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LA MORTE DI MARAT

1793, olio su tela, 165x128 cm, Museo delle Belle Arti belga, Bruxelles

Marat = giornalista francese, giacobino, fu ucciso da una girondina, Charlotte Corday,


che aveva pianificato tutto nei minimi dettagli ed era addirittura rimasta nella stanza
dopo aver assassinato Marat

CHARLOTTE CORDAY:
● informata sul domicilio di Marat, lui era molto povero
● dà una falsa missiva alla compagna di Marat
● pugnala il giornalista e si nasconde in un angolo della camera

➔ MARAT = CRISTO: si sacrifica per tutti i rivoluzionari

➔ POSIZIONE: Marat viene rappresentato mentre giace inerte nella vasca da


bagno, in cui lui curava la sua malattia della pelle. Nella mano sinistra tiene un
foglio, ossia la falsa missiva di Charlotte con cui lei gli chiedeva soldi (pretesto
per farsi ricevere e assassinarlo). La lettera è inclinata verso lo spettatore per
facilitargli la lettura.
Marat non assume una posizione antalgica, anzi si abbandona al bordo della vasca
con il braccio destro a penzoloni che tiene stretta una penna bianca. La posizione è
ispirata alla Pietà di Michelangelo, alla Deposizione di Caravaggio e al Trasporto di
Cristo di Raffaello.
David decide di aggiungere fuori dalla vasca anche altri dettagli per far bene
intendere che non si trattava di un omicidio occasionale ma di qualcosa di
premeditato e soprattutto della morte di un eroe per un bene superiore:
● coltello insanguinato
● fogli e calamaio
● telo verde per far risaltare il rosso del sangue
Sotto ai fogli e all’assegno che Marat aveva pronto, pur essendo molto povero, da dare
a Charlotte, si trova, una scatola in cui David incide una dedica a Marat.

★ nella scena Charlotte non è presente per non distrarre lo spettatore dal
momento di assoluto rispetto per Marat

➔ Marat è da solo in un contesto vuoto e scuro = silenzio e solitudine della


morte

➔ La testa di Marat doveva essere ribaltata all’indietro ma David la ruota per far
si che tutti lo riconoscano

➔ LINEE: rigide, verticali e orizzontali e spigolose = dramma


linea di contorno per separare il corpo di Marat dallo sfondo

➔ COLORI: il dipinto è giocato sul contrasto e sui colori complementari, colori


chiari, scuri e neutri
David era anche il pittore ufficiale di Napoleone → sempre rappresentato sicuro,
orgoglioso, forte e sul suo cavallo bianco
David dipinge tre quadri per lui:
1. Napoleone Giovane → incompleto
2. Napoleone “reale” in posizione tipica → voleva essere rappresentato in modo
realistico e non idealizzato
3. Napoleone sul cavallo bianco con i soldati sullo sfondo

INCORONAZIONE DI NAPOLEONE E GIUSEPPINA


1805-1807, olio su tela, 980x621 cm, Louvre di Parigi

● sono rappresentati la
famiglia e i militari,
mancava la madre ma
venne inserita comunque
nel quadro
● il Papa viene inserito pur
non svolgendo il suo ruolo:
Napoleone non voleva che
lui lo incoronasse
● tutti i personaggi
rappresentati sono ritratti
reali di individui realmente
vissuti
● colori caldi e vivaci =
fastosità dell’evento
● il soggetto non è storico, ma contemporaneo = l’intento è celebrare la gloria
dell’imperatore
INGRES

● vince il Prix de Rome nel 1801 e rimane nella capitale per un anno
● grande passione per Raffaello: fa una ricerca personale per capire l’ubicazione
dello studio di Raffaello.
● dipinge con colori non sfarzosi, con linee eleganti e armoniose
● il suo soggetto preferito sono donne bagnanti, ma poi fa anche ritratti (molto
richiesti dall’alta borghesia) per potersi sostentare

CARATTERISTICHE DELLO STILE E DELLA POETICA


- grande abilità nel disegno
- linee curve, dolci, molto elegante, al contempo precise, che hanno una realtà
vera
- capacità di cogliere gli aspetti psicologici nei soggetti rappresentati

Messier Rivière commissionò a Ingres 3 ritratti: il suo, quello della moglie Sabine
Blog e quello della figlia Carolina (da mettere in mostra perché si sposasse).
La madre era molto conosciuta nei salotti perché molto appariscente. Si parla di abito
a stile impero con scollatura molto profonda, vita alta e spalline corte.

