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Caspar David Friedrich nasce nel 1774 in una cittadina tedesca sulle rive del

Baltico. E’ il sesto di dieci figli e conduce una giovinezza solitaria e difficile,


sofferenza enfatizzata dalla morte di due fratelli. Si forma all’accademia di
Copenaghen e in seguito si trasferisce definitivamente a Dresda. Oggi è considerato
uno dei più grandi pittori dell’Ottocento ma la sua bravura viene riconosciuta solo
dopo la sua morte nel 1840. I temi che caratterizzano la sua produzione sono le
ambientazioni notturne e cimiteriali e i paesaggi desolati che solo nella seconda
metà del romanticismo iniziarono ad affermarsi. Viene considerato un abile
disegnatore avendo studiato egli vegetazione, rocce e paesaggi che vanno a
costituire la base dei suoi dipinti.
Le tematiche del sublime e della natura trovano espressione nel Viandante sul mare
di nebbia, olio su tela realizzato tra il 1817 e il 1818. L’opera rappresenta un uomo di
spalle che, in piedi su uno spuntone di roccia, guarda in solitudine un paesaggio
alpino all’alba. La scena, il cui primo piano si staglia contro uno luminoso sfondo
montuoso, ci trasmette la grandezza infinita della natura all’interno della quale
l’uomo è considerato un piccolo dettaglio passeggero. La contrapposizione di luci
contribuisce a dare un senso di stupore che esprime la poetica del sublime.
Il dipinto, invece, rappresentante. Le falesie di gesso di Rugen è ispirato alle
scogliere bianche a picco sul Mar Baltico. La scena di grande profondità sembra
essere incorniciata tra due grandi alberi situati ai lati, i cui rami insieme
all’andamento ricurvo dei tronchi e al terreno erboso, creano una sorta di cerchio
lungo il quale sono collocati in tre personaggi. Sulla destra troviamo un uomo, in
piedi, che osserva il baratro sottostante, verso il centro invece un secondo uomo si
sporge oltre l’orlo del precipizio. A sinistra invece c’è una giovane donna vestita di
rosso che indica con una mano la voragine. I tre personaggi posso essere considerati
semplici arricchimenti di una scena inquadrata sulla distesa marina. Quest’ultimo
solcato da due piccole vele, si spande fino alla linea d’orizzonte rosata, dove sembra
cogliere quel senso di infinito.
Abbazia nel querceto è un dipinto molto celebre di Caspar David Friedrich dove
dipinge una natura che incombe su figure di monaci in processione. I personaggi che
trasportano le ceneri del confratello sembrano infatti marginali e di loro non si vede
che la sagoma scura. La natura poi è rappresentata da alberi contorti e secchi.
Dell’abbazia infine non rimane che una piccola porzione di parete con una vetrata
vuota. Gli alberi spogli circondano il rudere gotico creando un senso di mistero e
richiamano le invenzioni letterarie dell’epoca. Dal dipinto emerge un senso di morte
e desolazione per via delle croci inclinate verso il suolo e delle lapidi abbandonate
anche se il dipinto offre diverse interpretazioni.
Come per molte delle opere di Friedrich, le figure del dipinto voltano le spalle allo
spettatore, trascinandolo misteriosamente nella direzione dell'occhio, qui verso la
luna nascente. Nella Luna che sorge sul mare la natura diventa oggetto di
contemplazione, persino di adorazione. Due uomini hanno scavalcato le rocce e le
pietre della riva lontano nel mare. Danno l'impressione di aspettare una delle navi
che navigano sul mare nel crepuscolo della sera mentre più avanti su una scogliera
sulla riva, siedono con grazia due donne in abiti colorati che fissano gli uomini e la
luna nascente, che, seminascosta dalle nuvole, illumina misteriosamente la scena.
Due triangoli leggermente sfalsati determinano la composizione geometrica del
dipinto. Il triangolo inferiore parte dalle ancore a sinistra in primo piano fino alle
donne a destra e agli uomini in piedi. Inoltre, le nuvole formano un triangolo
leggermente curvo con la luna in alto. Le due ancore simboleggiano il legame con la
terra e la costa, che dà sicurezza e stabilità, mentre i velieri biancastri sono la via di
mezzo tra la terra e il cielo, indirizzando i pensieri verso la luce lunare.
Così come accade in molte opere di Friedrich, Le tre età dell’uomo è caratterizzato
dall’uso della prospettiva centrale perfetta e dalla presenza di una figura di schiena.
Il primo piano è caratterizzato da cinque personaggi che ci raccontano le tre fasi
della vita umana. Dietro di loro invece si staglia un mare profondo, solcato da cinque
navi, che simboleggiano i cinque protagonisti: le barche più piccole rappresentano i
bambini, le due navi in lontananza gli adulti e la più vetusta imbarcazione il vecchio.
La composizione è perfettamente simmetrica, ai due lati dell’imbarcazione centrale
lo sfondo è infatti quasi speculare, sia nelle linee sia nel colore ed il tocco romantico
del colore dello sfondo è un dettaglio spettacolare, soprattutto per il contrasto tra il
giallo e il viola.

