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Schede dell’opera
All'attenzione di: Rossana Conoscitore
Preparato da: Alexandra Duncea
FANCIULLE
SULLA RIVA DEL
SENNA (GUSTAVE
COURBET )
LA COLAZIONE
SULL’ERBA
( EDOUARD
MANET)
Lo scandalo che provocò l’esposizione del dipinto di Édouard Manet,
Colazione sull’erba, fu dovuto alla presenza, contemporanea, di un nudo
femminile e di borghesi abbigliati con abiti contemporanei.
Descrizione
Una donna completamente nuda siede
tranquilla al cospetto di due borghesi in
abito scuro e ci guarda. Le sue gambe
raccolte fanno da appoggio al braccio
destro sollevato verso il viso in una
posizione naturale e disinvolta. Un
uomo siede dietro di lei e conversa
piacevolmente con una espressione
pensierosa. Il convitato di destra,
invece, è disteso con la gamba sinistra
verso la donna e il ginocchio destro
piegato.
La storia
L’interesse di Manet nel rinnovare la pittura scardinando la
tradizione accademica fu di modello al gruppo di artisti in
ascesa in Francia. Il suo dipinto intitolato La colazione
sull’erba, fu progettato sulla base di opere rinascimentali.
DESCRIZIONE
Una giovane donna priva di abiti è
distesa su un letto rivolta verso il
fronte del dipinto.
DESCRIZIONE
A destra del dipinto, una donna di
colore guarda la protagonista
porgendo un mazzo di ori avvolto in
una carta bianca. Accanto a lei poi un
gatto nero alza la coda e guarda con
sospetto in avanti.
IMPRESSIONE,
SOLE NASCENTE
di Claude Monet venne esposta, con altre, in occasione della mostra del 1874 presso lo studio del fotografo
Nadar.
Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872, olio su tela, 50
x 65 cm. Parigi, Musée Marmottan
Descrizione
La veduta dipinta da Claude Monet mostra
il porto di Le Havre in lontananza, avvolto
nella nebbia, al mattino presto.
SIMBOLOGIE
Impression, soleil levant è il titolo originale, in lingua francese del celebre dipinto di Claude
Monet. In italiano il titolo originale è stato tradotto in vari modi quali, Impressione, sole nascente, Impressione,
levar del
sole o Impressione del sole che sorge. In inglese, invece, l’opera è conoscouta come Impression,
Sunrise.
I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione Impressione, sole nascente di Claude Monet si
trova a Parigi, esposto al Musée Marmottan con numero d’inventario 4014. Eugène e Victorine Donop di
Monchy donarono il il dipinto di Claude Monet al musée Marmottan di Parigi che lo acquisì il 23 maggio del
1940.
CAMPO DI
PAPAVERI DI
CLAUDE MONET
La pittura en plein air fu l’attività principale di Claude Monet durante il suo
soggiorno ad Argenteuil tra passeggiate nei campi e corsi d’acqua.
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Campo di papaveri è un dipinto dalla composizione molto attenta e
controllata.
DESCRIZIONE
In mezzo una donna fende l’erba
alta riparandosi con un parasole.
LA STORIA
Claude Monet negli anni tra il 1861 e il
1865 soggiornò ad Argenteuil.
LA STAZIONE DI
SAINT-LAZARE DI
CLAUDE MONET
La stazione di Saint-Lazare di Claude Monet
documenta l’interesse dei cittadini di Parigi nei
confronti della crescita delle infrastrutture cittadine.
DESCRIZIONE
Nel dipinto di Monet è rappresentato il
tratto di arrivo dei binari della stazione
di Saint-Lazare di Parigi.
Al centro sono visibili le motrici che
avanzano verso la stazione e passano al
di sotto del ponte di comando.
LA STORIA
Monet iniziò a dipingere gran parte delle vedute
ferroviarie e gli interni della stazione a partire dagli ultimi
mesi del 1876. Il pittore però datò i dipinti nel 1877.
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Nel 1877 Claude Monet era già un artista, di 37 anni,
dallo stile maturo e risolto in chiave impressionista.
