Sei sulla pagina 1di 3

REALISMO

______________________________________________________________________________________________________

● Moti del 1848 ➜ tutta l’Europa risorge ➜ a metà dell’800 inizia un’epoca nuova caratterizzata che
potremmo identificare con la 2° rivoluzione industriale che accelera lo sviluppo dell’industria, dei trasporti
(treno, metropolitana, grandi navi)
● Grande spostamento di masse ➜ inurbamento (Londra e Parigi soprattutto) ➜ forte incremento di
popolazione
● 1848 ➜ Manifesto di Marx
● Nascita del proletariato ➜ enormi masse di popolazione fortemente sfruttata che sta prendendo
coscienza della nuova classe
● Cambiamenti molto vistosi che si trasferiscono nell’arte, nella letteratura e nella filosofia ➜ nascita
positivismo (filosofia)
➜ elettricità
➜ vaccini

​ fiducia illimitata nel progresso​, come se questo potesse migliorare incondizionatamente la vita
dell’uomo ➜ non sarà così, il progresso aiuta ma dipende da come viene usato, può essere un’arma a
doppio taglio.
● Nasce una nuova nazione: la Germania, che nel giro di 40 anni diventa la più potente nazione
militare in Europa ➜ scatena conflitti
● 5 grandi esposizioni universali che provocano cambiamenti nell’arte:
- 1851​ : Palazzo di Cristallo (70 mila metri quadri) - Paxton (costruttore di serre). A Londra vengono
esposti tutti i prodotti industriali offerti dall’industria dell’epoca
- 1855​ : Francia, Napoleone vuole trasformare Parigi in una città moderna e crea le esposizioni
universali
Realismo di Courbet
- 1867​ : Parigi. Arriva un padiglione con l’arte giapponese
- 1878​ : Energia elettrica a Parigi
- 1889​ : 100 anni dalla Rivoluzione Francese, costruzione della Tour Eiffel.
Con 50 milioni di visitatori

Di fronte a tutti questi cambiamenti gli artisti non possono più evadere dalla realtà, vogliono essere uomini
protagonisti del loro tempo e guardano la realtà, nasce il realismo.

Il realismo in arte ha tante forme e tanti passaggi :


1 fase : dopo il 1848, in cui non esiste ancora la Parigi moderna (con i boulevards)
Courbet ➜ realismo sociale, mostra il proletariato e la gente comune
1855: propone i suoi quadri alla giuria che deve approvarli per l’esposizione universale, ma vengono
rifiutati e li espone in un padiglione tutto suo che affitta e lo chiama “padiglione del realismo” è in
alternativa ai padiglioni dell’esposizione universale

Nel decennio dopo Napoleone III ha dato l’incarico a Haussman di trasformare Parigi in una città
moderna.

10 anni dopo Parigi inizia già a cambiare volto, vengono costruiti i boulevards con i luoghi della modernità
(i caffè, i grandi magazzini, le banche)➜ ​la ville lumière, ​Parigi inizia a vivere soprattutto di notte
Baudelaire è il primo autore che parla di ​modernità

Tra gli anni 50 e gli anni 70 c’è un periodo di cerniera, dato da Manet che è il pittore della modernità.
Nel 1863 c’è il padiglione dei rifiutati con una mostra alternativa.

Negli anni 70 nasce l’Impressionismo e si parla di Monet (realismo soggettivo)


1874 ➜ prima mostra dell’impressione

Ormai l’arte si allontana dal gusto accademico e dal gusto borghese e gli artisti trovano dei propri spazi
per esporre l’arte rifiutata

COURBET
___________________________________________________________________________________

Realismo sociale che si sviluppa subito dopo il 1848, il momento ufficiale del realismo di Courbet è quello
del 1855, in occasione della prima esposizione universale che si tiene a Parigi.
Courbet cerca di esporre i suoi quadri, ma non viene accettato perché vengono considerati troppo volgari
e lui allestisce un proprio padiglione fuori dall’esposizione universale riguardante il realismo.
E’ la prima volta che avviene questa volontà di esporre dei quadri in alternativa alle esposizioni universali.
E’ un realismo sociale perché ancora Parigi non ha cambiato volto, non c’è ancora la Parigi moderna (➜
la ville lumière) e soprattutto anche per i temi che affronta

