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IL TEATRO
Un curricolo per il laboratorio teatrale nella scuola
dai 6 ai 14 anni
Si fa teatro!
I cento giochi
IN CITAZIONE
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famoso gestaccio, che per pudore non starò qui a descrivere,
del ladro Vanni Fucci che rubò il tesoro del Duomo di Pistoia
(Inf. Canto XXIV); e i versi ci fanno capire come Dante
apprezzasse la comunicazione non verbale.
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ordite a questa cantica seconda,
non mi lascia più ir lo fren dell’arte”
(Purg. Canto XXXIII)
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ESPRESSIONE GESTUALE
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Questa volta lo scultore dovrà modellare il corpo del
compagno con gli occhi bendati. Quando avrà finito, si toglierà
la benda, guarderà la propria scultura e cercherà di assumerne
la forma.
Variante: lo scultore viene bendato prima di sapere quale
compagno modellerà.
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Si può lavorare con sottofondo musicale.
Alla fine tutti i partecipanti potranno raccontare simultaneamente
la propria storia…
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Quattro giocatori sono altrettante pareti specchianti di una
stanza. Tre sono specchi deformanti e uno solo riflette
correttamente l’immagine. Si mettono d’accordo fra loro sulle
deformazioni (es.: uno specchio, pur specchiando correttamente
tutto il resto, storce gli occhi, un altro gonfia le gote, un altro
ancora piega le spalle in avanti, ecc.)
Un bambino entra nella “stanza”, prova tutti gli specchi mettendosi
davanti a ciascuno di essi con un’espressione del viso o una
postura (in questo caso, per non confondersi, meglio evitare i
movimenti). Dovrà indovinare quale specchio “riflette giusto”.
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11 - L’OGGETTO IMMAGINARIO (per tutti)
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- Seduti in cerchio. Un giocatore per volta si alza e immagina di
camminare su di un terreno particolare.
- Si cammina liberamente per la stanza sperimentando varie
andature legate a caratteristiche fisiche (es. un bambino molto
piccolo), stati d’animo (es. una persona felice), ostacoli e
ingombri (es. qualcuno con una una pesante valigia).
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Seduti. Si invita un partecipante alla volta a percorrere lo
spazio davanti agli altri come se una mano invisibile “ti tirasse
per il naso”, o “per un piede”, o per qualche altra cosa.
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eliminare tutto ciò che è superfluo, a mettere in risalto l’esattezza del
gesto, a sviluppare il senso critico e l’osservazione. Individuare
atteggiamenti e gesti usati comunemente per esprimere stati d’animo
particolari. Rappresentare personaggi con le loro peculiari
caratteristiche. Azioni singole
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Con i piccoli, è meglio fare questi giochi inseriti in una storia, es.:
“C’era una volta un pulcino chiuso dentro un uovo. Un giorno
il pulcino pensò di uscire per girare un po’ il mondo…”
22 - LA COLLA (I - II biennio)
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Si cammina liberamente occupando tutto lo spazio. Il
conduttore griderà “Cinque mani incollate!” I partecipanti
dovranno disporsi in modo da avere cinque mani in contatto.
Poi si tornerà a camminare liberamente. Altri tipi di incollaggio:
“Tre nasi incollati!” “Cinque piedi incollati!” “Sei spalle
incollate!”
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- La mongolfiera è formata da un piccolo gruppo di 3/4
persone. Si cercherà di sincronizzare i movimenti.
- Un partecipante è la mongolfiera, l’altro il vento.
Il vento, toccando leggermente la mongolfiera la farà viaggiare.
Scambio dei ruoli. (La mongolfiera può essere bendata).
È facile che chi osserva prenda fischi per fiaschi. Alla fine del gioco può essere
interessante ragionare sulle “ambiguità espressive”.
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Presa coscienza dello spazio a nostra disposizione, immaginiamo di
essere leggeri come una piuma, poi pesanti come il piombo,
rigidi come il metallo, morbidi come la gelatina, ecc.
