, di varia forma e misura.
A coppie o a piccoli gruppi di 3/4 persone
Il conduttore darà a ciascuna coppia un contenitore. In base
alla forma, al materiale, il gruppo inventerà un’azione teatrale.
L’indicazione è quella di osservare la forma dell’oggetto.

16 - IL TAPPETO VOLANTE (II biennio)

Obbiettivi:Coordinare spazio e ritmo.


Occorrente: fogli di giornali, registratore o strumento musicale.
Azione di gruppo

Il conduttore metterà fogli di giornale sparsi per terra, tanti


quanti sono i giocatori. Al suono della musica i giocatori
camminano, saltellano, stando attenti a non toccare i tappeti
volanti. Al cessare della musica invece, saltano sul tappeto. Ad
ogni giro successivo si toglie un foglio di giornale. Chi rimane
senza giornale, aspetterà che ricominci il gioco.

17 - GLI SPECCHIETTI (III biennio)

Obbiettivo:Individuare le diverse relazioni spaziali.

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Occorrente: specchietti. In gruppo

Ciascun ragazzo avrà il proprio specchietto. Costruiremo un


percorso con materiali che possiamo avere a disposizione
(sedie, birilli, cerchi, ecc.) Guardando nello specchio, fare il
percorso camminando all’indietro. Guardando nello
specchietto messo sulla fronte, cosa si vede? Quale sensazione si
prova?

18 FILI DI LANA (I biennio)

Obbiettivo: Favorire la creatività individuale e di gruppo.


Occorrente: Gomitoli di lana di vari colori. Macchina fotografica.
(Volendo essere raffinati, metteremo un sottofondo musicale).
Azioni singole e di gruppo

“Artisti all’opera”: ciascun bambino avrà a disposizione


alcuni fili di lana di vari colori con cui è invitato a fare un
quadro (sul pavimento). Quando tutti avranno finito, faremo un
giro per ammirare le opere di tutti gli artisti.
“Opera collettiva”: costruiremo sul pavimento, sempre con fili
di lana, una grande cornice dove gli artisti comporranno
un’opera collettiva. Alla fine le opere torneranno a formare un
gomitolo… (Utile l’uso della macchina fotografica peer riprendere le
varie fasi)

19 - MATTONCINI (per tutti)

Obbiettivi: Favorire la creatività individuale e di gruppo.


Sviluppare la capacità di azione nello spazio in relazione a persone e
oggetti. Azioni singole, a piccolo gruppo

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Quelli usati nel nostro laboratorio, non sono veri e propri
mattoncini ma una specie di bastoncini. Quando gli operai
mettono un pavimento in cotto, tolgono questi bastoncini, che
uniscono le varie mattonelle, e ne fanno un mucchio che poi
butteranno via. Per reperirli, bisogna cercare in prossimità di
lavori di ripavimentazione, non li troverete in nessun elenco di
materiali per la scuola. Grazie ad anni di ricerca, a Scuola-Città
siamo ben forniti di tale prezioso materiale…
Ecco a titolo esemplificativo alcune attività:
“Le costruzioni” (I Biennio)
I bambini sono in cerchio. Fuori dal cerchio il mucchio di
mattoncini. Un ragazzo alla volta viene invitato a prendere 3 o
4 mattoncini e a metterli come vuole davanti a sé. Quando è
finito il giro ciascuno dice che cosa ha costruito.
“Trasformazione” (dal II biennio in poi)
I ragazzi sono in cerchio. Fuori dal cerchio il mucchio di
mattoncini. Il primo costruttore viene invitato a prendere una
decina di mattoncini e a costruire un’opera al centro del
cerchio. Il ragazzo successivo avrà la possibilità di variare
l’opera spostando tre mattoncini, così di seguito fino a che tutti
abbiano modificato l’opera.

“Architettando” A piccoli gruppi (III - IV biennio)

Ciascun gruppo avrà a disposizione lo stesso numero di


mattoncini. Il committente (in questo caso è l’insegnante)
indicherà che cosa costruire (ad esempio un teatro!) I gruppi si
metteranno al lavoro e, in un tempo stabilito in partenza,
costruiranno la pianta di un teatro. Alla fine i gruppi
spiegheranno la propria opera. Sfruttando la proprio
costruzione o quella degli altri, si elaborerà un’azione teatrale.

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20 - PALLONCINI (I -II biennio)

Obbiettivi:Sviluppare la capacità d’invenzione partendo dal


movimento. Favorire la creatività individuale e di gruppo.
Occorrente: palloncini.
Azione singola, a coppie, in gruppo

- Ciascun partecipante mima il gonfiaggio di un palloncino. Il


palloncino diventa sempre più grande, poi si sgonfia.
- A coppie: uno è il palloncino, l’altro lo gonfia, poi prenderà
uno spillo (immaginario) e lo bucherà. Scambio dei ruoli.
- In cerchio: un bambino è il palloncino e viene passato delicatamente
dall’uno all’altro compagno.
- Ciascun partecipante sceglierà un palloncino (questa volta
vero), lo gonfierà e ci giocherà liberamente.
- In cerchio. Ci passeremo un palloncino senza farlo cadere in
terra.

21 - TRAVESTIMENTI (per tutti)

“Mettersi nei panni di un altro”, non è questo, forse, il Teatro?


Per una rappresentazione è importante scegliere i costumi adatti.
Per le azioni teatrali invece, basta avere a disposizione una serie
di elementi facilmente trasformabili. Orpelli, chincaglierie, pezzi
di stoffa colorata, sciarpe, cappelli sono molto richiesti. Proviamo
a mettere a disposizione una cesta piena di questi elementi.
Nessuno dei bambini, ragazzi o adulti che fanno teatro si negherà
il piacere di mettersi addosso qualcosa per diventare Qualcuno. E
quando si è Qualcuno, si può fare di tutto!

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22 - I CAPPELLI (III - IV biennio)

Obbiettivo: Favorire la creatività individuale e di gruppo.


