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Biografia
«Musica madre mia! Quando mi mettesti al mondo, il mio primo vagito fu un la, ti ricordi?
Un la naturale. Le altre note me le hai insegnate dopo. E le ho imparate con fatica, con
rabbia, camminando a piccoli passi su quel sentiero irto di difficoltà, quel sentiero di
ebano e avorio. Un passo bianco e un passo nero, uno bianco e uno nero. A tempo, con
ritmo preciso, preciso. E li ho incontrati tutti su quel sentiero, sai? Pozzoli, Hanon,
Clementi, Czerny, Chopin, Bach, Beethoven, Liszt. Madre mia, ti degnano appena appena
di uno sguardo. Che severità. Più alla mano gli altri. Oggi questo sentiero è splendido,
luminoso. Ci passeggio, ci respiro, ci canto, ci suono e lo percorro su e giù con sicurezza,
con gioia immensa. E non guardo nemmeno più dove metto il piede, tanto lo conosco. Sì,
ora lo conosco, è mio! Ma che fatica madre mia, sorella mia, amante mia! Tu sei la lingua
più bella del mondo, la lingua che non si parla, eppure comprensibile a tutti, proprio tutti. È
la lingua che parlano gli angeli in paradiso, perciò ti amo. E ti prego: quando sarà giunto il
momento, di' a quella signora di non cercarmi. L'appuntamento è lì, su quel sentiero
bianco e nero di ebano e avorio. Io sarò lì, puntuale e sereno. E ritornerò nel tuo grembo
così come sono venuto. Te ne accorgerai, perché sentirai la mia ultima nota, uguale e
identica alla prima che mi insegnasti, ti ricordi? Era un la, un la naturale!»
Quattordicenne, scrisse Triki-trak, la sua prima composizione per pianoforte, e l'11 maggio 1935 fu scritturato
dal teatrino dell'Opera dei Pupi di don Ciro Perna detto 'o scudiero, il quale gli offrì cinque lire a serata per
fornire la colonna sonora alle battaglie di Orlando e Rinaldo. Per l'entrata in campo dei guerrieri cristiani scelse
la marcia della Carmen, per i saraceni quella dell'Aida, per gli scontri armati delle due fazioni il galoppo del
Guglielmo Tell. In seguito, lavorò presso la casa editrice E. A. Mario come "ripassatore", insegnando cioè le
nuove canzoni ai cantanti, e nel 1937, a soli diciassette anni, si diplomò in pianoforte con Alberto Curci presso
il Conservatorio di San Pietro a Majella.
L'esperienza africana
Nello stesso anno fu scritturato da una compagnia di arte varia diretta dal capocomico Aldo Russo, con la
quale si imbarcò il 27 luglio per l'Africa Orientale Italiana. Dopo dieci giorni di viaggio sul piroscafo Tevere, il
7 agosto la compagnia sbarcò a Massaua, in Eritrea, dove era attesa in un ristorante-teatro gestito da un
vecchio coloniale, Mario Auritano, "Da Mario" appunto, frequentato da lavoratori italiani. Questi, che
desideravano ascoltare musica italiana, sfortunatamente per la compagnia erano quasi tutti del Nord Italia e non
comprendevano la parlata napoletana né apprezzavano il repertorio di Carosone (la cui paga era di centoventi
lire a spettacolo) e, puntualmente, dopo mezz'ora ritornavano al botteghino per farsi rimborsare. Dopo neanche
una settimana, Aldo Russo decise di sciogliere la compagnia e di tornare a Napoli, offrendo però, a chi avesse
voluto restare, la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno dalla questura, risparmiando così i soldi del
viaggio di ritorno. Tornarono tutti in Italia, all'infuori delle ballerine, ovviamente richiestissime, e di Carosone,
che si spinse ad Asmara, a più di duemilacinquecento metri d'altitudine, dove riprese a suonare il pianoforte
nell'orchestra diretta da Gigi Ferracioli al Circolo Italia. Qui si innamorò di una delle ballerine di maggiore
spicco, Italia Levidi, detta Lita, veneziana di nascita. I suoi sentimenti furono ricambiati e i due si sposarono a
Massaua il 2 gennaio 1938. Contrariamente a quanto era noto in precedenza, la vera storia del figlio Giuseppe,
detto Pino, futuro ingegnere elettronico, è stata raccontata recentemente da lui stesso: era nato da Lita cinque
anni prima del matrimonio. In un’epoca in cui essere una ragazza madre era uno scandalo e sposarla uno
scandalo ancora maggiore. Renato decise di adottare il bambino e di registrare la sua nascita in Italia con il
cognome Carusone un anno e mezzo dopo il matrimonio con Lita, al fine di regalare al bambino una famiglia e
una vita migliore. Poco dopo, il giovane musicista dovette trasferirsi ad Addis Abeba, dove passò alcuni mesi
come direttore d'orchestra all'Aquila Bianca. Nel giugno del 1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale,
fu chiamato alle armi e venne inviato al fronte della Somalia italiana.
Occupata dopo un anno Addis Abeba dalle truppe britanniche, Renato tornò con la sua fisarmonica ad
Asmara, dove il cugino Antonio era direttore del Teatro Odeon. Gli fu affidata la direzione musicale del teatro
e dell'annesso night club. In repertorio c'erano tutti i più famosi pezzi da ballo americani, da Night and Day a
Begin the Beguine, da Blue Moon a Tea for Two. I clienti erano tutti militari, che volevano solo dimenticare per
qualche ora la guerra e la lontananza da casa. In breve tempo Carosone riuscì a farsi notare, costruendosi un
invidiabile bagaglio di esperienze. Il 28 luglio 1946, alla fine della guerra, si imbarcò su una nave greca, la
Dorotea Paxos, e tornò in Italia, a Brindisi, insieme con la moglie Lita e il figlio Pino.
Il Trio Carosone
Dopo tre anni passati in piccole formazioni di orchestre da ballo tra Napoli e Roma, in locali come il Colibrì e
il Bernini, Carosone fu invitato a formare un trio per un nuovo locale a Napoli, lo Shaker Club. La data
dell'inaugurazione era prevista per il 28 ottobre 1949. Agli inizi di settembre Renato ingaggiò il chitarrista
olandese Peter Van Wood, che aveva introdotto, per la prima volta nella storia della musica, la pedaliera alla
chitarra con i relativi effetti elettronici. Il giorno del debutto si presentò, alle ore 16:30, all'hotel Miramare, dove
Carosone stava provando con Peter Van Wood, il batterista-fantasista napoletano Gegè Di Giacomo, nipote del
celebre poeta Salvatore, il quale arrivò senza batteria, dicendo che l'aveva portata a cromare. Carosone e Van
Wood, contrariati, cominciarono a dubitare della validità di Gegè, che intuì tutto e per fugare ogni dubbio
improvvisò una batteria casalinga: una sedia di legno, un vassoio, tre bicchieri di diversa grandezza e tonalità,
due pioli, un fischietto. Questa fu la prima prova del Trio Carosone, che, sulle note beneaugurali di Music!
Music! Music!, ottenne subito un clamoroso successo, e una sera, grazie alla strana richiesta di un ricco
commerciante di tessuti presente tra il pubblico, il trio eseguì con ritmo più veloce il brano Lo sceicco e nacque
così il loro stile inconfondibile.