Attenzione! Se vogliamo lavorare sulle contrapposizioni
pesante - leggero, morbido - duro, sarà bene procurarci un vero
piombino, una vera piuma, un pezzo di metallo e qualcosa di morbido,
almeno con i bambini più piccoli…
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29 - AZIONI CON LE MANI (III - IV biennio)
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Piedi innamorati; Piedi vivaci; Piedi tristi… (A questo primi
esercizi potranno seguire veri e propri pezzi teatrali fatti con i piedi…
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seconda delle caratteristiche che si vogliono mettere in evidenza.
Associare suono/ movimento, immagine/ movimento. Trasferire
messaggi visivi o stimoli sonori in situazioni da drammatizzare.
“TUTTO FA!”
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sorta di trabiccoli e aggeggi vari. Qui vale l’adagio “Tutti (gli
oggetti) sono utili, nessuno indispensabile” ma anche il contrario
“Tutti sono indispensabili, nessuno utile davvero”. Almeno a
prima vista...
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BIGLIETTINI
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OGGETTI PER AZIONI TEATRALI
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ai bambini di trasformarsi in pesci e di nuotare per la stanza
(perfetto, in sottofondo, il suono registrato dell’acqua).
Continuazione: “Teatro nero di Praga” - con colori fluorescenti
si dipingono alcune sagome di pesci. Si accende la lampada di
Wood e s’inventano semplici azioni a due.
3 - STREGHE (I - II biennio)
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bosco è della strega, la quale sente molto bene ma non ha la
vista tanto buona. Nella notte, volendo mangiare a colazione
ciccia tenerella, ogni tanto si alza e va in giro a vedere se trova
bambini perduti. Quando la strega si sveglia, suona il
campanello che porta sempre con sé. Il bambino che si trova a
percorso iniziato, quando sente suonare, deve cercare di stare
il più fermo possibile, così la strega lo prende per un sasso o
per un cespuglio e ritorna a letto. Ma se lo vede muovere,
allora lo prende e lo porta a casa sua per cuocerlo il giorno
dopo. Quando tutti i bambini avranno finito di passare per il
bosco, si contano, e scoprendo che manca qualcuno, tornano
indietro, rifacendo il percorso per liberare i compagni.
Povera strega, in vent’anni e passa che facciamo questo gioco, non è
riuscita a mangiare ancora nessuno!
4 - OGGETTI
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Occorrente: un legnetto di circa un metro per ciascuna coppia (va
bene un pezzo di manico di scopa), un fazzoletto per ciascun
partecipante. A coppie
I ragazzi di ciascuna coppia si fronteggiano, ciascuno di loro
tiene il dito indice sull’estremità del bastone. Si deve cercare di
muoverlo senza farlo cadere.
Variazioni: musica di sottofondo con cui far ballare il bastone.
Possiamo, se abbiamo la lampada di Wood, dipingere il
bastone con un colore fluorescente. In questo caso una coppia
per volta dovrà far vedere il bastone danzare. Avremo cura di
far indossare una tunica nera alla coppia di turno. (tecnica del
teatro nero di Praga)
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Ciascun bambino sceglie un colore. Il conduttore lascerà che ci
giochino liberamente poi inviterà a lanciare i aria tutti i nastri.
Osserviamo il nastro per terra: che cosa può essere?
Il conduttore inviterà a disegnare qualcosa con il nastro. Poi si
andrà a guardare “le opere” di tutti.
“Se io fossi” In cerchio: se io fossi un nastro, di che colore
vorrei essere. (Un bambino alla volta immagina di essere un
nastro caduto in terra). Utile fotografare le varie fasi
dell’attività.
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Occorrente: fogli di carta, un po’ di nastro adesivo.
10 - LO SCETTRO (I biennio)
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Ciascun partecipante pensa a un’espressione da fare “dentro la
cornice”. Alla fine del giro, si può ragionare sull’importanza
dell’espressione facciale. Possiamo associare questo al gioco
del cappuccio (n° 14) in cui invece la faccia viene nascosta.