Occorrente: cappelli. Più strani sono, meglio è.
A coppie

Ogni coppia immagina un dialogo tra due persone sedute.


All’inizio di ciascuna scena, il conduttore metterà in testa ai
due un cappello. Nessuno vede il proprio cappello ma solo
quello dell’altro…

23 - CACCIA AL CAPPELLO (IV biennio)

Obbiettivo: Favorire l’attenzione percettiva e la concentrazione.


A gruppi di tre

I partecipanti, indossando cappelli a falde (non vanno bene


baschi e berrettini perché difficili da togliere) Vengono
assegnati ai giocatori ruoli prestabiliti (es. nuclei familiari).
Durante la scena, ciascun giocatore dovrà cercare di prendere i
cappelli degli altri e metterseli tutti in testa. Il giocatore dovrà
però mantenere l’azione il più naturale possibile e, soprattutto,
continuare la conversazione. Vince chi riesce a mettersi tutti e
tre i cappelli in testa.
Il giocatore rimasto senza cappello resterà muto oppure dovrà
trovare una giustificazione per uscire di scena.

24 - LE MASCHERE (per tutti)

Obbiettivi: Coordinazione della motricità fine

Le maschere possono essere costruite con i più vari materiali.


Con i bambini più piccoli sono ottime quelle fatte con i

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sacchetti di carta. Le maschere di cartapesta su forme di
plastica (facilmente reperibili nel periodo di Carnevale) si
possono fare a tutte le età ma hanno bisogno di una lavorazione
più lunga. Per le fasi della realizzazione delle maschere di carta
colla vedi
Spiegazione pag. ….

25 - BURATTINI, MARIONETTE, SAGOME E PUPAZZI (per


tutti)

Obbiettivi: Coordinazione della motricità fine.

Si chiama di figura o d'animazione tutto quel teatro che si


avvale di oggetti e figure che “si animano” diventando
personaggi. In questa ottica si possono prendere oggetti che
normalmente vengono usati per altri scopi (dalle forchette ai
ventagli, dalle scarpe alle scope), oppure costruirli con i più
svariati materiali: cartapesta, gommaspugna, lana, legno,
sughero, carta, stoffa, polistirolo, ecc.

26 - TEATRO DI VERDURA (I biennio)

(da non confondersi con il “Teatro Di Verzura”, che è una vera e


propria architettura vegetale, in auge nel '600 e nel '700, con tanto di
quinte, palco, platea e gradinate formati e delimitati da piante)

Obbiettivo: Lavorare sui cinque sensi. Favorire la creatività.


Occorrente: verdura, frutta, stecchi per spiedini, un tavolo e una
tovaglia per le rappresentazioni.

In questo caso i burattini sono costruiti con frutta o verdura.


Una volta costruiti si fanno piccole azioni e poi… si mangiano!

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27 - IL PARACADUTE (II- III biennio)

Il paracadute è un simpaticissimo oggetto che oltre alla funzione per


cui viene costruito, può servire ad altri scopi (per raccogliere le olive,
costruire un planetario, giocare in palestra).
Anche in teatro si può usare come elemento scenografico (ci si fanno
delle ottime tempeste di shakespeariana memoria).
- I ragazzi sono in cerchio, tengono il bordo del paracadute in
maniera da farlo gonfiare, il conduttore chiamerà tre o quattro
ragazzi e consegnerà loro un biglietto con scritto cosa devono
fare. I ragazzi velocemente si accorderanno fra loro e
entreranno sotto il paracadute. Al “Via!” sarà tirato su il
paracadute e i ragazzi al centro si metteranno in posa,
immobili fino a che il paracadute scenderà sopra di loro. Gli
altri dovranno indovinare. Cosa ci può essere scritto nei
biglietti: Bambini che giocano (a palla, ad acchiappino, al salto
alla corda, al tiro alla fune); Turisti che fotografano o che
ammirano opere d’arte; Persone che remano, che nuotano, che
sciano. Dopo le prime esperienze i ragazzi faranno benissimo a meno
delle indicazioni.

28 IL SACCO (III - IV biennio)

Obbiettivo: Favorire la creatività individuale e di gruppo.


Occorrente: un sacco, oggetti di uso comune.
Azione singola
Nel luogo deputato all’azione una sedia vuota e un sacco. I
partecipanti a turno vanno a sedersi sulla sedia e tirano fuori
un oggetto. Cominciano a raccontare la storia dell’oggetto.
Es. Questo pettine era di una grande attrice che una volta…

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29 - IL GIOCO DELLE VALIGE (II - III - IV biennio)

Obbiettivo: creazione di un clima ludico.


Occorrente: abiti (meglio se vecchi, così nessuno piangerà al primo
strappo), due valige. Se non avessimo a portata di mano due valige,
andranno bene anche due borse capienti.
Se non avessimo neanche quelle, potremo usare due sacchetti.
A coppie

Si scelgono due viaggiatori, uno da una parte e uno da


un’altra. Ciascun viaggiatore sarà munito di una valigia con
dentro alcuni capi di vestiario. I due viaggiatori dovranno
ovviamente, avere lo stesso numero di capi. Si darà il via al
gioco. I due viaggiatori dovranno aprire la valigia e mettersi
addosso, in maniera corretta, tutti i vestiti che hanno dentro la
valigia. Il capo gioco ogni tanto griderà “Cambio!” I due
viaggiatori dovranno prendere i propri stracci e valige e
scambiarsi di posto. Vince chi si veste per primo.

30 - GIOCO DELLA CIOCCOLATA (III - IV biennio)

Obbiettivo: creazione di un clima ludico.