Tuttavia, Carosone fu bocciato al primo provino con la Fonit. Un importante impresario svizzero titolare di una
catena di locali notturni assicurò: "Trovatevi un mestiere serio, lasciate perdere". Per fortuna, però, Sergio
Bruni gli presentò Nino Oliviero, autore di successo, il quale ascoltò i tre, li esaminò e decise di scommettere
su di loro, permettendogli di incidere nel 1950 un primo 78 giri con la Pathé, contenente Oh! Susanna e
Scalinatella, per duecentomila lire di compenso. L'eco di questo successo portò il trio all'inaugurazione di un
locale a Roma, l'Open Gate, e di un night a Capri, La canzone del mare.
Quando nel 1952 l'olandese Van Wood lasciò il trio per trasferirsi a
New York e continuare la propria carriera come solista, Carosone e
Gegè ricostituirono il gruppo, che divenne dapprima un quartetto
quando entrarono a farne parte, per un breve periodo, il chitarrista
Elek Bacsik e il cantante Ray Martino, il quale incise sia melodie
napoletane come Luna rossa e 'Nu quarto 'e luna, che pezzi umoristici
come Papaveri e papere e Buona Pasqua. La prima trasformazione
avvenne all'inizio del 1953 con l'entrata in scena del chitarrista Franco
Cerri e del cantante Claudio Bernardini. In seguito, Piero Giorgetti Renato Carosone e il suo complesso
entrò nel complesso al posto di Claudio Bernardini, che continuò la a Milano
carriera in altre formazioni. Il gruppo si assestò definitivamente con
l'aggiunta di Alberto Pizzigoni alla chitarra e di Riccardo Rauchi ai
fiati (sassofono e clarinetto).
Il 3 gennaio 1954, alle tre del pomeriggio, Carosone si presentò agli italiani attraverso il piccolo schermo, che
aveva appena quattro ore di vita, con il primo programma musicale, L'orchestra delle quindici. Lui e i suoi
compagni furono i primi musicisti ad apparire in televisione.
Al Festival di Sanremo di quell'anno si piazzò terza ...e la barca tornò sola, nell'interpretazione di Gino Latilla
e di Franco Ricci. Carosone rimase colpito dal tono funesto della canzone e, pochi mesi dopo, la ripropose al
pubblico televisivo in modo esilarante. Fu così che la tragedia marittima partorita da Fiorelli e Ruccione si
trasformò in irresistibile parodia. L'effetto comico venne affidato alle parole di Gegè, che sottolineava con un
noncurante "e a me che me ne importa" ogni strofa del melodrammatico testo cantato da Giorgetti, e a quelle
di un coretto di vocette stridule e canzonatorie, ottenute variando la velocità del nastro registrato, che intonava:
"Mare crudele, mare crudele, mare crudele!". Il colpo di grazia furono i melodiosi gargarismi di Giorgetti.
I primi successi
Il primo successo commerciale dell'artista napoletano fu Maruzzella, composta da Carosone su testo di Enzo
Bonagura in quello stesso anno. Accanto a Maruzzella, Carosone pescò tra i successi della musica napoletana
di quegli anni e li fece suoi, arrangiandoli secondo il proprio gusto. Tra questi ci furono Malafemmena di Totò,
Scapricciatiello, lanciata da Aurelio Fierro alla Piedigrotta Bideri del 1954, e Anema e core, che una notte del
1955, a Napoli, per esaudire il desiderio di un cliente, Carosone presentò con la propria voce. A queste, si
aggiunsero La donna riccia di Domenico Modugno, arricchita da una serie di vocine metalliche (già presenti
ne ...e la barca tornò sola), Eh, cumpari!, Ufemia, La pansè, cantata da Di Giacomo (prima posizione nei
Paesi Bassi per quindici settimane), ed Eternamente (o Arlecchinata), trasposizione carosoniana del brano
Limelight, tratto dalla colonna sonora del film Luci della ribalta di Charlie Chaplin. Alcuni di questi pezzi
fecero parte di Carosello Carosone nº 1, il primo 33 giri del complesso. Di questo periodo furono anche una
canzoncina ironica, 'Stu fungo cinese, scritta in coppia con Danpa, e un pezzo strumentale, Pianofortissimo,
due brani che vennero inseriti nel secondo long playing della formazione.
Il 4 giugno 1955 fu inaugurato un locale destinato a diventare il tempio della musica leggera italiana, la
Bussola di Focette, in Versilia, diretta da Sergio Bernardini. Il 2 luglio Carosone inaugurò la stagione estiva, a
pochi giorni dall'uscita di Carosello Carosone nº 2. Nello stesso anno scrisse un pezzo originale intitolato Mo'
vene Natale e andò addirittura a ripescare un classico napoletano del 1888, firmato da Salvatore Di Giacomo,
'E spingole frangese. A questi due, affiancò alla fine dello stesso anno Io, mammeta e tu, esilarante brano di
Pazzaglia e Modugno, che Carosone lasciò alla voce e alla verve comica di Gegè, e nel 1956 Ricordate
Marcellino? di Giacobetti e Savona, canzoncina dedicata a Pablito Calvo, il bambino protagonista del film
Marcellino pane e vino di Ladislao Vajda. Nello stesso periodo, Carosone portò al successo il brano Giuvanne
cu' 'a chitarra, lanciato da Amedeo Pariante e trasposizione napoletana della canzone Johnny Guitar,
dall'omonimo film di Nicholas Ray. L'ottimo successo riscosso in gennaio dalla raccolta Carosello Carosone
nº 3 convinse il quartetto a preparare subito il quarto album. Accanto a T'è piaciuta (che tentò di bissare il
successo di un brano come La pansè) e a tipici motivi carosoniani come 'O russo e 'a rossa, Boogie woogie
italiano e T'aspetto 'e nove (saporoso frutto, quest'ultimo, di un'altra collaborazione con Enzo Bonagura),
all'interno dell'album fu presente una cover del calibro di Rock Around the Clock, il successo internazionale di
Bill Haley, che lanciò in tutto il mondo il rock and roll.
Nel 1956, a Milano, Carosone incontrò casualmente il paroliere Nisa, al secolo Nicola Salerno, durante un
concorso radiofonico indetto dalla Ricordi. Nisa e Carosone erano stati iscritti insieme al concorso da Mariano
Rapetti, direttore artistico della Ricordi e padre di Giulio (futuro Mogol), per dare alla luce tre canzoni. Nisa
presentò a Carosone i testi da musicare, uno dei quali si intitolava Tu vuò fà l'americano. Il pezzo ispirò subito
Carosone, il quale combinò musica swing e jazz al pianoforte, realizzando un boogie-woogie in un solo quarto
d'ora. Nacque così la canzone più famosa di Carosone, . Da quel primo incontro nacquero altri due ottimi
brani: 'O suspiro e Buonanotte. Fu l'inizio di una felice e prolifica collaborazione.
Nell'autunno dello stesso anno, in vista della prima tournée internazionale, Carosone decise di trasformare il
quartetto in sestetto. Oltre a Piero Giorgetti, cantante ormai più che collaudato, Carosone affiancò a Gegè il
chitarrista Raf Montrasio, il clarinettista Toni Grottola e il sassofonista Gianni Tozzi, scoperti rispettivamente
nei locali notturni di Milano, Napoli e Sanremo.
Nel 1957 nacque Torero, il maggiore successo di Nisa e Carosone. La canzone, rimasta per due settimane al
primo posto della hit parade statunitense, fu arrangiata in trentadue incisioni americane e tradotta in dodici
lingue. Il nuovo repertorio carosoniano, insieme a Chella llà (successone del 1956 di Marino Marini) e a Il
pericolo numero uno (hit sanremese di Gino Latilla e Claudio Villa in duetto), andò a formare il Carosello
Carosone nº 5, 33 giri edito proprio nel 1957.
