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E se il problema non fosse Pompei, ma i pompeiani? Ministro Franceschini, li precetti tutti oppure si dimetta
E
ALESSANDRO GIULI
do, lo scorso 23 luglio, unassemblea del personale convocata a sorpresa ha provocato la chiusura del sito archeologico e creato quel
danno incalcolabile che rischia di vanificare i risultati straordinari
raggiunti nellultimo anno che hanno rilanciato limmagine di Pompei nel mondo (parole sue). E ci siamo ripetuti, con lui: Non possibile impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione,
con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi
fa cos fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e fa del male
al proprio paese. Sacrosanto. E dunque mai avrei immaginato che,
meno di un mese dopo, leterno ritorno dellidentico si sarebbe beffardamente materializzato sotto i nostri occhi, con la stessa strafottente meccanica, aggravata dalle tronfie dichiarazioni ministeriali della
vigilia: Il vento cambia. E come no. La verit, ministro Franceschini, che il vento non sembra destinato a cambiare, n in fatto di ma-
nutenzione ordinaria n per le emergenze improvvise, se non si intervenga alla radice. La politica delle inaugurazioni seriali e dellottimismo finanziario funziona sul piano del marketing e delle rassicurazioni psicologiche, ma chiaro che non basta. Per sfuggire allimpressione di essere l per ragioni essenzialmente cosmetiche (e io non lo penso affatto), l al vertice dellistituzione che fu gestita fra gli altri da Bottai, Spadolini e Ronchey, il titolare del Mibac dovrebbe ottenere ci
che ci ha gi promesso: una modifica normativa che includa i siti culturali (da Pompei alla Scala di Milano, al Teatro dellOpera di Roma
e cos via) alla lista dei luoghi pubblici essenziali, con la possibilit
di precettarne il personale in casi e periodi eccezionali. Nulla di personale contro i lavoratori, che senzaltro hanno le loro ragioni. Quanto a Franceschini, sarebbe un modo per farsi rispettare e apprezzare
ancora di pi, oppure per dimettersi in caso di sconfitta.
IL DIVORZIO DELLESTATE
Le accuse al traditore Renzi. La spinta per le nuove nozze con Forza Italia.
Podemos continuare cos? Perch il matrimonio tra la signora minoranza del Pd e
il signor segretario del Pd pu non reggere alla prova della riforma costituzionale
SALVATORE MERLO
do spettacolo della piccola invidia rancorosa, dellincomprensione. Le coordinate culturali le hanno, le avrebbero: la sinistra democratica, socialista, riformista. Si riconoscono tutti in un perimetro europeo. Mi piacerebbe vedere un leader che si gloriasse
anche un po della storia del suo partito, che
ha fatto la storia del paese, un leader che si
gloriasse di aver avuto Amato, Prodi, Enrico Letta. Ma sembra che la consapevolezza
sia perduta.
Giorgio Napolitano ha scritto una lettera
al Corriere, gioved. Sergio Mattarella perch non interviene in alcun modo? Mattarella fa bene ad estenersi dai problemi interni al Pd. Ma anche se tace, lui la manifestazione vivente di ci che pu funzionare
nel partito della sinistra e in questa legislatura. Per eleggere Mattarella al Quirinale,
Renzi, dopo aver parlato con Berlusconi, si
mosso dentro il suo partito, dentro il Pd. E
insieme agli altri dirigenti ha individuato il
profilo di un uomo, Mattarella, che non fosse un suo addetto occulto. Infine, dopo aver
trovato un accordo nel suo partito, ha esteso la proposta alle altre forze politiche. Questo metodo ha dimostrato che il Pd pu essere lasse portante del sistema politico e
istituzionale. E allora che deve fare adesso
Renzi? Poteva rivolgersi a tutto il suo partito, dire con chiarezza: vogliamo intestarci
insieme un anno di riforme? Se s, troviamo
lintesa. Invece, arrivato al bivio, si sentito attratto dalla prova muscolare. Ma il muscolo fine a se stesso, poi non ci fai niente.
E la sinistra interna? L dentro si muovono
tutti come se fossero soli, ma ogni errore che
fanno, ogni atto di egoismo, porta acqua alla destra di Salvini e alla politica tremendamente antisistema di Grillo. Verr un momento, spero non sia gi troppo tardi, quando capiranno che lavversario non il compagno che gli sta accanto. Troppo tardi, cio
dopo una scissione. La fine del Pd, la scissione, sarebbe come il gioco dellOca, peggio
di un ritorno alla casella iniziale. Sarebbe
come confessare: guardateci, non siamo stati capaci di diventare il player centrale del
sistema. Un fallimento.
lebbrosi divennero luoghi del nuovo isolamento per i nuovi umani paurosi: i folli. E
il fulminante inizio della Storia della follia
nellet classica di Michel Foucault, un libro a dir poco illeggibile, ma che dovremmo forse continuare a leggere. Inizi allora quellesperienza correzionaria di isolamento e prigionia della follia che ci ha
accompagnati fino a poco fa. O ci accompagna ancora. Il Tso, Trattamento sanitario
obbligatorio, una privazione della libert
personale di un innocente, seppure impo-
PREGHIERA
di Camillo Langone
IL FOGLIO QUOTIDIANO
BORDIN LINE
di Massimo Bordin
La richiesta di archiviazione
per tre poliziotti accusati di depistaggio mette la parola fine a un altro
dei capisaldi dellinchiesta sulla trattativa. Il falso pentito Scarantino viene
gettato come esca ai pm del processo
sulla strage di via DAmelio, che prontamente abboccano. La trama fu ordita
dal questore La Barbera, che nel frattempo morto, per conto dei servizi deviati che volevano mascherare la presenza di un loro uomo nella preparazione della strage. Quella complicit dello
Stato larma che consente alla mafia
di alzare pretese trattativistiche. Sceneggiatura appassionante, solo che, dopo approfondite indagini, i pm di Caltanisetta hanno concluso che non c una
Trump si prolunghi anche oltre la stagione delle primarie, contribuendo allo sgretolarsi di un partito gi abbastanza sgretolato, non allettante. Lo spiccare di
Trump non significa che gli altri abbiano
prodotto performance disastrose. Rubio
ha avuto buoni momenti quando si parlava di policy, Huckabee ha dimostrato di
padroneggiare bene la retorica televisiva,
Cruz in certi momenti sembrato quasi
presidenziale, anche le domande rivolte a
lui non hanno scatenato la vis polemica di
cui capace. La lite fra Rand Paul e Chris Christie, con frecciate personali incluse, ha regalato un buon momento televisivo, cos come un paio di battute azzeccate di Ben Carson, di cui tutti si sono dimenticati per lunghi tratti. Lunico indiscutibile vincitore della giornata di dibattito stata per Carly Fiorina, nel panel
per i personaggi secondari tenuto alle cinque del pomeriggio. Nei sondaggi fatica a
sfondare la barriera dell1 per cento, ma
nel confronto dal vivo ha menato scudisciate e messo a tacere i pi ingessati avversari, presentandosi come lalternativa
allestablishment politico ampiamente
rappresentato sul palco. E dire che non
avendo mai avuto un incarico pubblico
e avendo corso una disastrosa campagna
per il Senato doveva essere quella meno equipaggiata per lagone. Alla fine
Rick Perry le ha involontariamente dato
lendorsement: Abbiamo bisogno di un
manager alla guida che faccia quello che
non mai stato fatto in questo paese.
Mattia Ferraresi
li che da sempre lavorano per guadagnarsi la presidenza, non fanno che litigare.
Chi tra Shin Dong-joo, il figlio maggiore, e
Shin Dong-bin, il secondogenito, salir sul
trono Lotte? A gennaio Dong-joo era stato
cacciato, per il piccolo sembrava fatta, poi
improvvisamente Dong-joo ha fatto unapparizione pubblica spingendo la carrozzella del padre. Dong-bin ha parlato di colpo di stato, di circonvenzione di incapace, ha detto che se avesse avuto lautorit
avrebbe deposto il padre, perch non ci
sta pi con la testa. Dong-joo dellala
giapponese, fa interviste in giapponese, e
d motivo a Dong-bin di rivendicare, sulla
stampa coreana, le origini coreane del
gruppo. A un certo punto pure comparso un misterioso documento che somiglia a
un testamento in cui il fondatore dice di
lasciare tutto a Dong-joo, ma sono molti a
mettere in dubbio la sua autenticit. Il 2
agosto scorso Shin Kyuk-Ho andato alla
tv coreana Kbs a dire che non aveva mai
detto che il suo successore sarebbe stato
Dong-bin, e si scusato con il pubblico per
i pettegolezzi sulla vicenda.
I grandi conglomerati sudcoreani a conduzione familiare si chiamano chaebol.
Un modello deconomia peculiare, che in
fondo non si differenzia molto dalla vecchia economia di casa nostra, con poche
famiglie in possesso dei pi grandi gruppi italiani. Il fatto che a un certo punto
della storia, dopo gli anni ruggenti del
dolce pillola. Lo scopo dichiarato mostrare il lato divertente del dibattito sul diritto alla morte (testuali parole) e per questo Nitschke ha fatto installare sul palco
Destiny, la macchina delleutanasia di propria invenzione. Al termine della performance un volontario viene chiamato alla
ribalta per sperimentarla; una simulazione, per quanto minacciosa appaia sulla locandina la foto di Nitschke armato di falce affilatissima.
Lo show, visibile da bambini accompagnati dai genitori, rimasto in forse fino allultimo in seguito allirruzione delle forze
dellordine durante le prove. La polizia ha
rivelato il pericolo di utilizzare al chiuso
del gas compresso, essenziale al funzionamento del macchinario, e la simulazione
stata proibita nonostante Nitschke strepitasse che si trattava di un subdolo caso di
censura. Assicurata la sopravvivenza del
pubblico, meno scontato il suo gradimento: senza il brivido gassoso di Destiny lo
show conster unicamente di unoretta di
monologo/conferenza su come aggirare le
leggi sul suicidio assistito. E il minimo sindacale dopo che Dicing With Dr Death
aveva perso un altro ragguardevole pezzo:
originariamente era previsto uno spettacolo a due voci con la partecipazione di Mel
Moon, comica inglese affetta da una grave
malattia autoimmune che cionondimeno
ha deciso di continuare a vivere. Per motivi non cristallini, Mel Moon ha poi imbastito uno show a se stante, Sick Girl, augurandosi espressamente di riuscire ad arrivare viva alla fine della serata e mollando Nitschke solo e non si sa quanto terrorizzato di fronte a un pubblico che si aspetta di divertirsi.