Occorrente: qualche capo di vestiario (ad esempio un cappello una
sottana, una giacca) una sedia un tavolino, un piatto, forchetta e
coltello, una tavoletta di cioccolata divisa a quadratini, un cerchio
formato da un cartoncino rosso ed un cartoncino verde attaccati
insieme. In gruppo

I partecipanti sono in cerchio. In mezzo al cerchio ci sarà il


tavolino apparecchiato e una sedia. Appoggiati alla sedia
metteremo gli abiti da indossare. Decideremo se il cerchio verde
e rosso dovrà andare in senso orario o in senso antiorario.
Sceglieremo un bambino del cerchio che inizi il gioco. Al “Via!”
il bambino scelto butterà in aria il cerchio. Se questo cade dalla

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parte rossa, il bambino che siede accanto può correre a
prenderlo, si rimette a sedere e lo lancia a sua volta in aria. Se il
cerchio cade dalle parte verde, il bambino che l’ha tirato si
precipita a vestirsi. Quando ha indossato tutti gli abiti che sono
nella sedia, si può mettere a sedere e cercare di tagliare un
quadratino di cioccolata per mangiarselo. Vietatissimo toccarlo
con le mani. Sembrerebbe facile, se non fosse che nel contempo
il gioco va avanti, vale a dire che gli altri continuano a lanciare il
cerchio in aria. Al momento che il cerchio cade dalla parte
verde, il bambino che l’ha lanciato prende subito il posto di
quello al centro. Il capogioco deve stare sempre molto attento
perché c’è sempre chi, veloce come un fulmine, ruba la
cioccolata. Questo gioco piace moltissimo (anche la cioccolata!)

31 - COMBATTIMENTO DEI GALLI (II biennio)

Obbiettivo: creazione di un clima ludico.


Occorrente: due fazzoletti. In cerchio

All’interno del cerchio ci sono i due galli, cioè due bambini che
hanno un fazzoletto appeso dietro alla cintura (la coda del gallo).
Il gioco consiste nel togliere la coda all’altro gallo cercando di
non farsi togliere la propria. Si dovrebbe saltellare stando
accovacciati. Se la cosa risulta troppo faticosa, si può anche stare
in piedi. L’importante è usare una sola mano. L’altra verrà
tenuta sul fianco. Non ci si deve mai strattonare o spingere ma
solo tirar via il fazzoletto. (Premio per i galli: una bella manciata di
pop-corn, tanto per rimanere in tema).

32 - INVITO A PALAZZO (II biennio)

Obbiettivo. creazione di un clima ludico.

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Occorrente: abiti vecchi, collane, cinture, cappelli, una corona da re,
due fazzoletti.

Due ragazzi vengono bendati e messi di fronte al mucchio di


vestiti e orpelli vari. Gli altri ragazzi si mettono in cerchio
intorno. Uno di loro farà il re o la regina, si metterà la corona
in testa e farà iniziare il gioco. I due bendati dovranno cercare
di vestirsi. Ad un certo punto il re (o regina) griderà
“Udienza!”
A quel punto i due infagottati, si toglieranno la benda e si
presenteranno al cospetto di sua Maestà. Vince e diventa re o
regina chi avrà più indumenti e accessori messi in maniera
corretta. Anche i grandi si divertono a fare questo gioco…

33 - LA PRINCIPESSA E IL DRAGO (I - II biennio)

Obbiettivo: creazione di un clima ludico


Occorrente: cinque fazzoletti, una sedia, due corone (facoltative ma
molto apprezzate).

Si racconta la storia: "Un Drago ha rapito una bellissima


Principessa e la tiene legata nella sua grotta"…
Legheremo infatti una Principessa, mani e piedi, ad una seggiola
con quattro fazzoletti. Stiamo attenti a non fare nodi troppo
stretti altrimenti nessun principe riuscirà a liberare la
prigioniera.
"Il Drago ci sente benissimo ma non ci vede"...
Infatti benderemo il ragazzo che farà il drago con un
fazzoletto. Starà a quattro zampe, sempre intorno alla
Principessa, tastando i nodi di tanto in tanto.
"Un Principe arriverà da molto lontano. Silenzioso e attento a non
farsi toccare dal drago, cercherà di sciogliere la Principessa. Se per
disgrazia verrà toccato dal drago, diventerà di pietra ed allora
arriverà un altro principe".

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In genere viene deciso che siano due o tre i principi che
provano a liberare la Principessa. Se nessuno di loro ci riesce,
ha vinto il Drago. Alla fine del gioco ricordiamoci di sciogliere
comunque la Principessa.

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ESPRESSIONE VERBALE

1 – SUONI (II - III - IV biennio)

Obbiettivo: Esplorazione dei suoni


In cerchio

A ciascun partecipante verrà dato un biglietto, quando arriverà


il suo turno, dovrà cercare di riprodurre il suono usando solo la
voce. Esempio di cosa ci può essere scritto nel biglietto:
Una porta che cigola; Passi lenti; Passi veloci; Piatti che cadono;
Un clacson; Un sasso che cade nell’acqua; Il treno; Una
macchina da corsa; La lavatrice; L’aereo; Un martello
pneumatico; Uno schiaffo; La pioggia; L’uragano; Il ruscello; Il
vento; Le onde del mare; Il crepitio del fuoco; Il tuono; ecc.
Abbaiare; Muggire; Grugnire; Barrire; Gracidare; Cinguettare; ecc.

2 - LEGO, SLEGO (II - III biennio)


Obbiettivi: Stimolare attenzione e concentrazione
Occorrente: Un cuscino
In cerchio

Ci si passa un oggetto (va benissimo un piccolo cuscino) Chi


ha il cuscino in mano dice una parola, poi passerà l’oggetto. il
secondo dovrà dire una parola legata alla prima (es: mare/pesci).
E così via. Al secondo giro, invece, le parole dovranno essere
slegate. Se c’è un’associazione i partecipanti gridano “Cuscino!”.
Chi ha sbagliato dovrà rispondere “Sulla testa!” Si batterà il
cuscino in testa e via, si ricomincia.

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3 - ASCOLTA LA STORIA (III biennio)

Obbiettivo: Sfruttare il potenziale espressivo della voce


Occorrente: un siparietto o una tenda.
A piccoli gruppi

A ciascun gruppo viene data una storia (possibilmente una


fiaba conosciuta) Dietro il siparietto dovrà raccontare la storia
solo con i suoni vocali. Il pubblico dovrà ascoltare la storia e
alla fine indovinare di che si tratta. Facilissimo fraintendere!