Dopo una lunga serie di concerti in Europa, il Sestetto
Carosone, con l'aggiunta del percussionista Aldo
Pagani, sbarcò a Cuba, inaugurando una memorabile
tournée americana. Dopo Caracas e Rio de Janeiro, il 6
gennaio 1958 il gruppo di Renato Carosone approdò
alla Carnegie Hall di New York, fino ad allora riservata
alla musica classica, con un'eccezione fatta soltanto per
il clarinetto jazz del mitico Benny Goodman, che aveva
presentato il suo quartetto nel 1938.
Il Sestetto Carosone alla Carnegie Hall di New York
Nel frattempo, parallelamente a Piccolissima serenata, il 6 gennaio 1958
'A sunnambula, 'A casciaforte e Lazzarella (tutte
canzoni di successo provenienti dai repertori più vari,
che Carosone arrangiò secondo il proprio gusto), nacque un altro grande hit firmato dall'accoppiata Carosone-
Nisa, Pigliate 'na pastiglia. Tutti questi brani furono inclusi nel Carosello Carosone nº 6, che durante l'assenza
del complesso ottenne un ottimo successo commerciale. A febbraio, il sestetto tornò in Italia, e la volontà di
bissare la riuscita del suo sesto 33 giri spinse Carosone a lavorare sodo per tutto l'anno. Dopo un primo 45 giri
contenente Allegro motivetto e Colonel Bogey, tratto dalla colonna sonora del film Il ponte sul fiume Kwai di
David Lean, nacquero altri due gioielli del repertorio carosoniano, sempre con l'apporto del solito insostituibile
Nisa: 'O sarracino e Caravan petrol. Accanto a questi, il sestetto incise Atene, 'O mafiuso, Giacca rossa ('e
russetto), Tre guagliune e 'nu mandolino (tutti firmati Nisa-Carosone) e anche A-Tisket, A-Tasket, un successo
di Ella Fitzgerald.
Dopo l'uscita di Carosello Carosone n. 7, il nuovo disco pubblicato nel mese di novembre, Riccardo Rauchi e
Toni Grottola abbandonarono il sestetto, e vennero sostituiti da Sergio Lombardini e da Silvano Santorio. In
questo periodo, Carosone fondò una sua casa discografica, la Stereo, con annesso anche uno studio di
registrazione a Milano in via Aurelio Saffi 11. Nel marzo del 1959, il complesso affrontò una tournée italiana,
alla quale ne seguì un'altra nel mese di giugno che si snodò tra il Marocco e il Medio Oriente, passando per la
Tunisia, l'Egitto, il Libano e la Giordania. A luglio il sestetto partì per un altro giro nell'America Meridionale,
con soste in Argentina, Cile, Uruguay, Perù e Brasile. Durante la tournée, Carosone ebbe il piacere di esibirsi
in uno spettacolo di rivista musicale tenuto a San Paolo, insieme a Marlene Dietrich.
Quelli di Renato Carosone erano concerti-spettacolo, dove ai testi ironici di Nisa facevano da contrappunto le
performance comiche di Gegè Di Giacomo (il cui grido di battaglia era "CantaNapoli"), spesso concluse dal
totale coinvolgimento del pubblico, e le melodie di Carosone, mutuate dal jazz e dallo swing mescolati ai ritmi
più diversi.
Il 7 settembre 1959, al culmine del successo, Renato Carosone si ritirò inspiegabilmente dalle scene.
L'annuncio avvenne durante la trasmissione televisiva Serata di gala, presentata da Emma Danieli. Per gli
italiani fu uno shock: non era comprensibile come un musicista al massimo della fama avesse potuto
abbandonare tutto senza spiegazioni. Alcuni settimanali scandalistici dell'epoca motivarono quella decisione
persino con un voto di Carosone alla Madonna, ipotesi che non si poteva scartare a priori, risaputo il profondo
senso religioso che albergava nell'animo del maestro napoletano.
Nonostante ciò, gli impegni internazionali di Carosone non si esaurirono. Della sua nuova formazione, accanto
a Gegè e Gianni Tozzi, entrarono a far parte Claudio Furlani, Roberto Abramo e Franco Motta. Tra gli ultimi
giorni di aprile e i primi di maggio del 1960, il Sestetto Carosone fu di nuovo alla Carnegie Hall di New York.
Il 1º maggio Carosone e i suoi ragazzi vennero invitati all'Ed Sullivan show, il più importante spettacolo
musicale degli Stati Uniti. Carosone fu il terzo italiano, dopo Nilla Pizzi e Domenico Modugno, a esibirsi alla
televisione statunitense. Presentati da un padrino d'eccezione come Charlton Heston, i sei italiani riscossero un
successo travolgente, superiore a quello della precedente tournée, che fece guadagnare loro un altro invito,
questa volta in California, al Dinah Shore show.
Al ritorno in Italia, Carosone si ritirò con la moglie Lita a Rota d'Imagna, in provincia di Bergamo, dove mise
in piedi un piccolo studio di registrazione per dare vita a una collana musicale sotto l'etichetta discografica di
nome Lettera A. Nel frattempo, Gegè si lanciò per un po' nell'avventura solista. Nel 1961 si classificò terzo al
Festival di Napoli con Tutt' 'a famiglia (una canzone di Gigi Pisano e Furio Rendine, presentata in coppia con
Aurelio Fierro) e si adeguò persino alla nuova moda dei capelloni mettendo su una formazione beat, ma il
successo non durò a lungo.
Nel 1962 Carosone firmò, sempre insieme a Nisa, un altro buon successo, che non incise mai, Gondolì
gondolà. Costruita con grande abilità, la canzone venne presentata al Festival di Sanremo. Affidata alle voci di
Sergio Bruni ed Ernesto Bonino, ottenne il terzo premio, classificandosi poi al secondo posto della hit parade,
dove restò saldamente per oltre tre mesi. L'anno dopo, la fortunata coppia Carosone-Nisa scrisse altri quattro
nuovi pezzi, che vennero incisi da Carosone per la Primary-Ri-Fi su due 45 giri, Nera nera e Vita mia,
Camping love e Caino e Abele, ma il riscontro discografico fu assai deludente. In seguito, Renato abbandonò
l'idea di fare il discografico per perfezionare lo studio della musica classica e dedicarsi alla pittura[6],
iscrivendosi nel 1968 all'Accademia di belle arti di Brera a Milano, dove aveva accompagnato il figlio Pino a
un corso di disegno. Questa passione lo accompagnò per tutto il resto della sua vita.
Il rientro
Dopo ben quindici anni di astinenza dalla musica, il 9 agosto 1975 Renato Carosone tornò a mostrarsi in
pubblico alla Bussola di Focette, su invito di Sergio Bernardini. Carosone ebbe a disposizione una big band di
diciannove elementi e le telecamere della Rai ripresero la serata sul primo canale il 30 agosto alle ore 20:30
con un'apposita trasmissione intitolata Bentornato Carosone. Con gli arrangiamenti del maestro Danilo Vaona
la CBS approfittò dell'occasione per registrare un disco dal vivo. L'ottimo risultato ottenuto convinse Carosone
a mettere su un nuovo trio con Gigi Caglio al basso e Fedele Falconi alla batteria. Nello stesso anno, all'interno
del primo talk-show italiano L'ospite delle due, ideato e condotto da Luciano Rispoli, Carosone spiegò che il
suo ritiro di sedici anni prima era dovuto al fatto che in America aveva visto all'opera i Platters e previsto
l'esplosione degli urlatori, i quali avrebbero cambiato i gusti del pubblico dell'epoca, che secondo lui non
lasciavano più spazio al suo tipo di canzone tradizionale. Nel 1976 prese parte al programma televisivo Per
una sera d'estate, condotto da Claudio Lippi.
