Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
I/ IL DOPOGUERRA
La Seconda Guerra Mondiale, lascia l’Italia distrutta dai bombardamenti, povera in canna
(=un superlativo che vuol dire poverissimo), senza infrastrutture come strade, scuole,
ferrovie, ospedali... Dopo la guerra, comincia lentamente la rinascita del Paese. Il governo
italiano è aiutato dai fondi del Piano Marshall (vedi più sotto) e dai finanziamenti cercati sul
mercato internazionale (=l’Italie demande des crédits à d’autres Pays). Il Paese può cominciare a
ricostruirsi: ferrovie, stazioni, porti, aeroporti... Il governo finanzia l’Alitalia, che diventa la
compagnia aerea “di bandiera” (= di Stato). Inoltre (= en outre), porta aiuti ed agevolazioni alle
granzi industrie, come la FIAT, che possono offrire lavoro a tante persone.
Completare il testo con le parole o espressioni proposte: aiuto –prime- parola- comunista-
giugno- economica- Europa.
Tra il 1958 e il 1963 l’Italia conosce un periodo di cambiamenti economici e sociali senza pari
nella sua Storia. Nel giro di pochi anni il paese diventa una tra le maggiori potenze
industriali del pianeta: cambia lo stile di vita e le città si trasformano in metropoli, mentre il
sistema delle comunicazioni e dei trasporti è rivoluzionato. Il Paese era legato alla cultura
contadina e all’agricoltura; ora entra di colpo nella modernità industriale: un processo che per
intensità e rapidità, e per l’essere in parte inaspettato, ha preso il nome di “Miracolo economico”.
Gli Italiani consumano di più, le fabbriche producono di più e quindi possono assumere sempre
più operai. Gli operai guadagnano e quindi spendono... Le contraddizioni del boom
economicoAspetti negativi Tuttavia, nonostante i molti aspetti positivi, il rapido sviluppo
economico italiano ha anche un’altra faccia: quello dello spopolamento delle campagne e della
crescita del divario tra Nord e Sud del paese (la gente del sud lascia le sue terre per andare a
lavorare dove ci sono le grandi fabbriche, come a Torino o a Milano), e il prodursi di
numerosi squilibri di carattere sociale. La crisi si manifesterà tra gli anni ‘60 e ‘70.