4 - COME VA A FINIRE? (IV biennio)

Gioco di improvvisazione narrativa


In cerchio
Viene data l’indicazione di un genere (ad esempio, un giallo,
una fiaba, ecc.) Il conduttore indicherà la persona che inizierà la
storia. Poi, di seguito, la storia verrà sviluppata dagli altri
componenti del cerchio. Con un cenno della mano il conduttore
indicherà quando chi racconta deve interrompersi per lasciare
la parola all’altro.

5 - LA LETTERA (III - IV biennio)

Gioco di improvvisazione narrativa


A coppie

La coppia deve scrivere una lettera (una parola a testa)


utilizzando un solo foglio ed una sola penna. Il gioco va
eseguito in silenzio. Al termine si leggono in maniera
espressiva le lettere scritte.

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6 - CORO (per tutti)

Obbiettivo: Conoscere e praticare il coro parlato In gruppo


Il conduttore propone la vocale da usare. Le mani chiuse
indicano il silenzio, l’alzarsi ed abbassarsi delle mani indica il
volume della vocalizzazione (mani abbassate volume appena
percettibile, mani alzate volume elevato). Si cambia vocale e,
volendo, maestro di coro.

7 - LE CARTE IN TAVOLA (III - IV biennio)

Obbiettivo: Acquisire la capacità di lettura di messaggi visivi


traducendoli in situazioni da drammatizzare
In gruppo
L’animatore incolla su dei cartoncini immagini ritagliate da
giornali, riviste, vecchi libri. Un partecipante sceglie una carta
e, stimolato dalla figura, comincia a raccontare una storia. Il
compagno, dopo aver pescato una seconda carta, continua a
raccontare, collegandosi a quello che è stato detto prima.

8 - I RITRATTI (III - IV biennio)

Obiettivo: Acquisire la capacità di lettura di messaggi visivi


traducendoli in situazioni da drammatizzare
Azioni singole, a piccoli gruppi

Ad ogni partecipante viene consegnato un ritratto (foto,


riproduzioni di famosi ritratti) I giocatori dovranno
immaginarsi il carattere della persona ritratta. Dovranno inoltre
farla parlare (che tipo di voce le posso attribuire? Che cosa posso farle
dire?)
“I ritratti raccontano una storia”: si riuniscono tre o quattro
ritratti e si inventa una storia da drammatizzare.

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9 - LA FATTORIA (I biennio)

Obbiettivo: Esplorazione dei suoni


In gruppo

Il conduttore chiamerà un partecipante alla volta e farà vedere


un biglietto con su scritto un animale da cortile (meglio se la
scritta è correlata da un’immagine dell’animale, così possono
giocare anche bambini che non sanno leggere!)
Ci saranno almeno due animali uguali. Al via tutti i bambini
cominceranno a camminare e a muoversi come quell’animale e
facendo il verso. (Il conduttore si accerterà all’inizio del gioco che i
bambini conoscano il verso da fare). Gli animali simili si
troveranno e si metteranno insieme. Il gioco può finire con una
breve azione fatta da ciascun gruppo di animali.

10 - STRANI ANIMALI (I - II biennio)

Obbiettivo: Consapevolezza corporea. Cogliere la funzione


significante del tono della voce.
In gruppo

Il gruppo si muove liberamente nello spazio a disposizione. Il


conduttore inviterà i partecipanti a trasformarsi in strani
animali, ciascuno con un proprio verso e una particolare
camminata. Gli strani animali vengono invitati a interagire. Alla
fine si può improvvisare una fiera, stabilendo i ruoli e le azioni.

11 - LA PATATA BOLLENTE (per tutti)

Obbiettivo: Creazione di un clima ludico.

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Occorrente: Una palla di gomma.
In cerchio
I bambini sono seduti in cerchio, si passano una palla
velocemente, senza farla cascare. recitando questa filastrocca:
“C’era una volta un frate che cuoceva le patate
Nella cucina del convento,una sera che c’era vento
Proprio lì s’addormentò e la barba si bruciò!”
Il bambino che quando è finita la filastrocca si trova la palla in
mano, rimane scottato e la butta verso l’alto con rapidità
gridando “Brucia!”
Se i ragazzi che giocano sono più grandi, invece della filastrocca,
possono avere un registratore con musica. Quando l’animatore del
gioco ferma la musica, chi rimane con la palla in mano esce
momentaneamente dal gioco.

12 - SALUTI (II - III biennio)

Obbiettivo: Sfruttare il potenziale espressivo della voce


A coppie
I partecipanti sono divisi in coppie. Il conduttore suggerisce a
bassa voce a una coppia per volta una maniera di salutarsi (es.
fratelli gelosi, amici che non si vedono da un sacco di tempo,
vicini di casa che non si sopportano, un divo del cinema e un
suo estimatore, un allievo e un professore, ecc.) Gli spettatori
cercano di indovinare personaggi e qualità.

13 - TRIBÙ (III biennio)

Obbiettivo: Sfruttare il potenziale espressivo della voce


A gruppi

Ogni gruppo è una tribù. Ciascuna persona stabilirà il proprio


ruolo all’interno della tribù, ciascuna tribù inventerà un

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linguaggio. Si dovrà mettere in scena un momento particolare
della vita della tribù. Dopo che le scene sono state eseguite, si
potrà improvvisare un incontro di tutte le tribù (come farsi
capire?). Il gioco può finire con una gran festa finale.
(In questo caso procurarsi strumenti a percussione).