Nel 1980 Carosone fece amicizia con il giovane produttore discografico Sandrino Aquilani, che, per pura
coincidenza, aveva da poco depositato il marchio per la Lettera A e lo convinse a tornare in sala d'incisione.
Così, vicino a Roma, al Pomodoro Studio, Renato incise nel 1982 l'album Renato Carosone '82,
comprendente Io tengo n'appartamento, Penelope e Ulisse, C'aimma fa'? (dissacrante sguardo sui difetti
dell'Italia dei primi anni ottanta), Improvvisamente, 'Nu sassofono americano e altri nuovi titoli. Sostenuto da
musicisti come Michele Ascolese alla chitarra e Tonino Balsamo al sassofono, Carosone proseguì l'anno con
un Live in Siena, dove, accanto ai cavalli di battaglia, trovarono spazio valzer di Chopin, fughe di Bach, le
Sonatine di Muzio Clementi, La Campanella di Liszt e la Rapsodia in blu di George Gershwin. Inoltre, per
l'occasione, rispolverò ...e la barca tornò sola, presentando anche 'O miliardario, un testo poetico di grande
efficacia, e I magnifici due, omaggio musicale a Totò e a Charlie Chaplin. Il successo ottenuto convinse
Carosone ad attraversare nuovamente l'oceano per tornare in America. Grazie all'aiuto di Adriano Aragozzini,
nel mese di settembre tenne un concerto al Madison Square Garden di New York, da dove ebbe inizio una
nuova fortunata tournée, che lo vide prima in Canada per esibirsi con l'Orchestra Filarmonica di Toronto, poi
in giro per il Sudamerica. Tornato in Italia, Renato preparò una serie di tour, che si sarebbero completati
soltanto nel biennio 1987-1988, e partecipò poi a show e trasmissioni televisive di successo con varie
collaborazioni.
Carosone chiuse il decennio sul palcoscenico dell'Ariston, partecipando al Festival di Sanremo del 1989 con il
brano 'Na canzuncella doce doce, scritto per lui da Claudio Mattone, che si classificò al quattordicesimo posto.
Il 26 ottobre 1996 Carosone ricevette a Sanremo il Premio Tenco per il rinnovamento apportato alla canzone
napoletana e, in occasione della festa di Capodanno del 1998, diede il suo ultimo concerto in Piazza del
Plebiscito a Napoli, alla presenza di duecentomila persone.
Nel 1999 l'America rese omaggio a Carosone anche in campo cinematografico con Il talento di Mr. Ripley,
una pellicola di Anthony Minghella, in cui Fiorello, Matt Damon e Jude Law si scatenarono in un night al
suono di Tu vuò fà l'americano.
Nel 2000 Carosone, già sofferente di enfisema, pubblicò la propria autobiografia, Un americano a Napoli,
scritta in collaborazione con il giornalista Federico Vacalebre. Nello stesso anno incise in duo con Tonino
Carotone (che si ispirò per il suo nome d'arte proprio al musicista partenopeo) una nuova versione di Tu vuò fà
l'americano, contenuta in Mondo difficile, disco d'esordio di Carotone. Proprio questa versione del suo brano
più celebre fu la sua ultima incisione.
Renato Carosone morì nel sonno la mattina del 20 maggio 2001 nella sua casa di Roma, in via Flaminia
Vecchia, dove si era trasferito dopo aver vissuto per un periodo sul lago di Bracciano. L'annuncio fu dato da
Maurizio Costanzo nel programma Buona Domenica. Ai suoi funerali, celebrati due giorni dopo nella chiesa
degli Artisti in piazza del Popolo, parteciparono circa quattromilacinquecento persone, tra le quali Renzo
Arbore, Luciano De Crescenzo, Antonio Ghirelli, Marisa Laurito, Enrica Bonaccorti, Mogol, il Mago Silvan,
Lucio Villari, Maria Fiore, Peppino Gagliardi, Fiorello, Antonio Bassolino, Michele Guardì e Peter Van Wood.
Il musicista fu poi cremato e sepolto nel cimitero di Trevignano Romano. L'alter ego di Carosone, il batterista
Gegè Di Giacomo, assente per motivi di salute, morì a ottantasette anni nella sua casa di Poggioreale, a Napoli,
il 1º aprile 2005.
Il 6 luglio 2001, due mesi dopo la morte di Carosone, venne organizzato, nello Stadio San Paolo, un primo
memorial in suo onore, che a partire dal 2002 divenne il Premio Carosone[7]. Nello stesso anno Gigi D'Alessio
(al quale Carosone regalò il suo pianoforte) gli scrisse per omaggio la canzone Caro Renato, incisa nell'album
Uno come te, nata come una lettera, mai spedita, in cui gli "chiese" scusa per non essergli stato vicino nel
momento della sua morte.
Nel 2010 il duo australiano di musica elettronica Yolanda Be Cool rielaborò in chiave electro dance il classico
Tu vuò fà l'americano, ribattezzato We No Speak Americano, che divenne un hit durante l'estate, arrivando a
conquistare il primo posto nelle vendite in Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Germania e
Austria, e giungendo nelle primissime posizioni in Italia, Australia, Belgio, Spagna, Svizzera, Nuova Zelanda,
Finlandia, Norvegia, Irlanda e Francia.
Nel 2021 per il centenario dalla nascita, la RAI omaggia Renato Carosone con la realizzazione di un film TV
che ripercorre la carriera professionale dal titolo Carosello Carosone.