Nell’insieme ritrasse la realtà della via ferrata urbana
con quasi dodici dipinti. Quattro dipinti ritraggono la
hall della stazione e sono solo leggermente diversi tra
loro. Le altre raf gurano i treni che transitano tra le
abitazioni delle periferie di Parigi. Una delle versioni
della hall si trova al Fogg Art Museum di Cambridge e
alla National Gallery di Londra.
impressionista.
LA CATTEDRALE DI
ROUEN IN PIENO
SOLE
di Claude Monet Nel 1892 Claude Monet si trasferì a Rouen dove dipinse La cattedrale di Rouen in pieno sole.
Nella città dell’Alta Normandia il maestro realizzò in due anni 48 dipinti dedicati alla facciata della cattedrale.
Claude Monet, La cattedrale di Rouen in pieno sole (La cathédrale de Rouen. Le portail et la tour Saint-
Romain, plein soleil), 1893, olio su tela, 107 x 73 cm. Parigi, Musée d’Orsay
DESCRIZIONE
Nel dipinto La cattedrale di Rouen in
pieno sole, Claude Monet raf gura la
facciata dell’edi cio religioso. In basso
si apre l’ampio portale centrale
af ancato da due minori. In alto è
visibile il grande rosone. Si notano
quindi gli alti pilastri e le guglie
sovrastanti. Le torri laterali poi sono
intuibili oltre il bordo della tela.
INTERPRETAZIONI
Claude Monet decise così di condurre la propria
ricerca luministica su tale monumento icona
nazionale.
L’idea di realizzare una serie di dipinti dello stesso oggetto fu conseguente alla sua ricerca sulla luce.
Probabilmente Monet nel realizzare i suoi lavori volle superare la visione da cartolina della cattedrale.
Molti critici hanno tentato di dare una spiegazione della sua scelta di rappresentazione seriale.
È stata considerata l’invenzione della fotogra a che ha condizionato il taglio del dipinto (Adorno).
Inoltre il fatto che la Cattedrale sia rappresentata solo in parte è forse da collegarsi ad alcune discipline
loso che.
Infatti secondo tali interpretazioni il sapere non si esaurisce con la sola scienza ma deve essere integrato dalla
coscienza umana.
Forse la serie delle cattedrali di Monet ha ispirato il pensiero del losofo Henri Bergson (Argan).
STORIA E COMMITTENTI
L’opera appartiene alla serie di
vedute della cattedrale di
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Rouen che Claude Monet
dipinse con il variare di ore e
condizioni meteorologiche. in
particolare La cattedrale di
Rouen in pieno sole appartenne
alla collezione del conte Isaac de
Camondo di Parigi. Lo Stato la
acquisì nel 1911 in qualità di
legato del conte a favore del
Museo del Louvre. Dal 1947 al
1986 fu esposta alla galleria Jeu
de Paume e in ne dal 1986
destinata al musée d’Orsay di
Parigi.
LO STAGNO DELLE
NINFEE, ARMONIA IN ROSA
DI CLAUDE MONET
Lo stagno delle ninfee, armonia in rosa, dipinto da Claude Monet, riprende un ponte ad arco presente in
alcune incisioni del famoso artista giapponese Hokusai. Nel suo giardino di Giverny il maestro impressionista
creò un ambiente ideale dove trovare ispirazione per i suoi dipinti.
Claude Monet, Lo stagno delle ninfee, armonia in rosa (Le bassin aux nymphéas, harmonie rose), 1900, olio su
tela, 90 x 100 cm. Parigi, Musée d’Orsay
DESCRIZIONE
Il suggestivo ponte ad arco traversa lo
stagno delle Ninfee con una sola
campata.
I committenti
Lo stagno delle ninfee,
armonia in rosa (Le bassin
aux nymphéas, harmonie
rose) il 21 novembre 1900 fu
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acquistato da Durand-Ruel. Il
conte Isaac de Camondo lo
acquistò quindi il 22
novembre 1900 e lo conservò
no al 1911. Passò quindi al
Museo del Louvre con la
donazione del conte e fu
esposto a partire dal 1914.