14 - VIAGGIATORI (III -IV biennio)

Obbiettivi: Conoscere e usare creativamente le caratteristiche


espressive dei suoni orali
A piccoli gruppi

Immaginiamo di essere nello scompartimento di un treno, in


un aereo, in autobus. I componenti del gruppo scelgono il ruolo
(bigliettaio, hostess, viaggiatore). Si improvvisa un’azione. Ad
un certo punto entra in scena un personaggio che parla una
lingua sconosciuta…

15 - PRIMA, DURANTE E DOPO (III biennio)

A coppie o a piccoli gruppi


(Si può dare il tempo ai giocatori di provare per 5/10 minuti oppure la
scena può essere improvvisata).
Immaginiamo di essere spettatori (es.: Genitori che vanno a
vedere i propri figli a teatro). Si evidenziano tre momenti: che
cosa si può dire (e fare) prima, durante o dopo uno spettacolo.

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16 - CHI ENTRA, CHI ESCE (IV biennio)

Gioco di improvvisazione narrativa In gruppo

Due persone cominciano a parlare. Ad un certo punto entra


una terza persona, allora una delle due persone deve trovare il
pretesto di uscire. La conversazione viene continuata fino a che
tutti i giocatori ddel gruppo sono entrati in scena.

17 - COSA STAI FACENDO? (III - IV biennio)

Obbiettivi: Porre l’attenzione su espressione, spontaneità, creatività


In gruppo

Un partecipante va al centro del cerchio e mima un’azione (es.


lavarsi i denti); un secondo entra e gli chiede ”Che cosa stai
facendo?” Il partecipante che mima l’azione risponde di fare
qualche cosa di molto diverso da quello che in realtà sta
facendo, (es. “Sto andando in bicicletta”). Chi ha chiesto “Cosa
stai facendo?” si mette allora a mimare l’azione che l’altro (che
intanto va a posto) ha affermato di stare compiendo.
Un terzo partecipante va al centro e continua il gioco.

18 - DIBATTITO (IV biennio)

Obbiettivi: Porre l’attenzione su espressione, spontaneità, creatività


A piccoli gruppi

Ciascun gruppo si mette d’accordo sulla creazione di un


dibattito decidendo il conduttore, gli ospiti e l’argomento. Gli
ospiti dovranno rispondere anche alle domande del pubblico.

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19 - CHI SONO? (III - IV biennio)

Obbiettivi: Facilitare cooperazione di gruppo, consapevolezza della


presenza dell’altro, concentrazione e attenzione percettiva.
Seduti, in cerchio

- Esce una persona. Le vengono attribuite tre caratteristiche. Al


suo rientro, dovrà capire chi è da come gli altri la trattano.
- Ciascun giocatore inventa un personaggio. Scrive su un
foglietto tre caratteristiche: età, professione, carattere. Il
conduttore attacca i biglietti sulla schiena dei partecipanti. Tutti
i personaggi sono invitati alla festa in cui uno sa chi sono gli
altri (può leggere i biglietti) ma non conosce se stesso. Dovrà
indovinarlo dal modo in cui gli altri lo trattano. Alla fine del
gioco ciascuno dirà che cosa è riuscito a indovinare.
- Due partecipanti escono. Gli altri indicano le caratteristiche di
ciascuno di loro. Viene attaccato il cartellino dietro la loro
schiena. I due sanno chi è l’altro ma non vedono le proprie
caratteristiche. Quindi i due rientrano e dovranno improvvisare
una scena al tavolino di un bar, cercando di capire chi sono.

20 - LE CONVERSAZIONI (IV biennio)

Obbiettivi: Facilitare cooperazione di gruppo, consapevolezza della


presenza dell’altro, concentrazione e attenzione percettiva
Occorrente: due o tre tavolini
Piccoli gruppi

Due o tre coppie sedute al tavolo. Siamo in un ristorante o in


un caffè. Ciascuna coppia è impegnata in una conversazione.
(Es.: Marito e moglie nel loro anniversario di nozze; Due
uomini d’affari che stanno concludendo un contratto; Due
malviventi che progettano una rapina). La prima coppia inizia

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a parlare. Il conduttore darà un segnale, la prima coppia tacerà
e la seconda inizierà a parlare e così di seguito, fino a che le
coppie avranno parlato per tre o quattro volte. Ogni
conversazione dovrà riprendere al punto esatto in cui era stata
interrotta.

21 - DIETRO LA PORTA (IV biennio)

Obbiettivo: Saper distinguere le varie intonazioni


A coppie

Un personaggio è visibile al pubblico, l’altro è dietro un


siparietto. I due parlano fra di loro ma non si vedono.
Viene indicato ai ragazzi di pensare, inventando la scena, a situazioni
“particolari” immaginando possibili conseguenze. (es. Una signora va
a chiedere un po’ di sale alla vicina, la quale le risponde con dei
mugugni perché si sta lavando i denti, e allora…)

22 - DOVE CHI COSA (III - IV biennio)

Gioco d’improvvisazione
Azioni a piccolo gruppo

Due o tre persone in scena, gli altri fanno da pubblico. Tre


persone del pubblico possono dare indicazioni: dove è
ambientata al scena, chi sono i personaggi, cosa fanno. Sulla base
delle indicazioni gli attori devono improvvisare una scena.

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23 - AZIONI PARLATE (per tutti)

Obbiettivi: Stimolare l’invenzione di codici drammatici e


comunicativi. Elaborare processi di creazione drammatica. Sviluppare
la capacità di osservazione, concentrazione e attenzione percettiva.
A coppia, a piccolo gruppo

Titoli, contesti, ambientazioni, caratteri, possono essere


proposti dal conduttore o liberamente scelti dal gruppo.
I partecipanti sono invitati a ricordare che di norma l’azione
teatrale ha bisogno di un’idea iniziale, uno sviluppo e una
conclusione, non ci devono essere “tempi morti”; parole e gesti
devono essere comprensibili e significativi.

