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IL FOGLIO

quotidiano

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 - MILANO

La via stretta del Diritto

Il timido garantismo del


centrosinistra alla prova
di Di Pietro (e Caselli)
I pentiti rifanno le cosche. Un ex pm
vuole limpunit. La rivoluzione
giustizialista divora se stessa

Il percorso della Bicamerale


Roma. Era finita nel cono dombra, oscurata dallesplodere della crisi del primo governo delle sinistre. Ora che Romano Prodi
di nuovo saldo in sella, la questione giustizia torna prepotentemente alla ribalta. A
far salire di nuovo la temperatura politicogiudiziaria c pi di un episodio: la torbida
vicenda dei pentiti palermitani, le dichiarazioni inquietanti (smentite) del leader del Polo (gira voce di un mio imminente arresto), gli avvertimenti lanciati da
Antonio Di Pietro a Brescia (se questi miei
verbali sono falsi, tutta Mani pulite falsa!,
ha gridato il candidato senatore a chi lo interrogava). E in questo clima, la commissione Bicamerale si accinge ad affrontare il voto sullultima bozza preparata da Marco
Boato: un voto che servir anche a capire in
quale direzione il Parlamento italiano, e la
maggioranza di centrosinistra in particolare, vuole intervenire sul tema cruciale delle garanzie per i cittadini e della regolamentazione del potere giudiziario.
Mi auguro che prevalga una volont
riformatrice in senso garantista - dice il deputato verde Paolo
Cento - Per ora ancora non vedo questa
svolta, ma ho fiducia
nel relatore Boato, e
anche in una riflessione che mi pare ormai aperta nella sinistra. Anche se,
ammette Cento, alcuni segnali in controtendenza sono
preoccupanti: Spero che limmissione
nellUlivo di un giustizialismo alla Di ORTENSIO ZECCHINO
Pietro non comporti
il ribaltamento di alcune timide scelte garantiste degli ultimi mesi. Quanto alla
persecuzione giudiziaria denunciata da
Berlusconi, secondo Cento se il capo dellopposizione denuncia di essere vittima di
un complotto (e io non credo che sia vero) il
solo dubbio deve suscitare grave allarme. E
il Parlamento e il ministro della Giustizia
hanno il dovere di vigilare. Una cosa certa: larresto di Balduccio Di Maggio e dei
suoi compari un episodio che in un paese pi civile susciterebbe una rivolta dellopinione pubblica e che impone una riflessione urgente sul 192 e la legislazione
premiale. Pensare che la parola di un personaggio come Di Maggio possa avere qualche credibilit, o addirittura divenire fonte
di prova contro qualcuno, chiunque esso
sia, non accettabile. Mi auguro che lo comprendano anche i magistrati impegnati su
un fronte, quello antimafia, che con questi
metodi viene solo indebolito. La priorit
assoluta di una revisione della legge sui
pentiti trova pieno sostegno da parte di Ortensio Zecchino, presidente della commissione Giustizia del Senato. Ormai, dice,
siamo giunti a un punto tale che necessario intervenire. Certo le leggi e le regole
da sole non bastano: c una sedimentata
cultura giudiziaria che andrebbe mutata.
Ma a volte le leggi hanno anche un valore
didattico. Sulla maturazione in senso garantista dellUlivo, Zecchino non si dice ottimista, ma almeno fiduciosamente attendista, anche se rimangono sensibilit molto
diverse, soprattutto nel Pds. Lesponente
del Ppi dice di confidare che in Bicamerale si giunga a dei risultati. Intanto, passo dopo passo ed evitando controproducenti
guerre ideologiche, qualche ostacolo sulla
strada di un maggiore rispetto delle garanzie lo abbiamo rimosso.
Per Boato si possono evitare gli arretramenti
A sinistra, quella del garantismo una
partita ancora tutta da giocare, dice Giuliano Pisapia. Ma il presidente della commissione Giustizia della Camera si dice certo di una cosa: Un grande passo avanti lo
abbiamo fatto, lasciandoci alle spalle la
strumentalizzazione della giustizia a fini politici. Certo, dice lesponente di Rifondazione, restano ancora i dipietristi ad auspicarla, ma sono un gruppo sparuto, il cui
punto di riferimento, futuro senatore, cambia casacca a seconda della situazione: da
pm era giustizialista, da imputato garantista, da politico chiss. Quanto ai pentiti intanto sarebbe ora di chiamarli in altro modo, dice Pisapia. E poi necessaria e urgente una nuova legge che ristabilisca garanzie equilibrate tra accusatore e accusato, e la necessit di forti riscontri oggettivi
alle dichiarazioni dei collaboranti. Alla vigilia del dibattito sulla giustizia in Bicamerale, per, lultima parola spetta al relatore.
C da augurarsi che non si verifichino arretramenti - dice Marco Boato - e neppure
forzature unilaterali, procedendo con equilibrio e rigore e cercando larghe convergenze. E che quei ristretti settori della magistratura inquirente, che hanno dimostrato
tanta ostilit per le riforme, non utilizzino
armi improprie per cercare di bloccare il
necessario processo riformatore di un sistema giustizia profondamente malato.

TEL 02/8639181 - SPED. ABB. POST. - 45% - ART. 2 COMMA 20/b LEGGE 662/96 - FIL. MILANO

VENERD 17 OTTOBRE 1997 - L.1500

DIRETTORE GIULIANO FERRARA

ANNO II NUMERO 205

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

IL PARLAMENTO VOTA LA FIDUCIA AL GOVERNO PRODI. Il premier


assicura: Non ci siamo spostati a sinistra. Per Fausto Bertinotti lingresso
nel governo non allordine del giorno della legislatura; e si dice pronto a
una riconciliazione con Sergio Cofferati. Massimo DAlema nega intese con
Prc sulle riforme. Il Pds oscilla come
un pendolo, un giorno pensa di distruggerci, laltro di assorbirci dice Armando Cossutta. Il Patto Segni si astenuto.
Lamberto Dini sostiene che Ri non vuole spostamenti a sinistra.
Silvio Berlusconi dichiara: Ora dobbiamo verificare se abbiamo davanti
una maggioranza che stata ed beneficiaria della criminalizzazione che
certe procure fanno dellopposizione o
che diretta mandante delle procure.
Gianfranco Fini pensa che lesecutivo
durer lintera legislatura ed esorta il
Polo a elaborare un progetto alternativo. Beppe Pisanu (FI) sostiene che
unintesa Ulivo-Prc sulle riforme sarebbe un macigno per la Bicamerale.
Se salta laccordo, riprenderemo la
strada della Costituente.

JACQUES CHIRAC CRITICA LA


LEGGE SULLE 35 ORE. Secondo il presidente francese, la riduzione dellorario di lavoro non va imposta per legge
ma dovrebbe scaturire dal negoziato
tra le parti sociali: La naturale aspirazione a lavorare meno non necessariamente compatibile con la salute delle imprese. Chirac ha anche criticato
le leggi sullimmigrazione e sulla cittadinanza approvate marted dal governo
socialista di Lionel Jospin.
Secondo un sondaggio, il 65% degli
imprenditori francesi si rifiuta di trattare sulla riduzione dellorario.

* * *

Confindustria accusa il governo di annullare la concertazione e ribadisce il


no allintesa tra Ulivo e Prc sulle 35 ore.
Giorgio Fossa dice che la concertazione serve a definire obiettivi, non ad applicare una legge e che parteciper ai
negoziati solo di fronte a precise garanzie. Confindustria sospende ogni
decisione sui rinnovi contrattuali. Scelta responsabile osserva Cofferati. La
Cisl sollecita il governo a dire cosa diavolo ha combinato nellintesa con Prc.

* * *

Procedimento disciplinare per Vigna,


il 12 dicembre, davanti al Csm. Il procuratore generale della Cassazione,
Ferdinando Zucconi Galli Fonseca, accusa il procuratore antimafia di aver
violato il dovere della riservatezza e
compromesso il prestigio dellordine
giudiziario, per aver rivelato alcune
dichiarazioni di Giovanni Brusca.
Il 28 novembre udienza al Csm sul
pm Fabio Salamone, accusato di non
essersi astenuto dallindagare su Antonio Di Pietro e per aver definito parziale il gip che lo prosciolse.

* * *

Quote latte, il Senato approva il decreto per la restituzione parziale delle


multe della Ue per sovrapproduzione.
S della commissione Attivit produttive di Montecitorio alla proroga degli incentivi allauto.

* * *

Nuove scosse sismiche del quinto grado della scala Mercalli sono state avvertite in Umbria e Marche.

* * *

Le privatizzazioni vanno avanti anche


dopo laccordo Ulivo-Prc. Lo assicurano il ministro degli Esteri, Lamberto
Dini, e Lanfranco Turci (Pds).

* * *

Ritirato il passaporto a Pio Pigorini,


ex presidente della Snam, coinvolto
nelle indagini su Enimont. Il provvedimento stato disposto dal gip milanese
Maurizio Grigo.

* * *

Il Polo si opporr allIrap e alla revisione dellIrpef. Antonio Marzano (FI)


annuncia: Potremmo organizzare manifestazioni di piazza.

* * *

Tiziana Parenti (FI) polemizza coi pm


bresciani che hanno ipotizzato il ricorso allaccompagnamento coattivo per
una sua deposizione. Il pm capo di Brescia Giancarlo Tarquini dice di aver
usato un modulo di convocazione standardizzato.

* * *

Una consultazione tra Ulivo e Prc, per


discutere di Authority, Rai e conflitto di
interessi, stata richiesta da Giuseppe
Giulietti (Sd).

* * *

Il pentito Gioacchino La Barbera nega


il coinvolgimento nei recenti delitti di
San Giuseppe Jato dei quali accusato
un altro collaboratore, Balduccio Di
Maggio.
Il gip palermitano ha convalidato
larresto di Di Maggio.

* * *

Borsa di Milano. Indice Mibtel in rialzo: 16.039 (+2,28%). La lira guadagna 5,87
punti sul dollaro (1.708,98) e 0,28 sul
marco (977,68).

* * *

Lissouba non ammette la sconfitta


nella guerra civile del Congo-Brazzaville. Il presidente sconfitto dice di detenere ancora il potere e di trovarsi nella capitale. Il vincitore Nguesso annuncia di avere il controllo totale di Brazzaville e che la guerra finita.
La Francia riconosce il ritorno al potere di Denis Sassou Nguesso.

* * *

Il Congresso blocca i fondi per Israele


in seguito allincertezza del processo di
pace in Medio Oriente e alla mancata
estradizione di un ragazzo accusato di
aver ucciso un cittadino americano.

* * *

Algeria, gruppo islamico aderisce alla tregua proclamata dal braccio armato del Fronte islamico di salvezza (Fis).
Un commando di terroristi musulmani ha sequestrato e ucciso otto contadini cattolici nelle Filippine.

* * *

Bosnia, nessun rinvio delle elezioni


presidenziali nella Repubblica serba.
Lo ha detto il membro serbo della presidenza collettiva bosniaca, Momcilo
Krajisnik. Era stata lOcse ha proporre
il rinvio dal 15 al 23 novembre.
Undici agenti della polizia segreta
della Serbia sono stati arrestati in Montenegro con laccusa di essere stati inviati per manipolare le elezioni.

* * *

La Cina riconoscer il Vaticano solo


se la Chiesa romper ogni legame con
Taiwan.

* * *

Processo ai Gal, chiesti 23 anni per


lex ministro dellInterno spagnolo Jos
Barrionuevo, considerato il responsabile della guerra sporca contro lEta.

