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Fabrizio De Andr

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Fabrizio De Andr

Italia Musica d'autore Folk Chanson Genere World music Folk rock Musica etnica Periodo di attivit 1961 1998 Karim, Bluebell Records,Liberty Records, Produttori Etichetta Associati, Dischi Ricordi Album pubblicati 29 Studio 13 Live 7 Raccolte 9 Sito web Fondazione De Andr ...pensavo bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra. (Fabrizio De Andr, Amico fragile)
Fabrizio Cristiano De Andr (Genova, 18 febbraio 1940 Milano, 11 gennaio 1999) stato un cantautore italiano. Viene spesso citato anche con l'appellativo "Faber", datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio in riferimento alla sua predilezione per i pastelli della Faber-Castell[1]. Tale soprannome godr di una certa popolarit presso il grande pubblico negli anni successivi alla morte dell'artista. In quasi 40 anni di attivit artistica, De Andr ha inciso tredici album in studio, pi alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in varie antologie. Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute e sono state considerate da alcuni critici come vere e proprie poesie[2], tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura. [3][4].

Nazionalit

Di simpatie anarchiche, libertarie e pacifiste[5], stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure; ha esplorato inoltre, in misura minore, altri idiomi[6] come il gallurese[7] e il napoletano[8]. La popolarit e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole subito dopo la prematura scomparsa[9][10][11][12][13].

Indice [nascondi]

1 Biografia 1.1 L'infanzia e la giovinezza 1.2 L'esordio nel 1961 e il periodo Karim 1.3 Fra esistenzialismo e contestazione: dal 1968 al 1973 1.4 La crisi e le esibizioni dal vivo 1.5 De Andr spiato dai servizi segreti 1.6 Collaborazioni negli anni settanta 1.7 Il sequestro 1.8 Da Cruza de m ad Anime salve: anni ottanta-novanta 1.8.1 L'ultima polemica 1.9 L'addio fra la sua gente 2 De Andr nella memoria collettiva 2.1 Omaggi 2.2 Tribute band 2.3 Premio Fabrizio De Andr 3 Fabrizio De Andr e la fede 4 Paternit delle canzoni 5 Discografia 6 I tour 7 De Andr nella cultura popolare 7.1 Le opere 7.2 Nel cinema 7.3 Riconoscimenti 7.4 Documentari 7.5 Filmografia 7.6 Fumetti 8 Note 9 Bibliografia 10 Voci correlate 11 Altri progetti 12 Collegamenti esterni

Biografia[modifica | modifica sorgente]


L'infanzia e la giovinezza[modifica | modifica sorgente]

Targa commemorativa sulla casa natale di De Andr aPegli in via De Nicolay 12

Un'immagine giovanile di Fabrizio De Andr.

Fabrizio De Andr nasce il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12 (dove stata posta una piccola targa commemorativa) da una famiglia dell'alta borghesia industriale cittadina. I genitori sono entrambi piemontesi. Il padre Giuseppe (Torino, 15 settembre 1912 Genova, 19 luglio 1985), stato vicesindaco repubblicano di Genova, amministratore delegato dell'Eridania e ha promosso la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce. La madre Luigia "Luisa" Amerio (Pocapaglia, 26 agosto 1911 Genova, 3 gennaio 1995). Fabrizio vive inizialmente nella campagna astigiana a Revignano d'Asti, luogo del quale la famiglia era originaria e dove sfoll a causa deibombardamenti e per rendere meno difficoltosi i contatti con il padre, ricercato dai fascisti per aver cercato di evitare la deportazione dei suoi alunni ebrei. Visse poi nella Genova del dopoguerra, scossa e partecipe della contrapposizione tra cattolici e comunisti, sovente rigidi e bigotti entrambi[14]. Dopo aver frequentato le scuole elementari in un istituto privato retto da suore, pass alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli imped una pacifica convivenza con le persone che vi trov, in special modo con i professori.[15] Per questo fu trasferito nella severa scuola dei Gesuiti dell'Arecco, scuola media inferiore frequentata dai rampolli della "Genova-bene". Qui Fabrizio fu vittima, nel corso del primo anno di frequenza, di un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell'istituto; nonostante l'et, la reazione verso il "padre spirituale" fu pronta e, soprattutto, chiassosa, irriverente e prolungata, tanto da indurre la direzione ad espellere il giovane De Andr, nel tentativo di placare lo scandalo. L'improvvido espediente si rivel vano poich, a causa del provvedimento d'espulsione, dell'episodio venne a conoscenza il padre di

Fabrizio, esponente della Resistenza e vicesindaco di Genova, che inform il Provveditore agli studi, pretendendo un'immediata inchiesta che termin con l'allontanamento dall'istituto scolastico del gesuita, e non di Fabrizio[16], che studi poi presso il liceo comunale Cristoforo Colombo. In seguito il cantautore frequent alcuni corsi di lettere e altri di medicina presso l'Universit di Genova prima di scegliere la facolt digiurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello maggiore Mauro (Torino, 26 maggio 1936[17] Bogot, 18 agosto 1989[18]), che diverr un noto avvocato. A sei esami dalla laurea lasci e decise di intraprendere una strada diversa: la musica (suo fratello sarebbe divenuto uno dei suoi fan pi fedeli e critici). Successivamente ad un primo e problematico approccio, determinato dalla decisione dei genitori di avviarlo allo studio del violino, il folgorante incontro con la musica avvenne con l'ascolto di Georges Brassens, del quale De Andr tradurr alcune canzoni, inserendole nei primi album. La passione, poi, aveva preso corpo anche grazie alla "scoperta" del jazz e all'assidua frequentazione degli amici Tenco, Bindi, Paoli, del pianista Mario De Sanctis[19] ed altri, con cui inizi a suonare la chitarra e a cantare nel locale "La borsa di Arlecchino". De Andr, in questi anni, condusse una vita sregolata ed in contrasto con le consuetudini della sua famiglia, frequentando amici di tutte le estrazioni culturali e sociali. Sovente, con l'amico d'infanzia Paolo Villaggio, cercava di sbarcare il lunario con lavori saltuari, anche imbarcandosi, d'estate, sulle navi da crociera come musicista per le feste di bordo[20]. In questo periodo fece anche importanti letture, che avrebbero influenzato la sua visione del mondo, tra cui le opere di Michail Bakunin, Errico Malatesta e altri libertari[21]: fondamentale fu per lui la scoperta del libro L'Unico e la sua propriet delfilosofo tedesco Max Stirner, che lo colpir a tal punto da autodefinirsi anarco-individualista.[22] Dal quel momento simpatizzer sempre per le idee anarchiche, influenzato anche dal suo cantautore prediletto, Georges Brassens.[23] La prima moglie di De Andr fu una ragazza di famiglia borghese, Enrica Rignon detta "Puny", con la quale ebbe alla fine del 1962 il figlio Cristiano, per poi separarsi a met degli anni settanta. In seguito al matrimonio e alla nascita del figlio, il ventiduenne Fabrizio fu pressato dalla necessit di provvedere al mantenimento della famiglia e trov un impiego in un istituto scolastico privato come insegnante[24].

L'esordio nel 1961 e il periodo Karim[modifica | modifica sorgente]


Lessi Croce, l'Estetica, dove dice che tutti gli italiani fino a diciotto anni possono diventare poeti, dopo i diciotto chi continua a scrivere poesie o un poeta vero o un cretino. Io, poeta vero non lo ero. Cretino nemmeno. Ho scelto la via di mezzo: cantante.[25] (F. De Andr)

De Andr ventenne (1960)

Nell'ottobre del 1961[26] la Karim pubblica il suo primo 45 giri, con copertina standard forata (la ristampa del 1971 della Roman Record avr invece una copertina con un disegno anonimo). Il disco contiene due brani, Nuvole barocche ed E fu la notte.