24 - EMOZIONI (IV biennio)

Obbiettivi: Facilitare la cooperazione di gruppo e la creazione


drammatica
Azione a piccolo gruppo

Ciascun gruppetto inventa una scena e la fa vedere agli altri. Poi


ad ogni persona viene dato un foglietto ripiegato in cui è scritto
il nome di un’emozione. Gli attori devono leggere il proprio
foglietto e memorizzare l’emozione. Adesso le scene verranno
ripetute ma durante la scena il conduttore “attiverà le emozioni”,
tutte insieme o una per volta.
Variante: anziché dal conduttore, i segnali di attivazione e
disattivazione possono provenire da altre tre o quattro persone,
ciascuna collegata ad uno degli attori in scena.

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25 - FRONTIERE (IV biennio)

Obbiettivi: Facilitare la cooperazione di gruppo e la creazione


drammatica In gruppo
La scena è divisa in settori (due, tre, quattro); ad ogni settore
corrisponde un’emozione diversa. Tre o quattro attori
dovranno improvvisare una breve scena, concordandone i
parametri (chi, dove, cosa) Ogni volta che attraverseranno il
confine, dovranno gradualmente cambiare l’emozione espressa.

26 - L’INTERLOCUTORE FANTASMA (IV biennio)

Obbiettivi: Analizzare e drammatizzare situazioni quotidiane


Azioni singole

Ci si immagina di avere di fronte l’altro personaggio con cui intavoliamo


una conversazione.(come fa Pasquale Lojacono con il professor
Santanna, silenzioso e invisibile dirimpettaio in “Questi Fantasmi”
-Un signore/a spiega a qualcuno che strada bisogna fare per
arrivare a “Piazza Garibaldi”
-Un ragazzo/a telefona per farsi raccontare la trama di un film.
-Una signora spiega una ricetta alla vicina di casa.
-Un ragazzo/a telefona a un compagno per farsi dare i compiti.
-La mamma brontola il figlio che non ha voglia di studiare.
-Una signora parla al telefono con una sua amica.
-Un ragazzo/a interrogato dall’insegnante, non sa rispondere…
-Il fidanzato litiga con la fidanzata arrivata con tre ore di
ritardo.
Come in testimone di ciò che accade in casa, intrattiene
intantolunghi monologhi.

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27 - “GRAZIE, NON HO FAME” (IV biennio)

Obbiettivo: Individuare le varianti che modificano il significato di


una esclamazione, una parola, una frase.
A coppie

I azione - Personaggi: signora/e, cameriere/a


Un cameriere porta un piatto ad un signore ma questi non
mangia niente perché nel piatto ha visto un moscerino…
II azione - Personaggi: due amici, un venditore
Due amici in viaggio per il mondo vedono un venditore
ambulante: vorrebbero comprare lo strano cibo che vende ma
hanno paura e così non mangiano niente…
III azione - Personaggi: Maestra, uno o più alunni.
Siamo a mensa: nessuno vuole mangiare il contorno. La
maestra insiste.
IV azione - Personaggi: Strega e Biancaneve.
Al posto delle mele, la strega offre a Biancaneve un piatto di
patatine o un po’ di cioccolata. Ma Biancaneve sa che c’è il
veleno e non mangia.
Il gioco diventa un po’ crudele ma molto più interessante se mettiamo
un piatto di patatine o dei pezzetti di cioccolata davanti agli attori…
Molto più difficile dire con convinzione “Grazie, non ho fame”
davanti a qualcosa che ci fa venire l’acquolina in bocca…

28 - L’IMPREVISTO (III - IV biennio)

Obbiettivo: Stimolare l’invenzione di situazioni “fuori dalle righe”


Azione a coppie, a piccolo gruppo

- In teatro, mentre si sta recitando una commedia, ecco che…


- Nella sala d’aspetto di un dentista improvvisamente…
- Corsa campestre. Ad un tratto…
- Alla biglietteria dello stadio, mentre i tifosi sono in fila…

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- Mentre i ragazzi di una classe stanno lavorando, ecco che…
- In un giardino pubblico improvvisamente…
- Una sera mentre una famiglia sta guardando la televisione…

29 - L’ASSURDO (III - IV biennio)

Obbiettivo: Stimolare l’invenzione di situazioni assurde,


paradossali.
Azione a coppie, a piccolo gruppo

“Un’assurda comitiva di turisti”; “Un’assurda visita al museo”;


“Un’assurda classe in gita scolastica”; “Un assurdo negozio”;
“Un’assurda famiglia”; “Un’assurda vacanza”
e così via, che di cose assurde se ne possono trovare tante!

30 - NELLA RIVA NELLO STAGNO (I biennio)

Obbiettivo: Creazione di un clima ludico


Occorrente: un gessetto per disegnare lo stagno
In gruppo

I giocatori si mettono intorno allo stagno Il capo gioco può


dire “Nello stagno!” e i partecipanti, trasformati per l’occasione
in rane, dovranno saltare subito nello stagno. Il capo gioco dirà
“Nella riva” e subito le rane devono saltare nella riva. Il capo
gioco comincia a dare il comando molto velocemente facendo
delle finte (potrà dire due o tre volte nella riva o saltare lui
stesso nello stagno ma dire nella riva). Le rane che sbagliano
sono messe da una parte finché rimarrà una sola. È incoronata
regina, avrà il compito di liberare, con un bel Gra-gra, tutte le
altre. E si ricomincia. Quando siamo stanchi di tutto questo
saltellìo, ci si può mettere a sedere, gambe incrociate intorno
allo stagno, ripetendo uno per volta lo scioglilingua

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GRACIDA LA RANA REGINA LUIGINA (saltellerà così anche
la lingua…)

31 - GIULIETTA E ROMEO (I - II biennio)

Obbiettivo: Creazione di un clima ludico


Occorrente: due fazzoletti, qualche elemento di costume da far
indossare ai due personaggi
A coppie

Due bambini sono Giulietta e di Romeo. Vengono bendati,


fatti girare su se stessi e messi ad una certa distanza l’uno
dall’altro. Prima di cominciare, viene deciso il numero di volte
che Romeo deve chiamare Giulietta. Immaginiamo che il
numero scelto sia sei. Romeo inizia il gioco. Fa un passo e
chiama “Giulietta!” Giulietta non vuole essere presa, con un
passo cerca di allontanarsi e chiama “Romeo!” Se con sei
chiamate Romeo acchiappa Giulietta, vince Romeo. Altrimenti
vince Giulietta.

