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«TOLO TOLO»: UN VIAGGIO

TRA LA FORTUNA E IL SOGNO


Claudio Zonta S.I.

Tolo Tolo è l’ultimo film scrit- Checco stringe amicizia con


to, diretto e interpretato dall’attore Oumar, un ragazzo africano,
Checco Zalone, il quale si confronta anch’egli cameriere, con la passio-
con il tema della migrazione forzata ne per la cultura italiana e il cine-
che, per la drammaticità e l’attualità ma neorealista: «L’Italia è la mia 1
dell’argomento, ha innescato pole- passione, io sogno di andarci». In
miche e polarizzazioni di pensiero. questa amicizia appare la prima
L’antefatto narra la disastro- divergenza di punti di vista: in-
sa operazione commerciale di fatti, Checco conosce – perché ne
Pierfrancesco Zalone – più comu- ha fatto esperienza – la complessa
nemente conosciuto come Chec- macchina burocratica che vige in
co e, dunque, con un riferimento Italia per avviare un’attività com-
esplicito alla biografia del comico merciale privata e, proprio per que-
–, che tenta di avviare un impro- sto, apprezza la semplicità africana,
babile ristorante di sushi nella cit- immediata anche negli aspetti di il-
tadina di Spinazzola. Costretto a legalità: «La corruzione qui è one-
fuggire in Africa, sommerso dai stissima […], qui si può sognare».
debiti, lascia ai familiari pignora- Oumar, invece, sogna e idealizza
menti e cambiali da pagare. un futuro da regista cinematogra-
In questa nuova situazione lo fico nella patria dei poeti, degli ar-
troviamo indaffarato a lavorare, tisti e della cucina.
come cameriere, in un esclusivo e Entrambe le visioni si mostrano
paradisiaco villaggio turistico del parziali: se, infatti, Checco conosce
Kenya denominato African dream; solamente la realtà del villaggio tu-
anche i colori della fotografia sono ristico, delle spiagge incantevoli e
sempre caldi, rassicuranti, con pae- del mare azzurro, Oumar enfatizza
saggi naturalistici strabilianti e af- l’idea di poter stare in un Paese che
fascinanti. sembra dare possibilità di vivere so-

© La Civiltà Cattolica 2020 I 1-000 | 000 (00000 2020)


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lamente attraverso l’arte: «Troppa nel villaggio originario di Oumar.


cultura e poca moneta», dirà di lui Anche in questo luogo la situazione
Checco, con quel suo fare pragma- è precaria, per cui essi decidono di
tico e ironico. intraprendere un viaggio di fortu-
Durante il suo nuovo lavoro na verso l’Europa.
Checco s’innamora di una ragazza La visione delle scene degli as-
africana, Idjaba, e, per farsi apprez- salti violenti da parte dei guerriglie-
zare, prova a stringere amicizia con ri pone una riflessione all’interno
il piccolo Doudou, che lei accudi- del film: è possibile rappresentare
sce. L’amore, espresso con la strava- comicamente una problematica
ganza che appartiene alla figura di tragica, ancora estremamente viva,
Checco, entra nella narrazione con ossia quella delle bande armate che
comicità e ilarità, mentre il legame rapiscono, violentano e bruciano
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di amicizia con Doudou si rinsal- interi villaggi in alcuni Paesi afri-
da gradualmente con il sorriso e la cani? La visione stride, perché la
semplicità dell’universo dei bambi- memoria ricorre, ad esempio, al ra-
ni, a cui anche Checco, fondamen- pimento operato dai terroristi Boko
talmente, appartiene. Haram in Nigeria pochi anni fa.
Un altro esempio di satira conce-
Comicità e guerra pita in momenti storici drammatici
è Il grande dittatore di Charlie Cha-
Quando Checco e Oumar si re- plin del 1940 – nelle sale italiane fu
cano in un villaggio, che è posto possibile vederlo soltanto nel 1946 –,
fuori dall’esclusivo resort, per acqui- dunque proprio durante il periodo di
stare una costosa crema idratante, si forza del nazismo, che l’attore deride
scatena una terribile sparatoria ad con acutezza e audacia. Anche il film
opera di alcuni guerriglieri. Il pro- La vita è bella, diretto da Benigni, af-
tagonista, paradossalmente, sem- fronta – senza dubbio con tono più
bra non capire il pericolo, intento poetico – il delicato tema dei cam-
a perseguire i suoi fini puramente pi di sterminio della Seconda guerra
estetici. I due amici cominciano mondiale, ma forse con una distanza
a fuggire, oltrepassano il proprio di tempo che permette una maggio-
villaggio turistico, ormai comple- re oggettività da parte del pubblico.
tamente bruciato – ma dell’insegna È una questione che rimane
rimane solamente il termine dream, aperta per tutta la durata del film,
che indica che il sogno, nonostan- e forse Zalone, con il suo modo di
te tutto, continua –, e si dirigono narrare, riesce a stare in un equili-
«TOLO TOLO», DI CHECCO ZALONE