Secondo quanto affermato dal cantautore in un'intervista al Corriere della Sera, nel 1964 sostenne l'esame di ammissione come autore della parte letteraria allaSIAE di Roma per poter depositare a proprio nome le canzoni (in realt la data sicuramente errata, in quanto De Andr gi nel 1961 firmava i testi e le musiche delle sue canzoni, depositandole alla SIAE[27]); nel 1997, durante la consegna del Premio Lunezia, confess di aver utilizzato una buona parte del testo della canzone Le foglie morte di Jacques Prvert nella prova di esame[28]. Negli anni successivi De Andr and affermandosi sempre pi come personaggio riservato e musicista colto, abile nel condensare nelle proprie opere varie tendenze ed ispirazioni: le atmosfere degli storici cantautori francesi, tematiche sociali trattate sia con crudezza sia con metafore poetiche, tradizioni musicali di alcune regioni italiane e mediterranee[29] sonorit di ampio respiro internazionale[30] e l'utilizzo di un linguaggio inconfondibile e, al tempo stesso, quasi sempre semplice per essere alla portata di tutti.[31] In questo periodo uscirono i suoi primi 33 giri. La sua discografia non numerosissima come, del resto, inesistenti fino al 1975 erano i suoi concerti. L'album del debutto Tutto Fabrizio De Andr (del 1966, ristampato due anni dopo con il titolo di La canzone di Marinella sotto un'altra etichetta e con una diversa copertina), una raccolta di alcune delle canzoni che sino ad allora erano state edite solo in 45 giri, seguito da Volume I (1967), considerato (non a torto) come il suo primo vero album, Tutti morimmo a stento (1968), Volume III (1968), Nuvole barocche (1969); quest'ultimo la raccolta dei 45 giri del periodo Karim esclusi da Tutto Fabrizio De Andr. Il brano di apertura di Volume I "Preghiera in gennaio", una canzone scritta di getto poche ore dopo la morte a Sanremo di Luigi Tenco[32], amico di giovinezza di Fabrizio. Il cantautore, che aveva interpretato la canzone "La ballata dell'eroe" nel film "La cuccagna", perse la vita, quasi certamente suicida, durante il Festival della Canzone Italiana di San Remo del 1967, appunto a gennaio. Il legame tra Luigi e Fabrizio era fortissimo[33].

Fra esistenzialismo e contestazione: dal 1968 al 1973[modifica | modifica sorgente]


Gli anni fra il 1968 ed il 1973 furono fra i pi proficui per l'autore, che inizi la serie dei concept con Tutti morimmo a stento. Quest'album, ispirato alla poetica di Franois Villon, il quarto concept album ad essere pubblicato in Italia[34]; il testo del primo brano, "Cantico dei drogati" tratto da una poesia di Riccardo Mannerini, Eroina. De Andr incise anche una versione inglese dell'album, oggi esistente in unica copia, che stata propriet di un collezionista statunitense e oggi appartiene ad un collezionista pugliese.[35]

Fabrizio De Andr con il poeta Riccardo Mannerini, che collabor all'album del 1968 Tutti morimmo a stento

A Tutti morimmo a stento segue La buona novella; un album importante, che interpreta il pensiero cristiano alla luce di alcuni vangeli apocrifi (in particolare, come riportato nelle note di copertina, dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo arabo dell'infanzia), sottolineando l'aspetto umano della figura di Ges, in forte contrapposizione con la dottrina di sacralit e verit assoluta, che il cantautore sostiene essere inventata dalla Chiesa al solo scopo di esercizio del potere[36]. Come ha raccontato Roberto Dan[37], l'idea del disco la ebbe lo stesso Dan, che pens di realizzarla

con Duilio Del Prete, poi la propose ad Antonio Casetta, il quale la dirott a De Andr.

Nel 1969 tornai da Casetta e gli sottoposi un'altra idea, che avevo intenzione di realizzare con Duilio Del Prete: un disco basato sui Vangeli apocrifi...lui, che era un grande discografico, di buon fiuto, mi ascolt con attenzione ed alla fine disse: "Ma scusi, perch questa idea non la propone a Fabrizio De Andr? Sa, un periodo che un po' in crisi, non sa cosa fare...". E io che cosa dovevo dire? Con De Andr c'era sicuramente una maggiore esposizione (Roberto Dan[38])
Nel disco suonano, tra gli altri, I Quelli, che nel 1971, dopo l'ingresso di Mauro Pagani, cambieranno il nome in Premiata Forneria Marconi. A distanza di anni, De Andr continuer a considerare questo disco la sua incisione migliore:

"Te la sentiresti di dire quale dei tuoi dischi il migliore?" "Senza dubbio ti rispondo: La buona novella, quello pi ben scritto, meglio riuscito". "Lo sai che ero quasi sicuro che invece mi avresti risposto: Tutti morimmo a stento? Come mai questa scelta?" "No, quello un disco polveroso, barocco, e non dimentichiamoci che sotto il Barocco c'era il peso della Controriforma ..."[39]
Nel 2010 il disco verr reinciso dalla Premiata Forneria Marconi, con nuovi arrangiamenti e l'aggiunta di alcuni brevi intermezzi strumentali; il disco, intitolato A.D. 2010 - La buona novella, viene pubblicato ad aprile.

De Andr in tour con la PFM

Proprio a questo periodo risale l'amicizia di De Andr con un altro collega che ha cantato, spesso, gli ultimi e i poveri, Gipo Farassino; anni dopo De Andr racconter a TorinoSette, l'inserto settimanale de La Stampa, un episodio successivo (avvenuto dopo un concerto a Torino) riguardante la loro amicizia: "Mi raccolse dopo un concerto ubriaco come un tino di mosto, mi caric in macchina, mi trascin in casa sua, mi offr un cesso per finire di rovesciarmi lo stomaco e un letto per lasciarmi girare la testa fino al sonno. Il giorno dopo, ad evitarmi un treno per Genova con una maglietta vomitata mi regal una sua camicia[40]". Il racconto di Farassino, pubblicato su La Stampa, differisce nel finale: "Il mattino dopo gli prestai una mia bella camicia, con la raccomandazione di restituirmela. Non l'ho pi vista, ma con lui era cos..."[41]. Il disco successivo, del 1971, Non al denaro, non all'amore n al cielo, libero adattamento (eseguito insieme a Giuseppe Bentivoglio) di alcune poesie della Antologia di Spoon River, opera poetica di Edgar Lee Masters; le musiche sono composte insieme a Nicola Piovani. De Andr in quel periodo incontraFernanda Pivano, traduttrice e scrittrice che ha fatto conoscere in Italia la letteratura americana e che ha tradotto l'Antologia sepolcrale da cui trae ispirazione l'album. Per rimuovere l'ostacolo della ritrosia del cantautore a concedere interviste, la Pivano nascose sotto il letto di De Andr un registratore e trascrisse interamente la lunga conversazione che i due fecero su Spoon River e sulle canzoni dell'album. De Andr accett con simpatia il "raggiro"[42].