Musica
Composizioni
Cover
'A casciaforte (Nicola Valente-Alfonso Mangione), edizioni La Canzonetta, 1928
Allegro motivetto (Joey's Song) (Joe Reisman-Calibi), edizioni Ricordi, 1957
'A luciana (Giuseppe Cioffi-Luigi Cioffi), edizioni Cioffi, 1953
Amor di pastorello (Emanuele Nutile-Libero Bovio), edizioni Bideri, 1913
Anema e core (Salve D'Esposito-Tito Manlio), edizioni Musical Film, 1950
Armen's Theme (Ross Bagdasarian, Sr.), 1956
Arrotino (Alfredo Bracchi-Ferruccio Martinelli), edizioni Sugar Music/Universal/Ariston/Olona,
1951
'A sunnambula (Eduardo Alfieri-Gigi Pisano), edizioni La Canzonetta, 1957
A-Tisket, A-Tasket (Al Feldman-Ella Fitzgerald), edizioni EMI, 1938
Ballata selvaggia (Blowing Wild) (Paul Francis Webster-Dimitri Tiomkin), 1953
Bernardine (Johnny Mercer), 1957
Blues (George Gershwin), edizioni Warner Bros., 1951
Buon dì (Je part) (Selma Craft-Morton Craft-Nisa)
Caminito (Juan de Dios Filiberto-Gabino Coria Peñaloza)
Carlotta (Mario Morghen), edizioni EMI, 1954
C'est Magnifique (È tanto bello) (Cole Porter), 1953
Chella llà (Enzo Di Paola-Umberto Bertini-Sandro Taccani), edizioni La Cicala, 1956
Ciel de Paris (Scese dal cielo) (Pierre Dudan-Enzo Luigi Poletto)
Ciribiribin (Alberto Pestalozza-Carlo Tiochet), edizioni Warner Bros., 1898
Colonel Bogey (Kenneth J. Alford), edizioni Ricordi, 1957
Copacabana (Haroldo Barbosa)
Danza degli scorpioni (The Stingaree Square Dance) (Paul Smith)
Darktown Strutters' Ball (Shelton Brooks), 1917
Desiderio 'e sole (Marcello Gigante-Tito Manlio), edizioni Curci, 1952
Domani (Anthony Velona-Ulpio Minucci), 1955
Eh, cumpari! (Archie Bleyer-Julius La Rosa), 1953
...e la barca tornò sola (Mario Ruccione-Giuseppe Fiorelli), Edizioni Suvini Zerboni, 1954
El Cumbanchero (Rafael Hernández Marín)
'E spingole frangese (Enrico De Leva-Salvatore Di Giacomo), edizioni Ricordi, 1888
Eternamente (Arlecchinata) (Charlie Chaplin-Decio Ardo), edizioni Accordo
Giuvanne cu' 'a chitarra (Nino Oliviero-Stefano Canzio), edizioni Souvenir, 1955
Guaglione (Giuseppe Fanciulli-Nisa), edizioni Accordo, 1956
Guapparia (Rodolfo Falvo-Libero Bovio), edizioni Toledo, 1914
Guglielmina (Wilhelmina) (Josef Myrow-Mack Gordon-Devilli), edizioni 20th Century Songs,
1950
Happy Feet (Milton Ager-Jack Yellen), 1930
Harry Lime Theme (Anton Karas), 1949
Il celebre pianista (Ivory Rag) (Lou Busch-Jack Elliott)
Il gattino sulla tastiera (Kitten On The Keys) (Zez Confrey), edizioni EMI, 1921
I Love Paris (Amo Parigi) (Cole Porter), 1953
Il pericolo numero uno (Michele Cozzoli-Enzo Bonagura), edizioni AltroMondo/CAM, 1957
Il piccolo montanaro (Francesco Paolo Frontini)
In un mercato persiano (Albert Ketèlbey)
Io, mammeta e tu (Domenico Modugno-Riccardo Pazzaglia), edizioni Accordo, 1955
Istanbul (Not Constantinople) (Nat Simon-Jimmy Kennedy), edizioni Hill & Range/Warner
Bros., 1953
I tre cumpari (Nicola Paone), 1957
Jambalaya (On the Bayou) (Hank Williams), 1952
J'attendrai (Tornerai) (Louis Poterat-Dino Olivieri-Nino Rastelli), edizioni Leonardi/SdK Beheer
B.V., 1938
Johnny Guitar (Victor Young-Peggy Lee), edizioni Chappell/Ricordi, 1954
La canzone del Piave (E. A. Mario), 1918
La donna riccia (Ranieri Romagnoli-Domenico Modugno), edizioni Accordo, 1954
L'hai voluto te! (Giuseppe Cioffi-Gigi Pisano), edizioni La Canzonetta, 1936
La pansè (Furio Rendine-Gigi Pisano), edizioni Rendine, 1953
La sveglietta (Domenico Modugno), edizioni Accordo, 1954
Lazzarella (Domenico Modugno-Riccardo Pazzaglia), edizioni Curci, 1957
L'horloge de grand-mère (Pierre Chêne-Daniel White)
Los piconeros (Juan Mostazo Morales-Ramón Perelló y Ródenas-Florián Rey)
Luna rossa (Antonio Vian-Vincenzo De Crescenzo), edizioni Abici, 1950
Ma chansonette (Sam's Song) (Lew Qualding), 1950
Magic Moments (Burt Bacharach-Hal David), edizioni Warner Chappell/Universal, 1958
Malafemmena (Totò), edizioni La Canzonetta, 1951
Malagueña salerosa (Pedro Galindo Galarza-Elpidio Ramírez)
Mama Guitar (Tom Glazer-Budd Schulberg), edizioni Warner Bros., 1954
Mambo Italiano (Bob Merrill-Lidianni-Gabba), edizioni Campbell Connelly, 1954
Mambo Jambo (Pérez Prado)
Mamma Rosa (Nicola Paone), 1957
Margie (Con Conrad-J. Russel Robinson-Benny Davis), 1920
Meet Mr. Callaghan (Eric Spear), 1952
Mi par d'udire ancora, tratta da I pescatori di perle (Les Pêcheurs de perles) (Georges Bizet),
1863
Mr. Sandman (Pat Ballard), 1954
Music! Music! Music! (Stephen Weiss-Bernie Baum)
Muskrat Ramble (Kid Ory), 1926
N'accordo in fa (Nicola Valente-Gigi Pisano), edizioni La Canzonetta, 1927
Napulione 'e Napule (Giuseppe Fanciulli-Raffaele Cutolo), edizioni Accordo, 1959
Noche de ronda (Agustín Lara)
'Nu quarto 'e luna (Nino Oliviero-Tito Manlio), edizioni Leonardi, 1951
'O ciucciariello (Nino Oliviero-Roberto Murolo), edizioni Leonardi, 1951
Oh! Susanna (Stephen Foster)
Original Charleston (Cecil Mack-James P. Johnson)
Oh! What a Night! (Peter Van Wood-Aldo Locatelli), edizioni Faril
'O sole mio (Eduardo Di Capua-Giovanni Capurro), edizioni Bideri, 1898
Papa Loves Mambo (Bix Reichner-Al Hoffman-Dick Manning), edizioni Ricordi/edizioni Cafè
Concerto, 1954
Papaveri e papere (Vittorio Mascheroni-Mario Panzeri-Nino Rastelli), 1952
Peppino 'o suricillo (Pepino The Italian Mouse) (Ray Allen-Wanda Merrell; versione italiana di
Leo Chiosso-Ettore Carrera), 1962
Piccerella (Eduardo Falcocchio-Peppino Mendes), edizioni Falcocchio, 1956
Piccolissima serenata (Gianni Ferrio-Antonio Amurri), edizioni Sugar Music, 1957
Quanno staje cu' mme (Nino Oliviero), edizioni Souvenir, 1952
Quante lune (Gorni Kramer-Tata Giacobetti), edizioni EMI
Que sera, sera (Whatever Will Be, Will Be) (Jay Livingston-Ray Evans-Pinchi)
Quizás, Quizás, Quizás (Osvaldo Farrés), 1947
Rapsodia svedese (Hugo Alfvén)
Ricordate Marcellino? (Antonio Virgilio Savona-Tata Giacobetti)
Rock Around the Clock (Max C. Freedman-Jimmy DeKnight), edizioni Sugar Music, 1954
Rusticanella (Quando passan le Legion) (Domenico Cortopassi), 1919
Scalinatella (Giuseppe Cioffi-Enzo Bonagura), edizioni Cioffi, 1948
Scapricciatiello (Ferdinando Albano-Pacifico Vento), edizioni Bideri, 1954
Serenatella sciuè sciuè (Ferdinando Albano-Ettore De Mura), edizioni Bideri/Gennarelli, 1957
Speranzella (Claudio Mattone), edizioni Easy Records
Storta va... deritta vene (Alfredo Romeo-Alberto Petrucci-Dionisio Sgueglia), edizioni Fama,
1957
Suttanella e cazunciello (Carlo Donida-Nisa), edizioni Ritmi e Canzoni, 1959
Tabu (Margarita Lecuona-Bob Russell), 1941
Tammurriata nera (E. A. Mario-Edoardo Nicolardi), edizioni E. A. Mario, 1944
T'amo, t'amo, t'amo (Would I Love You) (Harold Spina-Bob Russell-Decio Ardo)
Tani (Quinto Monreal-Deani)
Tea for Two (Vincent Youmans)
T'è piaciuta (Furio Rendine-Vincenzo Capillo), edizioni Rendine, 1955
Te voglio bene (tanto, tanto...) (Renato Rascel), edizioni EMI
These Foolish Things (Jack Strachey-Eric Maschwitz), 1936
Tititì tititì tititì (Giuseppe Cioffi-Gigi Pisano), edizioni La Canzonetta, 1935
Tumba la samba (Gorni Kramer-Tata Giacobetti), edizioni EMI
Ufemia (Cartas a Ufemia) (Rubén Fuentes-Rubén Méndez del Castillo), 1953
Vola colomba (Bixio Cherubini-Carlo Concina), edizioni Leonardi/SdK Beheer B.V., 1952
Vecchia America (Lelio Luttazzi), 1951
Vino, vino (Alex North-Pinchi), edizioni Universal/Warner Chappell, 1955
Violino tzigano (Cesare Andrea Bixio-Bixio Cherubini), edizioni Bixio C.e.m.s.a.