LA STORIA Il quadro intitolato Lo stagno delle ninfee, armonia in rosa (Le bassin aux nymphéas, harmonie
rose) fu dipinto da Monet nel suo giardino a Giverny. Il maestro visse 43 anni nella sua residenza in Normandia
e vi dipinse la serie delle ninfee che lo hanno reso celebre.
Sulle sponde crescevano salici piangenti, altri alberi e molti ori. Claude Monet si occupava in prima persona
della cura del giardino che era un vero e proprio teatro verde e offriva molti spunti per la sua pittura. In seguito
per aggiungere un ulteriore motivo di ispirazione Monet fece costruire un ponte in stile giapponese. Il suo
amore per la cultura del Giappone era inoltre testimoniato dalla presenza di peonie e bambù.
LA LEZIONE DI
DANZA
La luce ri essa dai corpi in movimento delle ballerine fu uno dei temi prediletti da Edgar Degas. La scuola di
danza documenta un momento di pausa dietro le quinte di un teatro.
DESCRIZIONE
Quella che sembra essere una grande porta
aperta lascia intravedere un secondo ambiente
attiguo e una nestra dalla quale si scorge un inde nito scorcio di Parigi.
Alcuni critici, tuttavia, ritengono che questa grande apertura luminosa sia, in realtà, uno
specchio che ri ette la luce proveniente dalla nestra della parete frontale.
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Se è pur vero che la grande cornice architettonica, con la mensola sovrastante, non è propria di uno specchio,
ma è tipica di una porta, l’immagine risulta, effettivamente, ambigua: d’altro canto, gli impressionisti amavano
molto i giochi ottici e visivi come questo, e la scelta di Degas di non rendere evidente la natura del rettangolo di
luce potrebbe essere stata intenzionale.
SIMBOLOGIA
La scuola di danza è una
immagine che ritrae un
momento delle prove
dietro le quinte. Nei
dipinti di Degas le
ballerine sono studiate e
ritratte mentre
interpretano diverse
posizioni. Nel dipinto le
danzatrici si riposano e si
sistemano tutù e
scarpette. Al centro del
gruppo si trova l’anziano
maestro che attende di
riprendere la lezione.
STORIA
Edgar Degas amava ritrarre danzatrici
e cavalli. Infatti, il suo interesse era
quello di rappresentare il
comportamento della luce su soggetti
in movimento. L’occasione per
studiare dal vero la luce della danza fu
concessa a Edgar Degas nel 1867 da
un amico che lavorava al teatro
dell’Opera di Parigi.
L’ASSENZIO DI
EDGAR DEGAS
L’assenzio di Edgar Degas è un noto dipinto dell’artista francese conosciuto anche come I bevitori di assenzio
che documenta una triste realtà dell’epoca.
•
Due avventori sono seduti ai tavolini di un caffè. La protagonista è una giovane donna vestita con pesanti abiti
che la coprono totalmente e un cappellino alla DESCRIZIONE
moda. Un paio di scarpette decorate con occhi
bianchi spuntano poi dal bordo inferiore della gonna.
Sul tavolino, di fronte alla protagonista, è posato un calice che contiene una bevanda di colore giallo
chiaro. Nel tavolino di sinistra si trova poi una bottiglia trasparente e vuota posata su un vassoio di metallo.
Accanto alla donna, a destra, un uomo in abiti scuri fuma da una pipa e guarda oltre il bordo del dipinto. Dietro
i due personaggi si ri ettono sullo specchio le loro ombre.
•
La bevitrice sembra persa nel vuoto e mostra
un’espressione triste e sofferente. Anche la sua
posizione suggerisce abbandono e depressione.
Inoltre gli stessi artisti erano soliti ritrovarsi per discutere all’interno di questi locali dove si
portava avanti quindi la vita artistica e
culturale. Il locale rappresentato è il celebre “La Nouvelle Athènes”, situato in place Pigalle a
Parigi molto frequentato dalla comunità
bohème della città.