Nel 2005 il cantante Morgan ha pubblicato Non al denaro, non all'amore n al cielo, un riadattamento dell'album con nuovi arrangiamenti e alcuni intervalli musicali. In questo caso, come ha raccontato Roberto Dan[43], l'idea del disco la ebbe Sergio Bardotti, che infatti lo segu insieme allo stesso Dan in qualit di produttore. Gian Piero Reverberi ha raccontato[44] che in questo caso il progetto era nato per Michele, sulla scia di Senza orario senza bandiera, quindi con i testi elaborati da De Andr e le musiche di Reverberi; ma il progetto venne poi dirottato su De Andr e quindi Reverberi (anche per alcuni suoi contrasti con Roberto Dan) non venne pi coinvolto e le musiche e gli arrangiamenti furono affidati a Nicola Piovani. Il coautore dei testi, Bentivoglio, si era presentato con dei testi scritti da lui, che furono giudicati interessanti[45] e che, dopo una prima collaborazione in Tutti morimmo a stento (in cui scrisse il testo di Ballata degli impiccati), portarono all'affiancamento a De Andr per i testi in questo LP e nel successivo. Nel 1972 la Produttori Associati, senza consultare minimamente l'artista, lo iscrive al Festivalbar con il brano Un chimico (pubblicato su 45 giri): De Andr apprende la notizia dai giornali e convoca una conferenza stampa in cui dichiara che La casa discografica mi ha trattato come un ortaggio[46]. Dopo l'intervento del patron della manifestazione, Vittorio Salvetti, si raggiunge un compromesso: la canzone viene inserita nei jukebox, come vuole il regolamento, ma il cantautore non si esibir durante la finale di Verona nemmeno in caso di vittoria (l'edizione vede vincitriceMia Martini con Piccolo uomo)[47]. Nell'autunno dello stesso anno pubblic un singolo con due canzoni tradotte di Leonard Cohen Suzanne/Giovanna d'Arco (brani che verranno poi inseriti con un arrangiamento diverso nell'albumCanzoni del 1974). L'album successivo fu, nel 1973, Storia di un impiegato, un "concept album" in cui Giuseppe Bentivoglio, autore dei testi con de Andr, racconta la vicenda di un impiegato durante il maggio del'68; il disco, a sfondo assai politico, venne attaccato dalla stampa musicale militante e vicina al movimento studentesco, e cos viene recensito, ad esempio, da Simone Dess:

Storia di un impiegato un disco tremendo: il tentativo, clamorosamente fallito, di dare un contenuto "politico" a un impianto musicale, culturale e linguistico assolutamente tradizionale, privo di qualunque sforzo di rinnovamento e di qualunque ripensamento autocritico: la canzone Il bombarolo un esempio magistrale di insipienza culturale e politica[48] (Simone Dess)
Fra le critiche pi accese ricordiamo quella di Riccardo Bertoncelli, che definisce l'opera come un disco verboso, alla fine datato[49] e quella di Enrico Deregibus anch'essa sostanzialmente negativa:

L'album sempre stato considerato, anche dal suo autore, come uno dei pi confusi. La vena anarchica di De Andr deve fondersi con quella marxista di Bentivoglio, e spesso i punti di sutura e di contraddizione sono fin troppo evidenti. Non a caso l'ultimo episodio della collaborazione tra i due (Enrico Deregibus[50])
Un'altra recensione negativa quella di Fiorella Gentile, apparsa su Ciao 2001:

La musica presta il nome a qualcosa che a tratti sembra la colonna sonora di un film sulla mafia (con il sintetizzatore al posto dello scacciapensieri), a volte quella di un thrilling alla Dario Argento(con il basso che riproduce il battito cardiaco), altre recupera i toni alla Cohen e alla Guccini: ma rimane un prodotto scucito, che non ha pi il vecchio incanto[51] (Fiorella Gentile)
Le osservazioni della Gentile, del resto, trovano una conferma indiretta nel fatto che l'autore delle musiche (con De Andr), Nicola Piovani, componeva gi all'epoca colonne sonore, e negli anni successivi diventato uno dei maggiori autori italiani di musiche da film.

De Andr ha spesso usato sonorit di strumenti mediterranei e medievali

Proprio in occasione della pubblicazione del disco, Giorgio Gaber polemizza con De Andr, affermando che quest'ultimo usi un linguaggio da liceale che si fermato a Dante, che fa dei bei termini, ma non si riesce a capire se sia liberale o extraparlamentare[52]; De Andr risponder a Gaber in occasione di un'intervista alla Domenica del Corriere del gennaio 1974 ("Mi spiace che lui, che si dichiara comunista, sia andato a raccontare queste cose al primo giornalista che ha incontrato. Poteva telefonarmi, farmi le sue osservazioni: ne avremmo discusso, ci saremmo confrontati. Cos, invece, ha svilito ancora di pi un mondo gi tanto criticato"[52]). Delle canzoni del disco, solo Verranno a chiederti del nostro amore[53] rimane nel repertorio dell'autore dal vivo negli anni a seguire[54]. Gli altri brani vennero eseguiti in concerto solo per qualche anno, ne un esempio la Canzone del maggio inserita nella scaletta del primo tour del 1975 o ancora La bomba in testa, Al ballo mascherato, Canzone del padre, Il bombarolo e Nella mia ora di libert che vennero riproposti solo in alcune date del tour del 1976[55].

La crisi e le esibizioni dal vivo[modifica | modifica sorgente]


La pubblicazione di Storia di un impiegato coincide con un periodo di crisi professionale ed anche personale (nello stesso anno termina definitivamente il matrimonio con Puny ed il cantautore inizier una relazione con una ragazza di nome Roberta, per cui scriver due anni dopo la canzone Giugno '73[56]), e la pubblicazione di un nuovo disco di rifacimenti ad opera di Reverberi di vecchie canzoni incise per laKarim (con 2 nuove traduzioni dal repertorio di Brassens, le due canzoni di Cohen pubblicate nel 1972 ed una traduzione da Dylan opera di De Gregori ai tempi del Folkstudio[57] cofirmata da De Andr), intitolato Canzoni, dar inizio alla collaborazione con Francesco De Gregori. Proprio durante le registrazioni di questo disco, nello studio a fianco sta registrando il suo nuovo disco da solista Dori Ghezzi (in una pausa della sua collaborazione con Wess): l'nizio di una nuova e duratura relazione, che sfocer nel matrimonio tra i due il 7 dicembre 1989, dopo quindici anni di convivenza[50]. Sono anche gli anni in cui De Andr fa le sue prime esperienze negli spettacoli dal vivo. Lavoratore instancabile e al limite del perfezionismo in studio, Fabrizio invece non riesce proprio ad esibirsi in pubblico. Il suo timore dovuto anche al suo problema all'occhio sinistro, leggermente pi chiuso del destro, a causa di una ptosi palpebrale seguita ad una paralisi del nervo oculomotore, avvenuta in giovane et, e che successivamente tent di curare con un'operazione chirurgica[58]. Sergio Bernardini, il patron de La Bussola, comincia a fare delle grosse pressioni perch Fabrizio si esibisca nel suo locale, ed il cantautore chiede un compenso di 300 milioni di lire, che viene accettato[59][60]. De Andr mise dunque da parte le sue paure da palcoscenico - paure che superer solo con gli anni, suonando e cantando sempre nella penombra e con molto whisky in corpo (la sua timidezza fu tra le cause che gli provocarono una seria dipendenza da alcol).[61]

Dopo l'esibizione dal vivo a La Bussola di Marina di Pietrasanta, inizia un tour con due componenti dei New Trolls, con i quali aveva gi collaborato nel 1968 per i testi del loro disco Senza orario senza bandiera (Belleno e D'Adamo), e due dei Nuova Idea (Belloni e Usai). Nella parte di tour del 1976 ai quattro si aggiunger anche Alberto Mompellio al violino e alle tastiere[62].