O magari no. Il teatro britannico denuncia una progressiva, marcata tendenza allimpegno civile, al contenuto ponderoso,
al predicozzo anche e soprattutto quando
bisogna far ridere la gente. In questi stessi giorni sta andando in scena a Edimburgo un adattamento di Down and out in Paris and London di George Orwell in cui il
regista David Byrne ha infilato la drammatizzazione di un libro-inchiesta dellauto-
revole corsivista del Guardian Polly Toynbee su case popolari e salario minimo: prospettive preoccupanti per chi, affidandosi
al programma, si aspetta una pice satirica. Il programma del Fringe Festival prevede inoltre uno spettacolo sulla morte del
feto in utero e il ritorno dellamericana
Adrienne Truscott, che nel 2013 aveva recitato unora di barzellette sugli stupri vestita solo nella met superiore, e completamente nuda sotto, onde dimostrare che
labbigliamento di una donna non giustifica lapproccio violento eccetera eccetera.
A settembre invece esordir a Londra una
commedia di Anthony Horowitz ambientata a Baghdad, in cui Saddam sar interpretato da Steven Berkoff. Dicono sar divertente ma Horowitz si gi portato avanti
dichiarando che intende soprattutto far riflettere il pubblico e protestando che i ritardi nella pubblicazione dellinchiesta
Chilcot sullintervento militare britannico
in Iraq sono inaccettabili in una democrazia matura.
Antonio Gurrado
to del 2014, con record assoluto 1,3 milioni di copie nella prima settimana). Il problema dunque rimane, specie per i giovani artisti e le piccole band esordienti.
Ci ha pensato David Byrne, ex leader
dei Talking Heads e uomo rinascimentale
sempre attento alle nuove forme di
espressione e distribuzione del medium
musicale, a fare un po di chiarezza pragmatica attraverso un editoriale pubblicato pochi giorni fa sul New York Times dal
titolo Aprire la scatola nera dellindustria musicale. Anche lo stesso Byrne in
passato si era lamentato dei bassi compensi che arrivavano agli artisti da parte
delle societ che si occupano di streaming, questa volta per il suo obiettivo
quello di evidenziare limpossibilit di capire come le somme pagate dagli utenti
che si abbonano a un servizio o provenienti dalla pubblicit vengono poi suddivise
fra i vari aventi diritto. Byrne ha provato
cos a chiedere lumi a YouTube e Apple
sui loro sistemi di rendicontazione, ma ha
trovato di fronte un enorme muro di gomma: non rendiamo pubbliche le esatte per-
NOVE COLONNE
PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri
In alcune circostanze ho auspicato che in soccorso di popolazioni minacciate e colpite si ricorresse a una forza di polizia internazionale,
o ai suoi pi o meno passabili surrogati.
Per una di queste circostanze ho il dubbio di aver sbagliato: lintervento in Libia richiesto alla vigilia di una temuta
strage a Bengasi. Sento rinfacciare spesso quellintervento, con una certa sicumera, e non raramente con un esplicito
rimpianto per Gheddafi. Qui gi Daniele Raineri, se non minganno, ricord che
a quel punto Gheddafi aveva gi perduto il controllo della situazione, e dalla
guerra civile (e tribale) non ci sarebbe
stato ritorno. Trovo una convinzione analoga in un articolo recente di Bernardo
Valli, miglior conoscitore di me, e meno
di me tentato da ansie umanitarie, dunque tanto pi affidabile: La Libia una
terra dove le antiche rivalit tribali
prendono facilmente svolte violente e
pretesti religiosi. Gheddafi teneva a bada il paese: dunque stato un errore favorire la sua fine? Il colonnello libico
stava gi perdendo il controllo quando
gli occidentali sono intervenuti in favore dei ribelli. E le prime elezioni hanno
dato risultati sensati. Lerrore consistito nel non aiutare la transizione.
EDITORIALI
IL FOGLIO QUOTIDIANO
a discussione sulla riforma costituzionale che abolisce il bicameralismo perfetto si sta avvitando su questioni sostanzialmente secondarie, usate dalle varie correnti, a cominciare dalla minoranza del Pd, per scopi politici di orizzonte limitato. Lassetto istituzionale risente del peso di questioni irrisolte, a cominciare dal ruolo delle istituzioni regionali che negli anni si sono caratterizzate, con poche eccezioni, come centri di
spesa incontrollata in un regime di finanza derivata. Le regioni spendono e
spandono, poi passano alla cassa attribuendo allo Stato nazionale la responsabilit di reperire attraverso il fisco le risorse necessarie. Abolire le regioni mantenute, sostituendole con forme controllabili di autonomie territoriali che siano
costrette a chiedere ai cittadini le risorse necessarie per le loro scelte sarebbe
la decisione pi saggia. E impossibile?
Pare di s e quindi bisogna accontentarsi di verificare se la riforma possibile,
quella del Senato, peggiora o migliora la
situazione. Purtroppo chiaro che la
peggiora, indipendentemente dal fatto
che i nuovi senatori vengano eletti in secondo grado dai consiglieri regionali o
direttamente dai cittadini. La questione,
che diventata il punto cruciale del dibattito, in realt assolutamente secondaria. Il punto vero che il Senato delle
regioni avrebbe il potere di approvazione del bilancio dello Stato, nel quale na-
turalmente sono compresi i trasferimenti alle stesse regioni. Oggi, nella Conferenza stato-regioni, il governo ad avere il coltello dalla parte del manico. Se le
regioni non accettano la disciplina di bilancio, il cosiddetto patto di stabilit interno, il governo pu sempre far approvare le sue proposte dal Parlamento. Nel
nuovo regime, invece, sarebbe una specie di conferenza tra le regioni, chiamata Senato, a poter imporre al governo i
trasferimenti richiesti pena la non approvazione del bilancio. Sarebbe diverso, naturalmente, se le regioni avessero
una autonomia impositiva e dovessero
ottenere il consenso della popolazione
per la loro politica di spesa che automaticamente si ribalterebbe in richieste di
contributo fiscale. Nel sistema attuale di
finanza derivata, invece, si avrebbe una
situazione paradossale che imporrebbe
allo stato di soddisfare a pi di lista le
pretese delle regioni spendaccione, con
leffetto di impedire ogni politica efficace di razionalizzazione dei costi e di riduzione degli sprechi. Il vero nodo della
riforma del Senato questo, ma nessuno
se ne occupa. Tengono invece il campo
problemi sostanzialmente formali e speciosi, come la fanfaluca del Senato di garanzia che farebbe rientrare dalla finestra la possibilit di rimpallare tra le Camere le scelte legislative quella che era
uscita dalla porta con labolizione, indispensabile, del bicameralismo ripetitivo.
a procura romana diffida delle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, e pu avere, tecnicamente, ragioni valide per farlo.
Per ha scelto lunica ragione che appare
inaccettabile. Buzzi denuncia a destra e a
manca, e questo va bene, ma non corrobora la tesi della procura sullassociazione
mafiosa di Gianni Alemanno. E questo non
va pi bene. Le dichiarazioni degli imputati (che secondo il Codice penale hanno il
diritto di mentire) non possono essere valutate in base alla loro adesione alla strategia e alle tesi dellaccusa. Questo il metodo usato gi in molti altri casi, da Tangentopoli ai pentiti di mafia, con conseguenze poco edificanti. La procura ha il dovere di raccogliere prove a sostegno delle
imputazioni, non pu pretendere che teoremi traballanti vengano tenuti in piedi da
confessioni pi o meno manovrate. Linversione del principio dellonere della
prova ha poi effetti distruttivi sullattendibilit di tutta la procedura giudiziaria.
Quando lambiente interessato ha connotati politici, evidente il rischio di una selezione partigiana, che accoglie le indicazioni che vanno contro imputati di una parte e trascura quelle che vanno nella direzione opposta. Un imputato come Buzzi
Milano. Bisogna muoversi come un commando, non come un esercito regolare. Non
si perde tempo in discussioni, ma si agisce.
Come dicono gli Americani: we try, we fail,
DI
UGO BERTONE
we fix. Ovvero ci proviamo, cadiamo gi, ripartiamo. Come un branco di pesci che si
muove, sembra disperdersi ma si riorganizza con una sua logica. Parola di Vincent
Bollor, vicepresidente di Mediobanca e socio forte di Telecom Italia.
Per carit, non la strategia suggerita al
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella visita che il finanziere bretone ha fatto a
Palazzo Chigi gioved sera, proprio dopo
lannuncio del Consiglio dei ministri sul piano per la banda ultralarga. No, monsieur
Bollor un patrimonio di 11 miliardi di euro investito in attivit che spaziano dal mondo dei media alle auto elettriche, passando
da telecomunicazioni e pubblicit trova
anche il tempo e la voglia per non scordare
il primo amore di famiglia: lAfrique noire,
dove i suoi antenati marinai hanno trafficato fin dai primi dellOttocento. Tra piantagioni, miniere, navi e profitti spesso politically incorrect.