brio che consente allo spettatore di quella di strumentalizzare la situa-


sorridere anche all’interno delle tan- zione migratoria contemporanea, è
te situazioni drammatiche. Egli, in- necessario osservare la scelta del cast
fatti, riesce a mostrare la tragedia del presente all’interno del suo film.
viaggio con la leggerezza propria Troviamo infatti l’attore teatrale e
della commedia che, senza banaliz- mediatore culturale Mohamed Ba,
zare il lungo cammino, svela come il quale si presenta così nella sua
la violenza non risparmi nessuno. personale pagina web: «Sono nato
in Senegal, piccolo grande paese
La complessità del viaggio dell’Africa Occidentale. Vivo e la-
voro in Italia da oramai sedici anni,
Le tappe del viaggio sono quel- posso quindi affermare di essermi
le raccontate dai tanti migranti gradevolmente italianizzato. Tut-
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giunti fino alle coste dell’Italia e tavia, mi muovo anche con la con-
dell’Europa: il viaggio attraverso il sapevolezza che il tronco d’albero in
deserto, il tentativo di lavorare nel- acqua ci sta secoli e non per questo
le città per trovare i soldi necessari diventa un coccodrillo. […] Cerco,
per continuare il cammino, la spie- attraverso il mio lavoro di formato-
tatezza dei trafficanti che abbando- re, educatore, attore e drammatur-
nano i migranti in mezzo al deser- go teatrale, di dare il mio contribu-
to, il carcere, la partenza in mare, il to per una rifondazione della nostra
naufragio, il salvataggio da parte di forma mentis, mettendo l’uomo al
una nave appartenente a una Ong. centro».
Zalone affronta ogni situazione Mohamed non è il solo tra gli
con grande comicità, mostrando, attori compare anche il musici-
attraverso il suo personaggio ap- sta senegalese Badara Seck, che ha
parentemente sempre fuori posto e collaborato in Italia con numerosi
attaccato fedelmente al proprio ec- musicisti, tra i quali Mauro Paga-
centrico punto di vista, i drammi di ni, Massimo Ranieri, Paolo Fresu,
un viaggio incerto nella partenza, Ennio Morricone, ed è molto im-
nelle tante tappe, ma anche nell’ar- pegnato nel dialogo tra le culture e
rivo. È un viaggio che, con il passa- i processi di integrazione.
re del tempo, permette di entrare in
relazione empatica con i fuggitivi: L’Europa
«Io ormai sono uno di loro».
Per comprendere come l’inten- Tolo Tolo, da una parte, rap-
zione di Checco Zalone non sia presenta il viaggio di fortuna in-
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trapreso da tanti migranti; dall’al- rafforzarsi fino all’epilogo finale.


tra, descrive con acre ironia la Checco insegna a nuotare a Dou-
scena politica europea: se, infatti, dou – un gesto che gli salverà la
la Francia interviene prontamente vita durante il naufragio del bar-
per liberare il proprio giornalista cone –, mentre Doudou si getterà
catturato a un posto di blocco, la dal camion dopo che Checco è ri-
burocrazia infinita italiana si per- masto a terra. Entrambi, al termi-
de in interminabili rimandi. Con ne delle tante avventure e disav-
sarcasmo è mostrata anche l’inef- venture, approderanno a Trieste
ficienza delle relazioni interna- alla ricerca del padre del piccolo.
zionali dei Paesi europei, che non È una storia semplice che attra-
sono in grado di creare politiche versa tutto il film e in questa spon-
funzionali e attuabili nei confronti taneità si mostra come gli affetti
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della migrazione. L’Italia, dipinta siano il fondamento della vita che
nella sua mediocrità, per Checco spinge a sopravvivere nelle situa-
rimane il Paese «che ci persegui- zioni di difficoltà.
ta», ed è rappresentata dalla rapida
ascesa di un conterraneo del pro- Conclusione
tagonista, Luigi Gramegna, che
da disoccupato vince il concorso Questo film si può leggere con
per entrare in polizia e, mostrando la chiave interpretativa del deside-
un’ordinarietà sempre uguale a se rio, espresso come sogno, come
stessa, arriva a essere ministro degli dice lo stesso Checco all’inizio del
Esteri, presidente del Consiglio e, film: «Sono nato per sognare». Il
infine, presidente della Commis- sogno è il motore che spinge l’esse-
sione europea. re umano a intraprendere cammini
complessi, sfidando anche la dram-
Gli affetti, àncora di salvataggio maticità degli eventi. Idjaba deve
compiere una promessa d’amore e
In questo lungo viaggio si crea di rispetto nei confronti del piccolo
un legame di amicizia tra Checco Doudou; quest’ultimo compren-
e Doudou, un ragazzino che sem- de di essere alla ricerca del padre
bra essere il figlio di Idjaba, la bel- e si fa accompagnare da Checco,
la ma seria ragazza di cui Checco forse unico bambino nel corpo di
è innamorato. Questa relazione un adulto; Oumar è innamorato
è capace non solo di attraversare dell’Italia e della sua poesia e, pur
le tragedie del cammino, ma di di arrivarci, sarà capace di tradi-
«TOLO TOLO», DI CHECCO ZALONE

re i propri amici. Checco, in fuga frontarsi con il delicato tema della


dall’Italia e dalla sua burocrazia, ri- migrazione, sul quale è complesso
marrà fedele all’amore verso Idjaba ironizzare, perché è ancora luogo
e all’affetto verso Doudou. Queste di scontro politico e ideologico e
storie semplici e fragili dovranno continua a rimanere irrisolto. I
confrontarsi con l’inettitudine dei protagonisti – ciascuno vivendo
politici, la violenza delle guerre, la tra contraddizione e desiderio di
drammaticità dei viaggi di fortuna, trovare un’esistenza dignitosa –
l’odio che si continua a perpetrare dovranno districarsi tra innume-
nella realtà. revoli disavventure messe in atto
La comicità di Zalone capo- da un’ingiustizia sociale e strut-
volge le regole del pensiero co- turale diffusa in ogni continente,
mune, esce dal percorso della che continua a opprimere i poveri
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convenzionalità e prova a con- e i diseredati.

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