De Andr con il primogenito Cristiano

Gli ambienti dell'Autonomia e della Sinistra extraparlamentare, che gi avevano attaccato il cantautore per Storia di un impiegato (come gi ricordato), lo contestano nuovamente a partire dalle esibizioni dal vivo: ed ecco come viene descritto De Andr nel volume Libro bianco sul pop in Italia. Cronaca di una colonizzazione musicale in un paese mediterraneo, pubblicato da Arcana Editore (casa editrice vicina alla controcultura) nel1976:

Dall'aria triste e meditabonda, Fabrizio De Andr ha svolto negli anni passati il ruolo di cantautore impegnato ma non troppo, denunciando situazioni in cui difficilmente si trovato se non a livello emotivo. Borghese di nascita, di adozione e di intenti, rifiutava di esibirsi in pubblico fino a quando le vendite dei suoi dischi hanno subito un tracollo: allora si esibito alla Bussola prima di confrontarsi con tutti coloro che avevano sprecato tempo ad ascoltar le sue lagne. Le migliori esibizioni dei suoi pezzi si ascoltano sulle spiagge e sui monti, quando un chitarrista che conosce due accordi vuol consolare l'amico di una sbronza finita male[63]

De Andr spiato dai servizi segreti[modifica | modifica sorgente]


in questo periodo (per circa 10 anni, dal 1969 al 1979) che De Andr viene sottoposto a una serie di controlli da parte delle forze di polizia e dei servizi segreti italiani. In base a quanto ricostruito quando questa informazione stata resa nota negli anni novanta[64], inizialmente i controlli sarebbero stati effettuati dopo che un suo conoscente, simpatizzante del marxismo-leninismo, era stato indagato durante le prime inchieste sulla strage di piazza Fontana (allora ritenuta dagli inquirenti di matrice rossa). Negli anni successivi, pur non individuando prove di una sua partecipazione attiva a gruppi politici, extraparlamentari o meno, De Andr viene ritenuto dal SISDE un "simpatizzante delle BR" , mentre l'acquisto, insieme alla moglie Dori Ghezzi, di un terreno a Tempio Pausania, viene considerato un tentativo di creare un rifugio per appartenenti ai movimenti extraparlamentari di sinistra. A rafforzare queste ipotesi, dal punto di vista degli investigatori, il fatto che a Genova De Andr avesse contatti con persone appartenenti ai gruppi anarchici e filo-cinesi[65][66].

Collaborazioni negli anni settanta[modifica | modifica sorgente]


A partire dal 1974, De Andr inizi nuove collaborazioni con altri musicisti e cantautori. Negli anni settanta De Andr tradusse canzoni di Bob Dylan (Romance in Durango e Desolation Row),Leonard Cohen ("It seems so long ago, Nancy", "Joan of Arc", "Famous Blue Raincoat" per Ornella Vanoni e "Suzanne") e Georges Brassens (lavoro che porter all'uscita dell'album Canzoni del1974). Nel 1975 collabora con Francesco De Gregori, che lavora con lui alla scrittura di molti brani dell'album Volume

VIII del 1975, album non privo di sperimentazione[senza fonte] in cui sono affrontate tematiche esistenziali quali il disagio verso il mondo borghese e la difficolt di comunicazione; anche questo disco riscuote critiche negative, come quella di Lello D'Argenzio, che sostiene che De Andr si sia adattato allo stile del collega anche nel modo di cantare[67]. Rimini (1978), segna l'inizio della collaborazione, che proseguir nel tempo, con il cantautore veronese Massimo Bubola. Quest'album fa intravedere un De Andr esploratore di una musicalit pi distesa, spesso di ispirazione americana[68]. I brani trattano l'attualit (il naufragio di una nave a Genova) cos come tematiche sociali (l'aborto e l'omosessualit). "Andrea" uno dei brani pi popolari dell'intera produzione di De Andr, che il suo coautore Massimo Bubola continua a proporre dal vivo durante i suoi concerti; in pi di un'occasione l'artista genovese - ad esempio nel 1992, al teatro Smeraldo di Milano - ha eseguito il brano a luci accese, proprio a simboleggiare come l'omosessualit non debba essere motivo di vergogna.[69].

Fabrizio De Andr al Club Tenco con l'amicoLo Ferr nel 1975

Un'altra canzone, "Rimini", lui stesso la accosta alle atmosfere de I Vitelloni di Fellini, uno dei capolavori del celeberrimo regista. Nel successivo disco dal vivo inciso con la PFM, De Andr incide una gaffe. Al pubblico parla dei "Vitellini" di "Felloni". Ma non l'unico "errore" del disco. Mentre interpreta "Sally", Fabrizio scambia il verso "mia madre mi disse: non devi giocare con gli zingari nel bosco", cantando "mia madre mi disse: non devi giocare con gli svizzeri nel bosco".[70] Nel 1978 la Premiata Forneria Marconi ide e realizz nuovi arrangiamenti di alcuni dei brani pi significativi del cantautore genovese[71], proponendo a De Andr, inizialmente restio ad accettare, un tour insieme, che part il 21 dicembre 1978 da Forl e continu per tutto il mese di gennaio 1979[72]. L'operazione si rivel positiva, tanto che il tour origin due album live, tra il 1979 ed il 1980, che conobbero un ottimo successo di vendite, anche se il secondo non riusc a bissare i risultati del primo[73]. Alcuni degli arrangiamenti realizzati dalla PFM furono utilizzati dal cantautore fino alla fine della sua carriera, Bocca di Rosa, La canzone di Marinella, Amico fragile, Il pescatore. Nei casi di Volta la carta o Zirichiltaggia del tour Anime Salve e M'innamoravo di tutto (gli ultimi concerti) De Andr era tornato agli arrangiamenti del disco del 1978.

Il sequestro[modifica | modifica sorgente]


Nella seconda met degli anni settanta, in previsione della nascita della figlia Luisa Vittoria, De Andr si stabilisce nella tenuta sarda dell'Agnata, a due passi da Tempio Pausania, insieme a Dori Ghezzi, sua compagna dal 1974, poi sposata nel 1989.

De Andr con Dori Ghezzi e la piccola Luvi

La sera del 27 agosto 1979, la coppia fu rapita dall'anonima sequestri sarda e tenuta prigioniera nelle pendici del Monte Lerno presso Pattada, per essere liberata dopo quattro mesi (Dori fu liberata il 21 dicembre, Fabrizio il 22), dietro il versamento del riscatto, di circa 550 milioni di lire, in buona parte pagato dal padre Giuseppe. Intervistato all'indomani della liberazione (il 23 dicembre in casa del fratello Mauro) da uno stuolo di giornalisti, De Andr tracci un racconto pacato dell'esperienza (...ci consentivano, a volte, di rimanere a lungo slegati e senza bende) ed ebbe parole di piet per i suoi carcerieri (Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai)[74]. Pochi mesi dopo De Andr cedette al settimanale Oggi i diritti per la pubblicazione del memoriale del sequestro[75]: pur essendo la rivista diretta da Edilio Rusconi dichiaratamente con simpatie a destra, De Andr accett il compenso per la pubblicazione del racconto[76]. L'esperienza del sequestro si aggiunse al gi consolidato contatto con la realt e con la vita della gente sarda, e gli avrebbe ispirato diverse canzoni, scritte ancora con Bubola e raccolte in un album senza titolo, pubblicato nel 1981, comunemente conosciuto come "L'indiano" dall'immagine di copertina che raffigura un nativo americano. Il filo che lega i vari brani il parallelismo tra il popolo dei pellerossa e quellosardo, entrambi oppressi dai loro colonizzatori. Sottili, ma non velate, furono le allusioni all'esperienza del sequestro: dalla stessa ripresa della locuzione " Hotel Supramonte", alla descrizione degli improvvisati banditi cui, comunque, non intese negare note di un certo romanticismo ed una connotazione di proletariato periferico che per questo meritava, coerentemente con le sue tematiche privilegiate, una forte attenzione. Al processo, De Andr conferm il perdono per i suoi carcerieri, ma non per i mandanti perch persone economicamente agiate[77].