32 - QUADRI PARLANTI (III - IV biennio)


(da non confondersi con i QUADRI VIVENTI)
Quadri Viventi: 2Antica rappresentazione di fatti storici o mitologici
con grande apparato scenico e personaggi muti e inmmobili”
(Dizionario della lingua italiana Devoto Oli)

Nel caso dei Quadri parlanti, i ragazzi, non più di tre o quattro
per gruppo, rappresentano sì, anche fatti storici e mitologici,
ma con poco apparato scenico, stando più o meno immobili e
soprattutto parlando. Esempio di un Quadro parlante: “La
statua di Dante parla con le panchine di Piazza Santa Croce”.

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33 - PAROLE, MOVIMENTI E COLORI (II - III biennio)

Obbiettivo: Sfruttare il potenziale espressivo della voce nella


sonorizzazione di un testo poetico.(Ciò che segue è solamente un
esempio di quello che si può fare con parole, suoni, azioni mimiche e
colori).
Occorrente: Quattro ombrelli colorati, una barchettina di carta, un
velo azzurro, un’immagine del Partenone.

Il conduttore legge la poesia. Invita i partecipanti a mimare le


varie immagini evocate dalla poesia.
- Colore/movimento: quali movimenti mi suscitano i colori?
- Parole/movimento: quali suoni scelgo per le immagini?
- Con ombrelli, barchette, veli e disegni, a piccolo gruppo, si
scelgono differenti modalità di rappresentazione (mimo,
sonorizzazione, lettura espressiva).

SOLE

Vorrei girar la Spagna


sotto un ombrello rosso.

Vorrei girar l’Italia


sotto un ombrello verde.

Con una barchettina,


sotto un ombrello azzurro,

vorrei passare il mare:


giungere al Partenone
sotto un ombrello rosa
cadente di viole.
Aldo Palazzeschi

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COLLA CARTA

Da “Gli squinternati di teatro N° 2”

Prima di tutto la colla. Quella da parati in polvere va


benissimo. Prendiamo una bacinella, mettiamo due cucchiate
di colla e circa un litro d’acqua. Lasciamola stare per una
decina di minuti (i granelli di colla devono avere il tempo di
sciogliersi bene). Non saprei esattamente dire quanta acqua ci
voglia per i due cucchiai che vi ho indicato. Secondo me, è
meglio abituarsi a valutare a occhio la giusta consistenza. C’è
chi preferisce lavorare con la colla più liquida e chi la
preferisce più “collosa”.
Un po’ come la pasta, che deve essere “al dente” ma sappiamo
benissimo che c’è dente e dente.
Torniamo alla colla, sono passati circa dieci minuti da quando
l’abbiamo messa a bagno, adesso con un cucchiaio mescoliamo
fino a che non vedremo più neanche un granello. A questo
punto prendiamo un foglio di giornale e, se ci fa senso farlo
con le mani, prendiamo un pennello largo e piatto e stendiamo
la colla solo in metà foglio di giornale. Pieghiamoci sopra
l’altra metà e massaggiamo bene in maniera che si formino
meno pieghe possibili. Come dico sempre ai bambini, non
dobbiamo avere fretta, dobbiamo levare tutte le bolle d’aria e
tutta la colla in eccedenza, altrimenti la nostra maschera si
sfalderà. Poi metteremo altra colla solo su metà foglio e ci
piegheremo sopra l’altra metà. Rimassaggeremo il tutto come
prima e stenderemo sopra un’altra po’ di colla. Abbiamo così
quattro strati di carta incollati assieme.
Soprattutto per i bambini più piccoli questo sistema risulta
assai più facile di quello che prevede semplici strisce di carta
da incollare ad una ad una. Provar per credere!

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MASCHERA

La tecnica classica per fare le maschere è quella di prendere la


creta, fare la forma, lasciarla asciugare, poi con il gesso fare lo
stampo, cioè il negativo della maschera, e su questo lavorare
con la cartapesta.
Ci vuole molto tempo ed una certa maestria. Se non siamo
sicuri di avere né l’uno né l’altra, facciamo come si è fatto noi
per le maschere delle oche e della volpe.
Cerchiamo (sotto Carnevale è più facile trovarle) delle
maschere di plastica e usiamo queste come negativo.
Stacchiamo dal pezzo di carta già incollato dei piccoli pezzetti
e, sovrapponendoli un poco, mettiamoli dalla parte interna
della nostra maschera di plastica, prima intorno al bordo più
esterno e via via fino a ricoprire gli occhi e il naso. Dobbiamo
aver cura di non lasciare neanche una piccola parta senza
carta. Per far questo, dico sempre ai bambini di mettere la
maschera contro luce e di cercare i buchini. Ovviamente li
trovano sempre. Adesso c’è da massaggiare molto bene,
eventualmente usando anche un pochino di colla per far
scivolare meglio le dita senza però spostare la carta. A questo
punto abbiamo già una maschera con quattro strati di carta.
Perché abbia uno spessore giusto, ne occorrono altri otto, cioè
altri due fogli di giornale ripiegati come il primo. Per lo strato
successivo però, useremo un foglio di giornale di un altro
colore.
(il rosa della “Gazzetta dello sport” o il giallino del “Sole 24 ore”
andranno benissimo...)
In questa maniera sarà più facile vedere dove mettere la carta
e lo spessore della maschera sarà uniforme. Dopo quella
colorata, useremo di nuovo la carta grigia. A scuola, come
ultimissimo strato, usiamo mettere una tovaglietta della mensa
(usata) che essendo bianca è più carina da vedere. Adesso
metteremo la maschera ad asciugare sopra il termosifone.
Quando sarà ben asciutta, la maschera di plastica si staccherà