Anzi, tra un acquisto di titoli Telecom (e
Telefonica) e un contatto con Rupert Murdoch, monsieur Bollor ha pianificato
unimpresa degna di Fitzcarraldo: costruire
una rete ferroviaria lunga 3 mila chilometri
che colleghi Cotonou (Bnin) a Lom (Togo),
passando per Niamey, capitale del Niger,
per poi far rotta su Ouagadougou nel Burkina Faso e chiudere infine il viaggio ad
Abidjan, in Costa dAvorio. Insomma, cinque
paesi tra i pi poveri del mondo, assediati
dalla sabbia del Sahara che avanza ma anche dai ribelli islamici del Mali o, peggio ancora, dal regno del terrore di Boko Haram
che grava sul colosso nigeriano. Una missione davvero impossibile, dal costo smisu-
senzaltro destinata a salire una volta firmati gli impegni con i paesi interessati. Po-
lunga, infatti immaginata di (almeno) tre anni. La ri-abolizione dellimposta sulla prima
casa la mossa immediata, a minor costo
ma a pi alto impatto simbolico. Lallora Ici
fu cancellata da Silvio Berlusconi nel 2008,
reintrodotta oversize da Mario Monti,
scalpellata su ordine berlusconiano dal
cacciavite di Enrico Letta, rimessa questanno. Insomma lIci-Imu-Tasi cambia, oltre che di nome, anche a seconda del colore politico dominante. Renzi ha deciso che
non dovr pi essere una tassa di sinistra. E
Pier Luigi Bersani in fondo gli d, pavlovianamente, ragione quando dice: Non si
riducono le tasse come vuole Berlusconi. Il
partito dellImu coincide poi con quello dei
sindaci, il che significa una constituency
fatta di municipalizzate e servizi e dipendenti locali che di quegli introiti si alimentano. E del sindacato che vi pascola. Il governo rimborser s i comuni, ma a costo fisso: una notevole differenza. Il taglio di Irap
e Ires nel 2017 va ad impallinare dopo il
primo intervento questanno limposta sul-
le attivit produttiva ideata nel 1998 da Vincenzo Visco, ministro delle Finanze del governo ulivista di Romano Prodi. Per anni
zar della strategia fiscal-sociale dei Ds e
della sinistra, Visco resta con Bersani lispiratore della contromanovra fiscale fieramente alternativa a quella di Renzi (ci arriveremo). LIrap in ogni caso unaltra tassa a elevata simbologia, in quanto finanzia
la Sanit che proprio lUlivo, nel 2001, trasfer sotto il diretto, e irresponsabile, controllo delle regioni; con quel che ne conseguito. Ma la parte pi strategica delloperazione Renzi nel taglio dellIrpef previsto nel 2018: il premier vuole ridurre di 5
punti laliquota del 38 per cento che colpisce i redditi lordi da 28 a 55 mila euro. Cio
i netti tra 2 mila e 2.600 mensili. Ovvero, in
massima parte, proprio quelli sui quali intervenne allinverso portando la tassazione
dal 33 al 38 (solo la fascia marginale fu limata di un punto) il governo Prodi dellUnione, sempre con Visco alle Finanze, vice
di Tommaso Padoa-Schioppa che dichiara-
va le tasse sono bellissime. Quella manovra del 2007 produsse un saldo di 8 punti di
aliquote in pi, abbattendosi oltre che sui
redditi medi su quelli oltre i 55 mila euro. Il
risultato in un recente studio del Tesoro:
il 10 per cento dei contribuenti, con redditi appena oltre i 2 mila euro netti al mese,
paga il 51,7 di tutta lIrpef. Chi guadagna sopra i 55 mila lordi, pur essendo il 5 per cento dei contribuenti, si sobbarca un altro 39
per cento. Insomma: considerando che 10
milioni di redditi minimi sono esenti da tasse, gi in basso larea finora sempre tutelata dalla sinistra siamo un paese fiscalmente un po greco. Renzi inverte la rotta e
interviene nella fascia media, che paga di
pi ed politicamente figlia di nessuno. La
proposta rilanciata oggi dal think tank Nens
di Visco-Bersani ha invece al centro laumento al 42-43 per cento dellIrpef proprio
oltre i 28 mila euro. Capta la posta in gioco? E perch non sar solo una questione fiscale, ma sociale ed elettorale?
Twitter @renzorst
LIBRI
Alessio Mussinelli
NEMMENO HOUDINI
Fazi, 317 pp., 14,90 euro
tenere il locale pulito, far di conto e dire una buona parola per gli avventori.
Riuscir a mettere alla porta anche Caterina, la sorella intelligente che per anni aveva inutilmente tentato di farla rinsavire. Perfino Metello detto il Bruttezza (e non c da spiegare perch), ragazzo di animo quasi puro con il sogno nel
cassetto di diventare lorganista della
chiesa, condannato dal destino: la sega circolare della falegnameria ove lavora gli trancia di netto lindice. Il dito
pi importante del medio per schiacciare i tasti bianchi e neri dello strumento, organo o pianoforte che sia. Avr
un merito, per: quello daver dato il nome allorchestrina di Sarnico, i Singhiai, band messa in piedi come risposta un po proletaria ai divieti categorici
del nuovo prevosto, contrarissimo a ogni
espressione artistica, a cominciare dalla musica tentatrice. Ci sono laustero vescovo anti bresciano Trebeschi con i suoi
lo (poi Valrie ci ha detto cosa pensa veramente del popolo e tutto andato a farsi benedire), ma anche gli appartenenti alla parte alta della classe media, che hanno redditi annui ben al di sotto del milione di euro.
Il numero di francesi che ha scelto di fare i bagagli ha iniziato a decollare nel 2011
con ladozione delle politiche dausterit,
ma nel 2013, quando limposta al 75 per
cento per le imprese entra in vigore e Montebourg e le sue ricette dirigiste imperano
a Bercy, che si registra unimpennata considerevole. Fra i contribuenti il cui reddito superiore ai centomila euro, gli esiliati sono 3.477, pari a un pi 40 per cento rispetto al 2012. Se si d unocchiata a coloro i quali vantano redditi superiori ai trecentomila euro lo stesso anno, la tendenza
al fuggi-fuggi ancora pi pronunciata: il
fisco ha infatti constatato nel 2013 ben 659
espatriati, ossia un aumento del 46 per cento rispetto allanno precedente. 714, infine,
il numero di contribuenti soggetti allImtic e il titolare dellimpresa di motoscafi, Augusto Riva, che non sopporta la vecchia ricca e fa di tutto per tenerla alla
larga. Il protagonista, per, il paesello
adagiato sul lago dIseo. E tra le sue contrade con le sardine appese a seccare allaria lacustre che si sviluppa la storia,
divisa dallautore con grande intelligenza in capitoli brevi che costringono
il lettore a passare al successivo, per capire se la signora Moranti riuscir a toccare quei pettorali a lungo fantasticati
(oltre al sogno ispirato dal ribollire ormonale, laltro scopo della sua vita incontrare Gabriele DAnnunzio, ignorando che il Vate sia gi morto da un pezzo)
e per scoprire chi ha fatto cadere la mano della statua di San Giovanni sul testone del parroco. Lo stile ironico, con
abbondanza di grottesco e qualche punta di drammatico che non guasta mai: anche nei piccoli borghi, dopotutto, si muore. E la campana di Sarnico suoner a
morto per la prima volta dopo la fine dei
combattimenti della Seconda guerra
mondiale. Tutto, infatti, si svolge dal 1938
al 1946. Non si troppo esagerati se si afferma che tra le righe del romanzo si coglie a pi riprese lo spirito di Giovannino Guareschi, con le sue storie cos incredibili e ben descritte da sembrar vere. Nemmeno Houdini, infatti, avrebbe
potuto concepire trame come quelle capitate nello sventurato paesello del lago
dIseo.
IL FOGLIO
quotidiano
e-mail: lettere@ilfoglio.it
Il divorzio dellestate
Finisce cos, cari Gotor & Co.,
quando una battaglia parlamentare
si trasforma in guerra identitaria
(segue dalla prima pagina)
Gotor e compagnia hanno un profilo diverso da quello che ai tempi ebbero Mussi
e compagnia. Ma quando scegli di trasformare una battaglia parlamentare che riguarda la vita del tuo governo nella tua
prioritaria battaglia identitaria e quando
poi ti ritrovi a perdere quella battaglia non
puoi limitarti a dire compagni, questa volta abbiamo perso ma, per il semplice fatto che in gioco la tua dignit e la tua identit, sei costretto a dire compagni, scusate,
questa non pi la mia famiglia. Difficile
dire come andr a finire il matrimonio tra
le due famiglie del Pd. Difficile dire se la
minoranza del Pd non stia facendo di tutto
per spingere il governo verso una nuova
maggioranza che comprenda Forza Italia e
che dia la possibilit alla sinistra del Pd (la
stessa che a inizio legislatura si faceva fotografare sui divanetti abbracciata a Brunetta) di avere una buona scusa per farsi da
parte. Impossibile non ammettere per
che, a questo punto dellestate, il vero gossip della stagione riguarda una domanda
alla quale forse avremo presto una risposta: come Podemos accettare che la signorina minoranza e il signor maggioranza del Pd dormano ancora nello
stesso letto?
IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco
Chiss dove andr a trovarli,
i suoi saggi, Silvio Berlusconi, ora che
s comprato la Fondazione Einaudi e
deve pur attivarla con convegni anzi,
convention dispense e pubblicazioni
varie. Chiss chi saranno i suoi professoroni. Avendo avuta esperienza, nei
tempi belli, con Lucio Colletti, Piero
Melograni, Marcello Pera, Antonio
Martino e Giorgio Rebuffa, non potr
certo scendere di livello. E per, il
tratto distintivo del berlusconismo,
non dovrebbe essere annacquato dalla
lagna liberale. Toglietemi tutto, ma
non Nicole Minetti.
Alta Societ
Weekend a Saint-Tropez. Al Gorille,
sul porto, gli adoratori del pastis si ritrovano verso le sei e mezza del pomeriggio e lasciano i tavolini, barcollando
un pochino, non prima delle otto.
Buon appetito.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
to chiamato pudicamente forza multifunzione) sono utili solo per scrivere tesi di dottorato e non per governare il mondo.
Davide Scarano
Come noto, daltronde, non si diventa
per caso Nobel per la pace.