Frederic Remington, The Outlier. L'immagine fu scelta per la copertina dell'album conosciuto come L'indiano

Da Cruza de m ad Anime salve: anni ottanta-novanta[modifica | modifica sorgente]


Nel 1980 incide il 45 giri Una storia sbagliata/Titti, i cui brani (editi per la prima volta in CD solo nel 2005), sono entrambi scritti con Bubola. Fabrizio ricorder in un'intervista a proposito di Una storia sbagliata:

De Andr in concerto nel 1980

Nel testo di Una storia sbagliata rievoco la tragica vicenda di Pier Paolo Pasolini. un canzone su commissione, forse l'unica che mi stata commissionata. Mi fu chiesta come sigla per due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e Wilma Montesi.
Nel 1982 fonda un'etichetta discografica (appoggiandosi alla Dischi Ricordi per la distribuzione): la Fado (Il nome deriva dalle iniziali del suo nome e da quelle di Dori Ghezzi), con cui pubblicher dischi di Massimo Bubola, deiTempi Duri e della stessa Ghezzi. Nel 1984 esce Creuza de m, disco dedicato alla realt mediterranea e per questo cantato interamente in lingua genovese, con l'importante collaborazione di Mauro Pagani, curatore delle musiche e degli arrangiamenti. Questo disco segna uno spartiacque nella carriera del cantautore: dopo questo album, Fabrizio esprime la volont di non cantare pi in italiano ma di concentrarsi esclusivamente sul genovese[78]. A partire da Creuza de m De Andr si concentra in particolar modo sulle minoranze linguistiche (tema che aveva gi iniziato ad affrontare con stesura di Zirichiltaggia, sei anni prima). Creuza de m oggi considerato di fatto una pietra angolare dell'allora nascente world music, nonch un caposaldo della musica etnica tutta. Ma Creuza de m anche l'album che libera De Andr dalle impostazioni vocali ereditate dalla tradizione degli chansonniers francesi, che gli garantisce la libert di espressione tonale al di fuori di quei dettami stilistici che aveva assorbito da Brassens e da Brel[79].

De Andr con Francesco Guccini nel 1983

Nel 2004, ventennale dell'uscita di Creuza de m, Mauro Pagani decide di rendere un sincero tributo all'amico scomparso cinque anni prima, reincidendo e cantando egli stesso l'album. Alle sette canzoni originarie del disco, Pagani aggiunge Megu Megun, un brano composto insieme a Fabrizio e inserito nell'album Le Nuvole e due pezzi inediti, "Quantas Sabedes", che non fu inserita in Creuza de m perch "bruciata" dopo l'inserimento

nella colonna sonora di un film ("ammenda fatta", commenta Pagani nei credit dell'album del 2004), e "Nuette", tratto da un frammento di lirica greca mai sviluppato nella sua interezza all'epoca da De Andr. Nel 1985 scrive insieme a Roberto Ferri il testo di Faccia di cane per i New Trolls, con cui partecipa come autore al Festival di Sanremo 1985, preferendo per non apparire ufficialmente come autore[80]. Nel 1988 collabora con Ivano Fossati, cantando nella canzone Questi posti davanti al mare (contenuta nell'album La pianta del t) insieme a Francesco De Gregori ed allo stesso Fossati. Inizia poi la lavorazione del suo album successivo, che viene pubblicato all'inizio del 1990: Le nuvole (1990) titolo che (come in Aristofane) allude ai potenti che oscurano il sole[14], vede nuovamente la collaborazione di Mauro Pagani per la scrittura delle musiche (e di Ivano Fossati come coautore di due testi, Mgu Megn e ' mma, di Massimo Bubola per il testo di Don Raffa e di Francesco Baccini per quello di Ottocento). Con questo album De Andr torna in parte al suo stile musicale pi tipico, affiancandolo alle canzoni in dialetto e all'ispirazione etnica. Torna anche la critica graffiante all'attualit, in particolare ne La domenica delle salme e in Don Raffa.

Il matrimonio di Dori Ghezzi e Fabrizio De Andr a Tempio Pausania il 7 dicembre 1989

Fossati sar presente, inoltre, nella realizzazione del concept album di De Andr, Anime salve, pubblicato nel 1996. Incentrato sul tema della solitudine, l'ultimo album in studio del cantautore.

Sant'Ilario (quartiere sulle alture diGenova): una cruza de m

Fra il 1990 ed il 1996 collabora con vari autori, sia come autore che come cointerprete, nei rispettivi album: tra essi ricordiamo Francesco Baccini ("Genoa Blues", un appassionato brano per la loro citt e la loro squadra del cuore, il Genoa, del quale De Andr fu molto tifoso), i Tazenda, Mauro Pagani, Max Manfredi, Teresa De Sio, Ricky Gianco, i New Trolls e il figlio Cristiano De Andr ("Cose che dimentico") Da segnalare la

collaborazione con "Li Troubaires de Coumboscuro" nell'album A toun souli, dove De Andr partecipa all'incisione del brano in provenzale antico Mis amour, insieme a Clara Arneodo, la cantante solista del gruppo, e a Franco Mussida. Nel 1996 De Andr collabora con Alessandro Gennari alla scrittura del libro Un destino ridicolo, dal quale dodici anni dopo Daniele Costantini ha tratto il film Amore che vieni, amore che vai. Il 26 luglio 1997, Fernanda Pivano consegna a Fabrizio De Andr il Premio Lunezia, mettendo in imbarazzo il cantante parlando di lui come "il pi grande poeta in assoluto degli ultimi cinquant'anni in Italia", "quel dolce menestrello che per primo ci ha fatto le sue proposte di pacifismo, di non violenza, di anticonformismo", aggiungendo che "sempre di pi sarebbe necessario che, invece di dire che Fabrizio il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan il Fabrizio americano". Un tenero abbraccio tra i due suggell l'evento[81].

L'ultima polemica[modifica | modifica sorgente]


Nell'estate 1998 De Andr si esibisce in una nuova tourne che tocca varie localit italiane. Il 13 agosto 1998, durante un concerto a Roccella Ionica (RC), pronuncia la seguente affermazione suscitando i malumori e le proteste dei tremila spettatori presenti[82][83]:

Se nelle regioni meridionali non ci fosse la criminalit organizzata, come mafia, 'ndrangheta e camorra, probabilmente la disoccupazione sarebbe molto pi alta. Almeno il dieci per cento in pi di quello attuale.
In seguito al clamore provocato e alle dichiarazioni di protesta e sdegno da parte di vari esponenti sindacali e politici locali e nazionali, De Andr prima rincara la dose e poi minimizza, cercando di correggere il tiro[82][83] [84]:

Col cazzo che esagero. paradossale doverlo ammettere, ma se non ci fossero le strutture organizzate criminali forse la disoccupazione arriverebbe al 25 per cento. Era una delle mie consuete provocazioni. Volevo dire che paradossalmente la criminalit organizzata diminuisce il tasso di disoccupazione. In realt accanto alle organizzazioni criminali pi vistose metto anche quelle che io chiamo le "spa / ad" cio Societ per Azioni a delinquere, cio quelle dalle tante attivit apparentemente lecite dietro alle quali si muovono affari loschi e sulle quali nessuno si mai sognato di indagare. Ecco probabilmente senza queste arriveremmo addirittura al cinquanta per cento di disoccupazione. Insomma il sommerso e l'illecito sono da una parte il nostro dramma e dall'altra attenuano in qualche modo il problema della disoccupazione.
Retrospettivamente, alcuni commentatori hanno voluto benevolmente inquadrare tale uscita come l'ultimo "scandalo" suscitato da un artista che nel corso della sua carriera aveva spesso sfidato il perbenismo e le "buone maniere" di quella stessa classe borghese di cui faceva parte e che, alla sua morte, lo avrebbe osannato definendolo "Grande Poeta"[14]. Ci non toglie, stato obiettato, che l'affermazione debba comunque essere tacciata di estrema pochezza - se non di totale sconsideratezza - posto che le mafie, con il controllo degli appalti e l'imposizione del pizzo alle imprese, costituiscono il freno pi aggressivo alla libert di iniziativa economica nelle regioni meridionali: per definizione, dunque, non solo non possono "dare lavoro", ma risultano anzi essere la causa principale della depressione economica del meridione[82][83][84].