John Constable nasce nel 1776 in una contea inglese sud-occidentale e muore a
Londra nel 1837. Il padre era un mugnaio e John trascorre la sua giovinezza
spensierato nelle fattorie di campagna, lasciando un segno nei soggetti della sua
pittura: cieli sconfinati, boschi frondosi e mulini. A Londra si iscrive ai corsi presso
l’Accademia Reale della quale diventerà addirittura ispettore. Il giovane si interessa
soprattutto di paesaggi che assumono la funzione di veri e propri protagonisti. Il suo
stile predilige lo schizzo immediato, l’osservazione naturalistica e lo studio del vero
affiancati dai paesaggi di infanzia, a cui dedica molti bozzetti preparatori.
Un altro dei temi principali della pittura di Constable è il cielo al quale si tende ad
attribuire gli stati d’animo della natura. Si possono avere cieli sereni o pieni di
nuvole presidio di tempesta. Tra i due casi si possono inserire numerose varianti che
danno vita ad un soggetto considerato così banale e sempre uguale a se stesso. Nel
piccolo olio su tela studio di nuvole a cirro l’artista sperimenta una tecnica del tutto
nuova. Il colore è steso con poche e veloci pennellate quasi a voler imprimere sulla
tela quell’attimo fuggente; questo inaugura la tecnica della pittura en plein air che
caratterizza tutta la pittura impressionista.
La tela con La cattedrale di Salisbury è una delle opere più celebri dell’artista. Essa
rappresenta il trionfo indiscusso del naturalismo pittorico al quale Constable si
ispirerà per ogni sua opera. L’imponente cattedrale, incorniciata dagli alberi si
staglia contro un cielo di un azzurro intenso in parte coperto da nuvole primaverili.
La luminosità degli alberi è data delle diverse tonalità di verde che l’artista
sovrappone con grande abilità, senza mai lasciarli sfumare con i toni scuri.
l carro di fieno è un paesaggio dipinto da Constable per raccontare un brano di
campagna inglese di inizio Ottocento. Il quadro ci mostra un contadino che mentre
conduce un carro il clima cambia, arriva un temporale a interrompere la tranquillità
della natura e del lavoro umano. Nella scena ritratta in questo dipinto vi è un sereno
equilibrio tra gli elementi naturali e quelli artificiali: la casa, che si erge in una delle
anse del ruscello, sembra infatti quasi confondersi con gli alberi circostanti. La parte
superiore del quadro è invece occupata da un cielo solcato da nuvole violente e
procellose, che in questa tela diventano un elemento scenografico maggiore:
Constable non si sofferma solo sulla loro forma, bensì ne indaga anche le qualità
luministiche ed atmosferiche, così da caricare l'intero paesaggio di una notevole
intensità lirica.

Pannone Ilenia 4Ar

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