Al direttore - Magari mi sbaglier, ma avendone viste tante nella politica italiana, forse invece ci azzecco: mi pare che la cifra monstre, o
solo ridicola, di 513.449 emendamenti presentati allesame della Commissione Affari costituzionali per la riforma del Senato sia una boutade, che verr mangiata da qualche canguro. Un modo per dire: politicamente abbiamo
gi perso.
Mauro Barrozzi
Al direttore - Dopo la votazione per il presidente e il Consiglio damministrazione Rai, abbiamo tutti capito che il patto del Nazareno
morto. Soprattutto, non avevamo fatto i conti
con i bambini nati dal patto dellanno scorso,
tanti piccoli mini-nazareni. E sembra che il
parto sia stato plurigemellare.
Roberto Carletti
Al direttore - A proposito dellarticolo di
Alfonso Berardinelli sulla blasfemia e la paura uscito ieri. Forse perch rispetto e paura sono unilaterali e non cos spontanei se, va detto a) il noto camorrista del tavolo accanto sta
praticamente cenando con la pistola sul tavolo e b) lislamico traduce ogni tuo pensiero di
nativo come islamofobia e praticamente tutto
il terrorismo mondiale di matrice islamica.
Guido Valota
Al direttore - Dopo linaugurazione della Palestra Grande di Pompei, con il ministro Dario
Franceschini, il sito non pi visitabile di giorno, fino al prossimo 17 ottobre per carenza di
personale. E palese che pi che un ministero
dei Beni culturali quello retto da Franceschini
un ministero alla controcultura e alle foto dei
trofei, come a caccia. E se volendo scomodare
Benedetto Croce, il filosofo ci direbbe che il politico onesto il politico capace, in questo siparietto trash abbiamo un politico disonesto
nel senso di incapace di guardare oltre il suo
ombelico, incapace di cambiare la troppo diffusa concezione che larte e il patrimonio italiani sono soltanto uno spauracchio, o un totem
da esporre per millantare cultura nel
mondo. Ma produrre ignoranza in casa
propria.
Giovanni Negli
curarti, a inventarci unaltra vita, a cullare Ges Bambino, a piangere solo nei cessi dove non puoi vedermi.
Al ponte della Vivara, quando diventa
buio e freddo, quando nessuno scavalca
pi il cancello, Tina a volte parla con lisola, da quel punto in cui lisola ancora
isola ma potrebbe scomparire come dentro un cratere, e si arrabbia, le dice io ti
lascio, portiamo via Ges Bambino da qui,
PROCIDA RACCONTA
Sei autori e un territorio, anzi unisola. La prima edizione di Procida racconta,
iniziativa
promossa dalla libreria Nutrimenti
Bookshop, nasce da
una formula semplice, ma a suo modo rivoluzionaria su molti piani. Alcuni scrittori
soggiornano per pochi giorni nellisola. Vengono accompagnati e introdotti alla cono-
INNAMORATO FISSO
di Maurizio Milani
Ancora novit per i lettori del Foglio. Dalla prossima settimana infatti possibile ricevere nella vostra
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IL FOGLIO QUOTIDIANO
Aeroporti che funzionano: il Franz Joseph Strauss di Monaco di Baviera, dinverno anche con una pista di ghiaccio. In Europa il settimo per numero di passeggeri, ma il primo (e terzo nel mondo) nella classifica Skytrax dei migliori aeroporti
di Stefano Cingolani
sobbalza, arretra, scompare. Per la folla, invece, le tv sono un tonico, un eccitante, un viagra. Le voci si gonfiano.
Aviation Services, quelli del check-in,
le hostess. Dalli alle hostess. Le voci si
alzano ancora. E con loro un paio di bottigliette dacqua piene a met, in viaggio verso il banco dellaccettazione. Grida, isteria, sudore. Si muovono anche i
poliziotti, quelli di guardia allaeroporto e un paio di carabinieri. Le forze
dellordine, le forze dellordine. Ma
lordine non ritorna finch non si spengono anche le lucine rosse delle telecamere. Sul tabellone appare lannuncio:
si parte alle 15. 30. Gira voce che arrivi
un aereo da Catania. Questa volta la voce vera. I disperati di Lefkas decollano verso lisola dello Ionio dove Saffo
simmerse per sempre gettandosi dallalta rupe. Ma nellandrone risuona
sempre quel grido: chi il responsabile? Gi, chi : Aeroporti di Roma, lEnac, Vueling, Aviation Services, gli in-
cenziati 450 lavoratori tra i 5.500 addetti ai servizi aeroportuali, per il fallimento della rumena Groundcare assorbita
dalla Aviation Services (fondata da Meridiana, la sua propriet nascosta in
Nasten, un fondo lussemburghese), numero tre dopo Alitalia e Aviapartners
(belga), prima delle piccole Consulta e
Ata (dellAcqua Marcia di Bellavista
Caltagirone, in liquidazione) destinate
a essere assorbite nella concentrazione
che seguir il nuovo bando di gara europea annunciato da Vito Riggio, lex
deputato democristiano che da ben 12
anni presiede lEnac, Ente nazionale
per laviazione civile, e le ha prese di
mira.
Il Terminal 3 pi intasato della tangenziale nellora di punta. Il lungo corridoio viene bloccato dai gruppi in attesa di check-in, il pi numeroso in
partenza per Singapore con volo
Lufthansa, ma aspetta da tempo che arrivi il personale per cominciare le ope-
Norwegian, Transaero (la prima compagnia privata russa) e tante altre. Easyjet
ha il suo terminal, il T2, sempre pieno,
ma ben funzionante. Ora minaccia di lasciare Fiumicino, perch dice di perdere troppi quattrini lasciando a terra i
suoi aerei tanto a lungo. AdR sostiene
che sente i morsi della concorrenza.
Chiss chi ha ragione. E poi c Vueling
la quale, stando alla enorme pubblicit
che rimbalza fin dai parcheggi, fa volare Roma. Il suo nome viene dallo
spagnolo vuelo (volo) insieme al gerundio inglese ing; e in effetti posseduta
dalla Iberia la quale a sua volta stata
presa dalla British Airways. Dunque,
la compagnia britannica ad avere lultima parola? Nientaffatto, la colpa della figlia non pu ricadere sulla madre.
Vueling diventata la pecora nera.
Al T3 ha occupato tutto lo spazio estremo, accanto al T2. E sul tabellone i voli
indicati con la sigla VY sono tutti in ritardo. Riggio ha minacciato pesanti
multe. Ma la sensazione che le compagnie low cost stiano condizionando laeroporto di Fiumicino. Sembra temerlo
Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture: ha lanciato un segnale minaccioso per Vueling, che suona da monito
anche alle altre.
(segue nellinserto XII)
IL FOGLIO QUOTIDIANO
di Angiolo Bandinelli
Felice Casorati, Ritratto di Hena Rigotti, 1924 ca. (Torino, Galleria civica dArte moderna e contemporanea)
DOLCISSIMA AMAPOLA
Una mamma che cantava belle canzoni, le ragazzine del giardino,
un bambino che scopre i tormenti delladolescenza. Care memorie
Quel nessuna faceva rima con fortuna. Ed ancora / mhai chiuso la porta
/ Signora Fortuna. / Oh! Signora Fortuna... Cosa era, cosa poteva essere la
fortuna, anzi la Signora Fortuna? Me
lo chiedevo invano, come potevo saperlo? Ma alla fine, nella canzone, tutto si
risolveva. In modo un po ridicolo anche se in perfetta rima mi viene da dire oggi non per per il me di allora:
Mamma, Fortuna mia, / questa la miglior grazia / che ci sia / perch di mamma ce n solo una. Mamma era per me
il nome stesso dellinnocenza, troppo
presto fu offuscato dal sentimento livido di un distacco inaspettato, di una imposta lontananza, ma anche di un confuso incombente destino, se non di un
oscuro peccato.
Quando cantava laurora di bianco
vestita, la luce fresca del primo mattino entrava in casa attraverso le persiane socchiuse, e io arrivavo a rabbrividi-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
La fine del proibizionismo negli Stati Uniti. Diana Vreeland ricordava spesso con deliziato terrore i tempi in cui la gente moriva per essersi bevuta il Listerine a secchiate e il whisky veniva tracannato nelle tazze da consomm
di Fabiana Giacomotti
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Le compagnie si attrezzano
assoldando cacciatori di taglie
informatici: offrono ricompense
a chi trova gli errori del codice
di Eugenio Cau
Fisher Stevens, Lorraine Bracco e Penn Jillette nel film Hackers, diretto nel 1995 da Iain Softley
LHACKER IN TASCA
Gli oggetti smart sono un tesoro per i pirati digitali. Tra orologi
e auto intelligenti, come evitare il disastro dellinternet delle cose
ternet of things. Prendi un oggetto qualsiasi e ci metti dentro un chip e una
connessione a internet. Lo rendi pi
utile, controllabile, intelligente. Crei
automobili che si guidano da sole, armi che mirano da sole, dispositivi medici che sanno cosa meglio per il paziente. Ma anche spazzolini da denti
smart che migliorano ligiene orale, forchette smart che ti aiutano con la dieta, case smart che dinverno accendono
il riscaldamento prima che torni a casa dal lavoro. E una delle pi promettenti industrie del mondo, e una delle
innovazioni che cambier le nostre vi-
sformarsi in un incubo.
Questa settimana si tenuta a Las
Vegas la conferenza annuale Black Hat,
uno dei pi importanti eventi al mondo sulla sicurezza informatica. I partecipanti a Black Hat vengono dalla comunit hacker, e amano provocare.
Questanno uno dei temi della conferenza era linternet delle cose, e gli organizzatori dei workshop di Las Vegas
hanno deciso che lanciare allarmi accorati era inutile: nessuno capir il pericolo fino a che non glielo mettiamo
davanti, fino a che non gli mostriamo
che possibile. Alla Black Hat di questanno degli esperti di informatica
hanno spiegato a centinaia di persone
come hackerare delle automobili alla
stregua della Jeep di Wired e come violare altri oggetti di tutti giorni resi
smart da una connessione internet.
Lintento era provocatorio, ma liniziativa ha generato polemiche: non
diffondendo insicurezza che si fa sicurezza online. In un workshop parallelo
gli esperti hanno mostrato come hackerare una centrale elettrica fino a portarla al collasso.