L'addio fra la sua gente[modifica | modifica sorgente]


Dopo il concerto a Roccella Ionica, il 13 agosto del 1998, era prevista un'altra tappa ad Aosta il 24 dello stesso mese. Tuttavia durante le prove De Andr sembrava scoordinato e a disagio: non riusciva a sedersi e imbracciare la chitarra come voleva e aveva anche un forte dolore al petto. Il cantautore gett via la chitarra e non tenne il concerto quella sera. I biglietti furono poi risarciti. Qualche giorno dopo gli viene diagnosticato, in spiegazione a quanto accaduto, un carcinoma polmonare, che lo port a interrompere definitivamente i concerti. Nonostante la malattia, continu a lavorare con Oliviero Malaspina al disco di notturni, un progetto che non verr mai alla luce. De Andr sar ricoverato solo verso la fine di novembre 1998, quando ormai la malattia era

ad uno stato avanzato. Uscir dall'Ospedale solo il giorno di Natale per poterlo trascorrere a casa insieme alla famiglia. La notte dell'11 gennaio 1999, alle ore 02:30, Fabrizio De Andr mor all'Istituto dei tumori di Milano, dove era stato ricoverato con l'aggravarsi della malattia. Aveva 58 anni, ne avrebbe compiuti 59 il successivo 18 febbraio. I funerali si svolsero nella Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano a Genova il 13 gennaio: al dolore della famiglia partecip una folla di oltre diecimila persone, in cui trovarono posto estimatori, amici ed esponenti dello spettacolo, della politica e della cultura. Dopo la cremazione, avvenuta il giorno seguente alla cerimonia funebre, venne sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Staglieno accanto al fratello Mauro, al padre Giuseppe e alla madre Luisa Amerio.

Io ho avuto per la prima volta il sospetto che quel funerale, di quel tipo, con quell'emozione, con quella partecipazione di tutti non l'avrei mai avuto e a lui l'avrei detto. Gli avrei detto: Guarda che ho avuto invidia, per la prima volta, di un funerale. (Paolo Villaggio - La storia siamo noi - 4 gennaio 2007) Non doveva andarsene, non doveva. stato il pi grande poeta che abbiamo mai avuto. (Fernanda Pivano - 13 gennaio 1999)

De Andr nella memoria collettiva[modifica | modifica sorgente]

De Andr in concerto nel 1982

De Andr non stato mai di moda. E infatti la moda, effimera per definizione, passa. Le canzoni di Fabrizio restano (Nicola Piovani)
Gli estimatori di Fabrizio De Andr ammirano il coraggio morale e la coerenza artistica con cui egli, nella societ italiana del dopoguerra, scelse di sottolineare i tratti nobili ed universali degli emarginati, affrancandoli dal "ghetto" degli indesiderabili e mettendo a confronto la loro dolorosa realt umana con la cattiva coscienza dei loro accusatori.[85] Il cammino di Fabrizio De Andr ebbe inizio sulla pavimentazione sconnessa ed umida del carruggio di Via del Campo, prolungamento della famosa Via Pr, strada proibita di giorno quanto frequentata la notte. in quel ghetto di umanit platealmente respinta e segretamente bramata che avrebbero preso corpo le sue ispirazioni; di ghetto in ghetto, dalle prostitute alle minoranze etniche, passando per diseredati, disertori, bombaroli ed un'infinit d'altre figure. Nella sua antologia di vinti, dove l'essenza delle persone conta pi delle azioni e del loro passato, De Andr raggiunse risultati poetici che oggi gli vengono ampiamente riconosciuti[14]. La discografia di De Andr ampia, ma non vasta come quella di altri autori del suo tempo; pur tuttavia risulta memorabile per variet ed intensit.[86] Viene ora riassunta in postume ricostruzioni filologiche, curate dalla moglie e da esperti tecnici del suono che si sono riproposti l'obiettivo di mantenere, nei nuovi supporti, le sonorit dei vecchi LP. Sino ad ora sono state realizzate due raccolte, entrambe in triplo CD, titolate In direzione ostinata e contraria e In direzione ostinata e contraria 2.

Il negozio-museo Gianni Tassio, in via del Campo

Alcuni fra i maggiori cantanti e cantautori italiani, nel marzo del 2000, hanno ricordato Fabrizio De Andr con un concerto celebrativo, al teatro Carlo Felice di Genova, interpretando i suoi maggiori successi. Di quel concerto stato realizzato un doppio cd, dal titolo Faber, pubblicato nel2003, i cui proventi sono stati devoluti in beneficenza. La Premiata Forneria Marconi ha eseguito, e tuttora esegue concerti nei quali reinterpreta le canzoni di De Andr, in cui si ricorda la proficua collaborazione tra il gruppo e il cantautore. A Genova, in Via del Campo, dove l'intrico di viuzze si fa congestionato come in un Suq mediorientale, nel negozio di dischi di Gianni Tassio, ora acquisito dal comune di Genova[87], esposta la chitarra con la quale, probabilmente, De Andr ha studiato i testi delle canzoni di "Cruza de m". Lo strumento, la "Chitarra Estudio" n. 097 costruita dall'artigiano spagnolo Francisco Esteve nel 1983, venne messo all'asta in favore diEmergency dalla famiglia poco tempo dopo la sua morte ed acquistato dai negozianti del capoluogo ligure, dopo una serrata lotta al rialzo con alcuni facoltosi collezionisti: i commercianti genovesi arrivarono a sborsare 168 milioni e 500 000 lire, per aggiudicarsi la chitarra di De Andr. A Sarzana in provincia della Spezia stata dedicata una piazza al cantautore, cos come il piazzale antistante al nuovo polo universitario di Asti. Il ricavato venne utilizzato da Emergency per la costruzione dell'ospedale di Goderich, localit alla periferia di Freetown, capitale della Sierra Leone, struttura sanitaria moderna ed unica in tutto il Paese, dove i pazienti vengono curati gratuitamente e dove un reparto si chiama, appunto, "Via del Campo". Ora il negozio di via del Campo, nei luoghi dove il cantautore avrebbe voluto trascorrere i suoi ultimi anni, si trasformato in una sorta di museo, e chi vi passa davanti pu ascoltare sommessamente le note delle sue canzoni; inoltre, vi si trovano esposte in vetrina le copertine originali di tutti i suoi dischi, ma da febbraio 2011 il negozio chiuso. Su iniziativa della moglie Dori Ghezzi e di Fernanda Pivano nata la Fondazione Fabrizio De Andr Onlus che si occupa di mantenere viva la memoria del cantautore. Molte sono le iniziative promosse, moltissimi i gesti di stima e di amore che tutta Italia porge ogni anno alla memoria di Fabrizio.

Omaggi[modifica | modifica sorgente]


Il primo omaggio "ufficiale" a De Andr risale al 1995. Da un'idea di Adele di Palma dell'anno prima, per festeggiare il decimo compleanno di "Cruza de m", viene pubblicato l'album "Canti randagi" in cui undici artisti appartenenti per lo pi all'ambito della musica popolare hanno tradotto e interpretato nelle rispettive lingue regionali altrettanti brani di De Andr. Nel 1994 Mia Martini incide Hotel Supramonte e Fiume Sand Creek per il suo album "La musica che mi gira intorno".