* * *

La Cia costa 47.750 miliardi lanno. E


la prima volta che i servizi segreti americani rendono noto il bilancio.

* * *

Non far il Cancelliere a termine.


Lo ha detto Helmut Kohl, che ha voluto
cos sgombrare il campo dalle voci secondo cui in caso di vittoria alle elezioni avrebbe lasciato lincarico, a met
mandato, al delfino Schaeuble.

* * *

I curdi liberano gli ostaggi bulgari rapiti cinque giorni fa. Laltro ingegnere
turco stato invece ucciso.

* * *

Nel Foglio finanziario, accordo di fusione tra Bat e Zurigo assicurazioni.

Maastricht
Tanto i dati pubblicati dallEurostat quanto quelli che la stessa Eurostat decide di non
pubblicare smentiscono laffermazione del
socialismo delle tutele al governo in Francia e in Italia, secondo cui il welfare alleuropea sarebbe pi attento ai bisogni sociali
di quanto non lo sia il liberalismo allamericana. Le statistiche dellEurostat affermano, infatti, che nellUnione europea ci sono circa 60 milioni di poveri (la linea internazionale di povert, definisce indigente una famiglia di due persone che abbia un
reddito pari alla met della media nazionale). Ci equivale a un tasso di povert del
17%, rispetto a quello del 13,7% degli Usa;
sempre secondo lEurostat, con povert al
18% lItalia supera leggermente la media europea. I dati americani, per, si riferiscono
al 1996, mentre quelli dellUe al 1993: non
hanno quindi incorporato oltre tre anni di
aumento della disoccupazione e del malessere sociale. Il direttore generale dellEurostat, di recente a Roma, attribuisce i ritardi
agli istituti statistici nazionali, da tempo in
mora in materia di dati sulla povert. AllOcse, da anni in competizione con lEurostat in questo settore, si suggerisce unidea
pi maliziosa: i dati sulla distribuzione dei
patrimoni e dei redditi (sempre pi ineguale da quando sono iniziate le politiche fiscomonetarie per Maastricht) imbarazzano gli
eurofili. Che ne ritardano la diffusione.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 19,45

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

XXI secolo

LOMBRA
DI NINI

Nasce una ceramica pi dura


del diamante. Gli amplessi,
un po rudi, delle piovre giganti

DI PIETRO NEI GUAI a Brescia la

butta in politica e chiama in causa


gli ex colleghi. Ben altra dignit ave(editoriali pagina 3)
va Craxi

BRASILE, EUROPA. Nelleconomia

globale larea di libero scambio di


Mercosur pi interessata a noi che
(editoriale pagina 3)
agli Usa

SINDACATI, ARIA DI TEMPESTA.


Che cosa possono fare le tre confederazioni se le trattative sul lavoro
(pagina 3)
le fa Rifondazione

Area di frontiera

A Roma il centro che non c


si divide in tante piccole liste
Per il Campidoglio in corsa tutte le
forze moderate (di destra e di sinistra)
Roma. Sono liste di frontiera, o esperimenti in vista di nuove alleanze, o ancora
tentativi di conquistare visibilit. Il fenomeno, sullonda di un sistema ancora in
buona parte proporzionale, fiorisce a Nord
e a Sud in queste ore di presentazione delle liste. Roma un caso che pu riassumerli tutti. Qui, ad esempio, il Patto Segni compie il gran passo ed entra in collisione con
lUlivo. Spiega Adriano Redler: Lobiettivo
laggregazione di unarea liberaldemocratica antagonista al Pds e a Rifondazione.
Perci abbiamo creato il Patto per Roma e
facciamo una lista con il Ccd, la volta scorsa
sostenemmo Rutelli ma siamo delusi, un
sindaco eterodiretto dal Pds. Puntiamo ad
almeno il 4% e in generale siamo alleati col
Polo, a Venezia esprimeremo anche il candidato-sindaco, il nostro Pizzigati. Con lappoggio alla lista guidata da Francesco DOnofrio, il referendario Mario Segni sancisce
una svolta preparata da tempo. Pi inquieti, quasi alla rissa personale, i cespugli di
centro. Le liste di Rinnovamento di Lamberto Dini e Unione democratica di Antonio
Maccanico si presentano luna contro laltra
armata. Dal quartier generale del ministro
degli Esteri piovono attacchi? Il ministro
delle Poste accusato di sabotaggio di un
rassemblement che i diniani giurano di aver
voluto a ogni costo, ed Ernesto Stajano non
risparmia i popolari: Il centro si indebolisce anche perch abbiamo lanciato segnali
a Marini ma lui non raccoglie, il Ppi troppo preoccupato di difendere il suo particolare. Cos lex ministro della Sanit Elio
Guzzanti capegger la lista del titolare della Farnesina contro Fabio Ciani (ex Dc ed
ex Pri) che guider invece la formazione di
Maccanico. Questultimo stato peraltro
protagonista di una trattativa serrata con
Rutelli, perch da un lato Unione democratica contestava il rapporto privilegiato con
Rifondazione e dallaltro il sindaco pareva
orientato a scaricare una formazione giudicata marginale. Al di l dei risvolti capitolini resta una strategia inceppata: i paladini
del centrismo si dividono sino a percentuali infinitesimali, con sprezzo del pericolo di
non eleggere neppure un consigliere. E
colpa vostra se cos facendo si sposta a sinistra anche lasse del governo, si rimbeccano i cespugli centristi, tutti contro tutti.
Poi c larea liberale, radicale e socialista, in sonno da tempo e percorsa in occasione delle amministrative romane da piccole scosse. Marco Pannella per loccasione
ha ripresentato la lista che porta il suo nome, lanciata con nuove distribuzioni antiproibizioniste di hashish in Piazza Navona,
e sostiene la candidatura di Rutelli. Una
scelta nella quale non gioca solo unantica
amicizia ma qualcosa di pi, alcuni sindaci
rossi si sono infatti iscritti al partito radicale transnazionale aprendo la strada a possibili risultati nel tesseramento. Pannella
punta comunque al 2% e in lista ha schierato i big del partito, Rita Bernardini e Sergio
Stanzani. Se, in prospettiva, non scontata
la rotta di Pannella verso lUlivo, pi probabile la direzione verso il Polo della lista
di socialisti e liberali che ha per candidatosindaco al primo turno Tiziana Parenti.
La deputata di Forza Italia ha deciso di
scendere in campo con la sponsorizzazione
del partito di Gianni De Michelis dopo molti tentennamenti, e lha fatto sia per dare visibilit alla battaglia sulla giustizia (che nello stesso centrodestra sovente non fa proseliti) sia per aprire il dibattito sullimmobilismo di Forza Italia. Non penso sia cos ma
pu darsi che andr come dice lei - ha detto
Silvio Berlusconi una volta conosciuti gli intenti della Parenti - Non una candidatura
contro il Polo ma raccoglier voti che altrimenti il centrodestra mai raccoglierebbe.
I promotori della lista si attendono il 3% a
Roma, primo passo per la costituzione di
una aggregazione di area laico-socialista destinata a ricalcare il ruolo giocato da Ccd e
Cdu sul versante cattolico e nellambito del
Polo. Il risultato non scontato visto che lelettorato darea si disperde anche sulla lista
del Si di Boselli (schierato con lUlivo), ed
vissuta da altri esponenti della vecchia
guardia socialista (in particolare Ugo Intini)
come unoperazione ostile, n ha mobilitato
quelle fasce di opinione che pure desiderano un ritorno al futuro del mondo laico, libertario e riformista.

LA TECNOLOGIA DEI MATERIALI ultraresistenti e la sua applicazione industriale


La creazione di una ceramica che combina le caratteristiche di durezza, di resistenza e di leggerezza in modo superiore a quella di qualunque altro materiale esistente
stata annunciata oggi da due ricercatori dellUniversit del Michigan, I-Wei Chen e
Anatoly Rosenflanz, in un rapporto sulla rivista scientifica Nature. Solo il diamante e
un particolare carburo di boro usato come
abrasivo risultano pi duri della nuova forma di una ceramica , ma tutti e due sono pi
fragili. Il materiale lo sviluppo di un altro
gi esistente, il tetranitruro di trisilicio
(Si3N4), che per la sua grande durezza e resistenza era gi usato in macchine sottoposte a sollecitazioni estreme, per esempio
nelle pale delle turbine a gas. Era gi noto
che, teoricamente, era possibile ottenerne
sinteticamente una variante ancora pi solida, ma non si era mai riusciti a dotare questa variante della microstruttura di tipo setoloso, caratteristica di queste ceramiche,
che necessaria per tenerle insieme. Questo appunto il traguardo tecnico ora superato dai ricercatori americani. Si calcola
che la nuova ceramica, a cui stato dato il
nome di alfa, sia pi dura del 40 per cento di quella precedente (beta). Il materiale in grado di sostenere pesi e tensioni superiori a quelli sopportabili da qualsiasi
metallo o polimero, e a temperature pi alte. I suoi realizzatori affermano che pu essere prodotto senza particolari difficolt, a
costi ragionevoli e in grandi quantit.
LA PRODUZIONE DI OSSIDO DAZOTO e
le implicazioni sulla salute umana
Lossido dazoto uno dei gas prodotti dal
metabolismo, che per la sua rapidit di diffusione e per la capacit di permeare le
membrane delle cellule ha grandissima importanza per la fisiologia umana. Se il corpo ne produce troppo, facilita linsorgere di
varie malattie tra cui il diabete, la sclerosi
a placche e gli ictus cerebrali. Se ne produce troppo poco causa di ipertensione, impotenza e suscettibilit alle infezioni. Adesso scienziati dellIstituto Scripps a La Jolla
in California e della Cleveland Clinic di Cleveland sono riusciti a identificare la precisa regione delle cellule in cui prodotto il
gas, nonch il suo disegno (somiglia a un
guanto per baseball con una molecola di
emoglobina nella palma). Potrebbe essere
il primo passo verso interventi correttivi di
grande importanza per la salute. Il rapporto scientifico apparir domani su Science.
I COSTUMI DEI GRANDI CEFALOPODI di
cui nessuno ammetteva lesistenza
Fino a pochi anni fa, gli zoologi non erano nemmeno sicuri che la piovra gigante
esistesse veramente. Molti pensavano che
fosse nata dallimmaginazione di Jules Verne. Invece lanimale c davvero. In un rapporto diffuso ai giornali, Mark D. Norman e
Charles Lu del Museo di storia naturale di
Victoria, in collaborazione con colleghi dellUniversit di Melbourne, comunicano ora
di aver seguito e misurato a una profondit
variante tra i 500 e i mille metri, al largo
della costa australiana, un esemplare maschile di cefalopode lungo quindici metri, e
di averne anche osservato anche usi e costumi, tra cui laccoppiamento con un esemplare femminile di dimensioni solo leggermente inferiori. Lincontro tra i due giganti
avvenuto in modi che, sebbene simili a
quelli noti in una specie pi piccola di cefalopodi, i calamari, hanno stupito gli osservatori. La piovra maschio dispone di un
pene che, nel momento dellerezione, raggiunge la lunghezza di un metro, e che
provvisto di capsule lunghe da dieci a venti
centimetri in cui contenuto lo sperma. Avvicinandosi alla femmina, il maschio la percuote con questo suo potente muscolo, con
una forza tale da produrle una lacerazione
della pelle: le spermatofore si aprono, e il liquido seminale che ne fuoriesce penetra
sotto la pelle della femmina. Tempo fa, sul
cadavere di una piovra femmina trovata
nelle acque dellAustralia meridionale, sono state trovate quantit di sperma maschile sotto lacerazioni della pelle, presso ambedue le braccia ventrali. Doveva essere
stato iniettato con la forza di un compressore idraulico, scrivono i ricercatori.