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Ciascun partecipante viene invitato a esprimersi gestualmente
con la faccia nascosta. Il conduttore sussurrerà all’orecchio
dell’incappucciato una frase. Gli altri possono cercare di
indovinare la frase. (Alcune frasi, esclamazioni, facilmente
danno adito a fraintendimenti. Finito il gioco, si potrà riflettere
sull’importanza dell’espressione facciale nella comunicazione).
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Occorrente: specchietti. In gruppo
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Quelli usati nel nostro laboratorio, non sono veri e propri
mattoncini ma una specie di bastoncini. Quando gli operai
mettono un pavimento in cotto, tolgono questi bastoncini, che
uniscono le varie mattonelle, e ne fanno un mucchio che poi
butteranno via. Per reperirli, bisogna cercare in prossimità di
lavori di ripavimentazione, non li troverete in nessun elenco di
materiali per la scuola. Grazie ad anni di ricerca, a Scuola-Città
siamo ben forniti di tale prezioso materiale…
Ecco a titolo esemplificativo alcune attività:
“Le costruzioni” (I Biennio)
I bambini sono in cerchio. Fuori dal cerchio il mucchio di
mattoncini. Un ragazzo alla volta viene invitato a prendere 3 o
4 mattoncini e a metterli come vuole davanti a sé. Quando è
finito il giro ciascuno dice che cosa ha costruito.
“Trasformazione” (dal II biennio in poi)
I ragazzi sono in cerchio. Fuori dal cerchio il mucchio di
mattoncini. Il primo costruttore viene invitato a prendere una
decina di mattoncini e a costruire un’opera al centro del
cerchio. Il ragazzo successivo avrà la possibilità di variare
l’opera spostando tre mattoncini, così di seguito fino a che tutti
abbiano modificato l’opera.
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20 - PALLONCINI (I -II biennio)
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22 - I CAPPELLI (III - IV biennio)
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sacchetti di carta. Le maschere di cartapesta su forme di
plastica (facilmente reperibili nel periodo di Carnevale) si
possono fare a tutte le età ma hanno bisogno di una lavorazione
più lunga. Per le fasi della realizzazione delle maschere di carta
colla vedi
Spiegazione pag. ….
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27 - IL PARACADUTE (II- III biennio)
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29 - IL GIOCO DELLE VALIGE (II - III - IV biennio)
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parte rossa, il bambino che siede accanto può correre a
prenderlo, si rimette a sedere e lo lancia a sua volta in aria. Se il
cerchio cade dalle parte verde, il bambino che l’ha tirato si
precipita a vestirsi. Quando ha indossato tutti gli abiti che sono
nella sedia, si può mettere a sedere e cercare di tagliare un
quadratino di cioccolata per mangiarselo. Vietatissimo toccarlo
con le mani. Sembrerebbe facile, se non fosse che nel contempo
il gioco va avanti, vale a dire che gli altri continuano a lanciare il
cerchio in aria. Al momento che il cerchio cade dalla parte
verde, il bambino che l’ha lanciato prende subito il posto di
quello al centro. Il capogioco deve stare sempre molto attento
perché c’è sempre chi, veloce come un fulmine, ruba la
cioccolata. Questo gioco piace moltissimo (anche la cioccolata!)
All’interno del cerchio ci sono i due galli, cioè due bambini che
hanno un fazzoletto appeso dietro alla cintura (la coda del gallo).
Il gioco consiste nel togliere la coda all’altro gallo cercando di
non farsi togliere la propria. Si dovrebbe saltellare stando
accovacciati. Se la cosa risulta troppo faticosa, si può anche stare
in piedi. L’importante è usare una sola mano. L’altra verrà
tenuta sul fianco. Non ci si deve mai strattonare o spingere ma
solo tirar via il fazzoletto. (Premio per i galli: una bella manciata di
pop-corn, tanto per rimanere in tema).