Carolina era timidissima → guance arrossate


perché si vergognava di farsi vedere con quel
vestito soprattutto davanti ad un uomo appena
conosciuto.
Alle ragazzine non si facevano vedere le braccia
nude → guanti lunghi.
Stola che solitamente veniva regalata dai mariti.
Lei è l'immagine della purezza e della verginità,
religiosa: colore bianco

Paesaggio di sfondo in cui viene rappresentato un


campanile: riferimento alla sua religiosità
Ingres decide di dare alla tela una forma ad arco:
richiamo a raffaello
Linee morbide e sinuose che caratterizzano il
ritratto
Questo quadro non servì a trovarle un marito,
perché morì dopo poco.
LA BAGNANTE DI VALPINÇON
1808, olio su tela, 146 x 97,5 cm, Louvre, Parigi

Il nome Valpinçon fa riferimento a un collezionista che sembra essere il primo


acquirente. Lo fa mentre si trova a Roma (sta li per un solo anno) e lo manda a Parigi.

● La protagonista è il grande nudo femminile, visto di spalle, con il volto


nascosto, siede su un letto ricoperto da un lenzuolo bianco, ci sono poi una
serie di lenzuola e tende che fanno da separè.
● Il lenzuolo bianco con bordo ricamato e frangia è quello più rilevante perché
rappresentato in modo precisissimo.
● Pelle molto levigata, che ci dà l'idea di qualcuno che si cura (il bagno non era
qualcosa che avevano tutti in casa)
● Si sta togliendo il vestito che si vede ancora avvolto attorno al suo braccio
sinistro
● A sinistra si nota una bocchetta con la forma di un leone da cui esce il getto
d'acqua che entrerà in una vasca di marmo bianco incassata a filo pavimento
→ si trova in un luogo pubblico e i teli appesi servono per dare un po' di intimità.
● Ai piedi indossa delle babbucce orientali, unico tocco di colore rosso, mentre
l'occhio risale le gambe fino al turbante bianco a righe rosse, guidato da una
linea sinuosa e ininterrotta.

➔ luce morbida che corre sul corpo della


donna = ci aiuta a osservare meglio il
corpo
◆ più forte sulla spalla, sul collo e
sul turbante
◆ meno forte nella zona lombare
➔ pochi colori ma ben modulati e sobri
➔ le linee verticali che racchiudono
l’immagine sono in contrasto con quelle
orizzontali
➔ la vera protagonista è la SCHIENA
NUDA (dubbia ispirazione: Loggia di
Psiche a Villa Farnesina a Roma di
Raffaello)
◆ molto criticate le proporzioni
schiena-gambe
➔ ELEMENTI ESSENZIALI:
◆ corpo femminile e la sua bellezza
◆ dettagli esotici
◆ attenzione per la linea
◆ forme rotondeggianti e astratte
➔ SUGGESTIONI
◆ rilassamento e calma
◆ “profonda voluttuosità”
◆ donna casta, riservata, pudica
➔ ELEMENTI IMPORTANTI:
◆ curva del collo
◆ schiena → tutto molto pacato, manca l’eccitazione
◆ gambe
➔ il nudo risente del gusto esotico e formale del suo tempo per la tensione tra i
poli estremi di sensualità e freddezza neoclassica.

LE VIOLON D’INGRES
1924, rayografia, 29,6x22,5 cm, Musée National d'Art Moderne, Parigi

→ tecniche innovative

● la fotografia diventa una forma d’arte


● “fotografo solo ciò che non voglio
dipingere perché di per sè ha già un’anima
→ lo spettatore deve ragionare per avere una
doppia interpretazione dell’opera
● DONNA NUOVA: intelligenza+bellezza
● RAYOGRAFIA: foto a contatto ottenute
in camera oscura → le due chiavi di violino
sono state aggiunte dopo da Man Ray a china
● la protagonista dell'opera è una donna
famosa dell’epoca: Kiki de Montparnasse

DESCRIZIONE
- Kiki sul bordo del letto, coperto da tessuto a
quadri
- volto a ¾ a sinistra: si vedono il profilo e
l’orecchino pendente
- turbante che riporta al mito erotica
dell’Odiscalica
- scalpore per colpa del lato b in vista
- né gambe, né braccia, solamente la schiena
nuda, la curvatura delle spalle, il profilo dei
fianchi e i glutei
- la luce viene da destra
- “le violon d’Ingres” è un’espressione francese che significa “hobby” = modo
goliardico di Man Ray di rappresentare i due hobby di Ingres, dipingere donne di
schiena e il violoncello.
DADAISMO
questa corrente artistica nasce a Zurigo nel 1916, ad opera di alcuni artisti fuggiti dalla
guerra: Arp, Tzara, Janco, Huelsenbeck, Richter, Man Ray e Duchamp (americani)

DADA = parola dei bimbi prima dell’avvento della ragione. Nome senza esigenze
significative e privo di senso → non si mettono su un piedistallo e vanno d’istinto
come i bambini.