Lunga marcia verso la Wto

Alle proteste degli operai


la Cina risponde con
le aperture economiche
Tra disagi sociali e fronde interne, Jiang
Zemin prosegue nella modernizzazione
La riforma del sistema finanziario

Brittan promuove Pechino


Pechino. La notizia stata data a New
York dalla Human Rights in Cina. Si tratta di uno scontro, avvenuto il 10 ottobre nella citt di Zigong (3,5 milioni di abitanti),
nella provincia di Sichuan, circa 1700 km a
sud di Pechino, tra la polizia e un migliaio
di manifestanti che avevano appoggiato la
protesta di 300 dipendenti di unimpresa
pubblica elettrica contro i tagli previsti dalla politica economica del governo. La scintilla sarebbe stata la decisione di una fabbrica di radio di interrompere i rimborsi
per le spese mediche, aggravando una situazione gi difficile da un anno, a causa
della saltuariet del pagamento dei salari.
Il portavoce del governo locale ha smentito,
ma la polizia ha confermato, il 12 ottobre,
che nella citt si sono avute delle proteste:
per contro le sentenze del tribunale che
aveva dichiarato lo stato fallimentare per
alcune imprese.
La protesta di Zigong sarebbe lultima di
una serie, almeno sette negli ultimi sei mesi, esplose in varie parti della Cina. Naturalmente ci si chiede quale sia il rapporto
tra la spontaneit di
queste iniziative,
che pu essere accolta senza particolari riserve, e la strumentalizzazione che
ne potrebbero aver
fatto o voler fare gli
oppositori del presidente Jiang Zemin,
vincitore del XII
Congresso del partito. Anche durante il
regno di Deng
Xiaoping si ebbero
JIANG ZEMIN
manifestazioni di
dissenso: alcune da
sinistra, contro i neoricchi e contro gli alti
tassi di inflazione, specie nelle grandi citt
dove affluivano dalle campagne centinaia
di migliaia di cinesi; altre da destra, contro
i limiti alliniziativa privata posti da diverse
autorit locali e a favore della democrazia.
La linea scelta dal governo centrale
quella del rigore contro le imprese deficitarie, che poi sono quelle pubbliche, che
danno lavoro a circa 150 milioni di persone.
La storia della Cina ricca di rivolte popolari la pi famosa fu quella dei Boxers allinizio del secolo dove si mescolano indigenza, xenofobia e regolamenti di conti, con
in pi la presenza della longa manus di personaggi politici al vertice, interessati ad agitare le acque per mettere in difficolt i loro
avversari. Nei labirinti della Citt proibita,
notizie come quelle di Zigong rimbombano,
anche se fuori non si sente quasi niente.
Al momento, tuttavia, il potere centrale
non sembra incerto o privo di mezzi per tenere sotto controllo la situazione, anche
perch gli obiettivi esterni che intende perseguire sono di importanza strategica. Il primo quello dellammissione alla Wto, lOrganizzazione mondiale del commercio. Il
commissario europeo per il Commercio, sir
Leon Brittan, ha detto il 14 ottobre scorso
che Pechino ha aderito a numerosi princpi
della Wto. Ha rilasciato queste dichiarazioni al termine di un incontro con una delegazione guidata da Zhu Rongji, ministro della Pianificazione, fautore della liberalizzazione e candidato alla carica di primo ministro, cui dovrebbe accedere a marzo.
In dicembre nuovi negoziati a Ginevra
La Cina sarebbe ormai disposta ad abbandonare il sistema delle quote dimportazione e ad aprire, gradualmente, anche il
suo sistema finanziario. Siamo allultima fase del negoziato per lingresso della Cina
nella Wto, ha detto Brittan, che in tal modo
ha proiettato in una prospettiva ottimistica
il prossimo round negoziale che si aprir a
Ginevra in dicembre. Anche il segretario al
Tesoro americano, Robert Rubin, tornando
da Pechino, ha parlato di sostanziali progressi. Il peso della Cina nel commercio
mondiale in continua crescita anche se la
quota del suo pil, rispetto al totale mondiale, appena del 2% (contro il 16% del Giappone). Tuttavia lincidenza dellinterscambio
rispetto al pil interno ormai un quarto: ci
significa che lo sviluppo ulteriore della Cina
dipende dalla sua integrazione mondiale.
Sotto questo aspetto, Pechino ha preso unaltra decisione senza dubbio gradita agli Stati
Uniti. Funzionari della Bank of China hanno dichiarato che, anche dopo lintroduzione delleuro e in attesa del suo consolidamento come valuta mondiale, la Cina manterr le sue enormi riserve valutarie in dollari: saranno 140 miliardi di dollari alla fine
di questanno e 200 miliardi nel 1999. Forte
di queste riserve, la Cina si prepara a rendere convertibile la sua moneta, il renminbi, conservandola agganciata al dollaro. Su
questo sfondo di grandi scelte strategiche,
gli episodi di rivolte operaie causate dal processo di ristrutturazione appaiono, per il
momento e per quanto se ne possa sapere,
sostanzialmente isolati e non in grado di
supportare unipotetica controffensiva dei
conservatori sconfitti al Congresso.

ANNO II NUMERO 205 - PAG 2

Topi killer, un modo per


scaricare le responsabilit
Il detenuto morto per leptospirosi e
la tutela della salute nelle carceri
I topi: questo il nome con cui, tradizionalmente, i detenuti di San Vittore chiamano
la sezione di isolamento. E ci sar pure un
motivo. Anche per questo suona falso, e in
gran parte simulato, lo scandalo che ha accompagnato la morte di un detenuto nella
prigione a causa dei topi o, meglio, della leptospirosi, di cui i topi sono veicolo. Altrettanto ipocrita sarebbe colpevolizzare il direttore
di San Vittore, che persona preparata, culturalmente aperta e attenta ai problemi dei
detenuti. Il che costituisce una positiva anomalia in una professione vissuta, in genere
con distacco burocratico e con rassegnato cinismo. Un sentimento, questultimo, che spesso accomuna detenuti e operatori, disillusi per esperienza vissuta - circa leffettiva riformabilit di questistituzione. Ma torniamo alla vicenda, per come le cronache ne hanno riferito. Da esse risulta che il detenuto morto,
un giovane di nazionalit marocchina in attesa di giudizio per reati legati alla droga, stava
male gi in luglio. Solo dopo alcune settimane di cura, rivelatesi inutili perch riferite a
una diagnosi sbagliata, stato portato in
ospedale. Anche qui nessuno sembra avere
compreso lorigine della malattia, tanto che
sono state praticate cure antinfluenzali, rivelatesi superflue. Solo quando era troppo tardi per salvarlo, i sanitari hanno finalmente
diagnosticato la leptospirosi. Fatto sta che il
detenuto morto durante il mese di agosto.
La notizia per diventata pubblica solo il 9
ottobre allorch un secondo detenuto, contagiato dal batterio che causa la leptospirosi,
stato correttamente curato e, quindi, salvato.
A questo punto, vengono formulate varie
ipotesi sulla modalit dellinfezione (se attraverso il morso dei roditori o attraverso le loro urine, magari giocando a pallone a piedi
nudi). Tutto sommato, un falso problema, posto che, incontrovertibilmente i topi nel carcere ci sono, e non solo nel carcere, come giustamente ha ricordato il direttore. Il che pone lesigenza di una specifica prevenzione e
di misure igienico-sanitarie conseguenti. Il
vero, e rimosso problema sembra essere, invece, che: 1) una diagnosi tempestiva avrebbe
salvato il detenuto come poi dimostrato dal
secondo caso; 2) la separatezza del sistema sanitario-penitenziario, che risponde al ministero della Giustizia, da quello nazionale, dipendente dal ministero della Sanit, pu essere causa di una diversa, e ridotta, tutela del
diritto alla salute; 3) la frequente opacit di
quanto avviene nelle carceri (dimostrata, anche in questo caso, dal ritardo con cui lopinione pubblica venuta a conoscenza degli
avvenimenti) si traduce in una pi difficile
prevenzione delle malattie infettive.
Topi killer, ha titolato un quotidiano e
somiglia un po alla storia della mucca pazza: un modo per allontanare responsabilit
che sono innanzitutto umane.
Luigi Manconi

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 OTTOBRE 1997

BASSA MUGELLERIA - RITRATTI

N grazia n giustizia

Cinema

I seicentomila delle Misericordie, gli incappucciati della carit


Quando si sente la sirena di una autoambulanza, qualunque donna chiusa in casa a
sfaccendare e qualunque uomo chiuso in fabbrica a faticare, in qualunque paese della Toscana, dice a chi gli sta vicino: L passata la
Misericordia. Quando i bambini a scuola devono disegnare il loro paesino nella rossa Toscana ce sempre una piazza, un bar, la chiesa e la Misericordia. Fanno parte del paesaggio, ma soprattutto sono il segno pi forte
del volontariato cristiano della nostra regione. Conta pi iscritti di un partito circa 666
mila, e pi sedi delle Case del popolo, oltre
500 confraternite. Non c toscano che non le
senta proprie, e un tempo il loro girare a piedi, coi cappucci e le buffe, con barelle e cataletti portati a spalla nei luoghi del dolore e
della malattia, era segno di speranza e di solidariet umana. I volti coperti a significare
che lamore per il prossimo e laiuto per chi
soffre dovevano sempre restare anonimi,
riempivano limmaginario di ognuno.
A raccontare pezzi di storia e fatti di cronaca della Confederazione Nazionale delle
Misericordie dItalia, che un disegno di legge

dello Stato vorrebbe chiamare oggi Onlus (organizzazioni non lucrative di utilit sociali)
Riccardo Corsi, tri-direttore della rivista Civilt dellamore, periodico per la promozione del volontariato sociosanitario e della solidariet, come si legge nella gerenza, ma
anche della rivista Metropoli che esce a Campi Bisenzio (2.500 copie), e della sede della
Misericordia, sempre di Campi. Una delle
pi antiche e oggi tra le pi innovative di tutto il collegio Firenze 3. Alcuni dati Corsi li cita subito, con pacato orgoglio: 7.000 soci su
una popolazione di 35 mila abitanti, 500 giovani che prestano opera di volontariato, lunica struttura di poliambulatorio nella zona
con la Tac, 100 dipendenti, 11 mila pazienti al
mese e soprattutto, pronta per la prossima
estate, una residenza per i familiari dei malati. Trentasei anni, laureato in Scienze politiche, due figlie adottive, da sempre volontario nella Misericordia, per lungo tempo corrispondente della Nazione, scrittore, per me
stesso, ma il suo primo libro pubblicato, Il
segreto delle Case di Pietra, ha vinto un premio. Destate e dinverno viaggia in moto, per-

ch non sopporto stare in coda.