Yes Sir, That's My Baby (Walter Donaldson-Gus Kahn), 1925
Your Eyes (Joe Wood-Mitch Dean)
Discografia
Trio Carosone
Singoli
11 gennaio 1951 - Oh! Susanna/Scalinatella (Pathé, MG 13)
11 gennaio 1951 - Quizas, quizas, quizas/L'horloge de grand Mère (Pathé, MG 14)
11 gennaio 1951 - Tre numeri al lotto/Anema e core (Pathé, MG 17)
1951 - Your eyes/Music music music (Pathé, MG 24)
1951 - J'attendrai/Tabù (Pathé, MG 25)
1951 - Harry lime theme/La samba del pensamento (Pathé, MG 26)
11 novembre 1951 - Yes sir, that's my baby/Oh! What a night (Pathé, MG 27)
1952 - Luna rossa/'O ciucciariello (Pathé, MG 72)
1952 - Vecchia America/Quante lune! (Pathé, MG 85)
1952 - Abbasso il contrabbasso/Tumba la samba (Pathé, MG 86)
1952 - Sulla slitta/'Nu quarto 'e luna (Pathé, MG 99)
12 marzo 1952 - Papaveri e papere/Buona Pasqua (Pathé, MG 102)
12 marzo 1952 - Malaguena/Noche de Ronda (Pathé, MG 103)
1952 - T'amo, t'amo, t'amo/Le piconero (Pathé, MG 113)
1954 - N'accordo in fa/Eternamente (Pathé, GQ 2001)
1954 - La pansè/Malafemmena (Pathé, GQ 2020)
1954 - Johnny Guitar/Il piccolo montanaro (Pathé, GQ 2006)
Singoli
1952 - Muskrat ramble/Stile 1929 (Pathé, MG 114)
1953 - Sì sì fa fa/Il celebre pianista (Pathé, MG 172)
1956 - Il gattino sulla tastiera/Boogie woogie italiano (Pathé, MG 362)
Singoli
1953 - Guglielmina/Arrotino (Pathé, MG 153)
1953 - Yes sir, that's my baby/Music, music, music! (Pathé, MG 156)
1953 - Tre numeri al lotto (i pappagalli)/Oh! Susanna (Pathé, MG 157)
1953 - Original charleston/Darktown strutter's ball (Pathé, MG 159)
1953 - Vola colomba/Mambo jambo (Pathé, MG 160)
1953 - Violino tzigano/Desiderio 'e sole (Pathé, MG 170)
1953 - Domino/El cumbachero (Pathé, MG 171). Il lato B è attribuito al Quartetto Carosone.
18 maggio 1953 - Nel bosco/Quanno staje cu mme (Pathé, MG 179)
1953 - Caminito/Ciribiribin (Pathé, MG 182)
1954 - Meet mister Callaghan/These foolish things (Pathé, MG 191)
1954 - Ma chansonette/Happy feet (Pathé, MG 192)
1954 - Eternamente/N'accordo in fa (Pathé, MG 195)
1954 - Jambalaya/Copacabana (Pathé, MG 216)
1954 - La pansè/Ciel de Paris (Pathé, MG 218)
1954 - Malafemmena/Sciù sciù (Pathé, MG 225)
23 giugno 1954 - Te voglio bene/T'aspetto 'e nove (Pathé, MG 245)
13 maggio 1954 - La pansè/Malafemmena (Pathé, MG 246)
1954 - Johnny Guitar/Il piccolo montanaro (Pathé, MG 264)
20 novembre 1954 - La donna riccia/Ehi cumpari (Pathé, MG 267)
11 novembre 1954 - E la barca tornò sola/Ufemia (Pathé, MG 268)
1955 - Scapricciatiello/Maruzzella (Pathé, MG 270)
1955 - Ballata selvaggia/Il piccolo montanaro (Pathé, MG 271)
1955 - 'Stu fungo cinese/Rapsodia svedese (Pathé, MG 297)
1955 - Pianofortissimo/Carlotta (Pathé, MG 304)
1955 - Ciribirin/Tani (Pathé, MG 307)
1955 - Istanbul/Margie (Pathé, MG 312)
1955 - 'E spingole frangese/Tititi-tititi-tititi (Pathé, MG 313)
1955 - Mambo italiano/Mo' vene Natale (Pathé, MG 332)
23 dicembre 1955 - Io mammeta e tu/Domani (Pathé, MG 333)
1955 - Mambo italiano/Io mammeta e tu (Pathé, GQ 2011)
1955 - Mo vene Natale/Domani (Pathé, GQ 2012)
1956 - Rock around the clock/Mister Sandman (Pathé, MG 336)
1956 - Ricordate Marcellino?/Papa loves mambo (Pathé, MG 337)
5 gennaio 1956 - Giuvanne cu' a chitarra/'E spingole frangese! (Pathé, MG 342)
1956 - I love Paris/Blue (Pathé, MG 343)
17 febbraio 1956 - 'A luciana/La sveglietta (Pathé, MG 346)
1956 - Danza degli scorpioni/In un mercaro persiano (Pathé, MG 349)
1956 - Giuvanne cu'a chitarra/Io, mammeta e tu (Pathé, MG 350)
1956 - Domani/Blues (Pathé, MG 351)
1956 - 'O russo e 'a rossa/Vino, vino (Pathé, MG 360)
1956 - T'è piaciuta/C'est magnifique (Pathé, MG 361)
1956 - Guaglione/'O russo e 'a rossa (Pathé, MG 376)
1956 - Blues/Rock around the clock (Pathé, GQ 2013)
1956 - 'A Luciana/Giuvanne cu' 'a chitarra (Pathé, GQ 2014)
29 febbraio 1956 - Giuvanne cu 'a chitarra/Io mammeta e tu (Pathé, GQ 2016)
1956 - Domani/Blues (Pathé, GQ 2017)
1956 - Scapricciatiello/Maruzzella (Pathé, GQ 2018)
1956 - Mister Sandman/C'est magnifique (Pathé, GQ 2019)
1956 - T'è piaciuta/'O russo e 'a rossa (Pathé, GQ 2021)
1956 - Vino, vino/Papa loves mambo (Pathé, GQ 2022)
1956 - Ciribiribin/E la barca tornò sola (Pathé, GQ 2025)
1956 - Guaglione/'O russo e 'a rossa (Pathé, GQ 2027)
1956 - Piccerella/'O suspiro (Pathé, GQ 2031)
1956 - Tu vuo' fa' l'americano/Buonanotte (Pathé, GQ 2032)
1957 - Chella llà/Mamma Rosa (Pathé, GQ 2033)
1957 - Serenatella sciuè sciuè/Tu vuo' fa' l'americano (Pathé, GQ 2034)
1957 - Il pericolo n. 1/Buonanotte (Pathé, GQ 2035)
1957 - Chella llà/Buonanotte (Pathé, GQ 2036)
1957 - Lazzarella/'A casciaforte (Pathé, GQ 2040)
1957 - Storta va... deritta vene/L'hai voluta te! (Pathé, GQ 2041)