Non necessario immaginare il caso peggiore, quello del terrorismo: criminali digitali capaci di entrare nei device e ordire dal divano di casa e senza sporcarsi le mani omicidi perfetti, in
cui le automobili (o gli autobus, o le metropolitane) escono di strada per sbaglio o in cui la dose di farmaco somministrata si per sbaglio rivelata
mortale. Non nemmeno necessario
IL FOGLIO QUOTIDIANO
finiti, di capitoli mai scritti. Nella conversazione bruciata, sulla spider scrive Gadda a Citati nellagosto 1961 Parise mi ha suggerito la possibilit di un
mio articolo sullerotismo ingenerato
dalla idea spider scarlatta inglese fodere marocchino, cil. 1600, sulla ciurma
che la vede passare, specie ragazze, vigili, carabinieri, poveri. Ma non ne far
nulla, per quanto tutte le battute sue (di
Parise) non fossero che conferma di
molte mie idee. Nella stessa lettera a
Citati, lo scrittore descrive le doti del
suo giovane amico scrittore e pilota di
spider. Parise mi sembra un intelligente e un geniale, anche come osservatore e interprete, certo un po pazzo-afreddo in direzione pittorica e talora un
tantino o un tantone surreale, ma molto
pi viva e vitale del surrealismo alquanto gelido e congegnato di Landolfi. Parise un surreale dimpeto, immediato e
spontaneo. E mai definizione fu pi ficcante, tanto da indurre in chi legge oggi
quelle lettere il desiderio di attingere ai
brandelli di conversazioni tra i due, per
ricostruire la traccia dei loro scherzi e
della loro amicizia, della loro consuetudine quotidiana. Fammi un po di coraggio con le tue trovate, con i tuoi racconti! Sai quanto mi divertono, quanto
mi aiutano a dimenticare la vita che
non vorrei vivere, scrive Gadda a Parise il 19 gennaio 1963.
Putroppo il carteggio, anche se corre-
per avere la percezione esatta del contesto antropo-geografico in cui lo scrittore sera immerso. Vive nella capitale
della Repubblica a quattordici chilometri dal centro, in una casa di civile
abitazione, confortato nottetempo dagli
ululati dei lupi e tutto il giorno dai guaiti di copiosissima prole, non sua, ma
egualmente cara e benedetta. Gadda
ha lasciato limpiego di giornalista culturale presso i programmi della Terza
rete radiofonica della Rai, per passare
al libro paga di Livio Garzanti, editore
dispotico che punta su di lui per il Pasticciaccio, romanzo che nellestate
del 1957 lo confermer fra i grandi scrittori del Novecento. Ma un neuropatico, pieno di ansie, angosciato dalla paranoia, in balia di mille sensi di colpa
e di centomila ossessioni che per non
riescono a isolarlo del tutto dal genere
umano. Monte Mario allepoca non ancora quel quartiere congestionato dal
traffico che conosciamo. E una ridente
periferia residenziale, meta di tanti
inurbati di fresca nomina, giunti soprattutto dal sud, ceto medio e borghesia
professionale, e dove si respira unaria
agreste, grazie ai molti alberi e al verde rigoglioso, alla natura un po selvatica in cui si fa strada lantica via Trionfale. I palazzi che negli anni spunteranno come funghi, tanto che Gadda parla
di fungagione edilizia allepoca sono
ancora circondati da prati che si stagliano sulla linea dellorizzonte, da
campi e campetti percorsi da beate
greggi di pecore e da pastori in ciocie
che manducano pane e formaggio, mentre intorno a loro risuona leco del motore delle rare Topolino di sposini fortunati che arrancano sul viale delle Medaglie dOro. Quanto ai lupi che Gadda
sente ululare, trattasi di un upgrading di
specie. Grazie alla testimonianza di
Giulio Cattaneo, suo collega ai programmi culturali di Radio Tre, Domenico
Scarpa, che ha amorevolmente curato il
carteggio Gadda-Parise 1962-1973, (Se
mi vede Cecchi, sono fritto, 346 pp., 18
euro, Adelphi editore) oggi infatti sappiamo che a notte, il monte era buio
con rari e moribondi fanali e ululati di
cani in lontananza che Gadda promuoveva a lupi.
La nuova casa dellIngegnere era al
secondo piano di un edificio anonimo,
costruito in una discesina immersa fra
gli alberi. Era una casa piena di libri
con alcuni quadri appoggiati alle pare-
dato di note esaurienti, molto lacunoso. Contiene solo quindici lettere superstiti di Gadda, scritte in dieci mesi, tra
lottobre 1962 e il marzo 1963. Quelle di
Parise sono irreperibili o perdute, certo si possono ricostruire dalle prime,
ma che perdita, se pensiamo alle uniche tre che rimangono, feroci e tenerissime, dove lautore del Ragazzo morto
e le comete confessa al vecchio scrittore la sua ammirazione. Ieri, in libreria, sfogliando La Madonna dei filosofi,
ho fermato lo sguardo nello sguardo del
cane Puck, l dove parli della sua evanescenza nel nulla, della sua, insomma,
vanificazione, e ho provato una profonda commozione; al veder colare nel
muffito e buio fondo del niente i prismi
e le filosofie tedesche come scintille pirotecniche di sempre troppo breve vita.
E ancora una volta la mia ammirazione
per te si confusa in una sorta di rapido scioglimento dellanimo, di ineffabilit senza precetti, e senza pi parole e
gesti: autoproducentesi. Di Parise in
compenso restano i ritratti di Gadda, le
interviste rilasciate sullo scrittore, dalla faccia ribollente, come quella di Polifemo, che ti lascia attonito.
Nel 1963 egli rese omaggio allo scrittore in un elzeviro del Corriere della
Sera, che Gadda pare non prese proprio
benissimo, ma tant. Lingegnere sorrise dolcemente: capiva il cane, la fatale labirintosi genetica, la sua condizione date le fatalit, il suo mero apparire, quella sua povera allegria che emanava gli odori di tutte le miserie Capiva il probabile e limprobabile, il calcolo combinatorio delle infinite universali infelicit, i filobus e gli zelanti abitatori della polvere, ragionieri delle
malattie e dei decadimenti terrestri, capiva locchio del cardinale, lo sguardo
riflettore sulle curve, parabole o iperboli del mondo. E da questa attenzione
profonda, da questo modo di scrutare
linvisibile, indice di dedizione completa, si capisce come mai lipocondriaco
Gadda, a sua volta, fosse cos preso da
quel giovane amico scrittore, sensibile
allo spasimo e al tempo stesso ribaldo,
pieno di vita e per disperato, capace di
beffe atroci ma lacerato da un senso
acuto del nulla. Vedeva in lui un altro
se stesso, un se stesso pi giovane, forte,
straffottente e vitale. Per questo sperava di poter tenere stretta la mano di un
essere clemente e intelligente come te,
al momento di dovermene andare.
di Marina Valensise
Goffredo Parise in un ritratto di Mario Schifano. Se mi vede Cecchi, sono fritto il titolo del carteggio tra Carlo Emilio Gadda e lautore del Prete bello. Lo ha pubblicato Adelphi
te, perch Gadda, racconta sempre Cattaneo, non sopportava il chiodo che entra nel muro, e forse ancora meno il
buchetto inciso nel muro una volta affisso il quadro. Sar l che lo scrittore vivr diciotto anni, fino alla morte nel
1973, e sar l che nel luglio del 1957 licenzier il suo grande romanzo non finito, Quer Pasticciaccio brutto de via
Merulana, il che da solo (e mi rivolgo
ai forse immemori amministratori della
XIX Circoscrizione) varrebbe un monumento civico o quantomeno lapposizione di una targa commemorativa. Affidato alle cure della fedelissima Giuseppina, Gadda viveva in stato di ansia continua, per le pressioni congiunte di Giulio Einaudi e Livio Garzanti, i due editori rivali e concorrenti. Il primo aveva
pubblicato cose sue sin dalla guerra, e
insisteva per ristampe e nuove antologie, mentre il secondo bramava lesclusivo romanzo. Intanto lo scrittore era
circondato da giovani amici di sicuro talento, grandi promesse della letteratura
e delleditoria come Pietro Citati, Giancarlo Roscioni, Goffredo Parise, che
sar la sua passione, e Alberto Arbasino, intrattenitore irresistibile. Trenten-
de e gonfie quasi di sangue, con un leggero ma costante fruscio come di marina. Vivo insomma intensamente ancora
i giovani anni che mi restano, nel modo
che mi pi congeniale, nellestro e nel
disordine dellavidit, nel sogno e nellavventura.
Venuto a Roma come sceneggiatore,
anche lui va a vivere a Monte Mario, a
cinquanta metri da Gadda. E infatti il
vecchio scrittore e ingegnere che consiglia a Parise di comprare quellappartamento in via della Camilluccia 201 per
18 milioni, dopo averlo visitato insieme
a lui e misurato di sana pianta, valutando metratura, esposizione, struttura, rifiniture. Per due anni, i due vivranno in
perfetta simbiosi. Gadda presissimo
da quel ragazzo triste e irresistibile, che
litiga tutto il giorno con la moglie contadina, e passa a prenderlo per caricarselo sulla spider rossa, e andare a zonzo
per la citt e dintorni. Parise un autodidatta, un figlio di NN. Ha frequentato
pessime scuole, sogna un maestro vero,
assoluto, indiscutibile e trova quel vecchio scrittore, lievemente paranoico, di
cui non ha nemmeno letto i libri, di
quellanimo in pena sacrificato ad mor-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
di Giuseppe Marcenaro
CHATEAUBRIAND,
MEMORIE
DI UNA VITA
INSEGUITA
DALLA STORIA
Ha conosciuto il lusso, i giacobini, la Rivoluzione.
Era un conservatore tenace, ma lossessione
per Napoleone lo ha accompagnato per mezzo secolo.