Giornalista e manager sociosanitario, Riccardo Corsi si definisce un concubino e un
clandestino: Non so quale delle mie due attivit sia luna o laltra cosa, ma so che la rivista Metropoli fatta insieme a Massimo Parisi, a Paolo Vannini ed altri, ha fatto scoprire
anche alle strutture di informazione pi importanti, e agli stessi politici, come Firenze
debba essere considerata nella sua area metropolitana. Ma posso dire anche che occuparmi della Misericordia mi ha fatto capire la
violenza di un certo giornalismo. Di lui raccontano che stava in prima linea i giorni dellalluvione di Campi, e che scriveva le sue
cronache alla Nazione sui fazzolettini di carta dei bar, pur di far presto e soprattutto pur
di annotare tutto senza retorica.
E lui il cronista che, camminando per
strada, si accorto di alcuni manifesti fatti affiggere da un giovanissimo campigiano affetto da leucemia. Si chiamava David, e faceva
il portiere della squadra di calcio locale. Doveva essere operato e servivano 300 milioni.
Aveva fatto da solo questo estremo gesto di

coraggio chiedendo aiuto ai suoi concittadini. Divent la campagna di David grazie ai


volontari della Misericordia, e la Fiorentina
scese in campo per raccogliere soldi. Si incassarono un miliardo e trecento milioni. Ma
fu tutto inutile per il giovane portiere. Ma non
per tanti altri casi: i soldi furono distribuiti
ad altre associazioni di servizio e in particolare alla Ail (associazione contro la leucemia): Insieme a loro abbiamo deciso di dar
vita al centro di accoglienza per le famiglie
dei ragazzi che vengono a farsi curare da noi,
e grazie alla donazione di una villa a Campi
della nobildonna Cristina Melchior, tra alcuni mesi almeno 20 famiglie troveranno un
luogo dignitoso dove dormire, invece delle
terribili roulottes accampate accanto agli
ospedali fiorentini.
E malgrado un lieve inceppamento alla parola Riccardo starebbe giornate intere a raccontare dei miracoli della Misericordia che
dirige, ma quando gli chiedi della sua fatica
e dei suoi sforzi prende subito la sua invisibile buffa e la cala sul volto.
Marianna Bartoccelli

1961 - VISCONTI E TESTORI PROCESSATI PER LARIALDA

Un altro pm milanese col vizio di difendere la morale del popolo


Arialda: il nome che per qualche mese fu
sulla bocca di tutti nellItalia uscita al galoppo dagli anni 50, Giovanni Testori lo aveva
scovato tra le strade del suo paese natale. A
Novate Milanese, qualche migliaio di abitanti separati da una spanna di prati dalla
metropoli in piena esplosione demografica.
LArialda era una appassionatissima, violenta libertaria del mio paese, ricord una
volta lo scrittore. Una donna sulla sessantina
danni, arrivata a quel traguardo guadagnandosi la vita, giorno
per giorno, con i
PROCESSI
denti. Una popolaQUARTO DI UNA
SERIE DI ARTICOLI na, certamente orgogliosa di esser diventata, dun botto, lemblema di tutti quelli
che non sopportavano pi lipocrisia del perbenismo dominante.
Ma veniamo ai fatti. il 10 giugno 1960:
Giovanni Testori, uno scrittore scovato da
Elio Vittorini, diventato in breve, assieme a
Pasolini, il portabandiera del neorealismo
italiano, scrive le ultime parole di un testo
molto atteso. Testori reduce da un successo clamoroso, quello del Ponte della Ghisolfa, un romanzo tumultuoso in cui si raccontava la Milano del boom e della grande
ondata migratoria dei meridionali. Il nuovo
testo per un copione teatrale. Sintitola appunto LArialda. Ad aspettare con ansia
quello scritto c leditore Giangiacomo Feltrinelli che ha in Testori uno dei suoi autori
di maggior successo, e Luchino Visconti. Il
grande regista nel settembre di quello stesso
1960 aveva presentato a Venezia Rocco e i

suoi fratelli, il film tratto dai racconti di Testori: un grande successo che travolse le indignate reazioni dei custodi della moralit
borghese. Ora Visconti era seriamente intenzionato a provare unaltra sfida: portare in
scena la nuova opera di Testori. Per lo scopo
si appoggia alla compagnia pi importante allora in circolazione nei teatri italiani: quella
di Paolo Stoppa e Rina Morelli. Aggrega nuovi talenti come Valeria Moriconi, Umberto
Orsini, Lucilla Morlacchi e una grandissima
come Pupella Maggio.
Il libro non ancora uscito, ma gi circolano le leggende. LArialda una storia ambientata nella periferia milanese. Si respira
la disperazione di gente costretta dalla vita
alla continua umiliazione. Lei la protagonista, segnata senza rimedio da una storia damore fallita. Al suo fianco ha un fratello,
Eros, che lei ama come un figlio ma che anche causa inconsapevole della sua rovina: infatti omosessuale. Dentro questa vera tragedia popolare esplodono poi odi e rancori
accesi dallarrivo dei meridionali nella metropoli. Ma non c lombra di razzismo, perch il filo rosso della disperazione unisce saldamente il destino di tutti. Dalla voce dellautore ecco una spiegazione di quel suo testo: il passo pi ardito che ho fatto sino ad
oggi. LArialda cerca di conquistarsi sulla scena una dimensione tragica. Ecco, il mio copione il tentativo di una riscoperta in chiave popolare di quelli che sono i fondi tragici
dellesistenza. Insomma, una storia di popolo assunta alla dignit e alla forza di una tragedia. Questo fu probabilmente il vero moti-

vo che fece scattare la reazione dellItalia


benpensante e benestante, assai pi della
morale violata. Ma tant, nessuno scopr la
ragione vera dello scandalo.
A ottobre il testo era ancora top secret, ma
Visconti gi lavorava con la compagnia. Come
stabiliva la procedura dellepoca, il copione
era stato mandato alla procura di Roma per
avere il visto della censura. Lok arriva ma a
patto che vengano eliminate due scene. Avevamo dovuto interrompere le prove, ricord

Lopera fu sequestrata, le repliche


sospese, autori ed attori insultati per
strada, processati sui giornali e
assolti, in silenzio, tre anni dopo
poi Testori. Per una settimana e forse pi ci
fu un grande andirivieni tra il teatro e la questura. Giungemmo infine ad un accordo: sacrificando la parte del ragazzo di cui Eros si
innamora, anche se non conteneva nulla di
scabroso o di osceno. Le prove riprendono,
ma qui accade il fattaccio. Secondo unabitudine inveterata nel costume giuridico italiano, arriva la fuga di notizie. Il passaggio tagliato di comune accordo dal copione viene
passato a un settimanale scandalistico, che lo
pubblica integralmente dedicando lo strillo
di copertina allo Scandalo dellArialda, inizia una campagna violentissima contro la
messa in scena. Dalla questura arriva un nuovo stop: LArialda non sha da fare. Testori,
Visconti e i due attori protagonisti decidono
di compiere un gesto pubblico per quei tempi clamoroso: convocano la stampa al teatro
Eliseo di Roma per una lettura del testo bloccato. Per Visconti non certo un atto di resa,
ma il primo gesto di una lunga sfida. Il regista non vuole mollare. Dice a Testori: Concordiamo qualche altro taglio, ma certo che
questo testo deve andare in scena. Riprendono le trattative con la questura, si arriva a
un nuovo accordo per il visto della censura.
In un clima sempre pi incandescente si va
verso la prima, che le polemiche hanno spostato a ridosso del Natale. il 22 dicembre di
quel 1960. LArialda va in scena in un teatro
Eliseo gremito allinverosimile. Quando c
qualcuno che la maltratta la borghesia accorre compatta, commenta acido Mosca sul
Corriere. Sapevamo che la prima sarebbe
stata un inferno, e inferno fu, ricord poi
Giovanni Testori. Una buona met degli
spettatori non smise di protestare e a gridarci porci e insulti anche peggiori. Per 53
giorni lArialda fa il tutto esaurito tra polemiche che si vanno placando e un consenso
che cresce man mano che passano le repliche. Ma il regolamento di conti solo rinviato. Per una circostanza fortuita ci spostammo a Milano - sempre Testori a ricordare
nel libro-intervista con Luca Doninelli -.
Limpresario del teatro Nuovo, Paone era in
cattive acque perch due compagnie avevano
disdetto gli spettacoli. Allora telefon a Stoppa, di cui era amico, perch venisse a Milano
con lArialda. Per fare un favore a lui vennero disdette altre piazze gi prenotate.
Il fuoco sopito dopo il successo delle repliche romane, riesplode improvviso. Il giorno
della prima milanese, il 24 febbraio 1961, il
Corriere della Sera annuncia in prima pagina lo spettacolo dello scandalo. E nella didascalia della foto aggiunge: facile che la

PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri

Gentile sostituto procuratore


Armando Spataro, lei ha replicato alla lettera aperta da
me indirizzata a Dario Fo. Avevo scritto
che lei chiedeva fuori verbale a persone indagate per altre ragioni, se sapessero qualcosa circa rapporti fra Lotta Continua e lomicidio Calabresi. Lei ha risposto di averlo fatto, che era suo dovere,
ma di averlo sempre fatto in assoluta
correttezza e non certo informalmente.
Dunque a verbale. Uno di noi due si sbaglia, evidentemente. Io prover a verificare se ci siano persone interrogate da
lei fuori verbale, e prender naturalmente atto di quelle che fossero state da
lei sentite a verbale, sul tema che ci interessa. A parte questo, lei ha aggiunto che
il resto del mio lungo scritto contiene
elucubrazioni a ruota libera. Di nuovo,
uno di noi due si sbaglia: ho messo in fila infatti solo una nutrita serie di fatti.
Neanche una elucubrazione. Perch, allora, ha detto cos?