➔ RIBALTAMENTO DEI VECCHI VALORI SOCIALI, POLITICI E ARTISTICI IN


FAVORE DELL’IRRAZIONALITA’ DELL’ARTE

➔ CRITICA ALLA SOCIETA’ DELLA GUERRA

➔ scopo: SHOCK DELLO SPETTATORE

➔ CASO+IMPREVISTO+SPONTANEITA’ = opere senza progetto nate in modo


casuale

➔ LIBERTA’ DI ESPRESSIONE, FANTASTICO E IRONICO come componenti della


loro elaborazione artistica

➔ IMPOSTAZIONE ANTI-ARTISTICA: punto di frattura nella storia dell’arte = non


c’è collegamento con il passato, visto come espressione della corruzione
borghese

➔ ESTETICA DEL BRUTTO: trovare il bello in tutto ciò che era considerato non
appagante alla vista

➔ il READY MADE: oggetto di uso comune che viene decontestualizzato e posto


in una situazione nuova nella quale non può più adempiere al suo scopo. Si
tratta di articoli prodotti in serie dall’artista e categorizzati da lui stesso come
opera d’arte.
Il ready made costituisce un ATTEGGIAMENTO DISSACRANTE perché le opere
d’arte non sono più uniche nel loro genere ma ne esistono diverse copie.
Inoltre è un esercizio mentale che eleva un banale oggetto a opera d’arte,
sconvolgendo la sua funzione primaria e passando da un elemento piegato dal
consumismo a un elemento che si burla di esso.

➔ l’arte del XX secolo non è più un prodotto di altissima abilità manuale, bensì si
ricorre ad una MERCIFICAZIONE e DEGRADAZIONE dello stesso, fino a farlo
diventare un banale oggetto di compravendita destinato alla borghesia ricca.

➔ i dadaisti non guardano al come, bensì al PERCHE’


RUOTA DI BICICLETTA
Marcel Duchamp, Ruota di bicicletta, 1913, ruota in metallo, legno, vernice, alt. 126
cm, Sidney Janis Gallery, New York

● Una ruota di bicicletta è installata al contrario al centro


di uno piccolo sgabello di legno con quattro gambe. Una
forcella sostiene la ruota che è libera di compiere il suo
movimento rotatorio.
● L’opera è molto semplice, prevede infatti il fissaggio con
una forcella di una ruota di bicicletta al contrario su uno
sgabello bianco
● La logica del ready made è qui applicata a ben due
oggetti, che diventano inutilizzabili, sia lo sgabello che la ruota
● Questa opera può anche essere considerata un
OGGETTO-POESIA poiché ha un significato nuovo e nascosto
che necessita di essere compreso.

LE CADEAU
Man Ray, "Le Cadeau", 1921, 172 x 10 cm, ferro da stiro, chiodi, inizialmente presso la
Librairie Six di Parigi.

● L'opera venne inizialmente concepita per essere


esposta alla mostra dadaista di Parigi del 1921, ne
sono seguite altre 5000 fino al 1963.
● La composizione dell'opera è estremamente
semplice. Per la sua realizzazione, Ray utilizzò un
vecchio ferro da stiro comprato da un rigattiere,
alla piastra del quale saldò una fila di 14 chiodi,
interrompendo così bruscamente la liscia
superficie dell'oggetto e rendendolo di fatto
inutilizzabile.
● L'Artista ha trasformato un oggetto funzionale in
uno non più adatto allo scopo, gli procura un
nuovo ruolo, lo arricchisce di una nuova, confusa
accezione, modificandolo in OGGETTO-POESIA.
● Già dal titolo contraddittorio, l'opera racchiude in sé tutta la spiazzante
IRRIVERENZA e IRONIA che contraddistingue il dadaismo, «Cadeau» è il
termine francese utilizzato per indicare un regalo e viene qui incoerentemente
accostato ad un oggetto dall'apparenza aggressivo e pungente, l'esatto opposto
dell'effetto che dovrebbe suscitare un dono.
● Quindi l'opera è un'associazione di oggetti comuni decontestualizzati senza
alcun legame logico, tipica del ready made.

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