I COMMITTENTI
Il dipinto partecipò alla seconda esposizione impressionista del 1876 con il titolo di Dans un café. Un capitano
inglese di nome Henry Hill la acquistò esponendola nella sua abitazione a Brighton. Hill morì nel 1892 e la
famosa casa d’aste Christie’s vendette il dipinto per 150 sterline. L’assenzio nel 1893 passò poi in altre
collezioni, Arthur Kay di Glasgow, Martin et Camentron di Paris e di Alexandre Reid. Il conte Isaac de
Camondo di Parigi acquistò poi l’opera nel 1893 e nel 1911 la donò al Comune di Parigi che la destinò al
museo del Louvre no al 1947. Passò poi alla galerie du Jeu de Paume. In ne nel 1986 l’opera giunse al
Musée d’Orsay al momento della sua costituzione.
LA STORIA
Degas, nato nel 1834, realizzò la sua opera tra il 1875 –
1876, al’età di circa 41 – 42 anni. Espose quindi il dipinto alla seconda mostra impressionista con il nome di
Dans un café. Nel 1892, in seguito alla vendita all’asta di Christie’s alcuni galleristi londinesi indicarono il dipinto
come L’assenzio per sottolineare l’aspetto più crudo e realistico dell’opera. Infatti la dipendenza dalla bevanda
aveva creato molti problemi a Parigi, soprattutto tra la gente del popolo.
L’ASSENZIO
Il secondo titolo dato al dipinto indica i protagonisti come
bevitori di assenzio, una sostanza alcolica molto diffusa
alla ne dell’Ottocento.
La Grenouillère è il soggetto delle omonime tele su olio realizzate dai due maestri dell’impressionismo, Pierre-
Auguste Renoir e Claude Monet, nell’estate del 1869. I dipinti rappresentano uno step fondamentale per lo
sviluppo delle peculiarità del movimento artistico che caratterizzeranno il decennio successivo. I due artisti,
legati da una profonda amicizia, si recarono presso Bougival, un pittoresco villaggio in riva alla Senna a poca
distanza da Parigi. L’isolotto di Croissy, dotato di un ristorante all’aperto allestito su una piattaforma
galleggiante ormeggiata, era la principale attrazione naturalistica del sito, immerso in una vegetazione
rigogliosa.
Tuttavia, questa non fu l’unica circostanza nella quale il complesso balneare ispirò i pittori. Infatti a più riprese
entrambi ritornarono, come testimonia l’opera Bagno sulla Senna di Renoir del 1869 conservata al Museo
Puskin di Mosca.
personaggi raf gurati sono amici e conoscenti del maestro messi in posa per un dipinto dal signi cato
universale.
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Pierre-Auguste Renoir, Colazione dei Canottieri, tra il 1880 e il 1881, olio su tela, 130,2 x 175,6 cm.
Washington, The Phillips Collection
I COMMITTENTI
Durante la prima esposizione dell’opera nel dicembre del 1923 Colazione dei canottieri fu af ancato da La
neige à Louveciennes e Les rives de la Seine di Sisley. Duncan Phillips comprese che il dipinto di Renoir era
quello più ammirato. Il collezionista fu così entusiasta di acquisire il dipinto da destinare alla sua Galleria. La
sua felicità è infatti testimoniata da una lettera che scrisse al suo tesoriere da Parigi. Il collezionista considerò il
dipinto una grande opportunità di crescita per l’istituzione. Colazione dei Canottieri di Pierre-Auguste Renoir fu
acquisita presso The Phillips Collection di Washington nel 1923.
INTERPRETAZIONI E SIMBOLOGIE
I modelli che si prestarono per la composizione del dipinto erano amici e colleghi di Renoir. La ragazza in primo
piano a destra è Angèle, una delle più note modelle del maestro. Alle sue spalle, in piedi, si trova il signor
Maggiolo, un giornalista. Il giovane vestito da canottiere seduto sulla sedia posta al contrario è il pittore
Gustave Caillebotte. Di fronte a lui, poi Aline Charigot, futura moglie di Renoir, gioca con il suo terrier. Il
canottiere robusto che si appoggia a sinistra alla ringhiera è Alphonse Fournaise Jr, il glio del proprietario del
ristorante. L’uomo rappresentato di schiena con cappello e abito marroni è il barone Raoul Barbier, un ex
uf ciale di cavalleria. La giovane con la quale dialoga è forse la glia del proprietario Alphonsine Fournaise.