questura si faccia avanti. Fu una buona profezia. Il procuratore della Repubblica di Milano Carmelo Spagnuolo la mattina del 25
febbraio ordina il sequestro del testo e limmediata sospensione dello spettacolo. Un
provvedimento clamoroso che avrebbe tenuto banco sui giornali per due mesi. Raccont
Testori: Si era creato un vero clima da caccia alle streghe. Milano era tappezzata di manifesti con la cornice bianca rossa e verde e
lo slogan Via le oscenit dellArialda. Io,
Visconti, gli attori, per quelle settimane non
potevamo farci vedere per le vie del centro
della citt. Perch appena qualcuno ci riconosceva - e i giornali erano pieni di nostre foto - ci accadeva di tutto: insulti, lancio di oggetti, addirittura sputi.
Milano si dimostr meno tollerante di Roma. In realt a Milano si era inserito un protagonista fuori scena: il procuratore della Repubblica Carmelo Spagnuolo. Un personaggio molto noto in citt per le sue campagne in
difesa del buon costume, punto di riferimento di una borghesia dallistinto giustizialista.
Spagnuolo assistette allo spettacolo, si annot
con una cura che oggi sembra quasi morbosa
tutte le situazioni a suo dire intollerabili dellArialda e il giorno dopo dett al suo assistente la motivazione di sequestro dellopera.
Quel testo, riletto oggi, il documento di unItalia che certamente non c pi, perch nessuno troverebbe minimamente scandalose le
situazioni che avevano fatto rizzare i capelli
al procuratore Spagnuolo. Ma anche il documento di unItalia che purtroppo c ancora, dove un magistrato si erge a garante senza appello della moralit dellintero paese.
Insomma cambiano i tempi ma resta intatta la protervia. Cos Spagnuolo si avventura
in giudizi artistici, che non gli spetterebbero,
ma su cui non ammette discussioni. evidente, scrive nellordinanza, che lArialda
non si qualifica per alcun pregio darte, perch non esiste nessuna problematica psicologica. E poi: Riesce difficile identificare il
criterio estetico nelle situazioni rappresentate che si presentano con aspetti aberranti e
chiaramente patologici. La narrativa un
pretesto per dichiarare che nella vita di ogni
giorno imperano il ventre e il sesso e le degenerazioni che ne derivano. Se i critici apprezzando lArialda avevano scritto che rappresentava in maniera appassionata e vera lo
stato morale di una classe sociale, il proletariato milanese, Spagnuolo rispondeva dicendo che invece lopera era specchio solo della
depravazione del suo autore, delle sue deviazioni, dei suoi aspetti psicopatologici.
Non cera allora il popolo dei fax ma cera
quello dei telegrammi. I giornali raccontarono che la scrivania del procuratore milanese
venne travolta da sacchi di posta di solidariet. Poi, osannati i giudici , si sentirono legittimati a unopera di denigrazione dei protagonisti. Testori raccont di aver dovuto per
intere settimane sottrarre i giornali ai suoi
anziani genitori per evitare che leggessero le
cose che si scrivevano sulla sua persona.
A difendere a spada tratta Testori e Visconti scese in campo Pasolini, che proprio
lanno successivo avrebbe dovuto affrontare
un analogo scontro con la magistratura per il
suo film Rogopag.
Come si concluse il caso Arialda? La compagnia naturalmente venne sciolta: non si avvaleva di nessun contributo pubblico, era costosissima per i grandi nomi coinvolti. Inoltre
lo stress psicologico e i continui insulti avevano portato alcuni attori, Rina Morelli in
particolare, sullorlo dellesaurimento nervoso. La giustizia continu il suo corso con la
lentezza cinica a cui siamo bene abituati: Visconti, Stoppa, la Morelli, Testori e leditore
Feltrinelli vennero accusati di offesa al comune senso del pudore. Nel corso dellistruttoria le posizioni del regista e degli attori vennero stralciate: al processo si arriv con solo
due imputati, Testori e Feltrinelli. Ormai erano trascorsi tre anni: il dibattimento risoltosi
in pochissime sedute non venne seguito da
nessun giornalista. Il 24 maggio 1964 la laconica sentenza: Il tribunale visto lArt. 479
C.P.P. assolve Testori Giovanni e Feltrinelli
Giangiacomo dai delitti loro rispettivamente
ascritti, trattandosi di persone non punibili
perch il fatto non costituisce reato. Ordina
la restituzione del libro LArialda e del copione dellopera teatrale omonima agli aventi diritto.
Una sentenza del tutto platonica, in quanto la vera sentenza e il vero processo si erano
celebrati tre anni prima sui giornali. Il giorno dopo Il Corriere della Sera rifer la notizia
con una breve. LItalia, che aveva condotto la
battaglia con i toni pi violenti e denigratori,
la ignor del tutto. LArialda era di nuovo libera. Ma attorno a lei ormai avevano fatto il
deserto.
Giuseppe Frangi

Travolta ben velenoso


nel gioco dei buoni e cattivi
e Kiarostami ipernichilista
FACE/OFF di John Woo, con John Travolta,
Nicolas Cage, Joan Allen, Gina Gershon
Il terrorista Nicolas Cage spara con
freddezza alle creature innocenti, mentre
il poliziotto John Travolta cerca inutilmente di proteggere con il suo corpo il figlioletto. Dopo sei anni, il diavolo e langelo si ritrovano uno di fronte allaltro.
Naturalmente, se le danno di santa ragione (coinvolgendo nella rissa un aeroplano
nuovo nuovo, un elicottero, un numero impressionante di altri mezzi di trasporto). Il
povero Cage ne esce distrutto: ora giace in
coma su un letto dospedale e il suo monitor fa appena un debole bip bip. Fine? Ma
neanche per idea, siamo a dieci minuti
appena dai titoli di testa. Il meglio sta per
arrivare: di l a poco, terrorista e poliziotto si ritrovano uno con i connotati dellaltro. Insomma, si sono scambiati la faccia.
Ora il buono intrappolato nel corpo del
cattivo e viceversa. A parole sembra complicato e ricorda La fuga (di Delmer Davis, 1947), dove un evaso, dopo essersi affidato alle cure sapienti di un chirurgo plastico, si levava le bende mostrando allo
spettatore incredulo il volto di Humphrey
Bogart. In Face/Off lo scambio di identit funziona invece a meraviglia, anche
grazie allincredibile bravura dei due attori: Travolta, stucchevole allinizio, tira
fuori tutto il suo veleno e gli occhi del perfido Cage si addolciscono in unespressione da cane bastonato. Dio sta nei particolari, diceva Aby Warburg. Lo diceva a proposito della pittura, ma al cinema la
stessa cosa. John Woo non si distrae un attimo: cura maniacalmente i dettagli, mette specchi dappertutto, gioca sul tragico e
sullassurdo, sul doppio e sulla perdita di
identit, facendo un film dazione da levare il fiato.
MRS. DALLOWAY di Marleen Gorris, con
Vanessa Redgrave, Natasha McElhone, Rupert Graves, Michael Kichen
Voglio mettere sulla pagina i pensieri
che attraversano una mente comune in un
giorno comune. Cos Virginia Woolf descriveva il suo compito di narratrice modernista, ispirata da James Joyce e dalla
tecnica del monologo interiore. Pubblicato nel 1925, La signora Dalloway (inteso
come romanzo) si svolge a Londra, sullarco di una sola giornata: da quando al mattino Clarissa Dalloway esce per andare
dal fioraio, fino al momento in cui, la sera,
nella casa piena di fiori, ha inizio un fastoso ricevimento. Quasi nulla accade, se
non nella mente della protagonista, che ripensa alla sua giovinezza, a un bacio rubato, ai suoi corteggiatori. Marleen Gorris,
la regista olandese premiata con lOscar
per Lalbero di Antonia, ha tolto dallo
scaffale un libro a rischio. E ha voluto come attrice Vanessa Redgrave: bravissima,
ma con parecchi anni in pi di quelli richiesti dal personaggio (al reparto trucco
hanno abbondato con cerone e cipria: il
rimedio peggiore del male). Il film rimane come sospeso in un continuo andirivieni tra presente e passato, e su tutto si
stende una pesante cortina di malinconia.
IL SAPORE DELLA CILIEGIA di Abbas
Kiarostami, con Homayum Ershadi, Abdolhossein Bagheri
E curioso vedere come certe frasi, divenute celebri e trasmesse attraverso il
passaparola, finiscono per essere comprese in maniera esattamente contraria
alle intenzioni dellautore. Abbas Kiarostami dice di essersi ispirato per questo
film a un aforisma di Emile Cioran: Se
non ci fosse la possibilit del suicidio, mi
sarei ucciso da un pezzo. Gusto per il paradosso e nichilismo portato allestremo:
lo scrittore rumeno in gran forma. Risulta pi difficile conciliare una cos convinta dichiarazione di pessimismo con luniverso poetico e con il neorealismo del
regista iraniano, che da qualche anno a
questa parte una presenza ricorrente
sul podio dei festival (in questo caso, la
Palma doro a Cannes 97, divisa con Languilla del giapponese Shohei Imamura).
Dopo aver visto Il sapore della ciliegia,
la distanza tra i due mondi rimane abissale. Deciso a togliersi la vita, Badii gira
con un camioncino le periferie di Teheran, cercando qualcuno disposto a ricoprire con venti palate di terra il suo cadavere. Un soldato curdo e un seminarista
afghano rifiutano incarico e soldi. Li accetter un vecchio signore, impagliatore
di uccelli al museo di storia naturale, dopo aver cercato di sviare il suicida dai cattivi propositi invocando i piccoli piaceri
della vita (tra cui, appunto, il sapore della
ciliegia matura). Cioran morto e non pu
dire nulla, ma non difficile immaginare

OGGI Su tutto il paese cielo sereno o


poco nuvoloso, con possibili addensamenti e brevi precipitazioni su Friuli
Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana e Lazio. Cielo irregolarmente nuvoloso con probabili piogge sulle isole
maggiori, in particolare sulla Sicilia occidentale. Tendenza al miglioramento a
partire dal pomeriggio. Temperature in
lieve aumento.
DOMANI Su tutte le regioni condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso. Tem-

ANNO II NUMERO 205 - PAG 3

EDDIITTOORRIIAALLII
E
Lombra di Nin
N

in Di Pietro sta cominciando a pasticciare in modo un po troppo


goffo con queste storie di indagini bresciane e di rinvii a giudizio, che si intrecciano con la sua candidatura. Lex
pm, si sa, coinvolto per adesso in almeno tre filoni di accuse molto ben documentate: quelle confermate da lui
stesso (somme per centinaia di milioni,
percepite e restituite nascostamente,
auto di lusso, telefonini, favori alla famiglia, garonnire e altro piccolo e meno piccolo ciarpame etico); quelle concernenti il condizionamento psicologico (lespressione sua) che ha indotto
il banchiere Pierfrancesco Pacini Battaglia a buttare quasi venti miliardi in
un baratro, cio nelle finanze dissestate
del costruttore Antonio DAdamo, da cui
non sono mai tornati (il condizionamento che DAdamo era amico stretto di Di Pietro), pi ingenti finanziamenti agli inquirenti e collaboratori dellex pm che Di Pietro mandava a fare indagini su di lui; quelle accuse, infine,
che parlano di verbali di interrogatorio
fatti in serie, firmati fraudolentemente
dallex magistrato ma sostenuti da altri,
con reato di falso ideologico e nuovo tradimento della funzione imparziale e formale rivestita insieme con la toga.
Su questultimo caso Nin ha fatto girare ieri una voce fantastica. Se a Brescia lo rinviassero a giudizio, egli potrebbe s ritirarsi dalla campagna elettorale del collegio di Firenze 3, come
aveva promesso. Ma non cambierebbe
niente, perch ormai c il suo nome

sulla scheda: cos aggiungono i suoi collaboratori. Infatti vero. Non cambierebbe niente. Perch Di Pietro lombra di un candidato, il simbolo delloperazione politico-elettorale pi torbida dellintera storia repubblicana. Egli
appare, anche nei comizi di paese, solo
per rispondere a domande scritte e
raccolte prima dal suo staff. Egli fugge
e rifiuta di incontrare i suoi rivali. Egli
si blinda dietro la macchina di consenso dellex Pci e del semisecolare potere rosso in Toscana, e non sente la necessit, il bisogno di uscire dal guscio
per consentire agli elettori il diritto di
scegliere a ragion veduta, in base a un
confronto ad armi pari. E non fa cos
perch si senta offeso. Fa cos perch
ha sempre fatto cos, perch sempre
stato lombra minacciosa di qualcosa, e
mai una persona normale, normalmente impegnata nellesercizio di una professione o di un ruolo pubblico. La reclusione volontaria di Di Pietro, con la
scandalosa complicit di stampa e tv,
la metafora del sequestro della democrazia e delle sue norme fondamentali.
Luomo che ha interrogato tanta gente,
anche quella che non ha interrogato e
il cui verbale ha voluto firmare, non lascia che gli si porga nemmeno una domanda scomoda. Come questa. Un qualunque sindaco del Mugello che prenda soldi da un costruttore del suo comune, e li restituisca di nascosto e senza interessi, andrebbe in galera per
concussione: perch invece gli tocca lavorare perch Nin vada in Senato?