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Occorrente: abiti vecchi, collane, cinture, cappelli, una corona da re,
due fazzoletti.
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In genere viene deciso che siano due o tre i principi che
provano a liberare la Principessa. Se nessuno di loro ci riesce,
ha vinto il Drago. Alla fine del gioco ricordiamoci di sciogliere
comunque la Principessa.
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ESPRESSIONE VERBALE
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3 - ASCOLTA LA STORIA (III biennio)
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6 - CORO (per tutti)
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9 - LA FATTORIA (I biennio)
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Occorrente: Una palla di gomma.
In cerchio
I bambini sono seduti in cerchio, si passano una palla
velocemente, senza farla cascare. recitando questa filastrocca:
“C’era una volta un frate che cuoceva le patate
Nella cucina del convento,una sera che c’era vento
Proprio lì s’addormentò e la barba si bruciò!”
Il bambino che quando è finita la filastrocca si trova la palla in
mano, rimane scottato e la butta verso l’alto con rapidità
gridando “Brucia!”
Se i ragazzi che giocano sono più grandi, invece della filastrocca,
possono avere un registratore con musica. Quando l’animatore del
gioco ferma la musica, chi rimane con la palla in mano esce
momentaneamente dal gioco.
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linguaggio. Si dovrà mettere in scena un momento particolare
della vita della tribù. Dopo che le scene sono state eseguite, si
potrà improvvisare un incontro di tutte le tribù (come farsi
capire?). Il gioco può finire con una gran festa finale.
(In questo caso procurarsi strumenti a percussione).
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16 - CHI ENTRA, CHI ESCE (IV biennio)
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19 - CHI SONO? (III - IV biennio)
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a parlare. Il conduttore darà un segnale, la prima coppia tacerà
e la seconda inizierà a parlare e così di seguito, fino a che le
coppie avranno parlato per tre o quattro volte. Ogni
conversazione dovrà riprendere al punto esatto in cui era stata
interrotta.
Gioco d’improvvisazione
Azioni a piccolo gruppo
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23 - AZIONI PARLATE (per tutti)
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25 - FRONTIERE (IV biennio)
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27 - “GRAZIE, NON HO FAME” (IV biennio)
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- Mentre i ragazzi di una classe stanno lavorando, ecco che…
- In un giardino pubblico improvvisamente…
- Una sera mentre una famiglia sta guardando la televisione…
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GRACIDA LA RANA REGINA LUIGINA (saltellerà così anche
la lingua…)
Nel caso dei Quadri parlanti, i ragazzi, non più di tre o quattro
per gruppo, rappresentano sì, anche fatti storici e mitologici,
ma con poco apparato scenico, stando più o meno immobili e
soprattutto parlando. Esempio di un Quadro parlante: “La
statua di Dante parla con le panchine di Piazza Santa Croce”.
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33 - PAROLE, MOVIMENTI E COLORI (II - III biennio)
SOLE
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COLLA CARTA
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MASCHERA
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facilmente dalla carta. A questo punto c’è da fare il lavoro di
rifinitura che senz’altro è il più noioso. Per prima cosa, con un
paio di forbicine o un taglierino bisogna aprire gli occhi alla
maschera, poi prenderemo della carta bianca abbastanza
leggera (noi prendiamo le tovagliette di cui sopra) e la
metteremo “a ponte” in maniera che il bordo degli occhi risulti
liscio, senza che si vedano i vari strati.
Lo stesso faremo su tutto il bordo della maschera. Una volta
asciutta, per renderla più levigata e uniforme, ci passeremo un
po’ di stucco francese. C’è chi per far questo preferisce usare
una spatolina. Io preferisco farlo con un dito, mi sembra che
venga assai meglio.