1957 - Piccolissima serenata/Torero (Pathé, GQ 2044)
1957 - I tre cumpari/Armen's theme (Pathé, GQ 2046)
1957 - Buon Natale, amore/Torero (Pathé, GQ 2047)
EP
Gennaio 1955 - Johnny Guitar/Il piccolo montanaro/La pansè/Yes sir, that's my baby (Pathé,
EGQ 508)
Dicembre 1955 - Ciribiribin/Tani/Pianofortissimo/Rapsodia svedese (Pathé, EGQ 514)
Dicembre 1955 - Carlotta/La donna riccia/Scapricciatiello/Maruzzella (Pathé, EGQ 515)
1955 - Mambo italiano (Pathé, EGQ 517)
1955 - Blues (Pathé, EGQ 518)
1956 - In un mercato persiano (Pathé, EGQ 520)
16 novembre 1956 - Danza degli scorpioni
Album
14 dicembre 1954 - Carosello Carosone (Pathé, QAT 6003)
Lato B: 'O russo e 'a rossa/Boogie woogie italiano/T'aspetto 'e nove/Vino, vino
Singoli
1957 - Tu vuo' fa' l'americano/'O suspiro (Pathé, MG 387)
1957 - Piccerella/Buonanotte (Pathé, MG 388)
1957 - Chella llà/Mamma Rosa (Pathé, MG 389)
1957 - Serenatela sciuè sciuè/Amaramente (Pathé, MG 399)
1957 - Il pericolo n.1/'O suspiro (Pathé, MG 400)
1957 - Que serà, serà/Buonanotte (Pathé, MG 401)
1957 - Chella llà/Tu vuo' fa' l'americano (Pathé, MG 402)
1957 - Lazzarella/Storte va... deritta vene (Pathé, MG 406)
1957 - L'hai voluta te!/'A casciaforte (Pathé, MG 407)
1957 - 'O suspiro/T'è piaciuta (Pathé, MG 409). Il retro è accreditato a Renato Carosone e il suo
Quartetto.
1957 - Piccolissima serenata/Torero (Pathé, MG 421)
5 ottobre 1957 - 'A sonnambula/Pigliate 'na pastiglia (Pathé, MG 422)
1957 - I tre compari/Armen's theme (Pathé, MG 423)
1957 - Buon Natale, amore/Torero (Pathé, MG 424)
1957 - Colonel Bogey/Allegro motivetto (Pathé, MG 436)
1957 - 'A sunnambula/Pigliate 'na pastiglia (Pathé, GQ 2045)
1957 - Colonel Bogey/Allegro motivetto (Pathé, GQ 2052)
1958 - Colonel Bogey/Magic Moments (Pathé, MG 440)
1958 - Magic moments/Mama Guitar (Pathé, MG 442)
1958 - 'O sarracino/Caravan petrol (Pathé, MG 443)
1958 - Amor di pastorello/Allegro motivetto (Pathé, MG 443)
1958 - Colonel Bogey/Magic Moments (Pathé, GQ 2056)
1958 - Magic moments/Mama guitar (Pathé, GQ 2057)
10 maggio 1958 - 'O sarracino/Colonel Bogey (Pathé, GQ 2058)
1958 - Amor di pastorello/A tisket a tasket (Pathé, GQ 2060)
1958 - Mama guitar/Allegro motivetto (Pathé, GQ 2061)
1958 - 'O sarracino/Caravan petrol (Pathé, GQ 2064)
1959 - Oh! What a night!/Oh Susanna (Pathé, GQ 2069)
1959 - Mo vene Natale/Buon Natale amore (Pathé, GQ 2070)
1958 - 'O mafiuso/Bernardine (Stereo, CS 10000/F)
1958 - 'O mafiuso/Tre guagliune e nu mandolino (Stereo, CS 0.001/H)
1958 - I pescatori di perle (mi par d'udire ancora)/Tre guaglione e 'nu mandolino (Stereo, CS
10001/F)
1958 - Rusticanella/Atene (Stereo, CS 10002/F)
1958 - Giacca rossa ('e russetto)/Nenè e Pepè (Stereo, CS 0.003/H - CS 10003/F)
1958 - Bernardine/Atene (Stereo, CS 0.004/H)
1958 - Nené e Pepè/Palla e Pallino (Stereo, CS 0.005/H - CS 10003/F). In copertina il 45 giri
viene chiamato Cantanapoli.
16 aprile 1959 - Lassame sta'/Baby rock (Stereo, CS 10.006)
1959 - Cow-boy/Buon dì (Stereo, CS 10.007)
1959 - 'O pellirossa/Baby rock (Stereo, CS 0.008/H - CS 10008/F)
1959 - Suttanella e cazunciello/Napulione 'e Napule (Stereo, CS 0.009/H - CS 10009/F)
Aprile 1963 - Nera nera/Vita mia (Ri-Fi, RFN NP 16024)
Aprile 1963 - Camping love/Caino e Abele (Ri-Fi, RFN NP 16025)
EP
13 dicembre 1956 - 'O suspiro/Tu vuò fa' l'americano/Buonanotte/Piccerella (Pathé, EGQ 530)
2 aprile 1957 - Serenatella sciuè sciuè/Tu vuo' fa' l'americano/Mamma Rosa/Il pericolo n.1
(Pathé, EGQ 534)
19 aprile 1957 - Chella llà/Amaramente/'O suspiro/Que serà, serà (Whatever will be will be)
(Pathé, EGQ 535)
5 giugno 1957 - Lazzarella/Storta va... deritta vene!/L'hai voluto te!/'A casciaforte (Pathé, EGQ
536)
11 novembre 1957 - Cantanapoli 3
Buon Natale, amore/Pigliate 'na pastiglia/Torero/I tre cumpari (Pathé, EGQ 540)
Album
1º aprile 1957 - Carosello Carosone n. 5 (Pathé, QAT 6015)
Lato B: Bernardine/Tre guagliune e 'nu mandolino/Giacca rossa ('e russetto)/I pescatori di perle
Singoli
1956 - Il gattino sulla tastiera/Boogie woogie italiano (Pathé, GQ 2023)
Renato Carosone
Singoli
1976 - Il barbiere di Siviglia (una voce poco fa)/Triki-trak (Ricordi, SRL 10821)
1977 - Guapparia/Caino e Abele (RCA Italiana, PB 6039)
1982 - Io tengo n'appartamento/C'aimma fa' (Lettera A, LTA 76005)
1988 - I magnifici due/Improvvisamente (Lettera A, LTA 76011)
1989 - 'Na canzuncella doce doce/Speranzella (Easy Records Italiana, SP 1877)
2002 - San Gennaro
San Gennaro/Improvvisamente/Medley: tributo a Renato Carosone ('O sarracino/Pigliate 'na pastiglia/Tu vuò
fa l'americano). Il medley è eseguito al pianoforte da Giorgio Onorato Aquilani (Lettera A, 100317).