Craxi e Di Pietro
I

nquisito per falso ideologico, cio per


aver firmato atti processuali ai quali
non aveva partecipato direttamente,
Antonio Di Pietro ha riesumato la teoria della responsabilit collettiva, che
tende a sostituire allaccertamento di
legalit il giudizio storico o politico. Se
i suoi atti sono falsi, ha detto, tutta linchiesta di Mani pulite falsa. Si chiede
al giudice, in pratica, di far prevalere
una considerazione politica sulle conseguenze delle sue accuse, anzich il riscontro dei fatti. Inoltre, in questo modo, Di Pietro fa unesplicita chiamata di
correo nei confronti dei suoi colleghi
nelle indagini e del procuratore Francesco Saverio Borrelli, che peraltro lha
respinta con un certo fastidio.
Non la prima volta che in un tribunale si sente affermare che le responsabilit sono collettive, che risalgono a
un sistema conosciuto e pi o meno tacitamente condiviso da tutti. Con ben
altra dignit, fu proprio Bettino Craxi,
la bestia nera di Mani pulite, a sostenere tali argomenti. Con ben altra dignit
perch indubbio che quel sistema
condiviso esistesse, perch esso, nel be-

ne e nel male, riguardava uomini che


derivavano il proprio potere dal mandato popolare; perch, infine, le conseguenze politiche di quelle inchieste
avrebbero avuto effettivamente un impatto rilevante. Ma i giudici decisero
che quel che andava applicato era il
codice, magari con qualche eccesso di
zelo, con qualche caduta di stile, come
quella che port a definire lex presidente del Consiglio un delinquente
matricolato, forse persino con qualche
interesse nellesito politico della vicenda. Ora tocca a Di Pietro, che non
stato (ancora) eletto dal popolo, ma che,
quando commise gli illeciti addebitati,
era magistrato, quindi pi di altri tenuto a rispettare la legge, la forma della
legge che essa stessa sostanza. Chiede di non essere rinviato a giudizio non
tanto perch i fatti non siano provati,
ma perch in questo modo si metterebbe in forse la legittimit di qualche atto della rivoluzione giudiziaria di cui si
fatto simbolo e protagonista. Una rivoluzione in nome della legge: legge
alla quale si chiede esplicitamente di
non essere eguale per tutti.

Brasile, Europa
N

el suo viaggio in Brasile Clinton ha


trovato una buona accoglienza. Ma
i risultati sono modesti in relazione al
progetto darea di libero scambio panamericana entro il 2005, lanciato nel
summit (fra i leaders dellemisfero) di
Miami nel 1994. Bill Clinton e il presidente del Brasile Fernando Henrique
Cardoso si sono soltanto accordati per
sviluppare una base di negoziato, lanno prossimo, nel secondo summit panamericano di Santiago. I brasiliani hanno respinto la proposta Usa dabbassamento di qualche barriera entro il 2001.
Cardoso ha fatto leva sulle difficolt
che lo stesso Clinton ha a ottenere simili deleghe. In realt il Brasile pi
interessato a Mercosur (il mercato comune latinoamericano di cui fa parte
assieme ad Argentina, Uruguay e Paraguay) che alla trasformazione della
Nafta (la zona che include Usa, Canada
e Messico) in area di libero scambio panamericana.
Mercosur ha ormai un prodotto globale di 1,2 miliardi di dollari (pari a
quello italiano), con 204 milioni di abitanti (di cui 160 nel Brasile). Con un
prodotto globale di 886 miliardi di dollari il Brasile ha enormi squilibri e solo da poco (con un piano di stabilizza-

zione basato sul rigore finanziario e


sulla liberalizzazione dei mercati)
riuscito a realizzare uno sviluppo industriale rigoglioso senza inflazione. LArgentina e i due paesi minori, Uruguay e
Paraguay, che hanno tradizionalmente
un reddito pro capite pi alto, sono anchessi in forte crescita grazie a una
moneta stabilizzata. E Mercosur ancora agli inizi: gli scambi nellarea sono
solo l1,5% del prodotto globale, met di
quelli con gli Usa. I benefici dei costi
decrescenti della produzione industriale di massa sono appena incominciati e le industrie di Mercosur, che anche con investimenti esteri (in parte notevole europei) si sono affermate in
questi anni, non si sentono ancora di
competere con i giganti degli Usa. Daltra parte, il carico fiscale grava soprattutto sulle grandi e medie imprese (unici contribuenti facilmente tassabili) e
questo un altro argomento per affermare che la concorrenza con gli Usa
non sarebbe paritaria. Nelleconomia
globale, il progetto del grande mercato
panamericano appare pi politico
che economico: Mercosur sembra al
momento assai pi interessato a negoziati di liberalizzazione degli scambi
con lEuropa.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 OTTOBRE 1997

Cosa pu fare il sindacato se le trattative sindacali le fa Prc


Roma. Tira aria di tempesta nei corridoi
delle tre confederazioni sindacali e si sprecano le dichiarazioni al calor bianco sullaccordo Prodi-Bertinotti sulle 35 ore. Ma
laria che tira anche aria: gli strali sono
tutti scagliati contro Rifondazione, contro
Confindustria, ma, in realt, quel che pi
pesa alle segreterie di Cgil, Cisl e Uil di
non poter dire quel che pensano del governo Prodi che li ha cacciati in una situazione
insostenibile. Sergio DAntoni lancia stilettate contro un governo che pi demagogo
di noi, ma il problema non di stile. Pietro
Marcenaro, segretario della Cgil piemontese, spiega cos la prima parte del problema:
Un partito pu non essere daccordo col
sindacato ed nel pieno diritto di chiedergli di cambiare linea. Bertinotti ha provato
a ottenere questo risultato, non ci riuscito
e ha imboccato unaltra strada: usa del peso
del proprio partito per fare cambiare dal
governo le politiche sindacali. Ma l dove le
linee di azione sindacale vengono decise o
determinate dal governo si ha quantomeno
autoritarismo, se non peggio. La seconda
parte del problema, a cui Marcenaro non fa

cenno, che loperazione autoritaria a


Bertinotti riuscita con la piena collaborazione del governo Prodi, che gli ha dato spazio per determinare dallesterno i punti focali delle strategie sindacali. Quellaccordo pone un problema - continua Marcenaro
- quale rapporto ci sar in futuro tra concertazione e governo: di per s non detto
che questa legge sulle 35 ore sia antitetica
alla concertazione, dipende da come sar
fatta, e la partecipazione di sindacati e Confindustria alla sua stesura di buon auspicio. Ma se qualcuno pensa a leggi che abbiano un valore sostitutivo della libera contrattazione, questo avr gravi conseguenze.
Il problema non il 2001, il problema la
concertazione, voglio sapere che ne sar
della concertazione da qui a dicembre. Il
problema che Rifondazione esattamente a
questo pensa e Oliviero Diliberto, non
smentito da Romano Prodi, spiega appunto
che la legge sulle 35 ore (ivi compresa la data del 2001) prescrittiva, non dindirizzo,
punta quindi esplicitamente a mettersi di
traverso rispetto alla concertazione.
Nei corridoi di corso Italia, sede nazio-

nale della Cgil, alcuni dirigenti nazionali


sono espliciti: E stato chiaro dal primo
momento che lattacco frontale di Bertinotti era contro i sindacati, contro la politica di
concertazione, che peraltro lessenza stessa della politica sociale ed economica dellUlivo. Laccordo ha salvato il governo, e
questo un bene per il paese, ma ha introdotto elementi di turbativa e di incertezza
nei rapporti tra le parti sociali: Romano
Prodi, necessitato, ha firmato un accordo
che battezza e ufficializza il ruolo di un partito quale quarto sindacato. Noi trattiamo,
firmiamo con Confindustria e governo, poi
arriva Rifondazione, butta allaria il tavolo,
chiede e ottiene di modificare quellaccordo, e ci impone lobbligo di trovare un accordo con Confindustria e governo entro
gennaio sulle 35 ore per il 2001. Tutto si pu
rimediare, ma gli elementi di confusione
che questa dinamica ha introdotto sono mefitici e ne pagheremo le conseguenze.
Walter Cerfeda, segretario confederale
della Cgil, invita la Confindustria a non
drammatizzare: Le ragioni del conflitto
sulle 35 ore non sono tra le parti sociali, ma

al di fuori; che Confindustria chieda un tavolo di chiarimento assieme a noi, dove si


possano individuare linee comuni, per riacquistare capacit propositiva e negoziale.
Certo, resta il punto dolente: sindacati e
Confindustria rischiano di doversi confrontare con un obbligo applicativo che mina la
stessa libert contrattuale. Rifondazione ha
giocato la carta pi pericolosa: mettere in
discussione tutte le regole, e ha mietuto un
successo. Ma larticolato di questa legge va
ancora scritto, lavoriamo su questo: possiamo trovare la via duscita. Le 35 ore in una
dinamica di mercato globale rischiano di
diventare una follia, possiamo per evitarla con una linea di condotta comune: che
lobbiettivo delle 35 ore sia incardinato sullintero contesto europeo. Sar questa, probabilmente, la via duscita tecnica: non si
avranno le 35 ore in un paese solo, ma il
traguardo verr spostato fino a quando non
verranno applicate su scala continentale.

Fatto leuro, ora bisogna rifare gli italiani e le loro istituzioni


LA CRISI DI LEGITTIMIT DEL POTERE POLITICO STRETTO TRA TECNOCRAZIA, GLOBALIZZAZIONE E SOVRANNAZIONALIT
Roma. Quasi tutti i paesi europei hanno
proceduto per tempo a profonde modifiche
costituzionali per affrontare il nodo della
progressiva perdita di sovranit nazionale
imposta dai successivi passaggi dellUnione
europea. LItalia non lha fatto. Il ritardo inquietante perch da qui al 2000 vi saranno
confini nuovi per lesercizio del potere politico, ambiti decisionali sottratti ai poteri nazionali, e con essi un mutamento radicale degli Stati. Si pensi ai limiti che porr la Banca
centrale europea alle politiche di bilancio
degli Stati membri, vincolati a una moneta
comune.
Il professore Domenico Fisichella, di An,
ha dedicato al tema il suo ultimo libro (Laltro potere, tecnocrazia e gruppi di pressione). E il problema, dice al Foglio, del
rapporto tra quella che si pu definire, con
un autore dell800, la bancocrazia e il sistema
democratico. Secondo Fisichella, lo scontro tra potere con legittimazione politica e
quello che ne privo, sar centrale nel futuro dellEuropa. Una previsione: Il potere
politico avr un problema ineludibile sia nel
gestire il rapporto tra comunit nazionale e
comunit sovranazionale europea, che nel
mantenere il ruolo dello Stato. Colgo tutte le
grandi colpe dello statalismo, ma ritengo giusto distinguere tra Stato e statalismo, modello negativo di politica economica e sociale
prodotto dallincontro tra ideali marxisti e
certa ideologia democristiana di tipo populistico. Le colpe dello statalismo non ci debbono portare a una regressione nei confronti di
quelle funzioni essenziali dello Stato che devono essere mantenute, pena il crescere del
ruolo di istituzioni sovranazionali, prive di
qualunque fonte di sovranit politica.
Il sistema burocratico, variante del sistema tecnocratico, sostiene Fisichella, un
elemento minaccioso per lo sviluppo democratico dellEuropa, non perch si debba negare ruolo alle competenze, tuttaltro. Ritengo ci debba essere divisione del lavoro tra politica e competenze, e una cooperazione degli
sforzi. Ma sia luna che le altre non possono
sfociare nella cancellazione delle grandi opzioni di valore della politica a vantaggio di
calcoli di tipo economico. Bisogna quindi accentuare le prospettive politiche dellUe, sui
temi della sicurezza, della difesa, dellindividuazione di istituzioni caratterizzate dal principio della responsabilit politica.
Transizione verso una logica maggioritaria
Per Fisichella lEuropa sta vivendo una
transizione verso la logica maggioritaria nei
processi decisionali, che accentua la politicit dellesperienza europea, l dove il richiamo al criterio del veto (in virt del quale
le decisioni non diventano tali se non assunte allunanimit) rende difficili le decisioni
delle istanze politiche e lascia spazio a quelle assunte nelle istanze amministrativo-finanziarie. Lambiguit che circonda la costruzione del processo europeo, rendendo
difficile una chiarificazione di responsabilit
politica, lascia campo libero al mero dato gestionale-finanziario e quindi allelemento
della forza, rispetto allelemento della sovranit. Fisichella sostiene che quando le regole sono poco definite le egemonie si afferer i poeti i versi battono come un penP
dolo, come il cuore: a ricordarlo Attilio Bertolucci nello scritto inaugurale delle sue prose Aritmie comprese, assieme
a tutta lopera, nel Meridiano (curato da
Paolo Lagazzi e Gabriella Palli Baroni).
Nelle sue Preoccupazioni (Fazi), il
Nobel irlandese Seamus Heaney parla del
rumore dei versi di Samuel Coleridge e
William Wordsworth sulla ghiaia, che risuonano asimmetricamente rispetto ai loro passi, mentre vanno su e gi declamando solitari. Bertolucci parla invece delle
extrasistoli del cuore, quando per un attimo gli capita di perdere il senso del tempo e del luogo (come gli accade, in treno,
quando passa dallEmilia alla Lombardia).
Ma al sobbalzo cardiaco si accompagna un
rallentamento nel ritmo della vita di un
giovane. E insieme a quel rallentamento
si verifica la scoperta di una nuova inclinazione, quasi fisica, per la poesia.
Sono prose preziose queste di Bertolucci che, con quelle di Giorgio Caproni, ricordano quanto i poeti della generazione
che comprende anche Mario Luzi e Vittorio Sereni, abbiano ancora inscritto nel loro dna unantica matrice della lingua italiana, sempre pi difficile poi da ritrovare
(per esempio gi nelle prose di poeti come Pierpaolo Pasolini e Franco Fortini).
Lattuale edizione dellopera completa
arricchita dal commento preciso e amoroso dei curatori (superflui per certi ap-