Come Sainte-Beuve ha letto la sua opera
carsi alla politica, fosse influenzata dallincontrollato dominio dei sentimenti.
Dalla solitudine. Dalla paranoia e dalla paura di continui complotti nei suoi
confronti. Temeva le ombre.
Forse bisogna partire dal padre, da
Ren-Auguste de Chateaubriand, di famiglia nobile bretone, caduta in miseria. Fattosi marinaio, partecipava alle
battute di pesca del merluzzo a Terranova e come molti uomini di Saint-Malo si volse alla pirateria, che pratic nelle Antille. Si arricch. Dal duca di Duras
comper allora il castello di Combourg
e il titolo di conte. Soddisfece cos la
propria ambizione di resuscitare lonore e le fortune passate degli Chateaubriand.
Il visconte Franois-Ren de Chateaubriand, nacque a Saint-Malo nel
1768. Dal padre eredit lorgoglio e il diritto di aspirare a quanto pretendeva gli
fosse dovuto: intanto perch era un bretone e poi perch lascendenza familiare sua affondava nella storia. Non c orgogliosa arroganza pi grande di quella di un uomo che preveda la propria
sorte facilitata dalla casta cui appartiene e si trovi, passabilmente deluso, tra
amarezza e rimpianto, a causa delle
aspirazioni mancate, negate degli imprevedibili accadimenti della storia. La
sorte fece vivere Chateaubriand in contingenze politiche e sociali in continua
mutazione. Alle quali non sempre seppe adattarsi. Nella prima giovinezza
aveva vagheggiato la vocazione religiosa. Scelse una blanda carriera militare
e divenne cadetto-gentiluomo. Frequentando, a Parigi, alcuni homme de
lettres, sembr trovare nella letteratura
la sua ragion dessere. Lanno prima del
fatale 89, esord con Lamour de la
campagne, uno dei suoi Tableaux de
Louis Dupr, Festa in onore della granduchessa Elena di Russia offerta dallambasciatore di Francia, il visconte di Chateaubriand, nei giardini di Villa Medici il 29 aprile 1829
IL FOGLIO QUOTIDIANO
IL FOGLIO QUOTIDIANO
UN PARADISO RITROVATO
E lArcadia di Pierre Bonnard, un giardino idealizzato dove uomini e natura vivono
in perfetta armonia. Il Museo dOrsay dedica al pittore una maestosa retrospettiva
er pi di cinquantanni ha inseguito
il sogno di portare larte fuori dal
chiuso dei musei, nella vita di tutti i
giorni, sui muri dei palazzi attraverso le
pubblicit (la sua prima opera famosa
il manifesto litografico France-Champagne del 1890), sulle pagine dei libri e delle riviste attraverso illustrazioni e incisioni o nelle stesse case dove scorre la
vita, con i paraventi, i dipinti, i mobili
particolari e i suoi celebri quadri. E
Pierre Bonnard (1867-1947), il pittore, incisore e fotografo francese al quale il
Museo dOrsay di Parigi, dopo tante mostre organizzate in tutto il mondo in suo
onore, ha deciso di rendere il giusto tributo, come solo i francesi sanno fare,
con una maestosa retrospettiva nella
pi celebre stazione darte del mondo,
restaurata a suo tempo dalla nostra
Gae Aulenti. La mostra, Pierre Bonnard: dipingere lArcadia che nei
prossimi mesi si sposter alla Fundacin Mapfre di Madrid (dal 18 settembre
prossimo) e ai Fine Arts Museums di
San Francisco (dal 6 febbraio 2016) va
a illustrare ogni periodo della sua creazione artistica, mostrandoci tutta la sua
poliedricit e quel gusto spiccato per
unestetica essenzialmente decorativa,
alimentata da osservazioni taglienti e
ironiche tratte dallambiente circostante. Lattrazione per la luce e per i colori
vivi si ritrova in ogni sua tela, che appare allo spettatore come una sorta di antico paradiso ritrovato. Sono gli stessi
colori che hanno nutrito lopera pittorica che va da Matisse a Balthus passando
per la giovane generazione dellastrattismo francese e americano del Dopoguerra, rappresentato in particolare da
Bazaine, Sam Francis o Rothko. Durante il percorso vi imbatterete, piacevolmente, nei suoi quadri di piccole dimensioni come in quelli dal grande formato, dove troverete dal ritratto alla natura morta, dalla scena intima al soggetto
pastorale, dal paesaggio urbano allo
scenario antico. Unopera immensa,
quella di Bonnard, che svela un artista
sensibile e istintivo la cui tavolozza dai
colori vivaci e luminosi ne ha fatto uno
dei principali attori dellarte moderna,
oltre che un celebre rappresentante
della cosiddetta corrente arcadica.
Dipingere lArcadia il tema che
unifica al meglio tutti i periodi dellartista, ci ha spiegato a Parigi Guy Cogeval, presidente del Museo dOrsay e dellOrangerie. Tutte le sue opere, anche
quelle presenti nella collezione permanente del nostro museo, rivelano ununit perfetta tra luomo e la natura, una
sorta di rapporto melanconico e carnale che non mai oscuro o indecifrabile
allo spettatore, perch il mondo di Bonnard cos, deve essere compreso allistante, con un colpo solo.
La retrospettiva parigina, ha tenuto a
precisare Cogeval, non vuole mostrare
tutto Bonnard, ma magari aggiungere
quel qualcosa in pi a quelle gi realizzate al Museo darte moderna di Parigi
nel 2006 (da da Suzanne Page, ndr) o al
Centre Pompidou negli anni 80 (da Jean
Clair, ndr). Sono nove le sezioni del percorso (Un Nabi molto giapponese, Far
scaturire limprevisto, Interni, Storie
dacqua, Clic clac Kodak, Ritratti scelti,
Il giardino selvaggio: Bonnard in Normandia, Ultravioletto, Et in Arcadia
ego) che corrispondono pi o meno ad
altrettante fasi della sua vita, molto simile a quella di un gatto, animale da lui
molto amato, come ha scritto Cogeval
nellintroduzione al prezioso catalogo.
Bonnard fece parte di una generazione di artisti che senza saperlo succedet-
i ritratti fatti a se stesso in cui si mescolano osservazione e soggettivit, somiglianza e deformazione, banalit e abbellimento. Visse a Parigi, ma dopo diversi soggiorni in Normandia, nellagosto del 1912 acquist una piccola casa
su palafitte situata sulle rive della Senna, a Vernon: un buen retiro da lui battezzato La mia roulotte, fonte di pi di
unispirazione. Frequenti furono le sue
visite al vicino Monet, che allepoca
viveva a Giverny e che, come lui, a un
certo punto della vita avvert il bisogno
di ritornare verso quei luoghi magnetici della storia francese. Nonostante il
suo giardino non somigliasse per niente a quello del maestro impressionista,
costruito come unopera darte, gli
scambi tra i due furono frequenti, tanto che Bonnard si svincol dal naturalismo per sviluppare uninterpretazione lirica della natura. Nel 1909 scopr la
Costa Azzurra e anche l fu amore a prima vis(i)ta: tutto lo affascinava, soprattutto Saint-Tropez, con il suo mare, i
suoi muri dai colori pastello e quei riflessi colorati delle luci. Le composizioni da lui dipinte nel sud della Francia
dove acquist poi una casa a Le Cannet contengono tutte le tonalit del
giallo e leffervescenza di questo colore
solare si oppone alla presenza irradiante di un blu intenso tendente allultravioletto. Sempre in quegli anni realizza
tele monumentali destinate a ornare le
pareti della sala da pranzo della sua
amica Misia, pannelli che raffigurano
scene paradisiache in cui personaggi
contemporanei vanno a mescolarsi a
creature antiche e immaginarie sullo
sfondo di paesaggi quasi fiabeschi. E
lArcadia di Bonnard, quella terra idealizzata dove uomini e natura vivono in
perfetta armonia e che esalta una gioia
di vivere filosofica, sfumata qua e l da
unangoscia esistenziale.
Visitando questa mostra, vi renderete conto di quanto lartista fosse capace di trasformare tutto quello che toccava in un giardino e scoprirete, con piacere, che da quellArcadia non mai
andato via.
di Giuseppe Fantasia
Pierre Bonnard, Dans un jardin mridional (particolare), 1914 ca. (Berna, Kunstmuseum)
quadro intitolato Intimit, ad esempio, la pipa posta in primo piano risulta quasi invisibile con le sue volute di
fumo che si perdono nel motivo della
carta da parati e la sua stranezza nasce proprio dallinterferenza dei riferimenti spaziali. Questi elementi sfalsati, fanno venire fuori un Bonnard segreto e complesso ha aggiunto Cogeval
un artista che riuscito a trascrivere in
modo radicale lo spettacolo della vita
contemporanea nella sua pittura. Il gusto dellimprovvisazione scaturisce da
Barbieri e il mare
arancione di Capri
Se siete a Roma, il miglior modo per combattere
il caldo di questi giorni andare a visitare il Maxxi
(www.fondazionemaxxi.it), il Museo nazionale delle
arti del XXI secolo progettato dallarchistar Zaha
Hadid. Una temperatura perfetta al suo interno vi
permetter di godervi al meglio le due mostre in
corso: Food. Dal cucchiaio al mondo un
progetto che racconta la dimensione sociale del
cibo e Olivo Barbieri: immagini 1978/2014 la
prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno
dei fotografi contemporanei pi conosciuti e
apprezzati al mondo. Cento opere (qui accanto il
mare e il cielo arancione di Capri) che
ripercorrono quarantanni di carriera nel corso dei
quali lartista ha saputo raccontare il paesaggio
italiano, il crollo dei miti della modernit, la
trasformazione della Cina, la globalizzazione
dellestremo oriente, le citt di tutto il mondo
osservate dallalto e il rapporto con la natura. (g. f.)
IL FOGLIO QUOTIDIANO
estate qui, le vacanze ci chiamano, mogli, mariti, amanti si mobilitano. Cosa fa un marito quando la moglie in vacanza ce lo mostra il celebre film di Billy Wilder. E cosa fa la moglie in vacanza? Ceder alla corte di
qualche intraprendente giovanotto?