E poi, particolare non trascurabile, un dito l’abbiamo sempre
sottomano, invece le spatoline, ammesso che ci siano, sono
sempre nascoste da qualche altra parte. Una volta che lo stucco
è asciutto, prenderemo un po’ di carta vetrata sottilissima e
toglieremo le ultime imperfezioni, lisciando bene il tutto. A
questo punto la maschera è pronta per essere colorata.
Una raffinatezza: se alla tempera aggiungiamo un po’ di colla
vinilica, la maschera avrà un bell’aspetto traslucido ed il colore
sarà meno facile che si stacchi.
Non usare mai la vernice lucida per rifinire una maschera di
teatro. Il lucido, sotto le luci, fa un brutto effetto. Infine,
faremo con un succhiello due buchi all’altezza delle orecchie
per farci passare un elastico alto circa un dito. Meglio cucirlo
solo da una parte, dall’altra lo fermeremo con un nodo. Nel
caso sia troppo largo o troppo stretto, avremo così la
possibilità di aggiustarlo facilmente.
Per migliorare l’aderenza della maschera di carta, potremo
incollare sul bordo e sulle poggiature (naso, bocca, zigomi)
morbide striscioline di pelle non trattata e pezzetti di spugna
che serviranno per assorbire l’eventuale sudore.
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ESPRESSIONE GESTUALE
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32 - INDOVINA LE QUALITÀ
33 - PERSONAGGI PER UNA STORIA
34 - AZIONI MIMATE
1 - IL CERCHIO E IL BASTONE
2 - PESCI IN PADELLA
3 - STREGHE
4 – OGGETTI
5 - LEGNI IN MOVIMENTO
6 - LA PIUMA
7 - NASTRI COLORATI
8 - L’ELASTICO
9 - LA BACCHETTA MAGICA
10 - LO SCETTRO
11 - LA CORNICE
12 - LA STANZA DEI RITRATTI
13 - NATURE MORTE
14 - IL CAPPUCCIO
15 – SCATOLE
16 - IL TAPPETO VOLANTE
17 - GLI SPECCHIETTI
18 - STOFFE e FILI DI LANA
19 - MATTONCINI
20 – PALLONCINI
21 – TRAVESTIMENTI
22 - I CAPPELLI
23 - CACCIA AL CAPPELLO
24 - LE MASCHERE
25 - BURATTINI, MARIONETTE, SAGOME E PUPAZZI
26 - TEATRO DI VERDURA
27 - IL PARACADUTE
28 - IL SACCO
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29 - IL GIOCO DELLE VALIGE
30 - GIOCO DELLA CIOCCOLATA
31 - COMBATTIMENTO DI GALLI
32 - INVITO A PALAZZO
33 - LA PRINCIPESSA E IL DRAGO
ESPRESSIONE VERBALE
1 – SUONI
2 - LEGO, SLEGO
3 - ASCOLTA LA STORIA
4 - COME VA A FINIRE?
5 - LA LETTERA
6 - CORO
7 - LE CARTE IN TAVOLA
8 - I RITRATTI
9 - LA FATTORIA
10 - STRANI ANIMALI
11 - LA PATATA BOLLENTE
12 – SALUTI
13 - TRIBÙ
14 – VIAGGIATORI
15 - PRIMA, DURANTE E DOPO
16 - CHI ENTRA CHI ESCE
17 - COSA STAI FACENDO?
18 – DIBATTITO
19 - CHI SONO?
20 - LE CONVERSAZIONI
21 - DIETRO LA PORTA
22 - DOVE CHI COSA
23 - AZIONI PARLATE
24 – EMOZIONI
25 - FRONTIERE
26 - L’INTERLOCUTORE FANTASMA
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27 - GRAZIE,NON HO FAME
28 - L’IMPREVISTO
29 - L’ASSURDO
30 - NELLA RIVA NELLO STAGNO
31 - GIULIETTA E ROMEO
32 - QUADRI PARLANTI
33 - PAROLE, MOVIMENTI E COLORI
COLLACARTA
MASCHERA
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