mano con pi facilit. E se i termini del rapporto tra le nazioni che aspirano alla costituzione europea non sono ancora definiti a livello istituzionale, sia chiaro che preferisco
che negozi lo Stato, piuttosto che la Banca.
Saverio Vertone di Forza Italia, invece,
parte nel suo ragionare della funzione dello
Stato nel 2000, dal rapporto malato tra istitu-

realt, deve comprendere che il legislativo ha


scippato ai governi il potere esecutivo e lo ha
regalato alla burocrazia che produce tutte le
leggi senza portarne la responsabilit. Lelemento costitutivo del federalismo, peraltro,
il principio di sussidiariet, che parte dal
cittadino e gli garantisce, dal basso verso lalto, il massimo di potere decisionale, delegan-

Alle soglie del Duemila il decollo dellUnione monetaria pone problemi


inediti agli Stati, che tendono a non diluirsi nel federalismo continentale. I
politoligi Fisichella, Vertone e Barbera analizzano le questioni aperte e i
ritardi del nostro paese. Limiti e rischi di unintegrazione solo economica
zioni e cittadino: Nel dibattito in Bicamerale abbiamo visto mettere la parola federalismo come titolo ad una riforma che non contiene la cosa; la logica della politica, invece,
impone finalmente la regola: se c la parola
ci deve essere la cosa, e se non c la cosa non
ci deve essere la parola. Vertone indica levidente paradosso verificatosi quando si discussa la riduzione del numero dei parla-

mentari: La relatrice, Marida Dentamaro,


aveva proposto un numero a casaccio: scendere da 630 a 400; il dibattito che ne seguito
ha disvelato malafede e incomprensione. Infine De Mita, con uno dei colpi di reni che gli
consentono di arrivare allaltezza dei problemi senza per comprenderli, ha colto la radice di quella discussione denunciando il cedimento demagogico del Parlamento alla sfiducia da cui si sente circondato nel paese.
Tuttavia, spiega ancora Vertone, De Mita ha
toccato il punto, ma lha perso immediatamente di vista. Nessuno ha compreso che la
sfiducia riguarda la funzione del Parlamento, non il numero. Lopinione pubblica ha
compreso che la realt del paese entra nelle
Camere solo se defunta e imbalsamata in
proposte di legge concepite dalle burocrazie
e poi coperte dalla sacralit del voto parlamentare. Quando un problema batte alle porte del Parlamento, viene soffocato, ucciso; solo dopo la morte pu entrare nellobitorio in
cui i periti settori lo sezionano in leggi che avvolgono nel loro sudario la vita del paese.
Secondo Vertone, il Parlamento deve saper rientrare in rapporto diretto con la

LIIBBRRII
L
Attilio Bertolucci
OPERE
1803 pp. Mondadori, Lre 75.000
prezzamenti del tipo delizioso ecc.), che
ricostruisce il contesto di ogni poesia segnalando anche le connessioni con il resto
dellopera. Nellintroduzione Lagazzi ripercorre la biografia del poeta. E conclude: Le extrasistoli di cui la sua voce si fregia sono ben altro che semplici increspature di superficie: sono il sintomo di qualcosa di inevitabile e crudele, di un prezzo
da scontare per la scelta di misurarsi col
tempo o di un conto che non torna, che
non pu tornare. Eppure proprio questa
sfasatura, questa oscillazione tormentosa
del senso a decretare la riuscita del poeta,
la sua salvezza da una perfezione che
equivarrebbe (essa s) a una morte.
Il libro invita anche a un bilancio, che
per Bertolucci non pu che essere positivo, vista la straordinaria riuscita poetica.
Il registro idilliaco del paesaggio appenninico, lintensit dellabbandono alla natura, il senso delle ore del giorno e dellotium letterario che si registra in La ca-

do via via agli organismi decisionali superiori dello Stato il minimo indispensabile di sfere dintervento. Il problema che arrivati al
vertice, nel definire i rapporti tra Stato-Nazione e Ue, improvvisamente il rapporto si
capovolge, funziona con un potere decisionale larghissimo al vertice e minimo alla base.
Gli Stati nazionali sono cos costretti ad approvare norme decise da commissioni di burocrati non eletti.
Questo il nodo irrisolto ad oggi dellEuropa politica, dice Vertone che dubita che
essa riesca mai a nascere forse anche perch gli Stati Uniti dEuropa ci sono gi, solo
che gli europei lhanno s costruita, ma in
America. Solo l gli europei potevano costruire lEuropa politica, fuori casa. Noi, invece ci stiamo confrontando con il tema irrisolto della cessione di sovranit, che abbiamo semplicemente regalato ad un grande buco nero burocratico che non possiamo controllare. Il raggiungimento dellobiettivo della moneta unica, aprir il campo a una grande iniziativa politica liberale, ladeguamento
degli ambiti decisionali, della fiscalit, delle
burocrazie, dei sistemi di governo dei vari
Stati che vanno armonizzati. I liberali devono dunque affrontare lo snodo indicato da
Dahrendorf: Gli Stati nazionali sono lunica
garanzia di stabilit e di pace; quindi necessario garantire la continuazione degli Stati-nazione come base per la costruzione del
consesso europeo abbandonando le illusioni
di chi punta alla loro dissoluzione, come auspicava il federalismo europeo dannata (un
guscio nazionale sempre pi esile da schiacciare gradualmente tra la forza politica delle
regioni e quella dellEuropa).
Per Vertone, rafforzare gli Stati significa
ampliare la visione stessa dello stato di diritto e aggiungere ai tre poteri codificati, altri
tre che gi operano a regime, ma non regolati e da regolare: il potere tecnologico, mediatico e finanziario. LEuropa delle monete
creer grandi turbolenze nei rapporti fra i
paesi e gli Stati nazionali: quando si alzeranno le saracinesche dei diversi sistemi fiscali,
burocratici e amministrativi emergeranno
ampi dislivelli e si provocheranno cascate
dalluna e dallaltra parte. Leuro produrr
cos una rinazionalizzazione degli interessi,
perch il confronto sar sulle differenti forze
e sostanze dei diversi sistema-paese. E non si
pu allora non constatare che noi sinora abbiamo consumato tutte le soluzioni politiche
nella formula del rinvio.
panna indiana (1951) e Viaggio dinverno (1971) non ha confronti nel 900. La sua
lingua, bench sia erede della grande tradizione, si presenta con un tasso di novit
e di relativa modernit da lasciare stupefatti. Pregevole la complessit sintattica
che porta col tempo alla costruzione di
poesie di ragguardevole misura. Fino a 24
versi senza un punto e con un gioco di subordinate e coordinate di grande respiro.
E senza sforzo. Tanto che il lettore non avvertito rischia di non accorgersene.
Ci che invece coglie al volo il raccoglimento del poeta sui pochi elementi decisivi della sua sensibilit e della sua vita,
intorno a cui ruota tutta la sua poesia. Non
mancano ripiegamenti narcisistici; talvolta si ha come limpressione che un compiacimento divorante simpossessi dei versi. Ma nel contempo ci si accorge che il miracoloso delloperazione consiste nel fatto
che lo si pu seguire nei luoghi e nelle vicende personali come fossero nostri.
Le sequenze dellautobiografia in versi,
La camera da letto (230 pagine di poesia
e 20 di Argumenta), sono un monumento ancora da esplorare. Limpresa, simile a
quella che ha impegnato per decenni William Wordsworth con il suo Prelude, ha
qualcosa di scostante e di eroico. Il fatto
che non siamo abituati a una lingua poetica da seguire con la stessa attenta modulazione di un romanzo. Ma proprio questo che ci invitano a fare le molte storie e
personaggi familiari che ci narrano trame

Uno Stato non gravitazionale, conclude


Vertone, di fronte alla realt e alle sue conseguenze visibili che ha prodotto uno scostamento costante tra i partiti la societ e la
realt. Questo scostamento consentiva ingegnerie sociali ed economiche mai svelate,
perch la verifica era spostata di trentanni.
Oggi questo non pi possibile: lancoraggio
europeo scatena immediatamente la reazione della realt ai pastrocchi dei politici.
Il destino delle Banche centrali
Il principio di sussidiariet, spiega il
professor Augusto Barbera del Pds correggendo in parte Saverio Vertone in realt
unespressione ideologica coniata da Delors,
nel pieno della sua tradizione democristiana,
per rafforzare lallargamento dei poteri dellUnione europea. Non un modo per distribuire meglio il potere, ma un modo per cui
chi detiene il potere decide dallalto come distribuirlo. Un esempio classico stata la scelta attuata in Bicamerale di svuotare il potere
delle Regioni, assegnando maggiore forza ai
Comuni. Il punto, secondo Barbera, di sapere costruire condizioni di governo politico
democratico a livello europeo per gestire la
sovranit (ad esempio il battere moneta)
partendo per dai popoli europei, non da un
inesistente popolo dEuropa. Qui sicuramente risalta il problema delle Banche centrali:
lautonomia che verr riconosciuta alla Banca europea non ha interfaccia politica.
Questo comporter una sua fortissima autonomia, sar una struttura che si espander
per logiche interne. Al momento quindi si delineano due soli scenari: o questa banca sar
sotto legemonia tedesca o sotto quella di una
tecnostruttura. Non inutile ricordarsi dellesperienza federale americana. L il problema della Banca centrale sorse subito, nel
1790, perch la Costituzione non ne prevedeva la creazione. Lo scontro era tra federalisti
alla Madison (favorevoli alla banca centrale)
e anti federalisti alla Jefferson (favorevoli alla permanenza delle sole banche dei singoli
Stati). Fu in questa occasione che si afferm
la teoria dei poteri impliciti contenuti nella
Costituzione e nacque la Banca centrale, anche se non esplicitamente prevista.
Lopinione di Barbera che su questo terreno iniziamo oggi a muoverci anche noi italiani, obbligati a rendere palese quanto implicito nella nostra carta costituzionale. I processi di globalizzazione tendono peraltro a
rendere meno vitale lo Stato, che non tende
pi a coincidere con il mercato; la concorrenza ormai non pi tra imprese, ma fra sistemi Stato-imprese. In questo contesto si
sente sempre pi la necessit di formazione
di istituzioni pi ampie. Dallaltra parte assistiamo al rafforzamento dei localismi, mentre
il ruolo dello Stato nazionale sicuramente
ridimensionato, ma non certo esaurito. Il federalismo altra cosa dalle varie esperienze
di autonomie regionali europee: unificazione di Stati sovrani. Bisogna allora anche
prendere atto che in Europa gli unici federalismi che hanno unito Stati sono quello cecoslovacco, che non ha retto alla caduta del comunismo, e quello del Belgio, in lenta, prolungata agonia.