Tra vacanze e corna in atto un idillio
da quando, non molto, le vacanze si
sono estese al popolo. Da un centinaio
di anni vacanze significa, anche, vacanze dal matrimonio, dalla moralit consueta, vacanze da se stessi, autorizzandosi a cose che mai si farebbero in altri momenti. Vacanze: c un tempo vacuo da riempire di sesso, sesso rubato,
sesso liberato.
Per secoli gli uomini hanno vissuto
nellorrore delle corna: Un cornuto
un mostro, una bestia. Ma cominciamo
dallinizio, o quasi, dallIliade. Quando Paride gli rap la moglie Elena, Menelao arm mezza Grecia e ridusse in
cenere la pi fiorente citt dellepoca.
Paride fu ucciso, ma nessuno tocc Elena che era un possesso di Menelao e tale torn a essere. Menelao era geloso, e
soffriva per il tradimento? No, reag solo al furto di ci che considerava un suo
bene, uccidendone il ladro! Nei secoli a
venire le cose migliorano un po, nasce
scrittore mont il sangue alla testa: pens da prima di farli fuori entrambi oppure di uccidersi lui. Saint-Beuve ammirava ma anche un po detestava Hugo, la sua gloria gli dava i nervi, e forse
anche la sua nota insaziabilit sessuale.
Sainte-Beuve aveva una malformazione
sessuale, una dolorosa condizione che
certo glimpediva di rivaleggiare con lo
straripante Hugo. Ma riusc egualmente
a sedurre Adle con le sue carezze e la
sua dolcezza, a volte si faceva chiamare Charlotte travestendosi da donna, cos da farle dimenticare la trionfante
brutalit del marito. Adle non risparmi al coniuge la confessione del tradimento, stufa di questimmagine pubblica di perfezione e virt e dedizione che
la circondava e di cui la fama di Hugo
beneficiava. Tutta la Parigi che conta in
breve tempo rise, la fama machista di
Hugo era stata intaccata dallermafrodita Sainte-Beuve.
Tutto ci accadeva centocinquanta
anni fa, nel frattempo le usanze sono
mutate. Le corna non sono pi loro, oggid le si cita con benevolenza, salvo, a
volte, sfociare nel dramma della gelosia, proprio come un tempo. La parola
adultera, un tempo cos in voga, ora
alquanto dmod, cos come non esiste
pi il cornuto, e non lo si deride nemmeno pi. Sarebbe impensabile oggi la
sfilata dei cornuti per le piazze di Ro-
un interesse pi forte nei riguardi della donna, ma si sviluppano anche un timore e una morbosa gelosia. Gli uomini devono mantenere a tutti costi legemonia sulle donne a tutela del loro onore, pur sapendo di cimentarsi in unimpresa inutile. Le donne cos assoggettate covano un risentimento e agiscono di
nascosto per infliggere proprio quel tradimento che loro temono. Ma anche laltro, il rivale, sfider le misure preventive dei mariti per prendersi le mogli,
costi quel che costi. Litigi, scenate, vendette che spesso sfociano nel delitto in
modo plateale. E la donna a essere punita se intacca la reputazione delluomo. Ma se da un lato la si condanna anche ferocemente nella letteratura, nel
teatro, nelle feste popolari dallaltro
se ne tesse linno e si ride a pi non posso dei suoi tradimenti. Senza ladulterio femminile che ne sarebbe di tutte le
nostre letterature?. Si mettono in scena donne belle, sfacciate, focose, che
amoreggiano di qua e di l sotto gli occhi miopi dei mariti. Ma anche abili,
raffinate, diaboliche, che seducono gli
uomini pi ambiti come e quando vogliono. E cos, se ufficialmente lEuropa
maschilista, nellarte assolutamente femminista e libertina. Il filosofo utopista Charles Fourier, cultore del libero amore e quindi acerrimo nemico dellistituzione matrimoniale, troppo
conformista, redasse nel 1808 il famoso
e spassoso Elenco analitico dei cornuti: Tutti questi uomini ingannati, sbeffeggiati, disonorati, scherniti, calunniati, feriti, traditi. Straziati a volte consenzienti ma sempre ridicolizzati, cornuti,
cornificati, becchi. Insomma le corna
dei mariti sono sempre meritate, e le
mogli fanno bene a procurargliene e a
farsi un amante!
Nella commedia di Molire La scuola delle mogli, un ricco signore decide
di sposare una ragazza che lui stesso ha
cresciuto, cos da domarla ed evitare
quello che considera la peggiore delle
sciagure: Sono il suo unico signore e
padrone, si ripete. Ma un aitante ragazzo, invaghitosi della giovinetta, con qualche semplice stratagemma riesce a vincere la sua caparbia vigilanza delluomo
e a rapire la ragazza. Pi luomo cerca di
dominare una donna, pi cresce in lei la
voglia di colpirlo, spesso in combutta
con lamante. Ma la beffa sempre in agguato. Proprio Molire, che schern nella finzione i mariti ingannati, fu a sua
Uomini che vogliono disporre della donna, controllarla, e sanno che non possono farlo (nella foto, Tiberio Murgia e Claudia Cardinale, fratello e sorella ne I soliti ignoti)
CORNUTI E CONTENTI
Tradimenti cercati e tradimenti meritati. Linfedelt pu anche
bruciare, ma Rabelais vi scorgeva persino grandi vantaggi
volta ferocemente ingannato e schernito dalla giovane moglie e pianse lacrime
amare. Lei, seduttrice implacabile, fece
tutto a sua insaputa e lo tratt peggio di
un cane, mentre nei corridoi della corte si fischiava il motivetto: Molire si d
da fare per divertire il mondo, ma non
sa che il mondo intero si applica a divertire sua moglie. Che umiliazione! Ma
forse, inconsciamente, Molire aveva bisogno di toccare con mano i patimenti
dei suoi eroi e le fedifraghe grazie delle sue eroine.
Nel teatro popolare il cornuto appariva sul palco con vistose corna sul capo, abbigliato tutto di giallo (il giallo era
il colore del folli) mentre badava alla
casa o al pollaio. E la moglie? Partita
per correre alla cavallina. La donna
prendeva il sopravvento sulluomo e ne
lo cabrn, caprone, perch non reagisce mai se un suo simile monta davanti
a lui la capra, al francese coucou, cuculo, il volatile della primavera, la stagione degli amori; tutti termini connessi al mondo animale. C da dire per
che le corna in natura rappresentano
un simbolo fallico, di virilit tra gli animali; in siciliano, a seconda di come lo
si pronuncia, gran cornuto pu significare un uomo virile o viceversa un uomo che non lo . Lespressione ha un duplice significato dunque e indica chi patisce le corna, o chi le infligge, luomo
sia luno che laltro a seconda delle circostanze. E dominato da questa ambivalenza con cui gioca.
Il tradimento pu anche incarnare
una rivincita sociale, una redistribuzione della ricchezza tra il povero e il ricco, tra il borghese e il nobile, tra il domestico e il signore, tra il prete e il gentiluomo, il contadino e il cavaliere. Si
pu sovvertire lordine sociale, elevare
il proprio rango in un mondo in cui le
differenze di classe erano rigidissime:
leros offre la possibilit di superare la
propria condizione entrando in contatto, grazie alla donna, con una casta considerata superiore e acquisire cos prestigio, fare carriera. Presentarsi a corte
con una bella moglie era dobbligo per
ottenere favori e acquisire ricchezza.
Cosi Rabelais: Se tu sarai becco, ergo
tua moglie sar bella, ergo sarai trattato bene, ergo avrai molti amici, ergo sarai beato, starai bene come non mai. I
tuoi beni si moltiplicheranno. Mille
vantaggi, mille favori.
Abbiamo visto come lossessione delle corna sia una punizione che luomo
stesso si infligge poich vuole disporre
della donna, controllarla e sa che non
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ca si deve travestire da indiano metropolitano per sgattaiolare dagli spogliatoi assediati. A volte gli ultr arrivano a
minacciare direttamente calciatori e
dirigenti? In Lallenatore nel pallone
Lino Banfi/Oronzo Can in seguito a
una sconfitta si trova i tifosi sotto casa
e un cappio appeso alla porta dingresso. In occasione dellultimo derby di
Torino tifosi granata hanno preso a manate il bus della Juve e non ci spieghiamo come onesti padri si lascino andare a certi comportamenti davanti ai figli? In Fantozzi in Paradiso (1993) gli
episodi di teppismo domestico di cui
si macchia il ragionier Ugo spiegano
che non bisogna avere un pedigree criminale per dare di matto. Le famiglie
non vanno allo stadio? Pippo Franco in
Il tifoso, larbitro e il calciatore (1983)
ne porta due, la propria (romanista) e
quella del suocero (laziale), pur di sposare la propria bella.
Nella prima decade del Duemila, tra
Tifosi e la stagione dei sequel (Eccezzziunale veramente capitolo secondo me e Lallenatore nel pallone
2), la commedia pallonara sfumata fino a sparire. Le ragioni sono pi di una.
Avr avuto il suo peso il calo di interesse verso lhomo calcisticus: lirruzione delle tv, che rendono intimo e domestico il rito del calcio, e la professionalizzazione dellultr, che si spoglia dei
panni del ragazzo di borgata, diluiscono
la poesia. C poi linnalzamento dellallarme sociale intorno al pallone. Il delitto Spagnolo, tifoso genoano accoltellato a morte da un milanista nel gennaio 1995, sta alla cronaca sportiva come il caso Alfredino Rampi a quella nera. Per una domenica pomeriggio in tutti i salotti dItalia si vedono in diretta le
immagini degli scontri, durati ore, tra
opposte tifoserie. Cala poi la mannaia
del politically correct. La commedia,
con i suoi personaggi sciagurati ma divertenti, umanizza le meschinerie e le
rende accettabili. Pretende, poi, la libert espressiva di ridere di tutto, anche degli ultras. E li dissacra. Oggi si
preferisce stigmatizzare piuttosto che
comprendere. A nessuno sembra pi
opportuno scherzare su certe cose. Nel
1986, un anno dopo la strage dellHeysel, Paolo Villaggio pu inscenare in
Superfantozzi un Italia-Scozia dove
gli hooligan calano allo stadio come
corsari. Oggi sarebbe considerato inaccettabile.
di Roberto Procaccini
LOronzo Can di Lino Banfi tornato sugli schermi nel 2008, con Lallenatore nel pallone 2, sempre con la regia di Sergio Martino. Il primo film era uscito nel 1984
ULTRAS DA RIDERE
Cera una volta la commedia pallonara, che dissacrava il tifo violento.