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facilmente dalla carta. A questo punto c’è da fare il lavoro di
rifinitura che senz’altro è il più noioso. Per prima cosa, con un
paio di forbicine o un taglierino bisogna aprire gli occhi alla
maschera, poi prenderemo della carta bianca abbastanza
leggera (noi prendiamo le tovagliette di cui sopra) e la
metteremo “a ponte” in maniera che il bordo degli occhi risulti
liscio, senza che si vedano i vari strati.
Lo stesso faremo su tutto il bordo della maschera. Una volta
asciutta, per renderla più levigata e uniforme, ci passeremo un
po’ di stucco francese. C’è chi per far questo preferisce usare
una spatolina. Io preferisco farlo con un dito, mi sembra che
venga assai meglio.
E poi, particolare non trascurabile, un dito l’abbiamo sempre
sottomano, invece le spatoline, ammesso che ci siano, sono
sempre nascoste da qualche altra parte. Una volta che lo stucco
è asciutto, prenderemo un po’ di carta vetrata sottilissima e
toglieremo le ultime imperfezioni, lisciando bene il tutto. A
questo punto la maschera è pronta per essere colorata.
Una raffinatezza: se alla tempera aggiungiamo un po’ di colla
vinilica, la maschera avrà un bell’aspetto traslucido ed il colore
sarà meno facile che si stacchi.
Non usare mai la vernice lucida per rifinire una maschera di
teatro. Il lucido, sotto le luci, fa un brutto effetto. Infine,
faremo con un succhiello due buchi all’altezza delle orecchie
per farci passare un elastico alto circa un dito. Meglio cucirlo
solo da una parte, dall’altra lo fermeremo con un nodo. Nel
caso sia troppo largo o troppo stretto, avremo così la
possibilità di aggiustarlo facilmente.
Per migliorare l’aderenza della maschera di carta, potremo
incollare sul bordo e sulle poggiature (naso, bocca, zigomi)
morbide striscioline di pelle non trattata e pezzetti di spugna
che serviranno per assorbire l’eventuale sudore.

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ESPRESSIONE GESTUALE

1 - IL GIOCO DELLE FONTANE


2 - L’ARTISTA E LA CRETA
3 - LO SCULTORE BENDATO
4 - L’ATELIER
5 - L’ARGILLA
6 - LE STATUE
7 - LO SPECCHIO
8 - LA STANZA DEGLI SPECCHI
9 - MARIONETTE
10 - LA PALLA
11 - L’OGGETTO IMMAGINARIO
12 - POSIZIONI
13 - LE ANDATURE
14 - TRASFORMAZIONI
15 - PRESI PER IL NASO
16 - BIRILLI
17 - MAMMA, CHE FATICA!
18 - I MESTIERI
19 - ARMATURE, SACCHI E UOVA
20 - L’EDERA
21 - MACCHINARIO
22 - LA COLLA
23 - INCONTRI
24 - LA MONGOLFIERA
25 – COMPOSIZIONI
26 - CONTRARI
27 - FALSI D’AUTORE
28 - IL FLASH
29 - AZIONI CON LE MANI
30 - AZIONI CON I PIEDI
31 - I PIEDI PROTAGONISTI

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32 - INDOVINA LE QUALITÀ
33 - PERSONAGGI PER UNA STORIA
34 - AZIONI MIMATE

OGGETTI PER AZIONI TEATRALI

1 - IL CERCHIO E IL BASTONE
2 - PESCI IN PADELLA
3 - STREGHE
4 – OGGETTI
5 - LEGNI IN MOVIMENTO
6 - LA PIUMA
7 - NASTRI COLORATI
8 - L’ELASTICO
9 - LA BACCHETTA MAGICA
10 - LO SCETTRO
11 - LA CORNICE
12 - LA STANZA DEI RITRATTI
13 - NATURE MORTE
14 - IL CAPPUCCIO
15 – SCATOLE
16 - IL TAPPETO VOLANTE
17 - GLI SPECCHIETTI
18 - STOFFE e FILI DI LANA
19 - MATTONCINI
20 – PALLONCINI
21 – TRAVESTIMENTI
22 - I CAPPELLI
23 - CACCIA AL CAPPELLO
24 - LE MASCHERE
25 - BURATTINI, MARIONETTE, SAGOME E PUPAZZI
26 - TEATRO DI VERDURA
27 - IL PARACADUTE
28 - IL SACCO

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29 - IL GIOCO DELLE VALIGE
30 - GIOCO DELLA CIOCCOLATA
31 - COMBATTIMENTO DI GALLI
32 - INVITO A PALAZZO
33 - LA PRINCIPESSA E IL DRAGO

ESPRESSIONE VERBALE

1 – SUONI
2 - LEGO, SLEGO
3 - ASCOLTA LA STORIA
4 - COME VA A FINIRE?
5 - LA LETTERA
6 - CORO
7 - LE CARTE IN TAVOLA
8 - I RITRATTI
9 - LA FATTORIA
10 - STRANI ANIMALI
11 - LA PATATA BOLLENTE
12 – SALUTI
13 - TRIBÙ
14 – VIAGGIATORI
15 - PRIMA, DURANTE E DOPO
16 - CHI ENTRA CHI ESCE
17 - COSA STAI FACENDO?
18 – DIBATTITO
19 - CHI SONO?
20 - LE CONVERSAZIONI
21 - DIETRO LA PORTA
22 - DOVE CHI COSA
23 - AZIONI PARLATE
24 – EMOZIONI
25 - FRONTIERE
26 - L’INTERLOCUTORE FANTASMA

60
27 - GRAZIE,NON HO FAME
28 - L’IMPREVISTO
29 - L’ASSURDO
30 - NELLA RIVA NELLO STAGNO
31 - GIULIETTA E ROMEO
32 - QUADRI PARLANTI
33 - PAROLE, MOVIMENTI E COLORI

COLLACARTA
MASCHERA

Or se le mie parole non son fioche


e se la tua audienza è stata attenta,
se ciò ch’è detto a la mente revoche…
(PAR, Canto XI)

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