L’approccio al realismo è oggettivo, distaccato, Courbet evita in ogni modo di interferire con i sentimenti,
ha un approccio quasi scientifico, vuole descrivere in maniera minuziosa e dettagliata tutto quello che
vede, il realismo è anche detto impersonale, capiamo nelle sue scelte le sue intenzioni politiche, vicino al
proletariato.
Il modo di rappresentare non è più romantico, non c’è enfasi, questi personaggi non sono trasformati in
degli eroi, non vuole aggiungere nulla di più a quello che vede ➜ modo oggettivo e distaccato di vedere le
cose.

Courbet è sensibile alla nascita del proletariato e del socialismo ➜ ciò che a lui interessa mostrare nei
suoi quadri sono le classi sociali più deboli e quelle dei lavoratori.

Lui scrive per primo queste parole “io voglio essere protagonista del mio tempo” in un manifesto del
realismo che appende nel suo padiglione, e dichiara questa volontà di rappresentare in modo oggettivo la
realtà.

1.​”GLI SPACCAPIETRE”
Suscitava sconcerto per la rudezza che esprimeva; la rappresentazione fedele della realtà fornita da
Courbet era in conflitto con i canoni estetici accademici e con il gusto del pubblico borghese, poco
abituato a vedere rappresentata la povertà e la durezza del lavoro. Ritraendo due spaccapietre in pieno
sole lungo un fossato ai bordi di una strada, l’artista intendeva denunciare i problemi concreti della società
francese, fermo nell’idea che l’arte potesse innescare un cambiamento sociale.
In una lettera che spedisce ad un amico si vede come si è soffermato a guardare attentamente tutti i
particolari.
La sua pittura è infatti caratterizzata dall’osservazione.
I due spaccapietre stanno rompendo delle pietre in pezzi più piccoli (sanpietrini)
I volti non si vedono, è un quadro anonimo; ma nessuno dei suoi protagonisti diventa un eroe.
Viene mostrato lo stato di povertà in cui vivono con la descrizione dettagliata degli abiti (stracciati,
calzettini rotti) e anche il pasto frugale, a destra c’è un pentolino ➜ modo semplice, ma semplice e
documentario per descrivere le condizioni di povertà in cui lavoravano.
Il quadro non esiste più, è stato distrutto durante i bombardamenti della 2° guerra mondiale

2.​”IL FUNERALE A ORNANS”


E’ un altro quadro del 1849, tra quelli esposti nel padiglione del 1855.
E’ un grande formato che solitamente veniva riservato alla pittura di storia ➜ provocazione
Ornans è una cittadina della provincia francese da cui proviene Courbet , è il suo paese d’origine e in
quest’occasione avevano inaugurato il nuovo cimitero.
In quell’occasione si trovava là, per questo ha ritratto dal vero i suoi concittadini ➜ molte persone erano
distratte, non c’è solennità
Tutte le persone sono sono disposte in primo piano , senza una chiara gerarchia sociale.
I personaggi sono disposti più o meno sullo stesso piano, in primo piano c’è la fossa dove deve essere
collocata la bara, tagliata a metà bruscamente, e in primo piano c’è il canone : indifferenza verso la scena,
rappresenta senza mettere in posa
A sinistra ci sono i religiosi ➜ sacerdote, chierichetti e i due sacrestani (rosso) molto distratti con volti
grotteschi, nasi gonfi, viso rosso
In primo piano c’è anche il sindaco
A destra c’è il gruppo delle donne in cui ritrarrà tre delle sue sorelle e loro sono le uniche che piangono e
mostrano la solennità del momento e della situazione

Il realismo di Courbet è già una rivoluzione, perché comincia guardando la realtà anche se i personaggi
sono semplici, poveri, persone comuni.

Potrebbero piacerti anche