Oggi non si pu pi scherzare, anche se gli stadi non sono alla deriva
ritualit aggressiva. La partita una
metafora della battaglia o della battuta
di caccia. Il pubblico sugli spalti d luogo a spettacolari rivendicazioni di identit, mentre dalla sua mente scaturiscono comportamenti propri dellirrazionalit collettiva delle masse descritta
nel 1895 da Gustave Le Bon nel suo Psicologia delle folle. Finiscono per menarsi i contradaioli del Palio di Siena,
ci si innervosisce ai tornei di calcetto
del gioved sera, perch aspettarsi che
il calcio professionistico faccia eccezione? Non lha mai fatta, appunto.
In Storia critica del calcio Italiano
(1975) Gianni Brera descrive cos latmosfera negli stadi di inizio secolo, gi caldi e innervati delle rivalit campanilistiche delle cittadine padane protagoniste dei campionati della Belle Epoque:
Il tifo nasce dallamor sui e dalla voglia
di esibirsi, essere al dep (il di pi) almeno nel manifestare dedizione alla
causa delle pedate. Il vate del giornalismo sportivo nostrano sottolinea che,
sin dalle origini, levento calcistico si
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Popcorn Locarno
possiamo fare tutto quel che vogliamo. Ma intanto non vanno mai da
nessuna parte, se non a trovare gli
amici che parlano soltanto di pappe
e pannolini. Ben Stiller viene avvicinato dal pi giovane Adam Driver, lo
studente che ogni professore al corso Documentario, come e perch
sogna: crede fermamente nel genere, ha entusiasmo e progetti. Ha anche una moglie simpatica Amanda
Seyfried prima che Mark Walhberg
e lorsetto Ted ne facessero notare
gli occhi sporgenti da Gollum con
cui vive in modalit hipster. Lultimo
film di Noah Baumbach parte bene,
le due generazioni sono disegnate
con pari perfidia. Comincia ad arrancare verso la met, dopo una
grandiosa scena a base di radici psichedeliche, avviandosi verso un finale deludente.
Parole niente, devono averci messo una tassa sopra. I giovani registi in concorso a Locarno non se la possono permettere. Hanno gi speso i soldi della
paghetta per frequentare le pi rigorose scuole di cinema. Hanno dilapidato i
soldi ricevuti in nome dellarte per trovare attori capaci attraversare con indifferenza - senza muovere un muscolo, sullo sfondo di desolati paesaggi - le lente scene di un film che entusiasmi le giurie. Solo quelle, va detto e ripetuto.
Esiste un circuito chiuso di nomi che vanno in pellegrinaggio da un festival
allaltro, recensiti benevolmente da oscure rivistine (quando cerano) e ora da
oscuri blogger, la malapianta difficilmente si estirpa.
Entra nel circuito lo srilankese Vimukhti Jayasundara, con Sulanga gini
aran (la traduzione proposta dal catalogo ufficiale, passando attraverso linglese, suona come Buio nella luce bianca). Ha imparato la lezione dal tailandese Apichatpong Weerasetakul: un monaco buddista, storie tra vita e morte, dottori che il giorno curano e la notte stuprano. Pi un trafficante dorgani: lunico che parla almeno un pochino spiegando che il buon Dio ci ha dato quasi tutti gli organi pari, atti dunque al trapianto - e finisce per risultare
simpatico. Bakur Bakuradze, nato a Tblisi nel 1969, gi del circuito fa parte:
Brat Dejan racconta dieci anni di clandestinit di un ex generale serbo, nelle caserme e in montagna, a casa di un contadino ancor pi taciturno di lui
(scambiano qualche parola solo per concordare le circostanze del loro finto
incontro).
Da segnarsi un solo titolo in concorso: James White il nome del protagonista diretto da Josh Mond. Non solo parlavano. Era scritto e recitato benissimo, nella sua tristezza: racconta una madre che muore di cancro e un figlio che la accudisce (lattore si chiama Chistopher Abbott, come Adam Driver
era nella serie tv Girls). Ambientato a New York - manco a dirlo - dove il giovanotto fatica a trovare la sua strada. Si aprirebbe qui un discorso sulla superiorit dei registi americani, che anche quando raccontano i fatti propri il film
potrebbe essere autobiografico evitano i toni e la svenevolezza da gruppo di
supporto. E lo stesso vale quando vediamo giovanotti che dormono sul divano
della mamma e si sballano in discoteca.
Scelgono la via del silenzio anche Martina Parenti e Massimo DAnolfi, nel
documentario Linfinita fabbrica del Duomo (sezione Signs of Life, che ahinoi indaga le nuove forme narrative a uso di chi non conosce n domina le
vecchie). Solo qualche rara didascalia, sui marmi di Candoglia che arrivavano a Milano per le vie dacqua, sulla colletta fatta per la costruzione (i poveri
davano poco ma con costanza, i ricchi a capriccio, salvo poi farsi vedere con
la cazzuola in mano a scopo pubblicit), sullincoronazione di Napoleone. Su
come vengono ripuliti i lumini, quando cala la sera e la cattedrale va pazientemente chiusa, spegnendo tutte le luci e controllando che nessuno sia rimasto nei confessionali.
ella
trama,
del
genere
upstairs/downstairs che ha fatto la
fortuna di "Downton Abbey". La famiglia al piano di sopra schiera una signora di rara antipatia, un marito succube,
il loro figlio adolescente cresciuto dalla tata che dorme nella stanzetta. Rompe l'equilibrio la figlia della serva: con
i soldi guadagnati dalla madre ha studiato, tenta l'esame di ammissione alla
facolt di architettura: primo brivido da
parte dei padroni. Il secondo brivido arriva quando la ragazza vuole dormire
nella stanza degli ospiti, visto che libera. Costruito con i giusti dettagli, senza
prendere scorciatoie, mostrando quel
che succede e lasciando che sia lo spettatore a ricavarne messaggi sulla lotta
di classe in Brasile. Meglio guardare e
basta, apprezzando l'acutezza e la capacit di osservazione della regista. Alla
signora che compie gli anni, la serva regala un servizio bicolore, vassoio brocca e tazze. La padrona lo trova orribile
ma ringrazia, mormorando "questo lo
teniamo per le grandi occasioni". La
serva lo tira fuori, appunto, alla prima
grande occasione, cercando di capire se
la tazzina bianca va con il piatto in tinta (non sar pi elegante spaiarle?).
Quando si presenta dagli ospiti in salotto con il trofeo plasticoso e spaiato, viene ricacciata in cucina.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
(segue dallinserto I)
Aeroporti che funzionano: lHaneda di Tokyo, quinto posto nella classifica Skytrax dei migliori scali del mondo (il primo il Changi di Singapore), quarto come numero di passeggeri
che prevede 11 miliardi di investimenti in parallelo con la trentennale concessione che scade nel 2044. Il meccanismo escogitato migliore, dal punto di
vista del controllo e della trasparenza,
rispetto alla scala mobile delle Autostrade, perch le tariffe possono anche
scendere in funzione del traffico e degli
investimenti realizzati. In ogni caso, la
societ conta su un meccanismo di introiti certi. Nel 2014, lAdR ha messo in
distribuzione un dividendo di 120 milioni di euro, che non male su un margine operativo di 460 milioni e un fatturato di 726 milioni, e in qualche modo
ricompensa otto anni di astinenza.
Il ministro Delrio, marted scorso in
Senato, ha di fatto assolto AdR e i Benetton, gettando la colpa sul passato:
Oggi paghiamo oltre 20 anni di tempo
perduto, ha detto. Ma si pagano anche
le incertezze dei governi sulla natura
e il futuro dello scalo e progetti ballerini, cambiati in corso dopera. Lorenzo Lo Presti, amministratore delegato
di AdR, cinque anni fa, presentando il
piano 2011-2014, prevedeva il nuovo
scalo a Viterbo per le low cost entro il
2019, la trasformazione di Ciampino in
City airport, un altro molo, la quarta pista entro il 2019 e lalta velocit per il
collegamento con Roma, rimpiazzando
lo scassatissimo Leonardo Express,
che ha laria non di un treno urbamo,
ma di una tradotta. Ebbene, Viterbo
stato cancellato. Ciampino verr chiuso nel 2021. La quarta pista ancora alla fase di progetto sia pur esecutivo.
Nel settembre del prossimo anno dovrebbe essere inaugurato il Molo C che
si chiamer in realt Area E-F. Praticamente attaccato al T3 (a differenza dal
satellite per i voli intercontinentali)
avr 16 nuovi bracci mobili (fingers) e
due per gli A380 i giganti dellaria che
verranno dallAsia e dal Medio Oriente. Si prevedono 6 milioni di passeggeri in pi.
Delrio ha parlato di fragilit organizzativa dello scalo e ha insistito sulla necessit di accelerare gli investimenti: 300 milioni nel 2015 e 454 il pros-
di Civitavecchia: ha minacciato di chiudere lo scalo, ha dato spago alle proteste per lambiente e la salute, ma ancora non lo ha trovato.
Il rimpallo, linutile quanto eterna
ricerca del colpevole, sale dal basso in
alto, in ogni campo. In fondo questa
la vera maledizione di Fiumicino. Chi
responsabile se manca un collegamento ferroviario serio con la citt? Le
Ferrovie? Il governo? La Regione? Ah
saperlo, saperlo. Eppure un punto
chiave. Un hub moderno al centro di
una rete di servizi e di trasporti. A