50 ANNI FA
17 OTTOBRE 1947
Gravi tensioni in Francia in vista delle
elezioni amministrative previste per domenica 19 ottobre e a causa dellondata di
scioperi scatenata dal Partito comunista e
dalla Confederazione generale del lavoro,
Cgt, contro il governo del socialista Paul
Ramadier. C grande attesa per i risultati che riuscir a ottenere il Rassemblement du peuple franais (Rpf), il movimento politico varato in aprile dal generale Charles de Gaulle per tornare al potere. Con Jacques Soustelle segretario generale (fautore dellAlgeria francese romper drammaticamente con de Gaulle nel
1961), lRpf si connota soprattutto per il
suo anticomunismo e punta su una riforma radicale della Costituzione, invano
osteggiata dal generale al momento del
referendum del novembre 1946, perch
non conferisce sufficiente forza allesecutivo. Lattesa per i risultati che otterranno
i gollisti deriva dalla convinzione unanime che un loro successo destinato a influenzare - come in effetti influenzer - la
sopravvivenza del governo.
Pessime notizie per lItalia da Mosca.
Le porta lambasciatore nella capitale sovietica, Manlio Brosio: ci sono ben poche
speranze di migliorare i rapporti con
lUrss, dove non ci si d pace per lesclu-

ANNO II NUMERO 205 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 17 OTTOBRE 1997

Uninvettiva contro la borghesia pi immonda che ci sia, e breve replica


Signor direttore - Lei istiga certi parlamentari e strateghi del Polo a spiegare alla gente come funziona il mondo. Ma cosa si pretende da
questi poveracci? Girare per parrocchie e decorosi stabbioli rotariani non impegno lieve; e
aver donato nuovo orgoglio a questo vago complesso reazionario che il tipo della borghesia
italiana, la pi immonda dEuropa, un risultato mica da ridere. Unire lelettorato delle Madonne lacrimanti, della vergogna per la zappa
mollata laltro ieri, della doppia contabilit, del
postribolo televisivo e gi piduista, dello sbirro
che protegge lonore delle figliolette e i vetri della berlina cafona, del blazer a mezza confezione
e delle partite al golf di Paderno Dugnano spacciati per liberismo, e delle villette, della cucina laccata, del salotto in stile, della microlinea

in cui gira classic-fisa-mix comprato allautogrill in uno col deodorante e la scorta di giornali porno, e i ninnoli, le porcellane di Busto
Arsizio e la volpe argentata per lo struscio a Novate Milanese, e il Fernet e il profiterol, lo spumantino sulla nave-crociera, la merdosa settimana alle Maldive, il viaggio premio, il viaggio
di nozze e la partita e non si pu giocare con i
sentimenti e il sabato sera a puttane e il giorno
dopo a passeggio con la signora buongiorno
ragioniere e insomma questa deliziosa rogna
italianona da cui non si guarisce, come meglio,
direttore, e come altrimenti la si deve rappresentare? Cordialmente.
Iuri Maria Prado, Milano
Gentile avvocato, la sua sociologia del

borghese piccolo piccolo, del borghese allitaliana, piena di humour e di cupo risentimento. Comprendo pienamente luno e
laltro stato danimo. Per dopo aver assistito alla sceneggiata televisiva delle due sinistre sociali, operaio bertinottiano e operaio
ulivista in gara di pianto e di rabbia per la
caduta del governo Prodi, con la degradazione dallepoca doro del linciaggio per socialfascismo a quella di bronzo dellattacco
al cachemire di Fausto, penso che il borghese stile Rovagnati sia in fondo un po
meglio, con tutte le sue protervie, delle categorie italiane che il nuovo regime ulivista
ha sostituito (siamo alle solite) al vecchio
Idealtypus di un popolo di santi, poeti, marinai e navigatori: parlo del fantasma reto-

rico delloperaio di Brescia, del malato cronico e del disoccupato del sud. Quando italiani furbi e potenti, come i Nesi e i Prodi,
si celebrano e si piangono addosso, assomigliano inequivocabilmente alla classe dirigente anni Trenta. In quei momenti si pensa che la piccola borghesia polista, con la
sua micragna e con la sua insensibilit politica, meglio del popolo di sinistra, ed
degna di essere rappresentata con stile.
Signor direttore - Il centrodestra lha scampata bella! Non si capisce quale potesse essere
il vantaggio di andare alle urne con un Ulivo
che, oltre ai risultati macroeconomici dellazione di governo, ancorch a danno dei ceti medi,
avrebbe potuto esaltare le sue caratteristiche

centriste dopo una rottura con Rifondazione.


Con lappoggio di Confindustria rottamata, della stampa sul carro vincente, dellingresso garantito nelleuro, con laiuto indiretto della Lega, lUlivo avrebbe stravinto su un Polo con alcune membra incancrenite che Berlusconi si
ostina a non amputare. Ora invece ci sar pi
tempo per organizzarsi, ottenere i risultati della Bicamerale, e attendere che gli errori dellUlivo possano far ritornare alla ragione la maggioranza degli italiani, compresi quei cinici industriali che aborriscono la coerenza politica e
la concorrenza economica.
Zoilo Spinella, Siena
Giusto, ma attendere gli errori
altrui in politica rischioso.

Capitali italiane
Dove si gioca danticipo
sul governo e dove ci si muove
in ritardo sul commercio
ROMA - I progetti dei negozi ai Castelli romani per attirare turisti (e magari clienti)
Dallinizio dellanno nella zona dei Castelli hanno chiuso oltre 500 negozi e sicuramente, secondo le previsioni, i punti vendita al
dettaglio diminuiranno ancora entro il Duemila, anno del Giubileo. Le cause sono molte;
innanzitutto lo sviluppo di super e iper mercati nella fascia periferica di Roma, dove il
fenomeno esploso in ritardo rispetto al
nord e allEuropa. A questa causa primaria si
accavallano il calo generalizzato dei consumi
e lappesantimento delle tasse. Per il presidente della Confcommercio di Roma Franco
DAmico la salvezza per i piccoli commercianti sar trovare forme di specializzazione
poco convenienti alla grande distribuzione.
I commercianti della zona dei Castelli romani possono essere non solo operatori della distribuzione, ma veri e propri operatori
turistici. Aumentando la qualit dellofferta
e la diversificazione, i Castelli possono contrastare le grandi catene commerciali. Del
resto lo shopping anche un passatempo non
legato solo a necessit dacquisto. Per questo
i centri commerciali ben ristrutturati esercitano una forte attrazione. I Castelli, meta turistica amata dai romani, hanno le carte in regola per competere.
BOLOGNA - Gli incentivi economici a chi
vuole restaurare facciate e portici del centro
Per un rilancio mirato delledilizia, Bologna sta facendo di pi del governo del suo cittadino Romano Prodi. Chi intende restaurare le facciate della case e i portici del centro
storico, ha molti incentivi. Il Comune impegnato per contributi del 10% per interventi sino a 50 milioni, del 7% per quelli tra 50 e 200
milioni e del 5% tra 200 e 300 milioni. La tassa sulloccupazione del suolo pubblico, che
grava su chi deve posare le impalcature, e la
tassa sulla pubblicit esposta su di esse sono
state sospese. Anche le banche sono impegnate nei lavori di recupero. Un secondo incentivo il fondo sociale per gli affitti a favore delle famiglie che per reddito non hanno
diritto ad alloggi di edilizia pubblica, ma pagano affitti di mercato superiori al 21% del loro reddito, con un limite di 45 milioni per i lavoratori dipendenti e 27 per quelli autonomi.
Anche Roma ha preso una strada simile, introducendo sconti sulla tassa per loccupazione del suolo pubblico e permettendo le
pubblicit sulle impalcature. A Milano questa pubblicit da tempo permessa.
NAPOLI - Con oltre 300 miliardi si ripulir il
Sarno, uno dei fiumi pi inquinati dItalia
A due anni e mezzo dallinizio del commissariamento da parte del governo, il neo
prefetto di Napoli, Giuseppe Romano, a cui
sono stati prorogati i poteri straordinari per
gli interventi di risanamento del bacino del
fiume Sarno, ha sbloccato con unordinanza i
bandi per i lavori esecutivi e ha promesso
che entro il Duemila il fiume campano, uno
dei pi inquinati dItalia, sar depurato. Con
speditezza e trasparenza, stata portata
avanti la progettazione preliminare seguendo le indicazioni del ministero dellAmbiente. Secondo i programmi, entro lestate del 98
saranno aperti i cantieri. In totale saranno
spesi 330 miliardi per pulire gli alvei del fiume e per realizzare i collegamenti dei collettori fognari dei comuni inadempienti. Sar
presente anche la Comunit europea con un
impegno di 120 miliardi, che finanzieranno il
completamento degli impianti di depurazione di Mercato S. Saverino nellAlto Sarno e
della foce. Altri quattro depuratori pi piccoli completeranno la rete che riporter la
qualit delle acque a livelli accettabili.
COMO - Un tunnel sotterraneo costruito e gestito dai privati per conto del Comune
La legge per rendere pi semplici e sistematiche le operazioni di project financing, la
costruzione e la gestione da parte di privati
di strutture di interesse pubblico, non ancora stata definita dal Parlamento nellambito della terza rielaborazione della Merloni,
ma il Comune di Como ha giocato danticipo:
tutto pronto per la gara dappalto relativa
alla costruzione di una galleria sotterranea di
due chilometri e mezzo in localit Borgovico
da pagare in parte con i proventi del pedaggio. Il costo dellopera si aggira sui cento miliardi e di questa cifra i futuri gestori dovranno garantire almeno il 20%, avendo come
contropartita trentanni di concessione. Un
altro 40% sar ripagato dalla gestione dei parcheggi del Comune a raso interessati dal tunnel. Il resto sar versato dallamministrazione pubblica. Dopo la prequalifica, nei primi
mesi del 98 ci sar la gara vera e propria coi
gruppi selezionati. Un aspetto innovativo della Merloni-ter dovrebbe essere la possibilit
per i privati di proporre operazioni alle amministrazioni, avendo poi la prelazione nella
gara dappalto a parit di offerta o un rimborso per il lavoro di progettazione svolto.

IL FOGLIO quotidiano
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