Barbier è seduto al tavolo con l’attrice Ellen Andrée rappresentata mentre beve.
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Le bagnanti di Pierre-Auguste Renoir è un dipinto che testimonia l’interesse del pittore verso le atmosfere
calde e assolate del Mediterraneo.
Pierre-Auguste Renoir, Le bagnanti, 1918-1919 circa, olio su tela, 110 x 160 cm. Parigi, museé d’Orsay
DESCRIZIONE
In primo piano, due giovani
donne nude sono adagiate
su un telo disteso sull’erba.
Nell’angolo in basso a
sinistra è posato un
cappellino decorato. Poco
sopra, un cuscino dal tessuto
disegnato con immagini di
ori sorregge il busto di una
delle due giovani. In
lontananza, sulla destra, si
vedono poi altre tre gure
femminili che sono
impegnate nel bagno.
INTERPRETAZIONI E SIMBOLOGIA
Secondo i curatori del Musée d’Orsay di Parigi, Renoir concepì una visione atemporale della natura, nella
quale non compaiono riferimenti storici. Infatti, i corpi delle donne non sono coperti da abiti tipici del tempo e
intorno a loro non compaiono oggetti o arredi della vita quotidiana.
La natura dipinta da Renoir ricorda quella del paesaggio mediterraneo che risale alla tradizione classica
dell’Italia a della Grecia Antica. Questi territori, nell’ambito della cultura umanistica, erano considetati “il
paradiso degli de i”. Renoir dichiarò quindi di voler dipingere gure immerse in un paesaggio idilliaco,
atemporale, che rimanda alla memoria dei luoghi caldi e assolati del mediterraneo.
LA STORIA
Pierre-Auguste Renoir dipinse Le bagnanti custodite al museé d’Orsay di Parigi intorno al 1918-1919 circa. Il
pittore francese era nato nel 1841, quindi realizzò l’opera in età molto avanzata, verso gli 80 anni.
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Gli storici dell’arte indicano Le bagnanti, ospitate al museé d’Orsay di Parigi, come il testamento pittorico
dell’artista. Infatti, questo termine, viene utilizzato solitamente nella storia dell’arte per indicare un’opera
importante dipinta dall’artista poco prima della sua morte. Renoir morì nel dicembre 1919 ad un anno circa
dalla realizzazione del dipinto.
Le cinque modelle ritratte da Renoir nel dipinto intitolato Les baigneuses posarono tra gli ulivi del grande
giardino delle Collettes. La proprietà faceva parte della residenza di Renoir a Cagnes-sur-Mer nel Sud della
Francia.
L’atmosfera carica di colore e luce della scena, secondo gli storici, testimonia il piacere di dipingere che non
abbandonò mai Renoir, nemmeno negli ultimi anni di vita. La gioia che il pittore riusciva a trarre dalla sua
attività creativa compensò infatti le sofferenze della lunga malattia.
LA CASA
DELL’IMPICCATO DI
PAUL CÉZANNE
La casa dell’impiccato è un dipinto di Paul Cézanne realizzato negli anni della sua adesione all’Impressionismo.
INTERPRETAZIONI E
SIMBOLOGIA
Il titolo dell’opera
contribuisce a chiarire
l’atmosfera triste del
dipinto. Infatti,
l’assenza di gure
umane e gli alberi
spogli creano un clima
di inquietudine e
desolazione.
LA STORIA
• Cézanne, in quegli anni, lavorò a anco dell’amico
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Camille Pissarro nella regione del Pontoise e di
Auvers-sur-Oise. Nel dipinto La casa dell’impiccato,
gli storici ritrovano molte in uenze del maestro
impressionista. Al tempo, quest’opera di Cèzanne,
non ottenne molti riconoscimenti. Fu, comunque, la
prima che l’artista vendette ad un collezionista.
BAGNANTI DI
PAUL CÉZANNE
Bagnanti di Paul Cézanne è uno dei primi dipinti dell’artista realizzato durante gli anni di collaborazione con il
gruppo dei pittori impressionisti.