Nel 1999 Franco Battiato nel suo album Fleurs include, reinterpretandoli, i brani La canzone dell'amore perduto e Amore che vieni, amore che vai (quest'ultima interpretata anche durante il concerto Faber amico fragile, nel 2000). Nel 2000, si svolge il concerto commemorativo Faber, amico fragile, che ha luogo il 12 marzo al Teatro Carlo Felice di Genova con, tra i tanti, Adriano Celentano, Ligabue, Fiorella Mannoia,Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, Zucchero, e da cui viene successivamente tratto l'album Faber, amico fragile. Nello stesso anno, Renato Zero interpreta La canzone di Marinella nella sua trasmissione televisiva "Tutti gli zeri del mondo", incidendola anche per l'omonimo album Tutti gli zeri del mondo. Nel 2001 Francesco De Gregori incide Canzone per l'estate nel suo album Amore nel pomeriggio. Nel 2003 Ligabue ha cantato Fiume Sand Creek in occasione del cd tributo "Faber amico fragile...Tributo a Fabrizio de Andr" Ancora nel 2003 Ornella Vanoni incide Bocca di rosa per il suo album "Noi, le donne noi". Con 2004 Cruza de m, rivisitazione di Cruza de m (con l'aggiunta di due inediti dello stesso periodo e di Mgu megn, tratto dall'album successivo Le nuvole) Mauro Pagani ha reso omaggio al collega con cui ha spesso collaborato. Nel 2004 gli Afterhours includono nell'EP "Gioia e Rivoluzione" la loro interpretazione de La canzone di Marinella. Nel 2005 viene realizzato "Le Nuvole", concerto di tributo a De Andr che si svolge il 10 luglio 2005 all'Anfiteatro romano di Cagliari. Oltre cinquemila spettatori assistono alle reinterpretazioni di canzoni e poesie da parte di artisti come Antonella Ruggiero, Morgan, Massimo Ranieri, Francesco Di Giacomo e Massimo Ghini, sulle note dell'Orchestra Internazionale Sarda. Il concerto viene filmato integralmente per Rai Uno, che lo trasmette dieci giorni dopo, riproponendolo in seguito pi volte, anche su Rai International. Dall'evento verr inoltre selezionato il DVD "Omaggio a Fabrizio De Andr". Nel 2006, si svolge il concerto tributo "Buon Compleanno Faber" a Milano, che vede, tra gli altri, la partecipazione di Patti Smith, Premiata Forneria Marconi e Cristina Don[88]. Rendono inoltre omaggio a De Andr Morgan, con l'album Non al denaro, non all'amore n al cielo, remake dell'omonimo album di Fabrizio De Andr pubblicato nel 1971; Loredana Bert che include nel suo album Babybert la versione live di Una storia sbagliata, registrata cinque anni prima al concerto-tributo del Teatro Carlo Felice; i pugliesi Folkabbestia, che incidono Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers includendola nel loro album "25-60-38. Breve saggio sulla canzone italiana"; e i Giganti, che incidono Il pescatore (con Enrico Maria Papes alla voce solista) per il loro album "Mettete dei fiori nei vostri cannoni". Tra il 2006 e il 2012, Patti Smith parla della registrazione di tre versioni in lingua inglese di Amore che vieni, amore che vai, Fiume Sand Creek e Una storia sbagliata (queste ultime due scritte con Bubola), con traduzioni curate da Shel Shapiro[89]; lo stesso ex leader dei Rokes incide nel 2007 River Sand Creek nel suo album "Storie, sogni e rock'n'roll". Tuttavia la Smith non includer cover di De Andr n nell'album "Twelve" n in quello successivo, "Banga". A dicembre del 2008 Massimo Bubola pubblica l'album "Dall'altra parte del vento", in cui rivisita 11 canzoni scritte in collaborazione con il cantautore genovese. Nel 2009 il figlio Cristiano De Andr ha pubblicato l'album "De Andr canta De Andr", in cui ripropone alcune canzoni del padre con nuovi arrangiamenti. Ad aprile 2010 la Premiata Forneria Marconi ha pubblicato "A.D. 2010 - La buona novella", una rilettura con nuovi arrangiamenti e l'aggiunta di alcuni brevi intermezzi strumentali del 33 giri La buona novella del 1970. A novembre 2010 esce De Andr canta De Andr - vol. 2 con brani eseguiti nella seconda tourne consecutiva del figlio Cristiano De Andr. Nel 2011 il cantante Al Bano include nel suo album "Amanda libera" la canzone Ave Maria (tratto da La buona

novella)

Tribute band[modifica | modifica sorgente]


Oltre agli artisti celebri, anche una lunga serie di cantanti meno conosciuti e, soprattutto, di gruppi giovanili, hanno registrato album composti principalmente o esclusivamente da canzoni di De Andr, spesso con risultati apprezzabili. Nelle piazze e nei teatri di citt e di provincia sono centinaia le rappresentazioni che, ogni anno, vengono dedicate al musicista. Tra i pi conosciuti interpreti e tribute band, ricordiamo Giorgio Cordini, i Khorakhan, i Mercanti di Liquore, tutti comunque con una loro carriera ed un repertorio autonomi, oltre alle cover di De Andr.

Premio Fabrizio De Andr[modifica | modifica sorgente]


A due mesi dalla morte del cantautore, nel 1999, viene istituito il premio De Fabula in suo onore, in seguito rinominato in Premio Fabrizio De Andr, assegnato a chi, nei diversi rami della cultura, sia stato capace di diffondere la cultura ligure e specialmente genovese al di fuori della regione stessa. Il premio consiste nell'assegnazione al vincitore di un quartaro d'oro (moneta un tempo utilizzata a Genova).[90]

Fabrizio De Andr e la fede[modifica | modifica sorgente]


Molti sono i brani attraverso i quali De Andr esprime la sua visione religiosa. Gi nel suo primo album Volume I, inserisce brani come Preghiera in Gennaio, dedicato al suicidio dell'amico Luigi Tenco, Spiritual, Si chiamava Ges. Con il concept album La buona novella (1970), poi, il cantautore dedica un'intera opera alla tematica, umanizzando i personaggi del Vangelo e degli scritti apocrifi. Riferimenti alla fede, alla religione, sono presenti direttamente o indirettamente anche in altri brani, ma risulta difficile descrivere con certezza la visione (probabilmente in continua evoluzione) del cantautore su questi temi, se non attraverso sue esplicite dichiarazioni. In ogni caso, l'atteggiamento tenuto da De Andr nei confronti dell'uso politico della religione, delle gerarchie ecclesiastiche e dell'ipocrisia della provincia ligure spesso sarcastico e fortemente critico nel contestarne i comportamenti contraddittori, come, ad esempio, nelle canzoni Un blasfemo, Il testamento di Tito, La ballata del Mich e gli ultimi versi di Bocca di rosa[14].

Io mi ritengo religioso e la mia religiosit consiste nel sentirmi parte di un tutto, anello di una catena che comprende tutto il creato e quindi nel rispettare tutti gli elementi, piante e minerali compresi, perch, secondo me, l'equilibrio dato proprio dal benessere diffuso in ci che ci circonda. La mia religiosit non arriva a ricercare il principio, che tu voglia chiamarlo creatore, regolatore o caos non fa differenza. Per penso che tutto quello che abbiamo intorno abbia una sua logica e questo un pensiero al quale mi rivolgo quando sono in difficolt, magari dandogli i nomi che ho imparato da bambino, forse perch mi manca la fantasia per cercarne altri
Dopo il rapimento, la visione religiosa di De Andr ebbe una nuova evoluzione:

Durante il rapimento mi aiut la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio un'invenzione dell'uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilit... Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si smosso. Non che abbia cambiato idea ma certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza.[91]
Qualche mese prima della sua scomparsa, nel concerto al teatro Brancaccio di Roma nel 1998, De Andr fece le seguenti dichiarazioni riguardo all'album La buona novella[92]:

Quando scrissi la Buona Novella era il 1969. Si era quindi, in piena lotta studentesca e le persone meno attente consideravano quel disco come anacronistico [...] E non avevano capito che laBuona Novella voleva essere un'allegoria: un paragone fra le istanze della rivolta del '68 e le istanze, spiritualmente pi elevate ma simili da un punto di vista etico-sociale, innalzate da un signore, ben millenovecentosessantanove anni prima, contro gli abusi del potere, contro i soprusi della autorit, in nome di un egualitarismo e di una fratellanza universale. Quel signore si chiamava Ges di Nazareth. E secondo me stato, ed rimasto, il pi grande rivoluzionario di tutti i tempi. Quando ho scritto l'album non ho voluto inoltrarmi in strade per me difficilmente percorribili, come

lametafisica o addirittura la teologia. Poi ho pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarselo, il che esattamente quello che ha fatto l'uomo da quando ha messo piede sulla terra Probabilmente ne La buona novella i personaggi del Vangelo perdono un po' di sacralizzazione; ma io credo e spero soprattutto a vantaggio di una loro migliore e maggiore umanizzazione

Paternit delle canzoni[modifica | modifica sorgente]