Album
1958 - Blue Italian Skies (Pathé, MTX 102)
Lato A: Piccolissima serenata (con il Sestetto)/'A sonnambula (con il Sestetto)/I tre compari (con il
Sestetto)/Pigliate 'na pastiglia (con il Sestetto)/Armen's theme (con il Sestetto)/Guaglione (con il Quartetto)
Lato B: 'O suspiro/Piccerella/Tu vuo' fa l'americano/Storta va... deritta vene!/'A casciaforte/L'hai voluta te!
Lato A: Caravan petrol (con il Sestetto)/Allegro motivetto (con il Sestetto)/'O sarracino (con il
Sestetto)/Colonel Bogey (con il Sestetto)/Amor di pastorello (con il Sestetto)/'O russo e 'a rossa (con il
Quartetto)
Lato B: Eternamente (con il Quartetto)/'E spingule francese (con il Quartetto)/Vino, vino (con il
Quartetto)/Amaramente (con il Sestetto)/Mama Guitar (con il Sestetto)/Danza degli scorpioni (con il
Quartetto)
Ristampato, sempre in vinile, il 31 maggio 1976 dalla Ricordi nella collana economica Orizzonte, con doppia
copertina, una eguale e una diversa all'originale (Ricordi, ORL 8125).
1975 - Carosone '75. Dal vivo alla Bussola (CBS, 69164)
Lato B: Boogie woogie italiano/Pigliate 'na pastiglia/'O sarracino/Caravan petrol/Ringraziamento/Tu vuo' fa'
l'americano/Rock around the clock
Esistono ristampe con il titolo di Recital su etichette Record Bazaar nel 1977 (RB 104) e CGD nel 1984 (LSM
1079).
Lato A: Guapparia/Tammurriata nera/The dark town strutter's ball/'Nu quarto 'e luna/Malafemmena
Lato B: Luna rossa/E la barca tornò sola/Tea for Two/Che t'aggia dì/'A casciaforte
LP 2, lato A: Guapparia/Tammurriata nera/The dark town strutter's ball/'Nu quarto 'e luna/Malafemmena
LP 2, lato B: Luna rossa/E la barca tornò sola/Tea for two/Che t'aggia dì/'A casciaforte
LP 3, lato A: Caravan petrol/'O russo e 'a rossa/Io mammeta e tu/'O pianoforte/Chella 'llà
LP 3, lato B: Giuvanne ca' chitarra/Mo vene Natale/Bogie woogie italiano/T'aspetto e' nove/Scapricciatiello
1989 - 'Na canzuncella doce doce (Easy Records Italiana, TLPX 221)
Filmografia
Maruzzella, regia di Luigi Capuano (1956)
Totò, Peppino e le fanatiche, regia di Mario Mattoli (1958)
Caravan petrol, regia di Mario Amendola (1960)
Doppiatori italiani
Pubblicità
Nel 1959 Renato Carosone partecipò con il suo complesso (inclusi Van Wood e Gegè Di Giacomo), alla
rubrica pubblicitaria televisiva di Rai1 Carosello, pubblicizzando il dentifricio Binaca della Ciba.
Biografico
Bibliografia
Il dizionario della canzone italiana, vol. 3., Armando Curcio Editore, Roma, 1991
Renato Carosone, di AA.VV., SEA, Roma, 1991
Renato Carosone. Un maestro da antologia, di Sandrino Aquilani, Lettera A, Cura di Vetralla,
2003.
La canzone italiana, di Gianfranco Baldazzi, Newton Compton Editori, Roma, 1989
L'America di Renato Carosone, di Stefano Bollani, ElleU, Roma, 2004
Storia della canzone italiana, di Gianni Borgna, Laterza, Bari, 1985
Da Carosone a cosa nostra, di Michele Bovi, Coniglio Editore, Roma, 2007
Un americano a Napoli, di Renato Carosone con Federico Vacalebre, Sperling & Kupfer,
Milano, 2000
Curci editori musicali 1860-2010. I primi 150 anni, di Luca Cerchiari, Curci, Milano, 2011
Le canzoni di Boris Vian, di Giulia Colace, Marcos y Marcos, Milano, 1995
An Illustrated Guide to the Recordings of Spike Jones, di Scott C. Corbett, Corbett, Monrovia,
1989
Enciclopedia della canzone napoletana, di Ettore De Mura, Il Torchio, Napoli, 1969
Alberto Sordi, l'Italia in bianco e nero, di Goffredo Fofi, Mondadori, Milano, 2004
La canzone napoletana, di Pietro Gargano e Gianni Cesarini, Rizzoli, Milano, 1984
Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana, di Piero Gargano, Magmata, Napoli,
2007
Renato Carosone. Un genio italiano, di Enzo Giannelli, Armando Curcio Editore, Roma, 2008
Jean-Claude Izzo, Casino totale, e/o, Roma, 1999
Jean-Claude Izzo, Chourmo. Il cuore di Marsiglia, e/o, Roma, 1999
Jean-Claude Izzo, Solea, e/o, Roma, 2000
Storia della canzone italiana, di Felice Liperi, Rai Eri, 1999
I complessi musicali italiani 1944-1963. La loro storia attraverso le immagini, di Maurizio
Maiotti, Maiotti, Milano, 2010
Note vesuviane, di Alessandro Masulli, Edizioni Summana, Somma Vesuviana, 2006
Renato Carosone. Oltre la musica, la pittura, di Antonio Mercadante, Gangemi, Roma, 2007
Thank You Music Lovers: a Bio-discography of Spike Jones, di Jack Mirtle, Greenwood Press,
Westport, 1986
Renato Carosone, di Vincenzo Mollica, Lato Side, Roma, 1981
Ma 'ndo vai... se la banana non ce l'hai!..., di Gilbert Paraschiva, Il pianeta dell'amore, Napoli,
2004
Tu vuo' fa' l'americano, di Dario Salvatori, Tullio Pironti Editore, Napoli, 1995
Okay Napulitan!: Social Change and Cultural Identity in the Songs of Renato Carosone, vol.
87, di Antonio Scuderi, Italica Edizioni, 2010
Carosonissimo, di Federico Vacalebre, Arcana Editrice, Roma, 2011
Spike Jones Off the Records: the Man Who Murdered Music, di Jordan R. Young, BearManor
Media, Boalsburg (Pennsylvania), 1989
Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Renato Carosone
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini
o altri file su Renato Carosone (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Renato_Ca
rosone?uselang=it)
Collegamenti esterni
Renato Carosone, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni
sonori ed audiovisivi.
Renato Carosone, su Last.fm, CBS Interactive.
(EN) Renato Carosone, su Discogs, Zink Media.
(EN) Renato Carosone, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
(EN) Renato Carosone, su WhoSampled.
(EN) Renato Carosone, su SecondHandSongs.
(EN) Renato Carosone, su Internet Movie Database, IMDb.com.
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