Paul Cézanne, Bagnanti, 1874 – 1875, olio su tela, 38,1 x 46 cm . New York, Metropolitan Museum
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• Alcune gure di donne sono disposte lungo i
bordi di un ume. I corpi delle bagnanti
sono nudi. Inoltre una di loro è immersa con
DESCRIZIONE
le gambe all’interno dell’acqua. A sinistra,
una ragazza è distesa mentre altre due sono
in piedi e sollevano il loro braccio
portandolo indietro. Tra queste una giovane
è seduta di schiena mentre sulla riva
opposta, a destra un’altra sembra in
procinto di entrare in acqua.
• Dietro la ragazza con i capelli lunghi e rossi, a sinistra un telo bianco è steso contro un
grande albero a protezione della loro nudità.
INTERPRETAZIONI E SIMBOLOGIE
• Alcuni critici fanno notare la dif coltà che Paul Cézanne ebbe nel rappresentare il corpo femminile. Le gure
delle bagnanti, infatti sembrano sgraziate è un po’ goffe. Probabilmente l’artista fece ricorso anche a ricordi di
gure femminili appartenenti alla tradizione pittorica.
• Paul Cézanne replicò più volte il soggetto di bagnanti nella sua carriera pittorica e questo dipinto è una delle
prime versioni.
Cézanne dimostrò quindi di essere interessato al nudo femminile ma non lo padroneggiò mai in piena libertà.
Infatti le sue opere che raf gurano questo soggetto progredirono lentamente e Cézanne rivelò di sentirsi a
disagio nel dipingere la gura.
• Per facilitare questa operazione così l’artista ricorse all’immaginazione e all’osservazione di opere classiche e
rinascimentali. L’elemento più replicato e ripreso dall’artista è la diversa disposizione dei corpi e la loro postura.
Nel corso del tempo le diverse varianti acquistarono però maggiore luminosità su ispirazione delle esperienze
dei colleghi impressionisti.
LA STORIA
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• L’opera risale agli anni 1874-1875. Nel 1874 Paul Cézanne prese parte alla prima esposizione dei pittori
impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar.
L’artista però non si scoraggiò e grazie al ricavato di opere come La casa dell’impiccato decise di proseguire
con la pittura.
Paul Cézanne, Giocatori di carte (Les joueurs de cartes), 1890-1895, olio su tela, 47,5 x 57 cm. Parigi, Musée
d’Orsay
DESCRIZIONE
I due giocatori impegnati nella partita a carte
sono isolati dagli altri clienti del locale. I due
uomini sono forse contadini e uno dei due
probabilmente si chiamava Alexandre, il
giardiniere della tenuta del padre dell’artista a
Jas de Bouffan. Sono seduti ad un semplice
tavolo di legno sul quale è appoggiata una
bottiglia di vino chiusa da un tappo di sughero.
LA STORIA
• Cézanne creò cinque dipinti con lo stesso
tema. L’opera esposta presso il Musée
d’Orsay è particolarmente sobria. Evidenzia
bene infatti i risultati della ricerca
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dell’artista. Nel museo di Aix-en-Provence era
esposta un’opera dei fratelli Le Nain
intitolata proprio I giocatori di carte. Forse
l’artista ne fu ispirato per realizzare i dipinti
della serie.
Paul Cézanne, La Montagna Sainte-Victoire, 1902-1904, olio su tela, 73 x 91,9 cm. Philadelphia, Museum of
Art
DESCRIZIONE
La pianura si estende in
basso no ai piedi
della Montagna
Sainte-Victoire. In primo
piano una la di alberi e
cespugli copre
parzialmente il borgo, Si
intravedono infatti piccole
case dai tetti spioventi.
Sull’orizzonte si alza lo
sperone del monte rivolto
verso destra.
LA STORIA E I COMMITTENTI
• Cézanne dipinse molte vedute intitolate La montagna
Sainte-Victoire. Il pittore osservò il monte sempre dalla
stessa angolazione. Variò invece il modo di
rappresentare il paesaggio.
• Dallo studio dell’artista l’opera passò dal 1907 al 1936 nella collezione di Ambroise Vollard che
acquistò l’opera direttamente dall’artista. L’opera venne poi acquisita da Paul Rosenberg e venduto
alla città di Philadelphia dalla collezione George W. Elkins il 7 luglio 1936.
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