De Andr durante un tour nel 1982

Lungo tutta la propria carriera De Andr ha collaborato, sia per la parte musicale che per la parte testuale, con altri artisti: le canzoni di cui De Andr l'unico autore sia del testo che della musica sono infatti solamente otto. Complessivamente, per, i brani in cui figura come autore, non necessariamente unico, sia del testo che della musica sono 87[93]. In casi come quello de La canzone dell'amore perduto, interamente accreditata a De Andr, la musica quella di un brano del XVIII secolo di Georg Philipp Telemann senza che ne venga fatta menzione nei crediti; stesso dicasi per La guerra di Piero e Si chiamava Ges alla cui composizione ha lavorato ancheVittorio Centanaro, collaboratore di De Andr non iscritto alla SIAE[94] ma che risultano accreditati unicamente a De Andr; o ancora Il fannullone e Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, il cui testo venne scritto interamente da Paolo Villaggio[95],[servirebbero fonti terze] che per non ha firmato il deposito SIAE, e Geordie, depositata da De Andr a suo nome pur essendo un brano tradizionale da lui semplicemente tradotto. Analoghe considerazioni, a titolo esemplificativo, valgono anche per brani celeberrimi come Via del Campo, Andrea e Fiume Sand Creek: la prima, accreditata a De Andr, prende la musica dal brano di Enzo Jannacci La mia morosa la va alla fonte, facente parte di uno spettacolo teatrale del 1965 e che lo stesso Jannacci incluse nel 1968 nell'album Vengo anch'io. No, tu no; la seconda, accreditata a De Andr e Bubola, riprende nell'arrangiamento tra ritornello e strofa il motivo di chitarra collocato tra strofa e strofa dal brano O Comme Histoire d'O, composto da Pierre Bachelet e facente parte della colonna sonora del film Histoire d'O. Fiume Sand Creek, accreditata anch'essa a De Andr e Bubola, costruita sugli accordi e sulla linea di canto della parte iniziale del brano Summer '68 dei Pink Floyd. A tal proposito Francesco De Gregori intervistato da Roberto Cotroneo, ha dichiarato:

Fabrizio stato un grande organizzatore del lavoro altrui, perch le cose che realmente ha inventato o scritto sono percentualmente molto poche rispetto a quelle che lui ha preso e rivisitato , firmandole o meno[96]. (Francesco De Gregori)
In ogni caso, presso l'archivio SIAE, De Andr accreditato come autore o coautore di tutte le canzoni originali da lui incise, con due sole eccezioni: Le storie di ieri, scritta da Francesco De Gregori (che infatti incise anche lui, quasi contemporaneamente a De Andr, con piccolissime variazioni di testo ); E fu la notte con testo di Franco Franchi e musica di Carlo Cesare Stanisci e Arrigo Amadesi.

Discografia[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi Discografia di Fabrizio De Andr.

I tour[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi Tour di Fabrizio De Andr.
I tour di Fabrizio De Andr, compiuti nel periodo compreso dal 1975 al 1998, sono in tutto 12, dei quali solamente uno europeo. Nel primo stato accompagnato da due musicisti dei New Trollse due dei Nuova Idea e nel secondo dalla Premiata Forneria Marconi (che cur tutti i nuovi arrangiamenti dei brani).

De Andr nella cultura popolare[modifica | modifica sorgente]


Le opere[modifica | modifica sorgente]
Testimonianza in Gianni Borgna, Luca Serianni (a cura di), La lingua cantata. L'italiano nella canzone dagli
anni Trenta ad oggi, Roma, Garamond, 1994. Fabrizio De Andr, Alessandro Gennari, Un destino ridicolo, Torino, Einaudi, 1996.

Prefazione a Francois Villon, Poesie, Milano, Feltrinelli, 1996.

Nel cinema[modifica | modifica sorgente]


La musica di Fabrizio De Andr presente nei film:

La cuccagna, regia di Luciano Salce, 1962.


O pai de Miguelio, regia di Miguel Castelo, 1977. Topo Galileo, regia di Francesco Laudadio, 1987.

Ilona arriva con la pioggia, regia di Sergio Cabrera, 1996.


Non al denaro non all'amore ne al cielo, regia di Ielma Adinolfi, Francesco Crispino, Flavio Rizzo e Gabriele Scardino, 1996. L'odore del sangue, regia di Mario Martone, 2004. A correggere la fortuna, regia di Luca Facchini, 2006. In fabbrica, regia di Francesca Comencini, 2007. Un piede in terra e l'altro in mare, regia di Silvio Soldini, 2007. Amore che vieni, amore che vai, regia di Daniele Costantini, 2008.

Palermo Shooting, regia di Wim Wenders, 2008.

Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente]


[...] Mi pare che sempre di pi sarebbe necessario che invece di dire che Fabrizio il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan il Fabrizio americano. (Fernanda Pivano, consegnando il Premio Lunezia 1997 a Smisurata preghiera)
Premio Tenco

1975 - Premio Tenco a De Andr, premiato insieme a Vinicius de Moraes, Fausto Amodei, Umberto
Bindi, Francesco Guccini, Enzo Jannacci. 1984 - Targa Tenco per l'album Cruza de m e all'omonima canzone premio per la miglior canzone in dialetto. 1991 - Targa Tenco per il brano La domenica delle salme e per l'album Le nuvole

1997 - Targa Tenco per il brano Princesa e per l'album Anime salve
Altri premi

1997 - Premio Lunezia per il brano Smisurata preghiera dall'album Anime salve 2001 - Gli viene conferito (postumo) il Premio Librex Montale Poetry for music

Documentari[modifica | modifica sorgente]


Emozioni - Fabrizio De Andr di Simona Ercolani, 2012 Che tempo che fa - Speciale Fabrizio De Andr, 2010, in occasione di quello che sarebbe stato il 70 compleanno Che tempo che fa - Speciale Fabrizio De Andr, 2009, a dieci anni dalla scomparsa Speciale TG1 - Raccontando De Andr di Vincenzo Mollica, 2008, 63' Effedia - Sulla mia cattiva strada di Teresa Marchesi, 2008, 87'

Faber - di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida, 1999, 45' Rai Radio 3, rubrica Storyville (Da luned 12 a venerd 16 gennaio 2009 dalle 16:00 alle 16:30)

Filmografia[modifica | modifica sorgente]


Amore che vieni, amore che vai di Daniele Costantini, 2008, 101' - tratto dal libro Un destino ridicolo di
Fabrizio De Andr e Alessandro Gennari Faber nostro di Lino Pinna, 2008, 15' - cortometraggio narrativo ispirato a Fabrizio De Andr e ai suoi personaggi

Fumetti[modifica | modifica sorgente]


Nel 2008 Giuseppe Sterparelli ha curato la mostra di tavole originali 'I maledetti del rock italiano, segni e
suoni di strada da Clem sacco ai 99 Posse', con illustrazioni dei maggiori fumettisti del panorama nazionale e relativo catalogo con saggi di Freak Antoni, Vincenzo Sparagna (Frigidaire), Luca Frazzi (Rumore) per Del Grifo Editore. A Fabrizio De Andr sono dedicate due tavole, una delle quali insieme alla PFM. Nel 2008 Sergio Algozzino ha realizzato e pubblicato, per le Edizioni BeccoGiallo, la storia a fumetti Ballata per Fabrizio De Andr, nella quale i protagonisti sono alcuni personaggi di alcune sue canzoni. Nel 2009 esce Come una specie di sorriso: Mauro Biani, vignettista di Liberazione, si lascia ispirare da 15 canzoni di Fabrizio De Andr e ne fa 15 tavole, portate in mostra in giro per l'Italia e raccolte in un volume edito da Stampa Alternativa. L'intero progetto curato da Nicola Cirillo. Nel 2010 esce Uomo Faber, sceneggiata da Fabrizio Clzia e con i disegni di Ivo Milazzo, edita dal Gruppo Editoriale L'Espresso, che racconta, tra realt e sogno, la vita di Fabrizio De Andr.

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